Oggetto del Consiglio n. 294 del 2 dicembre 1971 - Resoconto
OGGETTO N. 294/71 - Interventi straordinari assistenziali a favore delle numerose famiglie di lavoratori disoccupati della Bassa Valle d'Aosta.
Montesano (P.S.D.I.) - Il Consiglio è d'accordo nel discutere queste due mozioni assieme?
Caveri (U.V.) - In data 25 ottobre i Consiglieri Fosson, Caveri, Andrione, Bancod e Freppaz, dell'Union Valdôtaine, hanno presentato la seguente mozione: (legge mozione in francese).
Je ferais un commentaire très bref à notre motion.
Et le commentaire est celui-ci. Dopo tante chiacchere, tanta strumentalizzazione demagogica e tanta diffamazione esercitata da vari partiti e da varie organizzazioni contro l'Union Valdôtaine la proposta dell'Union Valdôtaine, la mozione dell'Union Valdôtaine presentata il 25 ottobre 1971 è la prima proposta concreta a favore degli operai disoccupati e delle operaie disoccupate di Verrès e di Arnaz. Questa è la sola affermazione che faccio in relazione alla nostra mozione.
Siggia (P.C.I.) - Passo la parola al Consigliere Tonino.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Tutti conosciamo la grave situazione occupazionale della Bassa Valle, con ampi riflessi in tutta la Regione.
Tutti noi sappiamo quello che è il dramma di centinaia di famiglie rimaste senza lavoro. Tutti noi sappiamo che la risoluzione di questo grave problema, per portare alla normalità la situazione occupazionale, malgrado siano passati mesi e mesi, è ancora purtroppo da venire.
E se è vero che oggi si nutrono alcune speranze per risolvere in parte il grave problema, sappiamo però che non è con un tocco di bacchetta magica, cioè dalla sera alla mattina che si possono costruire quegli impianti da poter dar lavoro a centinaia di famiglie.
Quindi qual è la reale situazione di queste centinaia di famiglie rimaste senza posto di lavoro e per giunta in una stagione favorevole?
Sappiamo che queste famiglie, questi disoccupati è da mesi che non percepiscono più una lira di guadagno. Alcuni di questi si sono già stancati della loro lunga attesa ed hanno cercato delle sistemazioni altrove. Sistemazioni non certamente brillanti.
Altri attendono ancora che la cosa si normalizzi. Ma quello che dobbiamo chiederci noi, oggi, è: fino a quando questi lavoratori, lavoratrici, possono attendere?
Ogni giorno che passa il dramma umano di centinaia di famiglie si fa più drammatico. Si rischia addirittura che una vasta zona si spopoli e le ripercussioni di questa forzata scelta vanno direttamente a colpire tutte le categorie produttive creando la miseria più nera in quella zona.
Tutta una vasta zona che viene emarginata da qualsiasi piano di sviluppo, perché i piani di sviluppo sono nelle mani delle grandi concentrazioni monopolistiche e queste se ne fregano delle situazioni che si creano con queste sacche vuote.
Ora, se questo è il disegno delle grandi concentrazioni dominate e studiate dal capitalismo, la Regione non può non intervenire o limitarsi ad interessarsi per trovare l'industriale bravo e capace a mettere in moto l'occupazione della bassa Valle. Tutto bene. E prendiamo atto di un certo interessamento in questa direzione.
Però, oggi non si può più solo attendere che arrivi il bravo industriale sicuro di trovare una manodopera bisognosa di lavoro in loco.
Se è vero che la nostra economia regionale deve necessariamente essere uno strumento valido per garantire ai cittadini, oltre che il posto di lavoro, la dignità di uomo e la sicurezza economica, se è vero che questo valido strumento deve essere inteso come salvaguardia dei diritti dei cittadini e quindi strumento che consente qualsiasi scelta purché sia nella dovuta direzione di salvaguardia e di risoluzione di gravi problemi, oggi, e il sottoscritto, parlando alla trascorsa tribuna regionale - a nome del mio partito avevo richiamato la responsabilità dell'Amministrazione regionale che facesse uso del suo strumento e di intervenire immediatamente con un finanziamento straordinario a favore di quelle centinaia di famiglie che non fosse però, certamente, una elemosina.
Mi sia consentito di dire che la Giunta avrebbe dovuto occuparsi di questo problema prima che sopravvenissero delle mozioni in tale senso.
Mozioni, che se, da un punto di vista di ricerca di soluzioni, possono servire a fare decidere alcune cose, d'altro canto possono anche avere un sentore demagogico e non sempre conseguente all'atto di per sé stesso quanto più elettoralistico (?) e paternalistico.
Ora, questo non sarà certamente il caso delle mozioni in esame. Ma, comunque, in alcuni casi, abbiamo visto che determinate mozioni erano più dettate da interessi di partito che sostanziali provvedimenti.
Ma, a parte queste considerazioni, oggi, qui, abbiamo davanti una mozione presentata dal sottoscritto e dai colleghi Crétier e Manganoni i quali chiedono che il Consiglio regionale deliberi di assegnare ad ogni lavoratore e lavoratrice licenziato la somma di Lire 50 mila entro la data del 24 dicembre.
Vi è un'altra mozione presentata dal Gruppo dell'Union Valdôtaine che chiede al Consiglio di deliberare la somma di 50 milioni ed è stata testé dettata dall'Avvocato Caveri. Vi sono le richieste dei sindacati che richiedono un primo contributo di lire 10 milioni a favore dei lavoratori e lavoratrici che occupano lo stabilimento Filatura Brambilla di Verrès e si riservano di presentare, naturalmente, alla Regione una ulteriore richiesta di tutti gli altri problemi.
Ora è evidente che da tutte queste richieste il Consiglio deve deliberare non già in funzione di ogni singola richiesta, ma in un modo da uniformare un intervento straordinario che sia garanzia ai lavoratori e lavoratrici licenziati di poter affrontare almeno le spese stagionali e poter attendere con fiducia alla risoluzione finale del delicato problema nel suo complesso.
Si tratta di mettersi d'accordo sull'entità di intervento. Se necessario spulciando i soldi in quelle voci di spese che non hanno una determinata urgenza. Tenendo soprattutto conto che è preciso dovere dell'amministrazione regionale, per tutte le ragioni che ho detto prima, di intervenire per garantire a tutti i cittadini il loro giusto fabbisogno e la loro dignità di lavoratori e lavoratrici.
Quindi, io sono d'accordo che si garantisca ai lavoratori e alle lavoratrici della bassa Valle uno stanziamento straordinario che non sia significativo di elemosina, ma di reale, responsabile intervento.
Nel medesimo tempo mantenere integra la richiesta dei sindacati che è specifica per gli occupati della Brambilla Filatura.
Bancod (U.V.) - Ho pertanto questa mozione in seguito al verificarsi di diversi eventi, fra i quali, principalmente, non possiamo tacere le continue promesse della risoluzione di questa crisi della bassa Valle senza mai arrivare ad una concretezza precisa.
Ed appunto in attesa di questa chiarificazione che noi chiediamo la votazione di questa nostra mozione, così come è formulata, in modo che tutte le famiglie dei lavoratori interessante possano passare l'inverno con una certa tranquillità.
Per il reperimento, lo stanziamento della somma di 50 milioni, credo che non si possano trovare difficoltà, poiché, in caso contrario, io chiedo che per la seconda volta, per la seconda volta, che la quota di intervento in cui la Giunta insiste in favore della Compagnia turistica valdostana-Casinò, sia stornata a favore dei lavoratori della Bassa Valle.
