Oggetto del Consiglio n. 288 del 9 novembre 1967 - Resoconto
OGGETTO N. 288/67 - Esame e discussione del progetto di bilancio di previsione della Regione Autonoma della Valle d'Aosta per l'anno finanziario 1968.
Montesano (P.S.D.I.) - Si prosegue l'esame del bilancio, cominciando dalla pagina 69, Assessorato dell'agricoltura e foreste.
Siggia (P.C.I.) - Titolo I - Spese correnti - 300.500.000 - Categoria IV.
Montesano (P.S.D.I.) - Dunque, è stato letto soltanto il Titolo I - Categoria II. Lei vuole dire qualcosa?
Siggia (P.C.I.) - Categoria IV - Acquisto di beni e servizi.
Casetta (P.C.I.) - Io volevo solo chiedere all'Assessore sulla voce 179... capitolo 180... La 179 "Spese per la lotta contro le malattie e i parassiti delle piante" è raddoppiata e la 180 è una nuova voce: "Spese per servizi di assistenza tecnica, economica e sociale", vorrei sapere a che cosa corrisponde.
Germano (P.C.I.) - 195 "Contributo per l'attuazione delle norme...".
Maquignaz (D.C.) - Sul 179, da quattro milioni siamo passati a otto milioni, perché quest'anno si prevede nuovamente la lotta contro il maggiolino, quindi è quello l'aumento previsto.
Sul 180, invece, è una nuova voce e questa deriva dalle indicazioni che sono state fornite dal piano di sintesi della programmazione, il quale prevedeva appunto questo servizio di assistenza economica e sociale e noi abbiamo messo i cinque milioni solo per i primi studi. Anche io qui proporrei appunto la modifica. Qui si legge: "Spese per servizio di assistenza tecnica, economica e sociale", invece, proporrei: 180 "Spese per lo studio di un progetto operativo nel servizio di assistenza tecnica, economica e sociale".
Siggia (P.C.I.) - Categoria V - Trasferimenti.
Bordon (D.C.) - Qui al n. 191 "Spese..." sostituire "con legge 9 ottobre 1967, n. 959, 48 milioni".
Interventi?
Casetta (P.C.I.) - Io non avevo girato la pagina, chiedo scusa, avevo ancora due domande da fare. Come mai la riduzione al 185? E al 187 che, pur avendo suddiviso la voce, se non vado errato, 186, 187 sono passati da cinque a nove milioni e da 6 a 9, se nelle spese per interventi antincendio è prevista anche quella promessa che era avvenuta nel corso della discussione di un'interpellanza, per l'assicurazione ai vigili volontari per le foreste.
Maquignaz (D.C.) - Dunque, la riduzione del capitolo 185 è dovuta al fatto che qui si parla solo di spese per fitto e manutenzione di vivai forestali e, quindi, la spesa di cinque milioni qui è sufficiente. Allora, si è preso cinque milioni, si sono aggiunti al capitolo 170, che invece è per il personale, stipendio, paghe e salari per le retribuzioni e assegni fissi al personale addetto alla manutenzione dei vivai. Cioè, in sostanza, si è preso dal capitolo 185 e si è aumentato il 170. Invece, posso dare assicurazione che per quanto riguarda quell'aumento previsto al capitolo 187, noi stiamo appunto esaminando ed interpelleremo le varie compagnie di assicurazione per stipulare una polizza assicurativa per i volontari.
Andrione (U.V.) - Je demande pardon pour ma négligence, mais j'avais suivi sur les journaux la nouvelle loi du Parc National, mais je n'ai pas eu le temps de la voir et je voulais demander si la Région a été reconnue et citée dans cette loi et si les pouvoirs régionaux en matière du Parc du Grand Paradis ont étés pris en considération parce que, jusqu'à maintenant nous avons eu l'honneur de verser de l'argent et nous n'avons, à part cette Commission - nous nommons quelques membre - nous n'avons eu aucun pouvoir direct. Je croix que déjà dans une discussion qu'il y a quelque année on avait souhaité et formé le vœu qu'on fasse une loi, même une loi régionale, qui tienne compte de l'intérêt énorme que la Région a en matière du Parc National du Grand Paradis. Malheureusement je n'ai pas eu le temps de voir cette loi et je voudrais demander si par hasard il y a quelque chose qui concerne la Région.
Bordon (D.C.) - Elle ne dit pas ce que toi tu aurais désiré et que nous, nous aurions désirés aussi. La loi dit simplement "Articolo 1 - A decorrere dall'esercizio finanziario 1967 il contributo annuo dello Stato a favore dell'ente Parco Nazionale Gran Paradiso, di cui alla legge... è elevato da £. 60 milioni a £. 112 milioni. A decorrere dallo stesso esercizio finanziario sono elevati a lire 48 milioni i contributi a carico, rispettivamente della Regione Valle d'Aosta e della Provincia di Torino, di cui alla legge...". Malheureusement il dit: "Vous arrivez à 48 millions" mais il ne dit pas d'autre.
Andrione (U.V.) - Merci, je voudrais alors, comme recommandation, si cela est possible, que l'on prépare un projet de loi sur le Parc du Grand Paradis, ou même comme initiative du Conseil régional, pour que nous ne soyons pas seulement le "pantalon qui paye" - comme on dit en Napolitain - et qui n'a pas de pouvoirs sur le Parc.
Casetta (P.C.I.) - Al 192 della Categoria V, ci sono i due milioni di contributi per il Comitato regionale della Pesca. Noi abbiamo ripresentato un'interpellanza in questo senso, in questi giorni, proprio prevedendo gli stanziamenti di bilancio per il Comitato della Pesca. Vorremmo sapere - qui c'è 192, 193... ma quell'altro per la caccia... - particolarmente per la pesca, se l'Assessore aveva previsto qualche iniziativa, nel senso di fare ritornare le quote dei permessi di pesca a quelle che erano nel 1966, eliminando quel gravoso aumento che è stato portato l'anno scorso.
Fosson (U.V.) - Je voudrais un simple éclaircissement sur l'augmentation des 2 millions au chapitre, à l'article 196 "Contributi ad enti e consorzi, istituzioni varie che svolgono attività interessanti l'agricoltura". Où on a augmenté et à qui on a augmenté?
Germano (P.C.I.) - Io avevo già posto la domanda, ripeto solo, m'interesserebbe sapere, se possibile, circa il 195, dove c'è l'aumento dei quattro milioni, nell'anno passato, cosa si è fatto? Vi sono iniziative già in corso per il prossimo anno? Cioè, cosa fa l'Assessorato per sviluppare questa legge che è molto importante, un consuntivo e un programma?
Caveri (U.V.) - Je demande à l'Assesseur Maquignaz de vouloir bien me répondre aux questions que je lui ai posées pendant la discussion générale à propos des forêts et particulièrement à propos de la coupe du bois de St. Grat.
Maquignaz (D.C.) - Dunque, capitolo 182: l'aumento, cioè la riduzione delle quote che temeva il Consigliere Casetta, per intanto, noi cosa abbiamo fatto? Noi abbiamo sentito il Presidente del Consorzio pesca, unitamente alla Commissione permanente all'agricoltura - e già l'anno scorso ho avuto occasione di dirlo - il quale... lui diceva che per quanto riguarda le loro esigenze, non riteneva opportuno ridurre nuovamente queste quote. Se noi prendiamo l'articolo 5 della legge che istituisce il Consorzio, dice: "le quote annue di associazione per tutti gli appartenenti al Consorzio, sia effettive che v... sono stabilite all'inizio di ogni anno dal Consiglio di amministrazione".
Ora, il Presidente diceva questo: se c'è da avere dei contributi per dei nuovi ripopolamenti, per migliorare questo servizio, noi siamo d'accordo; non siamo d'accordo, invece, per la riduzione delle quote associative.
Il Consigliere Fosson chiedeva, sul capitolo 196, a che cosa è dovuto l'aumento. Quell'aumento è dovuto al fatto che si prende su questo capitolo anche per le altre manifestazioni che interessano l'agricoltura, cioè la Festa dell'uva e le altre manifestazioni interessanti l'agricoltura. Cioè non è solo per quelle quote che si versano agli istituti, enti, consorzi, ma è anche per le altre attività.
195: il Consigliere Germano chiedeva come mai, a che cosa era dovuto, che cosa si pensava di fare con l'aumento di quattro milioni su questo capitolo. Qui c'è una legge regionale che prevede il contributo dell'80% per le cooperative di meccanizzazione agricole, ora, siccome l'aumento delle domande ha fatto sì che i fondi non erano più sufficienti, di conseguenza, abbiamo dovuto aumentare.
Non le posso dire con precisione in questo momento, ma mi pare che abbiamo avuto 5 o 6 nuove cooperative solo nel 1967 - cioè fino adesso - altre nuove cooperative.
L'On.le Caveri chiedeva invece di dargli una risposta per quanto aveva richiesto l'altro giorno nel corso della discussione generale. Io Le posso dire che le richieste fatte dal Comune di Charvensod per quei tagli di legnami, riguardavano le spese per sopperire alle spese che loro dovevano sostenere per la loro quota per la ricostruzione di un alpeggio - Leyzères, mi pare...-. I servizi forestali hanno espresso il parere favorevole su quella martellata per due lotti di legname, di circa 950 mc ciascuno, perché il bosco, in quella zona, era deperiente e per il 30% affetto fa marciume. Sono stati due lotti, il lotto nella località Combattissière, per 972 mc e la località St. Grato per 966 mc. Si è fatto trattenere e versare il 25% del fondo migliorie boschive per delle cure colturali e del rimboschimento per poter infoltire quel bosco con del nuovo legname.
Faccio pure presente che il taglio di legname comprende solo 40 mc per ettaro e ne rimangono ancora 100 mc per ettaro, quindi non si tratta di un taglio raso, ma bensì di uno sfoltimento.
Ora, io penso che quando si tratta di un legname che è deperiente e affetto da marciume, è un bene di tagliarlo, però, naturalmente, devono seguire subito quei lavori per il rimboschimento e le cure colturali del caso. Questo io penso che sia una cosa anche buona.
Per quanto riguarda, invece, l'insinuazione che Lei aveva fatto su degli eventuali accordi tra il personale forestale e le ditte commercianti in legname, io proprio La pregherei di essere un po' più preciso perché queste supposizioni così, io non ho la possibilità di controllarle. Se Lei non mi fa dei nominativi e non lo vuole fare in questa sede, lo faccia in altra sede, ma io chiederei proprio che Lei scenda nei particolari in modo da darmi la possibilità di controllare, di accertare se questo sia vero o meno.
Casetta (P.C.I.) - Brevemente. Il Presidente del Comitato Pesca di Aosta deve essere un tipo molto pazzesco quando dice che è d'accordo di accettare dei contributi per il ripopolamento. Ci mancherebbe che dicesse di no. Se la Regione stabilisce ancora di dargli dei soldi in più e poi lui li rifiutasse, sarebbe veramente una cosa che farebbe ridere.
Il discorso però non ci lascia soddisfatti. Credo che però, in questo momento, non servirebbe approfondirlo. Lo approfondiremo in sede di discussione dell'interpellanza.
Caveri (U.V.) - Tous ceux qui sont allés cette été dans la région de Villa Tea, Combattissière, Ermitage, Lanvy, etc., etc., ont pu réellement constater que cette coupe dépasse vraiment toutes les limites. Il est vrai que malheureusement dans le bois il y a parfois, souvent, des... il y a souvent... c'est-à-dire des arbres qui ont, qui sont pourris, qui ont des maladies et tout cela, mais cela ne suffit pas pour justifier la coupe barbare - je répète - qui a été faite à St. Grat. Et qu'on ait passé toutes les limites il est démontré par ce que disent les habitants même de Monsieur l'Assesseur... pas de Charvensod, mais les valdôtains disent: "Charvensod", n'est-ce-pas, et même les administrateurs communaux, les conseillers communaux de la minorité ont déploré qu'on ait passé toutes les limites du raisonnable dans cette coupe et nous nous réservons de donner à l'Assesseur la démonstration encore plus précise de ce que nous disons.
D'autre part, ceux qui se sont occupés de ce problème n'ont pas tenu compte d'une circonstance très importante, c'est-à-dire, que très souvent, sous le Signal Sismonda... un peu au levant du Signal Sismonda... part une avalanche qui descend sur St. Grat. Deux fois - en 1917 et il y a quelques années - cette avalanche a vraiment été arrêtée par la forêt de St. Grat. Maintenant qu'on a disposé une coupe trop ample et trop vaste, l'avalanche, si elle descendra, ne descendra... ne s'arrêtera plus à St. Grat, mais elle s'arrêtera à Peroulaz. Voilà une circonstance dont on n'a pas tenu compte en disposant la coupe de cette forêt.
Mais le discours doit être plus vaste. Le discours ne doit pas seulement concerner la forêt de St. Grat. Je demande que l'Assesseur à l'Agriculture et aux Forêts, d'accord avec la commission de la programmation, veuille établir un plan de reboisement, un plan organique et rationnel de reboisement en Vallée d'Aoste, parce que ce n'est pas d'aujourd'hui que ce problème forestier se fait sentir. Si vous lisez l'Historique de De Tillier vous voyez que De Tillier dit que l'industrie du fer avait tellement détruit les bois et les forêts dans la région de Fénis que les vignerons ne trouvaient même plus de bois suffisant pour leurs vignobles et si vous lisez les mémoires du Baron de Vignet des Etoiles, qui a été le gouverneur de la Vallée d'Aoste vers la fin du 18e siècle, vous voyez qu'il dit - le gouverneur d'Aoste de cette époque - que "si l'on continue de la sorte, il n'y aura plus de forêts en Vallée d'Aoste", de manière que c'est une ancienne plaie de la Vallée.
Je voudrais un jour rendre visite à Monsieur Maquignaz et lui porter un cahier que j'avais fait rédiger par Monsieur Doveri, où pour chaque commune de la Vallée d'Aoste on voyait quelles étaient, quelles avaient été les destructions de la dernière guerre.
Dans ce cahier, pour chaque commune, on indiquait quel était l'accroissement en mètres cubes pendant les années de la guerre et quels étaient les mètres cubes qui avaient été coupés. Et alors il faut faire, qu'est-ce qu'il faut faire, en Vallée d'Aoste, dans ce pays où les forêts ont été détruites en plusieurs époques, avant, au moment de l'industrie du fer, quand pour chaque myriade de fer on consommait un sac de charbon, vous pensez quelle destruction de forêt ont été faites? Pourquoi la rive droite de la Grand Eyvia en Vallée de Cogne est presque privée de forêts? Parce que au temps qu'il fallait un sac de charbon pour une myriade de fer, on a coupé les forêts qui existaient sur la rive droite de la Vallée de Cogne et les forêts m'ont plus, ne sont plus retournées. On a fait quelques reboisements au-dessus de Gimillian, qui a donné de bons résultats, mais c'est une exception solitaire.
J'ai dit que la Vallée d'Aoste est un pays où on a toujours détruit les forêts avec peu de prévoyance: ce n'est pas la Vallée d'Aoste seule, évidemment, mais moi je voudrais signaler à l'Assesseur Maquignaz ce qui est arrivé dans une région de la France - dans les Cévennes - et ce qu'il a fait l'administration française dans cette région pour reboiser cette région. Les Cévennes étaient, vers la fin du XVIIIe siècle, une région où il y avait de magnifiques forêts, mais voilà que, en France aussi, aussi dans cette région des Cévennes, un beau moment on s'est mis à déboiser d'une manière barbare là aussi et qu'est-il arrivé? Les résultats du déboisement sont très graves en raison des violents orages: l'eau qui n'est plus retenue ni par la couverture végétale, ni par le terrain imperméable, ruisselle aux pentes des ravins d'abat dans les vallées, provoquant des crues violentes, qui atteignent de 18 à 20 mètres de hauteur. Ces trombes déchainées dévastent tout sur leur passage. Combien de personnes ont-ils versé des larmes sur les inondations de l'Italie de l'année passée et des années précédentes? Pourquoi cela? Parce qu'on a déboisé d'une manière barbare, parce qu'on a fait des coupes comme la coupe de la forêt de Saint Grat. Et il y a eu une autre raison: il y a deux ennemis de la forêt, une, est la chèvre et, l'autre, est le mouton. Le long des pistes, appelées "drailles", suivies par les troupeaux transhumants aussi bien que sur les crêtes et les plateaux où ils séjournent, les moutons, en piétinant le sol et en broutant les feuilles et les jeunes pousses, ont élargi peu à peu leur chemin d'invasion et alors, devant ce phénomène, qu'a t'il fait l'Administration Française des Eaux et des Forêts? Georges Fabre, en 1875, a abordé le problème de la plantation: il a planté d'abord des conifères, surtout des pins, qui ont préparé les terres, ensuite des feuillus, des hêtres surtout.
Je vous fais grâce de ce qu'on explique sur l'œuvre de reboisement qui a été faite en cette région de la France. Je vous cite seulement une phrase, une donnée, c'est-à-dire que 14.000 hectares ont été reboisés par Fabre et par ses successeurs et aujourd'hui cette région des Cévennes est devenue une région célèbre pour ses forêts - ces forêts qui ont connu la destruction avant et la résurrection après - et les Cévennes sont devenues un endroit de tourisme parce que les touristes vont dans cette région pour y admirer les magnifiques forêts. Alors, il faudrait que, en Vallée d'Aoste où... pas toutes les forêts, évidemment, heureusement ont été détruites... il faudrait que l'Assesseur à l'agriculture, d'accord avec la Commission de la programmation, veuille étudier un plan organique. Je pense qu'il serait bien que l'Assesseur Maquignaz reprenne un travail qui avait été fait en silence par Monsieur Fosson, qui avait chargé des techniciens hautement spécialisés, qui avaient visité, je crois, la Commune de La Salle - n'est-ce pas? - avant, et Arvier, après, et là on avait fait des plans communaux d'exploitation des bois et des forêts. Parce que, qu'est-ce qu'il arrive en Vallée d'Aoste? Ou on laisse croitre des forêts pendant qui sait combien de dizaines et dizaines d'années et ces forêts presque presque deviennent des forêts vierges, où on ne peut pas même passer, et alors voilà qu'il y a le phénomènes des maladies, etc., etc., ou bien on fait des coupes et puis, quand un Syndic, une administration communale ne savent plus où battre la tête, ou bien parce qu'ils veulent faire une œuvre publique, qu'ils pourraient très bien faire avec l'argent de l'administration régionale, alors ils décident de faire une coupe massive. Mais cela ce n'est pas une manière rationnelle d'exploitation des forêts. Une forêt doit être cultivée, comme on cultive un jardin, comme on cultive un jardin potager, comme on cultive une quelconque autre culture et alors c'est lourd cela que Fosson, quand il était Assesseur à l'agriculture... Qu'est-ce qu'il avait fait Fosson? Il avait chargé cette équipe de techniciens spécialisés du Trentin et ces gens avaient commencé de faire le plan d'exploitation des forêts de la Commune de La Salle et l'exploitation des forêts d'Arvier. Naturellement que, ces plans communaux sont très coûteux et nous sommes les premiers à le reconnaître, mais il vaut la peine de dépenser de l'argent parce que le jour que ce travail aura été terminé et alors l'administration régionale aura un guide sûr, très sûr pour savoir se diriger quand il s'agit d'approuver, en exerçant les fonctions de tutelle, quand il s'agit de décider d'approuver ou de ne pas approuver les délibérations des communes.
Naturellement que, avant de décider d'approuver ou non une coupe, il faudrait connaître à fond la Région. Pour mon compte, je déplore que tant de fois, avant de décider des coupes, sur place, ne vont que les sous-officiers. Il faut que les inspecteurs forestiers aillent sur place. Surtout quand il s'agit des coupes des bois les plus importants, il faut qu'ils aillent. Ces phénomènes de certaines collusions ont toujours existé, moi je ne dis pas que ces collusions existent seulement depuis que Monsieur Maquignaz est à sa place. Bien loin de là d'affirmer une chose du genre. Mais quelque chose du genre a toujours existé, cela existe et existera toujours. Naturellement qu'il est difficile, n'est-ce pas, d'avoir les preuves et de rejoindre les coupables, mais peut être quand il y a, il y a eu le cas très grave de ce sous-officier qui s'était bâti une maison à Verrès, qui a été éloigné au temps de Fosson, il me semble, ou avant... Un sous-officier du corps forestier a été éloigné et il a été puni. Un individu qui s'est fait une maison à Verrès et ce n'est pas pour rien qu'il avait l'argent pour se faire une maison à Verrès.
Mais, disons, laissons un moment de côté des choses, je fais un appel particulier à Monsieur Maquignaz, afin qu'il ait la poigne un peu plus dure dans cette matière des coupes des forêts. Pendant 20 ans l'administration régionale a exercé une fonction de Ministère public dans ces choses, souvent en dispute avec les inspecteurs du corps forestier. Ce sont les inspecteurs du corps forestier qui devraient défendre les forêts, eh bien, combien de fois nous nous sommes disputés nous, comme administrateurs de la Vallée, vraiment avec les inspecteurs forestiers, qui étaient de la "manica larga". Nous au lieu nous étions pour la sévérité et pour la discipline et Fosson, quand il a été Assesseur à l'agriculture, il a eu le grand mérite d'affronter même le risque de l'impopularité pour défendre nos forêts et en faisant cela il a fait son devoir, parce que un administrateur fait son devoir quand il court même le risque d'impopularité pour sauvegarder quoi? Pour sauvegarder les intérêts publics.
Savioz (P.C.I.) - Siccome non ho rifirmato quell'interrogazione presentata da Casetta e certamente non potrò riprendere la parola in quell'occasione, mi permetto di dire qualcosa adesso, visto che siamo anche in argomento, per quanto concerne la questione dei pescatori... (voce: ...è una mozione) ... no, è un'interpellanza.
Io vorrei richiamare l'attenzione dell'Assessore Maquignaz sul fatto che l'anno scorso, quando abbiamo discusso di questo problema, cioè, quando si è presentato l'esenzione o la diminuzione o i contributi per quelli dei cacciatori, avevamo sollevato l'obiezione in merito ai pescatori e avevamo, in quell'occasione, fatto una lunga e larga disamina di tutta la situazione ed era stato tenuto presente come la Direzione del Consorzio fosse una direzione un po' fatta a modo suo e che la base, cioè i pescatori, intanto in assemblea generale non sono mai stati riuniti, le elezioni avvengono come avvengono e la direzione, il Consiglio di amministrazione prende dei provvedimenti che sono tutt'altro che sentiti dalla grande maggioranza di questi pescatori. Quindi, mi sembra, non vorrei adesso errare in questo, però mi sembra che Lei avesse in un certo senso promesso che avrebbe provveduto a fare qualche cosa, in quanto in quell'occasione non era più possibile, o meglio, per poter fare qualcosa, in quell'occasione bisognava fare dei movimenti di bilancio.
Ho l'impressione che questo sia un po' stato dimenticato, non so, quindi, La pregherei proprio di non lasciare passare questo bilancio senza provvedere in merito. Metta le cifre necessarie - non è una grande spesa - in modo che non ci sia più questa diversità di trattamento tra l'una categoria e l'altra e l'altra e che anche questa gente si acquieti e non strilli più come sta strillando in questo momento.
Fosson (U.V.) - Moi je voudrais parler d'ici un instant sur l'article 196 pour dire quelque chose, mais, comme je ne veux pas mélanger les différents arguments et peut-être l'Assesseur Maquignaz aura à donner une réponse, je voulais seulement ajouter deux mots à ce qu'avait dit l'Avocat Caveri sur la coupe qui intéresse la zone de Combattissière, de Villa Tea, et de l'Ermitage.
