Oggetto del Consiglio n. 175 del 7 ottobre 1969 - Verbale
OGGETTO N. 175/69 - Nomina degli Assessori componenti la Giunta Regionale.
Il Presidente, MONTESANO, - dopo aver dichiarato di non avere comunicazioni particolari da fare al Consiglio in apertura di seduta in relazione all'oggetto n. 1 dell'ordine del giorno - fa presente che, a' sensi dell'ultimo comma dell'articolo 33 dello Statuto speciale della Valle d'Aosta e del terzo comma dell'articolo 9 del Regolamento interno del Consiglio Regionale, il Consiglio stesso deve procedere alla nomina, su proposta del Presidente della Giunta, degli Assessori regionali da preporre ai singoli rami dell'Amministrazione Regionale.
Il Presidente fa presente che la votazione per la nomina degli Assessori regionali è disciplinata dall'articolo 5 del Regolamento interno del Consiglio e che gli Assessori sono nominati su proposta del Presidente della Giunta.
Aggiunge che si devono fare votazioni distinte per la nomina di ogni Assessore.
Invita quindi il Consiglio a decidere se si debba fare un'unica dichiarazione di voto prima dell'inizio delle votazioni per la nomina degli Assessori, oppure una dichiarazione di voto distinta per ogni votazione.
Monsieur le Conseiller CAVERI déclare ce qui suit:
"Nous désirons avant tout savoir s'il y a des déclarations du Président de la Junte, parce que dans la séance précédente Monsieur Bordon a dit qu'il n'avait pas de programme, il n'avait pas de formule de gouvernement, pas de Junte. Or il faudrait, avant qu'on puisse voter pour la Junte, pour ou contre, il faudrait quand même savoir s'il y a les déclarations du Président Bordon, s'il fait des déclarations sur son programme, sur les intentions qu'il a, comment il entend administrer et gouverner la Vallée d'Aoste. C'est la première chose que nous devons savoir."
Monsieur le Président de la Junte, BORDON, demande qu'on suive, aussi cette fois, la procédure toujours suivie par le passé, lors de l'élection des Assesseurs, quand les déclarations du Président de la Junte ont toujours été faites après la nomination des Assesseurs.
Monsieur le Conseiller FOSSON précise que, sauf après les élections régionales du 1968, par le passé on n'avait jamais suivi la procédure dont a parlé tout-à-l'heure Monsieur le Président de la Junte, parce qu'en ces occasions le Président de la Junte qui avait été élu avait toujours fait ses déclarations sur la formule de gouvernement et sur le programme avant de nommer les Assesseurs.
Il ajoute que la "prassi" qu'on avait suivie en 1968 était quand même une "prassi" logique, parce qu'on sortait d'une campagne électorale pendant laquelle le programme du nouveau gouvernement régional avait été suffisamment débattu.
Monsieur le Président de la Junte, BORDON, relève que sa tâche de former à présent un gouvernement régional n'est pas très facile, parce qu'il se trouve devant à un tas de situations qui ne se sont jamais vérifiées dans le passé.
Il admet que ce qu'a dit Monsieur Fosson puisse être exacte parce qu'en cette occasion il s'agissait de situations normales et alors le Président de la Junte pouvait faire cette déclaration sur le programme avant et après la nomination des Assesseurs.
Il observe, cependant, que même cette fois on a suivi en partie cette procédure, parce que dans la séance du 18 septembre, après son élection à Président de la Junte, il a fait une déclaration, même si très courte, dans laquelle il se souhaitait de pouvoir faire un gouvernement régional soutenu par le plus grand nombre des partis démocratiques et autonomistes de la Région.
Il ajoute que dans ces quinze jours c'est celui-là le but qu'il a poursuivi.
Il annonce donc qu'il pense de pouvoir constituer un gouvernement régional soutenu par les Partis de la Démocratie Chrétienne, par le P.S.I., par le P.S.U. et par Messieurs les Conseillers Albaney et Chamonin.
Il se réserve de faire sa déclaration sur le programme de gouvernement de la nouvelle Junte après la nomination des Assesseurs.
Monsieur le Conseiller CAVERI déclare ce qui suit:
"Nous prenons acte du fait que le Président de la Junte ne veut faire aucune déclaration et qu'il veut la faire "a posteriori", mais alors nous nous réservons de ne pas faire une simple déclaration de vote, mais nous entendons faire un débat avant que Monsieur Bordon, ou bien tout de suite après que Monsieur Bordon aura dit les noms des candidats Assesseurs; mais avant la votation nous entendons faire un débat et préciser quelle est la position de l'Union Valdôtaine à la veille de la formation de la Junte.
Nous ne croyons pas qu'on puisse nous en empêcher.
Nous ne pouvons pas forcer Monsieur Bordon de faire une déclaration qu'il ne veut pas faire.
Nous pensons que le Président du Conseil ne puisse pas nous empêcher de discuter et de préciser quelle est la position de l'Union Valdôtaine, non seulement dans une déclaration de vote, mais dans un débat libre et sans limitation de temps".
MONTESANO - "Consigliere Caveri, non ho capito bene; Lei intende, per ogni nomina di Assessore, per ogni proposta..."
CAVERI - "No, io faccio questa proposta: che il Presidente Bordon dica quali sono i fortunati, i privilegiati. Chiederei che, dopo che Bordon avrà fatto questi nomi, di costoro che hanno vinto la maratona degli Assessorati e hanno potuto ricoprire la maglia gialla, noi chiediamo di dire, prima della votazione, il nostro parere su questo Tour des Assessorats, poiché c'è il Giro d'Italia, il Tour de France, le Tour des Assessorats".
Il Presidente, MONTESANO, fa presente che, in passato, è stata sempre fatta una proposta nominativa per ciascun Assessore, seguita dalla relativa votazione, e non l'elencazione preventiva di tutti i candidati ai vari Assessorati.
Ritiene, però, che, se il Presidente della Giunta non è contrario ad elencare i nominativi dei vari Assessori, si possa anche seguire questa prassi per dare inizio a quel dibattito politico richiesto dal Consigliere Caveri.
Il Presidente della Giunta, BORDON, dichiara di essere del parere che si debba seguire anche questa volta la prassi costantemente seguita nel passato, anche per non aggiungere ulteriori innovazioni alle già numerose situazioni politiche nuove a cui ci si trova di fronte in questo momento.
Il Consigliere FOSSON ripete che, nel passato, i vari Presidenti di Giunta che si sono succeduti al governo della Regione hanno sempre fatto le proprie dichiarazioni programmatiche prima della nomina degli Assessori, dichiarazioni che erano seguite da un ampio dibattito politico da parte dei vari Gruppi consiliari.
Rileva che la motivazione testé addotta dal Presidente della Giunta, Bordon, per proporre e nominare singolarmente i vari Assessori senza una preventiva elencazione dei nominativi di tutti gli Assessori non è una motivazione logica, perché è appunto per l'attuale difficile situazione politica regionale che si rende necessario conoscere i nominativi dei nuovi Assessori per sapere le attuali intenzioni del Presidente della Giunta stesso e aprire in merito un dibattito politico.
Osserva che i vari Gruppi consiliari non possono procedere con serietà alla nomina dei singoli Assessori senza conoscere nulla in precedenza, né per quanto riguarda il programma di governo, né per quanto riguarda la formazione della Giunta.
Riferendosi alle dichiarazioni fatte dal Presidente del Consiglio, ribadisce che in passato i vari Presidenti di Giunta avevano sempre elencato tutti i nominativi degli Assessori prima di dare inizio alle votazioni per la loro nomina.
Aggiunge che tale procedura si rende particolarmente necessaria in questo momento proprio perché mancano comunicazioni ufficiali su tale argomento e le contrastanti notizie che i Consiglieri hanno sono desunte tutte dai giornali.
Dichiara di non insistere sulla proposta che il Presidente della Giunta, Bordon, faccia le dichiarazioni programmatiche prima della nomina degli Assessori, ma ritiene che sia necessario portare a conoscenza di tutti i Gruppi consiliari, in maniera ufficiale, i nominativi di tutti i candidati ai vari Assessorati, allo scopo di poter aprire un dibattito politico sulla formazione della nuova Giunta.
Il Presidente, MONTESANO, dopo aver precisato che non è suo intendimento di portare delle innovazioni alla prassi costantemente seguita in passato per la nomina degli Assessori regionali, ripete che, se la memoria non lo tradisce, gli sembra che finora le dichiarazioni programmatiche dei vari Presidenti di Giunta che si sono susseguiti al governo della Regione sono sempre state fatte dopo la nomina degli Assessori e che non è mai stata fatta una elencazione di tutti i candidati ai vari Assessorati prima di procedere alle votazioni per la nomina degli Assessori.
Fa presente, comunque, che per assicurarsi della veridicità di quanto sopra, provvederà a consultare i verbali delle precedenti adunanze consiliari nel corso delle quali erano state formate le nuove Giunte.
Il Consigliere GERMANO rileva che i verbali delle adunanze consiliari possono anche dare ragione al Presidente del Consiglio, ma che rimane comunque il fatto che, in tali precedenti circostanze, si era proceduto alla formazione delle Giunte regionali dopo una campagna elettorale nel corso della quale i programmi delle varie coalizioni di governo erano stati ampiamente dibattuti.
Rileva che oggi il Consiglio si trova invece di fronte ad assenze ingiustificate di Consiglieri appartenenti ai Gruppi di maggioranza, assenze che hanno essenzialmente un significato di protesta, nonché alla istituzione di nuovi Partiti e Movimenti politici rappresentati in seno al Consiglio, tanto che il Presidente della Giunta dimostra di non conoscere neanche il nome di tutti i Partiti e Movimenti politici che dovrebbero costituire la attuale maggioranza di governo.
Osserva che, in una simile situazione, è il buon senso che dovrebbe suggerire al Presidente della Giunta di fare le sue dichiarazioni programmatiche prima della nomina degli Assessori; aggiunge che, a parte questo, poiché la nomina degli Assessori regionali è uno degli argomenti iscritti all'ordine del giorno, è proprio il Regolamento interno del Consiglio che consente di aprire la discussione su tale oggetto, a prescindere dal fatto che si faccia, o no, una preventiva elencazione di tutti i candidati ai vari Assessorati.
Il Presidente, MONTESANO, dopo aver consultato i verbali di precedenti adunanze consiliari, dichiara che, per quanto riguarda la nomina degli Assessori, non si è seguita in passato una prassi costante, perché, mentre il Presidente Marcoz aveva fatto le proprie dichiarazioni programmatiche dopo la nomina degli Assessori, il Presidente Caveri ha fatto esattamente il contrario.
Ritiene, quindi, che è in facoltà del Presidente della Giunta seguire l'una o l'altra procedura.
Monsieur le Conseiller ANDRIONE relève que ce serait mieux que le Président de la Junte fasse une très courte exposition sur la formation de la Junte, en indiquant les noms de tous les Assesseurs pour donner la possibilité aux Groupes du Conseil de faire un débat politique sur ce problème, afin d'éviter des inutiles polémiques sur les noms des Assesseurs, qui seraient inévitables, si l'on faisait une discussion pour chaque Assesseur.
