Oggetto del Consiglio n. 190 del 22 luglio 1971 - Verbale

OGGETTO N. 190/71 - Progetti di legge sul controllo degli atti e dei conti degli Enti locali. (Discussione generale)

Il Presidente MONTESANO rileva l'opportunità che la discussione generale sui progetti di legge sul controllo degli atti e dei conti degli Enti locali, di cui agli oggetti n. 8 bis - n. 8 ter e n. 8 quater dell'ordine del giorno, abbia luogo globalmente dato che vi è connessione d'argomento fra i progetti di legge in questione.

Dà quindi la parola al Consigliere Dolchi per l'illustrazione della proposta di legge regionale, d'iniziativa dei Consiglieri comunisti, concernente l'esercizio di funzioni di controllo nei confronti degli Enti Locali.

Il Consigliere DOLCHI premette che non è suo intendimento di illustrare la proposta di legge in questione ma soltanto di fare precisazioni in ordine alla stessa.

Fa presente in primo luogo che detta proposta di legge non è altro che il progetto di legge che era stato concordato a suo tempo tra le forze politiche della Democrazia Cristiana, del Partito Socialista Italiano, del P.S.I.U.P. e dal Movimento del Rassemblement Valdôtain di allora, cioè dai due Consiglieri che adesso compongono il Movimento Autonomistico Valdostano.

Comunica a titolo informativo che fra gli artefici e firmatari del menzionato progetto di legge vi erano, fra altri, i Consiglieri Pollicini e Milanesio.

Dà atto che nel disegno di legge presentato oggi dalla Giunta Regionale a nome della maggioranza consiliare vi è qualcosa di nuovo, qualcosa cioè di aderente alla realtà che si ispira al dettato costituzionale, ma osserva che i Consiglieri comunisti hanno ritenuto di ripresentare il progetto di legge che fu già elaborato e concordato nel periodo della Giunta Bionaz perché - egli ripete- era stato il frutto di un lavoro comune e concorde che i Consiglieri comunisti avevano giudicato e che giudicano tutt'ora positivo nella attuazione dell'autonomia degli Enti Locali, autonomia che è prevista dallo Statuto speciale valdostano e che è sancita dalla Costituzione repubblicana.

Comunica che le innovazioni della proposta di legge comunista concernono essenzialmente tre punti fondamentali: le materie soggette a controllo di merito, le scadenze e l'Organo di controllo.

Fa notare che i primi due punti si ritrovano, sia pure con alcune modifiche, nel disegno di legge di iniziativa della Giunta, mentre invece manca in detto disegno di legge un elemento fondamentale che può essere chiamato piccola riforma nel controllo e dell'attività collaborativa con le Amministrazioni comunali e cioè manca l'organo di controllo democraticamente eletto che esiste nelle altre Regioni a Statuto speciale, salvo in quella del Trentino Alto Adige, e in tutte le Regioni a Statuto ordinario.

"Noi riteniamo" - egli dice - "che per ragioni di principio e per una esatta interpretazione di quella che deve essere l'autonomia comunale, la costituzione di un organo di controllo democraticamente eletto sia cardine fondamentale.

Noi chiediamo ed insistiamo quindi affinché la proposta di legge comunista, che contempla tale istituzione, sia votata dal Consiglio, perché il voler conservare alla Giunta le competenze di controllo, anche se trattasi di un controllo collaborativo, significa dare una interpretazione errata allo spirito autonomistico".

Conclude facendo notare che, demandando ad un apposito Organo, democraticamente eletto, il controllo sugli atti degli Enti Locali, oltre a liberare la Giunta Regionale, ed il suo Presidente, da un gravoso compito, si hanno indubbi vantaggi per quanto attiene all'incisività dell'opera degli amministratori in ordine ai compiti istituzionali vieppiù gravosi della Regione.

Il Consigliere TONINO riconosce che entrambi i progetti di legge tendono a rendere meno gravoso e più spedito il compito del controllo sugli atti degli Enti Locali, ma osserva che vi è una sostanziale differenza tra i due progetti di legge poiché la proposta di legge d'iniziativa comunista affronta tutto il problema, mentre invece il disegno di legge d'iniziativa della Giunta lo affronta solo in parte e ne spiega le ragioni.

Precisa che voterà quindi a favore della proposta di legge comunista anche perché detta legge oltre a sveltire il servizio di controllo sugli atti degli Enti locali, garantisce una maggior autonomia agli Enti stessi.

Il Presidente della Giunta, DUJANY, premette che sia la proposta di legge di iniziativa della Giunta Regionale perseguono lo scopo di riconoscere una maggiore autonomia alle Amministrazioni locali per quanto attiene l'espletamento dell'attività che la legge affida alle Amministrazioni stesse, riducendo sensibilmente le materie e gli atti soggetti al controllo di merito.

