Oggetto del Consiglio n. 219 del 18 settembre 1967 - Resoconto
OGGETTO N. 219/67 - Proposta di modifica della legge regionale 30.11.1965, n. 24, recante: "Provvidenze regionali per la ripresa dell'industria edilizia, nel settore dell'edilizia economica e popolare".
Montesano (P.S.D.I.) - Chi illustra la mozione?
Fillietroz (U.V.) - Questa mozione ha lo scopo di aggiornare e anche ampliare minimamente la legge del novembre 1965 che, effettivamente, non è ancora stata applicata. Ora questa applicazione due anni dopo evidentemente viene ad escludere molti di quelli che avrebbero avuto i benefici allora, perché quel massimo di 1.400.000 agli effetti del reddito imponibile naturalmente adesso con l'evoluzione economica, con la svalutazione della moneta, con l'aumento degli introiti e l'aumento dei salari, ed i vari emolumenti degli operai, fa sì che, effettivamente, molti vengono ad essere esclusi.
Ora si chiede questo aggiornamento, si propone questo aggiornamento perché mi sembra che sia una cosa abbastanza regolare, anche perché, finora, ci sono ancora tutti i fondi del 1946 e del 1947 e quindi, agli effetti economici, agli effetti del bilancio, non è una grande spesa.
Del resto noi sappiamo che una famiglia che abbia oltre al capofamiglia anche un figlio o un membro della famiglia che abbia un minimo reddito, che lavori temporaneamente o stagionalmente, l'importo oltrepassa l'imponibile, oltrepassa 1.400.000. E questo anche agli effetti degli artigiani - va ben, gli artigiani non denunciano, pare che la maggioranza degli artigiani sia sotto gli 800.000 di denuncia, ma bisogna vedere l'accertamento definitivo, perché, se noi guardiamo l'accertamento definitivo, naturalmente molti artigiani oltrepassano gli 800.000, perché le denunce, come di tutte le categorie, sono quelle che sono, ma poi ci sono gli accertamenti d'ufficio e quelli che valgono sono gli accertamenti d'ufficio. Naturalmente bisognerebbe prevedere, aggiungendo alla dizione delle modifiche degli articoli, bisogna prevedere pure il finanziamento, si potrebbe aggiungere un articolo, in cui mettere che: "Alla copertura di una ulteriore maggiore spesa derivante dall'aumento del reddito lordo complessivo, di cui alla precedente modifica dell'articolo 4 della legge 30.11.1965 n. 24, si provvederà, per l'esercizio 1967, con i fondi stanziati all'articolo 148, spesa che presenta sufficiente disponibilità e, per gli esercizi futuri, adeguandola all'apposito stanziamento, alla maggiore spesa prevista da questa legge".
Caveri (U.V.) - Cette loi, nous pouvons affirmer, sauf erreurs - et si ce n'est pas vrai la Junte peut nous corriger - mais cette loi n'est pas appliquée; pratiquement c'est une loi qui n'est pas réalisée.
Si les renseignements qu'on m'a donnés sont exacts, il n'y a que deux personnes dans la Vallée d'Aoste qui ont pu jouir des bénéfices de cette loi. Pourquoi? Parce que la banque prétend que les constructeurs doivent avoir bâti, fini de bâtir la maison, seulement alors peuvent intervenir les bénéfices de la loi.
Et alors l'esprit de notre loi a été complètement trahi parce que nous pensions que cette loi devait servir, avant tout, aux ouvriers, aux dépendants de l'agriculture, aux artisans, aux dépendants du commerce, etc., etc. qui n'avaient pas de moyens, ou très peu de moyens. Au lieu, avec ce système - instauré par la banque qui prétend qu'on puisse jouir des bénéfices de la loi seulement quand la maison est construite - avec ce système, ce ne sont que les plus riches qui peuvent avoir des bénéfices de la loi et ceux qui sont moins riches ne peuvent pas jouir des bénéfices de la loi.
C'est pour cela que j'ai dit que l'esprit de la loi a été complètement trahi ou, pour le moins, il a été raté. De manière que notre loi - j'ai dit notre loi parce que nous sommes nous qui l'avions proposée les premiers - l'esprit de la loi est complètement abandonné et relié de manière qu'il y a un mécontentement énorme de la part de ceux qui pensaient de jouir des bénéfices de cette loi et qui pensaient de pouvoir faire une maison avec pas trop de sacrifices de leur part.
Germano (P.C.I.) - Ma io ribadisco quanto ha già detto l'On.le Caveri cioè che la mozione solleva due questioni: però, in questi due mesi e 10 giorni che sono trascorsi, sono venute fuori altre questioni sul come viene applicata la legge.
Ora, gli uffici sono in leggero ritardo, diciamo così, sono in ritardo di un quadrimestre, però sono alla fine del 1966: tre quadrimestri sono stati assegnati, 212 domande sono state accolte. Però i mutui sono stati concessi dalle banche a 2 su 212: evidentemente si crea quella situazione, denunciata già dall'On.le Caveri, che alcuni hanno avuto degli acconti dalle banche, ma pagano gli interessi e, praticamente, invece di aiutare quelli che non hanno, si verifica che possono usufruire di questi mutui quelli che hanno, quei pochi che hanno già 5 milioni o hanno beni immobili superiori ai 5 milioni e si accontentano di cominciare a pagare gli interessi, interessi che deve, secondo la legge, pagare l'Amministrazione regionale.
