Oggetto del Consiglio n. 116 del 4 ottobre 1957 - Verbale
OGGETTO N. 116/57 - NOMINA DI COMMISSIONE CONSILIARE PER LO STUDIO E L'ELABORAZIONE DI PROVVEDIMENTI A FAVORE DEGLI ALLUVIONATI. (Mozione dei Consiglieri regionali Signori Barone Luigi e Manganoni Claudio)
Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione dei Consiglieri regionali Signori Barone Luigi e Manganoni Claudio, concernente l'oggetto: "Nomina di Commissione per lo studio e l'elaborazione di provvedimenti a favore degli alluvionati", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
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Geom. PAREYSON
Presidente del Consiglio della Valle
AOSTA
Preghiamo la S. V. di voler portare sull'ordine del giorno la seguente mozione:
Considerata l'urgenza di addivenire allo indennizzo dei danni provocati dall'alluvione e particolarmente all'agricoltura, anche in considerazione dell'insufficienza dei provvedimenti adottati in campo nazionale, proponiamo al Consiglio:
la nomina di una Commissione per lo studio e l'elaborazione di provvedimenti per aiutare concretamente coloro che sono stati danneggiati dalla recente alluvione.
Aosta, lì 18 settembre 1957.
F.ti: Barone - Claudio Manganoni
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Il Consigliere BARONE premette di aver già presentato, in data 14 giugno 1957, una mozione analoga alla presente, mozione che è stata da lui ritirata nella seduta del 5 luglio 1957, in seguito all'assicurazione avuta che all'esecuzione dei lavori di pronto intervento era già stato provveduto tempestivamente a cura della Giunta.
Comunica che vi è un malcontento fra la popolazione perché non è stata ancora corrisposta alcuna somma ai Comuni né ai privati a titolo di indennizzo per i danni causati dall'alluvione del mese di giugno 1957.
Osserva che i privati danneggiati dalla alluvione sono, per la maggior parte, piccoli contadini, molti dei quali non hanno nemmeno più il denaro occorrente per l'acquisto delle sementi, per cui è doveroso che l'Amministrazione regionale venga concretamente ed urgentemente in loro aiuto.
Precisa che tale è appunto lo scopo che si proponeva nel presentare la mozione in esame, che termina con la proposta al Consiglio di nominare "una Commissione per lo studio e l'elaborazione di provvedimenti per aiutare concretamente coloro che sono stati danneggiati dalla recente alluvione".
Fa presente, in proposito, che nella seduta del 5 luglio 1957 era stato detto dalla Giunta che la Regione avrebbe provveduto ad integrare i fondi statali, in modo da risarcire nella misura del 100% i danni causati dall'alluvione.
Rileva, quindi, l'opportunità che il Consiglio proceda alla nomina della predetta Commissione consiliare di studio.
Il Consigliere MANGANONI ricorda che, nella seduta del 5 luglio 1957, il Presidente della Giunta, Bondaz, ha affermato che la Amministrazione regionale aveva la possibilità di far fronte alle spese conseguenti ai danni causati dall'alluvione con l'apporto considerevole dei fondi dello Stato, che sarebbero stati eventualmente integrati con fondi della Regione.
Rileva che i Consiglieri della minoranza avevano preso atto con compiacimento di tale affermazione, raccomandando alla Giunta di far eseguire i lavori di ripristino con ogni possibile urgenza.
Dà atto che molto è stato fatto, poiché si è provveduto, sia pure con opere anche provvisorie, a riattivare la viabilità stradale.
Per quanto riguarda i danni arrecati dall'alluvione alle proprietà private, rileva che il Presidente della Giunta, Bondaz, aveva assicurato che si sarebbe provveduto non appena i Comuni avessero inviato all'Amministrazione regionale l'elenco dei danni subiti dalle proprietà private, danni che, per la maggior parte, concernono coltivazioni agricole.
