Oggetto del Consiglio n. 289 del 30 novembre 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 289/70 - Proposta di legge regionale recante modificazioni e norme di attuazione e di integrazione della legge regionale urbanistica e per la tutela del paesaggio in Valle d'Aosta 28 aprile 1960, n. 3. Parere della competente commissione consiliare permanente. (Non approvazione di mozione)
Manganone (D.C.) - Dopo aver sentito l'appassionante dibattito, avvenuto nella seduta del 30 ottobre, in merito all'approvazione della legge regionale per la concessione di contributi ai Comuni per la formazione dei piani regolatori, legge che il gruppo Democristiano, con documentata richiesta e specificandone i validissimi motivi, aveva chiesto che fosse rinviata e presentata nella stessa seduta in cui si sarebbe discussa la legge urbanistica presentata dalla Democrazia Cristiana, in data 30 ottobre, alla Presidenza del Consiglio.
Dopo aver sentito gli interventi sensati e positivi dei Consiglieri Savioz, Chamonin, Tonino, Pedrini e Balestri sulla legge urbanistica regionale, io sono convinto che la nostra mozione verrà approvata all'unanimità. Si tratta di una mozione sufficientemente chiara, gli elementi per la valutazione della nostra legge urbanistica, sono di competenza dell'Assessorato al Turismo, e, principalmente, di completa competenza dell'Assessore Milanesio, come egli stesso ha avuto modo di dichiarare al Consiglio nella seduta precedente; gli elementi raccolti dall'Assessore Milanesio a seguito di un preciso mandato conferitogli dalla Giunta in data 20.1.1970, gli elementi che erano in possesso dell'Assessore Balestri, le dichiarazioni fatte da tutti i Gruppi politici presenti in quest'aula, le necessità inderogabili dei nostri sindaci e della nostra popolazione, sono ormai fattori più che sufficienti per esortarci a decidere l'approvazione della mozione oggi e, fra alcune settimane, l'approvazione della nostra legge urbanistica.
Vorrei emendare la mia mozione, perché nel dispositivo della mozione si legge: "la Commissione ad esprimere il proprio parere in modo che la suddetta legge possa essere inserita all'ordine del giorno del 30 novembre". Siccome è oggi il 30 novembre, io proporrei di modificare la data al 15 dicembre prossimo venturo.
Caveri (U.V.) - Intendo fare solo una piccola precisazione, e cioè che questa proposta di legge sta seguendo il suo iter normale.
La Commissione Affari Generali ha richiesto un parere che sarà certamente redatto e comunicato alla Commissione Affari Generali che prenderà l'esame di questa proposta di legge. Questa idea di voler far passare le proposte di legge a "tambour battant" è un'idea barbara, perché quello è il vero modo di fare delle leggi fatte male, dico, noi abbiamo intenzione, non appena avremo i pareri richiesti, esamineremo insieme in Commissione Affari Generali la proposta di legge, non abbiamo nessuna intenzione di perdere del tempo, però non si può approvare una legge senza esaminare e senza chiarire i vari elementi.
Mi pare che di leggi malfatte ne abbiamo già abbastanza e, secondo me, bisogna farle in un modo migliore e un po' più meditate, questo non vuol dire rimandare alle calende greche.
Quindi per me questa mozione deve essere respinta, perché, anche proceduralmente, c'è molto da dire su questa mozione, presentare una mozione perché sia approvata, o una proposta di legge che sta seguendo il suo iter legislativo è un vero non senso.
Manganone (D.C.) - Mi scusi Consigliere Caveri, il disegno di legge è stato trasmesso alla Commissione in data 12 ottobre 1970, al 12 dicembre 1970 saranno trascorsi due mesi, nella passata seduta, l'Assessore Milanesio, aveva detto che aveva tutti gli elementi per poter valutare la validità del disegno di legge.
Io chiedo che questa mozione sia votata, e sia votata in votazione segreta.
Caveri (U.V.) - Gli elementi non ci sono perché mancano ancora i pareri che abbiamo richiesto. Quindi mi pare che non ci siano tutti gli elementi.
Lei dice: "la proposta di legge è stata presentata il 12 ottobre 1970", accidempoli, io credevo che fosse stata presentata l'anno scorso; se sono trascorsi due mesi, mi pare che è una cosa tutta affatto normale.
Ma cosa credete voi altri, che è come mettere il gettone nel distributore dei cioccolatini.
E vi sbagliate molto... (voci) ...il parere bisogna studiarlo, bisogna meditarlo, bisogna ponderarlo e non fare le cose con la testa nel sacco.
Voi altri non sapete cosa vuol dire fare una legge; credete che sia come scrivere una lettera alla morosa, mentre, è ben diverso.
Pollicini (D.P.) - Mi pare che la proposta del Consigliere Caveri, che è Presidente della Commissione Affari Generali, sia una proposta seria, direi, proprio responsabile, anche perché questa legge è una legge urbanistica. Oltre all'importanza che ha perché investe il futuro urbanistico della Valle d'Aosta e investe una serie di interessi vastissimi proprio perché è, appunto, estremamente importante, direi estremamente delicata, ha bisogno che la Commissione la ponderi con una notevole possibilità di elementi tali da poter far sì che il parere sia un parere estremamente responsabile. Non solo, ma anche surrogato da quei pareri che la Commissione ha chiesto e non ha ancora avuto, che serviranno, appunto, a dare la completezza a una legge che non è certamente la legge sui pacchi natalizi, o la legge sull'apertura del secondo ufficio per la distribuzione eventualmente di carburante o altro.
Mi pare serio il discorso, non è una ricerca di una motivazione per rinviare.
Evidentemente la Commissione deve dare il suo parere; non ha ancora avuto il tempo di avere tutti gli elementi, quando li avrà, mi pare serio che sarà suo compito prospettare il suo parere, dopo di che il disegno arriverà in aula. Il tempo di un mese e mezzo che il disegno di legge è in commissione, mi pare che non sia un tempo eccessivo perché altre leggi stanno in Commissione, proprio per il lavoro che richiedono, mi pare serio il discorso, non è la ricerca di una scusa.
Questo vorrei dire.
Manganoni (P.C.I.) - Effettivamente oggi, con la legge Ponte (legge 6 agosto 1967, n. 765), l'attività edilizia in Valle subisce degli intralci, subisce delle remore, con dei danni per l'attività edilizia, come dicevo, e dei danni, particolarmente, per i privati.
Ed è un problema che bisogna risolvere, ma bisogna risolverlo presto. È un problema che non riguarda solo la Valle d'Aosta, perché, seguendo i quotidiani economici e finanziari, vediamo che in Italia, l'attività edilizia, da quando è entrata in funzione la legge Ponte, salvo l'anno successivo che hanno attuato i progetti presentati prima della legge Ponte, ma poi, ultimati quei progetti, oggi l'attività edilizia, sempre dalle statistiche riportate sui giornali di cui sopra, ha subito delle riduzioni dal 30 al 40%, e questo è un problema che preoccupa.
In Valle d'Aosta dovrebbero preoccupare gli amministratori regionali, che siamo noi e in particolare la Giunta.
Ora, come si possono superare le remore e le eccessive restrizioni, della legge Ponte, secondo cui erano giustificate queste restrizioni, per indurre i Comuni ad adottare i piani regolatori; perché se no prima di questa legge Ponte, c'era il caos, si costruiva addirittura sulle proprietà comunali, sulle proprietà pubbliche.
Quindi la legge Ponte quale scopo aveva? Quello di indurre, in un certo senso, di obbligare i Comuni ad elaborare i piani regolatori o i piani di fabbricazione.
Naturalmente, in attesa dell'elaborazione di questi piani, l'attività edilizia ha subito una stasi.
Io ho poi citato degli esempi, dove nei nostri Comuni si è fermi, perché si aspettano i piani regolatori. Quindi, per superare questa stasi, a mio parere, non è tanto la legge urbanistica regionale che li supera, perché noi abbiamo una legge urbanistica in campo regionale che vale anche per la Valle d'Aosta, è vero, è criticabile, tutto quanto vogliamo, però il problema, per superare questa stasi, è l'elaborazione, è l'approvazione dei piani di fabbricazione, dei piani regolatori.
Solo con questi strumenti si superano le restrizioni alle remore imposte dalla legge Ponte.
Ora, questo è un problema che dovrebbe attirare seriamente l'attenzione della Giunta, perché a me risulta che giacciono, presso la Regione, ben 13 - mi corregga l'Assessore se adesso sbaglio come numero - piani di fabbricazione o piani regolatori, approvati dai Comuni ed inoltrati alla Regione.
