Oggetto del Consiglio n. 238 del 23 ottobre 1971 - Resoconto
OGGETTO N. 238/71 - Concessione al Comune di Valpelline di un contributo per l'acquisizione e la sistemazione di beni immobili (fabbricato e terreni attigui) destinati a sede di pubblici servizi sanitari. Delega alla Giunta.
Benzo (D.P.) - Il Comune di Valpelline, venuto a conoscenza che l'ENEL, al termine dei lavori di costruzione dell'impianto di Valpelline, era intenzionato di chiudere il proprio ambulatorio medico sito nel Comune stesso, inoltrava richiesta all'ENEL per conoscere se era intenzione dell'Ente di vendere detto immobile. Perciò la risposta fu affermativa, vennero iniziate trattative da parte del Comune per l'acquisto oltreché dell'immobile, anche dei terreni adiacenti al fabbricato, interessati al Comune sia per mantenere una zona verde presso l'ambulatorio medico, sia perché detti terreni sono interessati alla costruzione della strada in frazione Les Vignettes.
Trattasi di terreni aventi una superficie di mq. 1372 e di un corpo di fabbricato che, con accesso al piazzale, insiste su una superficie di mq. 1522. Complessivamente, quindi, sono 2.984 mq.
Il prezzo richiesto dall'ENEL è di 25 milioni per gli immobili e di lire 2 milioni per le attrezzature ambulatoriali installate. Sono previsti altri 3 milioni per spese di atto. Quindi la spesa totale è di lire 30 milioni. La proposta prevede un contributo della Regione pari al 70% della spesa, lire 21 milioni, di cui alla legge regionale del 22 giugno 1964, concernente interventi tecnico-finanziari per opere di pubblica utilità, autorizzando l'intervento finanziario regionale anche per la realizzazione di consultori, ambulatori e di altri edifici destinati ad assistenza igienica e sanitaria.
Manganoni (P.C.I.) - Di queste, non so come vogliamo chiamarle, infermerie, chiamiamole un po' come vogliamo, ne abbiamo già una a La Thuile e questo va molto bene. Ne prendiamo un'altra a Valpelline, ottimo, benissimo, affinché la popolazione non debba sempre, per qualsiasi cosa, correre ad Aosta; quindi è tutto positivo. Però io vorrei sentire un po' cosa ne dice la Giunta, o l'Assessore interessato, circa la Bassa Valle.
Perché, è bene che lo facciamo a La Thuile, bene che lo facciamo a Valpelline, però, da Aosta in giù - Valpelline dista da Aosta 12 chilometri o 15. La Bassa Valle, prendiamo, non so, Donnas, Verrès, Pont-Sant-Martin, sono 40- 50 km, non 12-15.
Ed allora, io chiederei all'Assessore quali sono le intenzioni circa questa infermeria-astanteria - chiamiamola come vogliamo - di cui si è discusso già tanto in Consiglio, che dovrebbe essere costruita nella Bassa Valle.
Tonino (P.S.I.U.P.) - In aggiunta a quanto detto dal Consigliere Manganoni, vorrei dire che domenica scorsa si sono riuniti di nuovo, per l'ennesima volta, i Sindacati della Bassa Valle per la discussione appunto di avere anche in Bassa Valle un'attrezzatura ospedaliera oppure un'infermeria o astanteria. E in quella discussione è saltata fuori anche la necessità di vedere di acquistare i terreni necessari per questo.
Ora io vedo che per altri posti, altre zone, l'Amministrazione regionale si interessa di acquisire questi terreni, vorrei tanto che volgesse l'attenzione anche su questa nostra Bassa Valle, la quale è sprovvista di queste attrezzature sanitarie.
Savioz (P.C.I.) - Una spiegazione dall'Assessore, e cioè questa: "se l'Amministrazione comunale di Valpelline, al fine di destinarlo all'assistenza medica delle popolazioni del Comune stesso e di quella dei Comuni viciniori". In che cosa consiste questa "possibilità di assistenza medica" a queste popolazioni? Qui mi sembra che non sia chiarito.
Dolchi (P.C.I.) - Ma forse il provvedimento che viene sottoposto all'attenzione del Consiglio può anche sembrare di limitata importanza sia per la spesa, sia per la futura destinazione che dovrebbe essere circoscritta all'intervento dell'ente pubblico Comune di Valpelline, che io penso poi si consorzierà con gli altri Comuni per l'assistenza sanitaria. Ecco, mi associo alla domanda di Savioz, cosa si intende per questa assistenza sanitaria?
