Oggetto del Consiglio n. 189 del 20 luglio 1967 - Verbale

OGGETTO N. 189/67 - Legge regionale concernente: "Modificazioni alle leggi regionali 12 novembre 1959 n. 5 e 14 maggio 1964 n. 3, recanti norme integrative e di attuazione, in Valle d'Aosta, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956 n. 648, sull'assicurazione obbligatoria contro la silicosi e l'asbestosi. Variazioni al bilancio preventivo della Regione per l'anno finanziario 1967".

Con legge regionale 12 novembre 1959 n. 5, successivamente modificata con legge regionale 14.5.1964 n. 3 per quanto si riferisce alla rivalutazione della retribuzione, la concessione della rendita prevista della legge statale 12.4.1943 n. 455, modificata dal D.P. 20.3.1956 n. 648, è stata estesa nel territorio della Valle d'Aosta a tutti i lavoratori ammalati di silicosi o di asbestosi residenti in Valle d'Aosta alla data di entrata in vigore della legge stessa o che, nati e residenti altrove, vi stabiliscano successivamente la loro residenza, qualunque sia la data di cessazione da lavoro in ambiente silicotigeno.

In applicazione delle due citate leggi regionali, la Regione ha provveduto a corrispondere le rendite ai lavoratori che, riconosciuti affetti da silicosi o da asbestosi, hanno cessato la lavorazione nociva da più di quindici anni, periodo massimo per richieder l'indennizzabilità prevista dalla legislazione nazionale vigente sino a tutto il 30 giugno 1965.

Con l'entrata in vigore del Testo Unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica 30.6.1965 n. 1124, tale "condicio juris" è stata abolita con decorrenza dal 1° luglio 1965 ed, inoltre, le relative rendite per inabilità permanente sono state rivalutate dalla stessa data.

I limiti salariali sono stati, con la citata legge, rivalutati nelle seguenti misure: minimale Lire 570.000 - massimale Lire 1.060.000.

La retribuzione annua da prendere a base per la liquidazione delle rendite è quella percepita dal lavoratore, sia in denaro, sia in natura, nei dodici mesi precedenti alla manifestazione della malattia professionale verificatasi durante il periodo nel quale il lavoratore è stato adibito a lavorazioni silicotigene. Qualora, però, la manifestazione si verifichi (e ciò accade per la totalità, o quasi totalità, dei casi assistiti dalla Regione) dopo l'abbandono delle lavorazioni silicotigene, viene presa a base la retribuzione percepita, sia in denaro, sia in natura, alla data della manifestazione dai lavoratori occupati nella medesima località o nella medesima lavorazione cui era addetto il lavoratore alla data dell'abbandono delle lavorazioni stesse.

Qualora, invece, la manifestazione della malattia si verifichi dopo l'abbandono delle lavorazioni ed il lavoratore, alla data della manifestazione medesima, si trovi occupato in attività soggetta all'obbligo della assicurazione, viene presa a base per la liquidazione la retribuzione che sarebbe servita per la determinazione della rendita, ove la liquidazione fosse avvenuta alla data dell'abbandono delle lavorazioni stesse. Se, però, tale retribuzione risulti inferiore a quella percepita dal lavoratore alla data della manifestazione della malattia, viene presa a base quest'ultima retribuzione.

La liquidazione delle rendite erogate dalla Regione viene effettuata attualmente sulla base del massimale di £. 685.000.

In applicazione del citato Decreto Presidenziale n. 1124, la maggior parte delle rendite gestite dall'Amministrazione Regionale è stata assorbita dall'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni con decorrenza media dal 1° aprile 1966, in seguito alle domande inoltrate all'Istituto suddetto da parte dei singoli lavoratori, tramite i locali Istituti di Patronato.

Pertanto, l'I.N.A.I.L. dovrà provvedere al rimborso all'Amministrazione Regionale dell'ammontare delle rendite anticipate per conto dell'Istituto predetto sino alla data dell'effettivo trasferimento delle rendite a carico dell'Istituto stesso (1° marzo 1967).

Si prevede, tuttavia, che rimarranno a carico della Regione una cinquantina di casi, non riconoscibili dall'I.N.A.I.L. in quanto l'attività lavorativa in presenza di rischio silicotigeno venne svolta all'estero, oppure anteriormente al 2.1.1934 (data in cui entrò in vigore la legge statale per l'Assicurazione contro gli Infortuni).

In applicazione delle norme del disegno di legge regionale, che viene ora sottoposto all'esame ed all'approvazione del Consiglio Regionale, si potrà riliquidare le rendite, a decorrere dal 1° luglio 1965, in base ai coefficienti previsti dalla tabella allegata al Decreto Presidenziale di cui sopra, in modo da equiparare il trattamento regionale a quello praticato dall'I.N.A.I.L..

La maggiore spesa annua che deriverà a carico della Regione, per le pratiche definite, in seguito all'applicazione della ora proposta nuova norma regionale, è prevista in circa Lire 36.000.000 per il corrente anno ed in Lire 17.000.000 per i successivi anni.

Al finanziamento di tale spesa si provvederà come previsto dall'allegato disegno di legge regionale che viene sottoposto all'esame e all'approvazione del Consiglio Regionale.

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Disegno di legge regionale n. 20

REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA

Legge regionale .................... n. .... : modificazioni alle leggi regionali 12 novembre 1959 n. 5 e 14 maggio 1964 n. 3, recanti norme integrative e di attuazione, in Valle d'Aosta, del Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956 n. 648, sull'assicurazione obbligatoria contro la silicosi e l'asbestosi. variazioni al bilancio preventivo della regione per l'anno finanziario 1967.

Il Consiglio Regionale ha approvato;

Il Presidente della Giunta regionale

PROMULGA

la seguente legge:

Art. 1

L'importo della rendita dovuta ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 12 novembre 1959 n. 5, modificata con leggi regionali 14 maggio 1964 n. 3 e n. 4, ai malati riconosciuti affetti da silicosi o da asbestosi in sede di primo accertamento o in sede di successive revisioni, è calcolato, a decorrere dal 1° luglio 1965, in base alle seguenti retribuzioni rivalutate: minimale L. 570.000 annue; massimale Lire 1.060.000 annue.

Art. 2

La rendita dovuta a favore dei superstiti, se l'infortunio ha per conseguenza la morte, è ragguagliata, a decorrere dal 1° luglio 1965, al cento per cento della retribuzione rivalutata a' sensi del precedente articolo 1.

A favore dei superstiti è, invece, corrisposto un assegno una volta tanto.

La rendita e l'assegno di cui sopra sono corrisposti nei casi o negli importi previsti dall'articolo 85 del Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965 n. 1124.

Art. 3

Per la corresponsione agli invalidi riconosciuti affetti da silicosi o da asbestosi, assistiti dalla Regione, è approvata la maggiore spesa annua di Lire trentasei milioni per l'anno finanziario 1967, in aggiunta alla spesa annua di Lire venticinque milioni già stanziata all'apposito capitolo 464 della Parte Spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 1967.

