Oggetto del Consiglio n. 190 del 22 luglio 1971 - Resoconto
OGGETTO N. 190/71 - Progetti di legge sul controllo degli atti e dei conti degli Enti locali. (Discussione generale)
Montesano (P.S.D.I.) - Allora si inizia la discussione del primo oggetto che è l'8 bis, relatore il Consigliere Dolchi, capogruppo del Partito Comunista che ha proposto il disegno di legge. Nessuno è contrario a questa inversione? È vero, l'inversione della discussione in genere è una discussione globale vero, ma portiamo avanti prima quella proposta dal Partito Comunista. La parola al Consigliere Dolchi.
Dolchi (P.C.I.) - Ma la mia relazione sulla proposta di legge regionale concernente l'esercizio di funzione di controllo nei confronti degli Enti locali, presentata dal Gruppo comunista, sarà breve e conterrà soprattutto alcune precisazioni.
La prima precisazione che penso sia superflua ma che vale la spesa di ricordare al Consiglio, è che la legge che viene definita del Gruppo comunista è in sostanza sia nella relazione che negli articoli, cioè nel complesso della legge, la legge che è stata presentata e concordata a suo tempo tra le forze politiche della Democrazia Cristiana, del Partito Socialista, del P.S.I.U.P. e allora del Rassemblement Valdôtain, cioè dei due Consiglieri che adesso compongono il M.A.V..
Fatta questa precisazione, questo rappel, direi che sulla proposta stessa non vogliamo riaprire né tutto il dibattito, né riportare tutte le argomentazioni che hanno fatto a suo tempo motivo di dibattito, di discussione del Consiglio, né vogliamo una sterile polemica. Se apprezzassi il gusto del paradosso potrei fare la mia relazione riportando testualmente le frasi dei Consiglieri, e non faccio nomi o posso anche farli, da Pollicini a Milanesio, che allora sono stati non solo i firmatari ma direi gli artefici di questa proposta di legge, né in questa mia relazione analizzerò gli orientamenti che hanno spinto le forze politiche della maggioranza a presentare un nuovo testo di legge che possiamo anticipare non è tutto da respingere, perché qualche cosa di innovativo, qualche cosa di nuovo, di aderente alla nuova realtà che si ispira anche al dettato costituzionale, vi è nella proposta della Giunta, ma noi abbiamo ripresentato il vecchio progetto proprio perché era il frutto di un lavoro comune direi, era l'unico frutto nel periodo della Giunta Bionaz di un lavoro comune concorde che noi avevamo considerato particolarmente positivo, che avevamo giudicato allora positivo e lo giudichiamo ancora adesso anche se non era e lo ricordo proprio per dovere di storia, se non era il testo comunista presentato precedentemente, noi non abbiamo presentato il testo comunista, abbiamo ripresentato il testo comune perché lo ritenevamo un passo innanzi, un elemento positivo nell'attuazione di quella autonomia degli Enti locali che è prevista nello Statuto speciale valdostano e che è sancita dalla Costituzione repubblicana.
Per riassumere, ho detto che sarei stato brevissimo, le innovazioni della nostra proposta non ve le leggo, sono contenute a pagina 2 della relazione che accompagna la proposta di legge, ma si possono riassumere per brevità in tre punti fondamentali. Le materie soggette a controllo di merito, le scadenze e l'organo di controllo.
Le materie e le scadenze le ritroviamo con alcune modificazioni, ma le ritroviamo quali oggetti fondamentali della proposta di legge della Giunta, manca invece nella proposta di legge della Giunta e noi lo abbiamo considerato un elemento fondamentale e cardine di questa, possiamo chiamarla piccola riforma nel controllo, e nell'attività collaborativa con le Amministrazioni comunali, manca l'organo di controllo, cioè quell'organo di controllo democraticamente eletto che esiste nelle altre Regioni a Statuto speciale, esiste ormai in quasi tutte le Regioni a Statuto ordinario.
È questo l'argomento di fondo che ci ha diviso l'altra volta, è questo l'argomento che ancora ci divide perché è prevista nella nostra proposta, non è previsto nella proposta della Giunta.