Abbiamo già a lungo parlato dell'ambulatorio, astanteria, pronto soccorso, di La Thuile. Adesso ne aggiungiamo un altro. Ma io non farei tanto la questione se ne aggiungono un altro o meno. Farei la questione di fondo, ecco. Sul problema sanitario in Valle d'Aosta ci eravamo ripromessi, tutti assieme, e direi che, in prima persona, era anche impegnato l'Assessore alla Sanità, di fare un discorso globale, un discorso programmato.
È stato istituito l'Ente regionale ospedaliero. C'è tutto un discorso che va avanti in campo nazionale sulle necessità di interventi diversi, nuovi, moderni, nel campo della salute pubblica, e noi arriviamo con provvedimenti staccati, presi così, non dico alla giornata, ma per lo meno, per quanto riguarda il Consiglio, con una certa improvvisazione.
Ecco, non si inquadra in un programma, in una visione, che noi Consiglio regionale, o le competenti commissioni abbiano potuto discutere a fondo, ma si fanno prima i provvedimenti particolari e poi dopo si cercherà di correggere dietro a tutta una serie di particolari provvedimenti per fare il discorso globale.
Ecco, quindi, dicevo, forse non è l'entità, non sono neanche gli obiettivi sanitari che si pone questo ambulatorio, astanteria, chiamatelo come volete, di Valpelline. Ecco, mi sembra però che non sia giusto - da parte del Consiglio regionale - incentivare iniziative comunali di questo genere, che rimangono poi molto settoriali, che dal punto di vista sanitario non danno nessuna garanzia perché è chiaro che se uno vorrà avere delle cure particolari o degli interventi particolari dovrà venire ad Aosta e ricorrere all'Ente regionale ospedaliero e ci manca soprattutto una visione globale del problema che è quella fondamentale, dalla quale dovremo partire per tutti gli altri provvedimenti - piccoli o grandi - che interessano la sanità in Valle d'Aosta.
Io non chiedo di rinviare. Penso che comunque i soldi che l'Amministrazione regionale spende possano essere un investimento per l'incremento demaniale degli enti pubblici.
Ecco, vi farei un pensierino ancora e chiederei che fosse esaminato in una visione più globale della sistemazione sanitaria, degli incentivi e degli interventi in materia di salute pubblica, quello dell'ulteriore provvedimento specifico di che cosa si farà di questo locale, di questi beni, che giustamente comperiamo, ma che io non vorrei che già da oggi decidessimo di comperarli solamente per questa utilizzazione, che forse, in un quadro più globale, potemmo anche ritenere non aderente alla realtà e alle necessità della popolazione di tutta la Valle. Grazie.
Pedrini (P.L.I.) - Io volevo riallacciarmi, Signor Presidente, un attimo, a quello che aveva detto il Consigliere Tonino.
In effetti, domenica, noi a Donnaz abbiamo fatto una riunione alla presenza di quasi tutti i Sindaci della Bassa Valle. Erano anche presenti in Consiglieri della Bassa Valle - una volta tanto c'erano tutti - e questo ci ha fatto piacere. Ci ha fatto piacere perché? Perché sta a dimostrare che la Bassa Valle, evidentemente, intende difendere i suoi diritti, che già più volte noi abbiamo espresso, e specie in questo campo mi pare che sia da anni, ormai almeno due, che ci battiamo per avere in fondo Valle un qualcosa che ci permetta di vivere con una certa tranquillità; o meglio che permetta di vivere a chi capita un incidente o qualcosa del genere con una certa tranquillità.
Ed allora che cosa succede? Che, evidentemente, lasciato cadere, e penso che questa sia stata un po' l'opinione di tutti, il progetto del grande ospedale in cui anche noi, ridimensionandoci, diciamo, che e per le spese, e per il posto, e per vari motivi non ce n'è la possibilità, pur tuttavia desideriamo chiarire in questa sede, dove si parla di un qualcosa di similare in alta valle, desideriamo chiarire che anche noi desideriamo avere un'astanteria ed un pronto soccorso per cui, tutti coloro e specialmente le vallate laterali che possano fare capo, e di qua essere poi rispediti il più velocemente possibile negli ospedali, e ci auguriamo messi a posto, del Mauriziano di Aosta.
