Oggetto del Consiglio n. 239 del 26 aprile 1979 - Verbale
OGGETTO N. 239/79 - Disegno di legge regionale concernente: "Concessione di un assegno al personale in applicazione dell'accordo sindacale per il contratto nazionale del personale dipendente dalle Regioni".
Il 14 settembre 1978, i rappresentanti delle Regioni a statuto ordinario, della Federazione sindacale unitaria e del Governo hanno siglato l'accordo per il contratto nazionale di lavoro del personale dipendente dalle Regioni.
L'accordo in parola prevede, fra l'altro, la concessione, a decorrere dal 1° ottobre 1978, di aumenti retributivi in misura variabile da L. 30.000 a L. 45.000 mensili, successivamente aumentati rispettivamente a L. 45.000 ed a lire 55.000 con l'accordo integrativo del 10 febbraio 1979.
L'accordo di cui trattasi non è direttamente applicabile alla Regione Valle d'Aosta ma, allo scopo di perseguire la perequazione delle retribuzioni dei pubblici dipendenti, si ritiene opportuno recepirne gli istituti, pur con le integrazioni e gli adattamenti resi necessari dalla particolare situazione della Regione Valle d'Aosta.
Nell'attesa di attuare l'accordo di cui trattasi per quanto concerne, in particolare, l'attribuzione di livelli retributivi onnicomprensivi, la Giunta regionale sottopone all'esame ed all'approvazione del Consiglio regionale l'allegato disegno di legge il quale prevede la concessione al personale, a decorrere dal 1° ottobre 1978, di un assegno di L. 30.000 lorde mensili.
L'assegno è pensionabile per motivi di equità nei confronti dei dipendenti collocati a riposo successivamente al 1° ottobre 1978 e prima dell'estensione delle nuove retribuzioni onnicomprensive. Esso, infine, non è computabile agli effetti dell'attribuzione degli aumenti periodici, né della tredicesima mensilità, né dell'indennità di grado, né dei compensi per lavoro straordinario.
Le spese per la concessione dell'aumento di cui all'art. 1 dell'allegato disegno di legge sono finanziate con maggiori entrate iscritte ai capitoli 20, 60, 100 derivanti alle Regioni ai sensi dell'articolo 1 lettera A della legge 21 dicembre 1978, n. 843 e agli articoli 13 e 14 del Decreto Legge 10 novembre 1978, n. 702 convertito in Legge 8 gennaio 1979, n. 3.
Dette disposizioni legislative, entrate in vigore dopo che il Consiglio regionale aveva già approvato il progetto di bilancio per l'anno finanziario 1979, consentono di aumentare le entrate sostitutive di determinati tributi erariali del quindici per cento.
L'importo delle maggiori entrate si evidenzia come segue:
Determinazione maggiori entrate derivanti alla Regione ai sensi art. 14 D.L. 10.11.1978, n. 702 convertito in Legge 8.1.1979, n. 3.
Cap. 20 |
(Entrate sostitutive di cui all'art. 8 D.P.R. 26.10.1972, n. 638 e art. 19 D.L. 29.12.1977, n. 946 convertito in legge 27.2.1978, n. 43 - Proventi delle quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali previste dall'art. 3 lett. A) B) C) della legge 6.12.1971, n. 1065) |
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Attribuzione |
1978 |
L. |
9.099.062.672 |
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Maggiorazione |
15% |
L. |
1.364.859.401 |
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Attribuzione |
1979 |
L. |
10.463.922.073 |
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Previsione |
1979 |
L. |
10.008.900.000 |
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|
Maggiore entrata |
L. |
455.022.073 |
arrotondata a |
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|
L. |
455.000.000 |
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Cap. 60 |
(Entrate sostitutive di cui all'art. 8 D.P.R. 26.10.1972, n. 638 e art. 19 D.L. 29.12.1977, n. 946 convertito in legge 27.2.1978, n. 43 -Proventi delle quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali previste dall'art. 3 lett. C) D) della legge 6.12.1971, n. 1065) |
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|
Attribuzione |
1978 |
L. |
8.796.970.822 |
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Maggiorazione |
15% |
L. |
1.319.545.623 |
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|
Attribuzione |
1979 |
L. |
10.116.516.445 |
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|
Previsione |
1979 |
L. |
9.676.700.000 |
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|
Maggiore entrata |
L. |
439.816.445 |
arrotondata a |
|||||
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|
L. |
439.800.000 |
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Cap. 100 |
(Entrate sostitutive di cui all'art. 8 D.P.R. 26.10.1972, n. 638 e art. 19 D.L. 29.12.1977, n. 946 convertito in legge 27.2.1978, n. 43 - Proventi delle quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali previste dalle lett. E) F) del 1° comma, dal 2° comma dell'art. 3 e dall'art. 4 della legge 6.10.1971, n. 1065) |
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|||||||
|
Attribuzione |
1978 |
L. |
302.663.974 |
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Maggiorazione |
15% |
L. |
45.399.596 |
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|
Attribuzione |
1979 |
L. |
348.063.570 |
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Previsione |
1979 |
L. |
332.970.000 |
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Maggiore entrata |
L. |
15.093.570 |
arrotondata a |
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L. |
15.100.000 |
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Somma utilizzata con precedente disegno di legge relativo alla disciplina delle Segreterie Particolari |
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L. |
1.900.000 |
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disponibilità su cap. 100 |
L. |
13.200.000 |
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Riepilogo maggiori entrate |
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Capitolo |
20 |
|
L. |
455.000.000 |
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Capitolo |
60 |
|
L. |
439.800.000 |
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Capitolo |
100 |
|
L. |
13.200.000 |
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|
Totale |
L. |
908.000.000 |
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|||||
Somma utilizzata con il presente disegno di legge |
L. |
746.000.000 |
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Disponibilità da utilizzare con successivo disegno di legge |
L. |
162.000.000 |
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Disegno di legge regionale n. 66
REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA
Legge regionale ______________________________ n. _________:
"CONCESSIONE DI UN ASSEGNO AL PERSONALE IN APPLICAZIONE DELL'ACCORDO SINDACALE PER IL CONTRATTO NAZIONALE DEL PERSONALE DIPENDENTE DALLE REGIONI".
