Oggetto del Consiglio n. 168 del 14 novembre 1962 - Verbale

OGGETTO N. 168/62 - ESAME DEL TRACCIATO E DEL PROGETTO DI MASSIMA DELLA COSTRUENDA AUTOSTRADA QUINCINETTO-AOSTA. RICHIESTA DI MODIFICAZIONI AL PROGETTO DI MASSIMA E RACCOMANDAZIONI VARIE AI FINI DELL'ELABORAZIONE DEL PROGETTO GENERALE DELL'OPERA.

Il Presidente FILLIETROZ dichiara aperta la discussione sull'oggetto n. 1 dell'ordine del giorno dell'adunanza concernente: "Esame del tracciato e del progetto di massima della costruenda autostrada Quincinetto - Aosta".

Dà quindi lettura della seguente lettera in data 12 novembre 1962, pervenutagli dal Senatore della Valle d'Aosta, Avv. Renato CHABOD:

"SENATO DELLA REPUBBLICA

Ivrea, lì 12.11.1962

Avv. Giuseppe Fillietroz

Presidente del Consiglio regionale

AOSTA

e, per conoscenza:

Avv. Oreste Marcoz

Presidente della Giunta regionale

AOSTA

Sig. Claudio Manganoni

Assessore regionale ai LL.PP.

AOSTA

Avv. Fortunio Palmas Piazza Chanoux

AOSTA

Espresso

TRACCIATO AUTOSTRADA

Ho la convocazione per il 14. Ma poiché debbo trovarmi a Roma per la discussione del disegno di legge ENEL rassegno per iscritto le mie osservazioni di maggior rilievo, per quel conto che vorrete tenerne.

A - Tratto Verrès - Aosta -

Continuo a ritenere necessario un tracciato alto, interamente sulla sinistra or. della Dora, per le seguenti essenziali ragioni:

1) Stabilità del fondo stradale:

L'esperienza insegna che i tratti soleggiati, perché alti, dell'attuale statale 26, hanno fondo stradale ottimo e resistente: esempio classico, il tratto St. Vincent colmo della Mongiovetta.

I tratti non soleggiati, o, peggio ancora, svolgentisi su terreni di origine alluvionale, in fondo valle, sono invece particolarmente tormentati, instabili: esempio classico, il tratto Quart-Aosta, dove la pur recente bitumazione a tappeto è già notevolmente deteriorata.

2) Viabilità sicura anche nella stagione invernale - Molto sole significa assenza di neve o vetrato, e viceversa.

Esempio positivo: il menzionato tratto St. Vincent-Mongiovetta

Esempio negativo: il tratto Breil di Châtillon-Chambave, dove anche se non nevica la strada è sempre gelata per la mancanza di sole.

3) Panorama - La sponda destra or., ricca di boschi e pascoli, dominata da vette rispettabili quali l'Emilius, la Grande Roise, la P. di Pessonet, la Tersiva, allietata dal più coreografico castello valdostano (Fénis) è panoramicamente assai superiore alla sponda sinistra. Tenendo la nuova autostrada sempre sulla sinistra, si godrà sempre della suddetta vista panoramica su quella destra: vista che diventerà tanto più splendida quanto più la strada correrà alta per vedere bene la Tersiva, L'Emilius, ecc. conviene trovarsi almeno 100 m. più alti del fondo valle) -

4) Invito a scendere nei paesi di fondo valle -

Dominando dall'alto tutti i vari paesi dell'una e dell'altra sponda il turista sarà invitato a visitarli: il castello di Fénis, St. Vincent ecc. visti da posizione dominante rappresentano un invito particolarmente suggestivo.

5) Percorso su terreni poco coltivati, con pochissime costruzioni e conseguentemente:

a) minor costo dei terreni stessi e minori difficoltà per gli eventuali espropri;

b) salvaguardia di tutto il verde del fondo-valle, costituente anch'esso una notevole attrattiva turistica;

c) possibilità di lavorare ininterrottamente, senza incidere sulla attuale viabilità.

Per le suesposte ragioni sono personalmente favorevole al seguente approssimativo tracciato:

Verrès-sella a monte del castello di Montjovet e di qui alla collina della SMA di Aosta continuando a quota 600 circa sulle colline di St. Vincent-Châtillon, Chambave, Nus, Quart e così passando sopra tutti i menzionati paesi.

L'obiezione che il tratto Châtillon-Chambave sarebbe pericoloso in corrispondenza della località Breil è superata dalla considerazione che l'unico pericolo è rappresentato dal noto canalone soggetto a frane di terriccio e massi: e che il pericolo stesso è facilmente evitabile con una breve galleria para valanghe, uso quella recentemente costruita in Valle di Rhêmes dall'Amministrazione regionale.

B) Tratto Quincinetto - Verrès -

Data la minor quota ed il conseguente minor gelo, i minori pregi panoramici (eccezion fatta per i castelli ed il forte di Bard) e le altre particolarità del terreno, questo tratto può invece consentire anche un tracciato basso. Passare sopra il Forte di Bard significherebbe dover ricorrere a troppe gallerie ed opere d'arte, per andare poi a cozzare contro l'aspro roccioso sperone del vallone di Machaby e così dover comunque tornare in basso oppure transitare in galleria, con panorama zero. Se il vetrato rende attualmente pericolose le due curve a valle della attuale galleria di Bard, ciò avviene unicamente in funzione della eccessiva vicinanza alla Dora e della conseguente umidità: mancando la quale, nessun tratto è attualmente insidioso fra Pont St. Martin e Montjovet -

C) Caselli - Va da sè che tutte le valli laterali dovrebbero essere servite da un casello e così dovrebbero avere almeno i seguenti caselli: Pont St. Martin - Bard - Verrès - St.Vincent-Châtillon - Nus - St. Marcel.

Con i più cordiali saluti.

- Sen. Chabod -

F.to: R. Chabod

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Il Presidente della Giunta, MARCOZ, riferisce quanto segue:

"Premetto che a tutt'oggi non si è ancora potuto addivenire alla costituzione della Società Autostrade Valdostane - S.p.A. e ciò non già per motivi dipendenti da noi, ma per carenza di approvazione da parte dell'Autorità tutoria di deliberazioni di taluni Enti e per impedimenti personali di rappresentanti di taluni altri Enti o Società, nonché per contrattempi vari.

In questi giorni ho avuto abboccamenti in merito con i rappresentanti dei singoli gruppi finanziari che, assieme all'Amministrazione regionale e ad altri Enti e Società, faranno parte della costituenda Società Autostradale e, posso dirvi che, salvo imprevisti e contrattempi dell'ultima ora, la stipulazione dell'atto costitutivo della Società dovrebbe avere luogo sabato prossimo, 17 c.m. presso gli uffici della Presidenza della Giunta regionale.

Circa le ragioni della convocazione del Consiglio in adunanza straordinaria ed urgente per oggi, vi dirò che l'Ing. Bruni - Consigliere Procuratore della Società Iniziative Nazionali Autostradali (S.I.N.A.) -, con il quale ho avuto occasione di conferire nei giorni scorsi, mi ha detto che l'On. Sullo, Ministro dei Lavori Pubblici, e l'Ing. Biraghi, Direttore dell'ANAS, gli hanno fatto presente che, non appena la Società Autostradale sarà legalmente costituita, i rappresentanti della Società stessa dovranno far pervenire d'urgenza al Ministero dei Lavori Pubblici il progetto di massima della costruenda autostrada Quincinetto-Aosta.

Ho chiesto all'Ing. Bruni, - il quale è il factotum della Società S.I.N.A. ed è a contatto con l'Ing. Macchi, che ha allestito il progetto di massima inviato a suo tempo al Ministero dai promotori della costituenda Società -, se poteva farmi qualche anticipazione circa il tracciato dell'autostrada.

Egli mi ha risposto che il tracciato segue all'incirca quello del progetto di massima fatto a suo tempo predisporre dai promotori della Società ed allora ho pensato bene, per guadagnare tempo, di chiedere la convocazione straordinaria ed urgente del Consiglio per esaminare assieme la questione del tracciato del progetto di massima della costruenda autostrada Quincinetto-Aosta.

Al fine di evitare discussioni su questioni superate, vi dirò che la Giunta ha già anticipato alcune osservazioni sul tracciato e che le più importanti concernono:

1) - l'ubicazione del casello terminale di Aosta, che dovrebbe essere costruito a levante, e non già a ponente, dell'abitato della Città ed a quota inferiore a quella prevista nel tracciato del progetto di massima;

2) - la previsione di un'area disponibile per gli stabili dei servizi di controllo doganale di zona franca sulla autostrada, al confine territoriale della Valle d'Aosta;

3) - allargamento della corsia laterale di sosta dell'autostrada o, quanto meno, la costruzione di piazzuole laterali di sosta ogni 300 metri.

