Oggetto del Consiglio n. 57 del 15 marzo 1967 - Verbale
OGGETTO N. 57/67 - PROPOSTA DI ISTITUZIONE DI CANTIERI DI LAVORO NELLA COLLINA DI AOSTA E RIASSUNZIONE DI OPERAI. (Mozione dei Consiglieri regionali Signori Manganoni Claudio, Casetta Giuseppe, Germano Pietro, Caveri Severino e Fillietroz Giuseppe)
Il Presidente, MONTESANO, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione dei Consiglieri regionali Signori Manganoni Claudio, Casetta Giuseppe, Germano Pietro, Caveri Severino e Fillietroz Giuseppe, concernente l'oggetto: "Proposta di istituzione di cantieri di lavoro nella collina di Aosta e riassunzione di operai", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza del 29 e 30 dicembre 1966:
---
Al Signor Presidente
del Consiglio Regionale
AOSTA
I sottoscritti Consiglieri regionali pregano la S.V. di voler portare sull'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio la seguente
MOZIONE
L'Assessorato al Turismo il 12.11.1966 ha licenziato gli operai addetti ai cantieri di lavoro dipendenti da codesto Assessorato.
Si tratta di circa 50 operai messi sul lastrico all'inizio dell'inverno quando è impossibile trovare altra occupazione tenuto anche conto della persistente crisi nel settore edilizio.
Altri 50 operai vengono ad allungare la già lunga lista dei disoccupati.
Una cinquantina di famiglie vengono così a trovarsi senza mezzi di sussistenza.
Tenuto conto della possibilità di indirizzare detti operai in zone soleggiate ove è possibile lavorare nel periodo invernale come è stato fatto dalla passata Amministrazione Regionale, il Consiglio Regionale
DELIBERA
di dare mandato ai competenti Assessorati affinché provvedano:
1°) ad aprire immediatamente un numero sufficiente di cantieri per dare lavoro ai disoccupati nella soleggiata zona della collina di Aosta (costruzione della strada collinare Pont d'Avisod-Saraillon, costruzione della strada Pleod-Champailler od altre opere);
2°) a riassumere i 50 operai licenziati.
I Consiglieri Regionali:
F.ti: Claudio Manganoni - Casetta Giuseppe - Germano Pietro - S. Caveri e Giuseppe Fillietroz.
Aosta, lì 12 dicembre 1966
---
Il Consigliere GERMANO, dopo aver osservato che il licenziamento degli operai in questione è avvenuto il 12 novembre 1966 e che la mozione in esame reca la data del 12 dicembre 1966, chiede all'Assessore competente di comunicargli i fatti sopravvenuti, negli ultimi tre mesi, dalla data della mozione stessa.
L'Assessore BALESTRI dichiara quanto segue:
"Per illustrare il licenziamento dei 48 operai in forza all'Assessorato al Turismo sino al 12 novembre 1966 si porta a conoscenza quanto segue.
Osservando il movimento della forza effettiva degli operai, a partire dal 10 gennaio 1962 fino al 12 dicembre 1966, si riscontra un continuo e costante aumento delle assunzioni.
Nel 1962 il numero degli operai oscillava tra un minimo di 3 ed un massimo di 13; nel 1963 si passava da un minimo di 2 ad un massimo di 18, numero mantenuto costante durante il 1964.
Il 12 settembre di detto anno avveniva il licenziamento di 18 operai, con susseguente riassunzione, il 1° ottobre, di 4 operai, che salivano a 10 nel mese di dicembre.
Nel 1965, dopo questa flessione iniziale, perdurata sino al mese di giugno, si passava gradatamente al numero di 21 operai nel mese di settembre, di 28 nel mese di novembre e di 32 nel me se di dicembre.
Nel 1966 l'aumento di assunzione di mano d'opera saliva ancora. Infatti, si partiva al mese di gennaio con 31 operai e si giungeva nel mese di aprile a 48 e nel mese di maggio a 50.
È evidente che, con l'aumento della mano d'opera, si registrava, di conseguenza, un notevole aumento dell'onere finanziario a carico della Regione per salari e contributi.
Mentre negli anni precedenti l'onere finanziario a carico della Regione non aveva superato la somma di lire 22.803.000, cifra massima registrata nel 1965, nel 1966 questo onere raggiungeva l'importo complessivo di lire 58.056.000, a cui occorre aggiungere 3 milioni circa per salari e contributi, con un importo totale di lire 61.000.000.
Occorre ancora considerare che negli ultimi tempi vi erano stati molti passaggi di grado da operai normali a operai qualificati.
In un certo momento mi fu fatto presente dagli uffici competenti che il controllo amministrativo sul materiale non era effettuato come sarebbe stato necessario e che vi erano diverse lamentele per quanto riguardava gli orari, per cui in data 12 novembre 1966 furono licenziati tutti gli operai, eccettuati quei giardinieri che fanno parte dell'organico della Regione.
In data 12 dicembre 1966 ne furono riassunte due squadre e, precisamente, una squadra di 7 operai per i servizi del Turismo e una seconda squadra di 10 operai per il servizio delle Belle Arti.
In data 1° marzo 1967 erano stati riassunti in totale 44 operai.
Ora io ho avuto delle lamentele da parte della Sovraintendenza ai Monumenti, Antichità e Belle Arti, la quale più volte mi ha fatto presente di non esagerare nel numero delle assunzioni, perchè, altrimenti, non è più possibile seguire questi operai e i lavori di scavo vengono eseguiti malamente e senza controlli. Rimanevano però ancora da riassumere alcuni di questi operai licenziati il 12 novembre 1966, per cui io mi ero premurato di cercare dei posti di lavoro e, attraverso l'Ufficio del Lavoro di Aosta, avevo ottenuto cinque posti presso una Impresa edile che esegue i lavori di costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta nelle vicinanze di Fénis.
Purtroppo di questi operai ancora disoccupati, che io avevo interpellato, nessuno ha voluto assumere il lavoro presso questa Impresa.
Concludendo, attualmente sono in forza all'Assessorato al Turismo 44 operai".
Il Consigliere GERMANO osserva che il problema in esame, che non è di grande importanza per la Regione, ma grave per gli operai interessati, dimostra ancora una volta quali siano i sistemi instaurati dalla nuova Giunta.
Rileva che in Italia tutti gli Enti pubblici, all'inizio della stagione invernale, cercano di mettere in atto delle iniziative per alleviare la disoccupazione operaia, che in detta stagione tende ad aumentare, - e così aveva fatto la precedente Giunta Regionale della Valle d'Aosta nell'inverno 1965/1966, istituendo dei nuovi cantieri di lavoro per assorbire i disoccupati che allora provenivano dal settore dell'edilizia -, mentre l'attuale Giunta di centro-sinistra fa esattamente il contrario, licenziando all'inizio della corrente stagione invernale tutti i 49 operai addetti ai cantieri della Sovraintendenza ai Monumenti, Antichità e Belle Arti.
Fa presente che, se detti cantieri da una parte rispondono a delle esigenze tecniche inerenti alla valorizzazione del patrimonio artistico regionale, da un'altra parte rispondono a delle esigenze di carattere sociale, in quanto in detti cantieri possono trovare una adatta occupazione dei lavoratori che, a causa delle loro precarie condizioni di salute, non sono più in grado di svolgere attività lavorativa presso Imprese private.
Aggiunge, però, che non tutti gli operai che erano addetti a questi cantieri per le ricerche archeologiche si trovavano in precarie condizioni di salute, ma che vi erano anche degli operai specializzati, quali muratori e restauratori, in grado di dare un buon rendimento sul lavoro.
Fa presente che, analizzando la lista degli operai licenziati il 12 novembre scorso e riassunti successivamente, si nota che non sono stati riassunti alcuni operai specializzati ed altri che, per le loro condizioni fisiche, non sono in grado di trovare una altra occupazione.
Dichiara che non corrisponde al vero che alcuni di questi ultimi operai non abbiano voluto assumere il lavoro proposto loro dall'Assessore Balestri, ma che, invece, alcuni di questi operai, dopo aver accolto queste proposte, hanno dovuto rinunciare al loro lavoro perchè le loro condizioni fisiche non lo consentivano.
Precisa che, dei 49 operai addetti ai cantieri in questione e licenziati il 12 novembre scorso, 40 sono già stati riassunti dalla Regione e 9 non sono ancora stati riassunti, mentre sono stati assunti 4 nuovi operai che prima non erano addetti a questi cantieri.
