Oggetto del Consiglio n. 383 del 25 febbraio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 383/XIII - Interrogazione: "Procedure per la prenotazione di analisi e visite specialistiche presso l'USL della Valle d'Aosta".
Interrogazione
Preso atto che per prenotare analisi di qualsiasi tipo oppure per prenotare visite specialistiche presso l'USL della Valle d'Aosta è necessaria l'impegnativa redatta dal medico curante;
Appreso che una volta che sia iniziato un iter di analisi o di visite o di ricovero nella struttura ospedaliera pubblica le successive prenotazioni avviate per procedura interna debbono essere convalidate dall'impegnativa del medico curante;
Constatato che l'informatizzazione dei dati dei pazienti consente comunque di far pervenire al medico curante tempestiva informazione dell'iter successivo degli ulteriori esami;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
L'Assessore competente per conoscere se tale procedura standard non possa essere corretta al fine di rendere meno gravoso il percorso del paziente.
F.to: Donzel - Rigo - Fontana Carmela
Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Lanièce Albert.
Lanièce A. - Grazie, Presidente. L'iter per la richiesta di qualsivoglia prestazione sanitaria, sia essa o no a carico del sistema sanitario nazionale o regionale, è regolato da precise norme stabilite a livello nazionale. Non si tratta perciò di semplici procedure standard soggette a possibili correzioni per rendere meno gravoso il percorso al singolo cittadino. Ricordo che ogni richiesta di prestazione è un atto molto serio, deve essere conseguente ad un atto medico, che ne indichi con esplicita richiesta l'appropriatezza della sua erogazione indipendentemente dal fatto che sia o no a carico del sistema sanitario nazionale o regionale. Fatta eccezione per un numero ben determinato e limitato di prestazioni erogate nell'ambito delle attività consultoriali, tutela alla donna e della maternità, tutela dell'infanzia e tutela dell'adolescenza, per le quali è prevista la possibilità del cosiddetto "libero accesso", ossia senza prenotazione, tutte le richieste di prestazione a carico del servizio sanitario nazionale o regionale devono essere redatte su apposito ricettario unico nazionale, come previsto dall'articolo 50 della legge n. 326/2003. Tale norma è stata introdotta nell'ambito del monitoraggio della spesa sanitaria per la tracciatura informatizzata dell'erogazione di tutte le prestazioni, siano esse prestazioni di diagnostica o la fornitura di farmaco; questo è già un punto fondamentale. È opportuno sottolineare come il medico prescrittore si assuma in prima persona la responsabilità di prescrivere farmaci o prestazioni diagnostiche, non si dovrebbe dunque parlare in questo caso solo di convalida da parte del medico curante, perché qualsiasi ricetta va sotto la sua precisa responsabilità. Anche al fine di rendere più fluido il percorso e per rispettare il principio della responsabilità della spesa attribuita a ciascun medico prescrittore, la nostra Regione (diversamente da numerose altre Regioni) ha optato per una distribuzione capillare del ricettario unico nazionale (la cosiddetta "ricetta rossa") a tutti i medici prescrittori operanti in Valle per conto dell'Azienda USL e non come in altre realtà regionali dove questo ricettario è distribuito solo ai medici di famiglia. Ciò rende possibile per il medico prescrittore specialista prescrivere direttamente eventuali prestazioni aggiuntive, quelle ritenute utili al completamento del processo diagnostico terapeutico per il quale è stato chiamato in causa nell'ambito della presa in carico di uno specifico quesito clinico formulato dal medico di famiglia. Questa possibilità non va dunque confusa con la diversa eventualità di una richiesta relativa ad una proposta di indagine, che invece è correttamente inviata dal medico specialista al medico di medicina generale per la sua valutazione. Infatti il medico di medicina generale deve rimanere il responsabile ultimo del processo di presa in carico globale della salute del