Rammenta, in proposito, che l'Assessore all'Agricoltura e Foreste, Arbaney, ha diramato due circolari ai Sindaci dei Comuni, circolari che sono state pure trasmesse, per conoscenza, ai Consiglieri regionali e con le quali si fornivano istruzioni circa la stima dei danni causati dall'alluvione e si dava conoscenza delle particolari provvidenze disposte a favore delle aziende agricole con la legge 25-7-1957, n. 595.
Rileva che alla seconda circolare era allegato uno schema o modulo di domanda da servire per la compilazione delle domande intese ad ottenere le provvidenze previste dalla citata legge.
Osserva, però, che i contadini non sono generalmente in grado di compilare, essi stessi, le domande in questione e si rivolgono, quindi, a tecnici liberi professionisti i quali pretendono naturalmente di essere pagati per le loro prestazioni.
Fa presente che in tal modo i contadini sono costretti a fare delle spese prima di ricevere anche soltanto un acconto sulle indennità che loro competono a titolo di risarcimento dei danni patiti.
Esprime parere che, sulla sola base degli elenchi dei danni trasmessi all'Amministrazione regionale dei Comuni danneggiati dalla alluvione, la Regione potrebbe venire in aiuto ai contadini danneggiati concedendo loro piccoli acconti di somme (ad esempio dalle 10 alle 30 mila lire), salvo liquidare, in un secondo tempo, le somme ancora spettanti a titolo di conguaglio e saldo delle indennità dopo aver eseguito i necessari accertamenti sull'entità dei danni.
Ricorda che nella Valle di Rhêmes e nella Valle d'Ayas l'alluvione ha asportato anche due segherie e chiede se i proprietari saranno indennizzati anche per tale danno.
Per quanto riguarda i lavori di arginatura, ricorda che l'Assessore Vesan ebbe a dichiarare, durante la trattazione dell'oggetto n. 114, che nella bassa Valle sarebbero stati eseguiti, durante la prossima stagione invernale, lavori di arginatura delle sponde della Dora per un importo di spesa di circa Lire 400 milioni.
Rileva che anche nella media ed alta Valle vi sono torrenti che necessitano di lavori di arginatura e cita i torrenti di Pollein, di Brissogne, di St. Marcel e di Gressan.
Osserva che nelle menzionate località, che non prendono sole durante l'inverno, i lavori di arginatura dei torrenti non possono essere eseguiti durante la stagione invernale.
Dichiara che vi è quindi da augurarsi che non cadano piogge torrenziali durante lo autunno perché, in tal caso, la situazione delle popolazioni di tali Comuni diventerebbe assai critica.
Riconosce che il problema è assai complesso ed esprime parere che, proprio per questa ragione, la Giunta dovrebbe accedere alla richiesta di nomina di una Commissione consiliare che coadiuvi l'Assessore Arbaney nello studio dei provvedimenti da adottare per venire concretamente in aiuto a coloro che sono stati danneggiati dalla recente alluvione.
Le Conseiller Madame PERRUCHON Veuve CHANOUX remarque que dans les circulaires envoyées aux Syndics par Monsieur l'Assesseur Arbaney il est dit, entre autre, que aux cultivateurs directs, propriétaires des fonds dont les terrains ne peuvent être rendus à la cultivabilité, est accordée une allocution égale au 70% de la valeur des terrains avant l'alluvion.
Toutefois la liquidation est subordonnée à la démonstration que la dite somme a été employée pour l'achat d'un autre terrain.
Elle fait noter que ce n'est pas toujours possible de trouver un autre terrain à acheter et demande si, dans ce cas, le propriétaire viendrait à perdre l'indemnité qui lui est due.
L'Assessore ARBANEY premette che, contrariamente a quanto detto dai Consiglieri Barone e Manganoni, molto si è già fatto per i contadini che sono stati danneggiati dall'alluvione, in particolare nella bassa Valle.
Rileva, infatti, che tutti i terreni alluvionati nei Comuni di Champdepraz, di Verrès e di Arnaz, ad eccezione della zona di Challod, sono stati ripuliti ed arati, il che può essere constatato da chiunque passi per tali località.
