Oggetto del Consiglio n. 110 del 24 giugno 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 110/70 - Legge regionale recante: "Modificazioni alle leggi regionali 11 maggio 1965, n. 4 e 29 luglio 1968, n. 19, concernenti l'assistenza integrativa regionale a favore dei ciechi civili".
Montesano (P.S.D.I.) - Si passa al numero tre dell'ordine del giorno.
A proposito di questa proposta di legge, desidero proporre al Consiglio che essa venga discussa congiuntamente con l'analogo disegno di legge, contenuto al n. 5, la prima presentata dal Consigliere Mappelli, il secondo presentato dalla Giunta regionale; ora la discussione generale si può fare abbinata, essendo l'argomento unico, poi si passerà alla votazione separata delle due leggi, in modo da concludere con la votazione l'esito dei due disegni presentati.
Allora c'è l'Assessore alla Sanità. Lei ha chiesto la parola, ma se lei non me la chiede nuovamente, c'è Mappelli che... Un attimo, per favore.
Io sono pressato da questo pacco di lettere che mi viene presentato e, dunque, senta Assessore, io la volevo pregare di chiedere... a lei se era d'accordo sulla discussione congiunta, Consigliere Mappelli è d'accordo? (Mappelli: sì) ...allora l'Assessore alla Sanità.
Benzo (D.P.) - Questa proposta di modificazione alle leggi regionali del '66 e del '67 concernenti la concessione di contributi a favore dei ciechi civili sta in questi termini. Con legge regionale dell'11.5.1965 è stata autorizzata la concessione ai minorati di vista affetti da cecità assoluta o da un residuo visivo inferiore ad un ventesimo non dipendenti da cause di guerra o di servizio, nati e residenti in Valle d'Aosta oppure residenti e domiciliati in Valle da almeno cinque anni di un assegno mensile di accompagnamento di lire 5.000. Con successiva legge regionale del 29 luglio 1967, l'importo dell'assegno di accompagnamento è stato aumentato da lire 5.000 a lire 10.000 mensili a partire dal primo gennaio 1967. Dall'entrata in vigore della legge 11.5.1965, sono state inoltrate alla Regione 216 domande e i minorati della vista ammessi a fruire del beneficio sono stati 147; attualmente gli assistiti sono 108; sono in corso di istruttoria 20 domande, di cui 11 positivamente definite.
La corresponsione di questo assegno di accompagnamento ha recato indubbiamente un certo conforto economico e morale ai ciechi civili della regione i quali per la natura della loro infermità non hanno praticamente la possibilità di condurre una vita autonoma ma devono dipendere dai familiari e dalle persone che li assistono.
Il disegno di legge regionale di iniziativa della Giunta regionale è sottoposto oggi all'esame e all'approvazione del Consiglio e prevede due sostanziali modificazioni alla precedente normativa; con la prima l'importo dell'assegno di accompagnamento è elevato da lire 10.000 a lire 15.000 mensili, allo scopo di dare un più concreto aiuto economico ai minorati della vista, anche in considerazione dell'aumento del costo della vita, verificatosi in questi ultimi anni. Con la seconda modificazione si eleva da 50.000 a lire 70.000 mensili l'attuale limite del reddito previsto, oltre al quale i richiedenti non possono fruire dell'assegno di accompagnamento. Tale modifica trova la sua giustificazione nel constatato diminuito valore della lira e, tra l'altro, porrà alcuni ciechi civili - finora esclusi dal beneficio perché titolari di redditi di poco superiori alle 50.000 lire - nella condizione di fruire dell'assistenza regionale.
La Commissione consiliare di sanità, nella seduta del 16 giugno 1970, ha preso in esame i due disegni di legge, quello presentato dal Consigliere Mappelli e quello di iniziativa della Giunta concernente questo assegno di accompagnamento per i ciechi civili; la Commissione, a maggioranza, ha espresso parere contrario all'approvazione del disegno di legge presentato dal Consigliere Mappelli e parere favorevole all'approvazione di quello di iniziativa della Giunta in quanto quest'ultimo contiene l'aggiunta di una norma migliorativa e più favorevole per la categoria dei ciechi civili.