Io credo che, ho esaminato la questione, credo che tutto derivi dal tipo di convenzione che si è fatta con la banca: cioè noi abbiamo fatto una convenzione, cioè la Giunta ha fatto una convenzione con la banca dove sono state accettate tutte le regole bancarie, non si è modificato nulla. Non è che sia irregolare quello che avviene; dal punto di vista della banca è regolarissimo, perché rispetta quelle che sono le regole bancarie: concede dei soldi quando c'è una garanzia, quando uno ha una proprietà oppure li concede quando può ipotecare, oppure li concede quando ha la fideiussione dell'Ente Amministrazione.
Quindi, quello che occorre cambiare, nella legge vi sono queste modifiche che sono importanti perché, effettivamente, quello che diceva Fillietroz è giusto: un operaio della Cogne che abbia un figlio apprendista supera il milione e 400 all'anno; un operaio della Cogne che abbia un figlio apprendista supera già questo, quindi una grande massa viene esclusa. Non ha la stessa importanza per gli artigiani per quella questione della situazione delle denunce, ma quello che occorre cambiare è la convenzione con la banca: la banca deve anticipare su garanzia della Regione, bisogna stabilire una determinata formulazione; non so, che per i riammodernamenti, gli allargamenti, le ricostruzioni, per esempio, ci sia subito l'anticipo di 1 milione, di modo che chi fa i riammodernamenti possa almeno acquistare il materiale per fare questo. Per chi, invece, vuol costruire, che sia un anticipo più rilevante, perché questo arriva fino ai 5 milioni; ci sia un anticipo di 2 milioni, oppure ci siano altre soluzioni: che la banca paghi le forniture, che la banca paghi l'impresario che costruisce e che non sia più il povero cristo che non ha i soldi che deve andare a cercarli e quindi che si modifichi quello che è lo spirito della legge.
Io non so se qui, in questa sede, si potrà trovare la soluzione; è certo che così crea il malcontento che crea; non può andare avanti in questo modo, deve essere modificata. Secondo me, quello che deve essere modificato non è la legge, ma è la convenzione con la banca. Quindi non so se troveremo qui, immediatamente, così, una soluzione oppure - era stata nominata a suo tempo una Commissione apposita per questo - se non sia il caso di riunire la Commissione che trovi delle soluzioni che diano l'avvio all'applicazione di questa legge che è importante, che è aspettata, pensate, da 212 nuclei familiari che, se questa legge fosse applicata, si costruirebbero o aggiusterebbero la casa; di queste 212 le domande accolte sono soltanto due. Nei giorni che verranno potranno diventare tre, quattro, cinque, ma la gran massa si trova in questa situazione.
Quindi ci vuole un rimedio per risolvere questo problema.
Savioz (P.C.I.) - Io mi riferivo solo un momento alla situazione che è venuta a determinarsi nell'ambito della Cogne, in quanto che vivo lì dentro.
Di tutte le domande presentate dai dipendenti degli stabilimenti Cogne un buon 80% è stato respinto in quanto che il reddito supera le 900.000 lire annue; il rimanente non ha avuto nessun contributo per i motivi adesso illustrati dal Consigliere Germano.
Quindi, in fondo, questa legge - che noi credevamo, noi pensavamo che avesse potuto aiutare a risolvere determinate situazioni, non solo, ma anche a portare un certo incremento nell'edilizia, per garantire lavoro in quel campo in quanto che c'è effettivamente una diminuzione - purtroppo non ha dato dei risultati positivi. Quindi da qui nasce la necessità non soltanto di aumentare da 900.000 a 1.400.000, ma anche l'altra questione: quella inerente alla convenzione con la banca che è la più importante. Se no abbiamo una legge, abbiamo dei fondi depositati, in bilancio ci sono le somme, ma non si ha la possibilità di usufruirle e nessuno ne avrà beneficio. Quindi riterrei che fosse necessario, senz'altro, penso che la proposta di riunire la Commissione per esaminare attentamente quel problema e per riportarlo ad un futuro Consiglio, in modo che quei 212 che hanno già fatto la domanda e gli altri che se la sono vista respingere per il semplice fatto che alla fine dell'anno hanno totalizzato 950.000 lire di stipendio, tutto andrebbe a risolversi in un modo migliore insomma.
Fillietroz (U.V.) - Io, richiamando quanto ha detto Germano, vorrei fare presente che la soluzione potrebbe essere questa: cioè quella di stabilire, di comune accordo con la banca, prevedendo nella convenzione una consulenza tecnica paritetica, in maniera che sicuramente la valutazione sia reale, perché le banche, naturalmente, valutano sempre poco i beni agli effetti della garanzia. Sarebbe sufficiente... ad ogni modo agli effetti della perizia, se ci fosse anche il perito dell'Amministrazione regionale, unitamente al perito dell'Istituto di credito, evidentemente si sarebbe più o meno sicuri di avere una perizia che è reale. Se no le banche, i periti delle banche hanno ordine, probabilmente, di valutare molto meno avendo delle garanzie superiori, hanno lo scopo di avere delle garanzie superiori.
Quindi nella convenzione si preveda una consulenza tecnica paritetica e allora si eliminerebbe ciò che è l'inconveniente della nuova applicazione di questa legge.
Per il rimanente io insisto ancora di portare il limite a 2 milioni, perché, effettivamente, gli introiti ormai sono aumentati, sappiamo, i salari sono aumentati, non siamo più aggiornati. Se nel 1965, non so, l'80% dei bisognosi, dei lavoratori bisognosi potevano beneficiare di questa legge, adesso ormai ci sarà il 50%, neanche.
Bordon (D.C.) - Se queste giuste critiche si rivolgessero solo alla mia persona vi assicurerei che in tre minuti - e farei felice il Consigliere Andrione, perché sarei veramente telegrafico - vi direi nominiamo la Commissione, fate tutto quello che meglio credete, perché, giustamente, il Consiglio è l'organo tecnico, è l'organo competente per risolvere queste carenze e pertanto sarebbe la soluzione più spiccia.