Il demande, par conséquent, non pas à titre de droit ou d'interprétation du règlement du Conseil, mais à simple titre de prière, qu'on veuille suivre cette procédure, afin de rendre possible une discussion politique plus sereine, plus complète et plus profitable pour tous les Groupes.
Il Presidente della Giunta, BORDON, allo scopo di evitare polemiche, dichiara di essere favorevole ad accogliere la proposta testé fatta dal Consigliere Andrione, fermo restando che farà le dichiarazioni programmatiche del nuovo Governo regionale ad avvenuta formazione della Giunta.
Il Presidente della Giunta, BORDON, dichiara di proporre i seguenti Consiglieri per la nomina quali Assessori da preporre ai singoli rami dell'Amministrazione Regionale:
Assessorato all'Istruzione Pubblica: Consigliere Signor DUJANY Dr. Cesare;
Assessorato al Turismo: Consigliere Signor MILANESIO Geom. Bruno;
Assessorato all'Agricoltura e Foreste: Consigliere Signor MAQUIGNAZ Geom. Giuseppe;
Assessorato alla Sanità ed Assistenza Sociale: Consigliere Signor MAPPELLI Angelo;
Assessorato all'Industria e Commercio: Consigliere Signor ALBANEY Giuseppe;
Assessorato alle Finanze: Consigliere Signor COLOMBO Mario;
Assessorato ai Lavori Pubblici: Consigliere Signor MANGANONE Geom. Eraldo.
Monsieur le Conseiller MANGANONI pense que, plus que les noms des futurs Assesseurs, ce qui intéresse au Conseil c'est le programme et les engagements de la nouvelle Junte et que c'est sur ces arguments qui est nécessaire de faire un débat politique.
Il insiste, par conséquent, pour que le Président de la Junte fasse ses déclarations sur le programme avant de procéder à la nomination des Assesseurs, afin de pouvoir ouvrir un débat politique sur ces déclarations.
Il Consigliere DOLCHI dichiara quanto segue:
"Signori Presidenti, Colleghi Consiglieri, penso dobbiate con me convenire, anche dopo questa discussione che possiamo definire preliminare, che è straordinariamente difficile affrontare in questo Consiglio una discussione sui programmi e sugli orientamenti. Si dedicano a volte mattinate o pomeriggi interi per questioni formanti oggetto di una deliberazione particolare, ma si liquida in pochi minuti, con la votazione del Presidente della Giunta o degli Assessori uno per uno, il problema complesso, impegnativo - impegnativo nel tempo - del Governo regionale.
Abbiamo sentito il Presidente Bordon, appena eletto, affermare di essere senza Governo, senza programma, senza formula politica. Ora, sembra che, se riuscirà ad avere una Giunta, ci illustrerà successivamente il programma suo e di questa Giunta.
Ripeto ciò che hanno detto altri che mi hanno preceduto: sarà forse la prassi questa - ma più che la prassi direi che è il Regolamento interno del Consiglio ancorato allo spirito della legge maggioritaria; però, indipendentemente da queste questioni procedurali, mi sembra che nella logica, nella sostanza, procedere in questo modo sia andare alla rovescia, sia cioè la manifestazione più lampante che il Consiglio o una maggioranza che si tende ad improvvisare, devono votare gli uomini senza sapere cosa faranno.
Un minimo di correttezza nei confronti del Consiglio imporrebbe invece, di enunciare prima il programma, per fare confluire poi i voti sulle persone chiamate a realizzarlo nella loro veste di responsabili dei singoli Dicasteri.
E tutto ciò, badate, non è forma, non è solamente questione di procedura, perché rispecchia, nella sostanza, il comportamento della Democrazia Cristiana nel corso di tutta questa crisi, o meglio rispecchia il comportamento della parte più conservatrice della Democrazia Cristiana, quella che, per intendersi, ha la maggioranza nella Direzione locale del Partito e che noi indichiamo come "la destra" della Democrazia Cristiana, anche se questa parola permetterà al Consigliere Ramera, Capo gruppo della Democrazia Cristiana, se interverrà alla riunione, o a qualcun altro per lui, di fare un bel discorso per riaffermarci che la Democrazia Cristiana è invece un blocco monolitico, compatto, di volontà e di uomini, unicamente tesi ad affermare una politica unitaria del Partito.
Dicevo: la destra democristiana ha sanzionato la crisi, crisi che, quando è scoppiata, era già in atto - e lo confermavano le numerose verifiche del tempo; la destra democristiana ha provocato la crisi, votando contro la proposta di legge sulla tutela dei Comuni sei mesi or sono, anche se dopo ne ha addossato la colpa ai Consiglieri socialisti, troppo intraprendenti su tale legge (e di questo fanno largamente testo gli articoli della Gazzetta del Popolo e della Région, nonché le varie dichiarazioni sull'argomento); sempre questa destra democristiana ha poi cercato in seguito altre soluzioni; soprattutto ne ha rinviato nel tempo le conclusioni.
Non vi farò la storia di questi mesi che tutti abbiamo vissuto. Voglio solamente sottolineare il livello notevole di degradazione a cui si è giunti; voglio solamente sottolineare l'enorme confusione che si è creata, con grave pregiudizio del prestigio degli Organismi elettivi della vita democratica, di questo stesso Consiglio Regionale.
E, ancora oggi, prima si propongono dei nomi e si vuole parlare dopo del programma, mentre si dimentica che, in un suo comunicato, la stessa Democrazia Cristiana aveva dichiarato che non poteva essere d'accordo sulla sostituzione meccanica dei posti di governo. Ancora oggi non sappiamo se la Giunta che si sta per formare - ma soprattutto il suo programma - sarà, come affermava il Partito Socialista Italiano in un suo comunicato, una Giunta di centro-sinistra, più avanzata ed incisiva della precedente.
Tutte queste tendenze a nascondere prima le trattative e poi gli impegni e lo stesso programma, direi che dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che tutto questo avviene perché non si parla di cose concrete, perché non si vogliono affrontare i problemi, perché, ad esempio, non si crede nemmeno più a parole, come etichetta programmatica, nella zona franca. Tanto è vero che il primo ottobre è passato e nulla è venuto fuori di impegnativo in risposta alla richiesta dell'On.le Ollietti circa questa scadenza.
Non si pensa, in conclusione, di dare una soluzione alle necessità della gente, dei lavoratori, i quali, invece, contrariamente a quanto si fa in questo Consiglio da parte della destra della D.C., coscientemente lottano, in Movimenti fortemente unitari, per andare avanti, per la soluzione dei loro problemi, dimostrando un notevole grado di maturità nel proporre, attraverso i loro Sindacati, orientamenti programmatici e proposte concrete al costituendo Governo regionale.
Si pensa a questo o a quel nome da piazzare sulla poltrona di questo o di quell'Assessorato per rispettare un equilibrio o, meglio, per fare degli equilibrismi fra i Partiti, fra le correnti all'interno di uno stesso Partito e, addirittura, fra Partito e indipendenti, in attesa di nuovi Movimenti regionalisti che dovrebbero venire alla luce, mentre i problemi sono assillanti, sono sul tappeto.
E si sono persi mesi e mesi per arrivare alle elezioni di oggi, alle proposte dei nomi che oggi vengono fatti. Dico "elezioni" e "votazioni" e non risoluzione della crisi, perché questa permane; anzi si farà più acuta non appena si affronteranno nel concreto i punti programmatici dei Sindacati, punti programmatici da tutti i Partiti condivisi, se non sottoscritti; non si sa, poi, fino a che punto e con quale volontà realizzarli. Si sono persi mesi, causando con questo la paralisi completa della vita amministrativa della nostra Regione, della nostra Città, dei nostri Comuni.
Questo discorso, che è stato riportato sul giornale "Le Travail", aveva fortemente scandalizzato il Direttore della "Région", che lo aveva definito un discorso offensivo per tutti gli Amministratori comunali, perché la paralisi non ci sarebbe stata, perché le Amministrazioni Comunali avrebbero lavorato indefessamente, come gli Assessori regionali che erano rimasti al loro posto, per mesi e mesi, malgrado la crisi.
Ma, neanche un mese dopo la pubblicazione dell'articolo che tendeva, che voleva dimostrare queste cose, il Sindaco di Aosta, Avv. Chanu, notoriamente democristiano - e ancora democristiano, penso - ebbene, il Sindaco Chanu, rispondendo a delle critiche sollevate sulla mancata attuazione di una deliberazione comunale riguardante un'opera urgente di asfaltatura di strade nel quartiere delle "Case Cogne", di Aosta, precisava, in una sua lettera, che il Comune aveva adottato tutti i necessari provvedimenti, che questi provvedimenti erano stati inoltrati all'Amministrazione Regionale, ma che, purtroppo, per le note vicissitudini che angustiavano il nostro massimo Ente regionale, la pratica non era arrivata a buon fine, non si era conclusa e i lavori non avevano potuto essere eseguiti.
Ora, tutto ciò ci conferma che si è fatto in tutti questi mesi solamente della pretattica - e a questo proposito direi che quasi si sta rasentando il ridicolo - che soprattutto si è perso del tempo, che non si sono affrontati i problemi e non si sono elaborati programmi e indicazioni di soluzioni.
E, dopo tanti mesi, apprendiamo, come è già stato detto prima di tutto dai giornali, che la confusione è accresciuta, che le scissioni proliferano - le assenze di oggi sono sintomatiche - che si voteranno degli uomini i quali poi, se tutti assieme formeranno un Governo o una Giunta, si daranno un programma e, bontà loro, ce lo faranno conoscere.
Tutto ciò conferma che la crisi è profonda, non nelle istituzioni, vogliamo ribadirlo, ma nella maggioranza, e che potrà essere risolta solamente affrontando i problemi, dando le soluzioni attese, anche con nuove maggioranze, in modo che le istanze, sempre più pressanti, dei lavoratori, della gente, degli abitanti della Valle d'Aosta trovino alfine soddisfazione".
Il Consigliere PEDRINI comunica che il Consigliere Maghetti, il cui ritardo ad intervenire alla odierna seduta è giustificato da un urgente impegno professionale, gli ha testé telefonato di essere in arrivo. Dichiara di associarsi alla richiesta del Consigliere Manganoni di rinviare le votazioni per la nomina degli Assessori a dopo le dichiarazioni del Presidente della Giunta, in modo che il Consigliere Maghetti possa prendere parte alle votazioni stesse.
Il Consigliere TONINO dichiara quanto segue:
"Penso che sia inutile ripetere tutto quanto è stato detto e ridetto più volte; penso, anzi, che forse sarebbe meglio non aver mai detto niente, perché vediamo che con i sordi non vale la pena di sprecare fiato e tempo. L'opposizione in questa aula, non conta niente, tanto più che nemmeno la maggioranza decide autonomamente. A questo proposito voglio fare un piccolo paragone.
Mi ricordo che, quando ero piccolino, oltre 40 anni fa, e andavo con la mamma a vedere il teatro dei burattini, non riuscivo a capire come mai quei pupazzi si muovevano, facevano dei gesti, parlavano, facevano ridere e qualche volta, anche piangere.
