Oggetto del Consiglio n. 102 del 7 ottobre 1959 - Verbale
OGGETTO N. 102/59 - MANTENIMENTO DEL PREZZO POLITICO DELLA FONTINA. (Interpellanza dei Consiglieri Signori Dujany Cesare e Bordon Mauro)
Il Presidente del Consiglio, FILLIETROZ, dichiara aperta la discussione sulla seguente interpellanza dei Consiglieri regionali Signori Dujany Cesare e Bordon Mauro, concernente l'oggetto: "Mantenimento del prezzo politico della fontina", interpellanza che è stata trasmessa in copia ai Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza, e di cui viene data lettura dal Consigliere Trèves:
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AL SIG. PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO REGIONALE
AOSTA
La prego volere cortesemente inserire nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale la seguente interpellanza:
"A seguito della riunione consiliare e relativa discussione avvenuta il 7 agosto c. a., ritenuto che codesta Giunta regionale sia ormai in possesso di tutti gli elementi contabili circa il funzionamento della Cooperativa Produttori Latte e Fontina;
a conoscenza della partecipazione dell'Assessore all'Agricoltura all'assemblea generale dei soci della Cooperativa stessa tenutasi l'8 settembre c. a. in Aosta, - in cui i produttori ebbero modo di esporre al rappresentante dell'Amministrazione regionale le condizioni di disagio in cui si trova l'attività lattiero-casearia dell'agricoltura valdostana, - e dell'impegno assunto dall'Assessore stesso di esaminare al più presto la soluzione di tale problema;
in considerazione che la raccolta della fontina si fa in due distinte epoche dell'anno, ammassando tutto il prodotto che verrà poi venduto nei sette-otto mesi successivi, senza garanzia di una certa stabilità dei prezzi e la conseguente impossibilità per la Cooperativa di fissare e garantire un prezzo minimo ai conferenti, dato l'instabile andamento del mercato;
considerato che i provvedimenti della passata Amministrazione, consistenti nel concordare preventivamente colla Cooperativa un prezzo minimo ritenuto sufficiente almeno pel pagamento delle spese, hanno dato una certa tranquillità ai produttori;
chiedono
all'Assessore all'Agricoltura quale decisione abbia preso circa il mantenimento del prezzo politico della fontina e se, tenuto conto degli aumentati costi di produzione, non abbia creduto opportuno fissare tale prezzo in misura superiore a quello praticato nello scorso anno".
Châtillon, lì 22 settembre 1959.
F.ti: Dujany Cesare - Mauro Bordon.
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Il Consigliere DUJANY dichiara di non avere nulla da aggiungere a quanto scritto nell'interpellanza in esame.
L'Assessore FOSSON, in risposta all'interpellanza rivoltagli dai Consiglieri Dujany e Bordon, riferisce quanto segue:
"Premetto anzitutto che l'interpellanza avrebbe dovuto essere rivolta, oltre che all'Assessore all'Agricoltura, anche alla Giunta, poiché chiede quali decisioni siano state prese circa il mantenimento del prezzo politico della fontina ed è ovvio che decisioni del genere debbano essere assunte dalla Giunta e dal Consiglio.
Non vorrei tediarvi con una lunga esposizione, ma penso che non potrò farne a meno in quanto ritengo necessario ripetere cose che sono già state dette in passato al Consiglio, nonché in occasione dell'assemblea dei soci della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, tenutasi l'otto settembre u. s. ed alla quale ho creduto bene partecipare, sebbene non invitato.
Prezzo politico della fontina:
Nell'assemblea dei soci della Cooperativa Latte e Fontina ho detto che, dai documenti in atti presso l'Assessorato regionale all'Agricoltura e presso gli altri uffici dell'Amministrazione regionale, non risulta che in passato sia stato fissato un prezzo politico della fontina.
Riaffermo oggi che, da tutti i documenti che ho esaminato e che ho fatto esaminare, non ho trovato nulla che comprovi che sia stato fissato dalla Regione il prezzo politico della fontina.
