Oggetto del Consiglio n. 294 del 11 novembre 1967 - Resoconto
OGGETTO N. 294/67 - Approvazione, in via di massima, di un programma di opere e di attrezzature turistiche nel Comune di St. Vincent.
Balestri (P.S.I.) - Proposte di massima per la realizzazione di un programma di investimenti in attrezzature turistiche nel Comune di St. Vincent.
Premesso che le aumentate esigenze del turismo nazionale ed internazionale pongono, in linea generale, condizioni ricettive e strutturali di fronte alle quali le già esistenti in Valle d'Aosta e in St. Vincent in particolare, sono da considerare insufficienti se paragonate a quelle di analoghi comprensori turistici italiani e stranieri.
Premesso, inoltre, che la Valle d'Aosta con l'apertura dei trafori si è collocata su direttrici europee di grande traffico e nello stesso tempo è stata messa in forma immediata in termini di paragone con le località analoghe di oltralpe, si deduce che St. Vincent, quale punto chiave dell'economia della Regione, si è venuto a trovare in una situazione di disagio maggiormente accentuato dalla fama acquisita, che non è assolutamente proporzionale agli impianti ed attrezzature di cui dispone attualmente.
Poiché ciò prelude, così restando le cose, a che la stasi già in atto si trasformi in una progressiva flessione degli aspetti produttivi di St. Vincent che, per gli effetti della Casa da gioco interessano tutta l'economia regionale, è urgentissimo che questo centro - tenuto conto anche degli impegni contrattuali assunti dalla SITAV in base al capitolato - si qualifichi, effettivamente, quale polo di attrazione turistico-mondana-termale rendendo nel contempo tutte le funzioni di radiazione nella Valle conseguenti a tale qualificazione e caratterizzazione.
Gli immediati provvedimenti per consentire a St. Vincent di raggiungere un livello competitivo con altre stazioni oggi molto più attrezzate comportano investimenti in attrezzature turistiche indispensabili al rilancio del Casinò, inteso quale fonte di ingenti introiti diretti per l'Amministrazione regionale, oltre che promotore di redditi derivati.
Gli indici statistici degli introiti della Casa da gioco dimostrano inequivocabilmente la veridicità di tale assenso e l'urgenza, anzi l'immediatezza degli interventi che vengono sollecitati, su conforme parere del Comitato Tecnico consultivo per la programmazione regionale.
Infatti dall'apertura del Casinò gli incassi aumentarono progressivamente fino a raggiungere un livello costante, che rimase tale per alcuni anni e a tutto il 31 marzo del 1957.
Successivamente, con la costruzione del nuovo edificio più rispondente alle esigenze di allora, ed unicamente destinato a sede della Casa da gioco, gli introiti ripresero ad aumentare portandosi alla quota eccezionale di 5 miliardi 10 milioni nel 1963 e stabilizzandosi quindi attorno ai 4 miliardi.
Cifra che non si è modificata sensibilmente negli ultimi anni, confermando che si è raggiunto il punto limite di sfruttamento delle attrezzature esistenti.
Ora, per superare questo punto morto, è necessario rinnovare ed ampliare detta attrezzatura.
A tale scopo, e nel quadro del programma di sviluppo regionale redatto dalla SORIS si ritenne opportuno far approfondire lo studio relativo alla possibilità di incremento di St. Vincent, in funzione anche degli impegni assunti dalla SITAV in base al capitolato.
Lo studio SORIS, tenuto conto degli impegni contrattuali SITAV, comportano l'ampliamento del Casinò, la costruzione di un albergo di 200 letti e l'alternativa fra la costruzione di un impianto di risalita al Monte Zerbion e la realizzazione di opere corrispondenti e sostitutive, ha ritenuto di maggiore attuale interesse attuale la scelta della seconda soluzione.
Infatti, a prescindere che l'impianto funiviario non presenterebbe possibilità di successo sia sotto il profilo sciistico per lo scarso e breve innevamento, sia sotto il profilo economico, in quanto tale funivia servirebbe solo ad assicurare agli sciatori il raggiungimento della base dei campi di neve - che nelle altre stazioni è possibile raggiungere con la strada - non riuscirebbe comunque a qualificare St. Vincent come centro di sport invernali.
Inoltre, il tentativo di trasformare St. Vincent in stazione sciistica, concorrenziale a quelle già esistenti, o in via di affermazione, potrebbe creare solo un inutile danno e precluderebbe la possibilità, per indisponibilità finanziaria, di costruzione di quelle attrezzature turistiche di cui St. Vincent, in questo momento ha maggiore bisogno, in relazione al ruolo che è destinato a svolgere quale centro qualificato di fondo Valle, nel contesto dello sviluppo turistico regionale.
In base a quanto prospettato, la SORIS è giunta alla conclusione che è opportuno accantonare al momento la progettata funivia al Monte Zerbion per potenziare invece le attrezzature più congeniali alla St. Vincent di oggi.
Tesi approvata, dopo attento esame, dalla Giunta regionale.
Si ritiene quindi necessario, in questo momento, realizzare il piano completo prospettato dalla SORIS in accordo con la SITAV e con la collaborazione del Comune di St. Vincent, che prevede, oltre all'ampliamento del Casinò e alla costruzione di un albergo, la indilazionabile costruzione di un nuovo campo di tiro a volo - quello attuale non potrà più essere usato non appena inizieranno i lavori della circonvallazione sud - e di una piscina coperta, di un campo di golf, di un cinema-teatro, di campi di tennis, di sale di intrattenimenti, di svaghi per bambini, di parcheggi, il tutto inquadrato tra vaste zone verdi.
L'attuazione di tale programma comporta per la SITAV una spesa complessiva di 2 miliardi 100 milioni. Per la Regione una spesa prevista in 749 milioni, mentre al Comune di St. Vincent faranno carico le normali spese di competenza municipale.
Va inoltre evidenziato l'aspetto sociale dell'imponente realizzazione in quanto un complesso del genere, agli effetti produttivi diretti ed indiretti, aggiunge quelli di assorbimento di mano d'opera per la fase della costruzione e della successiva gestione.
Si propone, pertanto, che il Consiglio regionale approvi nel suo complesso il programma degli investimenti di cui allo studio SORIS con la scelta delle opere sostitutive agli impianti di risalita sul Monte Zerbion.
Caveri (U.V.) - Nous aurions préféré que Monsieur Balestri laisse à Monsieur Bogoni de prononcer "San" Vincent, comme Assesseur régional de la Vallée d'Aoste il devrait au moins dire Saint Vincent; je ne sais pas comment il l'a prononcé, s'il a prononcé la parole de Zerbiòn, maintenant un tas de gens disent, des personnes disent Zérbion, ce n'est rien du tout Zérbion, c'est Zerbiòn, comme ce n'est pas l'Évançon c'est l'Évançòn, ainsi de suite.
Nous avons lu cette pauvre monographie que vous avez joint à cette proposition, pauvre monographie qui se résout dans le blablabla du langage, pseudo-scientifique fait de néologisme, mais qui a bien peu de concret. Il y a peu dans cette monographie, il y a deux affirmations sérieuses, tout le restes c'est du blablabla.
En tout cas dans cette monographie il y a quelque chose qui nous amuse, parce que, à un certain moment on dit "appare indispensabile la costruzione..."
Montesano (P.S.D.I.) - Vuole riferire la pagina per favore?
Caveri (U.V.) - "...appare indispensabile la costruzione di: n. 1) salone delle feste annesso alla Casa da gioco, più ampio e qualitativamente più adeguato dell'attuale. 2) un nuovo albergo, transalbergo, dotato di 100 camere, tutte con telefono e bagno o doccia, e di 200 posti letto al fine di migliorare il livello qualitativo e aumentare contemporaneamente la capacità ricettiva di St. Vincent".
Or, nous disons, cette affirmation se résout dans la découverte de l'Amérique, parce que depuis le 1965, c'est-à-dire, depuis le 12 juillet du 1965, ou quelque jour après, cela est écrit dans la proposition que nous avons soumise alors au Conseil régional, et cela a été écrit dans le contrat, parce que le contrat prévoit justement la construction de la part de la Société SITAV, à ses frais, et dans l'intérêt, et en propriété de la Région, de nouveau locaux, on dit "di nuovi locali" dans le contrat "e opere destinate ad ampliare la Casa da gioco, a potenziare il complesso turistico, ecc. ecc." On prévoyait une dépense de 600 millions et on établissait comme terme le 31 décembre 1970.
À la lettre b) on prévoyait la construction d'un hôtel, de 2e catégorie, de 200 lits, selon un projet qui aurait dû être approuvé par la Région, et le terme pour la construction de cet hôtel avait été fixé pour le 31 décembre 1967.
Et puis il y avait, était prévue, il était prévu le téléphérique du Zerbion, et on avait établi un terme pour le 31 décembre 1973.
"... a mezzo costruzione da parte della società SITAV, a mezzo di società nella stessa collegate, di una funivia e di impianti di risalita per la valorizzazione turistica del Monte Zerbion, oppure, in seguito ad accordo tra il Consiglio regionale, e la Società SITAV, di opere corrispondenti e sostitutive ai fini del potenziamento turistico di St. Vincent", de manière que nous reconnaissons qu'effectivement dans le contrat on prévoyait une alternative.
Mais arrivés à ce point je termine par une question que je pose à l'Assesseur au tourisme, et je me réserve de prendre encore la parole quand l'Assesseur au tourisme aura répondu à cette question.
Alors, à la lettre b) du contrat, on prévoit la construction à St. Vincent d'un hôtel de 200 lits, et on avait fixé le terme du 31 décembre 1967; aujourd'hui, sauf erreur c'est le 11 novembre 1967, mais de l'hôtel de 200 lits de St. Vincent il n'y a pas même l'ombre; et alors nous voudrions savoir pourquoi nous sommes arrivés à l'échéance du terme et la SITAV n'a pas respecté les engagements qu'elle avait pris; nous ne savons pas s'il y a des raisons, s'il y a des justifications de la part de la Société, nous serions contents d'entendre de la voix de l'Assesseur Balestri, qui, en ce moment est en train de recevoir les soffiate des personnes les plus qualifiées de la Junte, et nous savons que Monsieur Bordon, entre autre, est le souffleur officiel de ses collègues, et bien nous pensons que Monsieur Balestri fera trésor de ces suggestions, et je regrette de ne pas être plus près de Monsieur Balestri, parce que peut-être, je pourrais souffler moi aussi quelques petits conseils à Monsieur Balestri.
Casetta (P.C.I.) - Molto brevemente, alcune considerazioni di ordine generale. Vorrei chiedere alla Giunta, - poiché nella relazione è venuto fuori che "si ritiene opportuno far approfondire gli studi dalla SORIS" - chi ha ordinato quindi lo studio alla SORIS e quanto è costato questo studio approfondito.
Volevo poi rilevare che il Comitato Tecnico Regionale per la programmazione ha fatto un grande sforzo analitico per arricchire questa documentazione, per presentarla al Consiglio in un modo veramente serio.
Io sono d'accordo con le considerazioni che ha già fatto l'Avv. Caveri tant'è che mi ero scritto brevi appunti, non per malignità, che questa relazione poteva averla fatta benissimo Balestri.
È il suo tipo classico di relazione questo. E non so se la SORIS abbia assunto Balestri come consulente, in questo caso... ma poi ho dovuto ricredermi perché la relazione che ci ha letto Balestri...(voce). L'ha fatta la SORIS? E allora non capisco più chi dei due abbia fatto la prima o la seconda.
Se è discutibile e se è opinabile, la scelta delle opere, la priorità, la qualità di queste opere, contenute in questo piano - poiché nessuno mette in dubbio, credo, la necessità di certe opere - non è discutibile il piano, per il tipo di relazione, per la spesa prevista per le opere.
Voglio far rilevare solamente uno dei casi, ad esempio. A pag. 15 questa relazione dice: "Prima indicazione di massima del valore degli investimenti da attrezzature turistiche nel Comune di St. Vincent". Ma, poi, per mettere subito le mani in avanti, si dice "saranno fornite indicazioni di massima circa il prevedibile valore degli investimenti per la realizzazione delle attrezzature turistiche elencate nel precedente paragrafo".
Ora è chiaro che questo piano è molto scarso.
Volete solo notare una incongruenza? Fra i punti 6 e 7 a pag. 16 c'è la costruzione di un cinema teatro con annessa zona di ritrovo, che è una grande opera, e avrebbe solamente il costo di 235 milioni nei confronti della costruzione di 4 campi di tennis che costerebbero 150 milioni.
Io non so, se mettiamo la sabbia d'oro dentro i tennis e facciamo il cinema-teatro di carta pesta. Questa è un po' la proporzione delle due opere.
Ora, sulla base di un documento di questo tipo io credo che, a prescindere poi dagli aspetti contrattuali che esamineremo dopo, che avremo tutto il tempo ancora di approfondire, mi sono permesso solo di far presente queste prime incongruenze.
Manganoni (P.C.I.) - L'on. Caveri ha citato alcune scadenze del contratto circa le opere che la SITAV doveva eseguire. Però, siccome io non le ho afferrate tutte, pregherei l'Assessore di volercele dire per il fatto che io non me le ricordo, cioè: per quale data dovevano avere inizio o dovevano essere ultimati i lavori di ampliamento della sala delle feste - mi pare -, per quale data l'albergo, per quale data le altre opere.
Bionaz (D.C.) - L'albergo alla fine di quest'anno, il salone alla fine del '70 e la funivia alla fine del '73.
Manganoni (P.C.I.) - Dunque, l'albergo alla fine di quest'anno. Quindi la fine di quest'anno è tra un mese e mezzo e quindi la prima data non è stata rispettata e qui chiederei all'Assessore interessato le ragioni per cui questa prima data non è stata rispettata e quando si intende iniziare questi lavori.
In secondo luogo un impegno che almeno le altre date, quelle successive, vengano rispettate.
Poi, qui c'era un fatto che volevo accennare, su queste opere.
Mi pare, - adesso non so se l'accordo contiene già qualcosa, io ne avevo già accennato in sede di Giunta - che gli appalti che l'aggiudicazione di questi lavori avvenga in base ad appalti a licitazione privata; che tutti questi lavori vengano eseguiti dalla SITAV.
(voce) Appunto, li fa lei, però noi dobbiamo controllarne il costo e l'esecuzione perché questi fondi che la SITAV deve spendere hanno una contropartita e quindi la Regione è giusto che sorvegli e che si accerti innanzitutto come le opere vengono eseguite, in secondo luogo se effettivamente quelle cifre previste vengono spese.
Allora chiedo questo: 1) naturalmente i progetti dovranno essere esaminati dalla Giunta, questo va da sé; 2) che le aggiudicazioni si facciano con licitazione privata, che vengano invitate tutte le imprese - parlo di quelle locali (se vogliono invitarne di quelle fuori Valle le invitino pure, ma almeno quelle locali vangano invitate, tutte quelle che hanno la capacità di farle, e ne abbiamo); 3) che vengano invitate tutte quelle che hanno la capacità di farle, - perché si capisce che una piccola impresa per la costruzione di strade non si trova in condizioni di costruire un albergo, questo è logico; 4) che l'Ufficio Tecnico Regionale partecipi a questi appalti, agli inviti ecc.
Dunque: licitazione privata con invito di tutte le imprese locali (ne invitino anche di quelle fuori Valle) ma almeno, di tutte quelle locali che ne hanno capacità, e io penso che questa capacità tecnica, ecc., di esecuzione di queste opere, l'Assessorato è in condizione di stabilirlo perché ha tutto l'elenco delle imprese, conosce perfettamente le imprese.
Naturalmente che i progetti vengano approvati dalla Giunta - mi pare che questo c'è già nel regolamento - e che ne venga informato anche il Consiglio, che il Consiglio abbia possibilità di prendere visione di questi progetti.
Che le operazioni di appalto, di invito delle imprese, di apertura delle buste di aggiudicazione ecc., avvengano in presenza di un funzionario dell'Ufficio tecnico regionale. Anche la diramazione degli inviti, insomma tutte le operazioni di appalto, di aggiudicazione.
Che nell'esecuzione dei lavori il direttore dei lavori venga nominato di comune accordo fra SITAV e Amministrazione regionale e che l'Ufficio tecnico regionale abbia la possibilità, il diritto di accesso in qualsiasi momento sui cantieri e anche di sorveglianza.
E, sia chiaro, questo io ve lo dico per una triste esperienza che la Regione ha dovuto fare quando nel 1959 siamo entrati alla Regione, nella costruzione della Fonte, del nuovo edificio della Fonte, vi era un tale caos di esecuzione, di contabilità. L'Ufficio tecnico regionale era stato completamente estromesso. Abbiamo dovuto sospendere i lavori, nominare un collaudatore provvisorio per fare il punto sulla situazione perché nessuno ne capiva niente.
Quindi, dopo questa triste esperienza, ed erano soldi della Regione, intendiamoci, dopo questa triste esperienza bisognerebbe evitare che questo si ripeta.
È vero che questi son soldi della SITAV però son soldi che la SITAV deve spendere per conto della Regione, in parte, in parte per conto della Regione, e li deve spendere, come ho detto prima, per quel tale accordo.
Quindi, possibilità di accesso e di sorveglianza e di controllo da parte dell'Ufficio tecnico.
Poi, qui, voi avete stanziato - dall'elencazione dell'Assessore Balestri si parla, se ho ben capito, di due miliardi della SITAV e di 700 milioni della Regione.
Ora io vorrei questa spiegazione, può darsi che mi sia scordato, ma sull'accordo, su quell'accordo si prevedono solamente... si prevede il pagamento di queste opere, mi pare, totalmente da parte della SITAV, mi pare.
Allora come mai qui si parla invece di altri 700 milioni della Regione?
Io vi direi: innanzitutto cominciamo a spendere questi 2 miliardi della SITAV. Particolarmente se siamo orientati a destinare quel miliardo - o qualcosa del genere - che deve andare per la funivia, e se non si costruisce la funivia, con questi fondi rilevanti se ne possono fare delle opere a St. Vincent.
Ed allora cominciamo a spendere questi due miliardi della SITAV; quando saranno spesi quelli, se ne necessitano altri, ed allora stanzieremo i fondi nostri, della Regione.
Perché, vedete, qui a pag. 4 della relazione si dice: "per quanto le iniziative in questo senso debbano essere rivolte a distribuire i turisti nell'intero bacino della Valle d'Aosta", cioè, in questa relazione si dice quanto ieri ho avuto occasione di sostenere - e voglio ribadire oggi - se noi vogliano distribuire i turisti nell'intero bacino della Valle d'Aosta è necessario che destiniamo dei fondi per l'attrezzatura turistica nell'intero fondo della Valle d'Aosta e non solo a St. Vincent, Breuil, Courmayeur o Pré St. Didier.
Perché qui ricadiamo sempre in quell'errore di destinare tutti i fondi destinati allo sviluppo turistico - e sommandoli in diversi anni, si tratta di miliardi - sempre agli stessi punti.
Naturalmente con danno per gli altri paesi, per le altre zone della Regione dove non si destina assolutamente niente. Non solo, ma, in certi Comuni nostri - voi potete dire che io vi ripeto sempre le stesse cose, ma io potrei cambiarle, le cose, variando le zone, variando di Comuni, perché sono tanti i Comuni dimenticati - noi abbiamo delle zone che turisticamente possono raggiungere un notevole sviluppo per il turismo popolare, non per il turismo di classe, non per il turismo dei miliardari, ma noi dobbiamo curare anche quello, non solamente il turismo per i miliardari. Ebbene, abbiamo delle zone dove non ci sono neanche le fognature, altro che attrezzature turistiche!
E noi pensiamo di poter sviluppare delle zone, dal punto di vista turistico, quando mancano persino le fognature? Penso di no.
Ed allora, qui, non è un pallino mio, perché, in questo piano di programmazione - chiamiamolo un po' come vogliamo - veramente dai miei colleghi è stato definito in altri termini, forse più appropriati dei miei - però qui si parla dell'intero bacino della Valle d'Aosta che voi continuate a dimenticarvi.
Parlo delle attrezzature turistiche.
Ed allora, io vi invito a riflettere su questo, non solo a riflettere, ma anche a prendere dei provvedimenti, in modo che l'intero bacino della Valle d'Aosta abbia la possibilità di sviluppo turistico.
E che questo non sia limitato, sempre, a quei 3 o 4 paesi che turisticamente sono sviluppati e già delle attrezzature ne hanno.
Con questo, io non dico di non costruite ulteriori attrezzature. Costruitele pure anche in questi 3 o 4 Comuni, ma costruitele anche in altri Comuni e non solamente sempre in quelli!
Sempre nella pag. 4, qui sotto, parla di "problemi di St. Vincent come stazione turistica-termale".
Siamo obiettivi: St. Vincent ha tutte le caratteristiche, la Fonte, ha il Casinò che è un punto di attrazione notevole per i turisti o per i giocatori - ad ogni modo chiamiamoli come vogliamo, è sempre gente che viene in Valle d'Aosta - però, dal punto di vista di "stazione invernale" stiamo con i piedi per terra: potrebbe diventare una stazione turistica invernale, ma a condizione che o si importi tutti gli inverni un certo quantitativo di neve per stenderlo sulla collina, o se no, o si sposta il sole o si sposta la collina di St. Vincent portandola dall'/endret/ all'/envers/.
Allora sì vi si potrà praticare lo sci. Ma nella situazione attuale, siamo obiettivi, non è che St. Vincent abbia delle possibilità di diventare una stazione invernale, tenuto anche conto dei capricci del tempo; in certi inverni arriva un quantitativo di neve, in certi inverni non c'è neve neanche all'/envers/, cioè a mezzanotte; immaginiamoci a mezzogiorno, in una zona soleggiata come St. Vincent!
Ora, io non entro in merito alle opere proposte perché penso che di questo se ne discuterà e mi riservo di entrare allora. Però voglio ancora far osservare un fatto e vi prego di vedere questa relazione alla pag. 18.
Ieri o avanti ieri, in sede di discussione di bilancio, quando noi abbiamo fatto osservare che, come dipendenti della Regione, al Casinò si continuava ad aumentare e ad aumentarli e ne chiedevamo la giustificazione - diceva Bordon: eh, perché in questi ultimi anni il numero delle entrate al Casinò è aumentato, è enormemente aumentato.
Ecco qui, questi sono i dati. E i dati quali sono? Che dal 1963 al 1966 le entrate, grosso modo, non hanno variato. Numero di ingressi - il numero di ingressi significa, io penso, se io capisco l'italiano, che voglia dire il numero delle persone che entrano al Casinò, non delle persone che vanno a spasso per le strade di St. Vincent.
Ora, il numero degli ingressi, cioè delle persone - Bordon ha detto: "l'afflusso nelle sale è enormemente aumentato", questo ha detto. Ed io penso che, come afflusso si debba intendere il numero degli ingressi, questo se non sbaglio.
Ed allora qual è il numero degli ingressi, cioè l'afflusso? Dai 248mila nel 1963, 255 del 1964, 247 nel 1965 e 250 nel 1966; cioè il numero degli afflussi non è aumentato. Ci aggiriamo sempre sui 250 mila.
Ed allora Bordon perché devi sempre raccontare delle balle? Che poi noi sempre ti smentiamo con i dati, con le cifre. Cifre che ci fornite voi.
Vedi, tu mi dai l'impressione di certe comari, le quali se non raccontano delle bugie non possono parlare, devono parlare e raccontare delle bugie. Ma sii obiettivo perché poi ti smentiamo, e che figura ci fai?
È vero che /t'has üna at cule face!/ è vero. Però non ci fai certamente bella figura quando noi con i dati smentiamo poi le tue fanfaronate!
Andrione (U.V.) - Je crois que, d'une façon très générale, une première remarque qui s'impose et qui, à mon sens, a une importance primaire dans cette question c'est de constater que le type d'œuvres qu'on vient de proposer risque d'aggraver une situation de fait dans laquelle nous nous sommes trouvés: c'est-à-dire que la propriété régionale du Casino soit complètement entourée par la propriété de la Société concessionnaire.
C'est-à-dire, nous nous trouvons dans une situation dans laquelle d'ici à dix ans, même un peu avant parce que, en réalité les choses commencent toujours avant l'échéance, d'ici à 8 ans, quand un quelque sous-lieutenant de vaisseau ou capitaine de frégate comme nous avons vu le 12 juillet du 1965 viendra par hasard nous proposer de reprendre la concession du Casino, la Junte régionale de ce moment-là se trouvera pratiquement dans l'impossibilité d'arriver à une adjudication parce que tout ce qui entoure le Casino appartient déjà à la société Concessionnaire.
Or, ce problème, c'est-à-dire le problème de conserver dans la mesure du possible la liberté de choix de l'Administration régionale doit être le premier problème de ce Conseil. Il est évidant que nous, jusqu'à maintenant nous avons été satisfaits par la Société concessionnaire et l'augmentation des recettes en est une preuve, non seulement, vis-à-vis d'autres Casinos on a démontré qu'on sait faire, mais nous savons très bien que le temps passe et il y a un des mouvements qui est fatal et par conséquent nous ne savons pas, nous ne pouvons pas savoir quel est l'avenir.
