Oggetto del Consiglio n. 144 del 10 dicembre 1956 - Verbale
OGGETTO N. 144/56 - PROVVEDIMENTI A FAVORE DEGLI INSEGNANTI DELLE SCUOLE SUSSIDIATE. (Mozione)
Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione concernente lo oggetto "Provvedimenti a favore degli Insegnanti delle Scuole sussidiate", presentata dai Consiglieri Signori Barone Luigi, Manganoni Claudio, Chabod Augusto, Chabod Renato, Nicco Anselmo, Nicco Giulio, Savioz Fabiano, Signora Perruchon M. Celeste Ved. Chanoux, mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
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Ill.mo Signor Presidente
del Consiglio della Valle
Geom. Enrico PAREYSON
AOSTA
La preghiamo di voler portare sull'ordine del giorno del prossimo Consiglio la seguente mozione.
Ossequi.
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA
CONSTATATO che la situazione generale degli insegnanti delle Scuole sussidiate non è decorosa per chi deve presiedere all'istruzione e che, di conseguenza, s'impone un provvedimento a loro favore;
TENUTO CONTO che la loro opera educatrice si svolge in un ambiente irto di mille difficoltà e che richiede la somma di gravi sacrifici;
CONSIDERATO che molti fra di essi sono in possesso di regolare diploma di "maestro elementare"
RIVOLTO
ad essi un vivo elogio per l'opera, altamente meritoria, svolta;
INVITA
la Giunta a voler proporre, con urgenza, al Consiglio tutte le provvidenze atte a risolvere i loro problemi, specie quello finanziario, perché il loro compito sia agevolato e la loro opera più proficua.
Aosta, li 5 ottobre 1956.
I Consiglieri f.ti: Barone Luigi - Claudio Manganoni - Chabod Augusto - Chabod Renato - A. Nicco - Giulio Nicco - Celeste Perruchon - Savioz Fabiano.
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Il Consigliere BARONE, ad illustrazione della mozione, dichiara quanto segue:
"I Consiglieri di opposizione sono stati indotti a presentare questa mozione, per ovviare ad una situazione che è dir poco definirla non decorosa per la benemerita categoria degli insegnanti delle Scuole sussidiate e che richiede, pertanto, una immediata risoluzione.
Non è concepibile che vi siano degli insegnanti, in gran parte diplomati (il che significa otto anni di studio e di sacrifici), i quali siano relegati al ruolo di paria della società e che dovrebbero ricorrere alla mendicità, se non li trattenesse un senso di lodevole e compassionevole spirito di amor proprio e di ambizione. A guadagnare in un anno meno di quanto molti impiegati o specializzati guadagnino in un mese, c'è da essere dei "Rigoletto" per saper nascondere tra le pieghe d'un sorriso le piaghe del diseredato della società.
Ci sono altre osservazioni da fare, che inducono a più amare considerazioni.
Le Scuole sussidiate distano, come minimo, due chilometri dai luoghi dove esistono Scuole statali, in piccole frazioni, cui conducono passaggi impervi; dove il tempio dell'istruzione non è molto dissimile dall'abitazione degli animali.
I bimbi di prima, seconda, terza elementare dovrebbero in questo ambiente, che con l'accogliente non ha la più lontana parentela, prendere l'avvio per leggere, scrivere, far di conto (e non c'è una lavagna) e imparare, attraverso la storia, ad amare la loro terra. Qualcuno ha sottobraccio, con i libri, un pezzo di legna che alle volte serve per riscaldare l'ambiente. Il maestro vien di lontano e giunge, con la sua desolazione, nella desolazione di un'aula dove è difficile gettare buona semente.
Ha fatto un'ora, due ore di strada: alla fine dell'anno sarà un buon maratoneta. Gli sono compagni, quando quando, il freddo, l'affanno, la delusione, lo sconforto.
A mezzogiorno, i quattro o cinque mocciosi se ne sono andati, la solitudine lo porterà in un'aula di città dove avevano la pretesa di insegnargli che l'istruzione è la prima cosa al mondo ed il fondamento d'ogni vivere civile.
