Oggetto del Consiglio n. 316 del 14 giugno 1979 - Verbale

OGGETTO N. 316/79 - Questioni concernenti la società IMVA di Verrès e la creazione di un ufficio regionale per lo sviluppo industriale. (Interpellanza del Consigliere Riccarand)

Interpellanza

Constatato che è ormai trascorso quasi un anno dalla cessazione di ogni tipo di attività lavorativa presso l'IMVA di Verrès;

Ricordato che dall'inizio della crisi dell'IMVA la Giunta regionale non si è mai preoccupata, nonostante le ripetute richieste, di fare pervenire ai Consiglieri e alla competente Commissione consiliare un solo documento riguardante la situazione finanziaria dell'IMVA, i piani di ristrutturazione o le proposte di gruppi interessati a rilevare l'azienda e che, di conseguenza, i Consiglieri regionali devono trarre le loro informazioni da fonti giornalistiche o sindacali;

Sottolineato che l'assenza di informazione praticata nei confronti dei Consiglieri si è estesa anche al Comune di Verrès i cui rappresentanti hanno richiesto ripetutamente, ed inutilmente, un incontro con la Giunta regionale;

Rilevato infine che in tutti questi mesi si è fatta pesantemente sentire l'assenza di un ufficio regionale per lo sviluppo industriale che prevedesse, seguisse e indirizzasse l'evoluzione dell'industria in Valle d'Aosta evitando il ripetersi ricorrente di situazioni fallimentari con grave danno occupazionale e finanziario per tutta la comunità;

Interpella

la Giunta regionale per conoscere:

1) qual è la precisa situazione patrimoniale e debitoria dell'IMVA accertata dal consulente della Regione;

2) a che punto sono le procedure fallimentari e iI ruolo che intende svolgervi la Regione;

3) lo stato attuale delle trattative con i Gruppi interessati a rilevare l'IMVA e il contenuto di tali trattative; in particolare si chiede di conoscere le proposte formulate dal gruppo Enrietti e se sono in corso trattative con la ditta I.C.S. di Besso o con altre società ancora;

4) se la Giunta regionale di fronte al perdurare ed aggravarsi della crisi industriale in Valle d'Aosta ritiene di mantenere il suo atteggiamento contrario alla creazione di un ufficio regionale per lo sviluppo industriale.

Aosta, 1° giugno 1979

F.to Elio Riccarand

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Ho presentato questa interpellanza per due motivi, il primo perché queste interpellanze sono l'unico mezzo per riuscire ad avere qualche informazione sull'orientamento della Giunta regionale nei confronti dell'IMVA dal mese di gennaio ad oggi. Ripetutamente sia io, sia il Consigliere Cout abbiamo chiesto con delle lettere, con delle interpellanze che almeno la Commissione consiliare Industria e Commercio fosse tenuta al corrente dell'evolversi delle trattative e della situazione occupazionale dell'IMVA; invece, cocciutamente, sia l'Assessore all'Industria, sia il Presidente della Giunta hanno proseguito nel loro silenzio e nella loro disinformazione. A quasi un anno dalla cessazione di un tipo di attività lavorativo dell'IMVA, mai un documento, mai una relazione riguardante l'IMVA sono stati trasmessi dalla Giunta ai Consiglieri regionali, come se si trattasse di una cosa di cui non dobbiamo occuparci! Ci sono state delle proposte ed uno studio fatto dalla Broggi Izar, c'è stato un piano del gruppo Enrietti, forse due stesure di questo piano del gruppo Enrietti, però tutto questo non è mai pervenuto né ai Consiglieri regionali, né alla Commissione competente. Se qualche Consigliere ha potuto avere, ha dovuto andare a cercarselo tramite l'organizzazione sindacale. Proseguendo di questo passo si arriverà a momenti in cui la Giunta presenterà...semmai arriverà a presentare qualcosa...presenterà in Consiglio una decisione che ha già preso, una scelta che è già fatta e che il Consiglio dovrà soltanto ratificare, anche perché a quel punto evidentemente le conoscenze ed i dati a disposizione dei Consiglieri saranno - come sono attualmente - estremamente limitati. Questo è il primo punto quindi dell'interpellanza: sapere qual è lo stato attuale delle trattative, qual è la situazione anche a livello fallimentare dell'IMVA, cosa intende fare la Giunta, quali trattative ha in corso con il gruppo Enrietti, con la ditta Besso o con altre società.

Il secondo aspetto che è contenuto nell'interpellanza riguarda il problema che è già stato discusso in altre occasioni in Consiglio, cioè la proposta di creazione di un ufficio regionale per lo sviluppo industriale. Mi pare che tutta quanta questa vicenda dell'IMVA, come del resto tutte le altre vicende relative alla situazione industriale in Valle Aosta, in questi mesi abbiano dimostrato ancora una volta quale sia la difficoltà - per non dire l'impossibilità - della Giunta regionale, del Consiglio regionale d'intervenire su questi problemi dello sviluppo industriale senza avere degli scompensi tecnici che non permettano di fare un adeguato intervento; quindi, diciamo così, tutto quanto l'intervento della Regione si limita ad un interessamento volontario, personalistico del Presidente della Giunta, ma non è sorretto da nessun aspetto delle strutture adeguate.

