Oggetto del Consiglio n. 309 del 16 maggio 1979 - Verbale

OGGETTO N. 309/79 - Realizzazione di un Museo di Storia Naturale in Aosta. Approvazione di mozione.

Mozione

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Considerato che la mozione presentata dai Consiglieri regionali De Grandis e Salvadori in data 11 gennaio 1979 veniva discussa e approvata nell'adunanza del 26 gennaio 1979 ed impegnava la Giunta regionale a presentare entro tre mesi un progetto operativo per la realizzazione dei musei archeologico, etnologico e naturalistico;

Constatato che fino alla data odierna la Giunta regionale non ha presentato alcun progetto in merito;

Atteso che in data 23 aprile 1979 i Sigg. Mario De Bernardi, Massimo Bocca e Alessandro Focarile facevano pervenire allo scrivente Consigliere regionale l'allegata proposta operativa per la realizzazione di un museo di storia naturale in Aosta;

Preso atto che la predetta proposta operativa è scientificamente valida ed economicamente conveniente anche per il ricco materiale che viene messo a disposizione del costituendo museo;

Delibera

di impegnare la Giunta regionale a prendere diretti contatti con i tre esperti citati in premessa allo scopo di addivenire ad una rapida realizzazione del museo di storia naturale.

Aosta, 30 aprile 1979

F.to: Franco De Grandis

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Aosta, 23 aprile 1979

Al Consigliere regionale Sig. Franco De Grandis

I sottoscritti Mario De Bernardi, Massimo Bocca e Alessandro Focarile, autori dell'allegata proposta operativa per il Museo di Storia Naturale, dichiarano la loro disponibilità per la realizzazione pratica dell'iniziativa e sarebbero disposti a mettere a disposizione per un allestimento immediato (anche provvisorio) del Museo stesso una gran quantità di materiale scientifico, costituito da una raccolta di oltre 250 uccelli italiani (con la massima parte delle specie valdostane), alcuni mammiferi, rettili, anfibi, oltre un centinaio di scatole entomologiche (sistematiche e didattiche) e altro materiale. Inoltre sarebbero disposti a prestare la loro collaborazione per la raccolta e la preparazione di ulteriore materiale, per la realizzazione di disegni, fotografie, plastici, ecc. e per la collocazione e l'esposizione di tutto quanto sopra indicato.

Gli scriventi sono a disposizione per fornire tutti quei chiarimenti, sia in ordine alla proposta allegata, sia in relazione all'allestimento, che fossero necessari per una maggiore intelligenza del problema.

Fiduciosi che la presente proposta ottenga l'approvazione dell'autorità regionale, rimangono in attesa di cortesi notizie.

(seguono firme)

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PROPOSTA OPERATIVA PER LA REALIZZAZIONE DI UN MUSEO DI STORIA NATURALE IN AOSTA.

La Costituzione del Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM) definisce il termine "museo" nella maniera seguente: ogni installazione permanente creata allo scopo di conservare, studiare, valorizzare e principalmente esporre al pubblico collezioni artistiche, tecnologiche e scientifiche. Il concetto di museo ha gradualmente mutato il suo significato nel corso degli anni e se una volta un'installazione del genere era intesa come una semplice esposizione di oggetti di diversa natura e provenienza, oggi si tende a considerare un museo come organismo ben più articolato, che costituisca una base di partenza per una serie di studi e ricerche specialistiche e parallelamente offra un mezzo efficacissimo al grosso pubblico che intenda avvicinarsi a determinati problemi scientifici di interesse generale.

Nel caso particolare di un museo di storia naturale, è molto evidente l'evoluzione che esso ha subito per quanto concerne la sua impostazione. Accanto alla collezione da studio, fondamentali per i sistematici ma di scarso interesse per il grosso pubblico, si tende oggi ad allestire delle sale che presentino i diversi esemplari in stretta relazione con l'ambiente in cui si trovano in natura, e questo è particolarmente valido per i musei a carattere locale. In questo modo la fauna e la flora vanno rappresentate suddividendo l'esposizione in diversi settori, ognuno dei quali illustra un particolare tipo di biotopo, scelti fra quelli maggiormente diffusi nella regione considerata, e nei quali si cercherà di mostrare con l'ausilio di esemplari preparati, materiale biologico e didattico (schede, fotografie, grafici, carte geografiche per gli areali, ecc.) i complessi rapporti che legano le specie animali fra di loro, in relazione alle condizioni fisiche, climatiche e morfologiche del territorio.

