Oggetto del Consiglio n. 96 del 11 maggio 1964 - Verbale
OGGETTO N. 96/64 - PROPOSTA DI ISTITUZIONE DI UN MAGISTERO DI LINGUE NELLA CITTÀ DI AOSTA. (Mozione dei Consiglieri regionali Pedrini Ennio e Bonichon Giuseppe)
Il Presidente, MARCOZ, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione dei Consiglieri regionali Signori Pedrini Ennio e Bonichon Giuseppe concernente l'oggetto: "Proposta di istituzione di un Magistero di lingue nella Città di Aosta", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza e di cui dà lettura:
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Ill.mo Signor
PRESIDENTE del Consiglio
Regione Autonoma della Valle d'Aosta
I sottoscritti Consiglieri del Gruppo Liberale
Considerato che la Valle d'Aosta si troverà, quanto prima, al centro di una rete di vie di comunicazione a carattere internazionale, per cui, data la immediata vicinanza della Francia e della Svizzera, la lingua francese assumerà importanza superiore all'attuale e le altre lingue straniere avranno maggiore divulgazione
Considerato che in Valle d'Aosta la lingua francese ha gli stessi riconoscimenti ufficiali della lingua italiana
Considerato che la Valle d'Aosta non dispone di alcun Istituto a livello universitario
Considerato che molti giovani, licenziati dalle scuole medie superiori Regionali, debbono trasferirsi in altre località per il proseguimento dei loro studi a livello universitario
chiedono sia posta ai voti di questo Consiglio la seguente
MOZIONE
Sia demandato all'Assessorato alla Pubblica Istruzione il compito di studiare, con l'ausilio delle Commissioni a tal uopo istituite o da istituire, l'istituzione di un Magistero di Lingue nella città di Aosta con l'impegno di presentare a questo Consiglio, entro il corrente anno scolastico e non oltre il mese di maggio, uno studia completo per la creazione di detto Magistero di lingue.
F.to: Comm. Ennio Pedrini, Giuseppe Bonichon
Aosta, 7-2-1964
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L'Assessore ANDRIONE dichiara che la proposta di cui alla mozione in oggetto non è accogliibile perché la Regione non ha potestà legislativa in materia di istruzione universitaria.
Precisa che, ai sensi degli articoli 2 e 3 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta, la Regione è dotata di potestà legislativa primaria in materia di istruzione tecnico-professionale e di potestà legislativa di integrazione e di attuazione delle leggi della Repubblica in materia di istruzione materna, elementare e media, ma non ha, purtroppo, alcuna competenza legislativa e amministrativa in materia di istruzione universitaria.
Aggiunge che sarebbe augurabile che la Regione potesse legiferare anche in questo ultimo campo e osserva che sino ad ora non sono state praticamente riconosciute alla Regione neanche le competenze legislative e amministrative già attribuitele dagli articoli 2, 3 e 4 dello Statuto speciale regionale.
Aderisce alla proposta di demandare alla Commissione consiliare permanente per l'Istruzione Pubblica lo studio del problema, premettendo che la Commissione stessa non potrà fare altro che suggerire ed insistere presso il competente Ministero, - senza eccessivo ottimismo per un favorevole accoglimento -, per la adozione di opportune iniziative in materia.
Il Consigliere PEDRINI ringrazia l'Assessore per i chiarimenti forniti.
Riconosce che difficoltà di ordine giuridico si frappongono alla realizzazione della sua proposta e prega l'Assessore Andrione di voler sentire una personalità del Piemonte che si interessa del problema e che, essendo molto addentro alle cose romane, potrebbe suggerire positivi metodi di azione.
Il Consigliere BERTHET, preso atto della validità delle obiezioni dell'Assessore Andrione, propone di porre allo studio la possibilità dell'istituzione, in Aosta, di un Liceo di Lingue moderne per rientrare, in questo modo, nell'ambito delle competenze legislative e amministrative della Regione.
Il Consigliere MONTESANO dichiara di concordare su quanto dichiarato dall'Assessore Andrione in merito all'impossibilità per la Regione di istituire, ad Aosta, dei corsi di studio a livello universitario esamina quindi l'aspetto finanziario del problema, che comporterebbe l'assunzione di spese annue certamente non indifferenti e, comunque, tali da richiedere un esame preventivo sull'opportunità della istituzione dei corsi stessi, in rapporto alle esigenze reali della Scuola valdostana.
In considerazione del problema del bilinguismo in Valle di Aosta, propone di porre allo studio la realizzazione di un obiettivo più pratico, cioè di un Istituto di fonetica simile a quello di Bésangon, - di cui la precedente Commissione consiliare permanente per la Pubblica Istruzione ebbe modo di constatare l'efficienza -, allo scopo di dare a coloro che ne abbiano la volontà la possibilità di perfezionarsi nella lingua francese.
L'Assessore ANDRIONE dichiara di aderire alla proposta del Consigliere Berthet circa l'istituzione ad Aosta di un Liceo di lingue moderne e assicura che sottoporrà il problema all'esame della competente Commissione consiliare di studio.
In merito alla proposta di istituire ad Aosta un Magistero di Lingue, pur ritenendo valide, allo stato attuale, le considerazioni esposte dal Consigliere Montesano sul problema finanziario da affrontare per tale realizzazione, ritiene, tuttavia, che la proposta stessa abbia un contenuto positivo, se vista in una prospettiva per il futuro.
Ritiene che l'ostacolo maggiore alla realizzazione di detta proposta sia la mancanza di competenza legislativa regionale in materia, poiché sotto l'aspetto finanziario, come si sono realizzate all'estero delle Università libere finanziate da diversi Stati europei, così si potrebbe giungere anche in Valle d'Aosta a risultati positivi dando al problema una certa impostazione degna di interesse.
Circa la proposta fatta dal Consigliere Montesano, dichiara di essersi già interessato alla questione dell'istituzione di un corso di fonetica ad Aosta e ritiene possibile giungere a qualche cosa di concreto.
Informa di avere trovato delle difficoltà per il reperimento di personale insegnante disponibile e che dia garanzia di capacità.
Rileva l'opportunità di non precipitare le cose in questo campo per evitare eventuali insuccessi.
Il Consiglio prende atto.
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