Oggetto del Consiglio n. 9 del 6 aprile 1955 - Verbale
OGGETTO N. 9/55 - CASSE MUTUE COMUNALI DEI COLTIVATORI DIRETTI - SEGNALAZIONE DI IRREGOLARITÀ E RICHIESTA DI CHIARIMENTI IN MERITO. (INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE REGIONALE SIGNOR MANGANONI CLAUDIO)
Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente interpellanza presentata dal Consigliere regionale Signor Manganoni Claudio e concernente l'oggetto: "Casse Mutue Comunali dei Coltivatori Diretti - Segnalazioni di irregolarità e richiesta di chiarimenti in merito", interpellanza trasmessa in copia ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza
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Al PRESIDENTE del Consiglio regionale
AOSTA
Il 7 febbraio indirizzavo all'Assessore alla Agricoltura l'interrogazione scritta di cui allego copia.
Essendo la risposta dell'Assessore incompleta ed insoddisfacente, prego la S.V. di volerla portare come interpellanza sull'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio.
Ossequi.
Aosta, li 10 febbraio 1955.
F.to: Claudio Manganoni
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Al Geom. ARBANEY
Assessore all'Agricoltura
AOSTA
Codesto Assessorato ha provveduto, con apposita circolare, a segnalare a tutti i Comuni della Valle il nominativo di una persona incaricata per la compilazione dei moduli, richiedenti 1'iscrizione dei coltivatori diretti alla Cassa Mutua Malattia per gli interessati.
Alcuni di questi compilatori di moduli si sono particolarmente distinti per la loro faziosità.
1) - Omettendo la compilazione di moduli e quindi escludendo dal diritto di voto un certo numero di coltivatori diretti, che risulta essere molto numeroso.
2) - Facendo firmare una delega in bianco o compilata che nella sua stesura "Delega la Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti a svolgere tutte le pratiche inerenti l'iscrizione alla Mutua", mentre in verità non occorre alla pratica che la compilazione del modulo prescritto. Ciò, senza spiegare agli interessati il significato e l'impegno che comportava questa loro firma commettendo così un abuso del loro incarico e giocando sulla buona fede dei contadini.
3) - In alcuni casi hanno richiesto versamenti di 500 lire ai contadini per abbonamento all'Agriculteur Valdôtain e iscrizione alla Association des Agriculteurs, approfittando della loro veste ufficiale e giungendo sino alle velate minacce in alcuni casi documentati.
4) - Il Presidente della Giunta ci ha precisato che l'esclusione dei rappresentanti l'Associazione regionale Coltivatori Diretti (aderenti alla Confederterra) è dovuta alla S.V. che non ha creduto necessario tenere in considerazione tali nominativi, di cui era a conoscenza.
Chiede pertanto alla S. V.:
A) - Con quali criteri sono stati scelti ed il mandato ricevuto da "questi incaricati".
B) - Da chi vengono compensati "questi incaricati" e la misura del compenso.
C) - Di voler ritenere nulle le deleghe di cui sopra ottenute con l'inganno.
D) - Di voler prendere adeguati provvedimenti a carico di coloro che hanno estorto ai contadini le 500 lire ed altre somme di denaro, imponendone subito la restituzione.
Ciò accertandone i responsabili.
E) - Richiamare energicamente al senso del dovere e della dignità quei "compilatori di moduli" che hanno abusato delle mansioni loro affidate.
F) - A quale criterio è dovuta l'esclusione dei rappresentanti l'Associazione regionale Coltivatori Diretti (aderente alla Confederterra) dalla Commissione provinciale.
Chiedo risposta scritta e sollecita.
Ossequi.
7 febbraio 1955.
F.to: Manganoni Claudio
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Il Consigliere MANGANONI premette anzitutto che le Casse Mutue per i contadini non sono un regalo fatto dall'alto, in quanto sono state attuate ed ottenute dai contadini dopo una giusta lotta e costituiscono, quindi, un diritto dei coltivatori diretti.