È bene che vi legga, in proposito, il seguente memoriale redatto dall'Ufficio Tecnico regionale su direttive della Giunta:

"Dall'esame del progetto di massima dell'Autostrada Quincinetto-Aosta, si rileva quanto in appresso specificato:

1° Casello di Pont St. Martin - All'imbocco di detto casello deve essere prevista una conveniente area adatta al sorgere degli edifici doganali previsti per la zona franca della Regione Autonoma della Valle d'Aosta, in analogia a quanto previsto per la SS. n. 26 sul confine tra i Comuni di Pont St. Martin e Carema.

La zona franca di cui trattasi, non è ancora in vigore, ma è prevista dalle leggi statutarie della Regione; ne nasce quindi la necessità della previsione dello spazio in prossimità del casello, spazio che potrebbe rendersi necessario anche per la costruzione di altre corsie di servizio atte ad agevolare il disbrigo delle pratiche doganali".

Ritengo opportuno, a questo punto, per non ritornare dopo sull'argomento, darvi lettura della seguente lettera in data 6 corrente mese, prot. n. 2456/ Gab., che la Presidenza della Giunta ha inviato all'Ing. Bruni, il quale aveva richiesto precisazioni circa gli edifici previsti per i servizi doganali:

"Egr.Sig.Ing. Mario BRUNI S.I.N.A. - MILANO - (Via Larga n. 16)

OGGETTO: Progetto di massima della autostrada Quincinetto-Aosta - Casello di Pont Saint Martin - Servizi doganali.

Facendo seguito a quanto già comunicato in merito alla necessità di prevedere una conveniente area di terreno idonea per la costruzione degli edifici doganali previsti per la zona franca all'imbocco del casello autostradale di Pont St. Martin, si comunica che al casello stesso dovrebbero soltanto essere costruiti un fabbricato per ufficio di controllo doganale e una tettoia.

L'area di terreno occorrente si aggira sui 2.000 mq.

Il gruppo principale degli edifici e dei servizi doganali è stato previsto in vicinanza, a circa 300 metri di distanza dal casello autostradale e, precisamente, a cavallo della strada statale n. 26, sul confine territoriale tra i Comuni di Pont St. Martin e di Carema, su un'area di circa 5.500 mq., come appare dall'allegata planimetria generale.

Per il posto principale di dogana sulla strada statale n. 26 sono previsti i seguenti fabbricati:

a) fabbricato per uffici doganali - a cavallo fra l'attuale Strada Statale n. 26 e la strada di Carema.

L'edificio (mc. 2.300 circa) comprende due piani fuori terra, uno scantinato e due porticati per la visita degli automezzi secondo le due correnti di traffico.

Si trasmette disegno-prospettiva dell'edificio per uffici doganali.

b) Tettoia (mq. 300 circa): è prevista, a sud del fabbricato degli uffici di dogana, per la necessità del posteggio degli automezzi che debbono subire controlli prolungati.

È prevista una pensilina di collegamento fra la tettoia e il fabbricato degli uffici doganali.

Si trasmette disegno-prospettiva, con sezione trasversale, del tipo di tettoia.

c) Fabbricato per alloggi (mc. 4.100 circa): comprende 12 alloggi per le famiglie dei funzionari addetti ai servizi doganali. Si trasmette disegno-prospettiva del fabbricato alloggi.

d) Caserma per la Guardia di Finanza (mc. 6.200 circa): a sud della tettoia, e in vicinanza della stessa, è previsto il fabbricato da adibire a Caserma per il distaccamento delle Guardie di Finanza in servizio al posto doganale, fabbricato comprendente i locali e i servizi indispensabili per una Caserma del genere.

Si gradirà conoscere la ubicazione di massima che sarà prevista per il fabbricato dell'ufficio doganale e per la tettoia degli automezzi al casello autostradale di Pont St. Martin.

Con distinti saluti.

IL PRESIDENTE

(Avv. O. Marcoz)"

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Riprendo la lettura del memoriale redatto dall'Ufficio Tecnico regionale:

"2° Sezione trasversale - Dall'esame dell'elaborato riguardante le "sezioni tipo" si deve rilevare che la banchina utile nei tratti allo scoperto è variabile da m. 1,20 sui manufatti a m. 1,50 nei tratti normali.

Detta banchina è ritenuta troppo esigua in quanto non solo non permette la sosta di un automezzo la cui sagoma limite in larghezza è prevista in m. 2,50 (art. 32 T.U. 15.6.1959 n. 393), ma neppure di un autoveicolo di media cilindrata, senza che ne venga occupata la normale corsia di destra riservata al transito; ciò comporta un notevole pericolo per quanto riguarda il transito in generale, specie nelle ore notturne o nei giorni di pioggia e di nebbia, in cui la visibilità risulta notevolmente ridotta.

Le due soluzioni possibili si ritengono le seguenti:

a) la previsione di una banchina continua (esclusi i tratti in galleria) di m. 3,00 con opportuna sovrastruttura atta a sopportare anche il traffico pesante in sosta d'emergenza;

b) piazzale di parcheggio di opportune dimensioni, da ricavarsi ove il terreno lo consenta, comunque ad una distanza non superiore a mt. 300 l'una dall'altra.

In merito alla sezione trasversale, attesa l'esiguità della zona spartitraffico, si chiede come sia stata prevista la soluzione del problema dell'abbagliamento notturno per il traffico transitante nelle opposte direzioni.

Casello terminale presso Aosta - Si ritiene che l'autostrada debba avere termine a levante dell'agglomerato urbano della Città di Aosta, in quanto le due grandi circonvallazioni previste per Aosta, la settentrionale e la meridionale, saranno ampiamente in grado di smaltire il traffico verso la SS. n. 26 e n. 27.

Non è comunque accettabile la posizione del casello ubicata in prossimità del "Castello di Entrèves" (Comune di Saint Christophe), stante le difficoltà di accesso alla zona.

In proposito si allega una tavoletta al 25.000 in cui le zone ritenute idonee sono contrassegnate dalle lettere A e B, rilevando:

ZONA A - È zona già di attuale espansione urbana per la Città di Aosta e per il Comune di Saint Christophe;

ZONA B - Devesi tenere opportuna zona di rispetto per il Campo d'aviazione regionale, in relazione alle leggi che regolano la distanza delle costruzioni e la loro altezza (Casello d'imbocco) con riferimento ai circuiti di volo.

Delle zone in questione si allegano anche n. 2 fotografie.

Maggiori e più esaurienti notizie potranno essere attinte sul luogo".

Come risulta dal memoriale di cui vi ho dato lettura, abbiamo inviato all'Ing. Bruni una cartina planimetrica nella quale sono indicate la zona A, che è quella a levante della nuova caserma dei Vigili del fuoco di Aosta, e la zona B che si trova in territorio del Comune di Quart, nelle adiacenze del cimitero.

Concludo la mia esposizione richiamando la vostra attenzione sulla opportunità che le nostre osservazioni ed i nostri suggerimenti circa il tracciato della costruenda autostrada siano raggruppati e condensati in poche osservazioni di basilare importanza, se vogliamo che esse siano accolte.

È indubbio che se noi ci perdiamo nei dettagli e formuliamo molte osservazioni, esse, con tutta probabilità, non verranno prese in considerazione.

È bene pertanto che il Consiglio, dopo un ampio esame del problema, si soffermi sui punti più salienti, formulando le osservazioni che riterrà di fare su tali punti.

Mi affido al vostro buon senso, raccomandando che i vostri suggerimenti siano veramente costruttivi.

Il Consigliere MONTESANO rileva che il Consiglio si riunisce oggi per la prima volta dopo la tragica scomparsa del compianto Ing. Enrico MATTEI che, nella sua qualità di Presidente dell'Ente Nazionale Idrocarburi (E.N.I.), ha notevolmente contribuito, con la sua intelligente ed instancabile attività, allo sviluppo industriale e al progresso economico dell'Italia.

Propone che la Presidenza del Consiglio faccia pervenire alla Vedova dell'Ing. Mattei e all'Ente Nazionale Idrocarburi l'espressione di cordoglio del Consiglio per l'immatura scomparsa di un cittadino così illustre.

Il Presidente della Giunta, MARCOZ, dichiara che con la morte dell'Ing. Mattei è scomparsa una figura di primissimo piano in campo nazionale ed internazionale e che il Consiglio regionale ha il dovere di inchinarsi dinanzi ad un uomo di tanta levatura, la cui sostituzione, egli osserva, non sarà cosa facile.

È con animo veramente addolorato,- egli dice -, che noi esprimiamo il cordoglio per questa scomparsa e ringraziamo il Consigliere Montesano di averci ricordato che era opportuno, in questa prima seduta di Consiglio, dopo la morte dell'Ing. Mattei, commemorarne la figura ed esprimere il nostro cordoglio per la sua immatura e tragica scomparsa.

Il Presidente, FILLIETROZ, comunica di aver preso atto della proposta fatta dal Consigliere Montesano ed assicura che provvederà ad esprimere alla Vedova dell'Ing. Mattei e all'E.N.I. il vivo cordoglio del Consiglio regionale della Valle d'Aosta.

