Oggetto del Consiglio n. 26 del 20 marzo 1959 - Verbale

OGGETTO N. 26/59 - INTERVENTI FINANZIARI DELLA REGIONE A FAVORE DEL CONSORZIO PRODUTTORI FONTINA E DELLA COOPERATIVA PRODUTTORI LATTE E FONTINA - DELEGA ALLA GIUNTA.

Il Vice Presidente, PASQUALI, dichiara aperta la discussione sull'oggetto iscritto al n. 16 dell'ordine del giorno e concernente: "Proposte della Commissione consiliare incaricata dell'esame della situazione amministrativa, commerciale e finanziaria del Consorzio Produttori Fontina e della Cooperativa Produttori Latte e Fontina", di cui agli allegati trasmessi in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza.

Rileva che l'argomento è stato già oggetto di una lunga discussione nell'adunanza odierna del mattino (oggetto n. 25 ) e dà la parola al Consigliere Formento-Dojot.

Il Consigliere FORMENTO-DOJOT, premesso che il rilievo che intende formulare si riferisce ai tre ultimi capoversi del punto 4° della relazione di minoranza, precisa che, per avere dei dati attendibili circa l'esito di analisi relative a determinate forme di fontina, avrebbero dovuto essere prelevati tre campioni, secondo le modalità stabilite in materia, e previ accordi fra le parti in contestazione.

Osserva che, generalmente, gli argomenti che vengono esaminati ed approfonditi in sede di Commissione non danno più luogo a lunghe discussioni in sede di Consiglio.

Fa presente che se i Consiglieri di minoranza avessero chiarito, in sede di Commissione, i loro dubbi sull'attività del Consorzio Produttori Fontina e della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, si eviterebbe oggi di fare in Consiglio la discussione che doveva essere fatta durante i lavori della Commissione.

Dichiara di concordare sulla proposta conclusiva formulata dal Presidente della Giunta, Bondaz.

Sulla questione di cui agli ultimi tre capoversi del punto 4° della relazione di minoranza prende anche la parola il Consigliere DIEMOZ, il quale spiega quali possono essere, in determinati casi, le cause della mancanza della prescritta percentuale di grasso nelle forme di fontina.

Il Consigliere MANGANONI risponde al Consigliere Formento-Dojot precisando anzitutto, per quanto riguarda la questione della analisi delle forme di fontina, che non è richiesto l'accordo delle parti per i prelievi di campioni occorrenti per l'effettuazione di analisi.

Circa la seconda questione, dichiara di concordare con il Consigliere Formento-Dojot sul principio che i problemi vanno studiati, approfonditi e risolti in sede di Commissione; fa presente, però, che, allorquando non viene raggiunto un accordo in sede di Commissione, i membri di maggioranza e di minoranza debbono fare due distinte relazioni al Consiglio e l'argomento viene discusso dai Consiglieri sulla base delle due relazioni.

Ricorda che anche sul problema della zona franca l'apposita Commissione non raggiunse un accordo e furono stilate due relazioni: una di maggioranza e una di minoranza.

Passa quindi a rispondere all'Assessore Arbaney. Circa la questione dell'incompatibilità della carica di Presidente del Consorzio Produttori Fontina con la carica di Presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, ricorda che l'Assessore Arbaney ha detto che il Presidente viene scelto fra i produttori di fontina.

Rileva, in proposito, che nella prima pagina della relazione di maggioranza si dice testualmente che "in conseguenza di queste nuove attribuzioni, il Consorzio fu costretto, per incompatibilità, ad abbandonare l'attività commerciale precedentemente svolta e fu necessario provvedere alla creazione di un nuovo Ente che, subentrando ad esso, iniziò la sua attività il 1° agosto 1957, assumendo la denominazione di Cooperativa Produttori Latte e Fontina".

Osserva che, se vi è incompatibilità fra i due Enti, cioè fra il Consorzio Produttori Fontina e la Cooperativa Produttori Latte e Fontina, pare logico che la stessa incompatibilità esista fra la carica di Presidente del Consorzio e la carica di Presidente della Cooperativa, che non dovrebbero quindi essere ricoperte contemporaneamente dalla stessa persona.

