Oggetto del Consiglio n. 14 del 4 febbraio 1965 - Verbale

OGGETTO N. 14/65 - LETTERA DI DIMISSIONI DEL CONSIGLIERE SIGNOR BONICHON GIUSEPPE E INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MONTESANO IN MERITO ALL'ESAME DELLE DIMISSIONI DEL CONSIGLIERE BONICHON - (PRESA D'ATTO).

Il Presidente, MARCOZ, riferisce al Consiglio in merito alle dimissioni rassegnate dal Consigliere regionale Signor BONICHON Giuseppe con la seguente lettera in data 3 settembre 1964:

"3 settembre 1964

Al Signor PRESIDENTE

del CONSIGLIO REGIONALE

DELLA VALLE D'AOSTA

AOSTA

Il sottoscritto GIUSEPPE BONICHON dichiara di presentare, per motivi strettamente personali, le dimissioni da Consigliere Regionale.

In fede.

F.to : Bonichon Giuseppe".

Il Presidente MARCOZ fa presente che sullo stesso argomento figura iscritta all'ordine del giorno la seguente interrogazione del Consigliere Montesano:

"Aosta, 21 gennaio 1965

Ill.mo Signor PRESIDENTE

Consiglio Regionale

AOSTA

A norma dell'articolo 32 del Regolamento del Consiglio Regionale, prego la S. V. Ill.ma di voler iscrivere nell'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio la seguente

INTERROGAZIONE

Il sottoscritto Consigliere interroga il Signor Presidente del Consiglio per conoscere quali siano i sostanziali motivi per cui sia stato rimandato in due adunanze successive l'esame delle dimissioni del Consigliere Bonichon, per le quali il Consiglio stesso doveva prenderne atto a norma di legge.

Ringraziamenti e distinti saluti.

F.to: G. Montesano".

Il Presidente MARCOZ osserva che entrambi gli oggetti si riferiscono allo stesso argomento, per cui la discussione dei medesimi potrebbe avvenire contemporeamente.

In merito all'argomento in discussione ritiene di dover fornire alcuni chiarimenti.

Ricorda che nell'adunanza del 7 ottobre 1964, in sede di discussione dell'oggetto n. 193 ("Dimissioni del Consigliere regionale Signor Bonichon Giuseppe"), il Consiglio, unanime, aveva concordato sulla proposta di rinviare alla successiva adunanza consiliare la discussione ed ogni decisione in merito alla accettazione delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Bonichon Giuseppe, onde accertare la reale situazione finanziaria del sopranominato, situazione finanziaria che era stata la causa della presentazione delle dimissioni.

Comunica che, successivamente, il Consigliere Pedrini, nella sua qualità di capogruppo consiliare del Partito Liberale, aveva chiesto un rinvio della discussione dell'argomento in oggetto, a causa di una sua forzata assenza all'adunanza dell'11 gennaio 1965, trattandosi di un problema che interessava direttamente il Partito Liberale Valdostano.

Ricorda che il Consiglio aveva accolto la richiesta del Consigliere Pedrini per il rinvio della discussione dell'argomento in oggetto.

Riferisce che, dopo tale data, non aveva potuto avere un colloquio con il Consigliere Pedrini per chiarire la situazione del Consigliere Bonichon, per cui non ritenne che vi fosse una particolare urgenza per la discussione dell'argomento di cui si tratta ed aveva ritenuto di poter rinviare ancora per una quindicina di giorni la discussione dell'argomento stesso.

Riconosce, però, che in proposito possono esservi delle legittime aspettative da parte dei candidati che seguono immediatamente il Consigliere Bonichon nella graduatoria della lista nella quale il medesimo era stato eletto come Consigliere regionale; per cui, di fronte al desiderio che aveva creduto di intravvedere attraverso l'interrogazione presentata dal Consigliere Montesano, ha ritenuto di dover includere l'argomento in oggetto nell'ordine del giorno della odierna adunanza.

Dichiara che si tratta ora di decidere in merito alla accettazione, o no, delle dimissioni presentate a suo tempo dal Consigliere Bonichon con la soprariportata lettera.

