Oggetto del Consiglio n. 141 del 13 luglio 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 141/70 - Concessione all'Unione Sportiva - Sezione Calcio - di Aosta, di un ulteriore contributo di lire 10.000.000 nelle spese per la partecipazione della squadra di calcio al Campionato di serie D per l'anno 1969/1970.
Milanesio (P.S.I.) - Quest'oggi tocca a me tediarvi lungamente. Questo è un altro degli argomenti, così, da prendere con le pinze perché ci sono delle diverse difformi interpretazioni sulla necessità e l'opportunità di contribuire nelle spese sostenute dall'Unione Sportiva Aosta per partecipare al campionato di serie D.
Io ricordo che in questo Consiglio, in data 30 luglio 1969, cioè, circa un anno fa, venne portata la concessione di un contributo di 11.500.000 con l'impegno di ripresentare in Consiglio la concessione di un ulteriore contributo quando ci fosse stata una verifica contabile tecnico-amministrativa sulla gestione dell'Unione Sportiva Aosta e soprattutto sulla oculatezza di questa gestione.
Ricordo che fu in quella sede, mi pare, che il Consigliere Savioz sollevò questo problema.
Ebbene, l'amministrazione regionale si è preoccupata di dare una risposta a queste domande e a questi problemi e ha inviato un proprio rappresentante nella persona del Rag. Berard Fiorentino, economo dell'amministrazione regionale a fare un sopralluogo e a verificare la situazione contabile e amministrativa dell'Unione Sportiva Aosta.
Questo sopralluogo è avvenuto il 9.12.1969, cioè alla fine dell'anno 1969; poi, per varie vicende collegate alla crisi non si è più potuto venir in Consiglio per proporre una deliberazione conseguente.
Oggi la Giunta regionale propone al Consiglio di approvare un ulteriore contributo di 10 milioni, che sommati agli 11.500.000 farebbero in tutto 21.500.000, all'Unione Sportiva Aosta, per l'anno sportivo 1969/70.
Ora, perché proponiamo di concedere ulteriori 10 milioni? Perché dall'esame da noi effettuato è risultato in primo luogo che la gestione dell'Unione Sportiva Aosta è oculata, cioè, per intendersi i dirigenti della squadra hanno risparmiato dove era possibile risparmiare; ad esempio non hanno fatto spese di trasferta, cioè vale a dire che si sono accollati essi stessi l'onere del trasferimento dei giocatori e dei pasti che essi dovevano consumare nelle trasferte; non hanno impiegato, cioè, né mezzi privati, né mezzi pubblici pagando per questi trasporti e che sono state fatte tutte le economie possibili e immaginabili.
Al 9.12.1969 il disavanzo accertato e preventivato per la fine dell'anno sportivo era di circa 13 milioni, comprendendo già gli 11.500.000 concessi dalla Regione. Questo disavanzo però poi è andato aumentando dal dicembre del 1969 ad oggi, tenuto conto che l'Aosta è stata squalificata. Il campo dell'Aosta è stato squalificato per alcune partite, quindi gli incassi previsti sono stati falcidiati e quindi il disavanzo, a detta del Rag. Berard, sarebbe aumentato a sicure 15 milioni. La società ha presentato recentemente un rendiconto in cui ha previsto altre voci che noi non avevamo accettato come ammissibili, diciamo così, nella parte passiva e comunque non ammissibili nel contributo della Regione, ci ha presentato un bilancio dove si denuncia una situazione debitoria molto pesante e che si concreta esattamente in lire 32.935.000, così suddivisi 16.500.000 debiti verso il Banco valdostano Berard; 7.040.000 debiti verso privati; 6.995.539 verso fornitori vari; 2.350.000 verso giocatori, con tutte le pezze giustificative che sono qui allegate e che sono in visione dei Consiglieri che intendono vederle.