Precisa che il Consiglio non ha mai deliberato di risarcire al 100% i danni subiti dagli agricoltori.
Rammenta che, in sede di approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1° giugno 1957 - 30 giugno 1958, il Consiglio ha deliberato di delegare alla Giunta regionale di provvedere all'approvazione, al finanziamento ed alla liquidazione delle spese per l'esecuzione di lavori urgenti di ripristino delle opere di pubblica utilità e delle opere irrigue distrutte o danneggiate dalla recente alluvione, autorizzando, altresì, la Giunta ad approvare gli storni di fondi eventualmente necessari.
Informa che la Giunta ha provveduto alla esecuzione delle opere urgenti interessanti l'agricoltura e, fra altro, al ripristino di un canale di irrigazione, assumendo a carico della Regione le spese relative alle opere d'arte ed alla fornitura dei materiali.
Riferisce che il Ministero dell'Agricoltura e Foreste ha messo a disposizione dell'Assessorato regionale dell'Agricoltura e Foreste la somma di Lire 620 milioni da erogarsi in contributi a favore di quegli agricoltori che provvedono al ripristino delle colture danneggiate dall'alluvione.
Comunica che la misura percentuale dei contributi varia dal 67% al 52% ed al 40%, a seconda della natura delle opere di ripristino.
Fa presente che la perdita del raccolto non viene risarcita, salvo che l'agricoltore abbia perduto, a causa dell'alluvione, non meno della metà del reddito lordo totale, nel qual caso viene concesso un indennizzo nella misura massima del 50% del valore dei raccolti andati distrutti.
Répondant, ensuite, à la question posée par le Conseiller Madame Perruchon Veuve Chanoux, il informe que l'indemnité, dans la mesure du 70%, pour les terrains qui ne peuvent être rendus à la cultivabilité, peut être employé soit pour l'achat d'un autre terrain, soit pour l'achat d'autres biens qui constituent des "miglioramenti patrimoniali", tels que bétail d'élevage, machines agricoles, etc.
Riferisce che, oltre alle varie provvidenze previste nella legge 25-7-1957, n. 595, lo Stato ha anche assegnato alla Valle d'Aosta 10.000 quintali di grano, che saranno distribuiti alle famiglie sinistrate più bisognose e povere.
Comunica che la seconda circolare diramata dall'Assessorato ai Sindaci contiene istruzioni precise per quanto riguarda la compilazione delle domande intese ad ottenere le provvidenze di legge; fa presente che è necessario attenersi a dette istruzioni per l'ottenimento dei contributi statali.
Informa, in proposito, di avere considerato che i contadini non sono in grado di compilare compiutamente le domande con i dati richiesti per cui, preoccupandosi di questo, ha convocato presso l'Amministrazione regionale, martedì scorso, i Sindaci ed i Segretari dei Comuni interessati ed ha chiesto la loro collaborazione per la compilazione delle domande da parte dei contadini danneggiati dall'alluvione.
Circa la proposta di corrispondere acconti di somme ai contadini danneggiati dalla alluvione, basandosi sulle segnalazioni fatte dai Comuni, osserva che i Comuni hanno trasmesso soltanto segnalazioni generiche sull'ammontare dei danni causati dall'alluvione, senza indicare i nominativi dei contadini danneggiati e l'ammontare dei rispettivi danni.
Osserva che occorrerà del tempo per eseguire gli accertamenti circa l'entità dei danni riportati dai singoli contadini e delle spese necessarie per il ripristino delle colture; precisa che la legge n. 595 non prevede la facoltà di anticipare ai proprietari dei terreni alluvionati acconti di somme sui contributi richiesti.
Fa presente che è già ottima cosa che in Valle d'Aosta l'assegnazione dei contributi sia fatta dall'Assessorato regionale all'Agricoltura anziché, come avviene nelle altre Provincie, dagli Ispettorati Agrari statali.
