Oggetto del Consiglio n. 48 del 5 aprile 1956 - Verbale

OGGETTO N. 48/56 - PEREQUAZIONE DELLA TARIFFA DEL NUOVO CATASTO EDILIZIO URBANO PER I COMUNI DELLA VALLE D'AOSTA. (Mozione del Consigliere regionale Signor Nicco Giulio)

Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione, presentata dal Consigliere regionale Signor Nicco Giulio e concernente l'oggetto: "Perequazione della tariffa del nuovo catasto edilizio urbano per i Comuni della Valle di Aosta", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno della adunanza:

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Châtillon, 15 febbraio 1956.

Chiar.mo Geom. PAREYSON Enrico Presidente del Consiglio regionale

AOSTA

PregoLa portare all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio la seguente mozione:

"Il Consiglio regionale

presa visione del prospetto dei dati di tariffa per i Comuni della Valle d'Aosta del nuovo Catasto edilizio urbano, pubblicato sul n. 292, delli 21 dicembre 1954, del supplemento della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana;

constatato le rilevanti e stridenti sperequazioni tra Comune e Comune, ed in particolare per i Comuni che facevano parte del Capoluogo (Gignod, Sarre, St. Christophe, Gressan, Charvensod e Pollein), di Châtillon ed altri;

ritenuto che sia possibile rivedere e modificare le tabelle in oggetto, soprattutto perché l'imposta sui fabbricati, in base al riparto, viene per i 9/10 devoluta alla Regione;

dà mandato

alla Giunta ed all'Assessore alle Finanze di svolgere le pratiche relative presso i Ministeri competenti perché le tariffe vengano modificate e perequate".

F.to: Giulio Nicco - Consigliere regionale.

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Il Consigliere NICCO Giulio informa che, quale Presidente della Commissione censuaria comunale di Châtillon, ha avuto la possibilità di prendere visione del supplemento straordinario della Gazzetta Ufficiale n. 292, del 21-12-1954, sulla quale era pubblicato il prospetto dei dati di tariffa relativo al triennio 1937-1939 del nuovo catasto edilizio urbano per i Comuni della Valle d'Aosta. Comunica di aver constatato che vi sono grandi sperequazioni fra Comune e Comune per quanto riguarda le tariffe di una stessa categoria e informa, ad esempio, che, come risulta dalla suddetta tariffa, nel Comune di Châtillon si viene a pagare molto di più che nel Comune di St. Vincent per la stessa categoria di fabbricati urbani.

Ammette che il Comune di St. Vincent non aveva ancora, nel periodo 1937-1939, lo sviluppo turistico attuale, ma fa presente che attualmente i canoni di affitto dei fabbricati in St. Vincent sono maggiori di circa quattro volte nei confronti dei canoni di affitto dei fabbricati siti a Châtillon.

Comunica che grandi sperequazioni ha rilevato per i Comuni che un tempo facevano parte, come frazioni, del Comune di Aosta e che successivamente sono stati ricostituiti in Comuni. Cita i seguenti dati: Gressan A3: 214 - Courmayeur A3: 218 - Pollein A4: 136 - Courmayeur A4: 76.

Dichiara che non intende chiedere che si aumentino le tariffe dei Comuni che dovrebbero avere una tariffa maggiore rispetto ad altri Comuni, ma chiede che si provveda ad eliminare le evidenti sperequazioni che vi sono nei confronti di questi ultimi Comuni, tanto più che la Regione ha la possibilità, in base all'articolo 13 del suo Statuto speciale, di perequare le imposte dirette erariali.

Conclude, chiedendo all'Assessore alle Finanze di voler interessarsi della questione.

Il Consigliere BARMASSE rammenta di aver proposto, in una precedente seduta, che le Commissioni incaricate di stabilire l'imposta fabbricati fossero composte da elementi locali, i quali sono a conoscenza dei redditi dei vari fabbricati e possono, quindi, meglio di elementi non locali, perequare le imposte.

L'Assessore BIONAZ informa che l'aggiornamento del catasto urbano è stato predisposto in base ad una legge del 13-4-1939 e precisa che in Valle d'Aosta le operazioni ebbero inizio nell'agosto di detto anno. Comunica che l'Ufficio tecnico erariale di Aosta eseguì accertamenti sui redditi di fabbricati urbani nei vari Comuni, facendo categorie particolari per ogni singolo Comune, dopo di che inviò i dati rilevati alle Commissioni censuarie comunali.

Informa che le Commissioni comunali, - dopo avere provveduto all'esame dei dati comunicati dall'Ufficio tecnico erariale per accertare se le valutazioni eseguite dal predetto Ufficio fossero eque per ogni singola categoria, - inviarono le valutazioni e le loro osservazioni ed eventuali ricorsi alla Commissione censuaria regionale, la quale, - dopo avere provveduto all'esame delle tariffe proposte dall'Ufficio tecnico erariale e delle osservazioni delle Commissioni censuarie comunali, - si pronunciò sui ricorsi ed inviò il tutto alla Commissione censuaria centrale.