Tutta la corrispondenza intercorsa con il Consorzio Produttori Fontina e con la Cooperativa Produttori Latte e Fontina concerne soltanto la concessione della fideiussione e la richiesta di aumento della fideiussione fatta a più riprese.
Soltanto nei primi mesi del 1959, e cioè il 20-3-1959, il Consiglio regionale ha deliberato la concessione di un contributo straordinario di Lire 92 milioni, poi liquidato con deliberazione della Giunta, per sanare le passività accumulate in tre anni di gestione, prima dal Consorzio Produttori e poi dalla Cooperativa Produttori Latte e Fontina, che era subentrata, nella parte commerciale, al Consorzio Produttori Fontina.
Ecco perché io mi sono sempre stupito nel sentire affermare che il prezzo politico della fontina era stato fissato d'accordo con l'Amministrazione regionale.
Durante la menzionata assemblea dei produttori, da parte di qualcuno che ha risposto al mio intervento, è stato riconosciuto che, in effetti, io non avrei potuto trovare alcun documento dal quale risulti che vi siano stati accordi con la Regione circa il prezzo politico della fontina, perché il prezzo era sempre stato fissato solo attraverso degli accordi verbali intercorsi fra i dirigenti della Cooperativa ed alcuni amministratori della Regione.
Debbo dirvi, in proposito, che nei pochi mesi trascorsi dal nostro insediamento all'Amministrazione regionale, varie persone si sono presentate al Presidente della Giunta e ai vari Assessori a chiedere l'attuazione di provvedimenti che, essi asserivano, erano stati loro promessi verbalmente dai precedenti amministratori.
Evidentemente noi non abbiamo potuto aderire a tali richieste perché, non essendo confermate da alcuno scritto, potevano anche non corrispondere a verità. D'altra parte la prassi amministrativa vuole che gli impegni di un Ente pubblico siano messi per iscritto.
Nel rivedere tutta la corrispondenza abbiamo avuto la conferma che, praticamente, il prezzo politico della fontina non è mai stato stabilito, perché le varie lettere intercorse fra l'Amministrazione regionale e la Cooperativa Latte e Fontina concernono la fideiussione e le richieste di aumento della fideiussione.
Rileggendo la corrispondenza ho trovato una presa d'atto della Giunta regionale, del 21 settembre 1955, concernente "richieste varie del Consorzio Produttori Fontina, della Valle d'Aosta" dalla quale risulta, tra l'altro, quanto segue:
"Il Presidente Avv. Bondaz dà comunicazione alla Giunta di varie richieste fatte dalla Presidenza del Consorzio Produttori Fontina della Valle d'Aosta con lettera in data 20 settembre 1955.
Comunica che il Presidente del menzionato consorzio, fa rilevare la grave situazione economico-finanziaria stagionale in cui, per cause varie, versano attualmente i produttori di fontina".
... Omissis ?
"Aggiunge che la Presidenza del predetto Consorzio ritiene che si possa aiutare i suddetti proprietari mediante l'apertura, presso un Istituto bancario locale, di un accreditamento bancario a favore del Consorzio Produttori Fontina e dei singoli consorziati, accreditamento a basso tasso di interesse che potrebbe, però, essere realizzato..." - e qui si parla delle modalità per l'apertura di credito.
... Omissis ...
"Comunica che, per quanto riguarda gli oneri relativi al cennato lavoro di organizzazione, la Presidenza del Consorzio si riserva di sottoporre al più presto varie proposte per il finanziamento delle spese.
Aggiunge che la Presidenza del Consorzio si riserva, inoltre, di chiedere, in seguito, l'intervento finanziario della Regione nelle spese per la stagionatura e la conservazione del prodotto nonché nelle spese per iniziative nel campo reclamistico e propagandistico.
Il Presidente Avv. Bondaz ricorda alla Giunta quanto la Regione abbia già fatto a tutela del prodotto locale "fontina" e comunica che la pratica relativa al riconoscimento della denominazione di origine è ormai a buon punto.
Ritiene che, per ora, la Giunta possa approvare, in via d'urgenza, la concessione della richiesta di fideiussione bancaria e debba rinviare a successiva adunanza l'esame delle altre richieste e delle necessità del Consorzio Produttori Fontina.