Però io verrei meno al mio dovere se facessi questo. Verrei meno, in particolare - perché è giusto che il Consiglio sappia il lavoro che fanno gli uffici preposti a questo lavoro - a questa legge qui, ed è giusto che sappia il lavoro che fa la Commissione, che la Commissione ha fatto per tutto questo. Quindi io chiedo venia, ma siccome è un po' troppo facile dire che sarebbe bene portare il limite da 1.400.000 a 2.000.000, è un po' troppo facile il dire che sarebbe bene che quella convenzione, invece di essere impostata così, venga impostata in un altro modo: bisogna per forza che ci leggiamo alcuni dati, perché, grazie a Dio, qui si tratta di cifre e da qui non si può scappare.
Allora, come prima osservazione, io vi vorrei fare osservare che la legge che regola tutto questo insieme di domande, ovviamente, è logico, è la legge del 1965, che è stata successivamente modificata, perché voi ricorderete che, fin dal 15 settembre 1966, noi abbiamo dovuto apportare alcune modifiche a questa legge, legge che, dice il Consigliere Caveri, è la nostra legge. Sì, nostra del Consiglio regionale, proposta dalla Giunta Caveri, ma se c'è del buono nella legge come c'è del cattivo, la legge è di tutto il Consiglio regionale e quindi non è che io voglia andare a vedere le eventuali carenze che ci sono sulla legge del 1965 per attribuirle a voi e prendere soltanto il buono, ma è giusto che si osservino le cose così come sono, perché è inutile stare lì a voler caricare delle carenze o determinate mancanze alla Giunta attuale, mentre potrebbero essere anche attribuite all'altra Giunta.
Fatta questa precisazione, quindi, la legge del 1965 noi l'abbiamo dovuta variare, innanzitutto, fin dal 15 settembre del 1966 e basterà che voi prendiate la legge per vedere quali sono state le modifiche che abbiamo apportato.
Una modifica di grande sostanza perché dai 20 milioni che avevate stanziato voi e noi ne abbiamo stanziati 40, per cui il capitale complessivo mutuabile dalle banche invece di 500 milioni è diventato un miliardo: prima variazione fatta.
Poi ce ne sono delle altre variazioni, delle variazioni che riguardano determinate categorie: ci siamo accorti subito che determinate leggi, perché tutte, anzi vorrei dire le leggi quando vengono poi applicate, ad un certo momento, dimostrano determinate carenze. Se voi andate a vedere le variazioni vedrete che abbiamo dovuto mettere gli artigiani, se non sbaglio, della bassa Valle, o di un'altra zona che avevamo escluso; praticamente sono state apportate delle variazioni.
Arrivati a questo punto, oggi come oggi, si applica la legge che è in funzione dal 15 settembre 1966. Quindi, stabilito questo punto di partenza, perché è in base a questo che gli uffici competenti e la Commissione decidono quando le domande debbano essere accolte, possiamo passare alla seconda fase.
E la seconda fase è una fase molto interessante, perché io mi chiedo qual è il Consigliere regionale che siede qui dentro e che non vorrebbe vedere snellire questo, quando poi in bilancio ci sono i 40 milioni che sono disponibili. Quindi più presto verranno spesi e più presto verranno accontentati questi richiedenti, soddisfatte queste domande; noi ne saremo tutti felicissimi.
Allora, incominciamo a parlare di lire: da 800.000 lire a 1.000.000 di reddito massimo degli artigiani e si chiede il passaggio da 1.400.000 a 2.000.000 per il reddito massimo dei lavoratori subordinati. Allora, in uno studio fatto dai competenti Uffici, quindi non mio, in proposito si precisa che le domande, pervenute a tutto il 31 agosto 1967 per i mutui, ammontano a 367, di cui 71 per gli artigiani, 289 per i lavoratori subordinati e 7 per i pensionati, con un onere che, se viene calcolato in una media di 5 milioni o di 3 milioni: 5 milioni per gli operai e 3 milioni per i pensionati, ammonta a circa 1 miliardo 821 milioni. Quindi tutte queste domande richiederebbero questo capitale, non come 40 milioni, ma come capitale globale. Credo di essere stato sufficientemente chiaro.
Allora, vediamo un po', le domande in attesa di assegnazione di mutuo risultano così ripartite in base alle varie zone. Voi sapete che c'è una zona A): le domande pervenute sono state 133: 23 per gli artigiani, 105 per i lavoratori e 5 per i pensionati. La zona A) comprende i Comuni di Aosta - lo dice la legge, ma è giusto che io lo ripeta -, Charvensod, Gressan, Jovençan, Pollein, Gignod, St. Christophe, ecc. E le domande, quindi, sono suddivise fra artigiani, ecc. Poi abbiamo il numero di domande pervenute, perché c'è un'altra distinzione per nuovi alloggi, per sistemazione di fabbricati già esistenti e per queste due voci qui noi avremmo avuto per costruzione di nuovi alloggi: gli artigiani ne hanno richiesti 6 per 35 milioni; i lavoratori subordinati ne hanno richiesti 67 per 335 milioni.
Per la sistemazione di fabbricati già esistenti: artigiani domande 4 per 20 milioni; lavoratori subordinati 21 per 105 milioni; pensionati 1 domanda per 3 milioni.
La zona B) che comprende tutti i restanti Comuni che io non ho elencato prima, hanno presentato per l'acquisto di nuovi alloggi: artigiani 3; lavoratori 7, cioè totale 10. Costruzione di nuovi alloggi: artigiani 22; subordinati 55; pensionati 1. Per sistemazione di fabbricati già esistenti: artigiani 12; lavoratori 34 e pensionati nessuno.
