Oggetto del Consiglio n. 305 del 16 maggio 1979 - Verbale
OGGETTO N. 305/79 - Studio di massima sulle possibilità di collegamento con il trasporto pubblico tra Aosta-Pila-Cogne. Approvazione di mozione.
Mozione
Preso atto che si è giunti alla chiusura della miniera di Cogne senza disporre di una valida alternativa che potesse occupare nel Comune i lavoratori della miniera, dell'accordo raggiunto fra la Direzione aziendale e le Organizzazioni Sindacali sulle modalità di trasferimento degli occupati della miniera presso lo stabilimento siderurgico di Aosta;
Ravvisata ugualmente la necessità di proseguire nella ricerca di attività produttive da insediare in loco e di rendere più agevole possibile il pendolarismo fra Cogne e Aosta;
Rilevato che fra le attività sostitutive la preminenza spetterà alle iniziative nel settore della pratica turistica atte a valorizzare le vocazioni di Cogne: turismo invernale ed estivo, Parco Nazionale del Gran Paradiso;
Considerato che un collegamento di trasporto pubblico, tramite funicolare o treno a cremagliera, con Pila e l'attivazione a questo scopo della ferrovia Cogne-Acque Fredde, avrebbero una interessante funzione complementare rispetto al percorso su strada, e che, costituendo un interessante itinerario turistico con sbocco a Cogne, potrebbero trasformare la conca di Pila in comprensorio sciistico facente perno sulla città di Aosta, così come è già stato evidenziato dalla proposta di massima presentata dal Partito Repubblicano Italiano;
Il Consiglio regionale
Delibera
di impegnare la Giunta regionale a presentare entro 60 gg. uno studio di larga massima dal quale emergano tutte le implicazioni di tale progetto, le difficoltà tecniche, i costi di massima e le possibili fonti di finanziamento, nonché gli intendimenti della Giunta regionale.
Aosta, 13 aprile 1979
F.ti: Tonino Alder - I. Bajocco - Demetrio Mafrica
Dolchi (P.C.I.) - Altri che chiedono la parola? La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.C.I.) - Siamo giunti alla chiusura della Miniera di Cogne senza aver una valida soluzione alternativa e non discutiamo in questa sede sui perché, l'abbiamo già fatto altre volte. C'è tuttavia una necessità sentita da tutti, indubbiamente, di ricercare in loco attività sostitutive che tengano conto delle caratteristiche di quella zona, in particolare iniziative nel settore del turismo che sappiano valorizzare le potenzialità lì presenti, e sono iniziative, a nostro avviso, da perseguire.
C'è stata a suo tempo una proposta di massima presentata dal Partito Repubblicano Italiano, una proposta di massima che ci sembra interessante per diversi aspetti. Il primo è la valorizzazione della vocazione per lo sci di fondo nella zona di Cogne, la vocazione per lo sci di discesa della zona di Pila e questa interessante possibilità di collegamento fra la capacità di alberghi della città di Aosta con questi due comprensori, una proposta che ci sembra perciò degna di interesse e di studio. La proposta fatta dal Partito Repubblicano conclude con la promessa di entrare meglio nel merito, successivamente, rispetto alla proposta di massima. Credo che sia un terreno di lavoro per tutti, tenendo conto però delle difficoltà che hanno i singoli Partiti nell'entrare nel merito di considerazioni tecniche e economiche approfondite, e ci sembra necessario che questo impegno lo prende, con una certa rapidità, la Giunta regionale.
Ora, io non so a che punto è lo studio fatto dal P.R.I., quello ce lo spiegherà meglio De Grandis. Non vorrei che quell'ufficio...su proposta dell'Avvocato Bondaz, che ha già predisposto in termini più rapidi cinque disegni di legge, abbia nel frattempo già predisposto questo studio tecnico. Se così è ritiriamo la mozione. In ogni caso questo è, al di là delle battute, il problema di fondo: abbiamo la necessità di avere - sia pure a livello di larga massima - da parte della Regione un'indicazione più precisa, un parere più argomentato, più tecnico, e la Regione lo può fare con delle consulenze rapidissime che non sono assolutamente costose, anche utilizzando in parte l'apparato regionale, e questo è quel che chiediamo alla Giunta regionale, nel tempo ragionevole di due mesi.
Dolchi (P.C.I.) - È aperta la discussione. La parola al Consigliere De Grandis.