Il Consiglio regionale ha approvato;
Il Presidente della Giunta regionale
PROMULGA
la seguente legge:
Articolo 1
Con decorrenza dal 1° ottobre 1978 ai dipendenti regionali il cui trattamento economico è disciplinato dalle leggi regionali 24 ottobre 1977, n. 64, 11 novembre 1977, n. 66, 9 febbraio 1978, n. 1 e successive modificazioni ed integrazioni, è corrisposto un assegno nella misura di lire trentamila lorde mensili.
L'assegno è pensionabile, non è suscettibile di aumenti periodici, non è computabile ai fini della tredicesima mensilità, né dell'indennità di grado, né dei compensi per lavoro straordinario, è ridotto nella stessa proporzione dello stipendio nei casi di aspettativa, disponibilità, punizione disciplinare od altra posizione di stato che comporti la riduzione dello stipendio, ed è sospeso in tutti i casi di sospensione dello stipendio.
Articolo 2
L'onere derivante dall'applicazione della presente legge, previsto in annue lorde L. 617.500.000 graverà sui capitoli per le retribuzioni al personale dipendente indicati al successivo articolo 3, del bilancio di previsione della Regione per l'anno 1979. L'onere di L. 128.500.000 per la corresponsione degli aumenti per il periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 1978 graverà sul cap. 540 della parte spesa del bilancio per l'anno 1979.
Alla copertura dell'onere di cui ai commi precedenti si provvede mediante aumento dello stanziamento dei seguenti capitoli della parte entrata del bilancio di previsione per l'anno 1979
Capitolo |
20 |
per Lire |
455.000.000 |
Capitolo |
60 |
per Lire |
277.800.000 |
Capitolo |
100 |
per Lire |
13.200.000 |
|
Totale Lire |
746.000.000 |
Per gli anni futuri, l'onere di Lire 617.500.000 sarà iscritto con la legge di approvazione dei relativi bilanci di previsione.
Articolo 3
Al bilancio di previsione della Regione per l'anno 1979 sono apportate le seguenti variazioni:
Parte Entrata |
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Variazioni in aumento: |
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Cap. |
20 |
Entrate sostitutive dei proventi delle quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali previste dall'articolo 3 lett. a) b) c) della legge 6 dicembre 1971, n. 1065 (art. 8 D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 638 e art. 19 D.L. 29 dicembre 1977, n. 946 convertito in legge 27 febbraio 1978, n. 43) |
L. |
455.000.000 |
||
Cap. |
60 |
Entrate sostitutive dei proventi delle quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali previste dall'art. 3 lett. c) d) della legge 6 dicembre 1971, n. 1065 (art. 8 D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 638 e art. 19 D.L. 29 dicembre 1977, n. 946 convertito in legge 27 febbraio 1978, n. 43) |
L. |
277.800.000 |
||
Cap. |
100 |
Entrate sostitutive dei proventi delle quote fisse di ripartizione, fra lo Stato e la Regione, delle entrate erariali previste dalle lett. e) f) del 1° comma, dal 2° comma dell'art. 3 e dall'art. 4 della legge 6 dicembre 1971, n. 1065 (art. 8 D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 638 e art. 19 D.L. 29 dicembre 1977 n. 946 convertito in legge 27 febbraio 1978, n. 43 |
L. |
13.200.000 |
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|
TOTALE LIRE |
|
746.000.000 |
|||
Parte Spesa |
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Variazioni in aumento: |
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Cap. |
80 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale della Presidenza del Consiglio |
L. |
7.400.000 |
||
Cap. |
420 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale della Segreteria generale e della Segreteria particolare e Ufficio Stampa della Presidenza della Giunta |
L. |
49.400.000 |
||
Cap. |
435 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto al servizio controllo Enti locali e morali |
L. |
7.400.000 |
||
Cap. |
450 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale dell'Assessorato alle Finanze |
L. |
24.900.000 |
||
Cap. |
465 |
Salari, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto alla custodia ed alla manutenzione di beni immobili della Regione |
L. |
16.600.000 |
||
Cap. |
480 |
Salari, retribuzioni ed altri assegni fissi agli autisti ed al personale addetto al servizio automezzi |
L. |
6.000.000 |
||
Cap. |
540 |
Spese per conguaglio stipendi, premi in deroga, competenze fisse ed oneri previdenziali e assicurativi riflessi dovuti in applicazione di leggi e di regolamenti per il personale regionale |
L. |
128.500.000 |
||
Cap. |
630 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto alla Commissione di Coordinamento |
L. |
900.000 |
||
Cap. |
645 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale di controllo della Casa da gioco di Saint-Vincent |
L. |
11.500.000 |
||
Cap. |
690 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto agli Uffici distaccati di Roma |
L. |
2.300.000 |
||
Cap. |
1475 |
Gestione fondi per il servizio contingentamento e zona franca |
L. |
10.200.000 |
||
Cap. |
1790 |
Stipendi, paghe, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale della funivia Buisson-Chamois |
L. |
5.500.000 |
||
Cap. |
2940 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale dei servizi dell'agricoltura |
L. |
21.300.000 |
||
Cap. |
2955 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale dei servizi zootecnici |
L. |
13.400.000 |
||
Cap. |
