Oggetto del Consiglio n. 8 del 6 aprile 1955 - Verbale
OGGETTO N. 8/55 - RAPPORTI FRA LE GRANDI SOCIETÀ IDROELETTRICHE E LE PICCOLE AZIENDE LOCALI. (INTERPELLANZA DEI CONSIGLIERI REGIONALI SIGNORI BARMASSE MICHELE E SAVIOZ FABIANO)
Il Presidente, PAREYSON, dichiara aperta la discussione sulla seguente interpellanza presentata dai Consiglieri regionali Signori Barmasse Michele e Savioz Fabiano, concernente l'oggetto: "Rapporti fra le grandi Società idroelettriche e le piccole aziende locali sottese", interpellanza trasmessa in copia ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
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Illustrissimo Signor PRESIDENTE del Consiglio regionale
AOSTA
I Consiglieri sottoscritti pregano la S. V. di voler includere, possibilmente, nell'ordine del giorno della prossima adunanza del Consiglio regionale la seguente
INTERPELLANZA
"Ritenendo che l'Amministrazione regionale abbia o, comunque, debba necessariamente avere consulenti di sicura competenza tecnico-giuridica per la normale regolarità dei suoi rapporti con le Società Idroelettriche concessionarie nella Valle,
i Consiglieri regionali sottoscritti
interpellano
l'illustrissimo Signor Presidente della Giunta regionale per sapere se la Giunta ritenga opportuno affidare a detti Consulenti anche l'esame dei rapporti che intercorrono fra le grandi Società concessionarie e le piccole imprese elettriche locali, alle quali le Società suddette si sono impegnate di fornire gratuitamente quantità di energia corrispondente alla potenza delle derivazioni idrauliche e degli impianti elettrici che dette imprese possedevano in Valle prima delle concessioni ottenute dalle grandi società.
Ciò per accertare se corrisponde al vero che queste vadano abusivamente subordinando la fornitura di energia, in più di quella concessa gratuitamente, a delle condizioni tendenti a limitare i diritti delle piccole imprese locali alle forniture gratuite originariamente concordate.
Ove tali addebiti corrispondessero alla realtà, l'Amministrazione regionale potrebbe, in tal modo, fornire alle piccole aziende elettriche locali sicure direttive per la difesa dei loro diritti".
Con osservanza.
Aosta, li 15 febbraio 1955.
F.to: Barmasse Michele, Savioz Fabiano.
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Il Consigliere BARMASSE dichiara quanto segue:
"Si è presentata questa interpellanza dopo aver da tempo constatato che, fra le maggiori Società idroelettriche e i titolari di utenze sottese, i rapporti sono tutt'altro che armoniosi e pacifici.
Molti proprietari di piccole aziende elettriche, di mulini, di fucine e di altri impianti artigiani, la cui forza idraulica, di antico uso, venne sottesa alle concessioni ottenute da grandi Società idroelettriche, sono in allarme, perché ritengono lesi o minacciati i diritti che, in base al disciplinare delle maggiori concessioni, essi hanno nei riguardi delle Società concessionarie.
Parecchi di tali proprietari sono ricorsi all'Autorità giudiziaria e sostengono, da anni, un'impari lotta con grandi complessi industriali.
Altri, per ottenere la fornitura di quantitativi di energia in misura eccedente il quantitativo gratuito loro spettante, hanno stipulato nuovi contratti di abbonamento, che ad essi non parvero, allora, lesivi dei loro diritti primitivi, data la facoltà reciproca di denunciare il nuovo contratto al termine di ogni anno, ma che lo sarebbero in realtà.
Altri, per aver usato, nell'ambito della loro industria e allo scopo di ammodernarla, energia per uso non contemplato nel primitivo contratto, sarebbero stati colpiti, da parte della SIP, da gravi ammende, pur avendo regolarmente pagato il consumo eccedente il quantitativo gratuito. Sarebbe opportuno accertare se chi possedeva una derivazione d'uso antico poteva legalmente usufruire nel modo che credeva più opportuno o se è in facoltà della SIP di subordinare la fornitura supplementare di energia a limitazioni di uso che precludono agli utenti il miglioramento della loro industria.
Altri, ancora, ritengono di pagare tariffe superiori a quelle che la legge ha stabilito per le aziende artigiane.
Gli interpellanti, se non sono in veste di pronunciarsi sulle ragioni delle parti in contesa, ritengono che, quando si verifica un disaccordo di tale estensione fra aziende locali, sia compito dell'Amministrazione regionale indagare sulle sue cause allo scopo di ristabilire fra di esse normali rapporti.
Tali i motivi e gli scopi per i quali si è inoltrata l'interpellanza".
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, premette che il problema al quale hanno accennato gli interpellanti può essere di interesse pubblico e di interesse privato.
Pone in rilievo che, come è a conoscenza del Consiglio, le grandi Società concessionarie di grandi derivazioni idroelettriche hanno avuto la possibilità, in base a precise disposizioni del T.U. sulle Acque, di sottendere le piccole industrie ed aziende, le quali hanno ottenuto, però, di far funzionare le loro attività non solo attraverso l'erogazione di energia elettrica gratuita, ma anche attraverso la trasformazione completa del loro macchinario attuata con spese a carico delle Società concessionarie di grandi derivazioni.
Osserva che, naturalmente, le concessioni sono limitate nel tempo (ad esempio 20 e 30 anni) e che possono, evidentemente, sorgere delle controversie in materia.
Comunica di aver cessato provvisoriamente la sua professione forense con una causa che riguarda appunto una questione di questo genere. Riferisce, infatti, che, ad un certo momento, una grande Società idroelettrica ha tagliato i fili che portavano l'energia elettrica ad una piccola industria sottesa, adducendo il fatto che la piccola industria stessa si serviva di energia non solo per i suoi impianti industriali, ma anche per altri usi domestici.
Informa di avere adito l'autorità giudiziaria la quale diede ragione alla tesi da lui sostenuta a nome del suo cliente; se non che, osserva, la grande Società, disponendo di grandi mezzi, ha interposto appello e la causa è tutt'ora pendente presso la Corte di Cassazione.
Rispondendo, quindi, all'interpellanza in discussione, dà assicurazione che, ogni qualvolta l'Amministrazione regionale verrà a conoscenza di una controversia che interessa la collettività, sarà sempre pronta a sostenere gli interessi della collettività attraverso i suoi organi: l'Ufficio regionale delle Acque e la Commissione consiliare per l'elettricità e le acque, che sarà nominata dal Consiglio nell'adunanza odierna, nonché attraverso consulenti specifici che saranno incaricati, di volta in volta, dello studio dei problemi e delle controversie che si presenteranno.
Ribadisce che è, però, necessario che si tratti di questione di interesse pubblico e comunica di poter senz'altro dare assicurazione che, in tale caso, l'appoggio della Giunta sarà pronto ed immediato.
Aggiunge, - sulla richiesta del Consigliere Barmasse se vi sia un Ufficio di consulenza al quale rivolgersi per consigli in casi del genere, - che l'Ufficio regionale delle Acque è competente e a disposizioni per ogni utile consiglio in materia che possa interessare le piccole aziende sottese.
Il Consiglio prende atto.
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