Oggetto del Consiglio n. 256 del 15 novembre 1971 - Resoconto
OGGETTO N. 256/71 - Provvidenze statali a favore dei mutilati ed invalidi del lavoro e loro aventi causa. (Approvazione di ordine del giorno)
Montesano (P.S.D.I.) - Si dà lettura, adesso, di una lettera dell'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro.
Il Consigliere Segretario Andrione legge la lettera.
Pollicini (D.P.) - Ho avuto qui, dall'Associazione proprio, un elenco di giornali che mettevano in evidenza il significato della manifestazione avvenuta a Roma il 2 ottobre, come porta la lettera del Presidente, alla quale hanno preso parte circa diecimila mutilati e invalidi del lavoro. È noto che vi sono delle situazioni veramente penose in questa categoria. Il Governo italiano le ha recepite, indubbiamente, ed ha allo studio un progetto di legge concernente la reversibilità delle rendite in favore delle vedove e degli orfani. Cosa che oggi non esiste. Infatti, in base alle vigenti disposizioni, allorché un lavoratore, titolare di rendita per inabilità permanente, per infortunio o per malattia professionale muore per cause naturali, cioè non connesse all'infortunio o alla malattia professionale, l'erogazione della rendita viene a cessare.
In conseguenza di ciò - almeno in alcuni casi - se il lavoratore, per effetto della diminuita capacità lavorativa connessa all'infortunio o alla malattia, ha dovuto interrompere la propria attività di lavoro, il nucleo familiare dell'assicurato rimane privo di qualsiasi mezzo di sostentamento. Venendo a morire il congiunto cessano automaticamente: la rendita, le quote aggiuntive, l'assistenza e, per la maggior parte dei casi, qualsiasi altro mezzo di sostentamento. Perché non è raro il caso in cui il lavoratore, a seguito dell'infortunio, si veda precludere anche la possibilità di maturare il diritto della pensione della previdenza sociale e quindi è quanto mai necessario ovviare a questa carenza legislativa sollecitando il Governo e il Parlamento affinché si provveda con sollecitudine all'approvazione del progetto di legge di cui ha citato anche il numero il Presidente della Associazione Valdostana per i Mutilati.
Altro argomento importante, il secondo disegno di legge che è allo studio del Governo si riferisce all'assunzione obbligatoria degli invalidi del lavoro. Come è noto, la legge del 2 aprile 1968, concernente la disciplina generale di queste assunzioni obbligatorie presso le pubbliche amministrazioni e le aziende private, ha dato luogo, in sede di applicazione, ad inconvenienti la cui natura deve essere ricercata nella macchinosità delle procedure della legge stessa.
Il motivo principale per cui la legge non funziona è questo: mentre per gli enti locali e le aziende private esiste l'obbligo di presentare trimestralmente all'ufficio del lavoro locale una denuncia riguardante il numero degli invalidi occupati, fra gli enti pubblici, questo obbligo locale non esiste in quanto essi rendono noti i dati unicamente alla loro sede centrale che, generalmente, è Roma.
Poiché la legge prevede il cosiddetto scorrimento, cioè non l'occupazione zonale, ma l'occupazione totale in seno all'ente, ne risulta che questa è più massiccia là ove determinati interessi hanno possibilità di esercitare un maggior peso - vedi Roma, mentre per le zone periferiche gli invalidi attendono eternamente una occupazione. Esempio: il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni ha un certo numero di dipendenti; vi è una percentuale obbligatoria di assunzioni per gli invalidi del lavoro. Ebbene, è sufficiente che questa percentuale, globalmente, sia assunta nel Ministero delle Poste, che normalmente però viene massicciamente concentrato nel settore di Roma e la periferia, - vedi Aosta e tutte le città periferiche - evidentemente vengono ad avere l'inconveniente di non ottenere la percentuale in base al numero dei dipendenti nella zona, a favore di Roma e quindi a danno dell'occupazione locale.