Siggia (P.C.I.) - Altri interventi?
Manganoni (P.C.I.) - Io non ho molto da aggiungere all'illustrazione della mozione da noi presentata che ha fatto Tonino.
Noi abbiamo oggi due mozioni e penso che entrambe si propongono lo stesso fine, cioè di venire in aiuto agli operai licenziati della Bassa Valle.
A noi preoccupava la data nel senso che, nelle prossime feste, quando chi ha la fortuna di lavorare percepisce la tredicesima, ebbene questi non percepiscono una busta.
Naturalmente - ha detto bene Tonino - non deve suonare elemosina. Deve essere un atto di solidarietà del Consiglio.
Naturalmente, questo non risolve i problemi. Questo è un panno caldo su una ferita grave e quindi non la guarisce perché, per risolvere il problema, necessitano i posti di lavoro.
Io non voglio qui ripetere quanto abbiamo già detto, e tanti Consiglieri hanno ripetuto qui, sulla necessità di creare dei posti di lavoro. Per gli uomini c'è una prospettiva e ci sono anche più possibilità immediate nell'edilizia, provvisoriamente, ma per le donne il problema si fa molto più grave.
Per gli uomini c'è quella prospettiva Cogne, per le donne non c'è neanche quella prospettiva.
Ha accennato, questa mattina, il Presidente al fatto dell'intervento del Ministro Piccoli per la SIRCA DAVID, ecc. Noi ci auguriamo che vadano a buon fine le trattative, ed anche celermente. Però non è che riaprendo la SIRCA DAVID si risolve tutto il problema. Lo si risolve sì, in parte. Però non dimentichiamoci che ci sono le circa 300 donne della filatura.
Comunque io penso che noi non insistiamo, come hanno fatto i nostri colleghi, di voler che sia messa ai voti la nostra mozione.
Siccome, secondo me, i fini che ci proponiamo, sia gli uni che gli altri, sono i medesimi, siamo del parere che si possano anche abbinare e si venga ad una conclusione unanime del Consiglio senza che nessuno possa dire: il merito è mio, il merito è di un altro, questo è il Consiglio regionale che deve provvedere ed è un dovere di tutto il Consiglio regionale.
Pertanto, da parte nostra, noi rinunciamo, nel modo più assoluto ad attribuirci dei meriti insistendo che la nostra mozione venga messa ai voti. Noi siamo pienamente d'accordo che le due mozioni, come aveva proposto il Presidente, si mettano assieme, si discuta e, unanimi, si raggiunga una conclusione, uno stanziamento ragionevole, però unanime del Consiglio.
Personnettaz (D.P.) - Consigliere Pollicini.
Pollicini (D.P.) - Mi pare che le due mozioni debbano essere viste nel contesto della impostazione che hanno dato al problema della disoccupazione della Bassa Valle le organizzazioni sindacali. Infatti i Consiglieri penso abbiano ricevuto tutti - come ho ricevuto anch'io - una lettera delle organizzazioni sindacali firmata dai 4 segretari delle organizzazioni sindacali operanti in Valle d'Aosta nella quale diversificandosi, sia pure nei tempi, o comunque nella forma chiedono un intervento fatto in due parti e cioè chiedono innanzitutto un intervento, una cifra pari a 10 milioni a favore degli occupanti della Brambilla - Filatura, che mi pare un discorso valido poiché è gente che per occupare, quindi per salvaguardare il proprio posto di lavoro, rinuncia anche a possibilità di ricerca eventuale di occupazione pur di non perdere la possibilità di garantire una loro presenza, le prospettive di una ripresa di lavoro nella zona.
Quindi sono due aspetti del problema. Uno l'aiuto di chi non percepisce niente per non poter fare altro che quel lavoro di occupante - ed è una occupazione -; l'altro aspetto del problema è di venire incontro a chi è disoccupato che, indubbiamente, è in una forma diversa da quello che invece è impegnato tutti i giorni 4 ore, 8 ore al giorno ad occupare la fabbrica.
Non dimentichiamo che questo sacrificio - e i Sindacati lo hanno messo in evidenza - lo fanno con estrema, direi, apertura, nel senso che non viene calcolato il danno personale che queste persone subiscono, ma viene affermato un principio che i più interessati alla sopravvivenza della fabbrica sono proprio coloro che vi lavorano, anche a costo di permanere nell'azienda ferma senza lavoro, senza possibilità di portare a casa niente, neanche facendo quei lavori saltuari che, non avendo occupazione, si potrebbero fare.
Quindi, secondo me, uno degli aspetti è di valutare, nella sua impostazione, la lettera dei Sindacati e di operare in questo senso per gli occupanti della fabbrica.
È chiaro che il sacrificio di questa gente va visto in maniera diversa dagli altri.
L'altro aspetto del problema, altrettanto valido, ma va visto sotto un altro aspetto, ripeto, è quello di intervenire nei confronti di coloro i quali non hanno occupazione in seguito alla crisi in bassa Valle.
Però mi pare che sia opportuno anche tener presente che il discorso di fondo, e non è inopportuno farlo anche in questa occasione, è di cercare la possibilità, le occasioni per creare condizioni di nuovi posti di lavoro nella bassa Valle.
Abbiamo un impegno del Ministro delle partecipazioni, Onorevole Piccoli, di avere dalla Cogne, entro il 15 del mese di dicembre, un progetto per la costituzione di questo stabilimento SADEA in Bassa Valle.
È opportuno che la Giunta insita, sia in collegamento continuo con la Nazionale Cogne affinché questo progetto sia presentato nei tempi previsti, anche perché sarà bene tener presente che questi tempi sono brevi ed è importante, proprio perché sono brevi, che non vengano allungati poiché la crisi in Bassa Valle ormai ha una tale età che sarebbe opportuno fosse risolta.
È chiaro che, di fronte a questo problema, la Giunta deve operare anche attraverso i suoi canali ministeriali, anche cioè attraverso i canali locali e cioè collegamenti con la Cogne, collegamenti con il Ministero, in modo veramente da poter concretizzare questa proposta del Ministro che, per eventuali rischi che possono nascere da contrattempi, da mancanza di possibilità tecniche di realizzare il progetto, questa data del 15 dicembre non sia poi portata al 15 gennaio, al 15 maggio e via di questo passo.
Quindi cercare di stringere i tempi.
D'altra parte abbiamo anche qui un altro comunicato, in data 5 novembre, affisso in tutte le bacheche della Cogne, di un incontro avvenuto fra il Consiglio di fabbrica e i sindacati con il Presidente della Società Cogne.
Il Presidente, anche lui, si impegna che, entro dicembre, sarà presentato questo progetto. Ora, come impegni non stiamo male, si tratta di vedere se agli impegni fanno veramente fede le reali volontà di portare a compimento questo nuovo stabilimento di Verrès.
Per quanto invece riguarda la questione dell'occupazione femminile, direi ancora più importante perché le difficoltà di inserimento, di reinserimento di manodopera femminile non è possibile nella stessa misura in cui è possibile quella maschile, salvo in uno stabilimento ad hoc per donne - vedi filatura - mi pare che la proposta del Ministero sia altrettanto valida, cioè di intervento delle partecipazioni statali in una azienda che occupa donne con una attività di filatura.
Questo, direi che dovrebbe essere visto sotto un aspetto anche di una ulteriore garanzia, perché in una azienda a partecipazione statale è indubbio che abbiamo maggiori garanzie di continuità di serietà e di garanzia nel tempo di stabilità dei posti di lavoro.
