Oggetto del Consiglio n. 9 del 8 gennaio 1968 - Verbale
OGGETTO N. 9/68 - Discussione sul Programma di interventi finanziari regionali per la realizzazione di attrezzature turistiche e sportive in Valle d'Aosta.
L'allegato programma costituisce in pratica il primo intervento su vasta scala nel settore delle attrezzature turistiche e sportive, con il quale si intende iniziare a porre rimedio ad una carenza ormai da lungo tempo constatata.
Tale situazione è stata resa ancora più evidente dalla apertura al traffico dei trafori alpini, che hanno collocato la Valle d'Aosta in una posizione competitiva nei confronti delle confinanti Regioni Svizzere e Francesi le cui infrastrutture sono ad un livello generalmente superiore alle nostre.
Gli interventi proposti riguardano alcuni casi di più manifesta insufficienza e nello stesso tempo tendono ad impostare la soluzione, a breve scadenza, di alcuni problemi di più vasta portata.
Pur dovendosi riconoscere che alcune opere non figuranti nel citato piano potrebbero rivestire carattere di necessità, si precisa che tale esclusione non deriva da una decisione negativa o dilatoria circa le medesime, ma piuttosto dalla impossibilità di inserirle attualmente nel piano, non essendo ancora ben definite le relative caratteristiche fondamentali.
È chiaro pertanto che dette istanze potranno essere considerate nella elaborazione di un nuovo programma, nel corso del 1968.
Si ritiene comunque di poter affermare che le opere elencate nell'allegato programma, il cui finanziamento farà carico ai competenti capitoli di bilancio degli anni 1967 e 1968 (per l'esercizio 1967 il capitolo 534 e per l'esercizio 1968 i capitoli 526, 534 e 535), sono il presupposto necessario per un ulteriore sviluppo turistico e civile della Regione, costituendo da un lato un necessario completamento delle infrastrutture turistiche già esistenti e, d'altro lato, consentendo anche ai residenti la pratica di alcune attività sportive fondamentali che, allo stato attuale delle cose, è assai spesso limitata o addirittura preclusa.
---
PROGRAMMA DI INTERVENTI REGIONALI PER LA COSTRUZIONE DI ATTREZZATURE TURISTICHE E SPORTIVE IN VALLE D'AOSTA.
1) Concessione di contributo al Comune di Aosta per la costruzione di una pista di pattinaggio artificiale in regione Tzambarlet |
L. 100.000.000 |
Il Comune di Aosta ha praticamente definito le trattative per l'acquisto di una nuova area in regione Tzambarlet, contigua a quella occupata dal campo sportivo Tesolin e dalla piscina comunale.
In base agli atti unilaterali di impegno di vendita rilasciati dai proprietari dei terreni, il costo per l'acquisizione di tale superficie, pari a mq 12.028, ammonta a £. 29.126.000.=, arrotondabili a lire 30.000.000.=, per le spese relative all'acquisto.
Sulla nuova area dovrebbero sorgere la pista di pattinaggio, la pista di curling e il bocciodromo.
Il complesso comprenderà la realizzazione delle seguenti opere:
a) opere esterne (recinzione, strada pedonale, zona verde e parcheggi) |
£. 8.363.460 |
b) campo di hockey (completo di gradinate e impianto di illuminazione) |
£. 48.279.000 |
c) pista di curling |
£. 12.681.375 |
d) impianto di refrigerazione |
£. 45.990.000 |
e) servizi generali (spogliatoi, impianto di riscaldamento ecc.) |
£. 66.784.200 |
Totale |
£. 182.098.035 |
Il progetto prevede la possibilità di una successiva copertura delle piste di pattinaggio e di curling.
Adiacente all'impianto di pattinaggio dovrà essere anche costruito, a spese del Comune, il bocciodromo coperto per la cui realizzazione si prevede una spesa di circa £. 33.000.000.
L'area prescelta è stata ritenuta idonea allo scopo, essendo contigua ad una zona già destinata allo sport e consentendo pertanto la realizzazione di notevoli economie per le infrastrutture urbane già esistenti (collegamenti elettrici, idrici e stradali).
Copia degli elaborati tecnici è depositata presso gli Uffici dell'Assessorato Regionale del Turismo A. e B. A.
2) Concessione di contributo al Comune di Courmayeur per la costruzione dello stadio del ghiaccio |
£. 75.000.000 |
Il Comune di Courmayeur ha dato incarico all'Arch. Marchi di progettare la costruzione di uno stadio del ghiaccio nelle adiacenze del piazzale di raccordo con la superstrada del traforo del Monte Bianco.
Detto progetto prevede una spesa totale di £. 192.800.000 così ripartita:
a) £. 30.000.000 per acquisto terreno
b) £. 30.600.000 per sistemazione ingresso e parcheggio
c) £. 132.200.000 per costruzione dello stadio.
Per quanto concerne il finanziamento dell'opera il Comune ha ottenuto la concessione di un mutuo agevolato da parte dell'Istituto di Credito Sportivo dell'importo di lire 90.000.000; a tale somma dovrà aggiungersi il contributo regionale di £. 75.000.000, mentre la spesa residua di £. 28.000.000 circa, sarà coperta con fondi del Comune e con un contributo straordinario a fondo perduto del C.O.N.I., attualmente in corso di definizione.
Gli elaborati tecnici dell'opera sono in visione presso gli Uffici dell'Assessorato Regionale del Turismo A. e B. A.
3) Contributo regionale per la ricostruzione della funicolare Saint-Vincent centro/Fons Salutis |
£. 35.000.000 |
L'Amministrazione comunale di Saint-Vincent ha richiesto un intervento regionale per la ricostruzione della funicolare della Fons Salutis, il cui esercizio è stato soppresso dall'Ispettorato M.C.T.C., a causa della vetustà degli impianti e della loro conseguente insicurezza.
Il Comune di Saint-Vincent ha dato incarico all'Ing. Azzaroli di redigere un progetto di ammodernamento dell'impianto sino dall'anno 1964.
In base a tale progetto si sarebbero dovute sostenere le seguenti spese:
a) |
£. 18.515.000 |
per parti meccaniche e elettriche |
b) |
£. 3.015.000 |
per lavori civili |
e) |
£. 6.250.000 |
per trasporti e montaggi |
d) |
£. 3.985.000 |
per spese generali |
|
£. 31.765.000 |
totale |
È in corso l'aggiornamento dei prezzi di cui sopra, in base al quale la somma totale per l'ammodernamento della funicolare e per le opere accessorie viene oggi fatta ascendere in via di massima a £. 50.000.000 circa.
4) Acquisto di un terreno in regione Saumont da destinare a sede del poligono di Tiro di Aosta |
£. 5.000.000 |
La sezione di tiro a segno di Aosta ha avanzato richiesta all'Amministrazione regionale affinché essa provveda ad acquistare e mettere a sua disposizione un idoneo terreno sito in regione Saumont da destinarsi alla costruzione del nuovo tiro a segno.
Le opere di costruzione delle relative attrezzature sono previste in £. 22.000.000 circa, che la predetta sezione di tiro a segno conta di reperire, anche in più anni, grazie alle apposite provvidenze del C.O.N.I.
Appare comunque necessario, in via preliminare, di poter disporre del terreno e pertanto l'Assessorato del Turismo ha concluso una trattativa con il proprietario, ottenendo da parte del medesimo un impegno unilaterale di vendita dell'area prevista nel progetto della Sezione tiro a segno di Aosta, per un importo di £. 5.000.000.
Tale cifra può essere ritenuta congrua in quanto una apposita perizia redatta da un tecnico dell'Assessorato ne fa ascendere il valore a lire 5.577.600.
Gli elaborati tecnici sono in visione presso gli Uffici dell'Assessorato Regionale del Turismo A. e B. A.
5) Realizzazione di impianti sportivi e termali a Pré St. Didier. Primo stanziamento |
£. 100.000.000 |
In relazione ai progetti di potenziamento e valorizzazione della zona termale di Pré Saint Didier, progetti tuttora in corso di definizione, il cui ammontare è comunque dell'ordine di oltre 300.000.000, occorre provvedere a un primo accantonamento di somme, essendo difficile supporre che il finanziamento dell'iniziativa possa essere assicurato a carico di un unico esercizio.
La predetta somma sarà destinata innanzitutto a finanziare gli studi per la progettazione del complesso, mentre la parte residua potrà essere utilizzata per l'acquisizione delle ulteriori aree necessarie per l'attuazione del progetto.
6) Costruzione di un campo sportivo in Bassa Valle |
£. 40.000.000 |
I Comuni di Pont Saint Martin e Donnaz, nella riunione congiunta dei loro rappresentanti del 5 luglio 1967, hanno proceduto alla scelta di un'area idonea per la costruzione di un campo sportivo, che dovrà essere dato in uso ad un gruppo di Comuni della Bassa Valle.
In relazione al costo di impianti di tipo analogo devesi prevedere uno stanziamento minimo di £. 40.000.000 per l'acquisto dell'area e per la realizzazione dell'impianto.
7) Concessione di un contributo regionale per la costruzione di un campo sportivo in località Cioarde in Comune di Gressoney St. Jean |
£. 16.000.000 |
La Società Polisportiva di Gressoney Saint Jean ha già iniziato i lavori per la costruzione dei seguenti impianti sportivi:
a) campo di pallavolo
b) campo di pallacanestro
c) campo di calcio
d) campo di hockey su ghiaccio (che nella stagione estiva verrà utilizzato come bocciodromo).
Sono inoltre previste aree destinate a parcheggio ed alla costruzione di spogliatoi e di un bar, nonché l'illuminazione di tutti gli impianti predetti.
Il costo delle opere (escluse quelle già ultimate comprendenti spianamento e semina del terreno, formazione di gradinate naturali per il pubblico, cassonetto per campo di hockey su ghiaccio) ammonta a lire 24.000.000.
Il terreno, di proprietà della SIP, è concesso gratuitamente in affitto per un periodo di 19 anni, rinnovabile alla scadenza.
Gli elaborati tecnici sono in visione presso gli Uffici dell'Assessorato Regionale del Turismo, A. e B.A.
8) Concessione di un contributo regionale per la costruzione di un campo da tennis e relativi spogliatoi in Comune di Valpelline |
£. 5.000.000 |
L'Amministrazione comunale di Valpelline, nell'ambito del programma d'incremento turistico della zona, ha deliberato la costruzione di un campo da tennis e dei relativi spogliatoi su di un'area di proprietà comunale adiacente al prato della fiera, che, a seguito di sopralluogo, è stata giudicata idonea allo scopo.
L'importo dei lavori, in base al progetto, risulta così dettagliato:
a) |
£. 1.195.172 |
per costruzione campo da tennis |
b) |
£. 4.011.543 |
per costruzione degli spogliatoi |
c) |
£. 1.470.839 |
per opere varie di sistemazione (aiuole, alberi, recinzione ecc.) |
d) |
£. 322.446 |
per spese generali |
£. |
7.000.000 |
totale |
Gli elaborati tecnici sono in visione presso gli Uffici dell'Assessorato del Turismo, A. e B.A.
9) Concessione di un contributo regionale al Comune di Nus per l'acquisto di un'area di mq 3.000 a completamento della superficie destinata alla costruzione di un campo sportivo |
£. 5.000.000 |
Il Comune di Nus ha in corso trattative per l'acquisizione di un'area di 3.000 mq che, in aggiunta ai mq 5.000 già di sua proprietà, oggi destinati a campo sportivo e prato della fiera, potrà consentire la realizzazione di un campo sportivo regolamentare, per il quale è già stato redatto apposito progetto che ha ottenuto la approvazione della Commissione Impianti Sportivi del C.O.N.I.
I proprietari dei terreni interessati si sono dichiarati disposti a cedere l'area ad un prezzo medio di £. 2.500 al mq., pari a una spesa di £. 7.500.000 circa.
10) Costruzione di una piscina-coperta ad Aosta. Primo stanziamento |
£. 100.000.000 |
Nonostante la entrata in funzione della piscina scoperta, la città di Aosta non può ritenere di aver risolto completamente il problema degli sport natatori, in quanto il progettato impianto, a causa delle caratteristiche climatiche della città, ha un periodo di esercizio assai breve.
La costruzione di una piscina coperta risolverebbe in maniera definitiva la carenza riscontrabile nella Valle d'Aosta in tale settore, andando incontro sia alle esigenze del turismo che a quelle della popolazione residente, e particolarmente di quella scolastica.
Sono già state individuate alcune aree idonee ad ospitare il nuovo impianto, senza per altro giungere ad una scelta definitiva.
Appare comunque opportuno, dato il notevole ammontare di spesa che comporterà la realizzazione dell'impianto in questione, prevedere un primo stanziamento che consenta di fare fronte alle spese di progettazione e di acquisto dell'area che verrà prescelta all'uopo.
A titolo indicativo si fa presente che la spesa per la costruzione di una piscina coperta e delle relative attrezzature può oscillare, a seconda delle dimensioni, da lire 100 milioni a lire 250 milioni circa, terreno escluso.
Per le opere di cui sopra si propone che il Consiglio Regionale dia delega alla Giunta per l'adozione dei provvedimenti necessari alla loro realizzazione, con l'intesa che tutti gli impianti dovranno rispettare le norme emanate dal C.O.N.I. in materia, nonché le norme di pianificazione territoriale eventualmente esistenti.
Gli interventi regionali saranno subordinati al controllo tecnico preventivo dei progetti.
I lavori saranno sottoposti alla Sorveglianza dei competenti Uffici Tecnici regionali.
È allo studio la realizzazione dei seguenti impianti, che faranno oggetto di un successivo programma che verrà sottoposto all'esame del Consiglio Regionale.
1) Costruzione di un campo sportivo in Alta Valle.
Sono in corso contatti con alcuni Comuni dell'Alta Valle, e particolarmente con il Comune di Morgex, per l'individuazione di un'area idonea alla costruzione di un campo sportivo da destinare all'uso di un Consorzio di Comuni viciniori.
2) Sistemazione del campo sportivo di St. Marcel.
Sono in corso contatti con il Comune di Saint-Marcel per la definizione di alcuni interventi necessari alla sistemazione del campo sportivo di Saint-Marcel.
Balestri (P.S.I.) - Qui è stato portato quel famoso Programma di opere sportive da realizzarsi in Valle d'Aosta. Casetta, mi guarda: è famoso, no! Quindi, qui ci sono tutti i programmi e quello che è pronto, c'è una relazione. Io starei a sentire quello che i Signori Consiglieri vogliono dire.
Manganone (D.C.) - Due brevi considerazioni sugli allegati del punto n. 29.
Prima considerazione. Interventi necessari e massicci in Alta e Media Valle per un totale di lire 425.000.000; molto meno consistenti, anche se altrettanto necessari, quelli per la Bassa Valle: lire 56.000.000. Mi auguro e spero che questa differenza sia meno sensibile nel prossimo Piano di interventi.