Ora, questo elenco mi è stato fornito dagli uffici dell'Assessorato.
Ce ne sono di quelli che giacciono sette, otto, nove mesi, qualcuno meno, qualcuno anche di più.
Ora, noi sappiamo che i piani regolatori, praticamente, creano fra i cittadini, dei cittadini più ricchi e dei cittadini più poveri. Perché?
Perché un terreno - facciamo l'esempio di due terreni di due proprietari, magari confinanti - prima del piano regolatore, potevano avere su per giù lo stesso valore, dopo il piano regolatore, facciamo l'ipotesi, uno di questi terreni viene incluso nelle zone fabbricabili, quindi ha un valore, l'altro viene escluso, rimane zona agricola, cosa succede? Che il primo terreno assume un valore notevole, il secondo ha solo un valore agricolo, quindi praticamente zero.
Ma questi sono degli inconvenienti da cui non si può scappare, scaturiscono dal piano regolatore e non si può, salvo ricorrere al sistema adottato dagli svizzeri, dai cantoni svizzeri che hanno fatto un consorzio di tutto il Comune: chi ha il terreno valorizzato dal piano regolatore deve indennizzare chi ne ha subito i danni.
Io non propongo di adottare in Valle questo sistema, perché noi sappiamo la mentalità, la situazione che c'è in Valle d'Aosta.
Di questo ne faccio solamente un accenno, anche se questo compenserebbe un po', vero, eviterebbe il fatto che uno ad un tratto diventa, non dico, ricco, ma un pochino più ricco e l'altro un pochino più povero, per la svalutazione di un terreno che rimane agricolo e dell'altro che rimane fabbricabile.
Ma questi sono gli inconvenienti che derivano dai piani regolatori.
Questo cosa induce? Induce le Amministrazioni comunali ad andare adagio, perché, naturalmente, creano fra i loro cittadini un quantitativo enorme di malcontento, da parte di coloro i cui terreni vengono considerati zona agricola o zona inedificabile; comunque bisogna andare avanti.
Dunque, i Comuni già vanno a rilento, difatti risulterebbe che oltre al Comune di Aosta, il solo Comune che ha il piano regolatore approvato è il Comune di St. Vincent di cui noi abbiamo approvato qui il piano regolatore e sappiamo per quale ragione, "à tambour battant", che pare che sia stato impugnato; tutti gli altri 72 comuni non ancora nessuno strumento urbanistico.
Allora noi dovremmo, come Regione, non solo cercare di invogliare, di incoraggiare, di agevolare questi Comuni affinché approvino questi piani regolatori o piani di fabbricazione.
Però, come Regione, come tutela, dovremmo accelerare, almeno per quanto è di nostra competenza, l'iter di questi piani e cioè evitare che giacciano per mesi, mesi e mesi presso i competenti uffici della Regione.
Io comprendo che l'Amministrazione regionale non può approvare i piani come arrivano; io lo so, per esempio, che ad Antey era stato previsto uno sviluppo tale che il Comune avrebbe dovuto arrivare a 25.000 abitanti. Io non è che dico che la Regione deve approvare ad occhi chiusi, no, la Regione faccia le sue osservazioni, però con una certa celerità, nel senso di restituire questi piani approvati o non approvati cioè con le modifiche che si tiene opportuno di chiedere, entro un termine breve, perché se no, andando di questo passo, noi andremo avanti, mesi, anni, con quale risultato? Che avremo l'attività edilizia bloccata.
Quindi, io non entro in merito a questa legge regionale urbanistica, vero, però io rivolgo questo invito alla Giunta: per sbloccare questa situazione ci vogliono gli strumenti, cioè piani regolatori e piani di fabbricazione, quindi acceleriamo, facciamo tutto il possibile per accelerare l'approvazione di questi strumenti urbanistici.
Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Consigliere Germano.
Germano (P.C.I.) - Io volevo dire che, in linea di principio, noi siamo d'accordo che ci vuole una legge urbanistica o le modifiche alla legge urbanistica che già abbiamo, ma soprattutto ci vuole il piano regolatore urbanistico, piano regionale urbanistico, piano generale per tutta la Regione; però a leggere questa mozione, tutto quello che ha detto l'On. Caveri è pura verità. Pare che la D.C., passando dalla maggioranza all'opposizione, abbia scoperto tutto ad un tratto, di possedere la verità assoluta.
Presenta una proposta di legge il 12 ottobre e il 30 novembre vuole che sia discussa in Consiglio... (voci) ...a bene, ma non l'abbiamo ancora visto.
Nel giro di un mese e 18 giorni, volete che una legge urbanistica, per essere seria, sia portata in Consiglio.
Ma, io non so, vi invito a riflettere, abbiamo visto l'iter di altre leggi. La legge sul controllo degli Enti locali, è stata presentata, altri Gruppi hanno presentato un'altra proposta di legge; le diverse proposte sono state confrontate, esaminate e dopo sei, sette mesi, un testo è stato portato in Consiglio.
La legge sul riparto fiscale l'abbiamo presentata 3 anni fa, ed è stata trasmessa in Consiglio adesso. Come fare a pensare che tutte le cose cambiano perché voi siete all'opposizione e che in un mese e 18 giorni si possa approvare una legge urbanistica.
Cercate anche voi - avete portato il vostro contributo, ve ne do atto -, cercate anche il contributo degli altri, aspettate e confrontate, quello che verrà fuori sarà nell'interesse della Valle d'Aosta.
C'è stato l'impegno a discuterne, noi ci impegniamo, o con un'altra proposta di legge, o con emendamenti, di portare il nostro contributo. La fretta è sempre una cattiva consigliera.
E poi tutta la prassi del Consiglio insegna che non avviene così.
Almeno per gli argomenti della portata di una legge urbanistica oppure per un riparto fiscale, oppure per problemi che sono importanti per la vita della Regione.
Quindi, io vi inviterei - avete avuto assicurazioni - a ritirare la mozione, perché non possiamo votare una cosa anche giusta, ma per questioni di fretta, di impostazione, che voi date alle questioni.
Noi, ve lo ripeto, non siamo contrari, vogliamo che ci sia, anche il più in fretta possibile, ma senza far le cose male, facendole con il contributo di tutti, ma in modo giusto e in modo soprattutto serio.
Questo dico.
Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Consigliere Caveri.
Caveri (U.V.) - On pourrait faire de la polémique, très facile, parce que le Conseiller Manganone s'étonne qu'après deux mois, une loi n'a pas été encore approuvée.
Je veux rappeler à Monsieur Manganone que la Démocratie Chrétienne a été au pouvoir pendant 4 ans, et pendant quatre ans n'a pas fait la "legge urbanistica".
Mais cela - tambour battant - il faudra la faire, laissons de côté la polémique et cherchons de parler un peu sérieusement.
Il faut combattre cette stupide superstition qui existe depuis des années en Vallée d'Aoste, que faire une loi, c'est comme aller à la brasserie et boire une chopine de bière.
Il faut se convaincre et les Conseillers régionaux, au moins eux, qui se persuadent que préparer une loi, ce n'est pas facile, c'est une des choses les plus difficiles, non seulement, mais j'ajoute encore une autre chose, et c'est que faire une loi en matière d'urbanisme, c'est une chose d'une difficulté énorme.
Moi, de temps en temps, j'achète un traité d'urbanisme pour voir de m'orienter dans cette matière qui est vraiment très délicate et difficile, chaque fois, moi je le confesse, je ne crois pas d'être un orgueilleux, chaque fois que je lis un nouveau traité en matière d'urbanisme, après avoir lu le traité, j'ai les idées plus confuses qu'avant.
Vous essayez à lire le livre de Virgilio Testa "La scienza urbanistica" et puis vous voyez si vous aurez les idées plus claires quand vous l'avez lu.
J'ai lu dernièrement le traité de Mengoli, toujours en matière d'urbanisme, il me semblait qu'il était plus clair, mais l'autre jour j'ai dû le consulter pour une question qui intéresse l'Administration régionale, et j'ai vu que le traité de Testa, sur cette matière, était plus clair que celui de Mengoli.
C'est une matière très difficile, tant il est vrai que la législation est très confuse, contradictoire, les lois qui ont été faites en matière d'urbanisme en Italie, sont les lois les plus contradictoires, de manière que l'interprète ne sait pas, il ne sait jamais si une disposition est encore en vigueur ou non, aussi parce que ces lois ont été faites, rédigées, promulguées, en des périodes historiques différentes, et il y avait des principes différents qui inspiraient les législateurs.
Et alors, ne soyons pas des "faciloni", parce que, regardez, que moi, je déplore que dans ce Conseil, je vois qu'il n'a pas mal de Conseillers qui sont vraiment victimes de l'esprit de "faciloneria".