Nous avons le devoir en tant qu'administrateurs de nous préoccuper de cette liberté d'action, de cette liberté de choix qui doit être la première chose pour l'Administration régionale, et alors, même si je comprends qu'il est très délicat de faire paraître en public, même des choix très génériques, parce que à ce moment-là s'il y a quelqu'un qui est propriétaire d'un terrain et qui attend que des gens aussi riches que la SITAV, ou que la Région s'intéresse à son terrain, les prix montent aux étoiles, cela je le comprends, cependant, en ligne de principe, dans toute cette matière il faut le plus possible que les terrains appartiennent à la Région, il faut que dans la mesure la plus grande possible s'il y a des sacrifices financiers à faire, dans cette matière, il faut que la propriété, c'est-à-dire la liberté de choix, en d'autres termes, soit réservée à l'Administration régionale. Sans le respect d'un principe de ce genre, en réalité aujourd'hui nous ne discuterions pas de l'application d'un contrat mais nous finirions pour choisir pour un avenir très long et d'une façon qui pourrait être lourde pour l'Administration régionale. Moi je fais cette recommandation vraiment à fond, parce que c'est un point, et je crois que c'est le premier point capital de cette question.
Savioz (P.C.I.) - Io chiedo scusa, innanzitutto, perché sono arrivato in ritardo per dei motivi di famiglia, e quindi non ho potuto sentire fino adesso l'esposto.
Vorrei solo sapere se quelle trattative che avevamo iniziato con la direzione del Casinò, per la ricerca di un terreno adatto per la sistemazione del tiro a segno, anzi tiro a volo - si parlava anzi di due - il comprensorio avrebbe dovuto risolvere determinati problemi che sono carenti a St. Vincent, vedi il tiro a volo, vedi il tennis, vedi il gioco delle bocce, vedi il ristorante, vedi alcune cose; ed erano stati fatti due o tre sopralluoghi assieme a tecnici del Casinò per vedere di comperare un grande comprensorio nella collina di St. Vincent e lì si sarebbero potute fare tutte queste opere ed avere una possibilità di sviluppo senza gravare sul centro di St. Vincent e l'idea, in linea di massima, era questa: la Regione avrebbe dovuto accollarsi la spesa per l'acquisto dei terreni, mentre invece da parte del Casinò sarebbe stato compreso tutto questo importo di opere, ecc. ecc. che poi sarebbero rimaste di proprietà regionale.
Questo, grosso modo, era l'accordo che era stato envisagé con la direzione del Casinò.
Nell'ufficio del Turismo c'è una mappa e ci sono indicati su questa mappa i terreni che sarebbero stati interessati con già, in linea di massima, la dislocazione delle varie opere da eseguirsi, e i terreni grosso modo sono a fianco della frazione di Moron dal lato ponente.
Questa, mi sembra, che sia una cosa da non lasciarsi cadere. Non è che sia stato deciso di fare, però era stato portato molto avanti ed eravamo tutti su questa linea, in linea di principio, di risolvere i problemi in quel modo. Perché non va dimenticato che il centro di St. Vincent non lo si può caricare ancora molto di opere pubbliche perché, purtroppo, è già molto chiuso, il verde quasi scomparso, e via di questo passo qui.
Inoltre, per determinate attività, è meglio che siano fuori della zona di St. Vincent, senza calcolare che poi avremo valorizzato anche la collina, proprio dal punto di vista turistico, per gli annessi e connessi che verrebbero fuori con tutto questo impianto. E, da tenersi in ultima considerazione, il fatto che i terreni in quella zona verrebbero a costare di gran lunga meno di quello che costano nel centro di St. Vincent.
Questa era l'impostazione che avevamo dato a questo problema. Poi, non so se il mio successore ha continuato su questa strada, se è stato fatto qualcosa.
Balestri (P.S.I.) - Perché è stato fatto fare questo studio: sono delle proposte di massima e proprio per questa ragione ecco perché anche i termini sono andati oltre quelle che potevano essere le previsioni, perché, prima di tutto, dobbiamo avere dal Consiglio, su uno studio di massima, una indicazione di cosa fare sia da una parte che dall'altra.
E poi c'è una questione principale. Ad un certo momento, per inquadrare veramente tutte queste opere - e lì rientra anche il discorso di Savioz - sì, sono stati continuati questi contatti attraverso i tecnici del Comune, tanto per non svelarci noi come Regione, ma credo che i contatti siano su quei terreni a cui alludi tu, e credo che ci siano già stati dei mezzi concordati.
Prima però dovevamo decidere su che piano indirizzarci. Ma quello che è il fatto principale, ad un certo momento, è la dislocazione di tutti questi impianti. Lì ci vuole un piano urbanistico.
Ecco la necessità di dire l'albergo andrà fatto lì, la piscina andrà fatta di là, questo andrà fatto così e ci sarà uno studio urbanistico che ci indica tutte queste cose, perché altrimenti, se no, si va avanti sempre sui soliti principi di dire: facciamo un albergo, facciamo una piscina, poi ci accorgiamo che nel panorama generale di St. Vincent tutta questa cosa non ha quella armonia che dovrebbe avere, come almeno uno studio tecnico dovrebbe dare.
Ecco perché, ad un certo momento, appena possibile, abbiamo portato queste proposte di massima per sapere su che terreno muoverci.
Voi dimenticate che, appunto, prima ci deve essere un parere del Consiglio che decida: funivia o altre attrezzature; ed allora noi avremo la possibilità di partire già decisamente. Manganoni, stai tranquillo che tutti quelli che sono gli impegni del capitolato saranno rispettati, non entra in questa discussione qui. Quelli che sono gli impegni del capitolato sulla normalità, su come saranno fatti gli appalti, su tutte queste cose, saranno rispettati.
Gli ingressi, no, effettivamente sono aumentati perché sono in parte scomparsi i giocatori di qualità e aumentato il numero; quindi, specialmente quest'anno si è notato che in certe serate l'affollamento è tale che non consente di più.
Voi sapete che sono stati ripristinati anche gli impianti di aerazione, con tutto ciò in certe serate, oltre un certo limite, oltre le 800-900, ancora c'è difficoltà e, in certe serate, sono stati registrati fino a 1200 presenti nelle sale.
Tiro a volo: ci stiamo muovendo in quel terreno lì, ma prima dobbiamo sapere. E anche questo, non tutti questi impianti quando saranno decisi; per esempio si veda il golf. Il golf naturalmente non viene fatto a St. Vincent, va fatto nelle adiacenze di St. Vincent dove ci saranno dei terreni che permetteranno quella possibilità lì. Quindi altri comuni saranno certamente interessati a questo piano di sviluppo. Non è che sia un piano di sviluppo turistico che sia isolato e che si faccia tutto per St. Vincent. Questo è una cosa che riguarda il comprensorio di St. Vincent. E su questo piano ci muoveremo anche per altre zone.
Fillietroz (U.V.) - Io vedo, qui nella relazione, che dice "in base agli studi eseguiti, la costruzione degli impianti di risalita nella zona del Monte Zerbion non presenterebbe reali possibilità di successo sia sotto il profilo sciistico, sia sotto quello finanziario".
Ora, il contratto prevedeva: costruzione da parte della Soc. SITAV, a mezzo di società collegata, di una funivia "e di impianti di risalita per la valorizzazione turistica del Monte Zerbion". Quindi si trattava di costituire, ex novo, una stazione sciistica invernale nell'ampia conca del Monte Zerbion, che viene sino ad Antey St. André, che viene sino alla Magdeleine, fino a Promiod.
Si trattava di costituire tutti questi impianti che servissero ad avere lassù una stazione invernale che, naturalmente, era la stazione invernale di St. Vincent - come Pila è di Aosta, perché Pila fosse lontana, dislocata lontana da Aosta potrebbe essere una zona come è la Valle del Fallère, oppure un'altra valle, perché ci sono bellissime zone, oppure la Clavalité che, per sciare ecc., come sviluppo sarebbero potenzialmente delle zone che potrebbero diventare delle grandi stazioni sciistiche, solo che bisogna fare gli impianti, bisogna valorizzarle. Ora qui, non è vero che - adesso non so chi è che ha fatto questa consulenza sciistica, io vorrei poi sapere chi è che ha fatto questa consulenza - lì è una zona bellissima.
Io chiederei un'altra consulenza, chiederei di nominare una Commissione, se lì non è una zona di sviluppo.
Dopo la guerra, in Valle d'Aosta, non sono sorte delle grandi stazioni. Noi vediamo un Verbier, un Courchevel, dopo la guerra, in Valle d'Aosta non son sorte. Lì son sorte ex novo, dal nulla quasi.
Naturalmente bisogna fare gli impianti. Difatti il contratto prevedeva non solo la costruzione della funivia, ma dei mezzi di risalita per la valorizzazione di tutta la conca. E qui la funivia non è detto che debba arrivare in cima allo Zerbion. La funivia dovrebbe arrivare, a mio parere, io non sono un tecnico, ad ogni modo, sul costone dell'Alpe Francou, a circa un'ora di strada dallo Zerbion, perché in cima allo Zerbion non c'è spazio sufficiente perché lì è una cima, non c'è un pianoro, ma lì, dal costone dell'Alpe Francou, di St. Vincent, passando verso La Nouva, andando verso il Tantanè e verso La Magdeleine è una conca magnifica di pascoli, dove la neve per di più sussiste abbastanza, permane sino al mese di aprile perché è una zona, da Francou a La Nouva, dove c'è anche quel rifugio d'Entrèves, in quella zona la neve permane proprio a lungo, sino al mese di aprile, perché è un po' esposto all'ombra, è esposto a nord.
Quindi, il fatto che sciisticamente non si presenti bene, non è vero, quello non è assolutamente vero. Io chiederei proprio la nomina di una Commissione.
Poi, per di più, noi siamo lì, a cavallo con la Valle di Ayas. Dal Col Portola si arriva ad Antagnod. Ora quei famosi caroselli che si intende costruire, che dovrebbero essere gli impianti futuri per lo sviluppo del turismo invernale, che partirebbero dal Breuil, verrebbero a Cheney, da Cheney a Chamois e da Chamois a La Magdeleine, mancherebbe un anello se non si valorizzasse la conca dello Zerbion.
Quindi a me pare molto strano che si dica in questa relazione che non c'è l'interesse sciistico.
E quello finanziario? Quello finanziario è sempre discutibile. Naturalmente per iniziare ex novo una stazione sciistica bisogna avere dei capitali, quello è logico.
Quando han fatto la funivia del Breuil, la funivia del Plateau, nel 1935, effettivamente non si prevedeva magari lo sviluppo che c'è adesso. E, non so, adesso forse il capitale è tutto pagato, ormai hanno gli utili, ma allora han dovuto anticipare.
Un'altra cosa vorrei ancora dire. Tutto quel piano di valorizzazione di St. Vincent, fatto dalla SORIS, effettivamente un piano di valorizzazione di una stazione importante turistica come St. Vincent, è lo stesso piano che ha anche Courmayeur.
Courmayeur deve fare e piscine, e campi da golf, tiro a volo, ecc. È lo stesso piano di cui io sento parlare per il Comune di Courmayeur.
Quindi, qui, nella scelta, bisogna vedere.
Ora si potrebbe sviluppare parallelamente Courmayeur e St. Vincent lasciando a parte, cioè parallelamente nelle attrezzature destinate in piano e sviluppando invece la stazione invernale.
Perché, come dico, la stazione invernale di Aosta è Pila. Ora quella di St. Vincent potrebbe essere benissimo, per la stagione invernale, per gli alberghi di St. Vincent, avere una stazione invernale, una funivia che colleghi, dicevo, la Cresta di Francou con St. Vincent sarebbe un vantaggio enorme, effettivamente, per lo sviluppo d St. Vincent, per fare le due stagioni. Le due stagioni non le fanno a St. Vincent, perché? Perché non c'è la stazione invernale dello Zerbion.
Caveri (U.V.) - C'est avec beaucoup de regret que je constate que Monsieur Balestri n'a pas répondu à ma question.
Je ne sais pas s'il ne comprend pas, s'il n'a pas compris ma question, ou si fait semblant de ne pas comprendre. Je ne sais pas, en tout cas j'insiste, j'insiste.
Si nous lisons le contrat, parce que le point de départ de ces questions, c'est le contrat. Si nous lisons le contrat, nous voyons "in caso di mancato adempimento anche di uno degli impegni di cui alle lettere a) b) e c), da parte della Società SITAV il presente atto in aggiuntivo previa intimazione da parte della Giunta regionale decadrà di pieno diritto."
C'est normal. Même si cette clause, nous avons voulu mettre cette clause, afin que ce fut plus clair. Même s'il n'y avait pas cette clause ici nous sommes dans les principes généraux du droit, évidemment si une des parties ne respecte pas les obligations qu'elle a contractées et le contrat tombe de plein droit, de manière que si nous parlons, Monsieur Balestri, ici nous parlons, Monsieur Balestri, d'une question importante, parce que jusqu'à ce que vous ne nous donnez pas des explications, nous sommes autorisé à penser que la SITAV n'a pas respecté le contrat avec toutes les conséquences très graves qui découlent de cette clause.
Or, je répète la demande. Je ne demande pas à Monsieur Balestri si l'hôtel a été construit, je ne fais pas des demandes rhétoriques, parce que je ne veux pas qu'on me rit après, parce que évidemment l'hôtel n'a pas été fait.
Il devait être fait dans le terme du 31 décembre 1967. Aujourd'hui c'est le onze novembre 1967 et alors pourquoi la SITAV n'a pas construit cet hôtel? Est-ce que la SITAV n'a pas accompli ce que devait accomplir? et dans ce cas-là vous devez faire une intimation et dire à la SITAV que ce contrat est résolu.
Si les choses sont comme ça, moi je ne le sais pas, du temps que Monsieur Balestri ne répond pas à mes questions.
Alors, est-ce que la SITAV vous a présenté un projet d'hôtel? - première question.
Si vous avez reçu ces projets de l'hôtel, est-ce que vous avez examiné en Junte ce problème?
Avez-vous pris des décisions? Avez-vous approuvez? N'avez-vous pas approuvé ce projet d'hôtel?
Qu'est-ce que vous avez fait dans ces 18 mois?
Voilà les questions que je pose.
M. Balestri, lui il se tire toujours d'affaire à raconter: "Eh, bisogna studiare, bisogna programmare, bisogna qui, bisogna là, bisogna tutto questo. La costruzione dell'albergo deve rientrare nel piano...", mais c'est le mode de répondre comme ça? Mais ce n'est pas une manière de répondre.
Il faut établir, il dit, le terrain où il faut bâtir l'hôtel. Mais, M. Balestri, mais vous ne savez pas, ou vous nous prenez pour des imbéciles; parce que nous savons très bien que la SITAV a déjà acheté le terrain pour faire l'hôtel. La SITAV a décidé où faire l'hôtel depuis longtemps et c'est depuis longtemps que la SITAV a acheté le terrain.
Pourquoi? Parce que la SITAV a fait une politique très avisée. Les administrateurs de la SITAV sont des fins merles, et naturellement, comme disait Andrione, ils ont le soin de créer des conditions de monopole paléo-capitaliste, passez-moi ce néologisme.
Voilà, Lustrissy il ne m'écoute pas mais il est très fort en matière de néologisme et je pense qui sait lui aussi que maintenant on parle de monopole paléo-capitalistes, mais ce n'est pas seulement une parole nouvelle, c'est un mot qui correspond effectivement à quelque chose de concret. Or, certainement, que les très avisés administrateurs de la SITAV continuent à développer le programme qui dans une manière très intelligente ils ont développé depuis plusieurs années, ils cherchent de créer des conditions à St. Vincent de monopole paléo-capitaliste.
Mais nous nous scandalisons de cela? Non, nous ne devons pas nous scandaliser parce que les Administrateurs de la SITAV sont des hommes d'affaires, mais nous les administrateurs, ou vous les administrateurs régionaux, nous les Conseillers régionaux, nous avons le devoir de chercher d'aller - comme disait Andrione dans une autre direction.
Moi je vous prierais, Messieurs, de faire votre conversation - peut-être au bar - alors faites le plaisir, nous parlerons après, au bar, maintenant laissez-moi parler.
Alors, la remarque de M. Balestri, ne tient pas débout parce que la SITAV, depuis longtemps a acheté, ou au temps de la Junte Caveri, mais déjà précédemment, la SITAV avait acheté les terrains et nous savons tous où sont ces terrains, où la SITAV depuis longtemps à l'intention de faire l'hôtel.
Et, naturellement, ils ont été très avisés parce que - regardez quelle drôle combinaison - la route, la nouvelle route qui doit... la nouvelle route de ceinture de St. Vincent elle sera tracée vraiment au pied de cet hôtel.
Ceci veut dire qu'il y a de longa manus qui arrive un peu partout, parce que on fait les routes là où il est nécessaire de les faire pour faire plaisir à la SITAV.
Alors nous ne racontons pas cette histoire: qu'il faut encore chercher les terrains, qu'il faut voir et choisir des terrains où ils veulent bâtir l'hôtel.
Le terrain, où ils veulent bâtir l'hôtel, existe, et la SITAV l'a déjà acheté depuis longtemps et certainement il n'y aura pas de barbes de monographie de la SORIS qui lui fera changer idée. Alors moi je répète la demande, parce qu'il me semble que nous pouvons pas continuer cette discussion si Monsieur Balestri ne répond pas à la question. Nous voulons savoir: les projets ont été déposés par la SITAV dans le bureau de l'Administration régionale? La Junte les a déjà examinés? Avez-vous approuvés ou désapprouvés ces projets? Avez-vous donnez communication à la SITAV? Voilà... naturellement de retourner sur l'argument.
Bionaz (D.C.) - ...punti pregiudiziali (?) per non tirare avanti la discussione su dei punti che poi, se sono chiariti, possono essere poi sviluppati da tutti.
Dunque, io, vorrei rispondere ad una domanda che è stata fatta, mi sembra, dall'Avv. Caveri, cioè dopo la lettera c) del contratto, è scritto "in caso di mancato adempimento anche di uno degli impegni di cui alle lettere a) - b) e c), da parte della SITAV, il presente atto aggiuntivo, previa intimazione..., decadrà di pieno diritto.".
Ora è chiaro che dal contratto appare che i progetti dovevano essere approvati dalla Giunta regionale.
Parlo dell'albergo, specialmente, perché è quello che doveva essere compiuto entro il 1967.
Però voi non dimenticate che non abbiamo approvato questi progetti perché? Perché proprio per quelle ragioni che lei cita, c'era in progettazione la strada di circonvallazione; il primo progetto dell'albergo doveva farsi demolendo l'Hôtel du Parc e, l'importante, secondo noi, era di mettere la SITAV, con il suo nuovo albergo, in condizione di fermare i clienti, di fermare il traffico turistico proprio sulla nuova circonvallazione.
Ora, cosa sarebbe servito demolire l'Hôtel du Parc e fare lì un altro albergo e lasciare libera tutta la zona della nuova circonvallazione, dove i clienti sarebbero passati ed avrebbero continuato tranquillamente?
Mi sembra che sia scopo nostro di fermare i turisti a St. Vincent. Ora, per fermare i turisti la scelta della località dell'albergo si imponeva. Ecco perché non c'è nessuna questione di decadenza in quanto noi non abbiamo approvato il progetto ed anche per quell'altra considerazione che è stata fatta che, per fare realizzare tutte queste opere, evidentemente ci vuole un piano d'insieme.
Ora, per quello che riguarda le altre scadenze del 1970 e del 1973, mi pare che non ci siano particolari difficoltà in quanto si fa in tempo tranquillamente a portare a termine questi adempimenti.
Ma io vi dirò di più.
Perché la Giunta presenta una proposta di interventi complementare a quella che è l'impegno della SITAV?
Per accelerare tutte queste opere, per accelerare tutte queste iniziative. Perché a noi preme arrivare prima e arrivare presto. Perché, noi, non dimentichiamo, qui non parliamo degli interessi della SITAV, parliamo degli interessi nostri, a St. Vincent c'è bisogno di un qualche cosa di nuovo. Voi vi siete accorti cosa ha rappresentato la costruzione della nuova Casa da gioco: un incremento enorme delle entrate.
E mi sembra che noi, su queste entrate, abbiamo una buona percentuale che ci mette in condizioni di sopperire a molte nostre esigenze.
Allora, la questione si pone in questi termini: non si può addebitare alla SITAV una inadempienza perché la Regione non ha approvato i progetti.
E non li ha approvati per queste ragioni, cioè bisognava adattare la nuova situazione di St. Vincent alla costruzione e dell'autostrada e della strada di circonvallazione.
E mi sembra che in questo abbiamo agito con prudenza, anche se abbiamo perso qualche mese - e non li abbiamo persi tutti noi i mesi, né, intendiamoci bene, abbiamo poi invitato la SITAV a presentare la progettazione completa e uno studio di insieme di quelle che sono queste realizzazioni, - e entro il 15 o 20 di questo mese la SITAV si è impegnata a dare tutti i progetti definitivamente studiati ed anche esecutivi e mi sembra che adesso possiamo prendere in esame questi progetti perché saranno compiuti entro il 15/20 di questo mese.
Quanto alle opere sostitutive della funivia dello Zerbion, mi sembra che, avendole già prevedute voi quanto avete fatto il contratto, questa è veramente la prova che non eravate poi molto sicuri che quella sia stata una iniziativa delle più, diremo, urgenti e per di più, una iniziativa delle più redditizie, perché costa un miliardo la funivia!
Costa un miliardo solo la funivia per raggiungere lo Zerbion. Tutto il resto è di più.
Ora, vedete che anche il Comitato per la programmazione che ha esaminato il piano di insieme della SORIS ha convenuto che questa sia un'opera che può essere sostituita efficacemente e validamente con altre.
E il piano della SORIS - che è uno studio molto serio, è uno studio che mi sembra possa essere ritenuto, diciamo, conforme alle nostre esigenze ed alle esigenze di St. Vincent - ha sviluppato questi punti.
È questo che noi vogliamo sapere dal Consiglio: se ritiene che effettivamente le opere sostitutive della funivia dello Zerbion siano da adottarsi senz'altro scegliendo, in via prioritaria quelle realizzazioni e quelle iniziative che sono elencate qui nello studio della SORIS.
Ma mi premeva, specialmente, puntualizzare questo: la nostra preoccupazione non era quella di affrettare la costruzione dell'albergo: venga quello che venga, facciamo subito l'albergo lì - ed era stato progettato sulla stessa località dell'Hotel du Parc, demolendolo. Tanto l'Hotel du Parc c'è, ed è un albergo di 60 camere e funziona.
Ma se vogliamo fare qualcosa di utile nell'insieme di St. Vincent bisognava prevedere, evidentemente, che c'era la strada di circonvallazione in costruzione e c'era l'autostrada che arriva vicino a Châtillon, dunque in una località sempre più vicina al luogo che verrebbe scelto dalla SITAV per fare il nuovo albergo.
Mi sembra che, sin qui, almeno, la Giunta ha ritenuto di fare, diremo, di operare una scelta saggia, non accelerare i tempi per fare delle cose affrettate e che poi non avrebbero risposto allo scopo che tutti ci poniamo di aiutare lo sviluppo di St. Vincent (non perché St. Vincent sia lì, come qualcuno vuole) bisogna fare anche altre opere altrove, siamo d'accordo, però non dimentichiamo che da St. Vincent noi traiamo una delle fonti principali del nostro bilancio.
Ed è questo che ha preoccupato la Giunta.
Io volevo subito chiarire questo punto, perché, poi, sul resto, per esempio su tutti quegli adempimenti che cita Manganoni, il contratto è molto chiaro.
Guardi Manganoni, qui c'è: "costruzione da parte della Soc. SITAV, a totali sue spese; nell'interesse ed in proprietà della Regione, su terreno di proprietà regionale o da acquistare dalla Regione di nuovi locali e opere destinate ad ampliare la casa da gioco, oppure - a richiesta della Giunta regionale, su conforme parere del Consiglio, a potenziare il complesso turistico di St. Vincent a quella delle più moderne e vicine stazioni turistiche concorrenti estere per un importo di spesa complessiva di Lire 600.000.000, in base a progetti predisposti dalla SITAV, approvati dalla Giunta regionale, con direzione dei lavori da parte della Regione, in collaborazione con l'Ufficio tecnico della Soc. SITAV e con ultimazione delle opere entro i 31 dicembre 1970. La Giunta regionale potrà integrare gli elenchi delle ditte da inviare agli appalti con nominativi di comprovata idoneità. Le modalità degli appalti saranno concordate con la Giunta regionale".
Dunque è tutto specificato nel programma, ma io volevo specialmente togliere subito i primi dubbi su quello che è stata la determinazione della Giunta a non correre, diremo così, inavvedutamente, a far fare subito l'albergo, la cui scadenza per la costruzione era fissata per il 31 dicembre e poi, ad un certo momento, trovarsi nella condizione di dover dire: e già, l'abbiamo fatto lì, però non era lì che bisognava farlo. Non era lì, era in un altro posto molto più centrale, molto più idoneo alla ricezione delle correnti turistiche e, naturalmente, avremmo fatto un'opera che sarebbe servita sì, però non sarebbe stata così utile e così idonea allo scopo che noi ci prefiggiamo, cioè di fermare le correnti turistiche a St. Vincent per gli scopi che voi conoscete, cioè gli scopi che da St. Vincent si trae un cespite importantissimo del nostro bilancio.
