Oggetto del Consiglio n. 141 del 4 ottobre 1956 - Verbale
OGGETTO N. 141/56 - RATIFICA DI DELIBERAZIONI ADOTTATE DALLA GIUNTA IN VIA D'URGENZA.
Il Presidente del Consiglio, PAREYSON, invita il Consiglio a esaminare e a ratificare i provvedimenti deliberativi adottati dalla Giunta in via d'urgenza e salvo ratifica del Consiglio, riassunti nell'elenco trasmesso ai Signori Consiglieri.
Dichiara aperta la discussione sull'argomento e chiede se qualche Consigliere intenda fare osservazioni o chiedere chiarimenti in merito ai provvedimenti di cui si tratta, in sede di esame dei provvedimenti stessi.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, ed i singoli Assessori, su richiesta di alcuni Consiglieri, forniscono le informazioni ed i chiarimenti in merito alle varie deliberazioni.
In particolare, si dà atto delle osservazioni e dei rilievi formulati in ordine alle sottoelencate deliberazioni e dei chiarimenti forniti in merito alle deliberazioni numero:
Deliberazione n. 1331 del 11 luglio 1956.
L'Assessore MARCHIANDO informa, su richiesta del Consigliere MANGANONI, che la Bottega artigiana, di Aosta, è gestita da un Comitato del quale fanno parte i rappresentanti di varie categorie economiche e sociali della Valle d'Aosta.
Comunica che in detta Bottega vengono venduti, a prezzo di costo, gli oggetti artistici fabbricati dall'Artigianato Valdostano, in quanto le spese di gestione vengono assunte a carico della Amministrazione regionale.
Il Consiglio prende atto.
Deliberazione n. 1418 del 18-7-1956.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, riferisce che è stata già stipulata, fra l'ENAOLI e la Regione autonoma della Valle d'Aosta, la convenzione relativa all'apertura di una Scuola alberghiera, gestita dall'ENAOLI, nella Villa Panorama in Comune di Châtillon, nei pressi del capoluogo di St. Vincent.
Comunica che i lavori di sistemazione dello stabile sono ormai terminati, che è stato già pubblicato il bando di concorso per i posti riservati ad alunni da designarsi dall'Amministrazione regionale e che la Scuola inizierà il suo funzionamento verso la metà del corrente mese di ottobre.
Informa che l'inaugurazione ufficiale della Scuola è prevista per il 28 corrente mese.
Il Consigliere CHABOD Renato, premesso che con la deliberazione di Giunta in esame è stata approvata una perizia suppletiva per il completamento dei lavori edilizi, nonché l'acquisto di attrezzatura varia da cucina, per un importo complessivo di spesa di Lire 10.238.913, osserva che si sarebbe dovuto fare pervenire ai Signori Consiglieri una relazione esplicativa della spesa.
Raccomanda che per l'avvenire, ogni qualvolta viene sottoposta alla ratifica del Consiglio una deliberazione di Giunta riguardante una spesa di importo molto rilevante, si trasmetta ai Consiglieri anche una relazione illustrativa della spesa, oltre alla copia della deliberazione.
L'Assessore VESAN informa che la spesa di L. 10.238.913 si riferisce a maggiori opere eseguite per il completamento di lavori edilizi dello stabile e, in particolare, a quelli relativi agli impianti termo-sanitari e alla attrezzatura della cucina (celle frigorifere, ecc....).
Il Consiglio prende atto.
Deliberazione n. 1523 del 1-8-1956.
Il Consigliere DUJANY dichiara che molto bene ha fatto la Giunta a deliberare la concessione di garanzia fideiussoria regionale presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino, per l'apertura di un credito in conto corrente a favore del Consorzio Produttori Fontina della Valle d'Aosta, per l'importo di Lire 50 milioni.
Rileva la opportunità che l'Amministrazione regionale controlli il funzionamento e l'attività del predetto Consorzio Produttori Fontina, al fine di accertare che l'intervento regionale serva effettivamente per lo scopo che si intende conseguire con la concessione della menzionata garanzia fideiussoria.
Il Consigliere CHABOD Renato dichiara di concordare pienamente sul provvedimento assunto dalla Giunta in favore del Consorzio Produttori Fontina. Rammenta che, nella seduta del 22-6-1956, il Consiglio demandava alla Commissione consiliare per lo studio di provvedimenti atti a risolvere la crisi lattiero-casearia dell'agricoltura e della zootecnia in Valle d'Aosta l'incarico dello studio dei problemi della produzione, della propaganda e della vendita della fontina, per la emanazione di provvedimenti legislativi, pubblicitari e finanziari al riguardo.
Dichiara che desidererebbe avere ragguagli dall'Assessore Arbaney su quanto ha fatto sino ad oggi la predetta Commissione in esecuzione al mandato conferitole dal Consiglio regionale.
L'Assessore ARBANEY informa che la menzionata Commissione consiliare deve soprassedere allo studio dei provvedimenti legislativi, finanziari e pubblicitari da attuare a favore della produzione della fontina, in attesa che il competente Ministero assuma una decisione circa il conferimento della già richiesta delega al Consorzio per quanto riguarda il controllo del prodotto.
Rammenta che già nel mese di settembre scorso anno e nella primavera di questo anno la Regione ha concesso la sua garanzia fideiussoria solidale presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino a favore del Consorzio Produttori Fontina, per la concessione di un accreditamento bancario.
