Oggetto del Consiglio n. 28 del 18 gennaio 1964 - Verbale

OGGETTO N. 28/64 - PROPOSTA DI NOMINA DI COMMISSIONE PER LO STUDIO DI UNA LEGGE REGIONALE CHE VINCOLI L'AREA DI CERVINIA-BREUIL COME ZONA DI INTERESSE PAESAGGISTICO, TURISTICO, SCIISTICO, IN ATTESA CHE IL PIANO REGOLATORE DI TALE ZONA ENTRI IN VIGORE. (Mozione dei Consiglieri regionali Signori Bonichon Giuseppe e Pedrini Ennio)

Il Presidente, MARCOZ, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione dei Consiglieri regionali Signori Bonichon Giuseppe e Pedrini Ennio, concernente l'oggetto: "Proposta di nomina di Commissione per lo studio di una Legge regionale che vincoli l'area di Cervinia-Breuil come zona di interesse paesaggistico, turistico, sciistico, in attesa che il piano regolatore di tale zona entri in vigore", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno della adunanza del 17 gennaio 1964:

---

Aosta, 30 novembre 1963

Ill.mo Signor

Presidente del Consiglio

Regione Autonoma della Valle d'Aosta

I sottoscritti Consiglieri del Partito Liberale Italiano

Constatato che il piano regolatore di Cervinia-Breuil non è stato ancora approvato

Constatato che tutte le leggi in difesa del paesaggio, non sono sufficienti ad eliminare i pericoli che compromettono l'avvenire della conca in esame

Constatato che è necessario prendere adeguate e sollecite misure a difesa del patrimonio turistico della zona in esame

Chiedono sia posto all'ordine del giorno della prossima seduta la seguente

MOZIONE

a) Che, con carattere di massima urgenza, sia nominata una Commissione per lo studio di una legge regionale che vincoli l'area in oggetto come "zona d'interesse paesaggistico-turistico-sciistico" in attesa che il regolare piano regolatore diventi strumento esecutivo.

b) Che la legge regionale di cui al precedente comma, sia presentata all'approvazione di questa Assemblea entro e non oltre trenta giorni dalla nomina della Commissione stessa.

c) Che detta legge regionale entri in vigore entro e non oltre trenta giorni dalla sua approvazione.

I Consiglieri

F.to: Bonichon Giuseppe

F.to: Ennio Pedrini

---

Il Consigliere PEDRINI rileva che, secondo notizie apparse sui giornali, dal 30 novembre 1963, data in cui è stata presentata la mozione soprariportata ad oggi, si sarebbero verificati fatti nuovi con intervento di un Ispettore ministeriale nella zona del Breuil per quanto riguarda il problema della tutela del paesaggio; chiede quindi al Presidente della Giunta di voler riferire al Consiglio su tali fatti nuovi.

Il Presidente della Giunta CAVERI dichiara quanto segue:

"Il Consiglio Regionale si trova di fronte ad una richiesta dei Consiglieri Bonichon e Pedrini intesa ad ottenere la nomina di una Commissione per lo studio di una legge regionale che vincoli la zona di Breuil-Cervinia come "zona di interesse paesaggistico - turistico e sciistico", in attesa che il piano regolatore di tale località diventi strumento esecutivo.

Bisogna in primo luogo osservare che il Consiglio Regionale aveva già provveduto, - con legge regionale in data 28 aprile 1960, n. 3 (legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio in Valle d'Aosta)-, a tutelare il paesaggio della Valle d'Aosta con le norme che noi tutti conosciamo.

La Corte Costituzionale, con sentenza del 22 febbraio 1962, ha però dichiarato la illegittimità costituzionale degli articoli 1 e 18 di tale legge.

Successivamente, il Consiglio Regionale, sempre preoccupato della tutela del paesaggio della Valle d'Aosta, approvava in data 18 luglio 1962 altra legge regionale recante norme per l'esercizio di funzioni amministrative in materia di tutela del paesaggio, di antichità, monumenti e belle arti in Valle d'Aosta.

In seguito al rinvio di detta legge regionale da parte del Presidente della Commissione di Coordinamento, il Consiglio confermava nella seduta in data 4 ottobre 1962 l'approvazione di tale legge regionale, ma la Corte Costituzionale, con sentenza n. 76 in data 24 maggio 1963, dichiarava l'illegittimità costituzionale di detta legge, affermando che la incostituzionalità scaturiva dal fatto che il Consiglio Regionale aveva ritenuto di poter trasferire, con legge regionale, i poteri di organi dello Stato ad organi della Regione.

Questa sentenza della Corte Costituzionale ci aveva sorpreso, perchè fino ad allora era sempre stato affermato, da valorosi giuristi e da una personalità che aveva ricoperto nel passato altissimi incarichi, - che il trasferimento di poteri dallo Stato alla Regione per le materie di cui agli articoli 2, 3 e 4 dello Statuto, era già avvenuto in sede costituzionale, cioè in sede di approvazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta da parte dell'Assemblea Costituente.

Ecco perchè il Consiglio Regionale, - mosso da quelle stesse preoccupazioni che hanno spinto i Consiglieri Bonichon e Pedrini a presentare la mozione ora in discussione, - ritenne che la seconda legge regionale, i cui limiti erano circoscritti, potesse essere approvata e non dovesse cadere anche in caso di impugnativa avanti alla Corte Costituzionale.

Il Consiglio Regionale era tanto più convinto di questa tesi, in quanto, durante l'Amministrazione democristiana, erano già state emanate analoghe leggi regionali, tra le quali una legge regionale, recante norme procedurali per la utilizzazione delle acque pubbliche in Val d'Aosta, che stabiliva quali erano gli organi della Regione che avrebbero dovuto esplicare la loro attività in materia di acque in sostituzione di organi dello Stato, e la legittimità costituzionale di tale legge sulle acque pubbliche era stata riconosciuta o, per lo meno, non era stata contestata.

Ecco perchè ripeto il Consiglio regionale riteneva che la seconda legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio in Valle d'Aosta fosse legittima dal punto di vista costituzionale.

A questo punto, che cosa bisognava fare per la tutela e la difesa di questi problemi che tanto ci stanno a cuore ?

Occorreva presentare un disegno di legge per una legge statale, che regolasse questo trasferimento di competenza dello Stato alla Regione.

A ciò ha provveduto il Senatore Chabod che, in data 9-10-1963, ha presentato alla Presidenza del Senato della Repubblica un disegno di legge, di sua iniziativa, recante norme per l'esercizio delle funzioni amministrative in materia di tutela del paesaggio, antichità, monumenti e belle arti nella Regione della Valle d'Aosta.

Detto disegno di legge comprende tre articoli molto brevi che, penso, molti Consiglieri regionali conoscono già.

Ritengo, comunque, opportuno darne lettura per coloro che non fossero ancora al corrente di questo disegno di legge".

Il Presidente della Giunta, CAVERI, dà quindi lettura del seguente disegno di legge:

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1

Le funzioni amministrative in materia di tutela del paesaggio, di antichità, monumenti e belle arti - attribuite alla Regione Valdostana dagli articoli 2, lettera q), 3 lettera m), e 4 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4, nonchè dall'articolo 5 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1946, n. 532 -, sono esercitate dall'Assessorato regionale per il turismo, che vi provvede mediante gli uffici e il personale della Sovrintendenza regionale alle antichità, monumenti e belle arti, ai sensi delle leggi vigenti in materia.

Art. 2

Fino a quando non diverrà operante la legislazione regionale in materia di tutela del paesaggio, la competenza amministrativa e le funzioni che la legislazione statale demanda nella materia stessa al Ministero della pubblica istruzione ed alle Sovrintendenze alle antichità, monumenti e belle arti sono esercitate in Valle d'Aosta dall'Assessorato regionale per il turismo;

quelle demandate al Ministro della pubblica istruzione sono esercitate dall'Assessore regionale al turismo, quelle demandate ai Sovrintendenti alle antichità, monumenti e belle arti sono esercitate dal Sovrintendente regionale alle antichità, monumenti e belle arti per la Valle d'Aosta.