Il Consigliere MONTESANO dichiara di aver presentato una interrogazione sull'argomento in discussione appunto perché l'argomento stesso non era stato iscritto nell'ordine del giorno della odierna seduta. Dichiara ancora di apprezzare la sensibilità del Consigliere Bonichon il quale, prima ancora di essere colpito da un provvedimento giudiziario riguardante la sua posizione di commerciante, ha sentito il dovere di presentare le sue dimissioni al Consiglio Regionale.

Osserva, però, che la posizione del Consigliere Bonichon va esaminata sotto l'aspetto legale, sul quale il Consiglio Regionale è tenuto a porre la propria attenzione.

Ricorda che la carica di Consigliere regionale è strettamente legata alla posizione giuridica dell'elettorato attivo e passivo, in base a precise norme dello Stato, norme che prevedono la cancellazione dalle liste elettorali di quegli elettori che vengono a trovarsi in determinate situazioni giuridiche.

Ritiene, pertanto, che il Consiglio Regionale debba tener conto di queste norme giuridiche, per cui oggi non si dovrebbe discutere delle apprezzate dimissioni del Consigliere Bonichon, ma si dovrebbe prendere atto della posizione giuridica del Consigliere stesso. Questo, egli rileva, per il rispetto che ognuno deve avere per la sovranità numerica del Consiglio Regionale e per il rispetto che il Consiglio stesso, nella sua veste di organo amministrativo e legislativo della Regione, deve avere per le leggi statali in materia di elettorato.

Osserva, pertanto, che non si tratta di una ingiustificata intromissione di un Consigliere appartenente ad un partito nei problemi riguardanti un altro partito, ma bensì dell'interessamento di un Consigliere regionale per una questione che riguarda direttamente il Consiglio Regionale.

Conclude, ribadendo ancora che, a suo avviso, il Consiglio Regionale dovrebbe prendere atto delle conseguenze connesse alla posizione giuridica del Consigliere Bonichon e non discutere sulle dimissioni rassegnate dal medesimo, perché, ammesso per assurdo che il Consiglio respinga le dimissioni stesse, si porrebbe la questione della legittimità della ulteriore appartenenza del Consigliere Bonichon al Consiglio Regionale.

L'Assessore ANDRIONE ritiene che si possa, senza alcuna difficoltà, accettare le dimissioni presentate dal Consigliere Bonichon anche per i motivi che sono intervenuti a modificare la sua posizione giuridica nei confronti del Consiglio Regionale, conciliando in questo modo sia il desiderio del Consigliere Montesano quanto quello del Consigliere Bonichon, il quale, tempestivamente, ha rassegnato le proprie dimissioni.

Il Presidente, MARCOZ, dichiara di condividere il parere espresso dall'Assessore Andrione.

Fa presente che in tutto il periodo in cui ha rivestito la carica di Presidente della Giunta, ha sempre cercato di evitare delle inutili crudeltà nei confronti di persone che si trovavano in particolare situazione giuridica.

Osserva che tutti i Consiglieri hanno dato atto della sensibilità dimostrata dal Consigliere Bonichon, per cui ritiene si possa senz'altro accogliere la proposta fatta dall'Assessore Andrione che, in pratica, raggiunge lo stesso scopo voluto dal Consigliere Montesano.

Osserva ancora che il Consiglio si trova di fronte ad una certa priorità di procedura in quanto le dimissioni presentate dal Consigliere Bonichon sono anteriori al provvedimento giudiziario circa la posizione finanziaria del medesimo.

Raccomanda, pertanto, di optare per l'accettazione delle dimissioni in quanto detta soluzione, umana ed equa, non urta contro alcuna norma legislativa.

Il Consigliere MONTESANO conferma di aver apprezzato la sensibilità del Consigliere Bonichon.

Osserva, però, che da diverse adunanze si rinviava l'esame della questione ora in discussione, sulla quale, a suo avviso, il Consiglio avrebbe dovuto pronunciarsi anche in assenza del Capo Gruppo del Partito Liberale.