La mamma mi spiegava allora che, nascostamente, vi era un uomo vero, che con dei fili invisibili faceva azionare quei burattini; li faceva parlare e faceva loro fare anche delle sciocchezze.
Ebbene, qui il caso è quasi analogo: anche qui dei burattini si muovono, parlano, vanno e vengono, si danno delle botte fra di loro, però con la differenza che qui chi aziona questi fili invisibili non si trova dentro il carrozzone, ma molto più lontano, riuscendo, comunque, a far fare ai burattini tutto quello che vuole, arrivando addirittura a spaccare Partiti e Movimenti politici.
Ma non stiamo qui a sprecare del tempo, a sperare che le cose cambino, cercando di fare capire che si potrebbe arrivare ad una maggioranza più larga, più consona alla realtà, a sperare nella sinistra democristiana o a credere che il Partito Socialista parlo sempre dei dirigenti - torni al suo ovile.
Diceva il Presidente della Giunta, Bordon, nella seduta scorsa, quando ancora non rivestiva tale carica, che non è vero che la Democrazia Cristiana è divisa, ma che è più che mai unita e compatta.
E si è verificato, infatti, che non è stata solo la D.C. unita e compatta ad eleggerlo Presidente, ma tutti i Partiti della coalizione di Centro-Sinistra, con l'aggiunta del Partito Liberale, con un voto personale, ben s'intende, come è stato precisato dal Consigliere Pedrini.
Ora, io vorrei dire al Presidente Bordon che non è affatto vero che la D.C. è tutta unita, che è compatta. No Signori! Anche nel suo interno esiste una certa divisione; solo che c'è, per l'appunto, quel filo misterioso che manovra dall'esterno e fa fare tutto ciò che vuole agli attori che compongono quel teatro di cui ho parlato prima. Quindi, a questo punto, non è più possibile continuare ad aggirare ciò che si trama alle spalle del Popolo valdostano.
Alle elezioni non si è voluto arrivare, per la paura di fare precipitare chi aveva i piedi in fallo. Si è cercato di far cambiare le cose, inserendo qualche Partito o Movimento per allargare la maggioranza, per avere una rappresentatività più corrispondente alle reali esigenze? Nemmeno, anche se in questa ultima ipotesi sarei stato nettamente contrario, perché non è con gli accordi di vertici che si risolvono le crisi.
Nell'adunanza consiliare precedente si è eletto il Presidente della Giunta, senza che questi si presentasse, quale candidato, con un minimo di programma, magari con un programma contenente un mucchio di fesserie, possiamo dire, ma, comunque, con un pezzo di carta che dicesse: vogliamo fare questo, quello o quell'altro.
E, anche oggi, dobbiamo nominare i componenti della Giunta, divisi e straziati tra di loro, senza alcun programma o con la semplice promessa del Presidente della Giunta che il programma si farà dopo. Dobbiamo costituire una Giunta senza una valida prospettiva di durata, una Giunta che, anche se riuscisse ad essere eletta, non potrà stare in piedi, con la conseguenza che i gravi nodi rimangono insoluti e il popolo paga.
Ma qui è ora di finirla. Voi volete prendere in giro non solo l'opposizione nell'interno dell'Assemblea, ma tutto il Popolo valdostano. Voi commettete un attentato contro la popolazione, la quale popolazione ha il diritto di sapere quello che si vuole fare prima di sistemare i preposti nelle poltrone.
Questa sarebbe la validità di una Assemblea che viene eletta dal popolo? A questo punto, dentro quest'aula, come opposizione non abbiamo più nulla altro da fare, se non di rivolgerci al popolo perché si unisca, per dire alla base che le cose vanno cambiate, per dire ai lavoratori, ai contadini, agli operai che sono loro che devono decidere quelle che devono essere le loro sorti e non un pugno di uomini che hanno un determinato potere in mano.
Ecco che, come opposizione, abbiamo ancora molta strada da fare non dentro quest'aula, ma fuori di quest'aula, fuori all'aria aperta, incontrandoci con i lavoratori per fare nascere dal basso un nuovo indirizzo che sia la volontà dei veri protagonisti di una società che si fonda sul diritto di cambiare qualche cosa in meglio.
Qui invece, a livello rappresentativo, si arriva alle cose più ignobili: si spaccano i Partiti e se ne fondano altri, si spaccano i Movimenti e se ne formano dei nuovi. Veramente la Valle d'Aosta, a causa dei dirigenti di un lacerato Centro-Sinistra, sta dando uno spettacolo deplorevole e pietoso. E tutto questo per voler forzatamente mantenere in vita una formula che è fallita su tutto.
Tralascio, naturalmente, di entrare nel vivo della questione. Il malgoverno, il modo in cui si sono sciupati i soldi, gli indirizzi sbagliati, i favoritismi, rappresentano abbastanza per dire che è l'ora di finirla.
Per questi motivi, dichiaro che non voterò a favore di questa Giunta, anche se c'è la piccola novità che, per la prima volta, la Bassa Valle potrà avvalersi di un Assessore. Ma ciò non basta per farmi cambiare di opinione".
Monsieur le Conseiller CAVERI déclare ce qui suit:
"Je parlerai avant des questions relatives au programme, aux différents programmes et je parlerai ensuite de la formule de gouvernement.
Nous avions demandé, avant tout, au premier point, la moralisation de la vie publique, nous avions demandé qu'on établisse une fois pour toutes l'incompatibilité des Conseillers régionaux avec les charges de Conseillers d'administration des grandes Sociétés qui exercent leur activité en Vallée d'Aoste. Nous avions demandé que les Partis et les Mouvements prennent un engagement précis à cet égard, en faisant présenter les démissions à tous les Conseillers des lucratives charges de Conseillers d'administration ou de Président ou d'Administrateurs délégués des différentes grandes Sociétés; et nous avions demandé que le Conseil de la Vallée approuve un projet de loi nationale en ce sens.
Deuxième, lettre b) du point 1 de notre programme c'était le respect de l'argent public, qui ne devrait pas être gaspillé comme il a été gaspillé, surtout dans la dernière année. J'ai soulevé la question une fois, ici, au Conseil de la Vallée, de l'Aéroport et j'ai révélé la grande trouvaille de confier au fameux général Giachino, de Moncalieri, ancien comandant d'escadre aérienne, une étude technique sur l'Aéroport. J'ai déploré que la Junte ait établi, en écoutant malheureusement les suggestions de l'Assesseur Balestri, un honoraire de quatre millions; je viens d'apprendre, hier matin, que le Général Giachino, de Moncalieri, a déjà présenté à l'Administration Régionale une parcelle, non plus de 4 millions, mais de 4.920.000 exactement. Et alors je serais très curieux de savoir; évidemment l'appétit vient en mangeant, l'appetito viene mangiando.
Vu que j'ai l'honneur de parler avant le Président Bordon, je désirerais savoir par le Président Bordon s'il se prépare de faire payer cette parcelle en suite à une délibération de Junte.
Il y a le cas Valobra, le fameux Valobra, de Turin, auquel on a promis 3 millions de lires pour faire l'étude technique sur le champ de golf de Fénis; il y a la question de la publicité touristique, avec les sommes scandaleuses que nous avons vues sur un journal hebdomadaire de la Vallée d'Aoste.
A la lettre c) du 1.er point de notre programme, nous avons dit "pas de nomination d'employés sans concours et sans épreuves de sélection", puisque en ces dernières années on a nommé un incroyable nombre d'employés, sans aucun concours et sans épreuves de sélection, et enfin il y a la lettre d) "per forniture inviti a tutte le Ditte in Valle con offerte in busta chiusa da aprirsi in presenza di tutti gli interessati". Cette règle n'a pas été suivie en ces dernières années.
Il y a eu des abus de tout genre, soit pour la fourniture du papier, soit pour les imprimeries, parce qu'en cette matière il y a deux Imprimeries qui sont les benjamines; puis il y a deux petites Imprimeries auxquelles on donne de temps en temps quelques caramelles pour ne pas les faire crier trop fort. Enfin, on imprime des livres à des prix fabuleux.
Voilà pourquoi nous demandons que les offres des différentes maisons soient présentées en des enveloppes fermées, et que les enveloppes soient ouvertes en présence de tous les intéressés.
Il y a la question des assurances des voitures, des camions, des camions-citernes. Il y a des titulaires de maisons d'assurances à Aoste qui disent "ma è mai possibile, noi è da 10 anni, 20 anni, che facciamo gli assicuratori in Valle d'Aosta e non siamo mai riusciti ad assicurare un'automobile dell'Amministrazione Regionale. Anche qui ci sono dei raccomandati di ferro".
Alors, le premier point c'est cela: moralisation de la vie publique.
Deuxième point: la défense de l'ethnie valdôtaine; et là aussi nous demandons que Monsieur Bordon prenne l'engagement de faire une requête écrite, mais pas à Monsieur Bernabei ou à Granzotto, mais à Monsieur Rumor, Président du Conseil des Ministres, afin qu'on autorise une bonne fois à installer les répéteurs de la télévision française et de la télévision suisse en Vallée d'Aoste.
b) compétence régionale sur l'école
c) inscriptions bilingues
d) examen de français écrit pour tous les concours ou épreuves de sélection.
Il faut en finir avec l'examen de français oral. On m'a dit qu'à un individu à l'examen de français on a demandé "come si dice in francese uno, due, tre", il a répondu: "un, deux, trois"; "bene, promosso in francese". Voilà pourquoi nous demandons qu'il y ait un examen écrit.
Nous demandons, enfin, la défense de la main d'œuvre locale.
Troisième point: réalisation de Statut. Nous demandons que l'on présente au Conseil Régional le projet de loi pour la répartition financière entre l'Etat et la Région. Cette question a été renvoyée au mois de janvier de cette année. On a dit qu'il fallait établir "degli accertamenti". Nous espérons qu'à partir du mois de janvier jusqu'au mois d'octobre on soit arrivé "agli accertamenti" et qu'on puisse finalement porter et discuter au Conseil Régional la loi sur la répartition financière entre l'Etat et la Région.
b) zone franche: selon la thèse du député Ollietti et selon ce que nous avons toujours soutenu;
c) les deux articles sur les eaux que nous avons concordés au Conseil de la Vallée et approbation de la loi du domaine qui a été présentée par le Sénateur Berthet, selon nos anciennes instances;
4) impulsion nouvelle aux valeurs esthétiques, artistiques et intellectuelles et culturelles; cela veut dire un plan archéologique artistique, un plan de réimpression organique des livres et des journaux valdôtains; recueils de disques de patois valdôtain, glossaire du patois, cinéma et théâtre français, etc. etc...
Pour la Ville d'Aoste, nous demandons qu'on s'occupe une bonne fois de la circulation routière, qu'on trace une bonne fois la rue parallèle à la rue des Portes Prétoriennes, que l'on se décide de continuer la rue Chambéry. Autour de la rue Chambéry on est en train de construire des collectifs et la rue n'est pas faite. Nous demandons qu'on se décide à résoudre le problème des parkings que nous avions commencé et conduit à bon point, puisque nous avions acheté les terrains du futur parking de la Cathédrale. Nous avions commencé à acheter des terrains pour faire le parking des Portes Prétoriennes; là aussi nos successeurs ont dormi pendant trois années et pratiquement n'ont rien fait. Si vous ne vous décidez pas de faire l'expropriation des terrains pour le parking des Portes Prétoriennes, vous n'arriverez jamais au port.
