Oggetto del Consiglio n. 389 del 25 febbraio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 389/XIII - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'acquisizione delle miniere di Cogne per la creazione di un percorso turistico-culturale".
Interpellanza
Vista la risoluzione del 16.12.2004 nella quale il Consiglio regionale impegnava il Governo regionale a verificare la possibilità di acquisire le miniere di Cogne e a redigere un piano di fattibilità sul recupero e valorizzazione delle aree minerarie;
Richiamata la deliberazione di Giunta regionale n. 3749 dell'11.11.2005 avente ad oggetto il conferimento d'incarico a Finaosta s.p.a. al fine di valutare l'ipotesi di acquisizione delle aree e rispettive pertinenze connesse alla concessione mineraria della miniera di Cogne;
Richiamata la riunione della IVa Commissione consiliare permanente del 16.01.2007 nella quale è stato esaminato lo studio di fattibilità gestito direttamente da Finaosta s.p.a.;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
Il Presidente della Regione e l'Assessore al territorio e all'ambiente:
1) affinché illustrino quali sono le intenzioni politiche in merito alla possibilità di acquisire le miniere di Cogne al fine di creare un percorso turistico-culturale della memoria sulla vita in miniera, alla luce dello studio di fattibilità prodotto ormai da tempo;
2) affinché rendano noto se esistono attualmente dei contatti con Fintecna s.p.a.;
3) affinché illustrino, nel caso in cui ci sia la volontà di realizzare e rendere fruibile questo particolare museo, in che ordine risulta nella scala delle priorità della Regione e dove s'intendono reperire le risorse finanziarie per portare a termine l'investimento.
F.to: Chatrian - Bertin - Morelli Patrizia
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (VdAV-R) - Merci, M. le Président. L'argomento è uno di quelli che ha già appassionato più volte il Consiglio regionale, il quale nel dicembre 2004 approvava all'unanimità una risoluzione, impegnando il Governo regionale "a verificare la possibilità di acquisire le miniere di Cogne, al fine di creare un percorso turistico-culturale della memoria sulla vita in miniera e a redigere un piano di fattibilità sul recupero e valorizzazione delle aree minerarie". Quattro anni fa quindi il Consiglio dava mandato e impegnava soprattutto il Governo regionale per eventuali approfondimenti e/o eventuali studi di fattibilità. Nel novembre 2005, con la deliberazione n. 3749, veniva affidato a Finaosta un incarico importante, sulla nostra interpellanza ho voluto specificare bene cosa vorremmo sapere, quindi le intenzioni politiche, non quelle amministrative o dirigenziali - all'epoca ero Capo Servizio del patrimonio immobiliare -, quindi quello che vorremmo conoscere sono le intenzioni politiche sui dossier in riferimento alle miniere di Cogne. La deliberazione di Giunta molto dettagliata andava ad analizzare e a suddividere quali erano i quesiti, che erano molto importanti: individuazione e ricognizione dei beni, analisi degli aspetti giuridico-amministrativi, individuazione e valutazione delle alternative, interventi necessari, ricerca della presenza di sostanze tossiche, individuazione dei possibili finanziamenti, individuazione delle procedure operative, stima delle operazioni necessarie e dei costi per la bonifica, infine stima dei costi e dei tempi presunti alla realizzazione dei ricavi attesi, stima dei costi di gestione e qualsiasi elemento si renda necessario ad effettuare una corretta scelta operativa. Un dossier quindi di tutto rispetto, che costò allora - circa tre anni fa - all'Amministrazione regionale più di 200mila euro. Successivamente il dossier venne portato a conoscenza dei Commissari in IV Commissione e ahimè dal gennaio 2007 non ci furono delle scelte politiche in merito ... Oltre a questo, nel 2008 il quadro normativo cambiò e venne semplificato, perché nel gennaio 2007 non erano ancora state approvate le nuove normative: le leggi regionali n. 5/2008 e n. 12/2008, che semplificavano il quadro e consentivano anche una non attività produttiva vicino a quella museale, culturale e scientifica. Tolto questo tassello giuridico-amministrativo, il dossier è fermo da circa due anni.