3000 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni al personale addetto al servizio affidato all'A.I.M.A. per la corresponsione di premi alla nascita dei vitelli durante la campagna di commercializzazione 1978-79 - (art. 1 regolamento C.E.E. n. 997/78 del 12 maggio 1978) |
L. |
500.000 |
||
Cap. |
3055 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale dei servizi forestali |
L. |
44.800.000 |
||
Cap. |
4635 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale dell'Assessorato |
L. |
14.300.000 |
||
Cap. |
4960 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale dell'Assessorato |
L. |
26.300.000 |
||
Cap. |
4975 |
Stipendi, paghe, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto alla manutenzione delle strade |
L. |
21.300.000 |
||
Cap. |
5925 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto all'Assessorato |
L. |
36.000.000 |
||
Cap. |
6036 |
Stipendi, indennità ed altri assegni fissi al personale di segreteria dell'Ufficio regionale di coordinamento didattico-pedagogico delle scuole materne (legge regionale 21 giugno 1977 n. 45) |
L. |
1.400.000 |
||
Cap. |
6105 |
Stipendi, indennità e competenze fisse al personale non docente |
L. |
13.900.000 |
||
Cap. |
6230 |
Stipendi, indennità e competenze fisse al personale non docente |
L. |
91.900.000 |
||
Cap. |
6340 |
Stipendi, indennità e competenze fisse al personale non docente |
L. |
41.100.000 |
||
Cap. |
6450 |
Stipendi, indennità e competenze fisse al personale non docente |
L. |
24.000.000 |
||
Cap. |
6620 |
Stipendi, indennità e competenze fisse al personale di assistenza ed ausiliario dei Convitti regionali istituiti per gli alunni soggetti all'obbligo scolastico (leggi regionali 26 giugno 1972, n, 11, e 7 marzo 1973, n. 8) |
L. |
8.800.000 |
||
Cap. |
7400 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale dell'Assessorato |
L. |
25.900.000 |
||
Cap. |
7401 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale del Servizio di assistenza materna e infantile (legge regionale 10 febbraio 1978, n. 3) |
L. |
4.600.000 |
||
Cap. |
7515 |
Stipendi, paghe, retribuzioni ed altri assegni fissi e contrattuali al personale del Servizio |
L. |
5.100.000 |
||
Cap. |
7600 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto al Servizio per la tutela della salute dei lavoratori (legge regionale 22 aprile 1975, n. 13) |
L. |
1.800.000 |
||
Cap. |
7615 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni al personale addetto ai servizi del Centro di medicina Preventiva (D.P.R. 11 febbraio 1961, n. 249) |
L. |
7.400.000 |
||
Cap. |
7670 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto ai servizi del Laboratorio |
L. |
13.400.000 |
||
Cap. |
8930 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto al servizio Monumenti, Antichità e Belle Arti |
L. |
37.000.000 |
||
Cap. |
8970 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale con rapporto disciplinato dai contratti collettivi di lavoro addetto alla manutenzione dei beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico nonché del patrimonio archeologico (legge regionale 14 maggio 1976, n. 17) |
L. |
6.900.000 |
||
Cap. |
9100 |
Stipendi, retribuzioni ed altri assegni fissi al personale addetto ai servizi del Turismo e dell'Urbanistica |
L. |
14.300.000 |
||
|
|
TOTALE |
L. |
746.000.000 |
||
La presente legge sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta, Andrione.
Andrione (U.V.) - È in corso una pesante e difficile trattativa sindacale con il personale per giungere alla definizione di nuovi livelli retributivi in relazione all'evoluzione che vi è nel pubblico impiego e, in particolare, per quanto riguarda i dipendenti delle Regioni. È vero che l'accordo del 14 settembre 1978 riguarda le Regioni a Statuto ordinario, ma è altrettanto vero che riteniamo che il Consiglio regionale debba avvicinarsi il più possibile ai trattamenti in vigore nelle altre Regioni, per evitare che le differenze vengano sempre e soltanto sottolineate a favore di particolari categorie di lavoratori e non vorrei qui aprire come esempio il caso dei forestali, ma vorrei darne ampie e documentate dimostrazioni... Deve cioè essere evitato dalla Regione che il personale si senta parificato allo Stato, alla Regione a seconda delle sue convenienze, per cui una persona fa l'intera carriera in Valle d'Aosta come statale e al momento di andare in pensione, visto che la pensione regionale è più favorevole, diventa regionale, o altri fattori di questo genere.
Tendiamo quindi, anche se questo non verrà fatto in una volta sola, all'uniformizzazione dei trattamenti: ad evitare - anche se il termine qui è esagerato - una certa giungla retributiva da parte delle Regioni. Purtroppo questa situazione complessa e difficile fa sì che l'interlocutore della Regione - se volete il termine sindacale, la controparte - non sia unito e che vi siano differenze all'interno della categoria dei dipendenti regionali, una differenza macroscopica tra confederazioni sindacali e sindacato autonomo interno e poi differenziazioni specifiche su singoli problemi anche all'interno delle confederazioni, per cui il ruolo del Presidente della Giunta in queste trattative diventa estremamente pesante, estremamente difficile, perché evidentemente non possiamo e non vogliamo essere gli arbitri di conflitti, o di interpretazioni a difesa dei lavoratori dalle differenti categorie.