Un propriétaire a demandé à moi, lorsque j'étais Président de la Junte, 56.000 lires le mètre et à Monsieur Bordon, comme Assesseur aux Finances, 50.000 lires le mètre. Si l'on ne se décide pas de faire une bonne expropriation, une fois pour toutes, on n'arrivera jamais à résoudre le problème des parkings qui est très important. Tout le monde s'étonne que les voitures filent et ne s'arrêtent pas à Aoste, mais du temps qu'on ne résoudra pas le problème des parkings, les voitures fileront vers la mer d'un côté, ou vers les percements de l'autre.
Cinquième point: plan régional forestier. Nous avons vu que Monsieur Maquignaz est destiné à être le futur Assesseur à l'Agriculture. L'Assesseur Maquignaz a été un bon Assesseur à l'Agriculture, nous l'avons reconnu plusieurs fois; il est une personne honnête et ce n'est pas un petit compliment, en ce moment.
Nous demandons la moralisation de la vie publique.
C'est le cas de rappeler le mythe de cet Hercule, qui a fait les douze terribles fatigues. La plus difficile a été celle de nettoyer les étables d'Augias. Monsieur Bordon, dans le palais régional il y a besoin de propreté. Les différents Partis ont différents symboles, les uns ont la croix, nous nous avons le lion, les libéraux ont le drapeau tricolore du Risorgimento, mais il faudrait mettre dans nos armoiries de Parti et de Mouvement un bon balai pour faire la propreté dans le palais régional et en déhors du palais régional. Ce serait la chose la plus importante.
Mais retournons à Monsieur Maquignaz, qui est, comme je disais, une personne honnête. Cependant, nous voudrions le prier de vouloir acquérir une plus grande sensibilité en matière forestière, parce que nous avons l'impression que jusqu'à présent il ne s'est pas beaucoup occupé de ce problème, parce qu'il n'a pas une conscience forestière.
Nous voudrions qu'en cette matière il veuille agir sous une forme plus organique et se décider à tracer un plan régional forestier: il y en a un grand besoin en Vallée d'Aoste, parce qu'en Vallée d'Aoste on a toujours pensé à détruire les forêts et on n'a jamais pensé que c'était un patrimoine économique important, surtout dans un pays qui vit de tourisme. Si toutes les montagnes étaient réduites comme la montagne sur Quart après l'incendie de Trois Villes, je crois que les touristes s'échapperaient de la Vallée d'Aoste au lieu d'y venir.
Nous avons demandé: b) que l'on fasse une ou deux expériences pilotes, comme dans le Valais, d'étables communautaires, parce que la propriété agricole en Vallée d'Aoste est excessivement morcelée et pulvérisée. Si l'on ne pense pas de créer des étables communautaires au commencement sous forme d'expériences pilotes, l'agriculture de la Vallée d'Aoste est destinée à une faillite sûre.
Ce ne sont pas les contributions, ce ne sont pas les subsides qui peuvent la sauver. Ce n'est qu'une dispersion d'argent.
Il faudrait faire un alpage modèle, il faudrait faire une station d'horticulture, de floriculture et de fruiticulture, avec un cabinet scientifique, en liaison avec les Universités, c'est-à-dire travailler sérieusement pour le progrès de l'agriculture.
Il y a un autre problème: la Ville d'Aoste et la haute Vallée d'Aoste ne doivent pas être isolées du grand trafic international: il y a une bande de gansters en Vallée d'Aoste, dont les uns ont administré même l'Administration Régionale jusqu'à présent, qui pensent de faire l'autoroute d'Aoste à Courmayeur et de faire le pont sur le Buthier de Porossan à Signayes, en coupant ainsi du grand trafic international soit la Ville d'Aoste, soit la haute Vallée. Les commerçants d'Aoste jusqu'à présent ont été d'une passivité absolue; une fois j'ai demandé à Monsieur Lucchini, Président des commerçants: "Ma Lei lo sa che si sta combinando? Lo sa che il Consiglio comunale di Aosta, a maggioranza, ha approvato il progetto di un ponte sul Buthier? Cosa dicono i commercianti di Aosta di questo fatto che la Città di Aosta è destinata ad essere tagliata fuori dal traffico del Gran San Bernardo?". Monsieur Lucchini m'a répondu: "Noi abbiamo avuto delle assicurazioni dal Presidente della Giunta e dal Sindaco della Città di Aosta".
Je lui ai répliqué: "Fidatevi di quelle assicurazioni, poi un bel giorno, quando ci sarà il ponte sul Buthier, ve ne accorgerete e piangerete a calde lacrime, ma sarà troppo tardi".
Voilà pourquoi nous avions demandé dans notre programme et nous avions obtenu des assurances dans le sens que la Ville d'Aoste et la haute Vallée d'Aoste ne soient pas coupées dehors par ces ouvrages; l'autoroute de la haute Vallée, Pollein n'est qu'un prétexte. Ce n'est que la préparation de l'autoroute d'Aoste à Courmayeur. Ceux qui sont favorables à ces choses ne sont pas favorables aux intérêts collectifs généraux de la Vallée d'Aoste ou de la Ville d'Aoste; ils sont favorables à leurs poches, parce que encore une fois je rappelle "Le mani sulla Città" "Le mani sulla Valle d'Aosta" pour le compte des groupes privés et financiers qui pensent naturellement que la Vallée d'Aoste est une bonne vigne et une bonne source de dividendes pour leurs poches et pour leurs portefeuilles. Encore une fois nous dénonçons ces collusions entre certains Administrateurs de la Région et de la Ville avec les groupes financiers privés et avec leurs honteuses spéculations.
Enfin il faut revoir les principes de l'assistance sociale; il nous résulte que l'Assesseur Mappelli aurait dépensé dans la dernière année 480 millions d'assistance, mais avec une forme d'aumône humiliante et pire encore, avec un système de réclame personnelle pour les préférences du passé, du présent et de l'avenir.
Il faut changer de système, il faut créer le livret d'assistance, il faut créer une bonne fois des Instituts pour l'enfance qui manquent en Vallée d'Aoste, parce qu'on continue à envoyer les enfants valdôtains en Toscane, dans les Marches et dans le Veneto. Qu'est-ce que nous voulons parler nous de la Région Autonome de la Vallée d'Aoste quand toutes les Administrations Provinciales ont des Instituts pour l'enfance, et nous nous ne les avons pas. On laisse cela à des initiatives privées, à ceux qui gagnent sur les enfants, parce que nous savons y a la spéculation sur les enfants.
On prend de l'Administration publique de l'argent et on donne à manger peu à ces enfants parce qu'on veut gagner sur la différence.
Il y a la question de la Cogne, c'est-à-dire nous demandons qu'on continue une action énergique pour les financements à la Cogne, pour que l'on puisse arriver à une modernisation technologique des installations et pour que l'on puisse résoudre une bonne fois le problème de la fumée.
On continue à parler de tourisme, mais du temps qu'il y aura la fumée du Fuji-Yama sur Aoste les touristes ne seront pas charmés de s'arrêter dans la Ville d'Aoste. Le problème de la Cogne est un gros problème. A temps et lieu nous demanderons que l'on fasse un débat dans ce Conseil Régional sur le problème de la Cogne pour discuter du problème technologique, pour discuter de la question des rapports humains entre la Direction et les ouvriers et de toutes les questions inhérentes. Enfin, il y avait d'autres questions dont je préfère de ne pas parler parce que mon exposition est déjà assez longue.
Ce programme avait été accepté par la délégation de la Démocratie Chrétienne et par le Rassemblement Valdôtain.
Parlons maintenant de la formule de gouvernement, parce qu'un programme peut être réalisé selon la formule de gouvernement régional. Certaines Juntes, faites d'une certaine manière, ne peuvent donner aucune garantie sur la réalisation du programme.
Mais, pourquoi la formule du gouvernement qui avait été envisagée, approuvée, concordée, par la Démocratie Chrétienne, l'Union Valdôtaine et le Rassemblement Valdôtain? Pourquoi elle a été reniée après? Pour une raison très simple: parce qu'il y a eu ce qu'on nie aujourd'hui, mais qui est démontré historiquement: il y a eu les impositions romaines. Pourquoi ces impositions? Avant tout parce qu'à Rome on applique toujours, comme j'ai dit dans la dernière séance du Conseil, le système du "divide et impera". Cette union des valdôtains, qui était désirée par la grande majorité de la population valdôtaine (je serais curieux de faire un référendum pour voir si ce n'est pas vrai que la grande majorité des valdôtains était favorable à cette formule), ne plaisait pas aux maitres romains, qui vivent sur la division des valdôtains.
D'autre part, les responsables du gouvernement monocolore devaient quand même ménager des socialistes qui, avec leurs voix, tiennent debout le gouvernement démochrétien.
C'est assez ridicule d'entendre ces personnages du gouvernement et du Parti de majorité relative qui continuent à dire "centro-sinistra, centrosinistra, centro-sinistra", tandis que la vérité c'est qu'ils ne rêvent pas même de reconstruire le centre gauche, parce qu'aujourd'hui, selon les déclarations des grands leaders du Parti Socialiste Italien et du Parti Socialiste Unifié, selon les déclarations de De Martino, De Preti, De Cariglia, De Tanassi, etc... la reconstruction, aujourd'hui, du centre-gauche sur le plan national est impossible, malgré les prédications de La Malfa qui pose à grand pontife.
Le centre-gauche? dont la reconstruction est impossible aujourd'hui sur le plan national, vient envoyé par colis postal à Aoste, avec le timbre dont me parlait mon père lorsque j'étais enfant. Il me racontait qu'au Ministère de l'Intérieur il y avait un timbre "buono per Aosta" et quand un fonctionnaire valait peu, on lui appliquait le "bollo per Aosta" et onl'expédiait, comme du reste on a repris avec certains employés de la Poste.
Le Centre-gauche "impossibile a Roma, viene spedito ad Aosta, centro-sinistra buono per Aosta, con la benedizione del Presidente Bordon" qui a toujours été contraire à la formule valdôtaine de l'Union des Valdôtains.
Quand nous entendons des gens au centre qui disent "centro-sinistra, centro-sinistra, centro-sinistra" sans croire à ce qu'ils disent, nous nous rappelons de Gioppino, qui était le masque de Bergamo. Le Père de Gioppino lui avait donné quinze sous, et il l'avait envoyé à Milan pour acheter "cinq de pan, cinq de vin et cinq de luganeghin".
Certains personnages disent "centro-sinistra, centrosinistra, centro-sinistra et Gioppino répétait toujours "cinq de pan, cinq de vin, cinq de luganeghin", parce que à côté de Milan il y avait des risières et dans les risières il y avait des grenouilles, qui disaient "quatt, quatt", et avec ces quatt quatt Gioppino continuait à répéter cinq, cinq, cinq... "centro-sinistra, centro-sinistra" tandis que personne ne croit plus à Rome au centre-gauche.