Il Consigliere VESAN ritiene opportuno che l'Assessore ai Lavori Pubblici illustri brevemente il tracciato di massima della costruenda autostrada prima che i Consiglieri prendano la parola sull'argomento per chiedere chiarimenti o formulare osservazioni.

Dichiara di aver rilevato, da un esame sommario del progetto di massima, che il grafico planimetrico su cui è delineato il tracciato dell'autostrada consiste semplicemente in un ingrandimento, dal 25.000 al 10.000, della carta planimetrica dell'Isti tuto geografico militare che non risulta aggiornata, poiché non vi figurano le opere realizzate circa 20 anni or sono, quale ad esempio, il cavalcavia sulla ferrovia a Chambave.

Ammette che il tracciato stradale risponda, in linea di massima, alle esigenze e necessità locali, salvo per qualche tratto, come ad esempio quello che attraversa il capoluogo di Chambave, che è stato segnato senza tener conto della situazione attuale (esigenze di fabbricazione), il che induce a pensare, - egli dice -, che il progetto di massima della costruenda autostrada sia stato elaborato senza le preventive necessarie visite sopralluogo.

Per quanto riguarda la zona di Châtillon, dichiara di concordare sulla ubicazione del casello e sul tracciato; osserva, però, che, secondo quanto risulta dal progetto di massima, il tratto di autostrada intercorrente fra la zona detta dei "Grand Pra" ed il torrente Marmore, a monte dello stabilimento della Società Soie, di Châtillon, verrebbe costruito totalmente in rilevato, il che significherebbe elevare un vero sbarramento fra il capoluogo da una parte e la stazione ferroviaria e lo stabilimento della Società Soie dall'altra parte.

Pur ammettendo che si tratti di questioni di dettaglio, ritiene che, allorquando verrà elaborato il progetto esecutivo dell'autostrada, l'Amministrazione regionale dovrà insistere affinché in tale tratto venga prevista la costruzione di un viadotto, oltre che per ragioni di carattere panoramico, anche per motivi di ordine pratico, in quanto detto tratto è intersecato di strade che collegano il capoluogo allo stabilimento della Società Soie alla stazione ferroviaria, alla frazione di Ussel e al Comune di Pontey.

Riferendosi, infine, alle osservazioni formulate dal Senatore Chabod con la sua lettera in data 12.11.1962, sottolinea la necessità di costruire un casello a Hône perché da tale località si diparte la valle di Champorcher, le cui esigenze non possono essere ignorate, ma debbono anzi esser tenute presenti al pari di quelle delle altre vallate laterali.

Lamenta che di tale casello non si sia fatto cenno nel memoriale redatto dall'Ufficio Tecnico regionale e chiede che faccia esplicita menzione in tale relazione della necessità del suddetto casello.

Conclude, dichiarando di concordare sulla proposta fatta dalla Giunta regionale per quanto concerne il casello terminale di Aosta.

L'Assessore MANGANONI premette che le osservazioni fatte dal Consigliere Vesan sono fondate; osserva che il progetto di massima in esame è stato elaborato per incarico dei promotori della costituenda Società Autostradale sin dai primi mesi del 1961 ed è, quindi, da considerarsi ormai superato.

Rammenta che, come è stato già detto dal Presidente della Giunta, non appena la società sarà stata costituita regolarmente, i rappresentanti della Società stessa dovranno provvedere a far allestire sollecitamente un nuovo progetto di massima della costruenda autostrada, progetto da inviarsi al Ministero dei Lavori Pubblici; fa presente che in considerazione di quanto sopra, è stato appunto convocato il Consiglio per formulare le osservazioni e le proposte che il Consiglio ritenga debbano essere prese in considerazione in sede di elaborazione del nuovo progetto di massima dell'autostrada.

Comunica che l'Ufficio Tecnico regionale, dopo aver attentamente esaminato il tracciato dell'autostrada, non è entrato nei dettagli, ma si è limitato a fare alcune proposte che concernono questioni di carattere tecnico e di massima importanza.

Si augura che anche le osservazioni del Consiglio possano essere limitate e riassunte in poche proposte in ordine ai punti più importanti del tracciato e del progetto di massima della costruenda autostrada,

Informa che il tracciato stradale previsto dal progetto di massima si svolge quasi interamente sulla sponda sinistra della Dora salvo per brevi tratti, come quello compreso fra il tornante del castello Barone Gamba, in Comune di Châtillon, la zona di Chambave per evitare l'attraversamento della zona franosa di Breil.

Circa la proposta di costruzione di un casello allo sbocco della Valle di Champorcher, cioè a Hône, dichiara che tale questione non è passata inosservata alla Giunta; osserva che le norme internazionali che disciplinano la costruzione delle autostrade prevedono un casello ogni 40 km.

Fa presente che il capoluogo di Hône dista soltanto 6-7 km. dal casello di Verrès e 8-9 km. da quello di Pont St. Martin per cui, costruendo un casello a Hône, vi sarebbero tre caselli in un tratto di 15-16 km.

Dichiara che la Giunta è, comunque, dell'avviso che si debba chiedere la costruzione del casello di Hône per la valle di Champorcher.

I Consiglieri BERTHET e BORDON fanno presente che non tutti i Consiglieri hanno potuto recarsi presso l'Assessorato dei Lavori Pubblici a prendere visione del progetto di massima della costruenda autostrada e chiedono, pertanto, che l'Assessore Manganoni voglia illustrare brevemente al Consiglio il suddetto progetto di massima, particolarmente per quanto riguarda il tracciato dell'autostrada.

L'Assessore MANGANONI, aderendo alla richiesta dei Consiglieri Berthet e Bordon, riferisce in merito al tracciato di massima dell'autostrada, precisando quanto si riassume in appresso: "Secondo il tracciato delineato nel progetto di massima, l'autostrada della Valle d'Aosta partirebbe dal punto terminale della autostrada Torino-Quincinetto e proseguirebbe verso la Valle d'Aosta sulla destra della Dora Baltea, e, dopo aver attraversato due volte la ferrovia, giungerebbe al confine di Pont St. Martin sulla sinistra orografica della Dora, in località Prati nuovi, ove verrebbe costruito un casello con le strade di accesso e di uscita.

Proseguendo dalla località Prati Nuovi, l'autostrada attraverserebbe la Dora Baltea, portandosi sulla destra orografica, e proseguirebbe fino ad un roccione che verrebbe attraversato da una galleria, indi si sposterebbe nuovamente sulla sinistra della Dora Baltea di fronte alla frazione Pramotton, ove attraverserebbe di nuovo la Dora per portarsi sulla riva destra della Dora stessa, proseguendo fino al pianoro delle frazioni Vert, Grand Vert, Montey, Clapey e Outrefer, all'altezza del passaggio a livello sulla strada statale.

A questo punto l'autostrada, mediante un lungo ponte, che attraverserebbe la Dora Baltea in senso diagonale, si porterebbe nuovamente sulla sinistra orografica della Dora, proseguirebbe verso il forte di Bard sotto il quale passerebbe in galleria subito a valle della galleria della ferrovia, indi attraverserebbe la Dora per portarsi a Hône, attraverserebbe perpendicolarmente la strada che porta alla valle di Champorcher, continuerebbe, affiancandosi alla ferrovia dopo la stazione ferroviaria, sulla destra orografica e proseguirebbe parallelamente fino all'altezza di Campagnola, dove attraverserebbe la Dora, la ferrovia e la strada statale riportandosi sulla sponda sinistra della Dora e proseguirebbe verso Arnaz, nella zona del cimitero nuovo.

A questo punto attraverserebbe nuovamente la strada statale e, proseguirebbe, parallelamente alla ferrovia e alla strada statale, fino alla località Grange Neuve, in Comune di Verrès ove dalla strada statale si diparte la strada che porta al capoluogo di Issogne e che verrebbe attraversata con un cavalcavia.

Dopo il cavalcavia l'autostrada passerebbe fra la stazione ferroviaria di Verrès e la strada statale, attraverserebbe l'Evançon ed arriverebbe a valle del distributore di benzina in prossimità del bivio della strada che porta al capoluogo di Verrès e alla strada statale di circonvallazione.

Qui verrebbe costruito un casello, con strade di accesso e di uscita.

Dopo il casello l'autostrada proseguirebbe in viadotto che attraverserebbe la strada statale e proseguirebbe fra la strada statale e la frazione Torille, indi proseguirebbe in una galleria lunga 320 m., all'uscita della quale proseguirebbe su un viadotto lungo 1300 mt. sino a monte della frazione Plout, in Comune di Montjovet; dopo un breve tratto passerebbe di nuovo in una galleria lunga 370 mt., fino alla regione Vervat.