Seconda considerazione. Secondo la mia personale interpretazione, ritengo che il punto 6 poteva benissimo essere escluso da questo allegato, in quanto il Consiglio, all'unanimità, aveva già dato mandato all'Assessorato del Turismo per i provvedimenti necessari alla sua realizzazione. È un caso alquanto strano: mentre per tutte le altre voci noi possiamo vedere gli elaborati tecnici negli uffici dell'Assessorato, per questo punto "Costruzione di un campo sportivo in Bassa Valle" che è stato tra i primi ad essere impostato, non esiste - penso e credo - la pur minima relazione. Da tempo si parla di questa realizzazione in questa Assemblea e mi pare che si sia ancora al punto di partenza. Dico questo senza ombra di polemica, bensì con il solo scopo che ciò può essere l'incentivo per l'Assessore Balestri e il suo Assessorato di operare velocemente per la soluzione del problema dello sport in Bassa Valle, fatto già importante dal punto di vista agonistico e spettacolare, ma soprattutto dal punto di vista scolastico.
Vorrei ora sapere se la scelta dell'area idonea - come è scritto nell'allegato - stabilita dai rappresentanti dei Comuni di Donnaz e di Pont è ritenuta tale sia dall'Assessorato del Turismo, sia dal gruppo di Comuni della Bassa Valle per i quali questo impianto deve servire, e se la zona prescelta è sempre quella del Comune di Donnaz, denominata Guané, che dista circa 1 chilometro e 800 metri dai centri dei due Comuni.
In un mio precedente intervento su questo argomento, in merito ai valori del terreno di quella zona, riferendomi per analogia ai prezzi pagati sia dalla S.A.V. e sia dagli altri Enti pubblici per l'attuazione di opere di carattere pubblico, avevo precisato e indicato l'applicazione di una determinata cifra che, in questa sede, ribadisco confortato anche dai documenti che sarà mia premura inoltrare alla Presidenza. Dai fatti avvenuti recentemente, questo vuole anche essere la risposta ad un determinato notiziario che trova strana la mia posizione, che però ritengo onesta e comune ad ogni persona la quale deve amministrare il denaro pubblico. È denaro versato nelle nostre casse da noi stessi, dai nostri amministrati, guadagnato con sudore e fatica. Ed appunto per questo, oltre che per una questione di principio, dobbiamo essere coerenti nella valutazione, respingendo certe affermazioni di comodo pubblicate a scopo puramente elettorale.
Ripeto: la zona è acquitrinosa. Fino a qualche anno fa, prima che l'alveo della Dora venisse sistemato, proprio in questo terreno c'era un allevamento di pesci. Ora detti appezzamenti possono essere classificati come incolti, produttivi seminativi e bosco ceduo. Per un'opera analoga, vedasi il campo sportivo di Châtillon, i terreni sono stati pagati secondo questi prezzi: incolto produttivo 75 al metro quadrato, seminativo 800, vigneto 1.000, per un importo totale di lire 5 milioni e 600 mila.
A Pont, a 400 metri circa dalla zona Guané e nei pressi del casello autostradale, è stato recentemente acquistato da parte di un'industria un terreno di circa 22 mila metri quadrati edificabile senza vincolo alcuno di distanze e di rispetto, parzialmente già attrezzato di strade e acquedotto, al prezzo medio di lire 1.200. Con questo, penso sia utile leggere anche un intervento di un altro ex Consigliere regionale, ex Sindaco di Pont, attuale Consigliere di maggioranza, Vuillermoz Zeffirino, che tra l'altro ha fatto mettere a verbale quanto segue: "Inoltre, vorrei invitare pure l'Autorità tutoria a voler seguire attentamente la pratica, specie per quanto riguarda il prezzo di lire 2.000-2.500, onde evitare speculazioni economiche in merito a detta area". Quindi, come i colleghi possono notare, altri - e non sono certamente i Democristiani - la pensano come il sottoscritto. Il risparmio di lire 1.500 il metro quadrato su una superficie di 12 mila metri quadrati comporta la somma di lire 18 milioni, equivalente al costo delle opere del campo sportivo di Châtillon. Saranno 18 milioni che potranno trovare impiego in infrastrutture sportive nei nostri Comuni, nelle palestre delle nostre scuole, nella sistemazione dell'area Cravetto, non manca certo la destinazione.
Concludo con la speranza che in questi mesi invernali si proceda, da parte dell'Assessorato del Turismo, più alacremente che non nel recente passato, nella realizzazione di questi sospirati impianti sportivi, per i quali molto poteva essere già stato fatto. La verità scotta, ma queste cose era bene che si dicessero per la comunità studentesca e sportiva della Bassa Valle.
Manganoni (P.C.I.) - Sono stato stupito, ma nello stesso tempo me ne compiaccio, che finalmente un Consigliere della maggioranza, della palude, si sia alzato ed abbia osato fare osservare all'attuale Giunta il differente trattamento usato fra l'Alta e la Bassa Valle, denunciando il fatto che per questa Amministrazione la Bassa Valle non esiste. Però, se mi compiaccio di questo - e vi avrò qualche cosa da aggiungere - devo anche osservare che il Consigliere che mi ha preceduto ha citato dei prezzi di terreni nella Bassa e Media Valle. Ha parlato di 1.200 al metro, però, se ho ben capito - e qui vi chiedo scusa se non ho ben capito - queste citazioni dovevano servire per dimostrare che le 2.500 del campo sportivo erano troppo elevate. Sbaglio? Ecco, appunto, allora io pregherei il Consigliere di fare queste osservazioni in altre circostanze ove le sue osservazioni calzerebbero molto di più.
L'esempio di Gimillian, quando si parlava di 2.900 lire, di terreni... non ripetiamolo, il Consigliere non ha banfato, andava bene. Ora io qui mi permetto di dissentire, perché 2.500 lire per i terreni nella piana di Donnaz non è caro. In quella zona i proprietari potranno sempre vendere i terreni, sia per l'industria, sia per l'edificazione, dove non ci sono dei vincoli della Sovraintendenza, perché lì va bene, non ci sono dei vincoli che impongono lo 0,30 come indice di fabbricabilità.
Ora mi sia permesso di dire questo: 2.500 lire, confrontandoli con i prezzi che noi paghiamo in tutte queste proposte che ci fa la Giunta, è un prezzo irrisorio. Se valgono 2.900 lire i terreni di Gimillian, quelli valgono 29.000, almeno 29.000. E sia chiaro, non è che io qui voglio ergermi a difensore dei proprietari di quei terreni, non conosco i proprietari di quei terreni, io non li conosco, ma basta un po' di buon senso, basta un po' di cognizione per rendersi conto del valore dei terreni. Con questo non dico che bisogna aumentare 2.500 lire, no, dico che le 2.500 lire stanno bene così.
Io facevo solo il confronto con i prezzi degli altri terreni, ma poco tempo fa - qui non so se la memoria mi tradisce e, se mi tradisce, correggetemi - si parlava di pagare 30 mila lire, se non vado errato, per terreni su cui sorgevano delle vecchie bicocche da demolire nei pressi delle mura romane, vincolati, quindi inedificabili.
È vero che la Giunta, in seguito alle nostre energiche proposte e di fronte alle nostre argomentazioni, ne ha convenuto e dice "rivediamolo", però il mio illustre collega non si è sentito in dovere di alzarsi e di fare osservare queste enormi sperequazioni, questo è quello che io devo constatare! E se non conosce la zona vada a vederla, è Consigliere regionale! Io parto vado giù a Donnaz ed ho detto: dove sono quei terreni? E mi hanno detto: sono laggiù. Pertanto mi sono fatto un'idea. Il mio collega illustre poteva partire, andarsene a Gimillian e dire: dove sono quei famosi terreni? D'altronde non avevi bisogno di chiederlo, perché c'era l'antenna. Qui si parla dell'antenna della televisione, potevi individuarla senza chiedere a nessuno!
Veniamo a questo piano. Qui il secondo comma dice: "Tale situazione" - cioè il programma nel settore delle attrezzature turistiche e sportive - "è stata resa ancora più evidente dall'apertura al traffico dei trafori alpini, che hanno collocato" - e qui voglio sottolineare - "la Valle d'Aosta in una posizione competitiva nei confronti delle confinanti Regioni Svizzere e Francesi".
Ma, per voi Signori, la Valle d'Aosta finisce a St. Vincent? Da St. Vincent a Pont St. Martin non è più Valle d'Aosta? Io vi faccio osservare una cosa. Non sono dei comizi, parchè io cito dei dati, Bordon, citerò dei dati, non solo delle opinioni. Le opinioni si possono confutare, si possono non condividere, ma le cifre ce le avete fornite voi e quelle non sono opinabili. Ora da St. Vincent in giù la Valle d'Aosta non esiste più. La Bassa Valle non fa parte della Valle d'Aosta. Questo lo si deduce dal vostro programma.
Vi faccio poi osservare che la Bassa Valle, oggi, da quando è stato aperto il tratto di autostrada Verrès-Pont St. Martin - cioè Verrès-Quincinetto, ma ad ogni modo è Bassa Valle - ha subito dei rilevanti danni economici. Chiedete agli albergatori di quelle zone, da Verrès a Pont St. Martin! Vi faccio solo un esempio: chiedete all'Albergo Royal a Bard. Informatevi sul danno che hanno avuto, chiedete ai distributori di benzina di quella zona, da Verrès a Pont St. Martin, quali danni hanno subito! E così tutto: le officine meccaniche, gli esercenti, i bar, gli alberghi... informatevi! Scendete, uscite da questa capitale e andate a vedere, a sentire quello che succede nella Bassa Valle. Hanno già subito dei danni. Era già una zona che, diciamo turisticamente, non era suscettibile di grandi sviluppi e ora noi avremmo dovuto almeno suddividere tutte queste centinaia di milioni qui elencati. Io non me lo auguro, ma purtroppo so che faranno la fine di quelli dei piazzali di cui abbiamo discusso questa mattina e, a parte la fine che faranno, queste sono le intenzioni manifeste dalla Giunta, anche se poi non si potranno realizzare per mancanza di fondi, però le intenzioni sono queste e rimangono, perché qui le avete scritte. Per voi la Valle d'Aosta parte solamente da lì in su. Su questo io intendo protestare: non si deve dividere la Valle in due parti, e non si devono dare le fette della torta dell'autonomia solamente ad una zona della Valle d'Aosta e all'altra zona dare le piccole briciole. Questo è ingiusto e non è onesto! Permettete che ve lo dica.
Qui si dice, più avanti "...sono il presupposto necessario per un ulteriore sviluppo turistico e civile". Ho sottolineato "civile", ma quelli sono gli incivili, allora! Quelli laggiù, quelli non abbisognano di sviluppo civile - "costituendo da un lato un necessario completamento delle infrastrutture turistiche già esistenti e, d'altro lato, consentendo anche ai residenti la pratica di alcune attività sportive fondamentali che, allo stato attuale delle cose, è assai spesso limitata o addirittura preclusa". Quindi, ai residenti, "per consentire ai residenti la pratica di alcune attività sportive fondamentali". Ma a chi? A chi dobbiamo permettere lo svolgimento di queste attività sportive? Da St. Vincent in su! Da St. Vincent in giù, no! A quelli vivere civile no, sviluppo turistico no, sviluppo sportivo no.
Ora io vi dirò: rivedetele queste vostre posizioni e ricordatevi che la Bassa Valle fa parte della Valle d'Aosta. Hanno subito i danni che vi ho detto con l'autostrada (e non li ripeto), hanno avuto la mortificazione e il danno della costruzione dell'ospedale. L'attuale Giunta costruisce un ospedale - chiamiamolo "ospedale" - a St. Vincent che non sarà ospedale, ma sarà una clinica per i miliardari che vengono a St. Vincent. Ha ignorato le richieste di ben trenta Sindaci dei Comuni della Bassa Valle, i quali chiedevano la costruzione di un ospedale nella Bassa Valle a Verrès, ad Arnaz, a Donnaz, non importa dove, ma nella Bassa Valle, perché quelli della Bassa Valle, oggi, per essere ricoverati all'ospedale devono andare a Ivrea.
Ora, domani, quando sarà costruita quella che chiamiamo "ospedale" ma che in realtà sarà una clinica di lusso per miliardari a St. Vincent, ebbene, i lavoratori della Bassa Valle non potranno farsi ricoverare a St. Vincent perché non sono dei miliardari e allora dovranno continuare ad andare a Ivrea per farsi ricoverare. Dopo tutti questi fatti vi si aggiunge anche quest'altra mortificazione.
Ora, qui io ho degli elenchi che mi sono fatto dare dalla Presidenza del Consiglio, è un unico elenco, cioè uno dei pochi elenchi che mi è arrivato con una certa celerità, perché ho chiesto dei dati per iscritto alla Presidenza della Giunta, ne ho chiesti anche all'Assessore del Turismo, ma non arrivano. Io mi chiedo perché un Consigliere regionale, dopo aver fatto richiesta per iscritto, regolarmente inoltrata, e dopo aver sollecitato - perché noi, in quasi tutti i Consigli, sollecitiamo queste risposte - debba sempre aspettare! Questo dimostra anche la vostra scorrettezza nei confronti dei Consiglieri.
Ebbene, ritornando a questo elenco, cosa ho osservato? Dice questo elenco: "contributi a Società ed Enti sportivi della Valle", quindi rimaniamo nel campo dello sport. Io non ve li leggo, perché sarebbe lungo, però mi sono fatto dei totali e vi cito quelli. Questi sono i contributi che l'Amministrazione regionale ha dato alle Società sportive della Valle. Gli elenchi sono questi, sono annuali, e vanno dal 1° luglio 1966 al 30 giugno 1967. Ebbene, il totale di queste sovvenzioni o contributi o sussidi - chiamiamoli come vogliamo - sono i seguenti: per i Comuni dell'Alta Valle, da St. Vincent in su: 64 milioni; per i Comuni della Bassa Valle, da St. Vincent in giù: 8 milioni. Ma vi pare che vi sia una proporzione in questo? Allora quelli non devono fare dell'attività sportiva!
(voce) - ...la Commissione...
Manganoni (P.C.I.) - Ma lascia perdere la Commissione, le Commissioni noi sappiamo cosa servono, cosa servono le Commissioni per voi altri! Le Commissioni che voi nominate servono per avallare - scusate il termine - le porcherie che fate, a questo servono le vostre Commissioni! Voi non ci mettete nelle Commissioni come membri, no, noi della minoranza non dobbiamo entrare nelle Commissioni, così non possiamo controllare quello che fate.
(voce) - ...perché ci fate solo ritardare...