Non sto ad entrare in argomento perché se no dovresti dire che l'ospedale di Aosta, dando atto ai medici, a tutti - e qua, la nostra cara Sig.na Personnettaz ha già fatto un intervento sull'argomento tempo fa - mi pare che siamo ancora più o meno come allora, non entro nell'argomento perché troppo ci sarebbe a dire sull'insufficienza dell'ospedale, oggi regionale, di Aosta.
Quindi, la chiusura: pregare l'Assessore competente e la Giunta che ci permetta almeno, come ha detto bene Tonino, l'acquisto dei terreni sopra i quali poi, con calma e tranquillità potremo ragionare perché avendo i terreni si potrà dare inizio a quest'opera che è ultra necessaria per la Bassa Valle.
Chantel (P.S.I.) - Vorrei chiarire una questione sull'argomento; forse la posso chiarire perché, come Presidente dell'Ordine, le situazioni locali le conosco.
Non si tratta di una astanteria, quando esistevano i lavori a Place Moulin, vero, quella era una palazzina, fatta dall'ENEL, in cui c'era il suo ambulatorio, per i suoi lavoratori, in quanto il Comune di Valpelline non aveva un ambulatorio sufficiente per la massa di lavoratori che c'erano.
Naturalmente, voi sapete benissimo che la condotta di Valpelline comprende: Valpelline, Roisan, Oyace, Ollomont e via di seguito. È una delle condotte, diciamo consorziate, come abbiamo dappertutto in Valle d'Aosta, quando usciamo dalla condotta di Aosta.
Ora, quello ha sempre funzionato da infermeria. Solo che un bel momento, qualche anno fa, si erano rotti i termosifoni, non c'era più il riscaldamento, non c'era più niente, e l'ENEL naturalmente non aveva autorizzato nessun lavoro sulla sua proprietà.
Il Comune di Valpelline, attraverso una richiesta, ecc., aveva almanaccato, diversi anni fa, di vedere se era il caso di costruire un ambulatorio, ecc.
Arrivati ad un accordo con l'ENEL, visto che la costruzione di un ambulatorio, dei locali e del terreno, ecc. costerebbe di più della cifra ottenuta dell'ENEL, vero, non è che diventi una infermeria, rimane il posto di ambulatorio della condotta che comprende tutta quella vallata, a disposizione naturalmente, e l'ENEL naturalmente ha ceduto, perché ancora oggi ha parte dei suoi dipendenti dislocati a Place Moulin, dislocati alla centrale, dislocati dappertutto.
Aggiungete un altro fatto: che a Valpelline c'è una specie di turismo di massa, chiamatelo come volete e non dimenticate che a Valpelline, d'estate, affluiscono, durante 2 o 3 mesi, tre o quattro mila belgi che, o bene o male, attraverso il mercato Comune, anno diritto all'assistenzialismo, perché è un accordo che è stato fatto. Noi siamo nel mercato Comune assistiti all'estero e bisogna che assistiamo qui, nelle stesse condizioni, cioè gratuitamente, i lavoratori muniti, diciamo così di diritto alla mutua, li dobbiamo assistere.
Il problema è tutto lì. Non è andare a cercare delle novità. È stata una contingenza a cui bisogna far fronte. Economicamente è interesse del Comune comunque; se il Comune avesse chiesto di costruire una infermeria nuova, avrebbe avuto diritto al contributo. Perciò è tutto lì. Non è che si fa un'infermeria, si inventa qualcosa di nuovo, si è risolto un annoso problema attraverso l'Assessorato alla Sanità, che era lì da otto anni che non si risolveva. Il problema è tutto lì, non c'è altro. Il resto, io sono d'accordo che bisognava pensare ad una dislocazione in Bassa Valle, tanto più che il famoso progetto dell'INAM, che è ancora lì, di fare un poliambulatorio nuovo nella Bassa Valle, o a Pont Saint Martin, ecc. è ancora lì, vero, se si debba fare o non si debba fare.
Io, per conto mio, come medico, non come Assessore, come semplice Consigliere, vedo una dislocazione di una astanteria in Bassa Valle che è assolutamente necessaria.
Siggia (P.C.I.) - Consigliere Freppaz.
