Oggetto del Consiglio n. 84 del 22 giugno 1956 - Verbale
OGGETTO N. 84/56 - PREZZO DI VENDITA AL MINUTO DELLA BIRRA. (Interpellanza del Consigliere regionale Signor Barone Luigi)
Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente interpellanza del Consigliere regionale Signor Barone Luigi, concernente l'oggetto: "Prezzo di vendita al minuto della birra", interpellanza trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno della adunanza:
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All'Ill.mo Signor
Presidente del Consiglio
Geom. Enrico PAREYSON
La prego di voler inserire, nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio della Valle, la seguente interpellanza.
Distinti saluti.
Verrès, 8 maggio 1956.
F.to Barone Luigi
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All'Ill.mo Signor
Assessore all'Industria e Commercio
Dott. Marchiando
Per sapere se non ritiene giusto, e quindi necessario ed urgente, stabilire, per la vendita al minuto della birra nel territorio della Valle d'Aosta, un prezzo unico che torni a vantaggio di tutti i consumatori.
Distinti saluti.
Verrès, 8 maggio 1956
F.to Barone Luigi
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Il Consigliere BARONE rammenta che l'argomento oggetto dell'interpellanza da lui presentata è stato già trattato dal Consiglio in una precedente adunanza e ricorda che era emerso dalla discussione che tutti i Consiglieri concordavano sulla diminuzione del prezzo della vendita al minuto della birra; ciò che, d'altra parte, era logico perché non sarebbe motivata la immissione al consumo nel territorio della Valle d'Aosta di un contingente di birra in esenzione fiscale, se tale beneficio non andasse a favore dei consumatori.
Ritiene che, se l'Assessore all'Industria e Commercio ha la facoltà di stabilire un prezzo unico che torni a vantaggio di tutti i consumatori e che non si presti quindi, come è avvenuto in parecchi casi, alla speculazione, questo debba essere senz'altro fatto; perché è giusto che del beneficio dell'esenzione fiscale sulla birra debbano fruire i consumatori.
Osserva che un tale provvedimento incrementerebbe lo sviluppo del turismo in Valle d'Aosta, con riflessi positivi per gli stessi venditori di birra.
L'Assessore MARCHIANDO premette che, da accertamenti eseguiti, risulta che, in quasi tutti i Comuni della Valle d'Aosta, la birra viene venduta al consumatore a Lire 50 lo chope al banco, fatta eccezione per le località dichiarate stazioni di cura e soggiorno, come Courmayeur, Cogne, Breuil, Valtournanche, Ayas, Brusson, Gressoney e St. Vincent, località in cui lo chope di birra viene venduto ad un prezzo superiore durante i periodi turistici stagionali.
Comunica che gli esercizi pubblici di tali località giustificano la maggiorazione del prezzo con la breve durata del periodo stagionale in rapporto alle rilevanti spese da sostenere per fitti, attrezzature, personale, ecc., spese che gravano su di una gestione della durata massima di 30 giorni all'anno.
Osserva quindi che, - salvo per i Comuni stazioni di cura e soggiorno, che sono soggetti ad una particolare situazione stagionale, - si può dire che il prezzo di vendita della birra al consumatore è uniforme in tutto il territorio della Valle.
Informa che è stata svolta una indagine presso le Camere di Commercio e presso le Associazioni di categoria delle Provincie limitrofe per conoscere i prezzi di vendita della birra al consumatore praticati dagli esercizi pubblici delle Provincie stesse, per un confronto con i prezzi praticati negli esercizi pubblici della Valle d'Aosta.
Riferisce che le risultanze dell'indagine sono state le seguenti:
- prezzo di vendita dello chope di birra nazionale al consumatore al banco:
- Provincia di Milano: esercizi di prima categoria Lire 100; esercizi di seconda categoria Lire 90 ed esercizi di terza categoria Lire 80.
- Provincia di Torino: esercizi di prima categoria Lire 90; di seconda categoria Lire 80; di terza categoria Lire 70; nelle località di periferia e Provincia: Lire 10 in meno.
