Oggetto del Consiglio n. 340 del 30 dicembre 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 340/70 - Ulteriore stanziamento di fondi per il completamento della costruenda piscina coperta di Pré Saint Didier. Delega alla Giunta.
Montesano (P.S.D.I.) - Io non so se l'Assessore al Turismo vuole tener conto che in questo ordine del giorno c'è anche una mozione al riguardo.
Milanesio (P.S.I.) - Discutiamo contemporaneamente anche la mozione.
Montesano (P.S.D.I.) - Se i proponenti della mozione sono d'accordo, siccome l'argomento è tutto uno...
Milanesio (P.S.I.) - Abbiniamo questo punto all'ordine del giorno alla mozione, sì, tenuto conto anche che più che di una mozione si tratta, si diceva, di interpellanza... (Montesano: richiesta di informazione) ...Ecco, richiesta di informazione.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora rimandiamo alla mozione o la mozione...
Milanesio (P.S.I.) - No, abbiniamo, abbiniamo tutto. Tanto non è una mozione, perché non si deve votare su quell'argomento, perché è una mozione impropria. Daremo delle informazioni nel corso della discussione.
Io, per quanto mi riguarda, per la parte di mia competenza, dò alcuni chiarimenti e spiegazioni.
Si propone con questo oggetto all'ordine del giorno l'ulteriore stanziamento per il completamento della piscina coperta di Pré St. Didier, piscina, come tutti voi sapete, è stata approvata dalla Giunta su conforme decisione del Consiglio regionale in data 24 luglio 1970 e si è approvato anche il progetto che prevedeva un importo complessivo di spesa a base d'asta di lire 415.393.051 più 8.807.000 per opere d'arte e imprevisti. Venne previsto un primo lotto di lavori per le opere murarie e, cioè venne scorporata praticamente la costruzione in due lotti: la parte che riguardava le opere murarie e per un appalto a base d'asta di lire 279.604.128 e successivamente abbiamo previsto un altro appalto per 144.100.000 che riguarda l'impianto elettrico, la cabina di trasformazione, l'impianto di riscaldamento, l'impianto idrico-sanitario, l'impianto di depurazione e riscaldamento delle acque, assistenza muraria e impianti e opere d'arte e imprevisti.
Questo perché? Perché si è ritenuto opportuno scorporare questi due tipi di appalti, in quanto pur essendo entrambi necessari per la realizzazione dell'opera ed essendo complementari, potevano però essere svolti con maggiore economia da ditte diverse e trattavisi, peraltro, di prestazioni diverse.
Ora sono state fatte delle richieste di informazioni, l'Assessorato del Turismo ha istruito la pratica, cioè ha preso contatti con i progettisti, ha ricevuto il progetto, lo ha discusso, ha chiesto delle modifiche a questo progetto, ha sentito la Commissione Pubblici spettacoli presieduta dall'Assessore al turismo, di cui fa parte il Genio Civile, la Questura e lo stesso Assessorato del Turismo. Quando vi fu il parere favorevole di questa Commissione si è portato avanti il progetto, cioè lo si è consegnato all'Assessorato dei Lavori Pubblici per l'appalto, in quanto, come voi sapete, l'Assessorato del Turismo, così, non è attrezzato per poter appaltare e dirigere i lavori di grande entità, come, appunto, quello della piscina.
Sono state fatte delle osservazioni da parte di alcuni Consiglieri, in questi giorni, sono state chieste delle notizie ed è stato detto: "Ma, il parere del CONI c'è?". Il parere del CONI c'è: esso è arrivato un quindici giorni fa e forse più, - il 5 dicembre ecco mi suggerisce l'Assessore Rollandoz, è arrivato il 5 dicembre - ed è un parere favorevole alla realizzazione dell'opera. Abbiamo qui fotocopia della lettera. Qualcuno ha detto: "Ma, non avendo chiesto in tempo utile il parere del CONI voi avete perso il finanziamento!". Non è vero. Un conto è chiedere il parere del CONI per l'approvazione di un progetto e un conto è chiedere il finanziamento.
È stato chiesto comunque anche il finanziamento al CONI nel mese di agosto del 1970, il CONI non ha risposto in merito a questa nostra richiesta e non è mica da escludere che lo possa finanziare questo progetto.
Comunque io voglio ricordare che la Giunta precedente e quella attuale hanno concordato sulla necessità e sull'urgenza di arrivare alla costruzione di questa piscina, indipendentemente da quelle che potevano essere le determinazioni del CONI. Non si è cioè detto: aspettiamo il contributo del CONI; si è detto: facciamo la piscina, facciamo in modo però che il CONI, se vuole, ci possa dare il contributo. Il CONI dopo aver espresso parere favorevole, se lo riterrà, è in grado di dare un contributo alla Regione sulla costruzione di questa piscina, perché questa piscina ha tutti i requisiti che il CONI richiede per opere di questo tipo.
Voglio ricordare che il parere richiesto al CONI era essenzialmente un parere, direi, tecnico sull'agibilità dell'impianto, non un parere che presupponeva necessariamente il finanziamento CONI. Voi sapete che solo costruendo secondo certe norme si possono omologare delle eventuali gare che si possono tenere in questa piscina, gare che devono svolgersi secondo certe sodalità e certe prescrizioni del CONI.
Ecco, per quanto mi riguarda, io posso dare queste informazioni e questi chiarimenti. Quindi la parte, direi, burocratica che poteva riguardare il CONI è risolta, posso dire anche qualcosa di più, che qualcuno aveva sollevato obiezioni in merito al provveditorato alle Opere Pubbliche per il Piemonte, posso dire che dopo l'approvazione del CONI il Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Piemonte non ha, non si è ancora riunito per deliberare, ufficiosamente però ha già fatto sapere che sarà d'accordo sull'approvazione.
Questo è avvenuto successivamente alla lettera del CONI con cui lo stesso approvava il progetto.
Io altro non posso dire perché fino qui arriva la mia competenza, con la deliberazione che propongo al Consiglio in questa circostanza, si invita il Consiglio a voler dare delega alla Giunta per l'adozione dei successivi provvedimenti, così come ha fatto precedentemente, per poter appaltare le opere tecnologiche e complementari e per poter finire questa piscina, altrimenti questa piscina rimane lì e non sappiamo più cosa farne, insomma.
Germano (P.C.I.) - Io volevo fare alcune considerazioni sul metodo d'amministrazione, di amministrare, che avevamo e che purtroppo continuiamo ad avere.
Sulla piscina di Pré St. Didier la prima discussione che abbiamo avuto in Consiglio è dell'8 gennaio 1968 dove, in una lunga elencazione di opere, si diceva, per quando riguarda la piscina, al punto 5°: "in relazione ai progetti di potenziamento e valorizzazione della zona termale di Pré St. Didier, progetti tuttora in corso di ultimazione, il cui ammontare è comunque dell'ordine di oltre 300 milioni occorre provvedere un primo accantonamento di somme, si stanziano 100 milioni.".
Successivamente, in data 20 dicembre 1969, senza nessun progetto, senza niente perché il progetto manca sempre, si stanziano altri 100 milioni.
Successivamente, in data 13 luglio 1970, - qui abbiamo avuto gli schizzi da vedere, - sono stati stanziati altri 100 milioni e così arriviamo a 300 milioni.
Adesso abbiamo un provvedimento che dà 144 e 126 milioni: arriviamo a 570 milioni. Scusi! E? Ah? Perché si utilizzano i 100 milioni... e va bene! È già una buona notizia. Ad ogni modo 424 milioni complessivi.
Io pongo questa domanda all'Assessore e alla Giunta: quanto costerà l'ultimazione di questa piscina? Non è finito! È finito? Ma insomma, il parcheggio è fatto? E tutto il resto che c'è ancora da fare? Ma può il Consiglio sapere, grosso modo, quanto ci costerà questo? Perché è poi un piacere che facciamo al Consigliere Bordon, è solo un piacere che ci costa molto caro.
E poi vorrei sapere, quali sono le intenzioni della Giunta per quanto riguarda la gestione, perché dovremo poi aggiungere i costi di gestione e saranno altri costi.
Io non faccio un rimprovero all'Assessore Milanesio, io dico che sono le cose impostate in questo modo che vanno a finire a queste conclusioni.
Quindi noi dobbiamo stare attenti a questo.
Savioz (P.C.I.) - Io avrei due questioni da porre. La prima è una richiesta di informazione che mi sono dimenticato di chiedere ieri in Assessorato, cioè mi è stato riferito, da qualche parte, che la sorgente sarebbe in via di esaurimento o addirittura di grave inquinamento. Vorrei, quindi, sapere qualche cosa perché questo pericolo l'abbiamo già avuto nel 1966, mi sembra, o 1964 un affare così, dove abbiamo fatto delle opere di sistemazione, di risanamento e di captazione della terza sorgente, perché le sorgenti lì dentro sono tre, che quindi, che non ciò sia esatto, comunque vorrei sapere qualcosa.