Comunica che, oltre al fatto e alla incompatibilità della figura del "controllore controllato", vi è la questione delle numerose cariche ricoperte contemporaneamente dalla stessa persona.

Ritiene che una persona non possa svolgere attivamente varie mansioni nello stesso tempo, tanto più che la carica di Presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina assorbe di per sè stessa notevole tempo, per le molteplici incombenze che la carica stessa comporta.

Circa i dubbi espressi al punto 4° della relazione di minoranza sulle imparzialità relativamente ai criteri di classificazione della fontina da parte del Consorzio, ribadisce che tali dubbi trovano conferma nell'esempio citato nella relazione e, cioè, che una forma di fontina non è stata marchiata dal Consorzio perché avente, secondo l'analisi fatta eseguire, una percentuale di grasso inferiore al 45%, mentre in effetti è stato accertato, dall'analisi fatta eseguire presso la Stazione Chimico - agraria di Torino, che tale forma di fontina aveva, invece, una percentuale di grasso del 47,85 %.

Osserva che non sta a lui giudicare se i diversi risultati delle due analisi siano da attribuirsi, o meno, ad un errore.

Dichiara che, purtroppo, tali fatti non costituiscono una eccezione alla regola, ma si verificano sovente, con conseguente grave danno per i produttori di fontina interessati.

Sottolinea che notevole danno deriva pure ai produttori di fontina, come già detto, dal declassamento della merce conseguente al deperimento del prodotto conferito nel periodo in cui le forme di fontina sono depositate nei magazzini della Cooperativa.

Passa quindi ad esaminare ed a controbattere i vari rilievi formulati in ordine alla relazione di minoranza dall'Assessore Bordon, premettendo che il Consorzio Produttori Fontina e la Cooperativa Produttori Latte e Fontina non potevano trovare un avvocato migliore per la difesa dei loro interessi.

Rileva, fra l'altro, che non regge l'osservazione fatta dall'Assessore Bordon, in ordine al punto n. 2, e cioè che la Cooperativa non avrebbe deficit se avesse speculato sulla produzione dei conferenti vendendo la merce con una classifica superiore a quella dichiarata ai conferenti.

Fa presente che il deficit di un'azienda deriva, normalmente, dai criteri seguiti nell'amministrazione dell'azienda.

In merito all'osservazione che nessun'altra Ditta è in grado di offrire condizioni migliori della Società Polenghi e Lombardo per la vendita della fontina in Italia, osserva che detta Società è essa stessa produttrice di formaggio e che, quindi, è logico pensare che esiterà sul mercato nazionale i propri prodotti prima di porre in commercio la fontina.

Per quanto riguarda il punto 7° della relazione di minoranza, dichiara che non corrisponde a verità l'affermazione fatta dall'Assessore Bordon che, all'atto del conferimento della fontina alla Cooperativa, viene sempre data assicurazione ai produttori che il prezzo pattuito è suscettibile di conguaglio.

A comprova di quanto asserito informa che esiste negli archivi della Cooperativa una circolare ciclostilata inviata alle latterie e con la quale le stesse venivano informate che la Cooperativa dava una differenza di prezzo, dalle 10 alle 60 lire al Kg., per la merce conferita alla Cooperativa.

Osserva che se fosse vero quanto affermato dall'Assessore Bordon, la Cooperativa non avrebbe avuto bisogno di indirizzare a tutte le latterie la circolare informativa menzionata.

Circa il punto 15°, precisa che sono state rilevate notevoli discordanze di cifre sul conto consuntivo della Cooperativa Produttori Latte e Fontina al 31 dicembre 1957 e fa presente che tali discordanze sono state rilevate confrontando la copia del consuntivo distribuita ai membri della Commissione consiliare con il conto consuntivo depositato in Tribunale e pubblicato sul Foglio Annunzi Legali della Valle d'Aosta.

Comunica che nemmeno i membri di maggioranza hanno saputo spiegare tali discordanze di cifre, tanto è vero che si sono riservati di chiedere chiarimenti alla Cooperativa.