Noi riteniamo che per ragioni di principio, per una esatta interpretazione di quella che deve essere l'autonomia comunale, i poteri di controllo che non chiameremmo neanche più controllo, ma che oramai vengono definiti normalmente in tutta Italia fra i rapporti fra Enti locali e Regioni e Commissioni di controllo, rapporti collaborativi di coordinamento, ebbene noi riteniamo che questo cardine sia fondamentale.
Ecco perché diciamo che per ragioni di principio abbiamo ripresentato il nostro testo, insistiamo sulla sua votazione che contiene questo elemento innovatore, fondamentale, e non per spirito di polemica ma ancora per precisazione, riteniamo che non sia valida la considerazione che il mantenere alla Giunta il potere di controllo o se volete ci auguriamo, di quel rapporto collaborativo con le Amministrazioni comunali sia una difesa autonomistica, sia una difesa dello spirito autonomistico sancito nello Statuto speciale per la Valle d'Aosta e in questo caso all'art. 43.
Noi riteniamo che le competenze della Giunta come Governo regionale siano ben precise e rappresentino l'esecutivo dell'Assemblea regionale e che il mantenere alla Giunta queste competenze di controllo anche se collaborativo, siano da interpretare come un mal compreso spirito autonomistico.
Togliere alla Giunta questo potere non significa diminuire i poteri della Regione valdostana, significa vivificare, potenziare tutte le autonomie che se riguardano quella regionale nei confronti dello Stato, riguardano anche quelle degli Enti locali nei confronti della Regione.
Quindi, direi, che proprio per un fondato spirito autonomistico noi riteniamo che anche per gli Enti locali, un organo staccato dalla Giunta, un organo regionale democraticamente eletto sia motivo di maggiore attività e di maggiore potere decisionale autonomistico.
È per questa considerazione di fondo che noi abbiamo insistito in Commissione Affari Generali perché il nostro testo fosse portato all'esame del Consiglio.
Ho detto che sarei stato breve, vi faccio grazia di tutta la documentazione che in questi ultimi anni e soprattutto in questo ultimo anno, dopo la costituzione delle Regioni a Statuto ordinario, ha interessato tutte le forze politiche ed è stata alla base di notevoli dibattiti.
Vi potrei solo ricordare che insediando la Commissione di controllo e di collaborazione e di coordinamento toscano veniva affermato che iniziava così anche per quella Regione il processo di liberazione delle autonomie locali secondo lo spirito della Costituzione proprio perché si tratterà, veniva affermato in quella occasione, di un rapporto collaborativo e di coordinamento nel rispetto dell'autonomia degli Enti locali e il controllo della Regione ha un presupposto fondamentale di assoluta fiducia negli Enti locali, non si tratterà quindi di un controllo opprimente ma di un controllo che chiama in causa il senso di responsabilità degli Enti locali, che garantisce il massimo di libertà e presuppone il massimo senso del dovere e assicura nel contempo il massimo di autonomia ed implica ancora la massiva severità in caso di abuso.
Vi leggo solo queste affermazioni che riassumono tutto il nostro pensiero sull'importanza della Commissione democraticamente eletta per il controllo e la collaborazione con gli Enti locali.
Noi riteniamo che la nostra proposta aveva ed ha questo vantaggio sulla proposta della Giunta. Noi riteniamo che indipendentemente dall'onere che la Giunta per tutta l'attività di tutela e che verrebbe sollevata quindi dalla costituzione di un'apposita e democratica commissione, democratica proprio per la partecipazione di tutte le forze, di tutti gli interessi che regolano i rapporti fra Comune e Regione, ci sia una questione di fondo e di principio e cioè la non identificazione del potere esecutivo, cioè del Governo regionale con la tutela o con il controllo dei Comuni e debbono, e noi riteniamo con questa proposta di legge di aver identificato questo pensiero, i Comuni debbono e possono richiedere alla Regione l'autonomia di cui hanno diritto, l'autonomia decisionale a cui hanno diritto e che giustamente in altre occasioni la Regione rivendica nei confronti dello Stato. Grazie.
