Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 214 del 18 settembre 1967 - Resoconto

OGGETTO N. 214/67 - Concessione di contributo, ai sensi della legge regionale 10.1.1961, n. 2, per la sistemazione del rifugio "Vittorio Emanuele II", al Gran Paradiso.

Savioz (P.C.I.) - Volevo chiedere se si può sapere a quanto ammontano i contributi già dati, a suo tempo, a questo rifugio.

Montesano (P.S.D.I.) - Potrà richiedere poi gli allegati all'Assessore che non li ha adesso... Chi altri chiede la parola? Vuoi dire qualcosa tu Berthet?

Berthet (D.C.) - Volevo vedere se il Consiglio può emettere un voto o fare qualcosa per prendere una posizione decisa contro certi atteggiamenti di qualche signore del Parco, per non fare dei nomi, il Prof. Videsott, insomma, che mette tutti gli ostacoli possibili e immaginabili, quando c'è qualcosa nel Parco, anche se organizzato dal Club Alpino. Ma non è mica possibile! Adesso hanno chiesto, per esempio, di fare una funicolare, ma nascosta in un canalino, per trasportare su il materiale e questo, no, no, sempre no, sempre no. Ma, insomma, siamo in casa nostra o siamo in casi di Videsott qui? Io vorrei proprio che il Consiglio prendesse una posizione su questa roba qui, perché non è il modo, ci sono delle lamentele in tutti gli angoli, in tutti i posti, non si può costruire un rifugio, non si può costruire un bivacco, non si può trasportare del materiale, ma insomma, è l'ora di finirla io dico.

Savioz (P.C.I.) - Vorrei aggiungere, a quanto dice il Prof. Berthet, che è sacrosantamente vero, è vero, non solo ma quel Messere, al quale noi abbiamo aperto le braccia e oggi ce ne rammarichiamo di questo nostro slancio amoroso nei suoi confronti, quale tecnico specializzato per la fauna del Gran Paradiso in modo particolare, e al quale non voglio togliere i meriti di avere rimesso in marcia una strutturazione per salvare la fauna di questo Parco perché era ridotta a pochi esemplari - e questo va a suo merito indubbiamente - però mi ricordo che nel 1947 e dopo la Liberazione, avevamo ancora nel Parco, sì e no, una trentina di esemplari di stambecchi e un centinaio di camosci, questa è la verità e ve ne so dire qualcosa - come no? Perché abbiamo seguito passo, passo, tutta la ricostruzione del Parco. Ad ogni modo, lasciamo perdere, sono cose molto lontane e quindi è inutile parlarne, ma che, effettivamente, il Prof. Videsott metta i bastoni tra le ruote in tutto quello che è l'incremento turistico del Parco, è un fatto vero; non parliamo di quello che succede in Valle di Cogne, nella Valnontey in modo specifico, dove loro fanno alto e basso su quello che vogliono e poi impediscono agli altri di fare, addirittura al punto che alcuni comitati turistici, su indicazione dell'Assessorato, avevano provveduto a segnare i sentieri alpini con della semplice biacca rossa, bianca e verde. Il Prof. Videsott ha fatto cancellare queste segnalazioni perché questo rosso era una violenza ai camosci, quel verde li metteva in uno stato d'animo non giusto e il bianco poi li portava ad essere troppo candidi ed i cacciatori li avrebbero fatti fuori tutti: una roba veramente terribile. Quindi io sono d'accordo col Prof. Berthet e sarei proprio lieto che il Consiglio prendesse una energica posizione nei confronti di questo Signore, che faccia pure la salvaguardia del Parco, siamo tutti d'accordo, però che la faccia in modo tale che, prima di tutto, non venga a nuocere a coloro che abitano nel Parco e che sono più mal messi dei camosci e degli stambecchi, primo: che venga riconosciuto a quelli, e lui è uno dei primi a non voler riconoscere che gli stambecchi e in modo particolare i camosci portano dei danni all'agricoltura di alta montagna, è il primo a non voler riconoscere quello, è stato il primo a mettere lo zampino nel fatto di comperare uno a uno i piccoli proprietari delle montagne e parlo in modo specifico della montagna del Nomenon, della Valle di Cogne, dove lentamente hanno comperato i fondi da uno dall'altro, dall'altro, hanno smembrato la montagna. Oggi la montagna praticamente è del Parco e i proprietari le mucche non le mandano più su perché erba non se ne trova più. Questo va a carico di Videsott in modo specifico, perché lui ha instaurato quella politica. In secondo luogo io sono del parere che, ad un certo momento, oltre alle parole dobbiamo dimostrare un poco i fatti: o siamo in casa nostra o non lo siamo: è giusta la frase di Berthet. Qui non è la casa di Videsott, è la casa dei Valdostani e come tali, Signori, a qualunque idea noi apparteniamo abbiamo il dovere di intervenire perché questo stato di cose abbia a cessare, in quanto che, si salvi pure il Parco, ripeto, ma si dia anche alla gente che qui abita, la possibilità di vivere e di sviluppare le loro attività.