La nostra interpellanza mira a conoscere quali sono le intenzioni soprattutto alla luce del documento redatto da Finaosta in collaborazione con il Politecnico di Torino, Arpa Valle d'Aosta e altri, i contatti con Fintecna anche se sono un po' a latere del quesito; poi soprattutto... come ben citato dall'allora Assessore al bilancio Marguerettaz, il quale diceva: "prima di arrivare alla risposta, vorrei solo precisare che il Consiglio ha unanimemente deciso di approfondire un tema, non ha unanimemente deciso di comprare le miniere di Cogne, che sono due cose diverse..." - e poi aggiungeva (da qui hanno origine i nostri quesiti più importanti) : "... sicuramente l'acquisizione delle miniere di Cogne è interessante e suggestiva, una serie di aspetti che meritano di essere approfonditi, ma in quest'aula deve essere molto chiaro che un eventuale investimento nelle miniere di Cogne, non parlo di acquisizione, ma di investimento, è un investimento di decine e decine di milioni di euro, quando avremo i dati, dovremo fare una valutazione e il Consiglio regionale mi dovrà dire dove andremo a togliere quelle decine di milioni rispetto ad altri investimenti". Il quesito è di tipo politico, non amministrativo e chiederei delle delucidazioni in merito.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Zublena Manuela.
Zublena (UV) - Merci, M. le Président. Depuis toujours l'Administration régionale, comme vous l'avez rappelé, a affirmé la volonté de valoriser d'un point de vue touristique et culturel l'important patrimoine qui est représenté par les activités minières, qui ont été l'objet de pratique en Vallée d'Aoste depuis l'époque pré-romaine, avec la conviction sincère que récupérer ce patrimoine d'histoire représente une importante affirmation de l'identité de notre communauté. Le parcours vers la mise en valeur du patrimoine minier régional, qui est bien sûr présenté premièrement par les mines de Cogne, a vu l'Administration régionale marquer des étapes importantes, parmi lesquelles vous avez déjà rappelé quelques passages. Moi je veux focaliser l'attention sur un travail de recherche plus récent qui a été fait: l'étude de faisabilité du parcours minier régional à travers un Projet Interreg: IRONROUTE, qui a été terminé en 2007. Cette étude a permis de localiser les principales zones d'intérêt historique et culturel, qui peuvent représenter la base pour la réalisation d'un réseau régional de sites miniers. C'est sur la base de cette analyse qu'au sein du POR FESR compétitivité régionale 2007-2012 ont été insérés des projets de récupération et mise en valeur des trois sites situés à Cogne, Saint-Marcel et Brusson comme premiers noyaux de ce réseau minier régional. Cette volonté a été exprimée par le Gouvernement régional en mai 2008 et par la suite confirmée en octobre 2008, comme des délibérations qui approuvaient le POR ont été adoptées.
Pour la réalisation de ces projets, l'Assessorat de l'environnement a démarré les mécanismes pour aller de l'avant en activant l'ainsi dit Comité de pilotage: c'est un comité composé par tous les différents sujets intéressés, à partir de l'Administration régionale, l'Assessorat de l'environnement, la Direction des programmes pour le développement régional de l'Administration régionale et les administrations locales. Ce Comité s'est déjà réuni en automne en deux occasions pour concrétiser de ce projet au sein du POR. Je veux rappeler que l'ensemble des lois approuvées à la fin de la précédente législature a représenté une série de points importants dans ce parcours, puisqu'elles introduisent des dispositions qui atteignent une simplification - si on peut l'appeler ainsi - dans la récupération et mise en valeur des sites miniers régionaux.
Fait cet encadrement général, se référant plus spécifiquement aux mines de Cogne, c'est l'étude de Finaosta qui a permis de mettre en évidence quelques points de force, mais également des points de criticité; il y a une analyse SWOT, qui est très complète et que sans doute nous avons tous eue et sur laquelle aujourd'hui on est quand même à faire des évaluations attentives. Les principales criticités sont représentées tout d'abord par la modalité d'acquisition des mines et des installations annexes, qui sont en concession à Fintecna, laquelle entre temps a fait requête de désistement de la concession. Un ultérieur aspect de criticité qui va attentivement analysé est celui financier. Je pense que ce problème n'est pas banal, comme il s'agit de dizaines de millions d'euros. Il y a tout d'abord les investissements préalables pour l'acquisition du patrimoine minier, des installations annexes et ensuite par les œuvres de mise en sécurité, d'assainissement, requalification et transformation pour une utilisation touristique, culturelle et muséale. Il y a également à évaluer avec attention les coûts de gestion pour l'utilisation touristique et culturelle, comme on lit bien dans la conclusion d'un étude de Finaosta qui dit dans les conclusions - je cite -: "la gestion aux fins touristiques et museaux des mines ne produira pas des entrées suffisantes à couvrir les coûts de gestion". D'ailleurs cette situation est analogue à ce qui se passe dans la majorité des investissements, qui ont un caractère culturel et muséal.