Quindi, personalmente, ritengo più valida una prospettiva di un'azienda costituita con capitale a partecipazione statale e privato, che un'azienda ad esclusiva proprietà privata.
Quindi il contesto del problema va visto sotto questo aspetto.
Sì, veniamo incontro e agli occupanti e ai disoccupati, però il problema primario di creare le condizioni di lavoro, gli operai non vogliono la carità, non vogliono i sussidi, vogliono soltanto posti di lavoro.
È indubbio che è molto più facile dare 50 milioni agli operai che non cercare e creare le condizioni. Io dico, l'impegno della Giunta, del Consiglio tutto deve essere quello di creare le condizioni per un nuovo insediamento industriale... (voce...) ...e intanto dargli da mangiare - però è molto più importante creare le condizioni, perché il problema fra tre mesi si ripresenta, caro Bordon, mentre invece, nelle condizioni di lavoro, sono tali che garantiscono, anche perché la dignità del lavoratore non vuole favori, vuole soltanto lavorare per avere una retribuzione.
Mi pare che siamo d'accordo su questo. Quindi la Giunta, sotto questo aspetto, dovrebbe operare incalzantemente, direi, come ha operato per tutte le altre attività, in modo da garantire che i tempi siano rispettati.
Siggia (P.C.I.) - Consigliere Fosson.
Fosson (U.V.) - Ma l'intervento del Consigliere Pollicini mi dà l'occasione di fare un intervento per conto mio e chiarire i motivi per cui abbiamo presentato questa mozione e refutare certe assicurazioni che sono state date, porre alcune domande precise al Presidente della Giunta con l'intento di collaborare e non di fare una polemica perché so che il Presidente della Giunta - avevo avuto occasione di constatarlo in passato - si è interessato di questi problemi.
Però abbiamo avuto occasione, in altre circostanze, di dire che "solo le parole non si può sanare la situazione".
Parole, comunicati, assicurazioni, anche in alto loco, impegni. Non si risolve la questione della crisi della Bassa Valle.
Io non ho avuto occasione, con delle parole dure, di dire che l'Amministrazione regionale, tutti insieme, tutto il Consiglio regionale, tutti i lavoratori della Bassa Valle, sono stati menati per il naso per parecchi mesi senza arrivare a nessuna conclusione.
Ribadisco, parola per parola, questa affermazione.
Ora, noi abbiamo questa crisi della Bassa Valle, è inutile, non vogliamo fare qui un'altra analisi di questa crisi, l'abbiamo fatta già più volte. C'è una prima necessità. Una necessità di dare una certa tranquillità a questi lavoratori durante l'inverno, durante questi mesi più crudi, a diverse famiglie.
Quindi, noi, siccome discutiamo oggi, qui, due mozioni, quella che abbiamo presentato noi dell'U.V. e quella che è stata presentata da Manganoni, Torino e gli altri, quindi noi stiamo discutendo questo, so anch'io che c'è una richiesta dei Sindacati per 10 milioni, solamente per gli occupanti della Filatura Brambilla. Però, in questo momento, noi non discutiamo di quella proposta.
Ora, quella proposta, siccome la richiesta è stata fatta alla Giunta, se il Consiglio regionale approva la mozione presentata da noi che sancisce, che dice di stanziare 50 milioni con delle modalità da stabilirsi dalla Commissioni consiliari, dopo sentiti i Sindaci e i Sindacati, potrebbe benissimo rientrare, ad un certo momento si discute di questi dieci milioni, i sindacati, i Sindaci, il Comitato di zona, dà questo orientamento alla Giunta e al Consiglio e, automaticamente, su questo fondo dei 50 milioni si hanno i 10 milioni per quell'intervento particolare.
Quindi non mi sembra che questo sia in contrasto, tanto più che la richiesta dei 10 milioni è pervenuta all'Amministrazione perché il Consiglio regionale non ne è investito. Noi le conosciamo queste richieste perché bazzichiamo un po' nell'ambito sindacale e quindi conosciamo queste richieste. Però, qui in Consiglio, non... (voce: a tutti i Consiglieri...) ...va bene, se è arrivata a tutti i Consiglieri io non lo so. Io ignoravo che fosse arrivata a tutti i Consiglieri. Ad ogni modo, in questo momento noi discutiamo delle due mozioni, quindi dico: questo non è in contrasto, assolutamente, perché proprio mettendo a disposizione un fondo più grande e demandando alle Commissioni consiliari, dopo aver sentito i sindacati e tutto, come erogare questi fondi, si può benissimo erogare i 10 milioni che vanno direttamente per la Filatura.
Noi abbiamo chiesto e chiediamo anche in questa mozione, di fare un'azione unitaria. E noi l'abbiamo fatta questa mozione il 25 ottobre. Prima, mi dirà il Presidente, prima abbiamo fatto un'altra riunione il 18 novembre presso il Ministero delle partecipazioni statali, dove abbiamo parlato dei problemi che voi sollevate in questa mozione. Logicamente il Presidente potrebbe rispondermi questo e dire quindi "questa mozione è superata".
Io mi permetto di dire che non è assolutamente superata, chiedo scusa al Presidente se gli ho dato... vedo che mi fa cenni di diniego e sono lieto se non la considera superata.
Quindi noi chiediamo che ci sia un'azione di tutte le forze politiche presso il Ministero delle partecipazioni statali per ottenere che si faccia a Verrès quel famoso stabilimento meccanico, la SADEA - ma ritorniamo un momento dopo sulla questione SADEA - e di vedere quale intervento effettivo si può fare per la questione Brambilla Filatura. Perché noi riteniamo che non sia superato e che si debba fare ancora questa azione? Perché tutte le assicurazioni che sono state date sino ad oggi, per conto nostro, non hanno nessun fondamento.
E allora, il Consigliere Pollicini parlava un momento fa dei comunicati che sono stati fatti alla Cogne in data 5 novembre, dell'impegno della Cogne, del suo Presidente insieme con il Comitato di fabbrica, quindi preso un impegno che avrebbero costruito la SADEA, che avrebbe presentato un qualche cosa entro il 15 dicembre per costruire un qualche cosa a Verrès come SADEA; io vorrei chiedere come mai il Presidente della Cogne, recentissimamente, da detto: "Guardate che adesso le assicurazioni le ha date l'Avvocato Einaudi, davanti al Ministero delle partecipazioni statali, quindi non rivolgetevi più alla Cogne, ma rivolgetevi all'EGAM, perché la Cogne non c'entra più niente per la questione di Verrès."
Io vorrei chiedere al Consigliere Pollicini se è al corrente di questa affermazione fatta dal Presidente della Cogne.
Questo è un po' il rimandare la palla - e qui oggi il gioco del calcio in Italia è in gran voga e quindi probabilmente son tutti divenuti degli abili calciatori e tutti si fanno i passaggi, e quindi, ad un certo momento, uno prende l'impegno, quando questo impegno dovrebbe concretarsi, si dice: ma noi non c'entriamo più niente, c'entra quell'altro. E si va avanti di questo passo. Così passano i mesi e non si ha mai uno che sia responsabile.
Io ho avuto occasione - e non voglio riaprire questo capitolo - ma se c'era una volontà da parte della Cogne di fare qualche cosa a Verrès, questo qualchecosa, almeno per sopperire immediatamente alla manodopera disoccupata, manodopera maschile a Verrès, c'era la possibilità.