Andrione (U.V.) - Je ne connais pas Monsieur Videsott et je ne dirai rien évidemment sur les questions qui peuvent avoir trait à son caractère et tempérament personnel. Cependant je prierais les Conseillers régionaux, avant de voter quelque chose de ce genre, de réfléchir, parce que, quand même, des quatre Parcs qu'il y a en Italie le Parc du Grand Paradis est le seul que se sauve parce que au Circeo c'est un désastre, le Stelvio pratiquement a disparu, dans les Abruzzes, où le Parc est beaucoup plus vaste, l'ours est en train de disparaître.

Si vous allez seulement en Suisse, si vous visitez les Parcs de l'Engadine, un arbre abattu par la tempête qui tombe sur un sentier, on scie la partie qui est au milieu du sentier et on laisse l'arbre tel quel, vraiment parce que comme principe, dans un Parc de ce genre il ne faudrait rien toucher, rien troubler de ce qui est purement naturel. Or, il peut se faire que dans certains cas Monsieur Videsott, vous parliez d'un petit funiculaire, etc. exagère, mais cependant faisons attention parce que dans la gestion d'un Parc il faut quand même surtout et avant tout protéger la nature; nous savons très bien qu'autrefois, il n'y a pas très longtemps, il y avait plus de chamois et de bouquetins du côté de Oyace et de Bionaz que dans le Parc du Grand Paradis: maintenant il y a le vide: lo machio, la femella e lo berlot.

C'est la règle des chasseurs, surtout de Roisan etc.. Eh bien, devant des choses de ce genre on pourra peut-être prier Monsieur Bionaz, dans ce cas particulier, de faire une lettre à Mr. Videsott pour ne pas exagérer etc., mais cependant le Conseil ne doit pas voter un ordre de jour de ce genre, que paraitrait remettre en cause le principe même pour lequel les Parcs sont construits et sont faits.

Chabod (D.C.) - Io mi associo in pieno a quello che hanno detto Berthet e Savioz.

Caveri (U.V.) - Les vœux génériques risquent toujours de tomber dans le vide: il y a plutôt une question concrète dont nous devrions nous occuper; nous nous sommes déjà occupés, il y a déjà eu des engagements de la part de Monsieur Bionaz et de la part de la Junte, mais nous n'avons plus rien su, et c'est la question des dommages pour les propriétaires. La Junte précédente avait alloué une somme d'un million et demi comme premier acompte; nous avions écrit à Monsieur Videsott et à Monsieur Oberto de vouloir faire l'instructeur des questions relatives aux demandes de dommage des propriétaires et puis on n'a plus rien su. Alors nous demandons qu'il y ait de nouveau un engagement de la part de Monsieur Bionaz et de la part de l'Assesseur compétent, afin que cette question soit reprise et qu'on écrive et qu'on invite formellement Monsieur Oberto, parce que on continue à parler de Videsott, c'est vrai qu'il y a Videsott, mais il y a aussi Monsieur Oberto. Vous ne parlez jamais de Oberto, qui est le Président de l'Administration du Parc, c'est lui le responsable, et alors, je propose que le Président Bionaz et la Junte invitent Monsieur Oberto avant tout, comme Président, et Monsieur Videsott, comme directeur, de vouloir bien s'occuper de la question des dommages. D'autre part la question des dommages pour les propriétaires, plus que de compétence de Monsieur Videsott est de compétence du Président, qui est votre coreligionnaire Oberto, qui est presque votre collègue puisqu'il est Président de l'Administration Provinciale.

