Oggetto del Consiglio n. 173 del 18 settembre 1969 - Verbale

OGGETTO N. 173/69 - Dichiarazioni del neo-eletto Presidente della Giunta regionale, Rag. Mauro Bordon.

Il Presidente della Giunta neo-eletto, BORDON, dichiara quanto segue:

"Ill.mo Signor Presidente e Signori Consiglieri,

da questo posto, che mi rende ancora più amara e dolorosa la dipartita dell'amico Bionaz, sento il dovere, la necessità, di inviargli un commosso ed affettuoso pensiero, unito alla preghiera che mi voglia assistere perché io possa continuare, con l'aiuto vostro, nel migliore dei modi, quell'opera che egli aveva incominciato così bene e che, purtroppo, è stata troncata da una malattia tremenda.

Era questa la parte più difficile del mio discorso, perché, per chi è stato seduto lì tante volte, tanti anni, come lo sono rimasto io, vedersi qui è veramente una cosa dolorosa.

Fatta questa premessa, mi corre l'obbligo di ringraziare gli amici di tutti i Partiti, per la fiducia che mi hanno voluto dare e vorrei che mi scusassero perché non li ringrazio con più calore, in quanto mi hanno affidato un incarico che è indubbiamente superiore alle mie modeste forze.

Che ci siano delle difficoltà enormi, lo abbiamo sentito questa mattina attraverso i dibattiti che si sono svolti in quest'aula.

Io penso che, grazie a Dio, giammai, in Valle d'Aosta ci dovremo ritrovare in una situazione come l'attuale: il decesso del Presidente della Giunta e la sua sostituzione immediata, aggravata da un periodo di 7 o 8 mesi di crisi, di una lunga crisi che ha fatto sì che si accavallassero una grande quantità di problemi, tutti assai difficili e che devono essere risolti ad ogni costo.

Io vorrei anche - concedetemelo - ringraziare gli amici avversari politici, che il loro voto e la loro fiducia non mi hanno potuto dare; e questo lo faccio con molta simpatia, perché in fondo, se tutti avessero agito così, io certamente non mi troverei ora a questo posto con tante preoccupazioni, ma avrei continuato la mia vita con la serenità e la tranquillità d'animo che la mia occupazione professionale di tutti i giorni mi consentivano.

All'amico Germano vorrei proprio ricordare ancora una volta - e con questo non vorrei perdere la sua amicizia, perché temo che d'ora innanzi con lui non potrò più polemizzare come mi era facile e gradito polemizzare prima quando ero Assessore alle Finanze ed avevo, forse, un'altra libertà di espressione e una diversa responsabilità - vorrei proprio ricordare, e l'ha già fatto in parte l'amico Ramera, di non esagerare nelle sue espressioni. Infatti, questa mattina, ad un certo momento, egli è andato oltre misura, quando ha continuato ad insistere sulla destra democristiana e sulla sinistra democristiana, cercando di portare la zizzania nel campo nostro. Gliel'ho già detto in una precedente seduta consiliare di togliersi dalla testa di pensare di riuscire nel suo intento, perché io sono stato eletto a questa carica, da me non ambita, temo per essere un cattivo Presidente, ma indubbiamente per essere il Presidente della destra e della sinistra democristiana e di tutti quelli che vorranno collaborare con me.

Affermo quindi che, nel modo più assoluto, questo cuneo che continuamente si cerca di insinuare nella Democrazia Cristiana non avrà presa.

Poiché la serietà è una gran bella cosa, ma l'humor è anche una cosa simpatica, io mi permetto di ricordare ancora al Consigliere Germano che, questa mattina, egli ha addirittura incolpato Tubère e Bordon - e gli sono veramente grato che mi porti sempre alla ribalta, perché questo fatto dimostra che effettivamente un qualche cosa di buono, un qualche cosa che non gli va giù gliela dico - li ha incolpati di fare da frenatori a tutte le iniziative che possono riguardare i lavoratori, di essere contrari al progresso della Scuola e di tante altre cose che non è il caso di ripetere.

Ora, amico Germano, io vorrei soltanto dirti questo: che, nel modo più assoluto, come abbiamo sempre cercato di operare con tutta la diligenza possibile e immaginabile, con tutta la nostra solerzia, con tutto il nostro buon senso, così continueremo ad operare adesso. Ad ogni modo, mi auguro che si abbia ancora l'occasione di trovarci in questi scontri amichevoli, perché è segno che tu continui sulla tua strada che, grazie a Dio, è molto diversa dalla mia.