Noi abbiamo detto - e il Consigliere Pollicini le conosce queste cose, che praticamente la Cogne, con la scusa di acquisire dei capannoni per deposito di materiale da vendere in quel di Vittuone, ha cominciato a portare delle macchine che erano qui, che facevano una finitura meccanica ad Aosta, le ha portate a Vittuone e le fa lavorare a Vittuone. C'erano delle macchine ordinate per la finitura, reparto finitura ad Aosta, queste macchine nuove invece di arrivare ad Aosta, sono state messe in opera a Vittuone e ci sono più di 100 operai che lavorano per delle lavorazioni che sinora erano state fatte ad Aosta.
Il Consigliere Pollicini sa anche che è in programma di smobilitare tutta la finitura uno, qui di Aosta, degli stabilimenti di Aosta. E in quei locali della finitura uno vi vuol mettere la "conto terzi".
E questa "finitura uno" dove deve andare a finire?
Non a Verrès, ma questa finitura uno deve essere potenziata a Vittuone e in quel di Scafati, vicino a Salerno.
Ora io ripeto, dinanzi a queste prove, mentre in tutti questi mesi si è continuato a dire "noi abbiamo intenzione di fare qualche cosa, noi presenteremo dei programmi", poi si è detto "faremo la - conto terzi - in quel di Verrès", poi invece... (ed è giusto, c'era un certo movimento negli operai)... Si è detto, allora la conto terzi non la possiamo più fare a Verrès la facciamo qui. Ma non si è mai parlato di poter fare quelle lavorazioni che invece sono state spostate fuori Valle d'Aosta.
Questo per quanto concerne la questione Cogne e Sadea.
Ora io vorrei anche chiedere: la Sadea. La Sadea è un po' come la primula rossa, si sa che c'è, non c'è. Il Presidente è il Comm. Ramera, il nostro amico Ramera... (voce...) ...noi glielo chiediamo, oh! State tranquilli, gli facciamo delle interrogazioni anche in pubblico, quindi non ci vergogniamo mica.
Quindi, d'altra parte, alleati sono anche alleati i vostri perché quando l'Avvocato Einaudi voleva far sostenere certe tesi qui in Consiglio, praticamente certi dati non li ha dati a noi, ma li ha dati al Signor Germano quando doveva far sostenere certe tesi in Consiglio regionale. Allora non veniamo ad accusare... (voce di Germano: questi sono i capovolgimenti, difficile da spiegare) ...no, no, è semplicemente da spiegare, caro Germano, perché sono messi anche nei verbali delle discussioni che abbiamo fatto qui in Consiglio regionale, quindi è chiaro, no!
A noi, certi dati non sono stati dati, questo è chiaro!
Ad ogni modo, sulla questione Sadea oggi si parla - ed io vorrei avere una conferma dal Sig. Ramera su questo - si parla di una Sadea chimica, non so se è vero. Ma così, sono voci che sono arrivate alle nostre orecchie. Per conto mio, non posso saper niente di preciso. Però vorremmo sapere perché oggi, siccome la Cogne ha acquistato o acquisterà la Brambilla-chimica, ben potrebbe dire la Sadea la facciamo con Sadea chimica. Oramai in quell'ambito dell'EGAM la Sadea dovrebbe essere distaccata dalla Cogne e forse attaccata all'EGAM. Non lo so ma sono voci che circolano, quindi qualche cosa, domani, potrebbe anche esserci su questo lato.
Ora, il Ministero Piccoli ha detto che sarebbe venuto incontro, se c'era un'azienda seria che avrebbe voluto rilevare la Brambilla e poter intervenire con 30-40%, mi sembra, questo ho capito. Che sarebbe disposto di fare un finanziamento, di entrare in compartecipazione come azienda di Stato in un'azienda che potesse svolgere la questione filatura con il 30/40 per cento.
Io chiederei al Presidente della Giunta, e so che si stanno trattando dei terreni in quel di Verrès, quali sono queste aziende serie che hanno intenzione, eventualmente, e a che punto siamo con queste cose qui per quanto concerne la filatura, perché desidereremo essere informati in tempo anche per sapere come vanno le cose.
Non sarà qualche altro filibustiere, come tipo quel tale di non so dov'era, di Voghera o dove, che ad un certo momento ha sparato e ha detto: io sì, sì vengo in Valle d'Aosta a rilevare degli stabilimenti, mi date 800 milioni o 700 milioni, non lo so, e allora, in queste condizioni, noi faremmo la figura dei fessi ancora una volta.
Vorrei chiedere ancora al Presidente della Giunta se il Signor Scarone ha fatto delle proposte concrete; cioè in base a quel colloquio che abbiamo avuto circa due mesi fa dove gli avevano detto che lui doveva mettere per iscritto le condizioni che chiedeva in modo che si potessero discutere, per quanto concerneva la SIRCA-David, se ha fatto qualche cosa in merito.
Perché anche lì aveva dato delle assicurazioni che entro pochissimo tempo avrebbe fatto le richieste.
Questo ho l'occasione di chiederlo adesso, avrei potuto anche chiederlo così in separata sede, ma siccome parliamo di questo problema lo chiedo ufficialmente.
Quindi, io non voglio dilungarmi ancora su questo problema, io chiedo che il Consiglio, alla luce di questi fatti, voglia approvare, voglia essere favorevole alla mozione che è stata presentata dall'Union Valdôtaine, che dà, nello stesso tempo, quella possibilità di esaminare la richiesta dei Sindacati, che dà una possibilità di venire incontro anche agli altri che hanno una certa necessità - e abbiamo parlato di integrazione perché, e abbiamo detto anche di fare un'azione verso certe industrie che hanno usufruito della cassa integrazione da lungo tempo, perché voi sapete che c'è una parte che sono licenziamenti e questi, durante il periodo di disoccupazione prendono, attraverso la Cassa integrazione, i due terzi della paga, e questo è il problema della Sirca-David, è il problema della Filatura Brambilla.
Ci sono invece degli altri, che sono alla Quinzio e Rossi e in altre industrie dove, da un anno e più, a turno si mettono in cassa di integrazione ed hanno le loro paghe decurtate di parecchio e da un lungo periodo.
Quindi tutto questo dovrebbe essere esaminato per fare un'azione di giustizia, che non deve essere - siamo noi i primi a dirlo - un'opera di carità o paternalista, ma deve essere un qualche cosa che viene incontro alle necessità di certe famiglie della zona che sono state colpite così duramente e che da lungo tempo subiscono una decurtazione dei loro salari e quindi è logico che noi si faccia qualche cosa...
Ci auguriamo che le soluzioni si possano trovare. Siamo perfettamente d'accordo che non è con i 50 milioni stanziati che si possa risolvere la situazione della Bassa Valle. Bisognerà continuare quell'azione che è stata fatta, ma non illudiamoci che l'azione sarà sempre ancora difficile lunga e prima di arrivare ai risultati - io non do colpa a nessuno, perché tutti possono avere la buona volontà, ma la buona volontà non basta perché dipende da quelle che sono le condizioni che gli altri richiedono o dalle condizioni in cui si trova anche oggi l'industria, e in base a quello che possiamo ottenere dal Ministero delle partecipazioni statali.
Quindi io ritengo, l'ho già detto altre volte, che ha bilanciato e ha speso centinaia di miliardi per diverse aziende in stato di fallimento e per diverse aziende in completa partecipazione statale, ha un dovere anche verso la Valle d'Aosta di venire incontro per qualche cosa in questa zona così depressa e così colpita da questa crisi industriale.