Per il finanziamento della maggiore spesa annua di Lire trentasei milioni, di cui al precedente comma, per il corrente anno 1967 sono approvate le seguenti variazioni al bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 1967:

A) Variazioni in aumento allo stato di previsione della Parte Entrata del bilancio:

- lo stanziamento annuo del capitolo 6 ("Provento quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali, previste dall'art. 2 della legge 29.11.1955, n. 1179") è aumentato di Lire diciassette milioni;

- lo stanziamento annuo del capitolo 41 ("Ricupero di somme sulle spese erogate sui capitoli della Spese correnti del bilancio") è aumentato di Lire diciannove milioni.

B) Variazione allo stato di previsione della Parte Spesa del bilancio:

- lo stanziamento annuo del capitolo 464 ("Spese per l'assistenza - rendite, assegni e concorsi in spese -, agli invalidi colpiti da silicosi o asbestosi sprovvisti di assistenza di invalidità") è aumentato di Lire trentasei milioni.

Art. 4

Per il finanziamento delle spese di assistenza (rendite, assegni e concorsi di spese) agli invalidi colpiti da silicosi e da asbestosi, sprovvisti di assistenza ai invalidità, per gli anni 1968 e seguenti, previste in annue Lire quarantadue milioni, sarà stanziata la spesa annua di Lire quarantadue milioni all'apposito capitolo di spesa dei bilanci di previsione della Regione per gli anni finanziari 1968 e seguenti corrispondente al sopracitato capitolo 464 della Parte Spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1967.

Alla copertura della maggiore spesa annua di Lire diciassette milioni, prevista per gli anni finanziari 1968 e seguenti, si provvederà con i maggiori proventi, già accertati nell'anno finanziario 1967, delle entrate previste al capitolo 6 della Parte Entrata del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1967 ("Provento delle quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali previste dall'articolo 2 della legge 29 novembre 1955 n. 1179").

Art. 5

La presente legge entrerà in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

La presente legge sarà inserta nella Raccolta Ufficiale delle leggi e dei regolamenti della Regione Autonoma della Valle d'Aosta e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Della promulgazione della presente legge sarà dato avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.

Aosta, lì

Mappelli (D.C.) - Finalement, una buona notizia, nel senso che dal mese di luglio - dico finalement, perché abbiamo tribolato fin che abbiamo avuto voglia in questa questione - l'I.N.A.I.L. darà, in base al nuovo massimale, la rendita ai 150.Dobbiamo modificare anche noi il nuovo massimale di rendita per poterlo dare a quella cinquantina; noi, qui vedete che non siamo stati numericamente precisi per il semplice fatto che abbiamo alcune vertenze in pendenza a carico dell'I.N.A.I.L.. Ad ogni buon conto, per quanto riguarda la prima parte dei 150 scaricati all'I.N.A.I.L., siamo a posto perché dal mese di luglio riceveranno la rendita in base al nuovo massimale.

La seconda parte, che a noi interessa e stiamo aspettando comunicazioni da parte della Direzione centrale, è la questione del rimborso di quell'anno che noi avevamo anticipato, cioè dal marzo 1965 al marzo e aprile 1966: dico marzo e aprile perché l'I.N.A.I.L. dice che, in base alla legge, loro dovrebbero dare solo da quando sono state presentate le domande.

Ora, ci sono alcuni Patronati che purtroppo hanno presentato queste domande un po' in ritardo, logicamente che noi prendendo questo... intanto approvando questa legge, questi nuovi, 50 o 48 o 40 che rimangono a questo carico... io ho già provveduto: l'Ufficio del lavoro non aveva potuto compilarmi le domande in base alle nuove paghe orarie dei contratti nazionali del lavoro delle varie categorie, però mi sono rivolto alle varie aziende, fra cui la Nazionale Cogne, per quanto riguarda il settore minerario... e hanno compilato per ognuno un modulo con la rivalutazione delle paghe orarie; dunque noi siamo pronti, passato questo nuovo massimale anche ai nostri, potremo dare quanto hanno acquisito quelli in carico all'I.N.A.I.L..

Prendendo appunto quegli arretrati che l'I.N.A.I.L. ci dovrà, daremo gli arretrati da quando saranno in carico, cioè da marzo-aprile 1966 a tutt'oggi; sarà l'I.N.A.I.L. a darlo a quelli che da oggi hanno già il nuovo massimale. Dal marzo-aprile 1966 a quando è stata emanata la legge, cioè luglio 1965, daremo gli arretrati noi, quindi mi pare che siamo a posto.

Casetta (P.C.I.) - In effetti questo discorso è quello che portavamo avanti, credo, nel mese di gennaio; siamo al mese di luglio, l'abbiamo ripreso tante volte, adesso siamo alla conclusione con una legge. Ci vorranno 40 giorni perché questa legge venga approvata dal Coordinamento, non sappiamo quanto tempo ci vorrà all'I.N.A.I.L. per restituirci quelle quote che noi abbiamo anticipato e sulla base delle quali dovremo poi corrispondere gli arretrati a quelli che rimangono a carico della Regione. Ecco che ritorna ancora valido quindi il discorso dell'anticipazione che noi dovevamo dare a queste 40-50 persone che continuano ancora a rimanere in sanatoria ...(voci)... ma come non si può! Abbiamo detto qui che si poteva, ci siamo assunti l'impegno! Adesso non si può, l'altra volta non si poteva, allora si poteva però.

Nella realtà, però cos'è che verrà? Avremo 48-50 casi, 3 o 4 rimarranno pendenti perché dovremo discuterli, ci sarà la vertenza, non lo so, ma queste 45 persone quando prenderanno gli arretrati del luglio 1965 che dobbiamo dare noi...

Mappelli (D.C.) - ... quando l'I.N.A.I.L....

Casetta (P.C.I.) - ... perché l'avvertenza con l'I.N.A.I.L. per quanto tempo si trascinerà? Diamo una data per queste cose, questa gente sono anni che aspetta!

Mappelli (D.C.) - Non dipende da noi.

Casetta (P.C.I.) - "Non dipende da noi", però qui c'era una decisione di dare un acconto e non è stata mantenuta. Questo è l'impegno che non è stato mantenuto, perché nessuno può dirci quando abbiamo dato 100 mila lire a uno, è un acconto su quanto ti aspetta sulla tua liquidazione.

Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? Allora, se permettete, io vorrei dire due cose: rappresentare al Consiglio che questa legge è un esempio di quanto la legislazione regionale può fare nell'ambito anche dello Stato in quanto... noi abbiamo percorso con questa legge, cioè quella dell'abolizione dei 15 anni, una legge che poi, dopo molti anni, è pervenuta da parte dello Stato, e abbiamo avuto, anche in sede di Congresso, delle critiche spietate al nostro operato; critiche che adesso sono smentite dai fatti. Questo l'ho voluto dire in quanto che la Valle d'Aosta è stata attaccata qualche anno fa su una rivista molto qualificata, che è quella di "Medicina Sociale", per questa legge che il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha emanato per rendere giustizia a operai i quali si vedevano negata una pensione solo perché avevano fatto domanda dopo 15 anni dall'abbandono del lavoro. Ora, oggi la legge dello Stato non ha fatto altro che ricalcare la legge della Valle d'Aosta e di questo effettivamente va dato merito al Consiglio della Valle d'Aosta e questo merito effettivamente è stato appassionatamente seguito ed espresso da tutti i Consiglieri di tutti i Gruppi consiliari appartenenti a questo Consiglio.

Detto questo, io volevo ancora fare una piccola osservazione, cioè dire: noi davamo le rendite con un massimale unico di 685.000 lire annue. Oggi si vorrebbe, si vuole con la presente legge - è un qualche cosa che ho rilevato adesso perciò non l'ho neanche fatto presente all'Assessore - portare le rendite a un minimale di 570.000 lire e a un massimale di 1.060.000. In questo modo noi potremmo trovarci davanti ad un caso che vede decurtata la sua rendita in quanto che cade nel minimale di 570.000 lire. È pericoloso questo, cioè potremmo avere qualche caso che vedrebbe la sua pensione diminuita invece che aumentata ...(voce)... no, non può, la legge è questa, il massimale è 650 mila lire, quello vecchio. Qui c'è un minimale, ci può essere qualche caso che può cadere nel minimale.

Io vi faccio questa osservazione, quindi propongo che il minimale nostro vada sulle 685.000 lire che era il vecchio.

Mappelli (D.C.) - Scusi, Signor Presidente, la sua preoccupazione cade nel momento in cui noi, tramite le aziende, abbiamo rivalutato la paga oraria dei vari lavoratori di quel settore. Questo minimale è uguale a quello dell'I.N.A.I.L. e il massimale anche, dunque quella preoccupazione non dovrebbe esistere.

Montesano (P.S.D.I.) - Non mi sono spiegato, caro Assessore Mappelli, il minimale è il traguardo minimo per avere la legge. Può esistere o non può esistere un caso in cui abbia diritto soltanto alla pensione sulla base del minimale? Questa è la domanda che bisogna farsi. Se esiste questo caso e vi sono dei casi che hanno già presa la pensione col minimale di 685 mila lire, si va a prendere la pensione con 570 mila lire. Io ve lo faccio presente questo, perché vi potete trovare davanti ad un caso... basterebbe un caso per trovarsi a disagio, che un individuo prenda la pensione, oggi migliorata per tutti, che per il suo caso viene a essere decurtata. È così, a mio giudizio, poi il Consiglio decida quello che vuole.

Mappelli (D.C.) - Non può.

Manganoni (P.C.I.) - Su questo massimale e minimale io volevo porre delle domande e chiedo scusa se... mi si potrà dire: "ma queste cose non le avevi capite", se le avessi capite, non farei le domande.

Prima di tutto, questa questione che io non avevo osservato e che ha fatto osservare lei è giusta, io sono d'accordo con lei. È chiaro: 685.000 era il massimale di prima. Dice qui che la liquidazione delle rendite erogate dalla Regione viene effettuata attualmente sulla base del massimale di Lire 685.000. Io quindi sono d'accordo con lei. In più io voglio chiedere questa spiegazione, cioè prima una domanda e poi la spiegazione. Quelli che sono stati passati all'I.N.A.I.L. quand'è che avranno gli arretrati? Io lo so già, risponderà Mappelli: "quando l'I.N.A.I.L. glieli darà". Siccome questi qui non potranno tutti andare all'I.N.A.I.L. a chiedere, e se ne vanno all'I.N.A.I.L. si sa già cosa rispondono: "quelli parlano d'altro", allora penso che se questo passo fosse fatto dall'Assessore, forse l'I.N.A.I.L. non risponderebbe come risponde ai cittadini, specialmente se si è un povero diavolo... in modo di poter sapere quando li riceveranno, è già un anno che se ne parla! Sapere se li riceveranno fra 6 mesi, fra 1 anno, fra 2 anni... quando saranno morti! Allora non interessa più dopo! Quindi accelerino questi versamenti.

Secondo, la spiegazione che io vorrei dall'Assessore Mappelli è questa: minimale di 570 mila lire e massimale di 1.060.000 cosa significa? Che uno che guadagnava meno ha una pensione inferiore e chi guadagna di più ha una pensione superiore, significa questo? Io vorrei che mi si spiegasse, io non ho capito bene cosa significano questi minimali, cioè se la pensione che percepiscono... facciamo un esempio di due persone che hanno la silicosi, 30% di silicosi tutte e due, come rientrano nei 570 minimale e 1 milione? In base a che cosa rientrano in queste due cifre? In base allo stipendio che percepiscono? È questo che io chiedo.

Mappelli (D.C.) - Ti ringrazio per il fatto che tu hai messo a fuoco un problema, di quando l'I.N.A.I.L. darà gli arretrati. Allora, per la cronaca, ti dirò che per la definizione della nuova rendita, gli arretrati a voi e il versamento della nostra anticipazione, per questi tre motivi io, a suo tempo - adesso qui non ho la lettera - ho scritto a Roma alla Direzione Centrale, a Torino e ad Aosta, e tutti i lunedì sollecito queste tre Direzioni per la definizione di questi tre problemi. Mi hanno risposto che è stato risolto dal 1° luglio un problema; io continuerò, tutti i lunedì, a inviare un espresso a queste tre Direzioni affinché definiscano gli altri due, cioè arretrati vostri e rimborso delle nostre anticipazioni.

La questione "massimale 1.060.000" è molto semplice, Manganoni. Tu oggi lavori alla Nazionale Cogne e hai un reddito superiore a 1.060.000, dunque la tua rendita oggi verrà liquidata sulla base massimale di 1.060.000... sì, la pensione mensile verrà liquidata nel giro dell'anno, tu sai che prendono il salario annuo moltiplicato 12, eccetera, poi diviso per 12, è vero, e, in base alla percentuale di invalidità, ti viene una rendita mensile. Allora, tu anche se guadagni il doppio, il triplo, non puoi superare. Cosa significa però il "570"? Che l'operaio edile, addetto alla galleria "X", "Y", nell'anno non ha guadagnato il salario a 570 mila lire, perché disoccupato - per il freddo o ammalato, tutto quello che vuoi - non arriva alle 570.000 di salario annuo; però l'I.N.A.I.L. garantisce e noi dobbiamo fare la stessa questione, dobbiamo garantire almeno quel minimo! Cosa succede invece per i nostri che abbiamo già in carico? Ecco perché, Professor Montesano - io non vedo questa preoccupazione - perché anche chi, diciamo, ha fatto la domanda a noi e non è stato preso in carico all'I.N.A.I.L. per questi due motivi, cioè, riscontrata la malattia prima della legge del 1934 oppure per il secondo motivo che la legge si è riscontrata in Francia o in Belgio - è vero che qui ci sono delle convenzioni ma è un discorso lungo, vedremo di fare delle vertenze, e avanti di quel passo -, però per questi nostri amici che hanno preso e che rimangono a nostro carico, logicamente, loro hanno lavorato prima del 1934, allora noi che cosa è che abbiamo dovuto fare? Abbiamo dovuto prendere la paga oraria, per esempio, del minatore - perché noi liquidavamo tutti sul massimale di 685, indipendentemente, allora erano tutti al massimo, e non c'era il minimo e il massimo - però oggi non possiamo dare a tutti 1.060.000, perché se no allora il Manganoni potrebbe dire: ma io anziché lavorare alla Cogne, lavoro all'Impresa...