La Regione si è trovata di fronte ad una scelta, si trova di fronte ad una scelta; contribuire o non contribuire, perché è chiaro che una volta che si ammette l'oculatezza della gestione, trovandosi di fronte a questi deficit così preoccupanti ci si pone una domanda e cioè: come mai ci sono tutti questi debiti? La ragione principale va ricercata nel fatto che ad Aosta, per il calcio non ci sono mecenati, cioè, Aosta è una città industriale, d'accordo, ma la sola industria è una industria di Stato ed è la Cogne; non accade, come in altre parti d'Italia in cui vi è la presenza di diverse industrie, di diversi industriali, gente che vuole finanziare e finanzia queste attività di prestigio. Qui in Valle d'Aosta, e in Aosta nella fattispecie, i dirigenti di questa società possono essere dei benestanti, ma non sono certamente dei miliardari, e quindi tireranno fuori di tasca loro diversi quattrini, ma non certe decine di milioni o le centinaia di milioni che sono tirati fuori in altre parti d'Italia. Del resto il tessuto, così, sociale della nostra Regione è quello che è e non possiamo inventarci i miliardari se non li abbiamo; ora, però il problema rimane vivo e attuale; come fare a sopperire alle esigenze dell'Aosta? Con questo contributo noi non risolviamo i problemi dell'Aosta; del resto non ce la sentiamo di proporre un contributo più alto anche perché sappiamo che vi sono delle resistenze variamente motivate in Consiglio, su interventi maggiori; pensiamo che con un contributo di questo tipo riusciamo, per il momento, a tamponare una falla, e poi, però io propongo che il Consiglio, che la Giunta in primo luogo e poi il Consiglio, assumano una determinazione, una decisione per quanto riguarda l'avvenire, perché è chiaro che se l'amministrazione regionale, tutte le volte che c'è una iniziativa opportuna, come è, come può essere quella dell'Unione Sportiva Aosta, o come potranno essere tante altre iniziative che si assumeranno e se poi l'unico ente a dover far fronte ai deficit che si registreranno nella gestione, nell'attività di questi sodalizi, questi deficit debbano essere coperti sempre ed esclusivamente dalla Regione, io, non so più, a questo punto, dove andremo a finire. Il bilancio dell'Assessorato al Turismo è quello che è, quest'anno non è aumentato rispetto all'anno scorso; le richieste invece sono notevolmente aumentate; ora, non possiamo dissanguarci in contributi. Io proprio lancio un grido di allarme che mi auguro venga compreso dal Consiglio e anche dall'opinione pubblica, cerchiamo di contenere certe spese, altrimenti noi non sapremo più dove andremo a finire. Questo contributo ulteriore che la Giunta propone di 10 milioni, mi pare abbastanza motivato e giustificato, però è necessario che il Consiglio regionale, da oggi in avanti, nei confronti di questa e di altre società adotti nel settore dello sport un criterio e un atteggiamento per quanto riguarderà i comportamenti futuri, perché noi non possiamo, ripeto, sanare i deficit di tutti coloro i quali fanno una certa attività e che chiedono alla Regione questo intervento solo perché non vi sono altri enti, operatori pubblici o privati che possono farlo.
Quindi, con questa relazione molto preoccupata, io propongo al Consiglio di concedere un ulteriore contributo di 10 milioni all'Unione Sportiva Aosta per quanto riguarda il 1969/70, riservandosi la Giunta di proporre un atteggiamento definitivo dell'amministrazione regionale per quanto riguarderà sia l'Unione Sportiva Aosta, negli anni a venire e le altre squadre di calcio, e gli altri sodalizi, in genere, che vengono a chiedere contributi, sempre, alla fine di una gestione che si presenta sempre immancabilmente passiva, con dei passivi che aumentano in modo vertiginoso e spaventoso.
Savioz (P.C.I.) - Oggi io sono un po' di turno, Milanesio, dovrai avere pazienza, ma, io qui ho qualche cosa da dire e mi dispiace anche di doverlo dire.
La relazione dell'Assessore ad un certo punto dice: "Il Consiglio assuma una determinazione". Io sono d'accordo che il Consiglio deve assumere una determinazione, ma vorrei ancora ricordare all'Assessore competente però il fatto che un anno fa o giù di lì avevamo chiesto una relazione completa, dettagliata e la relazione non ci è mai stata consegnata, e insomma finché la tenete voi nei cassetti noi non possiamo certamente dare il nostro parere e tanto meno studiarla per dare i nostri suggerimenti, se questi possono essere dati. Quindi quella relazione doveva essere presa e mandata ai Consiglieri, così come era stato deliberato dal Consiglio a suo tempo. Io francamente pensavo che non era stata fatta e portavo pazienza, aspettando che arrivasse.
Ad ogni modo, questo non suoni a rimprovero, suoni soltanto, così, a sollecitare le cose che certe volte rimangono ferme negli angoli delle scrivanie; però, il problema di fondo di questa società sportiva che si chiama l'Aosta, e dove purtroppo un nucleo ristretto di persone vuole ad ogni costo che escano dei campioni e campioni non sono, i campioni non si fanno dando dei milioni, ma i campioni si fanno con ben altri sistemi, con ben altri mezzi, e non dimentichiamo che siamo una città di 30.000 abitanti, che non può certamente permettersi il lusso di città di 3, 4, 5, 600.000 abitanti, tipo Torino, Milano e via di questo passo qui. Ora, io dico, lo sport del calcio, ormai è diventato lo sport di massa ed è una faccenda che ad un certo punto si perde perfino i lumi della ragione perché si sta giocando una partita a Rio de Janeiro o giù per lì nel Messico, non so dove, sono pazzi perché girano la città anche quando perdono, con campane, claxon e campanacci e via di questo passo, tole rotte, eccetera. Quindi, a parte il fatto di quegli estremismi che non riesco a capire e che francamente giudico male, per non dire di più, io dico che dobbiamo per forza vedere una volta per sempre, chiaramente nella questione di queste società di calcio; non è possibile continuare a dare tutti gli anni dei milioni senza avere nessun risultato pratico. La verità è questa; noi stiamo dando dei milioni perché qualcuno possa andare a vedere qualcun altro che sta prendendo a calci una povera palla disegnata con due colori.