Ritiene che i Signori Consiglieri regionali abbiano preso conoscenza del testo di tale legge.
Comunica, pertanto, che intende non già di entrare nel merito della legge stessa, ma di riferire sullo svolgimento delle elezioni dei Consigli comunali per le Casse Mutue.
Rileva che è cosa risaputa che vi sono stati dei brogli e delle truffe nelle elezioni dei Consigli comunali per le Casse Mutue dei coltivatori diretti, in quanto se ne è parlato sui giornali e persino in Parlamento e, osserva, che neanche la Valle d'Aosta è andata esente da tali brogli.
È vero, egli dichiara, che in Valle d'Aosta non si sono iscritti nelle liste degli elettori per le Casse Mutue Comunali 50 morti, come si è fatto al Comune di Troia, o i frati, come è avvenuto nel Comune di Piana dei Greci, ove sono stati iscritti nella lista dei coltivatori diretti i frati al completo del Monastero di San Salvatore. È pure vero che non sono stati nominati dei preti per la compilazione dei moduli e che, a quanto risulta, non sono pervenute alle Commissione comunali circolari diramate dal Vescovo. Sta di fatto però, egli aggiunge, che nella nostra Regione si sono verificate delle irregolarità che ho segnalato all'Assessore alla Agricoltura e Foreste con lettera in data 7 febbraio 1955, nella quale chiedevo risposta.
Precisa che l'Assessore gli ha risposto ma non in modo soddisfacente e che, pertanto, in relazione all'interpellanza, intende portare a conoscenza del Consiglio alcune irregolarità commesse.
Comunica, anzitutto, che la nomina di delegati incaricati della compilazione dei moduli è stata fatta dall'Assessorato all'Agricoltura e Foreste, il quale non ha tenuto conto del fatto che vi è, oltre all'Associazione degli Agricoltori della Valle d'Aosta, anche l'Associazione regionale dei Coltivatori Diretti, aderente alla Confederterra. Osserva che può anche comprendere che si voglia tener conto di una sola Associazione e cioè della "Associazione degli Agricoltori della Valle d'Aosta", perché la stessa ha ottenuto un battesimo che non ha avuto l'Associazione regionale dei coltivatori diretti, aderente alla Confederterra.
Riferisce che il Vescovo di Alessandria ha diramato, in data 10 gennaio 1955, a tutti i Parroci della sua Diocesi una circolare di cui dà lettura del seguente stralcio:
"Molto Reverendo Parroco - Sede - L'Associazione coltivatori diretti è una Associazione di ispirazione di carattere cristiano, che la Chiesa ha benedetto e raccomandato. Lo stesso Sommo Pontefice l'ha solennemente encomiata e benedetta nell'udienza concessa ai coltivatori diretti in occasione dell'ultimo loro convegno nazionale a Roma. Esorto quindi vivamente i Reverendi Parroci a dare la massima e più sollecita collaborazione...".
Sottolinea che l'Associazione regionale coltivatori diretti non ha avuto detto battesimo: fa presente che tale fatto non costituisce una ragione sufficiente per ignorarne completamente l'esistenza.
Passa, quindi, a parlare delle persone che sono state incaricate e impiegate dall'Amministrazione regionale per fare compilare i moduli delle denunce.
Comunica di concordare sul fatto che la Amministrazione regionale sia intervenuta anche con un contributo, ma di non essere d'accordo sul sistema con cui si è proceduto alla scelta dei delegati, che sono stati prescelti in base alle segnalazioni fatte dalla Associazione dei coltivatori della Valle di Aosta. Per quale ragione, egli domanda, l'Assessorato non ha sentito il dovere di chiedere ai Sindaci se avessero in loco qualche persona da incaricare della compilazione dei moduli?