Montesano (P.S.D.I.) - Prima di dare la parola al Consigliere Tonino, io richiamo l'attenzione dei Consiglieri sulla opportunità di fare un'unica discussione di questi tre disegni di legge. Io credo che il Consiglio sia d'accordo su questo argomento è unico e quindi poi saranno distinte solo le tre votazioni.
La parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Cioè io ho cercato di studiare attentamente le due relazioni sulle proponenti leggi regionali che concernono l'esercizio di funzioni di controllo nei confronti degli Enti locali ed ho constatato che tutte e due le proposte di legge tendono a rendere meno gravoso e più spedito il compito di controllo sugli enti amministrativi degli Enti locali. Vi è però una sostanziale differenza che mentre però la proposta di iniziativa comunista affronta tutto il problema, quella invece proposta dalla Giunta lo affronta solo in parte riducendo al controllo della Giunta i soldi dei conti consuntivi degli Enti locali e lasciando invece tutte le complesse materie che non sono poche al controllo di merito della Giunta.
Per me questo vuol dire lasciare le cose quasi come erano prima e vuole anche dire non migliorare e non potenziare l'autonomia degli Enti locali, oltre a questo sul piano pratico il provvedimento proposto dalla Giunta, ho già detto, non tende a liberare la Giunta da un gravoso incarico di controllo che si ritorce poi a danno degli stessi Comuni, i quali continuano ad aspettare che le loro delibere, i loro provvedimenti ritornino ai loro Comuni approvati o comunque vistati.
Quindi pur non entrando nel merito del complesso meccanismo del controllo sugli Enti locali, ma ravvisandone la opportunità di dare maggiore celerità al servizio stesso e nel tempo stesso garantendo maggiore autonomia ai Comuni e celerità nelle approvazioni dei loro atti, non posso che non essere d'accordo sulla proposta di legge di iniziativa dei comunisti, la cui legge introduce per conto mio una profonda innovazione su di un meccanismo molto delicato e che deve essere necessariamente disciplinato.
Questi sono i motivi principali che mi inducono a votare la proposta di legge del relatore Dolchi presentata dal Gruppo comunista.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Nessuno chiede la parola?
Il Presidente della Giunta vuole illustrare il disegno di legge della Giunta? No, io ho detto un momento fa e ho chiesto al Consiglio se era d'accordo che la discussione fosse unica è vero, quindi per non ripetere poi le stesse discussioni, le stesse cose su un argomento che è unico. Mi pare che il Consiglio è stato d'accordo su questa linea da adottare, io non ho nulla in contrario che si faccia altrimenti, però per logica l'argomento è unico e quindi può essere discusso anche se riferito a tre leggi diverse.
La parola al Presidente della Giunta.
Dujany (D.P.) - La Giunta propone sulla vigilanza degli Enti comunali la legge che è stata sottoposta all'approvazione del Consiglio regionale, che tende a dare maggiore autonomia alle Amministrazioni comunali e in termini concreti, e dando la possibilità, dando la competenza di questo controllo alla Giunta regionale e mantenendo al Presidente della Giunta il controllo di legittimità sugli atti dei Comuni.
Direi che come è già stato detto dal Consigliere Dolchi, l'unica differenza esistente fra i due progetti consistono nell'attribuire questa competenza di controllo ad una Commissione anziché alla Giunta regionale, a parte altri problemi di dettaglio.
Mi pare che questo è un così una prima proposta se pure con delle visioni diverse che tende a realizzare un certo decentramento ed una certa autonomia a favore delle nostre Amministrazioni comunali.
Il nostro progetto di legge presentato dalla Giunta parte da determinati concetti che però si ritrova diciamo ad approvare e ad affermare alcuni concetti che sono comuni alle due proposte che sono i concetti di decentramento e di autonomia delle Amministrazioni comunali e nello stesso tempo riteniamo di poter scaricare la Giunta regionale della grossa massa di lavoro, di cui oggi è oberata dalle 50.000 deliberazioni comunali che annualmente deve esaminare e nelle varie deliberazioni di Giunta.
