Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 215 del 18 settembre 1967 - Resoconto

OGGETTO N. 215/67 - Legge regionale concernente: "Autorizzazione alla sottoscrizione di capitale azionario della SpA "Funivie Piccolo San Bernardo", con sede a La Thuile".

Balestri (P.S.I.) - È stata consegnata una relazione: l'Amministrazione, visto lo sviluppo di La Thuile, ritiene opportuno di segnalare questo intervento e sono a vostra disposizione per gli altri chiarimenti.

Andrione (U.V.) - Je voudrais faire une question de principe qui, évidemment, concerne soit le point n° 10 à l'ordre du jour que le n° 11 et affirmer au départ que tous les funiculaires en Vallée d'Aoste sont passifs, déficitaires, y compris ceux de Courmayeur et ceux du Breuil, et que la Région se trouve dans la situation de payer pratiquement les installations et puis de laisser que les dividendes, s'il y en a - en tout cas ces gens n'ont jamais sorti de l'argent - soient divisés entre ce qui s'appelle "les actionnaires privés".

Il s'agit de sommes qui sont assez importantes et la Région va avoir dans presque toutes les sociétés plus de 50% du capital actionnaire, de façon qu'elle se trouvera toujours à devoir payer tous les déficits de gestion et devant une chose de ce genre je voudrais rappeler que ce Conseil avait parlé, à un moment donné, de faire un plan pour tous les funiculaires de la Vallée d'Aoste et, si nécessaire, de les gérer directement, parce que ici qu'est-ce qu'il arrive? Que nous nous faisons les installations et que ce sont d'autres qui, dans la meilleure des hypothèses, s'il y en a, ont les bénéfices.

Or c'est une politique qui est quand même le contraire de tout ce qu'on enseigne en matière d'économie; vous savez très bien que au Breuil Monsieur Cravetto a eu de très grosses difficultés et qu'il se sauve parce qu'il a aussi un hôtel, parce que il a tout un système de choses qui sont liées au funiculaire. Or nous nous portons seulement de l'argent en tant qu'actionnaires; dans le cas, soit de Champoluc que de Gressoney, les privés qui avaient promis qu'ils auraient sorti de l'argent également ne l'ont pas fait. Nous nous payons et puis, au moment, quand nous nous trouvons devant un déficit de gestion, étant donné que nous sommes les actionnaires principaux nous sommes pratiquement obligés de payer.

J'avais fait cette même remarque en Junte pour la question de La Thuile parce que, soit en 1963, si je ne me trompe pas, que en 1965, nous avons versé, comme déficit de gestion, une fois 3 millions et une autre fois 4 millions.

Devant une chose de ce genre, évidemment, ce n'est pas que nous soyons contraires à cette disposition particulière et nous demanderions qu'on étudie un système d'intervention, même directe, de la Région, qui soit plus conforme à des principes économiques et à des principes de saine gestion de l'argent public.

Manganoni (P.C.I.) - Io vorrei solo porre alcune domande: dunque, dice, la sottoscrizione di £. 68 milioni, di capitale azionario richiesto all'Amministrazione regionale consentirà di coprire per intero l'attuale capitale sociale di 270 milioni. Poi qui c'è un elenco di capitale... prospetto allegato n. 3, io pregherei di darmi... perché qui non ho capito bene... qui c'è 201 milioni, per arrivare a 270, ne mancano 70, no, dunque, prima cosa: queste cifre qui elencate SAVA 135 milioni, ecc. ... sono state versate, cioè, questi fondi sono stati versati in cassa alla Società, insomma, primo. In secondo luogo, questi 201 di 270, cioè praticamente questi 69 milioni, ci mancano, chi è che dovrà sottoscriverli... sono nostri quelli? Ho capito: allora i 69 nostri, aggiunti a questo, farebbero 270. Va bene, ma allora... poi un'altra domanda: qui si parla di queste teleferiche che costano 554 milioni: "investissement totaux, y compris terrains et frais divers", cioè, io qui non mi ci raccapezzo bene... con 554 milioni, allora, fra i 271 previsti qui, al prospetto 3, dai 270 arrivare ai 550, sono quasi 200 milioni... che mancheranno per pagare tutte queste spese, teleferiche, ecc. ... questi 200 e rotti milioni, chi è che li tira fuori, da dove si prendono?

Savioz (P.C.I.) - Mi ha già preceduto Manganoni su alcune richieste; io volevo chiedere appunto questo: il capitale è stato versato da parte degli altri soci di questa Società? E quello che viene chiesto alla Regione è in virtù della percentuale della nostra compartecipazione oppure questi 68 milioni sono chiesti così, tout court, perché, di solito, in queste Società per azioni si fa l'assemblea generale, si decide di aumentare il capitale sociale e, quindi, ognuno versa per la sua percentuale. In questo caso siamo in quel novero oppure siamo usciti?

Caveri (U.V.) - Je voudrais savoir en quel terme on calcule que sera construit le funiculaire?

Balestri (P.S.I.) - No, qui la procedura è stata un po' diversa, i capitali sono stati versati; non è che noi sottoscriviamo una cifra secondo la percentuale di aumento della Società. Noi abbiamo detto: al massimo abbiamo a disposizione questo, più di questo non possiamo dare; quindi noi passiamo da una percentuale all'altra e siamo al di sotto del 49%, molto al di sotto del 49%; il resto lo mette la SAVA, per quello che corrisponde alle spese generali la SAVA se la vedrà; non è che noi prendiamo degli impegni, o secondo quelle date percentuali, anche con un prossimo aumento di capitale che poi dovremo sottoscrivere, perché noi lo sforzo che facciamo è questo, e basta; le funivie sono già pronte, praticamente entrano già in funzione e quindi attualmente, ora, è questione di tempo, ma sono già sotto collaudo. Quindi non è che noi abbiamo seguito una procedura di dire: secondo l'aumento del capitale noi daremo quello che è l'aumento di capitale, no! Noi, come sforzo per queste funivie, facciamo questo: al di fuori di questo non c'è nessun impegno e io intenderei non prendere altri impegni.

Manganoni (P.C.I.) - Io non ho afferrato bene: questi 200 milioni, qui c'è SAVA 135 milioni, questi soldi li ha già versati la SAVA? Li ha già versati?

Balestri (P.S.I.) - ... di mettere addirittura, come postilla, tanto per maggiore sicurezza, che non saranno versati, finché non saranno, come abbiamo fatto per le cose...

Manganoni (P.C.I.) - Però un'altra domanda: da questi 270 per arrivare ai 554, che è il costo della funivia, allora la SAVA, oltre ai 135 che dovrebbe già avere versato, dovrebbe versarne altri 180. Allora, cioè bisognerebbe condizionare il nostro versamento al fatto che la SAVA cacci fuori tutti questi, non solo i 135 che sono qui, ma anche gli altri 180 di differenza, perché se no, chi li tira fuori questi? Perché se noi ne abbiamo versati 68, noi siamo a 270 ed il costo totale è 554.

Balestri (P.S.I.) - Con un successivo aumento di capitale: quello non possiamo condizionarlo...

Manganoni (P.C.I.) - ... sì, ma allora noi in che condizione ci troveremmo? Noi adesso ne versiamo 270, il costo è di 554, cioè ce ne mancano 280 circa, dopo che noi abbiamo versato i 60 attuali; noi versiamo quelli, arriviamo a 270 milioni, poi cosa ci dicono quelli? Ma guardate che la funivia costa, in tutto 554, ed allora ce ne mancano 180, e voi Regione cacciatene ancora fuori.

Balestri (P.S.I.) - Possiamo dire che questo è il nostro contributo e non ne cacceremo altri...

Manganoni (P.C.I.) - ... si, ma allora bisogna avere un impegno da parte loro che versino gli altri 180 mancanti, perché se non c'è questo impegno - se noi versiamo 60 milioni a condizione che, quelli tirino fuori 180 - allora, sì, ma se noi non mettiamo questa condizione, cosa succede? Che quelli incassano questi soldi e poi ci dicono dopo: "Ma qui ce ne mancano ancora 180, e questi 180 dove li prendiamo"? E allora la Regione dovrà cacciarne fuori altri, se invece noi mettiamo questa condizione siamo sicuri che quelli li tireranno fuori, se io ho ben capito. Se non ho ben capito, io vi prego di spiegarmi, di chiarirmi come vengono fuori questi altri 180 che mancano, 280 che mancano: allora questi 280 milioni da dove vengono fuori? Chi li caccia fuori? Perché se questo importo di 554 milioni è il costo di tutte queste opere, no, che teleferica? e poi tutti questi skilift, ecc... naturalmente i soldi non è che si può dire li verseremo tra 2 anni o 10 anni, perché se questi lavori sono in corso, bisogna pagarli.