Riferisce, quindi, sull'operato dei compilatori e informa che, mentre alcuni hanno fatto il loro dovere, altri non si sono comportati correttamente, perché, anziché limitarsi a compilare le schede, hanno richiesto, in certi casi, il versamento della somma di lire 500 per tasse di iscrizione alla Associazione degli Agricoltori della Valle d'Aosta, che definisce "Bonomiana", e per l'abbonamento al giornale "L'Agriculteur Valdôtain".
Dichiara che non si può tollerare che si verifichino fatti del genere e si stupisce che tali fatti siano stati tollerati.
Osserva che, da parte di alcuni coltivatori diretti, sono state sollevate proteste e precisa di essere a conoscenza che un compilatore, alle proteste, rispose in questo modo: "Se non firma, penserò a farla richiamare dai Carabinieri". Precisa che questo fatto è stato segnalato in una riunione pubblica a Issogne e che il compilatore che pronunciò tale frase è stato assunto, come premio per il suo comportamento, presso la Mutua regionale di Aosta.
Rimprovera all'Assessore Arbaney di aver scelto i compilatori con criteri molto parziali e senza averne accertato la rettitudine.
Rileva che, in molti Comuni, alcuni coltivatori diretti non sono stati iscritti perché, forse, sono stati volutamente ignorati, supponendo che non fossero delle stesse opinioni politiche; altri si sono rifiutati di iscriversi, e ciò è comprensibile, perché si era sparsa la voce che i compilatori pretendevano il versamento della relativa quota d'iscrizione e la sottoscrizione di deleghe in bianco.
Comunica che molti contadini, i quali sono diffidenti per natura, hanno quindi rifiutato la loro iscrizione e osserva che tale modo di agire era giustificato dal comportamento dei predetti compilatori. Si dichiara certo che, se tutte le persone incaricate di tale lavoro fossero state delle persone oneste, come ce ne sono state, tali fatti non sarebbero avvenuti.
Precisa che le irregolarità commesse, sulle quali ha ritenuto di dover richiamare la attenzione del Consiglio, sono di una certa gravità, tanto è vero che al Senato stesso se ne è parlato; dà lettura, in proposito, del seguente stralcio della relazione fatta al Senato dal Senatore Avvocato Francesco Spezzano sui brogli e sulle truffe verificatesi nell'elezione per le Mutue contadine:
"La Regione Autonoma della Valle d'Aosta, e precisamente l'Assessorato dell'Agricoltura e Foreste in data 26 dicembre 1954, su carta della Regione e con bollo della Regione, si permette di inviare a tutti i Sindaci della Regione una circolare che metto a disposizione della Presidenza del Senato. Evidentemente il pudore è un bene che, in certi ambienti, va scomparendo. Leggo la circolare: "Per facilitare la regolare compilazione dei fogli di denunzia aziendale dei coltivatori diretti aventi diritto alla Mutua dell'assistenza sanitaria, la Giunta regionale ha deliberato di inviare sul posto un incaricato segnalatoci dalla locale Associazione degli agricoltori diretti, con il compito di chiarire le modalità della compilazione dei prescritti moduli di denunzia.
Si prega la signoria vostra di mettere a disposizione di detto incaricato (cioè l'individuo segnalato dalla locale Associazione degli agricoltori coltivatori diretti, cioè un elemento di parte) il messo comunale o altro dipendente del Comune perché gli faciliti tale compito".
Come dicevo inizialmente, credo che il senso democratico sia vivo in voi e vi segnalo questo documento perché possiate giudicare e perché il Ministro cerchi di rasserenare la mia coscienza democratica profondamente turbata da questi continui illeciti interventi.
Questo esempio malefico è stato seguito, come tutti gli esempi malefici. Onorevole Ministro, vuole che un sindaco non segua l'autorevole esempio del Consiglio regionale della Valle d'Aosta? Che i prefetti non seguano lei, che i sindaci non ubbidiscano ai prefetti?
In Italia, purtroppo, fra certi elementi si fa a gara a chi serve di più!".