L'altro problema, invece, è di ordine - lo chiamerei - di ordine tecnico-amministrativo: a mio modesto avviso sarebbe opportuno che venisse redatto il progetto definitivo in tutto e per tutto, in tutte le opere. Questa è una richiesta che avevo già posto a suo tempo, è una richiesta che abbiamo ribadito in Consiglio e c'erano state date delle assicurazioni in materia.
Ora è bene, siccome è un'opera che io avevo detto, a suo tempo, tenuto conto delle varie cose annesse e connesse alla piscina di Pré St. Didier, io avevo parlato che la spesa era superiore al miliardo di lire. Sì, sì, vedrete quando avremo finito di comprare i terreni, sistemato il giardino davanti, sistemato la piscina, sistemato gli impianti, sistemato i parcheggi, sistemato la strada di accesso, vedrete a che prezzo andremo a finire.
Ma questo non ha nessuna importanza! Costasse anche 2 miliardi, io sono del parere che bisogna farla e bisogna realizzarla. E bisogna realizzarla con dei criteri moderni, atti a tenere il piede sulla concorrenza straniera per quanto concerne l'industria turistica della nostra Regione. Ma quello che, ad un certo punto, però desidererei avere un'assicurazione definitiva, da parte del Presidente della Giunta e dell'Assessore competente, è che sia redatto un progetto definitivo a tutti gli effetti e che non succeda poi, come è successo poc'anzi, che dobbiamo poi rivedere le cifre e avere delle polemiche per non aver chiarito a suo tempo le cose.
Siccome questa è una questione che dipende esclusivamente da noi, sarebbe opportuno arrivare al dunque prima, in modo che il Consiglio possa sapere quante centinaia di milioni bisogna ancora stanziare in quanto tempo per la realizzazione definitiva di un'opera che, riteniamo ora, di primissima importanza.
Manganone (D.C.) - Abbiamo sentito la relazione dell'Assessore Milanesio e saremmo altrettanto contenti di sentire la relazione anche dell'Assessore Rollandoz.
Le chiederei questo: di ripetere esattamente quello che ha detto - non esattamente, ma anche in via approssimativa - quel che ha detto nella risposta al Consigliere Pedrini perché allora mi sono sfuggiti dei dati.
Rollandoz (D.P.) - Non capisco il motivo di questa richiesta, comunque ripeto.
Il progetto corredato dai necessari documenti e dalla domanda di ammissione a contributo ai sensi della legge 2.01.1968, n. 526 è stato presentato all'Ufficio del Genio Civile di Aosta da parte del competente Assessorato del Turismo in data 7 agosto 1970. L'Ufficio del Genio Civile in data 6 ottobre 1970, ha restituito all'Assessorato dei Lavori Pubblici i progetti con l'introduzione di alcuni emendamenti tecnico-amministrativi. Il CONI ha espresso parere favorevole con lettera 2544 in data 5 dicembre 1970.
Non si conosce ancora con esattezza l'ammontare del contributo CONI, in quanto verrà determinato dalla direzione Generale ad avvenuta definitiva approvazione del progetto da parte del Comitato Tecnico Amministrativo del Provveditorato delle Opere Pubbliche di Torino.
L'appalto è avvenuto il giorno 29 settembre 1970, risultante aggiudicataria l'impresa dell'Ing. Virando e del Geom. Pignataro con il ribasso dell'1%.
Dopo di che appena noi abbiamo sentito, dopo questo appalto, il Genio Civile lo stesso aveva avanzato queste riserve: ce le aveva fatte sapere a voce prima di farci pervenire la lettera scritta.
Allora noi abbiamo fatto subito una presa d'atto in Giunta, nella quale, in base alla lettera d'invito, che dice: "In ogni caso l'Amministrazione regionale si riserva di non procedere all'aggiudicazione definitiva e di ritenere ad ogni effetto nulla la indetta gara, qualora, per insindacabili motivi, lo ritenesse opportuno nel suo interesse".
Pertanto, noi, in base a questo, che è nella lettera d'invito alle imprese abbiamo fatto una presa d'atto in cui si comunicava alla Giunta il risultato, però non si assegnava il lavoro. Nulla è dovuto all'impresa. Noi abbiamo sospeso per ottenere tutte le dovute approvazioni e per apportare tutte le modifiche richieste. Sono state richieste dal CONI alcune modifiche: vasca di collegamento con l'esterno percorribili da bagnanti, in immersione per l'acqua per l'accesso al solarium. Poi chiedono, mancano i passaggi obbligati condotti per accedere alla vasca, e questo non è vero, ci sono. Oltre i rientri liberi agli spogliatoi che si consiglia di realizzare divisi per sesso.
Ecco, l'Ufficio sta lavorando per portare queste modifiche, dopo di che, questo è concordato dal Genio Civile, verrà trasmesso tutto al Comitato per le Opere Pubbliche per l'approvazione e per l'eventuale contributo CONI dopo.
Manganone (D.C.) - Io non so da dove incominciare: il parere favorevole del Genio Civile mi pare che non trattasse solo dell'argomento tecnico, ma entrasse in merito alla non rispondenza tra capitolato speciale e relazione di stima.
Mi pare anche che il Genio Civile avesse fatto delle osservazioni sui prezzi, mi pare altrettanto che avesse fatto delle osservazioni sul modo di compilazione dell'elenco prezzi che è un elenco prezzi, pensate un po', della Provincia di Torino.
L'Assessorato dei Lavori pubblici ha trasmesso questa pratica al Genio Civile con capitolati prezziari anonimi, mentre i disegni esecutivi erano firmati dallo studio. L'Assessore Rollandoz si è dimenticato di dire questo.
Si è anche dimenticato di dire che il parere del CONI, espresso in data 5 dicembre, è solo il parere del delegato regionale non è il parere del CONI, perché il CONI ha inviato in data 31.11.1970 un altro parere che è tutt'altro che favorevole.
Questo parere chiede la revisione dei prezzi perché il Consiglio deve sapere che i prezzi di scavo di quell'appalto sono compitati 8.700 lire al metro cubo. Il Consiglio deve sapere: non è mai stato detto dagli Assessori né da Milanesio né da Rollandoz, che i calcestruzzi armati sono stati pagati 70.000 lire al metro cubo. Ma, insomma, sono cifre da vertigini, sono cifre da vertigini, ecco perché il Genio Civile non ha approvato, ecco perché questo progetto dovrà essere tutto rielaborato. Non si può certamente avere i progetti esecutivi fatti da uno studio e lo stralcio fatto da un altro studio fatto sui capitolati e elenco prezzi della Provincia di Torino: questa non è serietà amministrativa.
Rollandoz (D.P.) - Noi abbiamo una lettera firmata dal Comm. Ghignone per il CONI, pertanto non so che cosa dire altro, se a Ghignone sono pervenute altre lettere noi non c'entriamo. Il Comm. Ghignone ci ha trasmesso questa lettera, quale responsabile del CONI per la Valle d'Aosta, quindi non so cosa dire altro.
Per quanto riguarda l'elenco prezzi, io non so dove il Consigliere Manganone abbia sentito questi prezzi, io ho sottomano l'elenco prezzi: scavo di sbancamento 1500; calcestruzzo di fondazione 10.060 - al 250 - calcestruzzo; questo è un elenco prezzi. Io non so questi prezzi dove li abbia sentiti comunque, questo è chiaro, il Genio Civile ci ha fatto anche delle osservazioni su alcune ovvero sia, su dei prezzi che loro ritengono ambigui, non per niente noi abbiamo sospeso l'appalto, non per niente l'abbiamo sospeso.
E io ho riconosciuto già l'altra volta in Consiglio - senza alcune difficoltà - che abbiamo commesso un errore per eccessiva fretta, di mettere all'appalto subito, quando ce ne siamo accorti, l'abbiamo sospeso, quindi non c'è niente di grave perché non c'è niente di irreparabile. Noi questo appalto lo possiamo anche rifare, lo possiamo anche rifare. I prezzi li stiamo esaminando adesso con il Genio Civile, comunque non mi pare che vi siano grossi prezzi, ci hanno solo consigliato di eliminare alcuni prezzi superflui.
Manganone (D.C.) - Chi le ha fatto osservazione sui prezzi avrà pur detto quali prezzi e dico all'Assessore Rollandoz che il Genio Civile ha fatto osservazione sulle 8.700 lire al metro cubo, scavo in putinghe, che ha fatto osservazione sul prezzo del conglomerato a 350 su lire 70.000 al metro cubo. Le confermo anche che il Cav. Ghignone ha ricevuto, in data 30.11.1970, una comunicazione dal CONI centrale e tale comunicazione fa riferimento a questi prezzi, a queste cose, ma non ci si venga qui a prendere in giro.
Montesano (P.S.D.I.) - No, alt, il nuovo Regolamento che è stato approvato dal Consiglio ammette tassativamente solo due interventi. Quindi, non deroghiamo da questo, non deroghiamo da questo, lei ha svolto due interventi, ha svolto due interventi il Consigliere Manganone. Non concedo, quindi, la parola oltre i due interventi. Beh! Non sono d'accordo, anch'io posso non essere d'accordo però risponde un altro Assessore, Milanesio. I Consiglieri devono regolarsi pensando che solo due interventi sono loro concessi.
