Oggetto del Consiglio n. 145 del 10 dicembre 1956 - Verbale
OGGETTO N. 145/56 - DISEGNO DI LEGGE REGIONALE PER LA ESENZIONE E LA RIDUZIONE DELLE IMPOSTE SUL BESTIAME A FAVORE DEI PICCOLI E MEDI ALLEVATORI DELLA VALLE D'AOSTA. (Mozione dei Consiglieri regionali Signori Nicco Giulio, Barone Luigi e Nicco Anselmo)
Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione concernente l'oggetto "Disegno di legge regionale per la esenzione e riduzione delle imposte sul bestiame a favore dei piccoli e medi allevatori della Valle d'Aosta" presentata dai Consiglieri Signori Nicco Geom. Giulio, Barone Luigi e Nicco Anselmo, mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
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Al Presidente del Consiglio Regionale
AOSTA
Preghiamo la S. V. di voler portare sull'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio la seguente mozione:
Nel mese di ottobre 1955, i Consiglieri di sinistra presentavano un progetto di legge regionale per la progressiva esenzione del pagamento della imposta sul bestiame in Valle d'Aosta e con l'integrazione dei bilanci comunali da parte dell'Amministrazione regionale.
Il Consiglio nominava una Commissione per l'elaborazione di detta legge.
Considerato il continuo aggravarsi della crisi che colpisce la nostra agricoltura e l'urgente necessità di attenuarne le conseguenze con provvedimenti in favore dei nostri contadini, il Consiglio regionale
Invita
la suddetta Commissione a voler riferire sullo svolgimento dei suoi lavori ed a sottoporre sollecitamente al Consiglio il progetto di legge per l'approvazione.
Lì 6 Novembre 1956.
F.to: Nicco Giulio, Barone Luigi, A. Nicco
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Il Consigliere BARONE rammenta che il Consiglio nell'adunanza del 9 novembre 1955 nominava una Commissione con l'incarico di studiare e di elaborare un disegno di legge regionale per la esenzione e la riduzione dell'imposta sul bestiame a favore dei piccoli e medi allevatori della Valle d'Aosta.
Rileva che, essendo trascorso ormai un anno da allora ad oggi, viene presentata la mozione in esame per invitare la suddetta Commissione a riferire sullo svolgimento dei suoi lavori e a sottoporre sollecitamente un progetto di legge all'approvazione del Consiglio.
Osserva che il fenomeno dello spopolamento della montagna si fa sempre più grave e che occorre, quindi, adottare tutte le possibili provvidenze atte a migliorare le disagiate condizioni di vita delle popolazioni di montagna, per invogliarle a non abbandonare le loro case.
Il Consigliere NICCO Anselmo osserva che nella propaganda che viene fatta alla vigilia delle elezioni regionali si fanno molte promesse ai contadini, promesse che purtroppo molte volte vengono poi dimenticate.
Rammenta che nel programma della Concentrazione Democratica delle ultime elezioni regionali vi era la promessa seguente: "Integrazione dei bilanci comunali in misura sufficiente per alleggerire il carico tributario locale in favore dei più piccoli proprietari, con riferimento specifico alla riduzione dell'imposta sul bestiame e dell'imposta di famiglia".
Dichiara di concordare su quanto detto dal Consigliere Barone, essendo trascorso ormai un anno dalla nomina della Commissione consiliare incaricata dello studio e dell'elaborazione del menzionato disegno di legge regionale.
L'Assessore BIONAZ, premesso che risponde quale Presidente della menzionata Commissione consiliare, informa che la Commissione stessa ha iniziato subito i suoi lavori e, per un approfondito studio del problema, ha ritenuto necessario di richiedere ai Comuni i dati relativi al gettito ricavato dall'imposta sul bestiame.
Informa che, nonostante ripetuti solleciti, alcuni Comuni devono ancora inviare i dati richiesti mentre altri hanno risposto trasmettendo dati non completi.
Precisa che la Commissione ha potuto, peraltro, ugualmente fare un quadro della situazione, ricavando vari dati dai bilanci di previsione dei Comuni.
Riferisce che, da tale quadro, risulta che il gettito effettivo dell'imposta sul bestiame non corrisponde alle somme preventivate dai Comuni nei loro bilanci e che l'ammontare annuo complessivo del gettito, per tutti i Comuni, si aggira sui 15 milioni di lire.
