Oggetto del Consiglio n. 103 del 7 ottobre 1959 - Verbale

OGGETTO N. 103/59 - PROPOSTA DI ESTENSIONE DEL SUSSIDIO REGIONALE CONCESSO PER L'ACQUISTO DI BARBATELLE. (Mozione del Consigliere regionale Signor Machet Mario)

Il Presidente, FILLIETROZ, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione del Consigliere regionale Signor Machet Mario, concernente l'oggetto "Proposta di concessione-estensione del sussidio regionale per l'acquisto di barbatelle di qualsiasi qualità", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:

---

Chambave, lì 18-8-1959

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

DELLA VALLE DI

AOSTA

Richiesta di modifica del sussidio per le barbatelle.

Sicuro di interpretare la volontà dei molti viticoltori;

propongo

che venga modificato il sussidio delle barbatelle che ora si concede solo a determinate qualità, mentre ritengo opportuno sia esteso a tutte le varietà senza eccezione di sorta:

1) Perché dopo tanti anni di prove, sostenute a loro spese, i viticoltori sanno quali sono i tipi di uva che meglio si confanno ai loro terreni.

2) La scusa della maturazione non regge poiché è dimostrato che la barbera, ad esempio, in date zone matura benissimo e dà un alto rendimento; del resto è assurdo escluderla dal sussidio con quel pretesto quando viene sussidiato il GAMAY che è di maturazione nella stessa epoca.

3) Questa modifica non influirà per nulla sul bilancio della Regione per il semplice motivo che i viticoltori, d'accordo con le ditte, acquistano una data qualità e sulla fattura fanno risultare un'altra che viene sussidiata; quindi si è messo i viticoltori in condizioni di truffare la Valle.

Pertanto chiedo che la mia richiesta venga portata sul prossimo ordine del giorno.

Con osservanza.

Il Consigliere

F.to: Machet Mario

---

Il Consigliere AILLON dichiara di concordare sulla proposta fatta dal Consigliere Machet perché le varie qualità di uva delle barbatelle acquistate dagli agricoltori con il sussidio regionale non maturano contemporaneamente, il che obbliga il piccolo viticoltore che intende fare la vendemmia in una volta sola, o a tagliare l'uva non ancora giunta a completa maturazione o a perdere il raccolto dell'uva che matura troppo presto.

Esprime parere che, per ovviare a tale inconveniente, si dovrebbero impiantare nella Regione dei vivai per la produzione di diverse qualità di barbatelle di produzione locale. Osserva che sarebbero sufficienti tre vivai che potrebbero sorgere, a suo avviso, uno nella zona di Aosta-Saint Pierre, un altro nella zona di Châtillon-Chambave e un terzo nella zona di Arnaz, in modo che possano essere fornite varie qualità di barbatelle. Fa presente che, realizzando tale iniziativa, vi sarebbe la possibilità di produrre di nuovo, come in passato, vini tipici locali.

Il Consigliere PETIGAT fa presente di non opporsi all'ammissione a sussidio delle barbatelle di barbera; desidera, però, sapere dall'Ispettore Agrario regionale quali sono le ragioni per cui si è ritenuto di escludere dal sussidio le predette qualità di barbatelle.

Esprime l'avviso che i viticoltori della Valle d'Aosta dovrebbero essere indirizzati verso una produzione di qualità anzichè verso una produzione di quantità, seguendo l'esempio dei viticoltori della Francia e della Svizzera.

Monsieur l'Assesseur FOSSON déclare de n'être pas complètement d'accord sur la motion de Monsieur le Conseiller Machet pour différentes raisons.

Il remarque avant tout que le "barbera" mûrit très bien dans certaines zones de la Vallée d'Aoste, tandis que du côté de l'envers il n'arrive pas à mûrir totalement, car c'est une variété qui a une maturation très tardive.

