Oggetto del Consiglio n. 16 del 6 aprile 1955 - Verbale

OGGETTO N. 16/55 - PROPOSTA DI NOMINA DI COMMISSIONE CONSILIARE PER LO STUDIO DI MEZZI ATTI A CONCENTRARE LA PROPRIETÀ AGRARIA. (MOZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE SIGNORA PERRUCHON MARIA CELESTE VEDOVA CHANOUX)

Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione del Consigliere regionale Signora Perruchon Maria Celeste vedova Chanoux, concernente l'oggetto: "Proposta di nomina di Commissione consiliare per lo studio di mezzi atti a concentrare la proprietà agraria", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:

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Aoste, le 23 février 1955

A Monsieur le Président du Conseil régional

AOSTE

La soussignée, Marie Céleste Perruchon veuve Chanoux, Conseiller de la Vallée. Vous demande de vouloir bien insérer dans l'ordre du jour de la prochaine séance du Conseil la suivante Motion:

"Le Conseil régional,

ayant considéré l'émiettement de la propriété agraire en Vallée d'Aoste;

ayant estimé que ce phénomène est nuisible à la production et aux intérêts des paysans;

ayant estimé que d'autres Pays ont pourvu à éliminer ou pour le moins à réduire ces inconvénients

Nomme

une Commission, formée des Conseillers suivants

et la charge d'étudier les moyens aptes à concentrer la propriété agraire".

Salutations distinguées.

Signé: M. Céleste Perruchon veuve Chanoux

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Le Conseiller Madame PERRUCHON communique qu'elle entend attirer l'attention de Messieurs les Conseillers sur le fait que la propriété en Vallée d'Aoste est trop fractionnée et divisée, ce qui est une entrave assez grave pour une culture rationnelle et pour une meilleure production, parce que, pour la cultivation des petits morceaux de terrain, l'on doit perdre beaucoup de temps pour se déplacer et il faut un grand réseau de rus pour leur arrosage.

Elle souligne, partant, la nécessité que l'on examine cette question, et que l'on étudie les moyens aptes à concentrer la propriété agraire, en se basant, autant que possible, sur ce qui a été fait en Suisse, pays qui a réalisé, à cet égard, un très bon travail.

Elle remarque qu'il y a une loi foncière qui donne des dispositions pour cette matière et elle exprime l'avis que la charge d'étudier la question pourrait être confiée à une des Commissions que le Conseil doit nommer pour l'étude d'un objet similaire, par exemple à la Commission dont au numéro 7 de l'ordre du jour.

Sur demande de Mr. le Président, si elle désire que le Conseil nomme une Commission spéciale pour étudier la question, elle répond qu'elle se remet à la décision du Conseil.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, premette che la mozione in esame tratta, effettivamente, di una questione che ha grandissima importanza, specialmente per la Valle d'Aosta, ove sono note le conseguenze deleterie dello spezzettamento esagerato delle proprietà terriere.

Rileva che, però il problema sollevato non è soltanto un problema della Valle di Aosta, ma è di carattere nazionale, perché nella cerchia delle Alpi vi sono altre Valli che si trovano, sotto tale aspetto, nelle identiche condizioni della Valle d'Aosta.

Comunica che nel Codice Civile vi sono disposizioni che riguardano il problema dello spezzettamento della proprietà, disposizioni sulle quali intende richiamare l'attenzione del Consiglio.

Cita, in primo luogo, gli articoli 167 e seguenti che, rileva, statuiscono in merito alla possibilità di costituire in patrimonio familiare determinati beni immobili o titoli di credito.

Osserva che, con le disposizioni previste ai predetti articoli, il legislatore ha inteso dare la possibilità di costituire e di conservare determinati patrimoni familiari, per impedirne il frazionamento esagerato.

Cita ancora l'art. 732 del Codice Civile che sancisce il diritto di prelazione a favore dei coeredi, i quali, in caso di vendita o di cessione di quota dell'eredità da parte di altri coeredi, hanno diritto di essere preferiti ad estranei.