Manganoni (P.C.I.) - Ah già, si capisce perché, per non fare ritardare, ecco, bravo Bordon! Tu hai centrato nel segno, e cioè: noi vogliamo quelli che non ci fanno ritardare, quei membri di Commissione che entrano, si siedono e dicono "Signorsì, d'accordo con l'Assessore, la seduta è finita, ci riconvocheremo altr'anno". Noi, crediateci, non siamo di quello stampo. Noi non intendiamo assolutamente andare ad ossequiare e dire: "sì, Signor Assessore, lei ha ragione". Se l'Assessore ha ragione diciamo che l'Assessore ha ragione e se non condividiamo la ragione dell'Assessore qui ...(voce)... male, ecco. Dovevi metterci il naso, perché se io prendo una Commissione e la nomino, una Commissione addomesticata, si capisce che so cosa deciderà quella Commissione. Ora queste sono delle cifre, non sono delle elezioni: 64 milioni per i Comuni dell'Alta Valle e 8 milioni per i Comuni della Bassa Valle.
Veniamo all'altro elenco. L'altro elenco, sempre del 1966/1967, stabilisce un contributo di 22 milioni per l'Alta Valle e uno di 4 milioni per la Bassa Valle. Ora, vedete, mi si potrà dire: ma tu non sei della Bassa Valle! Vedete, io non faccio questioni di Alta o di Bassa Valle. Per me, Amministratore, i problemi dei più dispersi, dei più lontani, dei più piccoli Comuni della Valle, sia esso Perloz o Rhêmes Notre Dame, hanno la stessa importanza. E per me i contributi, gli interventi della Regione devono essere uguali. Non solo, anzi, direi che gli interventi dovrebbero essere maggiori per la Bassa Valle, perché è più povera, perché i Comuni della Bassa Valle, fatte poche eccezioni per alcuni centri nei quali è concentrato un certo numero di industrie, sono più poveri di quelli dell'Alta Valle. La popolazione lo è indubbiamente, e dimostra anche - credetemi io sono dell'Alta Valle e non voglio criticare costoro - maggiore onestà: 2.500 lire i terreni a Donnaz, 2.900 a Gimillian!
(voce incomprensibile del Consigliere Mappelli)
Manganoni (P.C.I.) - Ma queste, Mappelli, sono cifre! Non sono mie opinioni, sono cifre, e su queste, sai, è inutile che tu ci discuti, le cifre son quelle!
Ho voluto citarvi queste cifre per dimostrarvi quale discriminazione si faccia fra queste due zone: Alta Valle e Bassa Valle. Vi dirò di più: qui si parla di un po' di tutto, al punto 3 si parla per esempio della "Costruzione della funicolare St. Vincent-Fons Salutis: lire 35 milioni". Ebbene, io vi prego di riflettere sui dati e sulle cifre che vi voglio citare, dati e cifre, non opinioni.
Noi abbiamo destinato a St. Vincent - non noi, voi avete destinato a St. Vincent - 2 miliardi e 800 milioni in una seduta di alcuni mesi fa, a parte i 2 miliardi che erano già destinati per accordo con la S.I.T.A.V. St. Vincent percepisce 150 milioni circa all'anno dovuti al 5% sugli introiti al Casinò e percepiva 22 milioni e mezzo come contributo fisso annuo per la Casa da gioco; voi l'avete raddoppiato portandolo a 45 milioni e oggi destinate a St. Vincent altri 35 milioni. Ebbene sì, a St. Vincent, per la funicolare.
Ora, voi sapete a St. Vincent quanti villaggi sono ancora senza strada? Ebbene, ve lo dico io: sono esattamente tredici. A St. Vincent ci sono tredici villaggi piccoli e un po' meno piccoli senza strada. Volete saperne i nomi? Valère - io vi chiedo scusa se la mia pronuncia forse non è esatta per il semplice fatto che non ci ho vissuto in quei villaggi - Valpélanaz, Le Tous, Pérélaz, Torrent-Sec, Crovion, Lérinon, Maison-Neuve, Clapéon, Linty, Le Ronc Supérieur, Piémartin, Palud. Ora io vi dirò: non saranno dei villaggi con mille abitanti, ma noi dobbiamo pensare particolarmente a quelle famiglie, a quelle case disagiate che non hanno neanche la strada. Mentre nel capoluogo di St. Vincent vi è tutto, vi è dello sperpero, nei villaggi di St. Vincent dove abitano gli operai e i contadini non c'è neanche la strada. Aggiungo di più: tutti i villaggi a monte della Fonte di St. Vincent non hanno fognature. Puoi smentirmi? Ora noi abbiamo destinato dei miliardi per campi da tennis, per campi da bocce che, con i prezzi che voi avete previsto, si dovrebbero costruire in oro. Volete che ve li citi? Li ho qui. Però per i villaggi di St. Vincent non trovate i fondi, né per fare le strade, né per fare le fognature. Perdonatemi, ma questa è una vergogna e questo dimostra che per voi contano gli interessi dei padroni del vapore della S.I.T.A.V., sì, sì, ma gli interessi degli abitanti dei Comuni di St. Vincent, di quelli che lavorano sodo, degli operai, dei contadini che abitano nei villaggi, per voi quelli non esistono. Questa è la politica, questa è l'amministrazione che fa l'attuale Giunta!
Voglio aggiungere di più, e qui vorrei sentire Dujany, perché, penso che questo intervento che sto facendo adesso, Dujany, si avvicini molto di più a te. Tu sei il rappresentante della collina di Châtillon. Ebbene, tutta la collina di Châtillon è provvista di fognature. Châtillon - parlo della collina - è a 500 metri di distanza, in linea d'aria, dal Casinò. Ora glielo hai detto in Giunta, questo? Hai informato la Giunta? Perché io posso ammettere che i dati da me citati adesso...
Dujany (D.C.) - ...ho informato questa Giunta, e ripetutamente, anche quando Manganoni era Assessore ai Lavori Pubblici...
Manganoni (P.C.I.) -...esatto, quando Manganoni era Assessore ai Lavori Pubblici e chiedeva ai Sindaci quali opere volete con precedenza, e mi dicevano: prima la strada, poi l'acquedotto, poi la scuola e poi le fognature, perché dicevano che prima sono urgenti queste tre opere e poi le fognature. Ed allora, quando io ero Assessore ai Lavori Pubblici, aderendo alle richieste dei Comuni e non ignorandole come fate voi, si costruivano le opere richieste dai Comuni. Non si è potuto fare e strade e scuole e acquedotti e fognature; d'altronde, se avessimo fatto tutto noi, cosa ci stareste a fare voi lì? Questa è la domanda che io vi pongo.
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Manganoni, mezz'ora.
Manganoni (P.C.I.) - Presidente, lei ha ragione, però l'argomento è di un'importanza tale... d'altronde vede, Presidente, io posso risolverla, chiudere adesso e poi riprendere dopo non sarebbe neanche onesto, preferisco continuare.
Allora, Dujany, adesso che sei in Giunta, ti fai portavoce almeno delle necessità del tuo Comune, di tutti i villaggi della collina che non hanno le fognature? Vi è uno sviluppo edilizio in quella collina, è una zona magnifica - non lo dico perché tu abiti in collina - è veramente la zona più bella di Châtillon, dove lo sviluppo edilizio è notevole; è anche giusto che si sviluppi in zone soleggiate e non in quel buco della stazione dove c'è solamente del freddo e la puzza della "Soie"... no, giustissimo. Però non credete sia più urgente e più importante, almeno come precedenza, costruire le strade e le fognature nella collina di St. Vincent e di Châtillon, prima di destinare tutti questi miliardi, queste centinaia di milioni per opere su cui si potrebbe discutere fin che si vuole? Questo io vi pongo, e pongo a te, Dujany. È più importante fare le fognature al tuo paese o costruire i campi di hockey ad Aosta? Questo ti chiedo, Dujany. Sia chiaro, facciamoli i campi di hockey ad Aosta, facciamoli pure, ma prima facciamo le fognature a questa povera gente della collina.
Vedendo poi gli elaborati tecnici, ci sarebbe da parlare dei terreni, perché io vedo qui: "Courmayeur - Costruzione"... e di che cosa a Courmayeur? Del Palazzo del ghiaccio: 30 milioni per acquisto del terreno. Ora, è possibile avere una perizia sul valore di questi terreni? Io chiedo all'Assessore che me la faccia pervenire, prima di passare a votazione questo, perché 30 milioni per acquisto di terreno... ma cosa costa questo terreno? Mille lire al metro? Centomila lire al metro? Mah, non si sa! Ora, come fa il Consiglio regionale ad approvare cifre così, buttate senza sapere il costo al metro quadrato? Senza sapere l'ubicazione di questo terreno?
Poi c'è un altro terreno in Regione Saumont... ah, qui c'è il prezzo: 5.000 lire, 1.000 lire al metro. Qui il mio illustre collega che prima è intervenuto, sa dov'è Saumont? No. Male, si informi! Saumont è un buco che si trova oltre al Ponte Ballatoio, dove vi è già un poligono di tiro a segno e quindi lì - a parte che non si può fabbricare perché non sono terreni edificabili per questa ragione - chi è che va a edificare in quel buco per altre ragioni?
Il mio collega illustre diceva che 2.500 lire a Donnaz era troppo. E che cosa dice di queste 1.000 lire a Saumont? Cosa ne dice il mio illustre collega? Qui vorrei sentirlo! Tutt'al più si faccia dare una macchina dalla Regione, se non ha la sua, in un quarto d'ora va a Saumont e ritorna, e poi mi dirà, esprimerà il suo giudizio.
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Manganoni, sono quattro...
Manganoni (P.C.I.) - Sì, sì, ho finito. Stavo cercando dov'è quel campo da tennis a Valpelline, mi pare che non... c'è a Valpelline, sì. Come ho fatto osservazione alla Giunta quando si è parlato del campo da tennis di Introd, il mio paese, dicendo: non so, fate il campo da tennis perché ci vadano le galline a giocare al tennis? Perché al mio paese, ad Introd, i giovani non vanno a giocare a tennis, però andrebbero a giocare a pallone - ma voi il campo sportivo non glielo fate, voi fate quello del tennis - ora io vorrei chiedervi: il campo da tennis a Valpelline deve servire per chi? E quanto costa questo campo da tennis? Lo avevo sottolineato e adesso mi sfugge: 5 milioni, no? Ora, chi andrà a giocare al campo da tennis a Valpelline? Ma fate un campo sportivo che serva per Valpelline, per Oyace, per Ollomont, per Bionaz, affinché i giovani possano fare dello sport, fate un campo sportivo, non un campo da tennis! È vero che a Valpelline ci sono villette dove vi abitano alcune categorie di persone che, per ragioni di lavoro, si trovano in quel posto e può darsi che queste famiglie, con le relative signore - siccome il tennis fa anche chic -, ogni tanto vadano a dare qualche colpo alla palla bianca, ma noi dobbiamo pensare agli abitanti di Valpelline, non ad alcune madame!
Quindi, io vi dico a Valpelline costruiamo un campo sportivo che serva per tutta quella zona, non costruiamo un campo da tennis che assolutamente non interessa né gli abitanti, né i giovani di Valpelline.
Pedrini (P.L.I.) - Io pensavo, egregio Signor Presidente, di non dover più entrare a parlare di un determinato argomento, che è il campo sportivo di Pont St. Martin-Donnaz, perché ritenevo che, se non il Consigliere Manganoni, ma almeno i suoi colleghi di Partito, fossero stati tanto intelligenti da dargli alcune delucidazioni, alcuni consigli; in effetti non si può passare dalle Elementari all'Università, come non si possono prendere determinate posizioni quando non si hanno dei dati di fatto concreti o, perlomeno, questi dati di fatto concreti sono volutamente falsi.
Si è tirato in ballo un determinato giornaletto di stampa e io sono lieto che lo si sia fatto, perché qua mi si dà l'occasione di ribadire, ancora una volta, che non è sicuramente dando dei calci in faccia agli agricoltori della Bassa Valle che si possono ottenere risultati positivi in una Regione dove, giustamente, Manganoni ha fatto la sua propaganda politica e fa bene a farla. Siccome non c'è nessun altro che va loro incontro, giustamente Manganoni ha fatto bene a fare e a dire quello che ha detto, perché questo correrà nelle campagne.
Gli unici difensori della Bassa Valle, fino ad oggi in parte dimenticata - e poi dirò i motivi, va bene - sono Manganoni e i suoi amici Comunisti. Bisogna dare atto ancora una volta che ci sanno fare, bisogna dare atto che ancora una volta si attaccano veramente alle più piccole o alle più grandi cose, non importa come, pur di riuscire nel loro scopo, e ci riescono, proprio perché noi troviamo della gente insipiente, non all'altezza della situazione, che viene qua in Consiglio a parlare di cose a vanvera senza conoscere profondamente il problema.
E vorrei, se lei me lo acconsente, Signor Presidente, mettere al corrente la Giunta e i Signori Consiglieri di una situazione che forse fino ad oggi non si era portata volutamente in Consiglio. In un primo tempo il Consiglio Comunale di Pont St. Martin aveva deliberato di fare il campo sportivo nella cosiddetta "area Cravetto". Non si sa bene perché, non si sa bene per quali motivi, ma evidentemente si voleva fare presto, battere il ferro mentre era caldo, così, alla veloce. Alcuni dicevano: ma guardate che fare il campo sportivo nell'area Cravetto è un errore gravissimo sotto tutti i profili, sotto tutti i profili, e ve ne posso citare alcuni. Nel centro del paese, area dov'è il polmone di Pont St. Martin che veniva praticamente chiuso, c'era la possibilità di dare veramente un qualcosa alla gente che viene dal di fuori al primo paese della Valle, di dare un'impressione di quella che è la Valle d'Aosta. Sapete che cosa si era risposto? A noi non interessa! A noi interessa fare il campo sportivo subito, di modo che ce lo abbiamo. Poi, anche se abbiamo speso 40 o 50 milioni, non ce ne importa un fico secco, perché noi fra 5 o 6 o 10 anni chiederemo un altro campo sportivo e quello lì lo demoliamo. Questa è stata la risposta degli Amministratori di Pont St. Martin! E bisognerebbe fare ascoltare alle cuffie che si paga caro 2.500 lire al metro dei terreni di Donnaz e che si è sparsa la voce che lì Pedrini aveva qualche interesse personale, quando si sa che io a Pont St. Martin di interessi personali non ho un metro di terreno al di fuori di quello che è casa mia e di fronte a casa mia, e basta. Questo era soltanto per fare veramente gli sporchi interessi di qualche individuo che aveva interesse a fare il campo sportivo in quella zona ed a darlo a certi appaltatori. A questo punto bisogna dirle, queste cose. Rovinare Pont St. Martin: questa è la verità.