Art. 3

Contro i provvedimenti del Sovraintendente regionale alle antichità, monumenti e belle arti e dell'Assessore regionale per il turismo è ammesso ricorso, entro 20 giorni dalla comunicazione, alla Giunta Regionale, che decide con provvedimento deliberativo.

Il Presidente della Giunta, CAVERI, riferisce quindi quanto segue:

"Tale è il disegno di legge presentato dal Senatore Chabod.

In queste condizioni e con riferimento a quanto ha purtroppo stabilito la Corte Costituzionale con la sua seconda sentenza, con una motivazione dalla quale veramente dissentiamo (- perchè, tra l'altro, eravamo in tema di legislazione primaria, cioè della legislazione primaria di cui all'articolo 2 del nostro Statuto -,) per il momento noi dobbiamo attendere che il Parlamento approvi il disegno di legge presentato dal Senatore Chabod.

Questa situazione non ci permette di accogliere la proposta di nomina di una Commissione per lo studio di una legge regionale per la zona del Breuil-Cervinia, legge regionale che non è possibile approvare in questo momento per le ragioni già dette.

D'altra parte non è neppure pensabile una legge regionale che si limiti ad un'area, all'area del Breuil-Cervinia; semmai dovrebbe essere una legge regionale che riguardi il territorio della Valle d'Aosta.

Noi porremmo poter approvare la proposta del Consigliere Pedrini, sia pure trasformata nel senso di renderla meno locale, nel senso di renderla generale -; ma se noi oggi, nella situazione di diritto che è stata determinata dalla seconda sentenza della Corte Costituzionale, approvassimo una legge regionale in questo senso, ci sarebbe una terza impugnativa davanti alla Corte Costituzionale e ci troveremmo di fronte ad una terza sentenza che molto probabilmente dichiarerebbe illegittima la nostra terza legge regionale urbanistica e paesaggistica.

Circa i punti b) e c) della mozione, faccio notare che tali punti concernono provvedimenti di vera esecuzione.

In base a quanto è stato stabilito in accordo con i Colleghi della Giunta, ritengo di aver inquadrato la situazione del problema dal punto di vista giuridico.

Qualcuno potrebbe chiedere: allora, che cosa possiamo fare?

L'Amministrazione regionale è giustamente preoccupata di questi problemi che diventano sempre più angosciosi di fronte all'incalzare del boom edilizio che, d'altra parte, presenta anche il suo lato positivo perchè, se vi è un boom edilizio, vuol dire che vi è una spinta in senso economico. Noi dobbiamo, però fare in modo di conciliare questa spinta di interessi economici con quella tutela del paesaggio che giustamente ci preoccupa tutti quanti.

Ed allora, spuntate per il momento le armi legislative, le armi che ci restano sono queste due: i vincoli ed i piani regolatori.

Bisogna estendere i vincoli a quelle zone che hanno bisogno di una tutela del paesaggio, cioè a Champoluc, a Gressoney, a Courmayeur, e in tutte le zone che presentano questi interessi e questi problemi.

A Cogne, il prato di S. Orso è già vincolato da molto tempo.

Voi siete certamente a conoscenza della causa promossa contro di noi circa 17 anni fa da un privato che voleva costruire ;un albergo ai margini del prato di S. Orso.

Noi abbiamo allora seguito, unitamente al Ministero della Pubblica Istruzione, tale causa che si è conclusa favorevolmente per noi, in quanto il Consiglio di Stato ci ha dato ragione.

Queste cose naturalmente, non sono ammesse da una certa percentuale di cittadini, secondo i quali sarebbe molto più bello lasciare costruire fabbricati nel prato di S. Orso; ma in questo caso la bellezza di Cogne sparirebbe.

Dunque, in primo luogo, occorre estendere i vincoli perchè le leggi e i regolamenti statali, quando ci sono i vincoli, permettono una difesa del paesaggio.

La difesa, però, è possibile anche quando non ci sono i vincoli, perchè si ritiene che il Ministro possa, anche in mancanza di vincoli, emanare una ordinanza di sospensione di lavori edilizi.

Vincoli da una parte e piani regolatori dall'altra. Per quanto riguarda i piani regolatori, va rilevato che in un certo strato della popolazione vi è una avversione decisa, anzi una ostilità, verso lo stesso principio dei piani regolatori.

La verità è che non si vorrebbero i piani regolatori e si vorrebbe, da parte dei proprietari, la libertà assoluta di costruire come e dove si vuole.

È indubbio, comunque, che anche i piani regolatori sono necessari.

Non era mia intenzione di penetrare nel vivo di una polemica, in gran parte giornalistica, che vi è stata qualche tempo fa, polemica sulla quale si sono dette molte cose non precise.

Intanto se si esamina quello che dice la legge statale vigente in questa materia, si constata che non si può con un telegramma fare sospendere tutte le costruzioni di una determinata località, perchè occorrono ordinanze motivate ed emanate per ogni singolo caso.

I vincoli e i piani regolatori sono i due pilastri che noi abbiamo a nostra disposizione per la tutela non solo del paesaggio, ma anche di altri interessi esteseci.

L'articolo 8 della legge 29-6-1939 n. 1497, concernente la protezione delle bellezze naturali, dice:

"Indipendentemente dall'inclusione nell'elenco delle località e dalla notificazione di cui all'articolo 6, il Ministro per l'Educazione nazionale ha facoltà:

1°) di inibire che si eseguano, senza preventiva autorizzazione, lavori comunque capaci di recare pregiudizio all'attuale stato esteriore delle cose e delle località soggette alla presente legge;

2°) di ordinare, anche quando non sia intervenuta la diffida di cui al numero precedente, la sospensione degli iniziati lavori".

L'articolo 17 del Regolamento statale 3-6-1940 n. 1357, per l'applicazione della legge 29-6-1939 n. 1497 sulla protezione delle bellezze naturali e panoramiche, dice:

"Il divieto di eseguire lavori senza preventiva autorizzazione, contemplato nell'articolo 8 della legge, è dato dal Ministro ed è comunicato all'interessato per mezzo del Regio Sovraintendente.

L'ordine di sospendere i lavori, contemplato nello stesso articolo di legge, è dato dal Ministro e trasmesso al Prefetto, il quale provvede alla notificazione dell'ordine stesso entro il terzo giorno da quello del suo ricevimento.

Altra copia dell'ordine di sospensione è trasmessa dal Ministero alla competente Regia Sovrintendenza.

Tanto il divieto di eseguire i lavori quanto l'ordine di sospenderli debbono essere motivati" .

È quindi chiaro che gli ordini di sospensione o di inibizione debbono essere dati con ordinanze motivate.

Questa è la situazione, questo è quanto noi possiamo fare.

Il Senatore Chabod, dopo essersi consultato con la Giunta Regionale precedente, ha presentato il disegno di legge di cui vi ho dato prima lettura, perchè si pensa che, sostituendo agli organi ministeriali l'Assessore regionale al Turismo e il Sovrintendente regionale alle Antichità, Monumenti e Belle Arti, sia più facile e più rapido provvedere in loco alla difesa delle bellezze naturali".

Il Consigliere MAQUIGNAZ dichiara quanto segue:

"Signor Presidente, il mio breve intervento è su tre punti:

1) In primo luogo, per manifestare la mia compiacenza ai Consiglieri Comm. Pedrini e Sig. Bonichon per aver presentato questa mozione nella questione spinosa della edificabilità nella conca del Breuil. Questione che ha una grande importanza e che, perciò, va trattata urgentemente ed obiettivamente.