A questo punto, finita la prima parte di ringraziamenti e, vorrei dire, di convenevoli con l'amico Germano, devo entrare nel vivo della questione, perché effettivamente non vi voglio tediare, tanto più che già vi ebbi a dire che il mio compito non è molto facile.

Le mie saranno delle dichiarazioni piuttosto brevi, perché, purtroppo, oggi - e su questo non è che io vi dia tutti i torti - non posso dilungarmi su determinati argomenti. Tuttavia, devo pure aggiungere alcune osservazioni su certe questioni che sono state qui anticipate.

Innanzitutto, io condivido l'impostazione di un oratore che mi ha preceduto, quando ha voluto scindere nettamente la mia posizione in due parti. Contrariamente forse a quanto detto dall'Avv. Siggia, noi o meglio, più che noi, altri hanno ravvisato l'urgenza, la necessità assoluta che entro 15 giorni si sostituisse il defunto Presidente.

E tutto questo perché? Perché, se ciò non fosse avvenuto, noi ci saremmo trovati di fronte ad una carenza amministrativa regionale, avremmo fermato l'attività amministrativa della Regione, tanto che fra pochi giorni, probabilmente - sarebbe bastato trovare un articolo di legge e mettere un Avvocato da una parte ed uno dall'altra non d'accordo nell'interpretazione - noi ci saremmo trovati in difficoltà addirittura per pagare gli stipendi del personale della Regione e del Corpo Insegnante; noi non avremmo più potuto effettuare alcun pagamento, di tutti quei pagamenti che devono essere fatti e che costituiscono certamente una buona parte della linfa economica della Regione.

Quindi, noi abbiamo ravvisato la necessità assoluta di sostituire immediatamente il Presidente della Giunta, come prescrive il Regolamento.

Naturalmente, di fronte a simile situazione, non mi resta che accettare questo incarico, perché la funzione di un Presidente regionale è indispensabile. È su questo piano, dunque, che io vi prego di vedere la mia posizione: una posizione di Presidente della Giunta che è arrivato qui con l'incarico di mandare avanti l'Amministrazione Regionale per non fermarla.

Sul secondo aspetto della mia posizione desidero soffermarmi più a lungo, perché devo puntualizzare alcune questioni.

Innanzitutto, se non esistessero i seri motivi or ora illustrati, probabilmente, avrei con tutta tranquillità declinato l'incarico. Disciplina di Partito e responsabilità di Amministratore non mi consentono di agire in questo modo; ed allora non mi resta che continuare dicendovi che non mi è facile parlarvi né di formula di Governo, né di programma.

Disgraziatamente, le trattative condotte dalle delegazioni si sono trascinate fra molte difficoltà in questo ultimo periodo - e ne abbiamo visto oggi ancora i risultati - e non hanno portato a risultati concreti; perciò, allo stato attuale, non posso dirvi con quale formula - e questo rattrista soprattutto me, ovviamente - con quale alleanza di Partiti mi sarà dato di poter continuare.

Credo che sarete tutti con me d'accordo nel riconoscere come e quanto sia difficile la mia posizione.

Così pure non mi è possibile parlare di programmi, anche se su di essi ho i miei punti di vista. Infatti, mi sia permesso di ricordare in questa sede che di programmi ne abbiamo già letti troppi, stilati da tutte le maggioranze politiche che si sono succedute, con quali risultati nella loro attuazione lascio ad ognuno di voi giudicare.

In merito al programma - che pur bisognerà avere perché è necessario lavorare su di un programma - io potrei dirvi che per noi andrebbe bene il programma che avevamo prima, che è stato iniziato e non portato a termine. Ma di questo programma ne parleremo in una eventuale futura seduta, se ci sarà, perché, se mi venissi a trovare di fronte all'impossibilità di formare un governo con delle alleanze stabili - e questo potrebbe accadere anche domani - sarò ben lieto di cedere le armi. Comunque, la formula di governo oggi non c'è e, quindi, noi ce la dobbiamo studiare.

Naturalmente, ora, mi verrebbe comodo parlare di programmi perché, per esempio, è facile fare un programma come ha fatto l'amico Dolchi. L'amico Dolchi ha infatti elaborato un programma: ha letto tante di quelle cose che dovrebbero essere contenute in un programma, e io quell'elenco lo definisco un programma, che sarebbe anche meraviglioso. Però io sono sempre stato e sono del parere che non conviene scrivere molto, ma che conviene scrivere poco e fare molto.