Milanesio (P.S.I.) - Io chiedo la parola visto che sono intervenuto una volta sola. Innanzitutto mi pare che l'Assessore Rollandoz abbia anche spiegato, forse non ci siamo capiti, cos'è successo. È successo questo: la Regione ha commissionato, a suo tempo, nel 1968, non so quando, nel 1967 il progetto, lo studio Ponti, Fonaroli, Rosselli di Milano, va bene, ecco, costoro hanno fatto il progetto e hanno presentato tutti gli atti necessari per mandare all'appalto quest'opera.
L'Assessorato del Turismo lo ha esaminato, ha esaminato questo progetto sotto il profilo tecnico, direi, sotto il profilo dell'impostazione generale, poi cos'ha fatto? Lo ha trasmesso pregando l'Assessore Rollandoz di fare alla svelta perché questa è un'opera che è da anni che si trascina: no, era da parte di tutti i Consiglieri che si sollecitava, una immediata, rapida conclusione, ha trasmesso il progetto all'assessorato di Lavori pubblici così come era anche stato chiesto, mi pare dal Consigliere Germano, dicendo "Ma non sarà mica il Turismo?". No, noi non appaltiamo lavori perché non abbiamo competenza, non abbiamo nemmeno i tecnici per seguire, per valutare tutte queste cose. Noi abbiamo trasmesso il progetto all'Assessorato dei Lavori Pubblici affinché si appaltasse l'opera.
Ora, le osservazioni che, a quanto ho capito io, che ha fatto il Genio Civile si riferiscono al fatto che alcuni prezzi di quell'elenco, prezzi che sono però, e su questo vorrei essere chiaro, perché sembra che ci sia stato chissà che cosa, che sono i prezzi dell'elenco prezzi del Piemonte, non sono prezzi diversi. Se uno infatti piglia l'elenco prezzi di Torino e li guarda, sono questi, ecco va bene. Quindi, per essere chiari che sono questi i prezzi. Le opere sono state mandate all'appalto con quei prezzi, perché non avendo l'Assessorato trattato fin dall'inizio questa pratica, l'Assessorato dei Lavori Pubblici ha mandato in appalto con gli elaborati presentati da questi progettisti che sono un fior di studio di progettisti, non so se mi spiego, non è mica l'ultimo studio no. È chiaro che se non si avesse avuto fretta e la responsabilità, diciamo, che è non solo della Giunta ma anche del Consiglio che aveva detto: sbrighiamoci, facciamo. Ora cosa è successo? Che erano dei prezzi vigenti nella Provincia di Torino che si differenziano in alcuni casi, da quelli vigenti ad Aosta, in alcuni casi in eccesso in altri in difetto. Ora, il Genio Civile ha fatto delle osservazioni in questo senso. Ora, l'Assessore Rollandoz ha spiegato che l'appalto è stato fatto, ma il lavoro non è stato aggiudicato; che nulla può essere dovuto all'impresa per questa mancata aggiudicazione e che, quindi, si sta esaminando questa questione per quello che riguarda i prezzi d'accordo con il Genio civile. Ecco, tutto lì, insomma, mi pare che non sia un grosso problema questo. E quindi, da parte della Giunta, si ammette che c'è stata una certa precipitazione nel portare avanti questo argomento, ma nulla di più. Dal voler vedere accanto alla precipitazione altre cose, ma insomma, almeno per quello che mi riguarda, io respingo questo tipo di valutazione e, appunto, invito il Consiglio, tenuto conto delle assicurazioni che ha dato l'Assessore Rollandoz, invito il Consiglio a voler stanziare la somma occorrente per ultimare questa piscina che verrà ultimata secondo le prescrizioni che sono quelle del CONI e che saranno quelle del Provveditorato e che saranno quelle del Genio civile. Mi pare di aver risposto, spero esaurientemente, ai Consiglieri. Già che ci sono, perché sennò non posso più rispondere, rispondo anche ai Consiglieri Germano e Savioz.
Hanno ragione entrambi, hanno ragione entrambi, cioè il Consigliere Germano dice: "Noi dobbiamo sapere, però, quanto verrà a costare tutto questo". Onestamente, esattamente cosa verrà a costare la realizzazione di quella che viene chiamata, impropriamente la zona turistica di Pré St. Didier? Ancora non c'è uno studio definitivo: questo studio è stato commissionato nel 1968, è stato commissionato allo studio Ponti, Fonaroli e Grosselli i quali avevano l'incarico di preparare il piano di massima, piano di massima che è pronto, però, senza indicazione di spesa, senza indicazione di spesa e poi, successivamente, la Giunta chiese di portare avanti la progettazione esecutiva della piscina che è una componente di questa zona turistica della piscina e dei parcheggi. Ci fu un primo preventivo che ammontava a circa 300 milioni, poi, come tutti sapete, c'è stato un grosso aumento prezzi in questo ultimo anno praticamente per cui questo preventivo venne aggiornato, tenuto conto degli aumenti che si erano verificati nell'acciaio, nella mano d'opera e per altre prestazioni, per cui il costo di questa piscina lievitò e raggiunge i 424 milioni che sono gli attuali complessivi. Ora, io vedo che altri Consiglieri fanno delle domande, io però voglio dire questo: se è vero che gli Assessori debbono parlare due volte, sarà bene che allora i Consiglieri facciano tutti il turno, chiedano quando devono parlare, non chiedano... perché altrimenti l'Amministratore non può rispondere e quindi diventa una burletta questa questione qua delle due volte che si deve parlare.
Ora, io concludo per rispondere al Consigliere Germano dicendo che l'opera, la piscina viene a costare, la piscina comprensiva di una piccola patinoire annessa, viene a costare 424 milioni, c'è il problema dei parcheggi per cui si sta trattando per l'acquisizione delle aree, da una parte nei confronti di privati e dall'altra nei confronti delle autorità militari e si presume che complessivamente tra parcheggi e piscina, a parte parcheggi e piscina non il resto della zona turistica che ancora è da studiare quella si arriverà sui 700 milioni.
Ora, si tratta, però, di acquisire delle aree che servono a qualcosa, si tratta di dare un certo respiro ad una zona. Ora, mi pare che questo indirizzo sia stato più volte espresso dal Consiglio e il sottoscritto come Assessore e la Giunta sta seguendo un indirizzo che era stato espresso più volte dal Consiglio. Perché sull'opportunità di creare una zona turistica con delle attrezzature che servissero per il dopo sci nelle infrastrutture, così, di un certo prestigio, anche di una certa utilità, nessuno ne discuteva in quella zona perché si tratta di servire tutta la Valdigne, da Courmayeur a La Thuile, a Pré St. Didier e allo stesso Morgex. È un comprensorio turistico che però manca di infrastrutture turistiche perché, a Courmayeur, pensate, dove ci sono chilometri di piste, chilometri di salite, migliaia di sciatori per il dopo sci, c'è una sola piscina che è quella di un albergo privato e non c'è niente altro, mentre a Chamonix, ce ne sono decine e, evidentemente, i turisti che vengono fanno i confronti. Ora, questa era un'attrezzatura turistica di particolare importanza che avrà anche dei costi di gestione e si sta già studiando l'aspetto gestione. Si ritiene che con una opportuna gestione, non si debba andare assolutamente in passivo, non si debba andare assolutamente in passivo. Si tratta di una piscina il cui ingresso verrà pagato regolarmente, si cercherà di fare dei prezzi popolari, è ancora tutto da studiare, l'ingresso, però, verrà pagato, insomma. Ora, è chiaro che queste attrezzature avranno un costo.
Il Consigliere Savioz mi aveva parlato della sorgente, anche altri, in altre circostanze, mi avevano chiesto notizie della sorgente. Mi sono informato, ho mandato un addetto, un impiegato dell'Assessorato a parlare con il gestore delle Terme, no, in questo momento l'acqua è praticamente quella che c'era sei mesi fa, insomma, non c'è un calo, non è stato registrato un calo del fiotto d'acqua. Ora, non l'abbiamo misurata per dire esattamente quanti litri al secondo ci sono, però qui non si è registrato un calo. Questo posso dire, ad ogni modo abbiamo ritenuto opportuno di mettere sotto controllo questa sorgente anche per vedere, così, la sua evoluzione nel tempo e il suo regime di portata, insomma.
Montesano (P.S.D.I.) - Prima di dare la parola al Consigliere Manganoni e all'Assessore Chantel, desidero un po' chiarire la regolamentazione che il Consiglio ha approvato e che non ha inteso con questo strozzare la discussione. Nessuno può prendere la parola più di due volte in sede di discussione. Chiusa la discussione, dunque i due articoli sono questi: articolo 53, al terzo capoverso: "Nessuno può parlare più di due volte nella discussione dello stesso argomento tranne che per un richiamo al Regolamento, per fatto personale o in sede di discussione del bilancio". Ma c'è l'articolo 59 che dice: "Dopo chiusa la discussione sono ammessi a parlare soltanto un oratore per ciascun gruppo, i relatori, gli Assessori competenti e infine il Presidente della Giunta regionale". Quindi gli Assessori hanno possibilità di rispondere alla fine come ciascun Gruppo ha la possibilità alla fine di ogni discussione, di intervenire nuovamente.