Dichiara di aderire alla proposta, fatta dall'Assessore Andrione, di accogliere le dimissioni del Consigliere Bonichon perché anche in questo modo si raggiunge lo stesso risultato.

Il Presidente, MARCOZ, in base a quanto discusso e concordato, fa presente che il Consiglio, in una successiva adunanza, approverà i provvedimenti da adottare in seguito alla lettera di dimissioni in data 3 settembre 1964 presentata dal Consigliere regionale Signor Bonichon Giuseppe; invita quindi il Consiglio a prendere atto, nella presente seduta, delle dimissioni rassegnate dal predetto Consigliere.

Il Presidente, MARCOZ, accerta e comunica che, con l'astensione del Consigliere Pedrini, il Consiglio Regionale, unanime, ha preso atto della soprariportata lettera di dimissioni in data 3 settembre 1964 del Consigliere Signor Bonichon Giuseppe.

Il Consigliere PEDRINI, in relazione alla interrogazione presentata dal Consigliere Montesano, osserva che la discussione delle dimissioni del Consigliere Bonichon è stata rinviata per due sole adunanze consiliari.

Dichiara di avere la massima stima e fiducia nel predetto Consigliere, sulla cui condotta non vi è nulla da eccepire.

Conferma di aver concordato con il Presidente del Consiglio il rinvio della discussione della questione in esame per avere la possibilità di assumere esatte informazioni sulla posizione finanziaria del Consigliere Bonichon, il quale aveva manifestato l'intenzione di confermare, con una ulteriore lettera, le dimissioni già rassegnate.

Dichiara, pertanto, che in merito non vi sono stati accordi segreti, né manovre di alcun genere.

Pur dando atto delle rette intenzioni del Consigliere Montesano, osserva che il medesimo avrebbe potuto benissimo intervenire sulla questione presso il Partito Liberale stesso, al di fuori del Consiglio Regionale.

Rileva ancora che nessun Consigliere iscritto al Partito Liberale si sarebbe permesso di presentare una interrogazione, come quella di cui si discute, riguardante la posizione giuridica di un Consigliere appartenente ad un altro Gruppo politico.

Respinge come infondate tutte quelle voci imprecise che sono circolate sull'argomento, tendenti a gettare il discredito sul Partito Liberale e sui suoi uomini, perché dette voci sono prive di fondamento.

Il Consigliere MONTESANO osserva che l'intervento del Consigliere Pedrini non ha alcuna attinenza con l'interrogazione da lui presentata, in quanto l'intervento stesso tende, a trasformare quella interrogazione, - consistente in una domanda basata sul fatto incontestabile di un provvedimento giudiziario, - in una presa di posizione a carattere politico.

Rileva, invece, che si tratta di una presa di posizione esclusivamente circoscritta allo ambito del Consiglio Regionale, anche se essa ha dei riflessi sugli interessi di altri candidati del Partito Liberale che possono attendersi la nomina a Consigliere regionale.

Dichiara che il suo intervento tendeva unicamente a fare sì che venisse reintegrata, con la nomina di un altro Consigliere del Partito Liberale, la composizione numerica del Consiglio Regionale.

Il Consigliere BIONAZ osserva come non sia il caso di drammatizzare sull'argomento in discussione.

Ricorda di essere stato fra i primi a rilevare la correttezza del comportamento del Consigliere Bonichon ed a stigmatizzare gli apprezzamenti poco generosi fatti da certi Organi di stampa.

Ritiene che sarebbe poco generoso dichiarare, nella presente adunanza, la decadenza del Consigliere Bonichon e non accogliere, invece, le dimissioni dal medesimo presentate prima del provvedimento assunto dalla Autorità giudiziaria nei suoi confronti.

Ritiene ancora che non sia il caso di attribuire delle responsabilità, delle animosità o delle intenzioni recondite, né all'atteggiamento del Consigliere Montesano, né a quello, evidentemente difensivo, del Capo-Gruppo Consigliare del Partito Liberale.

Esprime, pertanto, il parere che il Consiglio possa benissimo accogliere le dimissioni presentate dal Consigliere Bonichon.

Il Consiglio prende atto.

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