De Grandis (P.R.I.) - Il Consigliere Tonino ha voluto avvelenarmi la caramella, siamo in campagna elettorale, quindi tutto va bene; ma per rimanere al problema della proposta che il mio Partito ha fatto, e che è stata inviata a tutti i Partiti, a tutti i Movimenti, nonché al Presidente della Giunta, vorrei chiarire alcuni punti. La proposta aveva soprattutto lo scopo di suscitare la discussione, l'intervento da parte di tutte le forze per essere verificata e perfezionata, e anche, forse con un po' di presunzione, diceva di affrontare il problema sul piano estremamente generale se non prettamente settoriale o ridotto ad una comunità molto ristretta.
Nelle intenzioni c'è non solo quella di sviluppare la zona di Pila-Cogne-Aosta in senso turistico, che secondo noi è la vocazione migliore di questo triangolo, ma anche quella di tenere in considerazione delle gravi ripercussioni che avvenivano nel Comune di Cogne, a seguito della chiusura della miniera. Infatti la realizzazione di un piano di questo tipo attraverso la ristrutturazione della galleria del Drinc e quindi dell'esercizio del treno Aosta/Cogne e Acque Fredde, la costruzione di una cremagliera che, partendo dalla stazione ferroviaria di Aosta, per ovvie e opportune necessità di collegamento con la strada ferrata, raggiunga Acque Fredde e quindi si collega con il trenino di Cogne, e quindi a Pila, rappresentano due occasioni importanti ed interessanti per potere rioccupare il personale che la miniera lascia disoccupato trasferendolo nello spostamento che non richiede...non provoca dei grossi problemi di riqualificazione del personale.
Tonino mi chiede a che punto sono i Repubblicani con la promessa che avevano fatto di proseguire nello studio. Dirò che lo sforzo che abbiamo fatto è continuato anche se ci siamo trovati con difficoltà di carattere economico. Sono stati interpellati parecchi tecnici che ovviamente, così, a voce, mi hanno dato una serie di indicazioni, d'indirizzi e di consigli. Però, quando ho chiesto loro di mettermi nero su bianco, di farmi un progetto esecutivo dell'insieme, mi hanno detto: "sì, benissimo", e mi hanno detto anche quanto costa; allora ho risposto: "buongiorno, grazie, scusate del disturbo" e sono rientrato nei ranghi, perché evidentemente è uno studio che richiede competenze tecniche non indifferenti.
Io confesso che come Partito non sono in grado di sostenere queste fatiche, anche se alcune promesse di collaborazione le avevo avute anche a titolo gratuito, però adesso siamo in campagna elettorale, si tratta evidentemente di tecniche che sono legate al Partito, che fanno anche politica, ovviamente non possono distrarsi da impegni di questo tipo per dedicarsi a un impegno che riguarda esclusivamente un settore della Valle d'Aosta.
Sono favorevole senz'altro alla mozione presentata dal Gruppo Comunista, per ovvie ragioni, e ritengo che nello stesso ordine di idee di questa mozione vada anche l'altra che riguarda le strutture che sono rimaste a Cogne di proprietà dello stabilimento che rientrano nel problema generale. Chiaramente indirizzare Cogne verso una migliore organizzazione turistica comporta anche dei rischi che tutti conosciamo, abbiamo visto qual è la speculazione in Valle d'Aosta quando si sviluppano certe zone, e proprio per contrastare questi rischi, avevamo chiesto e proposto che le strutture dello stabilimento che si trova a Cogne, in particolare il villaggio minatore, e le case per i lavoratori che ci sono a Cogne, non fossero utilizzate in nessun modo senza l'assenso del Consiglio comunale di Cogne e del Consiglio regionale. Se poi si riesce a fare passare queste strutture di proprietà o in uso a lungo termine al Comune di Cogne, tanto di guadagnato, si tratterà poi da parte del Consiglio di cercare di studiare il problema più a fondo e suggerire quelli che possono essere i migliori modi per fare sì che queste strutture vengano usate favorendo l'occupazione di Cogne, favorendo lo sviluppo di altre attività non prettamente turistiche, ma artigianali...Cogne ha un grosso interesse anche sotto questo profilo, coordinando la commercializzazione del prodotto artigianale di Cogne che è molto interessante, sviluppandolo e usufruendo di queste strutture.
Per alcune critiche che avevo sentito su questa nostra proposta che riguardavano i fondi necessari per la sua realizzazione, avevamo dato delle indicazioni che riteniamo tuttora valide, perché si possono intanto chiedere contropartite allo Stato per la chiusura della miniera, ed è prassi costante. Questo è stato fatto in diverse zone d'Italia, un esempio è il trasferimento dell'intercantiere da Genova a Trieste, per cui Genova ha ottenuto la costruzione della galleria autostradale di diversi chilometri, per parecchi miliardi, come contropartita, e noi possiamo senz'altro fare altrettanto e battere questa strada...anche loro, alla realizzazione di questi impianti, visto che sono direttamente interessate.