In conclusione il riepilogo è questo: la zona A) ha richiesto, ha presentato 233 domande per 1.153.000.000 e la zona B) ne ha presentate 134 per 668.000.000; quindi il totale, ripeto, a conforto di quanto detto prima: le domande presentate sono 367 per 1.821.000.000.
Ora, che cosa succede? Noi, oggi come oggi, avremmo una carenza di fondi per soddisfare queste domande, perché noi potremmo arrivare coi nostri 40 milioni a coprire fino a un miliardo, perché i 40 milioni ci permettono di dire alle banche: date fino ad un miliardo, perché i 40 milioni vengono distribuiti per 20 anni, noi dovremmo tirare fuori 800 milioni.
Siamo d'accordo, Germano, perché lo seguiamo un po' di più noi due questo. Sì ma sono due, ma gli altri, questa parte qui è solo per quello che resta ancora in sospeso, per cui ci verrebbero a mancare 800 milioni. Aspettate, vado avanti: la carenza di fondi di 806 milioni, rispetto alle domande pervenute fino a tutto il 31 agosto 1967, è destinata a subire un ulteriore incremento valutabile nell'ordine di circa 300 milioni. Cioè si dice: se oggi noi siamo arrivati al 31 agosto 1967 e mancano già 800 milioni, se, come pensiamo, perverranno successive domande, si prevede che chiedano per altri 300 milioni...
Germano (P.C.I.) - ...allora queste 367 domande? Queste sono più delle 212 assegnate...
Bordon (D.C.) - Sì signore, sono ancora lì, adesso io poi ne do una copia di questo, così lo avete anche voi...
(voce di Germano)
...aspetta, poi lo vediamo dopo, a lume di naso, perché l'essenziale, la risposta che io voglio dare a voi è questa: arrivare innanzitutto a fissare, a stabilire se sia bene o male questo aumento da voi proposto, perché la conclusione è questa: dunque, la carenza di fondi di 800 milioni rispetto alle domande pervenute fino a tutto il 31 agosto è destinata a subire un ulteriore incremento valutabile nell'ordine di circa 300 milioni per la copertura delle domande di mutuo agevolato che perverranno alla Regione nel terzo quadrimestre del 1967.
Per quanto concerne i lavoratori subordinati, si ritiene che l'aumento dei redditi proposto abbia a determinare l'esclusione - e ne siamo convinti e lo vedremo - abbia a determinare l'esclusione dall'assegnazione di mutui dei lavoratori meno abbienti, in quanto i medesimi, pur fruendo di un maggiore punteggio per il reddito prodotto, beneficiano di poco punteggio per l'anzianità di lavoro a tutto vantaggio dei lavoratori che, beneficiando di un maggior reddito, avranno presumibilmente conseguito una maggiore anzianità di lavoro per la quale è prevista l'assegnazione di 0,50 punti per ogni anno di attività.
Non ho bisogno di ripetere questo perché mi sembra sufficientemente chiaro; ma in altre parole il discorso è questo: ma se noi abbiamo già un sacco di domande, quando c'è una limitazione fino ad un milione e 400, è presumibile che se noi lo portiamo a due milioni questo 1.400.000, farà affluire un grande numero di domande, perché molte altre verranno incluse. Che cosa si verificherà? Quello che voi avete capito! Perciò non c'è niente di trascendentale, per cui noi potremmo avere, per esempio, degli operai che hanno presentato domanda e che, purtroppo, aspettano da diversi mesi; perché poi in questa legge ci sono delle cose che, effettivamente, non si possono criticare, perché io criticherò una cosa quando potrò dare un suggerimento che sostituisca quella mancanza. Ma io vorrei sapere se, per esempio, in questa legge, voi vedete che sono dei lavoratori che hanno presentato le domande. Ad un certo momento, noi, per il primo quadrimestre del 1966, faccio un esempio: uno è arrivato tredicesimo o 14° e noi riusciamo solo a farne passare 12, per esempio; questo 13° e 14° riceverà una lettera in cui gli si dice: "Lei è 14°, quindi ha molta speranza che nel 2° quadrimestre possa venire a galla, ma se, per disgrazia, si arriva ad un certo numero di domande...
(...voce in aula...)
...pardon, ma tutti quanti, li dobbiamo avvisare, perché, ad un certo momento, per forza! Perché poi il brutto è questo perché, se fossero 100 le lettere che partono, e ce ne fossero 80 con le quali l'Assessore alle Finanze, per avere dei voti di preferenza, può dire: "Signori siete ammessi a mutuo" ma, purtroppo, è tutto il contrario! Purtroppo bisogna dire soltanto a 10 o 12: "Siete ammessi" e agli altri si deve dire: "Aspettate con calma lì, che arriverà il vostro turno". Ma il brutto è questo che, quando arrivassero altre domande - ero arrivato a questo punto - e ci fossero degli operai che, ad un certo numero di anni di lavoro, e quello là che era 14°, ad un certo momento, riceve una seconda lettera ed è diventato 22° e aspetta altri 4 mesi! Ma perché? È logico, questa è la legge, tanto è vero che, parlando con amici e Consiglieri che saggiamente si interessano di questo problema e vivono anche delle nostre difficoltà, che cosa si è detto? Che, ad un certo momento, bisognerebbe arrivare e dire che colui che ha presentato la domanda e da due anni aspetta - visto che la legge continua a funzionare in questo modo - abbia almeno alcuni punti anche lui, perché se no non riuscirà a passare, sempre che gli vengano altre occasioni.