In generale, al momento dell'installazione di un museo, è opportuno verificare se l'iniziativa incontra un concreto interesse e se veramente potrebbe rispondere a precise esigenze culturali.

Per ciò che riguarda un museo di Storia Naturale in Valle d'Aosta, l'estremo interesse della regione dal punto di vista naturalistico giustificherebbe già da sé l'impianto del museo; a questo si aggiunga che un simile organismo potrebbe essere a disposizione delle scuole, per compiervi delle visite guidate, potrebbe essere utile per l'istruzione delle guardie forestali e dei candidati all'esame di abilitazione venatoria, oltre che naturalmente aperto ai numerosissimi turisti che ogni anno affluiscono in Valle d'Aosta. Inoltre un museo che racchiudesse in particolare collezioni di materiale locale potrebbe stimolare una feconda attività di ricerche da parte di studiosi, ai quali sarebbe messo a disposizione il materiale raccolto in Valle dai curatori del museo stesso. Si tenga presente che la Valle d'Aosta è stata a lungo ignorata dai naturalisti (forse a causa delle difficoltà di accesso che persistevano alcuni decenni orsono per certe località alto-alpine) o comunque esplorata solo in maniera superficiale, e solo in epoche del tutto recenti sono stati compiuti alcuni studi specifici (cfr. FOCARILE, Bulletin de la Société de la Flore Valdôtaine) che ne hanno messo in risalto il massimo interesse e la necessità di un'indagine accurata in ogni campo (cfr. BOCCA note ornitologiche valdostane, 1976).

Le manifestazioni naturali della regione mostrano infatti molto sovente una fisionomia assai peculiare, originata da particolari condizioni morfologiche e climatiche, che le accostano a quelle zone fredde e umide dell'Europa Centrale oppure, per contro, a quelle regioni meridionali calde e secche. Inoltre i confini politici della Valle corrispondono ad una ben precisa area geografica, naturalmente delimitata dagli aspri contrafforti montuosi che cingono il tronco vallivo e questo è assai importante perché nell'ambito delle ricerche naturalistiche una particolare regione da studiare è preferibile sia scelta non in base a confini politici, del tutto artificiosi, ma in relazione con effettive delimitazioni naturali che influenzino la fisionomia delle popolazioni animali, vegetali ecc.

Tutte queste considerazioni indicano la necessità di un museo locale, che illustri principalmente la flora e la fauna della regione; accanto a tale materiale è però opportuno allestire delle raccolte generali (non ripartite per ambienti ma sistematiche) che illustrino le popolazioni animali del resto dell'Italia e regioni limitrofe, in maniera da costituire un termine di confronto e un indispensabile complemento. Infatti alcuni gruppi non sono che scarsamente rappresentati nella regione, per mancanza di ambienti adatti, come ad esempio, il grande gruppo di uccelli legati alle distese paludose (anatre, trampolieri) o legati al mare (grandi gabbiani, sterne, beccapesci).

Gli esemplari esposti al museo saranno integrati con altro materiale esplicativo, costituito da fotografie, cartine areali, ricostruzioni di nidi per gli uccelli; campioni di legni attaccati dai parassiti per gli insetti xilofagi, diorami con uova, larve e adulti di artropodi, nidi di formiche, imenotteri sociali e numerose didascalie che spieghino dettagliatamente quanto esposto. Le collezioni sistematiche di invertebrati saranno invece conservate in un locale separato, non essendo queste di alcun interesse per il profano, e se ne permetterà l'accesso a quanti fossero interessati a studiarle.

L'area del museo andrà così suddivisa:

1) un locale per il materiale regionale, nel quale si ricaveranno, con la disposizione delle vetrine stesse, diversi settori ognuno dei quali rappresenterà un ambiente tipico (v. oltre);

2) un locale per la collezione generale di vertebrati;

3) un locale per la collezione generale di invertebrati;

4) un locale per il settore geologico, mineralogico e botanico della regione;

5) un locale adibito a laboratorio, per la preparazione, classificazione e studio del materiale;

6) un locale per conservarvi una biblioteca scientifica, aperto ai visitatori.