In merito al punto 10°, ricorda che il Consigliere Dujany ha contestato ai Consiglieri della minoranza il diritto di accertare la veridicità, o meno, di voci correnti circa l'attività del Consorzio e della Cooperativa, rilevando, fra l'altro, che gli stessi dovevano già essere documentati al riguardo, poiché sul giornale "Le Travail" era stato pubblicato un articolo del Consigliere Manganoni che gridava allo scandalo per la questione della fontina.

Osserva, in proposito, che gli Amministratori regionali, cioè i Consiglieri e gli Assessori, nulla hanno a che vedere con la stampa, che ha ogni diritto di muovere critiche all'operato di Enti e di segnalarne eventuali irregolarità amministrative, salvo risponderne davanti alla Magistratura.

Rileva che, al punto 4° della relazione, i membri di minoranza hanno documentato i loro dubbi sull'imparzialità del Consorzio per quanto riguarda i criteri di classificazione delle forme di fontina.

Accennando alle lettere di cui il Consigliere Dujany ha dato lettura, rileva che sembrerebbe, da tali lettere, che le conseguenze derivanti da irregolarità commesse dai due Enti siano da imputarsi all'articolo apparso sul giornale "Le Travail", e non già alle Amministrazioni di tali Enti.

Fa presente che tale giornale ha il merito di aver segnalato le manchevolezze, più o meno gravi, commesse dagli Amministratori di detti Enti e sottolinea che, se vi è una responsabilità, questa responsabilità non può ricadere che su tali Amministratori.

Passando quindi a rispondere al Presidente della Giunta, Bondaz, rileva che lo stesso ha affermato che bene ha fatto la Commissione consiliare a non aderire alla richiesta dei membri di minoranza di rimettere gli atti alla Procura della Repubblica per esaminare se esistano, o meno, gli estremi di illecito penale nell'operato degli Amministratori dei due Enti.

Precisa che la richiesta dei membri di minoranza era pienamente motivata dalle manchevolezze ed irregolarità riscontrate nella gestione di tali Enti e segnalate nella relazione; fa presente che, non essendo stata accettata detta richiesta, i membri di minoranza hanno creduto bene di inviare essi stessi un esposto alla Procura della Repubblica anche perché, in ultima analisi, è la Regione che interviene a sanare il deficit di tali Enti con denaro pubblico.

Dichiara che, così facendo, essi hanno compiuto il loro dovere e hanno tutelato gli interessi degli agricoltori della Valle d'Aosta.

Circa la proposta di un immediato intervento finanziario regionale in favore del Consorzio Produttori Fontina e Cooperativa Produttori Latte e Fontina per sanare la situazione deficitaria dei due Enti, rileva che il passivo accumulato in questi tre anni di esercizio avrebbe potuto essere contenuto se, lo scorso anno, i due Assessori incaricati di seguire l'attività dei due Enti avessero riferito all'Amministrazione regionale sulla riscontrata deficitaria situazione finanziaria e avessero proposto i provvedimenti da adottare.

Osserva che l'Amministrazione regionale avrebbe potuto, così, intervenire tempestivamente ed evitare forse l'accumularsi di un maggior deficit.

Circa la questione del prezzo politico della fontina, comunica che, se l'aver stabilito un prezzo politico ha fatto sì che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina ha potuto corrispondere un prezzo superiore per le forme di fontina marchiata, è però anche vero che le forme non marchiate, cioè la maggior parte della produzione, sono state vendute ad un prezzo non superiore alle 320-340 lire al Kg.

Per quanto riguarda la questione della legge regionale recante provvedimenti intesi a favorire la costruzione di caseifici, comunica che i motivi addotti dal Presidente della Giunta, Bondaz, a giustificazione della non avvenuta promulgazione di tale legge, non reggono, per varie ragioni che illustra.

Contesta che tale legge non abbia potuto essere promulgata, fra l'altro, per una questione di finanziamento e rileva che, se la passata Amministrazione ha lasciato, alla scadenza del suo mandato, un debito di lire 1 miliardo 200 milioni presso la Cassa di Risparmio di Torino, ha pure lasciato un credito verso lo Stato di oltre 3 miliardi per somme spettanti alla Regione in conto ripartizione delle entrate erariali per gli anni precedenti.