Balestri (P.S.I.) - Io chiederei al Presidente Montesano, dato che ha partecipato alla riunione del Consiglio di amministrazione della SAVA di spiegare come è la situazione...

Montesano (P.S.D.I.) - ... io mi astengo dalla votazione su questo oggetto, però, invitato dall'Assessore Balestri, desidero spiegare al Consiglio, sia la situazione finanziaria, sia la situazione azionaria.

Dunque, primo c'è stato un aumento di capitale che è di 270 milioni. Questo aumento di capitale è stato deciso dall'Assemblea dei soci la quale non è costituita soltanto dalla SAVA o dalla Regione Valle d'Aosta o dai più grossi azionisti, ma da ben 400 piccoli azionisti del Comune di La Thuile. Questa società è sorta come società a piccolo azionariato, popolare, proprio, è stato coperto in parte, cioè, fino a 200, 210 milioni, se ricordo bene, 201 versati da tutti. I 135 milioni della SAVA sono stati versati: l'unico versamento, le uniche azioni scoperte, ancora da coprire sono quelle che va a coprire oggi la Regione, se il Consiglio decide favorevolmente. Quindi, non esistono più azioni scoperte, se non in quella frangia di 235 milioni, che rimangono rispetto alla differenza delle azioni disponibili delle azioni coperte con queste decisioni di oggi.

Per quello che riguarda la domanda del Consigliere Manganoni, il quale dice: "Come fanno a fare una funivia che costa 540, 560 milioni, con un capitale azionario di 270 milioni"? La risposta è questa: non è detto che bisogna fare le opere di importo uguale al capitale sociale; no, il capitale sociale è la leva, la molla che manda avanti tutta l'attività di una società, però la società fa questo attraverso mutui, e difatti c'è un mutuo, mutuo turistico, mutuo per le funivie, presso il Ministero del Turismo e attraverso le banche. Quindi non esiste oggi neanche, diciamo così, come proponimento da parte del Consiglio di amministrazione, il successivo aumento di capitale; esiste soltanto la copertura di questo capitale deciso dall'Assemblea, ma né il Consiglio di amministrazione, né tanto meno l'Assemblea sono decisi ad aumentare il capitale ulteriormente. Questo capitale è quello che è, e il resto della disponibilità economica, finanziaria, per meglio dire, della società, deve essere reperita, come è stata reperita, nelle banche, e dovrà essere reperita attraverso questo mutuo. Quindi la discrepanza, la differenza fra capitale sociale e spese sostenute fino ad oggi perché la funivia è già fatta, gli skilift sono già fatti, tutto quello che viene detto è già stato attuato: viene coperto con denaro anticipato dalle banche, oppure, comunque, è stato già richiesto, ma verrà perfezionato in seguito.

Manganoni (P.C.I.) - D'accordo, però noi qui ci troviamo di fronte a questa situazione finanziaria: 280 milioni di debiti, cioè la cifra che rappresenta la differenza dai 270 ai 554, di cui una parte con mutui e una parte delle banche. Ora, dalle banche noi dobbiamo partire dal principio che noi paghiamo meno del 7% di interessi, in attesa del mutuo, quando verrà, ecc... Sono 21 milioni all'anno di interessi, no? Oltre ai 280 milioni che poi bisogna restituire; ora, queste funivie sono sempre in deficit, lo sappiamo, ma non solo questa, tutte le funivie qui in Valle d'Aosta; allora, chi è che pagherà questi interessi? Primo: chi è che caccerà fuori? Bisognerà pur restituirlo questo capitale, oltre a pagare annualmente circa 20 milioni di interessi, bisognerebbe cacciare fuori circa 280 milioni come restituzione di capitale. Io penso che una società, non so, ho visto che nel Consiglio c'è anche Lei, pertanto, scusi se io mi rivolgo a Lei, in modo particolare. In questo Consiglio di amministrazione, un Consiglio di amministrazione serio deve anche porsi questo problema, e deve dirci: 20 milioni all'anno di interessi come li rintraccerò? 280 milioni di capitale da restituire, anche scalarmente, nello spazio di alcuni anni, ecc. ... dove li reperirò? Ecco, queste sono le due domande che io pongo a Lei.

Germano (P.C.I.) - Prima di intervenire volevo solo sapere l'entità del mutuo alla Banca, e l'entità del mutuo presso il Ministero. Può dircelo? Poi farei un breve intervento.

Andrione (U.V.) - En grande partie mes questions sont les mêmes que celles de Germano et Manganoni, mais je voudrais vous posez, vraiment, personnellement, une question plus précise: est-ce que, par hasard, le Conseil d'Administration a prévu que le funiculaire va rendre de l'argent, c'est-à-dire qu'il y aura un actif, et par cet actif on payera les intérêts et le capital? Si votre réponse est oui cela veut dire que l'on fait une prévision fausse, cela veut dire qu'on part déjà avec un découvert sûr et certain, et que, par conséquent, d'une façon ou de l'autre nous serons appelés plus tard à payer le déficit de ce funiculaire.

Germano (P.C.I.) - Una domanda ancora: ho qui il penultimo capitale sociale alla data del 24 maggio 1964 che è di 120 milioni; qual era la partecipazione della SAVA?

Montesano (P.S.D.I.) - Io mi trovo a rispondere qui, perché sono più addentro a queste cose. Quindi mi sforzerò di riandare un po' nella mia memoria per dire quello che al Consiglio interessa e alle domande che hanno fatto i Consiglieri.

Dunque: pagamento degli interessi e del capitale, dice il Consigliere Manganoni. Ricordiamoci bene che tutto questo complesso di impianti che poi ha raggiunto la rispettabile cifra di quasi 600 milioni, oltre ad un'altra cifra uguale fatta per il condominio a La Thuile, che molti di voi avranno visto, naturalmente, sono stati costruiti, ma non sono funzionanti. Devono cominciare a funzionare, cioè, devono cominciare a dare quel po' di ricavo, a dare quelle entrate con le quali si dovrà, appunto, provvedere a pagare gli interessi e il capitale in restituzione.

Ebbene, rispondo con questo anche al Consigliere Andrione, che nell'arco di un cinque o sei anni è previsto un deficit e che le funivie possono avere un reddito, diciamo così, una ricompensa al capitale quando sia costituito un insieme tale che possa portare ad una popolazione sportiva che possa alimentare positivamente col reddito gli impianti funiviari. Quindi adesso siamo nella fase della costruzione di questi impianti con un esborso enorme di denaro, però la situazione va vista in una prospettiva ampia, con l'attrezzatura di questo comprensorio turistico di La Thuile. Quindi io vorrei soltanto pregare i Signori Consiglieri di riandare in questa prospettiva per poter dire: ma le funivie saranno attive o no? Io vi dico già subito che le funivie non saranno attive, anzi, nelle previsioni c'è un certo arco di cinque o sei anni in cui il passivo sarà notevole nel primo anno e poi mano mano dovrà distendersi nell'arrivare a congiungersi con un pareggione con una curva ascensionale di attività, proprio in rapporto all'attrezzatura che si farà, attrezzatura programmata, attrezzatura convenzionata con il Comune di La Thuile. Voi eravate i responsabili in Giunta quando fu approvata una convenzione tra il Comune di La Thuile, la società funiviaria e la SAVA; ebbene in quella convenzione c'è scritto tutto: gli impegni del Comune di La Thuile e gli impegni che la SAVA ha contratto col Comune di La Thuile.

Andrione (U.V.) - Quella convenzione non è rispettata, almeno allo stato attuale, 18 settembre del 1967, diverse clausole di questa convenzione non sono rispettate...

Montesano (P.S.D.I.) - ... Sì, è vero, sono d'accordo: ci sono due clausole che non sono rispettate e siamo lì sul punto di farle rispettare. Ora, detto questo al Consigliere Manganoni, rispondo al Consigliere Germano.

Egli dice: l'entità dei prestiti in banca. Ma, Consigliere Germano, io non voglio dire delle cifre così, delle quali non sono al corrente, non mi sento di dire, quanto c'è di debito in banca e... glielo posso fare capire, senza dubbio: il mutuo per la funivia riguarda la metà, il 50% del costo della funivia; quello che sia poi l'impegno debitorio della Società nei riguardi delle banche, questo, certamente io non lo so, non lo so.