proprio assistito ed è tenuto in questi casi a valutare l'opportunità o meno di seguire il suggerimento medico specialistico di branca nel prescrivere o meno la prescrizione richiesta o del farmaco consigliato. L'esito della visita specialistica deve arrivare al medico di famiglia, altrimenti si perderebbe la centralità della figura del medico di famiglia e si darebbe corso ad induzione di prescrizioni inappropriate, perché il medico di famiglia è colui che conosce meglio di qualsiasi altro il paziente, quindi è quello che sa valutare i quesiti su cui è stato chiesto consiglio allo specialista. A ciò si aggiunga che il garante della protezione dei dati personali chiaramente ha stabilito che nell'ambito delle possibilità offerte dall'informatizzazione dei dati personali, contenuti nelle cartelle cliniche elettroniche va rispettato il principio del consenso del trattamento dei dati anche relativamente a singoli episodi sanitari per prestazioni di esami invasivi o con mezzo di contrasto. Per quanto riguarda "Cosa stiamo facendo per cercare di semplificare queste procedure?". Innanzitutto il decreto 17 marzo 2008 ha permesso, limitatamente nell'ambito specialistico, di erogare e di tracciare le prestazioni erogate su richieste compilate su un modello codice C di ricettario specialistico interno, perciò non su ricetta rossa, non censito direttamente nell'ambito della banca dati nazionale, ma ugualmente contenenti il dataset minimo di informazioni utili al monitoraggio e al controllo della spesa. Innovazione introdotta su sollecitazione delle Regioni e fra queste - come risulta dai verbali delle riunioni in ambito tecnico - la Valle d'Aosta in testa insieme con Toscana e Veneto.
La seconda iniziativa è che nello stesso ambito è allo studio il progetto di includere prescrizioni erogate nei 30 giorni che seguono le dimissioni dal ricovero ospedaliero, ossia in fase di post ricovero, per permettere di erogare prestazioni al di fuori dell'ambito ambulatoriale. Si evitano passaggi di visite in ambulatorio, facendo perdere tempo ai pazienti, con il vantaggio di una semplificazione amministrativa dei percorsi per il cittadino. Ricordo che uno degli obiettivi principali che abbiamo dato all'Azienda USL per il 2009 è proprio riguardo alla semplificazione amministrativa di settori a forte impatto sulla popolazione, quindi verranno studiate e messe in atto tutte le procedure per favorire la semplificazione dei percorsi e degli atti amministrativi susseguenti tenuto conto dei vincoli imposti dalle normative vigenti.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Presidente, cari colleghi, ben consci della delicatezza dell'argomento che stavamo trattando e del fatto che in un ambito così delicato come quello della salute della persona anche processi di semplificazione devono rispettare tutti i protocolli presi e che sono resi necessari dalle norme vigenti, era nostra intenzione sollecitare l'Amministrazione rispetto a delle difficoltà che vivono ogni giorno le persone e che - sulla percezione degli stessi pazienti - sono viste come delle peripezie burocratiche. Mi fa piacere prendere atto nella risposta che ci viene fornita dall'Assessore che è in atto anche da parte dell'Assessorato e dell'USL una riflessione sulle possibilità di semplificare il più possibile le procedure burocratiche. Questo è il nostro auspicio, non mettere in discussione minimante la garanzia delle procedure che devono garantire la tutela del paziente e le procedure corrette, ma vedere di evitare i doppioni di percorsi che si vengono a creare. Quello che abbiamo sottolineato è uno di quei tanti percorsi che un paziente, colpito spesso da grave malattia, è costretto a subire in quelle che sono le sue peripezie per riuscire a fare tutte le analisi e le visite. Prendo atto con favore che c'è questo tentativo di andare incontro anche dal punto di vista burocratico... di attenzione verso il paziente, non lo riteniamo un aspetto marginale, quindi successivamente speriamo di avere informazioni su come procede tale semplificazione di tipo burocratico.