Oggetto del Consiglio n. 78 del 15 aprile 1964 - Verbale
OGGETTO N. 78/64 - BONIFICA SANITARIA DEL BESTIAME NEI RIGUARDI DELLA BRUCELLOSI, DELLA TUBERCOLOSI E DELLE MASTITI, IN APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 28 GIUGNO 1962 N. 13. - DELEGA ALLA GIUNTA.
L'Assessore all'Agricoltura e Foreste FOSSON, riferisce al Consiglio in merito alla seguente relazione concernente la proposta di approvazione di spesa per la continuazione delle operazioni del piano di risanamento del bestiame di cui alla legge regionale 28 giugno 1962 n. 13, relazione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza del 7-8 aprile 1964:
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Con legge regionale 28-6-1962 n. 13 venivano approvate norme per il risanamento del bestiame in Valle d'Aosta nei riguardi della brucellosi, tubercolosi e mastiti e veniva finanziata la relativa spesa, prevista per il primo biennio di attuazione in L. 380.000.000.
Con la stessa legge (art. 11) si autorizzava la Giunta Regionale a deliberare la spesa per la fase preliminare del piano di risanamento di cui si tratta, fino ad un importo massimo di spesa di complessive L. 50.000.000.
Con deliberazioni del Consiglio Regionale n. 196 in data 21-12-1962 veniva approvata la spesa di Lire 200.000.000 per la continuazione delle operazioni di bonifica sanitaria nei riguardi della brucellosi e tubercolosi sugli animali compresi in particolari zone o "isole" di risanamento determinate con ordinanze del Presidente della Giunta Regionale, nonché nei riguardi delle mastiti sulle bovine comprese in tutto il territorio della Regione.
Occorre ora provvedere ed approvare la continuazione del piano di bonifica sanitaria del bestiame di cui alla legge regionale n. 13 in data 28-6-1962, allo scopo di continuare le operazioni sanitarie già previste nelle nuove "isole" o zone di risanamento e da determinare con Ordinanze del Presidente della Giunta Regionale.
Per la pratica attuazione delle operazioni sanitarie necessarie per la prosecuzione e il piano di bonifica sanitaria è prevista una spesa complessiva di Lire 155.000.000 per l'acquisto di medicinali, di prodotti diagnostici e di attrezzatura varia, per il pagamento del personale, degli indennizzi di abbattimento del bestiame inguaribile e dei sussidi ed indennizzi ai conduttori degli alpeggi per animali sani.
Tale spesa è già stata approvata per L. 130.000.000 con imputazione sull'apposito fondo di L. 380.000.000 impegnato con deliberazione consiliare n. 69 in data 4-6-1962.
Una ulteriore spesa di L. 25.000.000 è da finanziare sul Capitolo 51 del bilancio 1963-1964: ("Spese per la bonifica sanitaria del bestiame").
Si propone, quindi, che il Consiglio Regionale
Deliberi
1) di approvare la spesa per la continuazione delle operazioni del piano di risanamento del bestiame di cui alla legge regionale 28-6-1962 n. 13, spesa prevista in Lire 155.000.000 (centocinquantacinquemilioni), dando atto che tale spesa è da imputare per L. 130.000.000 sull'apposito Residuo Passivo: "Spese per la bonifica sanitaria del bestiame" (fondo impegnato con deliberazione consiliare n. 69 in data 4-6-1962) e per Lire 25.000.000 sul Capitolo 51 della parte Spesa del bilancio di previsione della Regione per il corrente esercizio finanziario 1963/1964 che presenta la necessaria disponibilità ("Spese per la bonifica sanitaria del bestiame");
2) di delegare alla Giunta Regionale l'adozione di ogni successivo provvedimento deliberativo di esecuzione per la prosecuzione del piano di bonifica di cui si tratta, nonché per l'approvazione e la liquidazione delle relative spese previste in complessive Lire 155.000.000.
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L'Assessore FOSSON, dopo avere riassunto brevemente i precedenti della questione, riferisce quanto segue:
Ritengo che non sia il caso di fare una relazione in questo momento sull'andamento della bonifica sanitaria del bestiame in Valle d'Aosta, tanto più che al riguardo ho già fornito alcuni dati in una precedente seduta, in risposta ad una interpellanza presentata dal Consigliere Pedrini.
Desidero, però, fare notare che il tanto criticato piano di risanamento del bestiame, che da due anni è in atto, pone la Valle d'Aosta all'avanguardia per quanto riguarda la soluzione di tale problema anche in campo nazionale; infatti, il progetto di legge, di iniziativa parlamentare, presentato in data 24 aprile 1963 alla Camera dei Deputati, non è stato ancora esaminato dal Parlamento.