Montesano (P.S.D.I.) - Non ho proposto a tutti 1.060.000... 685...

Mappelli (D.C.) - ... no, lo dico io - ma questo è uguale a quello dell'I.N.A.I.L. -, dunque io pensavo di fare uguale alla legge dell'I.N.A.I.L., se vogliamo modificare, modifichiamo pure. Se il lavoratore che non ha lavorato i 12 mesi, ma ha lavorato solo dei dodicesimi, dice: "ma io non ho nessuna convenienza ad andare all'I.N.A.I.L., perché l'I.N.A.I.L. liquida sulla base del salario", e se noi lasciamo a tutti quanti il nuovo massimale di 1.060.000, noi avremo degli squilibri, quindi, per non avere degli squilibri, che cosa abbiamo dovuto fare? Andare in quelle aziende, dove, in base alla qualifica di ogni individuo, qualificato, specializzato, anteriormente al 1934, che abbia lavorato anche in Francia o dove vuole lei, in quei settori, in base al contratto di lavoro... abbiamo preso la nuova paga oraria, in base alle ore di lavoro, in base ai mensili, in base al quoziente annuo e abbiamo rivalutato questa paga oraria. Coloro che avranno uno squilibrio dal 1.070.000 in giù, io penso, sono quasi tutti al massimo, perché voi sapete che con gli ultimi contratti nazionali di lavoro le paghe orarie sono abbastanza alte, non sono forse troppo alte sul piano sindacale ma, diciamo, sono abbastanza alte nel confronto del 1.060.000.

Penso dunque che siano tutti lì. Ecco dunque, la mia preoccupazione dei 570.000 non c'è e noi, secondo me, dovremmo rimanere alla legge nazionale, perché abbiamo inquadrato questa strada e va benissimo e altro non vedo. Noi abbiamo preparato tutto su questa base, cioè in base alle nuove paghe orarie dei vari contratti cioè edili, miniere, eccetera.

Manganoni (P.C.I.) - Adesso ho capito, prima dubitavo, non ne ero sicuro. Qui quindi, per ricalcare i criteri adottati dall'I.N.A.I.L. per la valutazione di queste pensioni, noi creiamo le stesse ingiustizie che l'I.N.A.I.L. ha creato. Facciamo un esempio: io, lo dico, io ho il 24% di silicosi, così percepivo 7.000 di pensione dalla Regione, passato all'I.N.A.I.L., ma io non parlo per me, perché per me non è proprio il fatto che io devo campare con le 7.000 lire di pensione della silicosi, ma io pongo il problema generale per altri, che sono in condizioni finanziarie ben peggiori delle mie. Allora che cosa succede? Facciamo un esempio pratico: io, che supero il milione all'anno prendo il massimo della pensione, cioè fino a 1.060.000; quel poveretto che lavora nelle imprese edili, 6 mesi qua e 3 mesi là, e che non raggiunge il milione, perché arriverà, non so, alle 600.000 lire, o alle 570.000 che come qui è previsto il minimo, quello lì viene a prendere molto meno di me di pensione, avendo anche quello la stessa percentuale di silicosi mia. Questa è un'ingiustizia...

(voce di un Consigliere) - è sempre stata!

Manganoni (P.C.I.) - ... è sempre stata, è vero, però non è detto che noi dobbiamo persistere in questa ingiustizia. Mappelli, tu mi dirai: "ma questa è la legge dell'I.N.A.I.L.", d'accordo, ma noi facciamo una legge regionale e noi non è che con le nostre leggi dobbiamo convalidare le ingiustizie dell'I.N.A.I.L., perché, a mio parere, a tutti quelli che hanno la silicosi, che guadagnino 1 milione, 2 milioni o 200.000 lire all'anno sono tutti ammalati ugualmente e hanno tutti bisogno di un uguale sussidio, non solo, ma quelli hanno bisogno di più degli altri, perché chi ha già lo stipendio alto, se è uno che non li ha sprecati, può avere anche negli anni prima - magari prima di essere collocato in pensione, no, o se continua a lavorare - accumulato, economizzato qualche cosa, che quel poveretto, invece, che lavora due mesi qua, quattro mesi di là ma metà del tempo è disoccupato, quello non può mettersi via quattro soldi per l'avvenire e deve percepire meno dell'altro; non è giusto questo.

Ora, io vi dirò questo e questo è un invito che io vi rivolgo: "noi facciamo una legge regionale, nessuno ci obbliga a seguire la falsariga dell'I.N.A.I.L., no"? È ingiusto, questi criteri dell'I.N.A.I.L. sono ingiusti, perché è sempre il povero tapino che piglia di meno; allora non possiamo stabilire noi questo principio? Tutti quelli che hanno la silicosi, l'asbestosi, che prendono questa pensione, chiamiamola, dalla parte della Regione, perché non li mette l'I.N.A.I.L., percepiscono una pensione uguale, tutti in base alla percentuale della silicosi, non in base allo stipendio o alla paga che percepivano. Perché, scusami un po', Mappelli, se io guadagno due milioni all'anno, tu guadagni mezzo milione all'anno, abbiamo tutti e due il 30% di silicosi, perché devo pigliare più io di te di pensione?

Se andassimo per criteri di giustizia dovrebbe essere l'opposto, ma almeno che prendano tutti uguale, ma non è giusto che chi guadagna di più pigli di più di pensione: ma la silicosi di uno che guadagna di più non è uguale a quella di uno che guadagna meno? Se uno non può più lavorare per o che so io, anche se ha lo stipendio più alto o più basso, ma con quella percentuale di silicosi, si trovano tutti e due nella stessa situazione, anzi quelli che guadagnano meno si trovano in una situazione peggiore!