Il Consigliere CHABOD Renato rileva che nella seduta del 5 luglio 1957 era stato espresso da vari Consiglieri il desiderio che le provvidenze statali fossero integrate dalla Regione ed il Consiglio aveva concordato sulla necessità che si provvedesse immediatamente all'esecuzione delle opere più urgenti e che, nel frattempo, si continuassero gli accertamenti intesi a determinare con esattezza la reale entità dei danni causati dall'alluvione.
Ritiene che sarebbe, quindi, opportuna le nomina di una Commissione consiliare incaricata di studiare se ed in quale misura possano essere integrate dalla Regione le provvidenze statali nel territorio della Valle d'Aosta.
Osserva poi che non è sufficiente provvedere al ripristino puro e semplice dei terreni, ma che occorre eliminare gli inconvenienti che sono stati la causa dei danni alluvionali.
Il Consigliere SAVIOZ chiede se la legge 25-7-1957, n. 595, comunemente detta legge Colombo, preveda anche la concessione di indennizzi per danni alluvionali ad attività economiche che non rientrino nell'agricoltura (artigiani e commercianti).
L'Assessore ARBANEY informa che la legge Colombo riguarda soltanto i danni causati all'agricoltura, mentre per i danni causati dalla alluvione alle altre attività economiche e alle opere pubbliche si applica la legge 13 luglio 1957, n. 554, (legge Togni).
Il Consigliere NICCO Giulio dichiara di concordare su quanto detto dal Consigliere Chabod Renato.
Rileva, quindi, che l'articolo 3 della legge Colombo prevede la concessione di contributi nella misura massima del 50% del valore dei frutti andati perduti soltanto a favore di quelle aziende agricole che abbiano perduto non meno della metà del loro reddito totale: fa presente che vi sono aziende agricole che hanno perso dal 20 al 30% del raccolto previsto e non ritiene giusto che tali aziende non debbano ricevere alcun indennizzo per il danno patito.
Osserva che la nominanda Commissione consiliare potrebbe, in collaborazione con l'Assessorato all'Agricoltura e Foreste, studiare la possibilità di venire in aiuto anche a dette aziende, con eventuale assunzione a carico regionale dell'onere dei contributi da concedersi alle aziende stesse.
Il Consigliere BARMASSE dichiara di concordare su quanto è stato detto dal Consigliere Chabod Renato ed esprime parere che la nominanda Commissione consiliare, - oltre a coadiuvare gli Assessori all'Agricoltura e Foreste ed ai Lavori Pubblici nella loro opera in favore degli alluvionati, - potrebbe fare uno studio o programma preliminare di tutti i lavori di indigamento e di imbrigliamento delle acque dei torrenti, necessari per evitare che possano ripetersi in futuro gravi danni alluvionali in Valle di Aosta.
L'Assessore ARBANEY fa presente che la Amministrazione regionale potrà, eventualmente, venire in aiuto alle aziende agricole che abbiano perduto meno del 50% del loro raccolto mediante l'assegnazione di sussidi straordinari e con l'assegnazione di determinati quantitativi di grano, da prelevare sui 10.000 quintali di grano assegnati alla Valle d'Aosta per la distribuzione alle famiglie bisognose.
In merito alla prospettata necessità di eseguire lavori atti ad eliminare gli inconvenienti che sono stati la causa dei danni alluvionali, fa presente che la legge Colombo prevede la concessione di contributi solo per il ripristino delle opere preesistenti e che per i lavori protettivi di indigamento e di imbrigliamento delle acque dei torrenti si applicano altre leggi.
Informa, comunque, di aver personalmente consigliato alle Amministrazioni dei Comuni e dei Consorzi irrigui di fare eseguire, in ripristino, delle opere più solide, particolarmente per quanto riguarda le prese e le condutture dei canali di irrigazione, con la intesa che le relative maggiori spese potranno essere sussidiate o assunte a carico della Regione.