Per quanto riguarda questo assegno, che è quello che è stato concordato nel disposto del contratto nazionale, la discussione è avvenuta sulle 30.000 lire lorde o le 30.000 nette, dove vi è una differenziazione fra le confederazioni sindacali da una parte e il sindacato autonomo dall'altra. Dopo discussioni, incontri, irrigidimento totale delle posizioni sia da una parte che da un'altra, la Giunta regionale, fatte quelle premesse di cui dicevo, e cioè che tendiamo ad avvicinarsi a quella che è la trattativa nazionale; considerato anche che, di fronte ad una richiesta sindacale, sembrerebbe strano che il Consiglio regionale nella sua qualità di controparte vada a scegliere la soluzione più onerosa per le finanze regionali; considerato che questo sistema, che può avere anche dei risvolti di non perfetta equità, impinge poi su delle differenze che vanno tra le 4.000, 5.000 lire al mese, che non mi si venga a parlare di questioni di principio quando le somme in gioco sono queste...; considerato infine che, se si vuole fare un discorso differente sulla dirigenza, sui problemi dei rapporti tra i vari livelli che vengono sempre più uniformizzati e discussi, non è certo con i problemi delle 30.000 lire che si risolvono: o si riporta un minimo di ordine o di equità, o cose di questo genere...dicevo, fatte tutte queste considerazioni, si è accettato di stralciare dal resto della trattativa questo problema e di proporre al Consiglio regionale un assegno pensionabile per i dipendenti regionali di 30.000 lire lorde.
Dolchi (P.C.I.) - Apro la discussione facendo presente che allegato al disegno di legge esiste già...è in distribuzione il parere della Commissione paritetica, mentre, per le ragioni già precedentemente dette, manca il parere della Commissione Affari Generali. È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.
De Grandis (P.R.I. ) - Anche questo è un provvedimento che non riesco a comprendere. L'ultimo regolamento organico del personale risale, se non erro, al 1976, da allora si sono susseguiti una serie di provvedimenti e di leggi-tampone e adesso siamo in un notevole caos. Ci sono provvedimenti anche con cui si è provveduto a ristrutturare alcuni uffici, perché non erano più rispondenti alle esigenze dato che sono state date nuove attribuzioni alla Regione, quindi si sono resi necessari questi interventi. Sono stati però tutti fatti in maniera scollata senza una visione globale del problema e quindi si tratta di accumulare tamponamenti su tamponamenti senza arrivare mai ad una soluzione globale della situazione.
Credo che il personale dirigente titolare della Regione non venga più assunto dall'esterno, ma si tratti sempre ormai sempre e soltanto di personale di gruppo B che fa concorsi interni e passa al gruppo A. Mi sono anche chiesto come mai questo avviene: evidentemente le gratificazioni che sostengono la Pubblica Istruzione-Amministrazione non sono più tali da allettare i laureati e i tecnici di cui avremmo bisogno.
Il Presidente ha detto che si meraviglierebbe se il Consiglio facesse delle scelte più onerose...anche se sempre più economiche in questo campo...ma io non sono assolutamente di tale avviso, perché, quando noi cerchiamo di raccogliere, di assumere attraverso concorsi del personale qualificato, del personale che ha della professionalità, non mi sembra per niente che si faccia una scelta onerosa, tant'è vero che, quando andiamo a cercare un consulente per difenderci in giudizio, mi domando se il criterio che adottiamo se vogliamo difendere l'Amministrazione è quello della parcella più o meno alta, o è quello della qualificazione professionale. E questo è un ragionamento che dobbiamo seguire anche quando assumiamo il personale: non è assolutamente possibile che noi assumiamo il personale che non trova collocazione altrove, che quindi si accontenta delle miserande retribuzioni dell'Amministrazione regionale, senza contare che noi, attraverso il personale della Regione, forniamo un servizio pubblico, quindi dovremmo preoccuparci di questo servizio pubblico, che sia il migliore e il più efficiente, perché l'Amministrazione regionale come datrice di lavoro non può certo fare i conti che fa Agnelli, che pensa a lucrare più che può, noi dobbiamo pensare sì a non sperperare il denaro pubblico, ma dobbiamo pensare ad impiegarlo in modo più corretto. Siccome dobbiamo avere un servizio pubblico, dobbiamo preoccuparci che il personale sia all'altezza delle funzioni che deve svolgere: questo è il problema ed il continuare con questi assegni, con questi acconti uguali per tutti...che, tra l'altro, non sono uguali per tutti nel modo più assoluto, perché si tratta di un emolumento lordo e quindi è meno uguale, a man a mano che uno va nella carriera si ritrova delle trattenute maggiori, quindi è fatto a rovescio e di appiattimento...abbiamo visto i grossi risultati di tutta la pubblica amministrazione!