L'Assessore Rag. Bordon, riferendosi alla richiesta di intervento finanziario regionale nelle citate spese di organizzazione, esprime il parere che tali spese non dovrebbero far carico alla Regione ma dovrebbero essere finanziate totalmente dai produttori interessati".
Quindi già nel 1955 l'allora Assessore Bordon e il Presidente della Giunta, Bondaz, erano del nostro stesso parere e, cioè, proponevano di concedere la fideiussione regionale alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina e di soprassedere ad ogni decisione in merito alla concessione dei contributi finanziari straordinari integrativi, in attesa di poter prima studiare ed approfondire la questione.
La presa d'atto di cui vi ho dato lettura si riferisce alla prima richiesta fatta dalla Presidenza del Consorzio Produttori Fontina, alla quale seguono tutte le altre successive e analoghe richieste e, quindi, tutti gli altri vari provvedimenti di Giunta che concernono però sempre esclusivamente l'aumento della fideiussione regionale per permettere al Consorzio prima e alla Cooperativa poi di effettuare anticipi ai produttori conferenti.
La garanzia fideiussoria regionale, che in un primo tempo era stata concessa per 20 milioni, è stata gradualmente elevata fino ad arrivare ai 300 milioni attuali.
Con lettera del 13 febbraio 1958, La Cooperativa chiedeva che la fideiussione fosse aumentata di 30 milioni, elevandola, quindi, complessivamente da 200 a 230 milioni. Da tale cifra si è poi passati a 250 milioni ed infine, come già detto, ai 300 milioni.
Ora, anche noi siamo pienamente d'accordo di concedere la fideiussione regionale fino ad un ammontare di Lire 300 milioni.
Rimane però provato, da quanto detto, che non è mai stato fissato un prezzo politico della fontina e, pertanto, non è esatto quanto dicono gli interpellanti: "considerato che i provvedimenti della passata Amministrazione, consistenti nel concordare preventivamente colla Cooperativa un prezzo minimo ritenuto sufficiente almeno pel pagamento delle spese, hanno dato una certa tranquillità ai produttori".
Le passività della Cooperativa Produttori Latte e Fontina sono state sanate e pagate con il contributo di Lire 92 milioni liquidato con deliberazione della Giunta del 15 aprile 1959, che richiama la deliberazione consiliare n. 26 del 20-3-1959, con cui si approvava "l'intervento finanziario della Regione nelle spese straordinarie di impianti, di attrezzature e di esercizio del Consorzio Produttori Fontina e della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta, per gli anni 1956, 1957 e 1958, mediante la concessione di contributi regionali straordinari integrativi sino ad un complessivo ammontare massimo di spesa di Lire 92 milioni".
Se si è arrivati fino al 1959 prima di sanare le passività di tre anni di gestione del Consorzio e della Cooperativa, appare logico che prima non esisteva alcun formale accordo circa la questione del prezzo politico della fontina, perché, se vi fosse stato un accordo preventivo, l'Amministrazione regionale avrebbe indubbiamente concesso e liquidato ogni anno il contributo occorrente alla Cooperativa per la copertura delle passività risultanti alla fine della gestione di ogni esercizio finanziario.
Non intendo oggi darvi di nuovo lettura della corrispondenza intercorsa fra il Presidente della Giunta regionale di allora, Bondaz, e la Cooperativa Produttori Latte e Fontina, circa i dati finanziari che venivano richiesti e sollecitati dalla Presidenza della Giunta regionale, senza esito positivo.
Appare evidente, dalla lunga serie di lettere che vi ho letto a suo tempo, che qualcosa non funzionava e che, quindi, bene ha fatto l'allora Presidente della Giunta a non dare corso alla richiesta di aumento della fideiussione fino a quando non è venuto in possesso degli elementi richiesti e che la Cooperativa indugiava ad inviare.