Per quello che riguarda il Consigliere Andrione ho detto che l'attività, ho risposto in occasione della risposta a Manganoni, quindi...

La partecipazione della SAVA prima non esisteva; è intervenuta dopo perché la funivia del Piccolo San Bernardo, sapete quella società vecchia di ben 20 anni, era costituita soltanto da azionariato popolare, e dal contributo della Regione, la quale è intervenuta parecchie volte, sotto tutte le Amministrazioni, anche la vostra è intervenuta benevolmente in questo impegno, diciamo così, prospettato per lo sviluppo turistico di La Thuile.

Oggi le cose si sono modificate in senso di ampiezza, in senso di programma ed ecco che la SAVA è intervenuta coi 135 milioni di capitale che si sono aggiunti a quelli provenienti esclusivamente da quei piccoli azionisti, ce n'è qualcuno di un po' più grosso, e poi c'è la Regione.

Andrione (U.V.) - Je remercie Monsieur Montesano des explications qui ont été, à mon sens, très claires. Je voudrais simplement dire ceci: qu'il est vrai qu'il faut examiner la chose dans son complexe, mais, en réalité, le complexe se partage à deux: d'un côté il y a la partie construction de collectifs, de vente de logements, loyers, etc., etc., qui, à la longue, et même peut-être avant cinq ou six ans - du reste je le souhaite - pourra rendre. De l'autre côté il y a la gestion du funiculaire et amortissement des capitaux. Or, l'expérience faite jusqu'à maintenant, dans tous les Pays des Alpes, démontre que les funiculaires ne peuvent pas rendre; un exemple: la France, pour les 18 km de la vallée de Chamonix, de l'Argentière jusqu'à Megève compris, donc Condemine, Chamonix, La Clusaz, etc., St. Gervais, a dépensé à fond perdu 68 milliards d'anciens francs, pour les installations, parce que on part du principe que ces installations ne peuvent pas être rentables parce que, et du reste vous le savez mieux que moi parce que j'en avais parlé avec Corrado Gex en ce temps-là, on prévoyait je ne sais pas combien de personnes par heure, par skilift, etc., pour arriver, à un moment donné, à cette courbe dont vous parliez très justement. Or, ces conditions sont pratiquement impossibles, surtout pour les prix d'amortissement. Alors, je déclare personnellement que je suis favorable à aider les gens de La Thuile qui ont souscrit et à chercher à lancer nos vallées en tant que vallées touristiques, cependant je voudrais prier tous les Conseillers, mais surtout ceux qui maintenant sont en Junte, d'étudier quelque chose parce que ici nous risquons de faire ce qu'on appelle en économie, individualiser les profits et socialiser les pertes, c'est-à-dire que, d'un côté, il y a la partie la gestion, du côté, disons, purement spéculatif, ce qui est bien, parce que quand même cela peut faire quelque chose pour le pays, et de l'autre côté il y a la gestion de la partie qui nécessairement est passive, et c'est dans cette partie-là que la Région, dans ce cas, mais en tout cas, l'argent public, est appelé à donner un soutien.

Eh bien, faisons attention à cela: moi, personnellement, je vote en faveur de ce projet de loi, mais rendons-nous compte que malgré les assurances de Monsieur Balestri, malgré toutes les assurances de ce monde, dans quelques années, mais très prochainement, nous serons appelés à verser de nouveau de l'argent pour le funiculaire de La Thuile, comme toujours, d'accord, mais je dis, alors, à ce moment-là faisons attention, plutôt gérons directement, parce que ici, et c'est bien de lancer La Thuile, nous ne devons pas nous mettre un bandeau devant les yeux et dire que c'est le dernier argent que nous versons, parce que d'une façon ou de l'autre, avec ces 35% dans la pire des hypothèses, chose que je ne souhaite pas, le jour où on aille dissoudre la société, le funiculaire de la SAVA de La Thuile, on payera pour le 25%, vraiment, chose que nous ne ferons jamais parce que nous serons tous d'accord d'aider encore une fois et de donner un peu d'oxygène à cette société.

Donc, partons avec les yeux ouverts et, surtout, demandons, dans la mesure du possible, et dans ce cas spécifiquement, demandons le sacrifice le plus grand possible aux privés, qui, eux, non pas aux petits souscripteurs, mais aux grands souscripteurs, qui eux quand même ont toute la partie spéculative, la partie logement, etc., que celle-là pourrait être rentable.

Montesano (P.S.D.I.) - Permettete che io dia delle risposte, poi darò la parola al Consigliere Manganoni.

Dunque, io sono d'accordo, in linea di massima, su quello che dice il Consigliere Andrione: effettivamente sono opere che devono avere una prospettiva e anche una finalità sociale. Di questo io me ne sono reso conto e ho battuto su questo punto anche nell'ultimo Consiglio di amministrazione, nell'ultimo Consiglio di amministrazione, premesso che, appunto, questi impianti non possono essere, specialmente nei primi anni, attivi. Quindi, ribadendo il concetto espresso anche in altri Consigli, la Regione non deve superare mai il 50%, l'abbiamo detto con il Presidente Marcoz, l'abbiamo detto con tutti; anzi io mi sono opposto quando il Consiglio ha voluto superare il 50% per la funivia di Cogne, proprio per quel concetto lì. E allora, per quello che riguarda i nostri interessi, gli interessi della popolazione valdostana, sono stati stabiliti, per esempio, dei prezzi di biglietti che sono, effettivamente, molto aderenti alle esigenze popolari, e in più, per quello che riguarda gli interessi, essi non vengono versati: è stato deliberato invece di dare agli azionisti il corrispettivo in biglietti i quali possono anche essere venduti, alienati. Per quello che riguarda la Regione, io ho fatto questa osservazione: che ero favorevole a questa proposta fatta dall'Amministratore delegato Ing. Ullmann, soprattutto perché la Regione sopporta, mi sembra - Lei è stato Assessore all'Istruzione, me lo può dire e precisare, come l'Assessore Dujany - sopporta delle spese per i corsi di sci, è vero, sì o no? Quindi la Regione, da quest'anno 1967/1968, avrà dalle Funivie Piccolo San Bernardo il corrispettivo del capitale sottoscritto in biglietti di cui la Regione potrà usufruirne per i propri studenti che manda a sciare. Quindi, è effettivamente una sostituzione dell'interesse del capitale, a noi Regione, oltre che, diciamo così, sollevarci dalle spese per mandare questi studenti a sciare, ma aggiunge questo scopo la finalità sociale che Lei giustamente ha indicato.

Andrione (U.V.) - ... permetta una parola in questo senso, quello che Lei dice va molto bene, ma sono dei palliativi, perché mi sembra che noi spendessimo 30 milioni, da dividere nelle varie stazioni. Qui si tratta, invece, di investimenti che raggiungono i 600 milioni di lire: d'altra parte, esperienza fatta in tutte le funicolari della Valle d'Aosta, al di là di un certo limite di passivo di gestione, che è molto basso, cioè basso nel senso, partendo dall'alto, non si può andare, perché noi abbiamo visto per Pila, che del resto, subito della questione di Pila, abbiamo visto per il Crest, abbiamo visto per Weissmatten, abbiamo visto per Punta Iolanda: non appena gli amministratori di una funicolare accumulano cinque o sei milioni di passivo si trovano con l'acqua alla gola. D'altra parte, da un certo punto di vista, puramente fiscale, di responsabilità, hanno ragione; è questo il punto sul quale, in maniera particolare, io vorrei insistere. Tempo fa avevano lanciato, in altre situazioni, l'idea - e credo che fosse anche Savioz che ne aveva parlato - di un prestito regionale per questa questione, perché, certamente, quelle società, comunque vadano i mutui turistici, pagano gli interessi delle somme che la Regione non pagherebbe. Quindi ci sarebbe magari l'economia da realizzare lì sopra; ma io queste cose le dico semplicemente con l'idea, non sul problema specifico di La Thuile, semplicemente vorrei che si riconoscesse, che si desse attenzione al fatto che qui noi apriamo il rubinetto e che questo rubinetto non potrà mai essere chiuso. Non c'è dichiarazione di Assessore al Turismo, il Dr. Balestri, che possa dire: qui noi ci fermiamo, perché effettivamente per questa necessità sociale, perché sono tutti d'accordo di sviluppare il turismo, qui bisognerà continuare a dare del denaro, perché se no, questa funivia si fermerà. Allora rendiamoci conto di questo e affrontiamo il problema con realismo, questa la mia...