Fornisce quindi i nominativi dei 9 operai non ancora riassunti e dei 4 operai assunti ex novo.
Sottolinea ancora che i 40 operai già riassunti, tra i quali ve ne sono diversi che hanno una anzianità di 6-7 anni alle dipendenze della Regione, sono stati nuovamente riassunti con il prescritto periodo di prova iniziale, come se non avessero mai prestato la loro opera alle dipendenze della Regione.
Concludendo, chiede che i 49 operai di cui si tratta siano nuovamente riassunti tutti nei cantieri di lavoro in questione, perché si tratta di lavoratori che hanno veramente bisogno di guadagnare il loro pane quotidiano.
Il Consigliere MANGANONI contesta la affermazione secondo la quale, se si aumenta oltre un certo limite il numero degli operai addetti ai cantieri per le ricerche archeologiche, non è più possibile seguire attentamente detti lavori e controllare il rendimento degli operai stessi; osserva che, se così fosse, l'attuale Giunta non avrebbe più dovuto riassumere 44 operai da impiegare in detti lavori.
Aggiunge che l'avvenuta riassunzione di questi 44 operai dimostra che vi è la possibilità di eseguire i lavori in questione con tutti i controlli necessari.
Fa presente che la Giunta precedente, all'inizio della cattiva stagione, si era sempre preoccupata di fronteggiare l'inevitabile disoccupazione invernale, dovuta alla temporanea cessazione dell'attività delle Imprese edilizie, mediante l'istituzione di cantieri di lavoro da parte dell'Assessorato ai Lavori Pubblici, da parte dell'Assessorato all'Agricoltura e Foreste e da parte dell'Assessorato al Turismo.
Rileva che l'attuale Giunta, invece di preoccuparsi in tale senso, alla vigilia di Natale ha licenziato tutti i 49 operai addetti ai cantieri per le ricerche archeologiche.
Aggiunge che, di fronte ad una simile situazione, non si può fare a meno di confrontare il comportamento dell'attuale Giunta con il comportamento della Giunta presieduta dall'Avvocato Bondaz, la quale, alla vigilia del Natale dell'anno 1954, aveva licenziato 17 dipendenti regionali.
Sottolinea che ora si ripete un fatto analogo con una Giunta di centro-sinistra, per cui non si può fare a meno di notare che gli attuali alleati della Democrazia Cristiana non riescono affatto a condizionare la medesima in senso positivo.
Fa presente che i 49 operai che erano addetti ai cantieri per le ricerche archeologiche erano tutti dei lavoratori che, per le loro modeste condizioni economiche, avevano veramente bisogno di quel posto di lavoro, per cui assolutamente non si doveva licenziarli all'inizio del periodo invernale.
Ora, - egli dice -, a mio avviso, questo fatto è una dimostrazione di assoluta insensibilità in campo sociale da parte dell'attuale Giunta; e mi stupisce che questo avvenga proprio con un Assessore socialista.
Dichiara di non essere stupito che quei 5 operai già addetti ai cantieri in questione, ai quali l'Assessore Balestri aveva offerto un posto di lavoro alle dipendenze di una Impresa impegnata in lavori di costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta, abbiano rifiutato quel posto di lavoro, perché si tratta di operai che, a causa della loro età e delle loro precarie condizioni fisiche, non possono più lavorare alle dipendenze di Imprese private.
Osserva, d'altra parte, che impiegare questi operai nei cantieri istituiti dalla Regione significa compiere un'opera altamente sociale e morale, in quanto si ridà a queste persone la dignità di poter guadagnarsi il proprio salario e si riduce l'eventualità che essi passino il tempo nei locali pubblici.
Dichiara di considerare cosa immorale mantenere con i sussidi per la disoccupazione questi operai che, nonostante le loro menomazioni fisiche, sono ancora in grado di esercitare una proficua attività lavorativa in un posto di lavoro adatto alle loro possibilità fisiche.
Chiede pertanto che tutti gli operai già addetti ai cantieri per le ricerche archeologiche e licenziati il 12 novembre 1966 siano nuovamente riassunti al lavoro dalla Regione.
Ribadisce che questi operai, anche se ormai si sta uscendo dalla cattiva stagione, a causa delle loro condizioni fisiche non saranno certamente in grado di trovare un posto di lavoro presso le Imprese edili, che tosto inizieranno nuovamente la loro attività.
Questa osservazione, - egli aggiunge -, è confermata dal fatto che in passato, nel periodo del boom economico, quando nel periodo estivo le Imprese edili non trovavano più mano d'opera libera nella Città di Aosta, i cantieri di lavoro istituiti dalla Regione avevano sempre potuto disporre di un numero sufficiente di operai anche nel periodo estivo.
Raccomanda, inoltre, che questi fatti non abbiano più a ripetersi il prossimo autunno, perché si tratta di una grave dimostrazione di insensibilità sociale da parte dell'attuale Giunta, la quale non deve pensare soltanto allo sviluppo turistico della Valle d'Aosta, ma deve anche prendere in considerazione le necessità di lavoro della povera gente.
Ritiene inoltre che, in seguito agli stanziamenti approvati a tale scopo nel bilancio preventivo per il corrente anno, non vi siano delle difficoltà finanziarie per assicurare un duraturo lavoro a tutti gli operai in questione.
Monsieur le Conseiller CAVERI déclare que dans le service régional des Antiquités il se passe quelque chose qui ne se passe dans aucun autre Assessorat ou Service de l'Administration Régionale actuelle.
Il fait présent que Monsieur l'Assesseur Balestri est en train de dépasser tous les précédents en matière de discrimination et de pression politique sur les dépendants de l'Administration Régionale.
Il cite, à ce propos, le fait suivant: un certain Monsieur Luciano, chef de chantier embauché par Monsieur Balestri, a eu le toupet de réunir les ouvriers de son équipe archéologique pour leur annoncer le licenciement et de leur dire ensuite: "Volete essere riassunti? Prendete la tessera del Partito Socialista Unificato".
Naturellement, - ajoute-t-il -, Monsieur Balestri dira encore, come d'habitude, que lui ne sait absolument rien de toute cette question; cependant, le fait est arrivé et tous ces pauvres gens, sauf un ou deux, pris comme cela à la gorge, se sont tous inscrits au Parti Socialiste (et c'est peut-être pour cela que Monsieur Froio se vante que les inscriptions au Parti Socialiste augmentent en Vallée d'Aoste).
Il déclare que ce fait est d'une gravité inouie, parce que, avec de tels faits de corruption politique, on descend vraiment au dernier niveau des moeurs de la politique.
Il observe que la motion en discussion, au lieu d'avoir comme objet les mots "Mozione sui cantieri di lavoro", pourrait très bien avoir come titre ces autres mots "Mozione sul malcostume dell'Assessore Balestri".
Il ajoute qu'une autre preuve du système de corruption politique instauré par l'actuelle Junte est le fait que neuf ouvriers, qui travaillaient dans ces chantiers archéologiques et qui n'ont pas l'orientation politique désirée par Monsieur l'Assesseur Balestri, n'ont plus été réengagés.
Il conclut en disant que ce fait de discrimination politique est une honte et vergogne.
Il Consigliere FILLIETROZ osserva che, dalla precedente esposizione fatta dall'Assessore Balestri, sembrerebbe che vi sia una certa qual preoccupazione in ordine alle spese derivanti dalla assunzione degli operai di cui si tratta.
Ritiene che una simile preoccupazione non dovrebbe sussistere perché nel bilancio per il corrente anno sono stati raddoppiati i fondi a disposizione dell'Assessorato al Turismo.
D'altra parte, - egli aggiunge -, non si chiede di assumere al lavoro cinquanta nuovi operai in detti cantieri di lavoro, ma solo di riassumere quei nove operai che sono stati licenziati nello scorso mese di novembre e che non sono stati ancora riassunti.
L'Assessore BALESTRI, rispondendo al Consigliere Manganoni, fa presente che alcuni degli operai delle squadre archeologiche erano stati licenziati perchè si assentavano dal loro posto durante l'orario di lavoro per recarsi nei vicini locali pubblici.
Aggiunge che ora le nuove squadre di operai addetti alle ricerche archeologiche hanno ognuna un proprio capo operaio responsabile e che, per il momento, non si sono più verificate simili infrazioni.