Rileva che, successivamente, la Giunta, con deliberazione in data 1-8-1956, ha stabilito di concedere la garanzia fideiussoria regionale presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino fino alla concorrenza massima di complessive Lire 50 milioni, per il finanziamento delle spese relative alla normale attività del Consorzio Produttori Fontina per il periodo di un anno, dal 9-8-1956 all'8 agosto 1957.
Ricorda che il Consorzio Produttori Fontina ha, così, potuto acquistare determinati quantitativi di fontina verso la fine agosto, quando non vi era domanda del prodotto sul mercato, dando la possibilità ai conduttori di alpeggi di fare fronte ai loro impegni. Informa che il provvedimento ha dato ottimi risultati, tanto è vero che i grossisti cercano di accaparrare le più grandi partite possibili di fontina al prezzo di L. 515 al kg.
Per quanto riguarda il problema della propaganda, che ha formato oggetto della mozione presentata a suo tempo dal Consigliere Chabod Renato, informa il Consiglio che la Regione ha partecipato alla Fiera di Lodi con un proprio stand, con un successo lusinghiero; tanto è vero che l'Ispettore Agrario regionale, Dott. Reggio, fu persino intervistato sulla fontina da un incaricato della RAI-TV.
Comunica che, successivamente, la Regione è anche intervenuta al Convegno internazionale dei tecnici lattiero-caseari, di Roma, con un proprio stand. Riferisce che lo stand della Valle d'Aosta è stato l'unico di tutti gli stands di quel Convegno che sia stato fotografato dall'Incom.
Aggiunge che il film documentario sulla produzione della fontina, fatto dalla Regione ha avuto il primo premio internazionale, con coppa e medaglia d'oro.
Circa la questione del controllo, rammenta anzitutto che il consulente tecnico-caseario regionale, Sig. Negri, fa parte del Comitato per il controllo della fontina.
Informa che l'Assessorato all'Agricoltura ha inviato una lettera al Consorzio Produttori Fontina per avere chiarimenti circa la gestione dei mutui ottenuti presso l'Istituto Bancario San Paolo mediante la fideiussione dell'Amministrazione regionale.
Ripete che soltanto dopo che il Ministero dell'Agricoltura e Foreste avrà delegato al locale Consorzio Produttori Fontina il servizio di controllo della produzione e della vendita della fontina sarà possibile elaborare una legge regionale recante norme per la disciplina della produzione e della vendita della fontina.
Il Consigliere CHABOD Renato rileva che le misure adottate dal Consorzio Produttori Fontina sono soltanto di carattere provvisorio, cioè misure di emergenza atte a fronteggiare delle situazioni di emergenza.
Riferisce che, secondo quanto gli risulta, il Presidente, il Vice Presidente, e l'Amministratore delegato dell'Associazione Salumieri di Milano, in occasione di una visita in Valle d'Aosta dei salumieri di Milano, avrebbero sollecitato di apporre il marchio di garanzia sulla fontina. Dichiara che effettivamente tutta la questione della tutela del prodotto locale potrà essere risolta soltanto con l'apposizione del marchio di garanzia sulla fontina.
Ricorda che il Decreto del Presidente della Repubblica con cui si riconosce la fontina quale prodotto di origine tipico delle Valle d'Aosta è del mese di ottobre 1955; poiché è trascorso da allora ad oggi ben quasi un anno senza che si sia giunti ad una definizione per la questione del marchio, chiede all'Assessore Arbaney di voler precisare al Consiglio quali siano gli intralci burocratici che hanno arenato la pratica.
L'Assessore ARBANEY rammenta che, ai sensi della legge 10-4-1954, n. 125, la vigilanza per la tutela della fontina compete al Ministero dell'Agricoltura e Foreste e a quello dell'Industria e Commercio. Fa presente che i predetti due Ministeri possono, ai sensi dell'articolo 7 della citata legge, affidare l'incarico della vigilanza sulla produzione e sul commercio della fontina al locale Consorzio Produttori Fontina, qualora ne sia fatta richiesta; ciò che è già stato fatto.
Comunica che la richiesta del Consorzio Produttori di Fontina deve essere sottoposta all'esame del Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine e tipiche dei formaggi, che è tenuto ad esprimere il suo parere al riguardo.
Riferisce che il menzionato Comitato ha tenuto una prima riunione, nel mese di luglio, al termine della quale nulla, però, è stato concluso per disparità di vedute di alcuni funzionari, nonché una seconda riunione, nel mese di agosto, che è andata deserta per mancanza del numero legale. Rileva che, finché il Comitato nazionale non si pronuncia sulla questione, i competenti Ministeri non possono decidere circa l'affidamento dell'incarico del controllo della produzione e del commercio della fontina al locale Consorzio Produttori Fontina.
Il Consigliere CHABOD Renato, preso atto dei chiarimenti dati dall'Assessore Arbaney, ritiene che non sia ammissibile che dalla data in cui il Presidente della Repubblica ha riconosciuto con suo Decreto la fontina quale prodotto di origine, tipico della Valle d'Aosta, cioè da quasi 12 mesi, i competenti Ministeri non siano ancora giunti ad una decisione per la questione del marchio.
Rivolge viva preghiera all'Assessore Arbaney di recarsi personalmente a Roma, possibilmente già nel corrente mese di ottobre, a sollecitare presso gli organi competenti una immediata decisione a tale riguardo.
Il Consiglio prende atto.
Deliberazione n. 1659 del 22-8-1956.
Il Consigliere MANGANONI premette di riconoscere che è buona norma di amministrazione di depositare e vincolare del denaro giacente in cassa, per un determinato. periodo di tempo, per ricavarne l'interesse del 4% anziché del 0,50%.