Montesano (P.S.D.I.) - Dunque, Presidente Bionaz, puoi rispondere dopo che hanno parlato Berthet e Cusumano.

Berthet (D.C.) - Moi je ne suis pas un absolu et je comprends très bien ce que c'est qu'un Parc; Monsieur Videsott a des mérites parce qu'il a sauvé la faune; cependant il exagère dans plusieurs questions, dans plusieurs problèmes, il a toujours créé des difficultés. Par conséquent, il ne faut pas confondre une chose avec l'autre parce qu'il faut penser que le Parc est fait en fonction des hommes, et non seulement des bêtes, sans quoi un jour on balayera tous les Cogneins et les Valsavareins et on les envoiera se battre sur la Vallée de la Doire et on ne laissera que les boucs, que les chèvres. Ce n'est pas possible, d'autre part, protéger la nature, moi je sais, par exemple, que Monsieur Videsott n'a pas de tendresse pour les fleurs, absolument pas: si vous allez là au Paradisia, il fait la guerre au Paradisia, parce que lui les fleurs ils ne les comprend pas, parce que cela dérange, cela porte trop de public dans le Parc, et cela dérange les boucs: mais les boucs ils restent en haut à 400-300 mètres; on s'en fout de ces histoires à lui! Non mais il faut, je comprends Monsieur Oberto est le Président et le Président devrait intervenir, je sais qu'il est intervenu plusieurs fois, mais Videsott est allemand, vous le savez, par conséquent c'est un têtu, un individu qui n'accepte pas de compromis de la parte de personnel. Or, je dis, il faut sauvegarder le Parc, il faut l'aider, il faut que le Parc soit un centre d'attraction, moi je le comprends très bien ceci, d'accord, parfaitement d'accord, nous devons le sauvegarder de toutes les façons, mais il ne faut pas non plus exagérer, tuer la vie de l'homme pour faire vivre quatre bêtes.

Cusumano (P.L.I.) - Io mi associo a quello che ha detto il Consigliere Andrione: indubbiamente, il Parco non è fatto per le bestie ma anche per gli uomini, però in questo caso bisogna dire che il Parco è stato istituito essenzialmente per difendere le bestie contro l'azione degli uomini.

Indubbiamente sarebbe più opportuno che il Governo o le autorità competenti comprassero adagio, adagio, i terreni che sono oggi dei proprietari che vengono danneggiati e trovare una forma di indennizzo per i medesimi proprietari. Però bisogna anche pensare che se Videsott largheggiasse un po' si sa che da concessione in concessione facilmente potrebbero succedere degli abusi; perciò io penso: va bene, sarà bene invitare Vidosott a fare qualche altra concessione, ma sono del parere che fare un ordine del giorno su questo argomento, effettivamente, non sarebbe la cosa più opportuna.

Berthet (D.C.) - Io volevo fare presente al Consigliere Cusumano che al tempo del Re, quando il Re era lui il padrone del Parco, è vero, i Cogneins dicevano "il nostro Parco", il Parco dei Cogneins; oggi parlano del Parco del Gran Paradiso, c'è una reazione nella popolazione, sia di Cogne che di Valsavaranche, di tutti quelli che sono nel comprensorio del Parco, c'è una vera reazione perché cominciano a portare via, a fare mangiare tutta l'erba, gli stambecchi vengono davanti alla porta... gli portano via tutto, diciamo, l'erbaggio che è destinato alle mucche, ed allora, come fa questa gente a vivere? Insomma, non è mica possibile continuare così, bisogna nel modo più assoluto che si metta il problema sul tappeto, si chiamino questi signori e si ridimensioni un po' tutto il problema.