2) In secondo luogo, vorrei portare a conoscenza dei Consiglieri, che non avessero avuto occasione di seguire le ultime vicende del Breuil, che, in data 30 settembre 1963, è stato presentato al Comune di Valtournanche un Piano Regolatore elaborato dall'Architetto Franco Berlanda, il quale piano è stato studiato ed esaminato dall'Amministrazione comunale e, nella riunione del 14 corrente mese, la Giunta comunale ha espresso un parere favorevole al detto piano; ciò però in linea di massima, in quanto sono state richieste alcune modifiche per quanto concerne l'indice di edificabilità per determinate zone, essendo propensa la Giunta a volere diminuire gradualmente la volumetria dei fabbricati e l'addensamento dei medesimi, per non porre troppo in risalto quanto già edificato.

3) Infine, Sig. Presidente se mi è concesso, vorrei chiedere all'Assessore al Turismo se può illustrarci quali sono le cause principali che hanno impedito la approvazione di un piano regolatore per la conca del Breuil.

Questa mia richiesta può sembrarle puerile o anche maligna, eppure, francamente, non lo è affatto; non avendo mai fatto parte nè di una Commissione Edilizia, nè di una Amministrazione Comunale, non ne sono al corrente.

Ritengo che tali notizie possano servire a tutti i Consiglieri prima di intavolare la questione ed, infine, anche perchè è una questione che mi sta particolarmente a cuore e che perciò vorrei seguire con cognizione di causa (come dicono i legali)".

Il Consigliere PEDRINI ringrazia il Presidente della Giunta Caveri per gli esaurienti chiarimenti dati in merito alla questione della legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio in Valle d'Aosta e sulla questione della legge regionale recante norme per l'esercizio di funzioni amministrative in materia di tutela del paesaggio, di antichità, monumenti e belle arti in Valle d'Aosta.

Dichiara di concordare sul punto di vista del Presidente della Giunta in ordine a tali questioni, come pure in ordine al disegno di legge presentato alla Presidenza del Senato, il 9 ottobre 1963, dal Senatore Chabod.

Osserva che potrebbe passare parecchio tempo prima che il disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod sia approvato dal Parlamento e diventi legge operante e fa presente che, nel frattempo, la conca del Breuil potrebbe venire gravemente deturpata, e per sempre, con la costruzione di edifici antiestetici che contrastano con la bellezza del paesaggio.

Precisa che, in considerazione dell'urgente necessità dell'adozione di adeguati e solleciti provvedimenti a difesa del patrimonio paesaggistico-turistico nella zona del Breuil, i Consiglieri del gruppo liberale hanno presentato la mozione in discussione per la nomina di una Commissione per lo studio di una legge regionale che vincoli la zona del Breuil come "zona di interesse paesaggistico, turistico e sciistico", in attesa che il piano regolatore diventi strumento esecutivo.

Rileva che nel suo intervento il Presidente della Giunta, Caveri, non è entrato nel merito della mozione e non ha accennato ai contatti avuti con l'Ispettore ministeriale venuto da Roma per la nota questione del campetto del Breuil.

Fa presente che i Consiglieri regionali hanno a cuore gli interessi turistici della Regione ed hanno, quindi, diritto di essere informati dettagliatamente su quanto è avvenuto dalla data di presentazione della mozione ad oggi e su quanto abbia detto e scritto il predetto Ispettore ministeriale e sugli accordi eventualmente presi per la soluzione della vertenza del Breuil.

Dichiara di essere d'accordo sulla questione dei piani regolatori, con particolare riguardo per quanto concerne il Breuil.

Esprime la sua meraviglia che sia stata concessa l'autorizzazione per la costruzione di un brutto edificio sul campetto di sci del Breuil, costruzione che ha sollevato le giuste proteste degli abitanti del Breuil e di turisti di Roma, di Milano, di Torino e di altre città italiane ed anche di turisti stranieri.

Afferma che, con tale costruzione, si fa uno scempio della bellezza della conca del Breuil e ritiene, quindi, necessaria e urgente la adozione dei provvedimenti richiesti con la mozione presentata a difesa del paesaggio della conca del Breuil.

Sottolinea che il campetto sciistico del Breuil costituisce effettivamente uno spazio vitale indispensabile per gli sciatori e, quindi, per l'avvenire turistico del Breuil e chiede al Presidente della Giunta di volere informare il Consiglio se i lavori di costruzione del suddetto edificio, lavori che sono stati sospesi, saranno ripresi o se verranno, invece, demolite le fondazioni dell'edificio, appena iniziate.

Dichiara di aver appreso dalla comunicazione fatta dal Consigliere Maquignaz che l'Amministrazione Comunale di Valtournanche avrebbe espresso parere favorevole in merito al piano regolatore del Breuil e chiede cosa intende fare l'Assessorato Regionale al Turismo per la difesa del patrimonio turistico del Breuil.

Il Presidente della Giunta, CAVERI, premette di avere preso atto con compiacimento che la Giunta Comunale di Valtournanche ha espresso parere favorevole in merito al piano regolatore del Breuil.

Informa che l'elaborazione del suddetto piano regolatore è stata assai laboriosa e contrastata e che bisogna dare atto, allo stato delle cose, che l'Assessorato Regionale al Turismo ha fatto tutto quanto doveva fare per la tutela del paesaggio del Breuil.

In merito alla questione del campetto del Breuil, riferisce di avere reso edotto l'Ispettore ministeriale di come stavano realmente le cose e di avergli fatto notare che non corrispondevano assolutamente a verità le affermazioni, fatte da alcuni giornali, secondo le quali l'Amministrazione Regionale non si sarebbe preoccupata di difendere il paesaggio della Valle d'Aosta, osservando che l'Amministrazione Regionale aveva cercato con tutti i mezzi di difendere il paesaggio della Valle d'Aosta con approvazione di ben due leggi regionali urbanistiche e di tutela del paesaggio, leggi che sono state dichiarate costituzionalmente illegittime dalla Corte Costituzionale con motivazioni, - specialmente per quanto riguarda la seconda sentenza, - che lasciano alquanto perplessi per le ragioni già esposte.

Fa presente di aver dato assicurazione al predetto Ispettore ministeriale che l'Amministrazione Regionale era pronta a collaborare col Ministro della Pubblica Istruzione e con i suoi funzionari per la tutela degli interessi paesaggistici e turistici della Valle.

Rileva che, allorquando il Consiglio Regionale approvò la legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio in Valle d'Aosta, che dichiarava il territorio della Valle d'Aosta bellezza naturale di pubblico interesse e zona di particolare importanza turistica, molti cittadini protestarono e gridarono allo scandalo, affermando che la menzionata legge sopprimeva la proprietà privata in Valle d'Aosta.

Ricorda che in allora fu detto, fra l'altro, che l'Amministrazione regionale aveva peccato di radicalismo e di estremismo nella tutela del paesaggio e fa presente che oggi, in contrasto con quanto dichiarato in allora, si afferma che l'Amministrazione Regionale non si interessa della tutela del paesaggio.

Ritornando sulla questione del piano regolatore del Breuil, comunica che ancora non è pervenuta alla Presidenza della Giunta la deliberazione in data 14 c.m. dell'Amministrazione Comunale di Valtournanche, con la quale la Giunta di tale Comune ha espresso, in linea di massima, il proprio parere favorevole in merito al piano regolatore elaborato dall'architetto Franco Berlanda.

Dichiara che il provvedimento assunto dalla Giunta Comunale di Valtournanche costituisce indubbiamente un passo avanti verso l'attuazione del piano regolatore di tale zona; rileva che la predetta Giunta Comunale ha deliberato soltanto la questione del piano regolatore e che sono state fatte osservazioni sulla cubatura delle case che verranno costruite e sono state richieste alcune modifiche per quanto concerne l'indice di edificabilità per determinate zone.