L'Assessore VESAN comunica che intende riferire brevemente al Consiglio in merito ai provvedimenti assunti dalla Giunta per il ripristino delle opere pubbliche danneggiate dall'alluvione.
Dichiara di avere seguito, dal mese di giugno in poi, personalmente e con la massima attenzione, l'importante problema del ripristino delle opere pubbliche danneggiate.
Osserva che bisogna distinguere i lavori urgenti di pronto intervento dai lavori di sistemazione e ripristino definitivi delle opere danneggiate.
Dichiara che sui lavori urgenti di pronto intervento, il Consiglio è già stato ragguagliato ampiamente in una precedente seduta e informa che la Giunta è intervenuta tempestivamente, provvedendo per i lavori di sgombro degli alvei dei torrenti, per lo sgombro delle frane, per il ripristino della viabilità sulle strade regionali e comunali, per la ricostruzione di ponticelli e muri, per la riattivazione di acquedotti e di fognature, nonché per l'esecuzione dei più urgenti lavori di arginatura della Dora Baltea e dei torrenti.
Informa che per i lavori urgenti di pronto intervento lo Stato ha messo a disposizione della Valle d'Aosta un fondo di Lire 176 milioni, fondo che è amministrato e gestito dal Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Piemonte e dall'Ufficio del Genio Civile di Aosta, coi quali l'Assessorato regionale dei Lavori Pubblici lavora in stretta collaborazione ai fini della migliore e sollecita esecuzione dei lavori concordati.
Per quanto riguarda i lavori di ripristino e di sistemazione definitiva, informa che sono stati studiati ed elaborati i relativi progetti, previa esecuzione dei necessari accertamenti e rilievi sulle varie località.
Fa presente che, per accelerare il più possibile l'elaborazione dei progetti, si è diviso il territorio della Valle d'Aosta in vari settori e, mentre all'allestimento dei progetti per un gruppo di Comuni ha provveduto direttamente il Genio Civile (Comuni di Rhêmes, di Valsavaranche e Comuni sulla sponda destra della Dora, quali, ad esempio, Gressan, Pollein, Brissogne, St. Marcel, ecc.), l'Amministrazione regionale ha provveduto ai progetti per gli altri Comuni (Comuni delle Valli di Gressoney ed Ayas, della zona di Châtillon ed altre zone).
Precisa che parte dei progetti sono stati già approvati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Piemonte e che sono già stati appaltati lavori di sistemazione definitiva per un importo di spesa di circa Lire 177 milioni.
Informa che i fondi messi a disposizione dallo Stato per la esecuzione di opere di ripristino e di sistemazione definitiva in Valle d'Aosta ammontano a Lire 1 miliardo e 68 milioni, di cui Lire 240 milioni circa per lavori di ripristino di strade regionali.
Precisa che, in seguito a successivi interventi e pressioni presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Piemonte, si è ottenuto per la Valle d'Aosta un ulteriore stanziamento di Lire 195 milioni, per cui i fondi messi a disposizione della nostra Regione per lavori di pronto intervento e per opere di sistemazione definitiva ammontano, complessivamente, a circa Lire un miliardo e quattrocento milioni, fondi amministrati e gestiti dal predetto Provveditorato alle Opere Pubbliche e dall'Ufficio del Genio Civile.
Osserva che la Regione potrà eventualmente integrare le provvidenze statali, elaborando un piano di lavori da finanziare con fondi del bilancio regionale; fa presente, però, la necessità di attendere che siano prima eseguite le opere finanziate dallo Stato.
Dichiara che la Regione potrà eventualmente intervenire, in seguito, con provvedimenti di carattere integrativo, assumendo a proprio carico le spese relative alle opere che non potranno essere eseguite con i fondi statali.
Informa che sono stati stanziati sui fondi statali 200 milioni per i lavori di sistemazione definitiva necessari nella Valsavaranche e 54 milioni per i lavori di sistemazione definitiva necessari nella Valle di Rhêmes, lavori che saranno quanto prima appaltati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Piemonte.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, dichiara quanto segue:
"Mi pare che si sia allargato, ed è bene, il tema della discussione; però, ad un certo momento, bisogna concludere per ritornare nell'argomento della mozione.