Il prezzo della fontina è stato fissato soltanto dalla Cooperativa, in base a determinati elementi e, magari, anche in seguito ad assicurazioni verbali avute da qualche Amministratore della Regione. Comunque non vi sono impegni scritti dell'Amministrazione regionale circa la fissazione del prezzo politico della fontina e la prova più evidente, lo ripeto, è che i conti consuntivi deficitari di tre esercizi finanziari sono stati sanati solo all'inizio del 1959 con la concessione del menzionato contributo regionale straordinario integrativo di Lire 92 milioni.
Sulla questione del prezzo politico della fontina si è fatto e si continua a fare una grande speculazione. Non vi è da meravigliarsene perché le speculazioni in questo campo datano non soltanto da oggi, ma da sempre, ed è questa forse l'origine del male da cui è affetta la Cooperativa Produttori Latte e Fontina.
Già nella seduta consiliare del 12-4-1954, in cui si è discusso circa i provvedimenti atti a risolvere la crisi dell'industria lattiero-casearia e dell'agricoltura in Valle d'Aosta, dicevo quanto segue, a conclusione di una mia relazione sull'argomento:
"I problemi economici non possono tollerare ingerenze di partiti.
Questa verità ha un valore generale; ma un valore speciale assume in una Regione piccola come la nostra, dove è necessario poter raggruppare tutte le forze, se si vuole creare degli Organismi veramente vitali.
Solo se si agirà tenendo ben presente questo principio, si difenderanno i veri interessi dei produttori.
Si cerchi, quindi, di unire gli sforzi e di bandire gli esclusivismi, perché solo allora si comincerà a passare realmente dalla fase di studio a quella delle realizzazioni".
Era un avvertimento, perché già allora avevamo assistito a diverse manovre; infatti, siccome nel primo Consiglio di Amministrazione del Consorzio erano rappresentate diverse tendenze e non vi era, quindi, una Amministrazione esclusivamente monocolore, la prima azione dei dirigenti è stata quella di fare in modo di escludere coloro che non erano della stessa tendenza politica e si è giunti così a creare una Amministrazione esclusivamente di parte.
Già sin d'allora alcuni Consiglieri regionali si erano lamentati di questo fatto, facendo presente che i contadini non potevano avere fiducia in una Amministrazione monocolore che si preoccupava degli interessi di parte.
Ad alcuni potrà dispiacere che si ritorni a toccare questo tasto, ma, essendo questa la causa di ogni male, non mi stancherò di battere su questo punto, affinché non si ripetano oggi gli errori che sono stati commessi nel passato.
Quindi, se noi non vogliamo aderire alla richiesta di fissare un prezzo politico della fontina non è per un ripicco verso gli attuali Amministratori della Cooperativa, ma perché vogliamo riportare l'azione della Cooperativa sul binario esclusivamente economico.
Riteniamo, invece, che si debba concedere subito la fideiussione regionale, perché riconosciamo che è necessaria per permettere alla Cooperativa di corrispondere, come già nel passato, anticipazioni di somme ai produttori conferenti.
Per quanto riguarda le spese ordinarie della Cooperativa, la questione sarà esaminata in un secondo tempo, come ad esempio le spese relative alla pubblicità, che potrebbero anche essere assunte totalmente a carico dell'Amministrazione regionale, che potrebbe provvedere alla pubblicità d'intesa con i dirigenti della Cooperativa.
Per quanto concerne, invece, il prezzo della fontina, riteniamo che debba essere fissato dalla Cooperativa in base a criteri esclusivamente economici. Vedremo poi, alla fine della gestione, quando avremo tutti gli elementi di giudizio, se sarà necessario un intervento finanziario della Regione a favore della Cooperativa, per pagare gli interessi dei prestiti bancari garantiti con la fideiussione regionale o per l'integrazione di bilancio.
Giudicheremo con obiettività e adotteremo quei provvedimenti che saranno necessari senza aspettare tre anni; li adotteremo eventualmente alla fine della gestione del corrente esercizio. Sia ben chiaro, però, che la Cooperativa deve mettersi su un piano di gestione basato su un criterio economico: l'ho già detto nella seduta consiliare del 6-7 agosto e l'ho pure detto l'8 settembre all'assemblea dei soci della Cooperativa.
