Oggetto del Consiglio n. 307 del 16 maggio 1979 - Verbale
OGGETTO N. 307/79 - Iniziative tendenti a giungere ad uso pubblico degli immobili di proprietà della Società Cogne, siti in Cogne. Approvazione di mozione.
Mozione
Considerato che a seguito della chiusura della miniera di Cogne si rende necessario predisporre rapidamente proposte per attività turistiche e produttive sostitutive;
Tenuto conto dell'esistenza nel Comune di Cogne di un notevole patrimonio edilizio di proprietà della Società Nazionale "Cogne", che rischia di essere utilizzato per iniziative speculative;
Vista la deliberazione adottata in data 9.4.1979 dal Consiglio comunale di Cogne in cui, fra l'altro, si chiede che tutti i terreni e fabbricati di proprietà della Società Nazionale Cogne ubicati nel territorio comunale vengano assegnati all'Amministrazione comunale, mediante affitto pluriennale oppure mediante cessione diretta, in modo che gli stessi possano essere usufruiti per l'esercizio di future attività turistiche, artigianali o industriali, gestite direttamente dal Comune oppure sotto il diretto controllo dell'Amministrazione comunale.
Il Consiglio regionale
Delibera
di impegnare la Giunta regionale in un'azione verso la Società Nazionale Cogne affinché si giunga ad un uso pubblico degli immobili oggi di proprietà della Società Cogne, ed a presentare in Consiglio regionale, entro 60 gg. un programma di massima per l'utilizzo produttivo di tali immobili, programma concordato con il Comune di Cogne.
Aosta, 13 aprile 1979
F.ti: Tonino Alder - Demetrio Mafrica
Dolchi (P.C.I.) - Chi è che illustra la mozione? La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.C.I.) - Si è già discusso stamattina anche di alcuni problemi che concernono la mozione che abbiamo presentato. Ho partecipato anch'io a quella riunione del Consiglio comunale di Cogne, e tra le cose che avevo detto in un brevissimo intervento a nome del Gruppo Comunista c'era la messa in guardia dei Consiglieri di non fidarsi di generiche promesse, ma di chiedere alla Regione dei piani (ed è un nostro pallino probabilmente, ma ci crediamo). Ora l'esistenza nel Comune di Cogne che potrebbe - si è detto anche stamane - rischiare di essere utilizzato in un modo sbagliato ci preoccupa, e la parte deliberativa del Consiglio comunale che chiede che i terreni e i fabbricati di proprietà della Nazionale Cogne vengano assegnati all'Amministrazione comunale mediante affitto o mediante concessione diretta o in modo che siano controllati dal Comune è un concetto che naturalmente ci trova concordi. Abbiamo sentito stamattina che già il Presidente della Giunta ha fatto presente l'intenzione della Regione di agire in tale senso.
Noi chiediamo, con questa mozione, prima di tutto un'azione verso la Nazionale Cogne affinché si giunga effettivamente a questo affitto o alla vendita di questo patrimonio immobiliare, ma soprattutto chiediamo che la Regione si impegni a dare delle indicazioni concordate col Comune relativamente all'utilizzo di questo patrimonio. Lì c'è la possibilità di fare dei progetti di utilizzazione turistica e probabilmente anche dei progetti di utilizzazione diversa a fini più produttivi...ecco, aver chiaro questo, anche se a livello di massima sia una cosa necessaria per tutti, soprattutto per la gente di Cogne che aspetta, come dicevo prima, delle indicazioni più concrete da parte della Regione.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta.
Andrione (U.V.) - Noi votiamo la mozione con un unico avvertimento: che il piano di sfruttamento, di utilizzazione del villaggio turistico, cioè della parte che non è pertinenza mineraria, è già stato proposto dal Comune di Cogne alla popolazione, ci sono state due o tre riunioni, ed è quella di fare, chiamiamola una "cooperativa alberghiera" di utilizzazione di queste strutture per uno sfruttamento di carattere turistico; vi è tutto: vi è la possibilità di fare un ristorante comune, tutte le sale comuni e vi sono delle ottime possibilità di alloggiamento, perché quel villaggio (vi sono andato personalmente) è stato costruito con certi criteri che sono abbastanza moderni.