Allora perché noi dobbiamo darne ancora meno e agli altri ancora di più? Ora, io invito, Mappelli e la Giunta a esaminare questa possibilità, di non convalidare anche noi questa ingiustizia dell'I.N.A.I.L., che dà meno. Qui è sempre il solito sistema, il disgraziato tapino che non ha niente a quello niente - sia chiaro, qui è una pensione - io questi ragionamenti ve li facevo prima, quando si parlava di sussidi nelle precedenti sedute, e qui non si tratta di sussidi, si tratta di un giusto riconoscimento a chi è inabile, però noi constatiamo che la conclusione è sempre la medesima, purtroppo! Al povero tapino si dà sempre meno, più sei povero meno pigli, sia di pensione, sia di tutti i contributi, ma non riapriamo la discussione oggi perché l'abbiamo già fatta l'altra volta, e forse avremo ancora occasione di farla. Allora esaminiamo questa possibilità di stabilire un criterio uguale per tutti, non in base allo stipendio o alla paga che percepiscono.

Mappelli (D.C.) - Illustre Consigliere Manganoni, non è che io non voglia, non posso e lo dimostro subito. Intanto chi è sempre stato preso in carico all'I.N.A.I.L. viene liquidato sulla paga annuale. Io, cittadino valdostano, che appartengo a quella famosa categoria che non supera il 1.060.000 e a cui l'I.N.A.I.L. fino ad oggi liquida sui 6-7-8-900-1 milione all'anno, io anziché rimanere a carico all'I.N.A.I.L. vengo a carico della Regione, in base al tuo affare; allora non quei 150 che noi abbiamo versato all'I.N.A.I.L., ma quei 1.500 che l'I.N.A.I.L. ha a carico, dovremmo prenderci a carico tutti quanti col tuo ragionamento. Perché io non rimango più all'I.N.A.I.L. con 600-700 mila lire, perché adesso sono in pensione e dunque se sono in pensione, non ho più la valutazione del mio salario e in base al mio salario sono stato liquidato e ho la mia percentuale di invalidità e allora chi me lo fa fare, in quanto Valdostano, di rimanere in carico all'I.N.A.I.L. con 600-700 mila lire all'anno, quando la Regione mi garantisce 1.060.000? Io chiedo di venire in carico alla Regione; non si può invertire tutto questo problema, è impossibile! Non è che non si vuole, non si può, scusa! Abbiamo aumentato di 100 milioni questo bilancio, non bastano.

Montesano (P.S.D.I.) - Scusi, Consigliere Manganoni, aspetti un attimo che io do qualche spiegazione in proposito. Ci sono dei silicotici della Regione che sono passati all'I.N.A.I.L. i quali rientrano nella legge dello Stato e hanno chiesto tutti di andare all'I.N.A.I.L., per una garanzia maggiore: perché hanno altre provvidenze accessorie e vengono inquadrati in questa legge nazionale che ha un minimale di 570.000 e un massimale di 1.060.000. Io però voglio rettificare che non si tratta del lavorare o del non lavorare: si tratta di un riferimento alla paga quindicinale, così come viene fatto per gli infortuni. Allora abbiamo i nostri silicotici che passano all'I.N.A.I.L. e sono inquadrati in questo modo. I nostri, che rimangono cioè alla Regione, devono avere anche loro un trattamento analogo a quello dei loro compagni che sono passati all'I.N.A.I.L., altrimenti faremmo delle sfasature, cioè a dire: questi nostri assistiti fino a ieri, che sono passati all'I.N.A.I.L. e hanno chiesto di passare all'I.N.A.I.L. si troverebbero a essere svantaggiati rispetto a quelli che sono rimasti, ai quali verrebbe dato una pensione esclusivamente su massimali. Non so se mi sono spiegato, è vero. Allora cerchiamo, con un certo senso di responsabilità, di perequare tutti nello stesso modo, per non creare quelle differenze che sono determinate dalla articolazione di legge, una dello Stato e l'altra della Regione. Se badassimo soltanto ai casi che riguardano la Regione e ce ne fossero degli stessi che sono passati all'I.N.A.I.L., allora io darei ragione a quello che dice Manganoni, tant'è vero che fu fatto l'altra volta, cioè a dire: fu dato il massimale di 685 mila lire per tutti. Oggi, invece, ci sono degli ammalati della Regione che sono passati all'I.N.A.I.L. e vengono trattati in quel modo, altri ammalati della stessa Regione, cioè gli assistiti dalla Regione, che rimangono assistiti dalla Regione e avrebbero un vantaggio rispetto agli altri che sono passati all'I.N.A.I.L..

Bisogna quindi effettivamente contemperare queste cose, proprio per non danneggiare nessuno e non favorire nessun altro, perciò io proporrei soltanto questo: che i minimali e i massimali fossero mantenuti soltanto con la proposta mia: che il minimale di 570.000 lire fosse portato 685.000 lire ...(voce dell'Assessore Mappelli)... no, ha un significato, Mappelli, perché ci sarà il caso in cui da 650.000 lire lo porterai a 570.000. Io propongo quello, io desidero metterlo a verbale, perché sia ben chiaro questo. Altri che prendono la parola?

Manganoni (P.C.I.) - Innanzitutto non è che uno dice: "va beh, io sto qui, io vado là". Se questo passa all'I.N.A.I.L. poi sta con l'I.N.A.I.L., non va a dire: "poi io vado con la Regione". Noi, la Regione, dobbiamo prendere solamente quelli esclusi dall'I.N.A.I.L., no, la ragione per cui noi abbiamo fatto questa legge era la seguente: l'I.N.A.I.L. non ne riconosce un certo numero, con tutte quelle scuse che sappiamo, allora interveniamo noi della Regione e li diamo noi. Riguardo a quelli che hanno diritto di passare all'I.N.A.I.L., noi Regione diciamo: "caro Signore, tu hai diritto in base alle marchette, all'accidenti, a qualche cos'altro... che so io, di passare all'I.N.A.I.L., quindi te ne stai con l'I.N.A.I.L. e non hai niente a che fare con la Regione". Questo non lo possiamo fare, non è una cosa giusta, io scelgo qui, scelgo là; noi la pensione la diamo a quelli che non hanno diritto, non a quelli che hanno diritto - quelli che non hanno diritto e quelli che hanno diritto di averla con l'I.N.A.I.L., se la vedano con l'I.N.A.I.L.. Io parlerei contro i miei interessi, ma io parlo per una questione di equità, io parlo di equità nel trattamento fra i vari affetti da silicosi... (voce dell'Assessore Mappelli)... tu hai detto prima, Mappelli, che oggi, in base alle tariffe che tu hai consultato, che tu hai guardato, quasi tutti arrivano al milione, hai detto che non c'è nessuno... allora io non dico di tenere buono, no, uguale per tutti il massimo, non so il milione, si può anche ridurre di un po' portandolo a 900.000 lire, 950.000 ...(voce dell'Assessore Mappelli)... ma aspetta un momento, ma ritorniamo un pochino a qualcuno che ha avuto un po' meno, ma, insomma, è una questione di giustizia; noi qui, con la storia di voler ricalcare le leggi nazionali, continuiamo a creare le stesse sperequazioni e le stesse ingiustizie che creano le leggi in campo nazionale, invece, fra i nostri compiti, nel fare le leggi regionali, dovrebbe esserci questo: eliminare quelle sperequazioni, quelle ingiustizie che ci sono nelle leggi nazionali, ma noi qui eliminiamo niente, copiamo quello che hanno fatto gli altri!