Ora, io credo che la Regione, al di là di quelle che sono le richieste dei sindacati, dovrebbe preoccuparsi di fare lei una proposta primaria su come devono essere organizzati gli uffici, su quali sono le professionalità che deve avere il personale, su quali devono essere le attribuzioni, quindi un regolamento che prevede tutte queste belle cose. L'adeguamento deve essere fatto dalla Regione, non devono aspettare che ci sia la spinta sindacale nel dargli le 30.000 lire lorde a tutti quanti, tenerli buoni un po' di tempo in attesa di rinviare i problemi e poi di non risolverli mai! Dobbiamo invece fare noi una proposta operativa complessa e globale, poi verrà discussa con il personale, con le forze sindacali, eventualmente emendata in qualche parte se è necessario, ma, se manca questa proposta originaria da parte dell'Amministrazione regionale, che cosa ne viene fuori? Ecco i risultati: tutta una serie di provvedimenti-tampone e si capisce, visto l'oggetto che abbiamo discusso prima e poi rinviato, è chiaro che poi l'Assessore senta il bisogno della Segretaria particolare! Evidentemente perché non trova nelle strutture dell'Assessorato nella migliore delle ipotesi qualcosa che risponde: o c'è questa struttura che funziona ed è all'altezza della situazione, allora questa Segretaria particolare non serve a niente; oppure questa struttura non c'è, bisogna crearla, bisogna costruirla e non certamente attraverso la Segreteria particolare.
Io sono contrario a questi provvedimenti!
Dolchi (P.C.I.) - Altri che chiedono la parola? La parola al Consigliere Nebbia.
Nebbia (P.S.I.) - Nell'esprimere parere favorevole al provvedimento solo per motivi "del tanto meglio se c'è qualcosa piuttosto che nulla", vorrei però esprimere una serie di considerazioni, di critiche, che sono sotto certi aspetti molto simili a quelle che ha già fatto il Consigliere De Grandis, cioè questo è effettivamente un provvedimento-tampone provvisorio che non risolve assolutamente i problemi della funzionalità dell'amministrazione pubblica. Dato che noi riteniamo che l'amministrazione pubblica debba essere adeguata alle esigenze che la società attuale richiede, credo sia necessario invece arrivare ad una riconsiderazione globale del problema. Ne avevamo già discusso in questo Consiglio con un riesame dell'organico regionale, dell'organizzazione degli uffici e anche direi è altrettanto importante un riesame del trattamento economico, cioè non è detto assolutamente da nessuna parte, né ritengo che sia necessario che ci sia un collegamento stretto e rigido con le altre Regioni, i nostri problemi sono diversi e non è neanche necessario che si debba continuamente scegliere quello che un sindacato o l'altro...quello che è meno esigente, perché può essere una politica forse della lesina, una politica del risparmio, ma non è certamente una politica economica acquistare un prodotto che costa meno e che magari dà molto meno ancora del suo costo.
Anche a fronte delle prospettive che come Commissione Affari Generali abbiamo ultimamente analizzato, cioè della suddivisione delle competenze regionali in agenzie - quello che stanno facendo alcune Regioni -, che, essendo svincolate dai limiti dei controlli burocratici amministrativi normali, riescono a "tirare" il personale più adatto e più adeguato alle nuove esigenze, direi che appunto ritenendo alla luce di questo fatto che sia indispensabile invece per l'Amministrazione regionale adeguarsi e rivalutare il proprio personale adeguandosi alle nuove esigenze sociali...pur approvando dicevo per necessità questo provvedimento, reputo che si debba invece da parte della Giunta regionale prendere tutti provvedimenti necessari, fare le proposte necessarie per una riqualificazione globale di tutto il personale della Regione.
Dolchi (P.C.I.) - Altri che chiedono la parola? La parola al Consigliere Pollicini.
Pollicini (D.P.) - Non c'è dubbio che rischiamo di ripeterci, ma l'argomento è di notevole interesse, in sostanza è un discorso che noi D.P., assieme ad altri gruppi, abbiamo fatto parecchie volte in quest'aula, cioè sulle esigenze della riqualificazione dell'operatore regionale. È stato detto e io condivido l'impostazione che soltanto con un apparato formato da gente qualificata è possibile mandare avanti la macchina sempre più pesante dell'Amministrazione regionale, però, per fare questo, è opportuno tenere presente una serie di problemi che sono connessi con l'apparato regionale: uno di questi è anche la retribuzione, indubbiamente direi che è uno dei problemi non più importanti, ma tra i più importanti. D'altra parte, nel nostro Paese c'è un'inversione di tendenza di quello che è stato per un certo numero di anni l'orientamento delle centrali sindacali dell'appiattimento delle retribuzioni. All'appiattimento delle retribuzioni purtroppo ha fatto seguito un appiattimento verso il basso delle qualificazioni professionali e del tipo di responsabilizzazione che i funzionari, i comuni dipendenti assumevano di fronte ai propri compiti. Quindi non mi pare, anche se ha l'aspetto di un acconto, che dare un assegno uguale per tutti sia, secondo l'indirizzo che va facendosi strada in questi tempi, cioè di premiare la meritocrazia, di premiare la qualificazione professionale, di premiare l'impegno professionale...
Ha ragione De Grandis quando parla di provvedimento-tampone, di visione globale del problema, della visione non globale del problema del personale. Noi ricordiamo in quest'aula che c'è stato un tentativo di razionalizzare l'impostazione dell'operatore regionale attraverso uno studio affidato ad un'agenzia specializzata, che aveva fatto anche delle sue specifiche proposte e che, come tante altre proposte, forse perché urtava alcune situazioni che ormai si erano stabilizzate, è stato tenuto nei cassetti. È ora che ci rendiamo perfettamente conto che la politica dello struzzo non rende, non porta frutta, o comunque alla lunga mostra la corda. In questo caso stiamo mostrando la corda, ci rendiamo conto che è un grosso problema che hanno avuto tutte le Giunte e che nessuna Giunta ha saputo o potuto risolvere nel modo più razionale e valido, però occorre pure cominciare in questa strada, cioè creare i presupposti perché alla responsabilità sia proporzionata la retribuzione, altrimenti questo Paese, che una volta aveva come merito proprio la forza lavoro e la forza professionale del lavoro, rischia di perdere l'unica qualità che aveva visto che... È un Paese sostanzialmente povero di risorse, la risorsa del lavoro, della qualificazione professionale era quella che compensava questa insufficienza, questa incapacità di potere così contrastare su argomentazioni che in effetti noi non abbiamo.