Ho, però, avuto l'impressione che qualche Consigliere non sia ben edotto delle disposizioni di legge vigenti che regolano questa materia, perché altrimenti determinate osservazioni non sarebbero state fatte.
Il complesso problema dell'accertamento dei danni alluvionali e delle opere da eseguire per ovviare ai danni stessi è organizzato in questo modo. Voi ricordate che, quando abbiamo sottoposto all'approvazione vostra il bilancio di previsione dell'esercizio finanziario in corso, noi abbiamo iscritto, e voi avete approvato, lo stanziamento di determinate somme che dovevano servire anzitutto a finanziare le opere più urgenti di pronto intervento e di ripristino.
Il Consiglio ha anche delegato la Giunta ad approvare eventualmente storni da altri capitoli del bilancio che riguardano, ad esempio, l'agricoltura ed i lavori pubblici.
Ora, non vi è alcun dubbio che nessuna Regione abbia provveduto più tempestivamente e più sollecitamente della nostra ai lavori urgenti di pronto intervento e di ripristino immediato per danni alluvionali; questo è provato anche dalle innumerevoli lettere di compiacimento e di ringraziamento che riceviamo dagli interessati.
Ho detto nessun dubbio ed abbiamo la coscienza tranquilla di avere fatto tutto il possibile; ma, naturalmente, tutto questo riguarda i lavori di pronto intervento e di ripristino immediato: sono state riparate le strade d'urgenza perché bisognava ripristinare e assicurare la viabilità, sono state assistite le popolazioni, specialmente quelle della Valsavaranche e della Val di Rhêmes.
Eseguiti questi lavori di immediato intervento e ripristino, per i quali noi siamo stati a diretto contatto con il Genio Civile, bisognava affrontare l'altro problema, molto più importante sotto un certo aspetto: bisogna va, cioè, ripristinare e sistemare in via definitiva le strade ed i ponti.
Vi è stato quindi un continuo ed efficace interessamento presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Piemonte al fine di ottenere il più possibile per la nostra Regione e, infatti, si è ottenuto, sui fondi della legge Togni, un miliardo e 414 milioni di lire in assegnazione per la Valle d'Aosta.
Noi, per favorire la sollecita esecuzione di queste opere, che sono urgenti, siamo venuti in aiuto al Genio Civile, che non aveva il numero sufficiente di personale tecnico necessario per compilare sollecitamente tutti i progetti.
Infatti, il personale dell'Assessorato regionale ai Lavori Pubblici si è messo subito all'opera ed ha lavorato tutta l'estate per predisporre questi progetti, che sono stati mandati al Provveditorato alle Opere Pubbliche; in base a questi progetti, già approvati in parte, sono stati fatti degli appalti e altri appalti saranno ancora fatti nei prossimi giorni a ritmo crescente, perché il Ministro Togni, - col quale ho parlato in occasione della firma dell'atto costitutivo della Società italiana per il traforo del Monte Bianco --, desidera nel modo più assoluto che prima dell'inverno tutti i lavori siano appaltati non soltanto in Valle di Aosta, ma in tutte le Regioni che sono state danneggiate da alluvioni.
Naturalmente è più facile criticare che fare.
Ma siate obiettivi e mettetevi nei nostri panni: si fa tutto il possibile; ma, evidentemente, non si possono eseguire in 24 ore tutti questi numerosi lavori.
Io sono convinto che la situazione delle strade risulterà, in definitiva, migliore di quella di prima, perché quando si ricostruisce una strada la si ricostruisce meglio.
Cito un esempio: la strada della Valsavaranche arriverà molto probabilmente sino alla frazione Pont e sarà larga come nell'altro tratto.
L'esecuzione dei lavori di ricostruzione di queste opere servirà anche a risolvere il problema della disoccupazione.