Io penso che sia bene, dichiara il Consigliere Manganoni, che si parli della Valle al Senato, ma non nei termini suddetti e non dobbiamo dare ai Parlamentari la possibilità di riferire sulle irregolarità lamentate. Indubbiamente, egli aggiunge, il Senatore Spezzano sarebbe stato ben lieto di poter dire che, contrariamente a quanto è avvenuto nelle altre Regioni d'Italia, in Valle d'Aosta le elezioni per le Mutue sono avvenute in modo democratico; mentre, invece, proprio nella nostra Regione, dove c'è l'autonomia, che vuole dire democrazia, non si è tenuto conto della democrazia.
Constata che, purtroppo, le elezioni sono avvenute e non è più possibile rimediare alle irregolarità commesse. Richiama, però, l'attenzione del Consiglio su quanto è avvenuto, affinché non si permetta più il ripetersi di tali gravi inconvenienti in avvenire.
Rivolgendosi, quindi, all'Assessore all'Agricoltura e Foreste, chiede che risponda ai seguenti quesiti:
a) Con quali criteri sono stati scelti ed il mandato ricevuto da questi "incaricati".
b) Da chi vengono compensati questi "incaricati" e la misura del compenso.
c) Di voler tenere nulle le deleghe di cui sopra, ottenute con l'inganno.
d) Di voler prendere adeguati provvedimenti a carico di coloro che hanno estorto ai contadini le 500 lire ed altre somme di denaro, imponendone subito la restituzione, con accertamento dei responsabili.
e) Di richiamare energicamente al senso del dovere e della dignità quei "compilatori di moduli" che hanno abusato delle mansioni loro affidate.
f) A quale criterio è dovuta l'esclusione dei rappresentanti dell'Associazione regionale Coltivatori Diretti (aderente alla Confederterra) dalla Commissione provinciale.
Chiede, inoltre, all'Assessore di voler precisare, in particolare, cosa intende fare delle deleghe in bianco rilasciate da vari agricoltori diretti.
Il Consigliere Signor Manganoni conclude la sua esposizione dichiarando: "Quello che è avvenuto per le elezioni dei Consigli direttivi delle Mutue è una brutta pagina della vita democratica della nostra Valle; è una brutta pagina che la Giunta regionale, se non ha completamente distrutto la sensibilità democratica, dovrebbe fare in modo che assolutamente non si ripeta più in avvenire.
Ricordate che non si può negare od affermare la democrazia a seconda del proprio interesse contingente.
La vita democratica è possibile attraverso un'opera costante di educazione democratica e non si educa con il broglio e con la truffa".
L'Assessore all'Agricoltura e Foreste, ARBANEY, comunica che il Consigliere Manganoni gli ha effettivamente scritto in data 7 febbraio 1955 una lettera alla quale ha risposto in data 26 febbraio 1955. Rileva però che il Consigliere Manganoni ha inoltrato alla Presidenza del Consiglio l'interpellanza in questione in data 10 febbraio 1955 e, cioè, prima ancora di aver ricevuto, in risposta alla sua lettera del 7 febbraio, la lettera precitata del 26 febbraio 1955 di cui dà lettura e che è del tenore seguente:
"In riferimento alla nota della S.V. del 7 corr., mi pregio rispondere quanto segue:
Con delibera 22 dicembre 1954, n. 2527 della Giunta regionale, venne deciso d'inviare in ogni Comune un apposito incaricato per curare la sollecita e regolare compilazione delle denunce aziendali in ottemperanza alla legge 22 novembre 1954, n. 1136, relativa all'oggetto e per impartire agli interessati le necessarie spiegazioni atte a illustrare la portata del provvedimento.
Il compito degli incaricati, stabilito dalla Giunta, è stato precisato nella circolare 27 dicembre 1954, n. 4218/6 di prot. del cui contenuto la S.V. è certamente a conoscenza, e dalla quale risulta come non vi fosse alcun incarico né di delega, né tanto meno di riscossione di somme, ma semplicemente con istruzione del caso.