J'ai cherché le terme correspondant en langue française, dans le dictionnaire, il n'y a pas, parce que l'Italie est vraiment le pays de la "faciloneria", de manière qu'en français il n'y a pas le terme correspondant, si vous avez un dictionnaire, on lit "faciloneria", laisser aller, c'est une autre chose la "faciloneria".
La "faciloneria" est la superficialité et c'est un manque de culture, parce que ceux qui sont "faciloni", en général, sont des personnes qui manquent de culture, manquent de culture générale, manquent de culture...
Les personnes cultivées savent que faire une loi c'est difficile, et savent que faire une loi, en thème d'urbanisme, c'est plus difficile encore.
C'est une des matières les plus ardues qui existent aujourd'hui.
Et, alors la théorie du tambour battant, laissons-la aux imbéciles.
Montesano (P.S.D.I.) - La parola all'Assessore Milanesio.
Milanesio (P.S.I.) - Mi resta poco da aggiungere a quanto ha detto molto egregiamente l'Avv. Caveri.
Si tratta di una materia molto complessa, molto difficile, per cui già esistono degli studi, già esistono alcune indicazioni, già esiste del materiale su cui lavorare.
Ma io voglio ricordare solo al Consigliere Manganone, che ha detto un'inesattezza, quando disse: "Abbiamo già tutto per poter fare un disegno di legge". Io non ho mai dichiarato questo; io ho detto che noi volevamo maturare ancora l'esperienza del piano urbanistico regionale, perché è chiaro che una nuova legge urbanistica regionale ha un significato nella misura in cui viene concepita, al momento in cui si sono verificate certe esperienze, fare una legge urbanistica in modo astratto, come si vuole fare in questo caso, non ha un grande significato.
Abbiamo una legge del 1960, abbiamo la legge Ponte. Queste sono già loro stesse a funzionare e a dare delle utili indicazioni.
Piuttosto il problema, in questo momento, si pone nei termini che aveva accennato il Consigliere Manganoni, cioè occorre fare in modo che si dia rapida e sollecita approvazione ai piani regolatori, o ai piani di fabbricazione che sono stati presentati, lì. Devo però fare un piccolo appunto, non si può approvare tout court quello che le Amministrazioni comunali ci profilano, e la Giunta è stata interessata in questi ultimi tempi, in queste ultime settimane, da una discussione con l'ufficio di urbanistica, per stabilire in base a quali criteri dovevano essere esaminati questi piani regolatori, questi piani di fabbricazione, perché è chiaro che dobbiamo avere criteri uniformi e analoghi per tutti i Comuni, non possiamo adottare per un Comune certi criteri e per un altro Comune altri ancora.
Quindi la discussione metereologica che si è sviluppata all'interno della Giunta, avrà una conclusione questa stessa settimana, con l'approvazione dei criteri con cui l'ufficio procederà all'esame di questi piani regolatori, e istruirà questa pratica tanto da poterla portare all'esame della Giunta e del Consiglio.
Io non voglio polemizzare. Stranamente da qualche tempo a questa parte, cioè da un mese, due mesi circa, la "Région" ha cominciato a parlare di legge urbanistica e di difesa del paesaggio, l'ultimo numero, penso che sia l'ultimo numero, penso che sia l'ultimo, aveva una pagina intera che gridava vendetta per gli scempi che si stanno commettendo in materia di paesaggio, in materia paesaggistica in Valle d'Aosta.
Mi fa piacere che la "Région" finalmente abbia così sollevato un problema molto importante, per la difesa del paesaggio e mi auguro che continuerà su questo tratto, in tutte le circostanze quando sarà all'opposizione e quando sarà al Governo, e continuerà a tener presente questo problema molto importante che se ha avuto delle compromissioni in certi casi, sono però da riferirsi ad alcuni casi, ad alcuni personaggi della Democrazia Cristiana.
Comunque, per chiudere questa discussione che altrimenti diventa, direi, controproducente e improduttiva, io vorrei presentare un ordine del giorno che riassume un po' quanto è stato detto in questo Consiglio, e nel quale si ribadisce la volontà di questa Amministrazione, di questa maggioranza, di voler portare avanti il problema della nuova legge urbanistica e nello stesso tempo, però si dice che non è con una legge frettolosa e sommaria che si può risolvere questo problema.
Io propongo all'approvazione del Consiglio questo ordine del giorno che evidentemente respinge la mozione presentata:
"Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
PRESO ATTO delle dichiarazioni rese dall'Assessore al Turismo, all'atto della discussione del disegno di legge che concedeva contributi ai Comuni per la redazione di strumenti urbanistici;
RIBADISCE la necessità di addivenire al più presto ad una rielaborazione della legge urbanistica regionale vigente;
TENUTO CONTO delle esperienze che vanno maturando in ordine alla programmazione regionale ed al piano urbanistico regionale in corso di redazione;
POICHÉ la legge in discussione, come dichiarato dal Presidente della Commissione Affari Generali, sta già seguendo l'iter procedurale previsto dal Regolamento consiliare e poiché la mozione presentata, attende a risolvere in modo frettoloso e sommario un problema per cui occorre ancora approfondimento e ponderazione, respinge la mozione in oggetto".
Manganone (D.C.) - Non entro certamente in polemica.
Siamo stati trattati da faciloni, ebbene, io ritorno ad un verbale di due anni fa.
Sull'interpellanza presentata dal Consigliere Pedrini, l'allora Assessore Balestri rispondeva:
"Informa che la Commissione consiliare permanente per il turismo è stata convocata per lunedì venturo ore 15, proprio per l'esame dell'argomento oggetto della suddetta interpellanza, con l'intento di studiare e proporre modifiche da apportare alla recente legge statale, sull'urbanistica, al fine di eliminare per quanto possibile gli inconvenienti che derivano dall'applicazione della legge stessa".
Eravamo nel 1968, siamo andati avanti due anni, nella scorsa seduta l'Assessore Milanesio, aveva detto che non aveva altri elementi... (non si sente) ...la necessità di rielaborare una nostra legge urbanistica, ma, a tutt'oggi, si è fatto molto poco, oppure adesso la si vuol portare avanti nel tempo... drastici su una data, possiamo anche... un tantino, ma saremmo contenti che questa legge... venga data entro la fine dell'anno.
L'intervento di Manganoni, quando dice che per superare le ristrettezze della legge Ponte, ci vogliono i piani regolatori, qui il Consigliere Manganoni sbaglia, perché i piani regolatori sono redatti secondo le disposizioni della legge Ponte.
Se i nostri piani regolatori non vengono esaminati, oppure sono fatti in base alla legge Ponte, non vedo i criteri che devono essere messi in atto dalla Giunta, per valutare i piani regolatori. Ci sono già nella legge Ponte, Assessore Milanesio, i criteri.
Come può la Giunta modificare, per esempio, il coefficiente minimo di edificabilità dello 003 nelle zone E che sono zone agricole?
Io mi domando questo.
Se la Giunta può modificare questi coefficienti certamente, scade il piano regolatore, scade perché non è conforme alla legge Ponte.
Quindi noi siamo propensi anche a modificare la data, ma siamo anche propensi a mantenere la nostra mozione.
Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Io ritengo che se, veramente, si vuole intervenire per pianificare, diciamo così, l'incongruenza che si è venuta a creare per forza, a causa della mancanza di un piano urbanistico regionale, è legato ad un programma socio-economico, sempre su scala regionale, che non solo è urgentissimo di prevenire immediatamente, ma... che ci troviamo già avviata in una situazione di disarticolazione tale, fra le scelte che avrebbe dovuto attuare la Regione, alle scelte che stanno facendo i Comuni, ma questo, Consigliere Manganone, non è adesso, in due mesi, che si risolvono queste cose, io qui do ragione al Consigliere Caveri, che in due mesi non si può portare avanti una legge di un'importanza tale.
Qui si è dormito degli anni su queste cose, quindi le responsabilità devono essere date a chi le deve avere queste responsabilità.
Comunque io non adotto dei termini tecnici, ma mi limito a parlare con il medesimo linguaggio che adoperano gli Amministratori comunali, di fronte alle grosse responsabilità e alle scelte che devono operare per dare al proprio Comune un piano regolatore che deve prevedere tutta una serie di cose, che non trova né confronto, né corrispondenza con una scelta su scala regionale.