Il fait noter que le "barbera" a l'avantage d'être un plant très vigoureux et rustique de grande production et qui ne demande que très peu de soins et que c'est pour ce motif que l'agriculteur, qui tient plus à la quantité qu'à la qualité, le préfère aux autres variétés.

Se référant à ce qu'a dit le Conseiller Petigat, il informe que l'Assessorat à l'Agriculture a l'intention d'orienter les agriculteurs vers une production de qualité plus que de quantité, car c'est seulement à travers la production de vins de qualité, tels que ceux de l'Enfer, de Torretta, de Donnaz et de Chambave, que la culture da la vigne peut devenir une culture rentable.

Il observe que, pour atteindre ce but, il faut commencer par établir des normes précises quant à la date des vendanges et arriver à créer de petites caves coopératives. Il communique que, selon l'avis de l'Inspecteur Agraire et des techniciens viticulteurs, la culture du "barbera" devrait être absolument défendue dans les zones destinées à la production de vins typiques, zones dans lesquelles ne devront être plantés que des plants de qualité locale.

Il ajoute qu'il faudrait tâcher de faire planter les qualités qui s'adaptent le plus au différentes zones. Quant aux zones où l'on ne pense pas d'uniformer la production vinicole et de créer de petites caves coopératives, il estime que l'on puisse venir en aide aux producteurs qui tiennent plus à la quantité qu'à la qualité en leur accordant également un subside pour le "barbera". Il remarque en passant que les viticulteurs ont, aujourd'hui, la tendance de se servir aussi de plants de production directe, ce qui viendrait, dit-il, à changer complètement la qualité des vins locaux.

Il observe que, par conséquent, la motion présentée par le Conseiller Machet devrait être modifiée, là où l'on propose que le subside "sia esteso a tutte le varietà senza eccezione di sorta".

Pour ce qui concerne le gamay, il affirme être vrai que la maturation du gamay est très tardive et que, par conséquent, ce que dit le Conseiller Machet dans la motion est logique. Il informe que le gamay a été introduit en Vallée d'Aoste à travers l'Inspectorat Agraire d'Ancona et qu'aujourd'hui on a des doutes sur l'authenticité de cette qualité de vin. Il précise que la question sera éclaircie à travers l'étude qu'est en train de faire un Professeur de l'Ecole d'Agriculture du Beaujolais.

Il souligne qu'il est donc nécessaire d'expérimenter sur les lieux les différentes qualités de plants avant de conseiller les viticulteurs à cultiver certaines qualités.

Il déclare d'être par conséquent de l'avis, avec Monsieur le Conseiller Aillon, que l'on doit instituer des pépinières de plants de vigne en Vallée d'Aoste, afin de pouvoir contrôler les variétés et fournir aux viticulteurs les qualités qui s'adaptent le plus aux différentes zones et tout spécialement pour les zones réservées à la production de vins typiques.

Il observe que ce n'est pas le moment d'entrer dans les détails, car la discussion serait trop longue, et il fait noter que, si le présentateur de la motion est d'accord, l'on pourrait remettre l'étude de la question à la Commission permanente de l'Agriculture qui sera nommée aujourd'hui par le Conseil.

Il remarque que cette étude demandera évidemment un certain temps, car la Commission devra entendre l'avis des techniciens viticulteurs, mais il estime qu'en attendant l'on pourrait tout de même accéder partiellement à la proposition de Monsieur le Conseiller Machet, en accordant le subside aussi pour le "barbera", mais seulement dans les zones où le "barbera" a la possibilité d'arriver à une bonne maturation.

Monsieur le Conseiller MACHET déclare d'être d'accord avec l'Assesseur Fosson pour ce qui concerne les initiatives à réaliser pour obtenir les vins typiques, mais il fait noter que c'est une question très difficile à étudier et que, par conséquent, plusieurs années passeront avant que le problème puisse être résolu, tandis qu'il serait juste que le subside soit accordé dès maintenant pour toutes les variétés.