Un journaliste est venu me trouver et m'a dit "ma insomma, voi dell'Union Valdôtaine ce l'avete proprio con i socialisti; ma perché ce l'avete proprio con i socialisti?" Nous répondons: "nous n'avons rien en contraire, nous ne sommes pas contraires aux vrais socialistes; quand nous voyons qu'à la Présidence de la Chambre il y a l'On.le Pertini, qui a fait 30 ans de prison, pour son idée antifasciste et socialiste, une personne honnête qui s'est toujours battue pour l'idéal socialiste, nous nous inclinons devant le Député Pertini; et quand nous pensons au Sénateur Lussu, socialiste, qui est passé de la prison au confino et à l'exil pour son idée antifasciste et socialiste, nous respectons cet homme. C'est un homme qui, avec le Sénateur Uberti, démochrétien, et avec le Sénateur Terracini, communiste, a toujours aidé la Vallée d'Aoste et en 1948 s'est battu pour le Statut de la Vallée d'Aoste, quand il y avait des oppositions de tous les côtés.
Nous savons distinguer les vrais socialistes de ces aventuriers qui se sont jetés dans le Parti Socialiste pour faire carrière et pour se remplir les poches, et pour créer un système de corruption que nous n'étions pas habitués de voir en Vallée d'Aoste, parce que, jusqu'à présent, la vie politique et administrative de la Vallée d'Aoste avait été faite dans le signe de l'honnêteté.
Nous savons très bien que le Socialisme a été un noble idéal, un noble idéal qui a servi pour l'émancipation de ces ouvriers qui, au XIX siècle et au commencement du XX siècle, ont été vraiment les esclaves des temps modernes. Cent ans de lutte socialiste ont servi pour élever le niveau et le ton des travailleurs; cela nous l'avions déjà reconnu quand nous avons trouvé dans la bibliothèque paternelle tout un rayon de livres socialistes qui avaient appartenu à un oncle maternel (il avait formé la première équipe de socialistes à Aoste avec l'Avocat Martinet, avec le père de Guido Perolino, avec le notaire Rosset: de gens qui ont été mis en prison en 1898 et qui avaient dans leurs maisons, plus ou moins bourgeoises, des bibliothèques socialistes).
Si parmi les 12 apôtres il y a eu un Judas, dans tous les Partis il y a les traitres et les rénégats. Hitler, Mussolini, Laval, étaient des anciens socialistes; je ne veux pas mettre Monsieur Nenni en compagnie de Hitler, de Mussolini et de Laval; cependant à propos de cet homme, je me permets de citer les paroles prophétiques de Luigi Sturzo sur Nenni : "Un borghesuccio rifatto che non ha voglia di divenire un martire del social-comunismo europeo. Gli basta la fama di un uomo politico fervido, romagnolo autentico (romagnolo di turno, on a dit après) il quale attende con pazienza l'avvento delle sinistre senza comunismo, per riprendere in condizioni più favorevoli il portafoglio degli Affari Esteri".
Don Sturzo écrivait cela bien avant que Monsieur Nenni redevienne Ministre aux Affaires Etrangères.
Voilà expliquée notre position vis-à-vis des socialistes. Evidemment le socialisme connaît aujourd'hui non seulement en Italie, mais en France aussi et en Allemagne, une involution social-démocratique bourgeois. La preuve c'est que les Socialistes allemands viennent de faire une alliance avec les Libéraux allemands. C'est la preuve que les sociaux-démocrates allemands ne sont plus de socialistes s'ils peuvent faire une alliance avec les libéraux allemand. Cela est clair; comme nous avons lu sur certains journeaux que Monsieur Pedrini se prépare, avec son compagnon (qui vient de soigner les Conseillers malades absents), comme d'habitude, à faire le "stupabeuc" du centre-gauche. Cela veut dire que les libéraux valdôtains n'ont aucune peur du prétendu centre-gauche, qui, en réalité, est un centre-droite.
Le Président Bordon est prié (espérons que ce ne sera pas nécessaire de présenter une motion) d'inviter Messieurs Benzo et Balestri à vouloir bien restituer à la Vallée chacun 400.000 lires sur les deux millions qu'ils ont reçus, parce que le 20% du capital de l'ALPILA appartient à la Vallée; par conséquent ils doivent restituer "il mal tolto"; ils doivent restituer 400.000 lires sur les deux millions que chacun d'eux a eu de l'ALPILA.
Je termine, en vous lisant la décision qui a été prise par l'Assemblée générale de l'Union Valdôtaine, nous ne sommes pas ici à vous énoncer nos théories personnelles. Il y a eu une assemblée générale de l'Union Valdôtaine qui, à l'unanimité, après avoir fait l'histoire des pourparlers avec la D.C, et le Rassemblement, a conclu avec les paroles suivantes: "Attendu que la D.C. d'Aoste, en subissant les impositions romaines, a renoncé à la formule déjà acceptée et concordée, du gouvernement régional D.C. - Rassemblement, avec l'appui extérieur de l'Union Valdôtaine, et est retournée au système funeste de l'inclusion dans la future Junte de forces politiques anti valdôtaines, qui en ces dernières années ont saboté la main-d'œuvre locale; - (j'invite tout valdôtain d'aller voir au Musée Archéologique combien sont les employés subalternes du Musée: sur 5 employés il y en a quatre calabrais et un valdôtain. On dit que nous nous faisons du racisme, mais ici on a fait le racisme à la renverse, le racisme basé sur la carte du Parti Socialiste, qui est devenue la "tessera del pane". Une telle Junte ne donne aucune garantie de moralisation de la vie publique et de la défense de l'ethnie valdôtaine);
- que le programme concordé entre la D.C., l'Union Valdôtaine et le Rassemblement Valdôtain a été mutilé dans ses points essentiels par le Président Bordon (si ce sera nécessaire, je retournerai plus tard sur l'argument et je démontrerai que Monsieur Bordon a mutilé le programme de l'Union Valdôtaine);
approuve la ligne politique suivie jusqu'ici par la délégation, par le Comité exécutif, par le Comité central
déclare
- que l'Union Valdôtaine est et sera toujours au service du pays et, par conséquent, sera toujours favorable à cette formule de l'union des valdôtains qui avait été concordée en ces derniers temps et qui a été reniée à la dernière minute en suite aux interférences romaines;
Affirme
- que les Conseillers de l'Union Valdôtaine ne doivent pas participer à une reconstitution de la vieille Junte ;
dénonce
l'absurdité de la longue crise régionale durée pendant de longs mois, qui a paralysé la vie administrative et économique du Pays et qui est en train de retourner au point de départ, c'est-à- dire à une formule de gouvernement condamnée par l'opinion publique valdôtaine".
C'est pour ces raisons que nous ne voterons pas à faveur de la Junte Régionale et que nous présenterons bulletin blanc".
Monsieur le Conseiller CHAMONIN déclare ce qui suit:
"Je tenais à faire une simple déclaration. J'avais demandé la parole tout-à-l'heure, mais, évidemment, d'autres orateurs ont été plus lestes que moi. Je tiens à préciser à ce Conseil, comme d'ailleurs déjà verbalement communiqué à Monsieur le Président, que nous parlerons et que nous voterons en ce Conseil - le Conseiller Albaney et moi-même - en tant que Conseillers indépendants, représentant un groupe de membres fondateurs du Rassemblement Valdôtain, ayant démissionné de ce Mouvement et non encore aujourd'hui constitués en un autre Mouvement, et que nous siègerons ici en tant que régulièrement élus sur un programme précis présenté à nos électeurs, programme que nous sommes ici pour respecter".
Il Consigliere GERMANO fa le seguenti dichiarazioni:
"Signor Presidente, Signori Consiglieri,
in questo momento di crisi, che io ritengo sia, almeno fino ad ora, la più grave vissuta in questi venti e più anni di autonomia della nostra Valle, crisi che non si può prevedere di superare rapidamente e che, comunque, non si supererà e non si risolverà con una elezione di una Giunta di questo tipo fatta in queste condizioni, noi pensiamo sia doveroso per ogni Gruppo, direi per ogni Consigliere, esprimere pacatamente la propria opinione e il proprio giudizio, e fare seriamente le proprie proposte.
Già il compagno Dolchi ed altri hanno detto - io cercherò di ripetere - che ci troviamo di fronte ad una crisi politica sorta in seguito alle inadempienze del fallito Centro-Sinistra, al suo distacco dai Movimenti e dalle lotte dei giovani e dei lavoratori e soprattutto dai loro bisogni e dalle loro esigenze; una crisi che lascia dietro di sè tutti i mali che il Centro-Sinistra ha portato in Valle d'Aosta, come, del resto, nell'altra parte del Paese, mali di clientelismo, di corruzione e di sperpero del pubblico denaro, sui quali, per amore di patria, vogliamo stendere al più presto un pietoso velo.
Ci limiteremo, pertanto, a proporre e con forza, in futuro, misure amministrative, leggi e regolamenti, perché questi fatti non si ripetano mai più, perché si cambi radicalmente nell'amministrazione.
Come è stata condotta l'azione per la soluzione di questa crisi? L'hanno già esposto altri: trattative di vertice, segrete, condotte dalla destra D.C. all'unico scopo di allargare la sua egemonia, per essere in grado di avere tutte le coperture necessarie a destra e a sinistra, per estendere il suo potere, per garantire il suo monopolio politico, nella più completa ignoranza delle esigenze del Paese, dei lavoratori, dei giovani, dei contadini e dei ceti medi.
Il risultato è sotto i nostri occhi: Partiti che si rompono, nuovi Partiti che sorgono, Consiglieri che si dimettono dai loro incarichi di Partito o di Gruppo, e ciò in tutti e tre i Partiti del Centro-Sinistra: Rassemblement Valdôtain, Partito Socialista e Democrazia Cristiana.
Eppure, non molto tempo fa, la destra D.C. vagheggiava una grande estensione del suo monopolio politico e per molti anni a venire; vagheggiava anche un isolamento del Partito Comunista e del Partito Socialista di Unità Proletaria, cioè delle forze più autenticamente di sinistra, sostenendo che sarebbero state isolate alla opposizione. Il fatto è che la storia fa sempre giustizia di queste cose e la caratteristica dei nostri tempi è che la storia corre molto più velocemente di quanto crediamo noi.
Noi e il Consigliere dello P.S.I.U.P. siamo qui, come del resto anche l'Union Valdôtaine, all'opposizione; noi e il Consigliere dello P.S.I.U.P. siamo qui uniti, senza divisioni, senza problemi di posti di potere o di sottogoverno. Noi siamo le uniche forze che sono preoccupate della difesa delle istituzioni democratiche, siamo le uniche forze in grado di rappresentare una alternativa, e una alternativa seria, all'egemonia e allo strapotere della destra D.C., siamo le uniche forze in grado di coagulare un'alternativa di fronte allo scempio che è in atto; e ciò non per virtù taumaturgiche, ma perché ci ancoriamo fortemente - e intendiamo, in futuro, farlo più ampiamente ancora - ai problemi della gente, ai problemi dei lavoratori.