Infatti, certe cose vanno bene, e certe altre cose non vanno bene; dalla relazione fatta all'assemblea dal Presidente della Cooperativa ho potuto constatare che qualcosa comincia a muoversi e a migliorare perché, ad esempio, il canone di affitto dei magazzini è diminuito del 20% dall'anno scorso a quest'anno.
Siamo in un momento in cui i costi e i prezzi aumentano e se vi è una diminuzione del canone di affitto ciò è dovuto probabilmente ad un certo campanello di allarme che ha fatto sapere che l'Amministrazione attuale della Regione non avallerà tutto quello che la Cooperativa fa.
In effetti, noi abbiamo già detto che l'Amministrazione regionale desidera esaminare se la gestione della Cooperativa sia una gestione sana.
Noi dobbiamo compiacerci che vi sia stata una diminuzione del canone di affitto dei magazzini, in quanto questa diminuzione contribuirà a ridurre le spese di gestione della Cooperativa.
Altra cosa degna di nota: negli anni scorsi la Cooperativa pagava annualmente più di un milione per luce e acqua potabile; l'acqua serviva essenzialmente per il raffreddamento dei frigoriferi dei magazzini installati nella sede del Consorzio Agrario. Dopo aver pagato tale spesa annua per due o tre anni, i dirigenti della Cooperativa si sono accorti che i frigoriferi potevano benissimo essere raffreddati con l'acqua del Buthier e con una spesa di sole 30 mila lire all'anno, che corrisponde al canone pagato al Consorzio irriguo del Ru Mère des Rives; anche qui, pertanto, la Cooperativa ha realizzato una certa economia nelle spese annue di gestione.
Nell'assemblea generale della Cooperativa è stato detto, da alcuni soci, che fuori corre voce che i salatori siano troppi, ma che ciò non è vero perché un salatore non può accudire a più di 700 forme di fontina. Mi sono permesso di dire all'assemblea che non avevo mai sentito dire che i salatori fossero troppi, ma che avevo, invece, sentito dire che vi erano troppi impiegati, di cui alcuni incompetenti, il che ripeto oggi al Consiglio.
Ho sentito, nella menzionata assemblea, che prima i salatori erano tenuti in servizio tutto l'anno, mentre adesso si tengono i salatori soltanto quando vi è la merce, cioè, quando non vi sono fontine, i salatori sono lasciati a casa, senza paga; pertanto, anche per questa voce di spesa si avrà una certa riduzione.
Tutto questo vuole dire che probabilmente la Cooperativa comincia a mettersi su un piano di gestione economica e normale, come debbono fare tutte le aziende sane.
Probabilmente vi è ancora qualcosa da fare in questo campo e noi invitiamo la Cooperativa a fare qualche altro passo.
A quanto sembra qualcosa di nuovo sta già maturando, poiché da parte del Consiglio di amministrazione della Cooperativa sarebbe stata nominata una Commissione incaricata di esaminare se vi siano degli impiegati in soprannumero.
Indubbiamente, se la Cooperativa si metterà su questa buona via, si comincerà ad avere una gestione più sana; gli interessi passivi sono già di molto diminuiti quest'anno perché sono stati pagati gli interessi passivi cumulati di tre anni di gestione deficitaria, cioè degli esercizi 1956-1957-1958.
Se si renderà necessario un intervento finanziario integrativo della Regione, alla fine della gestione del corrente esercizio finanziario, gli interessi passivi da pagare saranno quindi soltanto quelli del 1959.
Io ritengo che, a fine anno, l'Amministrazione regionale avrà un quadro chiaro della situazione e potrà decidere circa l'intervento finanziario che riterrà necessario a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina.
Vi è ancora un'altra cosa da dire: sappiamo che alcuni produttori hanno venduto le loro forme di fontina in Svizzera e altrove a prezzi più alti di quelli ricavati dalla Cooperativa per le forme di fontina da essa vendute.
Gli elementi di cui noi disponiamo ci fanno ritenere che la Cooperativa potrà essere in grado di pagare ai produttori conferenti - senza ricorrere all'aiuto finanziario della Regione - lo stesso prezzo dello scorso anno e che, quindi, sarà in grado di pagare qualcosa di più se riceverà un aiuto dalla Regione.