Manganoni (P.C.I.) - Quando abbiamo discusso del Regolamento a me pare di aver fatto presente che con questo sistema noi ci ingabbiavamo, perché prima si prevede un'ora e mezza di tempo in due interventi, no, per Regolamento ciò che, di fatto, non avviene mai poi si limita a due interventi, se si fosse detto due interventi, se si fosse detto due interventi, il numero degli interventi senza fissarlo non deve superare l'ora e mezza, com'era previsto all'inizio del Regolamento stava bene, ma così lo dimostrano i fatti che ci ingabbiamo. Potrei illustrarlo con molti altri esempi, ma il fatto adesso lo ha dimostrato.
E voglio venire all'altra questione, io l'ho detto in quel Consiglio: facciamo, però, attenzione che noi dopo ce ne accorgeremo, adesso ce ne stiamo accorgendo.
Comunque, il piano completo, io non ripeto quanto hanno detto i miei colleghi con cui sono pienamente d'accordo, ma io voglio, si è parlato di posteggi, di acquisizione dei terreni e delle vecchie Terme, si era parlato in Consiglio di rivedere anche le vecchie Terme. Bene, allora quando noi sommeremo la piscina, i posteggi, l'acquisizione dei terreni, la zona verde, le Terme, dove andiamo a finire?
Ed allora noi avevamo parlato del miliardo, ma il miliardo non basta, io sono d'accordo con il Consigliere Savioz, ce ne vorranno due e non basteranno.
Allora, possiamo noi continuare ad andare avanti in questo modo a stanziare così oggi 100 milioni, poi 100 milioni, poi 50, poi duecento, poi trecento, fino, non dico alla fine dei secoli ma comunque chissà fino a quando? Secondo me, per fare le cose serie, dovevamo fare uno studio completo, di tutta quella zona, prevedendo, ora non dico che si debba prevedere al centesimo, io posso capire che si possa uscire, non so, per l'aumento dei prezzi. Io su tutto questo ne convengo, il Consiglio avrebbe saputo però prima di tutto cosa facciamo lì che adesso nessuno lo sa, scusami Milanesio, tu mi dici bisogna ancora vedere l'acquisizione dei terreni, ecc., la piscina e dopo la piscina, cioè questo è, ecco ecco il Consiglio deciderà... (voce di Milanesio) ...D'accordo, ma noi in quel Consiglio, - io l'ho detto, e mi pare altri Consiglieri lo abbiano detto - qui ci vuole uno studio generale, un piano generale di tutte le opere da costruire affinché il Consiglio sappia cosa faremo, cosa faremo, cosa avremo perché adesso nessuno lo sa con esattezza, occorre, tramite un preventivo, anche se non esattissimo, ma almeno di massima, che il Consiglio sappia quando finirà di fare degli stanziamenti, invece così non sappiamo niente. Cioè questo è un altro campo d'aviazione. Quando si è discusso qui molti anni fa del campo d'aviazione si è parlato di alcune centinaia di milioni, se fate tutti i conti, noi, oggi, col campo d'aviazione, ecc., ecc. per la gestione siamo oltre il miliardo e mezzo.
Assessore Milanesio non è mica colpa tua, non sei stato tu ad impostare il campo d'aviazione no, non hai tu quella paternità, non si può caricartela sulle spalle, ci sono altri che hanno quella paternità, altri che sosteniamo: con duecento milioni facciamo tutto. Un anno o due al massimo e poi la Regione ricaverà degli utili: utili che oggi vogliono dire oltre 100 milioni all'anno che la Regione caccia fuori per la gestione, manutenzione, acquisto apparecchi, ecc... Questa è la realtà: quello è un pozzo di S. Patrizio e, anche sul piano generale, sempre con uno studio di larga massima, occorre prevedere le spese di gestione, ecc. Mi voglio allacciare ad un altro fatto che si può affiancare a questo: le Terme di Saint-Vincent, che abbiamo la fortuna che non le gestisce la Regione e che, quindi, i debiti di gestione, di manutenzione, ecc. non gravano sulla Regione perché sennò ce ne accorgeremmo alla fine di ogni anno cosa noi cacceremo fuori per quelle Terme. Gli esempi passati ci insegnano che le Terme, il campo d'aviazione, sono delle opere che noi non sappiamo mai dove adiamo a finire come spesa, non parliamo poi della gestione.
Quindi io direi che io come Consigliere non mi sento di approvare, così alla cieca, degli stanziamenti continui, stanziamento per questo, stanziamento per quello, non sapendo dove andiamo a finire. E allora io direi all'Assessore che deve fare uno studio: adesso la piscina è in corso, quando è fatta questa piscina, prima di andare avanti con altre opere, si faccia uno studio generale con un preventivo, no, su tutte le opere che si devono fare, sulle spese che si devono affrontare, sulle prevedibili spese di gestione e di manutenzione. Noi così faremo una cosa seria ed allora il Consiglio potrà pronunciarsi perché saprà cosa si spende e saprà cosa si farà. Ma noi oggi non sappiamo niente, dopo la piscina ci vorrà poi tutto il resto.
Chantel (P.S.I.) - Il Presidente del Consiglio ha riletto l'articolo 59 del Regolamento. Non faccio l'osservazione che volevo fare, però, senza dubbio, io non ritengo che la prima esposizione fatta dall'Assessore sia da ritenersi un intervento e allora l'Assessore non apre più bocca e aspetta che aprono bocca gli altri. Quando un Assessore illustra un argomento, non credo che ciò costituisca un intervento, non fa altro che dare una delucidazione sull'argomento che ha portato in Consiglio. Caso mai, gli interventi verranno dopo perché, se arriviamo a questo punto, qui mettiamo addirittura gli Assessori in - diciamo - in condizioni di inferiorità rispetto agli interventi che possono svolgere i singoli Consiglieri.
Montesano (P.S.D.I.) - Assessore Chantel, ho letto l'articolo 59 che dà il diritto all'Assessore e a ciascun Gruppo di un ulteriore intervento. È quindi chiaro che l'Assessore può fare i suoi interventi, è l'intervento conclusivo. Però il Regolamento l'ha approvato il Consiglio, non l'ho approvato io, l'avete approvato voi, andiamo avanti, poi l'applicazione del Regolamento è di competenza del Presidente del Consiglio.
Savioz (P.C.I.) - Io non dirò niente sul Regolamento. Mi permetto però di dire, entre paranthèse, che era ora che fosse fatto un Regolamento del genere perché era ora che i Consiglieri, gli Assessori, noi tutti, prima d'intervenire su di un argomento si approfondisca la questione, perché troppe volte sentiamo in quest'aula interventi che dimostrano che l'approfondimento della materia non è stato fatto. Quindi applichiamo la modifica del Regolamento per andare avanti.
Circa la questione delle acque di Pré St. Didier di cui mi preoccupavo, l'Assessore mi ha dato una certa assicurazione. Io vorrei ancora insistere affinché l'acqua sia costantemente controllata. A suo tempo, si era parlato di un aumento, cioè di una diminuzione di gradi, da 37 gradi a 34 gradi. Abbiamo poi trovato che c'era stata una infiltrazione che proveniva probabilmente dall'orrido e che raggiungeva una delle tre sorgenti.
Provvisoriamente abbiamo eliminato una sorgente, poi abbiamo fatto delle opere e siamo riusciti a riportarla a 37 gradi di calore. Quindi il pericolo di quella sorgente non è di oggi, è già sempre stata un po' pericolosa per il fatto della sua ubicazione che si trova al livello inferiore del torrente che scende dal Ruitor.
Faccio, quindi, una raccomandazione affinché l'acqua sia seguita attentamente perché noi tutti ci rendiamo conto che, il giorno in cui dovesse, per una ragione o per l'altra venire a mancare quella sorgiva, automaticamente verrebbe a mancare il piedistallo che tiene in piedi la centrale di Pré St. Didier. È quindi chiaro che bisogna assolutamente seguire la questione.
Ribadisco ancora il problema del piano definitivo e insisterei ancora presso l'Assessore e il Presidente della Giunta perché questo sia tenuto nella dovuta considerazione e si provveda in merito. Badate che se questo non viene fatto noi andremo a finire come il Duomo di Milano. Questo è grave e mi sembra di poter dire anche una parola non molto piacevole nei confronti di coloro che si sono presi l'impegno di studiare il progetto dal 1968, siamo alla fine del 1970 e i dati definitivi, almeno se ho capito bene quello che ha detto l'Assessore, non sono ancora stati prodotti. Ora io capisco che il complesso di Pré St. Didier non è un progetto da quattro soldi, non è una cosa che si può fare a tambour battant, ci vogliono degli studi, ci vuole l'approfondimento, ci vogliono dei sopralluoghi altrove per verificare che cosa è stato realizzato, c'è un complesso che non è solo la piscina, badiamo bene, c'è tutto un insieme. Quindi è giusto che ci sia del tempo per deliberare in merito al progetto perché sia un progetto completo in tutto e per tutto, ma stiamo molto attenti e che non si ritorni sugli errori del passato per voler fare in fretta, che non si facciano delle cose che non devono essere fatte. Se noi infatti incominciamo ad accettare il principio che i progetti vanno realizzati un pezzo alla volta, ricadiamo nell'errore dell'aeroporto, ricadiamo nell'errore della costruzione di altre opere che non sto a descrivere e si ricade nell'errore di non avere la visione chiara di quello che si vuole e soprattutto cadremo nell'errore madornale di non sapere neppure approssimativamente la spesa a cui andiamo incontro.