Comunica di avere convocato per due volte presso la Presidenza della Giunta il Sindaco di Valtournanche, in occasione della visita dell'Ispettore Ministeriale, per i seguenti due motivi:

a) - per la questione del piano regolatore del Breuil, per il quale non risultava, - egli dice -, che l'Amministrazione Comunale di Valtournanche avesse le stesse preoccupazioni dell'Amministrazione Regionale;

b) - per la questione della salvaguardia del campetto di sci del Breuil.

Dichiara di condividere, per quanto riguarda il campetto di sci, l'opinione espressa da molte persone e, fra altri, dal Consigliere Pedrini, secondo la quale detto campo di sci deve essere considerato come uno spazio vitale, assolutamente necessario per la località del Breuil.

Afferma che, effettivamente, i bambini, i ragazzi ed i principianti dello sport sciistico non saprebbero più dove esercitarsi, qualora detto campo di sci venisse soppresso.

Informa che, in una riunione tenutasi in Valtournanche prima dell'arrivo dell'Ispettore ministeriale per la questione del piano regolatore, riunione alla quale intervennero tutte le persone interessate, l'Assessore al Turismo aveva prospettato, come una delle soluzioni possibili, la formula di una permuta dell'appezzamento di terreno marginale del campetto del Breuil, interessato dalla nuova costruzione, con altro terreno di proprietà del Comune di Valtournanche.

Informa di avere, quindi, convocato il Sindaco di Valtournanche per accertare quali fossero i reali intendimenti del Sindaco, della Giunta comunale e del Consiglio Comunale di Valtournanche in merito alla questione del campetto.

Precisa che, se avesse dovuto convincersi che la soluzione della permuta non era possibile, avrebbe dovuto dire all'Ispettore ministeriale che le trattative per un accordo sulla questione del campetto erano fallite, in modo che il Ministero della Pubblica Istruzione avrebbe avuto via libera per l'attuazione dei provvedimenti di sua competenza, provvedimenti che sono quelli contemplati all'articolo 8 della legge 29.6.1939 n. 1497 e all'articolo 17 del regolamento statale 3.6.1940 n. 1357 per l'applicazione della predetta legge, recante norme per la protezione delle bellezze naturali e panoramiche.

Informa che in un secondo colloquio avuto con il Sindaco di Valtournanche e al quale sono intervenuti pure i privati proprietari interessati e l'Assessore al Turismo, si riuscì a convincere il Sindaco di Valtournanche ed i privati proprietari dell'opportunità di una permuta del già citato terreno marginale del campetto con un appezzamento di terreno di proprietà del Comune; precisa che, in detto colloquio, sono stati anche enunciati, quasi nei dettagli, gli elementi della stipulanda permuta.

Aggiunge di avere ottenuto, successivamente, dal Sindaco l'impegno per la adozione, entro un determinato termine, di una decisione in merito alla permuta da parte della Giunta e del Consiglio comunale di Valtournanche.

Circa la questione di cui alla lettera a) della mozione, rileva come i Consiglieri del gruppo liberale insistano sulla proposta di nomina di una Commissione per lo studio di una legge regionale che vincoli la zona del Breuil come "zona di interesse paesaggistico-turistico-sciistico", in attesa che il piano regolatore diventi strumento esecutivo.

Il Consigliere PEDRINI dichiara che i Consiglieri del gruppo liberale, preso atto dei chiarimenti dati dal Presidente della Giunta, sono disposti a recedere dalla loro proposta se viene precisata la data in cui l'Amministrazione Comunale di Valtournanche deciderà sulla questione della permuta dei terreni di cui si tratta ai fini della tutela della conca del Breuil come zona di interesse paesaggistico-turistico-sciistico.

Dichiara, inoltre, che i Consiglieri del gruppo liberale concordano con il Presidente della Giunta sull'opportunità di fare adottare al più presto i provvedimenti concernenti l'estensione dei vincoli paesaggistici particolarmente nei principali centri turistici della Valle d'Aosta.

Il Presidente della Giunta, CAVERI, auspicando che il disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod sia approvato al più presto dal Parlamento, rileva che la materia dei vincoli è regolata dalle disposizioni dei primi sei articoli della legge 29.6.1939 n. 1497, concernente la protezione delle bellezze naturali

Informa che la procedura da seguire per l'imposizione dei vincoli è piuttosto lunga per varie ragioni e adempimenti di legge (compilazione degli elenchi delle zone da sottoporre a vincolo da parte della Commissione prevista all'articolo 2; periodo di mesi tre dall'avvenuta pubblicazione degli elenchi stessi per la presentazione dei ricorsi da parte dei proprietari, possessori o detentori delle zone vincolate; notificazione, in via amministrativa, della dichiarazione di notevole interesse pubblico ai proprietari, possessori o detentori degli immobili, trascrizione della dichiarazione di vincolo sui registri della Conservatoria delle Ipoteche).

Circa la richiesta del Consigliere Pedrini intesa a conoscere la data in cui l'Amministrazione Comunale di Valtournanche deve pronunciarsi sulla nota questione, informa che detta Amministrazione ha assunto l'impegno di adottare le decisioni del caso subito dopo le feste di fine d'anno.

Osserva che l'Amministrazione Comunale di Valtournanche dovrebbe quindi, se già non l'ha fatto, pronunciarsi sulla questione in questi giorni.

Fa presente che il problema del campetto di sci del Breuil non è che uno dei tanti problemi che devono essere risolti nella località del Breuil, perchè, - egli dice -, vi sono varie costruzioni che sono sorte abusivamente al Breuil, in contrasto con le direttive impartite dalla Sovrintendenza Regionale Antichità Monumenti e Belle Arti.

Comunica di aver concordato con l'Ispettore ministeriale che, se si dovesse procedere nei confronti dei proprietari del campetto con criteri di severità, - nel caso in cui non si potesse addivenire ad un accordo, - uguale criterio di severità dovrà essere applicato in tutti gli altri casi di abusi, non potendosi evidentemente applicare due pesi e due misure in questa materia.

Il Consigliere BENZO dichiara di concordare su quanto esposto dal Presidente della Giunta, Caveri, sia per quanto riguarda l'iter giuridico delle due leggi urbanistiche e per la tutela del paesaggio, che per quanto riguarda i provvedimenti da adottare per la difesa del paesaggio.

Rileva, però, che la legge 29.6.1939 n. 1497 dà già la possibilità di porre un freno efficace ai fini della tutela del paesaggio e fa presente che, se si fosse applicata tale legge a tempo debito, la situazione della Valle d'Aosta non sarebbe quella che è oggi per quanto riguarda l'edilizia e l'urbanistica in vari importanti centri turistici.

Dà atto che il Presidente Marcoz aveva preso a cuore la questione della tutela del paesaggio, quando era Presidente della Giunta, poichè, appena costituita la Commissione Regionale per la tutela del paesaggio, provvide a sottoporre all'esame di tale Commissione varie località che riteneva dovessero essere assoggettate al vincolo generico.

Osserva che i vincoli generici, mentre costituiscono una garanzia per l'Amministrazione pubblica in fatto di protezione del paesaggio, non costituiscono un gravame eccessivo per i singoli proprietari degli immobili sottoposti a vincolo, salvo l'obbligo di presentare preventivamente alla Sovrintendenza Regionale Antichità, Monumenti e Belle Arti i progetti dei fabbricati da costruire sugli immobili vincolati.

Ritiene quindi che l'Amministrazione Regionale debba, in primo luogo, estendere i vincoli generici di legge in tutti i centri turistici di maggiore importanza, quali il Breuil, Gressoney, Champoluc, Pila e altri.