Una cosa è certa ed è che, in qualunque modo noi avessimo fatto, ci sarebbe sempre stata una speculazione, specialmente da parte di una certa stampa locale per la quale qualunque cosa noi si faccia è sempre mal fatta.
Se anche noi approvassimo un prezzo politico della fontina si direbbe ugualmente che si è fatto poco e se non lo faremo si dirà che siamo contro i produttori; in altre parole si cerca sempre di travisare la realtà delle cose.
Ebbene, si tranquillizzino pure i produttori perché avranno tutto l'appoggio che devono avere dall'Amministrazione regionale. Non intendiamo affatto rifiutare il nostro aiuto alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina; desideriamo soltanto che la Cooperativa si metta su un piano di gestione economica e che pensi che deve essere la Cooperativa di tutti i produttori e non soltanto di una certa parte dei produttori della Valle. L'Amministrazione della Cooperativa deve rispecchiare un po' tutte le tendenze e non essere una Amministrazione esclusivamente monocolore.
Diciamolo una volta per sempre: non è logico che in Valle di Aosta tutto il settore dell'agricoltura sia il monopolio di una sola persona. Non è logico che l'avvocato Bionaz sia Presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, del Consorzio Produttori Fontina, del Consorzio Agrario, dell'Associazione Agricoltori e, probabilmente, anche della Mutua Coltivatori Diretti.
Noi non abbiamo alcuna questione personale con l'Avvocato Bionaz, ma facciamo una questione di principio: l'ho detto nell'assemblea generale della Cooperativa e lo ripeto oggi. In detta assemblea ho ancora detto che saremo obiettivi e che non guarderemo il colore politico degli amministratori della Cooperativa per aiutare, o meno, la Cooperativa stessa.
Una osservazione va fatta, però, in questa sede ed è che esiste per me una incompatibilità fra la carica di Presidente del Consorzio Produttori Fontina e la carica di Presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina. Tale incompatibilità deriva dal fatto che il Consorzio è l'Ente che provvede, mediante apposizione del marchio, a tutelare tutta la produzione di fontina, sovraintendendo quindi, in un certo senso, alla Cooperativa.
Ne consegue che non si può essere contemporaneamente Presidente della Cooperativa e Presidente del Consorzio perché, in base alla nota massima di Don Sturzo, a cui noi aderiamo, non si può essere allo stesso tempo controllori e controllati.
D'altra parte, è logico e giusto che vi sia una certa democrazia col permettere che negli organismi economici siano rappresentate le varie tendenze e le varie idee; è soltanto quando si vuole tenere tali organismi sotto una cappa di parte che si creano certi monopoli.
Ripeto, noi verremo incontro alle necessità della Cooperativa anche se il Presidente della Cooperativa è l'Avvocato Bionaz; però sarebbe auspicabile che questa cappa o cerchio si spezzi, affinché nuove persone e nuove idee, possano affluire e dare il loro apporto di esperienza ad un così importante organismo economico.
Continui pure l'Avvocato Bionaz a rimanere alla direzione di due o tre dei menzionati organismi, ma non si crei il monopolio di una sola persona in tutti questi organismi economici.
Se la Cooperativa si metterà sulla via di una gestione sana e economica, l'Amministrazione regionale non mancherà di venire in aiuto alla Cooperativa per tutto quanto le sarà necessario.
Vi dirò ad esempio che, ultimamente, ci è stato chiesto dalla Cooperativa di metterle a disposizione, come già per l'anno scorso, i magazzini del caseificio di Valtournanche. Noi abbiamo già risposto che, aderendo alla richiesta fattaci, mettevamo gratuitamente a disposizione della Cooperativa i magazzini in questione.
Per quanto concerne le spese per la pubblicità, che incidono sensibilmente sul bilancio della Cooperativa, ho già detto che la Regione sarebbe anche disposta ad assumere a suo totale carico le spese della pubblicità; in merito prenderemo accordi con i dirigenti della Cooperativa circa la pubblicità più adeguata da fare.