Rileva che l'articolo 34 dello Statuto dice: "Il Presidente della Giunta è il Capo dell'Amministrazione regionale e rappresenta la Regione. Promulga le leggi ed i regolamenti regionali".

Afferma che al Presidente della Giunta, Bondaz, incombeva, quindi, l'obbligo di promulgare la legge regionale anzidetta dopo la pronuncia, da parte della Corte Costituzionale, della sentenza con cui veniva riconosciuta la legittimità di tale legge.

Osserva che, non avendo ottemperato a detta disposizione, il Presidente della Giunta ha violato lo Statuto perché avrebbe dovuto, quanto meno, riferire al Consiglio sulle ragioni che impedivano di promulgare la menzionata legge.

Conclude dichiarando di essere alquanto perplesso sull'opportunità dell'approvazione da parte del Consiglio della proposta di concessione di un contributo di lire 92 milioni a favore del Consorzio Pro duttori Fontina e della Cooperativa Produttori Latte e Fontina per la copertura del deficit accumulato negli anni 1956, 1957 e 1958, perché, a suo avviso, i dirigenti di tali Enti non danno sufficienti garanzie come amministratori degli Enti stessi.

Il Consigliere NICCO Giulio risponde all'Assessore Arbaney sulla questione delle tre Commissioni del Consorzio Produttori Fontina precisando di essere sempre dell'avviso che, in effetti, si tratta di Commissioni che svolgono un'attività di controllo reciproco.

Richiama l'attenzione dell'Assessore Arbaney sulla necessità che sia fatta applicare la legge che tutela la fontina quale prodotto tipico e di origine della Valle d'Aosta, disponendo opportuni controlli e denunziando all'Autorità giudiziaria i contravventori alla legge stessa.

Suggerisce, in proposito, l'opportunità che si applichi un timbro o altro contrassegno sulle forme di fontina per accertare che si tratti del formaggio tipico locale.

Comunica di essere favorevole all'aumento della fideiussione bancaria concessa dalla Regione a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina e ne illustra le ragioni.

Ritiene necessario che l'Amministrazione regionale promuova e adotti ogni provvedimento atto a migliorare la qualità della fontina provvedendo, anzitutto, ad eliminare le cause che influiscono in senso negativo sulla qualità del prodotto.

Conclude formulando, a nome dei Consiglieri della minoranza, la seguente proposta:

"Noi approviamo la proposta del Presidente della Giunta regionale, pur mantenendo ferme le critiche da noi fatte sul funzionamento del Consorzio e della Cooperativa Fontine, con chè vengano aggiunte le seguenti nostre proposte.

1°) estensione dei benefici a tutte le Cooperative e Latterie di prodotti caseari della Regione che ne facciano domanda;

2°) controllo del Consiglio sugli Enti, come sopra beneficiati, per mezzo di due Consiglieri di maggioranza e di un Consigliere di minoranza a ciò delegati".

L'Assessore MARCHIANDO, in merito al conto consuntivo dell'esercizio 1957 della Cooperativa Produttori Latte e Fontina di Aosta, dichiara che, in realtà, non sussistono le discordanze di cifre rilevate dai membri di minoranza fra la copia del conto consuntivo distribuito ai membri della Commissione e la copia del conto consuntivo depositata in Tribunale e pubblicata sul Foglio Annunzi Legali.

Osserva che l'errore in cui sono incorsi i membri di minoranza è dovuto al fatto che, nel febbraio 1958, era stata fatta una situazione finanziaria dell'Ente, situazione che non ha nulla a che vedere con il citato conto consuntivo.

L'Assessore ARBANEY comunica che i controlli intesi a tutelare la fontina quale prodotto tipico e di origine della Valle d'Aosta vanno fatti nei luoghi di vendita del prodotto; riferisce quindi in merito ad alcune contravvenzioni già elevate nelle Città di Milano e di Torino a commercianti che avevano venduto come fontina altro formaggio.

Circa la proposta, fatta dal Consigliere Nicco, di applicare un timbro o altro contrassegno sulle forme di fontina per attestarne il luogo di origine, precisa che si tratta di una questione molto delicata per varie ragioni che illustra.