Riferendosi all'aspetto sociale della questione, rileva che non si tratterebbe solo di riassumere tutti gli operai che sono stati licenziati nello scorso mese di novembre, ma che sarebbe necessario assumerne un numero ben maggiore, perché, purtroppo, vi è un gran numero di persone in menomate condizioni fisiche che si presentano agli uffici della Regione per chiedere un posto di lavoro.
Dichiara che, se il Consiglio ritiene opportuno assumere al lavoro tutte queste persone, egli si adeguerà alla volontà del Consiglio stesso, anche se condivide il parere, - espresso dalla Sovraintendenza ai Monumenti, Antichità e Belle Arti -, che non è conveniente impiegare per l'esecuzione di determinati lavori più di un certo numero di operai, se si vuole esercitare un efficace controllo sui lavori.
Riferendosi ai rilievi mossi dal Consigliere Caveri, dichiara di non essere a conoscenza che quel tale Capo operaio si sia comportato in quel determinato modo.
E se questo fosse avvenuto, - egli dice -, me ne potrei anche rallegrare, perché è sempre stata fatta questa questione; escludo però che quel tale Capo operaio l'abbia fatta per me o per il Partito Socialista.
Fornisce, quindi, i nominativi degli operai che lavorano nella squadra di quel tale Capo operaio ed osserva che si tratta, a suo avviso, di persone che non appartengono certamente al Partito Socialista.
Segue in merito una breve discussione tra l'Assessore BALESTRI ed il Consigliere CAVERI.
L'Assessore BORDON dichiara che non è suo intendimento polemizzare su questo argomento, ma che tuttavia ritiene di dover dire alcune parole sulla questione.
Ricorda che quando, nel mese di maggio del 1966, l'attuale Giunta assunse il potere, riscontrò che vi era una cinquantina di operai addetti a questi cantieri per le ricerche archeologiche.
Ritiene che questo numero di cinquanta operai non corrispondesse allora a delle precise necessità tecniche dei cantieri in questione, ma che dipendesse dal numero delle richieste di lavoro pervenute agli uffici della Regione, richieste che la Giunta allora in carica aveva dovuto accogliere per le continue pressioni esercitate dagli interessati.
Aggiunge che, trattandosi di operai che per le loro non buone condizioni fisiche non erano in grado di svolgere attività lavorativa presso le Imprese private, bene aveva fatto la Giunta ad assumere allora questi operai.
Fa presente, però, che anche ora agli uffici della Regione pervengono numerose richieste di lavoro da parte di operai che si trovano in analoghe condizioni fisiche.
Rileva pertanto che, se è stata giusta l'assunzione da parte della precedente Giunta di questi cinquanta operai, non è però giusto che l'attuale minoranza consiliare ponga delle limitazioni alla assunzione di operai per i cantieri archeologici, perchè, se quei cinquanta operai avevano bisogno di un posto di lavoro, ve ne sono ora almeno altrettanti che, trovandosi in analo ghe condizioni fisiche, hanno richiesto di essere assunti dalla Regione.
Ritiene di conseguenza che, posta la questione in questi termini, - cioè che il numero degli operai dei cantieri per le ricerche archeologiche non è da porsi in relazione alle esigenze tecniche dei cantieri stessi, ma a delle esigenze di carattere sociale -, non solo si debbano riassumere tutti gli operai licenziati nello scorso mese di novembre, ma che si debbano assumere anche tutti quegli altri operai che hanno inoltrato richiesta agli uffici della Regione per essere assunti in detti cantieri.
Dichiara di essere lieto che la minoranza abbia impostato il problema in questione in questi termini, perchè così non si potrà più rimproverare alla Giunta attualmente in carica di aver effettuato delle nuove assunzioni di operai per i predetti cantieri.
Per quanto riguarda l'accenno testè fatto ai 17 dipendenti regionali licenziati nel 1954 dalla Giunta Bondaz alla vigilia di Natale, sottolinea che si tratta di una questione polemica e demagogica che ormai ha fatto il suo tempo e che non presenta più alcun interesse.
Concludendo, respinge le accuse di insensibilità sociale rivolte dalla minoranza consiliare all'attuale Giunta, che è disposta, non solo a ridare lavoro a tutti i 50 operai licenziati nello scorso mese di novembre, ma è anche intenzionata ad accogliere tutte le nuove richieste di lavoro pervenute in questi ultimi tempi.
Il Consigliere FOSSON rileva che l'Assessore Bordon, con il suo intervento, ha spostato i termini del problema in esame.
Dichiara di non aver nulla in contrario sulla assunzione nei cantieri per le ricerche archeologiche di altri nuovi operai, oltre ai nove licenziati nel mese di novembre scorso e non ancora riassunti.
Osserva, però, che non è questo l'aspetto determinante del problema, bensì l'aspetto della discriminazione, che consiste nel riassumere per detti cantieri solo quegli operai che sono in possesso di una certa tessera di partito.
Sottolinea che l'Assessore Balestri, per rispondere ad una affermazione testè fatta dal Consigliere Germano, ha addotto una giustificazione semplicemente infondata.
Ritornando alla questione della discriminazione politica nelle assunzioni del personale, ricorda che, allorquando rivestiva la carica di Assessore all'Agricoltura e Foreste, si era sempre opposto (e di questo, ce sono onesti ed obiettivi, possono dargliene atto gli Assessori Balestri e Colombo) all'adozione di un simile sistema, in quanto era ed è convinto che non si debba trasformare l'Amministrazione Regionale in un ufficio di collocamento a disposizione dei vari Partiti politici che si alternano al potere.
Rileva che i fatti stanno a dimostrare che, invece, attualmente questo sistema ha preso piede anche presso la Regione, perché la discriminazione politica à stata adottata non solo per quanto riguarda l'assunzione degli operai dei precitati cantieri di lavoro, ma anche per l'assunzione di certi dipendenti all'interno dell'Amministrazione Regionale, dove recentemente sono stati assunti certi Presidenti di Sezioni locali del Partito Socialista che non erano disoccupati nè bisognosi, perché avevano delle Aziende commerciali; così pure dicasi anche per l'assunzione del personale regionale di controllo presso la Casa da gioco di St.Vincent.
Afferma che, in questo modo, anche l'Amministrazione Regionale della Valle d'Aosta, che nel passato era stata sempre indicata come esempio di serietà, sta scivolando verso forme di malcostume politico che erano proprie di altre Regioni italiane, malcostume politico che i massimi organi della stampa nazionale hanno particolarmente sottolineato in questi ultimi tempi.
Riconosce che anche in Valle d'Aosta, nel passato, sono state effettuate, un po' da tutti i Partiti che si sono alternati al governo della Regione, delle assunzioni di personale aventi carattere politico.
Aggiunge però che, nel passato, si era trattato di casi isolati, mentre ora questo metodo viene elevato a sistema, soprattutto da parte dell'Assessore Balestri.
Sottolinea la diversità del metodo attuale con il metodo usato nel passato e che tornava ad onore dell'Amministrazione Regionale della Valle d'Aosta.
Ora,- egli dice -, noi dobbiamo in coscienza, tutti insieme, bollare questo sistema, perchè se questo sistema, che ora è adottato da una parte sola, prenderà piede, potrà in avvenire essere adottato da tutti i Partiti che si succederanno al governo della Regione, contro l'interesse della popolazione valdostana e a danno del buoncostume politico che finora aveva regnato in Valle di Aosta.
Afferma, comunque, che l'attuale minoranza consiliare lotterà fino in fondo affinché simili sistemi non abbiano ad affermarsi in Valle d'Aosta.
Concludendo il suo intervento, dichiara quanto segue:
"Si assumano pure tutti gli operai che è possibile assumere nei cantieri per le ricerche archeologiche, ma l'aspetto principale del problema è questo: cerchiamo di non creare in Valle d'Aosta il malcostume; cerchiamo di metterci su di una strada retta, cerchiamo di non influenzare dal punto di vista politico, nell'interesse di un Partito, dei semplici operai al solo scopo di creare una base elettorale per una determinata persona. Un simile comportamento, tra l'altro, fa fare una gran brutta figura anche al Partito a cui questa persona aderisce, perchè noi riteniamo che il Partito Socialista, con le sue tradizioni, dovrebbe essere superiore a queste cose".
Il Consigliere MANGANONI rileva che la responsabilità delle mancanze disciplinari di una certa squadra di operai addetti ai lavori in questione non deve farsi risalire agli operai, ma ai capi squadra, che hanno il dovere di esercitare la necessaria vigilanza sugli operai.
