Oggetto del Consiglio n. 143 del 10 dicembre 1956 - Verbale

OGGETTO N. 143/56 - FUNIVIA DI CHAMOIS - INCIDENTE DEL 23 GIUGNO 1956 - ESITO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA - RIATTIVAZIONE DELLA FUNIVIA. (Interpellanza del Consigliere regionale Signor Dujany Cesare)

Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente interpellanza presentata dal Consigliere Signor Dujany Cesare e concernente l'oggetto: "Funivia di Chamois - Esito dell'inchiesta giudiziaria - Riattivazione della Funivia", interpellanza trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:

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Signor Presidente

del Consiglio regionale

AOSTA

La prego voler cortesemente inserire nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale la seguente interpellanza:

Interpello il Signor Presidente della Giunta regionale per conoscere quale esito ha avuto l'inchiesta giudiziaria sull'increscioso incidente della funivia di Chamois.

Chiedo pure quali sono le intenzioni della Giunta regionale in merito alla riattivazione di tale mezzo di trasporto tanto necessario per quella laboriosa popolazione montana.

Ringrazio ed ossequio.

Châtillon, 5 novembre 1956.

F.to Dujany Cesare

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Il Consigliere DUJANY rammenta che verso la fine del mese di giugno u.s. un grave incidente, che purtroppo ha causato una vittima, si è verificato sulla funivia che è l'unico mezzo di trasporto che collega il Comune di Chamois al fondo Valle.

Rileva che da tale giorno è cessato completamente il funzionamento di detta funivia, che apportava un po' di benessere alla popolazione di Chamois, contribuendo a migliorarne le condizioni di vita.

Comunica di aver presentato l'interpellanza di cui si tratta per aver ragguagli dal Presidente della Giunta circa l'esito della inchiesta giudiziaria che è stata aperta in seguito al menzionato incidente, nonché per sapere quali sono le intenzioni della Giunta in merito alla riattivazione della funivia che è di assoluta necessità, come già detto, per la popolazione di Chamois.

Il Presidente, BONDAZ, in risposta all'interpellanza di cui si tratta, dichiara quanto segue:

""Nella interpellanza si chiede, anzitutto, "quale esito ha avuto l'inchiesta giudiziaria sull'increscioso incidente della funivia di Chamois".

Come è noto, questo grave incidente è avvenuto il 23 giugno 1956.

L'Autorità giudiziaria provvedeva, lo stesso giorno, a sequestrare tutto l'impianto funiviario per le necessità dell'istruttoria penale, che dovrà stabilire se vi sono delle responsabilità penali e, in caso affermativo, nei confronti di quali persone.

In seguito, il Procuratore della Repubblica prima, e poi il Giudice istruttore nominavano come perito giudiziario il Prof. Ing. Mortarino, del Politecnico di Torino, con l'incarico di esaminare tutto l'impianto funiviario nelle sue varie parti e di riferire all'Autorità giudiziaria sulle cause che portarono a questo incidente ed in merito alle eventuali responsabilità accertate.

Il Prof. Mortarino deve depositare la perizia entro il 15 c. m. e, pertanto, l'inchiesta giudiziaria non è ancora terminata. Quando il perito avrà depositato la sua perizia ed avrà fornito al Giudice istruttore tutti gli elementi tecnici, il Giudice istruttore provvederà, secondo scienza e coscienza, a fare ulteriori accertamenti, se ve ne sarà ancora bisogno, e si chiuderà l'istruttoria rinviando a giudizio gli eventuali responsabili.

Quindi, in risposta alla prima parte dell'interpellanza, non posso dire altro che l'inchiesta è ancora in corso.

Per quanto riguarda la seconda parte dell'interpellanza ("quali sono le intenzioni della Giunta regionale in merito alla riattivazione di tale mezzo di trasporto tanto necessario per quella laboriosa popolazione montana"), debbo dire che la prima azione che abbiamo intrapresa è stata quella di ottenere al più presto il dissequestro, almeno parziale, della funivia.

