Oggetto del Consiglio n. 17 del 29 gennaio 1969 - Verbale

OGGETTO N. 17/69 - (Varia) - Trattazione di oggetti in seduta segreta.

Il Presidente della Giunta BIONAZ chiede che per ragioni di riservatezza e dato che tra le questioni in esame ve ne sono alcune che concernono la Casa da gioco di Saint-Vincent, il Consiglio discuta in seduta segreta gli oggetti nn. 7, 8, 9, 10 e 11, iscritti all'ordine del giorno dell'odierna seduta.

Il Consigliere CAVERI dichiara di concordare che tutti gli oggetti citati dal Presidente della Giunta siano discussi in seduta segreta, ad eccezione dell'oggetto n. 9, perché non è riferito a persone.

Il Presidente della Giunta, BIONAZ, richiama l'attenzione del Consiglio sulla delicatezza dell'argomento e, poiché l'oggetto n. 9 ha attinenza a questioni che riguardano la Casa da gioco di Saint-Vincent, ritiene opportuno che si debba trattare con una certa riservatezza anche tale oggetto.

Dichiara che questa sua proposta viene formulata nell'interesse generale della Regione.

Il Consigliere CAVERI osserva che l'oggetto n. 9 iscritto all'ordine del giorno dell'odierna seduta non concerne la Casa da gioco di Saint-Vincent, ma soltanto la determinazione delle indennità del Commissario e del Vice Commissario presso la predetta Casa da gioco.

Insiste quindi che tale argomento sia discusso in seduta pubblica.

Il Consigliere MANGANONI si associa alla richiesta del Consigliere Caveri perché ritiene che sia giusto che il pubblico sappia quello che avviene in Consiglio Regionale; aggiunge che è del parere che si debba discutere in seduta segreta solo ed esclusivamente quello che viene prescritto dai regolamenti.

Fa poi presente che alcuni giornalisti gli hanno chiesto se condivideva il contenuto di un cartello, affisso all'entrata della tribuna riservata al pubblico e ai giornalisti, che proibisce ai rappresentanti della stampa e al pubblico di introdurre nella tribuna macchine fotografiche e registratori.

Dichiara che non era affatto a conoscenza del fatto e che, accertatosi personalmente dell'avvenuta affissione di tale cartello, rimase alquanto sorpreso. Afferma che con questi metodi si dà l'impressione al pubblico di volergli nascondere quello che si dice in Consiglio.

Osserva peraltro che, a parte il fatto che esistono oggi dei registratori tascabili in grado di registrare quello che si dice in aula (e non crede che gli uscieri possano perquisire il pubblico), vi è la possibilità da parte di un Consigliere di ottenere lo stenoscritto degli interventi di altri Consiglieri e, quindi, lo può distribuire al pubblico.

Chiede al Presidente del Consiglio se non sia possibile togliere il cartello in questione, anche per evitare di dare l'impressione al pubblico che non si voglia far sapere quanto avviene in Consiglio Regionale.

Il Presidente MONTESANO riferisce che l'apposizione del cartello che fa divieto al pubblico e ai giornalisti di introdurre nella tribuna apparecchi fotografici e registratori non è una iniziativa autonoma del Presidente del Consiglio, poiché tale argomento è stato discusso in una riunione dei Capi-gruppo, in quanto erano pervenute delle proposte da diversi settori.

Aggiunge che effettivamente si era lamentato un certo disagio per l'inesattezza delle notizie sui lavori del Consiglio riferite nei giornali e periodici di varie tendenze.

Ribadisce che l'iniziativa assunta dai Capi-gruppo ricalca esattamente la prassi seguita dalla Camera dei Deputati e osserva che gli interventi dei Consiglieri possono anche essere rilevati presso la Segreteria della Presidenza del Consiglio.

Conclude, dicendo di non aver nulla da eccepire se eventualmente i Capi-gruppo modificassero la loro precedente decisione su tale questione.

Il Consigliere CAVERI conferma quanto detto dal Presidente del Consiglio precisando che sono stati i rappresentanti dei vari Gruppi consiliari a chiedere di non lasciare introdurre in aula macchine fotografiche e registratori per evitare gli inconvenienti che si sono verificati e di cui ha parlato il Presidente del Consiglio.