Non ci risulta che da questi incaricati siano state estorte somme ai contadini, né che essi abbiano in alcun modo abusato delle mansioni loro affidate, non solo, ma dal risultato ottenuto (6000 denunce raccolte in meno di un mese) si può dedurre che la iniziativa è stata benevolmente accolta dalla maggioranza degli interessati.
La scelta degli incaricati venne fatta su designazione della Associazione degli Agricoltori della Valle d'Aosta e su richiesta dei Signori Sindaci; la nomina della Commissione Consultiva Provinciale è stata fatta dal Presidente della Giunta regionale come di sua esclusiva competenza.
Distintamente.
L'ASSESSORE: f.to Arbaney"
L'Assessore Arbaney risponde, quindi, in questi termini ai quesiti posti e ai rilievi fatti dal Consigliere Manganoni:
"Non risulta che siano state estorte somme ai contadini. Per quanto concerne le designazioni, da parte dell'Associazione Agricoltori della Valle d'Aosta, degli incaricati della compilazione dei moduli, tengo a precisare che questa Associazione è sorta nel 1945, per iniziativa degli agricoltori stessi, senza l'intervento di alcuna autorità superiore. Finora è stata l'unica organizzazione sindacale che si è occupata degli agricoltori. Quando sono stati scelti questi individui ignoravo l'esistenza di una Associazione regionale degli Agricoltori diretti e, quindi, non aveva altra scelta, perché la nomina dei compilatori era non solo urgente ma urgentissima, e la richiesta di nominativi ai Sindaci avrebbe ritardato troppo l'inizio della compilazione. D'altra parte, quei Sindaci che mi hanno segnalato nominativi di persone sono stati accontentati.
Se non si provvedeva ad inviare persone appositamente incaricate della compilazione dei moduli d'iscrizione, le denunce fatte, invece di 6000, sarebbero state di molto inferiori di numero.
Per quanto riguarda le deleghe, si tratta di una iniziativa propria di certi compilatori e non servivano a niente, come effettivamente non hanno servito. Gli incaricati non erano tenuti né erano autorizzati ad assumere una tale iniziativa, tanto è vero che la circolare n. 174 protocollo n. 4218/6, in data 27-12-1954: diceva testualmente questo:
"La Giunta regionale ha deliberato di affidare alla S. V. l'incarico di raccogliere le denunzie aziendali dei coltivatori diretti per il Comune di ___________________ai fini dell'applicazione della legge n. 1136 del 22-11-1954, pubblicata sulla G. U. del 13-121954 e relativa all'oggetto.
Sarà necessario, per l'espletamento dell'incarico, recarsi al domicilio di ogni interessato onde impartire verbalmente tutte quelle delucidazioni e spiegazioni atte ad illustrare il provvedimento e ad accelerarne l'applicazione in modo che esso diventi quanto prima operante.
Per ogni foglio di denunzia, regolarmente compilato ed approvato, Le verrà corrisposta la somma di Lire 80. La restituzione dei fogli compilati dovrà effettuarsi settimanalmente indirizzandoli al Commissariato regionale per l'Assistenza malattia ai coltivatori diretti, presso questo Assessorato.
Allo scopo di fornire precise istruzioni e di distribuire moduli necessari, è stato disposto che siano effettuate tre distinte riunioni cui la S. V. è pregata di presentarsi immancabilmente.
Dette riunioni si effettueranno nei seguenti luoghi:
ad Aosta - alle ore 9 del 31-12-1954 - presso l'Associazione Agricoltori - Via Stati Generali n. 2 - per i delegati dell'Alta Valle;
a Châtillon - alle ore 9 del 31-12-1954 - presso il Municipio - per i delegati della media Valle;
a Verrès - alle ore 14,30 del 31-12-1954 - presso il Municipio - per i delegati della bassa Valle.