Montesano (P.S.D.I.) - Sono iscritti, un attimo Avv. Caveri, perché qui sono iscritti a parlare, in ordine: Fosson, Germano, Chamonin, Manganoni, Savioz e Caveri.
Quindi lei sarebbe l'ultimo. Se gli altri non hanno niente in contrario a farla passare prima.
Caveri (U.V.) - Se permettono i miei colleghi io vorrei fare una piccola osservazione soltanto et ma remarque est la suivante.
M. Bionaz avait bien commencé parce que, justement, il avait dit que, avant il fallait traiter les questions préjudicielles et puis il a fini par parler un peu de tout et c'est pour cela que je me permets de prendre la parole et je demande pardon aux collègues conseillers si je parle moi avant eux, mais ce n'est pas pour d'autres raisons, que je veux seulement développer la première question préjudicielle, parce qu'il y en a d'autres questions préjudicielles.
Alors, M. Bionaz avait raison quand, au commencement il disait, en s'adressant au Président du Conseil régional, il disait: "avant il faut traiter les questions préjudicielles" et il a demandé la parole pour traiter, justement, au commencement, la première question préjudicielle.
C'est seulement pour ça que j'ai pris la parole pour le premier et je m'excuse avec mes collègues.
Or, les excuses ou l'excuse qui a tiré dehors M. Bionaz est très maigre et je me réserve de le démontrer. Pour le moment j'adresse à M. Bionaz une demande, c'est-à-dire deux demandes.
Je désire savoir quand la SITAV a présenté le projet du nouvel hôtel à la Junte.
Deuxième demande: ce projet, ou ces projets, prévoyaient où l'hôtel aurait dû être construit?
Après je me réserve de reprendre et de demander la parole de nouveau quand M. Bionaz aura répondu à ces questions.
Fosson (U.V.) - Penso che se si vuole andare avanti su questo punto, per l'ordine della discussione, siccome ci sono queste due domande, così evitiamo di fare tutto un discorso che può portarci lontano da questo e, almeno...
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, Presidente della Giunta, se vuol rispondere...
Bionaz (D.C.) - Sto cercando...
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, chi vuol prendere la parola? Fosson, Germano, Chamonin, Manganoni, Savioz.
Aspettate tutti... (voce: perdiamo meno tempo).
Berthet (D.C.) - Io, associandomi a quanto era stato detto dal Consigliere Fillietroz, vorrei sapere se è stata già definitivamente scartata la funivia allo Zerbion... (Montesano: no deve decidere i Consiglio) ...perché è una cosa molto importante anche questa.
Caveri (U.V.) - Speriamo ci sia un ordine logico e dialettico nella nostra discussione e allora parliamo della questione del termine e la questione dello Zerbion verrà dopo.
Berthet (D.C.) - Va bene d'accordo.
Bionaz (D.C.) - Da una lettera del 10 maggio 1966 scritta all'On. Caveri - All'On.le Presidente della Giunta regionale Avv. Severino Caveri, Aosta - la SITAV domanda all'avv. Caveri queste cose:
"A far data dal 1° gennaio 1966 è entrato in vigore l'atto 23.10.1965 aggiuntivo e modificativo dell'atto precedente.
In osservanza a quanto in esso - questo lo scrivevano a lei - a dare tempestiva attuazione alle nuove clausole che regolano i rapporti tra la Regione e questa Società predisponendo anche i progetti di cui all'art. 7, punti a) b) e c), che sono ora pronti per essere sottoposti ad un esame dell'On.le Giunta.
Restiamo in attesa di cortese convocazione al fine di poter illustrare di persona i progetti ed i motivi e le finalità che ne hanno determinato la scelta".
Questo lo scrivevano già a lei il 10 maggio del '66. Ecco, dunque la SITAV mi sembra che avesse predisposto questi progetti e i progetti predisposti erano: nuovo albergo - il progetto è del 1961, Architetti Pestalozzi - elaborazioni varie sul nuovo Hotel Du Parc -.
Prima edizione del progetto, scala 1:100, novembre 1961 - gennaio 1962 aggiornamento di detta edizione; 5 giugno 1962: la Commissione edilizia di St. Vincent approva il progetto; febbraio 1963: 2a edizione del progetto, scala 1:100; 26 febbraio 1963 il Ministero del turismo concede un mutuo venticinquennale; 24 giugno 1963: progetto completo della documentazione richiesta viene inviata al Ministero del Turismo; ottobre 1964: 3a edizione del progetto scala 1:100.
Tutti questi progetti, che voi avreste dovuto conoscere perché hanno scritto a voi che erano pronti, prevedevano sempre le elaborazioni varie sul nuovo Hotel Du Parc.
Quando noi abbiamo preso possesso degli uffici della Giunta, evidentemente ci siamo trovati davanti a questi progetti. Io non li ho visti, per la verità, ma insomma, sapevamo che erano pronti questi progetti.
Ora io mi chiedo: al posto nostro avreste fatto una breve sosta in questa scelta? Sì o no?
In attesa della nuova strada di circonvallazione, che non si conosceva prima, evidentemente, sì o no?
Noi abbiamo ritenuto di fare questa sosta - a parte il fatto che avevamo allora altri problemi molto molto importanti - e lei sa che non si possono fare tutte le cose insieme.
Noi abbiamo ritenuto che si dovesse fare bene questa scelta e riteniamo ancora oggi che questa scelta sia valida e che la nostra, diremo, perplessità, ad adottare senza meno il progetto della demolizione del Du Parc sia stata più che giustificata.
Questo io le volevo dire.
Dunque mi sembra che la Giunta ha agito con una certa prudenza, che può anche non essere condivisa da voi - io non lo metto mica in dubbio - ma che è opinabile se credete, ma che riteniamo però valida ai fini proprio che ci prefiggiamo di dare al complesso di St. Vincent una caratteristica che è quella di portare il nuovo transalbergo o grand'albergo, chiamatelo come volete, in una zona, quella della nuova circonvallazione, che indubbiamente si presta molto meglio che quella del Du Parc a fermare un certo flusso turistico.
Montesano (P.S.D.I.) - Avv. Caveri, sussiste sempre la precedenza da parte degli altri Consiglieri...
Caveri (U.V.) - Ma io sono più bello degli altri, ma è una questione di ordine, anzi le preannuncio che, dopo questa pregiudiziale, io intendo svolgerne un'altra, e chiedo scusa.
Dopo che i Colleghi avranno parlato sulla prima, io parlerò su una seconda pregiudiziale, se i colleghi consentono e se il Signor Presidente del Consiglio consente.
Dunque: M. Bionaz a dit que la SITAV avait présenté ces projets le 10 mai 1966. C'est bien, j'en prends acte, mais nous, nous sommes décédés en tant que Administrateurs régionaux le 1er juin 1966.
Après le 1er juin 1966, 18 mois se sont écoulés, combien d'eau est passée sur la Doire? On avait tout le temps de faire le choix des terrains, de choisir entre les terrains achetés par la SITAV (dessous temps), nous pouvons bien le dire, parce que c'est le secret de Polichinelle, désormais ces terrains ont été achetés par la SITAV, avant on a fait des terribles secrets sur cette question, parce que l'école - les frères de cette dite école - sauf erreur n'avaient pas encore vendu leurs terrains, et maintenant qu'ils les ont vendus à la SITAV, à la Société du Casino de St. Vincent, ces mystères n'ont pas raison d'être et alors il me semble que les excuses de M. Bionaz sont très maigres parce que dans ces 18 mois il avait tout le temps de faire le choix.
De tant plus que la question de la route, la question de la
route de ceinture de St. Vincent c'est de
pui
plus
longtemps que des gazettes en parlent et c'est
depuis
de
plus longtemps que cette question a été décidé de manière que
je me déclare pas satisfait de la réponse de M. Bionaz, qui est un
peu mieux, évidemment de la réponse - c'est-à-dire de l'absence de
réponse de M. Balestri - quand même M. Bionaz a compris qu'il ne
pouvait pas répondre avec un brouillard comme M. Balestri et,
d'autre part, je ne voulais plus regarder d'un côté M. Balestri
pourquoi je ne veux plus accabler dans les jours passés, parce
qu'il commençait à me faire de la peine.
Je disais, à la fin, ce n'est pas juste que nous, comme Conseillers d'opposition nous accablons toujours les mêmes Assesseurs, voilà pourquoi je ne l'ai plus attaqué.
Mais je regrette de vous dire encore une chose, sans aucune méchanceté, mais quand nous lui posons des questions nous nous trouvons toujours au milieu d'un brouillard digne de la plaine du Po.
Hier nous lui avions demandé du programme archéologique, il nous a dit: mais la Surintendance est en train de préparer. Et voilà, c'est toujours comme ça.
M. Bionaz, quand même il a senti qu'une certaine réponse il devait quand même nous la donner; mieux que rien, mais je me permets de dire que cette excuse est très maigre et je déclare que M. Bionaz et la Junte actuelle se sont pris sur le dos une bien lourde responsabilité parce que, en ne faisant rien dans cette question pendant 18 mois, mais restant figés dans une immobilité qu'on ne réussit pas à comprendre à quoi elle est due, parce que la question du choix des terrains est une trop maigre excuse, je me permets seulement de dire que la Junte actuelle s'est prise une bien grave responsabilité.
Certes, il n'y a pas, dans ces conditions, je ne sais pas s'il peut dire qu'il n'y a pas un accomplissement de contrat de la part de la Société, parce que la Société aura bon jeux dans ces conditions, de dire: "ah, mais la faute n'est pas à nous, la faute est aux Messieurs de la Junte qui n'ont pas répondu, qu'ils n'ont pas trouvé le temps de répondre pendant 18 mois". Et alors, je regrette de dire, il me semble qu'il y a une lourde responsabilité de votre part et, sur cet argument, moi je n'ai plus rien à ajouter et je cède la parole à mes Collègues.
Bionaz (D.C.) - Avvocato Caveri, lei dice: "è da molto tempo che si conoscevano i progetti della circonvallazione, che si sapeva che si faceva la circonvallazione".
Il progetto definitivo della circonvallazione è stato approvato dall'ANAS questa primavera, nei mesi - non ricordo la data precisa - di maggio, di aprile o di maggio.
Ma guardi, Avv. Caveri, che aprile e maggio non sono 18 mesi. Aprile e maggio non era ancora un anno che noi eravamo qui. Non solo, non si sapeva ancora esattamente dove passava la strada, dove passava la circonvallazione.
Lei dice che noi ci siamo presi una grave responsabilità! Ma è evidente che la Giunta si prende le responsabilità di quello che fa. Questo è chiaro. E giustifica queste responsabilità con i motivi che appunto io ho esposto, che non ritenevamo di accelerare una scelta che poteva determinarsi poi con una scelta non idonea.
Ecco, semplicemente per questo.
Fosson (U.V.) - Dall'esposizione dell'Avv. Bionaz, effettivamente noi non possiamo dire che l'inadempienza è della SITAV perché, praticamente, avendo presentato i progetti e non avendo avuto una risposta su questo punto, certo che non poteva passare alla attuazione.
Quindi resta completa quell'affermazione fatta dall'Avv. Caveri che la responsabilità dell'inadempienza contrattuale da parte - inadempienza su questo punto del contratto - ricade sulla Giunta, per forza. Questo lo dobbiamo sottolineare.
Ora possiamo anche capire, in certo qual modo, che avendo una soluzione di ricambio per la questione "albergo" si possa anche rivedere, si poteva aspettare per rivedere questa cosa.
Ma nella questione contrattuale c'erano due cose che sono ancora oggi ferme, cioè due punti fermi, quelli che abbiamo sottolineato prima: uno, la costruzione dell'albergo, e, il secondo, l'ampliamento della Casa da gioco.
Sebbene con dei termini, quello dell'albergo, scadenza a fine 1967 e quello dell'ampliamento della Casa da gioco, scadenza alla fine del 1970.
Ora, se c'erano queste perplessità che, voglio ammettere anche perché, ad un certo momento, se si crea una situazione nuova si può anche rivedere, per trovare una soluzione migliore, e posso darla anche scontata, però bisognava che qualche cosa si facesse.
Quindi almeno, la Giunta avrebbe potuto dire: va bene, se per l'albergo si son creati dei fatti nuovi, c'era la scadenza della fine del 1967 per la costruzione dell'albergo, vogliamo vederlo in un'altra località, ma allora la SITAV - che ha queste scadenze - faccia intanto, almeno spostiamo quelle scadenze che c'erano.
C'era la scadenza dell'albergo per il 1967, be' allora diciamo: l'ampliamento della Casa da gioco, quello non c'era da trovare una nuova localizzazione per l'ampliamento della Casa da gioco - perché si sa dove farlo, quindi se si spostava la scadenza della costruzione dell'albergo per quelle ragioni che ha sostenuto lei e che io voglio anche accettare in parte, bisognava, almeno con la SITAV dire: va bè, allora facciamo un cambio di queste scadenze perché qualche cosa si attuava già.
Perché con tutto questo cosa avviene? Avviene uno sfasamento e uno spostamento di tutto il programma. Per forza, perché per la fine del 1967 non c'è stato niente di fatto.
Se invece si spostava, per quelle ragioni, la costruzione dell'albergo e si diceva: allora passiamo invece all'attuazione dell'ampliamento della Casa da gioco, noi ci saremmo trovati, alla fine del 1967, se non alla fine del 1967, all'inizio del 1968, con una parte cambiata da quella che era messa nel programma, però sempre una di quelle opere che erano stabilite nel programma, con esclusivamente un cambio di termini.
Questo per la parte che interessa l'albergo e l'ampliamento della Casa da gioco, perché oggi, effettivamente noi ci troviamo alla fine del 1967 senza nulla di fatto.
Io non so se devo parlare adesso anche di quell'altra parte, ma penso che per l'ordine della discussione mi limiterei a questi due punti riservandomi di chiedere la parola in un secondo tempo per parlare invece del terzo punto del programma, dove desidererei fare qualche osservazione.
Bionaz (D.C.) - Signor Fosson, ma capisco benissimo, lei dice: questa è una proposta sua, si sarebbe potuto fare una proposta di cambio, dice bene - invece di fare l'albergo, fate questo. Ma noi abbiamo fissato, nel mese di luglio di quest'anno un termine, che scade fra pochi giorni, per presentare il progetto d'insieme di tutto e questo proprio in considerazione, diremo, di quella visuale che noi abbiamo ritenuto che fosse valida.
La sua proposta di un cambio, si sarebbe anche potuto farla, riconosco. Ma non l'abbiamo fatta proprio in ragione di questa visuale che volevamo avere completa di tutte le opere nuove di St. Vincent.
Balestri (P.S.I.) - Volevo precisare che si era ritenuto utile anche proseguire nella stessa misura sia nell'ampliamento sia sull'albergo perché l'ampliamento dell'albergo porta un certo afflusso maggiore che la Casa da gioco oggi non permette e viceversa, aumentando la Casa da gioco non ci sarebbe stata la ricezione di St. Vincent in certi momenti.
Quindi si è partiti con l'idea di fare le due cose contemporaneamente.
Fosson (U.V.) - Non voglio allungare la discussione adesso su questo punto, ma mi permetto di criticare questa posizione di dire "non abbiamo fatto questo", in questo momento non si poteva fare una cosa per quelle ragioni e non le voglio più sollevare, quindi non facciamo neanche l'altra; perché dalla stessa affermazione del Dott. Balestri, e allora praticamente, si dice che avete voluto voi cambiare completamente l'impostazione data perché dite "se si faceva l'albergo senza l'ampliamento della Casa da gioco, l'albergo non rendeva, era passivo; se si faceva l'ampliamento della Casa da gioco senza avere l'albergo era un'altra incongruenza". Ma io penso che qui non si può pretendere che si faccia tutto in una volta, quindi proprio nel contratto si era stabilito un certo programma - perché questo era un programma, un programma concordato.
Oggi si parla di programmazione. Ma se poi, ogni volta che si è fatto un programma si cambia, si sovverte tutto, praticamente è meglio che non programmiamo mai niente perché è questo il fatto.
Ora io ho dato atto e mi sembra che in questa discussione dobbiamo essere obiettivi perché non abbiamo nessuna altra cosa. Ho dato atto che data la questione della circonvallazione - non voglio insistere se la circonvallazione era definita prima o dopo - ad ogni modo si è pensato di spostare l'area della costruzione dell'albergo da quella primitiva pensata dalla SITAV, su cui c'erano tutti quei progetti.
Va bene, possiamo anche concordare su questo punto. Ad un certo momento, però, bisognava - e scusate, questa mi sembra che sia una critica fondata - dire: va bene, voi per intanto spostate di un anno e mezzo il compimento di quest'opera; allora in questo anno e mezzo fate un'altra opera, che costa molto meno e che, d'altra parte anche di questa avete già i progetti, avete tutto.
È già una questione che avete in animo di fare e che dovrete fare.
Ecco, è questo che io volevo dire, per stare a questi due punti.
Germano (P.C.I.) - Io volevo dire questo: l'Avv. Bionaz, come sempre, - è nella sua tattica - per prima cosa cerca di scaricare le responsabilità e ci cerca i progetti del Pestalozza del 1961-1963, poi ancora 1963. Non c'è niente da scaricare lì perché il contratto è stato fatto nel 1965.
L'impegno, la SITAV, l'aveva dopo il 1965.
La SITAV l'ha mandato il 10 maggio, il nostro ritardo è di 20 giorni. Cosa che sappiamo cosa son stati quei 20 giorni e quindi non c'è colpa di ritardi da parte nostra. La colpa del ritardo è da parte vostra. Voi avete la responsabilità di questo ritardo.
E le motivazioni addotte sono - non dico deboli - ma non stanno molto in piedi perché tutti sappiamo che l'albergo che si vuole creare a St. Vincent è per servire il Casinò. Non è l'albergo che si mette sull'orlo della strada, che prende l'automobilista di passaggio.
Ci sono di quegli alberghi a St. Vincent sinché vogliamo. Questo era il concetto dell'albergo.
E poi c'è altro, c'è che già quando c'eravamo noi, un progetto di massima, col tracciato della circonvallazione, c'era. Quindi non è che noi si andava così, al buio.
Se questo fosse stato un motivo - che io non valuto -.
Ma poi, andiamo ad esaminare questo vostro ritardo veramente.
Ammesso e non concesso che si aspettasse la circonvallazione - ci ha detto il Presidente della Giunta che è stata approvata in aprile. Ammesso e non concesso quello che ci sosteneva prima il Dottor Balestri circa il fatto che bisognava avere un programma di massima. Il programma di massima è del febbraio 1967. Perché avete aspettato a novembre, alla scadenza del mantenimento di questo per portare una questione del genere in Consiglio.
Perché voi non volevate affrontarla. Perché voi lasciavate lì che le cose andassero così; vi faceva comodo così, o a voi o a qualcun altro, non so a chi e adesso vi siete decisi a portare all'esame del Consiglio un programma di massima che, a parte il valore del milione, vale ben poco, perché non c'è niente di preciso, ci sono degli sbagli da elefante. È una deliberazione che non ha niente di serio. È una deliberazione che sarebbe una scatola chiusa in cui diamo mandato alla Giunta di fare tutto quello che vuole.
Questo è un problema serio. Problema dello sviluppo di una zona come quella di St. Vincent, proprio perché legata a una delle fonti importanti delle nostre finanze non è un problema che può riguardare solo la Giunta e noi dobbiamo firmargli una scatola chiusa.
E non è neanche un problema che può riguardare la Giunta con l'ausilio del Comitato tecnico della Consultazione perché il Comitato tecnico della programmazione l'avete fatto come avete voluto voi, solo di parte.
Permettete che il Consiglio abbia dei dubbi di accettare che a dare la vernice a tutto questo sia la Sig.ra Gilda Tubère, che conta, che decide.
Questo è un problema serio. Se vogliamo affrontarlo seriamente e vedremo ancora prima le altre pregiudiziali, ma io già dico in partenza bisogna che - dice il Presidente della Giunta - noi abbiamo fretta e vogliamo fare, ci preme di arrivare e presto. Se si vuole arrivare presto bisogna che ci sia una Commissione competente del Consiglio, dove siano rappresentati i gruppi più importanti, che vedano l'applicazione di questo contratto, la vedano in modo serio e sottopongano al Consiglio delle proposte serie; non delle proposte generiche, senza fondamento, che non hanno nessun progetto, niente niente niente.
Voi avete detto poi: la SITAV ci deve dare entro il 15-20 tutti i progetti.
Ma, vi deve dare tutti i progetti? Ma i progetti di che cosa? Di quello che avete già scelto? Allora avete scelto per conto vostro, senza che il Consiglio dicesse qualche cosa. E allora ci sottoponete questa scatola chiusa da approvare, che non ha nessun senso.
È un problema grosso. Si tratta di due miliardi e cento milioni. Si tratta di un centro che ha la sua importanza e bisogna che le decisioni siano decisioni ponderate; vedano il rispetto del contratto; se ci son stati dei ritardi si superino; ma si superino in concordia, tutti assieme nell'interesse della Regione.
Non perché un Gruppo, una parte vuole questo, non so io se gli fa comodo o non gli fa comodo o perché è una sua visuale che può essere, io penso, discussa.
E se invece di avere solo una visuale in queste cose, si ha la visuale di tutto il Consiglio, è la cosa più saggia che si potrebbe fare.
Chamonin (U.V.) - Volevo soltanto fare alcune considerazioni.
C'era nel contratto un programma effettivamente concordato con dei tempi di esecuzione ben definiti, con alcune alternative su determinate voci, ma comunque, anche per le alternative, i tempi di esecuzione sono sempre quelli.
Se abbiamo seguito bene la discussione sulla pregiudiziale sollevata dall'Avv. Caveri, cioè se il contratto con la SITAV è ancora valido pur non essendo stata rispettata una delle clausole del contratto che è quella riferentesi ai tempi di esecuzione del primo punto, primo punto in ordine di tempo.
Credo di capire che questi tempi di esecuzione erano dovuti a motivi di scelta di terreno, quindi che non dovrebbe potersi imputare inadempienza alla SITAV e che il contratto, quindi, su questo è ancora da considerarsi valido e non decaduto.
Volevo però insistere su una cosa: che sarebbe tempo di ridefinire, di ristabilire una nuova scadenza almeno per questo primo punto. Perché è ben vero che per la prima delle altre andiamo al 1970, ma per questa, ad un certo momento, che doveva essere eseguita entro il 1967, dobbiamo pure sapere a che data pensiamo, come Consiglio, di poterla riportare.
Non possiamo pensare di lasciarla in bianco questa scadenza perché se no, allora, veramente non sapremo a che periodo potremo andare a finire per questo primo adempimento.
Quindi vorrei, da parte mia, un'assicurazione su questa prima riproposta di scadenza.
Io prenderò soltanto una volta la parola, quindi mi si dovrà consentire di parlare anche fuori della questione pregiudiziale sollevata all'inizio. Volevo fare alcune considerazioni in merito a tutta questa questione.
Bisogna vedere, effettivamente, St. Vincent come uno dei grandi poli di attrazione turistica in Valle d'Aosta.
Ora io non concordo, posso anche non concordare interamente con quanto, una parte di una frase detta dalla Commissione per la programmazione che dice che non è d'accordo sulla funivia allo Zerbion in quanto svilupperebbe una zona sciistica per la peculiare caratterizzazione turistica di St. Vincent.
Ora io credo di capire che la Programmazione intende per peculiare caratterizzazione turistica di St. Vincent soltanto giuoco e terme.
Ora non vedo perché il polo di St. Vincent, uno degli altri grandi poli turistici della Valle, non debba comprendere anche lo sport.
Tanto più che per alcune categorie di sport noi prevediamo investimenti in St. Vincent, con una piscina di 50x25, praticamente una piscina olimpionica anche coperta, d'inverno, noi potremo dare impulso al nuoto, almeno vediamo in previsione un campo da golf, vediamo di ristrutturare la questione del tiro a volo, non vedo perché anche lo sport della neve non potrebbe rientrare in queste considerazioni, in queste questioni, tanto riallacciandomi a quello detto da Fillietroz prima, per dare certamente impulso anche alla questione alberghiera in St. Vincent nel periodo invernale.
Quindi non sono d'accordo che la peculiare caratterizzazione turistica di St. Vincent sia esclusivamente giuoco e terme. Quindi pregherei il Consiglio di prendere molto seriamente in considerazione la proposta di Fillietroz su una Commissione particolarmente scelta dal punto di vista tecnico per la questione sciistica per vedere se effettivamente quelle zone detteci in precedenza da Fillietroz possono veramente avere un incremento turistico favorevole deciso e decisivo per l'economia di St. Vincent nella stagione invernale.
La questione della funivia è per il '73, quindi non ci dovrebbe essere la difficoltà a nominare una Commissione di questo genere che avrebbe tutto il tempo di poter dirci qualche cosa in merito, perché la costruzione di questo impianto potrà prendere al massimo un anno.
Un'altra cosa che io vorrei sottolineare è che noi vediamo anche già in quanto ci era stato detto prima dei prezzi.
Ora io vorrei insistere in modo particolare sulla congruità dei prezzi messi in questi elenchi, perché ad esempio noi vediamo che è previsto per un albergo di 2° categoria di 200 letti, una spesa di 600 e passa milioni.