Qui, nel 1960 o 1961, l'allora Giunta preoccupata di questa situazione aveva dato l'incarico ad un competente tecnico ed era stata fatta una relazione che a suo tempo era stata distribuita in Consiglio e l'allora Assessore al Turismo e il sottoscritto avevamo fatto delle proposte al Consiglio per risolvere questo problema; ma come tante volte, il Consiglio, nella paura di urtare qualcuno che poteva essere il beniamino del calcio o giù di lì, ha preferito rimanere tutto chiuso come la lumaca quando si toccano le due cornette e il problema non è stato sviscerato e tanto meno è stato risolto; quindi il problema è ancora in aria. Io sono d'accordo, il Consiglio deve prendere una determinazione, ma allora Assessore, prima ci mandi una relazione completa e dettagliata, in modo che si possa vedere definitivamente la situazione vera, che c'è in questo momento, perché l'ultima relazione che è in mio possesso risale, non so, al 1961 o 1962. Ora, io sarei del parere che il calcio va aiutato, sono del parere che dobbiamo fare quello che è necessario, ma io sono decisamente contrario a voler mantenere una squadra in una determinata posizione quando non ci sono i mezzi per poterla mantenere; non si può e non si deve spendere il denaro pubblico così, per avere la gloria di dire, la nostra squadra di calcio è in serie B o C o D, così, per il piacere di fare delle sbruffonate. No, noi dobbiamo spendere i nostri milioni per preparare dei campi sportivi, per preparare dei giovani, per dare la possibilità di giocare a tutti, indistintamente, e anche qui io non sono d'accordo per la programmazione di fare dei campioni di calcio; i campioni di calcio vengono fuori per conto loro, se vogliono, ma non con il denaro pubblico.
Io insisto perché la questione sia portata anche in Commissione Turismo, dove una volta tanto si riunisca e si vedano certe cose, e si possa dare dei contributi per migliorare le condizioni della situazione calcistica in Valle d'Aosta e soprattutto per dare la possibilità a tutti i comuni e ai giovani della Valle d'Aosta di fare dello sport sano, che li renda il tanto per cento al loro fisico e il tanto per cento del denaro che va dato da parte della Regione.
Fosson (U.V.) - Ha già detto l'Assessore Milanesio che questi 10 milioni in più che si propone di dare all'Associazione calcio Aosta servono per il momento a tamponare una falla; questo è stato detto.
Ora, in passato si sono usate altre parole, perché molti anni fa non solo si è tamponata la falla, ma si è sanata una situazione ed è bene che noi ce le ricordiamo queste cose qui perché ogni volta che parliamo dei contributi all'Associazione calcio Aosta dobbiamo ripetere le stesse cose, facciamo dei proponimenti di non più peccare in un certo senso e poi ricadiamo sempre nello stesso peccato; ed allora anche a costo di essere impopolari, è bene che chiariamo, che diciamo molto chiaramente qual è il nostro pensiero.
Prima di tutto, solo tamponare le falle, non serve a niente, perché poi ci si ritrova con le falle più grosse in un secondo tempo; nel passato, ad un certo momento ricordo che l'Associazione calcio Aosta aveva 30 e più milioni di deficit ed è stato proposto all'Amministrazione regionale che se si fosse sanato quel deficit una volta per tutte l'Associazione calcio Aosta sarebbe andata avanti con quelli che erano i contributi annuali che dava la Regione.
L'Amministrazione regionale, sensibile a questa cosa ha detto: "per toglierci una spina una volta tanto", la prima volta, prima ancora, una volta l'abbiamo fatto... (voce) ...molto tempo prima, quindi abbiamo sanato completamente la situazione.
È passato qualche anno e poi la situazione è ritornata quella di prima ed è stata fatta di nuovo la stessa proposta al Consiglio regionale, all'Amministrazione regionale e hanno detto, dimenticando completamente quello che era stato sanato prima, hanno detto, adesso, in questa situazione se voi sanate di nuovo la situazione noi ricominceremo da zero e non avremo più niente da chiedere e allora non abbiamo più aderito perché abbiamo ricordato che una volta si era già fatto questo e non aveva dato risultati.