Mappelli (D.C.) - Je crois que, effectivement, le problème du Parc est toujours le même; on pourrait le diviser en deux questions: ce n'est pas que la préoccupation de Monsieur Andrione ce n'est pas la nôtre, tout le monde veut bien sauvegarder le Parc, personne n'a jamais mis en doute cette question. C'est sur le deuxième problème que nous ne sommes absolument pas d'accord, ce sont les relations qu'il y a entre la Direction du Parc et la population, parce que, écoutez-moi bien, nous nous voulons donner un coup d'œil aux chiffres, on voit que, dans le Parc, il y a environ 20-25.000 bêtes qui tournent. Nous savons que la nature peut sauvegarder, pour un hiver normal, un numéro "x" de ces bêtes, mais naturellement que l'hiver est plus rigide et plus froid, alors la sélection, les plus faibles tombent et ce sont des milliers de bêtes qui crèvent de faim et de froid. Alors, à un certain moment, je ne crois pas que le problème doit s'orienter vis-à-vis du problème du nombre des bêtes à l'intérieur du Parc; c'est l'autre question: le Parc pour nous c'est comme une frontière, là-dedans chacun de nous a des propriétés, il ne peut absolument pas être, comment dire, il a drôlement des questions parce qu'il ne peut pas construire, pas voir, il ne peut même pas aller avec un chien. Les gens comme nous, que nous avons de très petites propriétés en Valnontey, on ne peut même pas rentrer avec un chien chez soi même, on ne pas mettre une table, on ne peut pas faire rien de tout. Alors, naturellement, que c'est un grand problème parce que si la propriété privée est endommagée moi je crois que quelqu'un de nous est bien directement touché à son portefeuilles, ce n'est évidemment pas juste. Alors, il faut que, c'est bien vrai, Monsieur Caveri avant avait parlé de la question des dommages, c'est vrai il y a des dommages agricoles dans ce domaine, on est en train de faire certaines choses: la Direction du Parc a bien voulu faire une réunion à Cogne, et on en a parlé et je crois que, dans ce domaine, quelque chose sera faite au plus tôt, mais cela ne suffit pas: il y a toute la question du tourisme et il faut bien qu'on se mette un jour d'accord, où c'est qu'on peut faire quelque chose il faut le faire, où on ne peut pas tout le monde est d'accord pour ne pas le faire. Par exemple il y a l'étude, la question du plan régulateur, on sait parfaitement que la zone où on pourrait construire des bâtiments se ferait à des certaines conditions simplement dans le chef-lieu du village, des hameaux aux alentours de Valnontey; pour l'instant personne n'a envie d'aller y ficher de nez; naturellement cela voudrait dire une collaboration, une collaboration qui n'existe pas entre les hommes, les citoyens des lieux qui sont à l'intérieur et la Direction du Parc même. Alors moi je serais très d'accord de faire un ordre du jour là-dessus, afin que, naturellement, on cherche à éclairer certaines positions qui ne sont pas absolument acceptables au XXe siècle, absolument.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, sono iscritti a parlare il Consigliere Savioz, il Consigliere Andrione e il Consigliere Manganoni. Dopodiché credo che posso dare la parola al Presidente della Giunta.

Savioz (P.C.I.) - Io non vorrei ritornare indietro sulla questione del Parco, però ci tengo a chiarire una parte di questa faccenda, di 20 anni fa. Ad un certo punto, quando c'era il Maggiore Ollen (?) che comandava tutta la Provincia di Aosta, in quel tempo, col Comitato di Liberazione Nazionale provinciale abbiamo dovuto sudare sette camicie per poter mettere insieme un piccolo corpo di guardie per il Parco e si sono reclutati dei cittadini che avevano delle caratteristiche più o meno buone per poter fare questo lavoro qui. Quindi, molto pazientemente, con un po' di bracconieri della zona, si è ricostituito tutto il Parco. Quindi chi vi parla profondamente sente l'amore per il Parco; ma questo amore per il Parco non deve essere l'amore per Videsott, coi suoi metodi, i suoi sistemi; io sono perfettamente d'accordo quando il Consigliere Andrione dice: "Dobbiamo salvare il Parco", ma credo di aver dato in questi sette anni di assessorato al Turismo, non solo l'idea, ma la prova di essere attaccatissimo alla difesa del paesaggio e di tutte queste storie qui; quindi anche del Parco Nazionale del Gran Paradiso: giustissimo, difendiamolo, valorizziamolo, questo però non significa costruire una casa d'avorio, dove nessuno può metterci il naso dentro.