Fa presente che il citato fatto, la cui responsabilità risale all'Assessorato al Turismo, denota mancanza di serietà per quanto riguarda la sorveglianza sui lavori dei cantieri per le ricerche archeologiche.
Ricorda che nel 1959 un'analoga situazione si verificava anche presso i cantieri gestiti dall'Assessorato ai Lavori Pubblici, ma che, in seguito all'adozione di misure disciplinari, la situazione venne normalizzata.
Riferendosi alle osservazioni fatte dall'Assessore Bordon, dichiara di concordare sull'opportunità di assumere nei cantieri di cui si tratta un numero di operai superiore all'attuale, sempre che le assunzioni siano fatte con criteri di serietà e di giustizia.
Contesta all'Assessore Balestri che nel passato siano stati usati simili metodi per l'assunzione degli operai nei vari cantieri di lavoro finanziati dalla Regione; dichiara che nel passato le assunzioni sono sempre state fatte tenendo come base il requisito della capacità degli operai.
Conferma il fatto testè citato dal Consigliere Caveri ed aggiunge di avere egli stesso avvicinato uno degli operai di quella tale squadra, il quale gli aveva dichiarato che il proprio capo squadra aveva consigliato a lui e a tutti gli altri suoi compagni di squadra di prendere la tessera del Partito Socialista Unificato e gli aveva confessato di avere preso la tessera di detto Partito allo scopo di evitare possibili spiacevoli sorprese.
Precisa che tale operaio, da lui invitato, aveva poi rifiutato di mettere per iscritto queste sue dichiarazioni perché temeva delle possibili rappresaglie.
Invita, quindi, l'Assessore Balestri ad abbandonare questi sistemi, che finora non erano stati adottati da altri Partiti politici presso l'Amministrazione Regionale.
Contesta ancora all'Assessore Bordon l'affermazione che la precedente Giunta abbia assunto al lavoro quella cinquantina di operai addetti ai cantieri per le ricerche archeologiche solo perché questi operai avevano inoltrato domanda di assunzione agli uffici della Regione.
Dichiara che detti operai erano stati, invece, assunti al lavoro perché vi erano effettive necessità di assunzione, dovendosi portare a termine quei lavori di ricerca archeologica nella Città di Aosta approvati dalla Giunta. Aggiunge che, per l'esecuzione di detti lavori, si possono anche assumere degli operai che non godano di perfette condizioni fisiche, in quanto si tratta di lavori che, per la loro natura, non si presentano particolarmente pesanti.
Concludendo, rinnova all'attuale Giunta l'invito ad abbandonare l'attuale sistema discriminatorio per quanto riguarda l'assunzione al lavoro degli operai addetti ai cantieri per le ricerche archeologiche.
Il Consigliere SAVIOZ, riferendosi alla dichiarazione, fatta dall'Assessore Balestri, - secondo la quale le precedenti Giunte avrebbero usato tutte, più o meno, dei criteri a sfondo politico per quanto riguarda le assunzioni di operai nei vari cantieri di lavoro gestiti dalla Regione -, afferma che nei suoi venti anni di attività pubblica non ha mai usato metodi simili; tanto è vero che all'Assessorato Regionale per il Turismo, nel quale ha rivestito per diversi anni la carica di Assessore, vi sono ora dei funzionari e degli impiegati di ogni colore politico.
L'Assessore BALESTRI osserva che la propria dichiarazione, testé fatta, non deve essere intesa nel senso indicato dai Consiglieri Manganoni e Savioz; precisa che intendeva semplicemente dire che, molto probabilmente, parecchi degli operai addetti ai cantieri in questione posseggono le tessere di vari Partiti.
Il Consigliere SAVIOZ lamenta che troppe volte si è udito parlare, in sede di Consiglio, in termini poco favorevoli dei la vori di ricerca archeologica e degli operai addetti a questi lavori.
Osserva che l'archeologia è una scienza che richiede lunghi studi e molta applicazione, per cui dovrebbero cessare queste ingiuste critiche fatte da persone non competenti in materia.
Per quanto riguarda il rilievo, fatto dall'Assessore Bordon, che il numero degli operai addetti ai cantieri per le ricerche archeologiche progressivamente aumentato a partire dall'anno 1959, osserva che detto progressivo aumento è perfettamente logico, perchè prima di quell'anno l'Assessorato al Turismo non aveva mai provveduto ad organizzare e a condurre in un modo sistematico questa attività di ricerche archeologiche.
Aggiunge che, organizzato un piano di lavori di ricerca archeologica, si è poi provveduto alle assunzioni del personale, in base alle necessità dei lavori da eseguire.
Dichiara che si era provveduto, innanzi tutto, alla assunzione di operai specializzati, quali muratori, carpentieri e forgiatori, in grado di compiere i lavori più impegnativi, e che, in seguito, si è provveduto all'assunziane di manovali comuni disoccupati, scegliendoli tra i più bisognosi e, date le caratteristiche dei lavori stessi, anche fra quelli che non erano più in grado di svolgere la loro attività presso le Imprese private.
Lamenta che, tra gli operai licenziati nello scorso mese di novembre e non più riassunti, figurino anche degli operai specializzati, i quali sul lavoro erano particolarmente utili.
Rileva quindi che, se la Regione intende continuare in queste ricerche archeologiche, è indispensabile possa disporre, oltre che di manovali semplici, anche di operai specializzati.
Riferendosi ai lavori sino ad ora eseguiti dalle squadre per le ricerche archeologiche, lavori anche di una certa importanza, dichiara che gli operai in questione hanno dato un ottimo rendimento, tenuto sempre conto che si tratta di lavori fatti nel campo dell'archeologia.
Fa presente che nei primi anni a partire dal 1959, a causa della mancanza di sufficienti fondi stanziati nel bilancio regionale per il finanziamento di dette opere, gli operai delle squadre per le ricerche archeologiche venivano licenziati nel tardo autunno e riassunti tutti quanti nella successiva primavera.
Aggiunge che, in seguito, essendo stati stanziati sufficienti fondi nel bilancio della Regione, questi operai furono mantenuti in servizio per l'intero anno e furono talvolta nel periodo invernale, - in cui le condizioni climatiche non consentono di eseguire gli scavi di ricerca -, adibiti ad altri lavori alle dipendenze dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione o dell'Assessorato ai Lavori Pubblici.
Ricorda ancora che, sempre allo scopo di dare un'occupazione a questi operai anche nel periodo invernale, la Regione li adibiva anche a lavori di demolizione di fabbricati da abbattere.
Dichiara pertanto di non ritenere giustificato il licenziamento dei cinquanta operai di cui si tratta disposto dall'attuale Giunta nello scorso mese di novembre.
Riferendosi alle mancanze disciplinari commesse da una squadra di questi operai, ricorda che al tempo in cui rivestiva la carica di Assessore al Turismo, si era verificato anche un caso del genere e che, dopo gli opportuni accertamenti fatti anche di persona, non aveva esitato a licenziare in tronco gli operai colpevoli, compreso un capo cantiere sul quale gravava la responsabilità delle mancanze degli operai.
Invita, pertanto, l'Assessore Balestri a fare intensificare la sorveglianza sui cantieri, recandosi anche di persona a visitare i lavori. Osserva, però, che non è giusto gettare il discredito su tutti gli operai solo perchè alcuni di essi si sono dimostrati indisciplinati sul lavoro.
Dichiara che, quando é il caso, bisogna avere il coraggio di assumere dei provvedimenti severi contro gli operai indisciplinati, sostituendoli con altri migliori, come era stato già fatto a suo tempo.
Dichiara poi che, anche nel caso dei cantieri di lavoro per le ricerche archeologiche, non bisogna assumere al lavoro del personale non necessario solo per fare un'opera assistenziale di carattere sociale, ma che è necessario graduare le assunzioni in base ai lavori che si devono eseguire.
Ritiene però che, nel caso ora in esame, fosse necessario riassumere al lavoro tutti gli operai licenziati nello scorso mese di novembre prima di assumerne dei nuovi, tanto più che tra i non riassunti vi erano degli ottimi operai specializzati, che non avevano mai dato adito a dei rilievi circa il loro comportamento sul lavoro.
Concludendo, invita la Giunta ad abbandonare il sistema discriminatorio e a vigilare affinchè non si ripetano più i casi di capi squadra che facciano pressione di carattere politico sui dipendenti operai.
Il Consigliere GERMANO rileva che i cantieri per le ricerche archeologiche non hanno solo una funzione sociale, ma anche una funzione di pubblica utilità.