Ora, 3 milioni a letto, è già il prezzo di un albergo ottimo, di 1° categoria.
Quindi non vorrei, fosse pure col terreno, che si gonfiassero delle cifre per dire: abbiamo adempiuto a quanto è uno dei punti del contratto con dei prezzi che non sono affatto congrui.
Un'altra osservazione che volevo ancora fare è questa: che nei 600 milioni previsti al punto primo, in alternativa: o ampliare la Casa da gioco, oppure fare opere, ecc., se ampliamo la Casa da gioco - e anche lì è questione di congruità di prezzi, non è detto che si debbano spendere 600 milioni, assolutamente, o tutti i 600 milioni soltanto per o un salone delle feste o in alternativa l'ampliamento delle sale da gioco.
Perché anche su quel punto bisognerà vedere molto chiaramente quanto conviene fare agli effetti regionali, agli effetti dell'economia regionale; se conviene ampliare le sale da gioco che attualmente sono assolutamente insufficienti, oppure se spendere addirittura 600 milioni per fare un salone delle feste o tutte e due le cose. Bisogna pur vederle queste.
Perché, se non altro, con una parte di questi 600 milioni, se li spendiamo un pochino bene, un pochino razionalmente, non è detto che una parte di questi 600 milioni non potrebbero andare per fare, cioè quei 600 milioni potrebbero servire a fare il potenziamento dei locali del Casinò e una parte di attrezzature turistiche.
Queste erano alcune considerazioni che io volevo fare, però, sulla prima, pregherei il Presidente della Giunta di voler essere un pochettino preciso.
Manganoni (P.C.I.) - Sulle mie richieste circa il controllo degli appalti eccetera, vedo che già erano inclusi nel capitolato. Io me lo scordavo. Mi pareva, però, che qualche cosa in Giunta l'avevamo incluso; ad ogni modo questo chiude. Le mie richieste sono soddisfatte.
Io lo facevo particolarmente in considerazione di un fatto: di quanto avviene oggi per l'autostrada; che noi siamo azionisti, noi concediamo fideiussioni, poi le imprese locali vengono completamente escluse.
Non voglio atteggiarmi a difensore delle imprese, però è anche giusto - io faccio la constatazione di quanto avviene nella società Autostrade, purtroppo, dove le imprese locali vengono escluse.
Ora qui bisognerebbe - e io adesso non voglio uscire dall'argomento - che teniamo presente anche questo fatto.
Potevano forse apparire contraddittorie le affermazioni di Fillietroz e le mie quando io dicevo che la collina di St. Vincent non si presta per il turismo invernale. Fillietroz parlava dello Zerbion, quindi non è che siamo in contraddizione. Io non ho parlato dello Zerbion, parlavo della collina di St. Vincent. Su quanto io ho chiesto a Balestri: io gli avevo chiesto "non giudica la Giunta opportuno, prima spendere i due miliardi della SITAV, prima di impegnarne altri 700 della Regione?".
Fino adesso non abbiamo ancora speso un soldo, non abbiamo ancora i progetti per spenderne uno ed allora prima vediamo di spendere quelli - 2 miliardi - e questi 700 milioni che ha accennato nella sua relazione che dovevano far carico alla Regione, va ben, ce la vedremo in seguito.
In secondo luogo io gli avevo chiesto se non pensava anche alle zone turistiche e non solamente a questi tre grandi centri.
Io non chiedo che Balestri mi risponda sì, lì nella collina di St. Marcel faremo questo, faremo un campo di pattinaggio, un palazzo del ghiaccio. No. Ma, almeno, una affermazione, un'assicurazione che non si continui a trascurare e ad ignorare completamente quelle altre zone suscettibili di sviluppo turistico, per cui non si fa assolutamente niente e perché i capitali si mettono tutti in questi tre o quattro comuni.
Queste sono le domande che io ho posto e a cui Balestri non mi ha risposto.
Bionaz (D.C.) - Io vorrei rispondere alle questioni che mi ha posto il Geom. Chamonin che ritengo assolutamente molto pertinenti.
Esatto quello che lei dice: bisogna ristabilire le scadenze, e questo è chiaro. Bisogna ristabilire le scadenze che sono andate a vuoto - diciamo così - bisogna che si dica di nuovo "entro tale termine presentate i progetti".
La data di scadenza del 15 per avere tutti i progetti, so che i progetti sono pronti. Dunque possiamo senz'altro concordare con lei che si tratta semplicemente di allungare quella scadenza di quel periodo ritenuto congruo per poter realizzare l'opera.
E questo, penso, è più un suggerimento che ci potrebbe dare lei - che è un tecnico - più che noi. E poi il Consiglio può naturalmente deliberare su questo. Io non ho mica niente in contrario, per carità, anzi è il Consiglio che ci deve dire, ci deve indicare: guardate che bisognerebbe che questa scadenza venisse portata, per esempio, alla data tale.
Però noi abbiamo adesso degli elementi, quando abbiamo i progetti esecutivi, abbiamo degli elementi di giudizio, che prima non avevamo.
Noi abbiamo già detto il perché del nostro ritardo, e ci danno atto che anche questo "perché" ha la sua giustificazione.
Ora è evidente che, ristabilendo le scadenze, si rimette naturalmente una parola definitiva e chiara su quelli che sono gli adempimenti che la SITAV deve realizzare.
Giuste anche le osservazioni sullo sport. Va bene. Però guardi, geom. Chamonin, cos'è che ci ha preoccupati?
Prima di tutto, già quando è stato fatto il contratto, si prevedeva, non è detto esplicitamente, si prevedeva che la funivia sarebbe stata un'opera suscettibile di essere sostituita con altre. Perché? Perché il costo della funivia ci spaventa.
Sono più di un miliardo solo la funivia per arrivare allo Zerbion. Se lei conta ancora tutte le opere di risalita! Come? (voce: ...dove arriva...) Io dico lo Zerbion perché non so, dove arriva, solo quella un miliardo. Con gli altri impianti di risalita andiamo ad un miliardo e mezzo ed assorbiremo oltre i due terzi di quelli che sono gli impegni della SITAV, anzi i 3/4 - perché un miliardo e mezzo su 2 miliardi e 100 milioni.
Ora è questo che ci spaventa.
Mentre, conoscendo evidentemente quali sono le esigenze del centro turistico di St. Vincent, del Casinò dal quale tutti sapete che si ritrae, è diventata una delle fonti principali dei nostri redditi, ci preoccupiamo di mettere in azione, in atto, quelle attrezzature che servono proprio a migliorare ancora queste entrate.
Io ho detto un momento fa che sapete cosa è successo quando c'è stata la nuova Casa, che c'è stato addirittura un boom nelle entrate e nei redditi della Casa.
Ora se assorbiamo solo nella funivia e subito adesso tutto questo miliardo e mezzo - perché è questa la cifra che bisogna contare di spendere - non avremo la possibilità di fare le altre opere che sono ritenute più urgenti oggi, agli effetti proprio di migliorar l'affluenza della Casa da gioco.
Questa è la ragione per cui - e già mi pare che era stato detto allora ed era stato previsto allora, questa è la ragione per cui noi proponiamo che si indichi una certa priorità sostitutiva della funivia dello Zerbion, senza naturalmente contare e precludere la strada ad esaminare in un secondo tempo, insieme naturalmente con i suggerimenti del Comitato della Programmazione e con i suggerimenti del Consiglio, altre opere sportive che potrebbero eventualmente essere quelle della funivia, ecc., della valorizzazione del centro turistico invernale della Magdeleine, del Tantanè, ecc., di questa zona che indubbiamente potrebbe essere idonea ad un certo sviluppo turistico invernale.
Però lo sviluppo turistico invernale noi l'abbiamo nelle vicinanze. L'abbiamo già, non che manchi. Perché andare poi allo Zerbion o fare qualche chilometro di più e andare a Valtournenche, se questo può aiutare l'affluenza alla Casa da gioco. Noi abbiamo già questa possibilità se si dà la precedenza a questo investimento.
Questa è la preoccupazione che io sollevo e che io voglio che il Consiglio esamini e ci dica cosa pensa.
Questa l'impostazione che noi abbiano ritenuto di proporre alla Giunta. Perché qui si tratta di fare delle cose concrete e di farle un po' presto.
Ci dite che abbiamo accettato. Accogliamo anche questa critica. Però questa critica l'abbiamo giustificata con una ragione di prudenza, per avere il tempo di fare una cosa molto più organica.
E, naturalmente, se si presume che le opere sostitutive siano più urgenti, evidentemente bisogna dare una priorità a quelle.
Il Geom. Chamonin ha anche affacciato un'altra questione che è quella del miglioramento delle sale da gioco e del salone delle feste.
Ma io intendo che ci vogliano tutte e due. Perché, per esempio, sappiamo che per avere la manifestazione del "Disco per l'estate", la SITAV ha dovuto tribolare proprio per la carenza del locale, perché non presentava una superficie sufficiente ad accogliere questa manifestazione molto importante, di risonanza internazionale, solo perché il locale non si presta più, perché troppo piccolo.
Ora, evidentemente, io penso che si voglia e l'ampliamento della sala delle feste e quello delle sale da gioco.
Per le sale da gioco non c'è bisogno di spendere parole per dire che ormai sono assolutamente insufficienti. Lei stesso l'ha detto, perché lo ha detto naturalmente con conoscenza di causa.
Manganoni dice "altre zone turistiche". Sì, d'accordo. Ma insomma, si fa quello che si può, caro Manganoni.
Altre zone turistiche sì, ma oggi esaminiamo il problema di St. Vincent, sotto il profilo di quelle esigenze particolari che il problema di St. Vincent ci impone. Quelle esigenze che voi tutti conoscete e mi pare che anche l'impostazione di dire "prima spendiamo quelli della SITAV" ma va bene, ma insomma bisognerebbe spenderli secondo le scadenze del contratto. Non penso che per le altre scadenze ci siano delle difficoltà perché abbiamo 3 anni per il punto n. 1 - 1970 - lettera a) - sei anni per la lettera c) e mi sembra che ci sia tempo.
Ma perché proponiamo questo piano? Proprio adesso, che abbiamo tutto pronto, per accelerare la realizzazione di queste opere.
Io sono convinto che anche con la SITAV si arriverà certamente ad un accordo per accelerare queste scadenze.
Evidentemente se poi anche noi veniamo incontro con un investimento - dilazionato se credete - dilazionato nelle sue scadenze e nei suoi versamenti, abbiamo la possibilità di far molto prima quello che si dovrebbe fare entro i 3 o i 6 anni.
Le spiegazioni che io voglio dare sono queste, ma specialmente mi premeva di tranquillizzare il Geom. Chamonin.
Non è che si debba abbandonare il problema della valorizzazione di quella zona. È che ci spaventa il fatto dell'assorbimento quasi totale di tutti quelli che sono gli investimenti della SITAV, ritenendo molto più urgenti - come del resto ha ritenuto il Comitato della Programmazione - le iniziative che portano ad un immediato aumento dei redditi della Casa da gioco.
Montesano (P.S.D.I.) - ...sì, ma bisogna che ci mettiamo d'accordo tra Presidente e Signori Consiglieri. Qui, ognuno vuol prendere la parola.
Sì l'ha chiesta, ma io le debbo dire di risposta che c'è Berthet, Caveri.
Il Consigliere Berthet l'ha chiesta, bisogna che noi gli diamo la possibilità di parlare, poi c'è lei, poi c'è il Consigliere Fillietroz, mi pare.
Adesso c'era l'Assessore Balestri che chiedeva la parola per rispondere.
Io devo seguire un ordine nel dare la parola. E io esigo che l'ordine sia quello delle richieste. Vuole dire che l'Assessore risponderà quando avranno finito gli altri.
Berthet (D.C.) - Io avevo già chiesto prima, poi mi si è detto di parlare dopo. Comunque adesso la risposta del Presidente, praticamente ha già illuminato sul pensiero della Giunta.
Io volevo sottolineare proprio l'importanza di questo sviluppo, di questo itinerario sciistico da St. Vincent fino al colle del Teodulo.
È una cosa di una grandissima importanza. Noi vediamo che Megève, Courchevelle si sono sviluppate ed hanno avuto un incremento considerevole proprio per questo motivo. Perché si portano centinaia e centinaia di sciatori e St. Vincent può effettivamente diventare una stazione invernale anche.
Stazione invernale e stazione sciistica primaverile anche. Perché? Perché c'è un itinerario di neve ottima sui 3000 metri. Io ricordo, quanto il Comitato dell'ASIVA ha saputo di questa faccenda della funivia del Teodulo - e me ne parlava di questo il povero Perolino - sono stati fatti dei sopralluoghi.
Io stesso ho partecipato ad una parte di questi sopralluoghi. C'è un itinerario che, effettivamente, è di grandissima importanza.
Si può arrivare, in 8 ore, da Zermatt fino a St. Vincent, sulla quota dei 3000 metri, con neve sempre bella sino a tarda stagione. Quindi, va bene, io credo anche nella precedenza di queste opere, però bisognerebbe che questo problema non venga abbandonato, venga tenuto in considerazione, se non immediatamente, per lo meno in un prossimissimo futuro.
Caveri (U.V.) - J'avais demandé la parole parce que je devais encore répondre à M. Bionaz et puis je dois poser une autre question, mais à lui, je pose les questions à la Junte, puis répond qui veut, évidemment.
Je prends acte que M. Bionaz nous a dit que depuis longtemps on parlait de faire la route de ceinture sous de St. Vincent là où on a puis décidé de la faire.
Je veux aussi admettre que la Junte voulait attendre que le projet fut approuvé. Nous pouvons aussi, avec un peu de bonne volonté, accepter cette théorie.
Mais M. Bordon nous a dit que au mois de mai le projet de cette route avait été approuvé, nous sommes arrivés au mois de novembre et il nous semble que la Junte actuelle avait tout le temps d'approuver ou de ne pas approuver ce projet. Première constatation.
Et alors, dans des retards de la part de la Junte il y avait une situation dans laquelle la SITAV se trouvait vraiment dans la condition du fameux coq en pâte parce que, certainement, la SITAV était bien heureuse que la Junte ne répond pas et qu'elle n'approuve pas ou qu'elle ne désapprouve pas le projet, parce que ainsi elle n'a pas dû commencer à tirer dehors du portefeuilles une partie au moins des huit cent cinquante millions ou des neuf cent millions qui sont nécessaires pour la construction de l'hôtel.
Or, il me semble qu'ici il y a deux choses qui ne sont présentes à la Junte: l'une, que quand nous étions sur les bancs de la première année d'université et qu'on nous enseignait les premiers régiments de droit on nous racontait qu'il y avait un langage romain qui disait: "Pasta sunt servanda" les négociations, les obligations établies dans les contrats doivent être respectées sur un point fondamental. Et alors quand on disait moi je ne veux pas anticiper les questions de mérite mais je dis seulement ceci, quand j'entends M. Bionaz qui dit: "Mais pensez que les téléphériques qui coutent neuf cent millions, qui coutent un milliard". Nous nous répondons: "mais ceux-ci sont les poids que nous avons établis, en italien on dit "gli oneri" que nous avons établis dans le contrat, comme contrepartie de la prorogation de douze années, moi je retournerai sur cet argument en parlant d'autres aspects de cette situation, mais maintenant regardez, j'en ai assez de la première préjudicielle et je crois que nous avons compris très bien la situation qui est une situation de responsabilité, d'une lourde responsabilité de la part de la Junte actuelle.
Je passe en avant. J'ai entendu parler de prorogation et j'ai entendu que M. Bionaz en dialoguant avec M. Chamonin un peu il a dit "la scadenza" et un peu il disait "le scadenze", mais moi ici je voudrais un peu savoir, la SITAV a-t-elle aussi demandé d'autres prorogations, c'est-à-dire des prorogations pour l'agrandissement du Casino 1970 et les autres choses 1973. Est-ce-que la SITAV a demandé une seule prorogation pour l'hôtel ou elle a demandé aussi les autres deux prorogations pour les autres deux ouvrages que la SITAV devrait faire? Voilà la question que je pose.
Bionaz (D.C.) - M. l'Avocat Caveri, vous dites da maggio a novembre, no, non è da maggio a novembre, è da maggio ad agosto, perché ad agosto abbiamo dato alla SITAV un termine per presentare tutto il progetto d'insieme che noi abbiamo ritenuto utile, ecco, e gli abbiamo dato termine per il 15 novembre, non da maggio a novembre.
Da maggio ad agosto e questi termini sono rispettati perché so che i progetti sono pronti, Poi lei mi dice...
(Voce di Fosson: solo una precisazione, tutti i progetti d'insieme, cosa s'intende?)
...Il progetto d'insieme di tutte quelle opere previste dalla SORIS, hanno fatto uno studio generale di tutte le attrezzature di St. Vincent, studio generale, ecco, coi due particolari dell'albergo e dell'ampliamento del Casinò.
L'Avv. Caveri dice ma lui dice che la cifra di un miliardo è la contropartita della proroga dei dodici anni. Ma d'accordo! Ma che cosa ci preoccupa che si assorba questa cifra di un miliardo, che non intendiamo mica abbonare alla SITAV, che si assorba per un'opera che non riteniamo di immediata urgenza: questa è la nostra preoccupazione. Perché cosa crede che andiamo ad abbonare alla SITAV un miliardo, no, non credo mica che ci riteniate così, diremo, così improvvidi, insomma,
E questo ci preoccupa solo sotto questo profilo. Poi Lei mi ha chiesto se c'era una richiesta di altre proroghe. La SITAV ha richiesto di prorogare di altrettanto le scadenze, però io credo che concordando un piano generale con la SITAV, di adempimenti, che sono quelli naturalmente che poi si concorderanno anche in ordine alle priorità, se poi c'è anche un contributo regionale per quelle opere che riteniamo che non siano da accollarsi alla SITAV o che siano da integrare per quello che devono essere realizzate, credo che queste scadenze non hanno ragione di essere prorogate in quanto c'è tutto il tempo necessario per poterle adempiere e per poterle compiere.
Che la SITAV le abbia richieste, sì, ma siccome, evidentemente non ci sono ragioni per ritenere che in tre o in sei anni non ci sia il tempo necessario, non penso che sia una richiesta che non può essere, dalla quale non si possa soprassedere.
Personnettaz (D.C.) - C'è il Consigliere Fillietroz, poi c'è Balestri, Benzo.
Fillietroz (U.V.) - Veramente ci sono le pregiudiziali, e allora vediamo un po'. Poi rientreremo nel merito nella domanda che avevo fatto.
Benzo (D.C.) - Volevo solo fare alcune considerazioni di carattere generale. Quanto ha premesso pregiudizialmente il Presidente della Giunta mi pare che abbia una estrema importanza in quanto si è detto chiaramente che la Giunta regionale ha intesto esaminare un piano generale di interventi coordinato per quella che può essere la valorizzazione, l'incentivazione turistica della stazione turistica di St. Vincent.
Indubbiamente, St. Vincent, ha bisogno di un rilancio turistico. Per questo è stato oltremodo opportuno avere quella prudenza nella scelta di quelle che potevano essere le opere prioritarie, e noi sappiamo che se si vuole effettivamente programmare bene un qualche cosa e poi eseguire bene le opere programmate, necessita prima scegliere le opere che si intendono fare, vedere quali sono gli adattamenti che queste opere hanno ai risultati che poi si debbono ottenere.
Il mio parere personale per quanto concerne anche la questione che riveste una particolare importanza anche della valorizzazione poi turistica invernale della zona dello Zerbion non va sottesa, dovrà essere tenuta presente in considerazione. Ma mi pare che è talmente prioritario ed importante l'intervento che deve essere fatto per la zona cittadina di St. Vincent, per potenziare, migliorare le attrezzature turistiche e ricettive a beneficio di quelle che possono essere e gli sviluppi del Comune stesso di St. Vincent e, di riflesso, per quelle che possono essere le entrate alla Casa da gioco, alla Regione stessa che è la principale beneficiaria di questi introiti, ritengo che debbano veramente essere considerate valide come impostazione.
Mi permetto perciò di dire, anche all'Avv. Caveri che su quella sua facile esposizione iniziale a mo' di fumetto sul bla-bla-bla sullo studio che la SORIS ha fatto, sappiamo che la SORIS è un complesso di studiosi, di ricercatori di notevole levatura e hanno preparato questo studio con le possibilità che loro hanno di ricercatori e di studiosi e noi stessi che lo abbiamo esaminato lo riteniamo, nei termini, anche se in alcune parti, per quello che può essere poi, ad un certo momento, una discussione singola di voci della congruità o meno - mi pare che il Geom. Chamonin, e come tecnico posso con questo essergli a fianco - possono essere revisionate o riviste - riviste nel piano urbanistico e generale di questo studio che verrà presentato, peraltro non possiamo - io mi permetto di dire anche come Giunta - accettare una facile, non dico disamina, ma esclusione o per lo meno irrisione di quello che è uno studio presentato dalla SORIS e che molto bene ha fatto l'Assessore Balestri a voler far predisporre da una Società che si dedica particolarmente a questi settori e sappiamo che, in questi tempi sta facendo anche delle cose molto vaste per altre Regioni a Statuto speciale.
Quello che poi l'Assessore Balestri ha spiegato successivamente di quelli che sono gli intendimenti, che sono le sue volontà di Assessore, ecc., hanno precisato ancora meglio quelli che sono i contenuti del piano SORIS.
Pertanto questa precisazione tenevo a fare. Il mio parere personale è che lo spostamento prioritario della scelta che il Consiglio deve fare sulle attrezzature e sui complessi che andranno a costruirsi nella zona di St. Vincent, deve essere tenuto valido quello che è stato previsto dal piano SORIS e che la Giunta regionale sottopone all'attenzione del Consiglio.
Balestri (P.S.I.) - Ma, a questo punto, io non voglio ripetermi quindi ho poco da dire.
Volevo però precisare ancora una cosa richiestami da Manganoni. Prima i miliardi della SITAV poi quelli della Regione. Qui non sono d'accordo. Non sono d'accordo proprio per quella premessa generale che ha fatto Andrione che, ad un certo momento, la popolazione di St. Vincent, tutta la popolazione - e se si vuole, specialmente quella nel campo turistico alberghiero e tutti gli annessi a questo lavoro - ad un certo momento del Casinò usufruiscono sì, ma hanno tratto pochi vantaggi da quella che è la situazione di St. Vincent.
Quindi proprio qui, noi, con la scelta di un piano prioritario di opere ecc., dobbiamo far sì che la Regione che dovrà fare quello opere, le svolgerà nei suoi 2, 3, 4, 5 anni, tutti quelli che saranno e dovrà mettere in condizione proprio la popolazione di St. Vincent di usufruire il più possibile di questi impianti.
Quindi non che siano fatti dopo. Per me vedo l'utilità proprio che siano fatti contemporaneamente, secondo quelli che saranno gli impegni e gli accordi.
Caveri (U.V.) - Mais, Monsieur Bionaz, vous venez...vous verrez... à des pressions énormes... (non si sente) ...dans le contrat 1967 on dit "...à..."
Non si sente perché non funzionava il microfono. Funziona?
Alors je disais, n'est-ce-pas, que je me reprends parce que je ne sais pas si ce contrat dit "a totali sue spese" ..."Costruzione da parte della Società SITAV a totali sue spese". Cela veut dire que la dépense de 2 milliards et 100 millions sauf erreurs, représente, je disais, la contrepartie de la prorogation pendant 12 années. C'est clair comme un beau jour.
Or je voudrais poser des questions à cet égard à la Junte, parce que bien après que le contrat de 1965 avait été approuvé par le Conseil et puis par la Commissione di Coordinamento, voilà que les Administrateurs de la SITAV nous ont fait des pressions très remarquables avec cette habileté que, nous devons le reconnaître, et ces Administrateurs nous ont demandé de leurs payer deux-cent-soixante-huit millions à différents titres que maintenant je ne reste pas à préciser parce que je ne veux pas faire perdre du temps au Conseil sur les détails et puis la SITAV nous avait demandé la somme d'un milliard et plusieurs centaines de millions, il me semble qu'il s'agissait d'un milliard et sept-cent millions ou un milliard et huit-cent millions.
Qu'est-ce que c'était cela? C'était une requête de leur payer les "super-premi" des années arrières.
Vous, vous savez qu'un des piliers fondamentaux du contrat de 1965, entre la Région et la SITAV, a été de supprimer les "premi d'incremento" parce que il nous semblait que c'était inutile de payer cela, vue que désormais le revenu du Casino avait touché un plafond très remarquable, le Casino était lancé, c'était parfaitement inutile de faire ce cadeau à la SITAV.
Mais je dois vous ajouter une autre chose. Vous vous savez très bien vous aussi, que au temps de la Junte Bondaz jusque pour les "premi d'incremento" on avait prévu de les donner jusqu'à un certain plafond qu'il me semble de deux milliards, en tous cas que ce soit de deux milliards ou d'une autre somme peu importe, mais on avait accordé dans le contrat Bondaz la faculté à la Junte, sur requête de la SITAV, de payer les prix d'augmentation, les "super premi", les super-prix, de payer quand même les super prix au-delà du plafond qui avait été établi.
Or il s'agissait d'une faculté. La Junte pouvait payer les "super-premi" comme la Junte pouvait aussi ne pas les payer. Tout cela devait se dérouler dans le pouvoir juridictionnel, pardon, pouvoir directionnel de la Junte.