Non v'è quindi esagerazione a parlare di insegnamento alla deriva di semi-analfabetismo diffuso, di classe insegnante che non può, in tali condizioni, dare il minimo apporto all'istruzione, di situazione allarmante, richiedente pronto soccorso. Sono convinto che l'unico difetto di questa mozione sia quello di essere giunta in ritardo, perché non è neppur pensabile che ci siano degli educatori della nostra gioventù, quelli che spezzano il primo pane della scienza, che è il più assimilabile e dovrebbe essere il più saporito, trattati con una paga che non. si scosta gran che da quella dell'operaio disoccupato, se è vero che la media, ottimistica, è di circa Lire 10.000 mensili, e per parecchi inferiore. Se, come dice Pitagora, il mondo è un numero, questa cifra è di eloquenza inoppugnabile".
L'Assessore BERTHET, premette che le dichiarazioni fatte dal Consigliere Barone ad illustrazione della mozione l'hanno alquanto stupito perché, essendo il Consigliere stesso laureato, dovrebbe conoscere la legislazione scolastica vigente.
Osserva che il Consigliere Barone dovrebbe sapere che le Scuole sussidiate non dipendono affatto dalla Regione; precisa che le Scuole sussidiate sono disciplinate dal R. D. 5-2-1928 n. 577, recante norme sulla istruzione elementare, post elementare e sulle sue opere integrative.
Richiama l'attenzione dei Signori Consiglieri sui seguenti articoli, di cui dà lettura, del citato R. D. n. 577:
''Art 90 - Le Scuole sussidiate sono aperte da privati con l'autorizzazione del regio provveditore agli studi dove non esista alcun'altra scuola e sono mantenute parzialmente con il sussidio dello Stato.
Art. 91 - Le Scuole aperte con l'autorizzazione del regio provveditore agli studi ai sensi dell'articolo precedente, presso le parrocchie, presso le fattorie e gli altri stabilimenti agricoli, presso gli impianti e le opere industriali a carattere provvisorio o stabile e le stazioni ferroviarie lontane dall'abitato, nei luoghi di maggior raduno dei pastori, e dovunque per un congruo periodo di tempo si possono raccogliere fanciulli obbligati in numero inferiore a quindici, possono essere sussidiate in base al numero degli alunni approvati all'esame per il passaggio dalla I alla II classe e per il conseguimento del certificato di studi elementari inferiori.
Art. 92 - Il sussidio di cui all'articolo precedente può essere concesso anche se il maestro non sia fornito del titolo di abilitazione all'insegnamento elementare".
Dà pure lettura dei seguenti articoli del Regolamento generale sui servizi dell'istruzione elementare, approvato con R. D. 26-4-1928, n. 1297:
"Art. 224 - Nei luoghi ove esistono fanciulli soggetti all'obbligo scolastico in numero inferiore a 15, che per qualsiasi impedimento non usufruiscano delle scuole viciniori classificate o non classificate, possono aprirsi ai sensi dell'art. 90 del testo unico una o più scuole sussidiate.
Art. 225 - Le Scuole sussidiate possono essere istituite da enti di qualsiasi specie o da qualsiasi cittadino.
Art. 226 - La domanda di istituzione di una scuola sussidiata può essere fatta in qualunque periodo dell'anno e deve essere indirizzata al provveditore pel tramite dell'ispettore; essa deve indicare il luogo dove si vuole istituire la scuola e la persona preposta all'insegnamento, la quale può anche essere sprovvista del titolo legale di abilitazione.
Art. 227 - Il provveditore, accertata la moralità del richiedente e dell'insegnante, e la capacità didattica di quest'ultimo, concede, pel tramite dell'ispettore, che ne dà avviso al direttore del circolo in cui trovasi la scuola, l'autorizzazione alla istituzione ed all'esercizio della scuola sussidiata.
Art. 228 - Gli alunni della scuola sussidiata debbono sostenere due prove di esame: una di promozione dalla I alla II classe elementare ed una pel conseguimento del certificato di studi elementari inferiori.
Gli esami hanno luogo nella sede della scuola pubblica viciniore, dinanzi ad una speciale Commissione composta dal direttore didattico del circolo in cui trovasi la scuola sussidiata o di altro insegnante da lui designato, in qualità di presidente, e dall'insegnante della scuola presso cui si tengono gli esami.
L'insegnante della scuola sussidiata può assistere agli esami".
Osserva che le disposizioni di legge di cui ha dato lettura chiariscono la natura giuridica delle Scuole sussidiate, le cui Insegnanti, come già detto, non dipendono dalla Regione.