Dichiara di essere stupito ohe fra gli operai licenziati nelllo scorso mese di novembre e non più riassunti figurino, oltre ad alcuni manovali, anche dei bravi operai specializzati, i quali sul lavoro sapevano il fatto loro.
Comunica che, allo scopo di risolvere il problema in questione, à suo intendimento presentare un ordine del giorno che impegni la Giunta a riassumere al lavoro tutti questi operai.
Osserva che l'Assessore Bordon, ponendo l'accento sulla necessità di assumere, per delle ragioni di carattere sociale, un maggior numero di operai nei cantieri per le ricerche archeologiche, ha cercato di sviare l'attenzione del Consiglio sulla assunzione di 37 - e forse più - nuovi impiegati fatta dall'attuale Giunta.
Rileva, in proposito, che non sono le 37 nuove assunzioni, ma Ie modalità delle assunzioni stesse che hanno sollevato le critiche dell'attuale minoranza consiliare.
Osserva che quasi tutti questi nuovi impiegati, salvo qualche eccezione fatta a titolo di copertura, non versano in particolari situazioni di bisogno, né sono colpiti da menomazioni fisiche, ma sono stati assunti senza concorsi per il semplice fatto di appartenere al Partito della Democrazia Cristiana.
Dichiara, infatti, che su 37 nuovi impiegati assunti, ventidue o ventitre sono dei militanti del sopracitato Partito.
Fornisce alcuni dati particolari su questa questione e, concludendo, dichiara che non bisogna accusare il solo P.S.U. di essere il responsabile del nuovo sistema discriminatorio instaurato dall'attuale Giunta per quanto concerne l'assunzione di impiegati e di operai, perchè maggiormente responsabile di questo sistema è la Democrazia Cristiana, la quale fa la parte del leone, mentre il P.S.U. si accontenta delle briciole che rimangono.
L'Assessore BORDON dichiara di essere lieto che le sue proprie dichiarazioni abbiano provocato una così vivace reazione da parte dei Consiglieri Manganoni e Germano, in quanto, a suo avviso, queste reazioni stanno a dimostrare che i Consiglieri democristiani stanno seguendo la giusta strada nella necessaria opposizione che essi devono fare al Partito Comunista.
Afferma di non essere stupito che il Consigliere Germano abbia ancora una volta approfittato dell'occasione per scagliarsi particolarmente contro la Democrazia Cristiana, perchè è proprio questo Partito che è stato, e arà ancora il più efficace baluardo contro l'ascesa al potere in campo nazionale del Partito Comunista e che, finora, ha impedito l'affermarsi in Italia dell'anti-democratico potere comunista, che ha già arrecato ed arreca tanto danno a numerosi altri Paesi europei.
Illustra alcuni aspetti negativi fondamentali propri dei regimi comunisti e ricorda brevemente alcuni fatti storici accaduti in questo dopoguerra in Paesi soggetti a regimi comunisti.
Riferendosi alle accuse rivolte contro l'Assessore Balestri dalla minoranza consiliare, accuse che il Consigliere Germano ha voluto deviare soprattutto verso la Democrazia Cristiana, dichiara che la Giunta è solidale nei confronti dell'operato dell'Assessore Balestri per quanto concerne la questione riguardante il licenziamento e la riassunzione degli operai appartenenti alle squadre per le ricerche archeologiche; precisa che la Giunta condivide l'impostazione data dall'Assessore Balestri a detto problema e non vuole comportarsi come la precedente Giunta, la quale portava alle stelle determinate persone quando erano sue alleate ed ora cerca, invece, di demolirle perchè hanno avuto il coraggio di abbandonare tale alleanza.
Ritornando all'argomento della mozione in esame, ribadisce di essere non solo favorevole alla riassunzione di tutti gli operai che fino allo scorso mese di novembre appartenevano alle squadre addette alle ricerche archeologiche, ma di essere anche favorevole all'assunzione di nuovi operai da destinare a questi lavori, perchè vi sono anche altre persone, oltre alle cinquanta assunte dalla precedente Giunta, che hanno chiesto un posto di lavoro in tale settore e che, in considerazione delle loro condizioni fisiche ed economiche, meritano di trovare un posto di lavoro.
Respinge pertanto le accuse di discriminazione e di mancanza di sensibilità sociale rivolte dalla minoranza consiliare alla Giunta in carica, affermando che l'attuale Giunta sente vivamente questo problema sociale e non intende adottare per la sua soluzione alcun criterio discriminatorio a base politica.
Dichiara infine di essere lieto della impostazione data dalla minoranza consiliare al problema in esame perchè, dopo quanto è stato detto, la minoranza stessa non dovrebbe più stupirsi di eventuali nuove assunzioni di personale operaio da parte della Giunta.
Il Consigliere CAVERI osserva che gli Assessori Balestri e Bordon, quest'ultimo con maggiore abilità, hanno cercato di spostare i termini del problema della mozione in discussione, insistendo nei loro interventi sulla necessità di aumentare il numero degli operai delle squadre addette ai lavori di ricerche archeologiche.
Fa presente che la necessità di aumentare il numero degli operai delle sopraddette squadre è una questione di stretta competenza tecnica della Sovraintendenza ai Monumenti, Antichità e Belle Arti, che è l'unico organismo tecnico preposto all'organizzazione e alla sorveglianza di tale attività.
Fa presente che il problema sollevato dalla mozione presentata dalla minoranza consiliare ha dimensioni più ristrette, in quanto verte unicamente sulla riassunzione di quei nove operai licenziati insieme agli altri 41 dello scorso mese di novembre e non ancora riassunti, i quali si sono visti precedere nella assunzione da altri nuovi operai per esclusivi meriti politici.
Dichiara che la minoranza consiliare non rivolge accuse alla Giunta per l'assunzione di questi nuovi operai, ma per il fatto che ha voluto assumerli prima di ridare il lavoro a tutti gli operai licenziati nello scorso mese di novembre.
Invita, pertanto, la Giunta a provvedere quanto prima alla riassunzione dei nove operai di cui si tratta.
Il Consigliere GERMANO dichiara di concordare sulla proposta fatta dal Consigliere Caveri.
Riferendosi all'intervento dell'Assessore Bordon, dichiara che non si può accusare il Partito Comunista di avere usato, negli anni in cui era al potere alla Regione, i metodi discriminatori instaurati dall'attuale Giunta, per quanto riguarda l'assunzione di impiegati e di operai.
Dichiara che il Partito Comunista è un Partito che lavora seriamente e senza demagogia, non nell'interesse esclusivo e particolaristico del Partito stesso, ma nell'interesse dell'intera collettività valdostana.
Per quanto riguarda le visioni politiche dell'Assessore Bordon, sottolinea che è necessario un aggiornamento di tali visioni politiche, perchè il mondo cammina e va avanti.
Fa presente che, nella vicina Francia, recenti risultati di competizioni elettorali hanno dimostrato che, grazie all'unità di azione di tutte le forze politiche della sinistra, - tra le quali il Partito Comunista Francese svolge la sua funzione come tutti gli altri Partiti Socialisti -, è stata imboccata la strada che porterà alla sconfitta del potere personale e autoritario del Generale De Gaulle; fa presente, inoltre, che in Finlandia al potere un governo democratico formato anche dai Comunisti.
Tutto questo - egli dice - sta a dimostrare che le situazioni politiche si stanno sviluppando in una certa direzione.
Rileva, invece, che la Democrazia Cristiana, in venti anni ininterrotti di governo, ha condotto l'Italia in una posizione veramente critica, se si pensa al fatto che il bilancio dello Stato presenta un deficit di 1.100 miliardi, che la situazione deficitaria dei bilanci degli Enti locali ammonta a più di 5.000 miliardi di lire e che l'apparato burocratico statale versa in una condizione di assoluta inefficienza.
Fa presente che, in un simile stato di cose, solo la presenza del Partito Comunista Italiano ha salvaguardato le possibilità di ripresa dell'Italia, impedendo in un primo tempo l'approvazione della ormai famosa legge elettorale truffa, ed in un secondo tempo il tentativo del Ministro Tambroni di instaurare un regime autoritario di destra.
Il nostro Partito, - egli aggiunge -, nonostante tutte le vostre accuse, è stato il Partito che in Italia ha mantenuto aperta la strada verso la democrazia e verso lo sviluppo sociale; noi, che non siamo dei dirigenti centrali del nostro Partito, ma dei responsabili di partito a livello locale, cerchiamo di sviluppare in Valle d'Aosta questa politica, sforzandoci di dare il nostro contributo per mantenere aperta la via alla damoorazia, allo sviluppo sociale e allo sviluppo autonomistico della nostra Regione.
