Oggetto del Consiglio n. 110 del 8 ottobre 1959 - Verbale

OGGETTO N. 110/59 - COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA: COMMEMORAZIONE DELL'ON. SENATORE ENRICO DE NICOLA, PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA.

Il Presidente della Giunta, MARCOZ, informa il Consiglio che, in occasione della recente scomparsa del compianto Senatore ENRICO DE NICOLA - Primo Presidente della Repubblica Italiana -, interpretando il pensiero dei Signori Consiglieri, ha inviato al Presidente del Senato, a Roma, il seguente telegramma:

"Eccellenza Cesare Merzagora - Presidente Senato Repubblica - Roma - Apprendo con profonda commozione grave e dolorosa dipartita del Senatore Enrico De Nicola. - Prego accogliere, anche nome popolazione tutta Valle d'Aosta, vivissime espressioni di sincero cordoglio. - Il Presidente della Giunta regionale della Valle di Aosta".

Comunica che analogo telegramma è stato inviato alla Famiglia del compianto Senatore De Nicola e che il Presidente del Senato ha risposto nei termini seguenti:

"A nome dell'Assemblea e mio personale, desidero esprimere a Lei, alla Giunta ed alla popolazione della Valle d'Aosta il più vivo ringraziamento per le espressioni di nobile cordoglio con le quali hanno voluto associarsi al grande dolore del Senato della Repubblica per la scomparsa di Enrico De Nicola. - Cesare Merzagora - Presidente Senato".

Fa presente che alle onoranze funebri tributate all'illustre Scomparso, la Regione è stata rappresentata dall'Assessore Fosson, che in quei giorni si trovava a Roma per ragioni riguardanti i servizi del suo Assessorato.

Commemorando, quindi, brevemente, il grande Statista, dice:

"Signori Consiglieri,

credo di interpretare il sentimento unanime del Consiglio, rievocando, con parole anche brevi e modeste - che non hanno certo la pretesa di assurgere ad una degna commemorazione - ma con un sentimento di commozione, la nobile figura dell'illustre Statista che da pochi giorni ci ha lasciati, dopo una lunga vita consacrata, con disinteresse e con abnegazione senza limiti, al servizio del Paese.

Non è possibile pronunciare il nome di ENRICO DE NICOLA senza, istintivamente, associare questo nome - che tanto fu caro al Popolo Italiano - al ricordo del giurista illustre, del grande avvocato, del sommo Maestro di vita, il quale ha saputo fare rifulgere le doti del suo ingegno eletto, della sua bontà inesauribile, della sud onestà integerrima ed adamantina non soltanto nell'arengo forense - ove ha combattuto sempre con fede di apostolo - ma altresì nella vita pubblica, nelle altissime cariche ricoperte, che furono veramente da Lui onorate, e, dalla nobiltà del suo animo e del suo fertile ingegno, illustrate e, direi, a loro volta, veramente nobilitate.

La figura di ENRICO DE NICOLA resterà, nei

ricordo degli Italiani, la figura del primo Presidente della giovane Repubblica e del restauratore della democrazia, ma resterà altresì la figura, non meno nobile, del Primo Presidente della Corte Costituzionale, difensore e supremo campione di tutte le Libertà!

Solo l'epitaffio che spicca sulla tomba di un altro Grande, sepolto in Santa Croce, il Machiavelli, potrebbe esprimere appieno e compiutamente l'elogio che bene si addice alla memoria di ENRICO DE NICOLA: "Tanto nomini nullum par elogium" (nessun elogio, cioè, per grande che sia, può convenientemente illustrare e magnificare un uomo così degno).

Signori Consiglieri, io Vi invito a voler rivolgere il nostro pensiero riverente, in un attimo di raccoglimento e di devota gratitudine, alla cara memoria del grande Statista scomparso".

---

Si dà atto che i Consiglieri osservano, in piedi, un minuto di raccoglimento e di silenzio.

______