L'Assessore MASCHIO, premesso che le malattie del bestiame sono una delle cause che influiscono maggiormente in senso negativo sulla qualità del latte e della fontina, riferisce su quanto è stato fatto sino ad ora, in Valle d'Aosta, per l'eliminazione di tali malattie ed informa che è allo studio un piano per la soluzione radicale del problema

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, - riferendosi all'affermazione, fatta dal Consigliere Manganoni, che esiste incompatibilità fra la carica di Presidente del Consorzio Produttori Fontina e la carica di Presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina, - osserva che l'incompatibilità prevista dalla legge, e di cui si parla nella relazione di maggioranza, si riferisce non già alle persone o alle predette cariche, ma bensì alla funzione specifica del Consorzio che, quale Ente incaricato della vigilanza sulla produzione e il commercio del formaggio "fontina", non può, per legge, svolgere un'attività commerciale e, cioè, non può interessarsi dell'ammasso, della conservazione e della vendita della fontina.

Circa la marchiatura delle fontine, fa presente che tale operazione viene eseguita da organi tecnici che nulla hanno a che vedere con l'Amministrazione del Consorzio.

Osserva, quindi, che è da escludersi tassativamente la possibilità di interferenze degli Amministratori del Consorzio nella determinazione della percentuale di grasso delle forme di fontina e, cioè, che è da escludersi che la marchiatura sia fatta con criteri discriminatori, come asserito dai Consiglieri di minoranza.

Fa quindi riferimento a quanto riferito nella relazione di minoranza circa il caso di una forma di fontina che avrebbe avuto una percentuale di grasso inferiore al 45% secondo i risultati dell'analisi eseguita dal Laboratorio regionale di Aosta e una percentuale di grasso superiore al 45% secondo i risultati dell'analisi eseguita dalla Stazione Chimico-agraria di Torino. Osserva che tale caso che, - egli dice, - il Consigliere Manganoni vuole far assurgere ad importanza capitale, potrebbe, ammesso che sia vero, essere dovuto ad un errore di analisi.

Osserva, in proposito, che il produttore di tale forma di fontina aveva la possibilità di far valere i suoi diritti, seguendo la procedura stabilita dal Regolamento del Consorzio.

Afferma che non si può da un tale episodio trarre la affermazione che la marchiatura della fontina sia fatta con criteri discriminatori e ribadisce che, comunque, gli Amministratori del Consorzio nulla hanno a che vedere con le operazioni di marchiatura delle forme di fontina.

Per quanto riguarda l'esposto fatto alla Procura della Repubblica dai membri di minoranza della Commissione consiliare, rileva che l'affermazione, fatta dal Consigliere Manganoni, - che essi hanno compiuto il loro dovere e hanno tutelato gli interessi degli agricoltori della Valle d'Aosta nel denunciare alla Procura della Repubblica le manchevolezze riscontrate nel funzionamento della Cooperativa e del Consorzio, - potrà essere considerata giusta se la Procura riscontrerà effettivamente l'esistenza di irregolarità, ma fa presente che, se nessuna irregolarità verrà accertata, ne sarà derivato un discredito infondato per i due Enti.

Ricorda che il marchio per la tutela della fontina è stato concesso in via di esperimento per un periodo di cinque anni e fa presente che compete al Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste decidere in merito al rinnovo della concessione del marchio alla scadenza del suddetto periodo.

Osserva che bisogna, quindi, documentarsi bene e fare molta attenzione prima di propalare certe notizie, perché tali notizie possono nuocere all'interesse dell'economia della Valle d'Aosta.

Rileva che in altre Regioni d'Italia si invidiano alla Valle d'Aosta i vantaggi conseguiti con la concessione dell'autonomia e rammenta la dura lotta sostenuta per il riconoscimento ufficiale della fontina quale formaggio tipico e di origine della Valle d'Aosta.

Ritornando sulla questione dell'esposto inviato alla Procura della Repubblica, dichiara che dirà la Magistratura, dopo aver eseguito i necessari accertamenti, se i membri di minoranza abbiano fatto bene ad inviare tale esposto.

Comunica di essere personalmente sicuro che la Magistratura accerterà che non vi è alcuna irregolarità nelle gestioni del Consorzio e della Cooperativa.

