Oggetto del Consiglio n. 238 del 26 aprile 1979 - Verbale
OGGETTO N. 238/79 - Rinvio esame disegno di legge concernente: "Disciplina delle Segreterie particolari".
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta, Andrione.
Andrione (U.V.) - Si tratta di un provvedimento con il quale si vuole regolarizzare e disciplinare con legge le Segreterie particolari per l'Esecutivo. In tutti gli esempi che abbiamo avuto da altre Regioni non esistono...non esiste la legge, ma la facoltà per i membri dell'Esecutivo di crearsi un proprio Gabinetto, non parliamo poi dello Stato dove il Gabinetto particolare del Ministro può attingere a dei vertici di 70 persone come è successo qualche anno fa al Ministero della Difesa. Qui invece si disciplina e si stabilisce che vi può essere un Segretario particolare per le Presidenze del Consiglio e della Giunta e in più per la Giunta un coadiutore facendo però parte della pianta organica e per gli Assessorati di un segretario. La legge prevede anche l'onere finanziario che evidentemente deve esser previsto per intero, anche se non tutti ne faranno uso in più, bisogna dire che abbiamo uniformato queste Segreterie al trattamento della qualifica B, in modo da non creare degli inutili scompensi o dei premi eccessivi qualora si venga ad assumere come Segretario particolare qualcuno che faccia già parte dell'Amministrazione regionale.
Dolchi (P.C.I.) - Colleghi Consiglieri, prima di dare inizio alla discussione generale, io faccio presente, per quanti fosse sfuggito, che non c'è il parere della Commissione Affari Generali a causa di una doppia mancanza del numero legale, quindi di una non possibilità di esprimersi su questo e su altri disegni di legge. Come tante altre proposte che sono iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 21, perché hanno superato, avendo il carattere d'urgenza, i 15 giorni di tempo - il lasso di tempo che viene attribuito alle Commissioni per esprimere il parere -, il Consiglio è abilitato a pronunciarsi anche in assenza del parere della Commissione, quindi è aperta la discussione generale sul punto n. 21 dell'ordine del giorno.
La parola al Consigliere De Grandis.
De Grandis (P.R.I.) - È un disegno di legge che mi lascia estremamente perplesso: qui si vuole istituire un sistema di Segreterie particolari in cui verrebbero chiamate persone di fiducia dei singoli Assessori. Evidentemente gli Assessorati o non dispongono di personale qualificato ed idoneo per svolgere la funzione che gli è demandata, oppure è necessario che l'Assessore e i Presidenti dispongano di personale per trattare cose che non possono essere rese di pubblica ragione.
Ora, se abbiamo tanto parlato di "amministrazione trasparente", di "palazzi di vetro", se abbiamo tanto criticato i sistemi romani delle Segreterie a cui accennava il Presidente poco fa, che poi diventano ricettacolo di numerose persone, evidentemente, se vogliamo ricalcare qui in una Regione autonoma i vizi di Roma, non so se facciamo una funzione pubblicamente molto utile e molto sana. Non solo, ma qual è il titolo di merito per l'assunzione di questo personale? Evidentemente l'unico titolo che possono vantare è l'amicizia dei potenti, è un bel fatto, perché poi questi amici dei potenti, che verrebbero a diventare Segretari particolari degli Assessori e dei Presidenti, si troverebbero bellamente messi sulla testa dei Dirigenti degli Assessorati, i quali ovviamente hanno fatto concorsi di tutt'altro tipo e si vedrebbero costretti a rinunciare alle loro prerogative, perché c'è qualcun altro che dà ordini e dà disposizioni, il quale è collegato strettamente con l'Assessore e diventa un intoccabile. In più che cosa succede? Che questo personale, quando viene chiamato dall'esterno, viene assunto alle dipendenze della Regione, pagato dalla Regione e non lo licenzia più nessuno, così ad ogni cambiamento di Giunta noi rimpinguiamo queste belle Segreterie con altri sette, otto elementi nuovi e nessuno li può più mandare via, lo Statuto dei lavoratori è lì, le sentenze della Magistratura in fatto di licenziamenti sono lì!