Osserva, però, che vi sono molti lavori di pubblica utilità di cui il Consiglio ha deliberato l'esecuzione e che ancora debbono essere iniziati, come pure vi sono dei sussidi di cui il Consiglio ha già deliberato la concessione per opere pubbliche e che ancora non sono stati erogati.
Comunica che i Consiglieri della sinistra sono del parere che, anziché depositare e vincolare presso la locale Cassa di Risparmio di Torino determinate somme al tasso del 4%, si debba anzitutto dare immediata esecuzione ai lavori già approvati e corrispondere sollecitamente i sussidi già deliberati.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, dichiara quanto segue:
"Desidero esporre alcune brevi considerazioni a proposito dell'intervento del Consigliere Manganoni, che riecheggia, in modo singolare, un articolo che è apparso su un giornale locale di opposizione. In detto articolo si chiede alla Giunta regionale come mai vi sono 3 miliardi depositati in banca e non sono stati fatti i lavori e si dice esattamente quanto ha detto il Consigliere Manganoni, il quale dimostra così di aver letto l'articolo in questione.
È bene qui fare notare, anzitutto, che vi è un pò di disparità fra quanto si dice oggi e quanto si diceva "in illo tempore". Prima si affermava che la Giunta non eseguiva i lavori perché non aveva i fondi; oggi si è già fatto un passo avanti, poiché si dice che i fondi ci sono ma la Giunta non spende. Non è vero che non si spende!
Infatti io ho già accennato in precedenza alle somme che sono state spese solo in questi primi nove mesi dell'anno (Lire 2 miliardi 500 milioni). Non è vero che non si pagano i sussidi, perché si sono pagati i sussidi per l'importo di Lire 178.325.200 fra il 1955 e il 1956. Naturalmente non si possono pagare le spese e i sussidi se non dopo approvati i progetti ed eseguite le opere, in quanto i lavori finanziati si pagano su presentazione degli stati di avanzamento.
Dovendosi dunque attendere, per pagare, che vi siano progetti regolari approvati e che si presentino gli stati di avanzamento dei lavori, dobbiamo forse lasciare in deposito in cassa, al tasso del 0,50%, le somme impegnate per l'esecuzione dei lavori, o non è meglio vincolare le somme stesse per quel periodo di tempo, da tre mesi a un anno, per il quale si prevede di non poterle spendere, facendo i nostri conti, per lucrare oggi quell'importo di interessi, ora attivi, che prima dell'attuale Amministrazione si pagava per interessi passivi per debiti contratti presso gli Istituti bancari?
In effetti, prima si pagavano degli interessi passivi per ben 88 milioni: oggi, invece, si percepiscono in gran parte quegli 88 milioni, come interessi attivi, sulle somme depositate provvisoriamente in banca.
Non è vero, quindi, che non si paghino sussidi e che non si facciano i lavori.
Tutti i lavori approvati dal Consiglio vengono eseguiti e io potrei farvi una elencazione dei lavori che sono stati fatti, di quelli che si stanno eseguendo e di quei pochi che debbono ancora essere messi all'appalto o perché il progetto non è completo o per altri motivi di carattere tecnico-amministrativo.
Voi vedete che ogni due o tre giorni si procede ad appalti presso l'Assessorato ai Lavori Pubblici; naturalmente non si può fare tutto in 24 ore, perché per appaltare delle opere bisogna fare compilare ed approvare dei regolari progetti.
È finito il tempo in cui, in mancanza di completi elementi, si eseguivano i lavori senza aver predisposto prima i progetti esecutivi delle opere. I lavori devono essere fatti in base a progetti, altrimenti si fa l'interesse degli impresari e non gli interessi dell'Amministrazione regionale.
Bisogna rendersi conto dell'enorme mole di lavoro che vi è nell'Assessorato dei Lavori Pubblici.
È per queste ragioni che non possiamo appaltare immediatamente tutti i lavori e pagare subito tutti i sussidi. I sussidi vengono, però, regolarmente pagati; prova ne sia, - io vado sempre con le cifre alla mano -, che fino ad oggi sono già stati pagati sussidi per 178.325.200 lire. Non si può più dire che non li paghiamo perché non abbiamo i denari: i denari ci sono, tanto è vero che abbiamo delle somme depositate in banca, ma non possiamo addivenire al pagamento dei sussidi se non quando le pratiche sono istruite, ed, in attesa, depositiamo le somme presso l'Istituto bancario al tasso del 4%".
Il Consigliere MANGANONI dichiara che, a suo giudizio, le affermazioni del Presidente della Giunta non riflettono esattamente la situazione di fatto e che, per darne una prova, sarebbe sufficiente, ad esempio per la questione dei sussidi, di chiedere agli Assessori l'elenco delle domande di sussidio che ancora non sono state soddisfatte.
Informa di aver avuto occasione, mesi or sono, di conferire con l'Assessore, Arbaney circa i sussidi che l'Amministrazione regionale doveva pagare per la costruzione di concimaie e per la sistemazione di case rurali, i cui lavori erano stati ultimati già da un anno.
Precisa che l'Assessore Arbaney gli comunicò che non era possibile corrispondere un acconto sull'importo dei sussidi spettanti agli interessati, perché l'Assessorato non aveva ancora avuto la possibilità di fare eseguire i collaudi.
Osserva che, se necessario, si aumenti il numero dei tecnici addetti ai controlli relativi alle opere di costruzione e sistemazione di case rurali e concimaie; dichiara che non è ammissibile che i contadini debbano attendere più di un anno per avere acconti sui contributi dovuti, in quanto non sono ancora stati eseguiti i collaudi delle opere.