Fa presente, comunque, che il Consiglio deve oggi risolvere un problema di ordine finanziario della Cooperativa Produttori Latte e Fontina e del Consorzio Produttori Fontina, decidendo se la Regione abbia fatto bene, in passato, a venire in aiuto a tali Enti e se debba continuare in tale aiuto.

In merito ai rilievi del Consigliere Manganoni concernenti la questione della legge regionale recante provvedimenti intesi a favorire la costruzione di caseifici, precisa, anzitutto, che i debiti lasciati dalla precedente Amministrazione erano di molto superiori alla cifra di un miliardo e 200 milioni e che i previsti crediti non erano né riscossi, né liquidi, né esigibili.

Contesta poi l'accusa del Consigliere Manganoni di aver violato l'articolo 34 dello Statuto regionale, non promulgando la legge regionale sui caseifici dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ne sanciva la legittimità.

Conferma che, allorquando detta sentenza è stata pronunciata, cioè nel giugno 1956, la legge in questione era ormai superata per le ragioni già illustrate.

Rileva, fra l'altro, che l'articolo 10 della legge regionale prevedeva lo stanziamento nel bilancio regionale della spesa di lire 400 milioni ripartita in 5 annualità di lire 80 milioni ciascuna, a decorrere dall'esercizio finanziario 1955 e fa presente che non era, quindi, possibile promulgare detta legge con forza retroattiva agli effetti finanziari.

Informa poi che la questione era ormai superata anche perché, nel frattempo, l'Amministrazione regionale aveva iniziato la costruzione di una Centrale del latte, con annesso caseificio, in Aosta e di un caseificio a Valtournanche, per cui era evidente che tale legge non aveva più ragione di essere emanata anche per una ragione di ordine pratico.

Conclude affermando che la menzionata accusa mossagli dal Consigliere Manganoni è, quindi, priva di fondamento.

Passando poi ad esaminare gli emendamenti aggiuntivi proposti dal Consigliere Nicco Giulio nella sua dichiarazione di voto, comunica che la Giunta non esclude la possibilità di estendere, in avvenire, ad altri Enti cooperativistici e latterie sociali i benefici proposti a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina e del Consorzio Produttori Fontina, ma non ritiene che il Consiglio debba oggi assumere una deliberazione in tale senso.

In merito alla richiesta di istituire un controllo sull'attività dei Consigli di Amministrazione degli Enti sussidiati, controllo da esercitare ad opera di due Consiglieri di maggioranza e di un Consigliere di minoranza espressamente delegati, rammenta che il controllo sull'attività della Cooperativa Produttori Latte e Fontina e del Consorzio Produttori Fontina viene già effettuato dalla Commissione consiliare nominata a suo tempo dal Consiglio e della quale fanno pure parte due membri della minoranza.

Per quanto riguarda il controllo sull'attività di altri Enti, informa che tale problema per ora non si pone e che si porrà eventualmente, in futuro, allorquando si tratterà di esaminare la situazione di quegli Enti che avranno richiesto e ottenuto contributi regionali.

Conclude, chiedendo al Presidente della adunanza di porre ai voti la proposta di cui ha dato lettura in precedenza.

Il Consigliere NICCO Giulio fa riferimento alla dichiarazione di voto fatta in precedenza a nome dei Consiglieri della minoranza e sottolinea che i due emendamenti aggiuntivi proposti concernono una questione di principio, sulla quale ritiene che il Consiglio debba pronunciarsi seduta stante per le ragioni che illustra.

Insiste, pertanto, affinché detti emendamenti aggiuntivi siano accolti avvertendo che, in caso contrario, i Consiglieri della minoranza si asterranno dalla votazione sulla proposta fatta dal Presidente della Giunta Bondaz.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, dichiara che la Giunta non è affatto contraria sulla questione di principio, perché è pienamente d'accordo che non si possono applicare due pesi e due misure.

Ribadisce, però, che la Giunta ritiene che, sulla proposta di estensione dei benefici ad altri Enti cooperativistici, il Consiglio debba pronunciarsi in un secondo tempo, e cioè allorquando vi saranno Cooperative o Latterie che si troveranno nella situazione della Cooperativa Produttori Latte e Fontina e del Consorzio Produttori Fontina e che richiederanno interventi finanziari alla Regione.