Concludendo, ritiene che i compagni del Partito Socialista Unificato, pur non condividendo le posizioni ideologiche e politiche del Partito Comunista, non abbiano difficoltà a riconoscere che il Partito Comunista è un Partito onesto e serio, che compie ogni sforzo per cercare la strada dell'unità di azione per progredire nell'interesse della Regione e dell'intero Paese; ritiene, pertanto, che i compagni socialisti non possano condividere le affermazioni testé fatte dall'Assessore Bordon nei confronti del Partito Comunista.
L'Assessore BALESTRI rileva che nelle critiche mosse alla Giunta, dalla minoranza consiliare, sul problema in discussione vi sono delle contraddizioni, perchè da una parte si accusa la Giunta di non aver ancora riassunto tutti gli operai addetti alle squadre per le ricerche archeologiche, licenziati nello scorso autunno, e dall'altra si ammette l'esistenza di esigenze di carattere tecnico e di utilità pubblica per quanto concerne i lavori di cui si tratta.
Osserva che la Giunta, nell'esecuzione dei lavori in questione, non può che attenersi agli indirizzi tecnici indicati dai competenti uffici tecnici.
Per quanto riguarda il problema della riassunzione di quei nove operai di cui si è parlato in precedenza, dichiara che si provvederà alla loro riassunzione non appena i competenti uffici tecnici avranno comunicato che sono necessari nuovi operai per l'esecuzione di lavori di ricerca archeologica.
Dichiara che il Consigliere Manganoni, il quale ha testè parlato di insensibilità sociale dell'attuale Giunta, allorquando rivestiva la carica di Assessore ai Lavori Pubblici, sosteneva la necessità di mantenere in vita i cantieri di lavoro, perchè la retribuzione degli operai di detti cantieri era inferiore alla retribuzione degli operai delle Imprese private.
Per quanto riguarda i 44 operai che attualmente lavorano alle dipendenze della Regione nelle squadre per le ricerche archeologiche, precisa che 40 di essi sono operai che facevano già parte delle precedenti squadre e che solo quattro di essi sono degli operai nuovi assunti.
Aggiunge che questi quattro nuovi operai sono stati assunti, in considerazione delle loro menomate condizioni fisiche, su segnalazione dell'Ufficio del Lavoro di Aosta, che aveva offerto, in cambio, la possibilità di dare un posto di lavoro ad altrettanti operai in un'impresa impegnata nella costruzione dell'autostrada Quincinetto-Aosta.
Riferendosi all'accusa, rivolta dall'opposizione, al Partito Socialista Unificato, di essersi accaparrato, anche nel passato, un gran numero di posti di lavoro, soprattutto presso la Casa da Gioco di Saint Vincent, fa presente che tale accusa risulta del tutto infondata perchè, soprattutto presso la Casa da Gioco di Saint Vincent, non sono numerosi ì dipendenti appratenenti al P.S.U.
Dichiara, infine, di essere lieto dell'impostazione data dalla opposizione al problema in esame, perchè in questo modo si è potuto constatare che, soprattutto da parte del Consigliere Fosson, si è avuta una certa favorevole evoluzione per quanto riguarda la utilità dei cantieri di lavoro.
Ricorda, infatti, che il Consigliere Fosson, allorquando rivestiva la carica di Assessore all'Industria e Commercio, si era dichiarato contrario all'istituzione in Valle d'Aosta di cantieri di lavoro ed aveva respinto i relativi finanziamenti offerti a tale scopo dallo Stato, come risulta da una lettera del competente Ministero.
Il Consigliere FOSSON respinge l'accusa mossagli dall'Assessore Balestri, dichiarandola destituita di ogni fondamento.
Rileva che la notizia testè riferita dall'Assessore Balestri è stata ripresa da un giornale politico locale, il quale, in una ormai lontana campagna elettorale, aveva svolto una azione diffamatoria in tale senso.
Dichiara che non si può dare alcun affidamento di serietà alla fonte di questa notizia, mentre la sua posizione favorevole in ordine al problema dei cantieri di lavoro, nel 1952, può essere facilmente comprovata sia dai verbali delle sedute della Commissione Centrale del Lavoro tenutesi in quei tempi, sia dalla testimonianza dell'Assessore Colombo, che allora, come lui, faceva parte di detta Commissione.
Osserva che questa non è l'unica volta che da parte della Democrazia Cristiana si è tentata un'azione diffamatoria nei suoi confronti, se si pensa alla violenta critica fatta da questo Partito contro l'attuazione del piano per il risanamento del bestiame in Valle d'Aosta, piano che, nonostante alcuni inevitabili inconvenienti, è poi stato riconosciuto pienamente valido.
Ritornando alla questione delle discriminazioni a sfondo politico, dichiara di non avere mai fatto, allorquando era Assessore regiovale, delle discriminazioni del genere, nè nei confronti dei dipendenti regionali, nè nei confronti dei cittadini in ordine alle domande e alle pratiche inoltrate all'Amministrazione Regionale.
Precisa che, allorquando assunse la carica di Assessore alla Agricoltura e Foreste nell'anno 1959, rivolgendosi ai propri dipendenti, la cui maggioranza era democristiana, dichiarò loro che non gli interessava il loro colore politico, ma che gli interessava solo che svolgessero con diligenza le loro mansioni.
Ribadisce di dover riprovare il sistema discriminatorio instaurato dall'attuale Giunta, perchè è un sistema che porta ad una degradazione dell'Amministrazione e che permette la corruzione.
Rileva che non si può ammettere che oggi, a distanza di tanti anni dal periodo bellico, qualche Partito instauri di nuovo il sistema della "tessera del pane", esercitando quella tale pressione nei confronti di operai dei cantieri per le ricerche archeologiche di cui si è parlato in precedenza.
Dichiara cosa vergognosa che alcuni appartenenti al Partito Socialista Unificato, che ha una grande tradizione democratica, si servano di simili metodi discriminatori che non solo arrecano danno a coloro che li praticano, ma gettano una cattiva luce anche su di un Partito che dovrebbe ritornare alle sue tradizioni di giustizia e di difesa verso i lavoratori.
L'Assessore BALESTRI precisa che la lettera di cui egli ha dato in precedenza notizia reca la firma dell'allora Sottosegretario al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale On.le Dino del Bo.
L'Assessore COLOMBO, dichiara che, di fronte agli attacchi che alcuni Consiglieri hanno portato contro il P.S.U., deve prendere la parola per fare alcune precisazioni.
Osserva che si è voluto dipingere il P.S.U. come un Partito che pensa unicamente di andare alla ricerca di posti per i propri aderenti.
Rileva però che, se si prende in considerazione il numero dei dipendenti assunti dalla Regione ai tempi della precedente Giunta e quello dei dipendenti assunti dalla Centrale del Latte di Aosta, appare chiaramente che i conti non tornano a favore del P.S.U., bensì a favore di altri Partiti.
Dichiara che il P.S.U. è sempre stato un Partito democratico e che, personalmente, per quanto riguarda le assunzioni dei dipendenti presso la Regione, non ha mai richiesto agli interessati di prendere la tessera del Partito Socialista.
Riferendosi alle dichiarazioni fatte a suo tempo dal Consigliere Fosson ai dipendenti dell'Assessorato dell'Agricoltura e Foreste, afferma di avere tenuto analogo comportamento nei confronti del personale dell'Assessorato ai Lavori Pubblici.
Precisa di avere sempre e solo preteso che gli impiegati dell'Amministrazione Regionale svolgessero con coscienza le proprie mansioni, a prescindere dalle simpatie politiche dei medesimi; tanto è vero che recentemente ebbe occasione di rimproverare tre capi-cantiere, appartenenti rispettivamente al P.S.U., al Partito Comunista e all'Union Valdôtaine, perchè durante le ore di lavoro svolgevano propaganda a favore dei rispettivi Partiti.
Riferendosi alle accuse rivolte contro l'Assessore Balestri per la questione del licenziamento e della riassunzione di operai dei cantieri per le ricerche archeologiche, rileva che tali accuse sono infondate e sono state lanciate ad arte per creare un certo clima scandalistico contro il Partito Socialista Unificato; osserva, infatti, che tra i 44 operai assunti al lavoro recentemente, solo 4 operai risultano nuovi, mentre ben 40 appartenevano già in precedenza alle squadre per le ricerche archeologiche, e che, per di più, questi 4 nuovi operai erano stati segnalati all'Assessorato al Turismo dall'Ufficio del Lavoro e non appartengono certamente al Partito Socialista Unificato.