Questo non è ancora tutto, perché evidentemente l'assunzione di questo personale alle dipendenze dirette ed ad esclusivo uso degli Assessori e dei Presidenti fa venire in mente che in Valle d'Aosta, quando c'è stato il referendum per il finanziamento pubblico ai partiti, la risposta è stata: "no". Ora, io difendo senz'altro la necessità del finanziamento pubblico ai partiti, ma un finanziamento pubblico alla luce del sole. Questa diventa una forma di finanziamento occulto, quindi non credo che piacerà agli elettori valdostani una proposta di tale tipo ed è giusto che non piaccia per le cose che ho già detto prima e che dovrebbero farci meditare tutti molto, ma molto attentamente, perché la struttura del personale regionale - e c'è poi una proposta di legge: la n. 22, l'oggetto che segue e avremo modo di parlarne - è già deficitaria e carente per molti versi, è già male organizzata e l'inserimento di questo tipo di personale che viene così all'improvviso assunto - come dico con l'unico titolo qualificante che è quello dell'amicizia ai potenti (chiamiamolo "squalificante", anziché qualificante) - va ancora ad aggravare una situazione che già di per sé è estremamente precaria, soprattutto perché la disorganizzazione esistente a livello degli uffici di Assessorato si ripercuote negativamente sulla popolazione. Questo è un fatto, quindi evidentemente bisogna operare in senso diametralmente opposto a quello che ci viene proposto oggi con tale tipo di ristrutturazione.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Segretario Minuzzo.
Minuzzo (P.S.D.I.) - Nel mio primo intervento vorrei chiedere alcuni chiarimenti su questa legge. Innanzitutto premetto che ho presentato alla Presidenza del Consiglio un emendamento per l'articolo 5, che poi in un secondo intervento mi riservo di illustrare. Innanzitutto chiedo chiarimenti per l'articolo 4, in quanto al limite, se dovessi esprimere parere favorevole su questa legge, non sarei d'accordo su tale articolo così come è formulato, in quanto si dice che le nomine sono disposte con deliberazione del Consiglio per quanto riguarda il Segretario del Presidente del Consiglio e con deliberazione della Giunta negli altri casi. Al limite - ripeto - dovessi dare parere favorevole per questa legge...non mi sembra corretto che la nomina del Segretario particolare del Presidente del Consiglio venga discussa nell'aula consiliare, o tutti quanti...oppure occorre trovare un mezzo affinché anche la nomina del Segretario del Presidente del Consiglio abbia altre modalità.
Secondo fatto: la stessa cosa per l'articolo 7, ecco poi volevo chiedere per tale articolo come si intende...cioè specificare che comunque il compenso si rifà sempre al gruppo B, cioè perché qui si parla di compenso forfettario da determinarsi dall'organo collegiale che lo nomina e qui, come è formulato questo articolo, sembra che solo per i rimborsi spese e le missioni straordinarie il trattamento sia quello spettante ai dipendenti del gruppo B e quindi l'articolo 7 si rifà anche all'articolo 4: che il compenso viene determinato dalla Giunta per le nomine di Giunta, mentre, così come è formulato l'articolo 4, il compenso per il Segretario del Consiglio deve essere discusso in Consiglio...ecco questa mi sembra un po' una cosa da rivedere.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.C.I.) - Siccome si tratta di una legge di una certa importanza e di una certa delicatezza e non mi sembra una legge particolarmente urgente: la procedura d'urgenza si chiede per tutte le leggi, però, se c'è una legge non particolarmente urgente, credo sia questa...ci sono delle perplessità già manifestate da alcuni Consiglieri, altre le potrei aggiungere in questo intervento. Ai componenti della Commissione Affari Generali sono giunti anche una serie di emendamenti, di aggiustamenti del disegno di legge e il Consigliere Minuzzo ne ha preannunciato un altro. Io credo che vada denunciato il fatto che le Commissioni vanno deserte in questi ultimi periodi, capisco che le trattative per la formazione degli schieramenti siano una cosa importante, ma che ne debbano patire le istituzioni ritengo sia un fatto estremamente negativo! Ho fatto il conto: negli ultimi 20 giorni, considerando le Commissioni congiunte, ben otto Commissioni sono andate o deserte, o rinviate e questo credo sia un fatto, oltre ad essere estremamente negativo, neanche troppo dignitoso! In ogni caso, noi, come Gruppo Comunista, riteniamo che discutere di leggi di questa portata in tale modo sia estremamente sbagliato e non sia assolutamente giustificato, credo non ci sia l'urgenza che lo giustifichi, per questo formalizzo una richiesta di rinvio affinché la Commissione possa esaminare il disegno di legge.