Infatti, attraverso sollecitazioni fatte al perito e al Giudice istruttore, ottenni dall'Autorità giudiziaria, in data 25-7 u.s., il dissequestro parziale della funivia per quanto riguarda il carrello di soccorso; si fece, pertanto, tutto il necessario per rimettere in funzione l'impianto di soccorso.

I lavori vennero collaudati dall'Ispettorato per la motorizzazione civile di Torino e, così, in data 29-9-1956 io potei emettere il decreto di proseguimento di esercizio per quanto riguarda l'impianto di soccorso, tuttora in funzione.

Successivamente, si sollecitò l'Autorità giudiziaria per ottenere il dissequestro totale dell'impianto funiviario e questo fu ottenuto in data 15 ottobre 1956.

A quel momento sorse un problema della più grande importanza, per il fatto che non bastava che noi avessimo rimesso in funzione la funivia nello stato in cui si trovava prima dell'incidente; bisognava, con l'occasione, cercare di evitare che per il futuro potesse accadere un altro incidente così grave che ha avuto conseguenze notevoli non soltanto nei riguardi della popolazione di Chamois, ma anche nei confronti di tutti gli impianti funiviari in genere ed, in modo specifico, di quelli della Valle d'Aosta.

Pensai allora di rivolgermi al Prof Mortarino, che è un professionista molto valente poiché è stato incaricato dalla Autorità giudiziaria di fare la necessaria indagine sull'incidente al fine di accertare l'esistenza di eventuali responsabilità ed ha molta competenza in materia.

Pregai che ci consigliasse, dal punto di vista tecnico, sugli accorgimenti da adottare per ovviare, nel limite delle umane possibilità, al ripetersi di incidenti del genere.

Attraverso tali colloqui avuti col Prof. Mortarino ebbi l'impressione che il problema non fosse poi tanto semplice come poteva apparire in un primo momento. Ad ogni modo, il Prof. Mortarino ci comunicò, con il consenso dell'Autorità giudiziaria, i consigli di natura tecnica che, a nostra volta, comunicammo alla Società costruttrice, Ditta Agudio, affinché provvedesse il più sollecitamente possibile a predisporre ed a fare eseguire tutto quanto il perito aveva suggerito. È bene che il Consiglio sia a conoscenza delle difficoltà che vi sono e anche della prudenza con cui bisogna agire in questa contingenza.

Il perito Prof. Mortarino dice:

"Provvedimenti consigliati per la rimessa in servizio di una vettura per il trasporto di passeggeri, dopo un periodo iniziale di funzionamento per il solo trasporto di merci.

1) - PROGRAMMA GENERALE DI MASSIMA

- Attuare le modifiche sottoindicate, al punto 2) e, contemporaneamente, ricostituire l'anello traente per il servizio con una sola vettura.

- Esercire successivamente l'impianto per il solo trasporto merci e per circa un mese sottoponendolo, oltre che agli abituali controlli, a controlli particolari, indicati al punto 3) del funzionamento del complesso e degli elementi modificati.

- Estendere il servizio al trasporto dei passeggeri, in relazione ai risultati e al grado di fiducia acquisiti nel precedente servizio di trasporto di merci.

2) - MODIFICHE

Pernone di sostegno della cabina e di attacco dell'anello traente: modificare o sostituire, al fine di creare condotti di adduzione di grasso sotto pressione mediante ingrassatore in corrispondenza dei contatti di forza degli attacchi dell'anello traente; modificare il dispositivo che assicura la posizione del pernone rispetto alla carrelliera, sostituendo all'attuale spina filettata altra non filettata oppure con maggior sezione di nocciolo del filetto.

Bulloni di attacco al pernone dell'anello traente:

- costruire una serie di quattro coppie di bulloni adottando un disegno che limiti le concentrazioni di sforzo mediante adeguati raccordi tra la parte cilindrica e la parte filettata; materiale, metodi di fabbricazione e di trattamento termico che assicurino elevate caratteristiche di resistenza e di tenacità.