Informa che il Presidente della Commissione di Coordinamento, nel restituire vistata la deliberazione consiliare numero 161 del 9-11-1955, con cui veniva nominata la menzionata Commissione di studio ha comunicato, - in merito al progetto di legge regionale presentato da un gruppo ai Consiglieri -, che il Ministero dell'interno aveva osservato, fra altro, quanto segue:
"Sta di fatto che, nella materia di cui sopra, la Regione ha soltanto una competenza limitata alla emanazione di norme di attuazione e di integrazione e, cioè, di norme secundum legem e di norme praeter legem. Come è noto, mentre con le prime, la Regione non può che svolgere disposizioni contenute nelle leggi della Repubblica, con le seconde può dettare norme sussidiarie delle leggi stesse.
In ogni caso, però, essa deve rispettare i principi consacrati nelle leggi della Repubblica, cui si riferiscono appunto le emanande norme di attuazione e di integrazione.
Ora è evidente che, attraverso il proposto schema, si operano vere e proprie deroghe a leggi tributarie di fonte statale, facendo uso di una potestà che lo Statuto non riconosce e, quindi, eccedendo i limiti di competenza".
Informa che, successivamente, il Presidente della Commissione di Coordinamento ha, altresì, fatto pervenire alla Presidenza del Consiglio l'avviso espresso in merito al predetto disegno di legge dal Ministero delle Finanze che, in sostanza, ribadisce gli stessi rilievi fatti dal Ministero dell'Interno.
Osserva che altra difficoltà per legiferare nella materia in discussione sorgerebbe dall'osservanza della norma secondo cui i Comuni che intendono applicare il terzo limite delle sovrimposte fondiarie debbono per legge applicare anche l'imposta sul bestiame.
Rileva quindi che per esentare dal pagamento dell'imposta sul bestiame i piccoli e medi allevatori i Comuni non dovrebbero applicare il terzo limite sulle sovrimposte fondiarie. Ricorda che vi sono molti Comuni che, per ottenere i mutui previsti dalla legge Tupini, hanno concesso la garanzia di ammortamento sulle sovrimposte comunali fondiarie applicate al terzo limite, assumendo l'impegno di non ridurre tali sovrimposte sino all'avvenuta estinzione dei mutui.
Ricorda, infine, che i Comuni che applicano le sovrimposte fondiarie al secondo e terzo limite percepiscono dallo Stato una percentuale sull'I.G.E. di circa L. 1.000 per abitante, che dà loro un gettito superiore al gettito dell'imposta sul bestiame.
Informa che in campo nazionale sono state presentate varie proposte di legge per l'esenzione e la riduzione dell'imposta sul bestiame in favore di piccoli e medi allevatori e cita, fra altro, il disegno di legge Longo; rileva che il disegno di legge regionale presentato al Consiglio regionale della Valle di Aosta da un gruppo di Consiglieri è quasi uguale al disegno di legge Longo.
Fa presente che se il problema sarà risolto in campo nazionale la questione sarà, praticamente, definita anche in campo regionale, a meno che la Regione non intenda, avvalendosi dell'articolo 3 dello Statuto regionale, emanare norme legislative regionali di integrazione e di attuazione della legge nazionale.
Comunica che, in attesa, la Commissione consiliare continuerà i suoi lavori ed esaminerà la possibilità di venire in aiuto agli agricoltori sussidiando iniziative ed opere dei privati e dei Comuni.
Rammenta, in proposito, che il gettito annuo complessivo dell'imposta sul bestiame, in tutti i Comuni, si aggira sui 15 milioni e che la prevista esenzione di imposta sul bestiame a favore dei piccoli e medi agricoltori ammonterebbe, in complesso, in una minore entrata di circa 6 milioni per tutti i Comuni, cifra che è assai esigua in confronto alle decine e decine di milioni che l'Amministrazione regionale eroga ogni anno per le provvidenze adottate a favore degli agricoltori.
Conclude, ripetendo che la Commissione studierà la possibilità di venire in aiuto agli agricoltori con ulteriori provvidenze, conformemente allo scopo della legge che si vorrebbe adottare, evitando i menzionati gravi inconvenienti a cui andrebbero incontro i Comuni qualora la Regione stabilisse, con una legge regionale, l'esenzione e la riduzione dell'imposta sul bestiame a favore dei piccoli e medi allevatori.
Il Consigliere NICCO Anselmo dà atto che, effettivamente, la Regione viene già in aiuto ai contadini con varie provvidenze e in forma più concreta ed efficace rispetto al beneficio che potrebbe derivare ai contadini dalla proposta esenzione dall'imposta sul bestiame.