La proposta del Governo tende a modificare quasi integralmente la legge 482 proprio a questo proposito e pur non essendo ancora perfetta è opportuno sollecitare ugualmente gli organi interessati a voler accelerare l'iter burocratico affinché sia dato agli invalidi del lavoro, nel più breve tempo possibile, uno strumento obiettivo di difesa dei propri interessi e di rispetto dello spirito della legge.
Caveri (U.V.) - Ma, io vorrei fare una viva raccomandazione al Presidente del Consiglio in merito a questo modo di procedere, in relazione a queste lettere che vengono dal pubblico e da associazioni, perché, insomma, la raccomandazione che io faccio - e qui non mi riferisco al Presidente del Consiglio - è per la serietà; insomma cerchiamo di non fare della demagogia buffonesca. Perché, intanto, il metodo non è serio. Perché allora pinco pallino scrive la lettera al Presidente del Consiglio, il Presidente del Consiglio entra in seduta, dà comunicazione ai Consiglieri, i Consiglieri non sono informati affatto. Poi c'è il Consigliere furbastro che ha provveduto a mettersi in rapporto con l'Associazione dei Pinchi-pallini e fa l'intervento interminabile, chilometrico, così fa bella figura. Voti, preferenze, battimani, applausi al Consigliere furbastro.
Noi, per la serietà del Consiglio, chiediamo che si cambi metodo per questo e che pertanto nell'ordine del giorno ci sia un avvertimento, si dia comunicazione prima ai Consiglieri. Perché, altrimenti, poi si presenta l'ordine del giorno. C'è il Consigliere furbastro che si è preparato. Gli altri non sanno un tubo di niente e fanno la figura dei fessi.
Ora questo metodo non è - con questo io non intendo mancare di rispetto al Presidente del Consiglio - ma intendo mancare di rispetto ai Consiglieri che mancano di rispetto per la serietà del Consiglio.
Montesano (P.S.D.I.) - Avvocato, per favore, volevo soltanto chiarire un... Questa prassi è stata istituita appunto per mettere al corrente i Consiglieri di quanto avvenisse nell'Ufficio di Presidenza del Consiglio e, nel caso specifico, Avv. Caveri, io ho dato comunicazione di queste due lettere nell'ultima riunione dell'Ufficio di Presidenza e dei Capigruppo. Non so se lei era assente, è forse quel giorno lì che lei non è venuto, non è venuto il venerdì che... Quindi perciò si tratta non di lettere di privati, si tratta di lettere di associazioni, le quali associazioni hanno un certo rilievo anche nella vita lavorativa della Valle d'Aosta.
Quindi, perciò, a parte il fatto degli interventi, non entro in merito di quello, ma è soltanto perché, anche, incombe al Presidente del Consiglio mettere al corrente il Consiglio di quanto viene richiesto all'Ufficio di Presidenza.
Consigliere Pollicini, vuole entrare in polemica lei?
Pollicini (D.P.) - Beh, no, soltanto precisare che non è la cosa data a freddo, così come vuol far credere il Consigliere Caveri usando poi i suoi termini pittoreschi e clownistici, ma voglio solo dire che questo ordine del giorno e questa lettera ci è stata letta nella riunione di venerdì 5 novembre, ore 17, in sede di riunione di Capigruppo. Quindi, chiunque presente, poteva prendere nota e informarsi della cosa, e mi pareva doveroso farlo. Quindi niente colpi bassi, niente demagogia, niente ricerca di preferenze, niente Consigliere furbastro e, tanto meno penso, demagogia buffonesca.
Caveri (U.V.) - Col solito buon gusto, il Consigliere Pollicini ha voluto sottolineare la mia assenza dalla riunione dei Capigruppo.
Io ero assente dalla seduta... (Pollicini: ...non cambiano i termini...) ...dei Capigruppo il 5 novembre perché il 3 novembre moriva mio fratello. Ecco perché ero assente!
Prima cosa, quindi la sottolineatura del signor Pollicini è del solito buon gusto che tutti gli riconosciamo. In secondo luogo, per me non basta che si parli di un argomento alla riunione dei Capigruppo, perché un Consigliere di seconda classe può anche non essere informato di un determinato argomento, quindi io rinnovo la mia viva raccomandazione al Presidente del Consiglio.