Cita, inoltre, l'articolo 846 del Codice Civile, che riguarda il riordinamento della proprietà rurale e stabilisce che non deve farsi luogo a frazionamenti che non rispettino la minima unità colturale.

Pone in rilievo che le disposizioni dei predetti articoli prevedono, altresì, la possibilità della costituzione di Consorzi fra proprietari a scopo di ricomposizione fondiaria. Dà lettura, in proposito, della disposizione dell'articolo 850 del Codice Civile che dice: "Quando più terreni contigui e inferiori alla minima unità colturale appartengono a diversi proprietari, può, su istanza di alcuno degli interessati e per iniziativa dell'Autorità amministrativa, essere costituito un Consorzio tra gli stessi proprietari, allo scopo di provvedere a una ricomposizione fondiaria idonea alla migliore utilizzazione dei terreni stessi.

Per la costituzione del Consorzio si applicano le norme stabilite per i Consorzi di bonifica".

Cita, infine, l'art. 720 del Codice Civile, che prevede il caso della non divisibilità degli immobili caduti nell'eredità, allorquando non siano comodamente divisibili o il cui frazionamento recherebbe pregiudizio e la divisione dell'intera sostanza non possa effettuarsi senza il loro frazionamento.

Precisa che detto articolo e seguenti tendono allo scopo che anche il Consiglio deve prefiggersi di conseguire e, cioè, alla concentrazione della proprietà agraria troppo frazionata.

Rileva che vi sono pure altre disposizioni legislative che statuiscono in materia, fra le quali quelle della legge 3 giugno 1940, n. 1078, che detta norme intese ad evitare il frazionamento delle unità poderali assegnate a contadini diretti coltivatori.

Sottolinea che la Valle d'Aosta si trova in una situazione particolarissima e di privilegio, perché il Consiglio regionale ha la possibilità, a' sensi dell'art. 2 lettera O) dello Statuto speciale regionale, di approvare e di emanare norme legislative regionali in materia di ordinamento delle minime proprietà culturali, usi civici, consorteria, promiscuità per condomini agrari e forestali.

Pone in rilievo che, come già detto, vi sono nel Codice Civile vigente disposizioni particolari in materia, ma osserva che un conto è l'esistenza di norme e un conto la loro applicazione.

Non facciamoci, però, delle soverchie illusioni, egli dichiara, perché ci troviamo di fronte a dei piccolissimi proprietari, il cui spirito collettivistico non è tanto sviluppato.

Comunica che la Giunta concorda sulla proposta di nomina di una Commissione consiliare incaricata dello studio della importante questione. Fa presente che detta Commissione dovrà tener conto della legislazione attuale in sede nazionale, perché in essa vi sono elementi che possono servire per l'elaborazione di norme regionali adatte per il territorio della Valle d'Aosta.

Richiama, però, l'attenzione dei Signori Consiglieri sulla opportunità che la Commissione, in sede di studio e di formulazione delle predette norme, come pure il Consiglio, in sede di loro approvazione, meditino attentamente sulla materia, tenendo presente che vi sono difficoltà ed elementi di carattere psicologico locale che bisogna superare gradualmente e con la persuasione.

Conclude, proponendo che la Commissione, per l'espletamento del suo mandato, si avvalga della consulenza di persone particolarmente competenti in materia ed approfondisca bene lo studio dell'importante problema in esame, prima di elaborare uno schema di norme regionali da sottoporre alla discussione ed alla approvazione del Consiglio per risolvere il problema stesso nell'interesse della collettività dei nostri piccoli contadini.

Le Conseiller Madame PERRUCHON veuve CHANOUX communique de se rendre parfaitement compte de toutes les difficultés que le Président de la Junte a exposées et de savoir très bien que le problème ne peut pas être résolu d'un jour à l'autre. Elle remarque qu'il faut, pour cela, qu'on entreprenne l'étude de la question et elle remercie, à ce propos, d'avoir accepté sa proposition de confier cette charge à une Commission.