Per quanto riguarda l'ultima frase, cioè di non lasciare il resto del patrimonio, ex pertinenza mineraria, abbandonato, anche il Mappelli questa mattina ne parlava, continuiamo a insistere per provare l'ultima trattativa che abbiamo aperto con la Bticino...questa mattina De Grandis parlava di orologiai, BTicino è abbastanza di quel genere, credo che produca tutto sugli interruttori elettrici, cioè materiale estremamente leggero e sofisticato, l'ultima trattativa che hanno aperto è quella per vedere se ci sono delle possibilità, comunque questa è. Rispetto al villaggio turistico, una seconda trattativa sulla quale la Cogne si è - perlomeno fino ad adesso - verbalmente dichiarata favorevole, vi è già una casa, una parte che è affittata...non mi ricordo più se a un Comune o a un Sindacato, che è utilizzata come villaggio turistico...Cogne vorrebbe utilizzare il villaggio dei minatori in questo modo, sotto forma di cooperativa. La Regione è d'accordo, è disponibile per affittare quei locali e con una programmazione, nel senso di pagare...mettiamo in tre anni, e di acquistarli nel tempo.
Mi sembra quindi che la mozione possa essere votata, così come presentata.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Lustrissy.
Lustrissy (D.P.) - Noi siamo d 'accordo su questa proposta. Vorrei approfittare dell'occasione per chiedere al Presidente della Giunta sulla questione più o meno analoga di La Thuile a che punto si trova la trattativa con la Cogne per l'acquisizione del Quartiere Villaret, ex quartiere operaio di La Thuile.
Andrione (U.V.) - Molto più indietro, nel senso che noi abbiamo detto alla Cogne che siamo disponibili ad acquistare il Villaret e poi abbiamo anche detto che non si facciano illusioni, che al minimo gesto che fanno le espropriamo, tanto per essere chiari, Lustrissy, e devono farci delle proposte perché devo onestamente dire che gli ultimi "regali" che abbiamo avuto dalla Società Cogne...cioè abbiamo comprato per 250 milioni di lire le infermerie del Villaret e di Cogne ed erano leggermente empoisonnées, perché adesso per la ristrutturazione...il Consiglio regionale avrà modo di vedere le note di quello che costeranno quelle ristrutturazioni!
Lustrissy (D.P.) - Definizione del problema o meno? Altrimenti si procede all'esproprio.
Andrione (U.V.) - Sì, è possibile.
Dolchi (P.C.I.) - Allora si sono iscritti a parlare i Consiglieri Bajocco e il Vice Presidente Mappelli. La parola al Consigliere Bajocco.
Bajocco (P.C.I.) - Per i contatti che ci dovranno ancora essere tra l'Amministrazione regionale e il Comune di Cogne e con la Nazionale Cogne, un invito che faccio al Presidente della Giunta e alla Giunta stessa è di intervenire massicciamente verso la Direzione Cogne, perché diversi alloggi di proprietà della Cogne sono affittati così, a un canone minimo, a certi impiegati della Nazionale Cogne e questa gente affitta alloggi a 300-350 mila lire, per poi spassarsela al mare tranquillamente alle spalle degli altri.
Un altro invito che vorrei fare al Presidente della Giunta, proprio perché col suo decreto ha nominato il Presidente dell'I.A.C.P.: a Cogne vi sono delle case popolari che sono affittate a dei borghesi della nostra Regione, gente che percepisce non degli stipendi di 200-300 mila lire al mese, bensì dei notai, delle personalità che pagano 60 mila all'anno e hanno il loro alloggio. Ecco, se proprio crediamo di dare una mano veramente a uno sviluppo turistico diverso a Cogne, anche quelle case devono essere tolte a questa gente, perché non ci sono richieste, sono state date in momenti così, particolari, quando c'erano "certi Presidenti di certe correnti"...teniamo presente che le persone che sono dentro fanno parte della grande maggioranza che è qui, presente in questa Giunta.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Vice Presidente Mappelli.
Mappelli (D.C.) - Non desidero aprire di nuovo un dibattito sulla "questione Cogne", ma alcune raccomandazioni.