Quindi è proprio per questo che la seconda parte della nostra mozione richiama e auspica che tutti i gruppi politici - l'abbiamo detto tante volte - oggi ci facciamo noi portavoce di questa azione unitaria verso il Ministero delle partecipazioni statali per dare una maggior forza alla Giunta e al suo Presidente.
Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Consigliere Germano.
Germano (P.C.I.) - Io voglio intervenire su un aspetto della situazione. Non aggiungo molto a quello che ha detto il compagno Manganoni il quale ha chiesto, come sempre, di affrontare il problema senza avere altre preoccupazioni e voglio riallacciarmi alla presentazione della mozione dell'Union Valdôtaine fatta dall'On. Caveri.
L'On. Caveri ha detto che dopo le molte chiacchiere, dopo la strumentalizzazione del problema, dopo le proposte demagogiche, dopo la diffamazione che è stata fatta all'Union Valdôtaine, questa è l'unica proposta concreta... (voce: la prima) ...la prima proposta concreta.
Bene, io direi andiamo a fondo, perché c'è un sottofondo in questo. Tutto parte dall'inizio della crisi. Noi non abbiamo fatto alcuna diffamazione. Noi abbiamo detto chiaramente in Consiglio che eravamo contro la crisi, che eravamo contro chi voleva la crisi perché vi erano in gioco dei problemi autonomistici in un momento delicato, perché vi erano i problemi dell'occupazione in generale della Valle, ma soprattutto della Bassa Valle, che richiedevano una Giunta efficiente, una Giunta pronta ad agire per poter dare un contributo. Questo l'abbiamo detto chiaramente in Consiglio.
E credo che noi - e lo possiamo dire oggi - abbiamo avuto ragione. Perché la crisi non è fulminea e sarebbe molto lunga, e molto dannosa.
I problemi autonomistici, abbiamo visto oggi, hanno trovato una loro soluzione su temi molto importanti e, secondo me, è una giornata di festa per la Valle d'Aosta oggi, hanno trovato una soluzione importantissima.
I problemi dell'occupazione hanno trovato meno soluzioni. Però alcuni passi sono stati fatti in avanti.
Nessuno pensava allora, e credo che nessuno possa pensare oggi, che tutto si risolve con un gesto, con un atto della Giunta e con una mozione.
Nessuno deve pensare questo, perché questa è fantascienza, fanta politica.
Però, quanto sento parlare il Consigliere Bancod che dice: bisogna votare la nostra mozione dall'A alla Z, quando sento parlare il Consigliere Fosson che dice: bisogna votarla dall'A alla Z, bene, allora, se si parla di strumentalizzazione o di demagogia, io sono talmente sincero che lo dico. Questa è demagogia. Questo è voler dire ai lavoratori "abbiamo risolto tutti noi con la nostra mozione". E se volete posso anche dirvi... (Bancod: ...è lei che fa della demagogia, con me specialmente) ...si capisce, proprio lei ha detto queste cose.
Bancod (U.V.) - ...chiaramente, si ricordi bene, non faccio chiacchiere io. Non come voi che fate sempre chiacchiere, lei Germano. Non venga a fare il mio nome, perché io...
Germano (P.C.I.) - Perché il suo nome cos'è, sacro, inviolabile?
Il suo nome non si può fare? Cos'è, la perfezione, venuta da cielo in terra e miracolo mostrare? Lei ha sbagliato quando ha detto che la nostra mozione deve essere votata dall'A alla Z, e quando lei fa questo fa della demagogia...
Montesano (P.S.D.I.) - Per favore...
Bancod (U.V.) - (continua a parlare in lontananza)
Germano (P.C.I.) - Faccia tutto quello che vuole: l'offeso... tutto quello che vuole.
Ad ogni modo, se vuole, sommessamente, le possa dare anche qualche consiglio, perché noi abbiamo... (voce del Consigliere Bancod) ...adesso, però, ha interrotto, adesso mi lasci finire il concetto perché noi dell'opposizione abbiamo una lunga pratica.
Noi non abbiamo mai presentato una mozione dicendo voi dovete votare la nostra mozione dall'A alla Z. Noi abbiamo presentato delle mozioni per sottolineare una situazione. Per sottolineare dei problemi e quando abbiamo sottolineato i problemi, abbiamo sempre detto: non vogliamo avere nessun diritto di primogenitura, vogliamo che sia tutto il Consiglio a risolverlo, che ci sia il contributo di tutte le forze politiche. A noi ci interessa risolvere questo problema dei lavoratori. Non ci interessa andare a dire "la nostra mozione ha risolto questo". No, è l'azione in Consiglio, di tutto il Consiglio che ha portato a questa soluzione.
Caveri (U.V.) - Quello che lei dice è la prova che lei è stato colto, lei e il suo partito, è stato colto in contropiede dalla nostra mozione.
Germano (P.C.I.) - Ma no! È lei un illuso, avvocato, che scrivendo una mozione ha detto: io risolvo tutti i problemi della bassa valle, è lei che è in questa posizione ridicola. Si renda conto di questo. Non si fa, facendo una mozione, la soluzione di tutti i problemi. È una cosa molto complessa risolvere i problemi.
Fosson (U.V.) - Nessuno l'ha detto che risolveva tutti i problemi.
Abbiamo detto...
Germano (P.C.I.) - Ma perché chiedete che sia votata dall'A alla Z?
Perché chiedete che sia la vostra mozione ad essere approvata? Perché non avete il buon senso di dire "mettiamoci tutti assieme". Troviamo una soluzione che sia nell'interesse dei lavoratori. Questa è la cosa più importante, non "la mia mozione o il mio intervento", no, quello di tutti assieme per risolvere quei problemi. Questo ci vuole.
E allora io dico: abbiamo ricevuto tutti... (voce: Fosson) ...si dice e si conclude dicendo "votate la nostra mozione". Così ha concluso... (voce...) ...ecco, allora... invece diciamo...
Fosson (U.V.) - Di tutte le forze politiche... sì, ma è stata l'iniziativa dell'Union che ha risolto tutto!
Montesano (P.S.D.I.) - Vice Presidente Fosson, lasci finire.
Germano (P.C.I.) - È stata l'iniziativa dell'Union che ha risolto tutto.
Caveri (U.V.) - (in lontananza) ... è una scena di gelosia, Germano...
Germano (P.C.I.) - Avvocato Caveri, lei sa che noi abbiamo fatto nella nostra vita molte proposte, buone e cattive. Le nostre proposte non abbiamo mai detto "sono NOSTRE". Sono le proposte che vanno nell'interesse della gente.
Caveri (U.V.) - Qualche volta lo dice "Il Travail" però...
Germano (P.C.I.) - Non abbiamo mai avuto problemi di primogenitura, noi, non abbiamo avuto problemi. Davanti a noi sono sempre stati la soluzione dei problemi. Se no, per il riparto fiscale, quante ne avrei dette a Bordon. Invece non abbiamo detto niente. Abbiamo lasciato lì le cose come stanno, perché non abbiamo il problema della primogenitura. Noi siamo contenti che è stato risolto il problema. Questo è il nostro punto di vista.
(Parlano tutti assieme)
Montesano (P.S.D.I.) - Qui si fa un colloquio che poi, registrato, non se ne capisce affatto niente. Germano, continui per favore.
Germano (P.C.I.) - Ho finito.