Il Vice Presidente, PASQUALI, anche per evitare di nominare troppe Commissioni, che, considerate singolarmente, risulterebbero costituite quasi dalle stesse persone, propone che l'incarico di studiare il problema di cui si tratta sia - per l'affinità delle materie - demandato alla Commissione prevista all'oggetto iscritto al n. 5 dell'ordine del giorno (Commissione consiliare di studio per la regolamentazione degli usi civici, consorterie e promiscuità per condomini agrari e forestali).

Precisa che la sua proposta è basata anche sul fatto che la lettera o) dell'articolo 2 dello Statuto speciale regionale raggruppa le materie concernenti "usi civici, consorterie, promiscuità per condomini agrari e forestali, ordinamento delle minime proprietà culturali".

Il Consigliere SAVIOZ, premette che il Consigliere Signora Perruchon Vedova Chanoux ha posto il problema nella sua crudezza e realtà ed osserva che, effettivamente, in Valle d'Aosta la campagna viene abbandonata perché i fondi, per il loro insufficiente reddito e per il loro spezzettamento, non rendono quel tanto che è indispensabile a dare la possibilità di vivere ai contadini che li lavorano.

Dichiara, quindi, di concordare solo in linea teorica ma non in linea pratica sulla proposta fatta dal Vice Presidente del Consiglio, Pasquali, perché gli usi civici costituiscono un problema a sé stante e non è possibile prevedere quando potrà essere definito.

Comunica di essere, pertanto, del parere che il Consiglio debba nominare una Commissione apposita, incaricata espressamente e unicamente dello studio dei mezzi atti a concentrare la proprietà agraria nel territorio della Valle d'Aosta, ed aggiunge che bisognerà, però, svolgere una propaganda capillare e vasta nelle campagne per persuadere i contadini sulla necessità della concentrazione della proprietà agraria.

Il Vice Presidente del Consiglio, PASQUALI, chiarisce che la sua proposta era basata sul fatto che riteneva che la Commissione per la regolamentazione degli usi civici, nominata dal precedente Consiglio, avesse già portato a buon punto i lavori, per cui avrebbe potuto assumere e disimpegnare agevolmente il nuovo incarico. Dichiara, comunque, di non insistere sulla sua proposta.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, premesso che gli usi civici sono regolati dalla legge 16 giugno 1927, n. 1776, e dal Regio Decreto 26 febbraio 1928, n. 332, informa che la questione degli usi civici può considerarsi quasi definita in Valle d'Aosta, perché la maggior parte delle controversie sono ormai risolte. Precisa, infatti, che rimane soltanto più da definire la questione degli usi civici del Comune di Introd e che, quindi, la Commissione che sarà nominata "ad hoc" non avrà gran lavoro da svolgere.

Precisa che gli usi civici, una volta liquidati, non possono essere più ricostituiti, perché vi è il preciso divieto sancito dalle speciali disposizioni di legge vigenti; cita, ad esempio, il caso delle Consorterie di Ayas e di Champoluc.

Dichiara, peraltro, di essere del parere che la Commissione incaricata dello studio delle norme atte a promuovere la concentrazione della proprietà agraria debba essere diversa dalla Commissione incaricata dello studio della regolamentazione degli usi civici, consorterie, ecc..

Il Presidente, PAREYSON, chiede se il Consiglio sia favorevole alla proposta di nomina di apposita Commissione consiliare incaricata dello studio di norme atte a promuovere e favorire la concentrazione della proprietà agraria in Valle d'Aosta.

Il Presidente della Giunta, BONDAZ, comunica che la Giunta è d'accordo sulla proposta di cui si tratta.

Il Presidente del Consiglio, PAREYSON, accerta e comunica che

IL CONSIGLIO

concorda, unanime, sulla proposta di nomina di apposita Commissione consiliare incaricata dello studio di norme atte a promuovere la concentrazione della proprietà agraria nel territorio della Valle d'Aosta.

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