Ora, non facciamola più lunga; l'anno scorso quando abbiamo parlato del contributo all'Associazione calcio di Aosta abbiamo detto "noi dobbiamo stare su quella che era la cifra che avevamo dato negli anni precedenti", cioè 11.500.000, se ci sarà da fare qualche cosetta lo vedremo, ma non possiamo aderire a quella che era stata la richiesta.
Penso con questo, ricordando questi precedenti posso anche accettare di dare ancora una volta questo contributo di 10 milioni in più di quello che abbiamo dato, però bisogna che ad un certo momento noi poniamo una parola fine a questa cosa. Prima di tutto dobbiamo essere molto chiari e non confondere quello che è lo sportivo con il tifoso, perché praticamente, quando noi diamo alle piccole società di calcio dei contributi, noi diamo dei contributi per fare giocare della gente e quindi giocando fanno dello sport; mentre dando ad una società di questo genere, non è che diamo per fare giocare, ma diamo per uno spettacolo e quindi veniamo incontro a dei tifosi e non a degli sportivi.
Fatta questa premessa quest'anno diamo pure questi 10 milioni, visto che l'Assessore probabilmente si è anche impegnato di dare questi contributi, saniamo pure, cioè, tamponiamo pure questa falla, però, io dico, bisogna che noi siamo chiari con la Società sportiva Aosta, vedere la Giunta che porti in Consiglio la cifra annuale che noi possiamo dare alla Società Aosta, poi glielo si dica prima di iniziare il campionato e si dica altrettanto chiaramente che noi non potremo, a fine campionato, sanare ogni anno le situazioni deficitarie, e praticamente noi sappiamo come vanno avanti tutte le squadre di calcio, anche più importanti, vanno avanti con dei mecenati, d'accordo, qui non ci sono dei miliardari, ma dei mecenati per lo sport si possono trovare anche qui. Probabilmente c'è stato questo: certi mecenati che c'erano per l'Associazione sportiva Aosta hanno deviato le loro forze, il loro mecenatismo su una questione politica attualmente, su delle questioni politiche: prima, si capisce, facendo i mecenati politici, non vogliono più fare i mecenati sportivi. Ma, ad ogni modo questa è una battuta, quindi quello che è interessante e che ritengo che noi dobbiamo avere idee chiare sulla cifra che noi dobbiamo dare all'Associazione sportiva Aosta, in maniera che loro possano farsi il calcolo preventivo e sappiano che alla fine campionato non avranno nessuna sanatoria da parte nostra, perché altrimenti noi, con questo sistema saremo tutti gli anni a riportare un aumento del contributo per sanare o tamponare le falle; questo è quanto volevo dirvi.
Manganoni (P.C.I.) - Io, a quanto ha detto da Savioz e Fosson non voglio aggiungere molto e neanche ripetere. Però ha detto l'Assessore che non possiamo sanare i deficit, che bisognerà rivedere i criteri, belle parole, sante parole che ripetiamo in questo Consiglio da più di 20 anni; tutte le volte che parliamo della squadra di calcio di Aosta le litanie sono sempre le medesime. I fatti però sono diametralmente opposti alle litanie. Allora io mi dico, vogliamo continuare a fare così? Tutte le volte i Consiglieri, io compreso, si alzano e dicono: "così non va, e il relativo Assessore, che non è sempre il medesimo, dice, sì, è vero, però in avvenire e in avvenire si continua come prima. Abbi pazienza Milanesio, io non te ne faccio una colpa perché è da 20 anni che si continua così. Ora, vogliamo cambiare? E allora cambiamo; ma se noi continuiamo così per altri 20 anni saremo sempre al punto di partenza.