Montesano (P.S.D.I.) - Va bene. Eh, Consigliere Pollicini, guardi che...
Pollicini (D.P.) - No, per il rispetto che io ho di tutti i Consiglieri e quindi anche del Consigliere Caveri, non mi sarei mai permesso di sottolineare un'assenza né per una questione di gusto, né tantomeno per una questione nota quale è stata.
Ma volevo solo mettere in evidenza che io sono venuto a conoscenza di questo fatto in quella riunione. Punto e basta. Mai mi sarei permesso di dire quelle cose, quindi non accetto l'imputazione...
Montesano (P.S.D.I.) - Sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio io desidererei che non si facesse polemica, quindi io prego Chantel, anche, di soprassedere. Va bene, chiedi la parola, ma non dobbiamo cominciare una seduta di Consiglio su una base di polemica, su argomenti poi che sono così pacifici, che sono stati chiariti.
Chantel (P.S.I.) - Io ritengo che l'aver creato i Capigruppo significa che i Capigruppo rappresentano per i loro Gruppi i propri rappresentanti ed è logico, perché allora sarebbe perfettamente inutile aver nominato i Capigruppo e fare una riunione dei Capigruppo.
I Capigruppo non hanno che da informare, come fanno tutti, i loro Consiglieri e mi sembra che sia una prassi reale, altrimenti, ripeto, sarebbe un assurdo aver chiesto la riunione dei Capigruppo. Allora non chiediamola più questa riunione, decidiamo sempre in Consiglio e non se ne parla più. Perché, se il Capogruppo non rappresenta il proprio gruppo e non riferisce ai suoi colleghi Consiglieri, ripeto, è un assurdo quello di tenere i Capigruppo.
Montesano (P.S.D.I.) - Va bene, allora chiudiamo questo argomento.
Caveri (U.V.) - Voglio dire che in questo Consiglio bisogna ormai fare il gruppo dei Consiglieri di cattivo gusto. Perché ho già spiegato le ragioni per cui io sono stato assente il 5 novembre e quindi non ho potuto informare i Consiglieri del mio gruppo di quella riunione alla quale, per le note ragioni, non potevo essere presente. Quindi non poteva mancare l'osservazione di cattivo gusto del Dr. Chantel che è conosciuto come tale...
(in lontananza si sente gridare forte)
Chantel (P.S.I.) - Parlare di gusto...
Montesano (P.S.D.I.) - Assessore Chantel, per favore, per favore.
Caveri (U.V.) - Centurione Chantel...
Chantel (P.S.I.) - ...dell'esercito, ha capito, coniglio! Non l'ho mai fatto il centurione.
Montesano (P.S.D.I.) - Assessore Chantel, per favore. Chiuso questo incidente, Chantel, per favore. Io richiamo tutti e due i Consiglieri per la prima volta. Assessore Chantel, per favore, l'Assessore è più responsabile, senza con ciò togliere la responsabilità ai Consiglieri.
Allora io propongo, per questo secondo argomento, propongo un ordine del giorno analogo a quello letto prima e prego il Consigliere Segretario di leggere al Consiglio.
Andrione (U.V) - "Ordine del giorno
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, preso atto della decisione del Consiglio della sezione dell'AMNI di Aosta, in data 15 ottobre 1971, a proposito dei disegni di legge presentati dal Governo al parlamento nazionale concernenti la reversibilità delle rendite alle vedove e agli orfani e modifiche alla legge statale n data 2 aprile 1968 n. 482, sul collocamento obbligatorio e sull'assegno di incollocabilità per gli invalidi oltre i 55 anni, fa voti affinché i sopraddetti disegni di legge vengano discussi e approvati rapidamente in Parlamento.".
Montesano (P.S.D.I.) - Il Consiglio è chiamato a votare. Chi approva alzi la mano. Contrari, astenuti. Il Consiglio approva.
Allora si passa al punto 2 dell'ordine del giorno: "Comunicazioni del Presidente della Giunta".
Non ci sono comunicazioni.