Che cosa avviene quindi? Avviene che i Comuni adottano dei piani che possono essere in netto contrasto con il piano generale, io ho assistito alla riunione di un Comune che vuole veramente adottare il piano regolatore, ebbene quali sono le sue difficoltà, le sue preoccupazioni? Sono queste: noi perdiamo dei mesi a studiare per mettere in porto un piano regolatore che contempli anche un piano di sviluppo e poi magari tutto il nostro lavoro non trova l'approvazione dell'autorità tutoria, in quanto questo nostro piano non corrisponde ad un indirizzo regionale generale.
In questo caso chi paga è il tecnico.
Se la Regione ci desse delle indicazioni, sono sempre gli amministratori comunali che pagano, se noi conoscessimo gli intendimenti, in linea generale, che la Regione intende adottare, sarebbe poi per noi Comune, molto più facile orientare la nostra scelta.
Sono queste le cose che, naturalmente, dicono gli Amministratori dei nostri Comuni.
Quindi, a mio avviso, dato che siamo in ritardo rispetto alle scelte che stanno facendo alcuni Comuni sui piani regolatori, sarebbe indispensabile, dislocare un tecnico dell'ufficio urbanistico per assistere ai lavori, agli orientamenti che i Comuni vogliono dare alla realizzazione dei loro piani regolatori, per fare in modo che gli stessi singoli piani, non siamo in contraddizione con le scelte generali.
Io ritengo che, a questo punto, per riparare, in parte, al grave ritardo che si deve attribuire alla Regione, se si vuole riparare a questo, sia necessario intervenire in tal senso, perché un piano regolatore non è una cosa da poco conto.
C'è l'autorità tutoria che, in questo caso, è chiamata in causa, che non deve limitarsi ad approvare o disapprovare un lavoro perché agli amministratori è costato tempo, sacrificio e denaro, ma deve assisterli affinché il loro lavoro non sia disarticolato da quelle che sono le scelte generali.
Quindi io porto all'attenzione della Giunta e dell'Assessore questa mia proposta di affiancare agli Amministratori comunali un tecnico della Regione, perché questi piani vengano fatti in corrispondenza a quello che è l'orientamento di un piano generale. Altrimenti i Comuni fanno una scelta che è in stridente contrapposizione con il piano generale.
Savioz (P.C.I.) - C'è da congratularsi che, finalmente, tutti i settori del Consiglio regionale si sentano impegnati nel problema della legge regionale di urbanistica e c'è da congratularsi che, finalmente, si incominci a vedere la necessità di risolvere questo problema che, per me, lo ripeto da anni in questo Consiglio, è di fondamentale importanza.
Però stupisce, lo dico proprio a titolo di amicizia, che di colpo si voglia redigere una legge "à tambour battant", abbiate pazienza, il fatto è molto delicato, di questo ce ne rendiamo tutti conto.
Ora, fin quando la vostra mozione possa essere di sollecitazione per abbattere i tempi, siamo d'accordo, e questo vi è già stato detto, però io, ancora una volta, denuncio in questo Consiglio l'errore fondamentale che si perpetua ancora ed è quella di predisporre dei piani regolatori comunali senza avere il piano regolatore regionale.
Io lo denuncio con energia, ve lo dico ancora, forse è la quinta, sesta volta che ripeto questa storia qui, però ho l'impressione che non si voglia iniziare seriamente un lavoro per fare un piano regionale di urbanistica.
E se non si fa questo, Signori, si incomincia a fare la casa dal tetto e non dalle fondamenta.
Noi avremo una serie di piani regolatori comunali che formeranno un determinato mosaico e questo mosaico non avrà nessun nesso per quello che concerne il problema fondamentale della Regione, quindi, io insisto. Non so più come devo dirvelo, non so più come devo fare - ma francamente - noi stiamo andando verso una china che non è una china giusta.
Qui bisogna assolutamente rivedere queste cose, e dobbiamo - sia pure perdendo ancora del tempo - ma dobbiamo rivederla in un modo radicale e fondamentale.
Non aggiungo altro.
Mappelli (D.C.) - Io ammetto che riconosco i limiti su un problema di questo genere, però anche perché forse ho avuto la fortuna di vivere in un paesaggio come quello di Cogne, e lì, anche senza andare a scuola, si diventa un po' maestri di queste cose. A me pare che il discorso, in altre parole, è un po' quello che il Consigliere Savioz in questo momento ha sollevato, perché i tecnici incaricati dai Comuni che hanno la volontà e devono, in base alla legge Ponte, studiare i piani regolatori; questi tecnici o li fanno sulla base della legge Ponte o li fanno sulla base della legge urbanistica.
Dunque, è inutile che l'amico Milanesio venga qui - ti ho detto amico - venga qui a raccontarci la favola per cui la Giunta sta esaminando i criteri di studio per i piani regolatori. Ma qui vuoi morsicarti la coda; te l'ha detto molto chiaramente l'amico Manganone, quando? Dimostrandoli con i dati di fatto; cioè, ad esempio, la zona agricola e anche in sede di Giunta tu sai, cosa non abbiamo discusso per quel famoso, per quella famosa percentuale, caro mio, non la modifichi mica, se non con una legge urbanistica. Pertanto noi facciamo le cose all'incontrario, scusate, rispondo al Consigliere Caveri: non è che noi vogliamo fare presto - tanto è vero che chi mi ha preceduto ha detto che il 30 novembre è indicativo - però di qui all'eternità, vi sono pure dei periodi, periodi per cui non è che noi, oggi, qui vogliamo cercare di forzare la mano, ma sono appunto i Comuni che hanno bisogno di queste indicazioni, per trasmetterle ai tecnici. Ecco i motivi delle nostre riserve in merito al finanziamento dei piani regolatori, perché quelli vanno avanti su delle basi che non ci sono, oppure su quelle della legge Ponte, per cui non è aderente a quelle che sono le necessità della Valle d'Aosta.
Bordon (D.C.) - Beh, Bordon, non porta niente di nuovo a quanto è stato detto, perché mi sembra che è stato illustrato sufficientemente.
Io vorrei soltanto, non facendo della poesia, per parlare del panorama della Valle d'Aosta, cercare di venire ad una conclusione pratica, se è possibile.
Innanzitutto io devo dire che molte volte ci sono quelli che nascono con la camicia di popeline capri, forse anche a pallini, a pois neri, questo è un altro discorso, invece chi nasce come il sottoscritto per fare il Cireneo è una mia interpretazione perché "pireneo" non esiste.
Io ho fatto parte della Commissione Affari Generali, e alla richiesta del Presidente della Commissione Affari Generali di dare l'incarico per lo studio di questa legge, a me è parso cosa logica, perché era bene che un qualche luminare in materia, ci dicesse quello che dovevamo fare di questa proposta di legge.
Quindi ho acconsentito in Commissione Affari Generali a questa proposta fatta da Caveri, Presidente della Commissione.
Naturalmente, quando sono ritornato a casa, ho ripetuto questo all'amico Manganone, il quale, in linea di massima, ha concordato con noi e, facendoci notare delle incongruenze, ha chiesto una cosa sola. Le incongruenze ci sarebbero, volessimo fare della polemica, la potremmo anche fare, perché qualche volta l'Assessore Milanesio eccede un po', mi sembra che sia un po' stanco dal viaggio, ma quando viene fuori e mi dice, ad esempio, che se non è andata avanti la legge è causa della Democrazia Cristiana, dice una cosa che sa perfettamente essere inesatta, perché oggi come oggi, in Giunta c'è un Presidente che è un ex-democristiano. L'Assessore all'Agricoltura Maquignaz ha portato avanti dei problemi in discussione, come si doveva portare esaminando certe distanze, esaminando certi vincoli che venivano a gravare sull'agricoltura e quindi mi sembra che queste battute creano soltanto della polemica. Io vi potrei dire, per esempio, che la competenza a portare avanti queste proposte era dell'Assessorato al Turismo e andate a vedere chi è stato sempre all'Assessorato al Turismo, da tanti anni. Quindi, se è possibile vogliamo una collaborazione onesta e sana, lasciamo perdere queste battute perché poi a una battuta ne viene fuori un'altra e si continua fino alle calende greche.
Naturalmente, io non voglio entrare in merito, condividiamo in pieno l'impostazione del Consigliere Savioz - ma l'abbiamo detto l'altro giorno, l'ha ripetuto oggi il Consigliere Manganone, l'hanno detto prima i Consiglieri Tonino e Manganoni - abbiamo fatto un sacco di piani regolatori, questi piani regolatori arrivano ad Aosta, e ha ragione l'Assessore al Turismo quando dice: "Noi non possiamo accettare tutto quello che ci mandano", e ha ragione chi dice: "ci sono delle impostazioni di legge di coefficienti, che non possono essere modificati".