Allora, i fondi destiniamoli allo sport, non al tifo, perché il tifo non è sport. Ora, fin quando destinate i fondi, e ti spiego... (voce) ...è una malattia, esatto, esatto, è una malattia. Allora, chi è affetto da questa malattia, se la paghi; io che ho le manie di giocare, non so, di andare in bicicletta, ebbene, mi compro la bicicletta, mi compro i pantaloncini, la Regione non mi dà nessun contributo e vado in bicicletta. Chi vuole vedere giocare, chi è tifoso, chi è affetto da quella malattia, si paghi questa sua mania, come io mi pago il cinema, o l'operetta, o il night club se voglio andarlo a vedere. Va bene? Quindi, io dico, partiamo da un criterio differente, ma non limitandoci ad affermarlo. Io proporrei che l'Assessore ci porti qui, un po' presto, non so, un criterio da seguire, che lo stabilirà e noi discuteremo, però stabiliamo questo criterio e i soldi diamoli allo sport, cioè a quelli che lo sport lo fanno, perché quelli sono degli sportivi, ed ha uno scopo anche sociale; perché se i giovani fanno dello sport, in genere non vanno ad ubriacarsi nelle piole, perché quando io facevo dello sport mi dicevano, guai se bevi, guai se fumi, se no non sei uno sportivo; ed io allora, per fare dello sport non bevevo e non fumavo, invece ho incominciato dopo, comunque allora non bevevo e non fumavo... ne ho fatto tanto, allora, ai miei tempi. Vi cito solo un altro caso: mi diceva Cretier, cacciatore, che anche loro hanno le loro manie, come i tifosi, perché per me la caccia non è uno sport, checché ne dicano, invece di andare ad ammazzare quelle povere bestiole, perché se è uno sport è uno sport da bruto, scusami cacciatore, ma io la penso così, scusami Macheda, ma io la vedo così, per me lo sport, anch'io vado a spasso nei boschi, ma anziché il fucile mi porto un bastone, si capisce, mi serve per camminare, ma il fucile per ammazzare i poveri uccelletti, lascali vivere questi uccelli, ma comunque questo, è questione di punti di vista. Ebbene, i cacciatori, il loro sport, come lo chiamano loro, se lo pagano e, mi dicevano i cacciatori, che prima la licenza era di 6.000 lire; poi l'hanno portato a 8, aumentato di 3.000, che fa sei milioni all'anno, e parlano di portarlo a 13.000 così mi hanno detto. Ora, secondo me è giusto che se lo paghino questo specie di sport, quello che loro chiamano lo sport, se lo paghino, perché bisogna ripopolare, bisogna pagare le guardie per proteggere la selvaggina che poi vanno loro ad ammazzare, giusto, se la paghino però, e se la pagano e perché i tifosi non si pagano queste loro manie, queste squadre, lasciamo perdere, allora, perché noi usiamo due pesi e due misure. Ai cacciatori diciamo, cacciateli fuori i soldi e ai tifosi, no, li cacciamo fuori noi; guardateveli, non è un criterio di equità? Non so, voi direte che io ragiono a modo mio, però io la vedo così; dimostratemi che non è vero, dimostratemi che sbaglio e io rettificherò.
Quindi, concludendo, noi siamo sempre al punto di partenza. Io inviterei veramente l'Assessore, la Giunta, a studiare un criterio sano e poi a quei signori, parlar molto chiaro, dicendo: noi stanziamo 10, però sono 10 e non 11, è inutile che ci presentiate dei bilanci che, secondo i nostri accertamenti sono fatti con dei criteri sani, hanno economizzato, non hanno fatto delle spese superflue: per me questo è tutto discutibile; comunque, diamolo pure per buono questo; però gli si dice: noi stanziamo 10, se poi spendete 20, ve li pagate, non pensate nella generosità di Madre Regione, come avete sempre fatto fino adesso. Io finisco con questo, ripetendo per la terza volta questo invito all'Assessore, di stabilire dei criteri chiari, precisi, in modo che nessuno ci possa giocare sopra.
Personnettaz (D.P.) (ff. Presidente) - Allora mettiamo ai voti l'oggetto.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Io do ragione all'Assessore Milanesio quando dice che la Giunta e il Consiglio dovranno affrontare il problema; anzi io direi che si devono affrontare tutti i problemi dello sport, in modo particolare dello sport di massa: stabilire una somma X, per ogni società, a secondo della sua importanza, tenendo conto dello sviluppo positivo di queste società, di modo che non ci siano, ogni volta che si devono discutere dei contributi di questo genere, delle lunghe discussioni che sovente poi non trovano nella discussione medesima una conformità di idee, altrimenti qui tutti chiedono soldi, insomma, io so di Consiglieri che sono anche amici, perché dirigenti di queste società e così l'altalena delle richieste dei contributi continua, senza che il Consiglio abbia qualcosa di preciso in mano e possa intervenire in modo ordinato e con i piedi per terra. Bisogna vedere e sincerarsi se le società sportive sfruttano tutte le risorse che potrebbero sfruttare e che non si limitino solo a rivolgersi alla Regione per avere dei contributi, e magari altre piccole squadre che hanno anche loro le loro necessità fanno dei sacrifici immensi per poter gareggiare. Quindi occorre fare uno studio approfondito di tutti i problemi dello sport ed in modo particolare dello sport di massa, ma così nella sua globalità un po' tutta, invece qui, discutiamo sempre sulle stesse cose.
Montesano (P.S.D.I.) - Io pregherei l'Assessore... chi è che chiede la parola? Ramera allora.
Ramera (D.C.) - Desidererei sapere, dato che non ho visto il rendiconto, quanto stanziano i dirigenti della Società.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, Assessore Milanesio, sarebbe intenzione di larghi strati del Consiglio di chiudere questa seduta alle 19,30. Scusi Ramera, io ho avvertito che molti Consiglieri mi hanno pregato di chiudere la seduta alle 19,30, perché effettivamente fa molto caldo e molti aspirano a sentire un po' di fresco fuori, però effettivamente i lavori bisogna che vadano un po' avanti sollecitamente, quindi pregherei tutti, Assessori e Consiglieri di fare degli interventi brevi.