Da un calcolo sommario fatto dagli Uffici, le deliberazioni di Giunta, con questa proposta presentata dal Consiglio regionale, dovrebbero scendere dalle 50.000 alle circa 10.000 deliberazioni, perché pare che la quantità essenziale delle deliberazioni dai Consigli comunali sono o delle Giunte o delle Amministrazioni comunali in genere, sono deliberazioni che non saranno più soggette al visto di merito, all'esame di merito da parte della Giunta regionale.
Quindi, riteniamo in questo modo di fare e di proporre un primo esperimento di decentramento, quindi di riconoscimento di possibilità decisionali da parte delle Amministrazioni comunali e di sottoporre successivamente all'esame pratico e concreto la validità di questa legge.
Non dimentichiamo che con questa legge si raggiunge lo scopo e gli scopi precedentemente illustrati e in più si configura alla Giunta regionale la possibilità dell'organo di controllo degli altri Enti locali per cui non esiste ancora una legge regionale e cito in modo particolare il nuovo Ente Ospedaliero che di fatto è stato, è controllato chiamiamolo così, è vigilato dalla Giunta regionale, ma senza uno strumento legislativo che era compito nostro darci e in questo modo e con questa proposta di legge.
Ritengo importante questo provvedimento, soprattutto sotto questo aspetto, che l'organo di controllo dell'Ente Ospedaliero sia prefissato nella Giunta regionale ed in questo modo si regolarizza una situazione di fatto che abbiamo creato che però non è ancora mai stata regolamentata da nessuna disposizione legislativa.
Quindi io chiedo al Consiglio di respingere il progetto di legge dei comunisti, di voler votare il progetto di legge presentato dalla Giunta regionale e di verificare successivamente quali saranno gli inconvenienti conseguenti a questa decisione che il Consiglio vorrà adottare in questa sede. Rendiamoci conto che le leggi sono degli strumenti che rispondono a determinate necessità di un determinato momento ma non sono dei mausolei da conservare quando non rispondono più alla realtà della vita e del Paese.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Assessore Milanesio
Milanesio (P.S.I.) - È un po' imbarazzante per noi socialisti di fronte a due disegni di legge, uno presentato dal Partito comunista oggi, ma che era stato concordato allora da diverse forze consiliari, ricordo dal sottoscritto come presentatore, da Dolchi, da Pollicini, da Chamonin, forse ho dimenticato qualcuno, è difficile evidentemente per noi socialisti dire che quel progetto di legge non va bene. Progetto di legge che affronta il problema del controllo degli atti degli Enti locali in modo completo, in modo democratico.
Con questo non voglio dire che il progetto presentato dalla Giunta affronti il problema controllo degli atti degli Enti locali in modo antidemocratico e non completo. Evidentemente il progetto presentato dalla Giunta è il frutto di una discussione e di un accordo politico che si è raggiunto a livello della maggioranza di questa Regione, non è però un accordo scadente, non è però un compromesso disonorevole in quanto si introduce un principio importantissimo. È pur vero che rimane la Giunta quale organo di controllo, però si introduce il principio che la decisione della Giunta quando entra nel merito del provvedimento, non è mai una decisione di annullamento, ma è al massimo una decisione di sospensione del provvedimento stesso per cui se l'Amministrazione comunale ridelibera a maggioranza assoluta dei suoi componenti, questo atto è definitivo e la Giunta regionale non lo può più fermare.