Freppaz (U.V.) - Essendo stato presente alla riunione di domenica 17, devo affermare che effettivamente erano presenti diversi Sindaci e dalla discussione per l'ospedale in Bassa Valle e per l'acquisto dei terreni che effettivamente il Comune di Donnaz è in contratto per l'acquisto, siamo poi, ultimamente, ripiegati su una astanteria.
Oltre all'astanteria, ciò che non è stato detto forse dal Consigliere Tonino e dal Consigliere Pedrini, si è deciso anche per una organizzazione di ambulanze alle valli laterali che verrebbero a confluire all'astanteria.
Savioz (P.C.I.) - Qui, nella deliberazione che viene proposta al Consiglio si legge, e uno può arguire che un edificio del genere, con le premesse che sono fatte, debba servire a chissà che cosa.
Io ringrazio l'Assessore Chantel che ha chiarito, perché qui bastava dire che questo si voleva adibire ad ambulatorio e noi avremo capito benissimo che cosa si voleva fare. Invece no, si dice "all'assistenza medica delle popolazioni".
Mi permetta, Assessore, che questa è una parola, che oh, Dio! "assistenza medica" è un qualche cosa di più, non è solo l'ambulatorio.
Ad ogni modo, chiuso, come non detto. Però il problema rimane. Rimane il problema che hanno sollevato altri Consiglieri in questa sede e io mi permetto di dire che, ad un certo punto, oggi, la tecnica riguardante l'intervento medico nei confronti dei malati va ricercata nel senso che si cerca di fare dei centri di intervento che siano complessivamente all'altezza delle situazioni. Facendo dei piccoli centri: una astanteria di qua, un'altra di là, noi spenderemo un mare di soldi ed intanto il nostro Ospedale Mauriziano rimane quello che è.
Se qualcuno ha bisogno di un intervento particolare in determinate condizioni devo o passare il Monte Bianco o passare Pont St. Martin. E allora io penso che questi problemi, che non sono certamente questi qui che determinano la situazione della Valle d'Aosta, però sarebbe opportuno che venisse inquadrato il tutto in una precisa visione, e sapere come spendiamo i nostri soldi.
E non correre dietro a tutte le richieste dei Comuni, perché se noi cominciamo a correre dietro alle richieste dei Comuni, finiremo per spendere centinaia di milioni e il centro ospedaliero di cui tanto si parla non si farà, o almeno ritarderà, o almeno verrà menomato di quei tanti soldi che spendiamo, non dico malamente, ma non opportunamente in tante piccole organizzazioni che poi, praticamente, servono soltanto da ambulatorio.
Ora, è giusto che ci sia l'ambulatorio, ma deve finire lì, non andare oltre. Perché l'astanteria che c'è su a La Thuile, io non ho niente contro la questione di La Thuile, ma se qualcuno ha un qualcosa di abbastanza serio non può certamente fermarsi lì, deve venire via. Eh, insomma! E, comunque, ci costa un fracco di soldi ogni anno.
Mentre abbiamo delle possibilità di trattamento rapido, efficienti se avessimo un ospedale che fosse veramente all'altezza del compito, noi non avremmo bisogno di spendere tutti quei soldini che spendiamo in giro e che non risolvono i problemi.
Siggia (P.C.I) - Consigliere Tonino.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Sembrerebbe che ci sia un po' di confusione su quanto stiamo discutendo, perché qui stiamo discutendo un oggetto che riguarda Valpelline e giustamente alcuni Consiglieri, che conoscono l'oggetto e conoscono la zona, naturalmente intervengono. Altri Consiglieri, invece, della Bassa Valle, pensano giustamente di approfittare di questa occasione per portare avanti delle esigenze loro della bassa valle.
Io non ho voluto entrare nei meriti, prima, delle decisioni prese dai Sindaci della Bassa Valle, perché il tutto verrà mandato al Presidente della Giunta regionale, all'Assessore alla Sanità, all'Ente ospedaliero, a tutti gli organismi che devono interessarsi di queste cose. Quindi io penso che quando dovremo poi decidere il cosa farsi in Bassa Valle, sarà quella la sede opportuna per ribadire, naturalmente, giustamente come ha detto Freppaz, che questo centro che dovrà nascere in bassa Valle dovrà, per forza di cose, dovrà essere collegato a delle croci-rosse che devono interessare le vallate laterali della Bassa Valle.