Io non sto a fare della demagogia come l'amico Manganoni che viene a fare i raffronti tra Gimillian e Donnaz, eccetera. Posso però dire una cosa che forse un geometra che si chiama Manganone non sa, nonostante sia un geometra (io ne so molto meno di lui, ma almeno questo lo so). Lui dice: ma la S.A.V. ha pagato questo, gli altri hanno pagato quest'altro, il terreno non vale quello. A parte che il Geometra Manganone, in quanto tale, dovrebbe sapere che la S.A.V. paga finché trova un accordo con i contadini. E sino ad oggi, debbo dire onestamente che non ci saranno più di cinque espropri, diciamo mandati di esproprio, tutti gli altri hanno concordato. A parte questo, la S.A.V. deve anche sottostare - perché è sotto controllo dello Stato - eventualmente ad un Ufficio Tecnico Erariale.
Ora mi si viene a parlare di uno stabilimento in costruzione - e io ben mi auguro che venga questo stabilimento, farò di tutto, nel mio piccolo, per aiutare la venuta di questo stabilimento a Pont St. Martin - ma mi si viene a parlare di uno stabilimento che praticamente non ha niente a che vedere come zona con quella di Donnaz. Assolutamente, sono due zone totalmente diverse. E mi parla dei pesci: ma quello lo può raccontare al nonno che va in carriola! Sì, c'era effettivamente un allevamento di pesci, ma perché? Perché c'era la buonanima di un germanino protestante, il quale aveva scavato, aveva fatto delle condutture, aveva portato dell'acqua, aveva sfruttato probabilmente anche qualche piccola sorgente lì vicino, ma evidentemente di qua a dire che siamo in un terreno paludoso e acquitrinoso passa una differenza come dal giorno alla notte! Io non dirò che il terreno è secco, che è battuto, questo non lo dico, ma non dico nemmeno che è acquitrinoso e paludoso.
Ed è ora di smetterla di sfruttare la gioventù di Pont St. Martin dicendo: noi siamo i soli fautori del campo sportivo, noi vogliamo soltanto che il campo sportivo si faccia. No, queste sono cose che non sono né oneste, né chiare, né si debbono fare sotto un profilo eminentemente di coscienza, perché, se qua c'è da fare un campo sportivo, siamo tutti perfettamente d'accordo che vi è la necessità di farlo.
La distanza di 1.800 metri dai due Comuni: Donnaz 1.100... ho capito 1.800, ecco, 1.800 lo hai detto tu... esatto. Io non so dove sono state prese le misure, se sono state prese dal Comune, dalla piazza, non ha importanza anche fossero 2 chilometri e 800, il campo sportivo si deve fare in quella zona. Io non sono un urbanista, ma vorrei rivolgermi a qualsiasi architetto, ingegnere o geometra e porre la domanda ben precisa: facciamo il campo sportivo nel centro del paese o lo facciamo fuori del paese dove c'è la possibilità di arrivare per tutti i Comuni della Valle di Champorcher, della Valle di Gressoney, e di poter sostare con il pullman, con le macchine, dove vi è ampia possibilità di parcheggio? Ripeto, vorrei fare questa domanda: si schiererebbero per l'una o per l'altra versione?
Duemilacinquecento lire al metro. Io pensavo veramente che il Presidente della Giunta e l'Assessore del Turismo avessero già messo il punto su questa questione, avessero sentito la minoranza Comunista, la minoranza Liberale, evidentemente avrebbero potuto trarre un giudizio per l'impostazione da dare al problema.
Ho però un'altra impressione: che volutamente non si voglia far nulla per la Bassa Valle. Ho l'impressione chiara e netta che per motivi reconditi - non so se di un Consigliere o di un gruppo di persone, non mi interessa - si voglia tirare a lungo il problema, tanto che noi affronteremo le elezioni regionali senza il campo sportivo di Pont St. Martin. Ma state tranquilli: se è così ne porterete le dovute conseguenze, sia il Consigliere che la Giunta, perché dovranno ben sapere i motivi per cui il campo sportivo non si è fatto. Non si potrà tirare in ballo l'area Cravetto, perché ci siamo battuti per l'area Cravetto, io so che il Comune ha mandato ripetute richieste, ma anche lì non si vuole fare nulla. Perché? Perché evidentemente questa maggioranza vive con l'ossigeno, ha bisogno, in un dato punto, di boccate di ossigeno e per non scontentare persone o gruppi continua ad andare avanti così, come ha fatto nel passato.
Io mi stupisco - e riprendo l'argomento iniziale - che i compagni di Partito del Geometra Manganone non gli abbiano dato alcun consiglio. Probabilmente egli non ne ha bisogno in tanti campi, ma in questo sarebbe stato molto opportuno, molto opportuno, perché così si nuoce alla Valle d'Aosta, alla Bassa Valle, perché così si porta veramente lo scompiglio nelle nostre popolazioni, in modo particolare nei giovani, perché così non si fanno gli interessi delle popolazioni. Non è un clan o una persona o chicchessia che può mettere il veto, o sì o no, a determinate opere pubbliche.
Mi stupisco che l'Assessore del Turismo si sia ancora una volta lasciato invischiare. Aveva detto a me personalmente che avrebbe convocato i due Sindaci e condotto in porto la questione. Siamo ancora al punto di partenza. I due Sindaci non sono stati convocati e questo significa fare andare avanti, andare alle elezioni di aprile con cuore tranquillo. Lascio a voi giudicare.
Sono pronto a riprendere l'argomento con altri dati se si riterrà opportuno.
Fosson (U.V.) - Il Consigliere Pedrini si stupiva in questo momento che il Dottor Balestri non aveva ancora risolto questa situazione del campo sportivo di Pont St. Martin. Ma non c'è da stupirsi, perché noi stiamo guardando oggi un programma per le attività sportive, non le attività, un programma per attrezzature sportive. Qui vorrei chiedere, per essere preciso, per quanto incidono sul bilancio 1967 e per quanto incidono sul bilancio 1968.
Noi, quando abbiamo fatto la discussione per il campo sportivo di Pont St. Martin, mi permetta Consigliere Pedrini, eravamo d'accordo anche noi, e non per questioni elettoralistiche, ma eravamo d'accordo, perché ritenevamo che fosse necessario risolvere questo problema e fosse necessario risolverlo con una certa urgenza. Tanto è vero che eravamo collegati con quella mozione presentata in Consiglio da un Consigliere della maggioranza, avevamo solo aggiunto allora di conoscere un programma per le attrezzature sportive. Questo avveniva prima della discussione del bilancio, quando abbiamo discusso il bilancio - ed è il 2 marzo 1967 - quello che abbiamo qui, il verbale che abbiamo approvato questa mattina. Dinanzi alle richieste della minoranza al Dottor Balestri per sapere come voleva programmare la spesa di 480 milioni che c'erano in bilancio, l'Assessore Balestri dichiara che il programma degli impianti sportivi sarà sottoposto al più presto all'esame del Consiglio, non appena saranno perfezionati gli accordi con il C.O.N.I. circa le attrezzature sportive da finanziare e da realizzare durante il corrente anno. Questa stessa affermazione il Dottor Balestri la faceva il 2 marzo 1967, e questa urgenza e questa speditezza che dava assicurazione al Consiglio si vede che è andata un po' a rilento, perché noi parliamo oggi di questo programma e non siamo più nel 1967, ma siamo agli inizi del 1968 e dobbiamo discutere ancora di un programma che incide sul bilancio del 1967. Scusi il Consiglio questa parentesi, ma è solo per collegarmi con quello che diceva il Consigliere Pedrini, per cui non c'è da stupirsi se la questione del campo sportivo di Pont St. Martin è andata a rilento.
Ora, fatta questa premessa, vorrei venire un po' a esaminare questo programma di attrezzature sportive. Desidererei proprio porre una domanda precisa al Dottor Balestri per poter discutere con maggiore cognizione di causa, perché qui nella relazione si dice che in parte queste opere saranno finanziate sul capitolo di bilancio dell'anno 1967 e una parte invece su quello del 1968. Ora desidererei sapere: qual è la parte, quanto l'ammontare generale che verrebbe finanziato sul 1967? Chiederei al Presidente del Consiglio se il Dottor Balestri mi può rispondere subito, perché altrimenti finiamo di fare una discussione più farraginosa; invece, se io ho questo dato, posso partire da un dato fondamentale e fare meglio le mie considerazioni.
Montesano (P.S.D.I.) - Assessore Balestri, vuoi rispondere?
Balestri (P.S.I.) - È la parte finanziaria quindi... dallo stralcio che ci fu sono rimasti su questo capitolo circa 140-150 milioni, quindi queste opere le impegnano su quella cifra e la restante parte sul 1968.
Fosson (U.V.) - ...quindi sono 140-150 milioni... sì, va bene.
Allora mi permetta di fare un altro rilievo, cioè mi obbliga a fare un altro rilievo, perché, quando noi chiedevamo il programma di queste attrezzature sportive al Dottor Balestri all'inizio del 1967 e al momento della discussione del bilancio del 1967, era per avere un programma di quei 480 milioni che erano inseriti nel bilancio del 1967. E le affermazioni fatte dal Dottor Balestri in sede di discussione del bilancio, le assicurazioni dateci, erano per i 480 milioni inerenti al bilancio del 1967.
Ora, se noi abbiamo da discutere questo programma e discutiamo solo più su una rimanenza di 140-150 milioni del 1967 e il resto va sul 1968, io devo trarre una conclusione: che praticamente le assicurazioni date dal Dottor Balestri in sede di discussione di bilancio, come per il 99% in altre occasioni, non sono state mantenute. Noi pertanto ne dobbiamo prendere atto con un certo rammarico e anche dire che non possiamo - l'abbiamo già detto altre volte e lo ribadiamo in questo momento - certamente fare affidamento sulle assicurazioni che ci vengono date - e non voglio qui generalizzare - da tutta la Giunta. Parlo di un caso specifico, ma in questo caso specifico devo dire che noi non potremo certamente - non potevamo prima, non possiamo oggi e non potremo domani - fare affidamento sulle assicurazioni che ci vengono date in Consiglio dal Dottor Balestri. Questa, purtroppo, è la constatazione che dobbiamo fare in base ai dati di fatto, perché le assicurazioni date erano precise, in risposta a quanto era stato da noi richiesto, cioè riguardo al programma inerente alle somme portate in bilancio del 1967.
E adesso vengo senz'altro a esaminare così, brevissimamente, quello che è stato portato su questo programma. Devo fare un'ammenda e un rimprovero a me stesso di non essere andato presso l'Assessorato a vedere i vari elaborati, quindi può darsi che io chieda qualche cosa che il Dottor Balestri potrebbe dirmi. Se avessi potuto andare fino agli uffici dell'Assessorato forse non li chiederei in questo momento, ma purtroppo anche noi abbiamo i nostri impegni e non è stato possibile fare questo.
Analizzerei le varie voci che sono state portate così, molto alla bersagliera. Si parla, prima di tutto, di una concessione di 100 milioni al Comune di Aosta per la pista di pattinaggio, per la pista di curling, il campo di hockey e via dicendo: 100 milioni su una spesa di 182 milioni. Qui vorrei fare un rilievo, en passant. Si dice che il Comune di Aosta ha trovato la possibilità di acquistare altri 12 mila metri, per un ammontare di circa 30 milioni, nella zona di Tzambarlet. Dovrei ricordare qui all'attuale maggioranza le varie grida che si sono alzate in questa sala e sui vari giornali quando l'Amministrazione comunale di allora, precedente, e l'Amministrazione regionale hanno acquistato quel terreno di Tzambarlet attualmente destinato ad attrezzature turistiche, a un prezzo molto, ma molto inferiore a quello che viene previsto in questo caso. Allora si sono levati alti lai, si sono levati alti lai - e l'avevamo detto in Consiglio che chi vendeva era parente dell'ex Sindaco, Dolchi - però l'Amministrazione regionale si era preoccupata che il prezzo fosse equo, in modo che nessun dubbio esistesse sulla regolarità di questo acquisto, in modo che nessuno potesse avanzare alcun dubbio. Non ricordo in questo momento con precisione quanto è stato pagato al metro quadro, ma mi pare che eravamo nell'ordine delle 400-500 lire, non avevamo superato, nelle parti migliori, le 400-500 lire al metro.
È da qualche anno che effettivamente c'è stata la svalutazione della lira, e continua, ogni anno abbiamo la svalutazione della lira, ma vorrei chiedere all'attuale Giunta e al Dottor Balestri, se ritiene - mi sembra che quell'acquisto è stato fatto nel 1960... ah, no, no, 1959 o 1960, non prima, quindi siamo a distanza di sette anni - se pensa che la svalutazione della lira sia stata tale che dalle 400-500 lire al metro quadro si debba arrivare alle attuali 2.500 al metro quadro, il che vorrebbe dire un aumento del 500%. Facciamo pure questi vari raffronti, li lascio fare all'Assessore Bordon - lui è ragioniere, è l'Assessore alle Finanze - che dovrebbe essere molto al corrente degli indici di svalutazione della lira e quindi può eventualmente vedere qual è il prezzo equo che bisognerebbe pagare. Questo perché, siccome abbiamo un'incidenza di 30 milioni e siccome chi paga, chi tira fuori il denaro per il Comune di Aosta in questo caso è l'Amministrazione regionale che dà questo contributo e lo dà, in particolare, per l'acquisto anche del terreno, abbiamo il dovere di vedere qual è il prezzo di acquisto di questo terreno. Prima osservazione da fare su questo punto.
Ora, come ho detto, non ho approfondito gli elaborati. Un momento fa il Dottor Balestri mi ha detto qui c'è la pila dogli elaborati se volete vedere, ma è chiaro che non possiamo fare un esame in questa sede degli stessi, e non mi permetterei di farlo. C'è da vedere se questi prezzi che sono riportati qui, di larga massima, sono equi.
Per quanto concerne il terreno, mi sembra di essere stato chiaro e di aver detto qual era il mio pensiero. Bisogna vedere se il campo di hockey, completo di gradinate e impianto di illuminazione, effettivamente deve costare 48 milioni, se l'impianto di refrigerazione deve costare 45 milioni e, specialmente, mi permetto di sottolineare, se i servizi generali spogliatoi e impianto di riscaldamento devono costare 66 milioni e rotti. Queste sono cose che bisogna vedere, perché sulla questione di principio della necessità di avere una pista di pattinaggio che non sia una pista di pattinaggio naturale... perché purtroppo la pista di pattinaggio naturale può essere funzionante per brevissimo tempo nell'anno qui ad Aosta, ed è anche logico, per una tradizione che c'era nel passato, avere una pista di pattinaggio artificiale. Penso che la pista di pattinaggio sia la stessa che serve anche per l'hockey, poiché sarebbe un assurdo avere due piste separate: una per i praticanti del pattinaggio e una per la competizione dell'hockey, quindi praticamente siamo nella stessa cosa. Qui si tratta di una questione di misura, di importo. Pregherei la Giunta di tenere presente le osservazioni specifiche che ho fatto sul costo del terreno che si prevede di acquistare e di rivedere un po' i prezzi di queste attrezzature, perché la carta si lascia scrivere, si possono mettere questi prezzi sulla carta per avere un contributo in percentuale e poi, praticamente, questo contributo copre completamente la spesa. Attenzione pertanto su questo punto.