È per questa ragione che io mi sento in tutta coscienza di votare per il provvedimento presentato dalla Giunta, però non voterò contro il provvedimento presentato dal Partito comunista, mi asterrò semplicemente. Non voterò contro perché evidentemente sarebbe votare contro una cosa cui avevo partecipato anch'io all'elaborazione, però si fa della real-politique, tra nessun disegno di legge, perché è inutile che ce lo nascondiamo, non abbiamo trovato una maggioranza allora e penso che non la troveremo neanche adesso per far passare il disegno di legge che oggi porta la firma di Dolchi e dei Consiglieri comunisti, quindi tra un buon disegno di legge che rimane sulla carta e un altro buon disegno di legge che ha la possibilità di passare, in base al discorso della real-politique, io scelgo il disegno di legge che può passare, però con questo noi non voteremo contro il provvedimento di legge presentato dai comunisti, ci asteniamo.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Consigliere Pollicini.
Pollicini (D.P.) - Vi sono temi nei quali non è investita la posizione politica di un gruppo o di una maggioranza e su questi temi è possibile avere e tenere delle posizioni personali. Vi sono altri temi prettamente politici e qualificanti che normalmente sono il frutto di una mediazione o meglio di un compromesso fra le forze che compongono la maggioranza. Su queste scelte correttezza vuole che gli appartenenti alla maggioranza debbano accettare la linea stabilita anche se ciò non corrisponde alla posizione personale, come è nel mio caso, per quanto concerne i progetti di legge sui controlli nei confronti degli atti degli Enti locali, sui quali voterò contro il progetto comunista e a favore del progetto della Giunta.
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Chamonin. No pardon, c'è prima Germano. È lo stesso? Consigliere Chamonin.
Chamonin (M.A.V.) - È perché anch'io mi trovo nelle stesse condizioni dei Consiglieri Milanesio e Pollicini, dovrei dire esattamente le stesse cose e la discussione è già andata avanti abbastanza mi pare. Ho firmato anch'io a quel tempo quel progetto di legge, evidentemente oggi, pur non rinunciando, pur accettando ancora il principio che allora ci aveva fatto portare alla firma di quell'altro progetto di legge, evidentemente come dissero già Pollicini e Milanesio questo è il frutto di una mediazione, di un compromesso e dovendo comunque, facendo comunque parte di questa maggioranza, dovendo il sostegno a questa maggioranza, noi voteremo per il progetto presentato dall'attuale Giunta e voteremo contro il progetto di legge presentato dal Gruppo comunista.
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Germano.
Germano (P.C.I.) - Ma, io comprendo, direi tutti noi comprendiamo l'imbarazzo che ha contrassegnato l'intervento di alcuni Consiglieri, però non abbiamo l'abitudine di fare il maramaldo, quindi non vogliamo approfondire questo tema, la vita va avanti, le cose si vedranno nel loro sviluppo. Io però vorrei fare presente ancora una volta alla maggioranza alcuni aspetti legali che possono anche fermare l'iter della vostra legge. Perché? Il nostro Statuto dice all'art. 43 "Il controllo sugli atti dei Comuni e delle istituzioni pubbliche di beneficenza, dei consorzi, delle consorterie ed altri Enti locali è esercitato dalla Regione nei modi e limiti stabiliti con legge regionale in armonia coi principi della legge dello Stato" in armonia coi principi della legge dello Stato.
Nella Costituzione si parla per le Regioni, non per le Regioni a Statuto speciale, ma per le Regioni, del controllo degli atti degli Enti locali e dice all'art. 130 della Costituzione: "Un organo della Costituzione della Regione, costituiti nei modi stabiliti da legge della Repubblica, esercita anche in forma decentrata il controllo di legittimità sugli atti delle Province, dei Comuni degli altri Enti locali. È l'unico richiamo che abbiamo nella Costituzione al principio della tutela, abbiamo poi una legge dello Stato che si parla di abrogarla, che è quella del 1953 la famosa legge Scelba, che prescrive un organo di controllo.
Abbiamo poi la realtà stessa che in tutte le Province, in tutte le Regioni, è stato costituito l'organo di controllo, nella maggioranza delle Regioni a Statuto speciale, vi è l'organo di controllo, eccezione il Trentino-Alto-Adige dove funzionano le Giunte delle due Province.
Voi ritenete che sia giusto così, fatelo. Sotto l'aspetto legale noi però vi abbiamo posto davanti queste questioni.