Il Consigliere MANGANONI fa presente che ignorava che la decisione fosse stata presa dai Capi-gruppo. Ritiene che se un giornalista intende falsare le notizie, può falsarle con o senza registratore.

Il Presidente della Giunta, BIONAZ, richiama la proposta fatta circa l'oggetto n. 9 e precisa che, trattandosi di percentuale, si fa ovviamente riferimento agli incassi, per cui la sua riserva si riferisce unicamente a ragioni, di prudenza, ma non certamente per celare al pubblico quello che il Consiglio discute.

Dichiara poi di non farne una questione di principio e di adeguarsi alle decisioni dei Consiglieri.

Il Consigliere CAVERI osserva che il Presidente della Giunta concorderebbe, in sostanza, con la proposta di discutere il punto nove in seduta pubblica.

Aggiunge che, per quanto concerne il gettito del Casinò, tutti più o meno in Valle lo conoscono, per cui non gli pare vi siano ragioni di particolare riservatezza per discutere l'oggetto di cui si tratta in seduta segreta.

Il Consigliere MANGANONI osserva che le entrate del Casinò sono riportate nei bilanci regionali, che sono degli atti pubblici, per cui dichiara di associarsi alla proposta del Consigliere Caveri.

Il Presidente della Giunta dichiara che si adeguerà alla decisione dei Consiglieri.

Il Presidente MONTESANO ritiene opportuno chiarire la richiesta del Presidente della Giunta sull'argomento in discussione.

Osserva che l'articolo 88 del Regolamento Interno del Consiglio recita testualmente: "Le sedute del Consiglio sono pubbliche. Il Consiglio può tuttavia deliberare di riunirsi in seduta segreta o di continuare in seduta segreta la discussione su determinati argomenti".

Chiede quindi ai Consiglieri di esprimere il loro parere sull'argomento in discussione.

Il Consigliere FOSSON dichiara di concordare sulla proposta, fatta dal Consigliere Caveri, che gli oggetti 7, 8, 10 e 11 siano discussi in seduta segreta e che il punto nove sia, invece, trattato in seduta pubblica.

Il Consigliere GERMANO rileva che l'argomento dell'oggetto numero nove all'ordine del giorno è una applicazione del regolamento organico speciale per il personale della Casa da gioco, che precisa spettare al Consiglio di stabilire l'entità delle interessenze e degli stipendi al personale, decisione che va presa in seduta pubblica, a' sensi dell'ultimo comma dell'art. 88 del Regolamento Interno del Consiglio.

Il Consigliere POLLICINI osserva che la proposta del Presidente della Giunta è, più che altro, di natura tecnica, ossia intende riunire in un unico argomento di discussione sia la nomina del Commissario e del Vice Commissario presso la Casa da gioco di Saint-Vincent, sia l'interessenza che tali persone dovranno percepire per l'incarico.

Dichiara poi che il suo Gruppo non ha nulla da opporre a che la discussione dell'oggetto numero nove avvenga in seduta pubblica.

Il Consigliere CAVERI concorda con quanto ha testé detto il Consigliere Pollicini tanto più - egli aggiunge - che ormai tutti sanno che l'interessenza annua del Commissario della Valle al Casinò di Saint-Vincent sarà fissata- secondo le proposte della Giunta - in circa sei milioni di lire all'anno e per il Vice Commissario in una cifra di poco inferiore a quella del Commissario.

Conclude dichiarando che sarebbe cosa grave se il Consiglio discutesse degli argomenti di cui si tratta in seduta segreta, perché, in tal caso, i cittadini potrebbero ben dire che il Consiglio non vuole far sapere quali sono gli appannaggi del Commissario e del Vice Commissario della Regione presso la Casa da gioco di Saint-Vincent.

Il Consigliere MILANESIO esprime il parere che sarebbe opportuno dividere in due parti la discussione, ossia la parte che stabilisce gli emolumenti da discutere in seduta pubblica, per i quali non vi sono ragioni di particolare riserbo, mentre per quanto concerne le nomine di persone ritiene ovvio che la discussione avvenga in seduta segreta.

Il Presidente MONTESANO propone che il Consiglio discuta subito l'oggetto numero nove dell'ordine del giorno, per poi passare agli altri argomenti da discutere in seguito in seduta segreta.

Il Consiglio prende atto, concordando sulla proposta di cui sopra.