Un altro modo da parte della Regione di reperire fondi è quello di rivedere i progetti che riguardano la costruzione di paravalanghe sulla strada di Cogne. Sappiamo tutti che la strada di Cogne è soggetta a franamenti e valanghe e i paravalanghe sono necessari, però io credo che sia opportuno limitarli a consentire e garantire l'agibilità della strada per quello che riguarda le condizioni di innevamento normale, perché se pensiamo di costruire paravalanghe sulla strada di Cogne per garantire l'agibilità costantemente anche nei periodi d'innevamento eccezionale o straordinario, dovremmo fare un paravalanghe unico che parte da Aymavilles e va a finire a Cogne, il che comporta delle spese effettivamente eccessive. Questa somma di miliardi si può trasferire in altre opere che riguardano il collegamento con la cremagliera e la ferrovia. Perché dico questo? Perché la cremagliera e la ferrovia, a differenza della funivia, possono viaggiare nelle ore notturne, possono trasportare anche le merci e garantirebbero sempre in qualunque condizione, innevamento o in presenza di calamità naturali che bloccano la strada, il servizio per i cittadini e per le merci che riguardano Cogne.
Detto questo, io preannuncio il mio voto favorevole alla mozione.
Dolchi (P.C.I.) - È iscritto a parlare il Consigliere Mappelli, ne ha facoltà; poi ha chiesto la parola il Consigliere Nebbia. La parola al Vice Presidente Mappelli.
Mappelli (D.C.) - Questa mozione riporta alla ribalta un problema molto importante, che ci riguarda, e devo dire con tutta sincerità senza con questo voler dare dei giudizi a delle persone o che venga interpretata una polemica elettorale, nel quale deve esserci un giudizio sereno. Noi tutti quanti, in sala, sulla questione della miniera di Cogne non abbiamo fatto niente, tutti assieme...questo ricordatevelo, tenetelo lì, non è la maggioranza o minoranza, nessuno ha fatto niente...va bene, parole, alcune parole...fatti niente...mentre per quanto riguarda il problema del domani e dunque non stiamo a polemizzare sul passato perché è definitiva una sentenza che tocca nel profondo del cuore ognuno di noi, Partiti e Movimenti.
Per quanto riguarda Cogne, che per 50 anni ha garantito uno sviluppo finanziario e economico ad Aosta e alla Regione, il Consiglio della Valle d'Aosta non ha fatto niente. Non c'è da andare in cerca delle responsabilità, tutti...è inutile stare lì a rigirare la questione! Se volessimo aprire una polemica sull'argomento io ci sto, in qualunque sede e qualunque momento, a cominciare da ora, in Consiglio regionale della Valle d'Aosta, però qui bisogna fare qualcosa. Mi sembra di potere dire che qui ci sono alcuni aspetti da sollevare del problema di Cogne e bisognerebbe sviluppare facendo una radiografia molto approfondita, perché non si può dire che bisognerebbe fare 12 o 14 chilometri di gallerie, di paravalanghe per andare a Cogne; io ho fotografato e misurato e fatto i conti: si tratta di 14 paravalanghe per un totale di 1.500 metri. Questo totale di paravalanghe garantisce, con qualunque nevicata, qualunque condizione, la piena transitabilità per il centro di Cogne; ciò non toglie che bisogna esaminare la questione di Acque Fredde che potrebbe risolvere in parte il problema, cioè la parte turistica, che è una parte molto importante. Arrivato a questo punto è indubbio che in prospettiva sarà la parte più importante.
Bisognerà vedere i costi, perché non possiamo continuare a prendere in giro. Io non condividerò certamente - e nessuno di voi, penso - il fatto di vedere delle soluzioni che poi non si possono realizzare. Mi permetterei solo di sottolineare ai presentatori della mozione che una cosa di questo genere non si può realizzare in 60 giorni, non che non si vuole...io non faccio parte della Giunta. Mi rendo conto che è un problema importantissimo e che non possiamo prenderci in giro nel senso di dire delle cose che poi non manteniamo, dunque questo è un aspetto che vedrà la Giunta. Io sottolineo che in 60 giorni non si può fare uno studio di questo genere, questo con tutta la buona volontà che il caso possa comportare e la disponibilità d'impegno della Giunta, che vorrà certamente esaminare questo problema. Mi permetterei...io sono sempre di questo avviso, anzi approfitto d'informare il Consiglio e il Presidente del Consiglio stesso, oltre che responsabile di questa zona...e voi avete visto che ultimamente sono molto, ma molto mortificato di come sono andate le cose per quanto riguarda il problema di Cogne, questo ha pesato anche sul mio stato d'animo, in quanto responsabile in questa sede, dicevo, mi ha delegato in una riunione che il Consiglio comunale di Cogne ebbe il mese scorso in merito al problema di eventuali trasferimenti o disponibilità d'immobili della Società Nazionale Cogne, al Comune di Cogne. Ho preso l'impegno che avrei informato il Consiglio ed è cosa che attentamente sottoporrei alla vostra attenzione anche se, come già voi sapete, la parte deliberata da parte del Consiglio comunale di Cogne è stata inviata a tutti i Partiti e Movimenti. Comunque si trattava e si tratta di vedere la possibilità di sbloccare al più presto il villaggio Anselmetti e di vedere, con un eventuale accordo tra Società Nazionale Cogne e Comune di Cogne, la possibilità di sfruttare questo complesso per una cooperativa turistica a Cogne. Ma non mi fermerei a questo punto di vista che già sapete e su cui tutti siamo d'accordo; mi permetterei, se questo è possibile, d'insistere nella ricerca di un'iniziativa anche se molto limitata a Cogne...limitata a 40 o 50 posti di lavoro, non 500.