Circa la mozione in discussione, pur auspicando che sia sollecitamente approvato dal Parlamento il disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod, ritiene opportuno di nominare una Commissione di studio incaricata di predisporre un piano urbanistico e paesaggistico per la zona del Breuil e di predisporre l'elenco delle località di importanza turistica da assoggettarsi a vincolo paesaggistico.

Ritiene altresì opportuno, per porre un freno alla speculazione privata che diventa sempre più forte, fare studiare ed elaborare un piano regolatore generale per tutta la Valle d'Aosta, affinchè si sappia quali siano le zone vincolate a zona residenziale, quali le zone di interesse agricolo e quali le zone destinate a iniziative industriali.

Chiede al Presidente della Giunta di volere esaminare la questione della tutela del paesaggio in rapporto alla citata legge del 29 giugno 1939 n. 1497 e di voler prendere in considerazione la proposta di nomina di una Commissione di studio incaricata di predisporre un piano regolatore urbanistico e paesaggistico per l'intero territorio della Valle d'Aosta.

Il Consigliere MONTESANO dichiara di concordare sui concetti enunciati dal Consigliere Pedrini nel suo primo intervento.

Dichiara di concordare pure su quanto esposto dal Presidente della Giunta, Caveri, salvo per quanto riguarda il rilievo secondo cui, prima di affrontare più decisamente il problema del paesaggio e dell'urbanistica in Valle d'Aosta, sarebbe opportuno attendere che il disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod sia approvato dal Parlamento e diventi legge operante.

Esprime l'avviso che lo strumento base sia sempre costituito dalla legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio in Valle d'Aosta, in data 28 aprile 1960 n. 3, legge di cui il Consigliere Avv. Palmas era stato relatore in Consiglio.

Fa presente che, con sentenza n. 13 in data 22 febbraio 1962, la Corte Costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale di tale legge soltanto per quanto riguarda l'articolo 1 e il secondo comma dell'articolo 18 della legge stessa.

Osserva che l'articolo 1 è stato dichiarato illegittimo costituzionalmente perchè sanciva che tutto il territorio della Valle d'Aosta era da considerare bellezza naturale di pubblico interesse e zona di particolare importanza turistica.

Rammenta di avere, nella seduta consiliare del 18 dicembre 1959, preso la parola sull'articolo 1 e affermato testualmente quanto segue:

"Sono d'accodo, in linea di massima, che venga attuata una disciplina per quanto riguarda l'urbanistica e la tutela del paesaggio in Valle d'Aosta.

Tutti noi abbiamo assistito, in questi ultimi anni, ad una vera deturpazione dell'urbanistica e del paesaggio; abbiamo esempi dappertutto, specialmente nei centri più importanti della Valle, come Aosta, Courmayeur, Breuil, Champoluc, ecc.

Questa mia adesione di massima non comporta, però, la mia adesione a tutti i disposti della legge illustrati dal relatore Palmas.

Io non sono un legale e perciò la prima osservazione che vi faccio va intesa come una domanda per illustrare il pensiero che vi esporrò e, cioè: possiamo noi, in sede regionale, approvare ed emanare una legge che si applichi a tutto il territorio della Valle in materia di urbanistico e per la tutela del paesaggio? Faccio questo quesito per avere un chiarimento da chi è più competente di me in questa materia, poichè alla lettera g) dell'articolo 2 dello Statuto regionale, che è richiamata anche nella breve relazione introduttiva della legge, si legge la limitazione: "urbanistica, piani regolatori per zone di particolare importanza turistica".

Il Consigliere MONTESANO dichiara che le riserve fatte nella seduta consiliare del 18 dicembre 1959 erano dettate dalla preoccupazione che, dichiarando bellezza naturale di pubblico interesse e zona di particolare importanza turistica tutto il territorio della Valle d'Aosta, la legge venisse impugnata, nelle sedi competenti, come infatti è avvenuto.

Osserva che il fatto che la Corte Costituzionale abbia dichiarato la illegittimità costituzionale degli articoli 1 e 18 2° comma - della suddetta legge regionale non vieta che il Consiglio Regionale riprenda l'esame di detta legge regionale per apportare gli emendamenti necessari agli articoli 1 e 18 - 2° comma.

Constata che nella seduta odierna è stata sottolineata più volte l'opportunità di vincolare determinate zone in alcuni centri turistici di maggiore importanza e ritiene che non vi sia, quindi, ragione alcuna per cui non debba essere ripresa in esame la legge regionale 28-4-1960 n. 3 che, a suo parere, sarebbe lo strumento idoneo per affrontare uno dei problemi più vitali per la Valle d'Aosta, cioè quello della tutela del paesaggio.

Chiede al Presidente della Giunta quali siano gli impedimenti che ostino alla ripresa in esame e alla rielaborazione di detta legge regionale da parte del Consiglio.

Il Presidente della Giunta, CAVERI, dichiara di concordare sulla conclusione dell'ultimo intervento del Consigliere Pedrini e di concordare, in linea di massima, anche su quanto detto dal Consigliere Benzo, il quale, fra l'altro, ha rilevato l'opportunità dell'approvazione di un piano regolatore regionale urbanistico e paesaggistico.

Fa presente che lo studio di un piano regolatore regionale urbanistico e paesaggistico involge dei problemi di una gravità notevole, perchè occorre stabilire e delimitare quali sono le zone turistiche, quali le zone industriali e quali le zone agricole, il che provocherà indubbiamente reazioni da parte delle popolazioni dei Comuni che saranno inclusi nelle zone agricole.

Dichiara quindi che lo studio e l'approvazione di tale problema sono, quindi, tutt'altro che facili ed esprime, d'altra parte, il dubbio che l'Amministrazione Regionale abbia la competenza di addivenire alla suddivisione e alla destinazione del territorio della Valle d'Aosta in zone industriali, in zone turistiche ed in zone agricole.

Ritiene che il piano regolatore regionale urbanistico e paesaggistico debba essere un qualche cosa di più vasto che comprenda i singoli piani regolatori comunali; ritiene che occorra, quindi, determinare in primo luogo le zone che debbono essere soggette a vincoli paesaggistici ed elaborare i piani regolatori dei singoli centri turistici.

Riferendosi all'intervento del Consigliere Montesano, fa presente che sia forse sorto un malinteso che ritiene necessario chiarire.

Precisa quindi di non avere affatto detto che occorra attendere che il disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod sia approvato dal Parlamento e diventi legge operante prima di affrontare decisamente il problema della tutela del paesaggio, assoggettando a vincolo determinate zone turistiche ed approvando i piani regolatori dei principali centri turistici.

In attesa che tale legge sia approvata ed entri in vigore, ritiene che si possa benissimo stabilire vincoli paesaggistici ed approvare piani regolatori per i maggiori centri turistici, avvalendosi delle vigenti disposizioni di legge dello Stato.

Comunica di non condividere l'avviso del Consigliere Montesano sulla opportunità allo stato attuale delle cose, di riprendere in esame la legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio 28-4-1960 n. 3, al fine di modificarla negli articoli 1 e 18 - 2° comma, perchè la corte Costituzionale, con sentenza n. 76 del 24 maggio 1963, ha sancito la illegittimità costituzionale della legge regionale, approvata in sede di rinvio, il 4 ottobre 1962, recante norme per l'esercizio di funzioni amministrative in materia di tutela del paesaggio, antichità, monumenti e belle arti, nelle parti in cui detta legge attribuisce ad organi della Valle poteri spettanti al Ministero della Pubblica Istruzione ed al Governo della Repubblica o ad altri organi dello Stato diversi dalle Sovrintendenze alle Antichità e Belle Arti.