Mi rendo conto che ci sono state delle modifiche per quanto concerne soprattutto la mano d'opera, che c'è stato l'aumento dei prezzi di alcuni materiali, però il grave di tutto il problema non è questo, perché queste cose qui le sappiamo e automaticamente si moltiplicano le spese. Il grave è di quando si fanno delle opere e non si sa dove si vuole arrivare e, siccome, in questo momento, nessuno di noi può saperlo, perché il progetto non è definitivo allora io ribadisco e insisto, mi permetto di insistere, penso per il bene del Consiglio tutto, per la Valle stessa, perché, badate bene, il complesso di Pré St. Didier - rimanga ben chiaro - è il complesso della Valle d'Aosta e diventerà uno dei maggiori complessi, uno dei più importanti complessi della Valle d'Aosta. Come? (voce di Bordon) ...Dici pure, ma io non ho mica chiesto nulla di stupefacente, Consigliere Bordon, io chiedo soltanto che mentre si va avanti con quest'opera, si provveda alla definizione del progetto, scusa, mi sembra di chiedere il giusto. E vedo, dagli assensi che sono stati fatti da varie parti, che sono consenzienti anche gli altri, non solo il sottoscritto, perché penso ben che tu non sia d'accordo di andare avanti a pezzettini, perché, se sei su quel terreno lì, allora mi dispiace ma non sono d'accordo sulla realizzazione. Pré St. Didier va realizzato con un progetto completo, totale, generale, perché, ripeto, non è l'opera di Pré St. Didier ma l'opera della Valle d'Aosta e ha un'importanza enorme nei confronti del turismo della nostra Regione.
Bordon (D.C.) - Non avevo nessuna intenzione di intervenire perché pensavo di starmene qui tranquillo tanto più che era un regalo che il Consiglio regionale faceva a Bordon, secondo quello che ha detto l'amico Germano, e condividevo e volevo dividere questa mia gloria con i Consiglieri Quaizier e Lustrissy, Consiglieri dell'Alta Valle, perché non credo che sia tutto un regalo che si possa fare a me perché io mi battevo per questo problema fin dal 1954-55.
Naturalmente, se mi consentite, io adesso dovrei essere molto tranquillo in questa mia esposizione perché, se non sbaglio è il primo intervento, ne ho per un'ora e, potrei quindi andare avanti benissimo: sono le undici e trentacinque, quindi aggiungo io, in un'ora si possono dire tante fesserie, d'altronde tante fesserie prima non è che si siano sentite dire, ma sono impostazioni che noi non condividiamo. Ritorniamo su determinati problemi che dimostrano proprio impostazioni e vedute completamente diverse. Tutte le idee sono opinabili: uno la vede in un modo, l'altro la vede in un altro. Ma, per esempio, quando si continua a macinare l'acqua nel mortaio per il campo d'aviazione dovrebbe essere reso efficiente con la spesa necessaria per renderlo tale. Per avere quei collegamenti che si prevedevano con aeroporti più importanti per cui, per esempio arrivando in aereo a Caselle si potesse trovare un servizio ridotto, mi capisce, che arrivasse qui ad Aosta. Il campo d'aviazione di Aosta doveva servire per dei collegamenti con i rifugi, con i ghiacciai a mezzo di elicotteri, ma è inutile star lì a ripetere sempre le stesse cose perché quando uno, queste cose non le vuole intendere è come parlare ad un sordo.
Naturalmente l'obiezione che viene come prima cosa è questa: in linea di massima è ridicolo pretendere che un campo d'aviazione sia efficace, sia rentable, abbia una resa, perché, come tutti i servizi, la loro prerogativa non è quella di avere una resa, voi mi prendete ad esempio, ad un certo momento, le funivie, ma io vorrei vedere se, per esempio, a La Thuile non ci fossero i trasporti funiviari che cosa sarebbero gli alberghi di La Thuile?
Se esistessero e se, esistendo, potrebbero tirare avanti, perché io vorrei sapere quali sarebbero gli sciatori che arrivando a La Thuile - mi è venuto La Thuile così, potrei mettere Cervinia, Courmayeur, potrei mettere un po' tutti - lo sciatore che arrivando a Courmayeur non trovasse degli impianti funiviari se ne andrebbe a Chamonix dove invece di trovarne dieci ne troverebbe 25 perché, certamente, ne avrebbero sviluppati di più. Quindi, arrivati ad un certo momento, ci sono delle infrastrutture turistiche che, forse, direttamente non rendono, ma se domani non esistessero, non esisterebbe il turismo in quel posto e, pertanto, non ci sarebbero gli alberghi che pagherebbero la ricchezza mobile, non ci sarebbe la Regione che incasserebbe gli 8/10 su tale tassa.
Ma più che altro mancherebbero delle infrastrutture che dovrebbero essere proprio la cosa base di una Regione che vuole diventare - come grazie a Dio ha ottenuto per la sua natura bellissima - vuole diventare un grande centro turistico.
Ora, io mi stupisco quanto sento fare di questi ragionamenti e mi stupisco specialmente da parte del Consigliere Savioz, se Savioz mi dice facciamo prima quello che abbiamo deciso oggi ma portiamo avanti un piano generale, non è niente altro che quello che abbiamo sempre detto, perché, allora io chiedo scusa della interruzione e ripeto ancora adesso, noi che cosa abbiamo fatto ad un certo momento? Noi abbiamo parlato per tanti anni, a un certo momento siamo arrivati in Giunta, con su per giù la stessa Giunta che siede adesso e ci siamo decisi, finalmente, di far predisporre uno studio. Questo studio potrà costare 700-800 milioni, naturalmente dipende da quello che si vuol fare, perché è indubbio che se io faccio una piscina per i commissari, faccio la sua strada, faccio i parcheggi, se poi mi viene lo schiribizzo di costruire un grande albergo nuovo, un albergo clinica, chiamiamolo così, per valorizzare queste acque di Pré St. Didier, si capisce che non bastano né un miliardo, né un miliardo e mezzo e forse neanche due.
Il problema, secondo me, è un altro, è per questo che uno si demoralizza a parlare di queste storie qui. Ma noi abbiamo una fortuna in Pré St. Didier per quest'acqua calda che è unica. Questa acqua calda ha delle possibilità di dare delle risorse a questo quadrilatero turistico, come l'abbiamo sempre chiamato, di Courmayeur, La Thuile, Pré St. Didier, Morgex, mettiamoci anche La Salle, io ci metterei tutta l'Alta Valle e il non sfruttare questa risorsa è un errore gravissimo.
Ora, in conclusione, che cosa si è fatto? Abbiamo dato questo studio per decidere un piano generale di quello che si voleva fare e si è incominciato a studiare la sua azione di un primo complesso, un complesso che è una piscina turistica, che consentirebbe di sviluppare, in quel posto, alberghi e qualche cosa d'altro, perché sarebbe certamente un grande richiamo.
Perché è indubbio che coloro che sono venuti a studiare questo - ne abbiamo parlato anche con degli architetti che non sono intervenuti direttamente ma come Chapy e tanti altri che hanno una certa conoscenza, indubbiamente superiore alla nostra, - ci hanno detto: "Immaginatevi che con quest'opera che continuamente va persa avreste la possibilità di avere una piscina con l'acqua calda che viene fuori non per un riscaldamento artificiale ma per un riscaldamento naturale, è la manna dal cielo". Incominciamo quindi a fare questa piscina e vediamo quello che ne viene fuori.
Io prevedevo che la piscina fosse sfruttabile in estate al 100% e un po' meno in inverno, invece mi dicono di no, che anzi in inverno potrebbe avere un richiamo ancora maggiore.
Ora, che cosa è accaduto qui? È accaduta una cosa semplicissima: ci sono gli stanziamenti, ad un certo momento si è visto quello che si doveva fare con l'aumento dei prezzi - ha detto bene l'Assessore - e siamo arrivati a 440 milioni per fare quest'opera ed è il prezzo che deve essere speso in questo momento.
Che cos'è sorto? È sorta una discussione sulla nostra mozione che è una "mozione-interpellanza", l'abbiamo detto prima perché sembrava che non si fosse tenuto conto di tutti quegli accorgimenti che si dovevano tener presenti, per esempio approvazione del CONI, ecc. Ma questo è un altro discorso, ma sé per sé, criticare quest'opera o il voler dire non facciamola fino a quando non abbiamo un piano generale, questo vuol dire, e allora, scusi Consigliere Savioz, io non so se ho capito male e forse, da parte sua, non questo ma da parte di altri è venuta fuori questa impostazione... (voce di Savioz) ...