E vi è poi l'altro aspetto, quello democratico. Lo abbiamo detto in Commissione, dobbiamo dirlo ancora oggi. Qual è il vantaggio secondo noi del nostro progetto di legge che avviene attraverso l'organo di controllo una tutela più democratica perché presente la minoranza, non è solo la maggioranza che decide. Vi è la maggioranza, ma vi è il controllo della minoranza. Nel vostro progetto di legge questo non c'è. Per questo noi sul vostro progetto di legge ci asterremo, perché consideriamo che sono stati acquisiti molti punti, però riteniamo che in linea legale, non sia costituzionale, non sia a posto per l'aspetto legislativo.
Montesano (P.S.D.I.) - Vice-Presidente Fosson.
Fosson (U.V.) - Ma, io non vorrei dilungarmi su questo argomento, noi dell'Union Valdôtaine avevamo già espresso in passato quali erano le nostre perplessità di addivenire a una legge che rinnovasse completamente arrivando a demandare un potere che attualmente è demandato alla Giunta regionale, pur condividendo tutte quelle possibilità di alleggerimento del lavoro che è stato poi recepito dalla legge che è stata presentata dalla Giunta, ma avevamo le nostre perplessità sul passaggio completamente ad un organo nuovo, completamente nuovo.
Ora noi possiamo in linea di principio, possiamo anche ammettere in futuro, vedendo come funzionerà questa nuova legge, questi nuovi controlli, potremo vedere, non saremo certamente fermi a quello che stabiliamo oggi se vedremo che sarà necessario di modificare, però vorrei dire, rispondendo a quanto ha detto Germano, che sotto l'aspetto della legalità, non penso che si possa fare delle eccezioni alla legalità della legge che è stata presentata, ricollegandosi a quell'articolo della Costituzione che è stato citato oppure a quella legge Scelba, che praticamente noi abbiamo sempre detto e d'altra parte la legge stessa dice che non ha nessun valore per le Regioni a Statuto speciale.
La questione anche di paragonare sempre alle altre Regioni e alle altre Province. D'accordo anche questo, questi paragoni vanno fatti molte volte ma teniamo conto che in Valle d'Aosta abbiamo 74 Comuni e quindi non è una Regione che abbia centinaia o migliaia di Comuni, o una Provincia che abbia centinaia di Comuni e proprio attraverso l'analogia che è stata fatta, vediamo che la Regione Trentino-Alto-Adige che ha le due Province che sono sempre Province che sono sempre più grandi della nostra Regione, questa azione di controllo è stata affidata alle Giunte provinciali, quindi anche in questa parte di analogia vediamo che ridotte ad una dimensione più piccola forse la questione di creare un altro organismo apposta per il controllo, per il controllo e addivengo alla questione che ha detto Dolchi di collaborazione a quella parola introduttiva, introdurre un nuovo concetto che non sia solo in controllo pesante ma sia anche quello della collaborazione.
Per queste ragioni, noi abbiamo visto fin dall'inizio, con una certa preoccupazione, una nuova legge che rivoluzionasse tutta questa parte, condividiamo la questione collaborazione e nella legge che è stata presentata dalla Giunta si è cercato appunto di inserire questo nuovo concetto e di cercare di semplificare tutto quello che è il controllo di merito.
Ora ci sono certi atti dei Comuni per i quali è assolutamente necessario che si continui ad avere il controllo di merito e su questo mi sembra che non ci sia una grande divergenza fra... perché i punti poi sui quali bisognava mantenere il controllo di merito mi sembra che collimano sia nella legge che è stata presentata dal Partito Comunista, sia dalla legge che è stata presentata dalla Giunta.