SUPERFICIE NECESSARIA E CARATTERISTICHE INDISPENSABILI

Come già sopra esposto, per l'apertura del museo sarebbero necessari perlomeno sei locali.

I requisiti essenziali è che tali locali siano sufficientemente illuminati da luce naturale, poiché eventuali faretti e lampade al neon direttamente puntate sul materiale potrebbero a lungo andare deturparlo irrimediabilmente; sono quindi necessarie ampie finestre in tutti i saloni. Altrettanto importante è che i locali non siano assolutamente umidi, e convenientemente riscaldati. Una misura minima per i locali di esposizione sarebbe circa 4 x 6 metri mentre per il laboratorio sarebbe sufficiente 4 x 5 metri e per la biblioteca una superficie analoga a quella del laboratorio.

Il numero di sei locali sopra proposto sarebbe da considerarsi una superficie iniziale e sarebbe opportuno poter collocare la sede del museo in uno stabile tale da poter contenere eventuali e probabili sviluppi a lungo termine. La superficie iniziale si aggirerebbe quindi intorno ai 150 mq., con un margine di ampliamento di altri 100 mq.

DOTAZIONE NECESSARIA

LABORATORIO

Nel laboratorio dovranno trovare posto i mobili e le attrezzature necessarie alla preparazione, all'ordinamento e alla classificazione del materiale. Serviranno quindi:

- n. 3 tavoli di legno o metallo, di cui due con cassetti;

- n. 2 scaffali metallici;

- n. 1 armadio di metallo per materiale tassidermistico (piedistalli, ovatta, ecc.);

- n. 1 congelatore a pozzo;

- n. 2 armadi per cassette entomologiche (posti in commercio dalla ditta SILMA, ved. depliant);

- n. 1 apparecchiatura per liofilizzazione.

Conveniente illuminazione centrale e n. 3 lampade da tavolo.

SALE ESPOSIZIONE:

- n. 5 vetrine per ricostruzione ambienti (ved. disegno-allegato);

- n. 10 vetrine per collezioni sistematiche di vertebrati;

- panelli per esposizione invertebrati.

BIBLIOTECA:

- scaffali e tavolo.

Accanto a queste dotazioni fisse, occorre una dotazione di prodotti e altro materiale che andrà rinnovata periodicamente, trattandosi di tutto ciò che occorre per la preparazione degli esemplari.

Diamo qui di seguito un elenco che potrebbe coprire le necessità di due anni di lavoro:

TASSIDERMIA

- 200 tavolette di legno di varie misure da impiegarsi come basi per gli esemplari della collezione sistematica di vertebrati;

- Kg. 2 di pomata boracica per tassidermia;

- Kg. 1 di acido salicilico;

- lt. 2 di etere acetico;

- lt. 30 di alcool;

- prodotti chimici minori (formalina, acqua ossigenata, ecc.);

- occhi di vetro per tassidermia;

- vernici e smalti;

- ovatta e cotone idrofilo;

- filo di ferro.

ENTOMOLOGIA

- n. 4000 spilli entomologici;

- n. 500 spilli da etichette;

- n. 1000 spilli comuni;

- cartellini per insetti;

- etichette per località;

- colla;

- paradiclorobenzolo;

- n. 100 scatole entomologiche;

- n. 50 scatole in cartone da trasporto;

- n. 200 flaconi in plastica per insetti;

- truciolo di sughero;

- vetreria varia: provette, flaconi, ecc.;

- stenditoi per lepidotteri.

Per i lavori di tassidermia e preparazione degli invertebrati, occorre una serie di attrezzi da acquistare inizialmente e che naturalmente non avrà bisogno di essere rinnovata. Essa è costituita da: bisturi, forbici di varie misure, spatole, pinze, tenaglie, tronchesi, martelli, raspe, seghe, cacciaviti, pennelli, lima, pinze a molla.