Mappelli (D.C.) - Messieurs les Conseilleurs, per quanto riguarda, mi pare, la proposta di modifica dalle dieci alle quindicimila lire, non ha assolutamente niente da eccepire in quanto i due progetti sono esattamente uguali.
Riguardo alla seconda modifica, per cui l'Assessore Benzo ha sottolineato questa necessità di modifica dalle 50 alle 70 in seguito all'aumento del costo della vita, e dunque della diminuzione del potere d'acquisto, già in sede di Commissione mi ero astenuto su questo articolo. Per rispecchiare la situazione di fatto dei ciechi in Valle d'Asta e per arrivare a una definitiva normativa dei loro diritti in base alla legge, io propongo che questo emendamento, cioè questo articolo 2, mentre il primo paragrafo dice: "il capoverso lettera a) dell'art. 2 della legge regionale 11 maggio 1965 n, 4 è modificato come segue a decorrere dal primo gennaio 1970," - e fin lì sono d'accordo di accettare questa normativa - anziché dalle cinquanta alle settanta io avrei proposto qualora...perché la legge all'art. 2 recita: "non possono fruire i ciechi che si trovano nelle seguenti condizioni" - la legge, la prima legge, che è stata promulgata in data 11 maggio 1965, al punto a) recita: "non hanno diritto coloro che fruiscano di sussidi continuativi di assistenza, di pensione, di rendite, di assegni vitalizi di carattere continuativo, oppure superiori alle 50 mila lire", ed era qui che l'Assessore Benzo proponeva la modifica giustificandola, giustamente, in base all'aumento del costo della vita, però se noi vogliamo eliminare questo problema che ogni tanto si ripresenta in base alla scala mobile, e dunque in base al potere di acquisto della lire, io riterrei che si potrebbe mettere come emendamento quanto segue: "qualora l'interessato risulti iscritto nei ruoli di imposta complementare sui redditi". Questa dicitura è stata anche sostenuta a livello nazionale dalla categoria dei ciechi sulla proposta di legge che è andata in Parlamento un mese or sono e che recita esattamente in questo senso: "la pensione non reversibile e l'indennità di accompagnamento di cui ai precedenti articoli spettano ai ciechi civili, sempre che l'interessato non risulti iscritto nei ruoli dell'imposta complementare sui redditi"; cioè qui è all'incontrario, in quanto si dice: "hanno diritto", mentre dato che la legge all'art. 2 nostro dice: "non hanno diritto"; ecco che la mia proposta viene inversa, e dice: "qualora l'interessato risulti iscritto nei ruoli di imposta complementare sui redditi non avrebbe diritto a questa indennità". Ora qui vi può essere da parte nostra la preoccupazione di coprire la spesa, or bene, io so, con dei dati certi, che questa normativa interesserebbe dalle otto alle nove persone in Valle d'Aosta e taglierebbe la testa al toro: ogni qualvolta ci sono delle modifiche le si devono così tener conto, in base a quello che può essere il costo della vita e a quello che può essere invece il potere d'acquisto.
Io propongo questo emendamento, accetto giustamente questo articolo due, il capoverso, la lettera a), con - anziché superiore alle 70 mila - con questa differenziazione.
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Mappelli, la prego di mettere per iscritto gli emendamenti. Grazie.
Benzo (D.P.) - Io appunto desideravo sentire quali erano gli intendimenti del Consigliere Mappelli, sull'aumento da lire 50.000 a 70.000 si era astenuto, quindi in quel momento non era favorevole, tanto è vero che io ho predisposto questa modifica dell'art. 2 che passo al Presidente del Consiglio, in questi termini: "non possono" - dice l'articolo della legge - "non possono fruire dell'assegno i ciechi che si trovino nelle seguenti condizioni: a) risultino iscritti nei ruoli d'imposta complementare dei redditi", e perché ho predisposto questo emendamento? Per il semplice fatto che la legge nazionale che è in fase di promulgazione così prevede, quindi con questo emendamento noi non facciamo altro che adeguarci alle leggi nazionali.