Respinge pertanto questo tentativo di speculazione ai danni del P.S.U.
Riferendosi alle assunzioni di personale fatte presso la Casa da Gioco di Saint Vincent, riconosce che alcune di queste assunzioni riguardano delle persone appartenenti al Partito Socialista Unificato, ma osserva che anche in questo caso, se si fa un confronto con le assunzioni fatte negli ultimi tempi dalla precedente Giunta, i conti non tornano a favore del Partito Socialista Unificato.
Ammette che tutti i Partiti e Movimenti politici al potere possono facilmente scivolare su questo terreno delle assunzioni di persone loro aderenti, ma non ritiene che in Valle d'Aosta i fatti verificatisi in questo campo possano raggiungere gli estremi dello scandalo, soprattutto per quanto riguarda gli operai delle squadre archeologiche.
Ribadisce ancora che, di tutte le assunzioni di personale fatte in questi ultimi anni, sia presso gli uffici dell'Amministrazione Regionale che presso Enti o Società nelle quali la Regione stessa ha voce determinante, il Partito Socialista Unificato non ha avuto che una minima parte, per cui ritiene che l'atteggiamento scandalistico tenuto dalla minoranza consiliare sulla questione ora in esame non sia leale e sincero, ma sia stato determinato unicamente per fini di speculazione politica ai danni del Partito Socialista Unificato.
Il Consigliere ANDRIONE dichiara che le assunzioni di dipendenti regionali da parte della precedente Giunta, di cui egli faceva parte, erano fatte in seguito a regolari concorsi o a prove di selezione, in un modo cioè imparziale e tenendo conto unicamente delle necessità dei servizi regionali.
Osserva che un simile metodo di assunzione del personale aveva un carattere di serietà, che manca invece nel metodo adottato dall'attuale Giunta, la quale ha assunto degli impiegati senza concorsi nè prove di selezione, tenendo unicamente conto della appartenenza di detti impiegati a determinati Partiti politici.
Rivolgendosi all'Assessore Colombo, il quale ai tempi della precedente Giunta aveva fatto parte ripetute volte delle Commissioni giudicatrici dei concorsi o delle prove di selezione sopracitate, gli chiede di dargli atto che la precedente Giunta aveva sempre seguito questo metodo per le assunzioni del personale regionale.
L'Assessore COLOMBO conferma che la precedente Giunta, per le assunzioni del personale, aveva adottato il metodo testè indicato dal Consigliere Andrione.
Il Consigliere FOSSON prende atto delle dichiarazioni fatte dall'Assessore Colombo, sia per quanto riguarda il metodo adottato dalla precedente Giunta nelle assunzioni del personale della Regione, sia per quanto riguarda il fermo atteggiamento tenuto dall'Assessore Colombo nei confronti di quei capi cantieri che durante le ore di lavoro svolgevano attività politica.
Dichiara, inoltre, che l'attuale minoranza consiliare non si scandalizza del fatto che il personale dei vari cantieri di lavoro e il personale della Casa da Gioco di Saint Vincent sia simpatizzante o apprtenga a questo o a quel Partito o Movimento politico, nè per il fatto che, attraverso regolari concorsi o prove di selezione, vengano ora assunti presso l'Amministrazione Regionale degli impiegati democristiani o socialisti, invece che comunisti o unionisti, se queste assunzioni corrispondono a delle effettive necessità di servizio, in quanto è giusto che il personale sia libero di avere proprie idee politiche e di appartenere al Partito o Movimento politico preferito.
Ritiene, però, che l'attuale minoranza non debba lasciare passare sotto silenzio le modalità di assunzione di certi dipendenti, ai quali si è voluto dare un determinato posto di lavoro per la loro semplice appartenenza ad una determinata cerchia di persone e per l'influenza politica che essi possono esercitare a favore di determinati candidati.
In risposta alle osservazioni testè fatte dall'Assessore Colombo, fa presente di non aver deliberatamente voluto rivolgere l'accusa di discriminazione politica contro l'intero P.S.U., ma solo contro alcuni appartenenti a detto Partito, in quanto ceri clamorosi fatti avvenuti recentemente denotano una degenerazione di questi elementi marginali del P.S.U.
Precisa che si tratta di poche persone che si comportano in malo modo e che non onorano certamente il P.S.U., perchè pensano molto di più alla propria situazione personale che non alla situazione del Partito.
Riferisce, in proposito, che di recente alcuni vecchi militanti del P.S.I. si sono con lui rammaricati che nel loro Partito fosse ormai entrata troppa gente che si cura solo del proprio interesse personale e non degli interessi del Partito.
Precisa che le accuse di discriminazione politica fatte dall'attuale minoranza consiliare sono rivolte soprattutto contro l'Assessore Balestri, il quale ha approfittato al massimo della possibilità di dare un posto di lavoro a persone politicamente influenti, al solo scopo di crearsi una ben precisa clientela elettorale.
Ritiene che l'Assessore Colombo abbia, invece, usato maggior prudenza a tale riguardo e dichiara di non aver approfondito il problema per quanto riguarda le assunzioni fatte dai democristiani.
Concludendo, ribadisce che è nell'interesse di tutti che questi metodi abbiano a cessare, perché altrimenti anche l'Amministrazione Regionale della Valle d'Aosta verrebbe a trasformarsi in quella macchina per erogare stipendi, quotidianamente criticata dalla stampa nazionale, ed il malcostume vigente in altre Regioni si installerebbe anche in Valle d'Aosta.
L'Assessore BALESTRI dichiara che quel tale operaio in precedenza nominato dal Consigliere Germano, è veramente un operaio meritevole, un lavoratore degno di fiducia; dichiara, inoltre, che non gli risulta che quel tale capo squadra dei cantieri per le ricerche archeologiche abbia esercitato delle pressioni di carattere politico nei confronti dei propri dipendenti.
Assicura che assumerà le necessarie informazioni in merito.
Osserva che, trattandosi di un capo squadra di origine calabrese, messo a comandare una squadra formata tutta di valdostani, questo capo squadra non può certo esercitare una grande influenza nell'ambito della sua squadra.
Dichiara, pertanto, che le accuse rivoltegli per questo caso specifico sono fatte in malafede, perchò prive di ogni fondamento.
Il Presidente della Giunta, BIONAZ, riferendosi alla lunga discussione fatta sull'argomento in esame, dichiara di non accettare lezioni di moralità e di correttezza amministrativa dall'attuale minoranza consiliare; respinge quindi le accuse di discriminazione politica rivolte alla Giunta in carica, affermando che la Giunta stessa non si è affatto messa sulla strada della discriminazione politica.
Osserva che la minoranza comunista e unionista è solita lanciare accuse di discriminazione politica contro la Giunta Regionale, quando questa è formata anche dai democristiani.
Ricorda che un simile argomento era già stato usato dai comunisti e dagli unionisti nel lontano 1959, quando vennero licenziati alcuni dipendenti regionali.
Rileva che ora i Consiglieri comunisti e unionisti usano lo stesso argomento, ma non per dei licenziamenti, bensì per delle assunzioni; ritiene incoerenti le posizioni che i Consiglieri stessi assumono a seconda della loro convenienza.
Riferendosi alla posizione assunta dal Consigliere Fosson nel 1952 in ordine alla questione dei cantieri di lavori in Valle d'Aosta, fa presente che l'Assessore Balestri aveva accennato ad una lettera riportata su di un certo settimanale valdostano, lettera recante la firma del Sottosegretario al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, On.le Dino del Bo. Precisa che si tratta di una lettera inviata allora dall'On.le Dino del Bo al Deputato valdostano On.le Farinet e che del seguente tenore:
"Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale - Il Sottosegretario di Stato -
Roma, 6 febbraio 1952
In risposta alla tua cortese lettera, ti informo che questo Ministero presenterà, con parere favorevole, all'apposita Commissione centrale le proposte per i due cantieri di rimboschimento che ci sono stati richiesti. Per quanto riguarda i cantieri di lavoro, ti informo che il rappresentante della Regione presso la Commissione Centrale ha dichiarato di non ravvedere la necessità immediata della loro istituzione.
F.to: Dino del Bo".