Ora, siccome il problema però non è così semplice per prendere una posizione seduta stante nel Consiglio e dire: "vituperio su Videsott", perché questo poi non servirebbe a niente, non è questo, almeno il mio intendimento, il mio intendimento è un altro: all'Assessorato del Turismo vi è un dossier alto 20 centimetri, dove ci sono tutte le lamentele e tutte le lettere che noi abbiamo mandato, tutte le richieste che abbiamo fatto, che sono rimaste lettera morta, non abbiamo mai ottenuto niente, malgrado gli interventi della Giunta, del Presidente, ecc., eec... Il metodo di Videsott ha continuato ad imperare per le varie vicende, per le varie questioni che si sono succedute. Quindi io direi: perché il Consiglio non nomina una Commissione ristretta che esamini attentamente questo dossier che c'è, le cose che si conoscono, le cose che si sanno, si interpellino i sindaci competenti in materia e poi si prenda una posizione chiara e inequivocabile, perché con degli ordini del giorno fatti così, tambour battant, si rischia sempre di andare verso degli estremisti. Quindi io non ritengo che sia la cosa migliore, per me la cosa migliore sarebbe una commissione consiliare di tre o quattro persone, non ha importanza il numero, e che si esamini rapidamente questo problema, si vedano effettivamente le cose, si faccia un memoriale, lo si mandi a chi di dovere e si cominci a fare veramente una battaglia per ottenere il risultato. Questa, a mio modesto avviso, deve essere la soluzione.

Andrione (U.V.) - Ce que Monsieur Berthet vient de dire est vrai; malheureusement le Parc était populaire quand il était réserve de chasse des Rois d'Italie et maintenant, je ne sais pas pourquoi, évidemment il y a des raisons qui tiennent peut-être à des personnes, mais non seulement il y a cette réaction de la population contre le Parc.

Cela étant... je crois que nous avons le devoir, peut-être la proposition de Mr. Savioz pourrait servir à cela, de faire un travail pour arriver avant tout à rendre de nouveau le Parc populaire dans les populations qui y habitent, parce que quand même c'est une expression culturelle d'une très grande importance et même si l'on parle par exemple, le tourisme, un Parc National tire certainement beaucoup plus de touriste, que n'importe quel autre type de manifestation ou de construction ou autre chose.

Surtout pour les vallées de Rhêmes et de Valsavaranche, c'est une chose indispensable.

Et, bien, tout cela dit, est évident que peut-être dans cette même chose surtout ce que vous avez rappelez des fleurs, par exemple, il y a des aspects qui peuvent être négatifs mais si l'on fait le mémorial dont parlait Savioz, et si l'on peut documenter les erreurs qui ont lieu, à moi... assuré, mais là je ne sais pas si c'est vrai, qu'on a abattu certains chamois au col de la Charbonnière parce que, selon Mr. Videsott, avaient les cornes trop droites, pas assez courtes en fin.

Moi je ne sais pas si c'est vrai.

Mais si l'on peut faire un mémorial sérieux, approfondit, prendre position, mais quand même prendre position non dans le sens d'une polémique qui semble être faite contre le Parc, même si les intentions que Savioz vient d'expliquer, ne sont pas celle-là, mais une polémique sur la gestion du Parc, qui nous, nous voulons défendre et nous voulons défendre ces valeurs culturelles, nous voulons que ce Parc soit tenu d'une façon vraiment exemplaire.

Manganoni (P.C.I.) - Berthet, al tempo dei Re, quando questi venivano in Valle d'Aosta, davano quei soldoni, te li ricordi, quei soldi grossi così di rame, che allora per i nostri valligiani, era un piccolo capitale, perché i soldi non se ne vedevano, ed allora questo costituiva un po', quel pochino di denaro che veniva in questi comuni, Cogne, ecc. perché allora non c'era altro, in più, in più facevano la corte alle nostre giovanette lassù, no, ciò che, beh, lasciamo perdere.