Ma a me pare, però, che noi dovremo proprio mandare avanti questa legge, a tutti i costi, naturalmente io sono di questo parere, l'ho detto prima al Consigliere Manganoni, l'ho pregato di volerlo chiedere questo, ma, in fondo in fondo, se siamo tutti d'accordo di mandarlo avanti perché lo riteniamo uno strumento essenziale per noi, quindi, arrivati ad un certo momento, siamo tutti d'accordo, lasciamo stare se in passato eravamo d'accordo o no.
Esaminiamo il futuro, però ci sembra anche giusto che, ad un certo momento, si dica: "se siamo tutti d'accordo fissiamo la data", non una data che sia draconiana, in sé e per sé, che, ad un certo momento, si debba arrivare con l'orologio, sono scattate le ventiquattro del giorno X, ma che ci sia una data per un impegno, per un qualche cosa di più, per cui io chiedevo proprio questo, se fosse stato possibile, anche attraverso la Commissione Affari Generali non so, avendo dato questo incarico ad un tecnico che, ad un certo momento, fissi una data, perché questo studio venga portato alla Commissione Affari Generali. La Commissione Affari Generali lo mandi avanti, per cui, ad un certo momento, ci sia una data fissata, che se no, Signori, andando avanti così, ha ragione il Consigliere Savioz, noi abbiamo già discusso da due anni di questo argomento, continuiamo a discuterne ancora, però di fisso non c'è mai niente e non lo porteremo mai avanti.
Quindi noi, indipendentemente da quella che può essere l'impostazione, manteniamo la mozione, perché l'ha presentata il Consigliere Manganone, siamo tutti solidali con lui, noi chiediamo soltanto che si dia una data approssimativa con un impegno per vedere se è una cosa stabile o meno.
Nient'altro.
Manganoni (P.C.I.) - Io prendo atto delle affermazioni dell'Assessore Milanesio, che la Giunta sta esaminando questi criteri, quando li avrà esaminati - mi auguro presto - cioè che questi piani di fabbricazione, questi piani regolatori, almeno quelli dei Comuni diligenti, che si sono dati da fare per prepararli, modificandoli, aggiornandoli, ecc. non vadano avanti, di modo di sbloccare questa situazione.
In secondo luogo, sia molto chiaro, Consigliere Bordon, io non voglio assolutamente polemizzare, alla vigilia delle passate elezioni regionale, non so se nell'ultimo o penultimo Consiglio, fra gli allegati trasmessi ai Consiglieri, c'era proposta di legge regionale urbanistica, e c'era stato comunicato questo, circa tre anni fa. Cosa ha detto il Presidente Bionaz, cioè, premesso, da parte nostra, dai banchi dell'opposizione, abbiamo fatto molte osservazioni, ma le principali erano queste, la legge urbanistica non tiene conto di due fattori importantissimi in Valle d'Aosta. Prima di tutto lo spezzettamento della proprietà, questo è inutile ribadirlo, conosciamo la nostra Valle; in secondo luogo la Valle d'Aosta non è in pianura, ed allora teniamone conto di questo fatto. Il Presidente Bionaz, resosi conto di queste deficienze, propose di rinviare alla Commissione la legge urbanistica regionale.
Ora, sono trascorsi circa tre anni... (voci) ...chi c'è stato lì tre anni, tu? Ora, se in tre anni voi non avete mandato avanti questa legge, pretendete adesso che in venti giorni la si mandi avanti.
Consigliere Mappelli, lasciamo andare avanti, quando tu tiri fuori degli strafalcioni enormi, io sto zitto, te li ascolto, allora il problema è che fin quando siamo noi da questa parte, che sollecitiamo questa legge, ed allora si può dire siete coerenti, ma quando siete voi che, avendola già portata in Consiglio tre anni fa, l'avete rinviata alla Commissione, siete stati quasi tre anni voi al Governo della Regione, non avete mandato avanti niente, ed ora dite: "La vogliamo in un mese, venti giorni".
Cos'è la proposta? Consigliere Mappelli, siamo un po' coerenti, ed allora io direi, non che io voglia fare il difensore di nessuno, però tenendo conto di questi fattori che voi ci avete messo tre anni e non avete concluso niente, beh, non diciamo alla Giunta attuale, fate voi lo stesso, tirate avanti tre anni e non concludete niente, no, tirate avanti, non tre anni, ma molto meno e concludete qualcosa.
Questo, secondo me, è il problema, ma non pestare, insistere e volere in poco tempo quello che non avete risolto con tutto il tempo che avevate.
Chamonin (M.A.V.) - Io devo concordare con il Consigliere Savioz su tutto quanto egli ha detto.
Si fanno effettivamente dei piani regolatori comunali indipendenti non solo dalle considerazioni di utilità generale, ma anche dalle impostazioni dei Comuni vicini, formanti con il Comune interessato un comprensorio organico.
Ed assistiamo a questa decisione dei Comuni, che tutti i Comuni, nel loro piano, vogliono avere la zona turistica; tutti i Comuni vogliono avere una zona industriale, tutti i Comuni hanno previsto delle zone commerciali, ecc.
Quindi la necessità assoluta di dover arrivare alla formulazione di un piano regolatore regionale, cioè al piano in definitiva di utilizzazione del territorio regionale, purtroppo è giusto il ragionamento del Consigliere Manganone, in questa occasione, e cioè che i piani regolatori quelli che attualmente i Comuni stanno elaborando, sono eseguiti e non possono essere eseguiti che in base ai vari disposti della legge Ponte, dove non vi sono piani comunali, e non ce ne sono altri che appunto ad Aosta, e a St. Vincent, che non so neanche se è operante. Non soltanto, come diceva il Consigliere Manganoni, si è assistito quest'anno ad un calo del 30%, ma, in alcuni Comuni, addirittura del 90, 92,95% delle progettazioni, e quindi dell'attività edilizia rispetto agli anni passati. Perché? Perché i Comuni non possono fare diversamente, perché i Comuni non possono far diversamente.
Quindi io sono d'accordo che non bisogna, assolutamente, fare una legge affrettata e sommaria perché l'argomento è di tale e tanta importanza, di così grande delicatezza ed investe veramente tutto il futuro non solo edificatorio, ma necessariamente economico della Regione. Quindi bisogna fare una legge veramente molto pensata; e giustamente, a mio parere, ha fatto la Commissione a richiedere tutti i pareri necessari agli esperti del ramo.
Quindi non legge affrettata, ma affrettarsi comunque a fare una legge valida, ed è questo che, penso, il Consiglio deve chiedere alle Commissioni preposte allo studio di questi problemi.
Quindi penso che non si possano formulare delle date precise per avere questo strumento che deve essere anche, - se la perfezione non è ottenibile, - deve essere il più vicino alla perfezione.
Quindi non formalizziamoci su delle date, chiediamo soltanto l'impegno e alle Commissioni interessate e alla Giunta di varare al più presto questo piano che è di una necessità assoluta per l'avvenire economico della Regione.
Balestri (P.S.I.) - Mi fa molto piacere sentire il dibattito su questo argomento, perché voglio ricordare che, su questo argomento, fu proposto un disegno di legge regionale, poi eravamo in vicinanza delle elezioni, forse perché non si era capita l'importanza del problema e si era già detto allora che il blocco di questo disegno di legge avrebbe portato la Valle d'Aosta ad una inattività edilizia.
Quindi oggi, si vede i ripensamenti ci sono, sono sempre utili, sono utili tutti gli interventi, perché, ad un certo momento, si potrà, tempo al tempo, arrivare a qualche cosa di più organico, di più fattivo nell'interesse della Valle.
Però vorrei dire che concordo in pieno con quello che ha detto il Consigliere Savioz, perché, ad un certo momento, noi si dà da fare dei piani regionali, contribuiamo con molti soldi e poi ci troveremo di fronte alla presentazione di piani comunali che l'Amministrazione regionale non potrà approvare, perché sono fuori legge, cioè li potrà approvare finché non trova un ricorrente che impugna la cosa, perché o oggi ci si attiene alla legge Ponte, o se no, si può superare la legge Ponte solo con un piano regionale.
Quindi sono anch'io d'accordo che i problemi sono vastissimi e da considerare con molta calma e, quindi c'è la necessità di tutte le precauzioni che le varie Commissioni si sono prese o che non si può dare un termine molto breve di tempo perché, in un breve tempo, non si può arrivare ad una valutazione esatta, ma il discorso fondamentale è che a una legge del genere nell'interesse della Valle d'Aosta, bisogna arrivarci, perché se no fra due o tre anni diremo ancora che in alcuni Comuni il calo delle progettazioni sarà del 90%.