Per tutte le collezioni, occorrono etichette e schede, registri, schedari, per inventariare ogni esemplare e corredarlo dei dati scientifici. Per integrare il materiale esposto, sarà necessario fare stampare cartine, etichette, grafici e disegni. Tutti questi lavori comunque saranno fatti gradualmente e parallelamente all'evolversi delle collezioni. Sarà necessario anche il saltuario impiego di un fotografo.

Per quanto riguarda lo studio del materiale, sarà indispensabile un buon microscopio binoculare; sarà inoltre opportuno avere la possibilità di acquistare periodicamente opere scientifiche per la biblioteca, e sottoscrivere l'abbonamento alle principali riviste scientifiche italiane.

RACCOLTA DEL MATERIALE E ATTIVITÀ DEL MUSEO

Come già accennato nella parte introduttiva, un museo di Storia Naturale non può costituire semplicemente un'esposizione di materiale disparato, ma deve costituire un organismo in continua attività che possa con la sua opera offrire un concreto contributo alla conoscenza della fauna e della flora della regione in cui è situato. Le collezioni vanno continuamente incrementate, soprattutto con il materiale locale ma senza tralasciare gli esemplari raccolti in altre parti d'Italia. Della raccolta si occuperanno i curatori, per mezzo di escursioni sul campo che permetteranno non solo di procurare nuovo materiale ma anche e soprattutto di raccogliere una ricca messe di dati scientifici.

Per la raccolta occorrerà una modesta attrezzatura, così costituita:

- n. 5 zappette di varie misure;

- n. 2 retini di lepidotteri;

- n. 2 retini da falciare;

- n. 2 retini da pescare;

- n. 4 aspiratori;

- n. 2 ombrelli entomologici;

- n. 5 crivelli di varie misure.

Nel bilancio annuale del museo si dovrà tenere presente una sovvenzione per le ricerche, che dovrà costituire la copertura delle spese di viaggio, vitto e alloggio (generalmente si ricorrerà al soggiorno in tenda, dovendo spesso visitare località poco antropizzate).

L'acquisto di esemplari è nella massima parte dei casi da escludere; sarà solamente opportuno per procurarsi alcune specie (ad esempio uccelli nordici) che nelle nostre regioni capitano solo accidentalmente, l'acquisto di qualche pelle. Molto più proficuo sarà invece lo scambio, con altri musei o con privati, di materiale raccolto dai curatori del museo.

Tutte le collezioni del museo, oltre che costituire oggetto di studio per i curatori, saranno messe a disposizione a coloro che vorranno soggiornare nella nostra regione per compiervi ricerche naturalistiche. Naturalmente sarà indispensabile la pubblicazione di un bollettino, o notiziario interno, a comparsa periodica (per es. trimestrale), in cui trovassero posto articoli scientifici, resoconti sull'esplorazione naturalistica o discussione di importanti reperti. Su tale bollettino potrebbero scrivere zoologi di altre regioni che avessero compiute ricerche in Valle d'Aosta o che avessero prestato la loro collaborazione per lo studio del materiale conservato in museo.

Sarà necessaria la presenza di un custode durante gli orari di apertura.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere De Grandis.

De Grandis (P.R.I.) - Il significato della mozione è soltanto quello di dare realizzazione alla precedente mozione che era stata già approvata dal Consiglio tre mesi or sono. In quella mozione era stato votato e deliberato l'impegno della Giunta a presentare il progetto operativo per la realizzazione dei tre Musei: Etnologico, Archeologico e di Storia Naturale. Io credo di rendermi conto che la maggiore difficoltà che ha incontrato la Giunta nel realizzare questa proposta, è senz'altro stata determinata dalla difficoltà di reperire i locali adatti e il personale idoneo qualificato per realizzare i Musei. Nello spirito di collaborazione che io credo distingua il mio Partito, ci siamo mossi per cercare di eliminare queste difficoltà della Giunta e abbiamo interessato tre giovani che sono il Signor Focarile, il Signor De Bernardi e il Signor Bocca, che si sono dichiarati disponibili a presentare il progetto di massima per la realizzazione del Museo di Storia Naturale che è allegato alla mozione.