Allora io capisco, la situazione, oggi è cambiata, oggi la vita, il progresso ha cambiato completamente la situazione, ora, è anche vero che Videsott può avere la mano un po' pesante, però, badate, ha detto Andrione che gli altri Parchi d'Italia stanno andando a ramengo e forse perché manca un polso di ferro, qui forse il polso è un po' troppo di ferro, si tratta, bisognerà vedere di consigliare un po', sono d'accordo, però io sono sempre della tesi che se vogliamo mantenere il Parco ci vuole una certa severità.

Perché se s'incomincia a mollare non si finisce più.

Io a Videsott gli farei questa osservazione, così parlando, ecc. che io gli ho fatto molti anni fa quando ho avuto l'occasione di discutere con lui.

Provoca un certo scandalo nel Parco, sono stato provocato da certe coppie che vengono da Roma, alti funzionari, alti papaveri in dolce compagnia, e il più delle volte quella dolce compagnia non era rappresentata dalla legittima consorte che se ne sta a Roma, ma da altri, ed allora ci sono i cavalli del Parco, ecco è quello che non mi spiego, che cosa ci stanno a fare quei cavalli? Servono per portare su questi Signori, alti papaveri di Roma, che bisogna trattare bene, mi è stato detto perché io queste osservazioni le ho fatte in alto loco nel Parco, e che quelli sono quelli che hanno il cordone della borsa in mano. Ora, questo crea uno scandalo tra la gente locale, a me se ne è parlato, nella Valle di Rhêmes molte persone mi hanno parlato di questo, solo questo bisogna ribadire a quello che ha detto, si dica quegli altri Parlamentari di Roma che se ne vadano altrove con le loro amanti, ma non su nelle villette del Parco, sui cavalli del Parco, questa è la verità.

Ora io questo glielo ho detto a Videsott e vi raccomanderei di dirglielo di nuovo.

Non dico che questa sia una processione continua, ma molti di questi fatti si verificano a spese del Parco.

Bisognerà vedere di conciliare un po'. Io dò ragione ad Andrione, in questo senso, non bisogna mollare troppo, bisogna magari vedere di attenuare, di arrotondare certi spigoli, però non partiamo dal principio di mollare tutto, di mandare per aria tutto, perché io aggiungerò questo: io ho un mayen, un piccolo alpeggio, ai confini del Parco, in primavera i camosci, non gli stambecchi, ma in primavera i camosci scendono a branchi a mangiare l'erba, però quando vanno su i manzi e le mucche d'erba ce n'è ancora a volontà.

Io vi posso citare dei casi di mayen, proprio da questo piccolo nome, sentite bene... (voce in aula) ...no, ma aspetta, io non dico mica, bisogna... giusto... è vero, è vero, però non esageriamo, io vi cito il caso di un mayen che si chiama Orvieille, non so se tu sai dov'è, il quale è abbandonato...

Montesano (P.S.D.I.) - ...Scusate, un po' di silenzio! Però io vorrei ricordare che dobbiamo parlare del Rifugio Vittorio Emanuele, siamo scivolati nella storia del Parco, Bordon abbia pazienza.

Manganoni (P.C.I.) - Ora, quel mayen lassù è stato abbandonato non perché ci sono stati i camosci, ecc.. È perché oggi, è naturale, perché oggi i mayen alti, dove non arriva la strada, vengono abbandonati, quindi vediamo di venire incontro, indennizziamo, ecc. però, anche lì, guardiamo senza lente di ingrandimento.

Io, d'altronde, sarei il primo interessato, ma direi si capisce, nel mio mayen i camosci rovinano tutto, io non posso più andare a pascolare, invece è stato due anni che nessuno è andato a pascolare, non perché i camosci mangiavano l'erba, perché nessuno voleva andarci, neanche a dargliela a gratis. Ho detto "volete andare a mangiare l'erba? Andateci, gratuitamente ve lo lascio, perché sennò va tutto in malora!", non ci andrà più nessuno perché bisogna fare un'ora a piedi e la gente non ci andava più.

Quindi cerchiamo di venire incontro, indennizziamo pure i proprietari, però come vi dicevo prima, guardiamo senza lente d'ingrandimento.