Per cui, secondo me, la soluzione, io non avrei aderito immediatamente alla soluzione di Fillietroz, che così, tambour battant, dice: "Siamo a settembre, tanto denari ce ne sono, quei vituperati denari di bilancio, vero, quindi prendiamo da lì e schiaffiamoli là".
Io avrei detto no, riuniamo la Commissione, come dite voi, studiamo pure, facciamolo partire dal 1° gennaio; eventuali aumenti di denaro nello stanziamento li metteremo nel bilancio di previsione del 1968...
(...voce in aula...)
Fillietroz (U.V.) - ...non sono ancora stati spesi...
Bordon (D.C.) - Sì che sono stati spesi, perché adesso arriviamo anche lì, Avv. Fillietroz, arriviamo anche lì; non per merito mio arriviamo anche lì, ma per merito di quelli che di questo si occupano. Ma non è finito ancora, perché, se si vuole discutere seriamente siamo tutti felici, perché, se si può trovare una soluzione, perché vi garantisco che i più scontenti di questa legge sono quelli che devono applicarla la legge, perché non è certamente facile applicarla. Però, detto questo per gli operai, quindi a me pare che non sia il momento molto opportuno, quando noi abbiamo ancora 200-300 domande da soddisfare. Di chi? Di quelli che hanno 1.400.000; io chiedo anche quelli che hanno 2.000.000 e arriva un'altra valanga, quelli lì probabilmente, se sono già 1.400.000 perché forse hanno meno anzianità di lavoro, hanno meno anni di carriera e quindi gli altri che hanno più punteggio passano loro davanti, io non so come farebbero ad andare avanti e vorrei vedere se, effettivamente, si aiuta chi ha più bisogno, cioè chi ha 1.400.000 o chi ha due milioni.
Ma su questo tutti insieme ne possiamo parlare e possiamo vedere quello che si può fare.
Seconda battuta: gli artigiani, il cui reddito non è di facile controllo e accertamento, per gli artigiani si fa presente che, in relazione agli accertamenti effettuati dalla Cassa Mutua Artigiani nel 1965, la Vanoni, gli artigiani iscritti alla Mutua ammontano a 2.507 unità, di cui 1.481 unità sono esenti da Ricchezza Mobile, 80 unità hanno un reddito che va fino a 200.000 annue, 539 unità con un reddito che va da 200.000 a 500.000 e 245 unità con un reddito che va da 500.000 a 800.000; 2.345 unità, quindi, con un reddito che va fino a 800.000; 72 unità con un reddito da £. 800.000 a un milione; 5 unità con un reddito da 1.000.000 a 2.000.000 e 6 unità con un reddito che va oltre i 2 milioni.
Praticamente, quindi, - e mi avvalgo - ...praticamente, quindi, di questo aumento ne beneficerebbero 72 artigiani, che andrebbero da un reddito di 800.000 a 1.000.000.
Quindi questi sono i dati che io ho voluto sottoporvi per rispondere, innanzitutto, a questa mozione. Adesso, per rispondere a quanto dice l'Avv. Fillietroz, io, naturalmente, devo leggervi altre cifre.
Dice l'Avv. Fillietroz: "Non si è dato niente fino adesso", ma l'Avv. Fillietroz deve sapere e non lo sa - è logico che non lo sappia, perché non se ne interessa, non lo segue mica lui questo, quindi è logico, come non lo sanno tutti gli altri Consiglieri - il numero delle pratiche ammesse a mutuo per l'anno 1966, ripartite per settore di investimento e per Istituti di credito finanziatori. Dunque, abbiamo nel 1° quadrimestre del 1966 - mi spiace di darvi noia, però quelli che questi quadri hanno fatto e che hanno fatto il conseguente lavoro, io penso che saranno lieti che il Consiglio possa valutare quello che hanno fatto fino adesso - allora abbiamo nel settore dell'investimento "acquisti alloggi per la zona A)": all'Istituto S. Paolo per il primo quadrimestre sono state mandate tre domande per un importo di 15 milioni; nel 2° quadrimestre altre 3 domande per 15 milioni, nel 3° quadrimestre del 1966 altre 4 domande per 20 milioni. Alla Cassa di Risparmio: 2 domande, 3 domande, 2 domande per, complessivamente - vi leggo il totale, se no guai - 35 milioni.
In conclusione: per gli acquisti di zona A), per la zona A) acquisto alloggi, sono stati inviati agli Istituti, ai due Istituti bancari - sono sempre i medesimi, io non ve li ripeterò più - 17 domande per 85 milioni.
Per l'acquisto di alloggi della zona B), sempre a questi due Istituti, sono state mandate, per quei tre quadrimestri, 18 domande, per un importo di 79.950.000.
Per le costruzioni di alloggi zona A), sono state mandate 34 domande per 166 milioni e 550 mila.
Per le costruzioni di alloggi per la zona B), sono state mandate 33 domande per 155.500.000.
In conclusione, sono state mandate in totale: 64 domande per 309.500.000.
Per la sistemazione alloggi nella zona A) sono state mandate in totale: 33 domande per 132.310.000.
Per la sistemazione alloggi nella zona B) sono state mandate 35 domande, pardon, 33 domande per 124.050.000. Per cui i riepiloghi vari sono questi:
- all'Istituto S. Paolo sono state mandate 107 domande per 498.560.000;
- per la Cassa di Risparmio 486.700.000.