Or, nous, en tant que membres de la Junte 1963-1966, un beau jour, après avoir examiné le problème pendant plusieurs séances, un beau jour nous avons pris la décision - et il y avait aussi M. Colombo et M. Balestri qui faisaient part de cette Junte, parce que jamais nous aurions décidé une question si grosse en absence des Assesseurs socialistes - et nous avons décidé de payer les 238 millions, parce que il nous semblait que les 238 millions revenait de droit à la SITAV - grossomodo - mais nous avons refusé de payer deux milliards et 700, un milliard et huit cent millions et cette délibération est entrée en vigueur parce qu'elle a été publiée et approuvée.
Alors, à ce point, je demande à la Junte si la SITAV est peut-être retournée à la charge, en demandant de nouveau le payement de ce milliard et huit cent millions.
Voilà, je demande cela à la Junte sans faire après des considérations.
Fosson (U.V.) - (Montesano: aveva chiesto la parola Lei?) ...Sì, ma io volevo parlare poi della...
Montesano (P.S.D.I.) - Va bene... Lei rinuncia.
Fosson (U.V.) - ...chiederei di parlare dopo.
Bionaz (D.C.) - A parte il fatto che questo argomento non c'entra niente con quello di cui stiamo discutendo, io non ho nessuna difficoltà a dire all'Avv. Caveri che la SITAV le ha richieste queste, e la Giunta ha esaminato tutto questo insieme di richieste e prenderà delle determinazioni anche perché è stata inoltrata e notificata da parte della SITAV una diffida per questi adempimenti.
Noi dobbiamo esaminare e prendere delle determinazioni in merito. Ma stia tranquillo Avv. Caveri che noi non faremo nulla che sia più che conforme agli interessi della Regione. Di questo la posso assicurare.
Caveri (U.V.) - Le dico Dott. Montesano e lo dico anche al Presidente Bionaz, che io, tra pochi istanti ho finito le mie osservazioni e quindi senz'altro potremo entrare nel merito del problema.
Dunque, M. Bionaz reconnaît que effectivement la SITAV a demandé 2 milliards et 800 millions et il dit aussi que la Junte examinera - futur, temps futur - examinera le problème.
M. Bionaz il me semble qu'il a aussi parlé d'une "diffida" que les Administrateurs de la SITAV on fait.
Je voulais savoir: il y a une seule "diffida" ou il y a plusieurs "diffide"?
Bionaz (D.C.) - Il y en a deux: une regarde appunto questi adempimenti contrattuali e l'altra riguarda quella dei super-premi e dei rischi assegni, sui quali però c'è già l'accordo, e Lei lo sa in base a quella delibera che voi avete assunto in data 18 marzo 1966.
Les 238 millions sont hors de question? D'accord.
Caveri (U.V.) - Mais, je voudrais savoir, dans la diffida, dans cet acte d'intimation que la SITAV vous a fait pour la question du payement d'un milliard et huit-cent millions, est-ce qu'on demande de soumettre à arbitrage cette question?
Bionaz (D.C.) - Monsieur l'Avocat, je voudrais en tout cas vous dire que ce sont des questions qui ont une certaine délicatesse, je voudrais que l'on en traite sans qu'il y ait le public, premièrement. Je pense que vous êtes d'accord avec moi, parce que...
Caveri (U.V.) - Je ne vois pas pourquoi. En tout cas alors je me permets de dire mon opinion.
Voilà, alors le contrat Bondaz attribuait à la Junte la faculté de payer ou de ne pas payer les "super-premi", de manière que la Junte est libre de payer ou de ne pas payer cela.
Nous, nous avons refusé de payer cela, pour quelle raison? Parce qu'en définitive si l'on payait le milliard et les huit cent millions que la Junte n'est pas tenue de payer en base au contrat de 1965, qu'est-ce qu'il arrivait?
Que les œuvres que la SITAV doit faire en base au contrat de 1965 à peu près deviendraient des travaux que la SITAV ferait auprès de la Vallée et alors se serait tout le système du contrat de 1965 qui sauterait en l'air.
Je ne réussis pas à comprendre si vous approuvez ou si vous n'approuvez pas ce que je suis en train de dire.
Bionaz (D.C.) - Mais, bien sûr, si la requête est celle-là, mais autrement la requête n'est pas acceptée, écoutez, M. l'Avocat.
Caveri (U.V.) - Oui, mais cependant je suis préoccupé parce que vous n'avez pas encore décidé et alors je pense que vous pourriez toujours décider affirmativement.
Bionaz (D.C.) - Ah! Bien. Ecoutez, ça c'est une autre chose, n'est-ce pas?
Caveri (U.V.) - Voilà, et puis je me permets de dire une dernière chose et puis j'ai terminé mes préjudicielles et je pense que cela vous fera grand plaisir et je termine la préjudicielle en disant qu'il me semble que la requête d'un arbitrage est dépourvue de tous fondements, cette requête d'un arbitrage est d'un danger extrême parce que vous savez comment fonctionnent les collèges des arbitres, il y aurait un représentant de la SITAV, il y aurait un représentant de l'Administration régionale et il y aurait un troisième arbitre qui finirait par être l'arbitre de tout le Collèges des arbitres. Alors attention, attention parce que nous avons à que faire avec des gens qui ont des mains très longues et qui arrivent partout, qui arrivent partout, alors attention au Collège des Arbitres, danger énorme parce que je vous dis de plus, le Collège des arbitres avec la sureté du cent pour cent, nous pouvons déjà prévoir que le Collège des Arbitres donnerait tort à la Vallée et raison à la SITAV. - Première considération.
- Deuxième considération. - Il s'agit d'une faculté de la Junte de donner ou de ne pas donner et alors qu'est-ce qu'il y a entre le Collège des Arbitres, ici il n'y a pas une controverse, on nomme un Collège des Arbitres quand il y a une controverse entre deux partie, ici il n'y a aucune controverse, parce que c'est votre faculté de donner, comme c'est votre faculté de ne pas donner et alors il n'y a aucune raison de vouloir accorder l'arbitrage.
J'ai terminé sur ce point.
Fosson (U.V.) - Io ritorno al programma, che è stato sottomesso, e alla delibera, quindi avevo già detto sui primi due punti quale era il mio pensiero, sono state precisate in un secondo tempo la questione delle scadenze, cioè se ho capito bene, il Presidente della Giunta ha detto che automaticamente bisognava dare una nuova scadenza per la questione dell'albergo perché la scadenza era 31 dicembre '67, questa scadenza deve essere prorogata.
Ho capito, almeno, che non si vuole prorogare le altre scadenze, quindi sulla questione albergo, sulla questione casa da gioco, a parte le considerazioni fatte dal Consigliere Chamonin sulla questione congruità, mi sembra che siamo d'accordo e sono quelle stesse scadenze che nel contratto erano previste come prime scadenze.
Ora veniamo invece all'altra parte che è quella che modifica - a parte le scadenze - modifica completamente quella che era l'impostazione data a suo tempo.
Nel contratto, noi stessi, in merito alla questione funivia dello Zerbion, abbiamo previsto una possibile alternativa. Questo va detto per la precisione.
Si può avere, su questo punto, dei punti di vista diversi fra i membri stessi del Consiglio.
Abbiamo sentito che anche da parte di quei banchi - mi dispiace che non ci sia in questo momento il Cons. Berthet - ma Berthet sosteneva la questione della funivia dello Zerbion.
Io concordo, così, in larga massima, sulla questione del polo di sviluppo di St. Vincent che non comprenda proprio solo il Paese di St. Vincent, ma vorrei non entrare in molti dettagli, in questo momento, su questo argomento, perché ritengo che proprio questo argomento, che ha una scadenza più lontana, prevista nel contratto, debba essere approfondito maggiormente, o perché indipendentemente da quella che può essere la posizione di parte, bisognerà vedere bene prima di recedere da quella che è stata l'impostazione data al momento del contratto che prevedeva la funivia per lo Zerbion - quindi in previsione di uno sviluppo di una zona che era fuori da quello che era il Comune di St. Vincent, e prima di dover cambiare questo indirizzo con una sostituzione che non voglio escludere a priori con altre opere che possono essere molto interessanti, io ritengo che questo punto dovrebbe essere approfondito maggiormente, - e quindi mi collegherei anche a quella richiesta che è già stata fatta, è stato accennato a questa richiesta, mi sembra nell'intervento del Consigliere Germano.
Su questa stessa richiesta si è un po' pronunciato il Consigliere Chamonin. Su questa stessa richiesta, se ho ben capito, Berthet, mi sembra che anche tu hai detto che bisognava studiare un po' di più il problema, quello della funivia, o in sostituzione dell'altra cosa.
Quindi io, proprio, chiederei alla Giunta che, mentre ci sono due opere con delle scadenze previste e di cui una si deve già spostare la scadenza nel contratto, per quella parte terza che è quella che ha la scadenza più lontana, non si prenda una decisione adesso, si nomini una Commissione del Consiglio che possa approfondire meglio tutto il problema in maniera che se domani si deve effettivamente cambiare quella che è stata l'impostazione - per cui già qualche perplessità ad un certo momento c'era in certuni perché nel contratto non si è voluto affermare categoricamente e si è messo "o in alternativa". Quindi questo vuol dire che c'era un qualche cosa di volerlo studiare più a fondo.
Quindi io proprio chiederei che prima di fare un passo e prima di dover approvare un cambiamento così radicale di questa parte, si approfondisse maggiormente il problema.
Ritengo che ne valga la pena e che sia il tempo perché effettivamente la scadenza è molto più lontana e quindi c'è tutto il tempo; non è la questione di dover prendere una decisione oggi.
Andrione (U.V.) - Je voudrais faire remarquer que dans la liste des travaux que vous trouvez à page quinze de ce petit rapport de la SORIS, le numéro un, six-cent millions de lires et le numéro deux cent-soixante-deux millions de lires nous savons parfaitement par qui seront payés.
À partir du numéro trois - piscines - et jusqu'au numéro dix, où il s'agit d'une masse de travaux de plus de mille-six-cent millions de lires, nous n'avons plus que huit-cent millions de lires, huit-cent ou neuf-cent millions de lires qui restent de ce que la SITAV a promis, c'est-à-dire de deux milliards et cent millions de lires, il faut descendre de six-cent millions pour l'agrandissement du Casino, de six-cent et soixante-deux millions pour la construction de l'hôtel, il ne reste plus que la moitié pratiquement du chiffre global qu'on pense dépenser. Oui.
La moitié plus ou moins. Or, il y a écrit au fond: investissements "complessifs": deux milliards huit-cent-quarante-neuf millions.
Il est évident que ce que la SITAV s'est engagée à verser, n'étant que deux milliards cent millions, il y a quelqu'un qui doit payer le reste.
Or, dans cette étude à laquelle je ne ferai absolument pas les "compliments" que M. Benzo vient de faire, il n'est pas dit ce que la SITAV paye et ce qu'éventuellement devrait être payé par la Région.
Et vous avez la dernière voix: le numéro dix - vous avez quatre-cent-trente millions de lires pour infrastructures, c'est-à-dire pour ces frais qui servent à rendre rentables les œuvres qui puis appartiennent à d'autres, autrement dit, nous faisons les routes, nous faisons l'urbanisation, nous faisons les zones vertes et puis d'une façon ou de l'autre il y a qui lie une rente de ces œuvres, or même sur ce point et en reprenant pratiquement ce que M. Fosson vient de dire, si l'on veut que ces travaux aient une intensification, si l'on veut surtout qu'il y ait une collaboration entre le Conseil régional et la Société SITAV, si l'on veut faire une discussion qui ait une certaine profondeur et tous les aspects soient examinés, je crois que le système envisagé et demandé par plusieurs conseillers d'une Commissions est peut-être le meilleur.
Evidemment, il faudrait que cette Commission agisse dans des délais rapprochés parce qu'il est vrai que l'échéance est lointaine, il faut que le choix soit fait maintenant, pour que l'on puisse arriver à temps avec les œuvres à l'échéance.
Nous vous proposons cette Commission aussi pour une raison technique que très souvent, si nous sommes tous ensemble ici, il s'agit purement d'une question technique, nous pouvons voir mieux les problèmes et nous pouvons éviter sur ces choix, qui sont quand même très importants et fondamentaux, nous pouvons éviter des polémiques qui ne serviraient qu'à affaiblir l'ensemble de ce que nous voulons faire.
Balestri (P.S.I.) - Come sappiamo, già al momento del contratto, anche in seno alla Giunta precedente ci furono vari punti di vista.
Ecco perché nel contratto fu messa la funivia del Monte Zerbion oppure altre opere in alternativa.
La mia paura è questa, anche se è un lavoro di massima e noi chiediamo solo un'indicazione di massima, a un certo momento se si nomina una Commissione, certamente in seno a questa commissione ci saranno dei punti di vista diversi su una parte e l'altra.
Ora, io ritengo che se veramente vogliamo andar avanti speditamente per tutto il tempo che s'è perso fino ad ora, l'alternativa si debba decidere, sia da una parte o sia dall'all'altra, perché c'è bisogno di uno studio, approfondito, ecc.
Quindi per me, la necessità è che il programma vada avanti. Se sui dubbi che ha mostrato il Consigliere Andrione, io posso anche essere d'accordo, però, ad un certo momento ci sono dei prezzi che possono anche sembrare abbastanza alti. Però mi sembra che il contratto in tutte queste cose ci dia quella garanzia di scrupolo sia attraverso i tecnici sia attraverso le valutazioni nostre stesse di poter controllare i prezzi poi fine allo scrupolo.
Andrione (U.V.) - Non parlo di prezzi, io parlo della scelta di quello che verrà pagato dagli uni e dagli altri.
Balestri (P.S.I) - Ah, dagli altri, appunto, ma...
Andrione (U.V.) - Cioè, perché, per esempio, se io faccio l'albergo... (Balestri: sì, sì) ...e Lei coi soldi regionali mi fa le asfaltature delle strade, evidentemente cambia un pochettino i rapporti.
Balestri (P.S.I.) - Ed è giusto questo, ecco perché noi abbiamo bisogno di un programma di massima proprio per queste scelte.
Savioz (P.C.I.) - Io sono del parere che questo problema qui è di una enorme importanza. Ho ascoltato molto attentamente quello che ha detto l'Avv. Bionaz, quello che viene di dire l'Assessore al Turismo e mentre l'Avv. Bionaz dice "un piano generale di adempimenti", l'Assessore al Turismo dice "c'è bisogno di uno studio".
E allora, scusatemi tanto, se queste due voci qui sono chiare e giuste, non potete non riconoscere la necessità di nominare una Commissione consiliare perché tutto quanto venga studiato, esaminato e riportato in Consiglio con il parere di questa Commissione rappresentativa dei Gruppi.
Quindi noi, come gruppo Comunista siamo senz'altro d'accordo di accettare la soluzione posta dai Consiglieri che ci hanno preceduti nella nomina di una Commissione.
Si nomini una Commissione consiliare. Rapidamente esaminerà i problemi e quindi mi permetto di dire che abbiamo tanti e tali fascicoli in merito a questo che non ci sarà da perdere molto tempo per sapere cosa fare.
Perché non è da oggi che si studia la soluzione dei problemi di St. Vincent, bensì la cosa risale al 1958-'59-'60-'61 e ci siamo profondamente interessati al problema soprattutto nel periodo 1961/63 quando c'è stato il raddoppio dell'attività del Casinò di St. Vincent, quanto si è raddoppiato le presenze, raddoppiato gli introiti, raddoppiato tutto e quando in quel momento ci siamo accorti: prima la lungimiranza del Conte Cotta e del Comm. Rivella e poi la nostra; che abbiamo constatato in quel periodo come la gente non poteva più fermarsi a St. Vincent per deficienza assoluta di alberghi e quei pochi alberghi che non sono degni di questo nome.
Perciò era stato previsto, programmazione, ecc. ecc. tutto questo. E qui si è perso molto tempo, ce ne accorgiamo oggi.
Oggi come oggi l'albergo non è stato fatto. Che era una delle prime opere che era necessario fare.
Io ho ascoltato, ripeto, attentamente tutto quello che è stato detto, però arrivati a questa condizione qui, l'unica soluzione buona, ottima di tutto il problema, Presidente Bionaz, mi sembra che sia stata la proposta di nominare questa Commissione. E non vorrei sentirmi dire, per l'ennesima volta, che io sono l'uomo delle Commissioni. Questa volta non sono io che ve la propongo. L'hanno proposta altri, però io condivido senz'altro questo e lo condivido a nome del Gruppo del Partito Comunista.
Fillietroz (U.V.) - Due brevi osservazioni.
Qui si pone la questione in tema di, come soluzione, in tema di alternativa: o l'una o l'altro. Uno degli elementi dell'alternativa, cioè valorizzazione della conca dello Zerbion per farne una stazione invernale di St. Vincent e subito respinto, nella relazione, con quattro parole, dicendo "sia sotto il profilo sciistico che sotto quello finanziario non è conveniente".
Quell'altro, è una relazione della SORIS - la quale SORIS però non è stata incaricata di fare anche una relazione sulle possibilità, sugli interventi redditizi che potrebbero derivare dagli impianti dello Zerbion. No, la SORIS guarda solo la questione di St. Vincent paese.
Ora qui bisogna veder bene.
Io capisco, per sviluppare il Casinò, cioè per aumentare un po' il reddito del Casinò - anche a favore della Regione - può darsi che sia interessante anche fare quelle opere lì previste dalla SORIS, tra cui ci sono i campi di tennis, i campi di bocce, ecc. ecc.
Però noi abbiamo un precedente, ed è Courmayeur.
Dieci anni fa Courmayeur non era una stazione invernale, cioè l'unica stagione turistica di Courmayeur era la stagione estiva. Una società privata fa l'impianto del Chécrouit. Courmayeur adesso fa le due stagioni: estiva e invernale, anzi probabilmente la popolazione di Courmayeur, gli operatori economici di Courmayeur: bar, ecc., usufruiscono di più della stagione invernale che non di quella estiva.
Ora come si fa a scegliere tra gli impianti a St. Vincent capoluogo e gli impianti dello Zerbion?
Io mi intendo, intanto, che per la popolazione di St. Vincent, per i villaggi della collina e per La Magdeleine, ecc., sia molto più fruttuoso, molto più redditizio l'impianto dello Zerbion che non quei campi di tennis, ecc.
E può darsi anche per la clientela del Casinò perché ormai lo sport sciistico è uno sport popolare. Io credo che anche le famiglie di quelli che andranno a giocare, che portano i fondi al Casinò, anche quelle si serviranno di quegli impianti, andranno preferibilmente a St. Vincent perché in dieci minuti si trovano sui campi di neve.
Adesso devono prendere la macchina, coi rischi inerenti, andare al Breuil, un'ora e mezza.
Quindi qui sono delle scelte che bisogna esaminare un po' bene.
Poi non è proprio necessario mettere la quesitone nei termini dell'alternativa; perché non possono essere complementari? Magari con un po' di intervento della regione. Con una diminuzione - qui vediamo quelle spese, quegli importi stabiliti dalla SORIS che sono discutibili, come lo dice il Geom. Chamonin che è un tecnico e come lo dicono altri - si può complementarmente fare le due cose, riducendo magari, non so, tutta la valorizzazione dello Zerbion invece di essere di un miliardo e mezzo può essere ridotto magari a 800 milioni in quanto, quando c'è già la funivia e c'è un impianto di risalita, vuol dire che, man mano si svilupperà.
Però ne avranno un beneficio tutta la popolazione di Châtillon e tutti gli alberghi di St. Vincent e tutte le attività economiche e commerciali di St. Vincent.
Non parliamo poi, naturalmente, anche dell'occupazione dei giovani. Lì, molta gente, potrà fare il maestro di sci, potrà essere adibito alla funivia, che con quei 4 campi di sci e con 4 campi di bocce, naturalmente di occupazione di giovani che chiedono lavoro, ce n'è poco.
Quindi io insito sulla richiesta che avevo fatto precedentemente, di nominare una Commissione all'uopo. Una Commissione che sia anche di tecnici. Perché non si può, con quattro righe di una relazione dire "questo non è conveniente". In base a che cosa?
E anche quella più ampia scelta che sia più conveniente quegli impianti nel capoluogo di St. Vincent, è discutibile. È discutibile perché abbiamo il precedente di Courmayeur che è molto chiaro.
Bordon (D.C.) - Io vorrei una precisazione innanzi tutto. Dirò che vedo questo problema essenzialmente da un punto di vista di Assessorato alle Finanze, quindi di introiti. Premetto questo perché non vorrei che, ad un certo momento, mi si dicesse - quello che non penso magari - che si vede soltanto il lato monetario della questione e non si vedono gli altri interessi della zona di Promiod, di quello che ha spiegato molto bene, ripetutamente, Fillietroz, perché è conoscitore della zona e quindi su questa seconda parte se ne potrebbe parlare dopo. Quindi fatta questa seconda debita premessa e con la preghiera che non mi vogliate accusare di essere troppo materialista, io voglio sottoporvi alcune mie considerazioni che sono quello che ho fatto in Giunta.
Quando mi è stato dato questo fascicoletto di studio me lo sono esaminato e, ovviamente, mentre al Collega Balestri era di competenza precipua il vedere forse la cosa da un punto di vista non finanziario - io vi chiedo scusa, ho dato la precedenza al punto di vista finanziario - e mi son detto: qui dentro dobbiamo spendere, cioè dobbiamo, la SITAV, in base agli accordi del contratto deve spendere 2 miliardi e 10 milioni.
E allora, prima considerazione mia è stata questa: basta recarsi presso il Casinò di St. Vincent e correggo quello che ha voluto dire Manganoni poco fa - io non parlavo di aumento di incassi, parlavo di controlli in quel momento là, di controllori e dicevo che è tale l'afflusso che abbiamo adesso intorno ai tavoli di giuoco che era stato necessario forse aumentare quei controllori.
Tant'è che il 4 novembre, ripeto perché sia ben chiaro, e passino pure gli insulti che abitualmente mi elargisce Manganoni, intorno a questi tavoli si formavano delle bacinelle, cioè c'era il tavolo di gioco con tutta la gente intorno seduta che giocava e tutti gli altri che guardavano.
Ora questo che cosa conferma? Che i saloni, che la sala da gioco è insufficiente.
Io penso che su questo punto di vista siamo tutti d'accordo. C'è una insufficienza di locali per cui le lamentele della gente che ci porta i denari, dico che ci porta per gli introiti della Regione erano fondatamente giusti in quanto ché non è più possibile pensare che lì dentro ci siano 500/700/800 persone con un'aria irrespirabile e in locali infelici.
Quindi io in Giunta mi son permesso di dire: Signori, innanzitutto il salone da gioco perché la gente che viene ancora qui, o perché facilitata dall'autostrada o per tutto un complesso di altri fattori, secondo il mio modesto parere ha il diritto di essere ricevuta in locali che siano decenti. Che siano adatti a loro.
Prima considerazione!
Seconda considerazione: je pourrais dire que mon cœur balançait entre deux choses.
Seguendo sempre il criterio di prima io ho detto: tra poco tempo mancherà un tiro a volo a St. Vincent. Non avremo più il tiro a volo.
Io penso che i tecnici che vivono laggiù vi potranno confermare che una delle manifestazioni, una delle iniziative che rendono di più al Casinò e alla Regione sia il tiro a volo.
Quindi io mi son permesso di richiamare l'attenzione della Giunta e di dire: secondo me ci dovrebbe essere un tiro a volo. Sempre per connessione con questa impostazione finanziaria, io mi son permesso di far presente - e lo ha detto il presidente della Giunta prima - ci sono delle manifestazioni, come quella del disco d'oro, che sono di grande risonanza sia pubblicitaria che di introito, che non potranno più avere luogo a St. Vincent - anche se sono nate lì, anche se sono state iniziative del posto, perché non ci sono i locali.
Quindi, se domani si dovesse fare qualche manifestazione analoga, un qualche cosa, non so io, che verrà studiato, noi non abbiamo dei locali per poter fare queste manifestazioni e quindi chiamiamolo un locale adibito a teatro.
Questa era l'impostazione mia e, pertanto, lo ripeto oggi, ad un certo momento quando è venuto fuori il problema dell'albergo io ho dovuto riconoscere che forse poteva inserirsi lì dentro, non prima l'uno e prima l'altro tra salone e albergo, ma io dicevo se possibile tutti e due insieme, in quanto ché lo ha detto giustamente il Consigliere Savioz, c'è una certa carenza di locali, di alberghi di un certo tono a St. Vincent.
Quindi io ho aderito a questa proposta. Quando mi si è detto: innanzitutto salone, ma innanzitutto salone, poi nello stesso momento se è possibile vediamo di fare questo albergo.
Però subito dopo io ho insistito per il tiro a volo, ho insistito per un complesso di attrezzature che sono necessarie a St. Vincent perché non si può pensare solo che uno parta, venga, giuochi e se ne vada via.
C'è della gente che vorrebbe venir su, vorrebbe trovare un golf, vorrebbe trovare un qualche cosa che lo occupi durante la sua vacanza della giornata per andare alla sera a giocare.
Arrivati a questo punto, che cosa ne è venuto fuori? Ma io credo non ci sia nessuno, cioè non ci sia nessuno non è detto, non ci sia nessuno contrario alla funivia.