Vous demandez ensuite si on a des contacts avec Fintecna; bien sûr on en a, ils sont finalisés à définir les aspects liés à la requête de désistement de la concession minière; on a déjà prévu une rencontre avec visite des lieux au cours du mois de mars, qui est fixée depuis quelque temps. Venant au dernier point, qui est un peu le clou de l'interpellation, moi je ne peux que réaffirmer l'intérêt à une récupération du patrimoine minier, y compris les mines de Cogne. Certes, il faut tenir en compte la complexité, la dimension et l'ampleur de l'intervention, ce qui conseille une approche prudente avec une prévision de travail graduel et toujours en vérifiant la compatibilité avec les ressources financières disponibles. Le programme POR FESR que j'ai cité pourra représenter le départ concret dans le parcours de mise en valeur du site, en réalisant une première intervention soutenable et qui permet une jouissance immédiate aux fins touristiques.
Président - La parole au Vice-président Chatrian.
Chatrian (VdAV-R) - Merci, M. le Président. Grazie, Assessore, della sua risposta molto prudenziale e diplomatica. Lei ci ha fatto un po' il percorso di quello che è stato e di quello che in parte conoscevamo anche noi, di quello che in questi primi 7-8 mesi lei come Assessore di riferimento sta cercando di proiettare o pianificare. Farei solo un passo indietro. Come Commissari della IV Commissione, stiamo affrontando il dossier trenino di Cogne, stiamo audendo tecnici, giuristi, ingegneri per avere degli elementi per poter poi un domani prendere una decisione di tipo politico e sinceramente questo dossier ha avuto degli elementi di tipo tecnico e giuridico particolari. Pensavamo che oggi lei ci dicesse quali sono le intenzioni vere, non fosse così prudenziale, lei ha legato quello che ha chiamato non la cabina di regia, ma Comité de pilotage, che si è già incontrato due volte in questi 7-8 mesi e siamo fermi a quegli incontri. La nostra interpellanza mirava al dossier Cogne legato al trenino, ma legato soprattutto allo sviluppo e al dossier che Finaosta ha redatto. Prendiamo atto, da un lato con un po' di delusione, del fatto che al momento si sta pensando e che un domani si vedrà. Peccato, forse si poteva mettere sul piatto della bilancia, visto che per la comunità di Cogne si dovrà affrontare il dossier importante del trenino legato alla Fondazione Gran Paradis, anche tutta la parte museale e la parte turistico-museale delle miniere di Cogne.
Tornando al dossier Finaosta, lei ha citato la stima dei conti che il dossier affronta in maniera chiara, spontanea e ben strutturata, in quanto ha valutato il mercato potenziale, ha valutato il mercato culturale del "sistema Valle d'Aosta", ha fatto dei raffronti con quanti utenti ha il tale sistema: 600mila circa annuali, potenziando la parte estiva, quali sono gli utenti di adesso della comunità di Cogne: circa 30mila arrivi medi all'anno, di cui 19mila, nella stagione estiva, e poi un bel raffronto con l'interesse culturale dei turisti della Valle d'Aosta - non so se lei ha avuto occasione di leggere il documento redatto da Finaosta - e poi i vari dati relativi ai castelli. È stato raffrontato e paragonato a tutti gli altri siti già in essere di altre Regioni, fra cui la Liguria, il Piemonte, la Lombardia, la Toscana e poi, come sempre, ci capita di guardare cosa stanno facendo o hanno già fatto i nostri cugini trentini e altoatesini, quindi Predoi, Bolzano e sempre Bolzano Ridanna... e su quello il documento ha elaborato una serie di potenzialità che, non solo sono legate alla comunità di Cogne, ma ha immaginato un percorso più importante, una comunità legata al "sistema Valle d'Aosta". Nei documenti si potrebbe parlare di un potenziale di circa 40mila utenti suddivisi in fasce: visite brevi, visite lunghe, gruppi, scuole e quindi di potenzialità regionali non solo legate alla comunità di Cogne.
Ci aspettavamo un'altra risposta, prendiamo atto al momento e poi vedremo di chiedere un incontro come IV Commissione sul dossier di Finaosta e su cosa sta succedendo in altri siti, dove l'indotto, ma soprattutto la ricaduta (non solo finanziaria) porta ad un sistema più ampio, quello che definiamo "sistema Valle d'Aosta". Grazie.