Un'altra osservazione, un'osservazione tecnica. Si è detto che "nelle adiacenze all'impianto di pattinaggio dovrà essere anche costruito, a spese del Comune, il bocciodromo coperto per la cui realizzazione si prevede una spesa di circa lire 33 milioni". Anche qui ritengo che una spesa di 33 milioni per un bocciodromo coperto, a meno che si voglia fare non so quale numero di campi coperti, sia molto forte. A parte questo, vorrei dire che probabilmente per il bocciodromo sarebbe meglio trovare un'altra ubicazione; non ritengo che quella zona sia la migliore per un bocciodromo coperto. Siccome il bocciodromo può benissimo essere contenuto in un'area abbastanza ristretta, sarebbe preferibile poterlo ubicare in una zona più centrale, perché può essere benissimo distaccato da tutta l'attrezzatura sportiva di altro genere che, giustamente, dovrebbe essere accentrata nella zona di Tzambarlet.
Per la questione di Courmayeur non voglio dire niente, perché qui si tratta di dare un contributo e una parte di finanziamento, mi sembra che il Comune di Courmayeur lo trova attraverso un'altra fonte. Qui vale sempre la raccomandazione per la questione delle aree da acquistare, in modo che non si vadano a pagare prezzi esosi per i terreni. Ritengo però che uno stadio del ghiaccio a Courmayeur sia necessario, anche per una questione di prestigio rispetto alla stazione francese di Chamonix, quindi si tratta eventualmente di fare un'opera che vada bene. E non è detto che il bene non vada d'accordo anche con l'economia, perché molte volte, quando non si vuol fare economia e si vuol fare dello spreco, non si fa neanche bene, perché a parte quello che si incide sulla parte economica, molte volte si fanno cose superflue, che non vanno certamente e che non stanno bene.
Per la funivia funicolare di St. Vincent devo un po' ricollegarmi a quello che è stato detto da Manganoni un momento fa, perché questo non avrebbe dovuto far parte di queste attrezzature sportive e di queste questioni turistiche. Per St. Vincent è stato fatto un programma completamente a parte, sono state viste spese anche inferiori a quella della funicolare; mi sembra che la funicolare sia una di quelle infrastrutture assolutamente necessarie nella stazione di St. Vincent. Come mai proprio di questa funicolare e della spesa necessaria per la sua ricostruzione non si è tenuto conto in quel piano? C'era un piano specifico, particolareggiato, ma noi ci riempiamo la bocca della parola "programmazione".
Io invito proprio il Presidente della Commissione della Programmazione a richiamare i membri della Giunta che non tengono conto di questo fatto, perché nessuno potrà venire a dire che fosse logico vedere questa cosa a parte, quando si è fatto un piano specifico per la stazione di St. Vincent. Sono rilievi ovvi, questioni che non dovremmo neanche discutere più in Consiglio regionale se ci fosse una mentalità diversa. Ma qui dobbiamo ripetere per forza sempre le stesse cose, perché di tutte le raccomandazioni, di tutte le cose che noi stiamo dicendo non si fa mai caso e si mette tutto nel dimenticatoio come se si parlasse al vento.
Acquisto di un terreno in regione Saumont destinato a sede del poligono di tiro di Aosta: avevamo già chiesto altre volte informazioni su questo punto al Consiglio. Niente di particolare, l'unico punto di Aosta dove si può ampliare eventualmente il tiro a segno è in regione Saumont, proprio per la sua natura. Però, anche qui, vorremmo sapere: quanto si paga al metro quadrato questo terreno? Qui si parla di una cifra di 5 milioni e, quindi, si fa ascendere il valore a 5.577.600, ma quanti metri quadri sono? Perché possono essere 1.000 metri quadri, e allora siamo a 5.000 lire al metro; possono essere 5.000 metri quadri, e allora siamo a 1.000 lire al metro, quindi bisogna che noi lo sappiamo per avere un'idea di questo genere. Pertanto dopo chiederei di sapere quanti sono esclusivamente i metri quadri, non per essere in disaccordo sulla questione di principio, ma sempre per quella valutazione equa dei terreni che dobbiamo acquistare.
Realizzazione di impianti sportivi e termali a Pré St. Didier, primo stanziamento: lire 100 milioni. Qui, mi pare che guardando un po' quanto è stato detto in questo programma si dice che "i progetti tuttora in corso di definizione il cui ammontare è comunque dell'ordine di oltre 300 milioni". Credo che, anche qui, prima di fare un'affermazione di 300 milioni bisognerebbe probabilmente approfondire meglio il problema, perché se si dovesse fare a Pré St. Didier quello che era stato ventilato ad un certo momento, i 300 milioni sono largamente insufficienti e quindi è inutile dire in un programma che forse la spesa ammonterà a 300 milioni, quando poi si dovesse programmare quello che c'è da fare e poi dovremmo riscontrare che la spesa è invece di 900 milioni o 1 miliardo o dovesse passare il miliardo. Tali dati molte volte sono messi così, sulla carta, senza nessun riferimento a situazioni reali e questo non è certamente un principio che deve essere avvallato da noi, perché è un principio che è sempre contro a quel principio di programmazione di cui tutti siamo almeno oggi d'accordo. Pertanto su quei 300 milioni esprimo tutti i miei dubbi. Ma c'è un'altra cosa che trovo un po' assurda come affermazione: che la predetta somma di 100 milioni come primo stanziamento sarà destinata innanzitutto a finanziare gli studi per la progettazione del complesso, mentre la parte residua potrà essere utilizzata per l'acquisizione delle ulteriori aree necessarie per l'attuazione del progetto. Ora, anche qui, questo "innanzitutto a finanziare gli studi per la progettazione del complesso", mi mette un po' una pulce in un orecchio e questa pulce che ho nell'orecchio vorrei metterla anche ai vari Consiglieri, perché anche qui mi sembra che dei terreni probabilmente ce ne sono ancora da acquistare in quel di Pré St. Didier. Molti terreni sono già stati acquistati dall'Amministrazione nostra, in precedenza, probabilmente ce n'è ancora un certo quantitativo, ma mi sarebbe parso più logico che ci fosse stata almeno una previsione dei metri quadri di terreno che si vuole ancora acquistare per questa parte e dire che questa somma servirà sia per l'acquisto dei terreni, sia per la progettazione. Non vorrei che, a un certo momento, avendo stanziato cento milioni - di cui una parte innanzitutto per finanziare gli studi per la progettazione - dovessero perdersi diversi milioni per gli studi e per la progettazione per poi trovarsi ad avere la necessità di acquistare i terreni e non avere i soldi per acquistarli perché abbiamo speso troppo largamente nella progettazione.
Intendiamoci, sono perfettamente d'accordo che bisogna fare i vari studi e progettare. Un qualcosa di base c'è già, bisognerà poi sviluppare in modo da vedere se quello che è stato fatto fino adesso può andare bene o se si deve cambiare completamente orientamento, ma, anche qui come raccomandazione, voglio essere molto chiaro e vorrei avere qualche assicurazione anche se poi di queste assicurazioni non ne potremo tenere gran conto: che vi sia almeno qualche impegno da parte del Dottor Balestri, in modo che a posteriori possiamo poi ricordargli gli impegni presi in Consiglio, eventualmente non mantenuti. Noi ci rallegreremo se saranno mantenuti.
Costruzione di un campo sportivo in Bassa Valle: non ho nulla da aggiungere, è stato sviluppato dagli altri che mi hanno preceduto. Mi pare che la posizione del campo sportivo in Bassa Valle sia una sola e sia quella a cavallo. Io non conosco bene adesso la situazione del terreno di cui è stato discusso, quindi non entro nei particolari, però mi sembra che la scelta deve essere fatta a cavallo dei Comuni di Donnaz e di Pont St. Martin. Sarà tutto su Donnaz, sarà tutto su Pont St. Martin? La questione dell'ubicazione di questo campo sportivo mi sembra che debba essere chiara e mi sembra che su questo punto non ci siano dei disaccordi neanche fra coloro che hanno preso la parola prima, quindi c'è solo da augurarsi che questo campo sportivo veda la luce e possa finalmente essere risolta la questione che è particolarmente sentita.
Montesano (P.S.D.I.) - Trenta minuti, ha parlato per trenta minuti...
Fosson (U.V.) - La questione di Gressoney mi pare che possa essere accettata, perché qui vediamo - va bene che c'è l'E.N.E.L. che affitta il terreno - e mi sembra che le spese siano state anche abbastanza contenute. Con una spesa relativamente bassa rispetto ad altre che si sono previste si possono risolvere diverse questioni.
Costruzione di un campo da tennis e relativi spogliatoi in Comune di Valpelline: non sto ad aggiungere niente. Effettivamente più che un campo da tennis sarebbe necessario un campo sportivo.
Comune di Nus: è un allargamento del campo sportivo attuale. Non so qui il prezzo dei terreni. Ad un certo momento qui si parla di 2.500 lire al metro quadro, quindi qui c'è un indice. Spetta alla Giunta vedere se il prezzo sia equo o no.
Costruzione di una piscina coperta ad Aosta, primo stanziamento: lire 100 milioni. Qui viene naturale fare un'osservazione che è implicita, anche per quanto è stato detto direttamente in questo programma. Si è fatta una piscina scoperta ad Aosta. Non so quale sia stata la spesa di questa piscina scoperta, però era chiaro che una piscina scoperta ad Aosta, salvo pochissime estati veramente calde per un certo periodo di giorni, è inutilizzata, almeno per undici mesi all'anno è inutilizzabile. Se si doveva affrontare questo problema con una visione appena più lontana del proprio naso, era chiaro che si doveva impostare il problema della piscina coperta, perché così cosa facciamo adesso? Adesso siamo di fronte a due spese, perché prima si è fatta una piscina scoperta, poi si dovrà addivenire ad una piscina coperta e la piscina scoperta sarà inutilizzata. Anche questa è una cosa che noi dovevamo tener presente. Mi pare che queste osservazioni della piscina scoperta sono state fatte presenti anche in Consiglio, da parte nostra, quando è passato quel programma per la Città di Aosta. Non se ne è tenuto nessun conto e adesso si conferma, si confessa qui che, a causa delle caratteristiche climatiche della città, ha un periodo di esercizio assai breve. Era una cosa che si doveva prevedere prima e, anche qui, visto che è arrivato il Presidente della Commissione della Programmazione, bisognerà fargliela notare, perché probabilmente si poteva fare diversamente. In merito alla piscina coperta qui si dice "sono state già individuate alcune aree idonee ad ospitare il nuovo impianto, senza peraltro giungere ad una scelta definitiva". Desidererei sapere dal Dottor Balestri quali sono queste aree già individuate.
Un'altra osservazione che voglio fare per terminare è che, a un certo momento, alla fine di questo programma si dice: "Per le opere di cui sopra si propone che il Consiglio regionale dia delega alla Giunta per l'adozione dei provvedimenti necessari alla loro realizzazione, con l'intesa che tutti gli impianti dovranno rispettare le norme emanate dal C.O.N.I. in materia, nonché le norme di pianificazione territoriale eventualmente esistenti". Sono in completo disaccordo con questa affermazione. Anche se noi possiamo approvare in linea di massima queste somme messe così - a parte i chiarimenti che abbiamo chiesto e di cui desidererei avere una risposta - non possiamo certamente in questo momento dare questa delega alla Giunta, perché sarebbe una cosa completamente contraria a ogni buona amministrazione. Per ogni opera si segua quello che è stato sempre seguito, si portino i vari progetti in Consiglio, si approvino i vari progetti con le spese, con tutti i particolari, in maniera che il Consiglio non dia una cambiale in bianco, ma possa esprimere un giudizio su questo punto in base a precisi progetti, in base a precisi preventivi, affinché abbia coscienza di quello che vota.
Montesano (P.S.D.I.) - Sono iscritti a parlare i Consiglieri Germano, Savioz e Casetta. Ma Pedrini, mi pare che lei... scusi Commendatore, non vorrei... ma qui io mi trovo scritto: Manganone 11,20; Manganoni 11,25; Pedrini 11,53. Mi pare abbia parlato, no? Va bene, io non ho niente in contrario, ma ci sono questi iscritti già da parecchio.
Consigliere Germano. Raccomanderei a tutti di essere un po' concisi, data l'ora tarda.
Germano (P.C.I.) - Io rispondo subito a lei, Presidente. Guardi che qui noi ci troviamo di fronte ad una delibera che parla di 481 milioni, quindi lei non può pretendere che ognuno dica le sue rituali parole e poi si voti. Sono 481 milioni, quindi non cerchiamo di stroncare la discussione, perché l'argomento è grosso, vale la pena e bisogna che ognuno dica le proprie opinioni. Non entrerò nel merito con questo intervento, perché mi riservo di intervenire dopo che avrà parlato l'Assessore Balestri.
Voglio solo porre una piccola questione al Consigliere Fosson, che ha detto molte cose giuste; direi che l'unica non giusta riguarda la piscina scoperta. La piscina scoperta è stata impostata dal Comune perché non vi erano i fondi per farla coperta come succursale. E bisogna notare che è stata fatta in economia dal Comune, non è costata molto. Pertanto le molte cose dette sono tutte giuste, io vorrei fare presente solo questa.
Pongo però una questione di principio sulla delibera, che ho anche esposto all'Assessore Balestri, il quale mi è parso fosse d'accordo, perché mi ha detto che la proposta l'avrebbe fatta lui in Consiglio, ma poi non l'ha fatta. Io spero che la voglia ancora accettare. Non si può presentare un'elencazione di 481 milioni di opere sportive - ripeto, di 481 milioni, mezzo miliardo - distribuite a colpo d'occhio così, senza equanimità, senza un certo buon senso, perché vediamo 205 milioni ad Aosta, 175 milioni a Courmayeur, 35 milioni per St. Vincent. Non sto a ripetere, abbiamo già dato 700 milioni, abbiamo raddoppiato i 22 milioni e mezzo, gli diamo 150 milioni ogni anno, e ora ancora 35 milioni? Ma insomma, che cosa si vuol fare? Si perde di vista proprio il buon senso comune, perché abbiamo dei Comuni in cui manca l'acqua e dobbiamo dare via miliardi e miliardi per fare delle attrezzature sportive. Insomma, ci vuole una certa riflessione, un certo pensierino bisogna farlo, altrimenti siamo proprio della gente che sperpera senza nessun buon senso!