Milanesio (P.S.I.) - Gli argomenti che stiamo affrontando sono un pochettino scabrosi e i Consiglieri fanno delle domande, intervengono, giustamente e non è che io posso non rispondere altrimenti potrei essere tacciato di insensibilità, o peggio, di ignoranza in materia.
Comunque, comincio da Ramera che è stato l'ultimo. Io leggo qui, nella relazione che il Rag. Berard ci ha fatto, apro una piccola parentesi per Savioz: nell'allegato, Savioz, io non voglio rimproverarti perché oltretutto, diciamo così, non dovrei e non potrei farlo anche per ragioni di età, però c'è scritto "in seguito alle indicazioni emerse in sede di discussione da parte del Consiglio regionale del provvedimento sopra richiamato, con il quale eccetera eccetera l'Assessorato al Turismo ha provveduto a controllare presso l'Unione sportiva Aosta, la gestione del sodalizio per la partecipazione della squadra di calcio al campionato di serie D, per la stagione 1969/1970, il disavanzo delle spese di esercizio è dovuto, eccetera". Avresti potuto richiedere copia, io ne ho una copia, non ne abbiamo fatto 35 copie, però eravamo a disposizione dei Consiglieri; il fatto che si dica che abbiamo provveduto a controllare e che esiste una relazione, ebbene, ogni Consigliere interessato poteva richiederla; molto spesso si tratta di fare delle pubblicazioni anche costose, forse non interessanti per molti Consiglieri.
Comunque c'era, era affermato questo nella relazione all'oggetto. Comunque, non è su questo certo che polemizzeremo.
A Ramera, io qui leggo, nella parte Entrate, questo era al 31.12.1969, data dell'accertamento, allora, "incassi partite amichevoli e campionati previsti 11.502.000. Indennizzi federali 549.000. Abbonamenti 1.890.000; contributo dell'amministrazione comunale Aosta 5.000.000. Offerte dirigenti e soci 2 milioni", cioè 1.892.000; contributo amministrazione regionale, in allora 11 milioni e mezzo.
C'è da aggiungere, a questa voce di circa 2 milioni, tutte le spese che i dirigenti sostengono nelle trasferte che non vengono mai caricate alla società, cioè loro mettono a disposizione a turno i mezzi e, diciamo così, i pasti, pagano quello che è necessario per queste trasferte.
Ramera (D.C.) - Io non sono contro a quei 10 milioni, per carità, però si sta verificando quanto già aveva affermato l'Assessore Milanesio e cioè, noi siamo una città che non ha possibilità, però siamo una città dove i dirigenti nascono come funghi, e se il collega Savioz se lo ricorda, ebbi con lui, quando lui era Sindaco di Aosta e io ero all'opposizione, una polemica feroce, proprio sui contributi del Comune di Aosta alla squadra della Città, tanto è vero che il sottoscritto non mette piede al campo sportivo di Aosta, proprio da quella volta, in quanto i dirigenti dell'Aosta mi aggredirono al campo sportivo, dichiarandomi un antisportivo, e io chiesi loro di mostrarmi almeno una ricevuta del contributo dato alla squadra per farla vivere. Erano 4 o 5 dirigenti e nessuno mi fece mai vedere niente, per cui è troppo comodo fare i dirigenti e chiedere i soldi agli enti, noi lo vediamo, noi dovremmo dare 21 milioni come Regione, 5 milioni li dà il Comune di Aosta, e quanto costa questo famoso campo sportivo che qualunque squadra italiana paga agli enti per affittarlo? Il Campo sportivo Puchoz, caso strano è monopolio di una sola società, perché se fosse un impianto sportivo del quale possono godere tutte le società calcistiche di Aosta, io sarei perfettamente d'accordo, ma caso strano, il campo sportivo viene dato gratis, costa la manutenzione e se andiamo a vedere il bilancio del Comune di Aosta mi sembra che il campo sportivo costi sui 13/14 milioni; cinque milioni li diamo come contributo, 21 milioni li diamo come Regione e allora, caro Assessore al Turismo, io ti dico, fai anche il Presidente dell'Aosta, perché non occorrono certi dirigenti capaci solo di sentenziare al campo o nei caffè, per poi avere certi risultati. L'Assessore al Turismo deleghi una sua persona dato, che paghiamo noi, perché quando i dirigenti avranno dimostrato di contribuire concretamente ad una squadra, allora avranno voce in capitolo; quando poi mi si viene a dire, c'è un disavanzo di 37 milioni, e noi ne diamo 10, questo disavanzo diventa 27, ma il prossimo anno il disavanzo sarà di 50 perlomeno, se vediamo che questi versamenti, che questi contributi di questi dirigenti ammontano al prestito, magari, della macchina, o cose del genere. Questo non è fare dello sport.