Questa è la situazione che ci siamo prefissati non approvando una legge regionale; oppure, ma non credo che ciò sia conveniente per la Valle d'Aosta, attenerci alla legge stralcio che c'è stata, alla legge Ponte, ma non credo che questo sia nell'interesse della Valle d'Aosta.
Quindi è questione di buona volontà, è questione di pareri di tecnici, ce ne sono già stati molti, perché allora furono radunati, mi ricordo, una quindicina di tecnici, il meglio di quello che la Regione poteva esprimere.
Quindi, ad un certo momento, sentiamone pure altri pareri di tecnici, che non sono mai pochi in questo campo, ma abbiamo la volontà di mandare avanti una legge del genere che è, forse, la prima legge fattiva per la Valle d'Aosta nell'interesse di tutti.
Bordon (D.C.) - Stavo facendo un soliloquio, perché veramente bisogna costatarlo, ci sono delle impostazioni, dei dibattiti, che proseguono in modo inspiegabile, in modo strano, addirittura, perché si dice abitualmente non vogliamo fare della polemica, noi abbiamo della gente che la polemica la va a tirare fuori proprio perché ci si diverte, come si diverte sempre il Consigliere Manganoni, e allora, ad un certo momento, la mia battuta fa la reazione a catena e di qui non si va avanti più.
Io mi domando solo una cosa, ad un certo momento siamo tutti d'accordo per mandare avanti una legge, - questo è il nocciolo della questione - una legge urbanistica, prima di quella dei piani regolatori, perché i tecnici che abbiamo sentito, come i Consiglieri Chamonin, Savioz, Manganoni, sono tutti d'accordo, compreso il Consigliere Tonino, sono tutti d'accordo che è indispensabile questa legge, questo primo esame della questione.
Secondo esame - sentiamo, per esempio il Consigliere Manganoni che dice per tre anni non l'avete mandata avanti -, ma io vi chiedo scusa, ma ad un certo momento, a questa Giunta noi avevamo gli stessi Assessori e gli stessi rappresentanti che c'erano allora, devo pur ripetere questo, si vada a vedere se sono stati fatti i dibattiti attraverso questi tre o quattro anni della legge urbanistica, si veda in Giunta se ci sono dei promemoria, se ci sono delle prese d'atto; si veda quello che ne è venuto fuori. Perché è indubbio che, durante questi anni, guai se nulla fosse stato preparato. Allora, veramente, si potrebbe subire una critica, abbiamo sentito il prof. Balestri in quel momento, quando era lui Assessore, appunto, dice che aveva predisposto il disegno di legge che è stato visto in Consiglio. Ora che è arrivato l'Assessore Milanesio, ha predisposto altri studi, perché noi non mettiamo in discussione, la verità è sempre stata questa che per una difficoltà o per un'altra il disegno di legge non è andato avanti.
Allora ecco la stranezza della discussione, a me pare strano che oggi, che siamo tutti d'accordo sulla necessità inderogabile di questa legge, si facciano queste discussioni, perché non c'è nessuno, - la battuta del Consigliere Manganoni di fissare una data più o meno recente, è solo una reazione a certe altre battute precedenti, - ma noi non abbiamo chiesto l'approvazione di nessuna legge "à tambour battant", perché non abbiamo mai battuti i tamburi.
Siamo qui per fare una cosa che vada bene... ad ogni modo... (voci) ...non sapevo che tu fossi musicista, "tambour battant", abbiamo sentito adesso l'amico Chamonin, che dice che non vogliamo precipitare nulla, che non vogliamo mandare avanti... ma noi siamo di questo parere, noi vi chiediamo solo una cosa se è possibile, e con questo, per quanto mi concerne, io chiudo perché non ho interesse a continuare la discussione.
Siamo tutti d'accordo di mandarla avanti, sappiamo come si svolgono i dibattiti nostri, in questa sala consiliare se ne parla oggi, si rinvia, si manda alla Commissione A, alla Commissione B, alla Commissione C e i mesi passano. È accaduto da quando c'è l'Amministrazione regionale, non da quando c'è una determinata amministrazione e non un'altra. Perché, se andiamo a vedere queste cose qui, Consigliere Manganoni, è meglio che queste discussioni ce le facciamo fuori noi due nell'atrio. Nell'interesse della sala consiliare e di tutta la Valle d'Aosta e allora ripetiamo solo questo, non "à tambour battant", non precipitando niente, siamo tutti d'accordo, tutti sì o no, di mandare avanti questo... (voce: "sì") ...e allora cerchiamo di fissare una data, perché, ripeto, molte volte i lavori che non hanno una data, non dico precisa, ma un periodo di tempo, un mese, due mesi, per cui ad un certo momento ci si ritrovi qui dentro, e ci si dia uno spunto un po' a tutti quelli che si sono interessati a questo problema, di dire: "guardate, Signori, che due mesi fa avevamo detto che avremmo portato avanti questo problema". È allo stesso punto, non lo è, lo vedremo allora, questo è un vincolo, una raccomandazione, un impegno che noi chiediamo.
Poi i meriti della legge, Consigliere Manganoni, te li lascio tutti.
Milanesio (P.S.I.) - Io chiedo scusa al Consiglio, se sono costretto a parlare ancora, ma dopo tante cose che sono state dette, è pensabile che si facciano alcune precisazioni.
Mi pare che, almeno una grossa parte del Consiglio, abbia le idee chiare in materia di urbanistica, scusami Bordon, e abbia fatto delle proposte molto costruttive, e mi riferisco a questa parte del Consiglio, non voglio dividere in destra e sinistra, non è offensivo questo modo di procedere, solo per semplificazione, io non voglio neanche polemizzare né con il Consigliere Bordon, né con il Consigliere Manganoni, né con altri, voglio però semplicemente cercare di mettere le cose in chiaro; cioè giocare con le carte scoperte.
Mi pare che voi, in questo momento, non stiate giocando a carte scoperte.
La responsabilità della Giunta di cui facevamo parte anche noi, e facevate parte anche voi, è la responsabilità di non aver approvato una legge urbanistica.
Adesso non stiamo a giocare a rimpallo, è più tua, è più mia, io posso solo dire che prima dello scadere della trascorsa legislatura, l'allora Assessore Balestri presentò una legge urbanistica a questo Consiglio, cioè Balestri la presentò alla Giunta, la Giunta la fece propria e la portò in Consiglio, e poi qualcuno chiese il rinvio, - mi pare lo stesso Presidente della Giunta Bondaz, non ricordo bene, perché non ero Consigliere in allora -, venne chiesto il rinvio e di quella legge non se ne è più saputo niente. Perché venne chiesto il rinvio? Perché quella legge non venne approvata, siamo sinceri, perché erano sorte nel seno della Democrazia Cristiana molte perplessità, molte diffidenze, il processo, le intenzioni, caro Mappelli, è inutile che ti agiti, su questo tuo fare mi fai appena solletico, caro Mappelli, tu c'eri, per fortuna che c'eri, è un merito storico esserci stato.
Ad ogni modo voglio dire quattro verità, caro Mappelli, è inutile che ti agiti in modo scomposto su quella sedia, vogli dire questo: tanto è vero che successivamente abbiamo appreso dalla "Région", organo della Democrazia Cristiana, il disegno di legge di Bonin, o Bonin come ama farsi chiamare, che era tutta un'altra cosa, era quello della Franchigia, era quello dei 700 mc. Che urtava, in modo direi palese, con la legge urbanistica che era stata in allora preparata, e ha sempre urtato contro qualunque volontà di una legislazione urbanistica, mi dispiace, caro Mappelli, mi hai portato a dirlo, perché il discorso della franchigia, cioè dei 700 mc, da poter costruire in qualunque condizione, di clima, di tempo e di luogo, era la più grossa aberrazione urbanistica che potesse nascere in qualunque Regione che aveva potestà legislativa in materia. Noi ci siamo esposti a quel tipo di discorso, ed è per quella ragione che non c'è ancora adesso una legge urbanistica, ed è per quella ragione che abbiamo dovuto riprendere gli studi, perché la legge urbanistica che era stata preparata allora, a distanza di tre o quattro mesi, è superata in alcuni punti, ed il vostro espediente quale è stato? È stato quello di pescare quelle leggi di allora, di aggiungergli la creazione di un Assessorato, e poi di presentarlo come se fosse il frutto di una così laboriosissima pensata dell'Ufficio Studi della Democrazia Cristiana.
Ora, mi rifiuto di credere che ci sia un minimo di serietà in questo tipo di procedura e in questo modo di andare avanti.
Prova ne sia che presentate una mozione che ha un significato solo polemico e strumentale, per accelerare l'esame di quella legge.