Io dico: non si può presentare un'elencazione come questa dove c'è, una dopo l'altra, un'elencazione di opere; noi siamo andati a vedere i progetti. Il primo giorno che siamo andati ce n'era uno che è stato ricercato in tutti gli uffici e poi è stato trovato; successivamente sono diventati tre-quattro, ma non ci sono ancora tutti, non tutti.
Si può presentare una delibera senza tutti i progetti, senza la disponibilità dei terreni, senza sapere ancora bene cosa vogliamo fare? E poi concludere questa delibera dicendo "Per le opere di cui sopra si propone che il Consiglio regionale dia delega alla Giunta per l'adozione dei provvedimenti necessari alla loro realizzazione, con l'intesa che tutti gli impianti" - l'unico che conta qualche cosa qui dentro è il C.O.N.I. - "dovranno rispettare le norme emanate dal C.O.N.I. in materia, nonché le norme di pianificazione territoriale eventualmente esistenti". Non ci sono ancora, quindi non c'è niente da rispettare. L'unico che può dire qualche cosa su questi 481 milioni è il C.O.N.I. E noi Consiglieri cosa siamo? Cosa veniamo a fare qui? Una delibera, che poi non so se gli uffici potranno passare. Non c'è scritto da dove prendiamo i fondi, né in che misura prendiamo questi fondi, non c'è niente. La delibera è questa. Io ho guardato tutte le delibere, ma non ce n'è nessuna formulata in questo modo, non so come possa essere concepita e passare una delibera di questo tipo.
Ora, io avevo detto sommessamente all'Assessore: ci sono una serie di attrezzature che si possono fare. Allora, quelle che hai pronte con progetti, con terreni, con disponibilità, con allegati tecnici che ci permettono di dare un giudizio, portacele! Saranno una, due o tre, guardiamo intanto quelle tre, le discutiamo, ci facciamo le nostre osservazioni, se le accetti o non le accetti, e poi si voterà, ma una cosa di questo tipo, un'elencazione in questo modo non è possibile! Non c'è nessun Consiglio comunale del più piccolo paese esistente in Italia che presenti una deliberazione di questo tipo, nessuno!
Io non credo che voi insistiate nel far fare a noi l'insulto di mantenere la cosa così. Vi pregherei quindi ancora - non c'è nessuna intenzione ostruzionistica, se ci sono delle critiche da fare ve le facciamo - di presentarci una serie di una, due, tre, quattro, quelle che sono le opere che sono pronte con terreni, disponibilità, elaborati tecnici. Fateceli vedere, permetteteci che vi facciamo le nostre osservazioni e poi votiamo. Mi pare che questa proposta possa essere accettata dall'Assessore, altrimenti facciamo una discussione infinita dove, se dovessimo entrare nel merito, c'è da parlare per delle ore e dove le risposte non so come possano venire perché non ci sono. Si può presentare un "compriamo un terreno a Saumont per tanto...", senza i metri quadrati, senza la piantina, senza sapere quanto costa al metro quadrato? Non si può, e non si può neanche delegare la Giunta che lo faccia lei, altrimenti il Consiglio qui proprio non conta più niente! Era solo questa la proposta che volevo fare.
Savioz (P.C.I.) - Io ho cercato di leggere non solo la relazione e gli elaborati, ma anche un po' tra le righe. Devo dire con rammarico proprio che, per un problema di tale importanza, avere una relazione di questo genere qui, Signori, francamente è un po' troppo miserevole! Quali idee si possono fare i Consiglieri ricevendo un affare del genere? Lo chiedo a voi, Signori della Giunta! Ammetterete per un momento che non tutti sono stati Assessori, che non tutti sono stati Consiglieri fin dalla nascita, e che quindi non possono avere molta dimestichezza con questi problemi di carattere turistico molto importanti. Una relazione del genere io la considero non soltanto insufficiente, ma addirittura la classificherei fra quelle relazioni che vogliono intorbidire l'atmosfera affinché nessuno possa vedere chiaramente cosa si vuol fare.
Mi dispiace che non ci sia il Presidente del Consiglio, ma io, qui, per l'ennesima volta, devo dire: è mai possibile che dobbiamo andare avanti senza avere i verbali delle riunioni? In merito a questo problema sui verbali delle precedenti sedute ci sono importanti impegni presi dall'Assessore, dal Presidente della Giunta, e noi vorremmo discuterli questi impegni che non sono stati mantenuti, ma non ci sono. La mancanza dei verbali è una cosa tremenda in questo Consiglio. Sono anni che ci battiamo per avere questi verbali e non arrivano. Ci danno delle assicurazioni, ma queste non sono mantenute. Io chiedo che questa cosa abbia da finire, non si può andare avanti, non si può sempre continuamente fare della polemica perché mancano gli elaborati. Non è una cosa saggia. Cos'è questa storia? Abbiamo avuto adesso il verbale della seduta del 2 marzo 1967! Signori! È mica possibile! E non mi si venga più a raccontare la storia che manca il personale, perché mi sembra che di personale ne abbiate assunto abbastanza, tenuto conto di quello che già era stato assunto prima! Questa è proprio una carenza che... io ho l'impressione che il Presidente del Consiglio non voglia far andare avanti questi verbali. Mi dispiace che non ci sia, perché le stesse cose le avrei dette lo stesso; comunque saranno scritte, le metta pure a verbale, in modo che le possa leggere e rileggere, se occorre. Ma è ora di finirla, questa menata, qui!
Proprio riferendomi ancora sempre alle questioni del verbale, mi ricordo benissimo che in quest'Aula il sottoscritto e altri Consiglieri, allorché si trattò di questo problema per la prima volta, avevamo chiesto ripetutamente che fosse nominata una Commissione allargata, e non per il piacere di far parte delle Commissioni - come qualche volta si è voluto insinuare -, ma proprio perché il problema, che è così importante, ci chiede a tutti quanti di dire tutto quello che sappiamo in merito e di dare il nostro apporto per una soluzione migliore.
È lampante, l'hanno riferito già altri, ma voglio ritornare su quell'argomento: qui c'è una disparità di trattamento tra la Bassa Valle, l'Alta Valle e la Media Valle che fa paura, però questa è una questione di fondo su cui non voglio dilungarmi perché ormai ne ha parlato per ore chi mi ha preceduto.
E anche entrando nel merito di quello che qui è proposto, ci sono cose che veramente saltano agli occhi anche se uno non lo vuole. Si parla, per esempio, per quel che concerne il Comune di Aosta, di questi famosi impianti di illuminazione, pista di curling, impianti di refrigerazione, eccetera. Ora io vi chiedo: ma ritenete proprio che sia così necessario, indispensabile, non più prorogabile e che si debba realizzare immediatamente una pista di curling? Io scommetto che, se chiediamo, il 99 per cento degli abitanti della Valle d'Aosta non sa nemmeno che cos'è il curling. È uno sport che qui da noi non è praticato, che nessuno conosce e che nessuno praticherà, perché non è una cosa così... non so, è meglio il gioco del Palet, conosciamo quello noi, invece di prendere quelle famose piastrelle da far girare sul ghiaccio! Mi sembra quindi che quei 12 milioni per la pista del curling potrebbero essere spesi in un modo migliore per altre cose molto più importanti per la Città di Aosta. Non sto ad elencarle, perché oramai l'abbiamo detto troppe volte. Poi, a parte questa pista di curling, se voi avete letto la relazione qui si dice che bisogna coprirla. E allora i 12 milioni quanti diventano? Diventeranno 20, 24, 26, non lo so! È una piccola osservazione così, en passant, perché ne ho sentite dire tante dai miei colleghi che mi hanno preceduto, per cui non voglio ripetermi.
Avrei invece qualche cosa da dire di un po' più sostanziale per la questione di Pré St. Didier. A questo problema di Pré St. Didier abbiamo dedicato due amministrazioni precedenti, quindi per sei anni di seguito ce ne siamo occupati. Abbiamo continuato a comperare i terreni, abbiamo sistemato in modo definitivo e organico le vecchie Terme ed avevamo anche iniziato lo studio di una soluzione completa delle Terme di Pré St. Didier. Sappiamo che sorgenti di quel genere e di quella temperatura nelle Alpi non ce ne sono altre. Avevamo tenuto sempre presente il Traforo del Monte Bianco e che quegli impianti dovevano essere non solo per la Valle d'Aosta, ma dovevano essere un'attrazione particolare per tutta la zona montana attorno al Monte Bianco. Non dimentichiamo che è una sorgente con una temperatura di 38 gradi, che dà circa 12 litri al minuto secondo e che quindi ha una possibilità enorme di essere adoperata in tutti modi, tenuto conto dall'altezza che viene (sono circa 300 metri di dislivello), tant'è vero che noi avevamo previsto anche la possibilità di adoperarla per il riscaldamento degli edifici, addirittura per il riscaldamento dell'albergo, era previsto anche questo.
Caro Balestri, mi sia concesso di dire che questa relazione qui su Pré St. Didier non è una relazione. Questa non è nemmeno un'indicazione, non è niente. Non lo so perché l'hai voluta portare in questo modo, mi sfugge, mi rifiuto anche di discuterla messa in questo modo! Perché la questione di Pré St. Didier - che si voglia o no - è uno dei problemi più importanti, dal punto di vista turistico, di tutta la Valle d'Aosta. Può anche darsi che io mi sia eccessivamente preoccupato della sorgiva di Pré St. Didier, ma un fatto - che nessuno mi può contestare - è questo: che la questione di Pré St. Didier potrà dare dei frutti magnifici alla sola condizione di avere un programma completo, totale, da realizzarsi in diversi bilanci, andando nell'ordine, magari anche in diverse legislature. Il problema di Pré St. Didier rappresenta dei miliardi di investimento e dovrà essere il "la" di quella che può e deve essere la capacità, la volontà di fare un qualche cosa di profondamente importante per la Regione dal punto di vista turistico.
Intanto, uno dei problemi fondamentali del turismo della Valle d'Aosta, come di tante altre Regioni alpine attorno alla Valle d'Aosta, è quello del personale alberghiero. Quante volte abbiamo sentito dire, in quest'Aula e anche nell'Aula precedente, che si spendono dei soldi per le Scuole alberghiere, e poi quelli che la frequentano se ne vanno tutti all'estero e non rimangono qui. Io ho avuto occasione, in altri tempi, di dare delle spiegazioni su questo fenomeno, che penso molto chiare; ma allora, dobbiamo tenere presente la necessità di incrementare il nostro patrimonio di persone capaci nel campo alberghiero perché, purtroppo, siamo in una Nazione dove per poter fare il muratore occorre avere un papiro che dica che uno è muratore e, se non è muratore, l'impresa, l'azienda, lo liquida e lo manda via. Per fare il sarto lo stesso, per fare il geometra ci vuole il documento, tutti quanti siamo tenuti a presentare le nostre referenze per fare un determinato mestiere. Non c'è mestiere più delicato di quello di fare l'albergatore, ma noi, purtroppo, in Italia, abbiamo degli albergatori che lo sono soltanto perché dispongono di quattrini e non sono all'altezza della loro situazione; questo avviene anche nella Regione autonoma della Valle d'Aosta. Tante volte abbiamo sollevato al Consiglio Centrale del Turismo, a Roma, questo problema, ma mentre ci battevano le mani fino a iosa, il problema non è mai stato affrontato e radicalmente sistemato. In altri Paesi questa cosa è sistemata da decenni, da molti anni, da noi no.
Ritornando all'argomento Pré St. Didier, che cosa occorre fare, lassù, oltre a tutta l'attrezzatura di carattere turistico-sportivo? Vedi la conservazione delle vecchie Terme, perché hanno un cachet loro, e l'edificio, benché non sia grande, è un edificio che ha una storia, che si presenta bene e va conservato, ivi comprese le Terme.
Non possiamo dimenticare la necessità assoluta di costruire una Scuola alberghiera a tutti gli effetti, con dei corsi annuali e triennali al fine di potere assicurare alla nostra Regione, con i corsi annuali, tutte quelle persone che hanno un'attinenza con il turismo, tutte le varie ragazze che incontriamo nei vari bar, nei vari ristoranti, nei vari alberghi. Purtroppo spesse volte bisogna fare molta attenzione che il piatto non ti venga a finire sulle ginocchia, perché, poverette, non hanno avuto nessuna istruzione per un servizio appropriato, mentre invece con dei corsi speciali in una Scuola alberghiera che abbia un albergo, che abbia tutto il necessario affinché questo personale sia messo al corrente non soltanto dal punto di vista scolastico, ma anche pratico di fronte al cliente stesso, con l'assistenza di capaci tecnici... È di una scuola che sia veramente all'altezza del compito che abbiamo bisogno in questo momento. E allora non incontreremo più quell'inconveniente che incontriamo adesso e non avremo più quel triste spettacolo di avere un personale di servizio che non è all'altezza del compito, oltre ad avere dei proprietari che non valgono un bottone, che pensano soltanto a mettere dei prezzi esosi e a trattare con doppio paragrafo il cittadino che viene tutti i giorni e quello che passa una volta ogni tanto, di modo che negli stessi esercizi non accada - come molte volte - di vedere il triste spettacolo che gli uni pagano la birra 80 lire e gli altri la pagano 110-120, quando non è di più. Questo, quindi, è il problema di fondo di cui noi ci dobbiamo rendere conto se vogliamo migliorare la nostra situazione, così come sui corsi triennali, che sono fondamentalmente importanti per quel personale che vuole fare la carriera alberghiera, per coloro che intendono diventare veramente un qualcheduno nell'ambito della carriera alberghiera.
Non va dimenticato che la Valle d'Aosta, nella sua storia, aveva dei maîtres d'hôtels che tutti ci invidiavano; ha avuto dei Direttori d'albergo che poche Nazioni potevano vantare, ed ancora oggi abbiamo, in giro per il mondo, dei Valdostani che reggono in un modo meraviglioso le sorti del turismo e dell'albergo di altre Nazioni. E allora, se abbiamo la materia prima, perché non facciamo uno sforzo, un qualche cosa per renderla veramente attiva e veramente all'altezza della situazione?