Ora, io mi chiedo se, alla luce di questa vicenda dell'IMVA, se alla luce della crisi complessiva della situazione industriale della Valle d'Aosta la Giunta non ritiene di mettere in discussione quell'atteggiamento negativo che aveva assunto in passato sulla creazione di questo ufficio di sviluppo industriale.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta, Andrione.

Andrione (U.V.) - Venendo direttamente alle differenti domande, e dando per scontato, ribadito, quanto ho detto l'altra volta circa l'informazione o meno del Consiglio, "qual è la precisa situazione patrimoniale e debitoria dell'IMVA accertata dal consulente della Regione"? Il concetto della Regione...non ha avuto il compito di fare l'inventario dei beni dell'IMVA perché è stata dichiarata fallita, ma quello di assistere la Giunta nelle complesse trattative in corso e per la parte puramente fiscale e tecnica della società per azioni, e l'unico dato in materia può essere dato, allo stato attuale dei fatti, dal curatore fallimentare; situazione patrimoniale debitoria che non esiste ancora, perché, trattandosi di fallimento, dipende da quella che è la valutazione delle attività, mentre si sa che sono 4.200.000.000 in passivo. Se il magazzino di scorte venga valutato ipoteticamente - non è vero - 10 miliardi, il fallimento è in attivo, se venga valutato 500 lire...questa cosa si può fare per i macchinari, per gli immobili. Ora, il Tribunale ha incaricato il curatore di produrre l'inventario e la stima dei beni, documento che - come sempre avviene nelle procedure concorsuali - sarà pubblico, e soltanto attraverso quel documento si avrà l'esatta situazione patrimoniale di vittoria dell'IMVA.

"A che punto sono le procedure fallimentari?" Il fallimento è aperto, il fallimento stesso ha chiesto un prolungamento della cassa integrazione. Il ruolo della Regione - è già concordato con il giudice - è quello - non appena queste incombenze di legge saranno terminate - di affittare con facoltà di subaffitto...di affittare gli immobili per poter poi trattare con gruppi industriali la prosecuzione dell'attività. Qui esiste il modo, la grossa difficoltà che per semplificare chiameremo "del macchinario", in quanto nell'ordine dei privilegi e fatto salvo che non vi siano pegni speciali dalle banche, l'ordine dei privilegi, i macchinari, le scorte, costituiscono il punto principale della garanzia per le liquidazioni di pagamento degli arretrati alle maestranze. Siamo disposti, la Regione ha dichiarato che siamo disposti a studiare la cosa di una maniera tale...visto che abbiamo un'ipoteca anche indiretta, ma praticamente è regionale, sugli immobili...in maniera tale da garantire il massimo possibile alle maestranze, e cioè non permettere che vengano a perdere nel fallimento la massa fallimentare, quelli che sono i loro crediti e poi la liquidazione e gli stipendi che non sono ancora pagati. Ed è questa una grossa difficoltà in relazione alla stima del macchinario e alle possibilità effettive di acquistare.

"Lo stato attuale delle trattative": Enrietti ha fatto una proposta, una seconda proposta dopo che la prima era stata giudicata dalla Giunta regionale eccessivamente onerosa. I capisaldi di questa proposta sono questi: 90 addetti che vengono presi immediatamente, tutto il personale dell'ex IMVA a carico dell'Enrietti, però senza spese per quanto riguarda la cassa integrazione; anticipo da parte della Regione di 1.400 milioni al tasso del 7% rimborsabili in 5 anni, con garanzia per 1'80% ed i restanti a carico della ditta. La ditta Besso ha precisato che, superate alcune difficoltà per la costruzione di un capannone - difficoltà di ordine urbanistico per un capannone a Hône, nuovo -, è disponibile ad assumere mano d'opera femminile nel corso di 2 anni fino a 90 persone, però occorre una variazione al piano regolatore di Hône ed ho pregato il Sindaco di portare in discussione in Consiglio comunale con la massima urgenza.

Sull'ultimo punto io non entro nel merito, faccio solo una constatazione che abbiamo già discusso qui: non è moltiplicando gli uffici e ripetendo 3 volte la stessa cosa che si risolvono i problemi, esiste l'Assessorato all'Industria e Commercio; può darsi - io non prendo posizione, lo ripeto - che questo Assessorato non abbia tutte le capacità necessarie, ma non è certo ripetendo un secondo ufficio, poi domani un terzo, un quarto, che si risolve il problema!

Manteniamo quindi la posizione già illustrata precedentemente.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Sì, semplicemente per ribadire che, accanto alle informazioni date dal Presidente della Giunta, vi è la necessità che tutti quanti i Consiglieri siano tenuti al corrente di queste cose. Qui non è necessario che ci siano degli incontri ufficiali tra Commissione e Presidente della Giunta, fra Consiglieri e Presidente della Giunta, ma che comunque almeno tutto il materiale che viene prodotto, i piani che vengono presentati, siano dati ai Consiglieri, o comunque alla Commissione competente; questo mi pare un principio, perché sennò anche da parte dei Consiglieri non si potrà mai seguire quella che è stata l'evoluzione della situazione dell'IMVA e dare un giudizio sulle proposte che poi verranno presentate in Consiglio.

Dolchi (P.C.I.) - Punto n. 5 dell'ordine del giorno.