Io penso che la funivia sia una cosa veramente da studiare. Che sia importantissima, ma da studiare quando? Alla sua scadenza, nel 1973. Perché da studiare nel 1973 - non aspetteremo mica il 1973 perché se no non la si avrà neanche quella lì.
Ma arrivati ad un certo momento, a me pare che si debba decidere oggi qui, indipendentemente da tutte le considerazioni quelle che devono essere le attrezzature, che devono essere impostate immediatamente perché, è opportuno che si esamini se è necessario avere una attrezzatura che favorisca gli incassi oppure se è più importante avere un'altra attrezzatura.
Naturalmente l'affare della costruzione dell'albergo io la vedevo anche collegata forse, non so, con l'autostrada quando arriverà a Châtillon. Ma questo è un secondo aspetto del problema.
Io mi riassumo dicendo che avevo pregato l'Assessore Balestri di voler sottoporre al Consiglio un certo piano prioritario, non magari tutto, ma arrivati ad un certo momento, per esempio, si potrebbe anche dire - non so, ci sono anche delle cose, come diceva Andrione, forse di secondaria importanza - ma a me pare che questo piano debba essere mandato avanti perché, nel modo più assoluto, se noi rinviamo ancora questi due o tre problemi voi vedrete che il salone del Casinò non si farà, il teatro non si farà, l'albergo non si farà, il tiro a volo non si farà e vedrete che cosa ne verrà fuori.
Marcoz (U.V.) - Una spiegazione da Bordon, se permette.
Lei Assessore Bordon ha accennato che bisognerebbe fare tutte queste belle opere... poi ad un certo momento ha detto: avvicinandosi la scadenza studieremo anche la funivia. Ma vuole spiegarmi con quali fondi?
Perché se impieghiamo qui i 2 miliardi e 800 milioni, come faremo a fare la funivia? Perché Lei ha detto testualmente questo.
Ora vorrei avere una spiegazione su questo.
Bordon (D.C.) - Qui, in questo piano, noi abbiamo visto che abbiamo 2 miliardi e 800 milioni di spesa. È indubbio che si debba già ricadere nella discussione di prima perché 2 miliardi e 100 milioni dovrebbero essere di pertinenza della SITAV e 700 glieli dovremmo mettere noi.
Ora ritengo che in questa impostazione che io chiedo - personalmente come Assessore alle Finanze - io chiedo che sia data la priorità a queste opere.
Se noi facciamo il totale di quello che può essere il salone, di quello che può essere l'albergo, di quello che può essere il tiro a volo, per esempio, io ritengo che rimanga un largo margine ancora per il resto.
Ma se mi fosse consentito - e rispondo così, alla buona, perché potrei anche dire una cosa che poi risulti inesatta a questa sua domanda cortese - io vorrei dire: ma, se domani facessimo già spendere subito 1 miliardo e 700/800 milioni, dei due miliardi del Casinò, vuol dire che gli altri glieli infileremo noi.
Ma facciamo subito questo perché io ritengo che è nell'interesse delle finanze regionali, non dell'impostazione turistica di tutto il comprensorio. Perché se noi guardiamo quell'aspetto lì, si capisce che forse ha la predominanza su quello che io ho esposto.
Andrione (U.V.) - Je dois dire que je ne partage pas la plus grande partie de ce que M. Bordon a dit, parce que ce que nous devons étudier nous en ce moment c'est l'application du contrat. Si nous nous sortons de celle qui est l'application et l'interprétation du contrat et nous laissons dans la vague et puis nous ferons et on verra et tout le reste, nous faisons un travail qui n'a aucun sens parce que nous savons très bien que les prix sont ceux qui sont et qu'une fois qu'on a commencé à dépenser très rapidement, quand il s'agit d'œuvres de ce genre, même deux milliards et cent millions très rapidement, eh, sont partis.
Et, d'autre part dire avec seule qui nous paraît quand même trop de légèreté dire bien en ce moment-là s'ils seront dépensés nous payerons nous, il faut quand même se rendre compte que on fait mettre des espérances et même fondées et puis plus tard on pourrait dire non.
Moi je reviens, après ceci, je reviens sur ce que je disais avant à M. Balestri et j'insiste sur ceci, dans l'application de ce contrat nous devons faire attention nous à faire l'intérêt de la Région.
Evidemment l'autre partenaire cherchera à faire son intérêt. Pour faire l'intérêt de la Région nous devons avoir présentes deux choses: première question, évidemment c'est un rapport de carburation avec les gens qui dirigent la SITAV, sauvegarder dans la mesure du possible, parce que je suis le premier à reconnaitre que la situation est compromise, sauvegarder notre liberté.
Deuxième question - faire attention de quelle façon vient dépensé notre argent, c'est-à-dire, si nous sommes tous d'accord de croire que ce qui est prévu dans le contrat deux milliards et cent millions ne sont pas suffisants et qu'il faut ajouter de l'argent régional de faire attention à quelles sont les œuvres que nous faisons avec notre argent, de quelle façon nous plaçons cet argent.
Je termine en revenant sur la question de la Commission. Voyez-vous, je trouve que l'excuse que vous avez donné est assez maigre, parce que même dans ces bancs comme je pense sur ceux-là, il y a des différences d'idées et d'appréciation en matière et cela est normal; ce que moi je voulais dire et j'insistais pour la question de cette Commission c'est que à ce moment-là, nous pourrions dans un contexte différent et où l'on peut parler d'une façon plus libre que dans un Conseil, où parfois on fait un dialogue entre sots et puis on est coupé et tout le reste, nous pourrions avoir la claire vision avec des documents, avec tout ce qu'il faut des œuvres qu'on va construire.
Il est évident qu'une Commission de ce genre n'a pas de pouvoir de décision, il s'agit simplement de tirer la corde entre nous et les Administrateurs de la SITAV, et quand je dis "nous", je dis tout le Conseil, pour tirer cette corde il faut le plus grand nombre de personnes, le plus grand nombre d'expérience et d'intelligence soit du côté plus possible de la Région.
Si vous refusez cette Commission, vous faites une erreur d'autant plus grave que vous vous trouverez à avoir seul, la responsabilité de décision qui quand même engage très lourdement l'avenir.
Caveri (U.V.) - Si l'on suivait la théorie de M. Bordon, qui vient de nous exposer, on finirait par renverser complètement le contrat. C'est fou, c'est fou de penser de faire comme ça, comme il propose M. Bordon, que 'est-ce-qui reste du contrat, je me demande, à la place du contrat il y aurait un brouillamini sans tête ni queue parce que on commencerait à dire: faisons avant le tiro a volo puis non, faisons un autre et qu'est-ce qui reste de ce contrat avec les théories de M. Bordon, il ne reste plus rien.
Il y a un contrat, ce contrat doit être respecté. Voilà. Berthet, il a à son tour fait un exposé d'autre genre. Pendant que Berthet parlait, je me suis rappelé de la "Ridolineide". La Ridolineide a été une pièce de théâtre qui voulait mettre en caricature Giolitti. Alors sur la scène on voyait Giolitti entouré par des danseuses habillées en rouge et sur la tête ces danseuses avaient des bérets phrygiens n'est-ce pas? Puis, parce que Giolitti, il faisait aussi lui l'occhio di triglia aux socialistes, n'est-ce-pas?
Après, il y a eu l'invention du centre-gauche, mais aussi Giolitti avait pensé, temps en temps il clignait de l'œil à Turati, à Bissolati, etc.
Alors voilà, pourquoi sur la scène on représentait Giolitti entouré par les danseuses habillées de rouge avec un béret phrygien, vous savez le béret révolutionnaire, des révolutionnaires de France puis à un certain moment il y avait un coup de gong, les danseuses se retournaient peut-être un petit rideau et puis abaissaient pendant un instant, le rideau se levait de nouveau et les danseuse étaient transformées en carabiniers, avec des moustaches très longues et avec des mines tout autre que recommandables.
Eh bien, nous avons vu une transformation du genre, Berthet il est en train d'émuler Fregoli, vous savez Fregoli, eh bien nous l'avons vu avant avec ce joli sourire qui le distingue, habillé en skieur, en passé costume de skieur il a fait l'apothéose du Zerbion, comme station d'hiver et moi je disais: "ah! meno male" au moins ce bonhomme de Berthet il vient à notre secours, il est aussi lui de notre théorie qui vaut mieux de transformer le Zerbion dans une station d'hiver et puis oplà il a fait un rapide changement et il a déclaré qu'il est parfaitement d'accord avec la Junte de ne plus faire la station d'hiver du Zerbion, si j'ai bien compris, je ne sais pas si j'ai bien compris, parce que, écoutez, ici vous savez, on ne peut pas dire de oui à tout le monde, Berthet, au fond il est un bon garçon, et justement parce qu'il est un bon garçon, je ne devrais pas tant le dire, parce qu'il y a la campagne électorale qui s'approche, alors je dois faire attention, mais enfin je peux le concéder qu'il est un bon garçon, seulement, il est un faible et alors il dit de oui à tout le monde, mais moi je suis sûr que si demain le Syndic de La Magdeleine, avec une délégation des Conseillers communaux allait lui dire: mais écoutez, vous êtes le futur député ou le futur sénateur, je ne sais pas, de la Vallée d'Aoste et vous qu'est-ce que vous pensez du problème et lui dirait: mais bien sûr, mais naturellement il faut faire le téléphérique du Zerbion, il faut faire la station d'hiver.
Le Syndic de La Magdeleine avec les Conseillers de la Magdeleine ou des habitants de Promiod ou d'une autre localité, ils s'en retournent tranquilles chez eux: /N'en Berthet d'accord aui no, no s'en belle a'post et ci et là "/ et puis Berthet il trouve la délégation de ceux qui préfèrent faire les œuvres, les programmes de St. Vincent, la programmation de St. Vincent et de plans programmés de St. Vincent et lui dit: "Ma io sono perfettamente d'accordo, bisogna fare il piano programmato dalla SORIS è un piano perfetto".
Voilà bien. Ici il y aurait à parler pendant longtemps mais il faut vraiment chercher de résumer.
Montesano (P.S.D.I.) - Aveva promesso che non prendeva più la parola.
Caveri (U.V.) - No non prendevo più la parola sulle pregiudiziali, ma io adesso tratto la questione di merito, se permette, e credo di avere diritto di parlarne.
Il y a dans la première page de la monographie de la SORIS, l'appeler monographie c'est vraiment vouloir concéder beaucoup, en tout cas, je me permets de faire une réflexion et je me permets de m'adresser tout particulièrement à l'Avocat Marcoz, et pas seulement à l'Avocat Marcoz, mais à la salle, ce serait vraiment souhaitable que nos modestes actes de conclusion devant le Tribunal soient payés aux tarifs de la SORIS parce que vingt pages dactylographiées et payées en millions de lires, costa molto ma vale molto di meno. Nous pouvons dire de cette monographie.
Nous avons fait nous, je vais vous l'avouer, je veux avoir la loyauté de vous avouer, nous avons fait nous une expérience avec la SORIS, moi je vous assure qu'un des plus grands crapauds que j'ai avalé pendant mes dix années et demi de président de la Junte, c'est quand après avoir tiré la corde tout ce qu'il a fallu, il a fallu avaler le crapaud de ces 35 millions d'honoraire pour la SORIS, pour ses études qui sont bien faites, il y en a de celles qui sont miton mitaine, il y en a de celles qui valent assez peu, il faut avoir le courage de le dire.
Il me résulte à cet égard que la SORIS vous a demandé de faire les plans de zone et nous savons qu'il y a un type ici a Aoste, grand homme politique, grand programmateur, qui est devenu dit-on le représentant à Aoste, est celui qui fait le partage pour la SORIS auprès de l'Administration régionale, auprès de l'Administration communale et on parle de dépenser 28 millions pour les plans de zone pour la Vallée d'Aoste, all'anima di Giuda, eh, je dis, parce que avoir mis en poche 35 millions, vouloir encore prétendre de mettre en poche 28 millions pour les plans de zone, il me semble que c'est un peu trop cher. En tous cas allons en avant.
Ici aux pages 2 et 3 il y a des phrases qu'on ne sait pas qu'est-ce que ça veut dire, parce qu'on dit: "sotto questo aspetto, pertanto St. Vincent presenta il maggior equilibrio tra presenze turistiche e ingressi al Casinò, offrendo al tempo stesso la migliore e più sviluppata casa da gioco, esistente in Italia". Voilà la deuxième partie est vraie. C'est vraie la deuxième partie. Comme c'est vrai, et c'est une des peu de chose des affirmations exactes de cette étude, là où un peu plus en avant on dit une chose exacte, c'est-à-dire on dit "la casa da gioco di St. Vincent" ecco "il Casinò di St. Vincent costituisce la più importante casa da gioco italiana, ecc.ecc." et puis il y a des chiffres qui démontrent justement que le Casino de St. Vincent est le Casino le plus grand, le plus riche, le plus rentable de toute l'Italie, et alors, rappelons-nous de cette affirmation de la SORIS qui est une des plus exacte affirmations, des pas nombreuses affirmations exactes de cette monographie, quand nous nous traitons et quand ces gens pleurent misère, parce que à les entendre ils sont sur le bord de la faillite, à les entendre.
Voilà, or il me semble que nous devons, je ne sais pas bien qu'est-ce que veulent dire ces gens, aux pages 2-3-4, écoutez, l'opinion que plusieurs personnes ont en Vallée d'Aoste, j'ai parlé avec plusieurs ateliers de St. Vincent et pas de St. Vincent, il faut reconnaître qu'à St. Vincent il y a une équation presque, je dis presque pas une équation exacte, entre les touristes de passage et les joueurs; qui s'arrête à St. Vincent en général est un joueur et rien d'autre et la preuve nous l'avons dans la question de la source de St. Vincent, on a voulu créer un nouvel établissement de la source de St. Vincent et nous, nous ne critiquons pas ceux qui ont voulu créer de grand établissement des sources de St. Vincent, mais quel a été le résultat?
Le résultat a été pénible, ici il y a une autre affirmation exacte de cette étude de la SORIS et cette partie est très intéressante parce qu'elle nous dit une chose que nous ne nous savions pas et nous devons le reconnaître et que c'est presque tous, presque tous les établissements d'eaux minérales, thermaux, etc., en Italie sont tous passifs du premier au dernier et nous voyons que même à Salsomaggiore, mais pensez que à Salsomaggiore avec le mouvement énorme qu'il y a dans cette ville d'eau on parle d'un déficit de cent quarante-sept millions, ce sont des choses énormes, mais je pense que à St. Vincent il y a des raisons particulières pourquoi cet établissement assez fiacco comme on dit, pour cette raison que la mère de famille ou le père de famille qui doit décider d'aller en villégiature, et commence avoir bo-bo au foie et il pense de s'orienter, ou vers Chianciano qui est plus fameux que St. Vincent, évidemment, mais quand même St. Vincent a de grandes qualités, mais le père de famille ou la mère de famille, avant de décider de aller à St. Vincent à se soigner /lo fèdzo/ comme on dit en patois, il y a le cas que, au lieu de me diminuer la maladie du foie, la maladie m'augmente; parce que ou la mère ou le père ou la fille ou le garçon ils se mettront à jouer au Casino à la table de jeux.
Il y a en somme un conflit entre l'activité du casino de jeu, maintenant, moi ceci je ne l'affirme pas d'une façon absolue parce que peut y être aussi une complémentarité entre différentes activités économiques et cela je le reconnais.
Mais il y a un conflit potentiel, je ne dis pas virtuel parce que cet adjectif ne plaît pas à M. Bionaz et je ne veux plus lui donner du chagrin alors je ne parlerai plus de virtuel mais il y a un conflit potentiel.
Je saute à grand force certaines pages, mais je ne peux pas faire à moins de relever et d'appuyer ce qu'a dit Fillietroz. Fillietroz a dit une chose très juste: c'est-à-dire il dit dans certains titres on ne dit rien sur les œuvres, je le dis dans une manière un peu différente mais enfin sur la possibilité de transformer la zone du Zerbion dans une station d'hiver.
Cela manque complètement c'est une lacune totale, mais moi je n'étais pas tout à fait d'accord avec les Administrateurs de la SITAV, tant il est vrai que nous n'avons pas approuvé nous le plan de Monsieur Capy (?) pour les raisons que l'on sait et je ne répète pas en ce moment parce que je ne veux pas faire en ce moment des parenthèses inutiles. Mais ces Messieurs de la SIFAR, ils ont envoyés des techniciens pendant de longs mois pour étudier les heures de soleil de Pila et de la zone pour étudier la quantité de neige dans les différentes saisons de l'année, mais ici il manque complètement.
Une chose fondamentale que ces Messieurs de la SORIS auraient dû faire, ils auraient nous dire comment est le problème, comme on dit en italien "l'insolazione" de cette zone, comment sont distribués les heures de soleil dans les différentes saisons de l'années et aussi la quantité de neige, quelle est.
D'autre part il y en est que sur le problème, sur la possibilité. Ils ont sur la vocation de la zone du Zerbion comme station d'hiver, la SITAV a deux études, une plus belle que l'autre, une a été faite, mais naturellement ils n'en vous ont pas parlé, a été faite par un général des Alpins spécialisé dans les stations d'hiver et puis il y a un architecte aussi spécialisé dans les stations d'hiver, qui ont conclus que la zone se prête très bien comme soutient Fillietroz qui peut-être de tout le Conseil régional et sans peut-être, est le Conseiller régional qui connaît mieux cette zone comme possibilité de développement d'une station d'hiver.
Voilà, ceci je le dis comme pour la question de la vocation de la zone du Zerbion comme station d'hiver, mais il y a, si nous croyons ou si les spécialistes disent et ceux qui connaissent la localité disent; si nous devons leur croire, moi je ne l'affirme pas, honnêtement je dois dire que je me connais pas beaucoup cette zone et je ne l'affirme pas, je dis seulement qu'il y a deux études qui sont arrivées à ces conclusions là, mais alors s'il y a cette vocation de la zone du Zerbion comme station d'hiver et alors vu qu'on parle tant de planification parce que c'est une parole de mode quand dans les premiers temps dans la Russie soviétique on parlait d'économie planifiée il y avait tout le peuple de l'Europe occidentale qui disait: que de bêtises planifier l'économie, c'est de grandes bêtises et alors on parlait des faillite de tous les plans de la Russie soviétique, qui se peut que quelques plans a fait faillite, parce que évidemment nous voyons que "all'atto pratico" ce n'est pas facile de faire des prévisions parce que l'économie est une des choses, n'est-ce pas que ce n'est pas facile.
On peut le donner à un bataillon dans une place d'armes dévolue à des commandements, des sous-officiers, mais l'économie est un quelque chose qui nous échappe des mains comme si c'était du sable, mais quand même maintenant aussi dans l'Occident de l'Europe on a fait la découverte qu'il faut planifier l'économie et nous aussi nous sommes partis dans cette direction et alors s'il faut planifier, il faut planifier aussi le tourisme et dans une planification de la Vallée d'Aoste, si nous voulons arriver à faire le plan régional de la Vallée d'Aoste, mais alors, il faut établir si les pôles, les pôles, touristiques, les pôles d'hiver doivent être seulement Courmayeur, Pila et le Breuil, ou bien s'il ne faut pas comme dit Fillietroz, come ils ont dit Fosson et d'autres Conseillers régionaux ici, il faut voir s'il n'est pas nécessaire de créer d'autres centre, pourquoi polariser tout en deux ou trois localités avec quelles conclusions? De créer des désastres come on a fait au Breuil du point de vue de la défense du paysage, et des désastres qu'on se prépare peut-être de faire a Pila et de créer une incroyable spéculation commerciale sur le terrain.
Qui sait pourquoi, on ne pourrait pas augmenter le nombre des centres touristiques.
Regardez, ici dans cette monographie il y a des affirmations qui me font penser que dans cette étude il y a un peu trop ce qu'on dit "la voce del padrone", cette expertise pourrait très bien porter la signature non pas de la SORIS, mais des Administrateurs de la SITAV et d'autre part pas seulement des Administrateurs de la SITAV mais aussi des Administrateurs des Sociétés des téléphériques de Courmayeur et du Breuil, maintenant je ne reste pas à citer ces phrases, mais dans ces études il y a des phrases où l'on dit: "Ah!! Il faut faire attention, ci sono altre stazioni più qualificate, ci sono altre attrezzature, attenzione".
Et vous, comme Junte, vous avez répercuté ces déclarations.
Je ne sais pas si me viendra, oui, voilà, ici dans votre relation vous ne faites que répercuter ce que dit la SORIS; on dit: "inoltre non va dimenticato che - à page n. 2 - che gli attrezzati centri turistici della vicina Valtournenche continuerebbero comunque ad esercitare una fortissima concorrenza ai progettati impianti del Monte Zerbion" et alors moi quand j'ai reçu cela, avec ma "biro" je me suis fait une petite note pour fixer l'idée et pour ne pas me l'oublier et je me suis écrit cette petite note: "Non si vuol dare un dispiacere ai padroni delle funivie del Breuil e del Monte Bianco, i padroni del vapore".
Ils sont intervenus évidemment à inspirer cette étude et moi je ne partage pas du tout cette idée.
Je ne parle plus, je saute à grand force différentes pages parce que je veux être un peu court, ne pas être trop long, - "parco giochi per bambini" - ce sont des choses à faire rire les poules - "con distribuzione gratuita dei Corriere dei Piccoli" - et on a le courage de parler de "zone verdi" pour St. Vincent, où il y a une Administration communale qui est indigne d'administrer une Commune comme St. Vincent.
Ce sont des Administrateurs qui manquent de toute idée, ce sont des (?) qui ont fait de tout pour détruire les zones vertes à St. Vincent et les zones vertes qui n'ont pas été détruites à St. Vincent seront détruites par les plans régulateurs de l'architecte, comment s'appelle cet architecte qui a fait des choses au Breuil, nous avons vu ses horreurs qui sont surgis sur les héritiers Frassy, je ne me rappelle plus, Berlanda, l'Architecte Berlanda, ah il a fait un beau plan régulateur avec un index de construction à la Commune de St. Vincent qui est tout à fait exagéré et vue que vous vous préparez à donner le "la" à une nouvelle loi de l'urbanisme avant d'établir les index de construction pensez- y, parce que vous savez si on continue à augmenter les index de construction, ce n'est que de la spéculation immobilière qu'on fera en Vallée d'Aoste et, faites le plaisir, ne parlons plus de zones vertes, parce qu'en Vallée d'Aoste on fait de tout pour détruire les zones vertes.
Voilà, je ne dirai plus rien sur ce pauvre document, qui a couté au contribuables de la Vallée d'Aoste un million de lire et alors attention à la SORIS MM. de la Junte et quand ces gens viennent à traiter avec vous pour d'autres collaborations regardez-vous bien le portefeuille parce que vous savez il faut faire attention. Et alors si nous tenons en considération tout ce qui a été dit dans cette discussion, il me semble que la conclusion à laquelle sont arrivés pas mal des conseillers, c'est-à-dire la nomination d'une Commission, c'est une requête qui peut-être accepté de votre part parce qu'il ne vous convient pas et ce n'est pas un conseil de la "carità pelosa", que je me permets de dire évidemment quand nous vous demandons des conseils, vous pouvez penser: ici c'est, comme on dit en italien de la "carità pelosa", non effectivement je crois qu'en traitant avec puissance, une grande puissance, une super puissance comme la SITAV, il ne vous convient pas de rester seuls, il vous convient d'être entourés par d'autres, il ne sont pas plus intelligents que vous, nous ne sommes pas ni plus intelligents que vous et ni peut-être plus honnêtes que vous, nous ne croyons pas de avoir découvert la pierre mais nous croyons que notre présence, je dis notre présence pas comme personne mais comme je veux dire comme représentants de ces groupes d'opposition, c'est une chose qui est dans votre intérêt, parce que vous serez plus forts dans cette, dans ces pourparlers, vous serez plus forts si vous ne parlerez pas seulement au nom de la Junte, non pas seulement au nom de la Démocratie Chrétienne ou du Parti Socialiste mais si vous parlez aussi au nom des autres groupes qui sont dans ce Conseil, si vous parlerez au nom du Conseil régional ou pour le moins d'une sélection, comme disait Andrione, une sélection d'hommes, il a dit de l'intelligence, mais nous voulons pas même prétendre d'être des intelligents, nous sommes d'hommes que nous voulons donner une contribution de conseils, non seulement mais, s'il y a, je ne dis pas une coalition, parce que il ne s'agit pas de faire la coalition contre Bonaparte ou contre la SITAV, mais, vous serez plus fort si à travers les rapides examens de ces problèmes, nous pourrons arriver à une conclusion ensemble, parce que autrement nous risquons, nous Conseillers régionaux et carabiniers, je ne dis pas seulement nous, conseillers régionaux de l'opposition mais je dis, nous Conseillers régionaux, y finit qu'à travers la polémique, la stérile polémique nous faisons la fin des Horaces et des Curiaces avec toutes les conséquences que l'on fait. Voilà. Alors, je me permets d'insister. Et, à propos de quelqu'un qui dodeline de la tête, qui dodeline encore maintenant de la tête, parce que c'est d'accord avec la théorie de la Commission et je pense que ceux qui dodelinent de la tête sont vraiment les plus dépourvus de la Junte.