Io concludo però dicendovi questo: io non sono del parere di fare degli ordini del giorno, io sono della tesi: diciamo al Presidente, che quando ha occasione ne parli, ne accenni, veda di smussare certi spigoli, perché è vero che Videsott è abbastanza angoloso, io ho discusso, ho parlato con Videsott anche su certe piccolezze, è rigido, tu mi dicevi giusto, è un teutonico, sappiamo come sono. Però, vediamo, io vi dicevo: non facciamo degli ordini del giorno, parliamone, diciamo al Presidente che ne parli, la Giunta qualche Assessore, l'Assessore interessato, in modo che smussi un po' gli spigoli.

E poi vi dico anche una cosa, non c'è solo Videsott, c'è un Consiglio di Amministrazione, c'è un Presidente, non è che Videsott faccia tutto quel che vuole.

Io capisco, lui ha quel carattere e gli altri forse lo lasciano fare, però vedete ci sono delle vie di mezzo, quindi qui vediamo di frenare certi suoi impulsi eccessivi, però non esageriamo neanche nel senso inverso.

E allora io direi, non facciamo degli ordini del giorno e deleghiamo, incarichiamo, preghiamo la Giunta.

Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Manganoni, ma se ci sono i nostri rappresentanti legittimi...

Manganoni (P.C.I.) - ... e allora diciamolo a quelli, e allora, ma io dico, i rappresentanti, sta bene però non starebbe neanche male, i rappresentanti è un conto, però le autorità regionali, anche di fronte al Consiglio di Amministrazione del Parco, di fronte a Videsott può rappresentare qualche cosa di più di solamente un rappresentante; io penso che non ci sia niente di male, se anche la Giunta, il suo Presidente, magari in un incontro, no, un abboccamento, vedano un po' di chiarire e di smussare certi spigoli.

Bionaz (D.C.) - Io penso che si deve dare atto che le suggestioni di Andrione sono più che giustificate, perché è vero che dobbiamo rispettare il Parco, e i suoi suggerimenti sono di buon senso e, diremo, di ordine pratico. Però teniamo conto che il Parco ha certe esigenze, è vero; ma non è quello, le nostre popolazioni, che sono interessate al perimetro, hanno sempre rispettato il Parco, contrariamente a quello che si dice, e anche attraverso certa stampa che sembrava che tutti i valligiani di Rhêmes, Valsavaranche e Cogne, sono tutti diventati dei bracconieri, sono tutte storie. Esiste, sì, il bracconaggio, ma insomma, limitatissimo, si può dire, ma ne fanno addirittura dei romanzi, ma quelle popolazioni hanno sempre rispettato il Parco, mentre il Parco, per la verità, non ha sempre rispettato le popolazioni. Noi cos'è che dovremmo pretendere da questo signor Videsott, il quale, volere o no, è lui che fa la pioggia ed il bel tempo, perché è lui che ha la direzione del Parco, pare che l'anno venturo se ne vada in pensione... Noi vorremmo soltanto che lui avesse il senso della tolleranza, della tolleranza ragionevole; ma insomma, noi abbiamo visto piovere, no, piovere a migliaia, delle proteste, insomma, una decina almeno, per della gente che addirittura ha lasciato un momentino il cane senza guinzaglio, proprio nelle immediate, diremo, immediati confini del Parco e addirittura si è visto piovere addosso delle contravvenzioni di decine di migliaia di lire, non è ammissibile questo, un cane che si è subito ricuperato, al quale si è rimesso subito il guinzaglio, per un cane che avevano abbandonato un momentino, delle 200-300.000 lire, non è assolutamente tollerabile. Ed è questo che ha fatto l'oggetto di precise lamentele nostre all'amministrazione del Parco, al suo Presidente, e soltanto ieri mattina io parlavo con Oberto a Torino proprio della questione del Parco. Insomma, un po' di tolleranza anche per la gente, che è anche giusto, per vivere, per essere proprietario e che per adesso non ha mai avuto nessuna indennità.