Ma scusate, i DC in linea di massima sono qui, si prendono tutti gli insulti che si devono prendere come dose quotidiana, ma sono abbastanza soddisfatti della loro posizione perché qui dentro può anche essere negativo, ma a noi interessa il giudizio degli elettori fuori e fino adesso gli elettori hanno sempre capito che non bastava venire in Consiglio a urlare, a dire un sacco di fesserie contro il Governo centrale e, non so, all'asservimento della Democrazia Cristiana al Governo di Roma.
L'elettorato ha capito che fino adesso, se ci sono stati dei problemi in Valle d'Aosta, sono stati risolti dalla Democrazia Cristiana. Per questo io ringrazio il Consigliere Caveri d'avermi dato lo spunto di ribadirlo ancora una volta, e vedrà ancora che alle future elezioni io sono sicuro che gli elettori capiranno anche certi revirements che sono avvenuti e vedrete che l'elettore valdostano capirà ancora una volta di più che la Democrazia Cristiana la trovate sempre quando volete portare avanti dei problemi. Adesso rispondi pure perché poi la gola diventa secca.
Ad ogni modo, ringrazio di questo e proseguo dicendo che la DC non è asservita a nessun, è qui per fare la sua posizione quando la deve fare ed è qui per dare il suo voto favorevole tutte le volte che ci sia l'interesse della Valle d'Aosta.
Pertanto, oggi come oggi ripetiamo, noi riteniamo che sia un'opera ben fatta e che sia ben fatta anche se un domani, forse, la gestione stessa, come qualcuno può aver capito, non sia magari attiva, ma, indubbiamente, creerà intorno un complesso turistico e il sorgere di opere che, certamente, ripagheranno al 100% questa deficienza che può esserci, ma non solo, creerà un complesso e un richiamo per tutto ciò che è anche il turismo estero, perché noi ci stupiamo adesso di arrivare a Courmayeur e di vedere il cittadino italiano, lo sciatore italiano che arriva a Courmayeur e di vederlo andare a Chamonix e nelle altre località vicine. Ma non c'è mica da stupirsi perché, se noi andiamo in questi posti, vediamo che, turisticamente, siamo ancora molto molto indietro. Naturalmente, secondo la mentalità di qualcuno che già ci criticava quando facevamo le strade per andare a Gressoney, ecc. perché le facevamo asfaltate mentre non facevamo le strade per i poveri diavoli che da Plout dovevano portare le mele giù a St. Marcel. Si capisce che se si va avanti con queste mentalità il turismo valdostano rimarrà sempre com'è, non dico com'è rimasto perché di progressi se ne sono già fatti, e indubbiamente, quei pochi progressi che si sono fatti non si sono certamente fatti con quelle mentalità che questa mattina abbiamo sentito illustrare qui dentro.
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Savioz, lei mi ha dato ragione prima, ma adesso lo viola il Regolamento.
Savioz (P.C.I.) - Un momento, un momento, io ho chiesto la parola per fare una dichiarazione di voto secondo il precetto del nostro Regolamento nuovo... (Montesano: finiamo gli interventi prima)
Germano (P.C.I.) - Ma io non avrei fatto il secondo intervento, mi ci ha obbligato il Consigliere Bordon perché o non ha sentito la cronistoria fatta o se l'ha sentita, non mi sono spiegato bene: i casi sono due.
Perché io non ho detto affatto di aspettare di avere il progetto; io ho detto: questo è uno dei sistemi, dei metodi di amministrazione che bisogna cambiare perché sono sbagliati e ho fatto la cronistoria; noi abbiamo incominciato a stanziare 100 milioni esattamente l'8gennaio 1968, tre anni fa, con una motivazione di dodici righe, quindi non è molto lunga, la posso leggere: "In relazione ai progetti di potenziamento e di valorizzazione della zona termale di Pré St. Didier, progetti tuttora in corso di definizione, l'ammontare è comunque dell'ordine di oltre 300 milioni (non si sa poi come, se i progetti sono ancora in corso di definizione, come si possa definire l'ammontare) occorre prevedere un primo accantonamento di somme di 100 milioni. La predetta somma sarà destinata innanzitutto a finanziare gli studi per la progettazione del complesso, mentre la parte residua potrà essere utilizzata per l'acquisizione delle aree". Questa è la prima deliberazione. Quindi noi incominciamo a stanziare 100 milioni senza avere i progetti, ci impegniamo, la prima cosa da farsi però sono i progetti. Cosa è avvenuto in realtà? Che in un altro Consiglio, quello del 20 dicembre 1969, cioè quasi due anni dopo, un anno e undici mesi dopo, stanziamo altri 100 milioni, per che cosa? Per la piscina coperta, delegando alla Giunta l'approvazione dei progetti esecutivi, - che non ci sono ancora - e da eseguire per la costruzione della piscina coperta ed i relativi accessi stradali e parcheggi.
Altri 100 milioni non ci sono ancora, successivamente, di nuovo il 13 luglio del 1970, stanziamo di nuovo altri 100 milioni per confermare la delega alla Giunta regionale per l'adozione dei successivi provvedimenti deliberativi per l'approvazione dei progetti esecutivi. Siamo a 300 milioni. Con questo provvedimento arriviamo a 424 e non abbiamo ancora i progetti esecutivi di tutta la zona. Questa è la sostanza. Il Consigliere Bordon dice: facciamone un pezzo e poi faremo l'altro pezzo, questa è la programmazione secondo il Consigliere Bordon, ma non si amministra in questo modo.
Questo è un modo sbagliato di amministrare, bisogna fare un progetto generale e poi scendere al particolare, perché, se tu parti dal particolare, non puoi tenere conto del generale, è una cosa sbagliata, è un metodo che bisogna cambiare.
Ha citato il fatto delle funivie, dell'aeroporto, ecc., ma anche qui dovremmo vedere le questioni di metodo, perché il metodo attuale non è giusto perché abbiamo dei vicini che agiscono in modo diverso. In Francia si costruisce l'impianto e lo si dà in gestione, utili e perdite, a quelli del posto che sono interessati. A commercianti, albergatori, ecc. gli si dà l'impianto, ma per la gestione saranno loro che andranno avanti, non è una continua spesa dell'organismo dirigente, della cosa pubblica che ogni anno, e non si sa quanto sarà l'ammontare della spesa dell'anno successivo e non si sa quanto sarà l'ammontare due anni dopo.
Si fa l'attrezzatura e poi, nel Trentino per esempio, le fanno direttamente loro e le gestiscono loro e fanno evidentemente delle economie anche nei nostri confronti. Sono tutte questioni che sono impostate, veramente, un po' alla carlona. E non pensiamo di fare il mondo nuovo in due giorni, pensiamo che questi argomenti devono essere valutati, studiati col contributo di tutti e corretti per quello che è necessario correggere. Questo è quello che intendiamo fare e portare avanti noi, non fare delle battute così, tanto per fare delle battute, come quella del regalo al Consigliere Bordon. Questa è una battuta, l'ho fatta io e riconosco che può anche essere una battuta sbagliata, però non dicevo i Consiglieri Quaizier e Lustrissy e gli altri. No, no pensavo a un certo interesse diretto o indiretto tuo che non è quello di Quaizier o di Lustrissy ma è una battuta ed è sbagliata, non si deve, non si deve fare.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora chiudiamo la discussione e poi, allora chi prima?
Bordon (D.C.) - Con questo Regolamento abbiamo tutti paura di sprecare le munizioni: lui è morto, adesso lo posso anche insultare, però si può sempre passare la delega a un vicino suggerendogli quello che ha da dire.
Questo un altro discorso, ora io non voglio approfittare proprio per il fatto che non posso più fare questo simpatico colloquio con il Consigliere Germano. Però, mi consenta Consigliere Germano, non sprecherò più di dieci minuti anche se ho almeno mezz'ora ancora di buono. Non possiamo seguire le tue impostazioni, quando ce le presenti così, con visuale ristretta. Il progetto per la valorizzazione per lo stabilimento di Pré St. Didier è stato impostato dalla Giunta allora e continua adesso, perché ho sentito che questa è la programmazione dello stabilimento di Pré St. Didier... (voce) ...no, no, c'è: studio della programmazione generale. Tu, adesso, quando esci, vai a pranzo con Balestri che sarà certamente pronto ad illustrarti tutto ciò che sa di Pré St. Didier perché, effettivamente, è una delle cose che si era adoperato per fare. Naturalmente avrebbe sbagliato tutto se non ci fossimo stati noi, ma questo è un altro discorso.
E allora continuando, dicevo, devi sapere che il programma è generale, cioè c'è la valorizzazione di tutto. Che cosa si è studiato? Si è studiato innanzitutto una piscina per approfittare di quest'acqua calda, come ho illustrato prima, per un complesso di giochi turistici, di impostazione turistica per l'estate e quindi una costruzione di qualche cosa che potrebbe essere il primo nucleo di questo piano generale. Ora, mi sembra strano quando si viene fuori e mi si dice: "ma avete accantonato cento milioni un anno, cento milioni un altro"; ma era logico che questo si facesse perché, quando abbiamo mandato avanti questo nel '68, abbiamo stanziato i primi cento milioni per il progetto. Quindi abbiamo ritenuto bene, come sì è fatto anche in altri casi, di accantonare questo importo, per quello che si poteva fare.