Dichiara, quindi, che non è opportuno rielaborare la menzionata legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio sino a quando non vi sia una legge dello Stato che demandi all'Assessorato regionale per il Turismo le funzioni amministrative in materia di tutela del paesaggio, di antichità, monumenti e belle arti, attualmente esercitate dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Riferisce in merito alle norme vigenti in materia di vincoli per la tutela del paesaggio e alle competenze spettanti in tale materia agli organi locali e al Ministro per l'Istruzione Pubblica, facendo presente che l'Amministrazione Regionale, fino a quando il disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod non sarà approvato dal Parlamento, può soltanto promuovere l'imposizione di vincoli e la elaborazione di piani regolatori per le zone di particolare importanza turistica, problemi di cui la nuova Giunta Regionale si è già occupata varie volte.

Sia ben chiaro però, - egli aggiunge -, che questo non vuol dire che non possiamo fare nulla perchè, anzi, possiamo fare molto per la tutela del paesaggio.

Il Consigliere PEDRINI prospetta l'opportunità che il Consiglio nomini una Commissione la quale segua, se non altro, i problemi della conca del Breuil ; propone quindi che a far parte di tale Commissione siano nominati, oltre all'Assessore al Turismo, Savioz, i Consiglieri regionali Signora Perruchon Ved. Chanoux, Signori Germano, Bordon, Albaney, Montesano, Bonichon e Colombo.

Il Consigliere MONTESANO ricorda che quando il Consiglio Regionale approvò la impugnata legge regionale per il trasferimento di poteri dal Ministero della Pubblica Istruzione all'Assessorato Regionale al Turismo, fu sottolineata la necessità dell'approvazione ed emanazione di tale legge regionale perchè la legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio in Valle di Aosta non poteva più considerarsi operante.

Ricorda che, in allora, fu precisato che la suddetta legge regionale urbanistica sarebbe stata ripresa in esame per opportuni emendamenti agli articoli 1 e 18 - comma 2°.

Se lei dichiara, - egli dice, rivolgendosi al Presidente della Giunta, anche come legale, oltre che come Presidente della Giunta, che la sentenza della Corte Costituzionale investe indirettamente anche altri eventuali nuove analoghe leggi regionali e non soltanto gli articoli 1 e 18 - comma 2° ma tutta la legge regionale urbanistica nel suo complesso, per cui tale legge non può essere ripresa in esame, io, non essendo un legale, lascio a lei la responsabilità di questa sua posizione.

Il Consigliere GERMANO, dopo avere premesso che la discussione è stata ampia e interessante e che la attuale situazione è stata bene illustrata dal Presidente della Giunta, dichiara di voler esporre alcune brevi considerazioni di ordine politico.

Rileva anzitutto che, avendo la Corte Costituzionale dichiarato la illegittimità costituzionale degli articoli 1 e 18 2° comma della legge regionale 28.4.1960 n. 3, il Consiglio Regionale, seguendo il suggerimento dato dalla stessa Corte Costituzionale nella sua sentenza, approvava in data 18.7.1962 e riconfermava in data 4.10.1962 una seconda legge regionale, con la quale veniva disposto il trasferimento all'Assessorato Regionale al Turismo delle competenze amministrative del Ministero della Pubblica Istruzione in materia di tutela del paesaggio e di antichità, monumenti e belle arti.

Ricorda che tale legge regionale venne impugnata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dichiarata illegittima costituzionalmente dalla Corte Costituzionale, per cui venne presentato al Parlamento il noto disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod.

Rileva che sull'argomento hanno preso la parola, oggi, anche i Consiglieri liberali, democristiani e socialdemocratici i quali appartengono a Partiti politici che hanno un certo peso al Parlamento osserva quindi che, se i liberali, i democristiani e i socialdemocratici sono effettivamente preoccupati dei problemi di urbanistica e di tutela del paesaggio in Valle d'Aosta, il disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod non dovrebbe tardare ad essere approvato dal Parlamento e, di conseguenza, potrebbe diventare uno strumento efficace e di fondamentale importanza per la soluzione dei problemi di urbanistica e di tutela del paesaggio di interesse della Valle d'Aosta.

Circa la questione del piano regolatore del Breuil, osserva che l'Amministrazione Comunale di Valtournanche non ha dimostrato di nutrire eccessive preoccupazioni per quanto riguarda il problema del Breuil, poichè soltanto in data 14.1.1964 la Giunta Comunale ha preso in esame detto piano regolatore, presentato al Comune sin dal 30 settembre 1963, e, nell'esprimere in linea di massima parere favorevole al piano regolatore, ha chiesto all'Architetto Berlanda di apportarvi modificazioni.

Osserva che tale piano regolatore dovrebbe essere proprio uno strumento fondamentale per la buona soluzione dei problemi del Breuil e che non deve sorprendere troppo che siano state frapposte difficoltà alla sua approvazione, se si tiene conto dei rilevanti interessi locali in gioco e del fatto che la Commissione edilizia comunale di Valtournanche è presieduta dal Geometra Fumagalli, il quale aveva fatto impugnare innanzi la Corte Costituzionale la legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio in Valle d'Aosta.

In merito alla mozione gin discussione, non ritiene sia il caso di nominare una apposita Commissione per lo studio del problema posto nella mozione, perchè nella prossima adunanza consiliare saranno costituite, secondo le assicurazioni date dal Presidente del Consiglio, le Commissioni consiliari permanenti previste all'articolo 92 bis del Regolamento interno del Consiglio, fra le quali vi è la Commissione consiliare permanente per il Turismo, Antichità e Belle Arti, a cui competerà, a suo avviso, prendere in esame ed approfondire sollecitamente l'importante problema posto con la mozione ed ogni altro importante problema relativo alla tutela del paesaggio in Valle d'Aosta.

Il Presidente della Giunta, CAVERI, propone che il Consiglio regionale approvi un ordine del giorno auspicante la sollecita approvazione, da parte del Parlamento, del disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod, per cui l'Amministrazione regionale abbia la possibilità di tutelare efficacemente e con tempestività il paesaggio della Valle d'Aosta.

Ritiene che tale ordine del giorno possa esse redatto nelle more della trattazione degli oggetti che rimangono ancora da discutere e possa essere approvato dal Consiglio a fine seduta.

Il Consiglio BORDON dichiara di concordare sulla proposta fatta dal Presidente della. Giunta, Caveri; fa quindi presente di non essere a conoscenza del testo del disegno di legge presentato al Parlamento dal Senatore Chabod e chiede che di tale disegno di legge sia trasmessa copia ad ogni Consigliere.

Il Presidente, MARCOZ, informa che il testo del disegno di legge presentato al Parlamento dal Senatore Chabod è uguale al testo del disegno di legge approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 18 luglio 1962 e confermato nella seduta del 4 ottobre 1962.

Il Consigliere DUJANY dichiara che il Consigliere Germano, nel suo intervento, ha cercato di spostare il problema e di addossare certe colpe all'Amministrazione Comunale di Valtournanche.

Fa presente che l'Assessore Savioz ha avuto molti contatti col Sindaco e con Amministratori comunali di Valtournanche e chiede al predetto Assessore di voler riferire al Consiglio in merito all'esito di tali contatti.

Chiede inoltre che, ogni qualvolta un Assessore regionale indice riunioni nei vari Comuni della Valle per l'esame di determinati importanti problemi di interesse comunale, siano invitati a presenziare a tali riunioni i Consiglieri regionali della zona, affinchè non avvenga quanto ha lamentato oggi il Consigliere Maquignaz, il quale ha dichiarato di non essere mai stato messo al corrente della questione del piano regolatore del Breuil.

Riferendosi alla dichiarata illegittimità costituzionale della già citata legge regionale approvata nell'adunanza del 18 luglio 1962 e confermata nella seduta del 4 ottobre 1962, ritiene che l'Amministrazione regionale avrebbe dovuto avvalersi, nel frattempo, della legge dello Stato 29 giugno 1939, n. 1497 per promuovere l'approvazione dei provvedimenti contemplati da tale legge per la salvaguardia delle bellezze naturali.