Parce que je pense que dans la Junte, quand même dans cette Junte il y a des hommes, ici, capables vraiment, je fais des allusions un peu dangereuses en vue des élections régionales, mais ceux qui dodeline de la tête sont les plus dépourvus, parce qu'il est votre intérêt, mais pas seulement votre intérêt, il est l'intérêt de la Région de traiter avec cette superpuissance, avec la plus large contribution des conseils et avec la plus large participation de la part de tous les groupes qui sont représentés.
Or, il y a quelqu'un, je ne me rappelle même plus quelqu'un de la Junte a dit que je termine, M. Cusumano, excusez-moi, vous, vous parlez un peu peu dans ce Conseil, moi peut-être je parle trop, mais il faudra bien faire une moyenne de temps en temps et alors je réponds seulement sur un point: quelqu'un de vous, je ne me rappelle pas qui est de la Junte qu'a dit cela, a dit: "ah, oui, mais tu sais, la commission, on retarde, etc.".
Mais, écoutez, sur certains points, sur lesquels nous sommes d'accord, on peut bien déjà partir tout de suite, il n'y a aucun retard, par exemple pour la question d'amplifier la Maison de jeu, mais là il n'y a pas de polémique à faire, entre nous en tous cas il y en a très peu, sur la question de l'hôtel, je ne crois pas non plus, là il y a qu'à résoudre des problèmes de philosophie, sur la question de l'hôtel on peut démarrer tout de suite, là où il y a des doutes c'est vraiment sur la plus longue et la plus lointaine séance du 1973, mais alors quelqu'un dira: "mais, oui, comment nous faisons à destiner des terrains pour l'hôtel quand nous n'avons pas le plan", mais c'est des "maronnades", excusez-moi, parce que nous savons très bien que la SITAV veut faire son hôtel et je ne crois pas qu'elle a acheté le terrain pour cela, là-dessus il n'y aura pas d'énormes polémiques, alors vous voyez, que la Commission en réalité, elle ne retarde pas grand-chose, elle ne retarde presque rien, surtout elle ne retarde pas les ouvrages qui sont les plus nécessaires et qui sont ceux qui font les échéances les plus proches.
J'ai terminé.
Fosson (U.V.) - Je pourrais presque renoncer à la parole parce que je voulais dire en partie les dernières choses qui a dit maintenant le Conseiller Caveri, parce que j'avais déjà dit avant que même dans l'intervention de M. Bordon qu'est-ce qu'il a souligné, a dit: "Prima di tutto il Salone da gioco".
Même en suivant son exposé, en suivant ce qui étaient les priorités qui voulait donner, a dit: "Prima di tutto il Salone da gioco" et moi je me permets de dire que si on avait renvoyé la question de l'hôtel pour ces fameuses questions du choix de terrains on aurait pu dire à la SITAV, immédiatement, de commercer la question du salon de jeux.
Sur ce point nous sommes parfaitement d'accord et ce point c'est un point que on peut mettre en marche immédiatement.
Il a parlé, après, de la nécessité aussi de l'hôtel. C'est une autre échéance qui est fixe et, alors, maintenant, le choix du terrain pour l'hôtel il y a, la question ou passe la route est définie et alors il n'y a pas aucune contestation à faire.
Après on a parlé du "tiro a volo" et du théâtre. Ces choses ici, en tout cas, sont des alternatives à la question du téléphérique du Zerbion et je ne vois pas pourquoi on ne veuille pas accepter la proposition qui a été faite par plusieurs personnes de nommer une Commission pour voir et approfondir le problème sans entrer, maintenant, dans une discussion, et je ne me permets pas d'entrer et de prolonger cette discussion pour être à faveur ou contre la question du téléphérique du Zerbion, mais, tout de même c'est un problème qui doit être approfondit, un problème qui doit être étudié, un problème qu'il est à plus longue échéance donc il me semblait qu'il soit plus naturel que vous devriez accéder à la demande et à la requête qui a été faites - pas pour mettre en discussion, certainement, tous les points, parce que deux points ils sont bien fermes, sur ces deux points je pense qu'il ne faut pas les mettre en discussion et il y a l'autre problème, qu'il est un problème d'une certaine envergure, c'est un problème de choix que effectivement demanderait d'être approfondit et pas décidé comme ça aujourd'hui dans cette salle.
Cusumano (P.L.I.) - Io penso che noi siamo nell'era delle specializzazioni perciò penso che anche le località devono puntare su una determinata specializzazione.
Ora mi pare che St. Vincent, per il momento, la sua vocazione principale sia appunto quella di essere una stazione termale-climatica ed avere una casa da gioco. Ed è appunto in questo settore che St. Vincent dovrebbe preminentemente fare il suo sforzo e non puntare su quello di trasformarsi in una stazione sciistica, perché già altre stazioni in Valle d'Aosta sono più favorite e anche la spesa per lanciarle come stazioni invernale io penso che sia minore.
Perciò io penso che proprio a St. Vincent sia il caso di aumentare quelle opere di corollario al Casinò che sono estremamente carenti.
Solamente che le alternative che si fanno alla funivia dello Zerbion mi paiono un po' vaghe perché io, sia sulla piscina, come sul parco giochi, come sul cinema-teatro, io penso che in questo caso ci vorrebbe proprio una commissione che scegliesse le varie opere, quelle che principalmente, prima di tutte, di queste qui in alternativa, deve fare, fissare una scadenza veramente precisa, che non sia veramente un elenco di buone intenzioni e, soprattutto non fare delle cose a metà, cioè degli impianti che possono lì per lì accontentare ma poi divengono rapidamente insufficienti o, per lo meno non sono all'altezza della stazione turistica che si vuol creare, perché noi dovremmo puntare ed arrivare per lo meno al livello di un Evian o giù di lì, come impianti sussidiari.
Perciò io insisterei che, appunto si facciano dei contratti con la SITAV o con chi di ragione e che questi contratti vengano veramente rispettati, che non siano solamente, come dico, un elenco di buone intenzioni.
Germano (P.C.I.) - Io faccio solo due brevi considerazioni sulla discussione, una sull'Assessore Benzo che, come sempre, porta il suo contributo dialettico alla discussione; il contributo dialettico di Benzo è questo: lui dice si son fatte osservazioni su questo piano è giusto, ne teniamo conto, si rivedrà.
Non si rivede niente perché con la delibera come è fatta, si accetta, la delibera dice "punto 1) scelta del programma di attuazione a spese della SITAV, ecc. ecc., previste nel citato studio programmatico; punto 2°) approvazione, in via di massima, del programma ecc., previsto nel citato e allegato studio della Soc. SORIS".
Quindi non si cambia neanche un millimetro.
Seconda questione è quella di Balestri, dice: "nella Commissione ci saranno dei punti di vista diversi e invece qui bisogna decidere".
Ma è ovvio che nella Commissione ci sono dei punti di vista diversi, ma questa è la dialettica, è proprio dallo scontro di questi punti di vista che vien fuori la soluzione migliore.
Quello che ha detto Bordon mi trova più d'accordo. Bisogna che ci siano le priorità e che si stabilisca. Questo non è detto nella delibera. Su questo siamo più d'accordo; però la delibera dice esattamente tutto il contrario.
Al punto che siamo, ci sono due soluzioni: o la Commissione con dei tempi ben fissati oppure si aspetta tutto questo a scatola chiusa e farete quello che volete.
Se volete assumervi questa responsabilità, fatelo, fatelo. Ma a me pare che la soluzione più giusta per la Regione sia quella - se si vuole, scelta immediata di alcune cose sulle quali siamo tutti d'accordo; Commissione che in un tempo determinato decida e porti in Consiglio una soluzione che sia ragionevole e che rispetti un po' il parere di tutti.
Benzo (D.C.) - Riprendo il tema come l'avevo esposto nel primo intervento. A me pare che qui ci troviamo di fronte a due problemi di fondo che il Consigliere Germano d'altronde ha detto.
Da una parte ci troviamo di fronte ad una scelta in ordine a quelli che sono o che devono essere gli adempimenti contrattuali della SITAV per quelle che devono essere le opere e gli interventi prioritari per le attrezzature turistiche del Comune di St. Vincent. E su questo i vari Consiglieri hanno espresso il loro parere. Io ho espresso anche il mio. Ben inteso andrà anche studiato al più presto il problema, anzi da quanto ho sentito ci sono già degli studi fatti e si potranno esaminare se potremo averli in visione, per vedere quello che si potrà fare anche in quel settore del Monte Zerbion.
Per quanto riguarda il secondo punto che la Giunta regionale propone al Consiglio, a me pare di avere già detto nell'intervento precedente che era necessario appunto vedere esattamente quelli che erano i costi.
Io penso e proporrei al Consiglio di aggiungere a quel secondo capoverso che recita: "approvazione in via di massima del programma di opere e di attrezzature turistiche del Comune di St. Vincent, previsto nel citato e allegato studio della Società SORIS e previa successiva approvazione da parte della Giunta regionale dei costi delle singole opere e della priorità delle stesse".
Con questo abbiamo salvaguardato i due capi saldi principali proprio di quello che lei, Germano, voleva dire. Non si gioca a scatola chiusa, la vediamo aperta.
In più chiederei che in Consiglio ci fosse un terzo punto in aggiunta a questo e cioè che l'intervento della Regione ed eventualmente del Comune sia subordinato alla razionale sistemazione urbanistica del territorio del Comune di St. Vincent.
Mi pare che con queste due precisazioni noi, come Consiglio regionale salvaguardiamo quello che può essere emerso dal dibattimento in ordine alla questione, diciamo, costi e in ordine alla questione priorità di scelta dei singoli interventi di opere da effettuare e per quello che riguarda l'intervento regionale, che supererebbe la cifra di 2 miliardi e 100 milioni previsti a carico della SITAV, lo vedremmo in un piano coordinato in quella che può essere questa razionale sistemazione di tutto il territorio comunale di St. Vincent.
Penso che con questa proposta si possa accettare questo studio.
Berthet (D.C.) - Io volevo rispondere al Consigliere Caveri. Io non riesco proprio a capire perché Caveri deve sempre cercare di prendere in giro il prossimo. Questo io voglio sapere.
Perché crede di essere uscito dalla coscia di Giove lei? E allora?
Qui si è parlato della necessità di preparare l'ambiente e penso che non ci sia nessuno che si possa scandalizzare se si accede ad una proposta di una preparazione d'ambiente.
Pertanto il suo esempio giolittiano non calza perché io non credo d'aver fatto né la ballerina col cappello grigio né il carabiniere, va bene?
Nella società, nella società moderna c'è chi facilmente e volentieri dice sempre sì, mentre c'è chi dice sempre volentieri no. Per poter imporre il suo punto di vista al prossimo.
Io ho detto, e probabilmente Caveri era distratto, ho detto "se il Consiglio vuole stabilire una precedenza, fare una graduatoria per preparare l'ambiente, lo faccia pure. Però non si perda di vista l'attuazione di questo itinerario sciistico, meraviglioso, che è uno dei migliori che si potrebbe creare nella zona".
C'è Courchevelle, c'è Megève che hanno la loro fortuna proprio in itinerari del genere. Quindi si faccia questo itinerario.
Se lo volete posporre, se lo volete ritardare, lo si ritardi, ma comunque lo si faccia perché effettivamente, attraverso l'attuazione di un itinerario del genere si dà la fortuna a tutta la zona di 4-5 Comuni.
Chamonin (U.V.) - Io premetto che ignoravo completamente ed ignoro ancora attualmente le possibilità invernali dello Zerbion.
Ho sentito le argomentazioni del Consigliere Fillietroz in questo senso su questo problema ed avrei, naturalmente gradito che fosse approfondito il più possibile.
E mi piaceva la soluzione del polo turistico di St. Vincent completo anche in quello che fosse il settore degli sport invernali.
D'altra parte possiamo anche concordare sulla necessità di completare adeguatamente le attrezzature di St. Vincent e su questo mi pare che siamo tutti perfettamente d'accordo; nel concentrico di St. Vincent; in quanto pensiamo che, lo vogliamo o no, bisogna assolutamente forzare sulle possibilità di rendita di St. Vincent per il bilancio regionale.
Abbiamo sempre parlato, qui, molte volte, della politica del rubinetto. In questo caso qui il rubinetto, oltre che nelle mani dei giocatori è anche nelle mani nostre. Bisogna naturalmente che questo rubinetto eroghi il più possibile.
Dobbiamo quindi scegliere la soluzione per l'amministrazione - la soluzione plus profitable, la soluzione plus rentable -.
Però non possiamo non dolerci di non vedere niente in questo piano per il rilancio delle Terme. Terme che sono state, non dobbiamo dimenticarlo, l'embrione della fortuna di St. Vincent, del nome di St. Vincent, anche se con gestione deficitaria.
E voglio insistere: anche se con gestione deficitaria. E voglio insistere su un argomento che volevo già sviluppare prima e che è stato sviluppato prima di me da altri Consiglieri: è che non dobbiamo assolutamente continuare a marchiare la clientela di St. Vincent esclusivamente come dedita al gioco, anche se questo è in definitiva, per noi, fonte di miliardi.
Non dimentichiamo che molti, appunto, non vengono a St. Vincent, alle Terme per il timore che li si creda esclusivamente dei giocatori.
Torno ad insistere sulla congruità dei prezzi esposti e penso che con un elenco di opere con prezzi più pertinenti e certamente più probabili sarebbe stato possibile vedere veramente quante e quali realizzazioni effettuare con i 2 miliardi e 100 milioni a carico della SITAV e quante eventualmente sarebbero rimaste a carico della Regione.
Fosson (U.V.) - Due osservazioni soltanto. Due osservazioni su due affermazioni fatte prima da Bordon - e a cui avevo risposto indirettamente - e una dell'Ing. Benzo.
Bordon ha detto, ad un certo momento, che bisogna stabilire un piano prioritario, completo e tutto perché se rinviamo ancora ad adottare questo piano completo il problema del salone non si risolverà.
Io ritengo che è inutile rientrare in discussioni e tutto perché se l'ampliamento della casa da gioco è a sé stante non ha bisogno di essere visto nel contesto di tutte le altre attrezzature. Quindi se c'è una cosa dove praticamente non c'è da mettere in discussione niente e dove tutti siamo d'accordo, è quella dell'ampliamento della casa da gioco.
L'Ing. Benzo dice: "noi approviamo questo piano, poi studieremo dopo la questione della funivia dello Zerbion, perché siamo anche d'accordo a fare la funivia dello Zerbion". E qui, praticamente, mi riallaccio a quanto, forse, è stato suggerito anche al Consigliere Berthet perché mentre prima aveva preso un po' la difesa a spada tratta della funivia dello Zerbion, dopo ha fatto un passo indietro e ha detto "ma, se si vuol fare una preparazione dell'ambiente, prima di fare la funivia dello Zerbion, si faccia".
Ora io non voglio entrare, in questo momento, in una discussione se debba essere fatta la funivia dello Zerbion oppure se si debbano fare altre opere, perché è appunto questa stessa perplessità manifestata da voi che dimostra che questo problema va approfondito. Va approfondito molto, se la proposta della Commissione è appunto per approfondire questo problema.
Perché dobbiamo essere onesti. È inutile che noi diciamo "sostituiamo questo programma con un altro programma immediato, poi studieremo la questione dello Zerbion".
No, praticamente, se sostituiamo questo programma, la questione dello Zerbion noi non la esamineremo più. Diciamo le cose come stanno! Perché se abbiamo, se portiamo con quest'altro programma 2 miliardi e 800 milioni di spesa, quindi 700 milioni in più di quelli che sono già previsti con i 2 miliardi e 100 - e si dice già che abbiamo delle perplessità perché la sola funivia dello Zerbion costa un miliardo, e allora bisogna cominciare a calcolare su delle cifre che sono completamente spostate da questo. Quindi io non faccio l'affermazione "dobbiamo fare la funivia delle Zerbion e/o dobbiamo fare queste opere" perché avevamo avuto qualche perplessità allora ed è per quello che abbiamo messo la questione alternativa, permettere la possibilità di una alternativa.
Perché l'avevamo permessa questa possibilità di alternativa? Proprio per approfondire maggiormente il problema, perché effettivamente la zona che si presta per una stazione invernale va vista nel suo complesso, il problema non è semplice; però non portiamo oggi a discutere, mentre abbiamo due punti che sono messi nel contratto, su cui non abbiamo niente da dire che sono quelli che hanno la prima scadenza e che possono essere risolti immediatamente, non spostiamo tutto il problema sul terzo punto che ha la scadenza del 1973 e quindi permette ampiamente di approfondire il problema, seppure con celerità, per non trovarci per predisporre tutto quello che si debba fare.
Quindi io direi non impuntiamoci, non dovreste come Giunta impuntarvi su queste cose perché le variazioni che l'ing. Benzo ha proposto ai due punti della delibera, mi permetto di dire che fanno ridere perché è un cambiamento di forma.
Qui, quando si dice, voi mettiamo che diate il mandato alla Giunta che riveda i prezzi; ma questo non rientra mica nella questione del programma? Questo d'accordo, d'accordo, ma noi approviamo qui un programma che è completamente diverso da quello eventualmente che era stato indicato nel contratto con la SITAV. Quindi io insisto ancora su questa richiesta e concludo perché oramai abbiamo detto chiaramente qual è il nostro punto di vista, ma pregherei la Giunta di esaminare un momento questo problema e di non voler impuntarsi credendo che sia una questione fatta così, di parte.
È una questione, che, le perplessità sono venute fuori anche da altri Consiglieri che non fanno parte dei nostri Gruppi. Nel nostro stesso Gruppo, nei nostri Gruppi possono esserci dei punti di vista diversi su questi problemi ed è logico che si debba approfondirli studiandoli per trovare la soluzione, la migliore soluzione nell'interesse della Regione, tenendo anche conto quello che è l'interesse della Casa da gioco, messa nel quadro degli interessi della Regione.
Ecco questo io direi e quindi insisterei, se la scadenza è più lontana, che voi accettaste la nomina di una Commissione per esaminare questo problema.
Marcoz (U.V.) - Signori Consiglieri, ho seguito attentamente questa discussione perché ne valeva veramente la pena, ho notato che ci sono molte perplessità in tutti i settori del Consiglio e, di fronte a quella affermazione di qualcuno che bisognerà forse fare anche la funivia, io mi permetto una battuta scherzosa, dico che lei, Bordon, è l'unico che può salvare la situazione, in questo senso: che essendo assessore alle finanze, o su l'art. 12, o su un altro articolo, lei ci porta su altri due miliardi e noi faremo tutto e le opere di St. Vincent e quelle dello Zerbion. Questa è una battuta scherzosa, ma il problema da risolvere - di fronte al fatto che si vorrebbe una cosa e l'altra, si è obbligati a dire così.
Però stando con i piedi in terra bisogna che sia ben chiaro a tutti i Consiglieri che coloro che votano questo programma che dicono sì a questo programma, dicono no fin da questo momento al problema dello Zerbion.
Dicono "no" fin da questo momento, non illudiamoci. A meno che ci mettiamo anche noi - come la Regione siciliana - o qualche altro, a giocare al Totocalcio e ci venga fuori una vincita di due miliardi e allora potremo fare anche lo Zerbion.
Guardate, io ho parlato di perplessità. Se qui ce n'è uno che ha diritto di essere molto perplesso, il più perplesso di tutti e ve ne dico le ragioni, sono io.
Ma perché sono io? Perché, conducendo per due anni, dico 2 anni le trattative per il rinnovo del Casinò, quelle trattative che erano pronte, che erano arrivate alle conclusioni alla vigilia elettorale del '63, ma che non furono portate a compimento per quel motivo che quando si tratta di grossissimi problemi è bene avere il consenso di tutto il Consiglio e allora voi non eravate ancora decisi sul rinnovo e noi vi abbiamo soprasseduto - è bene dirlo - non sono state portate a compimento.
Ma avendo condotto per due anni queste trattative, e qui è il motivo della mia perplessità, è che io mi son sentito magnificare per due anni di seguito i miei Assessori dai dirigenti della SITAV che la contropartita consistente, veramente utile per la Valle d'Aosta erano l'albergo e la funivia dello Zerbion.
Quando Cotta mi parlava di quella funivia, effettivamente me ne faceva delle lodi e parlava di quell'Alpe. È venuto su un giorno e mi ha dato la notizia che aveva acquistato già l'Alpe, e mi diceva è una zona bellissima. Tant'è che ad un certo momento mi sono innamorato anch'io del problema dello Zerbion.
Non crediate mica che io adesso dica quello che dice Fosson. Io sono senza prevenzioni. Sono sempre senza preconcetti. Se sarà utile farlo, secondo me lo si farà. Se non sarà utile, domani siamo disposti a dir di no allo Zerbion e di approvare il programma che voi avete proposto.
Però questo cambiamento di scena improvviso, permettete, Signori, ci lascia perplessi. Questo cambiamento di scena improvviso da parte, perché voi mi direte: "ma la SITAV non c'entra per niente, è uno studio della SORIS". E, ma no. Noi comprendiamo benissimo che, oggigiorno c'è lo studio della SORIS che voi avete fatto per conto vostro, ma comprendiamo benissimo che se non è venuto su, in questi 18 mesi, il Conte Cotta a dirvi, io voglio ancora che si faccia lo Zerbion - voi questo non ce lo avete mai detto - noi siamo autorizzati a pensare che effettivamente la SITAV ha fatto lei il cambiamento di scena. Sarà per suo conto, d'accordo, ma noi siamo convinti che, in questo momento, è vero, il cambiamento di scena c'è stato.
E, come dico, questo ci lascia delle perplessità. Perché? Ma io, prendendo il contratto di Bondaz come Presidente della Giunta, ad un certo momento mi ero letto questo contratto e, parlando di problemi di cui avete parlato anche voi oggi, che cosa avevo detto?
Ma, vedo che qui ci sono tante manifestazioni, ma è proprio obbligatorio farle tutte a St. Vincent? Se vogliamo sviluppare la cultura e tante altre belle cose, è vero, provvidenze in ogni campo, perché non portiamo qualche cosa fuori da St. Vincent.
E, ingenuo come sono io, mi sono permesso una volta di dirlo ai Dirigenti della SITAV, i quali mi han detto: "ma lei parla contro gli interessi della Regione".
La solita solfa. Voi avete la percentuale ed avendo la percentuale, naturalmente dovete essere dei materialisti, come diceva poc'anzi l'Assessore Bordon. Bisogna essere dei materialisti e guarda soltanto al fatto che noi abbiamo quella percentuale.
E sì, ragionando da materialisti si deve ragionare così. Però se si ragiona in un contesto più ampio e si dice: "però la Valle d'Aosta non è tutto interlinea in Courmayeur e in St. Vincent, io non decampo da quella che è la mia teoria che ho detta spesse volte in Giunta e me ne sono buoni testi i miei vecchi Assessori, io dicevo quelli sono i tre poli di attrazione e non dobbiamo lesinare verso quei poli lì. Io sono ancora di quella teoria.
Però non possiamo nemmeno arrivare all'eccesso opposto e dire che tutta la Valle d'Aosta si deve concentrare sotto l'aspetto del suo splendore, del suo "rayonnement", si deve concentrare tutto in St. Vincent, in Cervinia e in Courmayeur.
Penso che bisogna trovare il punto giusto. Qui l'abilità degli amministratori: trovare il punto giusto.
Quindi, come vi dicevo, tornando a bomba, quando ho dovuto anch'io cedere di fronte a questo ragionamento materialistico che le percentuali vengono a noi, per cui siamo interessati a potenziare a qualunque costo St. Vincent attraverso tutte le manifestazioni. Sì, si è fatto qualche cenno della "Grolla" a Fénis, ma voi sapete che non sarebbe quello il concetto se si volesse decentrare, bisognerebbe agire ben più in profondità, mi sono adeguato a questa concezione materialistica.
Quindi potete immaginare con quanto piacere io abbia sentito che si voleva sviluppare lo Zerbion - e qui sono con Chamonin il quale diceva "vedevo anch'io bene questo polo con tutto il suo sviluppo perché mi avevano magnificato quelle montagne, mi avevano parlato di La Magdeleine, di Chamois, di Promiod" - e io dico finalmente, anche perché non siete mica ignari che tutta la collina di St. Vincent dice: "noi dall'alto vediamo le luci del casinò, ma non ne abbiamo nessun vantaggio".
Mentre una funivia che si inerpica per quelle zone naturalmente farebbe sì che - come lassù in quel Parco si vede di cattivo occhio gli stambecchi, il giorno che indennizzassero i terreni li vedrebbero di miglior occhio - il giorno che il progresso si estendesse dal fondo valle di St. Vincent fino allo Zerbion tutti guarderebbero quelle luci, è vero, con miglior occhio, tutti gli abitanti della zona.
Quindi io, quando ho sentito quello, vi dico francamente, mi ero rallegrato ed avevo anche allora detto, allora sia ben inteso che la contropartita è questa.
Vi posso anche scendere a questo dettaglio: mi si era detto "ma questo, per effetti finanziari, non lo mettiamo sul contratto l'albergo". Ah, dico, sì, sì, non lo mettiamo per gli effetti finanziari però una bella dichiarazione da rilasciarsi alla Giunta regionale che se ne possa servire e che è la contropartita è l'albergo. Tutti questi dettagli sono avvenuti.