Montesano (P.S.D.I.) - ... d'altra parte il Consiglio e l'organo esecutivo, la Giunta, devono essere vigili su questo sviluppo, che non è soltanto di un paese, ma è di tutta una Regione, perciò io concordo con quello che Lei dice e noi, se saremo qui, o chi ci sarà al posto nostro, dovrà sorvegliare, dovrà, diciamo così, fare gli interessi che la Regione ritiene di fare in questo campo turistico dove l'attenzione dei diversi Assessori al Turismo si è polarizzata e dove, naturalmente, il Consiglio non si può disinteressare quando si tratta di iniziativa di questo genere.

Germano (P.C.I.) - Qui il discorso potrebbe essere lungo perché ci troviamo di fronte a problemi di programmazione, che ha l'obiettivo, se non erro, di creare il reddito per ridistribuirlo meglio, più equamente, per superare determinate strozzature, determinati nodi.

Questa azione di programmazione avrà l'obiettivo di facilitare la raccolta del massimo profitto di un gruppo che fa degli investimenti: questo è l'obiettivo. Quindi è antiprogrammazione questo, antiprogrammazione, perché? Perché il gruppo che fa gli investimenti acquista terreni, li lottizza, fa un immobile di 83 appartamenti, li vende, realizza i suoi profitti. Per quanto riguarda invece i servizi, le infrastrutture, allora, si rivolge all'ente pubblico e cerca di fare pagare il massimo all'ente pubblico, tanto che l'ente pubblico in questo settore che sono le funivie, queste cose che perdono, le fa passare dal 10% al 35%, con poi la previsione dei mutui di 260 e 280 milioni, che almeno dovremo affrontare per il 35%.

Invece per la parte? Noi non ci siamo, e neanche l'azionariato popolare c'è: ecco questa è l'impostazione che si dà, e poi sono anche furbi, perché entrano anche qui per le funivie una parte, ma entrano esattamente per il 50%, solo per poter comandare e decidere loro, non entrano per il 70%, no, entrano solo per quello che è sufficiente per poter decidere e cercano di portare la Regione al massimo. Questa operazione è una operazione di programmazione di carattere sociale? Per piacere, per piacere, prendiamola da tutti i punti di vista che volete, da tutti i punti di vista che volete, potrà creare dei posti di lavoro in più, potrà creare qualche piccolo vantaggio al proprietario di terreno che vende il terreno, ma il grande vantaggio lo reca al gruppo che fa questi investimenti: gli porta il massimo profitto e riversa sull'ente pubblico tutto il peso del deficit e delle spese. Questa è la realtà di questa situazione.

Si è parlato poi, e non voglio andare avanti su questo, perché se la prendiamo sotto tutti gli aspetti, se andiamo ad analizzare quello che costeranno quei mutui e la parte che toccherà a noi, sono tutte cifre che confermano questa linea, non c'è niente da fare, questa è la linea seguita, e mi stupisce che dei socialisti siano in testa a queste cose.

Se andiamo poi all'altro aspetto, è una cosa che abbiamo voluto anche noi, ricordo che la Giunta aveva fatto una determinata convenzione, aveva invitato il Comune di La Thuile a fare questo, ma io ho sentito parlare di inadempimenti, si è detto di due inadempienze. Ma, allora, perché non facciamo rispettare queste cose qua, quali sono queste inadempienze? Sono gravi? Se ci sono delle inadempienze, prima di affrontare altre spese, non piccoline, non si tratta qui di qualche centinaio di biglietti da mille o di qualche milione; questo vale subito la pena perché sono 68 milioni adesso e poi la corresponsabilità per il 35% per il resto, per il resto. Quindi è un investimento di rilievo; se ci sono delle inadempienze questa società deve adempiere ai suoi impegni prima che l'Ente pubblico si impegni ancora; io vorrei sapere quali sono queste inadempienze, di quale entità sono e cosa intende la Giunta fare per farle rispettare; perché se un accordo è stato formato, quell'accordo deve essere rispettato prima che l'Ente pubblico si impegoli in altri investimenti che sono investimenti proprio, come diceva giustamente il Consigliere Andrione, investimenti in perdita: noi investiamo dove si perde; loro investono dove di guadagna, questa è la differenza, questa è la programmazione che ci prospettano qui.

Manganoni (P.C.I.) - A quanto hanno detto Andrione e Germano io vorrei aggiungere questo: la preoccupazione per l'avvenire. Noi abbiamo discusso qui, non molto tempo fa, per esempio, della funivia di Cogne, della cabinovia di Cogne: secondo tutti i calcoli per la gestione le entrate dovevano coprire le spese; cos'è successo l'inverno scorso? Non è venuta la neve e il deficit della funivia di Cogne, chi l'ha pagato? Naturalmente la Regione. Va ben, e va ben, però ecco un fatto; ma io di questi fatti gliene potrei citare di tutte le funivie che noi abbiamo in Valle d'Aosta perché è sempre la Regione che paga, cioè è sempre denaro pubblico. Perché io adesso pongo una domanda: come La Thuile, come prima Cogne ed altri paesi hanno chiesto l'intervento delle Regione per l'installazione di queste attrezzature, ecc. noi possiamo domani rifiutarlo ad altri Comuni turistici? No! Se domani un Comune, non so, un altro Comune turistico, Ollomont, che può diventare un Comune turistico, dice: "perché un Comune acquisti, si sviluppi turisticamente, cosa ci vuole per prima cosa"? L'attrezzatura e l'attrezzatura significa almeno funivia o seggiovia perché oggi chi va a sciare non sale più a piedi come salivamo noi con gli sci, bisogna farsi trainare ed allora ci vogliono gli impianti. Noi non potremo negarlo neanche agli altri Comuni no, per questione di entità, questione di giustizia; ed allora saranno centinaia di milioni annui che noi ci accolleremo, per mantenere questi impianti, quelli che ci sono e quelli che, giustamente, i Comuni richiederanno. Ora, diceva Montesano, che noi abbiamo programmato e le entrate si dovranno pagare con l'attrezzatura programmata, però l'attrezzatura programmata, definita bene da Germano, e si viene alle domande che io voglio porre: cioè quali attrezzature? ...d'accordo, ma allora io dico questo: l'altra attrezzatura, alberghi, bar, esercizi pubblici, condomini, ecc. quelli sono investimenti di privati, i quali non so se saranno disposti, alla fine dell'anno, a versare a questa società delle funivie, la quale ha procurato loro gli introiti, è vero, un quid dei loro utili per pagare il deficit. Naturalmente questo non avviene, come non avviene in tutte le altre zone dove ci sono delle funivie; allora, Lei che parla di questa programmazione, io penso, non so se in questa programmazione, se effettivamente le attrezzature dovrebbero contribuire a questo pagamento, in questa programmazione è previsto, per esempio, che il condominio cui Lei ha accennato dovrà versare, per esempio alla fine dell'anno, un quid alla Società delle Funivie per pagarne il deficit. Le altre attrezzature, bar e tutto quello che ne segue, la partenza, l'arrivo, che sono quelli che incassano gli utili, sono quelli che si fanno i quattrini, diceva Germano, è il privato che si fa i quattrini, cioè il proprietario del bar, dell'albergo, del condominio, dell'esercizio pubblico, ecc. che si fa i quattrini, ma questi quattrini sono procurati da che cosa? Dalla funivia, no, e naturalmente la funivia, chi è che paga? È la Regione: allora, allora io dicevo, quali attrezzature? Queste attrezzature alle quali voi avete accennato, attrezzatura programmata, contribuirà al pagamento del deficit di questa società funiviaria, perché se Lei mi dicesse, noi nella programmazione abbiamo previsto che, per pagarne il deficit, sia nella gestione - perché i deficit sono anche nella gestione - sia per ammortamento di capitale, noi, alla fine dell'anno, tasseremo per un quid questa SAVA che ne trae i benefici e quelli accettano di essere tassati, allora, la questione poteva anche essere accettata. Voi parlate di programmazione, però Lei non ha accennato al fatto che costoro, che ne traggono gli utili, possano essere tassati, che contribuiscano al pagamento del deficit, di questo non se ne è accennato. Non so se questo rientra nella programmazione, se nella programmazione è previsto questo, allora il discorso può cambiare se quelli partecipano al pagamento del deficit. Ma se nella programmazione non è previsto questo, allora tutte queste attrezzature programmate servono solo ad arricchire i proprietari di queste attrezzature; non solo, ma Lei dice: "Gli altri azionisti percepiranno gli interessi sotto forma di biglietti che potranno anche vendere". Ma, precisiamo allora, se questi azionisti percepiranno gli interessi, Lei non ha detto di quanto sarà: del 5%, forse, di media, se percepiscono gli interessi sotto forma di biglietti che possono vendere, è lo stesso come se percepissero dei soldi, no? Perché io prendo il biglietto, lo posso vendere, ed allora io incasso i soldi; allora tutti questi altri azionisti percepiranno il 5 e mezzo di interesse, e la Regione? Ammettendo anche che la Regione lo percepisca sotto forma di biglietti, ma allora lì di soldi non se ne incasseranno, perché tutti viaggeranno con questi biglietti, e chi paga le spese di gestione, il personale e tutto quello che ne segue? Noi incasseremo poco se, immaginiamoci per gli interessi di tutto questo capitale al 5%, vediamo l'ammontare che noi paghiamo sotto forma di biglietti, e allora cosa incassiamo? E allora, naturalmente, le funivie sono già in deficit quando non pagano gli interessi agli azionisti, sono in deficit ugualmente se paghiamo, immaginiamoci il deficit di gestione, oltre al fatto del pagamento del capitale e degli interessi; si aggiungerà un notevole deficit di gestione. Quindi questo conferma quanto hanno detto Andrione e Germano, che qui cacciamo fuori il denaro pubblico per questi servizi i quali serviranno per impinguare il portafoglio di questa SAVA, di questi privati, i quali hanno le altre attrezzature, cioè quelle che rendono, quelle che fruttano.