Je connais à fond ces bois, parce que malheureusement ces bois, qui sont dégradés... je ne sais pas si on dit le mot "dégradé" en français, mais il y a bien d'arbres qi sont en train de pourrir, il y a effectivement un bois qui n'est pas beau. Tout de même, la coupe... il faut faire une coupe, mais personne n'a dit que c'était une coupe "a raso". Moi j'ai vu... je n'ai pas vue la partie inférieure, donc je n'en parle pas parce que je ne l'ai pas vue, j'ai vue toute la partie qui va du sentier, qui va de Carré jusqu'à Villa Tea et la partie de là jusqu'à l'Ermitage, j'ai vu comme a été faite la "martellata".
Or, il est naturel que quand on fait un martellage d'une forêt et qu'on doit avoir un revenu pour la Commune et ici... c'est peut-être ici toute la justification qu'a donnée l'Assesseur Maquignaz, on doit avoir un revenu sur la Commune qui veut l'employer pour faire un alpage, pour reconstruire un alpage... on ne peut pas seulement couper les arbres qui ne valent rien, mais on doit couper aussi des arbres qui sont en bon état et c'est là la question: que dans une forêt qui n'est déjà pas fertile, il faut faire attention, parce que nous avions pensé avant et nous l'avions dit et c'est un peu une chose que j'avais proposée à la Junte, dans la Junte passée, que dans ces cas, quand une commune a une nécessité et doit couper des arbres en bon état dans une forêt qui est déjà bien défrichée, il faudrait faire seulement des coupes culturelles dans la forêt et donner l'autre argent qui manque. Je comprends qu'avec la coupe continuelle on n'a pas le revenu qui est nécessaire à la Commune, mais donner des autres fonds à travers, directement par l'administration régionale et, surtout, s'il s'agit de la reconstruction d'un alpage... entre tranquillement... On peut même faire certaines exceptions dans les fonds qu'on a à disposition de l'agriculture.
Or, je conviens que c'est une forêt qui est mise mal, mais tout de même le martellage qui a été fait, en tenant compte de devoir avoir un revenu pour la Commune, est un martellage excessif parce que on porte loin une partie des arbres qu'il faudrait porter loin pour assainir la forêt et on porte loin une partie d'arbres qui, au contraire, devrait rester parce qu'ils sont en bon état et sont ceux qui permettent d'avoir un revenu pour la Commune dans le moment de la coupe.
Ceci dit, pour la question là... je donne acte, au lieu, que Monsieur Maquignaz a continué, ceci c'est à la demande et à la proposition qu'a faite Monsieur Caveri, que si nous avions commencé à faire les plans économiques pour les forêts d'Arvier, d'Avise, de La Salle et tout et quelque autre commune qui maintenant m'échappe, je sais que Monsieur Maquignaz - et nous l'avions déjà invité dans ce sens aussi l'année passée - je sais qu'il a continué, parce qu'on a donné la charge aux mêmes techniciens pour continuer à faire quelques autres plans. Donc, sur ceci, je donne, moi directement, acte... D'autre part, il faut continuer dans ce sens, parce que seulement quand on aura des plans économiques établis pour toutes les communes, on pourra effectivement passer à des coupes qui soient rationnelles et il n'arrivera pas ce qui arrive maintenant, qu'on vienne ici à dire qu'il y a des coupes qui ne sont pas rationnelles.
Voilà, sur la question de la forêt je voulais seulement ajouter ceci. Puis je me réserve de dire quelque chose au lieu sur l'article 196.
Mappelli (D.C.) - Io mi permetto, così, sul piano personale, di esprimere un mio pensiero: che condivido in pieno - non voglio entrare nel merito di quel taglio, perché non conosco né la zona - e penso che se hanno ritenuto ad un certo momento di intervenire, avranno pure i loro motivi. Però io ritengo che sia bene, senz'altro il programma che è stato fatto o si dovrà pur fare, per il rimboschimento in Valle d'Aosta, ma ritengo che ognuno di noi, nel proprio ambito, sui nostri giornali, bisognerebbe... Il problema è duplice, da una parte, ci sono i rimboschimenti comunali, però ci sono anche ampie zone oggi in Valle d'Aosta di proprietari privati, bisognerebbe proprio che noi, ognuno di noi e io questo ho già cercato di farlo in un certo posto - non ci sono ancora riuscito - di mettere d'accordo questi proprietari, queste grandi zone aride che non le coltivano più - per diversi fattori, che adesso non stiamo ad analizzare - per cercare di invogliare a rimboschire, perché solo così, logicamente, noi faremo più bella la Valle d'Aosta. Io ritengo che in questo momento si stia diminuendo la percentuale... c'è sempre meno gente che taglia le piante, anche perché, così, con le attrezzature, ognuno nella propria casa, il riscaldamento con nafta, ecc., anche nei nostri paesi di montagna si taglia meno. Anche per i lavori nelle case, per i tetti, ecc., per la carpenteria, non è che... molto legname viene anche dall'esterno. Pertanto io ritengo che questa campagna, noi dovremmo proprio farla, di convincere anche i nostri amici valdostani a volersi consorziare e rimboschire tutte quelle zone, quelle ampie zone.
Il Sig. Caveri mi ha anticipato, nella zona di Cogne, appunto, noi potessimo, tutta quella... parlo perché io conosco bene queste zone, a partire dal villaggio di Crétaz, tutta quella spalla fino a Gimillian, noi potessimo convincere - logicamente che lì sono tutti privati, quasi - e come questa spalla, molte altre zone della Valle d'Aosta, noi certamente faremmo il più bel lavoro alla Valle d'Aosta, perché abbiamo due grandi inconvenienti: noi sappiamo che abbiamo i fuochi che distruggono - io mi sono reso conto... faceva male al cuore di vedere quel fuoco di Challant St. Anselme l'anno scorso, quando ha bruciato, veramente è stato desolante vedere tutta quella bella pineta che è partita - e poi abbiamo il secondo, il secondo passo, che sono le valanghe, anche le valanghe distruggono molto i legnami. Pertanto bisognerebbe proprio che facessimo una campagna, proprio di convincimento, che anche i privati, nelle loro zone, dove non le lavorano più per diversi motivi: Rimboschire, rimboschire. E questo, penso che sarà un buon lavoro al servizio della Valle d'Aosta.
Fillietroz (U.V.) - Io volevo fare presente all'Assessore all'agricoltura l'opportunità di acquistare dei terreni per vivai e questo per due ragioni: primo, perché so che, mi risulta, anzi, che dei proprietari che hanno affittato alla Regione vogliono aumentare gli affitti, intanto, e poi vogliono avere i terreni liberi per la costruzione, per qualche cosa, e secondariamente, anche per favorire i rimboschimenti privati, perché adesso bisogna andare fuori Valle nei vivai di Formia o di Pozzi per acquistare le piante.
Caveri (U.V.) - Chiedo un minuto al Dr. Montesano. In questo momento Lei chiede "altri interventi", ma si parla solo delle foreste o...?
Montesano (P.S.D.I.) - No, guardi, siamo arrivati, avvocato Caveri, al Titolo... alla Categoria V, pagine 62 e 63.
Caveri (U.V.) - Perché prima che sia chiusa la discussione sul bilancio...
Montesano (P.S.D.I.) - Abbiamo ancora il resto.
Caveri (U.V.) - Sì, lo so, ma io anticipo, se permette Dr. Montesano, io vorrei prendere di nuovo la parola, ma non in materia di foreste, dove mi pare di avere esaurito l'argomento. Mi riservo di prendere la parola successivamente, su altro argomento.
Savioz (P.C.I.) - Io vorrei aggiungere qualche cosa per quanto concerne ciò che ha detto l'Assessore Mappelli. Questo problema del rimboschimento, che risale ormai a diversi decenni e così, grosso modo, da quello che si è saputo dalle relazioni che ha fatto l'Assessore Fosson a suo tempo, si è constatato che un certo beneficio la Valle ne ha risentito e lo sta risentendo ancora tutt'oggi. Però c'è un inconveniente abbastanza grave ed è questo: che i proprietari di terreni incolti, che fanno il rimboschimento e lo fanno a titolo personale e non riescono a fare le recinzioni, succede che questi rimboschimenti non... praticamente le piantine sono perse e il lavoro è sprecato e non si riesce ad ottenere niente. Non c'è nessuna disposizione, all'infuori delle regole dei regolamenti rurali, per difendersi. Regolamenti rurali che rimangono lettera morta, perché bisognerebbe avere lì una guardia campestre e via di questo passo qui. Allora, ci sono determinate zone della Valle d'Aosta che sono individuabili benissimo, che sono delimitate in un modo preciso e dove si potrebbe, io dico, con una certa imposizione, obbligare il rimboschimento in quella zona. Questo non significa andare a togliere le proprietà o portare via il terreno ai contadini, perché sarebbe molto delicato, ma fare la recinzione e mettere il rimboschimento come si fa là dove ci sono i famosi 10 ettari che i proprietari possono avere, oppure dove ci sono le aree comunali. Questo risolverebbe particolarmente la soluzione di rendere meno aridi quei terreni che sono molto esposti e che sono abbandonati completamente in questo momento in Valle d'Aosta. È un problema che si pone, perché i rimboschimenti dei singoli... C'è molta gente che fa dei rimboschimenti, ma con quale risultato? Il risultato è negativo, perché uno non riesce a poter recingere tutti i piccoli pezzi che ha in una determinata località o distanti gli uni dagli altri, invece, se si prendesse tutto il comprensorio, la cosa sarebbe molto più facile. Non so se l'Assessore Maquignaz vuole eventualmente sviluppare questo suggerimento, direi, perché capisco che ci siano delle difficoltà, però, con un po' di buona volontà, ritengo che si possa fare.
Bionaz (D.C.) - Io credo che il Consigliere Savioz abbia proprio puntualizzato con precisione un aspetto, diremo, di questa battaglia per, diremo, la valorizzazione e la diffusione delle foreste, perché effettivamente, se ci fosse la possibilità di recingere certe aree, non ci sarebbe neanche bisogno di rimboschimento, perché la vegetazione è spontanea. Certamente, però, tenga conto del pericolo che deriva dagli incendi quando il pascolo non viene praticato. Dove non c'è il pascolo, l'erba cresce, diventa naturalmente... poi si secca durante l'autunno, durante l'inverno e se ci sono degli incendi, caro Lei, distrugge tutto. Questo bisogna tenerne conto.
Andrione (U.V.) - Une recommandation: nous avions nommé une commission pour l'étude d'une loi sur les consorteries. L'Avocat Macchiodi et d'autres s'en étaient intéressés. Si l'on pouvait continuer cette étude, puisque près d'un tiers des forêts en Vallée d'Aoste appartiennent à des consorteries et même je crois qu'ils sont déposés ici, mais, en tout cas, si Monsieur Maquignaz... près d'un tiers, plus ou moins, mais il y a l'exemple de 1946, où l'on a donné un statut à la Consorterie de Effraz, à Ville sur Nus, mais il y a encore de très grandes consorteries ici à Silvenoire, Vieyes, la Vallée de Brusson, Vancorère... oui mais là il y a un statut, alors que dans les consorteries de Valsavaranche sont sans statut et il faudrait intervenir. Elles ne fonctionnent pas...
Bionaz (D.C.) - ... même pas approuvé...
Andrione (U.V.) - Si qu'il a été approuvé. Il a été déposé à Turin au bureau... je vous dis qu'il est déposé à Turin. Théoriquement il fonctionne, en pratique... oui peut-être que cela est vrai, mais en tout cas, moi je ne parle pas de la pratique, je dis que si l'on reprenait la question des consorteries, l'étudier à fond, il y a un immense patrimoine forestier qui malheureusement est en train de...
Maquignaz (D.C.) - Io penso che, il Consigliere Savioz diceva di esaminare quella questione del rimboschimento, effettivamente, facendo quel piano, quello studio generale, su cui concordo con quanto detto dall'Onorevole Caveri, lì è proprio il momento di esaminare anche questi nuovi rimboschimenti dei privati, cioè mettersi d'accordo con la programmazione, esaminare questo programma, mi pare che sia una cosa buona e si deve fare. Però, per quanto riguarda i piani economici, che già vanno avanti in altri tre comuni quest'anno - La Thuile, Pré St. Didier e Avise - si fa già un'azione programmata per l'utilizzazione e la sistemazione dei boschi. Quindi già questo è una specie di programma.
Sulla questione del Consorzio Pesca, io ritorno ancora. Mi pare che se noi... in questo caso noi dubitiamo della validità dell'azione che fa il consorzio, perché quando il consorzio ti dice: "Le acque inquinate aumentano sempre più, quelle a sfruttamento, pure; quindi diminuiscono le acque e aumentano i pescatori", noi ad un certo momento dobbiamo trovare un certo equilibrio ed è questo il motivo per cui il Consorzio, dice: "In questo momento nei riterremmo opportuno...", ora, se noi dubitiamo del Consorzio, dobbiamo prendere l'azione.
Savioz (P.C.I.) - Mi permette solo una piccola precisazione: vede, è proprio su questo punto qui che richiamo la sua attenzione. Io sono d'accordo di salvaguardare il patrimonio ittico, però, ad un certo momento, non è giusto che il patrimonio ittico venga salvaguardato soltanto con il principio di impedire ai meno abbienti di poter pescare. Ecco qui il divario che c'è in questo sistema di amministrazione di quel consorzio. Aumentano le quote, che cosa succede? Che il povero diavolo che ha già l'acqua alla gola, che per mandare avanti le cose della sua famiglia finisce per non poter andare a pescare. Ora, la pesca è un hobby come tanti altri, come quello della caccia, come quello del football e via di questo passo qui. È anche uno sport sano, quindi, io sono del parere che se la Regione spende decine e decine di milioni per tante delle sue attività, possa spendere anche qualche cosa di più per questa, in modo che questi elementi, che non hanno molti mezzi a disposizione, possano continuare a fare la pesca. Piuttosto, il Consorzio dovrebbe preoccuparsi a fondo di quelli che lo fanno per mestiere e lo fanno molto bene. C'è gente che lo fa di mestiere, allora, è quelli che rovinano la questione ittica in Valle d'Aosta, ma non quel povero diavolo che ci va al sabato dopo le sei, che esce dalla Cogne o perché prende mezza giornata di ferie, oppure ci va nei giorni che sono prestabiliti. Lì il problema è un po' messo su questo binario. Hanno detto: "Bisogna salvare il patrimonio ittico, cioè bisogna che i pescatori vadano e siano sicuri di pescare", allora, cosa hanno escogitato? Hanno escogitato questo: aumentare le quote. E c'è un sacco di gente che queste non riesce più a pagarle, cioè non possono fare portare uno sbilancio sul bilancio familiare per pagare una tessera di pesca; è tutto lì il problema. Quindi bisogna, bisogna che si irrigidiscano un po' di più nei confronti di quelli che fanno quella specie di frode, diciamo così, il furto legalizzato se lo vogliamo chiamare e vedere di fare le cose un po' come vanno fatte, ecco.
Non è mica difficile, insomma.
Maquignaz (D.C.) - Io direi che tutto quello che posso fare è questo: impegnarmi a rivedere questo problema insieme al Consiglio di amministrazione del Consorzio. Questo m'impegno.
Savioz (P.C.I.) - Vede, non so, scusi, sa, io penso che Lei abbia i numeri sufficienti per tenere testa, ecc., ecc., però fin quando Lei discuterà con questa gente, questi continueranno, perché questa posizione che hanno preso non è una posizione presa così, turisticamente, no, no, no, l'hanno presa a ragion veduta e l'hanno presa con una decisione tale per cui, anche quando la maggioranza degli addetti a questo consorzio hanno chiesto le riunioni, non gliele hanno concesse. Questo le indica come questi signori siano partiti "lancia in ressa", come si dice, contro questa categoria di meno abbienti.
Caveri (U.V.) - Tout en remerciant l'Assesseur Maquignaz d'une partie de ce qu'il a dit, avec son bon habituel et aussi, disons, avec son objectivité, je voudrais dire seulement deux choses encore. Je voudrais prier l'Assesseur Maquignaz, si c'était possible, de faire un peu une révision de cette coupe de bois, de voir si c'est possible encore de ménager quelque chose. Et puis je voulais dire une autre chose encore, c'est-à-dire à propos de ces plans économiques, n'est-ce-pas. Je crois qu'il faut distinguer: il y a les plans économiques communaux, mais il faut prévoir aussi, dans le même temps, un plan régional des reboisements, par ce que je pense que ces plans économiques communaux prévoient les reboisements... Parce qu'il y a deux types de reboisement, je pense: il y a les reboisements dans les forêts qui ont été un peu trop éclaircies, n'est-ce-pas, qui ont été un peu trop coupées et puis il y a la possibilité d'un reboisement en des terrains qui sont complètement /vacco/, c'est-à-dire complètement arides, où depuis peut-être mille ans il n'y a plus eu une plante; parce que nous nous sommes plusieurs fois demandés pourquoi en Vallée d'Aoste - et surtout dans la Vallée centrale - il y a cette grande zone qui part depuis les 800 mètres, jusqu'aux 1100 et 1200 mètres, complètement aride, surtout du côté... pas du côté de /l'envers/, disons, comme nous disons, mais du côté de /l'adret/. Il y a toute cette bande de terrain qui commence vers les 900-1000 mètres et qui monte jusqu'à 1200 mètres; si on regarde les collines de Quart, par exemple, les collines de Quart, de St. Christophe, de Porossan, de Roisan, on dirait de voir, de regarder les montagnes de l'Espagne, parce que c'est une grande zone complètement dénuée de végétation. Nous avons fait des expériences, il y a plusieurs années, au-dessus du village de Senin et au fond ces reboisements, évidemment, ils n'ont pas rendu au 100%, il a fallu, au contraire, pendant de longues années, continuer à reboiser, parce que chaque année, surtout dans les années de sécheresse naturellement que dans les reboisements il y a des destructions remarquables et alors il faut avoir patience, il faut continuer. Alors je crois, je ne voudrais pas qu'on dise que je découvre la poudre à canon, mais en somme, il me semble qu'il faut distinguer les reboisements qui sont plus rentables et qui sont les reboisements dans les bois, peut-être clairsemés, mais déjà existants et les reboisements bien plus difficiles, mais qu'il faut quand même faire, dans les zones arides, dans cette zone moyenne que l'on voit surtout dans /l'adret/ de la zone de la Vallée centrale.
Il y a eu un historien - ici je crois que ce n'est pas un argument historique, parce que je me suis permis de sourire quand j'ai lu cette explication - un historien valdôtain examinant la problème de ces zones arides de la Vallée centrale et en parlant surtout de toute la zone au-dessous de Blavy - vous savez que entre Porossan et Blavy il y a une grande extension de terrain tout à fait désertique - eh bien, cet historien valdôtain disait, je ne sais pas sur la base de quels éléments, il disait que c'était les Romains qui avaient détruit les magnifiques forêts de chênes qui existaient dans cette région, pour les nécessités de construction d'Augusta Preatoria et que depuis lors, les plantes n'avaient plus... En somme, ceci c'est un parenthèse demi-historique et demi-humoristique, mais il peut se faire aussi que quelque fondement existe.
Le même historien prétendait qu'autrefois la Vallée d'Aoste était couverte de grandes forêts de chênes et que par conséquent en Vallée d'Aoste il y avait une grande quantité de sangliers. Cela est peut-être vrai, parce que quand on a fait des fouilles archéologiques à Aoste on a toujours trouvé des restes qui prouvent qu'il y avait beaucoup de sangliers en Vallée d'Aoste.
Bionaz (D.C.) - Ce sont les chèvres, ce n'est pas les Romains qui ont détruit ces forêts.
Caveri (U.V.) - Les chèvres aussi.
Bionaz (D.C.) - Seulement les chèvres.
Caveri (U.V.) - Pas seulement les chèvres. Et à propos des chèvres, vu que Monsieur Bionaz parle des chèvres, je me permets de rappeler une comparaison que j'avais faite autrefois en écrivant un petit livre et j'avais fait une comparaison sur le bétail en Vallée d'Aoste en 1865 et actuellement et alors j'avais trouvé qu'en Vallée d'Aoste, en 1865, il y avait 26.000 brebis et 23.000 chèvres. Heureusement pour nous, les brebis et les chèvres sont diminuées à quelque milliers de têtes et le nombre des vaches est augmenté en proportion et cela a été un grand bonheur pour la Vallée d'Aoste, parce que certainement que la chèvre, le mouton bien après, mais la chèvre est certainement le plus grand ennemi de la forêt. "Vache des pauvres", quand nous faisions les réunions de la Jeune Vallée d'Aoste, il y avait toujours Lino Binel qui prenait la défense des chèvres et nous, nous avons toujours été les grands ennemis des chèvres, justement, pour la raison qui a été dite par Monsieur Bionaz.
Maquignaz (D.C.) - Non avevo dato la risposta al Consigliere Fillietroz: lui chiedeva per i vivai. Noi stiamo appunto trattando adesso per l'acquisto di terreni che devono servire per dei vivai. Appena sarà pronto, questo provvedimento verrà portato al Consiglio, comunque stiamo trattando adesso la zona montana... adesso stiamo trattando in zona montana per l'acquisto di un terreno da adibire a vivaio.
Berthet (D.C.) - Io volevo intrattenere il Consiglio sull'articolo 191 per le spese dei contributi al Parco del Gran Paradiso. L'amico Chabod mi ha detto che già è stato trattato da Andrione. Io voglio sottolineare proprio questo argomento e vorrei che l'amministrazione intervenga decisamente presso l'amministrazione del Parco perché questi rapporti, diciamo, tra il Parco e le popolazioni siano rivisti e siano, diciamo, in un certo qual senso, più umani.
Poi volevo chiedere se non era il caso di creare un nuovo articolo, magari quest'anno soltanto con una lira d'impegno, o anche senza niente, solo per memoria, vorrei vedere se fosse possibile interessare l'amministrazione regionale alla rinascita del giardino della Chanousia. È un giardino che dovrebbe essere rimesso in funzione, perché la questione con l'autorità francese è stata superata pienamente. Mi sono interessato personalmente della questione, in quanto direttore dell'Ospedale Mauriziano, e l'autorità francese ha messo a disposizione dell'autorità italiana questo giardino. Si tratterebbe di questo: di fare rivivere il giardino, di ricostruire l'Ospizio e in questo Ospizio portare un gruppo di studenti universitari italiani e francesi, sotto la guida di Professori universitari italiani e francesi, per fare rivivere questo giardino botanico, dove ancora per gli specialisti c'è la possibilità di rintracciare migliaia di nuove... di piantine, perché sono piantine di un grandissimo interesse, che vengono un po' da tutte le Alpi e da tutte le montagne d'Europa e anche dell'Asia. Quindi io esprimerei proprio un voto, un caloroso voto, perché questo giardino botanico della Chanousia abbia da rinascere e abbia da continuare ad essere l'onore della Valle d'Aosta.
Savioz (P.C.I.) - Io sono perfettamente d'accordo con quanto dice il Consigliere Berthet, perché il problema della Chanousia, dopo la guerra, ha lasciato molte persone perplesse. Studiosi da ogni parte d'Europa sono venuti in Valle d'Aosta e mi consta che anche dal Comune di Séez c'è stata tutta una serie di richieste per la questione della Chanousia, non tanto per il fatto di ripristinarlo, ma in quel momento c'è stata una levata di scudi per mantenere quello che c'era e non è ancora tutto distrutto. Ci sono ancora molte cose, io sono stato l'anno scorso a fare un giro a questo giardino, c'erano ancora un mucchio di piante, tutta una serie di sentieri tracciati, insomma, che sono abbandonati... tutto abbandonato... Però non credo che ci sia molto da spendere per poterlo ripristinare ed è effettivamente una cosa interessante sia dal lato di studio, sia anche dal lato turistico. Richieste, soprattutto da parte della Germania, ci sono pervenute molte lettere in Assessorato, chiedendo informazioni in merito. E poi è una cosa a cui ci lega anche il sentimento. In fondo, è un'opera fatta da un uomo, da lui solo e incontrando difficoltà non indifferenti per risolvere il problema a cui ha dedicato quasi tutta la sua vita. Quindi, come valdostani siamo, io penso, profondamente attaccati a questo problema e senz'altro bisognerebbe vedere di risolverlo nel migliore dei modi, tenuto conto che l'autorità francese, a quanto dice il Prof. Berthet, è d'accordo.