Ora, ritorniamo al discorso di prima. Manca una programmazione sportiva. Io sono d'accordo con te, Milanesio, quando mi dici che in certi sport vanno presi i bambini dalle elementari; ma caso strano, i bambini delle elementari vengono già comprati per partite di calcio a 500 lire o 1000 lire alla domenica, questo è lo sconcio che si nota in questa città di Aosta, grazie alla politica di certi contributi, per cui ragazzi che potrebbero diventare effettivamente qualcuno in altre discipline sportive vengono sottratti a queste discipline sportive per soddisfare le ambizioni di qualcuno che vuole fare il dirigente e poi viene da te a chiedere il contributo totale per le spese del suo sport. Ora, io non ho niente in contrario, perché la volta scorsa parlai a favore di questo contributo, è giusto, abbiamo una squadra che milita in serie D, ma non dimentichiamo, quando ci sono magari in altri sport squadre che militano in serie A e potrebbero chiedere qualcosa di più, ma noi, in ogni modo, non stiamo a discutere su questo. Però allora l'Assessorato al Turismo dica, la comando io, o nomino io un Commissario a diriger questa squadra. Scusa, se siamo noi padroni di tutto e vediamo che praticamente questa squadra vive tra Comune e Regione, mi si venga a dire che ho torto e poi, con delle ragioni e, io, naturalmente recedo da tutto quello che ho detto. Sono d'accordissimo, nell'approvare questo provvedimento, però tra un anno ci troveremo 45 o 50 milioni di disavanzo.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, Assessore Milanesio, vuole concludere? Germano.
Germano (P.C.I.) - Io volevo dire questo: sono d'accordo con molte osservazioni fatte, però non vorrei che la cosa fosse vista tragicamente come l'ha esposta adesso il Consigliere Ramera. È vero che sono 37 milioni di deficit, c'è un parco calciatori che vale molto di più, quindi non diamo l'impressione che, per forza, tutto va a ramengo. È vero che si acquistano i giovani, ma non è un problema aostano, è un grosso problema nazionale, se vogliamo essere sinceri, ad Aosta siamo ancora sul terreno abbastanza pulito; se vai a vedere a Torino o a Milano, che comprano i bambini di 14 anni a 5, 6, 7 milioni... e diamine, sappiamo quello che è lo sport in Italia; adesso, non pensiamo di fare piazza pulita partendo da Aosta altrimenti deformiamo quella che è la realtà della situazione. Piuttosto, io vorrei sottolineare un aspetto; c'è, nel nucleo dirigente, da parecchio tempo, si sente, non perché io non faccio parte di questo nucleo dirigente dell'Associazione sportiva Aosta, una situazione di crisi, e io in questo concordo con Ramera, che sarebbe bene che, non l'Assessore al Turismo, ma la stessa Giunta regionale, che è uno dei maggiori sostenitori di questa squadra, veda, non so, mi pare che si sono trovate adesso soluzioni che sono molto criticate nell'opinione pubblica. Non penso che Dujany o Milanesio debbano diventare i Presidenti dell'Aosta, hanno ben altro da fare; penso però che sia giusto fare sentire il peso della Regione che dà un contributo che è veramente in modo specifico molto importante; sarebbe bene vedere.
Savioz (P.C.I.) - Io volevo solo ribattere un momento a Milanesio; questa relazione qui io me la sono letta attentamente; ho visto che avete chiesto il rendiconto eccetera, ma non è su questo che siamo stati d'accordo l'anno scorso, l'anno scorso abbiamo parlato di un documento riepilogativo completo, con delle proposte per la soluzione definitiva del problema dell'Aosta; quindi questo, quando tu hai letto questo, non dice niente. Anche se io vado a vedere il rendiconto che ha fatto Berard, non risolve il problema; deve essere fatto un rendiconto, come è stato fatto nel 1961/62, che è stato portato in Consiglio e che il Consiglio, ripeto, non ha voluto prendere determinati provvedimenti, perché solo così risolviamo il problema. Il fatto che voi controlliate non c'è neanche bisogno di dirlo, questo lo sappiamo, per esperienza personale, ma la questione definitiva è di sapere se vuoi che il Consiglio ci dia quello che tu hai chiesto, cioè delle decisioni, devi portare qui una situazione generale dell'Aosta, tenuto conto di tutte le voci che interessano la medesima, con delle proposte di soluzione da parte dell'Assessorato; se vuoi portala in Commissione turistica e discuteremo lì.