C'è un'altra questione permettetemi e poi finisco che ci ha fatto, ci ha resi restii all'innovazione completa di un nuovo organo che svolgesse questa tutela, perché dalla pratica stessa che abbiamo fatto in questa sede, nella sede regionale, vediamo che quando si deve fare la tutela di merito per molte delibere dei Comuni, che cosa bisogna fare? Bisogna servirsi di tutti gli Assessorati, perché a un certo momento, se sono questioni di Lavori pubblici, abbiamo diversi contributi che diamo noi come Lavori pubblici, a un certo momento bisogna sentire l'Assessorato ai Lavori pubblici, per altre questioni bisogna sentire l'Assessorato all'Agricoltura, quindi in definitiva, un certo lavoro che si deve svolgere attraverso gli organi della Regione continuerebbe a sussistere, forse, forse, riteniamo che nell'ambito della Regione della Valle d'Aosta una volta pensato di alleggerire questo lavoro come lo prevede la legge presentata dalla Giunta sia logico ancora che sia la Giunta che lo faccia, riportato a quei pochi settori e limitatamente a quelle voci che si è detto e per queste ragioni, non per delle questioni di opposizione, puramente di partito o di cosa, che noi avevamo sostenuto questa tesi in passato, la sosteniamo ancora adesso liberi certamente che se domani, nello svolgimento dei vari compiti si dovesse vedere di portare a questa legge delle ulteriori, degli ulteriori miglioramenti o delle ulteriori modifiche, saremmo sempre disponibili in questo senso.
È per queste ragioni che noi votiamo direttamente contro al progetto di legge che è stato presentato dal Partito Comunista e voteremo a favore per quello presentato dalla Giunta regionale.
Montesano (P.S.D.I.) - Ci sono altri interventi? Consigliere Ramera.
Ramera (D.C.) - Dovrei dire anche una battuta perché se non altro serve... perché taluni interventi mi hanno ricordato l'autocritica del famoso atleta Zatopek, che dopo aver preso parte ai fatti di Praga in questi giorni ha dovuto naturalmente rimangiarsi tutto e dire che si era sbagliato, naturalmente, ad ogni modo questa era la battuta che mi era venuta, ascoltando alcuni colleghi... (Voce) ...Eh, perché? Ma mi sa che l'altra volta c'è stato un tale pasticcio... No, no... in Commissione il nostro collega si è astenuto, l'amico Bordon mi sembra che si sia astenuto... (Montesano: Germano, per favore! Comunque non ha valore tutto quello che è avvenuto).
Quindi vista la presentazione di due proposte contrastanti e per quelle considerazioni diciamo che ha illustrato così bene il Consigliere Fosson su una certa burocratizzazione diciamo del controllo che per noi va bene così, viste anche le dimensioni del nostro territorio, noi votiamo contro al disegno di legge comunista però considerate le perplessità manifestate nella stessa maggioranza, con la presa di posizione del Consigliere del P.S.I. Balestri, il gruppo D.C. si astiene sul disegno di legge presentato dalla Giunta.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Tonino per favore.
Tonino (P.S.I.U.P.) - A me pare che da un po' di tempo a questa parte in questo Consiglio regionale vi siano troppi compromessi, compromessi che rischiano sempre più di fare di questo Consiglio non già un'Assemblea che delibera, ma una piazza di mercato dove in cambio di una scelta si dà un voto, in cambio di una certa sicurezza di ottenere una maggioranza si cambiano le opinioni che prima si erano prese; avanti di questo passo a me pare che non costruiremo in meglio quell'edificio della nostra autonomia regionale, ma costruiremo un qualche cosa che non ha nulla a che vedere la libera scelta che ogni Consigliere dovrebbe portare in questa Assemblea.
Analizzando tutto questo dovrei essere portato a votare contro la proposta della Giunta, ma rendendomi conto di ciò che potrebbe comportare un voto contrario, dichiaro la mia astensione dal progetto di legge presentato dalla Giunta, mentre voterò a favore della proposta presentata dai Comunisti.
Montesano (P.S.D.I.) - Altre dichiarazioni? Altre dichiarazioni, perché siamo scivolati nelle dichiarazioni di voto. Allora io chiudo con la mia dichiarazione, sullo stesso argomento c'è un contrasto di fondo tra un settore dell'opposizione e la maggioranza e quindi nella mia qualità di Presidente del Consiglio, mi astengo e dall'una votazione e dall'altra.