Ora, Mappelli, francamente, la tua coscienza che cosa ti dice? È giusto che quel disgraziato che non ha mai avuto un posto fisso, ha dovuto girare nelle imprese, cave di qua, miniere di là, gallerie dall'altra parte, quello deve prendere meno di un altro che ha avuto la fortuna di avere un posto fisso, uno stipendio più alto, eccetera? Ma è giusto questo? Non è giusto. Ora, tu mi dici: "c'è la legge nazionale", anche il Presidente dice: "c'è la legge nazionale", va bene, c'è la legge lo so, ma è mica detto che noi dobbiamo ricalcare quella legge!

Vogliamo per una volta cercare di fare qualche cosa di più giusto che in campo nazionale? Diceva lei, Presidente, adesso: quando noi abbiamo fatto questa legge, ci hanno criticato in campo nazionale, no? E poi dopo hanno riconosciuto che era fatta bene e hanno ricopiato. Bene, io penso che col tempo, ce ne vorrà del tempo perché con gli organismi governativi..., anche in questo campo si addiverrà a un criterio più equo, più giusto e non con le differenze: chi minimale, chi massimale, eccetera, ma si dica: "chi ha questa malattia, che guadagni 10 o guadagni 100, debba avere la stessa pensione, perché le cure di cui ha bisogno sono uguali, sono le medesime per l'uno e per l'altro, salvo che quel poveretto lo si voglia fare crepare prima, gli diamo meno soldi, può curarsi meno e crepa prima, no? Io penso che questi non sono i criteri nostri, possono essere i criteri che hanno ispirato chi ha fatto la legge in campo nazionale, ma non devono ispirare il Consiglio regionale.

Allora, io vi dico, qui è possibile se noi vogliamo, non vogliamo portarli tutti al mille, portiamoli al 900, non so, però facciamo una cosa uguale per tutti. E il fatto del passare... io dell'I.N.A.I.L. voglio passare alla Regione? Ma che voglio! Hai diritto all'I.N.A.I.L. e te ne stai all'I.N.A.I.L.! Noi alla Regione diamo soltanto quelli che non possono passare all'I.N.A.I.L.. Non che quelli possano scegliere!

Mappelli (D.C.) - Guarda, quando tu mi metti davanti alla coscienza, mi fai sempre rimeditare, allora rimeditiamo assieme. Facciamo questo discorso: tu vai all'I.N.A.I.L. perché? Perché tu hai lavorato alla Cogne, io invece ho lavorato in Francia, nevvero che ho lavorato in Francia e non vengo preso all'I.N.A.I.L., però abbiamo tutti e due la stessa età, siamo tutti e due Valdostani, incominciamo tutti e due con la lettera "M", abbiamo tutti e due la stessa età e ce ne andiamo tutti e due in pensione. Tu che non vuoi gli squilibri, cosa succede? L'I.N.A.I.L. ti paga in base alla nuova pensione - e abbiamo tutti e due la stessa percentuale - e ti dà, per modo di dire, 600.000 lire all'anno, 60.000 lire al mese, io no, io sono rimasto alla Regione e, in base al tuo ragionamento, io ne prenderei 700.000. Per te questa è giustizia? Non mi pare. Adesso facciamo un po' l'incontrario, perché può darsi che in questo senso sia vero, ci sarà uno squilibrio, ma sono io che ne guadagno, no? Per me è stata una fortuna di non essere stato preso all'I.N.A.I.L.. Non si può ragionare in questo senso, è mica possibile, Manganoni!

Tu ti riallacci al discorso del Presidente, ma volete modificare il minimo? Modificatelo, io non ho niente in contrario! Se però noi abbiamo incominciato, mi pare, ad andare avanti con la stessa carriola, andiamo avanti sulla stessa carriola, ma non per il fatto che tu passi all'I.N.A.I.L., prendi 10, io rimango alla Regione ne prendo 11, a parte poi il fatto di un'altra cosa che mi è sfuggita tu mi hai detto: anziché 1.060.000, facciamo 900.000, bravo, e allora qui faresti un doppio danno, perché tutti quelli che rimangono alla Regione e che hanno la possibilità di prendere 1.060.000 andrebbero a 900.000... no, Manganoni, non è mica possibile!

Germano (P.C.I.) - Mi pare che il discorso di Manganoni, in linea di principio, sia giusto. Il fatto è che la linea nazionale ci obbliga, in questo caso, a creare delle sperequazioni. Io sono però d'accordo con la proposta del Presidente, questo lo possiamo cambiare, rispetto alla linea nazionale, possiamo aumentare il minimale e quindi è giusto che noi facciamo questo, a correzione di quello nazionale, senza fare sperequazioni.

Manganoni (P.C.I.) - Io devo constatare una cosa: sia chiaro, io dico che non voto questa legge perché ce n'è già voluto che si arrivasse qui! È da mesi e da anni che sollecitiamo, però io osservo questo: per voler seguire le leggi nazionali, noi continuiamo a creare anche qui queste sperequazioni. In più c'è questo: tu mi dicevi che oggi quasi tutti raggiungono il milione, le 900.000; ho detto 900.000, se non volete tenere al massimo, potere anche ridurlo un po' - allora alcuni verranno danneggiati a vantaggio di tutti gli altri - perché per lo più quelli che sono a carico della Regione è gente che ha lavorato un po' in Francia, un po' in Lussemburgo e un po' "all'accidenti" e che quindi come fanno a dimostrare di avere un massimale?

(voce di un Consigliere) - te l'ho già detto, per non svalutare le paghe...

Manganoni (P.C.I.) - ... di quando erano lì, delle ultime che hanno preso qui, anche le basi delle nuove paghe e allora in base a queste nuove paghe, hai detto che arrivano tutti a un milione, hai detto quasi tutti.

Mappelli (D.C.) - Sono tutti superiori ai 570, io non ho la pretesa, la preoccupazione, tant'è vero che dico: volete aumentarlo? Sinceramente per me non credo che ci sia niente, anche perché se il Presidente ha quella preoccupazione, io non ce l'ho e perché non ce l'ho? Perché sono tutti superiori.

Manganoni (P.C.I.) - Allora se non hai quella preoccupazione, accettiamolo no? Se sono tutti superiori, almeno questo è garantito, siamo certi che non si verificheranno quei fatti, però io constato questo: noi qui continuiamo, seguendo la falsariga di quelle, a creare delle ingiustizie, perché il povero disgraziato, il povero tapino è sempre quello che ne piglia meno; ecco, questa è la realtà dei fatti!

Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? Allora, Assessore, lei accoglie le 685.000 lire? Risponda se accoglie o no.

