Oggetto del Consiglio n. 259 del 15 novembre 1971 - Resoconto
OGGETTO N. 259/71 - Opere di sistemazione del Ru de Garin in Comune di Arvier e di Avise. (Interrogazione)
Maquignaz (D.P.) - Desidero precisare innanzi tutto che la deliberazione consiliare n. 114 del 15 giugno 1963 "Contributi per opere di irrigazione" prevede la concessione di contributi a seguito di presentazione di domande.
L'iniziativa quindi deve essere presa dagli interessati, privati o consorzi ed è evidente che l'Amministrazione regionale non appalta né finanzia direttamente l'esecuzione delle opere irrigue come si legge nell'interrogazione.
Per quanto riguarda il Ru Garin del Comune di Arvier, preciso quanto segue: "La deputazione provvisoria del costituendo Consorzio presentava all'Assessorato Agricoltura e Foreste, il 22 marzo 1949, una domanda di contributo per l'esecuzione di opere di sistemazione del Ru corredata dal progetto in data 19 marzo 1949 a firma del Geom. Remigio Thomasset, per un importo totale di Lire 25.400.000". Quindi parlo del 1949. Non essendovi nel 1949 provvedimenti regionali relativi a contributi per opere irrigue ed essendo operante il solo decreto 13 febbraio 1933 n. 215 che era applicato dall'Ispettorato compartimentale agrario di Torino al quale venivano assegnati i fondi anche per la Valle d'Aosta.
L'Assessorato trasmetteva quindi tutta la pratica a Torino. Il Compartimento di Torino, con nota del 4 gennaio 1950, comunicava che il Genio Civile competente allora ad esprimere il parere sul progetto aveva espresso un parere contrario in quanto non risultava riconosciuta la precedente concessione d'acqua di 80 litri al secondo.
La questione non è mai stata risolta e la pratica di contributo è rimasta arenata.
Il Consorzio, poi, non si è mai interessato, o meglio, non si è più interessato di presentare ulteriori domande anche quando nel 1951 la Regione ha stabilito la concessione dei contributi per le opere di irrigazione.
Il Consorzio irriguo del canale Garin è regolarmente costituito con Decreto del Presidente della Repubblica il 10 gennaio 1950.
Il 21 ottobre 1969 perveniva all'Assessorato una richiesta di sopralluogo onde esaminare sul posto la possibilità di riunire per un primo tratto il Ru de Runaz, Ru de Beileun, Ru de La Clusaz e Ru Garin, ampliando naturalmente tutto il comprensorio.
Il 29 ottobre del 1969 il sottoscritto, accompagnato da un tecnico dell'Assessorato, alcuni utenti del canale e da un tecnico incaricato del Consorzio, effettuavano il sopralluogo richiesto ed accertavano che l'ammontare delle opere era tale da essere giustificato solo se il comprensorio raggiungeva una entità economicamente conveniente in rapporto alla spesa.
In detta sede si richiedeva un elenco aggiornato delle superfici effettivamente irrigabili perché, trattandosi di una spesa alquanto elevata, si era pensato di inoltrare la pratica per ottenere i contributi del FEOGA.
Oggi, all'Assessorato, non è pervenuta ancora alcuna documentazione che si era richiesta nel 1969. Questo è il motivo per cui non posso essere più preciso circa gli importi e circa il prossimo appalto delle opere.
Chabod (D.C.) - Siccome quella zona lì, se non facciamo qualcosa, va tutta abbandonata, ho fatto quest'anno un piccolo sopralluogo, così, per conto mio e allora i contadini chiederebbero - se non proprio fare tutto quello che si era pensato di fare in quel momento - di fare almeno un qualcosa tanto per i primi pezzi specialmente - non quei due che poi si devono collegare assieme - almeno per quella zona di Planaval che viene in qua.
E allora, parlando con loro ancora ieri pomeriggio, dopo aver sentito la sua relazione di oggi, io andrò su di nuovo e vedrò un po' se si può fare qualcosa. Magari presentare qualche domanda, vedere un po' con lei se si riuscirà.
Maquignaz (D.P.) - Sono perfettamente d'accordo che se i consorzisti non ritengono più di fare le opere che erano state richieste nel 1969 possono venire in Assessorato, darci comunque una risposta, oppure ripresentare un'altra proposta e mi dichiaro sin d'ora disponibile per esaminare con loro quelle che sono le loro necessità.
Ma, mancando questo interessamento da parte loro, perché non avevano dato la risposta, evidentemente, noi non possiamo portare avanti alcun progetto se non sono i diretti interessati che ne fanno richiesta.