Rammenta che vi sono dei contadini i quali, per poter riparare la loro casa, hanno dovuto contrarre dei debiti e pagano interessi assai rilevanti.
Ritiene che sia, quindi, dovere dell'Amministrazione regionale di corrispondere il più sollecitamente possibile i sussidi di cui si tratta.
Rileva che, se è vero quanto ha detto il Presidente della Giunta che, a tutt'oggi, la Amministrazione regionale ha già erogato sussidi per l'importo di 178.325.300 lire, sta di fatto, però, che vi sono ancora molti sussidi da liquidare per somme rilevanti.
Per quanto riguarda il suo rilievo concernente i lavori di pubblica utilità non ancora eseguiti, osserva che è sufficiente dare uno sguardo alle deliberazioni adottate dal Consiglio dall'anno scorso ad oggi per constatare che non tutti i lavori sono stati iniziati.
Osserva che gli Assessori competenti addurranno, a giustificazione del non ancora avvenuto inizio di alcuni lavori, delle ragioni di ordine tecnico. Ritiene, però, che, con un pò di buona volontà, qualsiasi eventuale difficoltà potrebbe essere superata.
Comunque, egli dice, la situazione attuale è la seguente: i fondi stanziati ed impegnati con deliberazioni per l'esecuzione di determinati lavori di pubblica utilità vengono depositati presso un Istituto Bancario, ad un determinato tasso di interesse. Nulla da eccepire se il deposito delle somme avviene soltanto per un breve periodo di tempo; ma cerchiamo, nel contempo, di accelerare l'esecuzione dei lavori pubblici e la corresponsione dei sussidi che la Regione deve erogare ai Comuni e ai privati per il finanziamento di lavori sussidiati dalla Regione.
Osserva che il Presidente della Giunta, Bondaz, si lamenta spesse volte, nei suoi interventi, di quanto scrivono i giornali dell'opposizione, il che significa che i giornali dell'opposizione hanno una loro funzione. Dichiara di non essere il portavoce di giornali dell'opposizione e che, quindi, ritiene opportuno che si eviti di polemizzare nelle sedute di Consiglio con accenni ai giornali della opposizione.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, invita il Consigliere Manganoni a citare almeno un esempio di un'opera pubblica finanziata nel 1955 e ancora non compiuta.
Il Consigliere MANGANONI cita la strada di Gressan (non ancora asfaltata) e il costruendo Palazzo sede dell'Istituto Tecnico e delle Scuole di Avviamento di Aosta.
Per quanto riguarda la strada di Gressan, il Presidente della Giunta, BONDAZ, e l'Assessore VESAN informano che sono in corso di ultimazione i lavori di sistemazione della strada e che sono stati già spediti gli avvisi di appalto per i nuovi lavori che sono ancora da eseguire.
L'Assessore VESAN aggiunge che per la esecuzione dei lavori di asfaltatura occorre, prima di asfaltare, che il piano viabile sia bene assestato.
In merito alla questione del costruendo Palazzo sede dell'Istituto Tecnico e della Scuola di Avviamento di Aosta, il Presidente della Giunta, BONDAZ, dichiara quanto segue:
"La precisazione fatta dal Consigliere Manganoni dimostra vieppiù che egli è un lettore assiduo di quel tal giornale di opposizione, perché proprio su quel giornale si faceva riferimento all'Istituto Tecnico, ed io sono lieto di dargli la spiegazione che ha richiesto.
Ricordo che il Consiglio regionale, con sua deliberazione, aveva approvato uno stanziamento per la costruzione del fabbricato sede dell'Istituto Tecnico e delle Scuole di Avviamento Professionale di Aosta, fabbricato che doveva sorgere sul terreno adiacente al vecchio Liceo, di proprietà della fondazione "Collège des Etudes", fondazione di cui è amministratore il Comune di Aosta.
La deliberazione è stata assunta dal Consiglio regionale per attuare un primo stralcio di un progetto che era stato presentato al Consiglio e che comportava una spesa di varie centinaia di milioni e nel quale si contemplavano pure le necessità di locali del Convitto Nazionale.
Questo primo progetto-stralcio prevedeva una spesa di Lire 160 milioni per costruire la prima parte di quel fabbricato sul terreno adiacente alla Via Piave, salvo poi a demolire, successivamente, il vecchio fabbricato sede della Scuola di Avviamento per costruire la seconda parte del fabbricato.
Eravamo tutti d'accordo, compreso il Comune di Aosta che aveva assunto sin dal 1950, come amministratore del "Collège des Etudes", una deliberazione di massima per la cessione all'Amministrazione regionale del terreno in questione.
Nella convinzione che a questa deliberazione di massima avrebbe fatto seguito una deliberazione di esecuzione, l'Assessore regionale ai Lavori Pubblici aveva sollecitamente esaminato il progetto di stralcio ed aveva provveduto per il necessario appalto dei lavori, predisponendo gli avvisi di appalto da inviare alle varie Imprese; se non che, ad un certo momento, all'Amministrazione regionale, - dopo varie sollecitazioni da me fatte al Comune di Aosta affinché provvedesse ad assumere la deliberazione di esecuzione per la cessione del terreno di cui si tratta -, è pervenuta una lettera del Sindaco di Aosta nella quale si diceva che il Comune non poteva più cedere il terreno e si invitava l'Amministrazione regionale a trattare direttamente col Ministero della Pubblica Istruzione.