Dolchi (P.C.I.) - La parola al Presidente della Giunta, Andrione.
Andrione (U.V.) - Sulla questione Tonino ha anticipato parte delle cose che volevo dire.
Non abbiamo niente in contrario a rinviare, anche perché non vorremmo che il testo di legge, quali che siano i suoi demeriti intrinsechi, venisse modificato a colpi di cazzuola, scusatemi l'espressione, perché poi vengono fuori le leggi che in pratica chiedono delle nuove correzioni. Va bene se la Commissione Affari Generali intende discuterne e prevedere degli emendamenti...io chiederei solo, dato che è una questione che riguarda direttamente anche l'Esecutivo e la Presidenza del Consiglio, che ne vengano mandate copie della stesura, se dovessimo avere delle obiezioni e discussioni da fare, alla Commissione generale, alla Giunta e alla Presidenza del Consiglio.
Dolchi (P.C.I.) - Ci sono altri Consiglieri sulla proposta di rinvio di questo argomento all'esame della Commissione Affari Generali? Come Presidenza del Consiglio, avevamo trasmesso alla Commissione alcuni suggerimenti, penso che si potrebbe trasmettere anche l'emendamento annunciato e presentato in aula dal Consigliere Minuzzo, in modo che, come ha già anche sottolineato il Presidente della Giunta, la legge possa essere riesaminata e si possa mantenere organico il tutto e non correre il rischio di avere, con delle votazioni su singoli emendamenti in aula, poi degli squilibri nel suo complesso. Metto quindi in approvazione, se nessuno chiede la parola per dichiarazione di voto, il rinvio alla Commissione Affari Generali per l'esame, ivi compresi gli emendamenti già annunciati o presentati, del punto n. 21 dell'ordine del giorno, pregando, se possibile, il Presidente della Commissione Affari Generali di iscriverlo all'ordine del giorno nel caso che la Commissione si riunisse prima del 6 o prima del 5 di maggio, in modo che possa essere messa all'ordine del giorno...
Approfitto dell'occasione per annunciare che, come è già stato deciso in sede di Conferenza dei Capi Gruppo - tenuto conto anche delle scadenze elettorali che sono venute poi a definirsi a livello nazionale dopo la Conferenza dei Capi Gruppo -, la riunione del Consiglio nel mese di maggio sarebbe per il 15 e 16 maggio...scusate, intendendo per il 15 maggio la seduta della prima quindicina, per il 16 maggio la seduta della seconda quindicina. Rimangono come indicazione di massima i giorni che erano stati previsti verso la fine di maggio solamente in caso eccezionale di argomenti veramente urgenti ed indispensabili, quindi io ho preferito informarne subito il Consiglio, perché era una decisione già adottata dalla Conferenza dei Capi Gruppo, ma che trova, in base al calendario delle elezioni stabilito nazionalmente, la sua validità, quindi 15 e 16 maggio e una seduta a fine maggio di mezza giornata o di una giornata in caso estremamente, assolutamente indispensabile.
Chiusa questa parentesi, allora chiamo il Consiglio ad esprimersi sul rinvio in Commissione del punto n. 21 dell'ordine del giorno e, se è possibile, la Commissione di pronunciarsi prima della convocazione del prossimo Consiglio. Allora chi è d'accordo per il rinvio è pregato di alzare la mano, grazie. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?
Esito della votazione:
Presenti: ventisette
Votanti: ventisei
Maggioranza: quattordici
Favorevoli: ventisei
Astenuti: uno (De Grandis)
Il Consiglio approva la proposta di rinvio.