Per controllare la regolarità dei risultati del trattamento termico sarà sufficiente la misura della "durezza", da eseguire su tutti i bulloni.

Una coppia di bulloni verrà subito posta in servizio e dopo quindici giorni di funzionamento in condizioni note verrà sostituita e inviata presso i Laboratori del Politecnico per i seguenti controlli: geometrico, resistenza a fatica flessionale, struttura cristallina (micrografica). Intanto l'impianto seguiterà a funzionare con altra coppia di bulloni.

3) NORME PARTICOLARI DI MANUTENZIONE E DI CONTROLLO DEGLI ATTACCHI:

- Da eseguire giornalmente: ispezione esterna della sezione d'incastro dei bulloni per rilevare eventuali incipienti fessurazioni - Ingrassatura a pressione degli attacchi dell'anello traente al per-none; eseguire sempre l'ingrassatura alla stazione di Buisson dove è minima la tensione dell'anello traente. Se anche in questa posizione l'ingrassatura non potesse essere adeguatamente eseguita, ingrassare con tiro allentato. Controllo che il passaggio della vettura sui cavalletti avvenga senza cigolii in corrispondenza degli attacchi dell'anello traente e che gli attacchi si orientino gradualmente e senza scatti. Qualora le condizioni atmosferiche comportassero la possibilità di formazioni di ghiaccio, controllare prima di ogni corsa se si sono formati manicotti di ghiaccio, rimuoverli e ripetere l'ingrassatura.

- Da eseguire dopo i primi 15 giorni di funzionamento: smontaggio dei bulloni di attacco dell'anello traente, esame a vista ed invio al Politecnico per i controlli di laboratorio detti al n. 2. Verifica della superficie del pernone per individuare eventuali tracce di ingranamento - Chiusura dell'anello traente con altra coppia di bulloni - Inqrassatura con tensione nulla dell'anello traente".

Non vi sembri esagerato tutto questo; voi ricordate certamente che, pochi giorni dopo il luttuoso incidente accaduto alla funivia di Chamois, altri incidenti, di minore gravità, ma della stessa natura, si verificarono sia sulla funivia del Breuil, sia su quella di Courmayeur. Tali incidenti impressionarono le autorità tecniche ed ecco la ragione per cui esse ora vanno coi piedi di piombo.

Ad ogni modo, per quanto riguarda la funivia di Chamois, la situazione è questa: la Società Agudio sta facendo i disegni e sta provvedendo alla nuova corda e ad altro materiale in base alle disposizioni che sono state date in seguito ai consigli di ordine tecnico del Prof. Mortarino. Appena questi lavori saranno terminati l'Ispettorato per la Motorizzazione civile, di Torino, provvederà al collaudo e solo allora io potrò emettere il decreto di proseguimento di esercizio della funivia.

Quindi, alla domanda "quali sono le intenzioni della Giunta..." rispondo che la Giunta intende attraverso un'azione di continuo interessamento, come ha fatto sino ad oggi, provvedere a riattivare al più presto, con la dovuta prudenza, prima il solo trasporto di merci e in seguito, dopo un determinato periodo di prova, il trasporto di passeggeri.

Si affronterà, quindi, il problema della gestione dell'esercizio della funivia e si vedrà, attraverso l'esame della situazione della gestione comunale, se sia opportuno continuare con il sistema attuale (gestione della funivia da parte del Comune) o se non sia preferibile che la gestione dell'esercizio della funivia sia assunta direttamente dall'Amministrazione regionale"".

Il Consigliere DUJANY, preso atto dei chiarimenti dati dal Presidente della Giunta Bondaz, in risposta alla sua interpellanza, raccomanda che, sia pure con la dovuta prudenza, sia riattivato al più presto possibile il funzionamento della funivia con la immissione in servizio di una vettura per il trasporto di passeggeri, dopo un periodo iniziale di funzionamento per il solo trasporto di merci.

Consiglio prende atto.

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