A questo punto l'autostrada prenderebbe leggermente quota, e con una galleria di 400 metri, si porterebbe a monte dell'abitato detto "Palazzo" in Comune di Montjovet, portandosi, con un viadotto lungo 660 metri, fino alla frazione Tofo; di qui continuerebbe non più in viadotto, attraverserebbe la collina salendo sempre leggermente per un certo tratto, per continuare poi su un viadotto dopo il quale proseguirebbe in una galleria di 300 metri e uscirebbe a valle del Borgo, nei pressi della gran curva ad "S", di qui, in viadotto, arriverebbe a St. Germain, ove vi è un costone che verrebbe attraversato con una galleria di circa 200 metri; dopo di che, con un tratto di strada normale, si arriverebbe alla frazione Péra, ove vi è un avallamento che verrebbe attraversato con un viadotto lungo 700 metri che porterebbe a valle di Feilley, ove si continuerebbe con una galleria di 600 mt. che sbucherebbe sul torrente Cillian.

A questo punto vi sarebbe di nuovo un viadotto e l'autostrada, dopo aver attraversato il torrente Cillian, proseguirebbe a valle del capoluogo di St. Vincent, appena a monte della frazione Glereaz e continuerebbe fino alla località detta dei "Gran Pra", in Comune di Châtillon ove verrebbe costruito un casello, con le strade di accesso e di uscita, situato pressa poco ad uguale distanza fra la strada statale e la ferrovia.

Dopo il casello l'autostrada proseguirebbe a valle del capoluogo di Châtillon, appena a monte dello stabilimento della Società Soie, con un rilevato fino al torrente Marmore; poi entrerebbe in una galleria passante sotto il castello del Barone Gamba e sbucherebbe oltre il castello, sotto il primo tornante della strada statale; di qui proseguirebbe, su un viadotto, a valle della frazione Breil e, per evitare il terreno pericoloso per frane di tale zona, si porterebbe con un ponte sulla sponda destra, continuerebbe in tale direzione fino a valle del castello di Cly.

A questo punto attraverserebbe diagonalmente la Dora Baltea con un ponte, si porterebbe di nuovo sulla sponda sinistra della Dora e continuerebbe fino a Chambave".

Il Consigliere AILLON interrompe l'esposizione dell'Assessore Manganoni per far presente che, secondo il tracciato di massima, l'autostrada attraverserebbe parte del capoluogo di Chambave; dichiara quindi che un tale tracciato per la zona di Chambave non è assolutamente accettabile.

Segue breve discussione al riguardo fra il Consigliere AILLON, gli Assessori MANGANONI e NICCO ed il Presidente della Giunta, MARCOZ, il quale precisa che la Giunta è del parere che debba essere studiata una soluzione migliore per il tracciato nel tratto della zona del Capoluogo di Chambave.

L'Assessore MANGANONI riprende quindi la sua esposizione in merito al tracciato di massima dell'autostrada, precisando quanto si riassume in appresso: "da Chambave l'autostrada proseguirebbe, senza viadotto e senza opere d'arte, parallelamente alla strada statale e a monte della stessa fino alla regione Champagne; seguirebbe un viadotto che attraverserebbe la zona di Diemoz e arriverebbe oltre il villaggio Ronchette, in Comune di Nus; da Ronchette fino a valle di Baravex continuerebbe senza alcuna opera d'arte; a Baravex entrerebbe in una galleria di 220 metri che uscirebbe a monte di Rovarey, donde proseguirebbe, senza viadotti né gallerie né opere d'arte, fino alla località Messigné, in Comune di Nus, ove, secondo il progetto di massima, dovrebbe essere costruito, a mezza costa, il casello di Nus, fra Marsan e Messigné.

Dal casello l'autostrada proseguirebbe, senza alcuna opera d'arte, a monte della strada statale a circa metà costa, fino alla località Plane ove vi sarebbe una galleria di 490 mt., all'uscita della quale verrebbe costruito un viadotto che porterebbe a monte della frazione Mazod in Comune di Nus; appena dopo tale frazione vi sarebbe di nuovo una galleria di 330 mt., dopo la quale vi sarebbe un tratto di autostrada senza opere d'arte e poi nuovamente una galleria di 870 mt. che sbucherebbe un pò prima della frazione La Plantaz, sempre a monte della strada statale.

Di qui l'autostrada proseguirebbe per un lungo tratto senza opere d'arte, a valle della frazione Chetoz, sino a monte di Villefranche, ove è prevista un'area di servizio.

Dopo Villefranche seguirebbe un viadotto fino alla località Vieillemorte, a quota assai elevata perchè, secondo il progetto di massima, l'autostrada dovrebbe giungere in prossimità del castello d'Entrèves, in Comune di St. Christophe, nei pressi del bivio delle strade di Sorreley e di Senin, donde dovrebbe proseguire in alto fino ad ovest della Città di Aosta.

Come è già stato detto dal Presidente della Giunta, l'Amministrazione regionale non può accettare questo tracciato nella parte terminale per le ragioni esposte nel memoriale dell'Ufficio Tecnico regionale.

Il progetto di massima della costruenda autostrada dovrebbe, quindi, essere rielaborato e variato (con l'abbassamento di tracciate e di quota) nel tratto da Chambave ad Aosta".

L'Assessore SAVIOZ, premette che l'Assessorato regionale al Turismo non ha avuto a disposizione il progetto di massima della costruenda autostrada Quincinetto-Aosta e che, quindi, i tecnici dell'Assessorato - Sezione Urbanistica e Tutela del Paesaggio - hanno dovuto, come i Consiglieri regionali, prendere visione della planimetria generale e dello studio di larga massima dell'opera presso l'Assessorato regionale ai Lavori Pubblici; dà quindi lettura al Consiglio del seguente memoriale redatto dai predetti Tecnici dell'Assessorato al Turismo e concernente osservazioni in merito al progetto di massima dell'autostrada:

"REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA

Assessorato del Turismo, Antichità e Belle Arti

SEZIONE URBANISTICA E TUTELA DEL PAESAGGIO

OSSERVAZIONI AL PROGETTO DI MASSIMA DELLA AUTOSTRADA DA PONT ST. MARTIN - AOSTA -

L'esame del progetto dell'Autostrada Pont St. Martin - Aosta da parte del Consiglio regionale è atto di grande importanza per l'avvenire della Valle di Aosta.

L' inserimento di un'opera che modificherà talora in modo sostanziale un paesaggio eccezionale, quale è quello di tutta la Valle, deve essere attuato con grande cura.

È compito del Consiglio regionale evitare che una decisione avventata comprometta in modo irreparabile l'aspetto e l'avvenire di buona parte dei nostri Comuni.

Questo Consiglio regionale, ben consapevole della necessità di tutela delle bellezze paesistiche di tutta la Valle, aveva approvato la legge regionale n. 3 per l'Urbanistica e la tutela del paesaggio, nell'intento di controllare l'inserimento dell'opera dell'uomo nella natura.

La tutela degli organi tecnici dell'Amministrazione regionale sull'iniziativa privata doveva evitare che le deturpazioni iniziate in alcuni comuni si moltiplicassero; è compito oggi del Consiglio regionale deliberare su un'opera di proporzioni eccezionali, che modificherà il paesaggio della Valle in modo infinitamente superiore a qualsiasi condominio o stabilimento industriale o albergo.

Il tracciato di larga massima proposto dalla Società e oggi all'esame del Consiglio è chiaramente impostato sul concetto di ottenere un numero massimo di assoluti rettilinei, concetto già seguito nella progettazione di alcuni tratti dell'autostrada del sole, e che sembra il più razionale per risolvere il problema delle grandi velocità.

La realizzazione di un'opera così impostata sul terreno accidentato della nostra Valle presenta delle gravi difficoltà e porta alla creazione di opere d'arte in proporzione grandissima (ad esempio 17 km., circa il 30% dell'intera sede stradale di 50 km. è prevista su ponti e viadotti).

Questa soluzione di costosa realizzazione presenta anche inconvenienti dal punto di vista pratico e paesistico, che esemplificheremo brevemente.

L'inserimento felice nel paesaggio di viadotti di rilevante altezza e lunghezza è sempre difficile e particolarmente nel paesaggio vario, ora pittoresco ora dolce della nostra Valle.

Se pure si riuscirà eccezionalmente a fondere in modo armonioso nella natura queste opere, esse creano nelle località che attraversano, nei villaggi e borghi che "scavalcano", una servitù di veduta assolutamente negativa, come è facile constatare anche nei tratti di autostrada Genova-Savona che corrono in viadotto sopra o davanti a molti paesi.

Altro inconveniente di un tracciato assolutamente rigido è la monotonia, che ha riflessi negativi sul guidatore, come stato constatato sulle autostrade tedesche, il cui criterio di progettazione è variato in questi ultimi anni, prevedendo tracciati più morbidi, l'uso di curve di natura varia, oltre all'arco di cerchio, tracciato che permette di raggiungere velocità sufficientemente alte.

Una soluzione meno rigida permette di valorizzare il panorama circostante, presentandolo al guidatore sotto angoli più vari, mentre gli elementi più vicini alla strada, servendo da fondale o da cornice al paesaggio, lo valorizzano e rendono la strada più varia, attraente e sicura.

Queste sono conclusioni alle quali sono giunti tecnici ed esperti paesaggisti ai quali è stata affidata la progettazione delle autostrade in Germania, conclusioni riprese dai progettisti delle nuove Autostrade Svizzere.