In proposito osserva che, come giustamente è stato fatto notare dal Consigliere Dolchi, l'unico elemento sostanziale che differenzia i due progetti consiste nel fatto che nella proposta di legge comunista la competenza del controllo sugli atti degli Enti locali viene affidata ad una "Commissione Regionale di controllo sugli atti degli Enti locali", mentre invece nel provvedimento legislativo proposto dalla Giunta tale competenza rimane alla Giunta per quanto riguarda il controllo di merito, ed al Presidente della Giunta per quanto riguarda il controllo di legittimità.

Conclude chiedendo che il Consiglio respinga la proposta di legge dei Consiglieri comunisti ed approvi invece il disegno di legge di iniziativa della Giunta Regionale.

L'Assessore MILANESIO riconosce che corrisponde a verità che egli fu uno degli artefici del progetto di legge che oggi è presentato come proposta di legge dei Consiglieri comunisti e che affronta in modo completo e democratico il problema del controllo degli atti degli Enti locali.

Osserva, peraltro, che il disegno di legge di iniziativa della Giunta è il frutto di una discussione e di un accordo politico raggiunto a livello dell'attuale maggioranza, della quale egli fa parte, e dichiara che, per tale ragione, voterà quindi a favore di questo disegno di legge e che si asterrà invece dalla votazione sulla proposta di legge dei Consiglieri comunisti.

Circa il provvedimento legislativo proposto dalla Giunta ritiene opportuno di fare notare che, se è vero che l'organo di tutela continua ad essere la Giunta anziché una apposita Commissione Regionale di controllo, è altresì vero che tale provvedimento legislativo introduce un principio importantissimo che consiste nel fatto che il controllo è limitato alla facoltà di promuovere il riesame degli atti che l'organo di tutela ritenga non convenienti o non opportuni nell'interesse degli Enti locali.

Il Consigliere POLLICINI premette che su temi prettamente politici e qualificanti, che normalmente sono il frutto di un compromesso fra le forze che compongono la maggioranza, la correttezza vuole che gli appartenenti alla maggioranza accettino la linea stabilita, anche se tale linea non corrisponde al punto di vista personale, come è il suo caso, egli dice, per quanto concerne i due progetti di legge sul controllo degli atti degli Enti locali.

Dichiara che voterà contro il progetto di iniziativa dei Consiglieri comunisti, ed a favore del progetto di legge di iniziativa della Giunta Regionale.

Il Consigliere CHAMONIN, dopo aver premesso che anch'egli si trova nella stessa posizione dei Consiglieri Pollicini e Milanesio, insiste sul fatto che essendo il disegno di legge di iniziativa della Giunta, frutto di un compromesso fra le forze politiche costituenti la maggioranza non possono che votare a favore del disegno di legge presentato dalla Giunta e contro la proposta di legge presentata dai Consiglieri comunisti.

Il Consigliere GERMANO ritiene che, ai sensi del combinato disposto dall'articolo 43 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta e l'articolo 130 della Costituzione della Repubblica Italiana possa non essere legale il riservare alla Giunta la competenza del controllo sugli atti degli Enti locali e ne illustra le ragioni.

Aggiunge che attribuendo ad una apposita Commissione Regionale di controllo la competenza di cui si tratta l'esercizio del controllo avviene in forma più democratica, perché in tale Commissione è rappresentata anche la minoranza.

Il Vice Presidente FOSSON rileva che già in passato i Consiglieri del Movimento dell'Union Valdôtaine, pure riconoscendo la necessità che venissero ridotte sensibilmente le materie e gli atti soggetti al controllo di merito, hanno espresso le loro perplessità circa la proposta di attribuire ad una istituenda apposita Commissione Regionale la competenza del controllo sugli atti degli Enti locali e ne spiega le ragioni.

Ritiene che tale competenza non debba essere sottratta alla Giunta, anche per motivi di ordine pratico, perché spesso nell'esercizio del controllo di merito si rende necessario che determinate deliberazioni siano esaminate da più di un Assessorato perché la materia che trattano interessa vari settori.

Dichiara che i Consiglieri del Gruppo unionista voteranno a favore del disegno di legge di iniziativa della Giunta e contro la proposta di legge di iniziativa dei Consiglieri comunisti.

Il Consigliere RAMERA ritiene che i due progetti di legge in discussione siano contrastanti tra di loro e dichiara che, anche per le ragioni illustrate dal Vice Presidente Fosson, i Consiglieri democristiani voteranno contro la proposta di legge comunista, mentre, invece, si asterranno dalla votazione sul disegno di legge di iniziativa della Giunta sia per le perplessità riscontrate nel settore stesso della maggioranza e sia per la posizione assunta dal Consigliere Balestri del Partito Socialista Italiano (oggetto n. 189).

Il Consigliere TONINO, riferendosi al suo precedente intervento, precisa che si asterrà dalla votazione sul disegno di legge di iniziativa e voterà, invece, a favore della proposta di legge di iniziativa comunista.

Il Presidente MONTESANO osserva di aver rilevato un contrasto di fondo tra un settore dell'opposizione e la maggioranza che, nella sua qualità di Presidente del Consiglio, si asterrà quindi dal votare su entrambi i progetti di legge.

Il Consiglio prende atto.