Informa che vi sono attualmente in Valle di Aosta 60 Scuole sussidiate autorizzate, con circa 250-300 bambini frequentanti, precisando che la Amministrazione regionale ha esaminato a più riprese la situazione delle benemerite Insegnanti di tali Scuole ed è venuta incontro alle loro necessità nei limiti del possibile.
Ricorda che l'Amministrazione regionale corrisponde alle Insegnanti delle Scuole sussidiate un compenso di L. 4.000 mensili per l'ora settimanale di insegnamento di lingua francese.
Informa che sono state ripetutamente invitate le Amministrazioni dei Comuni in cui vi sono Scuole sussidiate a considerare le necessità delle Insegnanti delle Scuole stesse e a corrispondere loro un equo compenso mensile.
Precisa che, in un primo tempo, l'Amministrazione regionale ha concesso ai Comuni più bisognosi un contributo annuo per metterli nella possibilità di corrispondere un equo compenso mensile alle Insegnanti delle Scuole sussidiate.
Fa presente che, successivamente, tale contributo annuo è stato concesso indistintamente a tutti i Comuni nella misura di L. 5.000 per ogni mese di insegnamento in ciascuna Scuola sussidiata.
Rileva che, oltre a tale contributo dell'Amministrazione regionale, quasi tutti i Comuni corrispondono alle Insegnanti delle Scuole sussidiate un compenso mensile, a carico comunale, dell'importo di L. 5.000.
Rileva quindi che attualmente, salvo poche eccezioni, ogni Insegnante di Scuola sussidiata percepisce una retribuzione di L. 14.000 mensili (Lire 4.000 per l'ora d'insegnamento in francese, più L. 5.000 di contributo dell'Amministrazione regionale, più L. 5.000 dell'Amministrazione comunale).
Comunica che le Insegnanti delle Scuole sussidiate percepiscono, inoltre, ogni anno la somma di L. 2.415 per ogni bambino promosso dalla I alla II classe elementare e la somma di L. 4.163 per ogni bambino che ottiene la licenza elementare inferiore.
Riferisce che, attualmente, l'insegnamento nelle Scuole sussidiate viene affidato anche a molte Maestre diplomate, il cui numero è aumentato da 14 (nell'anno scolastico 1953-1954) a 39.
Osserva che questo è dovuto al fatto che la retribuzione delle Insegnanti delle Scuole sussidiate si è ora normalizzata nelle misura minima di Lire 14.000 mensili e che il periodo di insegnamento nelle scuole sussidiate è riconosciuto utile agli effetti dei concorsi e dei punteggi in graduatoria per la nomina a ruolo.
Aggiunge che le giovani Maestre diplomate che insegnano nelle Scuole sussidiate hanno la possibilità di prepararsi per i concorsi, perché dette Scuole sono frequentate da pochi alunni, i quali traggono maggiore beneficio dall'insegnamento delle Maestre diplomate, rispetto a quello tratto dallo insegnamento delle Maestre non diplomate, perché le Maestre diplomate hanno una preparazione specifica e completa e anche perché hanno la possibilità di insegnare nelle classi quarta e quinta.
Osserva che rimane da risolvere il problema del trattamento di previdenza delle Maestre non diplomate, che sono in continua diminuzione, poiché da 39 (nell'anno scolastico 1953-1954) sono ora ridotte a 21.
Informa che dette Insegnanti non hanno alcuna possibilità di ottenere la pensione perché non hanno un rapporto d'impiego con l'Amministrazione comunale o con l'Amministrazione regionale e sono, quindi, considerate agli effetti previdenziali soltanto come delle Insegnanti libere professioniste.
Comunica che l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, interpellato sulla possibilità di fare avere una pensione alle Insegnanti delle Scuole sussidiate, previo versamento dei contributi assicurativi di legge, ebbe a rispondere che ciò non era possibile perché tali Insegnanti non erano legate da alcun rapporto d'impiego pubblico con alcun Ente.
Informa che alcuni Comuni, su consiglio dell'Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, ricorsero al ripiego di assumere in servizio alle proprie dipendenze le Insegnanti delle Scuole sussidiate, licenziandole poco tempo dopo, per dare loro la possibilità di ottenere in seguito la pensione dallo Istituto INPS mediante versamento volontario dei contributi assicurativi.