Marcoz (U.V.) - Due parole sole per i contributi del Parco. Questi contributi sono stati quadruplicati, è vero, dalla Provincia di Torino, dalla Regione Valle d'Aosta e quadruplicati, se non erro, anche, è vero, dallo Stato. Quando li avevamo raddoppiati, voi vi ricordate, avevamo parlato in questo Consiglio che uno dei moventi era quello di indennizzare, è vero, i proprietari di quei terreni che sono adiacenti, che sono, diciamo, confinanti, ecc. Io pregherei l'Assessore, che questa volta bisogna che il Sig. Videsott abbandoni le sue teorie che i greggi di camosci e di stambecchi che vengono giù, che brucano, lui dice che facilita la vegetazione, io non posso contraddirlo, perché, è vero, dice che dopo che hanno brucato, la vegetazione viene più prospera. Sarà così, ad ogni modo, i contadini questo fenomeno non l'hanno constatato e dicono di avere dei danni e quindi se noi abbiamo quadruplicato i contributi e se con questi contributi ci limitiamo soltanto ad aumentare lo stipendio dei guardiani e a fare, non so, nuove strade per portare lassù tutto quel bel mondo di cui ha parlato una volta anche l'Assessore Manganoni - voi ve ne ricorderete benissimo - io penso che non avremmo, è vero, assolto a tutto quello che è il nostro compito. Perché, insomma, oramai siamo su centinaia di milioni e quei 6, quei 10, quei 15 milioni che possono essere sufficienti per indennizzare i terreni, il Sig. Videsott bisogna che li trovi, che li accantoni e che affronti questo problema. Quindi raccomanderei all'Assessore di essere veramente, è vero, un po' autoritario nei confronti di questo Parco.
Montesano (P.S.D.I.) - Guardi che ci siamo, voi almeno, per bocca dell'Avvocato Caveri, vi siete impegnati a portare avanti...
Fosson (U.V.) - Due parole prima che risponda. Moi j'insisterais vraiment s'il est possible encore de revoir "la martellata" qui a été faite là-haut, si la question n'est pas encore allée à l'enchère. Je ne répète pas ce que nous avons dit, "la martellata" a été vraiment une affaire qui est un peu trop et en tenant compte de ces principes, s'il est possible de faire revoir, parce qu'il y a tout un reflet aussi du point de vue touristique de la zone.
Maquignaz (D.C.) - Impossibile rivedere questa martellata in quanto è già avvenuta l'asta, il lotto di Combattissière è stato assegnato a Ferré Adolfo, quello di St. Grato alla Ditta Borney Emerico di Gressan. Quindi questo è già fatto.
Caveri (U.V.) - Nous souhaitons qu'en Vallée d'Aoste on ne fasse plus des coupes comme celle de St. Grat, parce qu'autrement, vous savez, nous allons voir le résultat aussi après dans le domaine du tourisme et du paysage, vous savez, parce que moi maintenant je ferais faire des photos de ces forêts comme on les voit de Peroulaz comme on les voit de Pila etc. et puis nous ferons des photos après que ces bois auront été barbarement coupés et alors on verra la différence et alors on verra comment cette Junte défend le paysage de nos montagnes, parce qu'il n'y a pas seulement une question de bois et de forêts, il y a aussi des questions de paysages et, en somme, je ne veux pas être non plus trop âpre dans mes reproches, mais quand même ayez un peu plus de poigne dans cette matière, parce qu'il ne faut pas seulement penser aux questions électorales et de plaire aux Syndics démochrétiens qui ne savent pas administrer leur commune.
Montesano (P.S.D.I.) - Avvocato Caveri, avvocato Caveri, Lei scatta ogni tanto... finito...
Io desidero che chi vuole chiedere la parola la chieda, almeno per dare un po' d'ordine alla discussione. Consiglieri Fosson e Fillietroz.
Fosson (U.V.) - Io mi ero riservato, appunto, di riprendere la parola sull'articolo 196 e chiedo scusa al Consiglio se parlerò di un tema che è pertinente ai contributi agli enti. Io avrei voluto fare un'interpellanza o una mozione su questo punto, non l'ho fatta perché c'è anche delle questioni un po' di carattere personale e quindi ritengo di cogliere l'occasione della discussione del bilancio per parlare brevemente di un sistema che ritengo sia poco conforme ad un principio di educazione e che fa fare poca bella figura rispetto agli enti dove ci sono dei rappresentanti del Consiglio regionale. Permettete che dica subito, non è un rimprovero che faccio personalmente all'Assessore Maquignaz, ma perché è un sistema che ritengo vada sottolineato, perché non si continui su questo sistema.
Il sottoscritto rappresentava la Regione nella Federazione... dans la Fédération Européenne de la Race Pie Rouge, Federazione che avevamo contribuito a formare.
Il sottoscritto, in un'assemblea del 1965, era stato nominato relatore. Siccome si faceva l'assemblea nel 1966, in Italia, per la prima volta, era stato nominato relatore per la razza pezzata rossa; un anno prima era stato nominato relatore e per la razza friulana era stato nominato relatore l'Ispettore agrario di Venezia.
Cosa è capitato? Che la riunione era fissata per il giugno 1966 - 5, 6 e 7 giugno 1966 - a Padova e certamente il sottoscritto aveva mandato prima la relazione a Berna, dove c'è la sede della Federazione. Ad un certo momento, quando c'è stata la partecipazione, il sottoscritto era già iscritto e tutto, c'è stato un telegramma e la Regione ha partecipato con l'esperto zootecnico, che non faceva la relazione, con altri esperti, l'Assessore aveva appena preso le sue funzioni, quindi non è andato e il sottoscritto, per non fare brutta figura, è andato per conto suo, perché aveva chiesto di andare insieme con la delegazione dell'amministrazione regionale e in quanto consigliere, almeno, avrebbe potuto andare, ma gli hanno detto di no e quindi il sottoscritto, a sue spese, è andato a Padova, ha fatto la sua relazione lo stesso e buona notte.
Questo è un capitolo chiuso, dico, era in un momento particolarmente caldo, lo posso ancora giustificare e buona notte e non ne ho fatto una questione, però, ad un certo momento, io ho detto: "Io non rappresento la Giunta - e non potevo rappresentarla - non rappresento neanche il Consiglio regionale, parlo a titolo personale", perché mi si era rifiutata la cosa.
Questo per quanto concerne questa prima parte.
Ma c'è un altro piccolo particolare che voglio segnalare e non parlo della questione dei... di quando eravamo consiglieri della società del Monte Bianco, perché lì praticamente si era alla fine del mandato, quindi, logico, non avevate bisogno di dire niente, avete sostituito e su questo punto non ho da dire niente. Però il sottoscritto rappresentava la Regione nell'osservatorio di genetica di Torino ed è stato anche Presidente per tre anni. L'osservatorio di genetica è sostenuto da tutte le Regioni autonome, da tutte le Province del Piemonte, da altre Province e il sottoscritto, finito il suo mandato di Presidente, in base allo Statuto, è rimasto membro del Consiglio di amministrazione e hanno voluto che fosse nominato Vice-Presidente.
Ora io, dopo, dopo anche l'insediamento della nuova Giunta, siccome nessuno mi ha detto niente, io ho partecipato alla riunione di questo osservatorio di genetica, in quanto rappresentavo ancora la Regione, però ad un certo momento, poco tempo fa, ricevo una lettera da parte dell'attuale Presidente e, dico la verità, sono stato un po' male di questa lettera. Sono stato un po' male e scusate se vi do lettura di questa lettera, non farò tanti commenti, perché i commenti si possono ricavare da questa lettera.
La lettera è della fine di agosto, del 29 agosto: "Con lettera 4733/6 del 21.7.1967 l'Assessorato all'Agricoltura e Foreste della Regione Autonoma Valle d'Aosta mi ha informato che la Giunta regionale, con delibera 2040 del 31.8.1966 ha designato l'Assessore Geom. Giuseppe Maquignaz a nuovo rappresentante della Regione medesima in seno all'assemblea generale degli enti soci dello scrivente osservatorio.
Nel mentre ho preso atto della comunicazione, desidero esprimerLe il più fervido ringraziamento, anche a nome degli enti soci del Consiglio di amministrazione e della Direzione dell'osservatorio, per la serena e valente cura con la quale ha degnamente presieduto all'attività del nostro Istituto. Durante il periodo di sua Presidenza l'osservatorio ha potuto trasferire la propria sede in locali più ampi e idonei, ha progredito ed ha visto ratificato dal riconoscimento giuridico del Presidente della Repubblica le funzioni impegnative che va svolgendo. Molte sono le iniziative che hanno dato all'osservatorio prestigio nazionale ed internazionale e tra di esse mi piace ricordare, perché chiaramente significativa, la convenzione da Lei, nella veste di Presidente dell'osservatorio, stipulata nel gennaio 1965 con il dipartimento dell'agricoltura statunitense e per effetto della quale l'Italia è stata inserita, per la prima volta, nel gruppo di paesi che partecipano al programma internazionale di ricerca sui polimorfismi biochimici e immunologico.
Ricorderò anche il suo fattivo interessamento per l'importante missione dell'osservatorio quale quella di fornire consiglio ed assistenza scientifico-tecnica, per il miglioramento del nostro bestiame da reddito, missione che l'osservatorio, sotto la Sua Presidenza ha adempiuto collaborando all'organizzazione del secondo simposium nazionale di genetica animale tenutosi a St. Vincent, promuovendo la costituzione del gruppo di studio per il miglioramento della razza bovina valdostana e gettando le basi per la costituzione di altro gruppo di lavoro, per lo studio dei problemi del miglioramento genetico della razza bovina piemontese.
Nel rinnovarLe pertanto il nostro grazie per la Sua opera, La prego di gradire il saluto più cordiale."
Ora, io chiedo scusa se ho letto anche gli elogi, con poca modestia, in questo momento, ma non è per segnalare al Consiglio questo, è per segnalare che questo, il Presidente attuale dell'osservatorio, che non è un comunista, né un unionista, ma è un democristiano, vice Presidente della Camera di Commercio di Torino, Dr. Appendino, ha sentito almeno la necessità di scrivere una lettera.
Ora, io, l'enormità che trovo in tutto questo e che voglio sottolineare, è che io ho partecipato, dopo che la Giunta aveva preso questa delibera del 31.8.1966, ho partecipato - ad una sola, va bene... - riunione dell'osservatorio, ma ho fatto la figura, dopo questa lettera, di voler continuare a partecipare all'osservatorio in rappresentanza della Regione, quando non ne avevo più nessun diritto.
Ora, io chiederei che queste figure non le facessimo con altri enti o con altre persone, perché bastava scrivere una lettera al sottoscritto. Il Presidente della Giunta scriveva una lettera al sottoscritto, non aveva bisogno di fare gli elogi che fa qui...
Montesano (P.S.D.I.) - Ma, Consigliere Fosson, le devo dire che questo non c'entra.
Fosson (U.V.) - No, c'entra in questo affare qui, ho detto... permetta....
Montesano (P.S.D.I.) - Io la lascio finire, però Le voglio soltanto ricordare che non c'entra col bilancio.
Fosson (U.V.) - Ad ogni modo, ho detto prima che approfittavo di questo punto... di questo punto per dire queste cose.
Ora dico, bastava che il Presidente, senza fare nessun elogio, mi avesse comunicato quella che era la delibera della Giunta. Il sottoscritto avrebbe avuto quella sensibilità di non partecipare a quella riunione. Ora, che si debba scrivere, riscrivere perché si sa che uno ha partecipato e si dica: "Guardi che un anno fa abbiamo deciso così". Non fateci fare queste figure, io dico solo quello. Scrivete a noi personalmente, perché quando si fa una nomina, ad un certo momento, se si deve cambiare, si deve anche avere la correttezza... due righe... due righe: "Guardi dal giorno tale noi abbiamo nominato rappresentante in quell'ente il Signor Tal dei Tali".
Quindi, questa mi sembra che sia una forma di correttezza che bisogna avere e faremmo molto più bella figura, perché, vedete, con questo, io ho detto prima che chiedevo scusa al Consiglio se parlavo di questo, ma effettivamente - e vengo ad una cosa più pertinente, perché questo c'è anche - noi abbiamo promosso uno studio sulle basi di miglioramento della razza pezzata valdostana. Praticamente di questo non si è più parlato qui, non si è più parlato e quindi io pregherei l'Assessore Maquignaz, che questo studio non lo tenga in un cassetto completamente... si potrà non dico prenderlo per buono, si esamini, si approfondisca, attraverso delle commissioni tecniche di studio, si veda quello che è possibile fare, ci saranno delle cose che si potranno attuare, altre che non si potranno attuare, ma non teniamolo in un cassetto esclusivamente perché è stato promosso da noi. Perché vedete, vedete che, in base a questo studio, anche la Provincia di Torino ha fatto qualche cosa e il 14 ottobre, il 14 ottobre c'è stato un convegno organizzato dall'Associazione Piemonte Italia a Torino, dove c'erano relatori gli stessi studiosi che noi abbiamo preso a suo tempo per fare il nostro studio e si capisce, siccome questo convegno era presieduto dall'Onorevole Pella, che è Presidente di Piemonte Italia, in questo convegno si sono fatti dei grandi elogi e tutta la stampa ne ha parlato. Invece noi, modesti, non si dice mai niente di quello che facciamo.
E, anche a questo convegno, io ho partecipato, invitato, ho partecipato, sempre a spese mie, perché non sono venuto a chiedere alla Regione che mi mandasse a questo convegno. Però, ho voluto dire questo perché, ad un certo momento, c'è una questione di stile da parte della Giunta rispetto ai rappresentanti che nomina in certi enti e c'è anche un qualche cosa che io pregherei l'Assessore Maquignaz di approfondire, perché gli studi che non tengono conto di una questione di partito o non hanno un fondamento politico, sono basati su dati tecnici; una parte può essere accettata, una parte può essere discussa, una parte può essere rifiutata, ma è inutile fare degli studi, spendere dei soldi per fare degli studi per poi accantonare tutto.
Montesano (P.S.D.I.) - Prima, Assessore Maquignaz, io vorrei fare una precisazione. Il bilancio dà il modo di parlare di qualsiasi argomento. Vero, non ci sono limiti e tutti lo sanno, lo sappiamo tutti. Però io vorrei raccomandare ai signori consiglieri che se ci sono dei fatti personali, possono essere adeguatamente esaminati dal Consiglio con interrogazioni, con un'interpellanza, quello che sia, soprattutto perché non si abbia l'impressione che io voglia limitare la parola ai consiglieri. Perché il bilancio, come dico, può estendere l'argomentazione a tutti i campi senza limitazioni, quindi il mio punto, Consigliere Fosson, era limitato soltanto a quel suo argomento nei riguardi alla Commissione.
Maquignaz (D.C.) - Dunque, sulle osservazioni sollevate dal Consigliere Fosson, effettivamente io devo riconoscere che ha ragione, almeno sulla seconda parte, perché sulla prima parte ero appena insediato quando è avvenuto il convegno a Padova e, quindi, certamente io non potevo prendere parte a quel convegno.
Sulla seconda parte, invece, Lei era stato nominato dall'osservatorio di genetica in qualità di Assessore. Ora, essendo cambiato l'Assessore, evidentemente, è stato cambiato in Giunta il nominativo della persona che faceva parte di quell'organismo. Però lì, effettivamente, se c'è stata la mancanza da parte mia di aver comunicato, in quel tempo, che ero stato sostituito con la mia persona, in questo effettivamente ho mancato io.
Per quanto riguarda gli studi sulle basi di miglioramento, qui io devo dire una cosa. Non è che li abbiamo accantonati questi studi, solo che io ho fatto il segretario delle società di allevamento di Valtournanche, quindi sapevo un po' qual era l'esigenza più sentita da parte delle società. Era il fatto che chiedevano insistentemente le rassegne. Mi sono trovato con 22 rassegne di bestiame da fare e questo, evidentemente, mi ha portato via un po' di tempo. Per quanto riguarda invece quello studio, non è stato accantonato, ma bensì, per il momento, non lo abbiamo più esaminato.
Quindi io direi che sulla questione che Lei ha accennato, su quel fatto personale, se c'è una mancanza, questa è dovuta ad una mia dimenticanza.
Sulla prima parte, invece, non ne ho nessuna colpa in quanto che, essendo appena entrato nell'amministrazione, io non potevo assolutamente prendere parte.
Fillietroz (U.V.) - Qui si tratta, Titolo II, Intervento in campo economico. Io vorrei chiedere all'Assessore all'Agricoltura... Io volevo chiedere all'Assessore all'Agricoltura e al Presidente della Giunta se nel quadro del Mercato Comune, che avrà naturalmente delle ripercussioni gravi e importanti e sostanziali nella competitività dei prezzi, nella commerciabilità dei prodotti, nell'organizzazione dei mercati, ecc., la Giunta ha già attuato qualche provvedimento di intervento regionale o se ha in studio qualche provvedimento e quali sono. L'attuazione del mercato comune che verrà...
Bionaz (D.C.) - Rispondo subito. Per quanto riguarda il prodotto più importante, diciamo, della nostra agricoltura, cioè il formaggio originale "fontina", sappiamo che i prodotti originali non sono soggetti ad una disciplina particolare dei prezzi. Per il resto, non è una cosa che dipende da noi. Per il bestiame, altri prodotti, non dipende da noi, non dipende nel modo più assoluto da noi. Per quello che riguarda la fontina, lì siamo fuori da qualsiasi pericolo, perché i prezzi dei prodotti originali non sono soggetti a queste, a particolari discipline.
Per il resto, mi dica Lei qual è l'ingerenza che noi possiamo avere, se non altro, se non altro, esprimere dei voti. Potremmo fare... diremmo... esporre delle situazioni particolari. Ma quale ingerenza abbiamo noi?
Fillietroz (U.V.) - Non so, nella produzione, nei premi di produzione, in qualche modo... ne avrà delle ripercussioni sfavorevoli, quello è logico.
Bionaz (D.C.) - Il mercato comune non fa cessare la Regione autonoma della Valle dai suoi compiti istituzionali di aiutare, di promuovere, di migliorare, di perfezionarle e la nostra produzione e il nostro sistema di commercializzazione, di conservazione dei prodotti. È chiaro, non mi pare che ci sia nessuna...
Fillietroz (U.V.) - Questi interventi devono essere tempestivi.
Bionaz (D.C.) - Gli interventi sono tutti quelli che riguardano l'agricoltura e mi pare che siano interventi proprio volti a migliorare la produzione, svilupparla, alla conservazione, alla distribuzione e non credo che a questo ostino... D'altronde, non verrebbero approvati dal Coordinamento, che fa attenzione anche sotto questo profilo, fa attenzione anche che non siano violati i patti di Roma, chiaro questo.
Fillietroz (U.V.) - Ma questi sono quelli ordinari, non dipendono dall'attuazione prossima del mercato comune, questi interventi qui, quelli previsti nel bilancio, sono quelli che sempre si è fatto per l'agricoltura, più o meno.
Bionaz (D.C.) - D'accordo, d'accordo, ma Lei mi dovrebbe indicare quali sono gli interventi per i quali la Regione è abilitata a prendere dei provvedimenti in ordine al mercato comune e io risponderò o dirò senz'altro che faremo quello che il Consiglio...
Fillietroz (U.V.) - Io chiedevo se si era fatto uno studio, ecc....
Montesano (P.S.D.I.) - Allora è aperta la discussione, pagina 65, su cui appunto ha iniziato a parlare il Consigliere Fillietroz. È aperta la discussione sul Titolo II, se volete che passiamo categoria per categoria, si può fare.
E allora...
Siggia (P.C.I.) - Categoria II.
Manganoni (P.C.I.) - Categoria 200 "Spese per interventi regionali". Qui sono previsti 40 milioni per i magazzini per la frutta. Ora, già nei passati bilanci vi erano delle cifre notevoli, però in quel campo lì si è fatto ben poco, non perché non si è voluto, per le difficoltà che s'incontrano: costituire i consorzi e tutto quello che ne segue. Siamo ancora ai magazzini di St. Pierre, mi pare, quindi io chiedevo questo all'Assessore: le cifre stanziate negli anni precedenti e non spese, sono ancora a residuo? Sono state impegnate e quindi sono a residuo o sono state stralciate, cioè non sono state impegnate?
Secondo: con questi 40 milioni, cosa si prevede di fare? Perché questo... per il 1968, cosa si prevede di fare entro il corso di questo bilancio? Questo valga per l'articolo 201, cioè il seguente, che però parla di prodotti agricoli, in genere, non parla più di frutta e ci sono 30 milioni.
Al 205, mobili e macchine, qui rientrano i contributi alle latterie? E per adesso basta.
Maquignaz (D.C.) - Dunque, sul capitolo 200, 40 milioni, cosa intendiamo fare? Noi abbiamo iniziato i lavori nel magazzino di St. Pierre di raccolta della frutta e si è impegnata intanto una spesa di 157 milioni, per St. Pierre. Però il progetto complessivo è di 157 milioni. Ora, questi saranno appunto i fondi che ci serviranno per il completamento di quell'edificio che sta sorgendo a St. Pierre in base ad un progetto. Sono 157 milioni, impegnati 90, quindi a noi mancano ancora 67 milioni. 40 li impegniamo su questo bilancio e il resto sui fondi del "Piano verde". Quindi questi vengono utilizzati certamente e anche gli altri 30 milioni serviranno per il completamento dell'arredamento e delle attrezzature. Però c'è in previsione anche un altro magazzino, si parla da tempo dell'altro magazzino di Jovençan o Gressan o in quella zona, quindi speriamo che si mettano d'accordo, di modo che così si possa almeno iniziare nel 1968 qualcosa anche per quei comuni.
Lei diceva dei residui: negli impegni che noi abbiamo fatto per il primo, per l'appalto del rustico, chiamiamolo così, e degli impianti fissi, si è dovuto prendere tutti i residui che avevamo già stanziato per quest'opera. Inoltre, abbiamo preso buona parte dei fondi anche del "Piano verde" che avevamo appunto per questa voce, quindi non ci sono più residui.
Manganoni (P.C.I.) - Non per prolungare la discussione, ma con 150 milioni, penso che facciate qualche cosa di grandioso lassù, perché con 150 milioni, un magazzino di frutta per St. Pierre, va bene, anche per i comuni vicini, ma che ci fate anche le celle frigorifere?
Maquignaz (D.C.) - Ci sono le celle di conservazione. È sufficiente per 22.000 quintali di mele, quindi lo si è fatto un po' abbondante, perché al momento attuale non ci sono ancora 18.000 quintali, però si è previsto per 22.000 quintali in modo da essere sicuri nella capienza.
Comunque, questo è stato un preventivo controllato nei prezzi e approvato. È 157 milioni.
Siggia (P.C.I.) - Pagina 66, Categoria III - Trasferimenti.