Allora il vedere che c'è un acconto uguale per tutti...e non voglio sottilizzare, "uguale per tutti"...non è per l'apporto delle aliquote di tasse sui salari, sugli stipendi, ma questo particolare lo considero anch'io di estrema importanza...che il Consiglio si renda conto che questa è la strada per potersi garantire un minimo di qualificazione nei dipendenti regionali. Occorre quindi che ci sia un rapporto molto chiaro fra l'Amministrazione regionale e i propri dipendenti, proprio perché occorre ad un certo punto misurarsi senza giochetti così fatti dei quattro cantoni, perché, tutto sommato, questo tipo di linea non porta alla soluzione dei problemi.
Noi quindi siamo favorevoli al disegno di legge nello spirito che siamo favorevoli così ad un acconto come legge-tampone, però riteniamo che questa Giunta debba tenere presente che il problema va risolto nella sua globalità tenendo conto di mirare alla qualificazione dell'operatore regionale attraverso la personalità dei propri dipendenti.
Dolchi (P.C.I.) - Ha chiesto la parola il Consigliere Tonino.
Tonino (P.C.I.) - Per esprimere il parere favorevole del Gruppo Comunista su questo disegno di legge facendo due brevissime considerazioni. Per non ripetersi è necessario, secondo noi, fare una distinzione tra due aspetti del problema: il primo è quello di attuare i contratti di lavoro che vengono avanti a seconda delle richieste che i sindacati fanno a livello nazionale, a livello regionale con un coordinamento anche tra le Regioni; l'altro aspetto, pur di grossa importanza, è il problema di riorganizzare e di rivedere il funzionamento della macchina regionale e tutte le connessioni che ha con la riparametrazione degli stipendi, delle collocazioni dei vari gruppi nella nostra Regione. In questo caso noi abbiamo di fronte un provvedimento che credo vada ad attuare degli accordi salariali, possiamo chiamarli così...nel modo il più possibile equilibrato ed omogeneo con quelle che sono state le richieste fatte nelle altre Regioni, sulla base di richieste di sindacati che si sono fatti carico - credo - in questo momento della situazione della finanza pubblica, della situazione in cui si trova il Paese. Ora, questo è l'aspetto che dobbiamo valutare con il provvedimento di oggi.
Certo, dobbiamo però anche dire - e qui concordo con alcune affermazioni già fatte - che l'altra questione estremamente urgente è quella di affrontare la riorganizzazione dell'apparato regionale. Al problema dell'appiattimento salariale - problema che ci preoccupa - credo che non si risponda tanto con interventi diversi rispetto agli aumenti, ma attraverso una riorganizzazione del personale aziendale, in modo che sia maggiormente ristabilizzato e collocato in modo più giusto e più consono all'impegno e alle responsabilità che ha. Occorre - e qui lo ribadisco - che questo secondo aspetto del problema sia affrontato con urgenza sin d'ora; credo che i tentativi fatti siano stati troppo pochi, anche se è lodevole quello che è stato fatto alcuni anni or sono, oggi bisogna riprendere con urgenza in mano l'intera materia.
Dolchi (P.C.I.) - Prima di chiudere la discussione generale, darei la parola al Consigliere Riccarand, così poi il Presidente della Giunta può rispondere.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Io sono d'accordo su questo disegno di legge regionale, anche se si tratta di un'iniziativa parziale, provvisoria, come mi pare intende il Presidente della Giunta in vista di una discussione complessiva di tutte le norme sullo stato giuridico ed economico del personale regionale. Contrariamente a quanto hanno affermato altri Consiglieri prima di me, io sono d'accordo sul fatto che ci sia un aumento uguale per tutti, poi significa eventualmente un aumento maggiore per chi prende una somma minore di salario. Non sono affatto convinto che un discorso di maggior qualificazione, come diceva anche giustamente a mio avviso il Consigliere Tonino, sia necessariamente legato ad un discorso di maggior salario: il problema è molto più complesso, vanno valutate anche altre motivazioni che non sono puramente di carattere salariale.
Io quindi sono d'accordo sul disegno di legge, però proporrei un emendamento aggiuntivo all'articolo 1: si tratta di un emendamento che mira a sopprimere la concessione di gettoni di presenza o di altre forme di compensi varie che alcuni dipendenti regionali ricevono per la partecipazione a commissioni per l'espletamento di concorsi o di esami. Questi compensi a dipendenti regionali erano già stati abrogati con la legge regionale n. 14 del 15 maggio 1974, infatti in quella legge si supponeva la concessione di compensi per la presenza in commissioni, comitati vari, eccetera. Successivamente, due anni dopo, con un'interpretazione autentica della legge regionale n. 18 del 9 giugno 1976, erano stati mantenuti i compensi per i dipendenti che partecipavano a commissioni per concorsi ed esami. Questa interpretazione autentica mi pare una...della legge del 1974, comunque ha fatto sì che fossero reintrodotti tali compensi ai dipendenti regionali nelle commissioni di concorsi ed esami.