Tutto questo per dirvi come, per me, io mi trovo di fronte ad un cambiamento di scena tale che mi rende veramente perplesso, inebetito.
Oh, non che io adesso dica: non bisogna fare le altre opere e bisogna poi fare quella. Io dico di no.
Però, di fronte ad un problema così grave, effettivamente, ed è un problema di cui abbiamo discusso - io ne dò atto a tutti, salvo le battute scherzose, quella polemica scherzosa tra il buon Prof. Berthet e Caveri -, l'abbiamo condotto veramente dal punto di vista amministrativo questa questione, qui non c'è politica. E il Consiglio della Valle d'Aosta, quando spende dei miliardi sa anche non fare della politica, e in questa discussione lo avete visto, nessuno ha fatto della politica. Di questo dobbiamo compiacerci.
Per cui io dico, giunti a questo punto, il chiedere che il problema non si risolva dalla mattina alla sera così, senza uno studio, mi sembra che sia una domanda seria, Presidente della Giunta.
Guardate, io sono molto schietto, io non dico mica che domani non sia disposto a venir qui a dire: sì - se la Commissione o coi nostri maggiori approfondimenti, comprendiamo anche noi che fare la funivia dello Zerbion può essere una scelta non felice dal punto di vista finanziario, da tanti altri punti di vista.
Però, però vogliamo approfondire ancora un pochino il problema, non per dilazionarlo. Tutti i termini che il Presidente potrebbe fissare alla Commissione, il Presidente del Consiglio potrebbe starci dietro che questa Commissione si riunisca, ecc.
Però spenderemmo due miliardi non più così a cuor leggero, perché, tra l'altro, anche sul finanziamento non ci può mica sfuggire, io facevo dei calcoli mentali: avete raddoppiato il contributo di 22 milioni e siamo a 45 milioni per St. Vincent; gli diamo il 5% su tutti gli introiti, arriveremo sui 150 milioni.
Qui vedo altri 759 milioni per arrivare ad 1 e 8 e poi mi sento dire da qualcuno di voi, se mancassero delle somme, domani dopo aver fatto tutte queste opere, faremo anche la funivia.
Io mi permetto di dire: facciamo un calcolo finanziario, Bordon, lei mi ha seguito, è vero, come Assessore delle finanze, 125 o 150 all'anno; 45 sono quelli che raddoppiate, altri 800 già bilanciati qui e poi ancora far la funivia con altre integrazioni, se abbiamo tanti soldi facciamolo pure perché tutto è bello, ma ad un certo momento, fermiamoci.
Quella frase a cui ha alluso Caveri ha colpito anche me. Presidente Bondaz, quella frase che ha pronunciato Caveri ha colpito anche me, ed è questa nella relazione della SORIS "l'eventuale trasformazione di St. Vincent in stazione per sport invernali potrebbe creare grave, inutile danno ad altri centri turistici della Valle d'Aosta, la cui vocazione naturale come stazione di turismo invernale e estivo presenta, tra l'altro, caratteristiche ben più interessanti e rilevanti di St. Vincent".
L'allusione è trasparente. Si allude a Cervinia.
Ora dico, Cervinia che testé ha raddoppiato le sue linee di trasporto non penso che debba - se non per un eccessivo zelo dei suoi amministratori - che anche quelli vogliono abbracciare tutto -, non penso che debba temere. Difatti non è una affermazione precisa, ma si dice soltanto che "potrebbe".
Ma ciò che mi stupisce è che studiando il problema della valorizzazione di una conca, questi Signori anziché fare uno studio preciso dal punto di vista sciistico, tecnico, finanziario, tutto quello che volete, vadano a preoccuparsi della concorrenza che si può fare ad un'altra zona.
Ma, scusate, facciamo un esempio banale: quando si lancia una attrice, spendendo come fanno i nababbi, centinaia di milioni, anche quelli potrebbero dire: ma insomma, qui portiamo danno ad un'altra attrice, quindi non lanciamo più questa qui.
Che razza di ragionamenti sono questi qua? Questa roba qui, bisogna pensare allo studio di St. Vincent come fine a sé stesso e poi, le ripercussioni, saranno quelle che saranno.
A parte che le ripercussioni non sono - se ripercussioni ci sono - non sono mai negative in questo campo.
Prendiamo l'esempio di Cervinia. Io mi ricordo che i due primi albergatori guardavano di brutto occhio gli altri che costruivano alberghi a Cervinia.
Oggi andate un po' a vedere se a Cervinia si preoccupano che uno costruisca il 50° o il centesimo albergo o il cinquantesimo condominio. Dicono ben venga, che il centro diventa sempre più importante e lavoriamo di più tutti.
Io ho avuto occasione di vedere Verbier. Signori, molti di voi l'avranno certamente visto. Per quelli che l'hanno visto, e per quegli altri che non l'hanno visto - e inviterei a fare una gita fin lì perché la si fa in poche ore - prima ancora di arrivare a Martigny c'è la deviazione che porta a Verbier - se noi con gli occhi della immaginazione potessimo immaginare mezza Verbier in una qualunque conca alpina della Valle d' Aosta, io non so se non sarebbe tale da equivalere e da compensare abbondantemente, non so, anche un po' di minigolf, un po' di giochi di bocce, ecc. ecc.
È questo il problema che dobbiamo studiare, è vero. E non dico mica, con questo, che sono prevenuto per quel programma che avete presentato per St. Vincent, perché è un programma che presto o tardi certo lo si dovrà attuare.
Però io dico, prima di adottare una delibera - perché poi vuol dire partire per 2 miliardi e 800 milioni, vuol dire che in questo momento partiamo per 2 miliardi e 800 milioni, ma davvero non possiamo soprassedere di 15 giorni per tranquillizzare le nostre coscienze di Amministratori.
Mi appello a Lei, Dujany, che quante volte per i 50 milioni abbiamo invocato gli studi di una Commissione, eh quante volte. Oggi siamo per 2 miliardi e 800 milioni, quindici giorni di studio.
Tranquillizzare le nostre coscienze, non siamo dei prevenuti, siamo in buona fede, se domani, ci convinciamo che bisogna abbandonare uno dei corni del dilemma, ovvero, abbandonare la funivia, noi siamo disposti ad abbandonarlo, proprio così come deve farlo ogni Amministratore che non subisce suggestioni e non subisce pregiudizi.
Non è uno sforzo che dovete fare, io penso che date le perplessità che ci sono anche in voi, lo avete detto onestamente, lo si capisce dai vostri discorsi, nessuno oggi può dire siamo convinti che la via giusta è quella, siamo sull'incertezza, studiamo ancora, brevemente, con tutte le scadenze che voi fisserete e poi daremo il via tutti insieme, se riusciamo a dare il via tutti insieme, avrete maggiori soddisfazioni voi e maggiori soddisfazioni noi, anche per quel concetto che il Consiglio regionale di fronte a dei problemi di questo genere ha anche piacere di essere concorde, qui non c'è ostruzionismo, qui abbiamo piacere veramente, se ci convinciamo che la via giusta è quella, abbiamo piacere anche noi di dir di sì, evvero, alla vostra proposta.
Caveri (U.V.) - Non faccio neanche più l'intervento perché l'Avv. Marcoz ha parlato così bene, che mi pare che ci sia solo da aggiungere da parte mia una sola cosa: rispondendo a Berthet, non capisco intanto perché Berthet si offende perché l'ho paragonato a Giolitti, questo non riesco veramente a capirlo.
Ma rispondendo sia a Berthet, sia a Benzo, io dico questo: i due dicono faremo anche lo Zerbion, io dico non è esatto e non è neanche onesto parlare in questo modo, perché qui si tratta, a parte la questione della Commissione sulla quale concordo e insisto e io dico che la Commissione nominanda, se voi siete d'accordo, possiamo anche stabilire il termine breve di 15 giorni o di un mese, ma io dico dopo che la Commissione avrà fatto i suoi studi, esaminato a fondo il problema, si tratta qui di fare una scelta.
Il s'agit, Berthet, de choisir entre le chou ou la chèvre.
Il faut choisir la chèvre ou le chou, on ne peut pas avoir la chèvre et le chou, ici il s'agit de faire un choix, mais je ne dis plus rien parce que le dernier orateur a tellement bien dit qu'il n'y a vraiment rien à ajouter.
Benzo (D.C.) - Solo una precisazione, perché Lei è molto abile nel travisare le parole.
Io non ho detto faremo, si rilegga il nastro.
Io ho detto che si potrà anche fare la funivia, si dovrà anche studiare quella soluzione, è molto differente.
È molto differente, si studierà e se sarà il caso, si farà anche quello.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Io come Presidente devo arrivare alla conclusione, eh, quindi ci sono delle proposte?
Fillietroz (U.V.) - Volevo dire che il compito della Commissione non è solo quello di fare la scelta sull'alternativa, anche quanto ha detto il Dr. Cusumano, che ha detto bene, che non è mica detto che la SORIS abbia proprio indovinato quali sono le priorità, la priorità delle attrezzature di St. Vincent.
Quindi la Commissione dovrebbe interessare anche quel lato e poi, io direi, nella Commissione, sarebbe magari opportuno ammettere anche i rappresentanti dei comuni di Lignod, La Magdeleine, Châtillon et St. Vincent, perché come dico, qui è un problema che non viene chiuso nella scatola o nel cerchio del Casinò, di fare tiro a volo, qui è un problema molto più ampio, interessa tutto St. Vincent e tutti i villaggi di St. Vincent.
Bionaz (D.C.) - Prima, intanto, prima di quella di Andrione c'è la proposta dell'Assessore Benzo.
Io dico questo, penso di concludere.
Il problema va visto sotto quelli che sono gli aspetti formali del contratto.
Tutto quello che è alla lettera A non c'è niente da modificare, la lettera B non c'è da modificare nulla, si tratta semplicemente di sapere cosa il Consiglio regionale pensa e intende fare per l'adempimento della lettera C, perché la lettera C dice questo: "costruzione da parte della Società SITAV, a mezzo di società alla stessa collegate, di una funivia e di impianti di risalita per la valorizzazione turistica del Monte Zerbion oppure - in seguito ad accordo tra il Consiglio regionale e la Società SITAV - di opere corrispondenti e sostitutive ai fini del potenziamento turistico di St. Vincent, opere da eseguire entro il 31 dicembre 1973, secondo progetti predisposti dalla Società SITAV ed approvati dalla Giunta regionale."
Ora io chiedo questo: - scusate, voi direte Bionaz è sempre contrario a tutte le proposte. Ma insomma, la Giunta cosa ci sta a fare? La Giunta che ormai avrà pronti i progetti fra pochi giorni, che li può esaminare e che li deve esaminare con quella celerità che non è assolutamente consentito ad una Commissione; ma la Giunta ai vostri tempi l'avete ben investita di certi poteri! Non vedo perché oggi si debba spogliare la Giunta di queste sue responsabilità, che ci prendiamo tutte.
Abbiamo sentito quali sono gli orientamenti. Sappiamo che, e siamo tutti convinti perché dagli interventi di tutti è risultato che è assolutamente necessario dotare St. Vincent di un complesso turistico che ridia ovviamente ed in questo momento nuovo slancio al Casinò. Questo tutti lo abbiamo ammesso.
Ma non dimentichiamo la valorizzazione delle altre stazioni, giustissimo! Ma non dimentichiamo che dal Casinò vengono fuori i miliardi che vengono!
Ora, diamine, non vedo perché si debba oggi voler - non negare - l'utilità, come ha detto Berthet, ed in questo senso va interpretato il suo intervento.
Ha detto il Prof. Berthet: ma quella è una zona che bisognerà valorizzare. E non neghiamo mica la necessità di valorizzare la zona dello Zerbion! Tutt'altro. Ma oggi come oggi siamo con l'acqua alla gola.
Voi vedete che quest'anno ci barcameniamo con gli incassi dell'anno scorso e siamo ancora al di sotto di qualche milione. Insomma, questo St. Vincent se lo vogliamo valorizzare nel senso che riteniamo utile per aumentare gli incassi immediatamente, ma facciamolo subito, diamine.
Non è che io non voglia, che io mi opponga alla Commissione. Ma la Commissione non porterà niente di nuovo. La Giunta, mi pare, che l'impegno che si prende e la responsabilità che si assume, ma se la assume, naturalmente, con un senso di visuale diretta e pratica ed immediata di definire questo problema.
Io non so perché, oggi si debba ricorrere alle Commissioni ad ogni piè sospinto!
Ci vogliono delle Commissioni! Ma qui, il contratto, se voi volete nominare delle Commissioni, falsate addirittura anche quello che è il contratto.
Scusate, il contratto dice chiaro: se si può alternativamente sostituire la funivia con altre realizzazioni, il Consiglio, quando sia d'accordo, è la Giunta che è investita di questo compito, abbiate pazienza! Voi naturalmente direte: è Bionaz che è contrario. Ma voi avete capito che la Giunta difficilmente si vede privata anche di questo senso, diciamo, di fiducia da parte del Consiglio, abbiate pazienza! Ed è per questo che io insisto.
D'accordo, se volete che ci sia una Commissione che vada a valutare quelle che sono le prospettive di sviluppo della zona di La Magdeleine, di Promiod, dello Zerbion, d'accordo. Si troveranno dei tecnici degli sport invernali idonei allo scopo.
E poi io apprendo oggi da parte dell'Avv. Marcoz o dell'Avv. Caveri, che lo studio sulla zona era già completo, era già fatto, era già ultimato e che adesso c'è stato un improvviso "revirement" delle posizioni della SITAV.
Questo per me è una novità perché da quando io sono entrato in rapporti con la SITAV e abbiamo parlato di questo problema, loro hanno sempre sostenuto che non sarebbe opportuno in questo momento assorbire più di un miliardo nella funivia mentre abbiamo bisogno di molte altre opere complementari che ci aiutano ad aumentare i proventi del Casinò.
Io debbo riconoscere che la linea di condotta, da quando io sono Presidente della Giunta, è sempre stata la stessa.
Se ai suoi tempi, avv. Marcoz, la SITAV aveva altre prospettive, io questo lo ignoro, non lo nego; comunque da quando io sono entrato in rapporti con la SITAV, cioè dal mese di luglio 1966, loro hanno sempre tenuto la stessa linea di condotta... (voce) ...Ad ogni modo io su questo non discuto.
Poi, diamine, l'affermazione che la SORIS si sia preoccupata delle attività di altre Società, questo io non lo so dove la SORIS ha attinto queste notizie, ma indubbiamente noi a queste cose non dobbiamo mica prestarci.
Loro dicono: entrerebbe in contrasto. Noi dobbiamo prestarci a quello che è stato lo studio specifico su St. Vincent. E lo studio specifico su St. Vincent è quello che è, e non c'è tra di voi nessuno che non veda l'opportunità di realizzare questo complesso.
Insomma viene anche dalla constatazione che abbiamo giornalmente che, insomma, St. Vincent, non è che navighi in acque limpide in questo momento. Siamo lì, siamo ancora inferiori come gettito a quello dell'anno scorso. Di pochi milioni d'accordo, ma lo siamo ancora, malgrado tutti gli sforzi che la SITAV sta facendo. Me ne rendo conto.
Ora, questo ristagno, bisogna assolutamente ovviarlo, perché? Per le note ragioni che noi, da St. Vincent attingiamo quello che attingiamo.
Ora, diamine, non vedo perché questo studio, queste decisioni che debbono essere assunte non debbono essere assunte dalla Giunta.
La Giunta ha le sue responsabilità, d'accordo, ma ha messo anche dell'impegno e penso che potrà anche rispondere con quelle aggiunte che sono state suggerite dall'Ing. Benzo e che riportano un po' quelli che sono stati i suggerimenti del Geom. Chamonin.
Ma, insomma, avete ben tutte le garanzie che si esaminerà il problema con oculatezza e che si darà a questo problema la priorità e la celerità che soltanto la Giunta può dare alla risoluzione di questo importantissimo problema.
Balestri (P.S.I.) - Non voglio ritornare su quello che ha detto il Presidente della Giunta, però vorrei aggiungere qualche cosina.
Non è che il problema dello Zerbion sia accantonato o sia rimandato al '73... (voci) ...e lasciami finire, io parlo di studi, e poi si troverà anche il resto.
Allora andate nello studio di urbanistica dell'Assessorato, chiedete dell'Architetto Chanoux e ad un certo momento vi farà vedere tutti gli studi che si sono fatti sui collegamenti funiviari... (voci) ...e va bene, stiamo trattando anche per quello e quindi non è detto che non si possa trovare.
E non è che i problemi siano accantonati così, i problemi sono studiati, le cose non si fanno tutte in sei mesi.
Quindi lo studio è fatto, è uno studio molto interessante, quindi io invito il Consigliere ad andarlo a vedere perché veramente, oltretutto - a parte il problema attuale - è anche uno studio molto interessante proprio su quelle che sono le indicazioni della programmazione.
Ad un certo momento io vi voglio dire una cosa. Io non voglio entrare nel merito del programma SORIS o che, vi dico solo questo che di elaborati la SORIS, anche su questo problema, ne ha tirati fuori parecchi. Questo effettivamente è un sunto un po' misero, lo ammetto anch'io, ma certi problemi li ha studiati, quindi non l'ha presa molto così superficialmente la cosa, ecco.
Ma la conclusione è questa: noi, proprio rifacendoci a quello che è il contratto con la SITAV, ad un certo momento, al punto 3), dobbiamo fare una scelta.
Qui ci sono delle contraddizioni, si parla del Breuil, si parla di questo, si parla di quest'altro, tutti siamo d'accordo su quelle che sono state le cose che avremmo preferito non essere, ad un certo momento; ma quando vi si pone un problema sotto il profilo urbanistico e che si dice: a questo momento si impone la scelta, che poi i lavori di alternativa siano tutti quelli, ci siano delle aggiunte, si vogliano fare delle alternative è un altro discorso. Il problema dei prezzi è una cosa che andrà controllata o che, ma è una questione di principio che noi dobbiamo scegliere una linea su cui impostare un lavoro serio e dare a St. Vincent - se si farà questo - almeno quell'aspetto urbanistico che poi è desiderato da tutti. E questo è il problema fondamentale.
Andrione (U.V.) - Deux mots pour dire que ce que M. Bionaz vient de dire, sur les prérogatives de la Junte est complètement hors de place parce que au point C) on parle à la suite d'un accord entre le Conseil régional et la société SITAV.
Si je me souviens bien nous avions écrit nous, dans la première rédaction de ce contrat, nous avions écrit "Junte régionale" et c'était dans ce Conseil pendant la discussion que nous avons mis "Conseil régional".
Je tiens à déclarer que comme il s'agit de choisir entre une série deux et une autre série deux, il peut y avoir encore des choix prioritaires, comme cela a été dit par tout le monde, nous demandons que cette matière soit discutée par une Commission du Conseil qui n'a pas de pouvoir décisionnel, mais qui discute de cette matière.
Deuxième chose, on ne retarde rien plus que l'échéance ici est du 31 décembre 1973 et il suffit de mettre un terme précis à cette Commission pour qu'elle donne son avis.
Je prierais, après que M. Montesano a mis à votation les variations proposées par M. Benzo, je prierais que l'on mette à votation notre demande d'une Commission du Conseil.
Fillietroz (U.V.) - Ho chiesto subito la nomina della Commissione, quindi credo che in via di priorità, la prima votazione...
Montesano (P.S.D.I.) - Non c'è nessuna priorità perché è perfettamente lo stesso, nelle votazioni si esprimeranno...
Germano (P.C.I.) - Non è lo stesso perché se si nomina la Commissione si modifica la delibera. È inutile modificare in un punto la delibera se poi... La prima cosa è quella della Commissione, se la Commissione cade allora si voti la modifica della delibera.
Io volevo solo dire due parole in aggiunta a quelle già dette dal Consigliere Andrione.
Il contratto, l'applicazione del contratto deve essere decisa dal Consiglio. Qui non ci troviamo in sede di applicazione del contratto. Abbiamo un piano della SORIS per 2 miliardi 800 mila che non c'entrano niente col contratto perché ci sono 750 milioni in più, non sappiamo chi li paga, come li paga, cosa avviene, tutto quanto. Prima questione.
Seconda questione: il Presidente della Giunta Avv. Bionaz dice: "ma cosa ci sta a fare la Giunta?".
Ma, insomma, si tratta di 2.850 milioni, elencati in un libretto che non ha nessuna validità perché se si guardano questi prezzi e li diamo a uno che se ne intende di prezzi, ride.
150 milioni quattro tennis, 9 milioni il gioco delle bocce, che cosa ci sta a fare la Giunta! Vuole che noi, Consiglio, ad occhi chiusi gli diamo l'autorizzazione di spendere 2.850 milioni come, in che cosa e quando vuole la Giunta.
Mi pare che sia una cosa un po' esagerata e direi agli Assessori e anche ai Membri del Consiglio della maggioranza se non sapete controllare Bionaz neanche in questo, sul piano amministrativo, andiamo proprio molto in là.
Non abbiamo chiesto né di andare nel 2000, né niente altro. Abbiamo detto 15 giorni, 20 giorni, 30 giorni, fissiamo i termini, ma facciamo una scelta onesta come ampiamente ha dimostrato il Consigliere Marcoz.
Se non aspettate questo è perché volete dare tutto quello che volete. Se volete farlo, prendetevene la responsabilità e vedremo un po' quello che ne verrà fuori.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, Assessore Benzo, vuol precisarmi bene, perché qui trovo: punto 1, omissis.
Benzo (D.C.) - La Giunta propone quindi che il Consiglio regionale approvi: 1°) scelta del programma di attuazione - questo è chiaro - 2°) approvazione in via di massima del programma di opere di... (voce)
Montesano (P.S.D.I.) - No, no, ma io voglio soltanto una dichiarazione. Non ho capito, guardi, ero stato distratto dal Consigliere Fillietroz. Io ho bisogno, per mettere in votazione, ho bisogno di una precisazione assoluta di quello che viene proposto. Io domando, qui: n° 1)... (Benzo: ...rimane il punto com'è...) ...perché qui c'è omissis.
Benzo (D.C.) - Omissis nel senso che ho omesso di scrivere quello che c'è già scritto.
2°) anche ho messo omissis - ho omesso "approvazione in via di massima" perché resta la stessa dizione più quella che ho aggiunto - No, no non cancello nulla di quello che c'è.
Montesano (P.S.D.I.) - Dunque: nomina di una Commissione che per oggetto deve avere cosa? Voglio che Fillietroz lo precisi.
Fillietroz (U.V.) - Per oggetto: stabilire le opere che si debbono fare, secondo il contratto tra SITAV e...per la valorizzazione di tutta la zona. Cioè la scelta di certe opere, se è il caso di scegliere una parte di una e delle altre opere e anche di esaminare se le opere indicate dalla SITAV sono effettivamente le più adatte per lo sviluppo immediato di St. Vincent, se non ce ne sono altre.
Andrione (U.V.) - Scusa Fillietroz, basta dire "applicazione del paragrafo c)".
Montesano (P.S.D.I.) - No, ma quello è scontato, scusi Consigliere Andrione. C'è una delibera consiliare scontata che devono applicarlo quello. Non posso mettere in votazione che si deve applicare un deliberato del Consiglio.
Andrione (U.V.) - No, ma io dicevo, la Commissione deve studiare, esaminare e proporre al Consiglio.
Montesano (P.S.D.I.) - Io leggo quello che... poi lo modifichiamo: "Nomina di una Commissione consiliare che stabilisca la scelta delle opere da realizzare e la loro priorità, in relazione al punto c) del contratto deliberato dal Consiglio in data 12 luglio 1965".
Osservazioni?
Casetta (P.C.I.) - A nome di 5 Consiglieri chiederei la votazione segreta.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora si passa alla votazione di questo oggetto, così come l'ho letto. Per richiesta di Casetta, di 5 Consiglieri, si chiede la votazione segreta, quindi vengono distribuite le palline.
La pallina bianca vale "sì" approvazione, accoglimento della proposta per la Commissione.
Pallina nera vale: rigetto di questa proposta.
Risultato della votazione: presenti 33 - votanti 33 - maggioranza 17 - favorevoli 15 - contrari 18. Il Consiglio respinge.
Allora si passa agli emendamenti aggiuntivi proposti dall'Assessore Benzo, tenendo conto che nell'elaborato ci sono due punti. Il primo punto rimane quello che è. Il secondo punto, alla parola SORIS si aggiunge "punto e virgola e previa approvazione da parte della Giunta regionale della possibilità (?) degli interventi e dei costi delle opere".
Poi si aggiunge un terzo punto che dice questo: "L'intervento della Regione, ed eventualmente del Comune sarà subordinato alla razionale sistemazione urbanistica del territorio comunale di St. Vincent".
Quindi metto ai voti, per alzata di mano l'emendamento aggiuntivo del punto 2°.
Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti?
Risultato della votazione: favorevoli 18, contrari 15. Il Consiglio approva.
14 perché Manganoni se ne è andato.
Stesso punto, che è quello che poi si aggiunge, come vi ho detto.
Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Stesso risultato: favorevoli 18 - contrari 14.
Allora metto ai voti la delibera proposta dalla Giunta con questi emendamenti aggiuntivi.
Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Stesso risultato.
Il Consiglio approva con voti favorevoli 18 - contrari 14.