Naturalmente che cosa ne viene fuori? Un progetto esecutivo e un progetto generale. Noi chiediamo soltanto questo, questo progetto generale verrà portato avanti, deve essere concluso. Ma quello che si fa adesso non è altro che una pietra di questo complesso generale che viene portato avanti. Si capisce, lo dicevo prima, se vogliamo poi costruire un nuovo stabilimento dei bagni, cosa che io non ritengo si faccia, ma se si dovesse costruire - come ne parlavamo qualche volta anche con il Consigliere Savioz - una albergo-clinica tu capisci che lì dentro, se si fa qualche cosa di moderno viene fuori una cosa troppo complessa che, quindi, la si vedrà in futuro, secondo i denari che uno ha e secondo lo sviluppo che prenderà la questione.
Naturalmente per la storia degli interessi, qui è una boutade dell'amico Germano, ma il Consigliere ogni tanto si diletta in queste cose. Quando c'è qualche cosa che non gli va, ha l'abitudine di ricattare l'avversario politico che non la vede come lui. Sì, ogni tanto il Consigliere Germano si spaventa perché dice: "Guarda che tu hai questa pecca e io ti faccio andare in galera". Quell'altro magari lo ha già perfino denunciato, non so se è vero o no, ma potrebbe anche essere accaduto, ma non credo, però ogni tanto lui si diletta in queste cose.
Per il problema di Pré St. Didier, Bordon Mauro non se ne dovrebbe essere interessato perché ha una zia con una casa a Pré St. Didier. Quindi non impostiamo i problemi così, perché cadiamo nel ridicolo. Questa è un'impostazione del pettegolo che non ci tocca e del quale noi ce ne freghiamo. Ma non vorrei che tu continuassi su questa strada, perché questa impostazione fa ridere.
Allora tu potresti benissimo avere un alloggio a Courmayeur - io te lo auguro se già non ce l'hai, probabilmente quando domani avrai avuto certe soddisfazioni in Consiglio regionale, potresti magari avere l'alloggio - ma questo non interessa, io te lo auguro di cuore, anche se poi magari perdi la simpatia di certi tuoi compagni, perché dovresti fare metà con loro ma questo è un altro discorso che faremmo poi noi. Ma, arrivati ad un certo momento, tu non dovresti più interessarti del problema, perché hai l'alloggio a Courmayeur. Ma io non ho nessun alloggio a Pré St. Didier, quindi mi batto per l'Alta Valle perché vivo a Pré St. Didier dal 1919, quindi sono già troppi anni. Ma non mi batto per questo, perché - se tu vai a Pré St. Didier, a Courmayeur, Morgex, a La Salle - tutti ti richiedono questo lavoro e tutti aspettano con desiderio che questo lavoro venga iniziato.
Quindi, io sono di questo parere, indipendentemente da quelle che possono essere state le lacune o no - io non voglio entrare in merito, perché non sono un tecnico, su quello che sono i prezzi, ecc. - beh, questo lo si riveda, si faccia attenzione a quello che si fa. Rollandoz, io non so neanche se poi meriti questo rimbrotto, perché io non sono un tecnico, l'ho detto prima, se ci sono delle lacune, dei permessi da ottenere, ci si dia da fare per averle, se ci sono dei contributi che devono venire o dal CONI o non so da chi, battiamoci tutti per averli, ma, Signori, non lasciatevi influenzare da certe impostazioni che vengono da quei banchi.
Perché, ad un certo momento, si direbbe proprio che non si vuol mandare avanti niente. E allora, come uomo politico potrei, forse, anche essere contento, perché andrei nell'alta Valle a dire "colpa vostra", ma, come buon valdostano, non ne sono contento e vi invito a portare avanti il problema.
Chamonin (M.A.V.) - Ascoltando le argomentazioni portate in discussione dal Consigliere Manganone, soprattutto quelle riguardanti alcuni prezzi provenienti dal capitolato elenco prezzi della Città di Torino e ben conoscendo la serietà e l'impegno di quegli enti, sia Torino che Milano, nel fatto di precisione di diciture e di ricerche di prezzi medi e correnti; visto l'attuale Regolamento che vieta agli Assessori di rispondere perché hanno già risposto prima, sono andato direttamente alla fonte e ho dato una occhiata sia all'elenco prezzi - portato in allegato a questo progetto - che alla stima dei lavori. Perché mi sorgeva il dubbio che, soprattutto sul secondo prezzo, quello di 70 e passa mila lire per il cemento armato, tale prezzo fosse la sommatoria per opere di particolare impegno od altro e, ci sono degli ingegneri in Consiglio, mi possono dare atto di questo che anche se è minima la quantità di calcestruzzo, il prezzo dell'acciaio e il prezzo delle casserature è talmente incidente da portare a dei prezzi del genere e pensavo che i progettisti avessero portato questo prezzo unico che aveva fatto drizzare le orecchie al CONI e successivamente al Genio civile.
Devo dire, per la verità, che quel prezzo di 70 mila lire non esiste né nell'elenco prezzi né nella stima dei lavori, quindi non so come il CONI abbia potuto fare un rilievo, se l'ha fatto, di questo genere su quel determinato prezzo... (Voce) ...L'abbia fatto anche ad altri, comunque non esiste un prezzo che possa dare adito a questo né nell'elenco prezzi - che ha dei prezzi, devo dire la verità, che per la Valle d'Aosta in fatto di calcestruzzo sono addirittura inferiori a quelli applicati normalmente qui in Valle, per la verità - né esiste la possibilità, non so come hanno fatto a ricavare un prezzo di questo genere, anche guardando le altre voci.
Per quello che riguarda, invece, le 7-8 mila lire di scavo devo dire che, anche questo, che si riferisce ad una voce particolare di scavo a mano in sezione obbligata, cioè per fondazioni eseguite a mano in roccia tenera, pudinga, presenza di trovanti, ecc. e che la somma prevista nella stima dei lavori per questa voce così contestata ammonta a 1.800.000 lire circa su un totale di 423 milioni. Questo tanto per l'esattezza. E mi pare che sia bene che il Consiglio sia edotto di queste cifre, sia relative che totali.
Vorrei chiudere questo intervento, perché mi pare che ne ho già parlato troppo di queste cose, su questo argomento, chiedendo però all'Assessore ai Lavori Pubblici ed alla Giunta di voler, finalmente, approntare quello che i professionisti esercenti in Valle d'Aosta chiedono da molti anni, cioè di redigere, finalmente, un capitolato della Regione Autonoma Valle d'Aosta che contempli la maggior parte dei prezzi possibili, in modo che anche i progettisti sappiano, abbiamo almeno una base sulla quale regolarsi più o meno tutti. Un capitolato generale delle opere in Valle e un elenco prezzi che può essere riveduto ogni tre mesi, o sei mesi, come è, per esempio, per la Provincia di Milano, va bene, in relazione agli aumenti dei prezzi base, mano d'opera e materiali.
Questa è una preghiera che vorrei fare alla Giunta perché veramente si sente anche il bisogno di avere questo elemento per potere definire la questione progettazione in Valle.
Balestri (P.S.I.) - No, io non avrei voluto la parola ma, visti gli interventi frazionati, forse ci sono stati degli equivoci, perché lo studio che fu fatto in un primo tempo per il complesso di Pré St. Didier fu uno studio generale. Io ricordo bene - ci dovrebbe essere ancora - presso l'Assessorato, addirittura, ci sono i plastici per uno studio generale che è stato fatto e che furono portati dallo studio di Milano che le faceva e ci sono un complesso di carte dove era contemplato lo studio generale. Anzi, vi dirò di più: ci sono state delle riunioni anche particolari dei progettisti con i tecnici dell'Assessorato che sono andati, per esempio, all'ANAS per studiare la strada di ingresso ai nuovi parcheggi perché, passando sulla destra, si doveva fare un sottopassaggio che, molto probabilmente, servisse da svincolo per la strada, ecc. Tutti questi studi ci sono stati. Ad un certo momento, siamo passati poi allo studio particolare del complesso della piscina dopo gli studi generali che sono stati fatti.
Quindi ci sono anche due delibere di Giunta: una che attribuiva allo studio Ponti il primo studio generale e il secondo che dava poi il particolare per il completamento e la definizione dello studio sulla piscina... (Voci) ...La spesa complessiva veniva sui 18, se mi ricordo bene... (Voce: ...il lavoro, il lavoro...) ...Allora si parlava di 300 milioni, insomma, ha detto, per la piscina. La Giunta aveva stabilito che lo studio di massima fosse dell'importo di 18 milioni, mi sembra allora... (Voci) ...Ma questi studi di massima sono stati fatti con tanto di carte e con tanto di plastici, come vi dico... (Voce) ...Ah, i prezzi no! Fu fatto lo studio di massima e basta.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora se non c'è nessun altro che chiede la parola chiudiamo la discussione e ripeto, per favore, ripeto il disposto dell'articolo 59: "Dopo la chiusura della discussione sono ammessi a parlare soltanto un oratore per gruppo, i relatori, gli Assessori competenti ed infine il Presidente della Giunta".