Quanto all'indennità, noi abbiamo chiesto al Parco di dirci l'elenco e tutta la documentazione che riguarda i danni e l'indennità, e diremo anche la proprietà del Parco, e non ci ha ancora dato niente. Naturalmente quelle somme che sono state stanziate da noi sono destinate per le indennità ai proprietari del Parco e su questo noi ci muoviamo e sarebbe anche ottimo, io penso, che questa distribuzione, questo pagamento, venisse fatto da noi, non attraverso il Parco. Se sarà necessario farlo attraverso il Parco sorveglieremo attentamente perché tutto questo denaro, che non è poi così, diremo, non è una somma così enorme, venga erogato soltanto a quelli che hanno avuto dei danni dal Parco.

Io penso che si possa, anzi senz'altro vi dirò che ho allo studio, e penso che fra pochi giorni sarà ultimato, una proposta da fare al Consiglio per indennizzare i proprietari del Parco, e per fare qualche cosa di più e penso che la popolazione, la popolazione gradirà. Sottoporrò alla Giunta l'approvazione di queste proposte, entro breve, e con questo ritengo che la popolazione possa essere contenta di quello che noi, come Regione, adottiamo nei confronti delle popolazioni interessate al Parco.

Qui ho sentito fare una proposta di nomina di una Commissione: guardate che abbiamo i nostri rappresentanti, una delegazione che rappresenta il Consiglio regionale nel Parco, nel Consiglio di amministrazione del Parco. Ora, questa Commissione consiliare che si propone di nominare, mi sembra che esautorerebbe completamente questi amministratori, non credo che sia il caso...

Andrione (U.V.) - ... non pas dans ce sens parce que il est évident que nos représentants dans le Parc sont du côté du Parc, simplement cette Commission devrait faire un état de ces plaintes, de ces griefs qu'on fait contre la gestion du Parc, du côté de la population, parce que, évidemment, si nous nommons quelqu'un dans le Parc c'est, évidemment, dans le sens qu'il protège et non pas dans l'autre sens: ici il s'agirait simplement de préparer, du côté de la population...

Bionaz (D.C.) - ... nous pouvons les soumettre nous-mêmes, n'est-ce-pas, toutes ces plaintes sont arrivées ici, on vous les soumets sans autre, n'est-ce-pas et nous pouvons, naturellement, préparer un dossier, du reste, n'est-ce-pas, elles sont toutes dans les archives, il n'y a rien à dire, nous pouvons les gérer nous-mêmes, sans déranger, dirais-je une Commission, qui semblerait un manque de confiance vers les représentants que nous avons nommé au Conseil d'administration du Parc. Je crois, moi je crois que, tout en respectant la nature, en respectant les finalités, le but, n'est-ce pas du Parc, nous pouvons, sans même, on pourrait, compénétrer, je dirais, les intérêts des gens avec les exigences du Parc; je crois que nous pouvons le faire cela. En tout cas je crois que... nous avons à l'étude des propositions que je soumettrai bientôt à la Junte et qui, je crois, sont de nature à pouvoir contenter les uns et les autres, mais au moins à rendre tolérable, la présence du Parc, et donner la possibilité aux populations aussi de ne pas être brimées, de devoir renoncer à quelque chose de leurs droits, n'est-ce-pas, pour favoriser simplement le Parc parce que on ne tient pas assez compte que la population aussi a des exigences, a des droits. Or, cet esprit de tolérance de la part de Monsieur Videsott n'existe pas et c'est pour cela que nous nous sommes toujours plaints vis-à-vis du Président du Parc. Le Président du Parc, à vrai dire, m'a dit que, certaines fois, il partage tout-à-fait et très sincèrement les plaintes; je dois dire que Oberto, quand je lui ai présenté certaines exigences, je dois dire qu'il m'a donné raison, et dans les limites de ses possibilités il les a aussi accueillies.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora si passa alla votazione dell'oggetto n. 9. Chi approva?

Balestri (P.S.I.) - Dunque, per il rifugio Vittorio Emanuele sono state date il 20.11.1965 455.000 lire per piccoli ampliamenti, una domanda del 30.11.1966 per un importo, una richiesta di 1.450.000, sono stati dati 1.015.000 per ordinaria manutenzione, e poi c'è l'attuale provvedimento.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora si passa alla votazione: chi approva l'oggetto n. 9 alzi la mano. Chi non approva? Astenuti?

Il Consiglio approva con 27 voti favorevoli.