Rimangono salvi però quelli che erano agli altri capoversi che il Consiglio regionale aveva approvato ed erano migliorativi della stessa legge nazionale, e noi non vogliamo, come invece sarebbe stato fatto, cioè: "siano affetti da cecità riconosciuta per causa di guerra, di servizio, per le quali abbiamo diritto a previdenze previste dalla legge dello stato, abbiano parenti obbligati agli alimenti, le cui condizioni economiche siano tali da poter garantire una completa esistenza al cieco e non abbiamo compiuto il quattordicesimo anno di età".
Io presento questa modifica all'art. 2, proprio per adeguare e anticipare quella che è la legge nazionale in fase di promulgazione.
Montesano (P.S.D.I.) - Assessore, io domando, a quale legge? Alla sua o...
Benzo (D.P.) - Alla legge di iniziativa della Giunta. Era già migliorativa, perché portava da 50 a 70 mila; con questo significherebbe portare a 80 mila lire mensili, per essere chiari; in quanto attualmente l'esenzione dell'imposta complementare sui redditi, è delle 80 mila lire.
Va da sé che qualora questo limite venisse aumentato come ogni tanto purtroppo avviene per questo scalare del limite del costo della vita, automaticamente la legge sarebbe adeguata; noi con questo rispondiamo, forse anticipando leggermente quella che è la promulgazione della legge nazionale.
Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.S.I.U.P.) - In relazione alla proposta di modifica alle due leggi regionali per l'assistenza integrativa ai ciechi civili, io sono perfettamente d'accordo, proporrei però che il limite del reddito per poter usufruire dell'assegno integrativo sia portato anziché alle 70 mila mensili come proposto alle 80 mila e che l'aumento dell'indennità proposto dalle attuali 10 mila mensili alle 15 mila mensili sia portato a 20 mila lire mensili; ciò in considerazione che le 5.000 lire al mese che la Giunta propone di aumentare valgono appena appena per uniformarsi sul costo della vita in continuo aumento, motivo per cui non vi sarebbe alcun sostanziale miglioramento verso una categoria colpita da una delle più gravi infermità e di cui il Consiglio regionale ha il dovere, non solo di aumentare quel tanto per pareggiare con l'aumento del costo della vita, ma, trattandosi proprio di una categoria che per sua disgrazia ha bisogno di un accompagnatore, è ovvio che insieme all'aumento del costo della vita, debba aumentare anche il costo dell'accompagnatore.
Ecco quale è il motivo per cui chiedo un ulteriore aumento di 5.000 lire al mese e portare così la maggiore spesa annua degli 8 milioni previsti ai 16.000.000. Penso che un aumento in più nelle spese sul bilancio regionale di otto milioni, sia una cosa che si può sopportare benissimo, facendo un esame di tutte le altre spese, alcune delle quali possono essere riviste, se si vuole veramente porre fine alla facile gestione come sembrerebbe si volesse fare in tema della moralizzazione in tutti i campi; e dare in questo modo un aiuto non solo finanziario ma anche morale ad una categoria già duramente colpita per la sua grave infermità, quindi è sotto questo grave aspetto che si deve vedere il contributo, e non già andare a vedere la complementare o altre cose.
Benzo (D.P.) - Consigliere Tonino, per la sua prima domanda, mi pare di averla già anticipata, in quanto, come le ho detto, portando questo emendamento: "che non risultano iscritti nel ruolo dell'imposta complementare", è chiaro che già in oggi si arriva alle 80.000, ma permette - come prevede la legge nazionale - che qualora l'indice aumentasse verrebbe aumentato, il che sarebbero salvaguardati sotto questo aspetto.
Per quanto attiene alla sua seconda domanda, mi permetta la battuta, così, non è che si cerchi così di giocare a rialzo, qui a un certo momento la Giunta regionale ha ritenuto di poter, in base alle disponibilità di bilancio... a quelle che sono le giuste esigenze della categoria, a quello che sono d'altronde, la normativa di carattere nazionale, di portare questo assegno e adeguarlo alle lire quindicimila.