Mi rendo personalmente conto che non è facile, ma sono convinto che da parte di tutto il Consiglio e in particolare modo da parte del Presidente della Giunta, vi è buona disponibilità per quanto riguarda eventuali investimenti; questa buona disponibilità non ci è sfuggita, ne teniamo conto, e sono contento, però non è facile trovare da parte di industriali o altri privati la disponibilità e la volontà di un inserimento in Cogne. Però, amici, io con questo non voglio dire che sono contrario a questa iniziativa di Acque Fredde, ben venga; non escluderei però - e la pongo alla vostra attenzione - comunque un'iniziativa di alcune decine di posti di lavoro in Cogne. Questa nostra posizione è un atto dovuto moralmente per Cogne: non volevo dirlo, ma penso che non ci sia niente da vergognarsi, tanto meno da nascondere. Anch'io nel mio piccolo ho cercato di sollecitare amici, Comune e D.C. che operano nel settore dell'iniziativa privata in campo nazionale, ho cercato di sollecitare eventuali disponibilità per un inserimento un'iniziativa industriale in quel di Cogne, ma non sono riuscito, non ho trovato persone disponibili per vari motivi, ovvi motivi che il vostro buonsenso valuterà: le distanze, la stagione, eccetera, e poi bisogna trovare come lo stesso Presidente della Giunta ebbe a sottolineare un tipo di produzione molto limitata nella quantità, ma soprattutto nella specializzazione della mano d'opera. Ho cercato, bisognerà che continuiamo a cercare insieme per vedere se riusciamo effettivamente a trovare un quadro in questo senso, perché penso che non sarò contento fin quando non riusciremo, e sarebbe una sconfitta morale, se non saremo in grado di potere soddisfare, almeno di dimostrare che effettivamente il Consiglio della Valle d'Aosta conta qualcosa nelle decisioni, nelle iniziative, non solo nelle parole e nei piani, che sono molto importanti, dei LL.PP. o dei vari settori della vita pubblica della Valle d'Aosta. Ma proprio nel pieno rispetto di quella che è la nostra Costituzione, esser capaci, essere uomini validi e non sempre parlare di cose che ci dividono, ma essere uniti per garantire al cittadino un posto di lavoro, perché è inutile che adesso faccio la morale...il fatto di dover fare la valigia, l'abbiamo già fatto, se bisognerà lo faremo ancora, però penso che, oggi come oggi, in coscienza, nessuno di noi è a suo proprio agio, perché per quanto riguarda Cogne non siamo stati capaci di trovare soluzioni o qualcosa che abbia testimoniato la nostra responsabile capacità per mantenere un posto di lavoro in quella zona di Cogne.
Io comunque non voglio né inasprire, né polemizzare, ho detto questo con l'estrema franchezza che mi distingue, l'estrema franchezza che da un po' di tempo a questa parte stava nel mio animo, l'ho detto senza voler polemizzare, tanto meno dare dei giudizi o delle sentenze. Parlo anche di me stesso l'ho detto, io sono uno dei 35 e sono altrettanto responsabile, mi rendo conto. Mi ripeto: non credo che in 60 giorni questo sia possibile, pare una cosa seria, e se vogliamo continuare a dire parole, tutto sta bene, ma per una cosa seria 60 giorni non bastano. Per quanto invece riguarda il secondo problema, quello dell'eventuale inserimento di un piccolo gruppo di industriali, insisterei ancora, non so con quale risultato, ma da parte mia il poco che ho potuto fare l'ho fatto e continuerò nella ricerca tramite persone che operano nella piccola e media industria italiana, continuerò ad insistere, però penso che dovremo trovare una soluzione in questo senso. Grazie.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Nebbia.
