Oggetto del Consiglio n. 296 del 13 novembre 1967 - Resoconto
OGGETTO N. 296/67 - Legge regionale concernente: "Proroga della garanzia fideiussoria della Regione per l'anno 1968 presso l'Istituto Bancario S. Paolo di Torino, per la concessione di un fido bancario a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta".
Maquignaz (D.C.) - Si tratta di un provvedimento legislativo a favore della Cooperativa Produttori Latte e Fontina della Valle d'Aosta in atto dal 1960.
L'Istituto bancario San Paolo con lettera del 28 settembre 1967 ci comunicava che col 31 dicembre 1967 viene a scadere la validità della garanzia fideiussoria. Con lettera dell'11 ottobre 1967 il Presidente della Cooperativa chiedeva la proroga di questa fideiussione ed inoltre ci chiedeva pure l'aumento da 300 a 400 milioni. Questo aumento veniva giustificato dal fatto che i conferimenti sono in continuo aumento, difatti, se noi vediamo nella tabella che è allegata all'oggetto, nel '61 erano 31.075 forme, nel '67 ci sono ben 77 mila forme.
Ora, sempre nella lettera la Cooperativa faceva pure presente che in caso di accettazione di questo aumento, avrebbe studiato la possibilità di aumentare da 6.000 a 7.000 l'anticipo che dà all'atto del conferimento.
Infatti, se noi vediamo nel 1961 il prezzo medio della fontina era di 430 lire, oggi si aggira - parlo sempre di prezzo medio - sulle 850 lire al kg. Quindi le 6.000 di allora sono diventate insufficienti.
Nel corso della discussione che abbiamo fatto nel bilancio preventivo del '68, è emersa l'utilità di indirizzare i nostri agricoltori verso delle forme associate, e mi pare che a maggior ragione questo si deve sostenere quando si tratta di Cooperative che trattano per l'organizzazione del mercato che è poi la base per aumentare il reddito dei prodotti agricoli.
La Giunta è favorevole quindi a questo aumento e propone al Consiglio l'approvazione del presente, dell'allegato provvedimento legislativo.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Consigliere Germano.
Germano (P.C.I.) - Io sono d'accordo con il provvedimento, però ci sono determinate garanzie che la Regione ha chiesto e che dovrebbero essere rese note al Consiglio. Per esempio, abbiamo l'impegno della Banca di fornirci gli estratti dei conti trimestrali bancari relativi alle operazioni finanziarie contabili della Cooperativa Produttori Latte e Fontina.
Il Consiglio non è al corrente. Per esempio, nell'art. 2 della legge, si ripete quella che era l'altra legge, si dice di sottoporre le proprie contabilità e le operazioni commerciali di gestione a periodici controlli in ogni più ampia forma. Il Consiglio non ne è edotto. Il Signor Maquignaz ci ha detto che sono aumentate il numero delle fontine, è aumentato il prezzo, aumentiamo questo.
Insomma, io vorrei, per essere su un piano amministrativo concreto e serio, sapere se la Regione paga gli interessi, per la pubblicità, paga, direi grosso modo, non so in quale misura, i costi di gestione; il prezzo che la Cooperativa, a cui la Cooperativa vende questi prodotti dovrebbe essere corrisposto in pieno ai produttori. O se non è così, qual è la percentuale di gestione che fa ridurre di un minimo, di quale il prezzo dei prodotti al produttore.
Bisognerebbe, quando si propongono cose di questo tipo, quando la Regione, abbiamo visto nelle altre volte, siamo già nell'ordine del giorno di 70 milioni di fondo perduto, di concessione, bisognerebbe almeno sapere con esattezza quanto va al produttore e se la Cooperativa assolve veramente in pieno alla sua funzione.
Noi abbiamo un altro caso, per esempio, quello degli artigiani. Sappiamo che i costi di gestione dei negozi dell'artigianato sono sulle spalle della regione; sappiamo però che, se l'artigiano porta una grolla e fissa il prezzo di 7.000, 7.000 vengono date all'artigiano; è un'iniziativa di carattere sociale, va benissimo. Però, nei confronti della Cooperativa, queste cose sono avvolte nella nebbia, perché io avrei gradito, e penso che sarebbe utile al Consiglio avere ogni Consigliere per conto suo questi conti trimestrali, avere ogni Consigliere per conto suo quali sono i controlli che la Regione ha fatto nei confronti della Cooperativa e poi in sostanza, perché quello che conta, è che se la Cooperativa prende un prodotto e lo paga 850, e lo vende 900, i 50 sono i costi di gestione che sono rimasti oltre quello che ha dato la Regione.