Informa che la Commissione censuaria centrale, seguendo la stessa procedura, eseguì quanto di sua competenza ed infine fece pubblicare nella Gazzetta Ufficiale il prospetto dei dati di tariffa del nuovo catasto edilizio urbano dei Comuni della Valle d'Aosta.

Osserva che le tariffe di categoria di catasto urbano di un Comune non possono essere messe in relazione con quelle di un altro Comune, perché per ogni Comune, in sede di determinazione delle tariffe. sono stati classificati sei tipi di fabbricati in base a determinate caratteristiche e per ogni tipo è stata fatta una stima analitica di 2, 4, 5 alloggi, tenendo conto dell'ammontare degli affitti e di tutti gli altri fattori che potevano influire sulla determinazione delle tariffe.

Rileva, infatti, che l'A3 di Courmayeur non ha, ad esempio, nulla a che vedere con l'A3 di Gressan e così dicasi dell'A4 di Courmayeur, che non ha nulla a che vedere con l'A4 di Pollein.

Per quanto riguarda i Comuni che un tempo facevano parte del Comune di Aosta e che successivamente sono stati staccati e costituiti in Comuni autonomi, osserva che le relative tariffe sono state revisionate per ogni singolo Comune dopo il loro distacco dal Comune di Aosta.

Dichiara di non poter, quindi, credere all'esistenza delle grandi sperequazioni lamentate dal Consigliere Nicco Giulio e, - pur ammettendo che in sede di determinazione della tariffa si può essere incorsi in errori, ritiene che tali errori possano essere corretti, tanto più che la legge prevede la possibilità di revisione delle tariffe permutate condizioni di ambiente, cioè per sperequazioni dovute a fattori nuovi.

Rileva che, d'altra parte, sia le persone interessate direttamente che le Commissioni censuarie comunali avevano la possibilità di presentare ricorsi contro errate od eccessive valutazioni eseguite dall'Ufficio tecnico erariale.

Precisa che la procedura da seguire è la seguente: le Commissioni censuarie comunali, di loro iniziativa o su ricorsi presentati dalle persone interessate, possono ricorrere alla Commissione censuaria regionale, dimostrando con dati di fatto le sperequazioni esistenti nella tariffa di cui chiedono la perequazione.

La Commissione censuaria regionale esamina il ricorso e lo trasmette con le sue deduzioni ed osservazioni alla Commissione censuaria centrale, che decide definitivamente in merito.

Rileva che le valutazioni sono, naturalmente, riferite al triennio 1937-1939, e che l'Ufficio tecnico erariale ha dichiarato che, per quanto lo concerne, è sempre disposto a rivedere le tariffe su richiesta delle Commissioni censuarie comunali, considerate dal detto Ufficio come collaboratrici e non già come organi contrari.

Conclude, rilevando che la proposta, fatta dal Consigliere Nicco Giulio, di dare mandato alla Giunta e all'Assessore alle Finanze di svolgere le pratiche necessarie presso il Ministero competente affinché le tariffe siano modificate e perequate, non ha ragione di essere, in quanto la vigente procedura da seguire per ottenere la revisione e la perequazione delle tariffe è quella sopra illustrata.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, premette che, secondo quanto è stato esposto dal Consigliere Nicco Giulio, si tratterebbe di sperequazioni dovute ad errore delle Commissioni nella valutazione delle diverse categorie di fabbricati. Dichiara che il lavoro svolto in esecuzione della menzionata legge del 1939, cioè la determinazione delle categorie A1, A2, A3, A4, è consistito nell'accertamento dell'esistenza, in un determinato Comune, di un sufficiente numero di unità immobiliari cui corrispondono determinate particolarità costruttive, di finimento e di reddito, unità immobiliari che servono ordinariamente ad usi civili.

Informa che l'articolo 34 della citata legge prevede che l'Amministrazione del catasto e dei servizi tecnici erariali ha la facoltà di rivedere il prospetto delle tariffe in determinate zone censuarie, quando la revisione si renda opportuna per sopravvenute variazioni di carattere permanente nella consistenza delle unità immobiliari e della loro capacità di reddito.

Osserva che, per ottenere la revisione, bisogna seguire la prescritta procedura di legge, consistente nei ricorsi alle Commissioni censuarie comunali, regionale e centrale. Rileva che l'Ufficio tecnico erariale ha dichiarato di accettare di buon grado le segnalazioni che gli vengano fatte tramite le Commissioni comunali e regionale, considerate quali collaboratrici dell'Ufficio tecnico erariale.

Osserva che debbono promuovere l'azione alle Commissioni censuarie comunali solo coloro che ritengono che nei loro confronti siano state commesse sperequazioni e che una tale possibilità di azione non rientra nella competenza della Giunta regionale.

Il Consigliere NICCO Giulio osserva che dal 1939 ad oggi le condizioni sono mutate in molti Comuni e che bisogna assolutamente cercare di perequare, nel limite del possibile, le tariffe, particolarmente nell'interesse dei Comuni più poveri.