Fosson (U.V.) - Tutti i vostri attivisti che hanno detto in Bassa Valle, hanno fatto propaganda contro l'Union Valdôtaine perché ad un certo momento diceva che l'UV. Non voleva dei nuovi insediamenti, non voleva creare dei posti di lavoro, perché noi siamo i retrogradi, i conservatori e via dicendo.
Questa propaganda è stata fatta là. Io non dico a Germano in Consiglio, perché Germano, almeno, gli do atto che ha una certa intelligenza di non fare una propaganda di questo genere. Quindi, però, questo mi sia permesso di dirlo.
Questo è stato detto a più riprese in quella zona lì.
Io ho dato atto a Dolchi che ha partecipato ad una riunione e che ha rettificato certe cose che hanno detto là.
Germano (P.C.I.) - Allora io ribadisco ancora al Consigliere Fosson che io non sono a sentire le centinaia di attivisti che purtroppo non abbiamo tante centinaia.
È chiaro, però, che i nostri attivisti hanno detto quello che hanno sentito. La posizione del partito, il partito è contro la crisi, perché non c'è una crisi fulminea, perché la crisi non permette di affrontare questi problemi e i sindacati, i Sindaci, i lavoratori della Bassa Valle erano tutti contro la crisi!
Perché tutti volevano che tutti assieme si cercasse di fare qualche cosa per risolvere. E quindi non andiamo a cercare dei meriti di primogenitura.
Caveri (U.V.) - Infatti, la sinistra... siete rimasti con un pugno di mosche e gli operai della Bassa Valle sono stati volgarmente ingannati. Questa è la verità.
Germano (P.C.I.) - Allora prude a voi, ehh.
Caveri (U.V.) - ...strumentalizzazione che voi avete fatto, quella è demagogia che avete fatto.
Germano (P.C.I.) - Dicevo, i nostri attivisti hanno sostenuto queste tesi, e giustamente, e i fatti ci danno ragione!
Però torniamo al problema. Abbiamo davanti il problema dei lavoratori della Bassa Valle. Sono state dette alcune cose di alcuni passi, anche se timidi, o così via, avanti.
Vediamo tutti assieme come possiamo appoggiare la Giunta per andare più avanti e per risolvere queste cose.
Non chiediamo che sia votata la nostra mozione.
Noi abbiamo una proposta dei sindacati, che sono i più vicini ai lavoratori, abbiamo la mozione dell'Union Valdôtaine, abbiamo la mozione presentata dai Consiglieri del Partito comunista. Non votiamo tre cose. Cerchiamo di trovare una soluzione che permetta, tutti assieme, di fare dei passi in avanti.
E, io direi, la Giunta deve farci, in questa situazione, delle proposte che tengono conto e dei sindacati e della mozione dell'Union Valdôtaine e della mozione dei Consiglieri del Partito Comunista, per fare una qualche cosa che vada nell'interesse dei lavoratori e poi, diciamocelo tutti assieme, non andiamo dai lavoratori a dire "sono stato io".
È stato il Consiglio, è stata l'autonomia, è stata la possibilità di affrontare, di essere al vostro fianco.
Abbiamo ancora fatto poco. Dobbiamo fare di più. Ma tutti assieme. Non un Gruppo, un Movimento, un partito, ma tutti assieme: il Consiglio come ente. L'automobilista come autonomia.
Montesano (P.S.D.I.) - L'aveva chiesta prima... Scusa Chantel, quando hai chiesto una volta la parola non me la chiedere continuamente perché, vedi, Bancod ha equivocato. Perché l'ha chiesto prima. Tu l'hai chiesta ed io ti ho messo in nota prima di Bancod.
Allora la parola all'Assessore Chantel.
Chantel (P.S.I.) - Se io devo parlar dopo, parlo dopo, per me è proprio uguale. Non mi interessano i diritti di primarietà.
Io volevo solo fare presente una cosa. Che per la soluzione dei problemi della Bassa Valle, dal lato occupazionale bisognerebbe dar atto che, oltre alla Giunta, in campo nazionale, se ne sono occupati tutti i partiti. Tutti. Ed è logico... (voce...) ...mi lasci parlare, avvocato Caveri, io... (voce: avevo?) ...cento interruzioni da lei. Ha capito!
E allora dovrei sottolineare che per un problema di una tale importanza noi avremo una sola possibilità, quella di ottenere effettivamente, o attraverso l'EGAM o attraverso le partecipazioni statali, la possibilità reale di mettere uno stabilimento che ci dia piena fiducia almeno di continuità per degli anni. E non cercare delle soluzioni troppo facili.
D'altra parte, dovrei far presente una cosa. Se non mi sbaglio, la Giunta, attraverso le deliberazioni di questo stesso Consiglio, quando è stato necessario, è venuta incontro agli operai della Sirca-David e gli ha erogato una quindicina di milioni e li ha erogati senza priorità, li ha erogati perché il Consiglio, unanime, aveva deciso che doveva erogarli. E un caso simile, gli Assessori, che sono gli esecutivi del volere del Consiglio, hanno eseguito.
Perciò, tutta questa strana polemica di priorità, di necessità di votare una cosa più che un'altra, io credo che la vera sostanza è una sola: noi dobbiamo venire incontro alla richiesta dei sindacati e nello stesso tempo venire incontro alle necessità ed aiutare i lavoratori.
La cifra che sarà necessaria - io ritengo, perché non tocca a me a dirlo, tocca al Presidente della Giunta - ritengo che la troveremo comunque. Io l'ho già trovata nel bilancio.
Bancod (U.V.) - Come ho già detto prima, qui si sta facendo un po' di polemica, ma non della nostra parte, ma andiamo!
Perché se la nostra mozione è stata presentata il 25, insomma, chi è che vuol fare la polemica, che ha voluto presentare la mozione prima della nostra, ma andiamo signor Germano, insomma. Perché lei vuol dire... io dico questo, non dico che vogliamo votare la nostra mozione. Io dico che vogliamo votare - per mio conto - i 50 milioni, perché 50 milioni per i lavoratori vanno. Devono essere votati. Io voterò solo in questo sistema che questi 50 milioni siano erogati per i lavoratori della Bassa Valle, o per le famiglie... (voce) ...sarà, ma non meno di 50 milioni. Noi abbiamo presentato questa mozione e ritengo che quello che ha detto il Consigliere Pollicini sia giusto, sì. Noi decidiamo, poi saranno le commissioni a decidere quando va per una parte, cioè quando va per la filatura. E bene, prenderanno su questa somma qui e gli altri andranno per altre necessità, in modo che queste famiglie abbiano questo sostentamento per l'inverno, insomma. È tutto questo che volevo dire.
Sulla questione che diceva Chantel, ma la somma, naturalmente, lui l'ha già trovata dice. E bene, con piacere, perché giustamente, ripeto ancora, che se non l'avesse trovata almeno quei milioni che vogliono dare con la prossima decisione dell'argomento che verrà dopo di dare alla Compagnia turistica valdostana, allora quei soldi là, io dico francamente, che vadano per i lavoratori per la Bassa Valle.
Ecco.
Dujany (D.P.) - Io vorrei, così, delimitare il campo della discussione. Perché non vorrei che questa mozione, queste mozioni anzi, presentate in modo generico, ci portassero a delle conclusioni confuse.
Mi pare di poter interpretare che questa mozione tende soprattutto a venire incontro - direi esclusivamente in questo momento - a venire incontro al personale dello stabilimento Filatura Brambilla. Questo vorrei precisare. No? Perché altrimenti qui non capiamo bene di che cosa si può discutere... (voce) ...direi di sì, perché altrimenti qui non sappiamo esattamente di che cosa discutiamo. Perché ci troviamo con uno stabilimento ad Arnaz che si trova in certe condizioni, con uno stabilimento Filatura Brambilla in altre condizioni. Con altre situazioni di altri stabilimenti ancora in altre condizioni. Con altre situazioni che non sono in bassa Valle che sono in situazioni identiche.