In seguito ai danni alluvionali è stato assegnato, a' sensi della legge Colombo, un fondo di lire 340 milioni da erogare come contributi in Valle d'Aosta; l'Assessorato regionale dell'Agricoltura e Foreste è stato incaricato di istruire le pratiche e di distribuire i contributi secondo le misure percentuali previste nella legge. La Presidenza della Giunta, d'accordo con gli organi tecnici, distribuirà i 10.000 quintali di grano assegnato alla Valle d'Aosta.
In questa situazione, che cosa dobbiamo fare noi? Bisogna pure che impieghiamo prima le somme assegnateci dallo Stato per poter avere un'idea di quello che resterà, eventualmente, ancora da fare con fondi integrativi della Regione.
Speriamo che non rimanga niente da fare, specialmente per quanto riguarda le opere pubbliche: bisogna, però, che abbiamo una visione esatta di quello che rimarrà da fare e questa visione l'avremo più sollecitamente noi che le altre Regioni, anche perché, per quanto riguarda la legge Colombo, la competenza a istruire le pratiche e a concedere i contributi è devoluta, in Valle d'Aosta, all'Assessorato regionale all'Agricoltura e Foreste, mentre nelle altre Regioni tale competenza è devoluta agli Ispettorati Agrari dello Stato.
Quando avremo una visione esatta della situazione, il Consiglio potrà decidere quegli eventuali provvedimenti che riterrà ancora opportuno di adottare.
Per quanto riguarda l'agricoltura, noi non abbiamo aspettato, evidentemente, l'emanazione della legge Colombo, come è provato dalle lettere di ringraziamento che ci pervengono tutti i giorni.
Chiunque percorra la Valle e desideri rendersene conto può constatare che effettivamente tutti i terreni alluvionati sono stati bonificati a spese della Regione, in base a quanto era stato concordato in Consiglio.
Ora, in questa situazione, che cosa dovrebbe fare attualmente una Commissione di studio? Rendetevene conto, non potrebbe fare assolutamente nulla; tanto più che non si può ammettere la motivazione espressa nella mozione a giustificazione della nomina d'una Commissione: "... l'urgenza di addivenire all'indennizzo dei danni provocati dall'alluvione..., anche in considerazione della insufficienza dei provvedimenti adottati in campo nazionale".
Noi non possiamo parlare di insufficienza, per quanto riguarda le opere pubbliche, perché bisogna prima spendere la somma di lire un miliardo e 414 milioni, assegnata alla Valle d'Aosta.
Soltanto dopo potremo giudicare.
Ricordo che, in sede di approvazione del bilancio di previsione, abbiamo stanziato nel bilancio centinaia di milioni e avete già autorizzato la Giunta a prelevare, eventualmente, delle somme anche da altri capitoli di spesa mediante storni di fondi.
Quindi abbiamo la possibilità, se sarà necessario, di integrare in campo regionale le provvidenze statali.
Evidentemente, come già vi dissi allora, non sarebbe stato prudente né politico di stanziare nel nostro bilancio somme molto maggiori, quando sapevamo che il Governo doveva venirci in aiuto.
Cominciamo a spendere i denari che ci vengono assegnati dal Governo e che non ci costano e poi, se sarà ancora necessario, integreremo con le nostre possibilità.
Mi pare che, in questa situazione, non sia il caso di nominare una Commissione".
Il Presidente, PAREYSON, rileva che la discussione sull'argomento è stata assai esauriente e propone, quindi, di mettere ai voti la mozione.
Il Consigliere BARONE dichiara che, in considerazione degli esaurienti chiarimenti dati dal Presidente della Giunta, i presentatori della mozione ritirano la mozione stessa salvo a ripresentarla in un secondo tempo, se sarà necessario.
Il Consiglio prende atto.
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Si dà atto che l'adunanza viene sospesa alle ore dodici e minuti quarantacinque e rinviata alle ore quindici.
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