Noi seguiremo molto da vicino l'attività della Cooperativa e quando constateremo che la Cooperativa funziona bene, non soltanto le verremo in aiuto, ma cercheremo di potenziarla. Inoltre, se si romperà il cerchio monocolore attualmente esistente, noi faremo quanto è possibile per ottenere che tutti i produttori della Valle entrino a fare parte della Cooperativa, e questo è lo scopo a cui noi tendiamo.
Infatti noi vorremmo che la Cooperativa raggruppasse veramente tutti i produttori di fontina della Valle per poterne tutelare meglio gli interessi.
Questo è l'orientamento dell'Amministrazione regionale e mi auguro che la Cooperativa si metta effettivamente sulla via di una sana gestione, perché solo in tal modo farà realmente gli interessi dei produttori".
Il Consigliere DUJANY dichiara di essere soltanto parzialmente soddisfatto della risposta dell'Assessore Fosson, perché i chiarimenti dati, oltre ad essere generici, non affrontano la sostanza del problema posto all'esame del Consiglio.
Rileva che l'Assessore Fosson ha fatto nuovamente la cronistoria dei precedenti della questione risalendo sino al 1955, mentre invece gli interpellanti sono partiti da fatti recenti poiché si sono richiamati alla discussione avvenuta sull'argomento nella adunanza consiliare del 7-8-1959.
Osserva che, dopo aver accennato ad alcuni elementi positivi, l'Assessore ha precisato che l'Amministrazione regionale verrà in aiuto alla Cooperativa se la stessa si orienterà verso una gestione sana ed economica.
Fa presente, anzitutto, che gli elementi riscontrati come positivi nella gestione della Cooperativa dimostrano che la Cooperativa si è già messa sulla via di una sana gestione.
Precisa che la sostanza del problema ora in esame è costituita dal prezzo politico della fontina, prezzo che non può essere mantenuto dalla Cooperativa senza un aiuto finanziario da parte dell'Amministrazione regionale, perché il prezzo di vendita della fontina è soggetto alle oscillazioni di prezzo che avvengono sul mercato nazionale e su quello internazionale.
Fa presente, quindi, che la Cooperativa non può correre l'alea di garantire ai produttori conferenti un determinato prezzo, perché se si verificasse una flessione dei prezzi sul mercato, la Cooperativa non avrebbe la possibilità di corrispondere ai produttori conferenti il prezzo promesso.
Dichiara che bene fa l'Amministrazione regionale ad invitare la Cooperativa ad amministrarsi con criteri di economia, ma ritiene che la Regione dovrebbe, nel contempo, dare assicurazioni precise per quanto riguarda il mantenimento del prezzo politico della fontina.
Il Consigliere BORDON premette che l'Assessore Fosson, nel fare la cronistoria dei precedenti della questione, ha ricordato che nella seduta di Giunta del 21 settembre 1955 (oggetto n. 1926) il Consigliere Bordon affermò che il Consorzio Produttori Fontina (oggi Cooperativa Produttori Latte e Fontina) doveva mettersi in grado di funzionare con i propri mezzi.
Dichiara di essere tuttora di tale avviso, ma che non bisogna dimenticare però che i primi anni di funzionamento di un organismo economico sono sempre difficili.
Analizzando, quindi, le varie dichiarazioni fatte dall'Assessore Fosson, ritiene che debba essere appurato, anzitutto, se corrisponda al vero che nella Cooperativa vi sia un cerchio monocolore che non permette a tutti i produttori di entrare a far parte della Cooperativa.
Dichiara di concordare pienamente sull'affermazione, fatta dall'Assessore Fosson, che la politica non deve esistere negli organismi economici e ritiene che si dovrebbe, quindi, mettere una pietra sul passato e cercare di venire in aiuto alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina per il mantenimento del prezzo politico della fontina.
Ricorda, in proposito, che l'Assessore Fosson ha comunicato di non aver trovato agli atti dell'Assessorato Agricoltura e di altri Uffici dell'Amministrazione alcun documento che comprovi la esistenza di accordi intercorsi fra la passata Amministrazione e la Cooperativa Produttori Latte e Fontina per quanto riguarda il mantenimento del prezzo politico della fontina.