Nel nostro programma di larga massima era prevista la costruzione di una piscina coperta, olimpionica. Questo è un grande problema, di un'importanza non solo di carattere regionale, ma interregionale, perché le altre Regioni, al di là delle Alpi, non hanno la fortuna di avere l'acqua che abbiamo noi, nella quantità che abbiamo noi, nelle calorie che abbiamo noi. Voi sapete che la pratica dello sci e dello sport invernale in genere chiede... direi la parte opposta: mentre, da una parte c'è il ghiaccio, la neve, eccetera, dall'altra parte è necessaria l'acqua. Dopo una buona sudata sugli sci occorre fare il bagno e tutti quelli che praticano lo sport dello sci lo sanno benissimo. E allora niente di meglio che avere la possibilità di avere delle piste di sci con tutto il necessario e, nello stesso tempo, di avere una piscina coperta, dove oltre al divertimento c'è anche la possibilità di avere una buona soluzione dal punto di vista del funzionamento del corpo umano. Era previsto anche un giardino pubblico che si chiama anche "giardino fatto all'italiana". Queste erano le indicazioni più importanti per la soluzione di Pré St. Didier ed è per quello che si era insistito nel continuare a comperare i terreni: per dare e anche aumentare la possibilità di realizzare tecnicamente le opere di cui si vengono ad elencare.
Io, sempre per la carenza già sottolineata - Signor Presidente, adesso è arrivato, leggerà il verbale -, mi lamento per l'ennesima volta che non abbiamo i verbali delle sedute, perché non si può più riprendere la discussione di tanti argomenti senza le medesime.
Montesano (P.S.D.I.) - Gliel'ho spiegato dieci volte...
Savioz (P.C.I.) - Me lo spieghi ancora, ma lei non riuscirà mai a spiegarmelo e non potrà mai rendermi conto, né potrà convincermi, tanto meno oggi che abbiamo il verbale della seduta del 2 marzo 1967 (un anno!). Non è onesto, non è giusto!
Montesano (P.S.D.I.) - Ci sono state trentatré sedute! Lei si rivolge a me, ma le sa meglio di me le ragioni.
Savioz (P.C.I.) - Certo che mi rivolgo a lei, perché è lei il Presidente del Consiglio, è lei il responsabile!
Montesano (P.S.D.I.) - Però sa meglio di me le ragioni, gliele ho già spiegate e dette.
Savioz (P.C.I.) - Ebbene, superi le ragioni, faccia quello che deve fare, imponga quello che deve imporre e ci dia i verbali; abbiamo il diritto di avere i verbali!
Montesano (P.S.D.I.) - Ha il diritto di avere i verbali, però ha il diritto come io ho il dovere di dire quali sono le ragioni per cui i verbali non li ha.
Savioz (P.C.I.) - Sì, ma è sempre la medesima nenia che continua!
Montesano (P.S.D.I.) - Continuerà così fino a quando non verrà riformato il funzionamento del Consiglio, io ho detto deve essere istituito un Ufficio verbali, altrimenti andremo sempre...
Savioz (P.C.I.) - E lo istituisca! Cosa aspetta? A cosa serve essere Presidente se poi non fa niente, ad un certo momento, scusi?
Montesano (P.S.D.I.) - Ah, mi dispiace, caro Savioz.
Savioz (P.C.I.) - Dispiace? È lei il responsabile, ha lei il potere di farlo, lo faccia! Noi abbiamo diritto di avere i verbali perché così non si discute bene, si fa solo della gran polemica e le cose non vanno avanti. Insomma! È ora di finirla con questa storia "che non è possibile, non è possibile", tutto è possibile quando si vuole!
Ritornerò ancora a Pré St. Didier per finire quanto volevo dire, che è poi solo una piccola parte. Qui si pone il problema di acquisire le due aree - che sono, precisamente, la 354 e la 362 - perché, Signori, non va dimenticato che per andare alle Terme di Pré St. Didier il giro è vizioso. Alle Terme di Pré St. Didier non ci si va facilmente: da un lato, c'è una viuzza impossibile e, dall'altro, c'è una via di circonvallazione, più impossibile ancora, quindi vi si accede difficilmente. Bisogna comperare quei due terreni e bisogna fare l'ingresso sulla vecchia nazionale di Pré St. Didier. Questo è un problema che abbiamo dibattuto a suo tempo, su cui tutti erano d'accordo. Si tratta di continuare questi lavori, si tratta di continuare le discussioni con i vari proprietari di quegli appezzamenti. E, ad un certo momento, trattandosi di una possibilità di accesso, c'è anche la possibilità dell'esproprio. Mi dispiace... ma vorrei che questo venisse realizzato perché ...(voce)... sì, sì, e ve ne do atto. "Abbiamo continuato a comperare" ho detto, non ho detto "abbiamo comperato". Sarebbe ora che questo si potesse fare.
Io dico tutte queste cose per una semplice ragione: non vorrei che si ripetesse l'errore che è stato fatto a suo tempo - e i verbali possono giustificare quello che sto dicendo in questo momento -, quando si è parlato per la prima volta del campo di aviazione di Aosta. L'errore fondamentale è stato quello di non comperare in quel momento i terreni. Eppure era stato richiesto in Consiglio, caro Bordon, da parte mia. Sta tranquillo che li vendevano, in quel momento li avrebbero venduti! Primo errore. Secondo errore è stato quello di fare un progetto del campo di aviazione così, alla buona, senza tener conto dello sviluppo che avrebbe potuto prendere, eventualmente. I verbali lo dicono ...(voce)... no, no, ma io l'ho detto a suo tempo, e a suo tempo avevo chiesto che fossero comperati i terreni perché non era giusto che si facesse in quel modo.
Pertanto un problema che si pone in questo momento per quanto concerne il turismo è proprio quello di avere dei programmi chiari, anche a lunga scadenza, non importa, ma chiari, perché qui, caro Balestri, è tutt'altro che chiaro, è nebuloso, molto nebuloso! ...(voce)... mah, speriamo, ma credo che non ti riuscirà facile, perché l'impostazione data e le sperequazioni che ci sono qui dentro... non so, a meno che abbiate scritto una cosa e invece ne diciate un'altra.
Volevo dire molte cose sulla questione di Pont St. Martin, ma poi ho sentito l'intervento di chi mi ha preceduto e non posso che condividere. In modo particolare condivido soprattutto quello che ha detto il Consigliere Pedrini, guarda un po', ma io lì, riguardo all'area di Cravetto sono d'accordo con lui: effettivamente, nella prima legislatura - e io ne facevo parte - l'amministrazione di Pont St. Martin è ritornata di nuovo alla carica per l'area Cravetto e i contatti tra Cravetto e Pont St. Martin non erano dei più felici. Siamo intervenuti diverse e svariate volte; abbiamo convinto il Commendator Cravetto a cedere quell'area e, finalmente, si è cominciato a pensare a realizzare qualcosa. In un primo tempo si pensava effettivamente di fare il campo sportivo in quell'area, ma poi, sentite le varie voci che giungevano da tutti gli angoli, si era pensato che l'area non era adatta a fare un campo sportivo.
È venuta poi fuori, successivamente, la questione Pont St. Martin-Donnaz. Sono perfettamente d'accordo, però l'interessante è che si realizzi; messa così com'è qui, ho paura che la realizzazione... campa cavallo! Perché qui si parla di 40 milioni per l'acquisto dei terreni, ma la realizzazione del campo quando si farà? Di questo passo qui ho paura che passerà molto tempo, perché, se ho capito bene quanto detto dal Consigliere Manganone, sembra che secondo lei ci sia una questione di sopravvalutazione dei terreni, e cioè che si vogliano pagare troppo i terreni. Io non entro nel merito se è troppo o se è troppo poco, se valgono di più o se valgono di meno; io sono sempre del parere che, ad un certo momento, non è difficile stabilire il valore di un terreno; mille e una sono le vie che ci portano a valorizzare un terreno, a sapere quale valore ha. Quindi il problema, Signori della Giunta, è soltanto quello di battere i tempi e di realizzare questa opera nella Bassa Valle, quella come altre opere. Non ripeto altro, perché non mi piace ripetere quello che han detto altri prima.
Vorrei poi dire due paroline a proposito del Comune di Valpelline. Non so quale sia l'amministrazione che c'è adesso, non ho seguito e non so se c'è sempre ancora la medesima, ma mi ricordo, quando mi occupavo di turismo, che a Valpelline, se si voleva ottenere qualche cosa, bisognava mandare su camion e operai, bisognava dare i quattrini, il tecnico, non il tecnico, realizzare l'opera, eccetera. Perché sul turismo, nel Comune di Valpelline, durante il mio periodo, forse sapevano che esisteva solo la parola sul vocabolario. Sì, sì, non di più, perché bastava girare per Valpelline per vedere - parlo sempre di quel tempo - come quel paese fosse tenuto nella sporcizia per renderci conto che lì il turismo non esisteva. Era uno dei paesi più sporchi della Valle d'Aosta, pieno di mosche, dappertutto. E adesso vedo qui che tutto d'un colpo si sono svegliati, si parla di un "programma d'incremento turistico della zona". Vivaddio, se c'è un programma d'incremento turistico ben venga! Ma questo programma d'interesse turistico della zona finisce poi per essere un campo da tennis per la spesa di 5 milioni, o grosso modo, non importa la spesa. Non vi sembrerebbe che a Valpelline ci sia qualche cosa di molto più importante da fare che non un campo da tennis? Io capisco che i turisti che vengono nella nostra Regione hanno bisogno anche del campo da tennis e non sarò io a dire che non bisogna farli, ma prima di farne uno ci sono tante altre cose più utili, direi indispensabili. Il campo da tennis facciamolo in un secondo tempo, quando avremo fatto le altre cose.
Vorrei poi ancora dire qualchecosa sulla questione di Aosta. Io, qui, dirò soltanto questo: non si potrebbe esaminare la possibilità di coprire l'attuale piscina? ...(voce)... non lo so, io chiedo questo. Non si può trovare il sistema di coprire l'attuale piscina? Perché mi hanno detto che l'acqua è già riscaldata.
Balestri (P.S.I.) - Mi hanno detto che è tecnicamente impossibile.
Bordon (D.C.) - Questo è il grave. Era niente farla aperta, mancavano i soldi, al momento buono si copriva e buona notte.
Savioz (P.C.I.) - Va bene, d'accordo, sarà una carenza di carattere tecnico o carenza di... non lo so, comunque... e va bene, non è stato previsto, comunque io chiedo se questo è possibile. D'altra parte le spiegazioni sono state date prima.
Germano (P.C.I.) - Come non si può coprire?
Balestri (P.S.I.) - Germano, io ti ripeto quello che mi hanno detto i tecnici...
(i Consiglieri Germano e Balestri parlano sommessamente fra loro)
Savioz (P.C.I.) - Non volevo dirlo, ma visto che mi tirate un po' per i capelli lo dico: l'impianto di riscaldamento c'è. Va bene, ad ogni modo io non entro nel merito se si può o se non si può. ho soltanto posto un interrogativo.
Prima di spendere diversi milioni per fare una seconda piscina, io sarei dell'avviso di studiare attentamente il problema, di vedere di coprire questa, di renderla confortevole, di dare la possibilità di andare anche d'inverno a fare il bagno, per chi vuole andare. Perché sennò avremo due impianti: uno per l'estate e uno per l'inverno, e mi sembra che il Consigliere Fosson abbia chiarito molto bene a quanto può servire l'impianto durante l'estate, tenuto conto del nostro clima.
Un'altra questione che mi sembra un po' strana è che qui si parla di "aree". Non si sa quali siano e tantomeno i prezzi. Quindi, prima di fare degli stanziamenti, sarebbe opportuno sapere anche questo e avere una soluzione generale del problema.
Balestri (P.S.I.) - Ti interrompo un attimo. Proprio questo serve per l'acquisto di aree. Se noi indichiamo già quali stiamo trattando e quali stiamo sentendo, questi prezzi vanno subito... succede sempre questo.
Savioz (P.C.I.) - Sì, vabbè, ma per trattare non avete mica bisogno di chiederlo a noi, trattate! A noi dovreste chiedere quando avete tutto in mano.
Balestri (P.S.I.) - Infatti questa cifra qui servirà più o meno per acquistare i terreni...
(voce) - ...più o meno!
Balestri (P.S.I.) - ...ma ne porteremo dopo i resoconti, no! Non fate ora...
Savioz (P.C.I.) - Ultima questione e dopo finisco. Guardi che ho ancora 7 minuti.
Qui chiude tutta la questione dicendo: "Per le opere di cui sopra si propone che il Consiglio regionale dia delega alla Giunta per l'adozione dei provvedimenti necessari alla loro realizzazione". Ma che cosa realizzare? Questo io vorrei sapere. Se noi vi diamo la delega, voi cosa realizzate? In virtù di questo non realizzate un bel niente! E allora è come dicevo io prima: è una relazione nebulosa che permette di fare quello che uno vuole.
No, caro Balestri, io non sono d'accordo. Molte volte sto zitto, non dico niente per quel che concerne il tuo lavoro che, capisco, può essere difficile perché il Turismo è sempre stato un po' la Cenerentola, ma visto che una volta tanto l'Assessore al Turismo dispone di 480 milioni di lire, ebbene, vivaddio, io avrei voluto vedere l'Assessore al Turismo non con una relazione così, di quattro fogli messi assieme che non dicono niente, ma con una relazione forbita, profonda, chiara, in modo che il Consiglio sapesse fin dove e cosa può deliberare; così, invece, accidenti, non si sa niente! Ci chiedete solo "ci si dia carta libera e noi faremo". No, io non sono d'accordo, non sono d'accordo che il Consiglio venga spogliato delle sue prerogative, tanto meno quando le cose non sono chiare, come purtroppo non sono chiare in questa relazione.
Casetta (P.C.I.) - Mi pare che il collega Savioz stava discutendo su una relazione che nella realtà non c'è. Non è una relazione.
Intanto direi che il Consiglio dovrebbe rimarcare il fatto che l'Assessore porta un provvedimento di 481 milioni in quest'Aula e non spende una parola per illustrarlo; non spende una sola parola. Dice "Ve lo siete letti? Allora discutete su quello". Questa è la preparazione.
Io non so se il discorso che ha fatto Balestri prima ha il conforto della Commissione della Programmazione, ma in effetti è proprio l'impreparazione più assoluta, perché chiedere al Consiglio di deliberare - a parte poi la motivazione della sentenza della delibera, la chiusura - di deliberare su una spesa di 481 milioni senza illustrare un provvedimento del genere, credo che siano cose dell'altro mondo, che non siano mai, mai accadute.
Il documento, se così vogliamo chiamarlo, che ci è stato qui presentato, quel ciclostilato, non è un piano, ma è un elenco raffazzonato che ha messo assieme alcune opere; se volete alcune di queste sono anche importanti, ma comunque non è il piano globale che pomposamente Balestri ci illustrava un anno fa. Ed è passato un anno, Signori Consiglieri e Signor Presidente del Consiglio, perché noi ci trovassimo in mano questo... non lo so, in termine giornalistico verrebbe chiamato "una bozza", una bozza di un lavoro, non osavo tanto, ma questo canovaccio che ci dovrebbe servire per deliberare scientemente, così, a sangue freddo, su 481 milioni!