Dolchi (P.C.I.) - Io non insisto. Riconfermo il nostro parere favorevole all'acquisto dell'immobile, del terreno e non vogliamo neanche sostituirci ai tecnici, ai medici, per quello che può essere l'utilizzazione.
Però, quando nella deliberazione si propone che quella sede debba essere destinata a pubblici servizi sanitari, ecco, da qui - l'ha già detto Savioz - la nostra preoccupazione. Io ho già enunciato che, ancora una volta, si prospettino soluzioni sanitarie, settoriali, particolari, senza che si sia affrontato, anche solo in sede di elaborazione, in sede di discussione, il problema più grande, il problema complessivo, globale della sistemazione dell'intervento sanitario nella Valle d'Aosta.
Quindi, perché sia precisa la posizione del nostro Gruppo, noi voteremo a favore per l'acquisto dell'immobile, per lo stanziamento dei fondi necessari al Comune di Valpelline per concludere questa operazione immobiliare, diciamo così.
Anche per l'utilizzazione ambulatoriale, ci si sostituisce all'ENEL - se così mi permettete di dire - per una più valida... ci si sostituisce all'ENEL nella funzione, ecco Chantel, così, era un ambulatorio, continuiamo a fare l'ambulatorio. Quello del Comune siccome non era più in grado di soddisfare le necessità degli abitanti di Valpelline e della Valle, lo trasferiamo lì.
Però rimane valida - e questa è una mia richiesta, non dico pressante, ma una richiesta che faccio all'Assessore alla Sanità, richiamandomi a miei interventi precedenti e a suoi interventi precedenti, che si ponga mano finalmente ad un esame completo, globale, anche perché i provvedimenti che sta portando avanti l'Ente ospedaliero regionale non ci facciano poi trovare scavalcati da delle soluzioni che noi non abbiamo potuto esaminare o discutere, soluzioni più globali nelle quali, poi, tutte quelle settoriali troveranno giusto posto. Grazie.
Mappelli (D.C.) - Desidero informare il Consiglio, perché forse ne vale la pena, del fatto che, circa 5-6 anni fa, l'ENEL desiderava appunto chiudere questo ambulatorio e già fin da allora, il Consigliere Dolchi, l'Amministrazione Comunale di Valpelline aveva cercato di utilizzare questo fabbricato come ambulatorio e come consultorio per l'OMNI, per esempio.
Mi risulta - perché in quel tempo me ne occupai direttamente - a suo tempo avevamo visto di insistere presso l'ENEL innanzi tutto che non chiudesse, così, a tambur battente, cioè, chiusi i lavori, chiudiamo anche questo ambulatorio.
E, nel contempo, era già stata, a suo tempo appunto, inoltrata da parte dell'Amministrazione e per esso il Sindaco Bredy di Valpelline, la richiesta di acquisto di questo ambulatorio-consultorio, di questo fabbricato.
È chiaro che le trattative sono andate un po' per le lunghe, comunque rimane una cosa sicura, che questo è un ambulatorio semplice al servizio di quelle comunità della zona. E pertanto noi non possiamo che essere favorevoli all'acquisto di questo fabbricato.
Anche perché è già da 5-6 anni che il medico della zona, in quell'ambulatorio, presta servizio alle popolazioni.
È stato sollevato da più parti, giustamente, il problema della questione della Bassa Valle. Questa astanteria che ad un certo momento bisognerebbe pur che la Giunta, in collaborazione un po' con tutti i Gruppi consiliari e le Commissioni, esamini il problema sanitario.
Ora, oggi, non possiamo - è chiaro - su una delibera di questo genere, inoltrarci in una discussione approfondita sulla situazione sanitaria in Valle d'Aosta perché sarebbe troppo lungo e sarebbe fuori luogo, ma è fuori dubbio che bisognerà prendere delle decisioni una volta per tutte, definitive, perché a suo tempo si era incominciato un certo progetto a Saint-Vincent, che oggi io non so, non mi sono più interessato, non so a che punto sia andato. D'altra parte vi sono giustamente delle richieste per la costruzione di una astanteria in Bassa Valle.
Mi ricordo che nell'aprile di due anni fa, una quindicina di giorni prima che venissi via dall'Assessorato, era stata inoltrata una domanda per un contributo per l'acquisto di alcune autoambulanze, o almeno una - se la mia mente ricorda bene -, per il servizio permanente in Bassa Valle ed in particolar modo nelle valli laterali, da Gressoney ecc.