Montesano (P.S.D.I.) - Io rispondo prima, mi trovo qui a dover rispondere per ragioni di necessità... momento, perché io sono più al corrente Consigliere Germano, Lei ha detto, ma mi meraviglio...

Germano (P.C.I.) - Le spiegazioni è giusto che Lei ce le dica, però sull'impiego dei soldi della Regione, dovrebbe essere l'Assessore a rispondere.

Montesano (P.S.D.I.) - Io dicevo questo: la preoccupazione che si è avuta in quella zona, in quel paese da parte nostra, è stata proprio una preoccupazione sociale, la preoccupazione su cui Lei viene a mettere il punto oggi. Qui, in quel paese c'era una industria, c'era una miniera, c'erano delle popolazioni che vivevano sul reddito malsano di questa miniera, sul reddito che proveniva da una attività che tutti sanno; bisognava che a questa attività che veniva a cadere, a questo reddito che è mancato, si sostituisse un'altra attività che è una attività di carattere turistico.

Ora, bisogna tener conto che non facendo niente in quella zona si sarebbe arrivati alla disoccupazione di tutti, di tutti, le famiglie non avrebbero avuto reddito, e quindi io, in primis, io e subito dopo l'On.le Gex, ci interessammo di questo problema, problema che conoscete tutti perché se ne è parlato, se ne è discusso ecco, e allora si avanzò questa programmazione turistica di La Thuile col 50% di capitale. Ora, dice Lei, col 50% di capitale non si comanda, ci vuole il 51, ci vuole il 51, e questo uno è in possesso degli altri, è in possesso degli altri.

Le inadempienze della... - io dò risposte telegrafiche per non fare perdere del tempo - le inadempienze sono esclusivamente riferite in ragione di data, per due condomini, due alberghi che devono essere costruiti; ecco, difatti il Comune si è interessato, anzi, molte volte ha sollecitato questo adempimento che sembra sarà completato nel 1968. Anche la società Funivie Piccolo San Bernardo, eppure non c'entra la Società Funivie Piccolo San Bernardo, è la SAVA, è un'altra, la convenzione è fatta con la SAVA, le funivie Piccolo San Bernardo non c'entrano in questo.

La gestione funivia, siamo d'accordo, abbiamo detto già prima che sarà passiva, almeno per parecchi anni, non c'è nessuna funivia che non abbia, credo anche quelle lì dell'Aiguille du Midi, mi diceva De Francesco, il Direttore, hanno qualche reddito rimunerativo in alcune condizioni mentre altri... è tutto il complesso dell'attrezzatura turistica che deve dare il reddito alla popolazione locale e alla popolazione valdostana: alberghi, io ho detto che gli alberghi sono uno dei punti di inadempienza di questa società, inadempienza che è stata denunciata e inadempienza che è stata richiamata all'attenzione dei responsabili. Quindi, per l'anno venturo, devono essere fatti questi alberghi. Io altro non ho da aggiungere. Il resto lo faccio rispondere dall'Assessore al Turismo.

Balestri (P.S.I.) - A parte i chiarimenti sull'articolo in oggetto, io non ho ben capito una cosa: mi auguro che presto, perché è logico che Manganoni dica che i paesi turistici sono tanti, e tutti possono chiedere, questo è vero; mi auguro che presto la programmazione possa indicare quei punti, o quei luoghi, o quei comuni, o quei posti, o quelle vallate in cui si dà una prevalenza a queste attrezzature; ma non ho ben capito una cosa e questo vorrei sapere abbastanza chiaramente per sapere come ci dobbiamo comportare, almeno per quanto di mia competenza, se si vuole andare avanti con la funicolare o no. Perché, ad un certo momento, purtroppo, il discorso è quello: che le funicolari, per molti anni, sono passive e questo lo sono sempre state; molto probabilmente io sono ancora più pessimista: prima di arrivare a delle gestioni attive, ce ne vuole e non tutte ci arriveranno. Ci arriveranno alcune in determinate località, dove arriveranno determinate attrezzature, ma non tutte ci arriveranno. Cosa si vuole fare? Si vuole sospendere i sussidi alle funicolari, o la nostra partecipazione? È una cosa che il Consiglio dovrà decidere e poi ci comporteremo in quel senso sì. Però ricordiamoci benissimo che sono un complemento sulla questione generale del turismo, se si va a vedere articolo per articolo quella che è la componente... del turismo, non solo le funicolari, ma ci sono tanti altri settori che sono passivi e che la Regione, purtroppo, purtroppo, dico, deve sostenere se si vuole tenere in attività. Incominciamo da tutta l'attività che c'è, dalle scuole di sci, e via di seguito. Non so, il problema è semplice, è uno degli articoli, purtroppo, per il forte costo di investimento, per il forte costo di gestione che c'è, ecc., sono degli articoli, se ci sono delle possibilità o delle indicazioni per cui queste possono diventare attive, nel minor tempo possibile, ecc. Noi, per quello che potremo, interverremo, ma non credo che sia un argomento molto facile: se si parla di una percentuale, io so che si è andati oltre certe percentuali, in determinate località proprio per aiutare le località a fare determinate attrezzature, nell'interesse generale della località, e siamo andati oltre il 49%. Io ritengo che, invece, la Regione oltre certi limiti non deve andare, e mi auguro, come dico, ben presto, che ci siano date delle indicazioni dove queste funicolari saranno le più adatte, le più indicate nella valorizzazione generale della Valle, ma non so se poi si voglia fare dei passi indietro e non intervenire più; io mi domando se pretenderemo che poi ci siano delle iniziative private che interverranno in queste...

Bordon (D.C.) - Come privato faccio parte di questa Società, lo avete visto dall'Allegato, e quindi non facendone parte come amministratore regionale, innanzitutto, per prima cosa, faccio una dichiarazione di voto di astensione.

Naturalmente, avrei desiderio anch'io di esprimere il mio punto di vista e non credo che con la mia eloquenza mi si possa poi accusare, eventualmente, di essere intervenuto e di essere riuscito a convincere qualcuno a votare a favore, perché sarebbe anche qui una cosa molto grave.

Io vorrei soltanto rimanere un po', così, sulle generali e riallacciarmi a delle osservazioni che io ho sentito fare prima, ritenute giuste da chi sono state fatte e dette, e invece, secondo me, non sono giuste.