Ammette che, effettivamente, non è stato stipulato alcun accordo scritto in tal senso, ma fa presente che rimane comunque il fatto che l'aiuto finanziario concesso dalla passata Amministrazione ha permesso alla Cooperativa di garantire ai produttori conferenti la corresponsione del prezzo di Lire 550 al Kg. per la fontina di prima qualità, di Lire 470 per quella di seconda qualità, ecc.
Dichiara di concordare sull'opportunità che si facciano i necessari controlli sulla gestione della Cooperativa e propone che sia nominata una Commissione consiliare, oppure una Commissione di tecnici, con l'incarico specifico di fiancheggiare l'opera della Cooperativa e di controllarne tutta l'attività affinché la Regione, dopo aver approfondito ogni dettaglio, possa dare al più presto possibile assicurazione alla Cooperativa circa il mantenimento del prezzo politico della fontina.
L'Assessore FOSSON prende atto che il Consigliere Bordon ha ammesso che nessun accordo scritto è stato stipulato in passato tra l'Amministrazione regionale e la Cooperativa Produttori Latte e Fontina, per quanto riguarda il prezzo politico della fontina.
Ribadisce, quindi, che, anche se vi era stato soltanto un accordo verbale fra i rappresentanti dei due Enti, l'Amministrazione regionale avrebbe dovuto, ogni fine d'anno, sanare il deficit della gestione della Cooperativa, il che non è stato fatto, poiché il deficit di gestione degli esercizi 1956, 1957 e 1958 della Cooperativa è stato sanato soltanto all'inizio del 1959 con il contributo straordinario integrativo di Lire 92.000.000, concesso dalla Regione con deliberazione consiliare del 20-3-1959.
Circa l'impegno che potrebbe essere assunto dall'attuale Amministrazione, comunica che la Giunta è del parere che la Regione potrebbe eventualmente intervenire alla fine della gestione annua in corso per sanare il deficit della Cooperativa, previa effettuazione dei necessari controlli, senza attendere tre anni come ha fatto la precedente Amministrazione regionale.
Il Consigliere BORDON chiarisce che la passata Amministrazione ha aspettato fino ai primi mesi del 1959 per sanare il deficit dei tre esercizi precedenti della Cooperativa perché sperava che la Cooperativa sarebbe stata in grado di far fronte con i propri mezzi al deficit.
Fa presente che tale possibilità non si è verificata, anche per il fatto che all'inizio del suo funzionamento, la Cooperativa ha dovuto affrontare spese rilevanti per impianti e attrezzature.
Afferma che la Cooperativa non è ancora in grado, con i suoi soli mezzi, di mantenere il prezzo politico della fontina e insiste affinché l'Amministrazione regionale venga incontro, al più presto possibile, alla Cooperativa con un aiuto finanziario per permetterle di mantenere tale prezzo politico.
Il Consigliere DUJANY ricorda le difficoltà incontrate dal Consorzio Produttori Fontina, poi dalla Cooperativa Produttori Latte e Fontina, nei primi anni di funzionamento e illustra le ragioni per cui si è addivenuti alla determinazione di fissare un prezzo politico per la fontina.
L'Assessore FOSSON, dopo avere premesso che tutti i Consiglieri sono a conoscenza delle traversie passate dal Consorzio Produttori Fontina prima e, in seguito, dalla Cooperativa Produttori Latte e Fontina, informa che oggi la situazione non è più così critica come in passato per quanto riguarda il prezzo politico della fontina.
Comunica che vi sono dei produttori che hanno venduto il loro prodotto ad un prezzo superiore a quello riscosso lo scorso anno dalla Cooperativa.
Ritiene che, essendo migliorate le condizioni del mercato, la Cooperativa abbia ora la possibilità, con i suoi soli mezzi, di garantire ai produttori conferenti il prezzo praticato lo scorso anno.
Ripete che l'Amministrazione regionale vedrà, comunque, a fine anno, se e in quale misura dovrà venire in aiuto alla Cooperativa per sanare il deficit dell'esercizio in corso.
Il Consiglio prende atto.
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