Pertanto, è chiaro che è un problema, che bisognerebbe vedere la Giunta cosa intende e soprattutto l'Assessore cos'è che ha inteso, ha fatto o cosa intende fare di tutti questi problemi che oggi non è il caso di polemizzare o discutere in questo senso, ma bisognerebbe pure, quanto prima, prendere delle decisioni e venirne fuori.
E pertanto concludo dicendo, per quanto riguarda Valpelline: noi siamo favorevoli a questo acquisto; per quanto riguarda il grosso problema dell'assistenza pubblica in Valle d'Aosta, richiamiamo l'attenzione e la sensibilità della Giunta in questo senso perché, effettivamente, siamo in ritardo e qui mi riallaccio a quanto ha detto chi mi ha preceduto, non vorremmo trovarci su delle decisioni che non sarebbero le nostre, da parte di enti ospedalieri, ecc.
Pertanto, se vogliamo essere all'altezza dei tempi, bisogna che tutti i nostri sforzi in questo settore vengano concentrati al fine di fare un quadro generale di tutte quelle che sono le necessità in Valle d'Aosta nel settore assistenziale.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? C'è l'Assessore che vuole rispondere?
Benzo (D.P.) - Vorrei sgombrare il terreno da quello che mi pare essere stato un equivoco iniziale, che è stato sollevato da alcuni Consiglieri.
Innanzi tutto, si vede che non si sono soffermati sulla deliberazione, non si tratta di un acquisto da parte della Regione, tutt'altro, è un intervento finanziario della Regione, in base alla legge da me citata precedentemente, era una legge valida proprio perché prevedeva interventi per opere di pubblica utilità, in particolare nel settore sanitario, e assistenziale, proprio per questi casi di ambulatorio, di consultori, ecc.
Direi quasi, sotto un certo aspetto, anticipando quella che non potrà non essere, nell'esame globale di tutto il problema sanitario, una dislocazione dei vari servizi nei centri principali.
Detto questo, io intenderei fare un'altra considerazione, sempre a proposito dell'oggetto della delibera.
L'Assessore Chantel mi ha preceduto e poi è stato confermato anche dal Consigliere Mappelli, si tratta di un ambulatorio, di un servizio di pubblica utilità, servizio sanitario.
Io direi di non formalizzarci sulle parole. Lo è effettivamente. Un ambulatorio è tale in quanto dà all'utente, al cittadino, un determinato servizio immediato. Ben diverso dal problema che ci sta a cuore - perché voi sapete come, già precedentemente, in altri Consigli regionali, confermai non solo la disponibilità mia personale e dell'Assessorato per quanto concerneva il problema della creazione di un idoneo centro, diciamo, sanitario, in bassa Valle, ma, a mio parere c'è di più. Voi sapete che è già stato preso in esame una prima volta, dal Comitato di programmazione ospedaliera, dalla Commissione tecnica, costituita internamente al Comitato stesso.
Ora, dovrà proprio essere questo Comitato che io ritengo necessario convocare, proprio, e mantenere in vita - anche se in altre Regioni non è più stato fatto, per una circolare del Ministero - mantenere in vita proprio per questa partecipazione vasta e democratica e rappresentativa che in questo stesso Comitato vi è, proprio per definire il programma completo ospedaliero.
Anche qui, però, vorrei sgombrare il terreno da un secondo punto. Non mescoliamo e non confondiamo quello che è un problema ospedaliero da quello che è il programma, il problema generale dei servizi sanitari. È uno dei momenti di questo grosso impegno, programma che dovrà essere studiato e messo in attuazione.
Noi dobbiamo prevedere, partire da quella che è la medicina preventiva. Abbiamo alcuni modesti strumenti. Dovranno essere considerati: come e quale è la possibilità della loro miglior dislocazione. Abbiamo il momento della medicina curativa - e qui siamo nel campo degli ospedali - abbiamo poi il campo della riabilitazione che investe ancora questo settore.
E per quanto concerne questi particolari interventi, è la Regione... l'ente ospedaliero è un ente a sé stante, che ha una sua diretta figura, diciamo, d'intervento, per quanto riguarda l'ospedale generale e l'attuale ex-Istituto materno-infantile.