In conclusione: 218 domande per 985. Voglio precisare solo una cosa per cortesia, per essere preciso: queste domande sono state mandate alla banca, quelle del primo quadrimestre il 30.4.1967; quelle del secondo quadrimestre il 15 luglio del 1967 e quelle del terzo quadrimestre - che anche vi ho letto adesso - andranno il 20 settembre. Quindi il 20 settembre è dopodomani. In conclusione per questa prima parte: voi capite perfettamente che tutte queste pratiche che sono state mandate alla banca, i denari sono impegnati per questo, per cui non è che si possa dire non ci sono oppure si possono ancora manipolare, come si vogliono, perché mandando la pratica, ovviamente, noi abbiamo dovuto dire: dateglieli pure che noi rispondiamo per questo. Ho voluto chiedere di più, per tranquillità vostra e mia, innanzitutto i mutui hanno una scadenza generalmente che viene data dalla banca o il 1° gennaio o il 1° luglio. Quindi questo è nella convenzione che è stata messa così... aspettate, poi andiamo alla fine... poi che cosa abbiamo ancora? Abbiamo - e non vorrei perdere il filo per due cosette importanti che vi volevo dire - che, entro il 20 settembre, questo ve l'ho detto; adesso però c'è altro da aggiungere. Voi capite, perfettamente, che quando mi si dice: "Bisogna cambiare la convenzione", ma siamo tutti d'accordo, è indispensabile cambiare la convenzione e bisognerà studiare il modo. Però non è con cattiveria, non veniamo qui a dirvi la colpa è vostra o è nostra, ma ricordatevi che queste convenzioni sono quelle che ha fatto Fillietroz che ha trattato lui con l'Istituto S. Paolo e con la Cassa di Risparmio, e quando io sono arrivato me le sono guardate, queste risalgono al maggio del 1965...
Fillietroz (U.V.) - ...non erano definite...
Bordon (D.C.) - ...no, e io sono arrivato ed è toccata a me questa soddisfazione, perché se le definivi tu era molto più facile, perché mi difendevo meglio oggi; io sono arrivato e ho dovuto...
Fillietroz (U.V.) - ...erano sei mesi di applicazione della legge...
Bordon (D.C.) - ...bene, e io sono arrivato, mi sono guardato le convenzioni, e guarda, si vede che non ero molto più in gamba di te, lo riconosco, perché non siamo mica delle aquile, tutti quanti che veniamo qui dentro cerchiamo di portare la nostra buona volontà e quella competenza che abbiamo. Io non ho potuto far niente per modificare quelle convenzioni, ma sai perché non ho potuto fare niente? Perché, probabilmente, come avevi visto tu, che c'erano delle carenze, le ho viste anch'io, ma la banca mi ha detto: "O prendere o lasciare". E siccome non si possono fare tanti miracoli con le banche, ad un certo momento, quando studieremo la nuova convenzione vedremo che cosa ci diranno, perché quando mi si viene a dire, come ha detto giustamente Germano adesso: si dovrebbe dare subito un milione, ma dovrebbe essere la Regione che garantisce questo.
Ma io credo che la banca accetta al volo, perché? Perché quando io avrò mandato il fascicolo del Sig. Bordon Mauro alla banca per prendere il mutuo dei 5 milioni e mi danno subito il milione. La banca me lo dà perché, se per caso Bordon poi non costruisce tutto - perché non dimenticatevi che qui paghiamo in base a stato di avanzamento, lo dice la legge che deve essere pagato in base a stato di avanzamento, per cui potrebbe darsi benissimo che, ad un certo momento, uno vada, prenda il milione e poi non vada a fine dell'opera, questo potrebbe succedere - ma la banca glieli dà volentieri, ma quale migliore avallante della Regione può trovare la banca? Nessuno, ci siamo noi, coi nostri bilanci, quindi non solo un milione, la banca gliene dà due purché ci sia la garanzia nostra.
Quindi la conclusione di tutto questo è che voi mi trovate al vostro fianco al cento per cento per vedere di modificare questo, perché? Perché vi ho fatto cenno brevemente, ma ce ne sarebbero delle altre cose da dire, ci sarebbe - oltre a quella che vi ho fatto presente prima, del povero diavolo che sta lì ad aspettare che arrivi il suo turno -, ma c'è anche quello che ad un certo momento è andato avanti un po', ha detto sono un po' vicino a questo risultato, faccio la costruzione e, naturalmente, cosa fa? Viene poi da noi e dice: "Ma me me l'attegnavo pa so, me ni dza fi la construchon, na bonna fetta" e noi che cosa facciamo? Dobbiamo telefonare all'Istituto S. Paolo e dire: "Gli dia pure un anticipo, tanto arriva la pratica"!
Si capisce che non posso dire alla banca: "Gli dia i denari senza interessi"! Perché questo non potrebbero farlo, loro lo potrebbero fare ma non mi credono. Quindi io sono veramente lieto se voi avete - d'accordo con tutta la maggioranza del Consiglio - avete da trovare la nomina di una Commissione, di un qualche cosa, per vedere di modificarla, io sono d'accordo. Non dimenticatevi, però, che tutte quelle pratiche che sono già alla banca, naturalmente quelle ci stanno, e quelle che sono allo studio non possono più essere variate. Questo sia ben chiaro.
Fillietroz (U.V.) - Qui le cifre non sono tutte esatte. Intanto non sono i 40 milioni ma sono gli 80 milioni. E poi questa relazione non corrisponde alla realtà, questa relazione presenta un mucchio di insufficienze e di carenze.
Intanto non sono tutte di 5 milioni: molte domande sono di 2-3 milioni, molte domande sono state escluse perché diversi hanno perfino rinunciato - visto che passavano gli anni - hanno rinunciato, quindi non chiederebbero più.
Non è che siano tutte queste domande da finanziare, queste sono le domande pervenute all'ufficio, ma non tutte da finanziare.