Hanno potuto dimostrare l'Avv. Caveri, il Consigliere Germano e altri che le leggi hanno un periodo di gestazione che è molto più lungo dei due mesi, quando si tratta di una materia di questo tipo, addirittura, lo sappiamo, può raggiungere anche degli anni.
Non parliamo poi di quello che ha fatto il Governo in materia, per cui una legge urbanistica sempre in discussione... riesce a fare solo leggi Ponte.
Ora è chiaro che su questo argomento ci sarà da confrontare diverse opinioni, ci saranno da confrontare diverse opinioni culturali, perché l'urbanistica, veramente, non la si può fare con molta disinvoltura, una legge urbanistica è forse una delle leggi più importanti che può fare una Regione e uno Stato stesso, perché tocca degli interessi concreti, dobbiamo fare attenzione a come ci comportiamo per non ledere gli interessi... e nello stesso tempo per difendere il paesaggio e per difendere la collettività.
Quando saltano fuori certi discorsi sugli indici, io sono molto preoccupato, perché qui con una scusa di far la legge regionale che così si distacca dalla legislazione nazionale, qui invece di fare un'opera autonomistica, da parte di alcuni Consiglieri si vuole consentire il saccheggio urbanistico della Valle d'Aosta, si vuole fare una legge urbanistica indolore. Le leggi urbanistiche non sono mai indolori, le leggi urbanistiche regolamentano e nel regolamentare, è chiaro, toccano e comprimono certi interessi. È questo che vuole il Consigliere Manganone, quando dice: "tocchiamo gli indici, la legge Ponte va male". Ma scusatemi, la legge Ponte aveva uno scopo ben preciso che era quello di costringere tutti i Comuni a pianificare in materia urbanistica.
La legge del '60 della Regione, la legge regionale che è ancora in vigore, tranne in alcuni articoli, ha dei meriti. Per esempio quello di prescrivere, - cosa che non è fatta da nessuna Amministrazione -, di prescrivere il piano urbanistico regionale come, diciamo così, elemento indispensabile per la pianificazione comunale.
Abbiamo già detto nelle precedenti discussioni, concordo con i Consiglieri Savioz e Chamonin, e con tutti quelli che fanno il discorso della necessità di arrivare, sollecitamente all'adozione del Piano Urbanistico regionale. Io l'ho già detto alla Giunta che gli studi sono già stati iniziati da parte dei nostri uffici, sono già stati iniziati, sono in corso, li stiamo portando avanti, è inutile venire oggi a fare il discorso che è necessario prima approvare una legge regionale, i provvedimenti legislativi in questo momento ci sono, quello che manca è un piano urbanistico e quello non si approva facendo una legge, ma approvando una serie di studi, una serie di elaborati, una serie di documenti che sono in corso di elaborazione, perché non sono mai stati iniziati prima.
Ora, è inutile che si venga a tirar fuori il falso scopo della legge urbanistica; in questo caso la legge urbanistica è un falso scopo, oggi occorre avere prima il Piano Urbanistico regionale.
Sulla base di queste esperienze si potrà approvare una nuova legge urbanistica regionale, che tenga conto della esperienza che si è fatta in materia di pianificazione, a livello regionale, esperienza concreta che si fa attraverso la pianificazione comunale che è in atto attraverso la pianificazione che è in atto anch'essa.
Ora, è chiaro che la nuova legge urbanistica deve essere il risultato di queste esperienze, non può essere qualcosa di avulso, di astratto, come finirebbe per essere in questo momento? Ora, io insisto su questo concetto, fa piacere che sia stato sollevato da parte della Democrazia Cristiana questo problema.
Ho l'impressione però che venga sollevato in modo strumentale, tanto per gettare delle zeppe nelle ruote della Giunta.
Ora, io dico quello che penso ai Consiglieri Manganone e Mappelli, con i quali in Giunta abbiamo sempre litigato quando si trattava di delimitare i centri abitati; poi volevate delimitarli molto ampliamente di modo che il centro abitato non serviva più a niente.
Io tendevo a rispettare la legge proprio per costringere il Comune a pianificare, abbiamo sempre litigato su questo. Mi pare che, a tutt'oggi, le posizioni non siano mica mutate, voi volete eludere la legge Ponte, perché non volete nessun regolamento urbanistico, questa è la verità. Invece si deve dare una regolamentazione urbanistica alla Valle d'Aosta, altrimenti qui andiamo a ramengo, come si suol dire.
Poi voglio fare un piccolo appunto, scusatemi, una battuta polemica, "La Région" pubblica tutta una pagina sulla necessità di salvaguardare il paesaggio, non ho visto su "La Région" le foto di quei condomini che dovevano essere abbattuti, per cui avevo chiesto all'ex Presidente della Giunta Bordon, di far procedere alla demolizione d'ufficio, bastava semplicemente la sua firma di Prefetto, perché ormai tutto era compiuto, tutto era posto perché si procedesse alla demolizione di questi condomini.
Ho aspettato invano e lo devo dire, non è una battuta cattiva, ho aspettato invano un po' di mesi che questo venisse fatto e non è stato fatto, però né "la Région" si parla di difesa del paesaggio, "la Région" fa la campagna per la difesa del paesaggio.
Se non altro, cerchiamo di limitare i toni ed i contenuti di certi discorsi, per lo meno cerchiamo di essere coerenti.
Ora, amici della Democrazia Cristiana, soprattutto amico Mappelli, lui mi chiama sempre amico, in verità, non abbiamo ragioni di dissenso personale, per quanto riguarda certe cose, no?
Io ribadisco questo concetto, la legge da voi presentata per quello che mi riguarda, è superata perché è vecchia; secondo, ipotizza la creazione di un nuovo Assessorato; terzo non è la cosa più urgente. La cosa più urgente è il Piano Urbanistico Regionale, altrimenti i Comuni non sanno come pianificare, altrimenti i Comuni hanno ruota libera soprattutto per quanto riguarda le indicazioni concrete, cioè quello di cui più ci si deve preoccupare in questo momento.
Del resto, questa mania di fare leggi in tutti i settori, a tutti i costi, contraddice anche con una possibilità che deve essere concessa all'Ente locale che è quella di agire secondo il buon senso, non sempre secondo delle norme prefissate e delle norme che molto spesso male si attagliano ad una realtà locale.
La mania di fare a tutti i costi una legge urbanistica regionale e di farla prima del piano urbanistico, secondo me è una astrazione che può portare a dei risultati negativi sul piano pratico.
Quindi, quello che la Giunta ha proposto e propone in questo momento è di andare avanti con il piano urbanistico regionale e parallelamente di portare avanti questo nuovo disegno di legge sull'urbanistica, il quale però non è la cosa più indispensabile ed essenziale in questo momento.
In questo momento è essenziale il Piano Urbanistico Regionale per dare una guida ai Comuni nella pianificazione territoriale: la legge urbanistica regionale i Comuni si troverebbero nella stessa situazione in cui si trovano in questo momento.
Provate a pensare a quali indicazioni potrebbe dare una legge urbanistica regionale, agli effetti pratici della pianificazione territoriale. Nessuna.
Questa è la grossa verità.
Occorre farlo lo stesso, ma non è la cosa più urgente.
Per questo, tra l'altro, si propone di respingere la vostra mozione che vuole sollecitare l'iter di approvazione di una legge che è già all'esame della Commissione, per cui il Presidente della Commissione, l'Avv. Caveri ha detto che seguirà l'iter normale e che verrà poi discusso dopo aver acquisito i pareri tecnici, verrà portato in quest'aula, si sentirà, si vedrà, insomma, non mi pare sia il caso di veramente fare tutto a "tambour battant".
Quindi, io propongo che venga respinta la mozione, presentata con quelle considerazioni, e se lo ritenete, io vi leggo l'ordine del giorno che proponevo a nome della Giunta e cioè:
"Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta,
Preso atto delle dichiarazioni resa dall'Assessore al Turismo all'atto della discussione del disegno di legge che concedeva contributi ai Comuni per la redazione di strumenti urbanistici;
Ribadisce la necessità di addivenire al più presto ad una rielaborazione della legge urbanistica regionale vigente, tenuto conto delle esperienze che vanno maturando in ordine alla programmazione regionale ed al Piano Urbanistico Regionale in corso di redazione;
Poiché la legge in discussione, come dichiarato dal Presidente della Commissione Finanze, Affari Generali sta già seguendo l'iter procedurale previsto dal Regolamento consiliare, e poiché la mozione presentata tende a risolvere in modo frettoloso e sommario un problema per cui occorre ancora approfondimento e ponderazione respinta la mozione in oggetto."