Il Consigliere BENZO riferendosi all'appunto mosso all'Amministrazione Comunale di Valtournanche dal Consigliere Germano per il ritardo di tre mesi nell'esprimere il parere in ordine al piano regolatore del Breuil, fa presente che l'Amministrazione comunale di Aosta ha impiegato ben 20 anni per elaborare ed approvare il piano regolatore della Città; osserva che non deve meravigliare, quindi, che l'Amministrazione Comunale di Valtournanche, la quale non dispone di elementi qualificati e preparati sotto il profilo tecnico come quelli di una città, abbia impiegato tre mesi per approfondire l'esame del piano regolatore del Breuil.

L'Assessore SAVIOZ, premesso che sull'argomento ha già fornito esaurienti chiarimenti il Presidente della Giunta, Caveri, comunica che intende rispondere soltanto alle domande specifiche rivoltegli da alcuni Consiglieri.

Dichiara quindi che, se la questione del piano regolatore del Breuil non ha potuto essere a tutt'oggi definita, ciò è dovuto ad una serie di circostanze, ma sopratutto al fatto che l'Amministrazione comunale di Valtournanche e gli interessati alla zona del Breuil non hanno mai voluto il piano regolatore.

Osserva che la posizione assunta dalla predetta Amministrazione comunale non è mai stata chiara, ma è stata tale da procrastinare l'elaborazione del suddetto piano regolatore.

Accenna brevemente ai precedenti della questione, informando che in un primo tempo fu incaricato della redazione del piano regolatore del Breuil l'Ing. Binel Lino ed, in un secondo tempo, l'Ing. Binel e l'Architetto Carlo Mollino.

Illustra le ragioni per cui, ad un dato momento, i predetti due tecnici rinunciarono al mandato loro affidato ed informa che l'incarico dello studio e della elaborazione del piano regolatore di cui si tratta fu, quindi, affidato all'Architetto Prof. Berlanda.

Precisa che, unitamente all'Architetto Prof. Berlanda, ebbe ripetuti contatti e riunioni con gli Amministratori comunali di Valtournanche sulla questione del piano regolatore del Breuil ed informa che furono effettuate varie visite sopralluogo al Breuil, ma che, malgrado le dichiarazioni di buona volontà fatte dagli Amministratori del Comune di Valtournanche, l'elaborazione del piano regolatore non potè essere portata a termine perchè ogni volta l'Amministrazione comunale sollevava nuove difficoltà.

Rileva che si può, quindi, affermare che il problema del piano regolatore del Breuil non ha potuto essere definito unicamente a causa di mancanza di buona volontà da parte degli Amministratori comunali di Valtournanche.

Informa che, subito dopo le elezioni per il rinnovo delle Amministrazioni comunali ha preso contatto con la nuova Amministrazione Comunale di Valtournanche, alla quale l'Architetto Prof. Berlanda ha fatto una ampia e dettagliata relazione sulla situazione dei lavori di elaborazione del piano regolatore del Breuil, mentre altra relazione analoga fu fatta dai tecnici regionali addetti al Servizio Urbanistica e Paesaggio.

Dichiara che l'attuale Sindaco di Valtournanche ha dimostrato buona volontà di voler arrivare ad una definizione del problema in questione, ma fa presente di aver constatato, durante visite sopralluoghi e in varie riunioni, che l'atmosfera locale non era molto dissimile a quella precedente perchè dai grandi e molteplici interessi locali sorgono gravi difficoltà, per cui il Sindaco, ad un dato momento, non ha la possibilità di procedere oltre per la approvazione del piano regolatore del Breuil.

Fa presente che la questione del campetto del Breuil è servita a smuovere l'Amministrazione comunale di Valtournanche che, finalmente, si è resa conto che, se non si adottano i necessari provvedimenti, il campetto del Breuil scomparirà, con grave pregiudizio per lo sviluppo turistico della conca del Breuil.

Riferisce che nei giorni in cui l'Ispettore ministeriale fu ad Aosta per la questione del campetto del Breuil, ebbe luogo in Valtournanche una riunione alla quale intervennero gli Amministratori comunali, i Membri della Commissione comunale edilizia e gli Architetti.

Comunica che in detta riunione fu discussa anche la questione del campetto del Breuil e fa presente che tutti gli intervenuti si resero conto della necessità di impedire che sul campetto sorgesse il fabbricato la cui costruzione era stata già iniziata.

Informa che la questione della elaborazione del piano regolatore del Breuil è stata presa per tre volte consecutive in esame e che, in tali occasioni, l'Amministrazione comunale di Valtournanche ebbe a fare osservazioni che furono in parte accolte e in parte respinte.

Precisa che, secondo le assicurazioni date dal Sindaco di Valtournanche, il problema del piano regolatore avrebbe dovuto essere riesaminato dalla predetta Amministrazione comunale il 27 dicembre ultimo scorso; ma fa presente che non è stato mandato all'Assessore regionale al Turismo e all'Architetto Berlanda alcun avviso di convocazione per tale giorno.

Dichiara di aver appreso con vivo piacere, due giorni or sono, telefonicamente, ed oggi dal Consigliere Maquignaz, che la Giunta comunale di Valtournanche ha esaminato il piano regolatore in questione, esprimendo, in linea di massima, parere favorevole e formulando nuovamente alcune richieste di modifica per quanto concerne l'indice di edificabilità per determinate zone.

Auspica che l'Amministrazione comunale di Valtournanche non abbia a fare altre osservazioni od ulteriori richieste di modifica e che tale piano regolatore possa finalmente essere approvato.

In merito al rilievo fatto dal Consigliere Dujany, secondo il quale gli Assessori regionali dovrebbero invitare i Consiglieri regionali a prendere parte alle riunioni in cui vengono discussi problemi interessanti Comuni della loro zona, fa presente che il piano regolatore del Breuil è ancora in fase di studio e di elaborazione, per cui non ritiene sia il caso di invitare il Consigliere Maquignaz a prendere parte ad ogni presa di contatto tra gli Organi regionali e gli Amministratori comunali di Valtournanche per la questione del piano regolatore del Breuil.

Dichiara di non avere, comunque, niente in contrario a che il Consigliere Maquignaz partecipi alle riunioni per la fase preparatoria del piano regolatore in questione.

Auspica che il già citato disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod sia sollecitamente approvato dal Parlamento e diventi legge operante, in modo che l'Amministrazione regionale possa adottare con tempestività i provvedimenti ritenuti necessari per la tutela del paesaggio.

In merito alla legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio in data 28 aprile 1960 n. 3, informa che, dopo la emanazione della nota sentenza in data 22 febbraio 1962 n. 13 della Corte Costituzionale, la Commissione consiliare incaricata dello studio di un disegno di legge regionale recante norme in materia di urbanistica, piani regolatori, paesistici e di edilizia locale, riprese in esame la menzionata legge regionale nell'intento di apportare gli emendamenti del caso agli articoli 1 e 18 (comma 2°) dichiarati illegittimi sotto il profilo costituzionale.

Comunica che ebbero luogo varie riunioni, ma che detta Commissione non potè ultimare i suoi lavori perchè, nel frattempo, era venuto a scadere il mandato quadriennale del Consiglio regionale.

Rileva che ormai la situazione non è più quella di allora per varie ragioni che illustra, osservando che oggi l'unica possibilità di tutelare le bellezze del paesaggio è costituita dall'applicazione della legge dello Stato 29 giugno 1939 n. 1497, sulla quale è stato già riferito al Consiglio.

Osserva, però, che detta legge non dà la possibilità all'amministrazione regionale di impedire il sorgere di fabbricati nelle zone vincolate a tutela del paesaggio, ma soltanto la possibilità di prescrivere che siano osservati determinati vincoli e condizioni tecniche a protezione del paesaggio.