Sottolinea che il contenuto di questa lettera non è mai stato smentito dal Consigliere Fosson. Aggiunge che il Consigliere Fosson è proprio la persona meno indicata ad accusare l'attuale Giunta di discriminazioni politiche, perchè quando egli rivestiva la carica di Assessore all'Agricoltura e Foreste non solo faceva discriminazioni politiche nei confronti dei dipendenti della: Regione, ma faceva delle discriminazioni politiche addirittura nei confronti di Enti estranei alla Regione, quali la Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta.
Riferisco, in proposito, che a quel tempo il Consigliere Fosson non si era curato affatto di ottenere dallo Stato, - in base all'articolo 21 della legge 2 giugno 1961 n. 454 -, dei fondi da destinare all'organizzazione e alle attrezzature di mercato, buttando così dalla finestra decine e decine di milioni che avrebbero potuto costituire un valido aiuto per i coltivatori diretti valdostani, mediante una più efficace organizzazione per la raccolta e la vendita del formaggio "Fontina".
Sempre rivolto al Consigliere Fosson, chiede se egli non abbia forse assunto il Signor Vallino al solo scopo di fare della propaganda politica.
Rileva, pertanto, che i metodi di cui l'attuale minoranza consiliare si dimostra tanto scandalizzata sono stati introdotti proprio dalla minoranza medesima alla quale, se ci si mette sulla strada delle reciproche accuse, si può rinfacciare una infinità di casi del genere.
Riallacciandosi a quanto detto dal Consigliere Germano, dichiara di non essere stupito che questi abbia portato il suo attacco particolarmente contro la Democrazia Cristiana, in quanto è la Democrazia Cristiana il Partito che ha maggiormente fronteggiato il Partito Comunista nel passato e che, nonostante i suoi naturali dissensi interni, saprà ancora fermamente fronteggiarlo nel futuro.
Rileva però che il Consigliere Germano, pur attaccando la Democrazia Cristiana, nemmeno in questa occasione ha tralasciato di rivolgerle un invito all'unità di azione per la soluzione dei problemi statutari della Valle d'Aosta.
Ribadisce che, fin tanto che il Partito Comunista si manterrà sulle attuali posizioni di ostruzionismo nei confronti del Governo regionale, in sede locale e a Roma, questi richiami ad una unità di azione sono perfettamente inutili; ricorda quanto avvenne in sede di esame del disegno di legge per l'aumento dei generi contingentati da parte delle Commissioni legislative della Camera e del Senato.
Per quanto riguarda i licenziamenti e le successive riassunzioni di operai delle squadre addette ai cantieri per le ricerche archeologiche, dichiara che l'attuale Giunta ha agito in buona fede e senza la minima intenzione di fare delle discriminazioni politiche, così come è stato fatto per l'assunzione di 37 nuovi dipendenti presso i vari uffici dell'Amministrazione Regionale.
A questo proposito, precisa che molti di questi 37 nuovi dipendenti sono stati assunti con regolari prove di selezione e che ben tredici tra questi sono stati assunti in sostituzione di altrettanti dipendenti che, per varie ragioni, avevano, cessato il loro rapporto di impiego.
Concludendo, ribadisce che l'attuale Giunta non accetta, in questa materia, lezioni di moralità e di correttezza da parte della minoranza consiliare, perchè non ha nulla da rimproverarsi in merito, avendo sempre agito con perfetta correttezza.
Il Consigliere CUSUMANO, allo scopo di evitare accuse e controaccuse per assunzioni di personale, propone di nominare una Commissione, formata dai rappresentanti di tutti i Partiti e Movimenti politici rappresentati in seno al Consiglio, per l'esame preventivo di ogni caso di assunzione di personale regionale.
Raccomanda, inoltre, che per le assunzioni di questo personale si ricorra il più sovente possibile a regolari concorsi.
Il Consigliere GERMANO osserva che la proposta fatta dal Consigliere Cusumano sarebbe un'ottima proposta, ma si dice convinto che tale proposta non sarà accettata dalla Democrazia Cristiana.
Riferendosi all'accenno fatto dal Presidente della Giunta alla questione dell'aumento dei generi contingentati, dichiara di non voler entrare ora nel merito di detto argomento, perchè del medesimo si discuterà ampiamente in sede di trattazione dell'apposita mozione iscritta all'ordine del giorno dell'adunanza consiliare del primo marzo e giorni seguenti, mozione che non è mai stata ritirata.
Precisa che la minoranza consiliare non muove appunti alla Giunta per aver licenziato e riassunto degli operai delle squadre addette ai cantieri per le ricerche archeologiche e di aver assunto 37 nuovi dipendenti presso gli uffici della Amministrazione Regionale, ma per aver usato un metodo discriminatorio a base politica per effettuare i licenziamenti, le riassunzioni e le nuove assunzioni del personale di cui si tratta.
Dichiara che, salvo poche eccezioni volute dall'Assessore Dujany, questi 37 nuovi dipendenti dei vari uffici regionali sono stati assunti per chiamata diretta, senza prove di selezione e senza concorsi.
Ritornando alla questione degli operai dei cantieri per le ricerche archeologiche, prende atto della volontà della Giunta, espressa dall'Assessore Balestri, di riassumere entro breve tempo tutti gli operai licenziati nello scorso mese di novembre e non ancora riassunti.
Dichiara quindi di voler trasformare la mozione in esame, ormai superata dai fatti, nel seguente ordine del giorno:
"Il Consiglio Regionale invita la Giunta a riassumere immediatamente tutti i licenziati il 12 dicembre 1966 del cantiere delle Antichità e Belle Arti".
Propone al Consiglio di aprire la discussione su detto ordine del giorno, dicendosi disposto ad accogliere eventuali emendamenti.
Il Consigliere CAVERI, riprendendo un'osservazione fatta dall'Assessore Balestri, dichiara che quell'operaio di origine calabrese messo a capo di una squadra formata di soli elementi valdostani, ha in realtà, - contrariamente a quanto ha detto l'Assessore Balestri -, esercitato un'influenza nei confronti degli operai a lui sottoposti, tanto è vero che questi operai, salvo una o due eccezioni, si sono iscritti tutti al P.S.U..
Il Consigliere FOSSON dichiara che l'accusa, rivoltagli dal Presidente della Giunta, di essere stato contrario all'istituzione di cantieri di lavoro è priva di ogni fondamento; ribadisce che si tratta di un'azione di propaganda elettorale svoltasi negli anni passati.
Respinge, inoltre, l'accusa di aver fatto azione di discriminazione politica nei confronti della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta nel senso indicato dal Presidente della Giunta; dichiara di avere, in qualità di Assessore all'agricoltura e Foreste, fatto tutto il possibile per ottenere dallo Stato la concessione di fondi da destinare al potenziamento dell'organizzazione di mercato dei prodotti agricoli.
Aggiunge di aver sempre dato il massimo aiuto alla predetta Cooperativa mediante interventi finanziari con fondi del bilancio regionale.
Concludendo, dichiara di avere in proposito la coscienza tranquilla e di non temere le eventuali accuse dell'Avvocato Bionaz.
Il Presidente della Giunta, BIONAZ, a nome della maggioranza consiliare, dichiara di votare contro l'approvazione dell'ordine del giorno proposto dal Consigliere Germano, perchè la Giunta sa qual'è il proprio dovere in ordine alla questione di cui si tratta e perchè l'Assessore competente ha già dato chiarimenti ed assicurazioni in merito a quanto si richiede nell'ordine del giorno.
Il Consigliere GERMANO invita la maggioranza consiliare a non voler assumere una posizione così intransigente nei confronti dell'ordine del giorno da lui proposto, in quanto dalle parole degli stessi membri della Giunta risulterebbe che il problema in questione possa trovare una sollecita soluzione.
Il Presidente, MONTESANO, invita il Consiglio a votare sulla proposta di approvazione dell'ordine del giorno, sostitutivo della mozione di cui si tratta, presentato dal Consigliere regionale Signor Germano Pietro.
Procedutosi alla votazione per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio ha respinto il sottoriportato ordine del giorno con voti contrari diciassette e voti favorevoli quattordici (Consiglieri presenti e votanti: trentuno):
"Il Consiglio Regionale invita la Giunta a riassumere immediatamente tutti i licenziati il 12.12.1966 del Cantiere dell'Antichità e Belle Arti".
Il Consiglio prende atto.
---
Si dà atto che l'adunanza è sospesa alle ore 12,53 e rinviata alle ore sedici.
______