Riferisce che l'Assessorato della Pubblica Istruzione ha da tempo allo studio questo problema, ai fini di una possibile sua soluzione radicale, per la quale saranno sottoposte proposte all'esame e alle decisioni della Giunta e del Consiglio.
Conclude dichiarando di accettare la mozione come un invito all'Assessorato predetto ad accelerare e a definire presto lo studio del problema in esame.
Il Consigliere BARONE rileva che, con la mozione presentata, è stata richiamata l'attenzione del Consiglio sulla penosa situazione delle Insegnanti delle Scuole sussidiate ed è stato fatto invito alla Giunta a voler proporre, con urgenza al Consiglio, le provvidenze atte a risolvere i problemi delle Insegnanti delle Scuole sussidiate, in particolare il problema del trattamento economico.
Ritiene che, quale primo provvedimento bisognerebbe elevare da. L. 14.000 a L. 25.000 mensili la retribuzione delle Insegnanti delle Scuole sussidiate.
Comunica di essere personalmente a conoscenza che vi sono Insegnanti di Scuole sussidiate che percepiscono una retribuzione inferiore alle 14 mila lire mensili e cita, ad esempio, i nominativi di due Insegnanti.
Auspica che anche in Valle d'Aosta il problema delle Insegnanti delle Scuole sussidiate possa essere risolto - come già in Sicilia - con l'istituzione di un apposito ruolo regionale e invita la Giunta regionale a studiare la possibilità di una tale soluzione.
Il Consigliere NICCO Giulio dichiara di concordare con quanto proposto dal Consigliere Barone, rilevando che la maggiore spesa da assumere a carico regionale non sarebbe molto rilevante, tenuto presente che la maggior parte delle Insegnanti percepisce già una retribuzione dì Lire 14.000 mensili.
Il Consigliere SAVIOZ rileva che nel 1919-1920 le Scuole sussidiate funzionanti allora in Valle di Aosta furono classificate Scuole governative e che, conseguentemente le Insegnanti non diplomate furono sostituite con Insegnanti diplomate.
Ritiene che la Regione dovrebbe esaminare la possibilità di affidare l'insegnamento nelle Scuole sussidiate alle Maestre diplomate e disporre che lo insegnamento sia effettuato per l'intero anno scolastico (da ottobre a giugno) come nelle altre Scuole elementari, affinché anche i bambini abitanti nelle frazioni isolate possano imparare tutto quanto imparano i bambini delle altre Scuole elementari.
Il Consigliere MANGANONI ribadisce quanto già dichiarato e proposto dal Consigliere Barone circa il trattamento economico delle Insegnanti delle Scuole sussidiate.
Osserva che nella mozione si invita la Giunta a voler proporre, con urgenza, al Consiglio, tutte le previdenze atte a risolvere il problema degli Insegnanti delle Scuole sussidiate, in particolare quello finanziario. Rileva che dalla data in cui la mozione è stata presentata alla Presidenza del Consiglio ad oggi sono trascorsi ormai due mesi e ritiene che, in questo lasso di tempo, la Giunta avrebbe dovuto studiare alcune proposte di provvedimenti a favore degli Insegnanti delle Scuole sussidiate, da sottoporre all'approvazione del Consiglio nell'adunanza odierna.
Ritiene che, quale primo provvedimento, la Giunta avrebbe potuto proporre al Consiglio di stabilire in L. 25.000 mensili la retribuzione minima da corrispondere ad ogni Insegnante di Scuola sussidiata, con assunzione a carico regionale dell'onere relativo alla differenza fra la retribuzione, - che si aggira attualmente dalle 10 alle 14 mila lire mensili, - e la nuova retribuzione di Lire 25.000.
Rileva che molti Comuni non sarebbero in grado, per la loro precaria situazione di bilancio, di assumere a proprio carico la spesa relativa al maggior trattamento economico di tali Insegnanti.
Non va dimenticato, inoltre, - egli osserva, - che queste Insegnanti libere professioniste non usufruiscono di alcuna forma di assistenza sociale o previdenziale e, quindi, dopo 30-35 anni di servizio, sono congedate senza pensione.
Ricorda che la Valle d'Aosta, da quando è diventata Regione autonoma, è passata all'avanguardia in molti settori in confronto alle altre Regioni italiane e ritiene doveroso che essa passi all'avanguardia anche nel settore delle Scuole sussidiate, approvando particolari provvidenze per dare la possibilità alle Insegnanti di tali Scuole di usufruire dello stesso trattamento economico e previdenziale di cui beneficiano le Insegnanti delle altre Scuole elementari.