Una delle prime osservazioni, quindi, è che Balestri, senza alcuna illustrazione, ci vuole contrabbandare questo canovaccio per un piano globale di investimenti. A ciò va aggiunto che, per alcune delle opere previste in questo elenco - contrariamente a quanto crede il Geometra Manganone - non esistono né progetti, né perizie, né disponibilità delle aree, perché per Aosta ad esempio è così.
Savioz dice: copriamo la piscina scoperta. Un altro dice: dove sono i terreni? Ma se in Comune stanno discutendo di costruire la piscina in Viale della Pace, addirittura in Viale della Pace! Questa sarebbe la grande scoperta che vogliono fare al Comune di Aosta: costruire la piscina coperta in Viale della Pace! Ora, se questa è la documentazione che noi dobbiamo discutere, in effetti, sarebbe un altro aiuto al Piano regolatore di Aosta, come già avvenuto per l'Ospedale geriatrico.
Si è levata in quest'Aula, questa mattina, fievole, fievole, la voce del Geometra Manganone, il quale ha ribadito un discorso, se volete settoriale, particolare, del Comune di Pont St. Martin. È riproporre un tema che già abbiamo affrontato un anno fa, che continua ad essere risollevato solo perché qui non si mantengono gli impegni. Balestri si era impegnato in quest'Aula a convocare i due Sindaci, a discutere con loro il problema e non l'ha fatto. Questa è la realtà delle cose: non l'ha fatto! Riporta lì quei 40 milioni sperando che non li utilizzino. Bene ha fatto il Comune di Pont St. Martin a rifiutarsi di adibire un'area che ha pagato coi suoi soldi, coi soldi dei suoi contribuenti, con un mutuo, per farci un'area verde, bene ha fatto a rifiutarsi, perché inidonea. Pont St. Martin - io non ho ancora visto il Piano regolatore - credo però che scarterà quest'area, perché qualsiasi urbanista non potrebbe accettare una soluzione del genere. La soluzione era quella dei due Comuni, a cavallo dei due Comuni, e tale deve rimanere, non è il problema di essere 50 metri più in qua o 50 metri più in là. Il problema è che l'area va ricercata e può essere ricercata solo in quella zona, ma manca la volontà di orientare quelle Amministrazioni comunali. È passato un anno e questo non si è fatto, questo è nella realtà delle cose. L'hanno già fatto rilevare quelli che mi hanno preceduto... quando Bordon mi permetterà io continuerò, perché se poi le osservazioni...
(voce) - ...poi non capisce niente, poi risponde di traverso come al solito...
Casetta (P.C.I.) - ...l'hanno già fatto rilevare, direi, e tu sei diventato un vecchio barbuttun, hai compiuto appena gli anni ma sei diventato un barbuttun...
(voce) - ...ce n'è uno lì, è un anno che si discute...
Casetta (P.C.I.) - ...uno, uno, la cosa è molto più semplice, Balestri, noi la indichiamo perché questo piano non ne contiene uno... ah, dobbiamo aspettare che ce li richiedano, questo è il piano della programmazione!
(voce) - ...Non parlate assieme, che poi i verbali non possono essere rilevati...
Casetta (P.C.I.) - Nella realtà quando Balestri, un anno fa, ci ha detto che avrebbe sottoposto al Consiglio il piano globale degli interventi per il settore sportivo, noi pensavamo che per lo meno questo Consiglio discutesse su un canovaccio, che fosse stato studiato, che interessasse tutta la Regione, che individuasse i poli di sviluppo turistico, che fosse approvato dalla Programmazione regionale e che servisse come elemento per portare avanti un lavoro di ampiezza nello spazio di tutta la Regione e che fosse definitivo, cioè che fosse un piano programmato di investimenti che non deve vedere solo questi cinquecento milioni, ma deve vedere nella prospettiva lo sviluppo della nostra Regione. No, qui invece - adesso lo conferma Balestri - abbiamo messo assieme le richieste, solo le richieste che hanno fatto i Comuni, eh sì, le abbiamo messe insieme e lo dimostra il fatto del tennis a Introd, lo dimostra quello di Valpelline, perché, se questo noi lo intendiamo come sviluppo sportivo della nostra Regione, veramente noi agiamo e lavoriamo su una strada sbagliata.
E che qui non venga fuori da oltre St. Vincent a Pont St. Martin l'intervento della Regione per quei Comuni, come non viene fuori da Sarre a Morgex, perché anche quelli sono esclusi da questo piano. I Comuni da Sarre a Morgex sono completamente esclusi ed è esclusa la zona da Quart a Châtillon; noi puntualizziamo su due o tre zone tutti quelli che sono gli investimenti, e bene ha detto Manganone quando rilevava che si spendono 56 milioni. Nella realtà sono solo 16, perché 40 erano già stati impegnati per Pont St. Martin, quindi non si spende niente per quei Comuni. Invece, in compenso, spendiamo 35 milioni nuovamente per St. Vincent. Ne abbiamo discusso un mese fa, ma facciamo proprio ridere a riproporre questi discorsi, un piano particolareggiato e programmato di sviluppo turistico del Comune di St. Vincent e poi ci ritroviamo altri 35 milioni per altro che, guarda caso, in quel piano era talmente particolareggiato e programmato che non era stato previsto.
Escludiamo, abbiamo escluso o per lo meno non si fa niente in Bassa Valle per i giardini dei bimbi e per le aree verdi, anche nei grossi centri operai come Verrès, Pont St. Martin, in questi grossi centri che abbisognano di questi "polmoni", come li ha chiamati Pedrini, che sono in realtà lo spazio vitale per gli abitanti di quei grossi Comuni, e adesso li escludiamo anche dalle attrezzature sportive.
Non ribadisco quanto hanno detto altri sulle scelte che qui si fanno e che poi, alle volte - per fortuna - si rimangiano, come Gimillian. Ma vi rendete conto che noi investiamo 60 milioni per due opere ad Aosta, la pista di hockey su ghiaccio e la pista di curling - scusate la mia ignoranza, ma io ho dovuto farmi spiegare cos'era la pista di curling, perché in effetti è un'opera talmente complessa e complicata che non so chi giocherà al curling - e non riusciamo ad affrontare e risolvere i problemi piccoli come quello del campo sportivo intercomunale dei due Comuni del Fondo Valle?
Il discorso però è molto più complesso, perché riporta alla luce tutta una campagna sporca da parte della Democrazia Cristiana, che è stata fatta contro l'allora amministrazione popolare di Aosta per avere saputo acquisire - quell'amministrazione - le aree della regione Tzambarlet a 300 lire al metro. Quelle aree, che sono state pagate 300 lire al metro, sono servite allo sviluppo sportivo di Aosta. La Democrazia Cristiana, allora, ha impostato tutta una campagna contro l'acquisizione di quei terreni che oggi paghiamo 2.500 lire al metro.
Dico bene: quelle aree sono state valorizzate per i privati. Oggi che le paghiamo dieci volte in più, nessuno dice più niente. La Gazzetta del Popolo, che scrive mezzo miliardo della Regione per impianti turistici e sportivi e si dimentica di dire che solo dieci milioni andranno in Bassa Valle, in questo articolo non scrive neanche più niente del costo di quelle aree. Vanno bene quei prezzi, e io lo credo che vanno bene, non fa neanche più scandalo questo, perché non ha fatto scandalo, pensate, all'insediamento del Centro- Sinistra al Comune di Aosta, quando ha fatto asfaltare le aree previste per il tennis nella zona Tzambarlet perché bisognava dare del lavoro a Sogno e non si poteva più asfaltare niente. Andiamo ad asfaltare le zone previste per il tennis e adesso compriamo altre aree a 2.500 lire al metro per fare la pista del curling!
Ora, nella realtà è che qui si vuole... mi ricordo che l'Onorevole Caveri ha parlato l'altra volta della scatola chiusa, ma adesso, che la scatola è aperta, è vuota. Non c'è niente nella realtà, non si può discutere e, peggio ancora, dovremo dare la delega alla Giunta su queste cose. Noi ci rifiutiamo nel modo più assoluto di accettare un'impostazione del genere che esclude più della metà della Valle da un piano che dovrebbe interessare tutto lo sviluppo sportivo della nostra Regione e che, oltre tutto, dovrebbe venir fatto chissà quando, chissà come, nell'interesse di chi, a quali prezzi, a quali costi, non lo sappiamo proprio.
Pedrini (P.L.I.) - Mi riservo di parlare dopo aver sentito la risposta dell'Assessore Balestri.
Manganoni (P.C.I.) - Io aspetterei la risposta anche per una ragione. Qui sono state fatte delle proposte alla Giunta e di è detto: anziché fare passare questo malloppo che non dice niente e che delega tutto alla Giunta, noi vi preghiamo di presentare, di volta in volta, per ogni argomento, una documentazione sufficiente affinché i Consiglieri sappiano di cosa si tratta. Ora, se l'Assessore accetta questa richiesta, il mio intervento è superfluo; se l'Assessore non lo accetta, il mio intervento si rende necessario. Per cui, per evitare di perdere del tempo, io aspetterei la risposta dell'Assessore.
Vallino (U.V.) - Io parlavo soltanto del campo sportivo di Pont St. Martin e di Donnaz, perché Pont St. Martin non ha più il campo sportivo, lì non si può più giocare. A Donnaz il campo sportivo è su una proprietà privata, non è pubblica; perciò i due Comuni hanno necessità di fare al più presto possibile questo campo sportivo.
In fatto di stanziamenti, ho visto che la Bassa Valle è stata la Cenerentola, perché su 476 milioni ne sono stati assegnati soltanto 56, praticamente neanche il 10%. In Bassa Valle ci sono Comuni come Verrès, Donnaz e altri che hanno bisogno anche loro di campi di tennis, ma sono sempre stati dimenticati.
Il fatto che hanno voluto fare l'Ospedale a St. Vincent è stata proprio un'assurdità, perché se c'era un posto per fare un Ospedale questo era in Bassa Valle e non a St. Vincent, poiché noi vediamo che tutti gli ammalati della Valle di Ayas e di Gressoney devono affluire tutti ad Ivrea per comodità, perché per loro salire la Montjovetta d'inverno è praticamente quasi impossibile. Perciò, se fosse possibile vedere di spostare in Bassa Valle l'Ospedale di St. Vincent...
Balestri (P.S.I.) - Qui mi sembra che si siano fatte ...(voci)... come volete...
(voci) - ...Balestri, non sentiamo, facciamo nel pomeriggio.
Montesano (P.S.D.I.) - Insomma, io vorrei dire una cosa. Qui io dissento, perché sono stato accusato di non fare andare avanti i lavori del Consiglio da parte del Consigliere Savioz. Come Presidente io non posso neanche fare un invito ai Consiglieri? È solo un invito a essere concisi, credo sia tra le mie prerogative quella di invitare i Consiglieri a essere concisi! Non ho mica impedito al Consigliere Savioz di parlare e di parlare per tutto il tempo che lui ne ha facoltà, come a nessun altro, mi sembra.
Io ho invitato... lei, in mia assenza, ha detto che io voglio impedire, mi son ritrovato un "il Presidente del Consiglio non vuole fare andare avanti le questioni importanti"...
Savioz (P.C.I.) - Pregherei allora di farci sentire il nastro... e allora... perché io ho parlato dei verbali e basta, di nient'altro.
Montesano (P.S.D.I.) - Io vorrei, di primo acchito, accedere alla proposta del Consigliere Pedrini: vorrei che lei mi spiegasse che cosa desidera dal Presidente del Consiglio.
Savioz (P.C.I.) - Semplicissimo, Signor Presidente: io le ho soltanto chiesto quello che si chiede da vent'anni, d'accordo? Cosa su cui, tra l'altro, sono state date ampie assicurazioni.
Montesano (P.S.D.I.) - Senta un po', Consigliere Savioz, lei è d'accordo con gli altri Consiglieri di approvarmi anche un ordine del giorno in cui vengono assunti cinque o sei impiegati per questo Ufficio verbali?
Savioz (P.C.I.) - No, no!
Montesano (P.S.D.I.) - No. E allora non è possibile, ve lo dico già adesso, non è possibile fare i verbali.
Savioz (P.C.I.) - Potete nominare ancora cento stenografe e non servirà a niente. Signor Presidente, io vorrei essere al suo posto solo una settimana e le garantisco che quel problema sarebbe risolto.
Montesano (P.S.D.I.) - Ne dubito molto. Allora, i Consiglieri che cosa vogliono fare?
Germano (P.C.I.) - Vorremmo sentire una risposta dall'Assessore Balestri, perché la cosa può essere o in un modo o nell'altro.
(voce) - ...Io direi di rimandarla a...
Montesano (P.S.D.I.) - Ora, qui c'è una proposta del Consigliere Pedrini che dice che l'ora è tarda, c'è la proposta del Consigliere Germano che vuol sentire la risposta dell'Assessore Balestri e c'è Balestri che la rimanda al pomeriggio...
Fosson (U.V.) - Io credo di fare una proposta che può essere condivisa da tutti i Consiglieri. Effettivamente, al punto in cui è la discussione, sarebbe necessario non troncare in questo momento rinviando al pomeriggio, perché poi riprenderemmo tutta la discussione fatta questa mattina. Io proporrei quindi di sentire la risposta del Dottor Balestri e poi, eventualmente, di rinviare al pomeriggio. Può darsi che la cosa, messa così, venga molto semplificata.
Montesano (P.S.D.I.) - Senza ricominciare poi le discussioni che sono state fatte questa mattina... io lascio decidere al Consiglio. Il Consiglio vuole decidere la chiusura della discussione?
(voce) - ...eh, no!
Montesano (P.S.D.I.) - Eh no, io devo mettere in votazione, non c'è un accordo.
Germano (P.C.I.) - Noi abbiamo fatto delle proposte all'Assessore e alla Giunta e L'Assessore e la Giunta ci devono dire: "queste proposte le accettiamo" o "non le accettiamo", così sappiamo come regolarci.
(voce) - ...bisogna sentir la Giunta prima di...
Germano (P.C.I.) - ...e vabbè, se devi sentir la Giunta, chiedi!
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Gemano, scusi, ha sentito? L'Assessore Balestri ha detto: "io rispondo nel pomeriggio".
Germano (P.C.I.) - E va bene...
Montesano (P.S.D.I.) - Quello ha avuto la risposta.
(voce) - ...però precisiamo che è la sospensione e non la chiusura della discussione.
Montesano (P.S.D.I.) - No, non è la chiusura, diremo così: non è chiusa la discussione.
(voce) - ...va bene, va bene...
Montesano (P.S.D.I.) - È sospesa la discussione in attesa della risposta dell'Assessore Balestri e la discussione continua poi nel pomeriggio. La seduta è sospesa e viene riportata alle ore 16.
Il Consiglio prende atto.
La seduta è tolta.
---
La seduta termina alle ore 13,37.