L'Assessore SAVIOZ dichiara che il problema della viticoltura è indubbiamente un problema molto delicato e complesso, perché le qualità di uva variano non soltanto da zona a zona, ma molto spesso anche da vigneto a vigneto.

Ritiene che, ciò nonostante, si possa ugualmente organizzare la raccolta delle uve ai fini illustrati dall'Assessore Fosson, perché per avere un vino tipico non è necessario che l'uva sia tutta della medesima qualità o che abbia la stessa gradazione di zucchero, perché l'esperienza insegna che i vini tipici si fanno non soltanto con una sola qualità di uva, ma con tutte le qualità di uva prodotte in una determinata zona.

Osserva che, nel caso di istituzione di Cantine Cooperative, il prodotto verrebbe pagato ai produttori in base al tenore in zucchero dell'uva conferita per cui essi sarebbero sicuri di avere il prezzo che loro compete.

Ritiene che la cosa più difficile sia di convincere i viticoltori a organizzarsi, se non in cooperative vere e proprie di produzione, quanto meno in comitati per la raccolta e la vendita del prodotto. Rileva poi che cosa essenziale per ottenere un buon vino è che l'uva non venga tagliata prima che sia giunta a totale maturazione e, a questo proposito, fa presente che compete ai Sindaci di stabilire la data in cui può avere inizio la vendemmia e di accertare che tale disposizione sia strettamente osservata, pena l'applicazione di ammende ai trasgressori.

Circa la proposta, fatta dal Consigliere Machet, di estendere la concessione del sussidio a tutte le varietà di barbatelle senza eccezione alcuna, rileva che lo scopo del sussidio è di invogliare gli agricoltori a ricostituire i loro vigneti; ritiene quindi sia giusta la proposta di elargire il sussidio per tutte le varietà di barbatelle.

In attesa che il problema della viticoltura sia studiato a fondo e risolto, il che richiederà molto tempo, propone che il Consiglio accolga la proposta di concedere il sussidio regionale a tutte le qualità di barbatelle.

Il Consigliere DUJANY dichiara di non poter condividere il parere dell'Assessore Savioz, perché non sarebbe bene adottare oggi un determinato indirizzo, quale sarebbe quello di estendere il sussidio a tutte le qualità di barbatelle, avendo quasi la certezza che tale indirizzo sarà modificato o revocato fra qualche mese.

Dichiara di concordare invece con l'Assessore Fosson, il quale ha proposto che il Consiglio soprassieda per il momento ad ogni decisione in merito alla mozione di cui si tratta, in attesa che la questione sia studiata ed approfondita dalla Commissione consiliare permanente che sarà nominata oggi dal Consiglio.

L'Assessore FOSSON rileva che la questione del "barbera" potrebbe forse essere definita in breve tempo dalla Commissione consiliare, con conseguente autorizzazione alla concessione del sussidio limitatamente a quelle zone in cui il "barbera" giunge a buona maturazione, e con esclusione del sussidio per le altre zone.

Ribadisce che la richiesta di estendere la concessione del sussidio indistintamente a tutte le varietà di barbatelle e a tutte le zone non può essere accolta perché troppe sono le varietà di vitigni, tra le quali molte sono di produzione diretta.

Fa presente al Consigliere Machet che la sua mozione non sarebbe respinta ma soltanto, come già detto, rinviata all'esame della nominanda Commissione consiliare permanente di studio per l'Agricoltura, per lo studio approfondito del problema e per la formulazione di concrete proposte da sottoporre all'esame e alle decisioni del Consiglio.

Il Presidente, FILLIETROZ, dà atto che, dopo ampia discussione sulla mozione soprariportata,

IL CONSIGLIO

concorda, unanime, di demandare ad apposita nominanda Commissione consiliare competente per materia lo studio del problema in discussione, con riserva di decidere in merito in una successiva adunanza, su proposta della Commissione consiliare stessa.

______