- Provincia di Cuneo: esercizi di seconda categoria Lire 70; di terza categoria Lire 60.
- Provincia di Novara: esercizi di seconda categoria Lire 65-70; di terza categoria Lire 60.
Rileva che dal confronto dei prezzi appare evidente la differenza esistente fra i prezzi praticati in Valle d'Aosta e quelli praticati nelle Provincie limitrofe, differenza che giustifica ampiamente l'esenzione fiscale in vigore.
In merito alla proposta, fatta dal Consigliere Barone, di stabilire un prezzo unico, osserva di ritenere che ciò non sia possibile, per le ragioni esposte prima.
Comunica che proporrebbe, eventualmente di fissare due prezzi, cioè un determinato prezzo per i Comuni non riconosciuti stazioni di cura e soggiorno ed un altro prezzo per i Comuni riconosciuti stazioni di cura e soggiorno, perché in questi ultimi Comuni il lavoro è stagionale ed ha una durata assai limitata in confronto agli altri Comuni.
Osserva che per i generi non contingentati l'Assessorato all'Industria e Commercio non è mai intervenuto per il controllo dei prezzi, perché questo avrebbe significato di fare il gioco dei rivenditori, ciò che, invece, non avviene, lasciando campo libero alla concorrenza nell'interesse dei consumatori.
Dichiara che l'Assessorato è intervenuto ed interviene soltanto nelle punte massime dei prezzi, per frenare l'aumento dei prezzi stessi.
Comunica che, qualora si venissero a stabilire due prezzi per la vendita al minuto della birra, si potrebbe stabilire il prezzo di Lire 55 lo chope per i Comuni non sede di stazioni di cura e soggiorno ed il prezzo di Lire 70 per i Comuni sede di stazioni di cura e soggiorno.
Chiarisce che si tratta, ovviamente, di prezzi massimi limite, per cui gli esercizi che attualmente vendono lo chope di birra a Lire 50 potranno continuare a farlo; così pure i CRAL potranno continuare a vendere lo chope di birra a Lire 45.
Osserva che non è da credersi, però, che il prezzo di vendita della birra al consumatore influisca notevolmente sul consumo della birra, perché il consumo dipende da fattori meteorologici e non da fattori economici, nel senso che il consumo di birra aumenta se l'estate è molto calda e diminuisce se l'estate è meno calda.
Informa che il consumo di birra contingentata in Valle di Aosta, dai tre mila ettolitri del 1951, ha raggiunto la punta massima di 5.000 ettolitri nel 1953, mentre negli altri anni si è stabilizzato sui 3.500-4.000 ettolitri annui.
Comunica che, facendo un raffronto con la Provincia di Torino, si è constatato che il consumo di birra nella Provincia di Torino non è superiore a quello della Valle d'Aosta, in proporzione al numero degli abitanti.
Il Consigliere BARONE dichiara di concordare sulla proposta, fatta dall'Assessore Marchiando, di fissare in 70 Lire il prezzo di vendita dello chope di birra nei paesi luoghi di villeggiatura, purché sia chiaramente stabilito quali siano questi paesi, ad evitare che in qualche Comune, non luogo di villeggiatura riconosciuto, sia consentita l'applicazione della tariffa maggiorata.
Per quanto riguarda gli altri Comuni, raccomanda che sia fissato il prezzo di Lire 50 lo chope di birra, prezzo che viene già applicato negli esercizi pubblici di molti Comuni.
Esprime il timore che, stabilendo il prezzo dello chope di birra in Lire 55 anziché in Lire 50, si venga indirettamente ad invogliare gli esercizi pubblici, che vendono attualmente la birra a Lire 50 lo chope, ad elevare tale prezzo a Lire 55 lo chope, di modo che l'interpellanza presentata verrebbe ad ottenere un risultato opposto a quello che egli si proponeva di conseguire.
Il Consiglio prende atto.
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