Lo stesso dicasi, egli osserva, per quanto riguarda la proposta di nomina di una Commissione di controllo sull'attività degli Enti che beneficeranno, in avvenire, di contributi regionali.

Il Consigliere SAVIOZ ritiene che il problema dell'estensione dei benefici a tutte le Cooperative e Latterie locali produttrici di prodotti caseari ed il problema del controllo dell'Amministrazione regionale sugli Enti beneficiati si pongano sin d'ora per le ragioni che illustra.

Chiede, quindi, che siano accolti i due emendamenti aggiuntivi proposti dal Consigliere Nicco Giulio a nome della minoranza.

Il Presidente, PASQUALI, comunica che, a sensi dell'articolo 46 del Regolamento interno del Consiglio, occorre mettere prima ai voti i due emendamenti aggiuntivi del Consigliere Nicco Giulio e, successivamente, la proposta formulata dal Presidente della Giunta Bondaz.

Pone quindi ai voti, per alzata di mano, l'approvazione dei suddetti due emendamenti aggiuntivi, richiamando la dichiarazione di voto fatta dal Consigliere Nicco Giulio a nome della minoranza e le dichiarazioni fatte dal Presidente della Giunta Bondaz.

Procedutosi alla votazione, per alzata di mano ( Consiglieri presenti e votanti: trenta ), il Presidente, Pasquali, accerta e comunica che il Consiglio, con voti contrari ventidue e voti favorevoli otto, non ha approvato gli emendamenti di cui si tratta.

Il Consiglio prende atto.

Il Presidente, Pasquali, pone quindi ai voti, per alzata di mano, la proposta formulata in precedenza dal Presidente della Giunta Bondaz.

Procedutosi alla votazione, per alzata di mano (Consiglieri presenti: trenta; votanti: ventidue; astenutisi dalla votazione: otto; voti favorevoli: ventidue).

IL CONSIGLIO

DELIBERA

1°) di approvare l'intervento finanziario della Regione nelle spese straordinarie di impianti, di attrezzature e di esercizio del Consorzio Produttori Fontina e della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta per gli anni 1956, 1957 e 1958, mediante la concessione di contributi straordinari integrativi sino ad un complessivo ammontare massimo di spesa di lire 92.000.000, da finanziare sul capitolo 134 del bilancio preventivo per il corrente esercizio finanziario, da integrare con disponibilità derivanti dall'applicazione dell'avanzo di amministrazione accertato alla chiusura dell'esercizio finanziario 1° luglio 1957 - 30 giugno 1958;

2°) di dare delega alla Giunta regionale per la concessione e la liquidazione dei contributi straordinari di cui al precedente numero 1, in base all'esame dei dati definitivi risultanti alla chiusura della gestione dell'esercizio finanziario 1958 dei Consorzio Produttori Fontina e della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta;

3°) di approvare, in via di massima, l'intervento finanziario della Regione nelle spese di pubblicità a sostegno del prodotto da parte del Consorzio Produttori Fontina, mediante la concessione di contributi regionali facoltativi straordinari da deliberarsi, di volta in volta, dalla Giunta regionale entro il limite massimo di spesa annua dello stanziamento dell'apposito capitolo del bilancio preventivo corrispondente al citato capitolo 134 del bilancio per il corrente esercizio finanziario;

4°) di stabilire che l'Amministrazione regionale esamini la possibilità di intervenire con contributi per il pagamento totale o parziale di interessi per eventuali mutui bancari che la Cooperativa Produttori Latte e Fontina contrarrà con Istituti di Credito.

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Si dà atto che la seduta viene sospesa dalle ore diciassette alle ore diciassette e minuti dieci.

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Letto, approvato e sottoscritto

IL PRESIDENTE

(A. Pasquali)

IL CONSIGLIERE SEGRETARIO DEL CONSIGLIO

(O. Perruchon)

IL SEGRETARIO ROGANTE

(A. Brero)

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Si dà atto che l'adunanza viene riaperta alle ore diciassette e minuti dieci, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, PAREYSON.

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