Nebbia (P.S.I.) - Se il Consigliere Mappelli mi permette una piccola battuta a proposito di quanto ha detto, vorrei solo ricordarle che il Ministro delle Partecipazioni Statali dalla fine della guerra ad oggi ha sempre avuto una colorazione unica, questo così, tanto per...
Comunque, a proposito della mozione, esprimo il parere positivo in considerazione non solo di quanto è stato scritto e quanto è stato detto, ma anche di altri fatti che dovremmo tutti ricordarci e che abbiamo già sottolineato in quest'aula, che sono quelli relativi alla crisi energetica che vedrà sempre di più una preponderanza delle fonti elettriche, se così possiamo dire, di cui la Valle d'Aosta è per fortuna abbastanza ricca, e una decadenza delle fonti energetiche basate sul petrolio e quindi dei trasporti su strada. Per questo ritengo sia indispensabile in questo caso potenziare i collegamenti con la zona di Pila e con quella di Cogne, mediante mezzi di trasporti di tipo pubblico e con motori elettrici, così come sarà necessario esaminare nel caso del piano dei trasporti di cui si è parlato, anche collegamenti per via ferroviaria per la maggiore parte possibili di tutte le zone della Valle d'Aosta.
Io direi un'ultima cosa: c'è da dare il merito al P.R.I. di avere politicamente sollevato il problema, che però era già stato discusso senza arrivare a delle conclusioni proprio in questo Consiglio, quando si è parlato della bozza di piano urbanistico regionale. Allora la stessa proposta era contenuta in questo piano, però i motivi pratici e politici non esistevano, in quanto non era ipotizzata, anzi era un po' lontana l'idea, il fatto che la Miniera di Cogne potesse essere chiusa...oggi, purtroppo, ci troviamo in questa situazione, il problema ritorna di attualità. Per questi motivi siamo d' accordo sulla mozione.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta.
Andrione (U.V.) - Ma devo dire che ci eravamo mossi su una logica leggermente diversa e prima di fare dei piani avremmo voluto assicurare la disponibilità di certe cose.
Il 18 aprile ho scritto al Presidente della Società Cogne questa lettera: "Facendo seguito a ripetuti contatti intercorsi in merito all'oggetto "Chiusura della miniera di Cogne" si trasmette, allegata, la copia del verbale della deliberazione del Consiglio comunale di Cogne del 9 aprile 1979 che esamina la grave situazione venuta a crearsi con la chiusura della miniera...", eccetera, "...Al riguardo, questa Presidenza, facendo proprie le più che giustificate richieste del Consiglio comunale di Cogne, si pregia formulare le seguenti proposte: 1) che l'attuale "villaggio Cogne" e "villaggio minatore" vengano ceduti in affitto all'Amministrazione regionale o al Comune di Cogne o ad entrambi gli Enti in concorso, fatto comunque salvo il proposto di addivenire da parte dell'Ente Regione all'acquisto globale della proprietà in tempi successivi; 2) che la ferrovia del Drinc, Cogne-Acque Fredde venga mantenuta in efficienza o venga ceduta in affitto e possa comunque essere utilizzata secondo precise preventive intese...", eccetera. La risposta verbale è favorevole, dobbiamo vedere domani gli amministratori della Cogne, per stabilire i metodi di questo passaggio di cessione.
Per quanto riguarda la ferrovia, innanzitutto noi abbiamo fatto un esempio di questo genere: è un'infrastruttura esistente, sarebbe estremamente negativo lasciarla deperire o chiuderla; in più vi sono le ragioni già esposte che per Cogne, sia dal punto di vista turistico, sia di alternativa, perlomeno fino a quando i paravalanghe saranno finiti, in caso di necessità potrebbe essere estremamente utile. A quanto sembra, non siamo ancora in grado di dare delle informazioni tecniche definitive, la galleria è buona, è costruita in ottima roccia, non vi sono pericoli anche se vi sono diverse infiltrazioni d'acqua, mentre le traversine della ferrovia sembra che non siano più state mantenute da diversi anni e che siano in condizioni abbastanza precarie, quindi assolutamente per riattivare la ferrovia dovranno essere necessari investimenti abbastanza cospicui. Così, per adesso almeno, non voglio dire che questo parere è definitivo perché dobbiamo esaminarlo e vederlo con i nostri tecnici, però questo sembra che sia una realtà di fatto.