Io vorrei che si precisasse bene, tutto questo problema, altrimenti qui rischiamo, naturalmente, di fare molte polemiche, ma di non creare una discussione seria per poter arrivare a delle conclusioni chiare.
Fosson (U.V.) - Posso dare un chiarimento al Presidente?
Io credevo di aver detto, praticamente, i motivi dei 50 milioni.
50 milioni! Noi abbiamo detto 50 milioni, qualcuno dice 55. Se sarà necessario 55, non è che vogliamo una questione di primogenitura per questo. Noi abbiamo cercato di spiegare i motivi.
Siccome gli interventi che avevano preceduto avevano messo il dito sulla questione dei 10 milioni che sono stati richiesti dai sindacati esclusivamente per la Filatura, cioè quelli che occupano la Filatura. Io ho detto, in questa proposta dei 50 milioni, che dovrebbe servire per integrare per tutti gli stabilimenti della zona di Verrès. Quindi Arnaz e Verrès, integrare quelli che sono a cassa integrazione, perché c'è chi è disoccupato, non può andare a lavorare se vuole percepire la disoccupazione, perché se va a lavorare più di 15 giorni in un cantiere di lavoro, praticamente non gli pagano più i due terzi della disoccupazione. Sissignore, se oltre i 15 giorni non gli pagano più la disoccupazione e praticamente, adesso, siamo anche in un momento dove, con la stagione cattiva, molte volte non possono neanche lavorare nei cantieri.
C'è tutta la manodopera femminile e via dicendo.
Quindi noi abbiamo detto; non è possibile in una mozione stabilire le modalità, come vanno distribuiti questi denari, ed abbiamo detto; mettiamo un fondo a disposizione di 50 milioni, chiediamo di mettere a disposizione un fondo di 50 milioni e, sentiti i sindacati, sentiti i Sindaci della zona o il Comitato di zona, quello che c'è attualmente nella zona, veda quello che deve fare la distribuzione.
Proponga alle Commissioni consiliari in maniera che le Commissioni consiliari, quella degli affari generali e dell'industria, dicano alla Giunta: noi abbiamo concordato in questo modo e quindi si eroghino questi fondi.
La questione della richiesta dei sindacati dei 10 milioni per la Filatura Brambilla, una volta che la Giunta abbia deciso in quel senso, praticamente può attingerli da questo fondo di 50 milioni.
Quindi è questo che io ho cercato di dire che non è in contrasto.
Ora, le modalità e il quantum da distribuire come integrazione non possiamo stabilirlo qui, perché sarebbe, mi permetto di dire, come faremmo a stabilire qui.
Quindi da un calcolo così, calcolando un tre mesi di disoccupazione e via dicendo, il numero di persone interessate, di famiglie e via dicendo, abbiamo messo questa cifra di 50 milioni. Volete fare dei conti, invece di 50 milioni saranno 45 o saranno 55, ma vedete che non è distante da questa cifra. Ecco il motivo per cui si è stabilita la cifra di 50 milioni.
Non so se ho chiarito al Presidente il motivo.
Dujany (D.P.) - Ringrazio il Consigliere Fosson di avere precisato qual è la sostanza della mozione. Io vorrei però dare alcuni elementi, che non ha mai avuto occasione di dare al Consiglio, in merito al problema della Brambilla.
Abbiamo parlato altre volte della situazione particolare dello Stabilimento di Arnaz e di altre attività industriali, ma mai di quello della Brambilla in modo dettagliato.
La situazione attuale è questa: che col 15 di settembre l'azienda ha disposto la cessazione dell'attività ed il licenziamento di tutte le maestranze della società Brambilla cotonificio.
Il numero dei licenziamenti ammonta a 342 unità di cui 64 uomini e 278 donne. Di questi 119 hanno presentato domanda di disoccupazione. Altri - alcuni, pochi - sono stati avviati ad un nuovo lavoro, altri stanno - circa 200 persone - stanno presentando la domanda agli Uffici di collocamento, come previsto, per l'indennità di disoccupazione. Altri - costituiti da poche unità - sono residenti fuori Valle. Quindi, in totale, sono 342 unità.
Non sto a ripetere qual è la situazione della Sirca David di Arnaz perché mi pare che già tempo addietro abbiamo già ampiamente discusso questo problema.
Pare che, nella migliore delle ipotesi, le domande di disoccupazione possano essere ricevute dalla data - e prese in considerazione - dalla data del 1° novembre.
Quindi, c'è un primo elemento che mi pare chiaro, che dal 15 di settembre al 1° di novembre queste persone hanno subito un licenziamento, senza nessunissima possibilità di percepire alcuna retribuzione sotto forma di indennità di disoccupazione e meno che mai sotto forma di cassa di integrazione, poiché non esiste questa forma essendo avvenuto il licenziamento.
Avevo chiesto questa precisazione al Consigliere Fosson, come co-presentato della mozione in quanto su questo campo stiamo attenti ad allargare, perché non dimentichiamo che abbiamo altre industrie - nella sede stessa di Verrès - dove c'è del personale in cassa di integrazione da parecchi mesi.
Abbiamo altre industrie qui nelle vicinanze di Aosta che stanno minacciando l'immissione in cassa integrazione, probabilmente proprio perché hanno sentito dire che "tanto interviene la Regione".
Quindi, direi, in queste cose, pregherei il Consiglio, proprio un minimo, direi, di prudenza e di serietà, perché altrimenti qui rischiamo di farci naturalmente condizionare da certe situazioni di comodo.
Veniamo al problema concreto.
La Giunta si trova dinanzi a tre proposte: c'è una proposta di mozione presentata dall'Union Valdôtaine, un'altra dai Consiglieri del Partito Comunista e un'altra proposta - che tutti i Consiglieri hanno ricevuto - firmata da tutte le organizzazioni sindacali.
Si chiede, da tutti quanti, un intervento a favore della Bassa Valle in forme diverse, con modalità di natura diversa, ma sostanzialmente tutti quanti chiedono un intervento.
A me parrebbe opportuno, in senso concreto di poter stabilire questa linea di condotta. Che l'Amministrazione regionale, il Consiglio regionale decide di stanziare una somma di 50 milioni per la Bassa Valle, di cui 10 da assegnarsi immediatamente alle organizzazioni sindacali a favore dei licenziati della Brambilla, riservandosi poi, successivamente, attraverso ulteriori delibere e esame da parte della Giunta, in collaborazione con le apposite Commissioni affari generali e industria di poter stabilire le modalità di intervento a favore di tutti gli altri lavoratori che si trovano in condizioni molto diverse e in condizioni abbastanza difficili da individuare.
Però mi pare di dover sottolineare che questo fa parte solo di un intervento immediato, di un primo intervento.
Questo - direi - è un po' l'intervento del famoso proverbio scozzese il quale dice che "regalare un pesce a chi è senza mangiare significa di togliergli la fame per un giorno".
Mentre noi dobbiamo tendere alla seconda parte del proverbio "insegnargli a pescare, invece, significa dargli la possibilità di sfamarsi per tutto l'anno". E mi pare sia questa seconda parte a cui dobbiamo tendere.