(Discussione in Aula)
No, no, Manganoni è una sola volta quindi si concede la parola per la seconda volta. Poi non sprechi le cartucce, come dice il Consigliere Bordon, eh!
Manganoni (P.C.I.) - Io sarò breve e voglio dimostrarvi che questo nuovo Regolamento che si prefiggeva di accelerare le discussioni, invece di abbreviarle le prolunga, no. Questa è la dimostrazione. E vi dirò di più, perché mette in condizione un Consigliere di non poter più banfare. Per esempio, il Consigliere Bordon, ha parlato due volte, io potrei insolentirlo fin che voglio, perché so che il Consigliere Bordon non mi può più rispondere. Lasciatemi andare avanti...
Montesano (P.S.D.I.) - Per fatto personale si può chiedere la parola.
Manganoni (P.C.I.) - Va bene, per fatto personale. Ma io non dicevo per fatto personale, ma su questioni generali. Io non lo faccio ma questa è una dimostrazione di come noi, con quel famoso articolo, ci siamo ingabbiati e abbiamo sbagliato perché poi, sollevando i nervi di certi Consiglieri, quello lì può dire: ah, sì, un'ora e mezza per parlare nei miei due interventi? Allora parlo un'ora e mezza. Allora vi saluto, vi saluto l'accelerazione dei lavori. Questa è una considerazione. Bordon, ti assicuro che io non mi avvarrò di questa mia posizione di poter parlare ancora una volta, perché mi sono tenuto la cartuccia di riserva mentre tu le hai sprecate tutte e due e non ti insolentirò. Mi limiterò solamente a ribadire brevemente questo: sul campo d'aviazione ci sarebbe da discutere finché vogliamo, la morale sai qual è? La morale è che il campo d'aviazione sarà effettivamente efficiente quando noi, avendo spianato le montagne della Valle d'Aosta, ci sarà una bella pianura. Leggiti le relazioni tecniche, allora noi sì, potremmo dire di avere un campo d'aviazione efficiente, ma fin quando ci sono le montagne - io penso che per un po' di tempo ci saranno ancora - il campo d'aviazione rimane quello che è e dovrà rimanere così. Ti dico leggi le relazioni dei competenti e dei tecnici.
Sulla questione di Pré St. Didier io non ribadisco, si è parlato di piani generali, ecc. Portateli a conoscenza del Consiglio con i preventivi anche se non sono precisi, il Consiglio si pronuncerà e allora sapremo cosa facciamo. Ma fin quando noi andiamo avanti così alla cieca ciò non è serio perché non sappiamo dove arriveremo.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora il Consiglio è d'accordo di chiudere la discussione generale? Chi chiede ancora la parola dopo la chiusura della discussione generale? Consigliere Savioz.
Savioz (P.C.I.) - Tutto considerato, penso però che questa discussione sia un po', così, frammentaria, non ben preparata, ma è servita a chiarire alcune cose e la cosa di fondo che è servita a chiarire è soprattutto che, finalmente, il Consiglio si rende conto e discute di un problema di grande importanza turistica, cosa che non succede sovente, perché in Valle d'Aosta di turismo tutti ne parliamo, però, quando si tratta di parlare di turismo, si perde facilmente il senso della proporzione e si va a finire in questioni che c'entrano come i cavoli a merenda.
Io voglio rimanere in argomento. Ribadisco quanto ho detto prima: questo problema è un problema di grande importanza turistica per la Valle d'Aosta e non solo per Pré St. Didier e i Comuni limitrofi, e quindi è un problema che ci sta a cuore. Ci sono state delle incomprensioni: forse, nel discorrere, non si dice tutto quel che si pensa, ma all'amico Bordon io vorrei ancora dire questo: non ci sono punti di divergenza fra quello che dite voi e quello che diciamo noi; non ci sono, perché sia noi che voi vogliamo la realizzazione di questo complesso. L'unica differenza che può sussistere è che noi insistiamo per avere un piano generale completo con i relativi prezzi da aggiornarsi tempestivamente quando sarà il momento, per non correre l'inconveniente di creare delle opere che poi non combaciano esattamente con quello che è previsto in campo generale. Per dare un esempio, farei l'esempio dei piani regolatori della Valle d'Aosta, piani regolatori che vengono fatti per ogni singolo Comune, senza aver fatto prima il piano regionale.
E allora ecco che la questione si pone anche per Pré St. Didier, in tono minore, in campo minore, però c'è.
Voi tutti, e i tecnici in modo particolare, si rendono conto che quando si costruisce una casa, anche se non la si costruisce tutta nel medesimo anno - personalmente ci ho messo vent'anni e non è ancora finita la mia casetta di Pondel - però l'ho prevista nel senso completo. Ma se io avessi fatto un pezzo alla volta, avrei fatto un casino, e non una casa; insomma!
Quindi, la questione di Pré St. Didier e dei suoi termini è vista in questo modo: quello che noi vogliamo è questo, perché non crediamo nella possibilità di una buona realizzazione stanziando cento milioni per volta per realizzare un'opera per volta.
Noi, invece, siamo del parere di studiare il progetto nel senso completo e poi di dare l'avvio, sia pure, sia pure un pezzo per volta, ma con un progetto definitivo. Ecco perché mi ero permesso di riferirmi al campo di aviazione, perché il campo di aviazione - purtroppo qui non si tratta di fare dei rimproveri a nessuno - ma prima di tutto e soprattutto bisognava che il Consiglio comperasse i terreni del campo di aviazione e vedesse la strutturazione del campo di aviazione non solo in sé, ma nel suo complesso di territorio. E allora esso poteva avere uno sviluppo, uno svolgimento diverso da quello che ha avuto; potevamo realizzare anche delle economie e potevamo anche realizzarlo in un modo migliore di quello che è stato fatto.
Quindi, non si fanno rimproveri e non si vuole essere dei cattivi, ma l'esperienza insegna che, ad un certo momento, se si vuol realizzare un qualche cosa di veramente fatto bene, bisogna vederlo con una certa "envergure", con una certa direi "lungimiranza", con un certo sguardo rivolto al futuro e non sempre alla punta del naso.
Quindi, mentre noi diciamo che questo progetto è un progetto di importanza enorme per il turismo nella Valle, così altrettanto potremmo dire che il potenziamento dell'industrializzazione della bassa Valle è una questione importantissima per risolvere il problema dell'industrializzazione. Quindi, non è che ci siano delle posizioni eterogenee, fuori posto.
Consigliere Bordon, siamo tutti d'accordo che bisogna realizzare e bisogna realizzare a ragion veduta con dei progetti e dei programmi. Non per niente si parla, quando si dice programmazione, cosa significa programmazione? Sono semplicemente dei progetti completi studiati con l'andar del tempo per la realizzazione, che poi, man mano che vanno avanti le realizzazioni, si modificano soprattutto in quello che è la spesa che l'Amministrazione pubblica deve temere.
Quindi, per le terme di Pré St. Didier esiste già una planimetria del 1957; quando l'allora Assessore Bordon aveva provveduto a mettere in marcia le prime due vasche, l'Assessore Savioz provvide a mettere in marcia le altre vasche e si continuò a fare dei progressi lenti, sia pure, ma abbiamo rimesso in efficienza i bagni di Pré St. Didier, così come erano. Abbiamo aggiunto la parte sanitaria, la parte riscaldamento, la parte di soggiorno e la parte di risanamento dell'edificio vero e proprio. Quindi, sostanzialmente, è stata modificata la strutturazione della condotta dell'acqua e della sorgiva e via di questo passo qui.
Quindi, il progetto di larga massima l'avevamo già individuato in quel momento, cioè avevamo detto: ci vuole la piscina, ci vuole l'albergo, ci vogliono le terme rimodernate, ci vuole questo, ci vuole quello, e abbiamo acquistato i 40 mila metri quadrati di terreno mica per niente, ma con delle vedute lungimiranti.
Ora, mi sembra, ripeto, che non ci siano assolutamente delle divergenze; l'unica cosa che noi chiediamo come Gruppo è quella di avere per il futuro, la progettazione definitiva con i relativi costi. Quindi, noi, non è che siamo contrari, votiamo senz'altro a favore per questa questione, ma chiediamo soltanto chiarezza tecnico-amministrativa, se mi è concessa la parola.
E su questo mi sembra che non ci possano essere delle divergenze di nessun genere.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, chi altro chiede la parola? A norma dell'articolo 59, nessuno? Allora mettiamo ai voti la delibera. Chi approva alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva.
Per la mozione c'è questo, mi pare, se il Consigliere Bordon oppure il Consigliere Manganone... è ritirata? È ritirata, perché è più interpellanza che una mozione, quindi d'accordo.
Si passa all'oggetto n. 8.