Osserva che l'Assessore Berthet ha dichiarato di accettare la mozione come un invito rivolto all'Assessorato della Pubblica Istruzione ad accelerare la definizione del problema in discussione, attualmente allo studio da parte del predetto Assessorato.
Rileva che troppo tempo è passato senza che nulla sia stato fatto per risolvere i problemi della categoria delle Insegnanti delle Scuole sussidiate per cui non ritiene soddisfacente la risposta avuta dall'Assessore Berthet in riferimento alla mozione.
Ritiene che l'Assessore Berthet dovrebbe già ora sottoporre all'approvazione del Consiglio proposte concrete a favore delle Insegnanti delle Scuole sussidiate.
Il Consigliere BARMASSE dichiara che il proposto adeguamento della retribuzione degli Insegnanti delle Scuole sussidiate è un provvedimento doveroso per i giovani che studiano nel nobile intento di darsi all'insegnamento.
Dichiara che gli alunni delle Scuole sussidiate hanno diritto di avere, come gli alunni delle Città, un insegnamento razionale ed efficace, conforme alle norme della didattica e impartito con i metodi e con i sistemi migliori.
Rileva che, in genere, l'Insegnante neo diplomato accetta l'incarico di insegnare nelle Scuole sussidiate, nonostante si tratti di sedi disagiate, per guadagnare anni di servizio che; gli sono utili agli effetti della graduatoria nei concorsi e agli effetti della pensione.
L'Assessore BERTHET dichiara che bisogna distinguere fra gli Insegnanti diplomati, - il cui servizio nelle Scuole sussidiate è utile agli effetti della pensione e agli effetti della graduatoria nei concorsi, - e le Insegnanti non diplomate, che sono considerate quali libere professioniste.
Precisa che queste ultime sono generalmente delle donne che abitano nelle frazioni stesse ove hanno sede le Scuole sussidiate e che sono in possesso della licenza di quinta o di sesta elementare, oppure della licenza di Scuola di Avviamento professionale.
Ricorda di aver già detto che queste Insegnanti, non avendo alcun rapporto d'impiego con il Comune o con la Regione, non possono beneficiare di alcuna ordinaria forma di assistenza e di previdenza, - come è stato comunicato dall'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, - e non possono avere una sistemazione giuridica come gli Insegnanti diplomati delle altre scuole elementari.
Ribadisce che alcuni Comuni, per suggerimento dell'Amministrazione regionale, hanno assunto in servizio e poi licenziato le maestre delle Scuole sussidiate per dare loro la possibilità di ottenere una pensione mediante versamento volontario dei contributi assicurativi all'Istituto Nazionale Previdenza Sociale.
Riferendosi, quindi, all'affermazione fatta dal Consigliere Savioz, - secondo cui nel 1919-1920 le Scuole sussidiate sarebbero state classificate governative, - precisa che non già le Scuole sussidiate ma bensì le Scuole rurali passarono allora dai Comuni alle dipendenze dello Stato, in seguito ad una presa di posizione degli Insegnanti delle Scuole rurali, i quali non volevano più rimanere alle dipendenze dei Comuni e chiesero ed ottennero di passare alle dipendenze dello Stato.
Rammenta che, successivamente, le predette Scuole rurali passarono alle dipendenze dell'Opera Balilla, che incamerò tutti i beni immobili che tali Scuole possedevano in seguito a lasciti di benefattori.
Comunica che attualmente non vi è in Valle d'Aosta alcuna Scuola sussidiata che abbia più di 5 bambini frequentanti e che quest'anno è stata soppressa e classificata come Scuola sussidiata una Scuola elementare statale che aveva soltanto cinque bambini.
Rileva che la Valle d'Aosta è all'avanguardia nel campo dell'istruzione elementare in confronto alle altre Regioni d'Italia, perché nei Comuni di montagna vi sono oltre 70 Scuole elementari con meno di 12 bambini, Scuole che altrove verrebbero soppresse e ricostituite come Scuole sussidiate.
Riferisce che in Valle d'Aosta le Scuole sussidiate esistono soltanto nelle frazioni ove vi è nomadismo, cioè nelle frazioni i cui abitanti non rimangono tutto l'anno nella stessa località, ma si trasferiscono in altre frazioni, ove sono seguiti dall'Insegnante della Scuola sussidiata.