A giustificazione si comunicava, in tale lettera, che il Comune aveva ricevuto dal Ministero della Pubblica Istruzione una lettera nella quale si diffidava a non costruire sul terreno in questione perché vi era una contestazione fra il Convitto Nazionale ed il Comune di Aosta in ordine a determinate somme che il Convitto Nazionale pretendeva dal Comune di Aosta per delle opere di carattere straordinario eseguite a suo tempo dal Convitto stesso nei locali occupati come affittuario del Collège des Etudes.
Di fronte a questa comunicazione, ho pensato bene di prendere l'iniziativa, data la urgenza di eseguire i lavori, e di convocare nel mio ufficio il Rettore del Convitto Nazionale e il Sindaco di Aosta -, il quale, non essendo in sede, si è fatto rappresentare dal Vice Sindaco -, per cercare di giungere ad un accordo.
È vero che l'Amministrazione regionale non entra per niente in questi rapporti, di dare e di avere, tra il Convitto Nazionale e il Comune di Aosta; ma interessava, però, all'Amministrazione regionale di mettere d'accordo le parti per avere la possibilità di iniziare sollecitamente la prima parte del fabbricato scolastico, come da progetto-stralcio, sulla parte del terreno non occupata dal vecchio demolendo fabbricato.
Al termine della riunione, alla quale sono pure intervenuti l'Assessore alla Pubblica Istruzione e l'Assessore ai Lavori Pubblici, eravamo rimasti d'accordo che il Comune ci avrebbe fatto sapere qualche cosa in merito alla proposta da farsi dal Comune, a titolo conciliativo, al Convitto Nazionale; tanto più che io sostenevo, come sostengo tuttora, che le pretese avanzate nei confronti del Comune di Aosta dal Convitto Nazionale, -- che si era fatto parte diligente presso il Ministro della Pubblica Istruzione -, non avevano alcun fondamento, ma questa è una questione che si potrebbe dire anche opinabile.
Con mia sorpresa, invece di rispondermi in modo preciso, come da accordo, il Sindaco di Aosta spediva, in data 21 agosto, una lettera indirizzata al Ministero della Pubblica Istruzione, al Presidente della Giunta e al Rettore del Convitto Nazionale di Aosta, facendo due proposte di transazione di questa controversia. Le due proposte, praticamente, vogliono significare questo: la Amministrazione regionale costruisca pure il fabbricato scolastico, ma paghi lei, o in natura o in denaro, quello che il Convitto Nazionale richiede al Comune di Aosta.
Naturalmente il Ministero ha risposto che era ben felice di questa soluzione; così pure il Convitto Nazionale: entrambi, ora attendono dall'Amministrazione regionale una risposta affermativa.
Questa è la situazione ed io stò ora esaminando assieme alla Giunta il problema, per rispondere come si deve, perché non è ammissibile, secondo noi, che la Regione costruisca un grande fabbricato scolastico e che debba cedere questo fabbricato al Comune di Aosta quando questo fabbricato viene costruito su un terreno di cui il Comune non è proprietario, ma soltanto amministratore, essendo il terreno di proprietà della fondazione del "Collège des Etudes".
Questa è la vera ragione per la quale non si è potuto iniziare i lavori della prima parte del progettato fabbricato scolastico. Non è certamente colpa dell'Amministrazione regionale, dunque, se i lavori non sono ancora stati iniziati. Il Consiglio regionale aveva stanziato i fondi e la Giunta aveva già stabilito di fare gli appalti; tanto è vero che le lettere di invito a partecipare agli appalti erano già pronte.
Non si è potuto dare corso all'appalto dei lavori perché è venuto a mancare la disponibilità del terreno su cui si doveva costruire una prima parte del fabbricato, come da progetto stralcio; le difficoltà frapposte appaiono assurde per quanto riguarda il Convitto Nazionale, perché il progetto completo prevede anche la costruzione di un nuovo Convitto Nazionale, in sostituzione degli attuali locali del Convitto.
Il Convitto Nazionale lamenta, poi, che i nuovi cortili non sarebbero sufficienti per le necessità del Convitto: si tratta anche qui di una questione opinabile.
Comunque, la sopramenzionata controversia è tra il Convitto e il Comune.
È certo che non è per colpa nostra se non si è potuto iniziare la costruzione della prima parte del fabbricato scolastico di cui vi è urgente necessità.
Era nostro intendimento di iniziare i lavori perché l'opera è di estrema urgenza, in quanto in Aosta vi è una grande carenza di aule scolastiche.
Questa è la situazione della pratica del costruendo Palazzo dell' Istituto Tecnico e della Scuola di Avviamento Professionale di Aosta".
Il Consigliere MANGANONI rammenta di aver prima osservato che gli Assessori avrebbero trovato delle ragioni di ordine tecnico a giustificazione del ritardo nella esecuzione dei lavori.
Osserva che, prima di stanziare dei fondi per l'esecuzione di lavori, la Giunta dovrebbe accertarsi che non vi siano degli intralci che possano ritardare l'esecuzione delle opere stesse. Nel caso del costruendo Palazzo dell'Istituto Tecnico e delle Scuole di Avviamento Professionale di Aosta, osserva che la Giunta avrebbe dovuto, - prima di proporre al Consiglio lo stanziamento dei 160 milioni per la prima parte del costruendo fabbricato, - assicurarsi presso il Comune circa la disponibilità del terreno sul quale deve sorgere il fabbricato.