Quindi, io desidererei che l'Assessore all'Agricoltura su questo oggi fornisse una più ampia documentazione, se possibile, adesso, si impegnasse a fornircela, in modo che il provvedimento che noi adottiamo su un provvedimento a ragion veduta, convinti di quello che facciamo e convinti di fare l'interesse dei produttori, per lo sviluppo di questo prodotto caratteristico della Regione.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? Assessore Maquignaz.
Maquignaz (D.C) - Non ho in questo momento una relazione dettagliata sulla situazione della Cooperativa, comunque alcuni elementi li posso aggiungere.
I costi di gestione. Ho avuto occasione di dirlo l'altra volta quando abbiamo pagato gli interessi passivi per contributi per interessi passivi, ammonta oggi a 100 lire al kg. I prezzi della fontina sono di 1000 lire, quello che riesce ad ottenere la Cooperativa; 1000 quelli di prima, 950 la seconda A e 900 la seconda B. Quindi, tolte le 100 lire noi sappiamo che al conferitore arrivano 900, 850 e 800.
Queste sono quotazioni però del mese di luglio, quindi possono avere subito delle piccole modificazioni, ma grosso modo si aggirano su quelle cifre lì.
Ora, noi sappiamo che, come ripeto, il costo è di 100 lire al kg, costi di gestione.
Per quanto riguarda invece il pagamento, non abbiamo pagato tutto, come ripeto, perché rimangono ancora 37 milioni di interessi passivi che l'altra volta in Consiglio si era espresso il parere favorevole di liquidare queste vecchie passività per poi riesaminare invece la questione per il futuro.
Altri dati io adesso non ho, comunque, se il Consigliere vuole sapere qualcos'altro, me lo chieda e io glielo farò pervenire.
Germano (P.C.I.) - Qualche dato dovrebbe averlo, i conti trimestrali sono stati forniti. Quali controlli poi ha fatto la Regione sulla Cooperativa? Questi dati qui dovrebbe averli, sono prescritti dalla legge. Cioè, la stessa banca ce lo dice che ce li manda, però noi non li abbiamo visti, e quali controlli ha fatto la Regione perché la stessa Cooperativa dice: io chiedo sempre a condizione che voi in ogni forma più ampia facciate i vostri controlli. Quali controlli avete fatto? Non so, poi i contri trimestrali, se non li ha lì, se li batte in 35 copie e ce li dà, guardiamo, se abbiamo delle osservazioni le facciamo successivamente.
Maquignaz (D.C.) - Per quanto riguarda i conti trimestrali, come ripeto, io posso impegnarmi di farli avere a tutti i Consiglieri, solo che in questo momento io non ho questi dati, perciò non sono in grado di fornirli.
Bionaz (D.C.) - La richiesta del Consigliere Germano è una richiesta che per quanto mi concerne ritengo che si possa senz'altro accontentare.
Dirò che pochi giorni fa io ho ricevuto l'invito a richiedere alla Cooperativa ed al Consorzio, i bilanci dell'anno scorso. Li ho chiesti immediatamente, so che i dirigenti sono stati assenti, perché hanno dovuto partecipare all'allestimento di uno stand a Genova; sono arrivati ed hanno ricevuto questo invito e mi hanno assicurato che me li trasmettevano subito, quelli della Cooperativa, per il bilancio e appena ce l'ho, io ve lo mando.
Per quelli del Consorzio, non mi hanno risposto niente, noi lì non abbiamo nessuna ingerenza, per il Consorzio, questo è un altro discorso. Comunque, non mi hanno risposto né sì né no.
Per quanto riguarda i conti della Cooperativa, quando l'Assessore vi dice: abbiamo 100 lire di spese di gestione, evidentemente siamo veramente ridotti ai minimi termini; 100 lire al chilo di spese di gestione è un grosso risultato; d'accordo, vi sono i benefici che ritraggono dagli interventi regionali, tutto quello che volete, ma il costo di gestione di una produzione delicata come quella, compresi i cali, compreso anche, diciamo le svalutazioni del prodotto, è un grosso risultato. Io sono stato Presidente molti anni di questo Ente e nei primi anni avevamo delle cifre che ci spaventavano, arrivavano addirittura alle 200 lire; va bene, eravamo agli inizi, si doveva fare come si poteva, d'accordo, ma ridotto come oggi, ridotto il costo di gestione, è veramente per me un grosso risultato e va dato atto alla Cooperativa di avere instaurato una politica di economia, una politica anche, diremmo, sotto il profilo dell'organizzazione perfetta, perfetta.