Osserva che sarebbe stato opportuno che l'Assessore alle Finanze avesse inviato un tecnico nei vari Comuni della Valle per accertare se effettivamente i tipi di fabbricati corrispondenti alle categorie A1, A2, A3, A4, A5 siano effettivamente diversi da un Comune all'altro. Dichiara di non condividere, in proposito, il parere dell'Assessore Bionaz perché, fatta eccezione per i Comuni di importanza industriale o turistica, i fabbricati hanno più o meno le stesse caratteristiche in tutti gli altri Comuni rurali della Valle d'Aosta.

L'Assessore BIONAZ comunica che, anche se si inviasse in ogni Comune della Valle un tecnico per l'accertamento delle caratteristiche dei vari tipi di fabbricati, l'accertamento sarebbe tutt'altro che facile, perché bisognerebbe rivedere le perizie analitiche eseguite a suo tempo, in ciascun Comune, per ogni tipo di fabbricato, perizie che sono state discusse dall'Ufficio tecnico erariale e dalle Commissioni comunali censuarie.

Osserva poi che la Regione non ha veste per fare quanto richiesto dal Consigliere Nicco Giulio, perché la legge stabilisce che sono le Commissioni censuarie comunali prima, e poi quelle provinciali, regionali e centrali, che devono riesaminare le tariffe allorquando ciò è giustificato dalle mutate condizioni e da eventuali errori.

Ribadisce che bisogna, quindi, seguire la procedura stabilita dalla legge e fa presente che, d'altra parte, la Regione non potrebbe iniziare pratiche per la revisione delle tariffe, perché non ha gli elementi necessari per dimostrare che sono stati commessi eventuali errori.

Il Consigliere NICCO Giulio dichiara che, salvo eccezioni, nelle Commissioni comunali censuarie vi sono persone che non hanno competenza specifica nella materia.

L'Assessore ARBANEY osserva che l'istituzione del catasto urbano è stata una ottima cosa, perché lo scopo era proprio quello di eliminare le sperequazioni che si verificavano in materia di applicazione delle imposte sui fabbricati. Ritiene sia stato un errore attenersi alle norme già stabilite per il catasto dei terreni, cioè l'avere adottato classifiche diverse per i singoli Comuni. Cita l'esempio di due terreni confinanti di cui uno iscritto nel catasto censuario di un determinato Comune e l'altro su quello di altro Comune, per i quali sia stato stabilito un reddito unitario diverso, pur essendo, come già detto, i due terreni confinanti e di uguale reddito.

Osserva che analoga differenza si troverebbe se si facessero accertamenti su due fabbricati confinanti, di cui uno iscritto al catasto urbano di un Comune e l'altro iscritto al catasto urbano di altro Comune.

Riferisce sulla possibilità di fare correggere errori riscontrati agli effetti della perequazione delle tariffe, osservando che le difficoltà non si incontrano allorquando si tratti di perequare le tariffe in aumento, ma bensì allorquando si tratti di perequazioni di tariffe che comportano riduzioni.

Il Consigliere CHABOD Renato dichiara di non concordare con l'Assessore Bionaz circa l'asserita diversità delle caratteristiche dei singoli Comuni della Valle, per quanto concerne i vari tipi di fabbricati (A1, A2, A3, A4, A5).

Rileva poi che non è pensabile che la Commissione censuaria comunale di un determinato Comune, ad esempio quello di St. Vincent, si faccia parte diligente per chiedere l'aggiornamento e la perequazione delle tariffe, quando questa perequazione equivarrebbe a maggiorazione di tariffa.

Ritiene che competa alla Giunta regionale di intervenire, in tali casi, per una equa perequazione della tariffa, in relazione alle norme dell'articolo 13 dello Statuto speciale della Regione e della legge sull'ordinamento finanziario della Valle d'Aosta, che prevedono la possibilità, da parte della Giunta regionale, di eseguire accertamenti ai fini della perequazione delle imposte dirette erariali.

Invita la Giunta ad avvalersi di tale sua facoltà, provvedendo, come richiesto nella mozione del Consigliere Nicco Giulio, a svolgere le pratiche necessarie presso i competenti Ministeri perché le tariffe in esame siano modificate e perequate.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, informa che la Giunta già si è interessata della questione e si è fatta inviare dall'Ufficio tecnico erariale una relazione in merito.

Ribadisce che l'azione deve essere promossa dagli interessati mediante ricorsi, debitamente documentati, alle Commissioni censuarie comunali, che debbono farli proseguire con le loro proposte seguendo la procedura stabilita dalla legge.

Assicura che la Giunta regionale farà quanto le sarà possibile, intervenendo presso l'Ufficio tecnico erariale affinché accolga favorevolmente i ricorsi.

Dichiara che la Giunta accetta ben volentieri come raccomandazione la richiesta del Consigliere Nicco Giulio di fare tutto il possibile per aiutare le Commissioni censuarie nella loro opera di revisione intesa ad ottenere la perequazione delle tariffe del nuovo catasto edilizio urbano.

Segue breve discussione, al termine della quale il Consigliere NICCO Giulio dichiara di concordare sulla proposta del Presidente della Giunta, Bondaz, e di ritirare la mozione presentata e in esame.

Il Consiglio prende atto.

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Si dà atto che l'adunanza viene sospesa alle ore dodici e minuti cinquanta e rinviata alle ore quindici.

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