Fa, però, presente che di determinate provvidenze regionali, ad esempio dei contributi per la costruzione e sistemazione di fabbricati rurali, beneficiano praticamente soltanto agricoltori che già dispongono di mezzi finanziari e non già i piccoli contadini che posseggono soltanto qualche capo caprino o bovino e che non hanno i mezzi finanziari necessari per i lavori di sistemazione della loro casa.
Insiste, pertanto, sulla proposta di esenzione dei piccoli contadini dal pagamento dell'imposta comunale sul bestiame.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, osserva che la Regione, in relazione all'articolo 3 del suo Statuto Speciale, non ha potestà di emanare una legge regionale che stabilisca l'esenzione e la riduzione dell'imposta sul bestiame in favore dei piccoli e medi allevatori, in deroga alla legge generale.
Rileva che occorre, quindi, cercare di poter risolvere, praticamente, il problema attraverso altra forma, ad esempio l'integrazione dei bilanci comunali, perché altrimenti i Comuni avrebbero forse uno svantaggio assai più grave del beneficio di cui verrebbero a fruire i piccoli contadini esentati dall'imposta sul bestiame, in riferimento a quanto già precisato in merito dall'Assessore alle Finanze, Bionaz.
Rileva la necessità di attendere che la Commissione consiliare di studio sottoponga proposte concrete all'esame e alle decisioni del Consiglio.
Il Consigliere MANGANONI osserva che nel programma elettorale della Concentrazione Democratica vi era anche la promessa di venire in aiuto ai piccoli coltivatori diretti, particolarmente per quanto riguarda l'esenzione dall'imposta sul bestiame. Rileva che oggi il Presidente della Giunta e l'Assessore Bionaz affermano che lo Statuto non dà la potestà alla Regione di emanare una legge recante l'esenzione e la riduzione dell'imposta sul bestiame, facendo presente che dalla eventuale emanazione di una tale legge deriverebbero gravi inconvenienti in danno dei Comuni.
Osserva che ciò induce a pensare che i firmatari di quel programma elettorale non sapevano allora che la Regione non poteva legiferare circa l'esenzione e la riduzione dell'imposta sul bestiame, oppure che essi avevano forse la recondita intenzione di non mantenere tale promessa.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, osserva che, se il Consigliere Manganoni avesse letto attentamente il programma della Concentrazione Democratica, saprebbe che in detto programma non si è parlato di legge regionale, come è stato proposto dall'opposizione.
Precisa che nel menzionato programma si è accennato alla possibilità di venire in aiuto ai coltivatori diretti con varie provvidenze, - fra le quali rientra quella della prospettata integrazione dei bilanci -, perché, - egli dice -, "noi sapevamo che non si poteva fare leggi in questa materia, in quanto l'articolo 2 dello Statuto regionale non ce ne dà la possibilità".
Ritiene che l'integrazione dei bilanci comunali sia l'unica via possibile per addivenire alla esenzione e alla riduzione dell'imposta comunale sul bestiame in favore dei piccoli contadini. D'altra parte, - egli continua -, successivamente, cioè nel 1955, siamo venuti a conoscenza della presentazione in Parlamento del disegno di legge Longo e di altro disegno di legge, il che ci ha confermati nella nostra convinzione che noi non potevamo fare una legge regionale proprio perché il problema veniva già trattato in sede nazionale e che era quindi opportuno attenderne la definizione in campo nazionale.
Rileva che il disegno di legge regionale proposta da alcuni Consiglieri e sottoposto al Consiglio nell'adunanza del 9 novembre 1955, è uguale al disegno di legge Longo, con la sola sostituzione della parola "Nazione" con la parola "Regione".
Dichiara che il problema in esame rimane come è stato configurato, a suo tempo, nel programma della Concentrazione Democratica e ribadisce che il gruppo della maggioranza consiliare desidera venire in aiuto ai contadini per una pratica soluzione del problema stesso anche sotto altra forma, tenuto conto che il beneficio relativo all'esenzione fiscale si riduce a circa 6-7 milioni, come è stato detto dall'Assessore Bionaz.
Il Consigliere NICCO Anselmo afferma che le promesse vanno mantenute ed invita la Giunta a trovare la soluzione migliore per venire in aiuto ai contadini per quanto riguarda l'esenzione e la riduzione dell'imposta sul bestiame.