Per quanto riguarda l'arroccamento Aosta-Pila da due o tre anni cerchiamo di potere riprendere questo arroccamento dopo la chiusura della vecchia funivia e gli studi preliminari fatti ci hanno portato, per ragioni finanziarie e di percorso, a scartare la soluzione ferroviaria, in quanto i treni a cremagliera hanno un'utilità che può essere ancora competitiva come costo di trasporto di persone, come le funivie del resto, quando la pendenza è molto ripida ed è breve. L'orografia di Pila, di quella che noi chiamiamo "collina", ma che insomma in altri posti dovrebbe essere montagna, è tale per cui la costruzione di una ferrovia avrebbe dei costi estremamente elevati, così à vol d'oiseau, non con un preventivo. Si parlava già tre anni fa mi sembra di otto miliardi di lire, quindi adesso i costi sarebbero ancora superiori, per cui l'orientamento della Giunta sarebbe quello di optare per un tipo di seggiovia come quelle che esistono da molte parti, dove si può salire addirittura con gli sci ai piedi...non so se avete presente il tipo di cui parlo...e che consentirebbe un costo molto inferiore e il trasporto di 800-1.200 persone/ora secondo il tipo. Ecco, questi sono grosso modo gli orientamenti, e dovrei avere la riunione venerdì per vedere se riusciamo a trovare altri finanziatori per un'opera di questo genere, perché abbiamo escluso di finanziarla esclusivamente come Regione.
Riteniamo che sia necessario fare una società e vedere di avere dei concorsi finanziari di un certo tipo per evitare di fare una funivia che poi, in realtà, andrebbe evidentemente a vantaggio di altri Enti economici, società che a Pila hanno costruito, quindi chiediamo che vi sia un loro concorso. Questi sono i nostri orientamenti e, come conseguenza di questi primi studi, se i proponenti accettano e se anche il Consigliere De Grandis è d'accordo, più che di presentare uno studio entro 60 giorni, che rischierebbe di essere un tempo ristretto rispetto a quelle che sono poi le possibilità reali, i possibili e reali interventi fattibili in breve tempo, io modificherei il deliberato dicendo di "presentare oppure d'impegnare la Giunta a presentare degli studi, delle proposte alternative per la soluzione del problema" dando però così una panoramica di questo che adesso ho fatto in maniera molto semplice, una panoramica di quelle che sono le problematiche relative ai due fatti, e cioè la ferrovia del Drinc, da un lato, e l'arroccamento Aosta-Pila, dall'altro, e le possibilità di unire queste due zone per avere un circuito che sia complementare e alternativo alla strada di Cogne e, per una parte, alla strada per Pila. Se accettate una proposta di questo genere dopo gli incontri a cui ho accennato, potrei organizzare una riunione e iniziare ad entrare nel vivo di questa discussione, di questi studi, altrimenti in questa maniera rischiamo di fare una progettazione puramente teorica, e poi, al momento di passare agli atti pratici, si dovranno fare i conti con la realtà.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Mappelli.
Mappelli (D.C.) - Non per polemica, ma solo per la verità dei fatti, forse l'amico Nebbia non era a conoscenza, ma il suo collega Onorevole Mosca, che era non so più se alla II o alla VII Commissione, era favorevole alla chiusura della miniera alcuni anni fa...questo lo sanno tutti, è inutile che stiamo a sottilizzare!
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.C.I.) - Io sono dell'avviso che dovessimo accettare le provocazioni di Mappelli e dare delle votazioni, posso anche d'accordo sul doppio zero al Consiglio, e, non so se si usa a scuola, un triplo zero alla Giunta io darei, anche perché noi, tendenzialmente, siamo per bocciare la Giunta, ma siamo anche, con questa iniziativa, per darle la possibilità affinché ripari, perché faccia bene alcuni compitini, e questo potrebbe essere uno di questi compitini.
Noi che cosa abbiamo chiesto? Abbiamo chiesto sostanzialmente quello che diceva il Presidente, non abbiamo chiesto un progetto, ma uno studio di larga massima, per cui emergono le implicazioni; noi facevamo riferimento a quel progetto, e cioè le soluzioni alternative, quali sono i problemi, quali sono i posti, quanto costa ristrutturare il Drinc, quali soluzioni ci sono...
(interruzione del Presidente della Giunta, Andrione)
...noi lo chiedevamo fra 60 giorni, mettiamo 90, credo che a livello di larga massima si possa effettivamente realizzare in tempi molto brevi; d'altronde ho sentito che già esistono delle ricerche, degli studi, già ci sono stati dei contatti. Chiediamo poi anche di sentire quali sono gli orientamenti della Giunta, tanto più che ci sono qui, mi permetta il Presidente di rifare la stessa critica, molto spesso i piani sono in testa al Presidente della Giunta e non sono scritti... Noi chiederemmo, ecco, se è possibile, ogni tanto di buttarne giù uno o due, così da allargare un momentino il dibattito anche su queste cose.