Ad esempio, io vorrei un po' ricostruire qui, telegraficamente, perché se no ne avremmo per troppo tempo, ma confortato, facendomi confortare da tutti i Presidenti di Giunta che siedono qui dentro, che cos'è stato l'impianto della funivia in Valle di Aosta, fin dal 1948, 1949, '50, '51 e '53, attraverso l'Assessore Deffeyes, attraverso il successivo Assessore Bordon, nel 1954. Ma che cosa si è visto? Che in tutti i paesi, in tutte le nostre località di villeggiatura e di soggiorno, estivo e invernale, di sfruttamento invernale, se non c'erano dei trasporti funiviari, non ci andavano su o se ci andavano, ne venivano via, per cui la Regione, saggiamente, ha dovuto prendere in esame l'impianto di questi trasporti a fune: perché? Perché, per esempio, a La Thuile, mi dite un po' voi, che cosa sarebbe venuto fuori se non ci fosse stata questa seggiovia le cui azioni sono state proprio sottoscritte da tutta questa massa di popolazione. Ma, quando sono venuti, successivamente, dopo gli impianti di La Thuile, attraverso il Turismo regionale, ai vari assessorati, a chiedere che cosa dobbiamo fare, non possiamo più andare avanti, ci dovete dare dei denari, ma la Regione ha dovuto darli per forza, pure aprendo gli occhi, come giustamente diceva il Consigliere Andrione prima, ma perché, perché, arrivati ad un certo momento, addirittura, noi abbiamo ancora come Regione un vantaggio, e qual è il vantaggio? Il vantaggio è questo: io ritengo che, se a La Thuile non ci fosse una funivia, noi durante il periodo invernale avremmo tutti i negozi, tutti gli alberghi, tutto quanto chiuso; vogliamo fare la prova? Non diamo più dei sussidi alle funivie, e vediamo cosa ne viene fuori. Però che cosa ne viene fuori? Che attraverso questo commercio che si svolge, se ci sono i trasporti a fune, ci sarà uno sviluppo invernale turistico, e uno sviluppo estivo. Io credo che la Regione, attraverso quegli 8/10 di ricchezza mobile che percepisce, attraverso l'imposta di quelli che hanno lavorato in estate e in inverno, abbia un reddito, se non diretto, indiretto, ma io vorrei sapere perché facciamo le strade noi, perché abbiamo fatto la strada di Pila? Abbiamo fatto la strada di Pila perché speravamo che portasse, come ha portato, un certo sviluppo; ma tutte le funivie, tutte le seggiovie che sono state fatte, a cui la Regione ha dovuto, per forza, concorrere, sono passive, e lo saranno sempre passive. Però, dove a me pare strana l'impostazione è questa - e forse con questo vado oltre il confine - perché mi si dirà: "Ma sei interessato", non è vero, io sono il peggiore degli amministratori di questa società, perché in tre sedute in cui ho avuto occasione di essere chiamato, non ho mai potuto partecipare, ma la costruzione di questi alberghi, io penso che se domani la Regione facesse la proposta a quelle società: "Volete venire con noi a costruire alberghi e bar?", io non so se la Regione possa entrare per statuto, per funzioni, ma, arrivati ad un certo momento, è indubbio che la Regione, queste passività, per lo sviluppo di certe attività turistiche, se le deve assorbire per forza. Noi abbiamo pur visto che, in determinate località, non solo in Valle d'Aosta, si arriva a dare i servizi, si arriva a fare le fognature, l'acquedotto perché possano costruire. Ora è logico, io vorrei sapere, di questi soci che hanno sottoscritto questi capitali, che sono venuti a La Thuile, come a Pila, come in altri posti, ma io sono sicuro che, proprio soddisfatti di aver sottoscritto queste azioni non lo so, incominciando dalla popolazione di La Thuile, perché non hanno mai visto il becco di un quattrino, però quelli che hanno i negozi, che hanno i bar, io credo che siano contenti perché non ci sarebbe stato il commercio.

Quindi, chiedo scusa per questo mio intervento, perché non è parte interessata, me ne strafischio di queste cose qui, mi attengo, se dovessi votare contro voto contro, ma è soltanto perché il principio, mi sembra che la Regione in queste cose, in questi trasporti funiviari, deve intervenire, come sempre è intervenuta, già sapendo che noi abbiamo avuto una passività... Il 51%, poi, è sempre stato il punto di partenza di tutta l'Amministrazione regionale, non superiamo il 51%, perché se no siamo più responsabili, abbiamo la maggioranza di queste azioni; però a me pare che questa sottoscrizione azionaria che noi abbiamo sempre fatto sia fatta in questo modo, e non vorrei dire una inesattezza perché se tale è sono lieto di ricredermi, ma quando noi sottoscriviamo per esempio, in questo caso, e in altri casi, un dato numero di milioni di azioni, ma noi non siamo tenuti a continuare a sottoscrivere azioni. Noi, ad un certo momento, se il Consiglio di amministrazione ci chiamasse in causa, come qualsiasi socio, per dirci: "Dovete sottoscrivere altri 30 milioni di azioni", se noi non vogliamo non li sottoscriviamo. Però, naturalmente, se avviene un fallimento perdiamo tutto quello che abbiamo sottoscritto; io mi chiedo, se fossero venuti quelli di La Thuile, o quelli di Pila, o quelli di Valtournenche, o quelli di Gressoney, ecc. a chiederci un contributo, ma glielo davamo, forse, a fondo perso invece di sottoscrivere delle azioni, conveniva sottoscriverlo a fondo perso. Ma, signori, ma tanto state pur tranquilli che se avessero richiesto un secondo contributo avremmo dato anche quello, perché, giustamente, si diceva prima, o si aiutano questi trasporti nell'interesse turistico della zona, se si ritengono tali, perché proprio per il fatto che sono passivi è l'ente pubblico che deve venire ad aiutarli, perché non ci sarà mai nessun privato che, naturalmente, viene a costruire a La Thuile la funivia già sapendo che ci rimette dei denari. Tutto al più dirà: "costruisco la funivia, partecipo anche io, con la speranza che il condominio mi dia una resa", perché io vorrei un po' vedere qual è quell'imprenditore privato che viene e mette dei denari sapendo già di perderli, né tu, né io faremmo questo, è vero? Ora, questi servizi che noi chiamiamo servizi pubblici, devono pure essere sottoscritti da qualcuno, e devono essere aiutati da chi? Se non sono gli enti pubblici, ditemelo voi. Naturalmente non verrà nessun condominio né a La Thuile né in altre località se, ad un certo momento, viene a cessare la funzione della funivia. Questo è sicuro.

Lustrissy (D.C.) - Il Consiglio oggi ha fatto una discussione molto interessante su questa che è l'impostazione generale della partecipazione azionaria della Regione in determinati investimenti pubblici e, dalla discussione, sono emerse alcune considerazioni interessanti: anzitutto la considerazione del Consigliere Andrione è stata di una certa utilità perché ha messo tutti noi di fronte ad una situazione che è la situazione della realtà nella quale ci muoviamo. C'è questo campanello di allarme che, ad un certo punto, squilla: signori, noi ci troviamo di fronte ad un complesso di società funiviarie a partecipazione regionale che cronicamente, cronicamente, lo sappiamo, presentano un deficit, e nessuna società funiviaria, né privata né a partecipazione azionaria in Valle d'Aosta è attiva, almeno in questo momento: non risulta che nessuna di queste società sia attiva, ad eccezione di una, non so se è il Monte Bianco o il Breuil che è riuscita a pareggiare in un determinato anno; comunque è una considerazione che va tenuta nel dovuto rilievo.

Un'altra considerazione, ed è quella anche abbastanza interessante, è stata fatta dal Consigliere Germano per quanto attiene alla partecipazione azionaria regionale nel costo delle infrastrutture e non partecipa nel complesso dell'attività turistica, cioè nella ridistribuzione di tutta questa attività turistica, ad un certo punto potrebbe anche presentare determinati aspetti interessanti per una partecipazione di amministrazione pubblica.

In sostanza l'Amministrazione regionale si è trovata, sinora, di fronte ad un grosso problema ed era il problema del potenziamento turistico della nostra Regione; la nostra Regione che, di fatto, è stata messa brutalmente di fronte ad una realtà che si manifestava sempre più impellente, ed è quella di favorire l'incremento, il potenziamento delle nostre infrastrutture turistiche, per stare alla pari con le altre zone che a noi sono concorrenziali.

Ora, sul problema di fondo, sul problema di fondo che il Consiglio, ad un certo punto, dovrà esprimere alcune considerazioni è valida l'impostazione attuale, ossia: è bene per l'Amministrazione regionale continuare su questa strada, indiscriminatamente, forte di una legge, mi pare, votata già tempo addietro, e che consente una partecipazione azionaria della Regione, fino ad un limite del 50%, oppure, qua bisogna tirare le somme e studiare un pochino le soluzioni che possono essere possibili, dato per scontato che la Regione deve, in qualche modo, interessarsi, anzi, è dovere della Regione di interessarsi al potenziamento e allo sviluppo di questa attività.