Informa che in Sicilia sono stati istituiti Consorzi per Scuole sussidiate, per cui una stessa Maestra insegna in tre o quattro Scuole, spostandosi da una frazione all'altra con i mezzi di locomozione che le sono forniti. Precisa che in Sicilia vi sono Scuole sussidiate che hanno dai 15 ai 20 alunni.
Osserva che tale soluzione è possibile in Sicilia, ove vi è facilità di comunicazioni tra le varie località, mentre non sarebbe possibile in Valle d'Aosta, ove le Scuole sussidiate sono situate in frazioni isolate e di non facile accesso, tanto è vero che molte volte le giovani maestre diplomate sono restie a raggiungere la sede loro assegnata.
Il Consigliere BARMASSE rileva che è assai doloroso per le Maestre non diplomate delle Scuole sussidiate il dover lasciare l'insegnamento, dopo 30 o 35 anni di servizio, senza avere alcuna pensione. Esprime parere che, se vi sono difficoltà insormontabili per l'estensione delle provvidenze assicurative e previdenziali a favore di tali Insegnanti, il Consiglio dovrebbe studiare la possibilità di compensare in qualche altro modo le Insegnanti stesse che lasciano il servizio dopo aver dedicato la maggior parte della loro vita all'educazione dei giovani.
Ritiene che la legge che disciplina l'istituzione ed il funzionamento delle Scuole sussidiate sia una delle tante leggi statali ancora in vigore che contrastano amaramente con lo spirito e la lettera della Costituzione italiana, che riconosce ad ogni cittadino il diritto all'istruzione elementare gratuita.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, premette che il problema delle Scuole sussidiate va inquadrato nel più vasto problema della Scuola valdostana. Afferma che nel campo dell'istruzione pubblica la Valle d'Aosta è all'avanguardia delle altre Regioni d'Italia, poiché, come è stato detto dallo Assessore Berthet, vi sono attualmente in Valle di Aosta ben 70 Scuole elementari che hanno non più di 12 alunni e che, quindi, ai sensi delle disposizioni di legge vigenti, dovrebbero essere soppresse o trasformate in Scuole sussidiate.
Informa che la nostra Regione, avvalendosi delle sue facoltà di emanare norme integrative e di attuazione delle leggi della Repubblica, ha mantenuto nel quadro delle Scuole elementari normali le predette 70 Scuole, venendo così incontro alle necessità degli Insegnanti e alle necessità dell'istruzione elementare.
Rileva che la Regione, con tale provvedimento, ha assunto a proprio carico una spesa annua di decine e decine di milioni, aumentando le spese dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione, che già sono rilevantissime in rapporto alle possibilità finanziarie della Regione.
Ritiene che non si possa affermare che il problema degli Insegnanti delle Scuole sussidiate non sia risolvibile, perché, a suo giudizio, tutti i problemi possono essere risolti.
Dichiara che vi sono, però, delle notevoli difficoltà, che derivano anche dalla configurazione geografica e dalla organizzazione economica della Valle d'Aosta.
Osserva che vi è un'altra questione da risolvere, perché due sono i problemi: quello di dare lavoro alle Maestre diplomate e quello dell'istruzione elementare.
Rileva che, se si guarda il problema sotto il primo aspetto, si è portati a determinate conclusioni, mentre se si guarda il problema sotto l'altro aspetto si è portati, naturalmente, ad altre conclusioni. Ritiene che si debba cercare di compenetrare le necessità degli Insegnanti e le necessità dell'istruzione.
Rammenta che l'Assessorato della Pubblica Istruzione sta studiando una soluzione radicale del problema della Scuola ed osserva che tale problema è assai complesso e non può, quindi, essere definito entro breve tempo.
Fa presente l'opportunità di sentire il parere del Consiglio, ed, in particolare, dei Consiglieri che hanno presentato la mozione, in quanto è da ritenere che essi abbiano studiato il problema in profondità.
Assicura che la Giunta terrà in considerazione tutte le proposte formulate nella presente seduta e cercherà di sollecitare la definizione dello studio del problema della Scuola da parte dell'Assessorato della Pubblica Istruzione, per poter sottoporre concrete proposte all'esame e alle decisioni del Consiglio.