Fa presente che, se si fosse appurato che vi erano delle difficoltà alla cessione del terreno, il Consiglio avrebbe dovuto destinare i 160 milioni alla esecuzione di altre opere di pubblica utilità, rinviando ad un altro anno la costruzione del Palazzo scolastico.
Per quanto riguarda le somme depositate e vincolate dalla Amministrazione regionale al tasso di interesse del 4% o 4,25%, ricorda che il Vice Presidente, Pasquali, in una precedente seduta di Consiglio, ebbe a rilevare che vi è una lenta ma continua svalutazione della moneta nella misura del 4% all'anno.
Rileva che, in base alle statistiche, risulta che dalla guerra di Corea ad oggi la lira ha perso il 25% del suo potere di acquisto, il che equivale ad una svalutazione del 5% circa all'anno.
Osserva che in questi giorni si legge sui giornali che il costo della vita è aumentato del 4,8%, dal che si può dedurre che se i 100 milioni destinati per il parziale finanziamento della prima parte del predetto costruendo fabbricato scolastico, anziché essere depositati presso un Istituto bancario, fossero stati subito spesi per altre opere, non si sarebbe riscosso il 4% di interessi su tale somma, però la somma stessa sarebbe stata impiegata prima e, quindi, non avrebbe subito alcuna svalutazione.
Ricorda, infine, che gli organi centrali di Roma sono messi al corrente dalla Commissione di Coordinamento di tutti i provvedimenti importanti assunti dall'Amministrazione regionale ed esprime il timore che il depositare somme rilevanti presso Istituti bancari, anziché spenderle in esecuzione di lavori pubblici, possa avere riflessi negativi nelle trattative che la Giunta avrà con il Governo per la determinazione dell'importo delle annue quote mobili di ripartizione delle entrate erariali da assegnare alla Regione.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, premette che i ragionamenti vanno bene solo se sono basati su presupposti fondati sulla realtà.
Afferma che, nel caso specifico in discussione, il ragionamento del Consigliere Manganoni non regge, perché l'Amministrazione regionale, in base agli atti, era sicura della disponibilità del terreno su cui doveva sorgere il costruendo nuovo fabbricato scolastico; infatti non solo vi erano state delle trattative, ma vi era anche una deliberazione, cioè un atto amministrativo, del Col-rime di Aosta, passata al vaglio dell'autorità tutoria e riscontrata regolare in tutto.
Osserva che la Giunta non poteva, quindi, pensare lontanamente che, ad un certo momento, si sarebbe trovata di fronte alla sorpresa che ha avuto. Afferma che non è mai accaduto che siano stati stanziati 100 e più milioni per un'opera non di sicura attuazione.
In merito alla questione della svalutazione della moneta, cui ha accennato il Consigliere Manganoni, rileva che la svalutazione incide su tutte le attività e non solo sulle ricchezze monetarie.
Per quanto riguarda le somme depositate dalla Regione a tempo determinato presso Istituti Bancari, dichiara che tale operazione non può, nel modo più assoluto, influire sulla determinazione dell'importo della quota annua mobile spettante alla Regione, anche perché parte dei denari depositati derivano da un mutuo passivo che è stato stipulato per il completamento dei rilevanti lavori stradali sulle strade regionali, in quanto è ovvio che tali lavori stradali non possono essere ultimati tutti in breve tempo ed è, quindi, giustificato il temporaneo deposito presso un Istituto bancario delle somme già impegnate per il finanziamento di lavori stradali appaltati, somme disponibili momentaneamente.
Osserva che non sarebbe buona amministrazione il non cercare di fare maggiormente fruttare, nel limite del possibile, dette somme, tanto più che la Regione deve pagare gli interessi passivi del mutuo contratto.
Rammenta poi che parte delle somme depositate presso gli Istituti Bancari sono somme che la Regione ha riscosso in conto di arretrati liquidati dallo Stato in seguito alla definizione della questione della ripartizione delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione.
Rileva che è molto più semplice discutere dei problemi sedendo sui banchi dell'opposizione e che, comunque, le discussioni sono sempre utili in quanto servono a chiarire le idee e a sviscerare i problemi.
Ribadisce che non si possono fare tutti i lavori in breve spazio di tempo e che l'essenziale è di fare tutto il possibile, con la massima buona volontà. Osserva che su questo punto la Giunta ha la coscienza perfettamente tranquilla.
Il Consigliere MANGANONI dichiara di non poter condividere il parere del Presidente della Giunta, Bondaz, secondo il quale, la svalutazione della moneta inciderebbe su tutte indistintamente le ricchezze, valutarie e in natura.
Fa presente che, per rendersene conto, basta fare un ragionamento assai semplice: osserva che se i lavori di costruzione della prima parte del nuovo Palazzo scolastico fossero stati appaltati lo scorso anno sarebbe stata risparmiata, - tenuto conto che la svalutazione della moneta è del 5% circa all'anno, una somma corrispondente al 5% del prezzo d'asta, mentre il valore del Palazzo sarebbe aumentato in misura corrispondente alla svalutazione della moneta.
L'Assessore BORDON, in riferimento a quanto rilevato dal Consigliere Manganoni, osserva che è la prima volta, dopo tanti anni di amministrazione, che si sente riconoscere dall'opposizione che l'Amministrazione regionale, anziché pagare degli interessi passivi per somme prese in prestito presso Istituti bancari, - riscuote invece degli interessi per somme depositate a tempo determinato perché momentaneamente disponibili in cassa.
Deliberazione n. 1700 del 19-8-1956.