Noi sappiamo benissimo che i privati, dovendo sopportare la spesa negativa delle infrastrutture, ad un certo punto creano attorno alle infrastrutture tutto un complesso di servizi che vengono a compensare determinate perdite, che permettono a loro determinati investimenti che altrimenti non sarebbero possibili. Allora, l'amministrazione pubblica può agire, in quale modo può agire, qual è il modo più saggio per intervenire in questa direzione? Vogliamo muoverci con gli incentivi, creando determinate infrastrutture e facendo poi pagare il costo ad eventuali società che si vanno ad insediare sul posto, oppure vogliamo continuare con la partecipazione azionaria? Secondo me è un problema di programmazione, un problema di scelta, un problema di priorità, anche perché non si possono accogliere, ad un certo momento, attualmente tutte queste richieste da qualsiasi parte provengano: si tratta, ad un certo punto, di stabilire un certo ordine di priorità e anche, in base agli studi che sono stati fatti, in base alle delimitazioni comprensoriali, vedere in che direzione ci dobbiamo muovere, quale stazione invernale o estiva noi dobbiamo sviluppare in questo arco di tempo piuttosto che un'altra, e quale può, ad un certo punto, essere a noi più utile e più producente.

Secondo me l'unico modo, l'unico modo - e di questo ne discuterà anche il Comitato della programmazione, quando esaminerà il piano di sintesi, perché già in questo piano sono stati indicati determinati criteri di partecipazione della Regione a queste iniziative - secondo me l'unico modo per uscire da questa situazione sarebbe la creazione di quella società finanziaria della quale da tempo si parla e ne sentiamo sempre di più la necessità; secondo me, con una società finanziaria, la Regione non parteciperebbe direttamente allo sviluppo di questa attività, ma parteciperebbe assieme ad un complesso di azionisti che non solo ne controllerebbero l'attività globale, non solo sopporterebbe il costo delle infrastrutture, ma avrebbe, ad un certo punto, un controllo anche tecnico e un controllo di merito su tutte le attività turistiche che si vogliono sviluppare e mi pare che, in questa direzione, noi ci si debba muovere. Cioè, ad un certo punto, si tratta ora di sanare delle situazioni che si sono protratte nel tempo, si tratta di portare avanti queste iniziative che sono iniziative non di oggi, ma sono iniziative che si sono sviluppate nel corso degli ultimi anni e che la Regione ha pensato bene di incrementare e di sovvenzionare direttamente; però, d'ora in poi, si pone il problema della scelta. E il problema della scelta deve essere questo: si deve continuare in questa direzione per la partecipazione diretta azionaria della Regione oppure non sarebbe meglio dare vita a questo Istituto finanziario regionale in modo da coordinare meglio tutti questi interventi, in modo che, nell'adottare poi il piano di programmazione regionale, si possa, in base ai criteri di priorità di sviluppo dei poli turistici della Regione, finalizzare meglio questi interventi? Per me il problema di scelta è questo qua e dobbiamo meditarlo e dobbiamo ridiscuterlo, e senza polemizzare ulteriormente su questi interventi finanziari perché ormai siamo lì, siamo impegnati e dobbiamo dare corso a questi adempimenti; ma, per il futuro, sarà bene compiere una scelta di fondo, indirizzarsi su quella società finanziaria che potrebbe dare migliori garanzie.

Germano (P.C.I.) - Il Consigliere Lustrissy ha detto delle cose interessanti in linea di principio, però non ha affrontato, ha rinviato al futuro - forse ne è impedito, non lo so, io credo che sia auspicabile da tutti che si arrivi presto ad un chiarimento elettorale di modo che il dialogo non sia costretto da situazioni che dovrebbero essere superate - ad ogni modo, il Presidente Montesano, socialista unificato, ci dice che la spinta è stata quella dei motivi sociali. Si tratta di intendersi su questo terreno: anche il socialista unificato Saragat ha dato al compianto Valletta la carica di Senatore a vita per motivi sociali, ma sono punti di vista; secondo noi Valletta ha servito molto bene il suo padrone, nel senso di sfruttare il lavoro degli operai, nel senso di appropriarsi del lavoro non pagato agli operai per il suo padrone, e ci sono altri che intendono, invece, che questo sia un motivo sociale. Questa è la differenza - non polemizzo col Partito Liberale - è questione di punti di vista...

Montesano (P.S.D.I.) - ...venga lì... Valletta non ci interessa...

Germano (P.C.I.) - ...vengo lì, vengo proprio lì e a questo aggiungo l'altra argomentazione dell'Assessore che io credevo ci desse qualche spiegazione e invece non ce la dà; lui si limita a dire: "Dobbiamo dare i soldi per le funivie, o no? Bisogna decidersi". No, non è così, no, non è così! Solo di notte i gatti sono tutti bigi, di giorno hanno colorazioni diverse; noi dobbiamo dare i soldi alle funivie quando conviene, conviene sul piano programmatico. Se noi dovessimo fare una funivia nell'interesse di una collettività, di un paese, nel suo complesso, che si trovi in una situazione di disagio economico... tutti d'accordo, perché? Perché agiamo in un modo programmatico, agiamo in modo che il contadino possa vendere i suoi prodotti, che il piccolo albergatore abbia gente in più, che il commerciante venda, che il complesso del paese abbia il suo utile; allora questo sì. Ma qui abbiamo una società, la SAVA, proprietaria di terreni, la quale costruisce immobili per venderli, la quale cerca di realizzare un profitto. Non agiamo più nell'interesse esclusivo di una collettività; abbiamo anche presente questo fenomeno, questo aspetto della situazione. Allora, Bordon dice: "Nessuno investe dei capitali senza avere un profitto". Certo, è vero questo, lo sappiamo anche noi comunisti che, vivendo in una società capitalista, se il capitalista investe, deve avere un profitto. Però noi diciamo che non deve avere il massimo profitto a detrimento degli altri, bisogna che questo capitalista che investe abbia il suo profitto, ma paghi anche un po' di scotto, paghi anche qualche cosa delle infrastrutture, perché non è un fenomeno della Valle d'Aosta, è un fenomeno ormai italiano, la Società immobiliare che è la più grande società, anche vaticana, che costruisce quartieri e città è evidente che la Società ha delle agevolazioni. Ma la Società immobiliare costruisce tutte le opere di urbanizzazione primaria al posto del Comune, cioè paga uno scotto dove vi è una Amministrazione progressiva, dove c'è una amministrazione che capisce che deve avere il suo utile, ma che il suo utile si deve regolare in modo da sostituirsi anche alla collettività, allora si agisce bene. Ma qui la SAVA fa le sue inadempienze, perché costruisce gli immobili con gli 83 appartamenti e non costruisce gli alberghi, è inadempiente su questo terreno? Perché quello rende, rende di più, quello degli alberghi rende meno, quindi tende a farlo dopo, il più lontano possibile, e diventa inadempiente, ma si capisce. Però ci deve essere un intervento dell'amministrazione pubblica, per impedire questo, ci deve essere l'intervento dell'amministrazione pubblica, non a sostituirsi al capitalista per garantirgli il massimo del profitto, ma per temperare questo profitto, lasciandogli una parte di profitto, ma cercando di ridistribuire questo profitto anche per la collettività. Il problema è in questi termini, non si tratta di dire: "Le costruiamo o non le costruiamo?". Le costruiamo dove dobbiamo risolvere dei problemi che interessano una collettività, una collettività valdostana in questo caso; quando, invece, si tratta di interessi privati, allora bisogna - pur comprendendo che questi interessi privati debbono avere un loro profitto - bisogna che cerchiamo, come ente pubblico, di fare sì che questo profitto non sia eccessivo, non sia il massimo e che una parte sostituisca l'ente pubblico, in modo che l'ente pubblico possa investire in altri posti, nell'interesse sempre della collettività. Quindi il problema è in questi termini, non è in altri termini e, secondo me, bisogna che la società sia adempiente nei confronti degli impegni che si è assunta col Comune di La Thuile e bisogna che noi cerchiamo di aiutare il Comune di La Thuile ad ottenere quello che è stato l'impegno della Società. Però noi qui, io non so, noi qui stiamo facendo un'operazione che è contro qualsiasi principio di programmazione democratica, noi qui stiamo facendo un'operazione che serve a fare sì che l'ente pubblico si sostituisca a quello che dovrebbe fare il privato, e questi soldi che spendiamo qui non possiamo spenderli nell'interesse della collettività; se questa parte qui fosse stata affrontata dalla SAVA sarebbe stato giusto, più nell'interesse della Regione, più nell'interesse della popolazione, perché la SAVA avrebbe pagato una piccola tangente, e l'Amministrazione avrebbe potuto investire questi soldi in altre iniziative funiviarie e nell'interesse di altre collettività. Noi non abbiamo esaurito il nostro compito, anzi, esso diventa sempre più difficile.