Quello che io chiedo alla Giunta, adesso, con l'attuale mozione che stiamo discutendo, è di prendere rapidamente contatto con questi tre Signori perché, oltre a quello che hanno scritto nel progetto che è allegato, sono in grado di fornire anche tutti i dati relativi ai costi per le attrezzature che sono necessarie, mentre la grande parte di materiale è già raccolto, è già disponibile, è di proprietà di questi Signori che lo mettono a disposizione del Museo. C'è anche una grossa convenienza economica; ricordo che le strutture che è necessario acquistare come le vetrine e tutti gli attrezzi per il laboratorio sono di scarsa rilevanza economica, ma ripeto che questi tre giovani sono disposti non solo a fare il lavoro nel momento della realizzazione del Museo, bensì a prestare la loro attività anche per quello che riguarda il prosieguo del tempo, perché il Museo è una cosa viva e quindi è necessario tenerlo costantemente aggiornato, arricchito e strutturato, e mi pare che sia un'occasione da non perdere. Rimane soltanto alla Giunta di reperire i locali, la cui caratteristica è indicata anche nello stesso progetto, sia per quello che riguarda l'ubicazione, il tipo, le misure, sia per l'illuminazione stessa degli ambienti, che deve essere essenzialmente naturale e non artificiale perché rovinerebbe i reperti. Quindi, riassumendo, resta da reperire il locale e prendere immediatamente contatto con questi Signori proprio per potere dare corpo a questa proposta.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Salvadori.

Salvadori (U.V.) - L'histoire des Musées est assez longue. En été, l'Assesseur Ramera, en répondant quand on a fait la discussion sur les Musées 1979, a dit que depuis plusieurs années on parle de Musées avec la "s" ou sans la "s". Mais de Musées en Vallée d'Aoste on en a parlé aussi dans ce Conseil régional, soit au cours de la discussion sur l'objet de 79, soit à travers plusieurs motions qu'on a présentées et dont une a été présentée aussi par moi-même concernant ce type de Musée. C'est donc une histoire qui vient de loin comme toujours, comme dit quelqu'un "d'autres discours" évidemment, et j'espère qu'ils n'aillent pas trop loin, parce qu'il faudrait arriver à des conclusions.

Je sais, par exemple, que la Commune de Saint-Pierre a mis à la disposition de l'Administration régionale les locaux du Château de Saint-Pierre, dans lesquels il y a déjà une partie du Musée de la Flore de la Société de la Flore Valdôtaine, le Musée...disons un "ensemble" qui a été visité par des milliers de personnes l'année passée. Donc il faudrait que, s'il y a cette possibilité, si les locaux - selon le discours fait par De Grandis - sont aptes à recevoir un Musée, on fasse des pas en avant dans ce discours et on arrive à le réaliser, parce que l'important, je le disais vraiment, c'est qu'il faut faire quelque chose. Les gens demandent des structures de ce genre qui sont culturelles et aussi touristiques, et malheureusement en Vallée d'Aoste nous manquons de structures de ce genre.

Je voudrais vraiment profiter de cette motion de De Grandis pour solliciter surtout l'Assessorat du Tourisme qui est, dans ce type de discours, celui qui peut faire certaines choses, celui qui peut faire quelque chose de concret.

Dolchi (P.C.I.) - Altri che intendono prendere la parola sulla mozione del Consigliere De Grandis? La parola al Presidente della Giunta.

Andrione (U.V.) - Noi accogliamo molto volentieri la mozione, ma abbiamo una piccola velenosità per il Consigliere De Grandis: la Giunta accetta di contattare al più presto possibile - direi anche la settimana prossima - questi tre esperti, invitando anche il Consigliere De Grandis, in maniera che non siamo noi i soli nella vasta battaglia che si aprirà con il Sovrintendente alle Antichità e Belle Arti e cose di questo genere...d'accordo?

Dolchi (P.C.I.) - Altri che intendono prendere la parola? Allora metto in approvazione la mozione iscritta al punto n. 30. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 26

Il Consiglio approva all'unanimità la soprariportata mozione.

Il Consiglio ha ancora un punto da esaminare che era stato rinviato ieri, e precisamente il disegno di legge n. 77 di cui è relatore il Presidente della Giunta.