Caveri (U.V.) - Je ne sais pas si j'anticipe trop, je voudrais parler à propos du chapitre 246, mais le 246 fait partie de la Catégorie n° II et alors je crois de pouvoir parle à cet égard, c'est-à-dire, le problème de la propriété paysanne. C'est un problème qui a préoccupé un peu toutes les Juntes. Toutes les Juntes qui se sont succédées dans ces dernières vingt années se sont trouvées devant les mêmes difficultés et je pense que aussi cette Junte, évidemment, se trouvera devant ces mêmes difficultés, de manière que nous ne prétendons pas, évidemment, que cette Junte fasse tout à coup des miracles dans cette matière. Certes, le problème est grave. Je ne voulais pas, je ne veux pas vous lire tout ce que j'ai écrit sur cet argument dans un de mes petits livres, mais je veux, je me permets seulement de lire quelques lignes.
En Vallée d'Aoste le problème de la propriété agraire se pose en des termes diamétralement opposés. Diamétralement opposés à certaines régions du midi d'Italie je voulais dire. Chez nous la propriété de la terre est morcelée, pulvérisée. Les spécialistes estiment qu'il y a en Vallée d'Aoste 426.000 parcelles agraires, la superficie agraire moyenne est de 7 ares, c'est-à-dire, sauf erreur, de deux quartaniers. A Pollein la superficie agraire moyenne est de 153 mètres carrés: c'est la pointe extrême de l'émiettement de la propriété et de la terre en Vallée d'Aoste.
Evidemment ce phénomène de la pulvérisation de la terre s'est accru lorsque les nouveaux, les modernes Codes Civils ont établi le système de la succession par égalité entre les fils et certes que nous ne pouvons pas rêver aujourd'hui de changer ces dispositions du Code Civil. On sait que dans le Sud Tyrol-Alto Adige - il y a le système du "maso chiuso", mais évidemment nous ne pouvons pas rêver de vouloir instaurer en Vallée d'Aoste un institut qui contraste avec la tradition juridique de la Vallée d'Aoste.
Nous savons très bien que le Coutumier Valdôtain avait naturellement, il ressentait, évidemment, une grande influence du droit féodal, mais le Coutumier, dans la partie des successions se distingue parce que il considère - si même il n'établit pas vraiment peut-être un système d'égalité - il considère avec une certaine longanimité les droits des femmes, les droits des femmes en matière de succession, d'une manière plus généreuse que d'autres législations et de telle sorte que peut-être cet inconvénient est déjà ancien. Inconvénient qu'on ne peut pas combattre sur le plan du Code Civil, parce que évidemment le principe de l'égalité des enfants devant la succession du père est un principe tellement fondamental pour nous, qu'on ne peut pas rêver... et du reste, nous n'avons pas même la possibilité juridique de la révoquer.
Dans le Canton de Vaud il n'y a pas une disposition de loi, mais dans le Canton de Vaud il y a une coutume: on consigne, on assigne le domaine agricole à qui? Pas à l'aîné comme on fait dans le Sud Tyrol, mais au dernier, de telle sorte que les autres fils doivent apprendre le métier. Le dernier des fils, le cadet, doit cependant passer une partie du revenu à ses frères. Vous savez que dans le Canton de Vaud et dans le Canton du Valais il y a des lois qui prévoient les améliorations foncières, on fait des consorts pour replâtrer la propriété, ces administrations des consorts nomment des techniciens, mais vous savez aussi que c'est un système très coûteux.
En ce moment, dans le Canton de Vaud on a essayé une autre expérience, une autre tentative pour contrecarrer ce phénomène de l'émiettement de la propriété paysanne, qu'évidemment n'est pas seulement un inconvénient de la Vallée d'Aoste, c'est-à-dire, on laisse au propriétaires, on laisse aux paysans des différents lopins de terre, on leur laisse la propriété du sol, mais on établit un système de conduction globale de l'exploitation agricole, ou sous forme coopérative, ou bien il y a des personnes qui sont chargées par les propriétaires qui sont réunis en consorts de conduire et de gérer les biens d'une façon rationnelle avec des machines, etc.
Je pense que l'Assesseur à l'agriculture pourrai prendre contact avec le Conseiller d'Etat à l'agriculture du Canton de Vaud et il pourrait faire une expédition, un voyage, je ne dis pas d'instruction, mais en somme, un voyage d'expérience agricole et ce serait pas mal si l'Assesseur voulait se faire accompagner, qu'il n'y allait pas tout seul, mais qu'il se fasse accompagner par ces conseillers régionaux qui s'occupent de problèmes agricoles et sans distinguer les couleurs si le tel conseiller est démochrétien ou le tel autre est unioniste, ou l'autre socialiste ou communiste, parce que par ces voyages - ce n'est pas nécessaire, au fond, d'aller à Tokyo, comme notre collègue, Pedrini - au-delà des Alpes, on peut faire certainement des expériences utiles.
Alors il faudrait voir, envisager ce système de la conduction globale des terres, en laissant la propriété aux paysans, à ces paysans qui, évidemment, cette propriété ils la méritent, amplement, par leur labeur qui est dur et qui est si mal récompensé, parce que nous savons aujourd'hui que le revenu agraire est le plus bas. l y a un dénivellement énorme entre le revenu de l'industrie, du commerce, du tourisme et le revenu agricole et le revenu de la terre, qui aujourd'hui est le plus bas qui existe et cela explique, naturellement, le phénomène du dépeuplement de la montagne.
Ce n'est pas la seule cause, il y a aussi des causes psychologiques, les jeunes paysans abandonnent la terre pour les raisons économiques, parce qu'ils peuvent avoir un revenu supérieur s'ils vont travailler à l'Olivetti, ou bien s'ils vont tout simplement dans un distributeur d'essence. Mais il y a aussi les causes psychologiques, il n'y a pas simplement des causes économiques. Par exemple, la grande question c'est que on entend souvent les jeunes paysans qui disent: "Oui, mais moi si je fais le campagnard, ou bien, pire encore, si je vais sur les alpages, je dois travailler aussi le dimanche, je ne peux jamais m'amuser, aller au bal, aller au cinéma, tandis que si moi je plante là de faire le campagnard comme ont fait mon père et mon grand-père voilà que je m'amuse de plus, j'ai le dimanche libre". Il n'y a pas seulement la question économique, évidemment la question économique est la plus importante, elle noue d'une façon massive, mais il y a aussi d'autres aspects qui ne sont pas purement économiques.
Dans le Valais et je pense que l'Assesseur Maquignaz le sache, parce qu'il y a ce très beau livre écrit par un spécialiste de questions agricoles sur l'agriculture du Valais, qui a été, qui existe ici dans l'administration régionale et ce livre est intitulé "Pasteurs et bergers du Valais", eh bien, ce livre parle d'une autre expérience que l'on fait dans le Valais, pour chercher de rendre plus économique la gestion de la terre, la gestion économique de la terre, disons ainsi, c'est-à-dire, nous voyons dans nos pays, dans nos villages, il y a peut-être dans une commune imaginons 300, 400, 500, 1.000 vaches, il y a 300, 400, 500, 1.000 personnes qui sont dédiées tout le jour, à partir de trois heures, quatre heures du matin, jusqu'à dix heures du soir pour porter en camp, comme on dit, le bétail, la vache, les deux, trois ou les cinq vaches, eh bien, dans le Valais on a commencé une expérience, quelques expériences pilotes évidemment... Mademoiselle Personnettaz ne se rend pas compte qu'elle a un micro devant elle et je lui demande excuse, mais elle me dérange un peu, peut-être elle cherche de me faire perdre le fil avec grande habilité, mais je tacherai de ne pas le perdre.
Personnettaz (D.C.) - Je m'excuse.
Caveri (U.V.) - Voilà, alors cette expérience, ces expériences pilotes des étables communautaires, cherchent de rendre plus économique l'élevage du bétail. Je me rends compte des difficultés terribles qu'on trouverait chez nous devant une expérience du genre, parce que dire, à certains, je ne dis pas à tous, mais à certains de nos campagnards de porter ses vaches dans l'étable communautaire avec les vaches des autres propriétaires, ce n'est pas facile. Je reconnais la difficulté immense d'ordre économique et surtout d'ordre psychologique, mais nous ne devons pas non plus reprocher trop à nos paysans d'avoir cet individualisme foncier, parce que l'individualisme foncier peut produire des dommages sociaux. Cependant, c'est cet esprit individualiste qui donne à nos paysans un esprit d'indépendance et de liberté et alors il ne faut pas non plus trop reprocher à certains de nos paysans cet esprit individualiste qu'ils ont et qui porte à des conséquences aussi positives dans le domaine social et dans le domaine économique.
Bionaz (D.C.) - Moi je voulais simplement rappeler à Monsieur Caveri que l'expérience de l'étable commune n'a pas été faite seulement en Valais. Si vous allez à Mercenasco, on a encore maintenant le souvenir de celle qui a été la première coopérative qui a coûté à l'Olivetti, à Adriano Olivetti, quelque chose comme 50, 60 millions et puis naturellement tout cela est tombé je dirai dans un résultat qui a été pitoyable. Alors, il faut créer une certaine mentalité avant de faire de ces essais.
Caveri (U.V.) - Je l'ai déjà dit: je me rends compte que ce sont des expériences très difficiles, non seulement, mais j'ai parlé avec des valaisans sur cet argument et ils m'ont parlé de ces expériences qui sont en cours, mais ils m'ont parlé aussi des difficultés énormes qu'il y a dans ces expériences. D'autre part il faut aussi se rendre compte que notre agriculture ne peut plus continuer en marchant le long des anciennes ornières, parce que nos paysans doivent se rendre compte que si on ne fait pas de transformations, notre agriculture est destinée à faire la plus grande faillite de l'histoire économique de notre Vallée. Mais quand vous vous rendez compte que, par exemple, à Ozein on a acheté, je ne sais pas, c'est Fosson qui pourrait être plus précis que moi, mais on a acheté de 20 à 30 - moi je ne me rappelle pas - machines faucheuses à Ozein. Or, à Ozein il y a des magnifiques champs, il y a des magnifiques prairies, d'accord, mais est-ce que ce n'était pas possible de se mettre d'accord et d'acheter les faucheuses ensemble? Parce que ce n'est pas économique, pour les 20 ou 30 familles d'Ozein, d'acheter 20 ou 30 faucheuses qui ont à travailler je ne sais pas pendent combien de jours par an. Monsieur Bionaz, Monsieur Fosson et Monsieur Maquignaz sont plus experts que moi des questions agricoles, mais je pense que c'est question de quinze, vingt jours, un mois, je ne sais pas, au maximum et puis, comme dit Marcoz, pendant toute l'autre partie de l'année ces faucheuses sont en train de se couvrir de rouille. Alors, voyez-vous, cela démontre, cela démontre qu'il faut chercher... Mais, Monsieur Bionaz, moi je l'ai dit avant, moi je ne prétends pas que cette Junte fasse, je ne vous dis pas de faire les miracles que nous-mêmes nous n'avons pas faits. Je l'ai dit avant, je reconnais que vous aussi vous vous trouverez devant des terribles difficultés, devant lesquelles nous nous sommes trouvés nous autres. Cependant, cela n'empêche pas qu'il faut chercher de faire du nouveau, parce que si l'on continue de ce pas, les "pannicelli caldi", les contributions, les fameux subsides ne servent à rien du tout, ou si pas rien du tout, servent à bien peu de choses. Et puis les contributions et les subsides risquent de servir comme arme de corruption électorale, etc., etc., dans une période où ce sont les uns qui font cela, dans une autre période ce sont les autres, mais il faut chercher de faire de nouveau, tout en reconnaissant les difficultés énormes qui existent.
Bionaz (D.C.) - Le remaniement parcellaire c'est sans doute une expérience qu'il faudra pousser, il faudra tenter, n'est-ce pas, mais seulement à ce point de vue, n'est-ce pas, avant d'aller plus loin, parce que si on arrive à faire quelque chose dans le domaine du remaniement parcellaire, évidemment on obtiendra quelque chose, quelque résultat, mais je dirais que c'est sur cette ornière qu'il faut s'acheminer.
Caveri (U.V.) - Je veux ajouter quelque chose. Je ne suis pas très d'accord, dans ce sens que vraiment les cantons suisses, qui avaient inventé la loi sur les améliorations foncières, maintenant ils voient que ce sont des systèmes très coûteux et des systèmes qui ne sont pas définitifs. Pourquoi? Parce qu'on travaille pendant des années et des années, peut-être, je ne sais pas combien d'années, pour faire un remaniement parcellaire, mettons dans la Commune de St. Nicolas. Après 10 ans, 20 ans, c'est recommencer... ou 30 ans, parce que il y a les pères de famille qui meurent, il y a l'institution, on recommence de nouveau à faire... Et il faut dire, qu'on fait de très vilains partages en Vallée d'Aoste, parce qu'il y a l'idée d'avoir la fraction de chaque bien, n'est-ce pas: on partage les forêts, les champs, les prairies, les maisons. De tout le patrimoine chacun prétend d'avoir une fraction de chaque catégorie des biens. Si l'on faisait au moins des partages avec un peu de bon sens et avec un peu de... Non, c'est tout le contraire. Et alors c'est pour cela qu'il y a des cantons suisses, maintenant je ne prétends pas que les cantons suisses ont la primauté de la sagesse agricole, mais en somme, certaines régions, que ce soit en deçà ou en delà des Alpes on commence à étudier le système de la contribution coopérative ou pas coopérative, mais la question globale des différentes terres, tout en laissant la propriété aux paysans parce que, évidemment, personne de nous, au moins de notre groupe, pense de collectiviser la terre en Vallée d'Aoste, parce que ce serait une chose absurde et antiéconomique.
Casetta (P.C.I.) - Brevissimo. Cinque domande lapidarie e poi sull'agricoltura avrò anche finito. Quindi, sono tutte su questa Categoria III dei trasferimenti. La prima riguarda il 212 di spesa. Ho notato che c'è un aumento di 20 milioni, da 250 a 270 milioni di stanziamento, per la bonifica sanitaria del bestiame. Io vorrei chiedere all'Assessore se gentilmente, anche nel corso di altre sedute, potrà darci un consuntivo dell'applicazione del Piano di questa bonifica, dal suo inizio, ai dati più recenti statistici che possono essere stati rilevati.
Ho notato però, contemporaneamente, che all'articolo, al capitolo "Provvidenze straordinarie sulla zootecnia", dopo il "Piano verde", dal 259 al 262, lo Stato ha ridotto queste provvidenze di 30 milioni. Non so se i 20 milioni previsti in più nella parte nostra regionale siano dovuti alla diminuzione dei 30 milioni che riceviamo in meno dallo Stato.
Al 214 c'è un aumento di 100 milioni per lo sviluppo della viabilità rurale. Esiste un piano di utilizzazione di questi 165 milioni, nella prospettiva? Le domande... cioè, la costituzione di consorzi giustifica questo aumento?
Al 215: a che cosa è dovuta la riduzione notevole di questo capitolo di spesa che già l'anno scorso ha subito un taglio di 20 milioni, che da 45 era passato a 20? Cioè 25 milioni? Quest'anno va a soli 10 milioni ed è un articolo importante "contributi per pagamenti, interessi su mutui e prestiti di esercizio". Si vede che non ci sono domande, non lo so, me lo dirà l'Assessore.
Al 216, come si intende spendere i 135 milioni... i 135 milioni in aumento per quanto riguarda le spese, i contributi e i premi ad associazioni, consorzi e privati per la tutela, l'incremento dei prodotti tipici? Io ho notato che qui c'è una notevole spesa, già quest'anno... nell'anno passato, per la Cooperativa Fontine. Ora però andiamo addirittura a 115 milioni di preventivo e non so, se continuiamo ad insistere in questo modo, cosa ne ricaveremo.
Per ultimo, lo stesso discorso vale, come per quello delle strade poderali, là al 219, ove si dice "spese e contributi per lavori di costruzione e di sistemazione di opere di irrigazione", in cui prevediamo 50 milioni in aumento e andiamo quindi a 150 milioni in preventivo.
Savioz (P.C.I.) - Io volevo porre due domande. La prima concerne il 218 "spese e contributi per bonifica e sistemazione dei terreni danneggiati da alluvioni e valanghe, 15 milioni". Mi sembra che siano un po' pochi, Assessore Maquignaz, perché mi risulterebbe che diverse domande non avrebbero potuto essere accettate per il fatto che mancavano i finanziamenti. Prendo questo con beneficio di inventario, perché non è che io abbia delle prove sicure, ecc., comunque...
Poi volevo chiedere il perché di una diminuzione di 30 milioni sul 223, che sono spese per cantieri scuole, spese per i contributi per rimboschimenti, per sistemazioni montane, per sgombro frane, ecc..
Fosson (U.V.) - Je ne voudrais pas prolonger la discussion sur le point qui avait déjà été touché par Monsieur Caveri, mais deux mots seulement sur la question du remaniement parcellaire. Effectivement j'ai suivi, j'ai pu avoir des études de plusieurs remaniements, de certains remaniements qui ont été faits dans différents Cantons suisses, j'ai eu occasion aussi de voir quelques... des remaniements faits en Autriche et effectivement, pour nous ici, il y a des difficultés énormes. Ce sont des difficultés qui ont déjà été touchées par l'avocat Caveri et je retiens que, obligatoirement, un remaniement parcellaire, il y a à se mettre les mains dans les cheveux, en considérant quelle est la mentalité surtout des valdôtains. Un remaniement parcellaire d'une autre façon, sans changement de la loi de l'héritage, au bout de 20 ans, ce serait de nouveau à refaire.
Je retiens, je suis convaincu que l'unique solution c'est dans cette direction dont j'ai toujours parlé aux agriculteurs: c'est de mettre... chacun rester propriétaire de ses terres, mais d'avoir une exploitation commune, surtout pour les petits propriétaires, parce que s'il y a des propriétaires qui ont un domaine qui permet d'avoir, qui peut être un domaine d'une grandeur économique, alors, ne se pose pas ce problème.
Les difficultés sont énormes aussi dans ce champ, parce que nous avons vu et ici un des premiers pas que nous avons fait, c'est justement de créer les coopératives de mécanisation agricole pour commencer à faire entrer dans la tête de nos agriculteurs l'exploitation en commun des machines. C'est la question la plus simple et la question qui peut être plus vite comprise et nous avons eu de grandes difficultés pour créer quelque coopérative. L'Assesseur n'a qu'à demander aux différents techniciens de l'assessorat qui pourront lui confirmer que dans certains endroits nous sommes allés pour trois, quatre fois, à plusieurs reprises, nous sommes arrivés à faire verser les fonds pour la coopérative et à un certain moment la coopérative n'a pas fonctionné, ou n'est pas entrée et ils se sont de nouveau partagés. Donc, c'est un travail lent, mais je pense qu'il faut continuer dans cette direction, parce que je retiens que ce soit l'unique direction bonne.
Ici il y a le problème qu'il faudra compter sur les jeunes qui sortent de l'école d'agriculture, qui peuvent avoir une mentalité plus ouverte et c'est tout un discours que nous avons déjà fait dans d'autres occasions. Je retiens que l'Assesseur Maquignaz soit parfaitement d'accord avec nos idées sur ce point et je le prierai vraiment de ne pas se décourager, parce que les résultats ne viendront pas facilement et on ne les obtiendra pas tout de suite, mais tout de même nous devons être... nous sommes... nous, nous avons fait avant et maintenant, vous, vous devez être des missionnaires dans ce champ et quand on fait un petit pas en avant, quand on arrive à constituer une coopérative de mécanisation agricole, qui fonctionne bien... Parce que c'est là aussi la question: il n'y a pas, il ne s'agit pas de former plusieurs coopératives pour dire "nous avons formé plusieurs coopératives", parce que, après, on a un exemple mauvais qui ruine tout un travail de préparation.
Donc, je comprends, il faudra en constituer peu, ces peu qui constituent, qui fonctionnent, doivent bien fonctionner de façon qu'elles soient d'exemple pour les autres.
Je me permets ici encore de donner une suggestion. C'était un problème qui me restait à cœur dans le passé et j'ai dû y renoncer pour des circonstances imprévues et justement pour pouvoir donner un certain exemple. J'avais proposé une fois à la Junte - il y a quelques années - d'acheter une certaine quantité de terrain dans une zone qui soit un peu indicative de la Vallée et qui soit de moyenne montagne, qui ne soit pas trop fertile, de façon qu'on puisse faire des expériences qui servent en général pour toutes les zones moins fertiles de la Vallée. J'avais choisi, il m'était venue une occasion, dans la zone d'Excenex, où il y avait la possibilité d'avoir 5 ou 6 ha. de terrain qui étaient assez regroupés et tout de même, à travers les pourparlers que nous avions faits pour l'achat de ce terrain... pour l'achat de ce terrain nous voulions obtenir ce terrain à un prix un peu plus bas... à un certain moment est intervenue une société touristique qui a payé tranquillement plus de ce que pouvait payer l'administration régionale pour un prix de terrain agricole et ce terrain est parti et comme cela... sans quoi, on aurait pu faire une petite ferme pilote qui servait aussi à quelque chose. Je dis, je le donne comme suggestion, s'il y a la possibilité, parce que ici aussi il est difficile de trouver l'endroit adapté et de trouver le terrain qui soit assez uni, parce qu'il ne faut pas non plus avoir une chose trop petite, il ne faut pas avoir une chose trop grande, mais s'il viendra l'occasion, je prierais l'Assesseur de tenir présente aussi cette suggestion.
Voilà, sur ce point-ci, je n'avais pas d'autre à dire. Je voulais faire encore une demande sur l'assainissement du bétail. Sur l'assainissement du bétail je voudrais demander à l'Assesseur s'il corresponde, s'il est vrai qu'on n'a pas fait les contrôles dans le printemps du 1967 et si on n'a pas fait ces contrôles, pour quels motifs on ne les a pas faits. J'anticipe ce que je voudrais dire pour ne pas reprendre la parole après et prolonger la discussion sur la question du plan d'assainissement: il fonctionne et il peut aller bien si on continue à faire tous les contrôles à temps voulu, parce que si on saute les contrôles dans une saison, c'est de faire de nouveau un pas en arrière et alors c'est assez dangereux... mais je voudrais savoir...
Fillietroz (U.V.) - Io vorrei porre la stessa domanda che ho posto l'anno scorso in sede di approvazione del bilancio, cioè se è stata risolta la questione di quegli interessi per mutui, per il mutuo triennale, gli interessi all'1% per l'acquisto della proprietà. Qui in Valle d'Aosta, siccome il reddito dominicale non arriva a 1000 lire, è impossibile, quasi nessun agricoltore può usufruirne. Ora, mi dicevano che a Torino si era adottata la soluzione dell'unità colturale, senza tener conto del reddito catastale.
Bionaz (D.C.) - La minima unità colturale, in base alle disposizioni del Codice Civile... la legge della piccola proprietà contadina prevede un minimo di accertamento fondiario, di accertamento catastale, 1000 lire, e naturalmente...
Fillietroz (U.V.) - La nuova legge, la legge di due o tre anni fa, perché prima non era... tutti ne usufruivano, la nuova legge...
Bionaz (D.C.) - Qui nessuno può accedere, praticamente, a questa previdenza. Io ho fatto predisporre... l'Assessorato ha fatto anche un progetto di legge, che io ho portato personalmente al Ministro dell'agricoltura per vedere se non trovava delle difficoltà che noi lo adottassimo. Se l'adottassimo, naturalmente... noi superiamo lo Stato in questo modo.
Maquignaz (D.C.) - Il Consigliere Casetta chiedeva sul capitolo 212, cioè sulle spese per la bonifica sanitaria del bestiame. Evidentemente io non sono in grado di dare un consuntivo, quindi questo glielo preparerò in una prossima riunione di Consiglio. Per il momento, non è possibile, evidentemente.
214: è per il fatto che c'è stata la riduzione della 404 dei fondi assegnati dallo Stato e anche lì, la riduzione era una cosa già stabilita. I primi tre anni, un'assegnazione maggiore e gli ultimi due anni solo i 40 milioni.