Ora, questi compensi comportano un onere che non è affatto indispensabile per la Regione, io mi sono fatto dare le somme del 1977/1978: ad esempio, per le commissioni d'esami e concorsi nel 1978 la Regione ha speso 31,5 milioni circa - se i dati sono completi, ma penso che manchi ancora qualcosa - e gran parte di questi compensi sono andati appunto a dipendenti regionali o a Consiglieri regionali. Tali compensi, a mio avviso, sono del tutto ingiustificati in quanto queste commissioni di esami o di concorsi avvengono in orario di servizio, quindi i dipendenti regionali che fanno parte di tali commissioni svolgono la loro attività normale lavorativa e non si spiega perché devono ricevere un compenso superiore ed ulteriore. Se poi quest'attività viene svolta al di fuori dell'orario di servizio, ci sono le norme per il lavoro straordinario, quindi va compensato il lavoro straordinario, ma non c'è nessuna motivazione per mantenere un premio, un compenso particolare per l'attività in queste commissioni trattandosi di normale attività lavorativa. Quindi l'emendamento che io propongo è sostanzialmente la soppressione di questi compensi, di queste disposizioni della legge precedente del 15 maggio 1974 e dell'articolo unico successivo della legge del 1976, che aveva dato luogo, a mio avviso, a questa interpretazione forzata della legge precedente.
Dolchi (P.C.I.) - Prima di dare la parola al Presidente della Giunta, vorrei chiarire che a seguito dell'intervento del Consigliere Riccarand è stato distribuito il suo emendamento, che finisce con la sua firma. I due articoli successivi - l'articolo unico e l'articolo 2 - sono stati riportati per memoria del Consiglio in quanto il Consigliere Riccarand li aveva allegati al suo emendamento.
Emendamento
Dopo il comma 2 dell'articolo 1 sono aggiunti i due seguenti commi:
"Dalla data di entrata in vigore della presente legge è soppressa la concessione ai dipendenti regionali di gettoni di presenza o di qualsiasi altro compenso, a carico del bilancio della Regione, per la partecipazione alle adunanze di Commissioni, di Comitati o di altri organismi, ivi compresa la partecipazione a Commissioni per l'espletamento di concorsi o di esami.
Dalla stessa data sono abrogati l'articolo 2 della Legge regionale 15 maggio 1974, n. 14 e la Legge regionale 9 giugno 1976, n. 18.".
La parola al Presidente della Giunta, Andrione.
Andrione (U.V.) - Volevo dire, con il dovuto rispetto per i numerosi contradittori, che questo non è un provvedimento-tampone, perché, in realtà, non ha a che fare con il fatto giuridico del personale, secondo fondi sull'intervento...io non voglio fare dell'ironia... In Italia esiste una certa inflazione e vi sono stati - questa è la terza volta - degli accordi nazionali che vengono a diminuire, perché evidentemente non coprono, specialmente per il pubblico impiego, la differenza del potere di acquisto tra gli stipendi anteriori e quelli corretti in questa maniera, degli accordi per aumentare gli stipendi di un assegno "x" in modo da attenuare perlomeno gli effetti dell'inflazione, il che spiega anche perché i sindacati si siano molto battuti sulle 30.000 lire lorde, perché lì l'inflazione giocando per tutti è più sopportabile da chi guadagna un milione che da chi ne ha 300.000 al mese. Quindi le differenziazioni vengono effettivamente su questo a punire chi aveva già uno stipendio superiore, ma questo non c'entra con lo stato giuridico del personale: è semplicemente un intervento intermezzo questo si...di un effetto inflativo che viene pagato in maniera molto pesante da chi ha reddito fisso e non ha la possibilità di adeguarsi all'aumento vertiginoso dei prezzi. Per questo abbiamo accettato di stralciare tale provvedimento dal resto della discussione, perché, anche se in una commissione è in discussione un articolo che è più completo, ma che suona un po' come quello che ha proposto il Consigliere Riccarand, però ancora in discussione, perché si tratta ancora di vedere quale fine devono fare i compensi per mansioni esteriori: per esempio, rappresentanza della Regione di società o cose di questo genere...
Per tale personale regionale, in questo momento, visto che è ancora in discussione, noi non accettiamo l'emendamento di Riccarand, anche se questo tipo di articolo, se il Consigliere si informa, è introdotto in una forma differente nel testo di legge che entro poco presenteremo al Consiglio. Di che legge si tratta? Non certo di quella auspicata qui con nobili parole di ristrutturazione generale dell'Amministrazione regionale, ma di una legge doverosa, perché, anche se essa non è stata approvata dal Parlamento, vi è comunque l'accordo fra Governo e Sindacato per questo tipo di legge che verrà presentata con la prossima legislatura, che è quella di trasformare - non è solo una questione nominalistica degli attuali Al, A2, A3, eccetera - in livelli: livello l, 2 fino all'8, o il 9 a seconda delle condizioni delle Regioni e di attribuire a questi livelli un certo stipendio globale, ivi comprese tutte le indennità. Quindi il famoso conglobamento dello stipendio di cui si parlava da diversi anni, attribuire la carriera economica sulla base di livelli, contratto che dovrebbe rimanere valido fino al 31 dicembre 1981, dopodiché evidentemente ci saranno altre discussioni, ma questo per la parte economica sindacale che non tocca invece quanto è stato detto sulla qualificazione del personale.