Il Consigliere MANGANONI, premesso che il Presidente della Giunta, Bondaz, ha fatto notare che nel programma della Concentrazione Democratica si parlava non già di legge, ma di "integrazione dei bilanci dei Comuni", osserva che anche nel disegno di legge presentato in Consiglio nella adunanza del 9 novembre 1955 si parla di integrazione dei bilanci comunali, poiché si dice, all'articolo 4, che i Comuni ..."hanno diritto ad una integrazione da parte della Regione pari alla minore entrata".
Dichiara che i Consiglieri della sinistra concordano sulla proposta del Presidente della Giunta, Bondaz, di giungere alla pratica soluzione del problema nel modo migliore, anche sotto altra forma.
Dichiara, inoltre, di concordare su quanto detto dal Presidente della Giunta in merito al grave fenomeno dello spopolamento della montagna e ritiene che, per contenere e limitare tale fenomeno, occorra esentare le popolazioni della montagna da ogni tassa ed imposta.
Osserva che poco si è fatto in campo nazionale a questo riguardo e dà atto che molto si è fatto, invece, in campo regionale.
Rileva, però, che gran parte delle attuali provvidenze regionali vanno a favore di coloro che già dispongono di mezzi per l'attuazione di varie iniziative, e non già a favore di coloro che non dispongono di mezzi e che, quindi, non possono, ad esempio, iniziare i lavori di costruzione o di sistemazione delle loro case per mancanza di denaro.
Rammenta che la legge Gullo è già venuta in aiuto alle popolazioni di montagna, esentando i contadini dal pagamento dell'imposta fondiaria per i terreni situati al di sopra dei 700 metri; ma osserva che si tratta di un beneficio minimo, mentre invece per contenere lo spopolamento della montagna bisogna adottare provvidenze più sostanziali, come l'esenzione dal pagamento dell'imposta sul bestiame e delle altre imposte che il contadino è tenuto a pagare.
Conclude dichiarando che i Consiglieri della sinistra insistono affinché la Regione si metta alla avanguardia delle altre Regioni e Provincie d'Italia nella lotta contro lo spopolamento della montagna, cominciando ad esentare i contadini dal pagamento dell'imposta sul bestiame.
L'Assessore BIONAZ osserva che l'Amministrazione regionale non è venuta in aiuto soltanto agli agricoltori che già dispongono di mezzi in quanto, oltre alla concessione di contributi per la costruzione e la sistemazione di fabbricati rurali, ha approvato anche molte altre provvidenze a favore degli agricoltori, provvidenze la cui applicazione comporta benefici per l'importo di decine e decine di milioni. Ricorda, a titolo di esempio, che la Regione ha concesso rilevanti sussidi per la costruzione e la sistemazione di canali di irrigazione ed ha assunto a proprio carico la spesa di L. 16 milioni annui per la vaccinazione obbligatoria antiaftosa del bestiame, esonerando in tal modo i contadini dal pagamento del vaccino e delle operazioni vaccinali.
Il Consigliere SAVIOZ pone in rilievo che i contadini meno abbienti sono più numerosi di quelli abbienti, per cui appare evidente che il maggiore onere dell'imposta è sostenuto dai contadini meno abbienti. Sottolinea, quindi, la necessità che l'Amministrazione regionale venga in aiuto in modo più concreto alle necessità dei contadini più bisognosi.
Prende atto che, per quanto riguarda il problema dell'esenzione dall'imposta sul bestiame a favore di piccoli allevatori, difficoltà di carattere giuridico vietano oggi di stabilire tale esenzione con una legge regionale.
Informa che, per quanto gli consta, i contadini siciliani avrebbero ottenuto l'esenzione dall'imposta sul bestiame e rivolge invito al Presidente della Commissione consiliare a voler prendere visione della legislazione siciliana, per vedere se sia possibile attuare analoga iniziativa in Valle d'Aosta.
Il Presidente, PAREYSON, chiede ai presentatori della mozione se, in seguito alle assicurazioni ed ai chiarimenti dati dall'Assessore Bionaz e dal Presidente della Giunta, Bondaz, intendano ritirare la mozione.
Segue breve discussione, alla quale prendono parte il Presidente, PAREYSON, il Presidente della Giunta, BONDAZ, il Vice Presidente, PASQUALI, i Consiglieri BARONE e MANGANONI, il quale ultimo dichiara a nome dei presentatori della mozione, che, preso atto delle assicurazioni date dall'Assessore Bionaz e dal Presidente della Giunta, Bondaz, per la soluzione del problema, concorda sulla proposta di ritirare la mozione, che è da ritenersi superata.
Il Consiglio prende atto.
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