Il Consigliere MANGANONI, premesso che con la deliberazione di cui si tratta la Giunta ha approvato l'istituzione di un corso di addestramento professionale per meccanici, in Aosta, e di un corso di addestramento professionale per elettricisti, in Verrès, ritiene che la previsione di spesa di L. 1.500.000 per ciascun corso sia insufficiente. Osserva poi che per la frequenza di tali corsi viene richiesto il diploma di Scuola di avviamento professionale (Sezione industriale) e ritiene che la richiesta di tale diploma sia piuttosto eccessiva.
L'Assessore MARCHIANDO ricorda che in Valle d'Aosta sono annualmente istituiti, come già è stato detto dal Presidente della Giunta, Bondaz, vari corsi di qualificazione per operai corsi che vengono gestiti dalla Amministrazione regionale tramite l'Assessorato all'Industria e Commercio. Informa che i corsi di cui si tratta sono attualmente i seguenti:
Villeneuve: Corso per elettricisti, al quale possono partecipare tutti i giovani in possesso del certificato della quinta classe elementare. Informa che quest'anno, su 39 domande, sono stati ammessi a tale corso 25 allievi dopo un esame psicotecnico ed un esame sanitario.
Comunica che gli allievi sono tutti in possesso della licenza di Scuola di avviamento professionale o di Scuola media inferiore, salvo qualcuno che ha soltanto il certificato della quinta classe elementare. Precisa che con il 15 ottobre inizierà il primo ciclo, al quale seguirà il secondo ciclo; dopo di che avrà luogo un corso di qualificazione.
Pont St. Martin: Un corso per elettricisti.
Châtillon: Un corso per meccanici.
Morgex: Un corso per meccanici.
Informa che i corsi sono finanziati dal Ministero del Lavoro e che l'Amministrazione regionale concorre ad integrare le paghe corrisposte agli istruttori. In merito ai due corsi di cui le Giunta ha approvato la istituzione con la deliberazione in esame, precisa che si tratta di corsi biennali, per la frequenza dei quali è richiesta la licenza di Scuola di avviamento professionale. Riferisce che le lezioni sono tenute dagli stessi Insegnanti delle Scuole di Avviamento Professionale di Aosta e di Verrès per quanto riguarda le materie letterarie e per qualche altra materia (tecnologia, ecc.), mentre per l'insegnamento delle materie di carattere tecnico e pratico vengono incaricati due altri Insegnanti.
Comunica che la spesa a carico regionale, preventivata in Lire 1.500.000 per ogni corso, serve appunto per pagare gli Insegnanti e l'attrezzatura occorrente per i corsi.
Informa che se la spesa preventivata dovesse risultare insufficiente si provvederà ad integrare lo stanziamento prima della fine dei corsi, che iniziano il 15 ottobre e termineranno nel prossimo mese di giugno.
Su richiesta del Consigliere MANGANONI, fornisce quindi ulteriori chiarimenti circa i corsi istituiti dal Ministero del Lavoro e per i quali è sufficiente la licenza della quinta classe elementare, precisando che, al termine del terzo ciclo, i frequentanti ottengono la qualifica di operai specializzati.
Il Consiglio prende atto.
Il Presidente, PAREYSON, constatato che nessun altro Consigliere intende formulare osservazioni o chiedere chiarimenti, invita il Consiglio a votare, per alzata di mano, sulla proposta di ratifica dei provvedimenti deliberativi di cui si tratta, adottati in via d'urgenza dalla Giunta nel periodo dal 20-6-1956 al 14-9-1956.
IL CONSIGLIO
- ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti e votanti numero trentadue);
Delibera
di ratificare, ad ogni effetto, le seguenti deliberazioni adottate in via d'urgenza dalla Giunta regionale nel periodo dal 20 giugno 1956 al 14 settembre 1956:
N. 1188 del 20-6-1956.
Concessione e liquidazione di un contributo straordinario a favore del Comune di Donnaz per la costruzione della fognatura del capoluogo - Approvazione ed impegno spesa.
N. 1331 dell'11-7-1956.
Gestione del Comitato Valdostano per lo Artigianato - Approvazione del rendiconto delle spese per l'anno 1955 ammontanti a Lire 1.804.378 e versamento al Comitato stesso della somma di Lire 804.378 a conguaglio.
N. 1341 dell'11-7-1956.
Esami schermografici agli alunni delle Scuole durante l'anno scolastico 1955-1956 - Liquidazione spese di trasporto - Approvazione della maggiore spesa di Lire 195.150 rispetto all'importo di Lire 1.500.000 già approvato dalla Giunta.
N. 1418 del 18-7-1956.
Sistemazione dello stabile "Villa Panorama" in Châtillon, da adibirsi a Scuola alberghiera - Approvazione di nuovi prezzi e di perizia suppletiva per completamento lavori edilizi - Acquisto di attrezzature varie da cucina - Approvazione della spesa di Lire 10.238.913 - Istituzione di nuovo articolo e storno di fondi.
N. 1466 del 25-7-1956.
Cantiere di lavoro per costruzione strada allacciamento della frazione Sizan al capoluogo del Comune di Challant St. Victor - Assunzione a carico dell'Amministrazione regionale della maggiore spesa di L. 865.444 rispetto all'importo di Lire 3.000.000 già approvato dalla Giunta.
N. 1470 del 25-7-1956.
Sistemazione impianto riscaldamento stabile sede Amministrazione regionale - Fornitura e installazione di una nuova caldaia - Aggiudicazione alla Ditta Builla Battista, di Aosta - Somma impegnata Lire 1.605.000.