Di quanto sopra è stata data comunicazione ai Sigg. Sindaci con l'invito di mettere a disposizione della S.V. un dipendente comunale.
La S.V. è, quindi, pregata di presentarsi al Sindaco del Comune di sua competenza per gli opportuni accordi"".
L'Assessore Arbaney precisa ancora quanto segue:
"Mi risulta che, effettivamente, a Chamois l'incaricato ha riscosso 500 lire quale anticipo per l'iscrizione alle Mutue.
La somma raccolta è stata portata dal Segretario comunale alla Commissione regionale, che l'ha restituita agli interessati. Se furono fatte delle iscrizioni alla Associazione Agricoltori, questo esula dal mandato ricevuto. Mi risulta che vi furono degli incaricati i quali hanno raccolto le iscrizioni al Sindacato Autonomo Valdostano.
È vero, molti contadini si sono rifiutati di iscriversi alla Cassa Mutua, e qui ci sarebbe molto da dire. È stata fatta una intensa propaganda affinché non si iscrivessero, una propaganda abbastanza capillare; si sosteneva che era un trucco, ecc., come una seconda denuncia Vanoni. Infine, quegli stessi che avevano fatto la propaganda di non fare le denunce sono poi partiti in tromba per farle presentare e le denunce sono poi arrivate. Su circa 8000 iscritti hanno votato circa 7000. Il fatto che molte iscrizioni sono arrivate in ritardo (gli iscritti dopo il 28 gennaio non votarono) è dovuto alla propaganda contraria ed anche alla dislocazione lontana delle abitazioni.
Il Consigliere Manganoni ha citato il caso dell'intervento in Senato del Senatore Spezzano, il quale si è scandalizzato perché la Regione è intervenuta per aiutare i contadini. È noto che i Sindaci chiedono, sollecitano l'intervento della Regione per qualsiasi cosa; e questa volta, perché l'Amministrazione regionale si è assunta una iniziativa, si grida allo scandalo.
Ripeto che, quando ho scelto gli incaricati di raccogliere le denunce aziendali dei coltivatori diretti, ignoravo l'esistenza dell'Associazione regionale Coltivatori Diretti ed, effettivamente, non sono mai venuto prima di allora a conoscenza che esistesse detta Associazione.
Ad ogni modo, l'intervento dell'Assessorato ha raggiunto il risultato che si voleva perseguire e, cioè, ottenere il massimo delle denunce. E posso assicurare che non vi furono brogli".
Il Consigliere MANGANONI chiarisce che la data del 10 febbraio 1955 è errata, perché l'interpellanza di cui si tratta è stata da lui presentata alla Presidenza del Consiglio successivamente alla risposta non esauriente datagli dall'Assessore all'interrogazione scritta in data 7 febbraio 1955. Prega il Presidente del Consiglio di voler verificare la data di presentazione dell'interpellanza.
Precisa che i chiarimenti dati dall'Assessore nell'adunanza odierna non hanno smentito l'esistenza dei fatti e delle irregolarità che ha segnalato, quali, ad esempio, le richieste di sottoscrizione di deleghe in bianco, le richieste di somme fatte da persone incaricate e pagate dall'Amministrazione regionale per la compilazione dei moduli, ecc.
Dichiara di non essere, quindi, soddisfatto dei chiarimenti avuti e delle precisazioni fatte dall'Assessore Arbaney, perché le elezioni sono ormai avvenute e le irregolarità commesse e segnalate rimangono.
Il Presidente, PAREYSON, comunica al Consigliere Manganoni che l'interpellanza da lui presentata porta la data del 10 febbraio 1955; rileva, però, che detta interpellanza è pervenuta alla Presidenza del Consiglio regionale solo in data 11 marzo 1955, come risulta dal registro protocollo dell'archivio della Presidenza.
Il Consiglio prende atto.
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