Quindi noi come Giunta regionale, non possiamo che respingere la seconda parte, la sua richiesta di aumento successivo, che d'altronde, sarebbe fuori da quelle che sono le disponibilità attuali del bilancio.
Montesano (P.S.D.I.) - Io prego il Consigliere Tonino di passarmi per iscritto gli emendamenti proposti, altrimenti io non riesco poi a tener presente quello che lei ha detto. Chi altro chiede la parola?
Balestri (P.S.I.) - D'accordo su questa legge, ma come Commissione Sanità, io pregherei il Consigliere Mappelli - visto che ormai è stato trovato un accordo - di ritirare la propria legge, in quanto è stata ormai assorbita completamente da quella di proposta della Giunta, quindi chiedo di fare un'unica votazione sulla proposta della Giunta.
Non so se il Consigliere Mappelli è d'accordo.
Savioz (P.C.I.) - Io volevo sapere quanti sono i ciechi della Valle d'Aosta.
Benzo (D.P.) - Posso rispondere subito, Consigliere Savioz, abbiamo avuto 216 domande e i minorati della vista ammessi a fruire del beneficio sono stati 147.
Savioz (P.C.I.) - È un numero purtroppo molto elevato per l'infermità che li colpisce, però non è che sia un numero esagerato.
Io non so se sia ancora il caso di mantenere le 70 o le 80 mila lire di massimo, sarebbe forse più opportuno di darle a tutti queste 15 mila lire di accompagnamento; indipendentemente da quello che può essere il loro reddito, perché oggi giorno, signori, con 70.000 lire non è che si navighi, non so.
Benzo (D.P.) - Consigliere Savioz se mi permette, dico questo, che in effetti, con il miglioramento dell'emendamento, sono questi otto, nove casi in più, però c'è da far presente che quelli che superano questa cifra di 80.000 mensili sono dei casi di gran lunga superiori. Ecco. Ha capito? Da un esame che ho voluto fare. Quindi ci sono possibilità economiche, direi, notevoli.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi altri chiede la parola? Allora, siccome gli emendamenti in riguardo...oh! Prima di tutto il Consigliere Mappelli, c'è il Consigliere Balestri che ha fatto una richiesta, Lei mantiene il suo progetto; siccome sulla legge Mappelli, che metteremo prima in votazione, esiste solo un emendamento portato da lui stesso, mi pare, un emendamento che riguarda, diciamo così: "un limite delle 60.000 lire" - mi pare - "qualora l'interessato risulti iscritto nei ruoli di imposta complementare sui redditi", ora Lei lo può modificare perché, non ci fosse un emendamento presentato da altri, io metterei ai voti prima l'articolo da lei presentato, poi l'emendamento cade se l'articolo è approvato; siccome è presentato da lei io metto ai voti la legge modificata dal suo emendamento.
Mappelli (D.C.) - Io chiedo al Presidente, gentilmente, non so se questo è possibile, per quanto riguarda l'art. 1 e quello presentato dal sottoscritto, il 2, e quello della Giunta, l'art. 3, sono uguali, dunque lì siamo tutti d'accordo, (Montesano: No, no, Consigliere Mappelli, le votazioni devono essere fatte separatamente) ... Allora io chiedo che venga messo in votazione quel mio emendamento, questo lo mantengo, il resto va benissimo.
Benzo (D.P.) - ... chiarito un punto: primo - se viene votata una legge, ... la legge di iniziativa della Giunta, chiaro? Primo punto... (Montesano: ...come?) ...Se viene votata la legge di iniziativa della Giunta - primo come legge... (Montesano: come legge ... l'ordine del giorno) ...sono state unificate (Montesano: ...sono state unificate nella discussione generale; le votazioni devono essere fatte secondo il punto all'ordine del giorno, separatamente, naturalmente).