Il Consigliere MANGANONI esprime il dubbio che lo studio del problema della Scuola possa richiedere ancora alcuni mesi e propone, pertanto, che il Consiglio deliberi, seduta stante, l'erogazione di un ulteriore contributo di L. 5.000 mensili a favore degli Insegnanti delle Scuole sussidiate, per dimostrare che l'Amministrazione regionale intende effettivamente venire incontro alle loro necessità. Osserva che l'accoglimento della sua proposta comporterebbe una maggiore spesa annua per la Regione di circa 2.000.000, somma che ritiene non eccessiva.
In merito alla predetta proposta segue discussione, alla quale prendono parte il Consigliere MANGANONI, gli Assessori BERTHET e BIONAZ e il Presidente della Giunta, BONDAZ, il quale fa presente che la questione potrà essere esaminata in sede di discussione del bilancio preventivo regionale per il prossimo esercizio finanziario, che sarà sottoposto quanto prima all'approvazione del Consiglio.
Il Vice Presidente, PASQUALI, dichiara di conoscere molto bene l'origine delle Scuole sussidiate perché da oltre 30 anni si trova in Valle d'Aosta. Osserva che la maggior parte di tali Scuole sono sorte per iniziativa dei frazionisti che, avendo figli in età scolastica, si rivolsero al Comune chiedendo l'istituzione nella loro frazione di una Scuola sussidiata.
Rileva che dell'insegnamento in tali Scuole venivano generalmente incaricate donne abitanti nelle frazioni stesse, le quali erano ben liete di accettare l'incarico, che era un complemento della loro attività principale e che permetteva loro di guadagnare dalle 40 mila alle 50 mila lire all'anno. Precisa che si trattava, quindi, di persone alle quali il compenso di incarico serviva per integrare il bilancio familiare.
Chiede se tale situazione delle Scuole sussidiate sia oggi cambiata, come potrebbe sembrare in quanto vi sono oggi delle Insegnanti delle Scuole sussidiate che vivono esclusivamente della retribuzione che percepiscono per il loro incarico di insegnamento.
Ritiene, comunque, necessario che il problema in esame sia approfondito e risolto nel suo insieme.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, comunica che le Maestre diplomate residenti in Valle di Aosta si trovano in una situazione di vantaggio in confronto a quelle residenti nelle altre Regioni, perché appena diplomate ottengono subito quasi tutte il posto in una Scuola elementare o in una Scuola sussidiata e possono, così, acquisire quella anzianità di servizio che è loro utile sia agli effetti della pensione e sia agli effetti delle graduatorie nei concorsi.
Ribadisce, quindi, che il problema oggi in discussione va esaminato ed approfondito nei suoi due distinti aspetti, quello dell'istruzione e quello delle Insegnanti delle Scuole sussidiate.
Osserva che questo secondo aspetto va studiato tenendo presente che vi sono delle Insegnanti non diplomate e delle Insegnanti che sono, invece, diplomate e che hanno un diverso stato giuridico.
Rileva che se vi fosse soltanto la questione dell'istruzione da risolvere il problema potrebbe forse essere presto definito inviando negli Istituti di fondo valle i pochi bambini che risiedono nelle frazioni isolate di montagna: dichiara, però, che il problema dell'istruzione è direttamente collegato con il problema dello spopolamento della montagna, per la soluzione del quale tutte le possibili provvidenze regionali devono essere dirette a migliorare le disagiate condizioni di vita delle popolazioni di montagna, ad evitare che queste abbandonino le loro case e scendano verso il piano.
Dichiara, quindi, che la Giunta è dell'avviso che il problema in esame debba essere approfondito e risolto compiutamente, tenendo presenti tutti gli elementi emersi nella discussione odierna e confida di poter sottoporre al Consiglio qualche proposta concreta in occasione della discussione del bilancio preventivo della Regione per il prossimo esercizio finanziario.
Il Presidente, PAREYSON, chiede ai presentatori della mozione se, in seguito agli ampi chiarimenti avuti e alle dichiarazioni del Presidente della Giunta, intendano ritirare la mozione.
Il Consigliere NICCO Giulio, dato atto che le conclusioni a cui è addivenuto il Presidente della Giunta concordano con quanto richiesto dai presentatori della mozione, dichiara di aderire alla proposta di ritiro della mozione.
Il Consiglio prende atto.
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