Io qui non anticipo la discussione che dovremmo fare, la mia intenzione è di dire che il problema è estremamente grave, specie in una Regione piccola dove i vertici finiscono sempre per essere singolari e non è solo una questione - mi sia permesso di dire - di bontà di legge o di equità di trattamento: è soprattutto una questione di ruoli. Non voglio andare avanti, perché dovrei dire alcune frasi che sono sgradevoli, dico però che il problema deve essere studiato nel suo...perché un esempio molto valido è quello dell'industria privata, ma i privati possono anche licenziare e possono fare dei rimproveri, mentre qui il Presidente della Giunta, prima di fare una lettera di rimprovero, deve prendere 70.000 precauzioni, dopodiché lo stesso ci sono pianti da tutte le parti a partire dei sindacati e qui sono poi sempre tutti uniti...quando si sa poi di fronte a delle mancanze comprovate, gravi come quella di andare, per esempio, a fare la spesa durante le ore di ufficio, altro che fare dei concorsi...va bene, mi arrabbio un pochettino, perché è un momento in cui veramente si tende ad esagerare...
Quelle che sono le questioni di fondo...insieme evidentemente ne discuteremo e, se ho capito bene, l'allusione fatta da Tonino...io concordo sul riprendere e sul rifare quello studio, però, dato che ho ormai una certa esperienza in materia di commissioni del personale, di abitudini, direi di fare prima, se siete d'accordo, una riunione nel mio ufficio fra Capi Gruppo e di porci degli obiettivi limitati concreti e raggiungibili, perché, se incominciamo un dialogo di massimi sistemi, rischiamo di fare un bellissimo studio, che però al momento buono in cui viene in Consiglio...come quello a cui alludeva Pollicini prima...la Commissione Affari Generali del passato Consiglio sia ben chiaro all'unanimità l'ha rimandato sul mio tavolo dicendo: "la Giunta studi ancora un pochettino perché...", diventa uno scaricabarile, andrà avanti all'infinito con questo gioco qui! Quindi questa legge è parziale, è puramente una questione economica e non una questione di stato giuridico, quella di stato giuridico, che riguarderà l'adeguamento dei livelli, il conglobamento degli stipendi, sarà portata di qui a poco.
Io non so quale sarà la sorte finale dell'articolo presentato da Riccarand, però il problema è in discussione, quindi per questa tornata, non volendo né anticipare quelle che saranno le decisioni di tale trattativa, né inquinare il carattere puramente prettamente economico di questa legge, noi voteremo contro l'emendamento presentato da Riccarand.
Dolchi (P.C.I.) - Ci sono altri Consiglieri che intendono prendere la parola? Possiamo passare all'esame articolo per articolo.
Io ho annunciato prima che sarebbe stato distribuito il parere della Commissione paritetica, perché è un parere favorevole a maggioranza: solo un astenuto ed un contrario, non ci sono né proposte di variazioni, né particolari suggerimenti. Visto che non è mai stato distribuito, non è mai stato allegato all'ordine del giorno, se il Consiglio esime la Presidenza dal fare questa distribuzione, io ve ne sarei grato, evitiamo di fare 35 fotocopie di un parere che vi posso leggere: "formula a maggioranza di voti...parere favorevole - in ordine ai riflessi di cui all'ultimo comma, principio, dell'articolo 110 delle vigenti norme sull'ordinamento dei servizi regionali e sullo stato giuridico ed economico del personale della Regione - in merito al disegno di legge citato in premessa". Se non ci sono obiezioni, penso che si possa quindi esimere la Presidenza dal distribuire il parere della Commissione. Il Consiglio è d'accordo?
Passiamo allora all'esame della legge articolo per articolo. All'articolo 1 abbiamo l'emendamento del Consigliere Riccarand. Consigliere Riccarand mantiene l'emendamento? Chiede la parola? La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Nel mio emendamento semplicemente si prevede di ritornare alla normativa della legge del 15 maggio 1974, che è stata chiaramente forzata dall'articolo unico del 1976, cioè semplicemente ritornare a quella...evidentemente chiarendo la situazione in modo che non si possano ripetere interpretazioni come quelle del giugno 1976.
Dolchi (P.C.I.) - Altri che intendono prendere la parola? Allora dobbiamo mettere in approvazione l'unico emendamento, quello che è stato distribuito, e che io chiedo ai Consiglieri di approvare per alzata di mano. Chi è d'accordo? Contrario? Astenuto?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: ventuno
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: uno
Contrari: venti
Astenuti: undici (il Gruppo Comunista ed i Consiglieri Nebbia, Tripodi, De Grandis, Minuzzo)
Il Consiglio non approva.
Articolo 1. Metto quindi in approvazione, per alzata di mano, l'articolo 1. Chi è d'accordo? Grazie. Chi non è d'accordo? Contrario? Astenuto?
Esito della votazione:
Presenti: trentadue
Votanti: trentuno
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: trentuno
Astenuti: uno (il Consigliere De Grandis)
Il Consiglio approva.
Articolo 2: stesso risultato.
Articolo 3: stesso risultato.
Ci sono dichiarazioni di voto? Non ci sono dichiarazioni di voto? Il Consiglio è chiamato ad esprimersi, per votazione segreta, sul complesso della legge.
VOTAZIONE A SCRUTINIO SEGRETO
Esito della votazione:
Presenti e votanti: trentatré
Maggioranza: diciassette
Favorevoli: ventotto
Contrari: cinque
Il Consiglio approva.
Il Consiglio approva il soprariportato disegno di legge n. 66.