214 "Spese e contributi per l'attuazione della legge regionale sullo sviluppo della viabilità" e anche la stessa cosa vale per il 219. Non solo noi abbiamo delle pratiche in corso, giacenti in Assessorato, per questi importi, ma dovremmo utilizzare anche i fondi del "Piano verde", perché questi non sarebbero certamente sufficienti. Quindi l'aumento dei 100 milioni in questo capitolo per la viabilità e i 50 per le opere di irrigazione, non sono nemmeno sufficienti, in quanto che dovremmo prendere i fondi anche del "Piano verde".
Capitolo 215 "contributi per pagamento di interessi".
Qui evidentemente abbiamo quei famosi prestiti di esercizio, perché per quanto riguarda i mutui non abbiamo delle richieste, malgrado tutta l'insistenza a cui noi siamo ricorsi, quindi 10 milioni sono sufficienti.
216 "spese e contributi e premi ad associazioni consorzi e privati per la tutela e l'incremento dei prodotti tipici". A che cosa è dovuto questo aumento? Si prevede nell'esercizio 1967 di avere un aumento di almeno 20, 30.000 forme di fontina in più. Quindi, solo come premio di marchiatura, saranno necessari dagli 80 ai 90 milioni, solo per il premio della marchiatura; quindi questo non va alla cooperativa, bensì agli agricoltori.
Il resto invece, in base a questo aumento, le altre spese sono più o meno identiche a quelle dell'anno scorso.
219, l'ho già detto, quindi non avrei altro per quanto riguarda il Consigliere Casetta.
Il Consigliere Savioz chiedeva, sul capitolo 218 "spese e contributi per la bonifica e la sistemazione dei terreni danneggiati da alluvioni e valanghe". A me non risulta che nessuna domanda sia stata scartata perché non avevamo dei fondi, cioè a me non risulta.
Capitolo 223: a che cosa è dovuta la riduzione? Noi qui dobbiamo tenere presente che abbiamo avuto l'assegnazione, da parte dello Stato, di un miliardo e 40 milioni per l'esercizio 1967 e 1968, che comprendono buona parte di queste opere, quindi, evidentemente, si è ridotto un po' lo stanziamento sul bilancio regionale.
Fosson chiedeva, cioè, aveva fatto la discussione sulle possibilità della gestione collettiva delle aziende e io qui sono d'accordo, è quello che stiamo facendo, però le difficoltà che ha sollevato il Presidente della Giunta sono reali, non sempre troviamo la collaborazione, ma comunque noi perseguiamo su questa strada, perché riteniamo che sia l'unica che possa risolvere questo problema.
Sui controlli sanitari, effettivamente non sono stati fatti nella primavera del 1967, perché i veterinari non avevano la possibilità di farli. Siamo arrivati in un punto in cui il numero dei capi controllati è tale per cui, da un lato, si dovrebbe sospendere il Piano di risanamento, per le possibilità materiali di eseguire questo lavoro, senza trascurare anche il lavoro delle analisi che devono svolgere, cui non riescono più a fare fronte.
Dall'altro campo, dovremmo invece accelerare. Perché? Perché i conduttori di alpeggio che prima trovavano delle difficoltà erano quelli degli alpeggi di risanamento ora, invece, sono tutti quelli che non hanno l'alpeggio di risanamento, perché l'alpeggio di risanamento è arrivato più o meno a metà dei capi. Quindi, da un lato, si dovrebbe accelerare il Piano e, dall'altro, si dovrebbe invece sospendere, perché non si può fare di più.
Io non avrei altro.
Al Consigliere Fillietroz ha risposo già il Presidente della Giunta, che stiamo appunto predisponendo... c'è già quel progetto di legge e stiamo prendendo gli accordi col Ministero.
Fosson (U.V.) - Solo una parola sulla questione. Capisco le difficoltà che ci sono in questo momento e, per le richieste, c'è da compiacersi, in un certo modo, che oggi gli agricoltori capiscano e quindi chiedano e si accorgano della necessità del Piano di risanamento. Questo è un passo in avanti, anzi è un cambiamento di mentalità, però c'è un fatto che bisognerà trovare una soluzione: eventualmente si deve lasciare ridurre le isole nuove da farsi, per un anno, ma non si deve assolutamente sospendere il controllo, perché sospendendo il controllo, si compromette una parte del lavoro fatto, perché si rende... Se si manda in alpeggio senza controllo, ad un certo momento, del bestiame che non si sa se sia sano o no e lo si manda in quegli alpeggi destinati al bestiame risanato, noi creiamo di nuovo una fonte di infezione e quindi facciamo di nuovo un passo indietro.
Ora, in certi... mi risulta che certi veterinari, probabilmente, i controlli li avrebbero potuti fare, altri probabilmente si sono trovati in quelle difficoltà, ma su questo punto bisognerà vedere cosa si deve fare, se sia necessario aggiungere, non dei veterinari condotti, ma qualche altro veterinario addetto solo a questi controlli, anche solo periodici, ma bisognerà assolutamente fare qualche cosa, perché mentre si può eventualmente aspettare, nella prosecuzione, cioè nell'ampliamento delle isole e quindi nell'allargamento a macchia d'olio del Piano, non si deve assolutamente, secondo me, fermarsi a non fare i controlli in una stagione, perché quello compromette una parte del lavoro fatto, mentre l'altro resta solo rimandato e quindi non compromette niente, perché eventualmente porta solo ad un ritardo di un anno ad allargare e ad estendere il Piano. Però su quell'altro, dei controlli bisogna assolutamente farli, perché altrimenti fa un regresso alla parte che è già fatta.
Quindi, questo raccomanderei: vedere come poter superare la questione.
Maquignaz (D.C.) - Forse mi sono espresso male, io intendevo dire la sospensione non nel Piano di risanamento, nel creare le nuove isole. Quindi in questo caso, siamo sempre d'accordo se bisogna proseguire i controlli, d'accordo, però naturalmente bisognerebbe rallentare invece l'espansione delle zone, delle nuove isole, cosa che contrasta invece con la necessità degli alpeggi, per cui si dovrebbe arrivare a completare tutta la Valle. È lì la difficoltà. Per il resto, invece, si può esaminare se c'è da potenziare invece i servizi di controllo, oppure la sezione zooprofilattica, questo si può sempre esaminare, ma per il momento, come ripeto, noi abbiamo questa difficoltà: nel 1967 non si è potuto fare il secondo controllo, per la mancanza di tempo di eseguire questi controlli.
Fosson (U.V.) - Siamo d'accordo. Io ho voluto dire che Lei intendeva rinviare il Piano... No, no, ha capito qual era, forse non mi sono spiegato bene io. Ho detto che, eventualmente, se deve esserci una stasi nell'ampliamento del Piano, si faccia una stasi di un anno in quell'ampliamento, che è poi l'ampliamento delle isole, però non si rinunci al controllo. Non so se sono stato... cioè al controllo bisogna arrivare per forza.
Montesano (P.S.D.I.) - Io credo che diciate la stessa cosa, quindi l'accordo sia completo.
Siggia (P.C.I.) - Sezione V - pagina 76 - Assessorato Agricoltura e Foreste.
Montesano (P.S.D.I.) - Passiamo all'Assessorato all'Industria e Commercio.
Siggia (P.C.I.) - Sezione II.
Manganoni (P.C.I.) - 21 milioni per corsi professionali e visite di istruzione. Quali corsi, in linea di massima, in linea generale, quali corsi l'amministrazione intende istituire?
Benzo (D.C.) - Dunque, questi corsi professionali sono in gran numero: quelli di taglio e cucito, che sono stati molto potenziati, quest'anno sono 10, e inoltre si continuano i corsi per elettricisti a Chavonne e il corso del ferro battuto ad Aosta. In più ci sono tutti i corsi del legno, che sono sette, nelle varie località. Oltre al corso sul drappo a Valgrisanche.
Dujany (D.C.) - Volevo fare un'osservazione. Credo che sia stato oggetto di una svista: 269 "Contributi e sussidi per il Consorzio regionale per l'istruzione tecnica di Aosta". Non esiste più il Consorzio regionale per l'istruzione tecnica, credo che sia solo un errore di dizione.
Benzo (D.C.) - No, no, non è un errore di dizione, era già riportato l'anno scorso. Il Consorzio è commissariato, ma c'è ancora.
Dujany (D.C.) - Non esiste più.
Benzo (D.C.) - È commissariato. Sì, sì, esiste. È ancora il Prof. Berthet il Commissario.
Berthet (D.C.) - Io ho dato le dimissioni. È da 10 anni che non hanno più versato un centesimo per il Consorzio dell'istruzione tecnica. Gireranno, non so, faziosamente hanno sospeso tutto quanto... si capisce... e ne hanno fatto tutta una polemica nel passato, ma in effetti questi soldi non sono mai stati versati.
Germano (P.C.I.) - E allora perché l'anno scorso questo si è aumentato di 3.800.000? (voce di Benzo: No, no...) Come no! L'anno scorso si è aumentato di 3.800.000.
Benzo (D.C.) - Mi dispiace, ma è sempre rimasta quella cifra. L'anno scorso era 5 milioni, quest'anno è 5 milioni.
Germano (P.C.I.) - L'anno scorso è stato aumentato di 3.800.000 rispetto all'anno prima, ma se queste somme non si versano...
Benzo (D.C.) - Mi permetta, Consigliere Germano, c'è un altro fatto. Se Lei nota, non c'è solo... c'è scritto "Contributi e sussidi per corsi professionali", poi per il "Consorzio regionale dell'istruzione tecnica" e per "Visite di istruzione professionali", sono tre cose, ed in effetti noi abbiamo avuto richieste di corsi professionali ai quali vengono dati questi contributi e poi ci sono queste visite d'istruzione professionale, che quest'anno non sono state fatte.
Germano (P.C.I.) - Insomma, qui abbiamo il Commissario, prima era Presidente, del Consorzio regionale per l'istruzione tecnica, non so, Berthet, di che cosa ti faranno ancora Presidente, perché tu sei Presidentissimo, ma a parte...
Berthet (D.C.) - ...però io ho solo degli incarichi che non rendono...
Germano (P.C.I.) - Hai anche quelli che rendono...
Berthet (D.C.) - No, assolutamente. Ti prego di enunciarmeli.
Germano (P.C.I.) - Quello del Mauriziano ti renderà...
Berthet (D.C.) - Scusami, ma quello è il mio lavoro quotidiano, si capisce, io faccio 10 ore al giorno in seno al Mauriziano, è il mio lavoro, caro ragazzo, perché voi mi avete sbarrato la strada nell'ambiente scolastico e quindi ho trovato un altro lavoro. Sissignore, questo sempre per la faziosità vostra.
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Germano, cerchi di rientrare un po'...
Germano (P.C.I.) - Io rientro, rientro subito. Sbarrato la strada... Dico, qui c'è la voce "Contributi per sussidi ai corsi professionali", e va bene. Ai "Consorzi regionali per l'istruzione tecnica di Aosta", quello dice che non li ha mai avuti, allora perché lo mettiamo?
Benzo (D.C.) - La voce rimane, perché il Consorzio può benissimo chiedere di fare dei corsi. È tutto lì.
Germano (P.C.I.) - Allora, Presidente, Commissario...
Berthet (D.C.) - Sono dimissionario dal 1960.
Montesano (P.S.D.I.) - Io volevo solo indicare ai consiglieri, ritornando indietro alla pagina 64, due correzioni: a "provvidenze" aggiungere...
Dujany (D.C.) - Io vorrei proprio che questa dizione venga tolta, perché è per evitare delle confusioni. Quindi l'articolo rimane "Contributi e sussidi per corsi professionali e per visite di istruzione professionale". Il Consorzio regionale per l'istruzione tecnica non esiste più, quindi mi pare inutile adoperare delle dizioni per un qualcosa che non esiste.
Benzo (D.C.) - Non è esatto che non esiste.
Germano (P.C.I.) - Ora ci sono i corsi professionali.
Benzo (D.C.) - L'avete lasciato... Per tutti gli anni che c'eravate voi, è sempre rimasto. Mi permetta Consigliere Germano, sono 9 anni che c'è questa voce e nasce oggi la storia... Non sono stati dati i fondi, perché non ci sono state richieste. Io ritengo che la voce debba essere mantenuta tale e quale com'è.
Dujany (D.C.) - No, mi pare che qui facciamo delle discussioni sciocche per voler sostenere una dizione o meno. Vogliamo sostenere delle dizioni che corrispondono a qualcosa di reale, quindi... Questo Consorzio regionale per l'istruzione tecnica, in realtà, non esiste più. Non rifacciamo la storia di questo Consorzio, che è una storia troppo vecchia. Purtroppo in questi anni non si è mai fatta questa variazione; bisogna fare una dizione di spesa dell'articolo che corrisponda ad un'attività concreta.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora? (si sentono diversi consiglieri in lontananza) ...Prima di tutto bisogna stabilire se questo Consorzio c'è o non c'è. Un attimo, parlate uno alla volta.
Berthet (D.C.) - ...Dal 1960, io non so se dopo è stato soppresso o se è stato ricostituito, questo non ve lo so dire. Io cosa c'entro? Io non c'entro più dal 1960. Può darsi che il Ministero l'abbia prorogato, l'abbia ricostituito, non so.
Montesano (P.S.D.I.) - Io credo che non sia il caso di formalizzarsi su questo punto qui. Va bene, avanti.
Siggia (P.C.I.) - Sezione IV - Azione e intervento in campo economico - Categoria II - Personale.
Marcoz (U.V.) - Vorrei chiedere una cosa molto generale, per non stare a fare un'interpellanza. Io vorrei pregare l'Assessore Benzo di rendersi conto di come funziona il servizio distribuzione di benzina. Bisogna che Lei se ne renda conto. Io mi sono trovato di fronte a delle persone che mi hanno detto chiaramente: "Abbiamo dovuto prendere un giorno di ferie", e questo non perché ci fossero andati la prima volta, ma dopo esserci stati cinque volte, non essendo riusciti ad ottenere i buoni, è vero, hanno dovuto prendersi un giorno di ferie. Io non... Dato che Lei studierà il problema, non voglio dare dei suggerimenti, però un suggerimento potrebbe venire spontaneo, perché l'abbiamo sott'occhi quando andiamo all'ACI per prendere, è vero, pagare i libretti di circolazione, rinnovare i bolli, si assiste ad un rafforzamento di personale, si vede una certa collaborazione, ecc., mentre lì sono sempre i soliti, i quali, poveretti, fanno tutto quello che possono, ma ovviamente ci sono delle code interminabili. E poi si era anche verificato - non so se adesso hanno rimediato - che all'ingresso era affisso fino ad una determinata ora, però allo sportello cessavano, naturalmente, mezz'ora prima, per cui c'era della gente che avrebbe dovuto con il cronometro computare, è vero, i minuti occorrenti per coloro che lo precedevano e, dopo aver aspettato mezz'ora allo sportello, si vedevano sbarrare lo sportello, perché era scoccata quell'ora fatale, è vero, delle undici e mezzo, dopo di che non si distribuisce più. Ora, tenga conto, ci sono già, è vero, i sabati che il personale non lavora, ci sono i giorni festivi infrasettimanali ed allora bisognerebbe effettivamente fare un qualche cosa, anche se ci costa qualche cosa, perché ho sentito veramente tante e tante lamentele degli uni e degli altri, dicevano: "È mai possibile che non siano in grado di fare funzionare un servizio".
Quindi non ci facciamo, effettivamente, troppo bella figura nello snellimento, diciamo, di questa... Io mi raccomanderei proprio all'Assessore di mandare un momentino, anche in incognito, un suo fiduciario, un impiegato che faccia da osservatore, così si rende conto se queste lamentele sono soltanto diciamo delle ubbie o se sono delle cose veramente concrete, è vero.
Caveri (U.V.) - Effectivement certains bureaux, qui s'occupent de ces questions, qui ne fonctionnent pas très bien... Je dis quelque chose de même plus grave de ce qu'a dit l'Avocat Marcoz. Lorsque nous étions nous à la Junte, il y a eu un employé du bureau qui distribue les coupons, je ne sais pas, d'essence, qui a dit à un touriste français, qui évidemment s'exprimait en langue française "Lei parli italiano, che siamo in Italia". Je suis venu à savoir une chose du genre, j'ai appelé cet employé, je lui ai donné un "presentat'arm" et je pense que de ce "presentat'arm" il s'en est rappelé pendant longtemps.
En ces jours, j'ai parlé avec un touriste français de passage à Aoste et il m'a raconté l'épisode suivant qui lui est arrivé au mois d'août à l'Automobile Club.
Il y était allé pour des formalités, des pratiques quelconques, à l'Automobile Club, il s'est adressé à une employée qui avait devant ce touriste français. Elle avait fait la même pratique avec une autre personne. Le touriste français de passage à Aoste dit: "Je m'adresse à vous pour la même pratique". Elle a regardé la montre et lui a répondu: "A partir de ce moment, le bureau est fermé".
Alors ce touriste français a dit: "Mais regardez que je suis de passage à Aoste, je dois rentrer à travers le Tunnel du Mont Blanc, ayez l'obligeance, je comprends que peut-être, en ce moment précis "è scoccata l'ora fatale"". Il ne l'aura pas dit en italien, il l'aura dit en français, évidemment, mais, rien à faire. Il s'est adressé, le touriste français s'est adressé, a demandé de parler avec le Directeur de l'Automobile Club et le Directeur de l'Automobile Club a donné raison aux employés et il n'y a eu rien à faire, le touriste français a dû s'arrêter une journée de plus à Aoste ou il a dû passer la nuit à Aoste. Mais en somme, moi... il n'y a pas tant à sourire de ces faits. Ce sont des faits qui démontrent... je le comprends, mais en somme, c'est un petit rappel, parce que ce matin vous lisiez le journal pendant que les Conseillers régionaux discutaient du bilan, ce n'est bien, ce n'est pas très bien Monsieur Bionaz.
Bordon (D.C.) - Vous dites des choses qui ne nous intéressent pas, c'est pour cela que nous lisons le journal.
Caveri (U.V.) - Au lieu, ce petit discours que je vous fais, il devrait vous intéresser Messieurs de la Junte, parce que si certains employés de la Ville d'Aoste, de certains bureaux, que ce soit le bureau de la Région, ou que ce soit le bureau de l'Automobile Club, qui sont soumis, eux aussi, au contrôle du Président de la Junte, vous avez le devoir d'intervenir et de faire marcher ces gens, selon un système de régularité, de ponctualité administrative et selon les règles fondamentales de l'éducation, parce que quand les employés agissent de la sorte, c'est toute une population de la Région qui fait une mauvaise figure. Voilà, j'ai à dire seulement cela. Et alors, Monsieur Bordon, vous ne pouvez pas dire que cet argument ne vous intéresse pas, parce que nous savons que vous, vous en fichez de plusieurs problèmes, il y a seulement les automobiles de la Vallée et les camions que vous êtes en train d'assurer à votre profit personnel qui vous intéressent, Monsieur Bordon. Cela vous intéresse beaucoup et à temps et lieu nous vous demanderons des explications, à quel point est la procédure pénale... à quel point est la procédure pénale à votre charge. Mais nous en parlerons à temps et lieu.
(richiamo del Presidente a Bordon)
Casetta (P.C.I.) - Ho l'impressione di aver corso con i capitoli, perché penso che...
Montesano (P.S.D.I.) - Intervenga coi capitoli che crede.
Casetta (P.C.I.) - Era la Categoria IV... Non ci siamo ancora?
Benzo (D.C.) - Consigliere Marcoz, quello che Lei ha detto risponde ad un dato di fatto che però, indubbiamente, da un lato, riveste un carattere di lamentela e, dall'altro, riveste il carattere della gioia di aver ottenuto molta più benzina di quella che prima c'era. Effettivamente abbiamo dovuto constatare, da una statistica che ho fatto fare dai miei uffici, che c'è stato un aumento del 20% di coloro i quali sono andati finalmente a prendersi la benzina, perché prima era talmente poca che non la prendevano più.
Noi ci siamo preoccupati di quello e io non ho mai, per mia natura, avuto bisogno di fiduciari o di andare in incognito, perché se ci vado, penso, perlomeno, che i miei uffici mi conoscano, quindi siccome faccio delle visite e vado, mi sono reso conto della situazione e devo dirLe che già mesi or sono ne avevo fatto cenno in Giunta. Poi ultimamente, dietro anche sollecitazione del collega Bordon, ne abbiamo discusso nuovamente in Giunta e abbiamo ritenuto, appunto, di provvedere ad un ampiamento. Si era studiata anche un'altra possibilità di sistemazione. Purtroppo i locali a disposizione dell'amministrazione regionale sono quelli che sono, non è così facile reperirli in posizione idonea e quando è stato messo lì, forse non era la posizione più felice, comunque, anche in quella situazione è ancora possibile ovviare ad un inconveniente che persiste, anche se, per quanto riguarda i nostri funzionari, i nostri impiegati, svolgono un lavoro notevolissimo, con una grande dedizione, pesantissimo. È forse uno dei settori più pesanti dell'amministrazione regionale questo della distribuzione dei buoni e oggigiorno bisogna dire che anche il pubblico ha compreso la difficoltà stessa dei nostri impiegati e sta agli orari che sono scritti fuori; quando sono le undici e trenta si chiudono gli sportelli e il pubblico defluisce.
Pertanto riterremmo di rinforzare con due nuovi elementi - quindi vede che il suo suggerimento è stata una cosa che è già stata presa in esame dalla Giunta - per poter... aprendo un nuovo sportello ci sarà difficoltà, soprattutto per quello che riguarda il maneggio di denaro, la cassa, anzi, è per questa preoccupazione che avevamo persino chiesto un agente, perché ad un certo momento si manovrano parecchi milioni.
Per quanto riguarda l'altra questione sollevata dal Consigliere Caveri, io non ho nulla da dire per quanto può essere successo tempo fa. Se quel determinato impiegato ha fatto così, io non lo so; so che non ha fatto certamente bene. Per quello che riguarda l'ACI, non è di nostra competenza e pertanto non posso intervenire in casa d'altri, per quanto mi riguarda come Assessore.
Marcoz (U.V.) - Mi sembrava che una volta ci fosse anche la distribuzione decentrata.
Benzo (D.C.) - No, no, non c'è. La distribuzione è tutta nostra, con.... Abbiamo la sede principale, qui, in Aosta, poi abbiamo la sede a Pont Saint Martin, una a Morgex, una a Châtillon, per facilitare i nostri. Sì, sì, ma non c'entra niente con l'Automobil Club.
Caveri (U.V.) - Je regrette beaucoup de ne pas être d'accord avec l'Assesseur Benzo, puisque l'Automobile Club, comme je l'ai déjà dit, est soumis au contrôle de la part du Président de la Junte. Alors, si ce n'est pas l'Assesseur à l'Industrie, le Président de la Junte peut très bien contrôler le fonctionnement de l'A.C.I. Je demanderai au touriste qui est passé à Aoste en ces jours s'il m'autorise d'indiquer son nom et je demanderai qu'on ouvre une enquête sur la manière de fonctionner de ce bureau, perché... alors je parle en italien, parce que je ne trouve pas les mots correspondants en langue française... perché mi pare che in questo caso abbiamo fatto la figura dei cafoni e non è bene ed è male che l'amministrazione e gli uffici ad Aosta facciano la figura dei cafoni di fronte a dei turisti di passaggio in Valle d'Aosta. Non è coì che si fa del turismo in Valle d'Aosta, ci vuole dell'educazione, ci vuole della cortesia da parte degli impiegati che sono addetti a certi uffici.