Questo parere ci conforta, perchè ci permette di pretendere oggi una impostazione di progettazione dell'autostrada della Valle d'Aosta, diversa da quella proposta per evitare i pericoli di una deturpazione del paesaggio, per creare una strada non meno funzionale e certamente più attraente per il guidatore.

Elenchiamo alcuni criteri che dovranno essere tenuti presenti nella stesura del nuovo progetto di massima, per adeguare l'opera ai concetti esposti, senza aumentare il costo.

1) tracciato più aderente alla natura del terreno;

2) riduzione della mole delle opere di sostegno;

3) evitare l'attraversamento della visuale di luoghi abitati o accessibili al pubblico;

4) le due piste siano di preferenza realizzate a due quote diverse, con spartitraffico di larghezza variabile ove possibile. Questo accorgimento permetterà di adattare più facilmente la strada al terreno, di evitare gli abbagliamenti notturni, di ridurre il costo della strada rendendola meno rigida e quindi più piacevole da percorrere o più facile da inserire nel paesaggio.

5) La Società acquisti le striscie laterali di terreno vincolate a "non aedificandi".

Queste striscie ove opportuno saranno sistemate a belvedere o sosta, a rimboschimenti e diradamenti preordinati per la valorizzazione paesistica della strada e delle visuali. Le parti coltivabili potranno essere cedute in affitto a privati.

Questa operazione, oltre a costituire un giusto indennizzo ai proprietari, permetterà alla società di disporre nel modo migliore di questi terreni ed, in ogni momento, creando ai lati di questa autostrada un parco che sarà elemento di grande richiamo e farà di questa autostrada una magnifica passeggiata per tutti.

6) La Società richieda la consulenza di un esperto paesaggista di fama internazionale, per affiancare la sua esperienza specializzata a quella del tecnico della Società stessa.

A conclusione si elencano i punti del tracciato proposto che si giudicano di più delicata realizzazione:

1) l'imbocco previsto della Galleria di Donnaz in prossimità di elementi geologici interessanti e di monumenti romani;

2) Al casello di Châtillon il viadotto proposto sembra riducibile;

3) I villaggi alti di Montjovet e di Nus, il capoluogo di Chambave e molti altri concentrici sono assolutamente soffocati dai viadotti proposti;

4) Il casello di Nus prevede un accesso scomodo al fondo Valle e opere di sostegno di grande mole;

5) L'arrivo alla città di Aosta ed il previsto congiungimento alle strade dei due trafori non è accettabile.

La Giunta regionale si è già giustamente espressa in questo ultimo punto, richiedendo lo spostamento della stazione di arrivo all'entrata di Aosta, in una località a quota inferiore di 100 metri rispetto a quella prevista.

Se l'arrivo dell'autostrada è ad una quota diversa, il progetto deve e può essere completamente ristudiato nel tratto Aosta-Châtillon.

Il nuovo progetto eviterà così facilmente molti degli inconvenienti segnalati in questo tratto che era nel progetto proposto il meno accettabile.

Richiedendo la revisione del progetto o il suo adeguamento all'eccezionale paesaggio della Valle, l'Amministrazione regionale ha la coscienza di operare per la valorizzazione turistica dei nostri Comuni, coerentemente alla politica urbanistica intrapresa nei confronti dei privati.

Aosta, lì 12 novembre 1962".

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L'Assessore FOSSON, premesso che la costruzione dell'autostrada nel tratto che attraversa la zona di Chambave presenta difficoltà notevoli per ragioni varie, dichiara che il tracciato del progetto di massima in esame non può essere accettato dal Consiglio perchè comporta l'attraversamento di una parte dell'abitato di Chambave.

Ritiene, quindi, sia necessario studiare una soluzione migliore per il tracciato nel tratto della zona di Chambave e rileva che la revisione del tracciato di tale tratto comporterà necessariamente anche la revisione del tracciato nel tratto oltre Chambave, verso Nus.

Per quanto riguarda la costruzione del casello terminale dell'autostrada, presso Aosta, ritiene che l'unica soluzione accettabile sia quella proposta nel memoriale redatto dall'Ufficio Tecnico regionale e che prevede la costruzione del casello terminale a levante dell'abitato della Città di Aosta, a quota inferiore a quella prevista nel tracciato di massima, e precisamente nella zona della nuova caserma dei Vigili del fuoco di Aosta oppure nella zona a sud del cimitero di Quart.

Fa presente che tale soluzione comporta la rielaborazione del tracciato di progetto dell'autostrada da Châtillon o da Chambave sino ad Aosta, dovendosi seguire un tracciato a quota più bassa (circa 100 metri).

In merito alle osservazioni al progetto di massima dell'autostrada formulate nel memoriale redatto dall'Ufficio regionale per l'urbanistica e la tutela del paesaggio, auspica che di tali osservazioni venga tenuto conto, nel limite del possibile, in sede di redazione del nuovo progetto di massima.

Circa la proposta contraddistinta col n. 5 ("La Società acquisti le striscie laterali di terreno vincolate a "non aedificandi"), dichiara di concordare su tale proposta, rilevando che il vincolo si estende su una striscia di 25 metri di larghezza, da entrambi i lati dell'autostrada, e per un raggio di 500 metri attorno ai caselli.

Fa presente che il terreno di fondo Valle è assai scarso ed è già intersecato da altre opere di pubblica utilità e impianti di pubblico interesse, quali la strada statale, la ferrovia, l'oleodotto e gli elettrodotti; ritiene, quindi, che si debba chiedere all'ANAS la riduzione ad un massimo di m. 10 della larghezza delle aree di terreno vincolate lateralmente all'autostrada e attorno ai caselli.

Osserva che, se si addivenisse alla costruzione di un casello nella località di Hône senza ottenere la riduzione dei vincoli attorno all'autostrada e al casello, il terreno della zona di Hône verrebbe totalmente vincolato.

Il Consigliere BORDON premette che la costruzione di una autostrada lungo la Valle d'Aosta incontra notevoli difficoltà per la configurazione della Valle e per la ristrettezza del terreno di fondo Valle e comporta necessariamente degli inconvenienti che hanno riflessi negativi anche per la tutela del paesaggio.

Afferma, d'altra parte, che le esigenze della viabilità richiedono la costruzione di una autostrada per lo smaltimento del traffico, che è già intenso attualmente e, che aumenterà ancora notevolmente con l'apertura dei trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Ritiene che il tracciato dell'autostrada debba svolgersi, per quanto possibile, sulla sponda sinistra della Dora, e non già sulla sponda destra, perchè durante l'inverno, il fondo stradale, non esposto al sole sulla sponda destra, sarebbe per la massima parte ghiacciato e quindi molto pericoloso.

Ammette che il tracciato stradale del progetto di massima possa non essere totalmente di pieno gradimento per il Consiglio, ma fa presente che ciò è, in un certo qual modo, giustificato dalla configurazione della vallata.

Fa presente, d'altra parte, che il Consiglio può far presente i tratti del tracciato che, a suo avviso debbano essere riveduti perché non rispondenti alle esigenze delle località attraversate dalla costruenda autostrada.

Dichiara di concordare sui rilievi formulati dalla Giunta e, particolarmente, su quelli concernenti l'ubicazione del casello di Aosta e l'allargamento della corsia laterale di sosta o, quanto meno, la costruzione di piazzuole laterali ogni 300 metri.

Ritiene, infatti, che il casello terminale di Aosta debba essere costruito a levante dell'abitato della Città e a quota inferiore a quella prevista nel progetto di massima.

Circa i costruendi caselli di Châtillon e di Verrès, rileva che, secondo quanto si desume dal progetto, sorgeranno a valle dei due abitati, il che significa che detti paesi non saranno avulsi, ma che la loro vita economica continuerà a prosperare sempre più, perchè l'afflusso dei turisti sarà incrementato con la costruzione della nuova arteria stradale.

Per quanto concerne la tutela del paesaggio, osserva che la costruzione di imponenti opere d'arte, quali viadotti e ponti, viene a nuocere alla bellezza del paesaggio; ma fa presente, d'altra parte, che non si può rinunciare alla costruzione dell'autostrada per ovvie ragioni e necessità.

In considerazione degli inconvenienti che influiscono negativamente sulla bellezza del paesaggio della Valle d'Aosta, ritiene che l'Amministrazione regionale debba chiedere ed insistere presso l'ANAS,- attraverso la Presidenza della Giunta ed i rappresentanti regionali in seno al Consiglio di Amministrazione della Società Autostrade Valdostane, - affinchè, quale contropartita per i sacrifici di ordine paesaggistico vengano concesse alla Valle d'Aosta le agevolazioni che sono possibili, quali, ad esempio, l'accoglimento della proposta concernente la riduzione dei vincoli sulle striscie laterali dell'autostrada e sulle zone adiacenti ai caselli.