Montesano (P.S.D.I.) - Assessore, io la pregherei di far battere quell'ordine del giorno, lo vedo un pochino scarabocchiato...
Chi altro chiede la parola?
Mi sembra che ci sia il Consigliere Bordon.
Bordon (D.C) - E allora l'abbiamo detto prima, l'avevamo previsto con queste discussioni; ci siamo avviati verso la polemica, interverranno anche altri, quindi... ad un certo momento, finiremo la seduta per naturale scadenza.
È indubbio che ci mette in difficoltà, lo dicevo alcune sedute di Consiglio orsono, quando interviene l'Assessore Milanesio.
Perché, per esempio, quando ci minaccio le sue quattro verità, ci mette proprio in soggezione, perché dice: "qui dove andiamo a finire", di fronte ad un'impostazione così, e se le quattro verità, le dice lui che è il padrone del verbo, ad un certo momento uno si trova un po' a disagio.
Naturalmente poi, questo viene confermato abitualmente da altre battute, perché non c'è volta che ci sia un problema in discussione che l'Assessore Milanesio non si alzi e, ad un certo momento dia dei giudizi che sono quelli che lui pensa, come d'altronde noi pensiamo di lui e che ci mettono in difficoltà. Se, per esempio, noi parliamo del problema delle acque, l'altro giorno, ricorderà l'amico Quaizier, dovrebbe darmene atto, ad un certo momento si è alzato l'Assessore Milanesio dicendo: qui quasi tutti i Consiglieri hanno le idee un po' confuse; oggi noi ci sentiamo dire la stessa cosa.
Per cui, veramente, noi siamo lieti che lui sia qui ad illuminarci e ci auguriamo di non avere mai la sua assenza. L'altro giorno abbiamo sentito la sua mancanza, ci auguriamo proprio che abbia da rimanere sempre con noi, non vada in giro, stia qui a dibattere i problemi, proprio per togliere via quella confusione che possiamo avere noi.
Fatta questa battuta che, come diceva lui, non vogliamo polemizzare, io un po' di polemica la volevo fare, perché ho risposto a quello che tu hai detto, vorrei andare avanti.
Mi diceva l'amico Manganone che è più tecnico di me in materia che tu meni un po' il can per l'aia, diceva, diceva il Consigliere Manganone, perché meni il can per l'aia? Perché, ad un certo momento, imposti dei problemi, naturalmente come interessano a te, non come interessano a noi, ma ripeto, il mio precedente intervento, la discussione è veramente strana, è strana per questo motivo: ripetiamo per la terza ed ultima volta, ci si dice: abbiamo portato qui in Consiglio una legge, che non è andata avanti per vari motivi, perché voi avevate dei vincoli che non volevate rispettare, ma supponiamo che ciò fosse vero, supponiamo che gli Assessori all'Agricoltura di allora non avessero detto le cose esatte, che ritenevano di applicare, supponiamo che noi non avessimo visto anche queste divergenze, date per scontato e pacifico tutto questo, io chiedo all'Assessore Milanesio: ma perché tanta difficoltà se siamo tutti d'accordo, perché? Vieni avanti con il tuo giudizio, e rispondi ... perché voi non mettete le carte in tavola, io le voglio mettere le carte chiare, ma questi tuoi giudizi a noi non interessano niente, questi sono giudizi tuoi personali, noi andiamo a vedere se tu metti le carte in tavola, nel modo giusto o non nel modo giusto, noi qui stiamo esaminando dei problemi da portare avanti nell'interesse della Valle d'Aosta, a noi non interessa niente quando vieni fuori per l'ennesimo volta a ripeterci che ha letto l'articolo de "La Région" come Bonin o Bonin, questo tu te lo leggi, te lo tieni lì, la libertà di stampa c'è per tutti, la libertà di opinione, non vado a dirti cosa leggo su "Le Progrès", quando leggo, qualche volta mi metto a ridere anch'io, qualche volta no, ma io non l'ho mai portato qui in discussione questo.
Quindi, non facciamo il perno della discussione, in quest'aula, di problemi che proprio - ha ragione il Consigliere Manganone - vengono solo a menare il can per l'aia, il problema è un altro.
Noi sappiamo di essere una minoranza. Non abbiamo nessun interesse ad avere la paternità su questa legge, nel modo più assoluto, la legge, naturalmente, non può essere cambiata di sana pianta, se questa legge che tu, l'altro giorno, hai sostenuto di avere quasi pronta ad essere portata avanti. Tu hai detto questo: è la verità. Tu adesso mi dici: "No, io non ho detto in quel modo lì", prima ti sei ripreso ... no, noi te ne diamo atto. Tu hai ereditato una legge che era già stata allo studio dall'ex Assessore Balestri, l'abbiamo esaminata tutti, l'hai perfezionata, i tuoi uffici della Sovraintendenza l'hanno portata avanti. Perché poi facciamo ridere quando diciamo: "io l'ho portata, l'ho portata perché i miei uffici me l'hanno preparata" perché sappiamo tutti le capacità reciproche che possiamo avere.
Quindi, arrivati a questo punto, noi chiediamo solo questo: voi avete un ordine del giorno, il gioco delle minoranze è una cosa bellissima, è accaduto prima con noi, è accaduto prima con noi, è accaduto adesso a noi, in questo momento voi fate ... noi chiediamo soltanto una cosa: noi non vogliamo nessuna paternità di niente, voi volete bocciarci questa mozione, perché chiediamo un certo periodo di tempo per lo studio, voi siete padronissimi, non ne facciamo mica un dramma fra un mese ne presenteremo un'altra, fra due mesi ne presenteremo un'altra, e vedremo allora chi è che la legge non vuole che vada avanti.
Questa è la verità. Nient'altro.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola?
E allora, volevo soltanto far precisare dai proponenti la mozione che io trovo scritta qui, per l'ordine del giorno del 15 dicembre, siccome non è certo che quel dato giorno ci sia un Consiglio, io desideravo che i proponenti mi indicassero un'altra frase, che fosse più elastica.
Manganone (D.C.) - Noi non siamo contrari che la mozione venga emendata il 30 gennaio 1971.
Chiedo a nome del Gruppo della Democrazia Cristiana ...
Montesano (P.S.D.I.) - Perché la suddetta legge possa essere inserita all'ordine del giorno del 30 gennaio, metterei la seconda quindicina di gennaio.
Oh! Avv. Caveri, Lei quale Presidente della Commissione non so se l'abbia già fatto, però la pregherei di invitare i proponenti della legge alla seduta della Commissione, perché è il Regolamento questo.
Nel Regolamento c'è il seguente disposto: "Un consigliere che propone un progetto di legge è ammesso temporaneamente a far parte della Commissione di studi chiamata ad esaminare la sua proposta".
Come da richiesta, a scrutinio segreto, modificata nell'ultimo capoverso come è stato proposto: "Impegna la Commissione ad esprimere il proprio parere in modo che la suddetta legge possa essere inserita all'ordine del giorno del Consiglio della seconda quindicina di gennaio".
Allora si passa alla votazione.
Si vota prima la mozione, perché l'ordine del giorno viene inteso come sostitutivo della mozione e allora verrà votato dopo.
Risultato della votazione, presenti trentaquattro, votanti trentaquattro, maggioranza diciotto, favorevoli dieci, contrari ventiquattro.
Il Consiglio respinge.
Allora, siccome l'ordine del giorno proposto dall'Assessore Milanesio indicava di respingere la mozione, non so se l'Assessore vuole mantenere lo stesso l'ordine del giorno o ritirarlo.
Milanesio (P.S.I.) - Io propongo di modificarlo e di togliere l'ultima parte; lo rileggo, con la parte che propongo in votazione:
"Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta,
preso atto delle dichiarazioni rese dall'Assessore al Turismo all'atto della discussione del disegno di legge che concedeva contributi ai Comuni per la redazione di strumenti urbanistici;
ribadisce la necessità di addivenire al più presto ad una rielaborazione della legge urbanistica regionale vigente, tenendo conto delle esperienze che vanno maturando in ordine alla programmazione regionale e del piano urbanistico regionale in corso di redazione".
Montesano (P.S.D.I.) - Per favore Assessore Milanesio.
Milanesio (P.S.I.) - Potrei anche ritirarlo.
Montesano (P.S.D.I.) - Sta al proponente ritirare o mantenere questo ordine del giorno.
Milanesio (P.S.I.) - Io penso che, dopo tutte le affermazioni, diventi pleonastica l'approvazione di questo ordine del giorno, quindi lo ritiro.
Montesano (P.S.D.I.) - Ordine del giorno ritirato. Si passa all'oggetto numero sette.