Auspica che possano essere una buona volta portati a termine ed approvati i piani regolatori dei centri turistici di maggiore importanza, alcuni dei quali sono allo studio fin dal 1953.

Dichiara che l'Amministrazione regionale ha il dovere di fare tutto quanto è possibile per difendere le incomparabili bellezze della Valle d'Aosta e rivolge un appello a tutti i Consiglieri regionali affinchè diano la loro valida collaborazione per la approvazione dei piani regolatori delle zone di importanza turistica.

Il Consigliere BORDON dichiara di concordare, in linea di massima, su quanto detto dall'Assessore Savioz in merito al problema dei piani regolatori, in quanto vari piani regolatori sono allo studio sin dal 1953.

Aggiunge che vi sono dei piani regolatori la cui elaborazione e approvazione incontra molte difficoltà, a causa dei notevoli interessi che coinvolgono; cita, ad esempio, il piano regolatore del Breuil.

Ritiene che molte difficoltà potrebbero forse essere superate se venisse istituita una cassa di compensazione che renda possibile, - con il provento di contributi di miglioria a carico di coloro che ottengono vantaggi -, risarcire almeno in parte i danni che vengono a subire i proprietari di terreni vincolati dal piano regolatore.

Rileva che l'Amministrazione Regionale presieduta dall'Avvocato Bondaz promosse l'apposizione del vincolo paesaggistico a varie zone della Valle d'Aosta, quali la zona di Verrand, in Comune di Pré St. Didier, ed una zona in Comune di Gressoney St. Jean.

Fa presente che sarebbe stato augurabile che anche la passata Amministrazione Regionale avesse seguito tale esempio e avesse fatto sottoporre a vincolo altre zone di importanza turistica della Valle d'Aosta.

L'Assessore SAVIOZ osserva che durante la passata Amministrazione Regionale la Giunta sottopose alla apposita Commissione per la tutela del paesaggio le proposte di vincolo di otto zone di importanza turistica e precisa che sette proposte di vincolo furono approvate dalla predetta Commissione.

Dichiara che anche l'attuale Amministrazione Regionale si è occupata del problema dei vincoli paesaggistici, tant'è vero che negli uffici della Sovrintendenza regionale per le Antichità, Monumenti e Belle Arti sono già pronte sei proposte di vincolo di determinate zone; osserva quindi che non si può dire che la precedente Amministrazione Regionale e quella attuale abbiano perso tempo in questa materia.

Il Consigliere BORDON dichiara che sarebbe stata ottima cosa se anche la zona del Breuil fosse stata sottoposta a vincolo, perchè così l'Amministrazione Regionale avrebbe avuto forse la possibilità di evitare certe deturpazioni del centro turistico del Breuil.

In merito alla questione del campetto, osserva che deve essere stato trasmesso, a suo tempo, all'Assessorato Regionale al Turismo, dall'Amministrazione Comunale di Valtournanche, il progetto di costruzione del fabbricato che avrebbe dovuto sorgere sul predetto campetto.

L'Assessore SAVIOZ precisa di essere stato informato a suo tempo telefonicamente dal Sindaco di Valtournanche che era stato presentato all'Amministrazione Comunale un progetto che prevedeva la costruzione di due case sul campetto del Breuil e di aver subito disposto per una visita sopraluogo pa parte di un tecnico dell'Assessorato, il quale gli riferì dettagliatamente sul problema.

Fa presente che, purtroppo, non avendo l'Amministrazione Regionale, in base alla legislazione vigente, la possibilità di vietare la costruzione dei predetti due fabbricati, l'azione dell'Amministrazione Regionale nel presente caso ha dovuto limitarsi ad imporre la osservanza di determinate condizioni tecniche limitative e restrittive, quali la costruzione di un solo fabbricato, anzichè due, fabbricato da costruire sul ciglio della strada, anzichè a dieci metri di distanza dalla strada stessa, e composto di soli 3 piani in luogo di 6 piani.

Il Presidente della Giunta, CAVERI, ritiene opportuno richiamare nuovamente l'attenzione dei Signori Consiglieri sul seguente articolo 8 della legge 29 giugno 1939 n. 1497, articolo di cui dà lettura:

"Indipendentemente dall'inclusione nell'elenco delle località e dalla notificazione di cui all'art. 6, il Ministro per l'educazione nazionale ha facoltà:

1°) di inibire che si eseguano, senza preventiva autorizzazione, lavori comunque capaci di recar pregiudizio all'attuale stato esteriore delle cose e delle località soggette alla presente legge;

2°) di ordinare, anche quando non sia intervenuta la diffida di cui al numero precedente, la sospensione degli iniziati lavori."

Il Presidente della Giunta, Caveri, rileva che il Ministro della Pubblica Istruzione ha la possibilità di vietare e di sospendere l'esecuzione di lavori che rechino pregiudizio alla bellezza del paesaggio e può, quindi, vietare e sospendere i lavori di costruzione del già citato fabbricato nel campetto del Breuil.

Osserva che, se il disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod sarà approvato dal Parlamento, l'Amministrazione Regionale avrà la possibilità di intervenire tempestivamente, adottando i provvedimenti del caso, ogni qual volta si constaterà che l'esecuzione di determinate opere o lavori può turbare la bellezza del paesaggio nelle varie zone turistiche della Valle d'Aosta.

Prospetta l'opportunità che, per ovvie ragioni, gli architetti ai quali l'Amministrazione Regionale conferisce l'incarico di elaborare piani regolatori, o di studiare il problema dei vincoli paesaggistici per determinate località, siano invitati ad assumere per iscritto l'impegno di non occuparsi di progetti di costruzioni per tali località.

Il Consigliere PEDRINI dichiara di concordare con il Presidente della Giunta sulla opportunità che il Consiglio approvi un ordine del giorno auspicante la sollecita approvazione, da parte del Parlamento, del citato disegno di legge di iniziativa del Senatore Chabod.

Raccomanda all'Assessore al Turismo, Savioz, di continuare ad interessarsi attivamente, come ha fatto sino ad ora, dei problemi urbanistici e paesaggistici concernenti la conca del Breuil ed, in particolare, del problema del campetto, che auspica possa essere risolto al più presto e nel modo migliore.

Il Consigliere TORRIONE esprime l'avviso che l'ordine del giorno proposto dal Presidente della Giunta, Caveri, debba essere approvato ad unanimità di voti dal Consiglio; propone quindi che detto ordine del giorno sia concordato fra i Capi dei vari gruppi consiliari.

Il Consigliere DUJANY chiede se sia intendimento del Presidente della Giunta e delle Autorità comunali di Valtournanche di chiedere l'intervento del Ministro della Pubblica Istruzione per vietare la continuazione dei lavori di costruzione di un fabbricato sul campetto di sci in caso di mancato accordo fra le parti.

Il Presidente della Giunta, CAVERI, informa che, secondo le intese avute con l'Ispettore Ministeriale, comunicherà al predetto Ispettore, di volta in volta, l'esito dei colloqui con il Sindaco di Valtournanche ed i progressi eventuali verso un accordo per la questione del campetto di sci del Breuil.

Dichiara che, se si constaterà che non vi è possibilità di un accordo tra Autorità comunali e i proprietari del campetto, ne sarà subito informato l'Ispettore Ministeriale affinchè il Ministro della Pubblica Istruzione adotti i provvedimenti che riterrà del caso, a' sensi dell'articolo 8 della legge 29 giugno 1939 n. 1497.

Il Presidente, MARCOZ, dichiara che l'ordine del giorno proposto dal Presidente della Giunta, Caveri, sarà redatto in seguito e sarà sottoposto all'approvazione del Consiglio a fine seduta.

Il Consiglio prende atto.

_____