Il Consigliere DUJANY rileva che l'articolo 10, 2° comma, della bozza di convenzione per la costituenda Società Autostrade Valdostane, S.p.A., approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 7 luglio 1962, stabilisce quanto segue:

"In particolare l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta assisterà la S.A.V. nella redazione dei progetti di massima e generali i cui tracciati con il numero dei caselli e la loro ubicazione saranno sottoposti al suo benestare prima di essere portati all'esame per l'approvazione definitiva del Consiglio di Amministrazione della S.A.V. ed al suo successivo inoltro agli Organi concedenti".

Riferendosi alla soprariportata disposizione, il Consigliere Dujany chiede se, a conclusione della discussione, il Consiglio debba dare il suo benestare sul tracciato e sul progetto di massima, o se debba semplicemente limitarsi a formulare osservazioni e rilievi con l'intesa che il nuovo progetto di massima della costruenda autostrada dovrà essere sottoposto all'esame del Consiglio regionale prima di essere trasmesso all'ANAS.

Il Presidente della Giunta, MARCOZ, ricorda di aver già detto che l'Ing. Bruni - Consigliere procuratore della Società S.I.N.A., gli ha fatto presente che il Ministro dei Lavori Pubblici, Sullo, e il Direttore dell'ANAS, Biraghi, gli hanno sottolineato la necessità e l'urgenza che, non appena costituita la Società Autostradale, i rappresentanti della Società stessa facciano pervenire entro pochi giorni al Ministero dei Lavori Pubblici il progetto di massima della costruenda autostrada.

Aggiunge che, secondo quanto riferitogli dal predetto Ing. Bruni, il Ministro Sullo avrebbe prospettato la possibilità della devoluzione ad altre opere del contributo statale promesso per il parziale finanziamento dei lavori di costruzione dell'autostrada qualora non si provveda tempestivamente a quanto richiesto.

Dichiara di non poter dire, quindi, se il nuovo progetto di massima potrà essere sottoposto all'esame del Consiglio regionale.

Ritiene che il Consiglio debba, nell'adunanza odierna, soffermarsi sui punti salienti del tracciato e del progetto di massima e formulare le osservazioni e le richieste che su tali punti dovranno servire da direttive ai tecnici incaricati della elaborazione del nuovo progetto di massima.

Il Consigliere PAGE dichiara che la costruzione dell'autostrada è di assoluta necessità ed urgenza.

Rileva che si tratta di decidere se si vuole costruire un'autostrada turistica, cioè con visione panoramica, oppure un'autostrada commerciale, cioè veloce e rettilinea per quanto possibile e allacciante i centri commerciali.

Dichiara di concordare sulle proposte e sui rilievi formulati dalla Giunta e illustrati dal Presidente della Giunta, Marcoz.

Passando all'esame del progetto di massima, prospetta l'opportunità che il casello previsto nella zona di Châtillon venga possibilmente costruito a valle del capoluogo di St. Vincent per agevolare l'accesso dei turisti a St. Vincent che, oltre ad essere un importante centro turistico, è sede della Casa da gioco i cui proventi danno la possibilità alla Regione di valorizzare tutti i Comuni della Valle d'Aosta con l'esecuzione di opere di pubblica utilità.

L'Assessore FOSSON, riferendosi al quesito fatto dal Consigliere Dujany ed al quale è stato già risposto dal Presidente della Giunta, Marcoz, precisa di essere personalmente dell'avviso che il Consiglio debba formulare le richieste ed osservazioni che ritiene di fare in merito al tracciato e ai caselli e dare il proprio benestare al progetto di massima con la precisazione che il benestare è condizionato all'accettazione delle suddette richieste ed osservazioni.

Il Consigliere MONTESANO, dopo aver sottolineato l'urgenza della costruzione dell'autostrada della Valle d'Aosta, dichiara di concordare con il Presidente della Giunta, Marcoz, sull'opportunità che il Consiglio limiti le sue richieste ed osservazioni ai punti più salienti ed essenziali del progetto di massima, evitando di addentrarsi in questioni di dettaglio, al fine di avere una certa qual sicurezza che le richieste ed osservazioni siano tenute presenti in sede di elaborazione del nuovo progetto di massima.

Circa il quesito posto dal Consigliere Dujany ed inteso a sapere se, a conclusione della discussione, il Consiglio debba dare il proprio benestare, sia pure condizionato, al tracciato e al progetto di massima, ritiene che il benestare da parte del Consiglio non possa essere dato sino a quando l'Amministrazione regionale non sia a conoscenza che le richieste ed osservazioni formulate nella seduta odierna sono state accolte.

Dichiara di concordare sui rilievi e sulle proposte fatte dalla Giunta in ordine al tracciato dell'autostrada e alla ubicazione del casello terminale di Aosta.

Per quanto riguarda in particolare l'ubicazione del casello terminale di Aosta, fa presente che il piano regolatore di Aosta prevede il raddoppio della popolazione della Città nel periodo di venti anni e uno sviluppo industriale esteso nel territorio dei Comuni di St. Christophe, Pollein, Gressan e Sarre.

Raccomanda alla Giunta di tener presente tale fatto nelle trattative per l'ubicazione del casello terminale dell'autostrada.

Raccomanda, altresì, che il nuovo progetto di massima che sarà elaborato, sulla base delle richieste ed osservazioni fatte dal Consiglio regionale, venga sottoposto all'esame dei tecnici dell'Amministrazione regionale, in relazione anche a quanto previsto dall'art. 11 della bozza di convenzione per la costituenda Società Autostrade Valdostane (S.A.V.) approvato nell'adunanza consiliare del 7 luglio 1962.

Rileva che il primo comma dell'articolo 11 di tale bozza di Convenzione dispone, infatti, quanto segue:

"In conseguenza di quanto stabilito dal precedente art. 10 la "S.I.N.A." porrà a disposizione della SAV i servizi occorrenti per la sollecita esecuzione di tutti gli studi necessari sia per la valutazione dei traffici, degli introiti e dei costi di esercizio di una autostrada fra Quincinetto ed Aosta, sia per la definizione del tracciato più conveniente sia, infine, per la redazione di un progetto generale".

Precisa che la disposizione dell'articolo 10, richiamata nell'articolo 11, è quella di cui ha già dato lettura il Consigliere Dujany e che stabilisce:

"In particolare l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta assisterà la S.A.V. nella redazione dei progetti di massima e generali i cui tracciati con il numero dei caselli e la loro ubicazione saranno sottoposti al suo benestare prima di essere portati all'esame per l'approvazione definitiva del Consiglio di Amministrazione della S.A.V. ed al suo successivo inoltro agli Organi concedenti".

Osserva che, se è opportuno che il Consiglio regionale esamini il progetto di massima e faccia le sue osservazioni in merito ai punti più salienti, a maggior ragione si rende necessario che il progetto di massima sia esaminato dai tecnici regionali, i quali sono più qualificati dei Consiglieri regionali per fare le loro osservazioni di ordine tecnico al riguardo.

Conclude dichiarando che, a suo avviso, il nuovo progetto di massima che verrà elaborato in base a tali osservazioni dovrà essere sottoposto all'esame del Consiglio regionale per il benestare.

L'Assessore GEX dichiara di concordare su quanto esposto dal Consigliere Montesano, ad eccezione di quanto detto nell'ultima parte del suo intervento.

Ricorda che il Presidente della Giunta, Marcoz, ha precisato che, non appena costituita la Società Autostrade Valdostane, i rappresentanti della società stessa dovranno entro brevissimo tempo inviare all'ANAS e al Ministero dei Lavori Pubblici il nuovo progetto di massima della costruenda autostrada; ritiene che, data la ristrettezza del tempo disponibile, sia opportuno che il Consiglio formuli le osservazioni e richieste che ritiene di fare in merito al tracciato e al progetto di massima, subordinando il suo benestare alla accettazione di tali richieste, come già proposto dall'Assessore Fosson.

Il Consigliere MACHET dichiara quanto segue:

"Signor Presidente, Signori Consiglieri,

Le decisioni prese in questa riunione rivestono un'importanza di capitale interesse per la nostra Valle ed è quindi doveroso che ognuno di noi dia il suo modesto contributo.

Lo spostamento di questo tracciato stradale qualche metro a valle o a monte può avere un interesse paesaggistico; l'occupazione di certi appezzamenti di terreno può riguardare l'interesse di proprietari a danno di altri.

Se per incompetenza, debbono lasciare ad altri la responsabilità della tutela del paesaggio ed ai tecnici il lavoro ingrato del tracciato che, data la configurazione della nostra valle, comunque sia fatto, recherà inevitabilmente gravi danni, mi sia permesso solamente di richiamare l'attenzione del Consiglio sull'ubicazione del casello n. 4.

Se il criterio dei tecnici per stabilire la ubicazione dei caselli dovesse soltanto basarsi sulle distanze non vi sarebbe nulla da eccepire. Ma io chiedo sia preso in considerazione un altro fattore, secondo il mio modesto parere, ben più importante delle distanze. Difatti, penso che i caselli dell'autostrada debbano essere costruiti per dare la possibilità a coloro che vi transitano di poter immettersi senza troppi giri viziosi nei Comuni e nelle Valli limitrofe. Se questo casello si trovasse vicino alla borgata e poco discosto dalla strada statale n. 26 potrebbe forse raggiungere lo scopo per il quale è istituito; ma nel punto in cui si trova non serve neppure per il paese sul territorio del quale sarà costruito. Vi è una valle laterale, lo ammetto; ma è questa valle di una importanza tale che da sola possa eliminare le necessità di diverse altre valli limitrofe? Lascio al Consiglio il giudizio.