Nella relazione al predetto disegno di legge risulta che il patrimonio zootecnico nazionale è insidiato da numerose malattie, fra cui la tubercolosi e la brucellosi; risulta, altresì, che da calcoli elaborati da tecnici esperti nella materia, confermati anche da rilievi statistici effettuati dall'Ufficio Veterinario di Stato, risulta che i danni causati dalle infezioni di dette malattie superano i 250 miliardi di lire all'anno.
Quanto sopra è stato già da me detto a suo tempo al Consiglio.
Vi leggo alcuni punti di tale relazione, che riafferma i principi che il Consiglio Regionale ha già sancito: "Limitando, per ora, l'esame alla più grave ed urgente esigenza zooprofilattica, appare indilazionabile la necessità di affrontare sul piano nazionale la lotta contro la tubercolosi bovina e la brucellosi".
Più avanti nella relazione si parla di accertamenti di percentuali di bestiame affetto da malattie che sono molto diverse da quelle che abbiamo trovato noi in Valle d'Aosta, perché, mentre la percentuale di tubercolosi bovina nelle altre zone d'Italia è molto più forte che in Valle d'Aosta, la percentuale invece di brucellosi è più bassa e noi abbiamo il triste privilegio di avere una forte incidenza della brucellosi.
L'importanza del problema del risanamento degli allevamenti dalla tubercolosi bovina è, del resto, dimostrata dall'attenzione che a tale problema viene dedicata da tutti i Paesi esteri. Al riguardo è sufficiente ricordare, - e cito solo i Paesi della Europa occidentale, - che la Danimarca, la Svizzera, l'Inghilterra, il Lussemburgo, la Norvegia, la Svezia, l'Olanda e la Finlandia sono già riusciti, con ben coordinate azioni di profilassi, ad ottenere la completa scomparsa della malattia dai proprii allevamenti.
Inoltre, l'Austria, la Germania Federale, il Belgio e la Francia, si trovano in avanzata fase di realizzazione dell'obiettivo suddetto.
In tutti questi Paesi lo Stato è intervenuto con massicci stanziamenti di fondi per finanziare i piani di lotta contro la tubercolosi bovina e contro la brucellosi.
È ovvio che gli animali infetti devono essere abbattuti e, per tale ragione, è necessario intervenire con la concessione di sussidi agli allevatori, come avviene per altre malattie per le quali è obbligatorio l'abbattimento, con la concessione di contributi da parte del Ministero della Sanità.
Nella citata relazione si parla poi degli stanziamenti di fondi, previsti in Lire 40 miliardi per il periodo di 10 anni, sulla base di L. 4 miliardi all'anno.
Tali stanziamenti saranno certamente insufficienti e si dovrà quindi integrarli.
Una cosa desidero dire, ed è che in detto piano saranno stabiliti, fra l'altro, i casi in cui è necessario l'abbattimento di capi bovini malati.
Osservo, per inciso, che molte volte è stato affermato da taluni che si era fatto male in Valle d'Aosta a stabilire l'abbattimento obbligatorio; ora vediamo che l'abbattimento obbligatorio è sancito anche dal menzionato progetto di legge di iniziativa parlamentare.
Questo deve essere motivo di soddisfazione per il Consiglio Regionale.
Vi dò lettura, in proposito, dell'articolo 2 del citato progetto di legge in cui è ribadito esattamente il concetto sancito dalla nostra legge regionale:
"Art. 2 - Il risanamento degli allevamenti dalla tubercolosi bovina e dalla brucellosi è attuato mediante piani di profilassi. In questi saranno stabiliti i casi in cui sono obbligatori l'esecuzione delle prove diagnostiche, la marchiatura a fuoco e l'abbattimento degli animali infetti. Ai proprietari degli animali abbattuti sarà corrisposta una indennità pari all'80% della differenza fra il valore dell'animale da vita e quello dell'animale da macello e in ogni caso non superiore a L. 60.000 per capo".
La limitazione delle lire 60.000 viene fatta per misura prudenziale.
La previsione fatta da noi concerneva una media di indennizzi di L. 30.000; tale media oggi è salita a L. 46.000 circa, però con delle punte che arrivano anche alle 100.000 lire, a seconda della valutazione del bestiame.
Io non credo di dover aggiungere altro in questo momento.
Ho creduto bene di riaffermare questo principio affinché sia chiaro ai nostri agricoltori che quello che abbiamo fatto l'abbiamo fatto non alla cieca, ma cercando di fare qualche cosa di concreto e di utile".