Siamo disposti perciò a modificare il deliberato. Volevo specificare che la nostra intenzione non era lontana da quanto diceva il Presidente Andrione, chiamando "studio" l'indicazione di quello che si può fare.
Andrione (U.V.) - Mi sembrava che dalla discussione lo studio fosse limitato e che puntasse sulla soluzione ferroviaria...ecco, per questo avevo chiesto la possibilità alternativa...
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere De Grandis.
De Grandis (P.R.I.) - Io vorrei solo precisare una cosa: che lo studio di larga massima chiesto dal Gruppo Comunista non scartasse a priori la soluzione che noi abbiamo proposto. Ho sentito che il Presidente della Giunta fa riferimento a uno studio del tempo passato che prevedeva per la cremagliera un costo estremamente elevato, questo non ci era sfuggito, però nella nostra valutazione toccavano tutta una serie di fattori che ci avevano fatto scegliere la cremagliera. Questi fattori sono di diverso tipo: uno è la crisi energetica che è reale a cui ha fatto riferimento il Consigliere Nebbia, che vedeva quindi lo sviluppo dei trasporti pubblici a danno di quelli privati, perché ne avremo i riflessi negativi nei trasporti privati a breve e medio termine; l'altra era la necessità, secondo noi, di collegare questa cremagliera Aosta/Pila con la stazione ferroviaria, per mettere in condizione e invogliare il turista che viene da Torino o Milano di potere raggiungere Cogne con un solo trasbordo alla stazione ferroviaria di Aosta (che sono aspetti da non sottovalutare). C'è ancora di più: la zona di Pila, che è in pieno sviluppo, non ha o ha una recettività alberghiera estremamente ridotta, mentre ha enorme ricettività residenziale tutta questa gente che va nei residence di Pila; quando si chiudono gli impianti della Conca sono bloccati in casa, o hanno l'automobile propria per muoversi, altrimenti non sanno che cosa fare, o giocano a carte o guardano la TV, non si scappa, non c'è più un bar, un ristorante, non c'è un cinema, non c'è una discoteca, non c'è nulla! La presenza della cremagliera collegata al trenino del Drinc della Cogne consentirebbe a questa gente di scendere ad Aosta, quindi di spendere soldi a nostro favore, o di andare a Cogne che ha ristoranti, che ha bar, che ha discoteca, che ha tutte queste cose che sono quelle che i turisti cercano. La scelta non è stata così improvvisa, è stata valutata in base a tutta una serie di esigenze, senza contare che noi abbiamo considerato la possibilità di un'installazione industriale a Cogne del tutto utopica.
Mi spiace per l'amico Mappelli, ma non ci crediamo per niente che convenga a Cogne prendere qualunque industria e trapiantarla lassù, a parte che non crediamo di poterne trovane una e l'ho detto in qualche altra occasione, a meno che gli Svizzeri installino una fabbrica di orologi non vedo che cosa possiamo fare...senza contare che voglio vedere come si fa a riqualificare un lavoratore per farlo diventare un orologiaio!
A parte questo, credo che invece bisogna spingere in senso diverso, creare dei centri per la commercializzazione dell'artigianato di Cogne, creare le premesse per sviluppare l'artigianato, e questa è una vocazione naturale dei Cognein, non c'è niente da fare, io stesso sono andato a farmi fare dei mobili a Cogne, ho aspettato otto mesi per aver due mobili da Egidio...bravissimo, tutto quello che si vuole...e allora favoriamo lo sviluppo di quest'attività con un centro commerciale che raccolga la produzione degli artigiani di Cogne e dei merletti, del legno, e così via, noi mettiamo a disposizione di tutti una possibilità di acquisto, di conoscere intanto quell'artigianato e poi di abitare. E quindi invogliamo la gente di Cogne a indirizzarsi verso quel tipo di attività che non scombina nulla, che anzi è congeniale a Cogne. Si possono studiare diverse forme, ad esempio quelle di creare un fondo, perché le spese per gli apprendisti che vanno dagli artigiani per fare i merletti o per fare i mobili di legno siano accollate alla spesa pubblica e per una serie di anni, in modo da favorire lo sviluppo di queste attività. Gli artigiani lamentano l'eccessivo peso dell'apprendista sulla loro economia, quindi tendono a non prenderlo; invece, se noi favoriamo questa possibilità di inserimento del giovane come apprendista in queste strutture artigianali, naturalmente diamo una spinta in quella direzione e poi la commercializzazione. Se il gioco si fa, questi sono secondo noi gli indirizzi che abbiamo scelto e che sono alla base della nostra proposta.