Si parla, in tutta una serie di articoli e di studi, del distacco delle forze politiche dai problemi della gente. Ma avete mai riflettuto, mentre vi disputavate i posti di sottogoverno e di governo, ai problemi dell'operaio? E sono molti in Valle d'Aosta gli operai, sono 20.000.
Avete mai riflettuto al problema dell'operaio, che si trova nella situazione di dover lavorare molto e di venire sfruttato sempre di più, con una paga che gli è sempre più insufficiente? Dell'operaio che deve lottare duramente per non morire prima del tempo e per avere qualche lira in più e che se viene ammalato non viene curato come si deve, oppure non trova il posto in Ospedale? Dell'operaio cui il fitto mangia mezza la paga, al quale la luce costa sempre di più e la verdura diventa una cosa proibita? Dell'operaio che non può fare studiare i figli e che, se viaggia, viaggia male e paga caro?
Questi sono i problemi dell'operaio e questi sono i problemi che noi dobbiamo affrontare e che noi dobbiamo risolvere; queste sono le questioni.
E il contadino che è soggetto al dispendio di una enorme quantità di forza-lavoro - si può dire che, praticamente, non ha orario - e che nel medesimo tempo deve constatare che i frutti che raccoglie sono sempre più insufficienti e deve abbandonare la sua attività per cercarne un'altra, tanto che, come è noto a tutti, vi è un abbandono continuo della campagna alla ricerca di altre attività più remunerative.
E i ceti medi, i commercianti, gli artigiani, pure essi coinvolti da questa situazione, perché subiscono e pagano per la situazione del lavoratore.
È da questi problemi, amici Consiglieri, che si deve partire, se si vuole risolvere la crisi, se si vuole che la Regione assolva al suo compito di essere strumento di autonomia e di democrazia, capace di fare stare meglio i propri figli.
Ci vuole, secondo noi, un ripensamento da parte delle forze di sinistra, autonomiste e cattoliche, presenti in questo Consiglio; ci vuole più coraggio e più coerenza. Guardiamo ai Sindacati che, uniti in tutte le loro diverse colorazioni, stanno diventando una forza importante e decisiva nella vita della Valle e dell'intera Nazione. I Sindacati, con i lavoratori hanno elaborato una piattaforma programmatica con questi contenuti, con questi problemi, per la soluzione di questi problemi.
Ebbene, anche in questo Consiglio le forze che sentono queste esigenze - e ci sono queste forze - devono venir fuori.
La sinistra D.C. deve uscire dal suo splendido isolamento ed affrontare questi problemi, altrimenti, obiettivamente, continuerà a svolgere una funzione di copertura della destra D.C., una funzione di copertura verso coloro che tali problemi non vogliono risolvere.
Anche i Consiglieri Socialisti, i compagni socialisti, devono rendersi conto che non è sufficiente un buon comunicato, in cui si constati che il Centro-Sinistra è superato, che vengono avanti le nuove esigenze dei lavoratori, che queste esigenze bisogna affrontarle, in cui si riconosca l'esigenza di questi problemi, per poi ricostituire il Centro-Sinistra. Non basta riconoscere queste cose; bisogna operare per cambiarle e non ricostituire un Centro-Sinistra in una situazione non uguale a quella di prima, bensì peggiore, perché più deteriorata e più caotica.
E anche gli amici dell'Union Valdôtaine, che hanno espresso qui, prima di noi, le loro posizioni, che hanno avuto l'occasione di provare ancora una volta con mano, come faceva S. Tommaso che la destra D.C. non mantiene i suoi impegni, che basta una telefonata o un viaggio a Roma per fare ribaltare tutto, anche gli amici dell'Union Valdôtaine devono rendersi conto, secondo noi, che solo battendo la destra D.C., solo colpendo la destra D.C. che è la forza più antiautonomista e più anti progressiva, la più legata agli ordini di Roma e, quindi, agli ordini dei gruppi monopolisti italiani, solo battendola con nuove maggioranze autonomiste e progressiste è possibile marciare verso una piena autonomia e verso il progresso sociale.
Prendiamo anche atto di alcune posizioni di insofferenza quasi di ribellione, che si manifestano oggi, con assenze più o meno giustificate. Ci spiace, però, constatare che tali posizioni non traggono origine da differenti valutazioni dei problemi e delle relative soluzioni, ma solamente da assegnazione di posti e da responsabilità di poteri.
Anche questa è la riprova della degradazione a cui si è giunti e delle necessità di creare nuove forze, nuova unità, per l'autonomia e il progresso sociale.
Noi sappiamo - e lo abbiamo ribadito - che tutto questo non si realizzerà a tavolino o con trattative segrete o con atti di furbizia tattica. Perciò noi poggeremo la nostra iniziativa sulle lotte dei lavoratori, che porteremo avanti in Consiglio e fuori del Consiglio, fiduciosi nella giustezza di questa linea che seguiremo con fermezza, perché è la sola capace di risolvere la nostra autonomia, è la sola capace di portare avanti il progresso sociale in Valle d'Aosta.
Perciò, per quanto riguarda la Giunta, voteremo in bianco".
Monsieur le Conseiller ANDRIONE déclare ce qui suit:
"Monsieur le Président de la Junte, des contacts que nous avons eus, soit à titre de représentants de l'Union Valdôtaine soit à titre personnel, avec les représentants de tous les Partis et Mouvements - à l'exception du Parti Socialiste Unitaire, du Parti Libéral et des Conseillers Chamonin et Albaney - nous avons retiré l'impression qu'il est nécessaire de jeter et de lever, en cette occasion, un cri d'alarme en tant que valdôtains et un cri d'alarme en tant que Conseillers régionaux responsables de ce qui se passe.
Il y a une crise qui n'est pas seulement une crise d'une classe dirigeante ou de quelques Partis, mais une crise qui touche directement les institutions régionales.
Nous avons pu constater à maintes reprises que, dans l'opinion publique valdôtaine, l'institut même de l'Autonomie est en train de perdre de son prestige, de son autorité, de cet enthousiasme qui avait caractérisé la naissance de la Région Autonome Valdôtaine. Ce cri d'alarme doit nous rendre responsables tous, Conseillers que nous sommes, parce que nous ne voudrions pas que la Vallée d'Aoste répète ses erreurs du passé et qu'elle soit elle-même responsable de la perte des droits et des franchises qui lui ont été reconnus à la Libération.
Je n'ai pu m'empêcher, quand les dernières nouvelles de cette crise ont circulé dans la Ville d'Aoste, de penser à ces fameuses réunions du Peuple gras et du Peuple menu de Florence, dans lesquelles, lorsque on offrait une charge, il y avait toujours quelqu'un qui levait le doigt et criait: "I' mi sobbarco", fait que Dante a commenté en disant: "... e un bargel diventa ogni villan che parteggiando viene".
Cela dit, je déclare que nous ne pouvons pas accepter le principe et le système qui consistent à transformer les problèmes politiques dans des problèmes de distribution de charges, qu'elles soient du Gouvernement ou qu'elles soient au dehors du Gouvernement régional.
C'est conscients de cette crise, et parce que nous croyons que nous pouvons faire quelque chose pour la surmonter, que nous avons ouvert des pourparlers avec la Démocratie Chrétienne et le Rassemblement Valdôtain; c'est vraiment pour chercher une nouvelle formule qui devait signifier un changement dans la vie politique valdôtaine et qui, par conséquent, devrait être nouvelle dans la clarté, dans la précision, dans la possibilité pour tous les électeurs de comprendre qu'on changeait finalement quelque chose.
Et, tout en étant contraires à la composition de la nouvelle Junte, tout en croyant qu'elle ne représente pas un changement substantiel, nous tenons à déclarer que notre méfiance est générique, qu'elle se fonde sur l'expérience du passé, mais que nous sommes là pour donner acte, comme Monsieur Caveri l'a fait il y a quelques minutes, à ceux qui se battent honnêtement pour faire des choses bien faites; mais que nous sommes là pour le reconnaîre hautement et pour leur donner notre aide.
Je crois que certains changements qui vont se vérifier dans cette Junte ne sont donc pas pour nous déplaire, si ceux qui vont succéder aux prédécesseurs, aujourd'hui malheureusement absents, démontreront de savoir administrer l'argent public avec plus de soin et, surtout, en sachant nettement distinguer entre l'argent public et l'argent privé.
Je voudrais encore une fois - même si cela a été déjà dit - prier Monsieur le Président de la Junte de bien vouloir surveiller particulièrement certaines déviations qui se sont vérifiées au Département de l'Assistance, afin qu'on ne puisse pas confondre la Vallée d'Aoste avec la Sicile et qu'on ne puisse pas nous accuser aussi d'être des "mafiosi".
Cela dit, nous sommes là pour attendre, pour voir, pour contrôler vos actes, sans parti pris, sans surtout - et nous voudrions que cela soit bien clair - sans surtout retomber dans des polémiques qui ont fait leur temps, sans retomber dans l'erreur de vouloir dire peste et cornes de ceux qui travaillent, simplement parce qu'ils n'ont pas notre couleur.
Cependant, nous vous rappelons l'importance du moment actuel, nous vous rappelons l'importance de donner à la population valdôtaine un minimum de confiance dans ces Administrateurs".
Il Consigliere MANGANONI dichiara quanto segue:
"In 25 anni di autonomia, mai si era assistito ad uno spettacolo degradante, pietoso e funesto per la Valle d'Aosta come quello al quale dobbiamo assistere non solo oggi, ma da sei mesi.
Dal mese di aprile l'Amministrazione Regionale è in crisi; da sei mesi il Consiglio Regionale non è in condizioni di funzionare. Tutto è fermo. La vita amministrativa della Regione è paralizzata; gli argomenti da trattare in Consiglio si accumulano.
A questo proposito, vi porto un solo esempio: il disegno di legge concernente la concessione di contributi ai Comuni della Valle d'Aosta per la redazione dei Regolamenti edilizi ed annessi programmi di fabbricazione, nonché dei Piani regolatori generali comunali e relativi regolamenti edilizi, che avrebbe dovuto essere discusso in aprile, perché allora era stato iscritto all'ordine del giorno in quanto urgente, oggi non l'abbiamo ancora approvato, con evidenti dannose conseguenze.
Noi sappiamo che i Comuni della Valle d'Aosta, almeno i piccoli non hanno i mezzi finanziari per affrontare queste spese; se la Regione non interviene, non possono dare gli incarichi a tecnici per la redazione di tali atti. Noi sappiamo anche che, con le attuali norme urbanistiche, in pratica, non si potrà più costruire in Valle d'Aosta, come del resto in tutta Italia, fin quando non saranno entrati in vigore i Piani Regolatori o i piani di fabbricazione.
Quindi, voi, per questi sei mesi che avete perso e che avete fatto perdere al Consiglio, siete responsabili di questi ritardi.
D'altronde, era stato riconosciuto, da parte di alcuni esponenti della maggioranza di Centro-Sinistra, che il Centro-Sinistra era fallito, che bisognava cambiare e che per questi motivi avevano provocato la crisi. Ora, quali sono i cambiamenti avvenuti?
La Giunta che oggi ci viene proposta è la riedizione quasi perfetta della precedente, salvo la sostituzione di alcuni uomini; ma non sono gli uomini che contano. Perché avete fatto perdere sei mesi per la riedizione di una Giunta uguale a quella di prima?