Il Consigliere BIONAZ chiede all'Assessore Fosson se nella spesa di L. 155 milioni necessaria per la continuazione delle operazioni del piano di risanamento del bestiame siano compresi i fondi erogati alla Valle d'Aosta per tale attività in applicazione del Piano Verde.
L'Assessore FOSSON risponde che i fondi assegnati alla Regione in applicazione del Piano Verde non sono compresi nella spesa di L. 155 milioni prevista per la continuazione delle operazioni del Piano di risanamento del bestiame in Valle d'Aosta.
Precisa, in proposito, che vi è una parte dei fondi del Piano Verde che sono utilizzati per la bonifica sanitaria del bestiame e sono i fondi assegnati alla Regione sull'articolo 17 del Piano Verde che prevede la concessione di contributi per il miglioramento del bestiame.
Tale articolo, - egli dice -, sostituisce praticamente l'articolo della legge sulla montagna che prevedeva la concessione di contributi per l'acquisto di bestiame selezionato.
Rileva che in una deliberazione assunta dal Consiglio Regionale è stato deciso che i fondi provenienti dal suddetto articolo venissero destinati esclusivamente per l'acquisto di tori selezionati e che l'eventuale eccedenza di tali fondi venisse destinata per la concessione di contributi ad agricoltori per l'acquisto di capi bovini in sostituzione del bestiame abbattuto perché affetto da brucellosi e da tubercolosi.
Afferma che i fondi ricevuti dall'Amministrazione Regionale sull'articolo 17 del Piano Verde ammontano a L. 12.500.000 per due annualità.
Riferisce di aver partecipato di recente ad una riunione indetta a Roma dal Ministro dell'Agricoltura, alla quale erano pure presenti tutti i Sottosegretari e tutti gli Ispettori Compartimentali Agrari d'Italia, per esaminare la situazione attuale dell'agricoltura italiana.
Comunica che, dopo tale riunione, - che ha avuto luogo in data 21 marzo e nella quale era stata rilevata la particolare importanza che dobbiamo dare oggi in Italia al settore zootecnico, - gli è pervenuta dal Ministero dell'Agricoltura una circolare nella quale, fra l'altro, si legge quanto segue:
"Saranno proseguite le azioni in corso intese al risanamento del bestiame affetto da tubercolosi e da brucellosi e degli allevamenti operanti in selezione e, in genere, nelle zone intensamente rivolte alla produzione di soggetti di allevamenti; perciò anche l'azione di sviluppo e miglioramento zootecnico attraverso la concessione di contributi di acquisto di bovini dovrà essere dovunque sempre più strettamente collegata al raggiungimento delle finalità previste dai piani di risanamento di ciascuna zona".
L'Assessore FOSSON rileva che il Consiglio Regionale già si è pronunciato su tale principio allorquando, nel 1962, ha approvato la legge regionale recante norme sul risanamento del bestiame in Valle d'Aosta.
Conclude precisando che l'ammontare medio del contributo corrisposto sino ad oggi per l'acquisto di capi bovini si aggira sulle 46.000 lire per ogni capo bovino, per un totale di circa 500 capi bovini.
Il Consiglio prende atto.
Il Presidente, MARCOZ, constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola sull'argomento, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione delle proposte fatte dalla Giunta.
IL CONSIGLIO
preso atto di quanto riferito dall'Assessore all'Agricoltura e Foreste, FOSSON, e concordando sulle proposte della Giunta;
veduta la legge regionale in data 28 giugno 1962, n. 13 recante norme per il risanamento del bestiame in Valle d'Aosta nei riguardi della brucellosi, tubercolosi e mastiti;
ad unanimità di voti, espressi per alzata di mano (Consiglieri presenti e votanti: trentadue);
DELIBERA
1) di approvare la spesa per la continuazione delle operazioni del piano di risanamento del bestiame di cui alla legge regionale 28-6-1962 n. 13, spesa prevista in L. 155.000.000 (centocinquantacinquemilioni), dando atto che tale spesa è da imputare per L. 130.000.000 sull'apposito Residuo Passivo: "Spese per la bonifica sanitaria del bestiame" (fondo impegnato con deliberazione consiliare n. 69 in data 4-6-1962) e per L. 25.000.000 sul capitolo 51 della parte Spesa del bilancio di previsione della Regione per il corrente esercizio finanziario 1963-64 che presenta la necessaria disponibilità (Spese per la bonifica sanitaria del bestiame");
2) di delegare alla Giunta Regionale la adozione di ogni successivo provvedimento deliberativo di esecuzione per la prosecuzione del piano di bonifica di cui si tratta, nonché per l'approvazione e la liquidazione delle relative spese previste in complessive Lire 155 milioni.
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