Mappelli (D.C.) - È una proposta, metta ai voti, cosa vuole.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora ritiro, io parlo del minimale, la mia proposta, perché se l'accetta, la faccio, se non l'accetta, la ritiro.

Casetta (P.C.I.) - Sono anch'io d'accordo con la proposta di portare il minimale a 685.000, anche perché ricalcava già la nostra legge. Volevo però chiedere a Mappelli se per gentilezza potrebbe dirmi quando pensa che questa vertenza del recupero degli arretrati, degli anticipi versati verso l'I.N.A.I.L., può andare a definizione, di modo che possiamo oggi, a distanza di 6 mesi dalla discussione avvenuta in questo Consiglio - mi si permetta la testardaggine in questo - poter dare l'assicurazione a quei 40-45-50 assistiti che rimangono alla Regione di quando avranno gli arretrati, perché questo diventa per alcuni - lo dicevamo sei mesi fa - questione di vita o di morte, adesso ne abbiamo alcuni a cui scriviamo e che non ci rispondono neanche più, perché veramente si stanno aggravando: per questa gente, e gli anni passano, lì bastano i mesi non gli anni, per alcuni di questi.

Bordon (D.C.) - Bordon chiede umilmente scusa e ha sentito con piacere tutta la lunga disquisizione che è stata fatta, fa veramente piacere di sentire arrivare il massimale di 685.000 a 1.060.000, fa piacere di poter dare tutto quello che si può, ma per compito suo, siccome noi qui non abbiamo previsto che cosa vuol dire finanziariamente, io richiamo l'attenzione del Consiglio, perché potrebbe anche darsi che il finanziamento non sia sufficiente. Fare quindi attenzione a questo, perché, se noi avessimo saputo, avremmo innanzitutto chiesto agli organi finanziari per sapere quale aggravio apporta al bilancio questa modifica, pertanto, io vi dico che voterò contro se il finanziamento non c'è.

Manganoni (P.C.I.) - Se Mappelli dice che non c'è nemmeno...

Casetta (P.C.I.) - Pardon, nella relazione è detto: "36 milioni per il corrente anno, 17 milioni per i successivi anni" ... (voce)... come non è detto? È detto, sì e allora? Il massimale non comporta nessuna modifica.

(voce dell'Assessore Bordon)

Manganoni (P.C.I.) - In secondo luogo gli storni di bilancio, quando si tratta di spese, ah, lì si possono fare gli storni, ci sono i soldi! Quando si tratta in questo caso di dare ai poveri cristi... qui sorge il problema del bilancio! Ebbene, a parte che il problema del bilancio non viene toccato, perché Mappelli ha detto che non ce ne sono in quelle condizioni e quindi non varia il bilancio, ma, anche se dovesse variare, io penso che come si trovano centinaia di milioni per certe spese - e non entro in merito adesso con le spese - si può trovare anche qualche centinaio di migliaia di lire o qualche milione per dare ai poveri cristi, ai silicotici.

Bordon (D.C.) - La seduta è andata avanti tanto tranquilla fino adesso, è giusto che la si animi un po' perché sennò ci addormentiamo. Io però vi dico che non è giusta questa impostazione che tu stai dando in questo momento, perché con la storia di dare ai poveri silicotici, ai poveri vecchi, è tutto giusto, siamo tutti d'accordo, ma la matematica vale per i poveri silicotici, come per i poveri vecchi. Qui abbiamo passato un provvedimento all'oggetto 188 dove così, tranquillamente, non si è neanche tenuto conto che c'è già un aumento di 30 milioni per l'assistenza ai vecchi bisognosi; ora, abbiate pazienza, questo bilancio è quello che è, voi l'avete definito fasullo, noi ci battiamo perché non sia fasullo, però, arrivati a un certo momento, la matematica fa due e due quattro. È facile presentarsi in Consiglio a fare la bella figura e a chiedere due lune nel pozzo quando se ne può avere solo una. Io vi faccio presente che a un certo momento tutta questa disquisizione fa veramente piacere; è facile dire per colui che viene qui: invece di 10, io vorrei dare 15, ma io vi dico che se i 15 non si trovano, non si possono dare e non ho niente altro da aggiungere.

Germano (P.C.I.) - Abbiamo fatto prima delle cose molto alla svelta, siamo anche in questo d'accordo; le uniche preoccupazioni che ci restano sono quelle esposte dal Consigliere Casetta per gli arretrati e vorremmo che l'Assessore ci dicesse una parola. L'altra volta ci ha detto: "venite nell'Ufficio, vediamo di mandarli via, combiniamo questa riunione, esaminiamolo questo; sono 50 ormai"; dei 50 ce ne sono un tre o quattro che sono quelli che hanno bisogno di questo e allora troviamoci un momento e ci dia una risposta affermativa.

Per quanto diceva Bordon, ha già detto l'Assessore che non cambia niente e allora non facciamo quella discussione, che è inutile. Mentre invece la proposta del Professor Montesano di alzare a 685.000, anche se non cambia niente, perché l'Assessore dice che sono tutti in più, serve a spingere il Governo, lo Stato, ad alzare questi minimali, ed è un'azione che noi facciamo e ne siamo coscienti. Non cambiamo niente, però diamo un'indicazione; quindi io insisterei perché l'Assessore accettasse la proposta di Montesano, che non modifica, però dà un'indicazione diversa dalla legge nazionale e inviterei l'Assessore a darci una risposta sulla questione lì.

Mappelli (D.C.) - Ora, mi pare che le risposte siano due. Prima: per quanto riguarda la questione del rimborso dell'I.N.A.I.L. purtroppo, io mi sono spiegato male o l'amico Casetta era fuori e non ha sentito, io ho detto prima che io ho scritto, a suo tempo, una lettera e qui pregherei ancora una volta, pubblicamente e gentilmente, il Professor Montesano, di prendere di nuovo il treno o la bicicletta, perché io vado in bicicletta anche volentieri, e andiamo a Roma a vedere, o a Torino, a insistere, perché io non so che cosa devo fare di più, visto che scrivo la lettera e tutte le settimane la mando con un espresso alla Direzione centrale - vi potrei dire anche il nome dell'Avvocato, quell'Avvocato che gentilmente ci ha ricevuti - al Dottor. Orsi, Direttore compartimentale di Torino e al Dottor. Mioletti, di Aosta. Io non so cosa devo fare, non posso mica andare lì a prendere ...(voce del Consigliere Germano)... scusate, voi dite gli anticipi, io pensavo di poter arrivare a fare quegli anticipi: perché non ho potuto? Ve lo dico subito. Non ho potuto perché - mi sono interessato - il Coordinamento non mi avrebbe liquidato quella delibera perché noi liquidavamo già i nostri pensionati sulla base del 685.000, cioè con il massimale, cioè il plafond; oltre la legge non permette e io non giustificavo questo anticipo: ecco perché è modificato: adesso che è modificato si può dare tutti gli anticipi che volete, ma prima non potevo: primo.