Ritengo sia mio dovere far presente che la zona di Diemoz, confluenza di quattro Comuni, è una delle più larghe della nostra valle e quindi si presterebbe, non soltanto per capienza e minori difficoltà, per le entrate e le uscite anche per le opere da eseguire ed infine, ciò che più conta, servirebbe Nus, forse più di quello in oggetto, Fénis e Chambave e le Valli laterali di St. Denis e Verrayes con strade di accesso già asfaltate e dalle quali ormai possiamo poi raggiungere Torgnon con tutta la alta Valle del Marmore.

Per i motivi su esposti chiedo l'appoggio di tutti coloro che vedono nella mia richiesta, non l'interesse di singoli, ma l'ansia e l'aspettativa della collettività".

L'Assessore NICCO G., riferendosi alla proposta fatta dal Consigliere Page di spostare e costruire a levante del capoluogo di St. Vincent il casello previsto nella zona di Châtillon, dichiara che tale pro-posta non può essere accettata perchè, se è vero che St. Vincent è un centro turistico molto rinomato, rimane il fatto che Châtillon è sede di industrie e di commerci fiorenti e perchè è situato all'imbocco della Valle di Valtournanche che conta parecchi centri turistici rinomati fra i quali quello del Breuil.

Circa il tracciato dell'autostrada, raccomanda che il tracciato nel tratto che interessa la zona di Chambave sia riveduto e spostato per le ragioni già illustrate in precedenza,

Il Consigliere VALLINO sottolinea la necessità della costruzione di un casello nel territorio di Hône per le esigenze connesse con lo sviluppo turistico della Valle di Champorcher.

Riferendosi alla proposta di chiedere all'ANAS la riduzione ad un massimo di metri 10 della larghezza delle striscie di terreno vincolate lateralmente all'autostrada, nonchè la riduzione dell'area di terreno vincolato attorno ai caselli, fa presente cha l'Amministrazione regionale deve insistere presso l'ANAS per ottenere tale riduzione perchè, in caso contrario, tutto il terreno di fondo valle, che è assai scarso, verrebbe ad essere quasi totalmente vincolato e non vi sarebbero più aree disponibili per costruzioni edilizie.

Osserva che nel tratto di Arnaz-Verrès, secondo il tracciato del progetto di massima, l'autostrada si affiancherebbe alla strada statale, con la conseguenza che tutto il terreno a valle del capoluogo verrebbe ad essere vincolato, anche perchè in tale zona deve sorgere il casello di Verrès.

Auspica quindi che il tracciato dell'autostrada sia spostato a valle, vicino alla ferrovia, rilevando che il vincolo si estenderebbe così su terreni di minor valore.

Raccomanda che, allorquando sarà stato elaborato il nuovo progetto di massima in base alle osservazioni e richieste formulate dal Consiglio regionale, sia inviata a tutti i Comuni una cartina planimetrica riportante il tracciato dell'autostrada per i tratti interessanti i singoli Comuni, per sentire le eventuali osservazioni dei Comuni.

Circa la proposta del Consigliere Page di spostare a levante del Capoluogo di St. Vincent il casello previsto nella zona di Châtillon, dichiara di essere dell'avviso che il casello di Châtillon non debba essere spostato per varie ragioni che illustra.

Ritiene, però, necessario un casello a levante del capoluogo di St. Vincent anche per favorire l'accesso dei turisti alla Casa da gioco.

Osserva che, se non si costruirà detto casello, i turisti provenienti dall'alta Valle e dal Breuil difficilmente saranno invogliati a fermarsi a St. Vincent perché, per inserirsi nell'autostrada, dovrebbero ritornare a Châtillon.

Ritiene, infine, preferibile la soluzione di un'autostrada su viadotti nelle zone di Hône e di Verrès per limitare i vincoli e gli inconvenienti vari ai passaggi stradali in quelle zone.

Il Consigliere DUJANY, dopo aver dichiarato che il Consiglio non può che concordare sulle varie osservazioni e richieste concernenti i punti più salienti del tracciato e del progetto di massima, osserva, per quanto riguarda il casello di Châtillon, che detto casello è ottimamente ubicato perchè si trovava circa 250 metri a valle della strada statale e in una posizione dalla quale si vede molto bene anche il panorama del centro turistico di St. Vincent.

Per quanto concerne il tratto di autostrada compreso fra la zona dei "Gran Pra" ed il torrente Marmore, a monte dello stabilimento della Soie di Châtillon, auspica che per tale tratto di autostrada si costruisca un viadotto, e non già una strada in rilevato, per non elevare uno sbarramento a nord che impedirebbe la visuale dalla stazione ferroviaria e dallo stabilimento della Soie di Châtillon al capoluogo di Châtillon e che intersecherebbe le varie strade che collegano la frazione di Ussel, il Comune di Pontey, la stazione ferroviaria e lo stabilimento della Soie al capoluogo di Châtillon.

Circa il nuovo progetto di massima che dovrebbe essere elaborato tenendo conto delle osservazioni e richieste del Consiglio regionale, esprime l'avviso che detto progetto debba essere sottoposto all'esame del Consiglio regionale per l'approvazione.

L'Assessore GEX ritiene che, dato il poco tempo a disposizione della costituenda Società per l'elaborazione e la presentazione del nuovo progetto di massima, il Consiglio possa dare il proprio benestare al progetto stesso alla condizione che i tecnici progettisti tengano conto delle richieste e osservazioni sostanziali fatte oggi dal Consiglio in ordine al tracciato e al progetto di massima.

Il Presidente della Giunta, MARCOZ, precisa, per quanto riguarda il casello di Châtillon, che anche se i giocatori dovranno perdere alcuni minuti per venire da St. Vincent a Châtillon per inserirsi nell'autostrada, non per questo diminuirà l'afflusso al Casinò degli amanti del gioco, tanto più che, con la costruzione dell'autostrada, si risparmierà un tempo notevole in confronto al tempo che si impiega oggi per percorrere la strada statale.

Il Consigliere TREVES osserva che il tempo a disposizione dei Consiglieri regionali per prendere visione del progetto di massima della costruenda autostrada è stato assai limitato e deplora che tale progetto, prima di essere portato in Consiglio, non sia stato sottoposto all'esame delle varie Commissioni consiliari permanenti ed in particolare all'esame della Commissione consiliare permanente per il Turismo, Antichità e Belle Arti, che avrebbe potuto formulare al riguardo osservazioni utili per il Consiglio.

Dichiara di concordare sui rilievi fatti dalla Giunta in ordine al tracciato e al progetto di massima, ma lamenta che nel memoriale redatto dall'Ufficio Tecnico regionale non sia stata sottolineata la necessità della costruzione di un casello a Hône per favorire l'accesso dei turisti alla Valle di Champorcher, che merita di essere valorizzata turisticamente al pari delle altre vallate laterali.

Per quanto riguarda il tracciato dell'autostrada nel tratto Montjovet-St.Vincent-Châtillon, raccomanda che il tracciato sia spostato leggermente più a monte di quanto già previsto, particolarmente nella zona di Torrent Sec, per dare la possibilità ai turisti che viaggiano sull'autostrada di vedere e ammirare la stazione turistica di St. Vincent e la sua illuminazione notturna.

Per quanto concerne il casello di Châtillon, rileva che detto casello deve servire a convogliare le macchine verso il centro turistico di St. Vincent, ove esiste la Casa da gioco, nonchè verso il capoluogo di Châtillon e verso la valle di Valtournanche.

Ritiene pertanto che, tenendo conto di tali esigenze, il casello di Châtillon dovrebbe essere costruito con criteri più larghi e più grandiosi di quelli che dovrebbero essere seguiti per la costruzione dei caselli che danno accesso a vallate di minore importanza.

Dichiara di concordare con l'Assessore Fosson sulla necessità di ridurre per quanto possibile i vincoli delle striscie di terreno lateralmente all'autostrada e attorno ai caselli.

Raccomanda che l'Amministrazione regionale faccia pressioni presso la Direzione della Società Autostradale affinché vengano acquistati i reliquati di terreno intersecati dall'autostrada e che, come stabilito all'articolo 17 della stipulanda Convenzione, le indennità di espropriazione dei terreni da occupare per la costruzione dell'autostrada e di ogni opera accessoria siano in ogni caso commisurate in base al valore reale dei terreni ed anche prendendo in esame il complessivo danno subito dai singoli proprietari.

Raccomanda pure che sia studiata una soluzione migliore per il tracciato autostradale nel tratto attraversante la zona di Chambave, rilevando che il tracciato attuale non può essere accettato perchè attraverserebbe parte dell'abitato.