Comunque, io dichiaro che, oltre a fare di tutto per mandare avanti nel migliore dei modi la barca dell'Amministrazione Regionale - e ciò conto di fare con la collaborazione che già so amichevole e disinteressata di tutti i funzionari e dipendenti della Regione indistintamente - mi adoprerò perché al più presto, entro un breve lasso di tempo, vengano a sedersi qui, in questo lungo banco di Governo, oggi veramente troppo vuoto, gli amici Assessori, che con la loro esperienza e con la loro competenza mi saranno di valido aiuto per iniziare quella marcia che tutti desideriamo abbia ad essere veloce, dopo un periodo di stasi come quello che abbiamo avuto.

Per ciò ottenere, mi impegnerò, avvalendomi anche della mia modesta figura di Presidente - modesta nella mia persona e non nella carica di Presidente della Giunta - insisterò presso tutti i Partiti democratici autonomistici della Valle d'Aosta affinché sacrifichino sull'altare degli interessi regionali le eventuali diatribe che ancora sussistono e facciano di tutto per cancellare le divergenze programmatiche, prendendo in esame soltanto quei punti che ci possono unire, in modo che la Valle possa avere al più presto un Governo efficiente.

Sia ben presente a tutti, in questo momento, che la Valle d'Aosta ha dato sempre, nei secoli, dimostrazione di serietà democratica e amministrativa e che perciò sarebbe infinitamente doloroso se noi ci dimostrassimo discendenti degeneri di quei nostri avi, che nel famoso Conseil des Commis portarono la Valle ad amministrarsi con tanta saggezza.

Mi sia ora concesso di formulare un auspicio: io desidererei, a costo di qualsiasi sacrificio, vedere qui in questa aula realizzarsi la più vasta unione dei Partiti Democratici Autonomistici, che affiancasse, in uno spirito di amicizia e di serietà amministrativa, tutti i Consiglieri della Regione, nativi e non nativi, tesi all'unico scopo di lavorare per il benessere delle nostre popolazioni.

Io sono certo, e questo lo dico proprio spassionatamente, che questo è un sogno realizzabile, perché io ritengo che Democristiani, Socialisti, Rassemblement Valdôtain e Union Valdôtaine, possano, solo che lo vogliano, dare vita ad uno dei più funzionali e validi Governi regionali.

E, in questa sede mi sia consentito - e so già che per questo riceverò delle critiche non so perché, ma qualche volta effettivamente i problemi si presentano sotto vari aspetti - di rivolgere in tale senso un invito sincero, vorrei dire appassionato, all'Union Valdôtaine, anche in base a tutto quello che è stato detto giù questa mattina. Come valdostano, è infatti desiderio mio di avere al massimo tutte le forze valdostane riunite qui. Quindi, quando io vi dico che noi potremmo sognare un Governo regionale che abbia nel suo seno anche l'Union Valdôtaine, anche se tale sogno non è condiviso, si tratta tuttavia di un invito che noi riteniamo di dover fare, perché, effettivamente, si può parlare di moralizzazione, si può parlare di tante cose che possono anche essere vere, come no, ma per poter ottenere questa moralizzazione sarebbe bene che quelli che la indicano ce la venissero a portare in casa e venissero con noi a lottare e a combattere per la soluzione dei problemi regionali.

Prima di chiudere il mio intervento voglio fare un'ultima dichiarazione, che è nello stesso tempo un impegno. Qualora una combinazione di Partiti richiedesse la cessazione del mio incarico, fin d'ora vi assicuro che vi rinuncerò con vera gioia e che cederò il mio posto ad altri, purché nel minor tempo possibile e nel migliore dei modi si abbia ad avere un Governo regionale veramente efficiente, che lavori nell'interesse della nostra cara Valle.

Signor Presidente, con quanto detto prima, Lei ha potuto facilmente intuire - d'altronde lo si sa da tutte le parti - che purtroppo oggi non siamo in grado di eleggere la Giunta. Perciò, io penso che il punto 4^ dell'ordine del giorno debba essere rinviato ad una prossima seduta che io auguro, nell'interesse mio come nell'interesse di tutti, possa essere convocata in un brevissimo lasso di tempo".

Il Consiglio prende atto.