È vero, si sono cambiati, come ho detto, alcuni uomini; si è adottato il motto: togliti tu che mi ci metto io. Infatti i defenestrati o i delusi, cioè coloro le cui aspirazioni non sono state soddisfatte, hanno disertato la seduta di questa mattina. A proposito, quando da casa mi avviavo in Consiglio, ho incontrato gente che mi ha detto: "Corre voce che tre Consiglieri regionali si sono dati alla macchia. Proseguono le ricerche. Le forze di polizia sono state sguinzagliate in tutte le direzioni, ma finora tali ricerche sono state inutili". Ora, io francamente mi auguro che questi Consiglieri vengano presto rintracciati, che i rispettivi Gruppi li convincano a ritornare qui a fare il loro dovere.
Ma ritorniamo alle cose più serie. Si è detto: "Vogliamo un Centro-Sinistra più avanzato". Ma più avanzato in che senso, in che direzione? Abbiamo visto che nell'elezione del Presidente della Giunta è stato più avanzato, sì, ma verso destra, perché il Presidente della Giunta, Bordon, è stato eletto coi voti dei Liberali. E così la nuova Giunta va a sinistra coi voti della destra, malgrado le affermazioni contrarie di un po' di tutti, particolarmente dei Socialisti.
Io non voglio ricordarvi tutte le loro solenni affermazioni, vi cito solo una delle ultime, quella pubblicata sul Gazzettino Valdostano del 26 aprile 1969, attraverso la seguente lettera che il Partito Socialista Italiano indirizzava al caro Panelli:
"Caro Panelli,
quanto da te scritto nell'ultimo numero del Gazzettino a proposito della questione Autostrade è, almeno per quanto riguarda il P.S.I., destituito di ogni fondamento. La nostra posizione in merito agli impegni assunti è sempre stata chiara ed univoca: mantenere gli stessi. Del resto il P.S.I. non può e non vuole accettare collaborazioni dirette o indirette dal Partito Liberale.
Grato se vorrai pubblicare quanto sopra, ti formulo i migliori saluti.
Firmato: Bruno Milanesio"
Ora, di fronte ad una Giunta di Centro-Sinistra, alla quale naturalmente partecipano i Socialisti, presieduta da un Presidente eletto coi voti Liberali, io mi chiedo se la coerenza per alcune persone non sia soltanto una questione di opinione.
Ad ogni modo, pensando al Presidente Bordon eletto con i voti liberali, come possiamo avere fiducia in una Giunta da lui presieduta? E questo, sia chiaro, non per la persona di Bordon, perché a Bordon sono legato da una lunga amicizia che risale all'età in cui avevamo tutti e due i pantaloncini corti, ma perché egli è la personificazione della destra democristiana della Valle d'Aosta, strettamente collegata e subordinata alla destra democristiana di Roma, che da 20 anni si rifiuta di applicare il nostro Statuto speciale, si rifiuta di attuare quelle riforme che ormai non si possono più rimandare.
D'altra parte, come possiamo avere fiducia in Bordon che, come Assessore alle Finanze, non ha compiuto il suo dovere nello svolgere, ad esempio, le necessarie funzioni di controllo per evitare quelle scorrettezze amministrative, quel cumulo di cariche e di prebende e quello sperpero di denaro pubblico che hanno sollevato la comprensibile indignazione dell'opinione pubblica? Come possiamo avere fiducia in lui che non ha compiuto il suo dovere non conducendo a Roma almeno le trattative per la revisione del riparto fiscale sulla base di quel 75% delle Entrate erariali, come era stato approvato in Consiglio, non solo da noi, ma dagli stessi. Consiglieri democristiani e da tutto lo schieramento del Centro-Sinistra? Sono passati tre anni senza che nulla sia stato risolto e, soprattutto, il riparto fiscale è sempre di là da venire.
Se Bordon ha dunque fallito come Assessore alle Finanze, come può ispirare anche solo un minimo di fiducia come Presidente della Giunta, la cui carica implica responsabilità, correttezza, impegno e serietà in misura notevolmente superiori a quella di Assessore?
Io vorrei anche intervenire sul famoso programma, che però non abbiamo ancora il piacere di conoscere, perché, come ho detto prima, più che gli uomini, contano il programma e gli impegni della Giunta; ma dato che questi non ci sono, mi riservo di riprendere la parola quando avrò il piacere di conoscerli".
Il Consigliere PEDRINI dichiara quanto segue:
"Signor Presidente, Signori Consiglieri, dobbiamo ammettere che mai come in questo momento i due Consiglieri Liberali sono stati tanto importanti, dal momento che sono stati citati da tutti in un modo tale da farci addirittura cambiare la posizione che fino a dieci minuti fa ritenevamo di dover assumere in base al mandato della nostra Segreteria.
E passiamo subito alle citazioni del Consigliere Manganoni e del Consigliere Caveri, ai quali rispondiamo che, guarda il caso, quei retrogradi liberali tedeschi e tutti quegli altri retrogradi liberali che fanno parte dell'Internazionale Liberale, di cui Presidente è un italiano, sono proprio coloro che stanno aprendo le porte verso i Paesi Comunisti, per portare in quei Paesi quello che manca - perché è questa la realtà - e per fare l'unificazione della Germania; il che dimostra ancora una volta come i Liberali siano delle persone che amano la propria Patria ed abbiamo il coraggio di dirlo in questa sede, non essendo asserviti a nessun Paese straniero come lo siete voi Comunisti.
Questa è la prima verità che si deve dire, perché voi prendete ordini non da Roma, ma da Mosca; noi Liberali li pigliamo invece da nessuno, nemmeno da Roma.
Qualcuno afferma in questo momento che li pigliamo dalla Confindustria, ma sono passati quei tempi. Siete voi che siete sovvenzionati dalla Confindustria e noi ve lo diciamo in faccia che è la Confindustria che vi sovvenziona. Questa è la realtà dei fatti, mentre i poveri lavoratori, che questo non sanno, continuano a versare il bollino della tessera.
Dunque, quei conservatori Liberali sono forse più a sinistra, su certi problemi - tipo l'azionariato operaio ed altri - degli stessi comunisti; e questo vi dà noia, vi dà fastidio, anche perché voi non siete più a sinistra. Voi, oramai, siete dei conservatori, voi siete stati addirittura oltrepassati, voi siete un Partito che è destinato, adagio adagio, a diventare un Partito ultra-conservatore, perché oramai sulle piazze non seguono più i vostri ordini; vi scavalcano sulla sinistra e siete impotenti, ancora una volta, a comandare quelle masse che voi credete di avere in pugno, ma che in realtà non tenete. Quanto sopra, l'ho detto per mettere i punti sugli "i".
E rivolgiamoci all'amico Caveri, che si stringe nelle spalle e gode di queste battute, perché è un uomo intelligente ed io gliene dò atto, il quale ci attribuisce il mestiere di "tappabuchi". Ebbene, Avvocato Caveri, Lei, nella sua vita ne ha tappati tanti che non voglio ora ricordarli, perché, creda, ne ho pieno un dossier che è veramente interessante. Voglio dirle una cosa: finché si dirà al Partito Liberale e alla modesta persona di Enrico Pedrini che fanno i tappabuchi di qualcuno che difende la democrazia, sia pure con tutte le sue pecche possibili e immaginabili, che difende quella che è la parola "Libertà", ebbene, Avvocato Caveri, stia tranquillo che io sarò lieto e fiero di questa affermazione, senza mai chiedere nemmeno il cadreghino di Assessore.
Infatti, se incominciassi io a dire quanto voi avete fatto e ottenuto quando eravate alla Giunta, quando i vostri Assessori occupavano, non una, ma cinque o sei cariche regolarmente retribuite e stipendiate, ne avrei da riempire un giornale. Ed è inutile, caro Germano, che tu faccia quella facile demagogia di cui sei maestro, perché, evidentemente, la verità è una sola. Non ci sono due volti della verità, non è un Giano bifronte la verità. No, qui abbiamo una verità sola, ed è quella che il Partito Liberale, come sempre, responsabilmente, ancora una volta aveva indicato: quella di nuove elezioni regionali.
Ma, né l'Union Valdôtaine, né il Partito Comunista si sono preoccupati di agitare insieme la bandiera delle nuove elezioni; non l'hanno voluto fare, l'hanno lasciata cadere nel dimenticatoio, perché sia l'uno che l'altro speravano in fatti nuovi che li avrebbero probabilmente riportati al potere, Comunisti con l'Union o con qualcun altro, con l'Union o con la D.C..
A questo proposito, ancora una volta io, a nome del Partito Liberale, devo ripetere che non posso approvare la Democrazia Cristiana che dopo aver preso la porta in faccia dall'Union Valdôtaine, che dopo essersi sentita un secco no, - e non occorre essere grandi profeti nel prevedere questo, noi l'avevamo detto tre mesi fa che l'Union Valdôtaine avrebbe continuato a rispondere no - ancora una volta la D.C. dichiara: noi siamo qua, noi della Democrazia Cristiana siamo qua, aperti all'Union Valdôtaine per le elezioni amministrative.
Siamo arrivati a questo punto! Quindi, Avvocato Caveri, viva tranquillo, perché Lei può rispondere di no cento volte e quando faremo le nuove elezioni regionali, io sono sicuro - e lo dico sin d'ora - la Democrazia Cristiana sarà di nuovo disponibile per un dialogo aperto con l'Union Valdôtaine. Allora e solo allora, Lei accetterà di fare parte di una coalizione con la Democrazia Cristiana.
Questi sono fatti, che se il buon Dio ci darà vita, vedremo insieme fra non molto tempo; e quel giorno, se gli elettori mi rivorranno in questo posto, Le ricorderò le parole di oggi.
Dunque, sono lietissimo, ripeto, di fare il tappabuchi per quello che è democrazia, di fare il tappabuchi per quello che è libertà, di fare il tappabuchi per portare avanti la Valle d'Aosta, che in questi sei mesi ha dato un esempio ben magro di sé stessa.
Non parliamo poi del suo liberalismo: Avvocato Caveri, Lei ha testé ricordato che Suo padre, Prefetto, se non erro, aveva in casa una collezione di libri socialisti. Io sono convinto che Suo padre abbia avuto una analoga collezione di libri liberali, con la sola differenza che Lei ha letto quella socialista e non ha letto quella liberale, perché se l'avesse letta non avrebbe detto quelle fesserie che ha detto poco fa sul Partito Liberale, quando ha posto l'interrogativo: "Ma cosa fanno i Liberali ad andare d'accordo con i Socialdemocratici e con i Socialisti?".
Ma, Avvocato Caveri, guardi al Nord, guardi gli accordi che lassù non da adesso, ma da dieci anni vanno avanti. È questo che noi auspichiamo anche in Italia: la creazione di un fronte laico. E questo auspicio non abbiamo paura di esprimerlo chiaramente, perché solo e solamente da una collusione netta fra questi due Partiti di sinistra ed il nostro che è un Partito di avanzamento verso il progresso sociale, si potrà trovare veramente quello che è l'anello fondamentale, il nucleo fondamentale di un rinnovamento della società. Solo e solamente allora potremo pensare a qualche cosa di progredito socialmente, sotto tutti gli aspetti, per la nostra Italia.