N. 1523 del 1°-8-1956.
Concessione di garanzia fideiussoria della Regione presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino per una apertura di credito in c/c a favore del Consorzio Produttori Fontina della Valle d'Aosta.
N. 1533 del 1°-8-1956.
Lavori di rimboschimento in località Plan Pallais, del Comune di Antey St. André - Approvazione stato finale lavori ammontante a Lire 1.574.066.
N. 1598 dell'8-8-1956.
Liquidazione alla Società SITAV, di St. Vincent, della somma di Lire 45.000.000 per acconto sul contributo-concorso a carico regionale nelle spese relative a manifestazioni extra-contrattuali svolte a St. Vincent durante l'anno 1955.
N. 1634 del 22-8-1956.
Rassegna regionale dell'Industria e Commercio e dell'Artigianato - Ulteriore anticipazione di somma per il pagamento di spese urgenti di organizzazione.
N. 1651 del 22-8-1956.
Concessione e liquidazione di un secondo contributo di Lire 1.500.000 a favore della U. S. Aosta - Sezione Calcio - per il campionato 1956-1957.
N. 1659 del 22-8-1956.
Riscossioni di interessi maturati su eccedenze di cassa depositate a vincolo temporaneo presso la sede locale della Cassa di Risparmio di Torino - Deposito a vincolo temporaneo presso la Cassa di Risparmio suddetta di somme eccedenti normali necessità di cassa.
N. 1666 del 22-8-1956.
Acquisto di una autovettura super per i servizi di rappresentanza - Cessione di automezzo usato Fia 1900 - Approvazione della spesa di Lire 2.386.575 - Introito della somma di Lire 400.000.
N. 1700 del 29-8-1956.
Corsi di addestramento per meccanici ed elettricisti nei Comuni di Aosta e Verrès Approvazione e impegno della spesa di Lire 3.000.000.
N. 1782 del 14-9-1956.
Riscossione di interessi maturati su eccedenze di cassa depositate a vincolo temporaneo presso la sede locale della Cassa di Risparmio di Torino - Deposito a vincolo temporaneo presso la Cassa di Risparmio suddetta di somme eccedenti le normali necessità di cassa.
Si dà atto che il Presidente del Consiglio, PAREYSON, informa che sono state pure depositate nell'adunanza odierna del Consiglio, per l'esame e per la ratifica, le seguenti altre deliberazioni adottate in via d'urgenza dalla Giunta:
N. 1850 del 19-9-1956.
Scuola alberghiera Regione Valle d'Aosta - Collegio Enaoli, in Châtillon - Approvazione di nuovi lavori e di forniture varie - Approvazione di spesa.
N. 1869 del 26-9-1956.
Concessione di garanzia fideiussoria della Regione presso l'Istituto Bancario San Paolo di Torino, per una apertura di credito a favore del Consorzio Produttori Fontina.
N. 1938 del 3-10-1956.
Approvazione di convenzione per la parificazione delle Scuole elementari "S. Giuseppe" e "S. Orso" di Aosta, tenute dallo Istituto S. Giuseppe, per l'anno scolastico 1956-1957 - Concessione di contributo - Approvazione di spesa.
N. 1939 del 3-10-1956.
Approvazione della convenzione per la parificazione delle Scuole elementari "San Giovanni Bosco" di Aosta per l'anno scolastico 1956-57 - Concessione di contributo - Approvazione di spesa.
N. 1967 del 3-10-1956.
Lavori di costruzione dell'acquedotto dei Comuni di Hône e Bard, aggiudicati all'Impresa Carlo Luchini di Aosta - Approvazione certificato di collaudo - Svincolo della cauzione - Liquidazione parcella al collaudatore Ing. Pier Italo Trolli - Approvazione di maggiore spesa - Liquidazione a saldo all'Impresa e al Direttore dei Lavori.
N. 1969 del 3-10-1956.
Lavori di allargamento e di sistemazione di un tronco della strada Aosta-Gressan, aggiudicati all'Impresa Bianchi Emilio - Approvazione di perizia suppletiva - Impegno di maggiore spesa.
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Si dà atto che, dopo breve discussione e su proposta del Presidente della Giunta, BONDAZ, la ratifica delle sei deliberazioni d'urgenza di cui si tratta viene rinviata, ad unanimità di voti, alla prossima adunanza del Consiglio.
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Si fa menzione che l'Assessore al Turismo, BORDON, fa distribuire ad ogni Consigliere una copia del volume "La Valle d'Aosta", edito a cura del compianto Prof. Giulio Brocherel.
Il Consigliere CHABOD Renato rivolge un vivo ringraziamento alla Giunta per il volume dato in omaggio ai Signori Consiglieri, precisando che si tratta di un'opera degna della Valle d'Aosta e di un volume che ogni Consigliere sarà lieto di avere a casa sua.
Monsieur le Conseiller DIEMOZ remercie aussi la Junte pour le volume que très aimablement l'Administration régionale a offert aux Conseillers et il déclare de vouloir saisir cette occasion pour adresser un souvenir reconnaissant à la mémoire de l'auteur de ce livre, Monsieur le Professeur Jules Brocherel.
Il exhorte l'Administration régionale à rééditer d'autres oeuvres de ce genre, qui honorent la Vallée d'Aoste et qui servent à faire connaître en Italie et à l'étranger l'histoire et les beautés de notre Pays.
Il Consiglio prende atto.
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Si dà atto che l'adunanza ha termine alle ore diciotto e minuti quarantacinque.
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Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE
(E. Pareyson)
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
(O. Perruchon)
IL SEGRETARIO ROGANTE
(A. Brero)