Bionaz (D.C.) - Io non discuto sul fondamento delle sue osservazioni, ma Lei ha perso un po' la calma perché io stavo parlando con Bordon di tutt'altre cose. Ora, mi sembra che Lei qualche volta disturbi pure i consiglieri. Lei non dice mai niente ai suoi vicini? Che Lei poi s'inalberi perché io faccio un discorso con Bordon mi sembra che non sia il caso... A parte questo, ma insomma, sui motivi che Lei adduce diremo, a rimprovero, a censura su questi funzionari che non trattano bene il pubblico, su questo è ovvio dire che siamo tutti d'accordo, questo è ovvio. Insomma, veda di non perdere la calma perché io, ad un certo momento, rivolgo la parola al mio vicino, diamine!
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Caveri, io Le voglio solo ricordare che Lei ieri si era impegnato a votare il bilancio entro la mattinata.
Caveri (U.V.) - Ora, le Sue parole mi costringono a prendere la parola, su due argomenti diversi, per fatto personale.
Dunque, questione Bordon. Io sono salito sul Cavallo di Orlando e questo mi succede ogni tanto e non succede soltanto a me, succede anche a qualcun altro, non perché l'Assessore Bordon parlasse col Presidente Bionaz, ma per una ragione molto più semplice, perché il Bordon ha detto: "questi problemi non ci interessano". Ora questo non era giusto dirlo, ecco perché mi sono arrabbiato. Potrei dire un'altra parola, un po' più vicina al dialetto napoletano, ma preferisco parlare in lingua e non usare delle parole che, insomma, non devono essere pronunciate nel Consiglio regionale.
Quanto alla mia promessa, non è stata una promessa da marinaio, però è stata una profezia sbagliata, io lo voglio anche riconoscere e, anzi, vi confesserò che quando sono uscito ieri sera, ho trovato qualcuno dei nostri addetti dell'Union Valdôtaine che mi hanno fatto i più acerbi rimproveri e mi hanno detto: "Come mai Lei va a promettere ai democristiani che finite il bilancio domani a mezzogiorno?".
Io ho detto: "Cosa volete, ci vuole anche un po' di fair play tra di noi" adesso, se la mia profezia è stata sbagliata, io non so cosa farci, chiedo scusa.
Manganoni (P.C.I.) - Sulla questione della distribuzione dei buoni benzina, io vorrei chiedere all'Assessore interessato quante volte all'anno si distribuiscono i buoni di benzina? Tre o quattro volte? Tre volte all'anno? Ogni quadrimestre. Quindi questo surmenage dei dipendenti avviene per alcuni giorni, tre volte all'anno. Solamente allora ci sono le code. Ora, no, ma è vero, ma io non metto in dubbio che in questi, cioè, quanto si è detto adesso, che c'è la coda, che per avere i buoni di benzina bisogna aspettare... questo è esatto, ho sentito anch'io quelle lamentele. È vero. Però io dicevo: trattandosi di alcune giornate, insomma, di un certo numero di giornate all'anno, ci sono momenti di punta, di... lei diceva: "Intendiamo assumere alcuni dipendenti, ecc.". Io direi, sempre riferendoci alle discussioni che abbiamo fatto ieri in fatto di burocrazia, ecc., vediamo di risolvere il problema, però non solamente assumendo, perché altrimenti molti problemi si risolvono in quel modo. Non si potrebbe vedere, in quelle giornate di punta, di spostare magari alcuni dipendenti dello stesso Assessorato, senza per questa ragione...? Per evitare quanto diceva Lei, ieri, perché poi dopo il numero aumenta, ecc....
Ora, se era possibile, io non dico: "deve farlo". Dico di esaminare se c'è la possibilità in quei giorni di punta di aprire altri sportelli, dove si può, mandando il personale dell'Assessorato addetto ad altre mansioni, magari per quei giorni di punta, per venire incontro a queste necessità di quei giorni.
Bordon (D.C.) - Bordon ha poco da dire, perché non vuole fare della polemica e ve ne fa grazia, non per lui, perché è polemista per natura e deve trovare la scarpa per il suo piede, ma per quelli che sono qui dentro. Quando, ad un certo momento, una certa sostanza che ha nel sangue il Consigliere Caveri arriva ad una certa gradazione, il signor Caveri si permette di attribuire agli altri delle espressioni e delle dizioni che non si sono mai sognate, perché io non ho detto che non ci interessava, io stavo parlando di altro con il Presidente della Giunta, seguendo quello che il Consigliere diceva e dicevo e dicevo, tutto al più, al Presidente Bionaz, che quando pervenissero a noi delle lamentele di quel genere, faremo né più né meno che quello che ha fatto il Presidente Caveri, perché se pervenisse qui una lamentela del genere per un funzionario della distribuzione buoni benzina, io credo che tutti noi interverremmo. Quindi non gli ha dato nessun "destriga", nessun spirito militarista, come si scherzava noi. Quindi se pervenisse una lagnanza di quel tenore, è logico che si debba intervenire. Finché quelle lagnanze non le sappiamo, il Presidente della Giunta né gli assessori possono intervenire.
Punto e basta su questo argomento.
Per il resto e mi rivolgo proprio all'avvocato Marcoz, Lei un giorno qui ci ebbe a dire proprio queste osservazioni. Le annotammo e in Giunta, come ha già detto Benzo, si è esaminato questo problema. Si è esaminato questo problema e si tratterà di aumentare, eventualmente, di uno o due impiegati, ma, come giustamente si diceva col ragioniere capo, due impiegati... Ecco, Manganoni che è intervenuto bene, che dice: "Ma è forse necessario di mandare due impiegati?". Io pensavo che, forse, nei momenti di maggior punta di distribuzione, forse, bisogna mandarne tre, ma è assolutamente necessario forse rivedere se si può fare uno sportello in più. Questo è il problema per la risoluzione, perché anche se mandiamo due impiegati di più o tre, se c'è solo uno sportello, non si può avere l'afflusso...
Questa è la sostanza del discorso che volevamo fare. Il resto non conta niente. Quando vengono fuori quelle discussioni lì, fanno ridere i polli, tant'è che qui, avvocato Marcoz, se Lei mi consente, io a Lei personalmente farò avere le comunicazioni in merito alla necessità di aumentare il numero del personale addetto alla distribuzione che la Giunta ha preso, in data 20 ottobre.
Se vuoi essere così cortese... grazie.
Benzo (D.C.) - Volevo precisare al Consigliere Manganoni, ma in parte l'ha già detto l'Assessore Bordon, che la questione non è sufficiente. La questione non è che ci siano solo alcune giornate, ci sono alcuni mesi, addirittura e abbiamo potuto constatare e dobbiamo dare atto che è passato anche il collega Assessore Colombo a dare un'occhiata per vedere appunto la possibilità dell'apertura del nuovo sportello.
Noi non siamo nemmeno lontanamente nei limiti di organico e indubbiamente provvederemo ad esaminare il problema per portarlo a compimento nel miglior modo possibile.
Siggia (P.C.I.) - Categoria V.
Casetta (P.C.I.) - Scusi Presidente, Le faccio un'osservazione che volevo fare prima. Ho notato, quando Dujany ha fatto la proposta di eliminare il capitolo della voce 269, l'insofferenza di Bordon che diceva: "Ma vi sono delle difficoltà dovute alla ristampa del bilancio, ci vogliono tre giorni", ma, se non vado errato, ieri abbiamo preso una decisione di modifica di un capitolo, che quella ristampa la comporta comunque. Era solo una precisazione, perché prima...
Bordon (D.C.) - Voglio fare solo una precisazione anch'io: ha sentito bene, ma dicevo al ragioniere capo: "Guarda che ne avremo altre variazioni da apportare, quindi si tranquillizzi, che quella di ieri avviene sicuro".
Casetta (P.C.I.) - Solo perché su quella ci tenevo...
Per quanto riguarda la Categoria IV - Acquisto di beni e di servizi - io, riguardandomi il bilancio ho notato che l'anno scorso avevamo portato notevoli aumenti di stanziamenti a tutti i capitoli: 6.000.000 al 264 (?), 30 milioni al 275, 2.000.000 al 276, 50.000.000 al 277 e 50 milioni al 278.
Nessun dubbio che siano stati bene impiegati, perché infatti l'Assessore ce li ripropone tutti uguali, come l'anno scorso. Può però darmi l'ing. Benzo, a titolo di esempio, alcune spiegazioni sull'impiego delle somme previste al capitolo 264, ad esempio?
Benzo (D.C.) - Dunque, per il capitolo di spesa 278, che riguarda le pubblicazioni economiche, la spesa fondamentale e più grossa che abbiamo è quella della pubblicazione del bollettino economico per i protesti cambiari, che è una pubblicazione quindicinale, i listini di prezzi all'ingrosso mensili, la monografia economica e regionale, che ammontano, sino a quella data, a 7.979.065, dati segnalati dal centro meccanografico. Ecco, per darle subito la cifra, diciamo, maggiore, la pubblicazione del bollettino, che c'è sempre stata tutti gli anni.
Manganoni (P.C.I.) - I contributi, qui ci sono due capitoli 277 e 283, non saranno uguali e identici, però sono molto simili, cioè si tratta di "sviluppo per l'attività economica"; per entrambi, contributi, spese, concorsi, ecc. Ora, qui sono delle cifre rilevanti, 150 milioni da una parte e 66 dall'altra, sono oltre 200 milioni. In questi capitoli rientrano le spese, immagino, per le settimane commerciali aostane. Ora su queste settimane commerciali già se ne è parlato, in questa sede: settimana che, girando per la città di Aosta, si poteva definire la settimana delle banderuole e dei pranzi. Ora io dico, quando si vuole fare qualche cosa di serio ed effettivamente... colgo l'occasione perché qui vedo certe cifre... quelle cose si fanno a Carnevale, ma non si fanno nelle cose serie. Fate delle questioni nelle quali ci sia della sostanza, non solo delle bandiere e dei pranzi.
Colgo l'occasione vedendo queste cifre rilevanti, no, di fare questa raccomandazione: di non incappare più in settimane di bandiere.
Germano (P.C.I.) - C'è un'osservazione generale da fare all'Assessore all'Industria e Commercio, anche se non c'è il pubblico, perché ci interessa lo stesso come è fatto il bilancio. L'osservazione generale è questa: queste somme che ammontano poi a 442 milioni sono comprese in 13 capitoli. 13 capitoli, di cui due o tre sono similari, sembra quasi... sembra quasi che si voglia avere questa disponibilità e che non la si voglia comunicare al Consiglio. Sono citate due leggi, quella degli artigiani... tre, quella degli artigiani, quella dell'ente valdostano per l'artigianato... due leggi e ne abbiamo di più che si applicano con questi articoli; ne abbiamo di più. Io non so, la legge dei commercianti, su quale va? Su quale articolo va? Mi pare proprio che questa sia una cosa che denota un tipo di amministrazione: "Contributi e concorsi nelle spese per mutui e sussidi per iniziative e manifestazioni economiche e per lo sviluppo dell'attività economica", capitolo 283; "Spese per iniziative e manifestazioni economiche per lo sviluppo dell'attività economica", capitolo 277: quale differenza c'è? Pressappoco sono tutti similari in questo senso, quindi non è che lo possiamo fare cambiare, facciamo rilevare questo qui; questo non per non prolungare...
Benzo (D.C.) - Una brevissima risposta a Manganoni. È inutile, gli ho già dato l'altra volta... pranzi non se ne sono fatti, ma turisti in città ne abbiamo portati molti e la cittadinanza ha giudicato lei e giudicherà poi ancora, stia tranquillo.
Per quanto riguarda la domanda... mi sorprende di dover dare delle spiegazioni a dei consiglieri regionali che sono stati, come Manganoni, tanti anni qui, che dovrebbero conoscere la differenza dei vari capitoli di bilancio. Lei, poi, Consigliere Germano, che è sempre così erudito in tutto... C'è una differenza sostanziale fra gli interventi, le spese correnti e le spese e le azioni ed interventi in campo economico come spese in conto capitale. Le une... il capitolo 283 riguarda i contributi e il concorso spese per mutui, per mutui, quindi riguarda tutte le leggi che già c'erano prima, io non ho cambiato capitoli, tanto per essere chiaro. C'erano già tutti questi capitoli, mi permetta, non sono mai stati citati neanche prima. Riguardano le leggi, questo potrebbe chiederlo - diciamo - agli estensori del bilancio. Il bilancio è stato sempre configurato così, in questi capitoli, negli anni precedenti, mai è stata messa quella legge per la piccola industria per quello che riguarda il 283 e con l'estensione adesso ai commercianti, indubbiamente, ci staremo appena in questa cifra che abbiamo messo quest'anno, che è uguale a quella l'anno scorso. L'altro, invece, sono le spese per le iniziative e riguardano la legge sugli artigiani che è stata modificata ultimamente e che gravita sul capitolo spese.
Siggia (P.C.I.) - Categoria V - Trasferimenti - pagina 82 - Lavori pubblici.
Germano (P.C.I.) - Io volevo chiedere solo spiegazione del capitolo 293 "Spese per la manutenzione delle strade regionali, per sgombro neve - spese accessorie". È stato triplicato nei tre anni: 50, 100, 150.
Manganoni (P.C.I.) - Nella passata Giunta, su questo capitolo vi erano 50 milioni ed una volta che siamo venuti in Consiglio, perché ne avevamo spesi 40 per sgombrare la neve e le valanghe... perché 50 non erano sufficienti e ne abbiamo chiesti, mi pare, con storni di bilancio, 10 milioni in più - perché 40 erano già andati per la neve - per le valanghe, avete piantato un putiferio in questo Consiglio, che, se non fosse... se non facesse perdere tempo, sarebbe interessante attaccare di nuovo il nastro di quella seduta, perché da quei 50 milioni, a causa di quelle nevicate che non finivano più, si era arrivati a 60. "Tutti i soldi per le strade, tutti i soldi a Manganoni... ma è uno sconcio, ma avete...". Non so i titoli, gli aggettivi, le parole che avete usato, bisognerebbe sentire i nastri. Era uno scandalo. Ora, dai 50 di prima, siamo arrivati a 150, però, per manutenzione delle strade. Ora, non c'è solo la questione della neve, Presidente... beh... ora, non fate più gli scandalizzati. Allora facevate gli scandalizzati, per 60 milioni, adesso per 150, non lo fate più.
È vero, voi mi direte... voi mi direte, il numero delle strade, i chilometri delle strade regionali sono aumentati, è vero, però sull'altro capitolo delle strade comunali e consorziali, mentre noi avevamo 50 milioni, voi l'avete aumentato a 60. Ora, se tutte queste strade che da comunali sono passate regionali e sono aumentati un po'... non dimentichiamo quelle che da regionali sono passate all'ANAS, che qui hanno contribuito a diminuire da una parte, però, nel complesso, effettivamente, il numero dei chilometri è un po' aumentato, ma è diminuito in conseguenza a quello delle strade comunali, perché tutte quelle strade che ora sono regionali, prima erano comunali e quindi gravavano sul capitolo 300. Ora, parte di queste sono passate sul capitolo 293 e quindi avremmo dovuto diminuire le spese del capitolo 300, invece, anziché diminuire, è aumentato anche questo.
Ora, io vi dirò, io sono del parere che la manutenzione bisogna farla, è sempre stato il principio che ho sostenuto, ma rendetevi conto di queste vostre posizioni così diverse: allora 50 milioni facevate gli scandalizzati, adesso voi stessi portate 150 milioni, ma io vi invito a riflettere su queste vostre diverse posizioni e se si avesse un po' di onestà, almeno, in ritardo, oggi dovreste dire: "Eh ben, sì, allora ci eravamo sbagliati", se foste almeno un po' onesti.
Colombo (P.S.I.) - Io non entro nella polemica per quanto concerne l'atteggiamento sui 50 o 60 milioni del passato. Preciso soltanto quelli che sono i motivi che hanno portato naturalmente all'aumento del finanziamento per quanto riguarda questo capitolo. In primo luogo, uno dei motivi, l'ha già detto il Consigliere Manganoni, è che è aumentato il numero delle strade e quindi dei chilometri che da comunali sono passati a carico dell'amministrazione regionale.
In secondo luogo, la necessità di provvedere anche a delle valutazioni un po' a carattere straordinario, cioè, non ci limitiamo più - e naturalmente questo perché i tempi sono passati - soltanto a quelle che sono le normali manutenzioni, sgombero neve e cose di questo genere; come i consiglieri avranno potuto constatare, abbiamo dato inizio ad alcune bitumazioni di strade vecchie, proprio perché naturalmente ormai il tappeto era in condizioni disastrose. Contiamo quest'anno di intervenire anche per l'allargamento e la sistemazione di alcune strade che si rendono oggi insufficienti a quello che è il traffico stradale.
Manganoni (P.C.I.) - Sempre su questa segnaletica, che voi adesso state facendo e che io mi ero opposto, malgrado le sollecitazioni che venivano dal centro. Devo fare osservare una cosa - parlo della segnaletica orizzontale, non di quella verticale che state facendo - la segnaletica su queste strade passate regionali con quella famosa linea bianca in mezzo, che, a mio parere, sarebbe bene non farla. Perché parlo della segnaletica orizzontale, non di quella verticale, ma di quella orizzontale, perché la larghezza della strada è tale che con la macchina non può... o almeno, assolutamente, volendo, sì, ma continuando a sfiorare i paracarri o i muri, perché la strada è talmente stretta che se non c'è la linea orizzontale, va beh, uno si mantiene per lo più sul centro della strada, quando incrocia altre macchine, ebbene, si porta vicino alla scarpata o vicino al parapetto o ai paracarri, ma con questa segnaletica ci si dovrebbe tenere sempre a destra della riga centrale, della riga bianca, ma allora... Perché un conto è portarsi completamente sulla destra quando incrocia ed allora, per forza che bisogna farlo, o quando ci sono le curve cieche, d'accordo, ma con questa riga bianca bisogna tenersi per tutto il percorso sulla destra, ciò che non è possibile.
Allora io vorrei attirare la vostra attenzione, badate, che se avete delle strade larghe sei metri, fatele, ma se le strade sono strette, non fatele, perché voi costringereste tutti gli utenti delle strade a violare quelle norme, perché anziché tenersi a destra, dovranno transitare sopra quella linea ed allora, a cosa serve più quelle linea? Col pericolo che se domani incontra poi la polizia, se volesse attenersi al Codice stradale, gli dà anche la multa.
Quindi io vi invito a fare attenzione a questo.
Colombo (P.S.I.) - Volevo precisare che questo aspetto, naturalmente è già stato tenuto presente dall'Assessorato e praticamente noi la segnaletica orizzontale, queste linee, le facciamo soltanto sulla strada da Aosta a Peroulaz, che ha una certa ampiezza e sulla strada di St. Vincent per il tratto già sistemato, cioè mi pare fino a Moron, se non sbaglio, il tratto è già sistemato. Le altre strade, assolutamente, sono escluse da quella che è....
Manganoni (P.C.I.) - Quella di Rhêmes, lo state facendo su quella di Rhêmes...
Colombo (P.S.I.) - Forse in qualche tratto che è stato allargato, comunque è soltanto per i tratti che naturalmente consentono di poterla fare, questo è pacifico, e credo che sia anche l'ultimo quel tratto lì che è compreso... tutte le altre sono escluse da questa segnaletica.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Categoria VI - Trasferimenti - Totale 60 milioni.
Manganoni (P.C.I.) - Io mi chiedo come noi possiamo oggi discutere e approvare, come un Consigliere possa pronunciarsi su queste cifre. Perché? Fino ad oggi, in tutte le amministrazioni passate, nella seduta o nelle sedute nelle quali si discutevano i bilanci, normalmente si discuteva il Piano dei lavori ed allora, quando un Consigliere vedeva 350 milioni per la costruzione e sistemazione di edifici per la pubblica istruzione, andava a vedersi il Piano lavori e sapeva che questi 350 milioni erano destinati per la scuola x, per la scuola Y, ecc., e quindi aveva tutte le spiegazioni.
Oggi, voi non avete allegato il Piano dei lavori pubblici, cioè, non avete portato il Piano dei lavori pubblici ed allora come possiamo noi pronunciarci? Io vi parlo di questo capitolo, ma questa mia osservazione vale per tutti gli altri capitoli dei lavori pubblici: noi come possiamo dire: "Sì, sta bene, noi siamo d'accordo che spendiate 350 milioni per le scuole"? E se poi vi salta il ticchio di andare a costruire un'altra scuola a Rhêmes e allora, perché? Se voi andate a costruire un'altra scuola a Rhêmes, dove ci sono soltanto più i camosci e non più i bambini, allora noi potremmo dire: "Sta bene, ma qui dice...", ma chi ci assicura che sul Piano dei lavori che ci porterete - io penso che ce lo porterete nella prossima seduta - noi lì potremmo, a nostro parere, vedere degli edifici scolastici, delle fognature, perché io mi riferisco a tutti gli articoli, che a nostro parere non hanno quell'urgenza, in certi casi non hanno addirittura la necessità... Sempre facendo l'esempio di quella scuola e poi, in altri casi, ci sono anche, c'è anche la priorità di certi lavori su altri, perché noi pensiamo che, magari, per una fognatura... che una fognatura è più urgente costruirla in un capoluogo, dove ci sono... capoluogo di comuni con due o trecento abitanti, che magari - no? - in una frazione dove ci sono magari 10 abitanti. Ma non avendo il Piano lavori, come possiamo noi esprimerci qui? Come possiamo esprimere dei pareri qui sopra? Io non penso che Colombo - ed è una domanda che non gli pongo - ci dica: "Con 350 milioni del 304 intendiamo fare queste, queste e queste scuole e poi acquedotti e poi fognature e poi impianti elettrici, ecc.". Prima di tutto, perché forse non lo saprà ancora, in secondo luogo, ammettendo che i dati ce li abbia in ufficio, non potrebbe ricordarseli tutti e allora come facciamo noi ad esprimerci qua sopra? Io mi stupisco che voialtri non abbiate presentato anche il Piano dei lavori, come si usava in genere nel passato, contemporaneamente al bilancio. Questa è un'osservazione generale.
Poi per la rimanenza, per gli altri capitoli, a cui non siamo ancora arrivati, pagina 88, 89 ecc., le domande le farò allora, qui però, in linea di massima, questi 350 milioni per gli edifici io penso che non si tratterà della piccola scuola in questo villaggio, perché se no, con 350 milioni abbiamo voglia di fare, tenuto conto che molti villaggi già le hanno. Quindi qui avrete in progetto, non so, la costruzione di qualche grande edificio, no? O di edifici di una certa importanza; perché... e qui vi devo fare osservare un'altra cosa: sull'elenco dell'anno scorso, voi, per esempio, avevate portato 50 milioni per la costruzione di una scuola, come la chiamavate, una scuola media o qualcosa del genere, da stabilire la località. Ora, io vi chiedo, ecco, località da destinare, costruzione scuola media, primo lotto 50 milioni, no? Ebbene, qui cosa avete fatto? Questa scuola dov'è, no? Questi 50 milioni c'è stato l'impegno di Giunta per i fondi? No? Allora... allora, questo conferma quanto noi abbiamo sempre detto: che voi fate dei Piani di lavori con una elencazione lunghissima di opere, sapendo prima di non realizzarle, quindi di non spendere quei quattrini, però serve sempre per "épater le bourgeois" e per dire: "Avete visto che elencazione? Avete visto quante cose noi facciamo sul Piano di lavori?" salvo poi non realizzarle. Ma noi questo ve l'abbiamo detto allora; cosa ci avete risposto voi, l'anno scorso, in sede di discussione di questo problema? "Lo faremo... Lo facciamo". Voi siete solo dei sabotatori, dei pessimisti, cioè, ci rispondete un po' la solita risposta che Bordon ha ormai imparato a memoria, purtroppo... E questo è un caso. Colombo, non tratto tutti gli altri, perché se no, hai voglia! Ne tratto uno, di certo rilievo, di questi 50 milioni. Ebbene, che fine ha fatto? Cioè, noi avevamo ragione quando vi dicevamo che facevate dei bluff. Ma ce n'era un'altra: sui lavori stradali, qui c'erano del... c'erano 150 milioni per la costruzione dei parcheggi sul Piano dei lavori dell'anno scorso, questi, i parcheggi della Cattedrale e delle Porte Pretoriane, 150 milioni sul Piano dei lavori, ebbene e questi parcheggi e questi 150 milioni, che fine hanno fatto? Avete impegnato, avete fatto una delibera di Giunta impegnando 50 milioni per questi parcheggi, i 150 milioni per questi parcheggi? No. Ed allora, anche qui voi avete portato 150 milioni per i parcheggi e poi non li avete spesi. Quindi lunghe elencazioni di opere che si promette alla popolazione "Facciamo qui e facciamo là" e poi, di fatto, non si fanno. Questa è un'osservazione. Ora voi con questo bilancio anche se qui ci avete dato in certi campi dei tagli, in questo, con questo bilancio avete intenzione di seguire queste orme, di fare anche, di fare, va bene, nel 1968 non è detto che dobbiate spenderlo tutto voi questo bilancio, dico, non è detto, però come vi proponete, però di seguire... che voi o gli altri seguano le stesse orme vostre?