Allora tengo a precisare questo, come Giunta: stando a quanto ha già dato come parere la Commissione di Sanità, ritenendo nettamente migliorativo in allora con l'astensione del Consigliere Mappelli, che non riteneva di portare da 50 a 70 mila lire il contributo per i ciechi, ed avendo la Giunta tramite la mia proposta di emendamento di poc'anzi affermato il principio dell'estensione a coloro che non fruiscono...che non superano il limite dell'imposta complementare sui redditi, che è lo stesso emendamento, ripeto, la Giunta, per questi motivi, non vota, vota contro la legge presentata dal Consigliere Mappelli, facendo e ribadendo chiaramente che per quanto concerne l'art. 2 che è oggi migliorativo ancora delle proposte già di iniziativa della Giunta, per cui lo stesso emendamento chiarificativo è stato presentato dalla Giunta, voterà poi a favore della legge di iniziativa della Giunta.
Mappelli (D.C.) - Io desidero chiarire che se all'art. 2 - quell'articolo che io ho accettato la dizione "anziché la questione delle 70-80 mila" - avviene su quanto le ho presentato, Signor Presidente, cioè che sia iscritto ai ruoli dell'imposta complementare sui redditi, è chiaro che io ritiro la mia legge, ma se non viene accettato questo, come si fa?
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, io leggo, scusi se io leggo... dice esattamente questo al punto a): "non possono usufruire della somma i ciechi che si trovano nelle seguenti condizioni: a) risultino iscritti nei ruoli dell'imposta complementare sui redditi".
È la stessa cosa che lei ha proposto. Quindi, perciò cosa fare, Consigliere Mappelli? Allora ritira la legge, si mette in votazione la legge presentata dalla Giunta emendata da quanto è stato proposto dall'Assessore; ora io devo dire al Consigliere Tonino che va votata prima la legge e poi l'emendamento, cioè se la legge è approvata, il suo emendamento cade, questo per ragioni di regolamento.
Io lo voglio leggere. Assessore Benzo, Lei accoglie o non accoglie l'emendamento?
Benzo (D.P.) - ...la Giunta non ritiene di accogliere l'aumento da 15 a 20 mila.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora le leggo, Consigliere Tonino, all'art. 46: "se l'emendamento è aggiuntivo si pone ai voti prima della mozione principale". Questo vale anche per le leggi; se è soppressivo si pone ai voti il mantenimento dell'inciso, se è sostitutivo, come nel caso suo, si pone prima ai voti l'inciso che l'emendamento tende a sostituire; se l'inciso è mantenuto, l'emendamento cade.
Tonino (P.S.I.U.P.) - ...questi emendamenti, credo che la Giunta avesse preso in considerazione la mia proposta, perché per il momento non ha voluto prendere in considerazione questa mia proposta, io faccio una breve dichiarazione di voto e di astensione, la mia astensione ha un significato benevolo, per quanto riguarda l'aumento della categoria, e ha un altro significato la mia astensione, che è quello che la Giunta riveda prossimamente la mia proposta di un ulteriore aumento di 5.000 lire in quanto un aumento di 5.000 lire in questo caso non riesce nemmeno a coprire le spese del costo della vita che in questi ultimi anni è salito vertiginosamente.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, si mette, tenuto conto che la proposta di legge del Consigliere Mappelli è ritirata dallo stesso, si pone ai voti la legge della Giunta, la quale porta il n. 5.
Dichiarazione di voto?
Art. 1 - Chi approva alzi la mano. Astenuto: Tonino.
Il Consiglio approva - contrari nessuno, mi pare.
Art. 2 - emendato come comunicato dall'Assessore Benzo.
Chi approva alzi la mano.
Contrari? Astenuto? Tonino.
Art. 3 - Chi approva alzi la mano. Contrari? Astenuti? Tonino.
Art. 4 - Chi approva alzi la mano. Contrari? Astenuti? Tonino.
Il Consiglio approva.
Si passa alla votazione a scrutinio segreto.
Risultato della votazione: votanti: trentadue; voti favorevoli: trentadue - Il Consiglio approva.