Io chiederei quindi che l'impegno della Giunta sia quello di un progetto di larga massima come ha chiesto il Gruppo Comunista, che non scarti però a priori la soluzione che noi abbiamo indicato nella proposta che abbiamo fatto, cioè che propone varie alternative; poi sarà il Consiglio che deciderà quale sarà la scelta da fare e quali sono i costi da affrontare, anche perché io non vorrei insistere, ma la funivia di Aosta-Pila è diventata vecchia e inutilizzabile, obsoleta in 20 anni, le cremagliere vivono da 300 anni, ce n'è una a Genova che va ancora ad acqua, non inquina, dura un mucchio di anni e, in più, a un certo momento anche l'ammortamento della spesa di costruzione evidentemente va valutato in questi termini.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta.
Andrione (U.V.) - Con quella precisazione, visto che sia il Consigliere Tonino che il Consigliere De Grandis hanno accettato il principio, va benissimo esaminare anche la cremagliera, se è inteso in questo senso, possiamo lasciare il testo del deliberato, cioè intendiamo che ci sono possibilità alternative...ecco, in questo senso siamo d'accordo.
Al Consigliere De Grandis dico che su molte cose possiamo concordare, ma la questione fondamentale - quella che mi preoccupa, ragion per cui l'avevo scartata - è che avevo avuto occasione di avere delle grosse ditte che parlavano di trenino nella Valle d'Aosta, perché la prima scelta della Val Veny tra Dolonne e Chécrouit era a cremagliera, e quindi c'era stato un certo interesse, si potevano avere magari dei dati che, adesso, sarebbe più difficile raccogliere, ed è solo quello il problema grosso...perché chi finanzia? Con quali soldi? Questo è il punto, perché per tutto il resto evidentemente potremmo riconoscere che molte delle argomentazioni che sono state fatte da De Grandis sono di grande valore, ma poi un progetto rischia di non essere realizzato perché si scontra con la realtà effettiva, poiché lo stesso ragionamento che De Grandis faceva per Pila deve essere fatto per Aosta, se non c'è un arroccamento valido tra Aosta e Pila.
Quindi d'accordo in questo senso, per la proposta di Tonino con De Grandis e, non appena ho una prima bozza, nel caso vi convoco, d'accordo?
Dolchi (P.C.I.) - Allora, per concludere questo dibattito, mi sembra che il Consiglio possa pronunciarsi sul testo proposto dove è stato corretto 60 con 90 giorni, come limite di tempo, mantenendo...mi sembra che il Presidente della Giunta sia d'accordo con quanto è stato scritto nel dispositivo del deliberato. Allora, con queste precisazioni che sono state fatte, io metto in approvazione la mozione. Chi è d'accordo? Contrario? Astenuto?
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità.
Mozione
Preso atto che si è giunti alla chiusura della miniera di Cogne senza disporre di una valida alternativa che potesse occupare nel Comune i lavoratori della miniera, dell'accordo raggiunto fra la Direzione aziendale e le Organizzazioni Sindacali sulle modalità di trasferimento degli occupati della miniera presso lo stabilimento siderurgico di Aosta;
Ravvisata ugualmente la necessità di proseguire nella ricerca di attività produttive da insediare in loco e di rendere più agevole possibile il pendolarismo fra Cogne e Aosta;
Rilevato che fra le attività sostitutive la preminenza spetterà alle iniziative nel settore della pratica turistica atte a valorizzare le vocazioni di Cogne: turismo invernale ed estivo, Parco Nazionale del Gran Paradiso;
Considerato che un collegamento di trasporto pubblico, tramite funicolare o treno a cremagliera, con Pila e l'attivazione a questo scopo della ferrovia Cogne-Acque Fredde, avrebbero una interessante funzione complementare rispetto al percorso su strada, e che, costituendo un interessante itinerario turistico con sbocco a Cogne, potrebbero trasformare la conca di Pila in comprensorio sciistico facente perno sulla città di Aosta, così come è già stato evidenziato dalla proposta di massima presentata dal Partito Repubblicano Italiano;
Il Consiglio regionale
Delibera
di impegnare la Giunta regionale a presentare entro 90 gg. uno studio di larga massima dal quale emergano tutte le implicazioni di tale progetto, le difficoltà tecniche, i costi di massima e le possibili fonti di finanziamento, nonché gli intendimenti della Giunta regionale.
Com'è stato precisato all'inizio dei lavori, i Consiglieri richiedono che si possa iniziare più presto la seduta pomeridiana per terminare il Consiglio almeno entro le ore 18 siccome ci sono già delle riunioni fissate per le ore 15 la proposta che fa la Presidenza è di iniziare alle 15,30. Il Consiglio è d'accordo? Allora rimangano ferme le riunioni già convocate per le ore 15, il Consiglio è riconvocato per le 15,30.
La seduta è tolta.
---
La seduta termina alle ore 13.