Casetta (P.C.I.) - È evidente che il discorso diventa, su questi capitoli, pur essendo uno successivo all'altro - "azione ed intervento in campo economico", "azione ed intervento in campo sociale"... - viene la tendenza a farne un discorso generale. Anche perché così si conclude l'Assessorato e buona notte. Il discorso... già quello che ha fatto Manganoni, mi pare di risentire il discorso che abbiamo fatto l'anno scorso in Aula a proposito dei 470 milioni dell'Assessorato al Turismo, cioè, quando si diceva: "Votiamo a scatola chiusa, senza il Piano dei lavori allegato". Non credo che Colombo sia in grado di dirci, voce per voce, oggi, le opere che intende fare, perché sta ancora facendo la ricerca dei comuni, del Piano delle opere, quindi noi votiamo a scatola chiusa.
Molte previsioni si sono abbassate, altre sono aumentate, ma il discorso generale di non poter dare un giudizio, diventa dalla mancanza di quell'elemento, che è l'elemento fondamentale del giudizio.
Comunque, alcuni chiarimenti che io vorrei chiedere sono questi. Ho notato, quando parliamo di programmazione, poi, vien da ridere, in questo senso, che abbiamo ridotto di 50 milioni la spesa per le fognature, cimiteri, opere di risanamento igienico degli abitati al capitolo 314 e abbiamo ridotto di 20 milioni i contributi agli enti e consorzi per la costruzione degli acquedotti. Ora, queste sono delle opere primarie per lo sviluppo turistico ed è chiaro che riducendo di 60 milioni vuole dire che non prestiamo occhio abbastanza sufficiente a questo settore.
Sono aumentati di 20 milioni quelli del capitolo 323, per le spese di studi di progettazioni, per compensi a tecnici estranei all'amministrazione; è diminuito di 250 milioni il capitolo 324, che è quello inerente alle opere stradali eseguite a carico della Regione. Questo capitolo trova compenso al capitolo 340 nei contributi agli enti locali per la costruzione di opere stradali? Trova una parte di compenso, perché quello è in aumento di 80 milioni, mentre questo è in diminuzione di 250.
L'ultima domanda che vorrei fare a Colombo è: che cosa giustifica i 30 milioni previsti al 342, nei "contributi e sovvenzioni per impianti, linee elettriche e telefoniche di allacciamento", che è in aumento di 20 milioni rispetto all'anno scorso?
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Caveri, Consigliere Caveri, non so se ha ascoltato quella proposta, anche da me fatta, di fare l'esame e la discussione su tutto il Titolo II.
Caveri (U.V.) - Io volevo appunto dirLe questo, se permette, volevo dirle questo: io vorrei parlare appunto della questione dei parcheggi, di cui ho già parlato nella discussione generale. Io vorrei sapere qual è l'Assessore che intende rispondermi, se è l'Assessore Bordon o se è l'Assessore Balestri o... Dovrebbe essere l'Assessore competente a rispondere, l'Assessore competente è l'Assessore Balestri. Io non è che abbia delle preferenze, perché io preferenze non ne ho proprio in questa materia, ma vorrei sapere chi è che mi risponde, però mi pare più logico che mi risponda l'Assessore Balestri, per una questione di competenza.
Bordon (D.C.) - Io potrei rispondere per quella parte che ho ereditata come pratiche attraverso la patrimoniale della Regione, attraverso le perizie, attraverso gli incarti che ho trovato, che ho qui, perché di questi parcheggi, se ne fa oggi una questione di Stato, perché uno degli hobby dell'ex Presidente... Quindi io risponderò per quello che sono a conoscenza e gli altri assessori risponderanno per quello di cui sono a conoscenza.
Io risponderò su quello che si sta facendo per i parcheggi, io rispondo per quello che so io, non posso dire quale sia, chi sia l'Assessore che risponderà. Quando riterrà di intervenire, l'Assessore Balestri interverrà anche lui. Io rispondo per quello di cui sono a conoscenza.
Caveri (U.V.) - Io voglio sapere una cosa, evidentemente, perché non vorrei che con questi contrasti di competenza che ci sono tra un Assessore e l'altro, non vorrei rimetterci io le penne, cioè, io vorrei sapere su quale bilancio si discute. Si discute sul bilancio dei lavori pubblici?
Montesano (P.S.D.I.) - Lavori pubblici.
Caveri (U.V.) - Adesso stiamo parlando di lavori pubblici, quindi... Io non ho finito, Dr. Montesano, io non ho finito. Io vorrei sapere se è su questo bilancio che si discute di parcheggi; in questo caso, ci sono almeno... io non ho finito.
Montesano (P.S.D.I.) - Io dicevo questo, di indicarmi se c'è un articolo che... in cui sono inclusi questi parcheggi.
Caveri (U.V.) - Rispondo a quella che è la sua domanda; veramente a questa domanda sarebbero più qualificate le risposte degli Assessori.
C'era, nel programma dei lavori pubblici del 1967, una voce che prevedeva uno stanziamento di 150 milioni per i parcheggi. Non solo, ma che prima, ai tempi della nostra Giunta, c'erano stati dei precedenti stanziamenti fatti su mia proposta - mi pare, salvo errore - dove avevamo stanziato 100 milioni per i parcheggi, precedentemente, Giunta 1963/1966. Quindi, la mia domanda è questa: io desidero solo sapere se è in questo momento che bisogna parlare di questi parcheggi, che mi pare che rientrino nel tema dei lavori pubblici. Però c'è anche una competenza mista, in un certo qual senso, tra lavori pubblici e turismo, perché i parcheggi interessano anche al Turismo. Anzi, dirò che ai tempi della Giunta nostra, dal 1963 al 1966, la questione era trattata proprio dall'Assessorato al Turismo, perché, sia della questione del parcheggio delle Porte Pretoriane sia del parcheggio della Cattedrale se ne occupava l'Assessore Savioz, oltre che, beninteso, il Presidente della Giunta.
Quindi, io voglio solo sapere una cosa: è adesso il momento di parlarne o no e quali sono gli Assessori che mi rispondono? Io penso che qualche Assessore, che sia, in certo qual senso, che abbia questa competenza mista tra lavori pubblici, turismo e finanze, qualunque Assessore, di questi tre, mi può rispondere. Io gli rivolgerò, mi riserverò, perché credo di averne la facoltà, di rivolgermi anche all'Assessore Colombo, all'Assessore Balestri, anche se mi risponde l'Assessore Bordon, che dopo avere fatto la, come dire, la digestione delle chiese - ...che però ieri ha dovuto restituire all'Assessore Balestri... - se vuole annettersi anche i parcheggi... Io non lo so... Ad ogni modo, non m'interessa.
Bordon (D.C.) - Dunque, per quanto mi concerne, impostata così la risposta è molto, molto più facile e più tranquilla. Io ritengo che sia il momento, questo, di parlare, perché i denari sono stanziati per la costruzione del parcheggio nell'Assessorato dei Lavori pubblici, per ritengo... e ha detto bene, quali possano essere gli assessori che rispondono: a me pare che non ci siano limitazioni a quali debbano essere gli Assessori per rispondere; adesso che rispondano pure le finanze, il turismo, i lavori pubblici, perché io penso che risponderemo tutti e tre e non credo che a Lei questo possa dare noia, perché io penso che Lei, l'unica cosa che può pretendere, è di avere una risposta e noi, tra tutti e tre, forse gliela daremo la più ampia possibile.
Caveri (U.V.) - Mi permetto di osservare che l'Assessore Bordon, polemizzando con me, ripete esattamente le stesse cose che ho detto io. Punto e basta.
Montesano (P.S.D.I.) - Ma vede, Consigliere Caveri, mi pare che l'Assessore Bordon, Le abbia detto che rispondono tutti e tre gli assessori, quindi... Bordon, per favore!
Caveri (U.V.) - Non so perché l'Assessore Bordon, ripetendo le identiche stesse cose dette da me due minuti prima, debba usare un tono polemico. Io non lo capisco, veramente. Si vede che anche lui nel sangue ha una certa sostanza, io non so quale sia, ma una sostanza più pericolosa della mia.
Bordon (D.C.) - Io non so perché, ripetendo le stesse parole, quando le dice il Consigliere Caveri, non si polemizza, ripetute da me, si polemizza. Il tono, dice... ma, mi metterò, mi presenterò là, davanti al suo banco, con il capo cosparso di cenere e così, calmo, mi permetterò di spiegarLe le cose come sono, perché questo è quello che Lei è abituato ad avere, ma qui non ce l'ha...
Montesano (P.S.D.I.) - O, senta un po', Germano, io invito l'avvocato Caveri se vuole fare questo intervento adesso oppure dopo.
Caveri (U.V.) - Prof. Montesano, io l'intervento l'ho già fatto, discutendo della parte generale del bilancio. Io adesso aspetto le risposte. Guardate, io ieri ho promesso, ma ho fatto male, cioè, mi sono impegnato, nel senso che il bilancio sarebbe terminato alle ore 12.00, ma se l'Assessore Bordon continua ad intervenire inutilmente e a farci perdere del tempo, non lo finiamo neanche domani alle 12.00.
Balestri (P.S.I.) - Dirò subito che, come stanziamenti, non rientrano nell'Assessorato al Turismo. L'Assessorato al Turismo se ne sta occupando per quanto riguarda l'urbanistica, per quello che è il prossimo sviluppo dei parcheggi, quindi hanno fatto degli studi da parte degli urbanisti, per prospettare delle varie soluzioni.
L'Assessorato al Turismo, per questo argomento, si è occupato soltanto di questo, come urbanistica e basta.
Caveri (U.V.) - Chiedo scusa a Manganoni. Io vorrei sapere qual è l'Assessore. Prendo atto di quello che mi dice l'Assessore Balestri, cioè, che la Sovraintendenza Antichità e Belle Arti se ne occupa solo dal punto di vista del Piano regolatore, dal punto di vista protezione delle antichità, ecc., ecc. perché effettivamente, specialmente, mi pare esatta questa affermazione del Dr. Balestri, soprattutto per il parcheggio della Cattedrale, il futuro parcheggio della Cattedrale, perché quella zona noi l'abbiamo scavata e abbiamo trovato dei resti di costruzioni romane e quindi effettivamente c'è una competenza dell'Assessorato sotto questo duplice aspetto.
Però, allora, giunti a questo punto, vorrei sapere qual è l'Assessore che pensa all'esecuzione di questi parcheggi, cioè, vorrei sapere se è Bordon, se è Colombo, non so, vorrei saperlo.
Balestri (P.S.I.) - Vorrei precisare ancora una cosa, che non ci interessa dal punto di vista archeologico e gli urbanisti del nostro Assessorato hanno fatto anche degli studi come posizione e come vedrebbero lo sviluppo e come vedrebbero la sistemazione e hanno prospettato varie necessità.
Manganoni (P.C.I.) - Solo una domanda: i 150 milioni che l'anno scorso c'erano sul Piano del 1967 dei lavori pubblici per la costruzione dei parcheggi della Cattedrale e delle Porte Pretoriane, che fine hanno fatto questi 150 milioni che erano previsti sul Piano?
Casetta (P.C.I.) - Io aggiungerei solo, visto che l'Assessore Bordon ha detto che sono previste nel Piano delle opere pubbliche, a quale capitolo sono previsti questi stanziamenti? Nel capitolo "Spese per opere stradali eseguite a carico della Regione", quello che diminuisce di 250 milioni rispetto all'anno scorso?
Colombo (P.S.I.) - Prima, giustamente, rispondo all'osservazione di carattere generale, quella di una mancanza di presentazione di un programma dei lavori pubblici, a giustificazione naturalmente delle somme stanziate nei singoli capitoli.
È effettivamente una lacuna, io me ne rendo perfettamente conto. Mi dispiace di trovarmi qui, in questa posizione, però devo rilevare che, naturalmente, il bilancio è sempre stato portato nel mese di dicembre e praticamente il programma dei lavori pubblici nel passato è sempre stato varato nel mese di gennaio, febbraio. Quindi siamo stati un po' presi di sorpresa. Comunque io posso assicurare i consiglieri e il Consiglio che, proprio sulla scorta di questa anticipazione, ho già richiesto a tutti i comuni l'elencazione delle opere che ritengono siano da finanziare da parte dell'amministrazione regionale. Quindi, le somme stanziate nei singoli capitoli rispecchiano, in primo luogo, alcune richieste che sono già pervenute da parte dei comuni e in questo momento non siamo ancora nella condizione di poter portare all'approvazione del Consiglio; in secondo luogo, tenendo conto di quella che è stata l'attività, nei singoli lavori, fatta dall'Assessorato. Per quanto concerne le scuole, per esempio, giustamente faceva rilevare il Consigliere Manganoni che il programma da noi presentato non è stato portato a termine. Non è stato portato a termine, in primo luogo, perché è venuto a mancare un determinato finanziamento e di questo ne ha parlato lungamente già l'Assessore Bordon ieri. Noi al capitolo delle scuole prevedevamo una spesa di 500 milioni. Purtroppo, per quello che sono naturalmente le minori entrate, questo capitolo è quello che ha subìto il taglio maggiore, anche se noi abbiamo in questo momento dei progetti di scuole previste in quel programma, che quindi non finanzieremo in questo anno e che finanzieremo nel prossimo anno. Quindi le finanzieremo nel prossimo anno.
Quindi, i singoli finanziamenti rispondono un po' a questi concetti e sarà mia premura vedere di accelerare il più presto possibile l'allestimento dei Piano di lavoro e portarlo naturalmente all'approvazione del Consiglio.
Sulla questione parcheggi, io devo fare rilevare che naturalmente il mio Assessorato è competente per quanto concerne l'esecuzione dei parcheggi. Qui ci troviamo ancora nella fase, invece, dell'acquisizione dei terreni ed è un compito che naturalmente spetta alla patrimoniale dell'amministrazione regionale, che dipende dall'Assessore Bordon. Comunque, io so che su questo problema si sono incontrate delle grosse difficoltà - e certamente interverrà l'Assessore Bordon per chiarire questi concetti - e quindi con queste difficoltà non si è potuto impegnare la somma. È scontato che nel programma dei lavori del prossimo anno saranno riportati i 150 milioni per l'acquisizione di questi terreni e io spero che le difficoltà che si sono incontrate quest'anno per l'acquisizione dei questi terreni possano essere superate, con quanto dirà soprattutto l'Assessore Bordon, nel prossimo anno.
Sono state fatte anche delle richieste di chiarimenti sulla modifica di alcuni capitoli e giustamente si è posto l'accento sulla costruzione di fognature e sulla... sui contributi ad enti e consorzi per la costruzione di acquedotti.
Devo dire che per quanto concerne la costruzione di fognature, dove noi avevamo impegnato l'anno scorso 200 milioni, noi quest'anno abbiamo fatto opere per 212 milioni. Abbiamo praticamente - e posso dirlo anche abbastanza tranquillamente - soddisfatto le maggiori richieste che avevamo sul tappeto in relazione naturalmente alle progettazioni. Non che in Valle d'Aosta non ci sia più da fare delle fognature, anzi, ritengo che su questo terreno dobbiamo forzare decisamente la mano per invitare i comuni a procedere alle progettazioni di queste opere; però, da quello che ho potuto vedere quest'anno, rileviamo, naturalmente, una grossa lacuna da parte dei comuni nel mandarci le richieste con allegati i progetti per quanto concerne la costruzione delle fognature.
Lo stesso si deve dire per quanto concerne gli acquedotti. Anche se qui non abbiamo impegnato la spesa di 150 milioni, così come era previsto nel finanziamento di quest'anno, alcune opere sono già state eseguite, anche se non abbiamo corrisposto i contributi. Altre, da quello che è stato un po' una visione nostra generale sul problema, ci dicono che, a nostro parere, i 130 milioni che abbiamo impegnato nel bilancio di previsione del 1968 dovrebbero soddisfare tutte le richieste.
È stata fatta anche l'osservazione della riduzione a 1.530 milioni del capitolo 324 "Spese per opere stradali eseguite a carico della Regione" contro il 1.780.000.000 dello scorso anno. E qui devo dire che, con tutta probabilità, anzi, senz'altro, non sarò in grado con questa somma di soddisfare le richieste dei singoli comuni, però le esigenze di bilancio non hanno consentito di poter avere un finanziamento pari a quello dell'anno scorso, per il 324 "Spese per costruzione di opere stradali e di altre opere a mezzo di cantieri di lavoro". Quindi la riduzione è dovuta ad esigenze di bilancio, ad esigenze di pareggio di bilancio e quindi, sarà nostra premura, nella scelta delle opere da fare che ricadono su questo capitolo, di fare una selezione sulla priorità delle opere stesse in rapporto, appunto, dico, alle esigenze dei singoli comuni.
Ritengo con questo di avere risposto un po' a tutte le domande che sono... C'è quella del 342 che da 10 milioni passa a 30 milioni. Qui è previsto, per l'anno in corso, un intervento per risolvere definitivamente il problema che riguarda la Valle d'Aosta. Voi sapete che noi lì abbiamo tutto un problema di piccole centraline gestite da privati, che naturalmente non soddisfano assolutamente più quelle che sono le esigenze della località in rapporto anche allo sviluppo turistico che questa Vallata sta assumendo, quindi è previsto un intervento, in base naturalmente alla legge che prevede un intervento del 70% da parte della Regione, per fare sì che senza danneggiare quelli che sono naturalmente gli interessi di queste piccole centraline, ci sia la linea dell'ENEL a portata di mano di tutta quella zona, perché possa soddisfare le esigenze che oggi i privati non possono soddisfare.
Quindi, ecco il motivo dell'aumento da 10 a 30 milioni, di questo capitolo.
Anche qui, si, qui praticamente è stato un po' uno storno tra il 324 e il 340. Cioè, noi vediamo che, oggi come oggi, abbiamo delle grosse richieste da parte dei comuni per delle piccole opere. Si tratta di piccoli interventi che noi riteniamo di non fare direttamente come Assessorato, ma di dare ai singoli comuni i contributi perché intervengano direttamente nella soluzione di questi piccoli problemi.
Bordon (D.C.) - Io non ricordo bene se ieri l'altro o ieri, il Consigliere Caveri abbia già detto tutto quello che voleva sui parking, perché se ricordo bene, ad un certo momento, preannunciandoci questo problema come un suo grande cavallo di battaglia, il Consigliere Caveri ci ebbe a dire: "Ne riparlerò allora", perché non so che cosa abbia tanto detto, perché l'altro giorno, quando si iniziò questo discorso sul bilancio - e chiederei il conforto dei consiglieri - non ebbe a dire molto sui parcheggi, non ebbe a spiegarci che cosa desiderava da noi, ebbe soltanto a dirci: "Dei parcheggi ne parliamo adesso sul problema generale o ne parleremo allora?", però rinviò ad allora, se non sbaglio. Io vorrei questa conferma, perché vorrei sapere il Consigliere Caveri che cosa desidera sapere, perché ieri o l'altro ieri, non lo ha detto, secondo me.
Caveri (U.V.) - Il Sig. Bordon un momento fa ha detto questa frase, che poi ha negato, tutti l'hanno sentito, ma poi lui l'ha negata - naturalmente, non faccio commenti - ha detto: "Questi problemi non ci interessano". Ma evidentemente al Sig. Bordon non interessava nemmeno il problema dei parcheggi. Preciso al Sig. Bordon, a scanso di equivoci, che della questione dei parcheggi io ne ho parlato non ieri, ma avant'ieri, durante la discussione generale del bilancio. Io non ho l'abitudine di ripetere quello che dico. Io ho parlato almeno per 10 minuti di questo argomento e non intendo ripetere. Io aspetto che gli assessori competenti mi rispondano. Se non è l'uno, sarà l'altro. Se la risposta degli assessori competenti o dell'Assessore competente non sarà sufficiente, io farò di nuovo altre domande.
Quanto alla questione del "cavallo di battaglia", di cavalli di questo genere io ne ho parecchi e se vuole, Signor Bordon, io gliene posso anche regalare qualcuno.
Bordon (D.C.) - Allora cominciamo. Io chiedo scusa ai Consiglieri, chiedo scusa anche, vorrei quasi dire, al popolo valdostano se qualche volta riduciamo questo Consiglio regionale in una piola, ma quando ci sono certi avversari politici che ci portano su questa strada, o si tace e si passa per dei deboli e dei succubi, oppure si risponde per quello che si meritano.
Tanto per cominciare dirò che i cavalli di battaglia che ha il Consigliere Caveri saranno tanti, ma sono tutti bolsi, tanto per cominciare. Fatta questa premessa così, poco intelligente, dirà Lei, io dirò che non ho mai detto che questi problemi non m'interessavano. Questi giudizi Lei li esprime per conto suo, attribuendoli ai Consiglieri che siedono qui dentro e sono giudizi avventati, giudizi che nessuno Le richiede e che noi rigettiamo, perché su questi punti non vogliamo neanche entrare in polemica.
Allora, pur già sapendo che dopo aver parlato e spiegato tutto quanto detto qui, il Consigliere Caveri non sarà soddisfatto, io parlo per quei Consiglieri che in buona fede vogliono sentire la cronistoria di questo parcheggio, o meglio, di questi parcheggi e quindi occuperò... perché voglio che una buona volta si sfatino certe leggende per cui era tutto preparato e siamo arrivati noi e non abbiamo fatto niente.
Allora dirò, innanzitutto, che, sembra anche giusto ricordarlo - perché spiace a certa gente che si ricordi - che noi siamo arrivati qui ai primi di giugno del 1966 e vi garantisco che, quando siamo arrivati qui dentro, non abbiamo avuto il tempo di occuparci di certi hobby che hanno certi Consiglieri, certi amministratori ormai da tanti anni, per cui portano questi problemi prima degli altri, anche se gli altri sono più importanti. Siamo arrivati, abbiamo anzitutto provveduto a fare approvare il bilancio del 1966, abbiamo provveduto susseguentemente ad approntare il bilancio del 1967, per cui questi due parcheggi - che noi condividiamo in pieno - insieme con la via parallela a Via Porte Pretorie, ci è stato giocoforza di rinviarli, di rinviarli momentaneamente. Avevamo esaminato anche quella famosa finestra bifora che dà, lassù, sul Teatro romano, della quale Lei ci ebbe a parlare per tanto tempo e arrivati ad un certo momento ci siamo detti, servendomi di una frase... non sono latinista, ma a forza di sentire dire certe cose s'imparano... eravamo del parere che era necessario "prima vivere ed inde filosofare", quindi cominciavamo a fare il bilancio, per avere i denari per tirare avanti.