Non si ha più, diciamo, non si dipende più dai rappresentanti esclusivi, cosa che si doveva fare in un primo tempo, perché quando si nasce, non si può pretendere di avere una organizzazione di distribuzione come quella che c'è oggi, non c'è più, praticamente, non c'è più neanche la giacenza dei crediti; i crediti vengono assolti in poco tempo, e questo ci induce a credere, a constatare che è una gestione sana e una gestione oculata ed una gestione produttiva.
Del resto, guardate, ho letto una circolare poco tempo fa che il prezzo che viene dato, che viene corrisposto ai produttori per la merce di prima qualità, mi sembra che oltrepassi le 950.
Ditemi voi quando mai i produttori valdostani si sono sognati un prezzo simile alla produzione. In più hanno anche quel beneficio del premio di produzione che si dà direttamente, premio di marchiatura, che si dà direttamente e per la verità questo ha determinato proprio l'aumento dei conferimenti.
Comunque, io, per quanto mi riguarda e d'accordo con l'Assessore all'Agricoltura, penso che la Cooperativa non ha niente in contrario, anzi sarà ben lieta di fornire questi dati i più precisi possibile perché tutti i Consiglieri che hanno il merito di aiutare questa organizzazione, perché tutti i Consiglieri siano soddisfatti di quella che è la loro gestione ed abbiamo la sensazione netta e precisa dei progressi che si sono fatti in questi ultimi tempi.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Consigliere Germano.
Germano (P.C.I.) - Io volevo chiedere, la forma di fontina è sui 12 kg?
Maquignaz (D.C.) - Dagli otto ai diciotto, le standard.
Germano (P.C.I.) - Quindi se calcolassimo sui dodici, siamo ancora...
Maquignaz (D.C.) - No, siamo già fuori. Come media, bisogna considerare, siamo al di sopra della media e vi spiego subito il perché: perché, dando il premio di marchiatura tanto per forma ne deducete che i produttori non hanno l'interesse di fare delle forme grosse, danno delle forme ridotte. Ecco perché siamo al di sotto anche dei dieci ed è uno sbaglio, qualitativamente è uno sbaglio.
La migliore pezzatura, il peso migliore, la forma migliore è quella da dieci a dodici, perché dodici è già una forma che non è troppo grande per la maneggevolezza e anche per l'assorbimento del sale, e si presenta bene ed ha anche una certa caratteristica di un'ottima maturazione.
Ma siamo certamente inferiori a dodici se non a dieci.
Germano (P.C.I.) - Io metto anche dieci, per fare il conto viene ancora più facile. 77.000 forme, no, sono, facendo il calcolo per dieci, facendo il calcolo per costo per cento, sono 70.000.000 che vanno alla Cooperativa per la gestione. Settantamila forme per dieci chili per cento lire, che è la spesa di gestione, fa 70 milioni. La matematica non è un'opinione! Quando noi chiediamo queste informazioni e chiediamo queste spiegazioni, non le chiediamo così a caso, chiediamo per vedere che sia ben speso e, se è possibile, che di questi 70 milioni, 20 milioni vadano ancora ai produttori, tanto di guadagnato, se possiamo ridurre le spese di gestione. Quindi il motivo della nostra domanda è esclusivamente questo, a parte che secondo la legge questi elementi dovremmo già averli, ecco.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Allora si passa all'esame e alla votazione della legge articolo per articolo.
Art. 1: chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 27 voti all'unanimità.
Art. 2: chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 26 voti.
È uscito qualcuno. È Macheda. Si raccomanda ancora ai Signori Consiglieri di rimanere un momentino presenti fino a quando non si esaurisce la votazione.
Art. 3: chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 26 voti.
Art. 4: chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 26 voti.
Art. 5: chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 26 voti.
Art. 6: chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 26 voti.
Art. 7 chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva con 27 voti perché è entrato...ha votato lei, Macheda?
Allora si passa alla votazione a scrutinio segreto.
Risultato della votazione: il Consiglio approva con 28 voti all'unanimità.
Si passa all'esame dell'oggetto n.12.