Per quanto concerne poi la questione del punteggio che verrebbe ad escludere tutti quelli che hanno minore anzianità di lavoro, ma allora si può dire il contrario: verrebbero ad essere esclusi coloro che hanno maggiore anzianità di lavoro, perché se uno avesse un imponibile di 1.410.000 e avesse 30 anni di lavoro, dovrebbe essere oltrepassato, superato da chi abbia l'imponibile di 1.400.000 e avesse 3 anni di anzianità di lavoro. Quindi neanche quello è giusto. Questa argomentazione non regge proprio. Come pure quello che ho detto agli effetti degli artigiani; io oggi non ho i dati ma potrò produrre dei dati. Effettivamente gli artigiani, come accertamento definitivo, come denuncia, è quella, lo ammetto, ma non è la denuncia che fa, lo sappiamo tutti, agli effetti dell'imposta, non è la denuncia del contribuente, è l'accertamento dell'Ufficio, quello lo conosciamo tutti.
Bordon (D.C.) - Poiché il Consigliere Fillietroz ritiene che tutto quello che io ho detto sia tutto falso, tutto inesatto, e allora io sono veramente grato e sono contento che Fillietroz abbia detto questo. Però prego il Sig. Fournier, Monsieur Fournier, s'il vous plaît, celle-ci c'est une copie que vous avez consignée à Mr. Fillietroz, celle-ci à Mr. Germano, comme mozione. Voi vedrete se è tutto falso, voi mi farete i rilievi necessari e gli Uffici competenti vi diranno se è falso o no, perché i dati io non me li sono sognati!
Germano (P.C.I.) - Io devo dire molto schiettamente che si va a cercare grane dove non è il caso. Di tutti quelli che hanno parlato prima, nessuno ha detto è causa nostra, è causa vostra, io non ho fatto questioni di uffici, io ho dato atto che gli uffici hanno lavorato.
C'è una realtà di fatto che tutte queste cifre non modificano: sono stati concessi, a tutt'oggi, solo due mutui. Concorda con noi nel dire che possiamo fare qualche cosa per accelerare, perché è un inconveniente? E allora se concorda con noi su questo, la Commissione era già stata nominata per modificare la legge, si era riunita, aveva fatto le modifiche, ecc... La si convochi di nuovo e si esamini, soprattutto, la convenzione con la banca, che io penso sia il punto chiave per accelerare. Se noi discutessimo di questa questione dal punto di vista politico: la causa nostra, la causa vostra, e così via, cosa dovremmo dire? Ma dovremmo dire: lasciate che le cose vadano così, che la gente si lamenti, aumentiamo i nostri voti, ma non è questo che ci interessa, ci interessa che abbiamo spinto per questa legge perché la ritenevamo una cosa giusta e il numero delle domande fatte dimostra che è una cosa giusta e vogliamo che questa legge sia applicata nel modo migliore, senza guardare all'interesse nostro o vostro, dell'uno o dell'altro partito.
Ci sono delle cose da fare, concordiamo su queste cose, troviamoci, facciamole e proponiamole al Consiglio, lasciando da parte il merito dell'uno o dell'altro o dell'altro ancora.
Caveri (U.V.) - Si nous n'avions que des préoccupations électorales, évidemment, nous n'aurions pas soulever ces questions, parce que si nous n'avions pas soulevé ces questions le mécontentement, au moins dans ce domaine, serait augmenté, certainement pas à votre avantage, mais, en tout cas, à notre avantage.
Mais, évidemment, nous ne faisons pas ces mesquines questions et si nous avons soulevé, si nous avons fait ces remarques c'est parce que nous voulons que cette loi soit réalisée à l'avantage des travailleurs qui veulent se construire une maison.
En tout cas, je prends acte du fait que l'Assesseur Bordon serait d'accord, au moins il nous semble qu'il soit d'accord, de changer, de modifier cette convention très négative avec la banque. L'Assesseur Bordon a proposé qu'on fasse une Commission pour étudier les modifications de la convention avec la banque, et alors il me semble qu'il ne reste qu'à former cette Commission.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora adesso bisogna... qui c'è una proposta di modifica di una legge, quindi la modifica alla legge, naturalmente, non può avvenire, non...
Germano (P.C.I.) - ...facciamo la Commissione e portiamo in aula i risultati della Commissione...
Bordon (D.C.) - ...l'aiuto tutto che ci possono dare, questa effettivamente è la verità, noi prendiamo nota di quanto si dice, le preoccupazioni nostre, che vadano bene anche le nostre. Immaginatevi, siamo noi che la dobbiamo applicare!
Fillietroz (U.V.) - ...convocando...
Bordon (D.C.) - ...ma io non so, non ti dico domani mattina, ma adesso incominciamo a stabilirlo, il Consiglio è sovrano e stabilirà la data di convocazione. Si direbbe che dipende da me!
Montesano (P.S.D.I.) - ...esiste già questa Commissione...
Bordon (D.C.) - ...esiste già e quindi ditemi quando la volete riunire.
Montesano (P.S.D.I.) - Va bene. E allora l'Assessore alle Finanze... chi è il Presidente di questa Commissione?
Bordon (D.C.) - Ma, se non sbaglio, sono proprio io! Io la riunisco, avete solo da dirmi quando la volete...
Montesano (P.S.D.I.) - ...allora la mozione rimane superata e allora non la mettiamo in votazione, d'accordo?
Fillietroz (U.V.) - ...alla Commissione si vota, mi pare che il rinvio alla Commissione si deve votare.
Montesano (P.S.D.I.) - C'è qualcuno che dissente che io lo metta in votazione?