Esprime l'avviso che in tale tratto l'autostrada debba seguire la sponda destra della Dora Baltea, superando le difficoltà costituite dai terreni morenici mediante la costruzione di un viadotto.

Ritiene che il casello previsto nella zona di Nus sarebbe ubicato meglio se venisse costruito nella zona di Diemoz, perchè collegherebbe un maggior numero di Comuni, quali Nus, St. Barthélemy, Fénis, St. Marcel, St. Denis, Verrayes ed anche il Comune di Torgnon, attraverso la costruenda strada del Colle di St. Pantaléon.

Per quanto riguarda il casello terminale di Aosta, dichiara di concordare con la Giunta sull'opportunità che detto casello sia costruito a levante dell'abitato della Città ed a quota inferiore a quella già prevista nel tracciato di massima, per varie ragioni che illustra.

Conclude, concordando sulle osservazioni al progetto di massima formulate nel memoriale redatto dall'Ufficio Regionale per l'urbanistica e la tutela del paesaggio ed auspica che di tali osservazioni sia tenuto conto in sede di elaborazione del nuovo progetto di massima dell'autostrada.

Il Presidente della Giunta, MARCOZ, ricorda di aver già spiegato, all'inizio della seduta, le ragioni di particolare urgenza per le quali il Consiglio è stato convocato in via d'urgenza, nonchè le ragioni del tempo limitato lasciato a disposizione dei Signori Consiglieri per prendere visione del tracciato e del progetto di massima della costruenda autostrada.

Dichiara che i rilievi mossi dal Consigliere Trèves non hanno quindi motivo di essere fatti perchè nessuna colpa può essere attribuita all'Amministrazione regionale per le ragioni già illustrate.

Comunica che, se la pratica concernente la costituzione della Società Autostrade Valdostane ha subito un ritardo di circa sei mesi, ciò è dovuto al fatto che gli Organi di controllo avevano formulato osservazioni in merito alla bozza di Convenzione e alla bozza di Statuto della costituenda Società; informa che le difficoltà sono state superate nel mese di agosto in seguito al personale interessamento del Ministro Sullo.

Rileva che la discussione sul tracciato e sul progetto di massima dell'autostrada è stata ampia ed esauriente e precisa come segue le richieste di modificazioni al tracciato e al progetto di larga massima nonchè le raccomandazioni da formulare dal Consiglio ai fini della elaborazione del progetto generale dell'opera:

1°) Spostamento del casello terminale di Aosta a levante dell'abitato della Città ed a quota inferiore a quella già prevista nel tracciato di massima e in zona da scegliersi fra quelle segnalate dalla Regione;

2°) previsione di un'area disponibile per i fabbricati dei servizi di controllo doganale di zona franca sull'autostrada, al confine territoriale della Valle d'Aosta e del Comune di Pont St. Martin;

3°) allargamento della corsia laterale di sosta o, quanto meno, costruzione di piazzuole di sosta ogni 300 metri circa;

4°) costruzione di un casello a Hône per le necessità della valle di Champorcher;

5°) inserimento, nei punti in cui sia possibile, del tracciato dell'autostrada tra la ferrovia e la strada statale o il suo avvicinamento, ad evitare l'eccessivo moltiplicarsi di servitù e di vincoli ai terreni del fondo valle;

6°) studio di una soluzione migliore per il tracciato nel tratto km. 32-33 (zona di Chambave), perchè l'attuale tracciato risulta ricavato da vecchie carte topografiche non aggiornate, nelle quali non risulta la situazione attuale dei luoghi;

7°) rielaborazione e variazione del progetto (con abbassamento di tracciato e di quota) dell'autostrada partendo da Chambave e sino ad Aosta per la esigenza che deriva di dover seguire un tracciato a quota più bassa, in relazione al richiesto spostamento del casello terminale di Aosta ad una quota molto più bassa;

8°) modifica della denominazione del casello tra Châtillon e St. Vincent in casello di "St. Vincent e Châtillon";

9°) raccomandare che sia richiesto all'ANAS di ridurre ad un massimo di metri dieci la larghezza delle striscie di terreno vincolato lateralmente all'autostrada, nonchè di ridurre altresì sensibilmente la superficie di terreno vincolato attorno ai caselli (in considerazione della scarsità del terreno di fondo Valle e delle altre opere di viabilità e impianti di pubblico interesse, quali la strada statale, la ferrovia, l'oleodotto, gli elettrodotti, ecc.);

10°) raccomandare che siano, per quanto possibile, prese in favorevole esame e considerazione le osservazioni al progetto di massima dell'autostrada formulate nel memoriale redatto dall'Ufficio regionale per l'urbanistica e la tutela del paesaggio;

11°) raccomandare che siano interpellati i tecnici dell'Amministrazione regionale per la elaborazione del progetto generale, dell'opera che dovrà essere sottoposto all'esame del Consiglio regionale prima di essere trasmesso all'ANAS.

Segue discussione in merito alle proposte di cui sopra alla quale prendono parte i Consiglieri TREVES, DUJANY, MACHET, BORDON, PAGE, LUCAT, l'Assessore SAVIOZ, il Presidente, FILLIETROZ, ed il Presidente della Giunta, MARCOZ.

Il Presidente, FILLIETROZ, pone ai voti per alzata di mano la approvazione delle proposte formulate dal Presidente della Giunta, Marcoz;

IL CONSIGLIO

esaminati il tracciato e il progetto di larga massima della costruenda autostrada Quincinetto-Aosta;

ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti: ventinove; votanti e favorevoli: ventotto; astenutosi dalla votazione il Consigliere MACHET);

DELIBERA

di formulare le seguenti richieste di modificazioni al tracciato e al progetto di larga massima della costruenda autostrada Quincinetto-Aosta, nonchè raccomandazioni, ai fini della elaborazione del progetto generale dell'opera:

1°) spostamento del casello terminale di Aosta a levante dell'abitato della Città e a quota inferiore a quella già prevista nel tracciato di massima ed in zona da scegliersi fra quelle segnalate dalla Regione;

2°) previsione di un'area disponibile per i servizi di controllo doganale di zona franca sull'autostrada, al confine territoriale della Valle d'Aosta e del Comune di Pont. St. Martin (al casello autostradale di Pont St. Martin);

3°) allargamento della corsia laterale di sosta o, quanto meno, costruzione di piazzuole di sosta ogni 300 metri circa;

4°) costruzione di un casello a Hône per le necessità della Valle di Champorcher;

5°) inserimento, nei punti in cui sia possibile, del tracciato dell'autostrada tra la ferrovia e la strada statale o il suo avvicinamento, ad evitare l'eccessivo moltiplicarsi di servitù e di vincoli ai terreni del fondo Valle;

6°) studio di una soluzione migliore per il tracciato nel tratto km. 32-33 (zona di Chambave) perchè l'attuale tracciato risulta ricavato da vecchie carte topografiche non aggiornate, nelle quali non risulta la situazione attuale dei luoghi;

7°) rielaborazione e variazione del progetto (con abbassamento di tracciato e di quota) della autostrada partendo da Chambave e sino ad Aosta per la esigenza che deriva di dover seguire un tracciato a quota più bassa, in relazione al richiesto spostamento del casello terminale di Aosta ad una quota molto più bassa;

8°) modifica della denominazione del casello tra Châtillon e St. Vincent in casello di "St.Vincent e Châtillon";

9°) raccomandare che sia richiesto all'ANAS di ridurre ad un massimo di metri dieci la larghezza delle striscie di terreno vincolato lateralmente all'autostrada nonchè di ridurre altresì sensibilmente la superficie di terreno vincolato attorno ai caselli (in considerazione della scarsità del terreno di fondo Valle e delle altre opere di viabilità e impianti di pubblico interesse, quali la strada statale, la ferrovia, l'oleodotto, gli elettrodotti, ecc.):

10°) raccomandare che siano, per quanto possibile, prese in favorevole esame e considerazione le osservazioni al progetto di massima dell'autostrada formulate nel memoriale redatto dall'Ufficio regionale per l'urbanistica e la tutela del paesaggio;

11°) raccomandare che siano interpellati i tecnici dell'Amministrazione regionale per la elaborazione del progetto generale, che dovrà essere sottoposto all'esame del Consiglio regionale prima di essere trasmesso all'ANAS.

Il Presidente, FILLIETROZ, rileva che il Consiglio deve ancora discutere e deliberare in merito all'oggetto iscritto al n. 2 dell'ordine del giorno, concernente: "Designazione del Consigliere avente poteri di temporanea direzione della Società Autostrade Valdostane, a' sensi dell'articolo 12 della Convenzione".

Il Consigliere DUJANY propone che la trattazione di tale argomento sia rinviata all'adunanza pomeridiana.

Dopo breve discussione, il Presidente, FILLIETROZ, pone ai voti, per alzata di mano, la proposta di procedere subito alla trattazione del suddetto argomento.

Procedutosi alla votazione, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio, con voti favorevoli venticinque e voti contrari cinque (Consiglieri presenti e votanti: trenta) ha approvato la proposta di cui sopra.

Il Consiglio prende atto.

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