Ad un certo momento è affiorato questo problema dei parcheggi... Allora parlo un po' più adagio. Ecco il difetto mio che dà noia... ma vede, Avvocato Marcoz, questo tono, che a Lei non dà noia, perché Lei è una persona educata, potrebbe colpirla di più perché Lei abitualmente ha la voce più sommessa, ma questo non lo può dire certamente il Consigliere Caveri, perché quando arriva qui, che comincia a fare l'aquilotto... quindi lui mi dovrebbe capire molto di più.
Allora, siamo arrivati, ad un certo momento, è affiorato il problema dei parcheggi e mi ripeto e lo ripeterò tre o quattro volte, perché sia ben chiaro, tutta l'amministrazione che è succeduta alla vostra è perfettamente convinta di questa necessità dei parcheggi e dei problemi che noi stiamo abbordando, di quegli altri di cui si è fatto cenno e - ripeto - della strada che dovrebbe partire da Piazza Narbonne, che dovrebbe essere parallela a quella di Via Porte Pretorie, perché se quella strada non ci fosse, sarebbe innanzitutto uno dei problemi più importanti per questo parcheggio.
Allora, al mese di ottobre, novembre, ci siamo riuniti in Giunta, fra le altre cose anche per questo e ci siamo dati da fare per trovare le pratiche di questo parcheggio. Naturalmente con questo io non faccio le discussioni che si fanno qui se sia un Assessorato o l'altro Assessorato che le tratta. Ci siamo dati da fare, ma abbiamo trovato ben poco di queste pratiche, perché all'Assessorato ai lavori pubblici, Colombo diceva: "Ma noi tutt'al più abbiamo l'esecuzione, ma non abbiamo gran che". All'Assessorato al turismo, diceva: "Ma non entra nel mio bilancio, io non ho trovato niente". Allora ci siamo dati da fare - e sarà forse perché, essendo alto 1.93, qualche volta, uno cerca e fa il parafulmine... - e proprio per quell'interesse che avevamo per questi parcheggi, d'accordo col Presidente della Giunta e la Giunta, ci siamo preoccupati e abbiamo cercato un po' tutta la documentazione.
Risultava che chi aveva trattato tutto questo e lo aveva trattato come meglio credeva lui, era il Presidente della Giunta, Presidente della Giunta che naturalmente si sarà avvalso dei vari assessorati, non discuto io su questo, ci mancherebbe solo più questa, non siamo mica qui per fare delle distinzioni di capelli, siamo qui per dire come si sono svolti i fatti ed allora, essendosi servito, il Presidente della Giunta, molto bene, di alcuni geometri che, se non sbaglio, erano alle dipendenze del Servizio patrimoniale, rinvenimmo qualche cosa attraverso questo ufficio e allora, siccome qui non si fanno delle discussioni di competenza, ma tutt'al più si fanno delle discussioni di collaborazione fra i vari assessorati, ho creduto bene di prendere questa pratica per vedere a che punto eravamo.
Allora abbiamo trovato, innanzitutto, un parcheggio che chiamiamo - chiamate voi, chiamiamo noi - il parcheggio della Cattedrale. Il parcheggio della Cattedrale era a questo punto: un certo numero di terreni, già comperati dalla Regione, altri invece in trattativa, ma l'ostacolo più difficile per la realizzazione del parcheggio della Cattedrale era dato dagli accordi che si dovevano prendere per forza con i canonici della Cattedrale per due appezzamenti che erano forse il 50% di tutti i terreni che si devono trattare. Allora si poteva venire a questa conclusione, una prima conclusione: alcuni terreni erano già stati acquistati, altri erano trattati con una specie di atto preliminare, un atto preliminare di vendita che io ho qui in copia e attraverso questo atto preliminare di vendita, si stabiliva di pagare questi terreni a 36.000 lire al mq e si stabilivano altre norme che noi non critichiamo, perché non siamo qui per criticare, in quanto che riteniamo che queste valutazioni che forse qualcuno in Aosta ha ritenuto esagerate, noi, potremmo anche ammettere, in quanto che sono terreni veramente nel cuore di Aosta, terreni che ovviamente hanno un'importanza, ma che, essendo colpiti dalla legge del Piano regolatore di Aosta del 1965, mi sembra, erano stati destinati a parcheggio. Quindi noi, sull'impostazione pecuniaria non abbiamo niente da dire, anzi, qui abbiamo preso quegli atti preliminari che erano in sospeso, come quelli che stiamo facendo in questo momento e che, se non erano proprio su tutto d'accordo, erano sulla buona strada.
Tanto per cominciare, avevamo ancora una grana con l'Ospizio di carità che è stata risolta, perché qui erano tutti d'accordo, tranne i due canonicati. È scritto qui, non da me, ma dagli uffici, dall'Ospizio e dalla Ditta Cocchetti, che è legata un po' con questi terreni dell'Ospizio.
Allora, fatta questa cronistoria, dirò che gli atti che riguardano l'Ospizio sono in via di conclusione, sono stati affidati ad un notaio e si stanno concludendo, invece, e non solo, si è aggiunta anche un'altra piccola particella che è quella di una signora di cui mi sfugge il nome in questo momento... ma non è questione di nomi, è un altro atto che si sta facendo.
Rimane quindi il problema dei due canonicati, problema dei due canonicati che, specialmente l'ex Presidente Caveri e l'Assessore Savioz confermeranno, io mi auguro, quanto sto per dire, sono problemi veramente difficili da risolvere, perché chiedono la costruzione di determinati stabili, che si affaccerebbero sulla Piazza della Cattedrale e quindi, affacciandosi sulla Piazza della Cattedrale, verrebbero a turbare, perché costruirebbero, in buona parte, l'aspetto di questa piazza. Io non sono un tecnico, esprimo un parere mio personale e mi sembra che sia doloroso vedere trasformare questa piazza. Abbiamo pregato, attraverso il Presidente della Giunta, di voler iniziare delle trattative per vedere quello che si poteva fare per venire ad un accordo, perché signori - e qui ricadremmo nel discorso dell'altro giorno - su quella casa famosa che ha dato qui agio a discussione di un paio di ore, arrivati ad un certo momento noi siamo del parere, signori, che se non si riesce ad andare avanti, bisognerà pure ricorrere alla legge dell'esproprio.
Quindi, questo è quanto riguarda il parcheggio della Cattedrale.
Parliamo del parcheggio di Via Plouves. Anche lì ci sono degli appezzamenti che sono soggetti ad un vincolo del Piano regolatore del 1965, che destinano un certo numero di appezzamenti... che destinano un certo numero di appezzamenti a parcheggio pubblico. Lo avete chiamato parcheggio di Via Plouves e va molto bene.
Allora, ad un certo momento, qui abbiamo riscontrato l'acquisto di un terreno che, se non sbaglio, è stato acquistato da un signore che si chiama Pompignan, che dopo varie traversie, di perizie... è stato liquidato, è stato comperato al prezzo di 36.000 lire. Faccio notare, parlando dei parcheggi di Via Plouves, che ognuno di Lor Signori abbia l'idea più chiara possibile - anche se io parlo sempre con delle cortine fumogene... - che questo terreno che è stato comperato a 36.000 lire, aveva non solo un vincolo di parcheggio, ma aveva anche un vincolo di strada. Quindi, per comprendersi meglio, parlando del parcheggio di Via Plouves, dobbiamo tener conto che vi sono delle proprietà, che si trovano sulla destra, scendendo per Via Plouves, dalle Porte Pretorie a Via Festaz e ricordate che sono delle casette - non dico casupole, perché non voglio denigrare le proprietà di nessuno... - sono casette di una modesta entità, che distano dal muro romano e che sono sotto il vincolo del muro romano. Quindi io vorrei, perché questo è il modo che noi abbiamo esaminato... abbiamo esaminato questo problema, riteniamo che per poter esaminare con una certa obiettività questa questione sia necessario tener conto di quei... di quegli immobili che sono gravati da un vincolo soggetto al muro romano, quindi un vincolo che è sempre esistito, vorrei dire, perché tutti sappiamo che una certa distanza dal muro romano la si deve rispettare.
Poi abbiamo, invece, dei vincoli che sono sorti sui terreni in seguito alla legge, al Piano regolatore del 1965. Ora, che cosa è accaduto? Noi abbiamo pagato precedentemente un terreno che era vincolato per la metà circa da una strada, che si doveva costruire e per l'altra metà rimaneva libera. Noi questo terreno lo abbiamo pagato 36.000 lire. Che cosa ci siamo dati da fare? Proprio per quel problema che ha ricordato ieri, giustamente, il Consigliere Caveri - giustamente ricordato ieri - Via Plouves è un problema di massima importanza, perché io non so se renderanno pietonnière ou pas la Via Porte Pretorie, non è questa la sede per parlarne, ma è indubbio che se lo vogliono fare, non si può risolvere il problema dirottando il traffico in Via Plouves e in Via Vevey.
Pertanto, che cosa si è pensato? Si è pensato, innanzitutto, se fosse possibile, di comperare queste case e in attesa di trattare il resto, là, quando fosse stato possibile, di comperare queste case, demolirle, perché avremmo avuto innanzitutto una soluzione e avremmo avuto la soluzione di allargare Via Plouves, come prima soluzione.
Abbiamo iniziato una trattativa con un proprietario di una casa - che è precisamente l'ultima casa scendendo a destra, dove c'è la curva adesso che immette in Via Festaz - e che sarebbe stata, secondo il nostro modesto parere, di grande importanza, perché permetteva già subito di sistemare questa curva che immetteva nella strada che ho citato prima.
Cosa rimaneva di questo terreno e di questa casa? Ad un certo momento, rimaneva... il rosso andava via tutto, perché è sotto vincolo da muro romano, per cui vi rimaneva di terreno ancora disponibile questo pezzo qui, che quindi sarebbe occupato, come tutti questi pezzi, per il parcheggio.
Questo signore, questo proprietario, secondo anche il parere della Giunta, che cosa aveva detto? Aveva detto: "Ma voi avete pagato 36.000 lire quel terreno precedentemente, io ritengo che... non so... lira più lira meno, voi possiate venirci incontro e darci le 36.000 lire al mq, con un certo calcolo volumetrico che io ho qui..." - ma non voglio entrare nel particolare, perché non è questo che vi sto raccontando - ad un certo momento dice: "Io sarei disposto a vendervelo". Allora, mentre stavamo trattando e stavamo concludendo con questa persona, ci siamo dati da fare per sentire un po' gli altri proprietari. Ma quali altri proprietari? Qui, che hanno gli appezzamenti giù grandi. Per esempio, ce n'è uno che ha tutto questo appezzamento, ce ne sono altri che hanno degli appezzamenti di una certa importanza, per cui, se non ci fosse stato il Piano regolatore, questi proprietari che cosa avrebbero potuto fare? Si sarebbero riuniti, forse avrebbero formato un piccolo consorzio e indubbiamente qui sopra avrebbero potuto costruire un qualche cosa.
Noi siamo partiti da questo principio, ci siamo detti: "Ma che razza di tariffa chiedono questi Signori?". Ora, io vi dirò che alcuni di questi proprietari, almeno a quanto mi risulta, non solo non volevano vendere... non solo chiedevano dei prezzi esosi, ma non volevano neanche vendere. Ci hanno chiesto, addirittura, ci hanno chiesto, hanno fatto dire che addirittura arrivavano a 50, 60, 70 mila lire. Io non so se corrisponde al vero e questo consenso che Lei mi dà in questo momento, su un argomento che è veramente interessante per la Città di Aosta e per i denari della Regione, se è vero quanto io Le ripeto... Mi fa piacere, perché arrivati ad un certo momento ci siamo detti: "Ma, indipendentemente dalle 36.000 lire pagate prima, indipendentemente dalle 36.000 lire - che sono anche giuste, io non discuto, non critico questa valutazione, vorrei che questo fosse ben chiaro - ma che cosa fa la Regione?". Ad un certo momento comperiamo quell'altro stabiletto che c'è qui con 36.000 lire al mq, ci troveremo di fronte ad un proprietario che è qui che dice: "Ma io ne chiedo 50, perché io non avevo il vincolo del muro romano, io non ho vincoli di strade, mi affaccerò, con questo lavoro che voi fate in Via Plouves, quasi direttamente su questa nuova arteria, io mi sarei affacciato sulla Via Festaz, ma io vi chiedo almeno 70.000 lire". Si parlava di 70, forse erano 60, ma indipendentemente dalla valutazione, che il Consiglio poi qui giudicherà quando sarà il momento, c'era un altro pericolo. Quale pericolo? Dell'individuo che è vicino a questo qui, che dice: "Io per adesso non vendo". Perché? Perché quando noi lo avremmo comperato a 60.000 lire, io non voglio essere in malafede, perché caso mai non sarei io, ma sarebbe un altro, ma voi vivete tutti i giorni la vita pratica che viviamo noi, io sono sicuro che ne avrebbe chiesti molti di più.
Arrivati a questo punto, che cosa si poteva fare? La Giunta, in tre o quattro sedute - ci sono i documenti, ci sono le prese d'atto, c'è tutto quello che si è da fare - ha detto: "Adesso è l'ora di finirla, perché se noi, ad un certo momento, non interveniamo e non ci serviamo di quelle leggi che noi abbiamo a nostra disposizione per attuare dei lavori di utilità pubblica, naturalmente non sacrificando il proprietario, non andremo mai più avanti, perché arrivati ad un certo momento, se da 36 arriviamo a 50, arriviamo a 70, ditemi voi cosa dobbiamo fare". Quindi non si può risolvere un problema di questa entità andando a comperare pezzettino per pezzettino, quindi bisogna studiare il problema tutti insieme e vedere di risolverlo nel modo più onesto e nel modo più celere possibile.
Che cosa abbiamo ritenuto di fare? Una cosa che avreste fatto voi se foste arrivati a questo punto. Ad un certo momento abbiamo detto: "Se questi proprietari non fossero...", cioè per i proprietari colpiti da vincolo del muro romano, un discorso a parte, perché quello non è un vincolo che è sorto nel 1965, ma per quei proprietari che hanno tutti questi appezzamenti che sono stati vincolati da questo parcheggio nel 1965, ad un certo momento, non si può e la legge non lo consente, di applicare di colpo una legge dell'esproprio.
E allora ci siamo detti: "Nominiamo un nostro geometra che vada a periziare questi vari lotti, che faccia il calcolo per tenere conto della possibilità che avevano questi proprietari di unirsi in consorzio per fare eventualmente una costruzione, se non ci fosse stato il parcheggio" e abbiamo studiato di non... cioè abbiamo deciso di nominare dei nostri geometri. Ad un certo momento, consentiremo, qui avevamo sentito parlare, a torto o a ragione, perché i funzionari della Regione sono perfettamente a posto, perché se così non fosse noi gli daremmo un "dest-riga", come si sente dire, sarebbero richiamati, io non so che cosa, i provvedimenti il Consiglio, la Commissione di disciplina li prenderebbe e ci siamo detti: "Ma, vorremmo vedere un po', una buona volta, se fosse possibile avere una perizia di un geometra che forse sia più pratico nella battaglia di tutti i giorni per l'acquisto di terreni, di terreni che vengono comperati qui ad Aosta, da impresari che devono costruire". Perché io penso che i geometri che vanno a periziare questi terreni, quando si debba costruire, siano più ristretti nelle loro offerte, perché io non è con questo che voglia dire che si buttano via i denari della Regione, ma lo sappiamo, le amministrazioni pubbliche qualche volta, dice: "Va bene". La Regione non è il tecnico, non è l'impresario che deve specularci sopra, che deve viverci sopra, sennò fa fallimento. Ed allora, ad un certo momento, è affiorato il nome di un geometra che gode indubbiamente fama di essere a posto, da tutti noi, io penso, che però, per una volta tanto, abbiamo detto: "Ma vorremmo ancora non cadere in un errore (questo per scrupolo di coscienza), non vorremmo che questo vecchio geometra, che è veramente un galantuomo, si attenesse ancora ai prezzi di una volta e si mettesse magari a delle tariffe che forse non sono abbastanza larghe".
E allora abbiamo fatto una rosa di tre nomi e abbiamo deciso di scegliere un geometra. E uno di questi geometri è stato scelto: è un geometra che lavora sulla piazza di Aosta e, non ho nessun segreto per dirlo, è venuto fuori il Geometra Borbey. Al Geometra Borbey abbiamo detto: "Al più presto possibile"... (interruzione in lontananza) ... Borbey, che è il Sindaco di Charvensod, che ha lo studio in Piazza Narbonne, però io non credo che sia il nome del geometra... perché per noi poteva venire fuori un qualsiasi altro nome, la distinzione doveva essere solo, forse - come ho detto prima - per scrupolo di coscienza, non un geometra troppo vecchio, perché venisse fuori una valutazione che ci potesse lasciare tranquilli... Perizia che noi abbiamo chiesta e che vogliamo al più presto possibile. Naturalmente a questi periti sono affiancati i nostri geometri, perché devono dare tutto quello che ha necessità per vedere. Questa relazione noi l'avremo in mano al più presto e decideremo quello che dobbiamo fare. La decisione, secondo me, verrà presa in Consiglio - oggi, domani, appena possibile - e verrà presa in quale modo? Io credo che con questo sistema noi avremo evitato tutte le critiche, che il proprietario non ci potrà dire: "Mi avete colpito perché c'è una legge dei parcheggi...". Mi sembra che non lo potrà dire, perché noi vogliamo anche dimenticare che il suo terreno è stato preso per la legge dei parcheggi, li vogliamo pagare come se fossero liberi da questo, però ad un certo momento non ci si possa fare una speculazione, come si sta facendo effettivamente. Appena noi avremo questa perizia, i funzionari, che sanno la strada meglio di quello che io ve la possa esporre, ma voi la conoscete: si parlerà del progetto - il progetto c'è - perché si tratterà di attuare il progetto e quando noi avremo chiamato questi signori e avremo offerto loro questo prezzo di perizia, vedremo che cosa faranno... nomineranno una controperizia, faranno quello che è accaduto sempre.
Naturalmente, con questo discorso che abbiamo fatto su Via Plouves, che cosa ne viene fuori? Per riverbero io penso che si passerà poi a discutere di quello della Cattedrale, perché io ritengo che quando domani una valutazione fatta in questo modo, una valutazione equa, avranno la loro valutazione, avranno la valutazione del terzo perito e noi, arrivati ad un certo momento, in Consiglio, dovremo essere tranquilli, perché dovremo pagare questi terreni il loro giusto valore, che non sia la condanna per la disgrazia che hanno avuto questi proprietari di essere sottoposti a parcheggio, ma neanche che ad un certo momento si debba andare oltre certi limiti.
Io penso di non avere altro da aggiungere per il momento e rimango a disposizione vostra.
Manganoni (P.C.I.) - Per le minori entrate, ha detto Colombo, hanno tagliato i lavori pubblici, quindi ci sono... su tutti i capitoli, anche degli altri assessorati... Allora, ci sono state le minori entrate, ieri abbiamo discusso tutto un giorno e Bordon dice che non è vero. Bordon, perché ci fai quelle figure, Bordon!
Però, mentre, per esempio, sono stati tagliati i fondi per i piazzali e i fondi per quella scuola, avete trovato dei fondi: quei 150 milioni non sono mica stati impegnati.
Colombo (P.S.I.) - Non sono stati impegnati, ma non sono neanche stati spesi.
Manganoni (P.C.I.) - Appunto, se non sono stati impegnati, si capisce che non hanno potuto essere spesi, ma se li aveste avuti, li avreste impegnati. Non essendo stati impegnati, naturalmente, non li spendete. È logico, perché non ci sono, non li avete impegnati.
Però, allora, per quei lavori che erano previsti sul piano, lì avete tolto i fondi, però avete trovato i fondi per fare i lavori non previsti sul piano, tipo - e abbiate pazienza se ve lo ripeto sempre - questo famoso giardino dei ragazzi a St. Nicolas, il quale non c'era sul piano... noi chi?... Appunto e allora a te, ai lavori pubblici... (si sente in lontananza la voce di Colombo) ...momento, ma, colpa al turismo, ma è sempre amministrazione regionale, in fondo. Quel piano lì... il giardino dei ragazzi, lassù, non c'è su nessun piano; la scuola c'era, la scuola l'avete tolta e non l'avete fatta, quello invece, che non era previsto su nessun piano, l'avete fatto e che non era assolutamente necessario ed è assolutamente inutile. Questo per dimostrarvi un po' i vostri criteri, prima cosa.
Poi, Colombo, tu hai detto: "Noi, in fatto di fognatura l'anno scorso abbiamo soddisfatto tutte le richieste di una certa entità per cui c'erano i progetti" e io ti ricordo sempre quella della Fabbrica, a Champdepraz, dove c'erano i progetti e non è stata soddisfatta.
Un'altra cosa che per me è grave: mancheranno, sono stati ridotti i fondi per i cantieri di lavoro, cos'è quello che è detto qui?
Colombo (P.S.I.) - È aumentato.
Manganoni (P.C.I.) - Allora, io ho preso nota che nell'articolo 325, va bene, chiuso, se non è stato aumentato, chiuso. Per opere... Un'altra raccomandazione che vi voglio fare è questa: per le opere, piccole opere di riparazione di strade comunali, noi diamo i contributi ai comuni. Non per mancanza di fiducia ai comuni, però bada che i comuni non hanno nessun ufficio, non hanno tecnici, devono dipendere esclusivamente da tecnici così... che costano e che seguono i lavori, alcuni sappiamo come...
L'esperienza da noi fatta nel passato è stata questa: che questi contributi vanno a finire in genere male, non per colpa del Comune, ma perché...
Colombo (P.S.I.) - (... non si capisce...)
Manganoni (P.C.I.) - E se queste opere le faceste eseguire direttamente dall'Assessorato, come facevamo noi, coi vostri tecnici, che hanno una esperienza, che hanno una capacità, voi risparmiereste dei fondi e avreste i lavori fatti meglio. Questo in linea generale, salvo poche e lodevoli eccezioni, ma in genere è così, per questo che io raccomanderei...
Savioz (P.C.I.) - Chiederei di sospendere la seduta. Sono le 13.00.
Montesano (P.S.D.I.) - Accolgo la proposta, cioè... Un attimo, ci sono il Consigliere Savioz e il Consigliere Caveri i quali, se sono brevi... possiamo chiudere...
Savioz (P.C.I.) - No, no, è proprio qui che io sto pensando ad una questione: la questione dei parcheggi, signori, non si risolve mica così, in cinque minuti. Io premetto che non sarò lungo, però ne avrò anche per un momentino, perché c'è da fare alcune precisazioni, c'è da chiarire alcune cose, perciò...
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Savioz, mi lasci dire, quando si è arrivati ad una certa ora, voi, per primi, avete sollecitato la chiusura della sessione del Consiglio, questo è notorio a tutti. Ora, io rivolgo la preghiera di rimando, perché mi è stato detto da parecchi Consiglieri, cioè, su questo argomento si sia un po' concisi per poter arrivare...
Savioz (P.C.I.) - No, facciamo in questo modo, io voglio fare questa proposta: piantiamola, riprendiamo al pomeriggio. ...Va bene, andiamo, riprendiamo al pomeriggio. Insomma, non si può andare avanti così...
Montesano (P.S.D.I.) - Vorrei sentire il Consiglio, perché io non sono altro... non vorrei che si ricominciasse dalla "A". Allora, rimangono iscritti a parlare il Consigliere Savioz e il Consigliere Caveri.
Allora la seduta è sospesa e aggiornata alle ore sedici.
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La seduta termina alle ore 13,41.