Fillietroz (U.V.) - E allora passiamo alla votazione.
Montesano (P.S.D.I.) - Ma si tratta non di una nomina di Commissione - permettetemi colleghi Consiglieri - si tratta di una riunione. Il Presidente di questa Commissione è l'Assessore alle Finanze, il quale si impegna, davanti a tutto il Consiglio, che è d'accordo di convocare la Commissione. Mi sembra che sia sufficiente.
Fillietroz (U.V.) - L'oggetto all'ordine del giorno deve essere per forza deciso con votazione dell'Assemblea.
Caveri (U.V.) - In altre parole, il Consiglio deve decidere il deferimento alla Commissione delle proposte Germano e Fillietroz, nonché della proposta di un cambiamento della convenzione con la banca. Sono tre le questioni che devono essere rimandate e deferite alla Commissione.
Bordon (D.C.) - Non è molto chiaro, però io non sono molto addentro, non sono il Paviolo famoso. Quindi volevo dire solo una cosa: a me pare che si possa benissimo rinviare questo alla Commissione, esaminarlo, perché non vorrei che rinviandolo alla Commissione volesse dire lo accettiamo subito. Sia chiaro, perché allora lo votiamo e incominciamo a vedere che risultato ha e poi va in Commissione lo stesso, se volete, solo questo.
Caveri (U.V.) - Deferimento alla Commissione delle questioni sollevate da Germano e da Fillietroz e la terza sollevata da me, però io vorrei, desidero che l'Assessore Bordon, molto chiaramente, molto esplicitamente, per evitare malintesi che sono già avvenuti in questo Consiglio, dica molto chiaramente, esplicitamente, che accetta il deferimento di queste tre questioni alla nota Commissione.
Bordon (D.C.) - No, accettiamo una discussione ampia su tutta la legge, secondo me, perché le carenze sono tali - e, appunto, non andiamo a dare delle colpe, come ha detto il Consigliere Germano - ma sono tante le carenze di questa legge, è bene che la Commissione la riveda, perché, purtroppo, la legge è stata fatta e, al momento dell'applicazione, abbiamo visto che cosa ne veniva fuori. Per esempio, quando mi si dice: "Rivedremo la convenzione con le banche", io ne sono veramente lieto di questo, ma voglio soltanto vedere che cosa diranno le banche! Perché le banche sono purtroppo abbastanza rigide su questo: non c'è una banca che mi abbia offerto, per esempio, un tasso inferiore a quello che è qui e Fillietroz lo sa...
(... voci in aula ...) (si presume che sia Caveri)
...questo non c'entra niente, questo c'entra perché pareva a me e allora qui dovremmo chiedere proprio il permesso a Lei per esprimere un parere, no eh! Perché, guardi, che fino lì non ci siamo ancora arrivati!
Caveri (U.V.) - Queste ultime battute sue non c'entrano con l'oggetto che deve decidere il Consiglio! L'oggetto che deve decidere il Consiglio è il deferimento di queste tre questioni e di tutte le altre questioni possibili alla Commissione.
Bordon (D.C.) - Benissimo: allora io Le dico che ci sono tante battute sue che c'entrano molto meno di questa e noi ce le assorbiamo così alla buona, divertendoci...
Montesano (P.S.D.I.) - ...beh, d'accordo... (scampanellata) ...chiusa! chiuso! Vuole parlare il Consigliere Andrione e poi Fillietroz e poi Germano.
Andrione (U.V.) - Pour une question de procédure: pour interrompre une discussion sur un point à l'ordre du jour et pour le renvoyer à une Commission, il faut une votation du Conseil. C'est prévu par le Règlement, qu'on peut interrompre une discussion seulement pour renvoyer à une Commission ou pour un autre motif, mais avec votation. C'est simplement cela que je voulais dire, question de procédure, pas dans le fond.
Fillietroz (U.V.) - Appunto, io ripeto quanto ha detto Andrione, cioè che il Regolamento del Consiglio prevede per il rinvio alla Commissione la votazione, perché ci potrebbero essere anche dei Consiglieri che non sono d'accordo per il rinvio alla Commissione; quindi il Regolamento prevede, effettivamente, una votazione. A ogni modo il rinvio alla Commissione vuol dire rinvio a quella Commissione, nominata appositamente già a suo tempo, per la discussione di questa legge.
Montesano (P.S.D.I.) - Però Fillietroz, se ricordo bene, il rinvio alla Commissione riguarda le proposte di legge, non le mozioni, cioè la votazione per il rinvio... un attimo, mi lasci finire - Consigliere Germano, se Lei non mi lascia finire di esprimere il mio pensiero - ...qui è una mozione, e già che è una mozione; ora, per poter mettere in votazione una cosa del genere, una mozione, ci dovrebbe essere la proposta di legge, proprio messa a parte, non nella mozione che dice: "si propone al Consiglio di modificare la legge"! Ma si è così...: "i sottoscritti Consiglieri regionali chiedono che sia inserita fra gli argomenti da trattarsi nella prossima seduta del Consiglio il seguente oggetto: "Modifica della legge regionale 30.11.65, n. 24, ecc.". Però ci vuole anche un reperimento di spesa, ci vuole un reperimento di fondi, è vero, e appunto perciò tutte quelle questioni... Ma io voglio arrivare alla conclusione, cioè a dire: io metto in votazione, credo che sarà unanime, che la Commissione venga investita dello studio di questi punti che sono emersi dalla discussione. È quello che voi volete. Siete tutti d'accordo? E allora votate all'unanimità.
Chi è favorevole, favorevole al deferimento, chi è favorevole alzi la mano. Chi è contrario? Astenuti?
Il Consiglio approva all'unanimità.