Siamo in un periodo per cui la questione del petrolio ci creerà dei grossi problemi, in Inghilterra stanno riaprendo le miniere di carbone, a La Thuile non so che cosa si sia fatto quando è stata chiusa quella miniera, dunque non posso giudicare... Raccomanderei al Presidente della Giunta, e se riterrà di parlarne col sottoscritto in un altro momento sarò sempre ben lieto di poter dare quel piccolo contributo in merito alla chiusura della Miniera di Cogne...e non dobbiamo dimenticare che sono tre milioni di tonnellate, che piaccia o no, sono 100 miliardi di lire che rimangono lì!
Noi sappiamo perfettamente che certe infrastrutture, se per un certo periodo di tempo non vengono mantenute, automaticamente compromettono la praticabilità dei servizi per l'estrazione del minerale della magnetite e, automaticamente, nel prossimo futuro la cosa diventerà molto, molto difficile. Ecco, io mi permetterei di invitare caldamente il Presidente della Giunta a voler trovare una soluzione che dia garanzie. Questo mio richiamo può apparire in questo momento una fesseria, ma dato che ormai siamo abituati a delle cose peggiori, permettete che vi dica che sarebbe indispensabile che da parte della Società Nazionale Cogne ci fosse una certa garanzia, affinché queste infrastrutture che portano al giacimento, che è a circa mille metri in profondità, orizzontale a quota 2027, siano praticabili; bisognerebbe proprio che la Società Nazionale Cogne mantenesse un'efficiente turnazione di manutenzione, che ci dia queste garanzie. Non si sa mai, ma mi sembra che a La Thuile, se oggi dovessimo riaprire la Miniera di La Thuile, questo non sarebbe possibile se non con ingenti spese e con ingenti lavori di ristrutturazione dei servizi all'interno della miniera stessa, perché è stata abbandonata tutta un'incastellatura di protezioni; per cui, rientrarvi anche solo a distanza di alcuni anni, non sarebbe possibile se non ricominciando da zero tutto quanto.
Insisto nel dire che bisogna assolutamente che ci siano delle garanzie e poterle verificare, se non vogliamo sostituirci a quello che può essere...non dico una vigilanza, ma comunque vedere se questa raccomandazione viene effettivamente mantenuta e sarà bene avvisare eventualmente il Corpo delle miniere. Voi sapete perfettamente che il Corpo delle miniere ci dà la licenza di estrazione minerale oppure toglie questa concessione e dunque, tramite il Corpo della miniera, si potrebbe trovare il sistema di controllare l'eventuale garanzia per le infrastrutture che interessano l'eventuale riattivazione della miniera. In tutto si tratta...io vi rubo un minuto per darvi anche qualche dettaglio sul piano tecnico...si tratta poi della manutenzione di una galleria di un chilometro e di un piano inclinato che si chiama "skip" di alcune altre centinaia di metri di binario con il relativo macchinario, perché non si sa mai, sapete com'è oggi il mondo, gira in un certo modo... A noi basterebbe...purtroppo i forni elettrici di cui si è parlato ad Aosta comporteranno un impegno di potenza di 100mila kw/h, anche questo è un discorso che voglio vedere realizzato con l'attuale situazione energetica italiana. Potrebbe anche darsi che questo ciclo continuo, che nel giro di un anno-due la "Cogne" pensi di chiudere, può darsi che fra due-tre anni ci siano delle condizioni di mercato diverse e che convenga continuare col ciclo integrale, e noi saremmo pronti in qualunque momento di riattivare senza alcun onere di spesa, se non nell'ordine di normalità, quello che è quell'attuale giacimento di quei tre milioni di tonnellate, che, ripeto, corrispondono ad un certo ammontare di lire che, sul mercato, grosso modo oggi si calcola in 100 miliardi.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta.
Andrione (U.V.) - Siamo in stretto contatto con l'Ingegner Micheletto, responsabile dell'Ufficio minerario di Torino, per conservare le pertinenze minerarie della Miniera di Cogne.
Dolchi (P.C.I.) - Nessuno più chiede la parola? Allora metto in approvazione per alzata di mano la mozione iscritta al punto n. 28. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 26
Il Consiglio approva all'unanimità la soprariportata mozione.
Si passa alla trattazione del punto n. 29.