Devo dirLe invece che approvo in pieno quanto Lei mi ha detto in merito alla televisione francese e svizzera. Sono perfettamente d'accordo con Lei su tale argomento, come Le sono vicinissimo quando parla di tutto quel programma archeologico e delle nostre tradizioni, problemi che noi Liberali sentiamo profondamente.
Avrei ancora da dire qualcosa, anzi tante cose, sulla Giunta passata, ma mi riservo di farlo in un successivo intervento, dopo l'esposizione programmatica del Presidente della Giunta. Mi sia concesso, però, così en passant, di dire che la passata Giunta lascia degli enormi strascichi: un programma impostato, ma mai realizzato, opere pubbliche già finanziate che attendono da dodici mesi la loro realizzazione e tante altre cose. Ma non siamo qui per fare il processo alla passata Giunta, siamo qui per vedere la nuova Giunta.
E giungo alla conclusione. Tutti i Consiglieri qui presenti - e mi rivolgo in particolare alla maggioranza - sanno perfettamente, checché i giornali scrivano che i due Consiglieri liberali oggi avrebbero votato scheda bianca. Lo avevamo detto, ancora prima di entrare in quest'aula, che fermamente avevamo deciso di votare scheda bianca.
Non siamo - e lo diciamo noi per primi - richiesti da nessuno; nessuno ci ha offerto posti o prebende, nessuno ci ha detto: voi dovete votare in questo modo. Tuttavia, Avvocato Caveri, noi per le sue parole e per quelle del Consigliere Manganoni, guarda il caso, disattendendo agli ordini della nostra Segreteria (e quindi ci mettiamo alla pari con i tre assenti), ora voteremo a favore della nuova Giunta, anche se non richiesti, il che non ci importa niente.
Un attimo fa qualcuno ci ha addirittura detto: ma voi, in questo modo, mettete in difficoltà la maggioranza. E all'Avvocato Caveri che afferma ora che questo nostro voto era scontato, rispondo semplicemente: Lei non sapeva niente, perché Lei non è un oracolo, ma soltanto una persona che ogni tanto viene qua a raccontarci delle magnifiche barzellette che in un salotto farebbero la gioia delle signore, che andrebbero a gara per poterle baciare le mani.
Però ad un dato punto ci vuole anche un minimo di dignità; e perciò, noi, qua, proprio qua, non richiesti (e sappiamo - ce l'ha detto persino un suo amico - che, così agendo, mettiamo in difficoltà la maggioranza, ma questo non ci interessa, perché noi abbiamo la nostra coscienza di Liberali e rispondiamo solo e solamente a quella e a nessun altro) abbiamo preso proprio oggi in quest'aula la decisione di votare a favore della costituenda Giunta.
E conosciamo, ripeto, tutti gli handicap che con questo nostro voto diamo alla maggioranza, perché il P.C.I., il P.S.I.U.P. e l'U.V. scriveranno a grandi linee che, ancora una volta, Bordon e i nuovi Assessori saranno stati eletti con i voti dei Liberali.
Scrivetelo pure questo. L'avete già scritto quando non era vero, scrivetelo ancora: la cosa ci lascia totalmente indifferenti, perché noi non esprimiamo che i nostri concetti e, ripeto, sentiamo la responsabilità di quello che facciamo.
Pertanto, annunciamo il nostro voto favorevole alla Giunta".
Il Consigliere POLLICINI dichiara quanto segue:
"Signor Presidente, Signori Consiglieri, la formula è di Centro-Sinistra e non intendiamo, né crediamo, avere convergenze estranee alla formula. Anche oggi la coalizione ha i voti sufficienti per eleggere la sua Giunta, nonostante talune assenze".
Il Presidente, MONTESANO, su proposta del Presidente della Giunta, Bordon, invita il Consiglio a procedere alla votazione per la nomina del Consigliere Dujany Cesare alla carica di Assessore alla Istruzione Pubblica.
Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Chabod, Crétier e Milanesio, il Presidente accerta e comunica al Consiglio i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti: trentuno;
- Consiglieri votanti: trentuno;
- Consigliere DUJANY Cesare, voti riportati: diciotto;
- Schede bianche: tredici.
Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione, proclama nominato alla carica di Assessore alla Istruzione Pubblica, con voti favorevoli diciotto su trentun Consiglieri votanti, il Consigliere DUJANY Cesare.
IL CONSIGLIO
prende atto ed il neo-eletto Assessore DUJANY Cesare, su invito del Presidente, prende posto al banco della Giunta.
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Il Presidente, MONTESANO, su proposta del Presidente della Giunta, Bordon, invita il Consiglio a procedere alla votazione per la nomina del Consigliere MILANESIO Bruno alla carica di Assessore al Turismo.
Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Chabod, Crétier e Rollandoz, il Presidente accerta e comunica al Consiglio i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti: trentuno;
- Consiglieri votanti: trentuno;
- Consigliere MILANESIO Bruno, voti riportati: diciotto;
- Schede bianche: tredici.
Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione, proclama nominato alla carica di Assessore al Turismo, con voti favorevoli diciotto su trentun Consiglieri votanti, il Consigliere MILANESIO Bruno.
IL CONSIGLIO
prende atto ed il neo-eletto Assessore MILANESIO Bruno, su invito del Presidente, prende posto al banco della Giunta.
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Il Presidente, MONTESANO, su proposta del Presidente della Giunta, Bordon, invita il Consiglio a procedere alla votazione per la nomina del Consigliere MAQUIGNAZ Giuseppe alla carica di Assessore all'Agricoltura e Foreste.
Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Chabod, Crétier e Rollandoz, il Presidente accerta e comunica al Consiglio i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti: trentuno;
- Consiglieri votanti: trentuno;
- Consigliere MAQUIGNAZ Giuseppe, voti riportati: diciotto;
- Schede bianche: tredici.
Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione proclama nominato alla carica di Assessore all'Agricoltura e Foreste, con voti favorevoli diciotto su trentun Consiglieri votanti, il Consigliere MAQUIGNAZ Giuseppe.
IL CONSIGLIO
prende atto ed il neo-eletto Assessore MAQUIGNAZ Giuseppe, su invito del Presidente, prende posto al banco della Giunta.
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Il Presidente, MONTESANO, su proposta del Presidente della Giunta, Bordon, invita il Consiglio a procedere alla votazione per la nomina del Consigliere Mappelli Angelo alla carica di Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale.
Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Chabod, Crétier e Rollandoz, il Presidente accerta e comunica al Consiglio i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti: trentuno;
- Consiglieri votanti: trentuno;
- Consigliere MAPPELLI Angelo, voti riportati: diciotto;
- Schede bianche: tredici.
Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione, proclama nominato alla carica di Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale, con voti favorevoli diciotto su trentun Consiglieri votanti, il Consigliere MAPPELLI Angelo.
IL CONSIGLIO
prende atto ed il neo-eletto Assessore MAPPELLI Angelo, su invito del Presidente, prende posto al banco della Giunta.
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Il Presidente, MONTESANO, su proposta del Presidente della Giunta, Bordon, invita il Consiglio a procedere alla votazione per la nomina del Consigliere Albaney Giuseppe alla carica di Assessore all'Industria e Commercio.
Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Chabod, Crétier e Rollandoz, il Presidente accerta e comunica al Consiglio i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti: trentuno;
- Consiglieri votanti: trentuno;
- Consigliere ALBANEY Giuseppe, voti riportati: diciotto;
- Schede bianche: tredici.
Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione, proclama nominato alla carica di Assessore all'Industria e Commercio, con voti favorevoli diciotto su trentun Consiglieri votanti, il Consigliere ALBANEY Giuseppe.
IL CONSIGLIO
prende atto ed il neo-eletto Assessore ALBANEY Giuseppe, su invito del Presidente, prende posto al banco della Giunta.
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Il Presidente, MONTESANO, su proposta del Presidente della Giunta, Bordon, invita il Consiglio a procedere alla votazione per la nomina del Consigliere Colombo Mario alla carica di Assessore alle Finanze.
Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Chabod, Crétier e Rollandoz, il Presidente accerta e comunica al Consiglio i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti: trentuno;
- Consiglieri votanti: trentuno;
- Consigliere COLOMBO Mario, voti riportati: diciotto;
- Schede bianche: tredici.
Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione, proclama nominato alla carica di Assessore alle Finanze, con voti favorevoli diciotto su trentun Consiglieri votanti, il Consigliere COLOMBO Mario.
IL CONSIGLIO
prende atto ed il neo-eletto Assessore COLOMBO Mario, su invito del Presidente, prende posto al banco della Giunta.
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Il Presidente, MONTESANO, su proposta del Presidente della Giunta, Bordon, invita il Consiglio a procedere alla votazione per la nomina del Consigliere Manganone Eraldo alla carica di Assessore ai Lavori Pubblici.
Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori Chabod, Crétier e Rollandoz, il Presidente accerta e comunica al Consiglio i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti: trentuno;
- Consiglieri votanti: trentuno;
- Consigliere Manganone Eraldo, voti riportati : diciotto;
- Schede bianche: tredici.
Il Presidente, MONTESANO, in base all'esito della votazione proclama nominato alla carica di Assessore ai Lavori Pubblici, con voti favorevoli diciotto su trentun Consiglieri votanti, il Consigliere MANGANONE Eraldo.
IL CONSIGLIO
prende atto ed il neo-eletto Assessore MANGANONE Eraldo, su invito del Presidente, prende posto al banco della Giunta.
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Il Presidente, MONTESANO, dichiara che il Consiglio ha eletto i seguenti Consiglieri quali Assessori preposti ai singoli rami dell'Amministrazione Regione:
- DUJANY Dr. Cesare, quale Assessore all'Istruzione Pubblica;
- MILANESIO Geom. Bruno, quale Assessore al Turismo;
- MAQUIGNAZ Geom. Giuseppe, quale Assessore all'Agricoltura e Foreste;
- MAPPELLI Angelo, quale Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale;
- ALBANEY Giuseppe, quale Assessore all'Industria e Commercio;
- COLOMBO Mario, quale Assessore alle Finanze;
- MANGANONE Geom. Eraldo, quale Assessore ai Lavori Pubblici.
Si dà atto che il Presidente, MONTESANO - dopo aver comunicato che, a' sensi del 3^ comma dell'art. 6 del Regolamento Interno del Consiglio, il Segretario del Consiglio stesso, Signor MANGANONE Eraldo, testé nominato Assessore ai Lavori Pubblici, è da considerare decaduto dalle funzioni di Segretario per incompatibilità di carica -, chiama a fungere, in via provvisoria, da Segretario del Consiglio il Consigliere Signor Rollandoz Roberto, quale Consigliere più giovane di età.
Si dà atto, altresì, che il Consigliere Rollandoz prende posto al banco della Presidenza ed assume le funzioni di Segretario del Consiglio.
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Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
(Montesano Prof. Dr. Giuseppe)
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
(Manganone Geom. Eraldo)
IL SEGRETARIO ROGANTE
(Brero Dr. Attilio)