Manganoni (P.C.I.) - Lei aveva accennato al fatto della chiusura della miniera di La Thuile e dice: "È giusto che veniamo incontro, che sosteniamo questa attività per permettere alla popolazione di vivere". Ciò è lodevole, ma io voglio porre una domanda alla Giunta: a Emarèse hanno chiuso la miniera di amianto dove lavorava un centinaio di operai locali di Emarèse, di Montjovet, di Challant e l'hanno chiusa. Si è preoccupata, si preoccupa la Giunta di dare un'altra attività a questa popolazione? A Brusson e a Challant hanno chiuso le miniere d'oro di Rivetti e c'è lo stesso problema, a Ollomont c'era la miniera di Rey, recentemente a Hône, un po' di anni fa, hanno chiuso lo stabilimento che si chiamava l'Idraulica. Di tutti questi operai, di tutta questa popolazione che, in parte, gravitava su queste industrie che sono state chiuse, si è preoccupata l'Amministrazione regionale? La domanda, però, che voglio porre è questa: noi per La Thuile abbiamo dato, con i soldi che prevediamo oggi, 28 milioni e 61, qui sono circa 90 milioni; in più noi ci impegniamo, implicitamente, a pagare il deficit, perché lo sappiamo, l'esperienza, il passato ce lo insegnano. Io non voglio fare delle cifre, ma saranno molti milioni all'anno che noi cacceremo fuori; ebbene, si impegna la Giunta a tirare fuori gli stessi quattrini per questi Comuni cui io accennavo? Si impegna la Giunta a tirare fuori 90 milioni per il Comune di Hône? È vero che nel Comune di Hône non si potranno mettere delle funivie, perché è in fondo Valle, però io sono certo e m'impegnerei a trovare immediatamente una industria che viene a Hône ad installarsi, se noi gli cacciamo fuori 90 milioni e ci impegniamo - come abbiamo detto prima, di fatto - ci impegniamo a pagare il deficit, se no quella chiude, della funivia di La Thuile. Ora, ora se fra i Comuni della Valle non ci devono essere i Comuni figli delle galline bianche e i Comuni figli delle galline nere, come è giusto che noi ci preoccupiamo dell'attività economica di La Thuile, perché non ci preoccupiamo dell'attività economica di Hône? Perché non stanziamo, sotto il capitolo dell'industria - perché lì non c'è il turismo - e osservate che l'industria, in un certo modo, dà maggiori garanzie perché dà lavoro per 12 mesi all'anno, mentre il turismo, lo sappiamo, sono pochi mesi all'anno che lavora. Quindi, io vi chiedo di rispondermi su questo: siamo disposti a prendere in considerazione la situazione anche degli altri Comuni? E allora se siamo disposti, diciamolo, interessiamoci, e voi vedrete che se la Giunta è disposta a cacciare fuori lo stesso quantitativo di milioni, in questi Comuni che hanno chiuso le industrie, che hanno chiuso le miniere vedrete che ci sono, immediatamente, altre industrie che vengono ad installarsi e daranno lavoro a quegli abitanti.

In più, in più, io vi dirò, quante funivie, dice Balestri - qui è bene che chiariamo - vogliamo continuare a costruire funivie? No, ha detto Balestri: ecco qui il problema, noi continuiamo a sovvenzionare delle funivie, così, a quelli che arrivano, che chiedono, che forse sono più raccomandati, o che noi giudichiamo che quella zona forse è più interessante. Ma io voglio porre altre domande: se la Valle di Rhêmes, se gli abitanti, il Sindaco, o dei Comitati - perché dei comitati si fa presto a costituirne, o no? - vi chiedesse un intervento finanziario di decine di milioni per mettere una funivia a Rhêmes, osservate a Rhêmes ci sono dei campi di sci stupendi, se Brissogne, o Plout de St. Marcel, dove, non so se voi conoscete, ma d'inverno ci sono dei campi di sci magnifici, stupendi, vi chiedessero decine di milioni per costruire una funivia a Brissogne o a Plout, o a Ollomont, o in altri Comuni, la Giunta cosa risponderebbe? Se rispondesse di no, diremmo: "Ma allora voi fate delle discriminazioni", a La Thuile sì, a Ollomont no, o a Brissogne no; se voi accettate queste richieste noi avremo delle funivie in tutti gli angoli della Valle d'Aosta. Così andranno in malora tutte, sono già tutte in deficit, ma saranno maggiormente in deficit, quindi, quindi io vi dico: ecco la necessità della programmazione. Quando noi vi diciamo che qui si va avanti ad occhi chiusi, e si spendono male i soldi, questo caso lo conferma, perché anche in Valle d'Aosta sono necessari gli impianti funiviari, sì, ma entro certi limiti, perché se noi avremo degli impianti funiviari dappertutto, continuando su questa strada, noi avremo degli impianti funiviari che saranno per lo più fermi perché non dobbiamo illuderci di riuscire a sviluppare il turismo a un punto tale che tutti i nostri impianti saranno sempre funzionanti perché ci saranno sempre i clienti, ci saranno sempre i turisti che arrivano. Allora qui, io ribadisco quanto noi abbiamo sempre sostenuto: prima di continuare ad andare avanti a disperdere milioni da una parte, milioni dall'altra, facciamo un piano programmatico, vediamo dove è necessario costruire funivie e seggiovie, ma non facciamolo così, ad occhi chiusi, dappertutto dove lo chiedono, o dove la Giunta lo giudica necessario.

Andrione (U.V.) - J'aurais voulu faire un peu de polémique avec Bordon mais malheureusement, à midi vingt-cinq, j'ai peur qu'il me réponde avec ce qu'il appelle lui "deux mots télégraphiques"; par conséquent je renonce à la parole... (risata...)

Balestri (P.S.I.) - Ad un certo momento si sta discutendo SAVA o non SAVA o che, le funivie del Piccolo San Bernardo sono sorte come tali anche prima che esistesse la SAVA. Ringraziamola questa SAVA che oggi ha sottoscritto questo capitale, perché altrimenti, molto probabilmente, molto probabilmente, penso che la Regione avrebbe dovuto sottoscrivere di più.

Il discorso è diverso dove ci sono delle inadempienze della SAVA e dove ci sono altre richieste a cui non ci siamo prestati e a cui abbiamo detto di nì: questo è un altro discorso, ma non va trasferito sulle funivie. E poi, Germano, scusami, molto probabilmente non hai sentito bene: ho detto che il primo ad augurarsi che - oggi o domani questa questione venga regolamentata e che si decida dove vanno fatte queste funivie, dove non vanno fatte, dove sarà il luogo, ecc. - che la programmazione possa esprimersi, in primis ad esserne contenti siamo proprio noi di questo. Almeno si farà qualche cosa di organico, che io capisco effettivamente che qualche volta si possono fare anche degli investimenti nei punti meno addetti, però questo rientra in un sistema che si è svolto fino ad ora e che speriamo possa anche in seguito essere eliminato.

Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola?

Manganoni (P.C.I.) - Volevo chiedere se la Giunta era disposta a venire incontro anche agli altri Comuni che hanno avuto le industrie chiuse...

Montesano (P.S.D.I.) - ... questa è una domanda che Lei ha fatto e che...

Balestri (P.S.I.) - ... se ci saranno dei soci che firmano per il 60% e noi riterremo valide queste quote, certamente le prenderemo in considerazione.

Germano (P.C.I.) - Noi riaffermiamo tutte le nostre valutazioni di carattere economico e politico che abbiamo fatto, le riaffermiamo soprattutto perché non sono state contestate da nessuno. Però riteniamo di votare per questo provvedimento perché, pur essendo una cosa mal fatta nell'interesse della Regione, qualche frangia, qualche briciola va anche agli abitanti di La Thuile e noi ci teniamo, proprio perché è una zona depressa, che qualche cosa vada, però si poteva fare molto, molto meglio, a nostro giudizio, nell'interesse della Regione e nell'interesse degli abitanti di La Thuile.

Montesano (P.S.D.I.) - Altre dichiarazioni di voto? Allora si passa alla votazione articolo per articolo della legge; io richiamo la mia dichiarazione di astensione dal voto, e anche quella di Bordon.

Articolo 1 - Osservazioni? Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 24 voti e due astenuti?

Articolo 2 ... ecc. Articolo 3 ... (si continua nella votazione).

Si passa alla votazione a scrutinio segreto.

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La seduta è tolta alle ore 12,35.