Potrà, a sua volta, recepire dalla Regione altri istituti di cura e di prevenzione, però sarà sempre la Regione a determinare quella che è la programmazione sanitaria in generale.
E fortunatamente, io direi, voi sapete che abbiamo continuato ad esaminare questo problema, ve ne ho dato contesto anche in altri Consigli regionali.
Ci siamo trovati, bisogna confessarlo con onestà, in grande difficoltà in quanto noi, come Regione, per il nostro Statuto speciale, non abbiamo una competenza legislativa primaria nel settore. Questo ci metteva in grande difficoltà, proprio di legislazione. Ma, se avete letto, sul giornale di ieri - è di ieri la comunicazione, la circolare del Ministero della Sanità Mariotti il quale ha, tout court, detto che "anche se nel 1972 non verrà - come invece auspichiamo tutti - approvata dal Governo prima e dal Parlamento poi la riforma generale, cioè la legge-quadro che diventerebbe lo strumento fondamentale per le Regioni, per poter operare in questo settore, anche senza questo strumento, le Regioni - dice lui - possono, e quindi devono, provvedere con proprie legislazioni".
Questo, vi dico, è molto, detto dal Ministero della Sanità. Quindi, sotto questo aspetto, possiamo sentirci confortati. Quindi, a maggior ragione, accelereremo i tempi per l'esame, che è vasto, di questo problema, perché investe, ripeto la salute dei cittadini dalla nascita alla tomba, se possiamo dire così, e quindi necessità di una visione di tutti i problemi: dagli ambulatori, dalle condotte, dai consultori, dalle astanterie, agli ospedaletti, agli ospedali generali. È una vera e propria visione nuova.
Per far sì che lo Stato, o per esso la Regione, possa mettere a servizio dei cittadini, della collettività tutta, una serie coordinata di servizi sanitari e assistenziali.
Ora io penso che sarà anche opportuno, Consigliere Dolchi, proprio perché, diciamo, anche, insieme, abbiamo questa visione così globale del problema, che, ad un certo momento, si possa configurare - ed io voglio esaminare questa nuova situazione - non solo nello strumento che la Regione, sulla base della legge dello Stato aveva creato, cioè il Comitato di programmazione ospedaliera, ma proprio in una configurazione diversa di una Commissione a cui partecipino, direttamente, o i capi gruppo consiliari o i membri del Consiglio regionale per esaminare quanto noi, con quella Commissione Sanità che era stata predisposta con dei tecnici, possa dare delle linee direttrici sulle proposte che noi, come Assessorato, faremo.
Mi pare di avere così risposto, quindi, a quanto vedo emergere, seppure per un problema settoriale, come è stato detto.
Mi permetto però di far presente che proprio in vista di quello che potrà essere, e che già oggi noi, nell'esame della situazione sanitaria regionale ci sta apparendo, proprio questa catena, se vogliamo chiamare così, che io dico: bene hanno fatto i nostri Amministratori comunali a creare, in quei determinati punti, ci servirà come punto di partenza, perché non possiamo non avere i locali e le strutture. Quindi anche questo sarà un pezzo del mosaico.
È ben vero, Consigliere Dolchi, che talvolta - dice un vecchio proverbio "è meglio l'uovo oggi che la gallina domani". Io penso che da queste piccole "uova" possano nascere poi delle "galline non faraoniche", ma comunque un qualche cosa di valido anche nell'intervento sanitario.
Per quanto riguarda quindi questo problema, mi pare di aver chiarito.
Per quanto è stato detto ancora sulla questione dei terreni - detto molto bene da parte di Tonino - questione fondamentale, previo questo studio basilare di fondo, ma siccome qui siamo tutti orientati, almeno, io lo sono personalmente e penso che il Consiglio anche in questo senso si sia generalmente espresso per quanto riguarda la bassa valle, sarà opportuno che siano, anche qui, le Amministrazioni Comunali a farsi promotori di questo.
La Regione è l'ente pronto a coordinare, a intervenire e a essere disponibile, proprio in base anche alle sue stesse possibilità legislative, però è bene che, come avete già fatto, voi Consiglieri regionali e i Sindaci della bassa Valle, a farvi - diciamo - promotori di questa iniziativa che in effetti, prima ancora di presentarla è stata già recepita dagli organi regionali della programmazione.
Montesano (P.S.D.I.) - Chiudiamo la discussione e passiamo alla votazione della delibera.
Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva all'unanimità.