Milanesio (P.S.I.) - Io vorrei concludere replicando ai Consiglieri che sono ancora intervenuti. Ma, Savioz, insomma, noi abbiamo detto che c'è una relazione; i Consiglieri a cui interessava questo argomento potevano richiedere questa relazione, del resto noi proponiamo e proponevamo la concessione di un contributo di 10 milioni, di un ulteriore contributo; perché io ho voluto e ho ritenuto che fosse opportuno che il Consiglio desse delle indicazioni, nel corso di questa discussione, prima di arrivare a formulare delle proposte definitive? Innanzi tutto perché questo è un problema su cui, consentitemi di dirlo, non esistono, né maggioranza, né minoranza, è un problema che, caso mai, spacca in due il Consiglio, se è il caso di spaccarlo in due, non secondo una linea verticale, cioè che passa tra certe forze politiche, ma passa all'interno di tutte le forze politiche, perché, nel mio Partito, come nel tuo Partito, Savioz, come nell'Union Valdôtaine, come nei democraticipopolari, nella D.C. e negli altri movimenti, ci sono idee diverse, opposte, all'interno degli stessi, delle stesse forze politiche; ad esempio io posso dire che Dolchi è certamente favorevole alla concessione di questo contributo, non altrettanto lo sei tu, e per niente lo è Manganoni; ma perché questo? Perché certamente è un argomento su cui, così, ci sono delle valutazioni di natura personale, ci sono quelli che seguono lo sport, ci sono quelli che non lo seguono.
Ora, io volevo sentire il Consiglio nella sua interezza, proprio perché, io l'ho detto prima, e accolgo volentieri il consiglio del Consigliere Fosson, è necessario che l'amministrazione regionale si comporti da oggi in avanti, non dando un contributo alla fine di una gestione, a saldo o totale o parziale di quella gestione, ma che dica prima quale contributo darà per l'anno successivo, per cui i dirigenti di questa società dovranno giostrare le cose e arrangiarsi con il contributo promesso dall'inizio, fin dall'inizio dall'amministrazione regionale; altrimenti diventiamo dei tappabuchi, diventiamo dei grandi elemosinieri, cosa che non è possibile fare, insomma. Ora io quindi, personalmente accolgo il consiglio che Fosson prima ha così, enunciato, stabiliamo e ha dato questo incarico, evidentemente alla Giunta, io sono dell'avviso di sentire la Commissione turismo, per indicare l'ammontare di questi problemi e di questi contributi ed evidenziare in modo migliore questi problemi; stabiliamo che prima dell'inizio di ogni anno sportivo l'amministrazione regionale dica già in via ufficiosa quali saranno i contributi che darà per l'attività dell'anno agonistico che gli sta davanti e che quindi, a questo punto, in questo modo, non vi siano equivoci, insomma, non vi siano più equivoci, perché altrimenti le richieste saranno in aumento e do ragione a Ramera quando dice che è facile fare i dirigenti con i soldi degli altri, in questo caso con i soldi della Regione o del Comune ed effettivamente, ed è una cosa che io ho già rimproverato ai dirigenti dell'Aosta, l'ho già rimproverato in sede riservata, effettivamente i 2 milioni, su 32 delle entrate previste, i due milioni di contribuzione dei dirigenti sono molto pochi. Corrispondono, non lo so, corrispondono neanche al 10% insomma, non corrispondono neanche al 10% di quelle che sono le entrate della squadra; è troppo facile fare i dirigenti in questo modo! Ha ragione Ramera, dice, tanto vale allora che regionalizziamo, mi pare ha proposto, regionalizziamo l'Aosta, mettiamo i dirigenti che vogliamo, no, non vogliamo prenderci questa gatta da pelare, certamente no, né Dujany, né altri, tanto meno il sottoscritto, hanno l'intenzione di voler perdere il loro tempo e la loro attività in questo grosso pasticcio, pasticcio finanziario-economico, sia ben chiaro, non voglio offendere i giocatori dell'Aosta e i dirigenti, che però è l'Aosta. Ciò detto io prego il Consiglio di concedere questo contributo con l'impegno che verrà riunita la Commissione Turismo per decidere in via preventiva i contributi che verranno dati alle squadre e società sportive per l'anno 1971, questo in corso l'abbiamo già dato. In verità non è che questo problema si pone per tutte le squadre, si pone solo ed essenzialmente per l'Aosta e per l'ASIVA? Perché per le altre squadre c'è una Commissione composta dai responsabili di tutte le federazioni che di comune accordo stabilisce l'entità di questi contributi, e quindi, e non ci sono mai stati dei reclami, perché sono i dirigenti delle varie federazioni che si controllano e condizionano, e stabiliscono, in via consultiva stabiliscono, poi spetta alla Giunta decidere.
Io quindi propongo che si approvi.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Allora il Consiglio è chiamato a votare. Chi approva alzi la mano. Contrari? Astenuti? Astenuto il Consigliere Segretario Andrione.
Il Consiglio approva.
(Voce) ...Lei Signora Siggia ha votato.
Allora si passa all'oggetto n. 19.