Secondo: va beh, la questione dei 600, io ringrazio l'amico Bordon che gentilmente ha sottolineato un particolare che senz'altro è da tener sempre presente, ma noi la legge l'abbiamo prevista in questi termini, sul profilo nazionale, e anche sul profilo di spesa; qui, molto chiaramente, voi avete visto che c'è un sacco di milioni in quest'anno finanziario, perché? Per i famosi arretrati, no? E poi invece dopo diminuisce, noi coi 17 milioni liquideremo, mica 17 milioni li prendono in 50, perché anche questo devo dirvelo. Se i 17 milioni li prendessero in 50, mi pare che sarebbe un bel reddito!

C'è anche altro. Qui liquidiamo anche le lastre su questo capitolo e difatti può darsi che chiederemo, su una variazione anche di bilancio, vediamo, perché adesso è tutto in fase di distribuzione, potremo anche trovarci in difficoltà, ma se poi voi ritenete, se il Presidente ritiene che, anziché rimanere su tutto il profilo della legge nazionale, vuol mettere 685.000, io a un certo momento, come dico, non ho quella preoccupazione, perché sono tutti superiori.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora altri interventi? Si passa all'esame degli articoli. Articolo 1 Allora viene modificato con il minimale di Lire 685.000 e rimane il massimale di £. 1.060.000. Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva all'unanimità con 24 voti favorevoli.

Articolo 2

Osservazioni? Chi approva alzi la mano. Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva all'unanimità con 24 voti favorevoli.

Articolo 3

Osservazioni? Chi approva alzi la mano. Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva all'unanimità con 24 voti favorevoli.

Articolo 4

Osservazioni? Chi approva alzi la mano. Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva all'unanimità con 24 voti favorevoli.

Articolo 5

Chi approva alzi la mano. Astenuti? Contrari?

Il Consiglio approva all'unanimità con 25 voti favorevoli.

Si passa alla votazione a scrutinio segreto.

Il Presidente, MONTESANO, - dopo aver accertato e dichiarato che i cinque articoli del disegno di legge in esame sono stati dal Consiglio approvati con cinque separate votazioni per alzata di mano -, invita il Consiglio a votare, a scrutinio segreto, per l'approvazione del sottoriportato disegno di legge regionale nel suo complesso.

Procedutosi alla votazione finale, a scrutinio segreto, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori ALBANEY, CASETTA e LUSTRISSY, il Presidente, Montesano, accerta e comunica i seguenti risultati della votazione:

- Consiglieri presenti e votanti: ventinove;

- Voti favorevoli: ventinove.

Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione, dichiara che il Consiglio ha approvato il sottoriportato disegno di legge regionale concernente modificazioni alle leggi regionali 12 novembre 1959 n. 5 e 14 maggio 1964 n. 3, recanti norme integrative e di attuazione, in Valle d'Aosta, del Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956 n. 648, sull'assicurazione obbligatoria contro la silicosi e l'asbestosi.

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Disegno di legge regionale n. 20

REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA

Legge regionale .................... n. .... : modificazioni alle leggi regionali 12 novembre 1959 n. 5 e 14 maggio 1964 n. 3, recanti norme integrative e di attuazione, in Valle d'Aosta, del Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956 n. 648, sull'assicurazione obbligatoria contro la silicosi e l'asbestosi. variazioni al bilancio preventivo della regione per l'anno finanziario 1967.

Il Consiglio Regionale ha approvato;

Il Presidente della Giunta regionale

PROMULGA

la seguente legge:

Art. 1

L'importo della rendita dovuta ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 12 novembre 1959 n. 5, modificata con leggi regionali 14 maggio 1964 n. 3 e n. 4, ai malati riconosciuti affetti da silicosi o da asbestosi in sede di primo accertamento o in sede di successive revisioni, è calcolato, a decorrere dal 1° luglio 1965, in base alle seguenti retribuzioni rivalutate: minimale L. 685.000 annue; massimale Lire 1.060.000 annue.

Art. 2

La rendita dovuta a favore dei superstiti, se l'infortunio ha per conseguenza la morte, è ragguagliata, a decorrere dal 1° luglio 1965, al cento per cento della retribuzione rivalutata a' sensi del precedente articolo 1.

A favore dei superstiti è, invece, corrisposto un assegno una volta tanto.

La rendita e l'assegno di cui sopra sono corrisposti nei casi o negli importi previsti dall'articolo 85 del Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965 n. 1124.

Art. 3

Per la corresponsione agli invalidi riconosciuti affetti da silicosi o da asbestosi, assistiti dalla Regione, è approvata la maggiore spesa annua di Lire trentasei milioni per l'anno finanziario 1967, in aggiunta alla spesa annua di Lire venticinque milioni già stanziata all'apposito capitolo 464 della Parte Spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 1967.

Per il finanziamento della maggiore spesa annua di Lire trentasei milioni, di cui al precedente comma, per il corrente anno 1967 sono approvate le seguenti variazioni al bilancio di previsione della Regione per l'anno finanziario 1967:

A) Variazioni in aumento allo stato di previsione della Parte Entrata del bilancio:

- lo stanziamento annuo del capitolo 6 ("Provento quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali, previste dall'art. 2 della legge 29.11.1955, n. 1179") è aumentato di Lire diciassette milioni;

- lo stanziamento annuo del capitolo 41 ("Ricupero di somme sulle spese erogate sui capitoli della Spese correnti del bilancio") è aumentato di Lire diciannove milioni.

B) Variazione allo stato di previsione della Parte Spesa del bilancio:

- lo stanziamento annuo del capitolo 464 ("Spese per l'assistenza - rendite, assegni e concorsi in spese -, agli invalidi colpiti da silicosi o asbestosi sprovvisti di assistenza di invalidità") è aumentato di Lire trentasei milioni.

Art. 4

Per il finanziamento delle spese di assistenza (rendite, assegni e concorsi di spese) agli invalidi colpiti da silicosi e da asbestosi, sprovvisti di assistenza ai invalidità, per gli anni 1968 e seguenti, previste in annue Lire quarantadue milioni, sarà stanziata la spesa annua di Lire quarantadue milioni all'apposito capitolo di spesa dei bilanci di previsione della Regione per gli anni finanziari 1968 e seguenti corrispondente al sopracitato capitolo 464 della Parte Spesa del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1967.

Alla copertura della maggiore spesa annua di Lire diciassette milioni, prevista per gli anni finanziari 1968 e seguenti, si provvederà con i maggiori proventi, già accertati nell'anno finanziario 1967, delle entrate previste al capitolo 6 della Parte Entrata del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1967 ("Provento delle quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali previste dall'articolo 2 della legge 29 novembre 1955 n. 1179").

Art. 5

La presente legge entrerà in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

La presente legge sarà inserta nella Raccolta Ufficiale delle leggi e dei regolamenti della Regione Autonoma della Valle d'Aosta e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Della promulgazione della presente legge sarà dato avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.

Aosta, lì