E questa seconda parte, è accennato ampiamente anche da qualcuno che ha presentato la mozione e dalle stesse organizzazioni sindacali.
E qui vorrei rispondere, incidentalmente, anche a quanto ha richiesto, mi pare, il Sig. Fosson e qualche altro Consigliere, qual è la situazione occupazionale della Bassa Valle.
Ho accennato, all'inizio della seduta pomeridiana, ai contatti avuti in queste ultime settimane per quanto riguarda il problema della SADEA. D'altra parte, qui, abbiamo anche il Presidente della SADEA il quale potrebbe ampiamente illustrare quello che è stato l'impegno.
È vero che gli impegni hanno un valore relativo. Vi posso affermare che ho avuto la sensazione che quella riunione sia stata una riunione seria e impegnativa. Spero di non essere deluso. Mi auguro di non essere deluso.
E vi assicuro che il Ministro Piccoli personalmente ha invitato in un modo perentorio l'Avv. Einaudi a presentare un programma preciso entro il 15 dicembre. Mi auguro che questo si possa realizzare.
Io, fino a prova contraria, non ho elementi di dubitare di questi impegni.
Per quanto riguarda il secondo punto si è detto: la Regione cerchi di individuare un'industria seria che ci presenti un programma serio e noi cercheremo di entrare in compartecipazione nell'ordine di 30-40%.
Stiamo cercando questa industria.
Cari Consiglieri, quant'è difficile cercare un'industria seria!
Ed è per questo che, in questo momento, io non vi posso fare nomi precisi, perché non ho ancora delle valutazioni complete su una serie di nominativi che avrebbero manifestato la disponibilità a creare qualcosa in quella zona.
Perché sto ancora procedendo a determinate indagini, a determinate informazioni, e voi sapete benissimo quali possono essere questi vari canali informativi, per evitare di cadere in una soluzione che potrebbe essere temporanea e illusoria e, in prospettiva, potrebbe riservarci delle sorprese.
Quindi questa è la situazione della Bassa Valle. Io spero, che con il 15 dicembre, di poter avere maggiori elementi per quanto riguarda la ricerca di questa industria.
Spero che questo ulteriore incontro che dovrebbe aver luogo entro la metà di dicembre possa essere un incontro conclusivo per iniziare ad avviare, ad impostare, il problema, che è il problema, direi, che dovrebbe portare la soluzione in uno spazio relativo di tempo, perché non è che le industrie possano sorgere come i funghi, ma per lo meno di ricevere delle soluzioni valide per ridare una certa tranquillità di occupazione.
Per quanto riguarda il Commendator Scarone, da quella famosa riunione avvenuta a Genova, mi pare nel corso di ottobre, non ricordo esattamente quel giorno, 10 ottobre, il Commendator Scarone si era impegnato di mandarci una lettera in cui avrebbe concretizzato s uno scritto le richieste che ci aveva fatto verbalmente, quella lettera fino ad oggi non è pervenuta... (voci...) ...sì, sì, sì.
Quindi, concludendo... (ridendo: ma lei è superstizioso) ...ma lei è superstizioso, abbiamo fatto la crisi il giorno di San Severino, dipende da che punto di vista si guarda... (risate) ...quindi mi pare, in conclusione, che se il Consiglio fosse d'accordo su questa impostazione di stanziare la somma dei 50 milioni a favore della bassa Valle di cui 10 da assegnare immediatamente alle organizzazioni sindacali e gli altri da distribuirsi su deliberazioni di Giunta previo parere della Commissione affari generali, industria e commercio, sanità ed assistenza, con le modalità che queste Commissioni e la Giunta e le organizzazioni sindacali riterranno opportuno adottare.
Manganoni (P.C.I.) - Presidente, il mio non è un intervento è solo una...
Montesano (P.S.D.I.) - No, no, potrà parlare quando è finita la discussione.
Manganoni (P.C.I.) - Presidente, non scherzi, io volevo solo fare osservare al Presidente che forse gli è sfuggito un fatto, che la lettera dei Sindacati parla dei dieci milioni a favore degli occupanti lo Stabilimento, non dei licenziati, degli occupanti. Allora io vorrei sapere, prima di fare l'intervento, se il Presidente, si rendi conto che si tratta solo degli occupanti, cioè degli operai che sono dentro lo stabilimento ad occupare lo stabilimento e non degli... dei licenziati, degli altri che sono dentro. Allora scusi Presidente, allora io farei l'intervento.
Caveri (U.V.) - ...di poter concordare con il Presidente della Giunta. Però gli chiederei soltanto un piccolo chiarimento. Cioè i 40 da chi sarebbero distribuiti, forse lo ha detto il Presidente, ma non l'ho capito bene.
Dujany (D.P.) - I 40 sarebbero distribuiti con delibera di Giunta previo parere delle Commissioni e le organizzazioni sindacali.
Manganoni (P.C.I.) - Allora, qui bisogna che noi ci chiariamo bene le idee. Cioè i 10 milioni che noi assegniamo ai sindacati li distribuiscono a coloro che occupano lo stabilimento, no, solo a coloro che occupano, bene, un momento, il Presidente aveva detto ai licenziati. Ora ne rimane un numero notevole di licenziamenti che non occupano lo stabilimento ai quali andrebbero gli altri 40 milioni. Ora io gli voglio precisare una cosa, noi avevamo chiesto che questi fondi andassero agli interessati prima delle feste di Natale.
Ora, cosa succede, noi abbiamo distribuito tempo fa, non so se sono 25 o 30 milioni agli operai della Cogne che erano in sciopero. Atto di solidarietà lodevole del Consiglio! Però cosa è successo, che noi li abbiamo assegnati in novembre quando i lavoratori avevano bisogno di fondi e sapete quando sono stati distribuiti? Nell'estate seguente, con quali criteri, che una parte sono andati a delle persone, a dei lavoratori che assolutamente non ne avevano bisogno, che avevano soltanto fatto lo sciopero in parte, altri invece che hanno continuamente scioperato e chi avevano più bisogno non li avevano percepiti.
Ora, cosa avevamo detto noi allora, avevamo detto, distribuiamoli subito, no, la raccomandazione dei Consiglieri, distribuiamoli subito, e li hanno distribuiti dopo sei mesi con dei criteri negativi, e questo atto di solidarietà agli operai della Cogne ha creato agli interessati delle acerbe, legittime giustificate critiche all'Amministrazione regionale, la quale poi non c'entrava niente, perché si è dormito.
Ora, io non voglio fare il profeta, ma basandomi sulle esperienze passate, se noi dobbiamo convocare le Commissioni, esaminare i criteri di distribuzione, ebbene io sono certo che i lavoratori della bassa Valle, salvo gli occupanti lo stabilimento che avranno subito i 10 milioni dai sindacati, quei soldi li vedranno, io non voglio dire a Pasqua, ma certamente non per le feste e trascorreranno ancora le feste senza questo sussidio.
Allora io proporrei una cosa, l'impegno della Giunta di distribuirli prima del 24, uno secondo che si stabilisca oggi, oggi possibilmente, la data delle convocazioni delle Commissioni, perché noi sappiamo che ci sono delle Commissioni che è da un anno o circa otto mesi che non si riuniscono.
Ed allora, per evitare che un Presidente di una Commissione dica "io oggi non posso", l'altro dica "domani ho degli impegni" e l'altro "domani vado a Roma", ed allora le Commissioni si convocheranno chissà quando, e ribadisco l'esperienza passata insegna, che si stabilisca la data immediata, in modo che poi la Giunta abbia il tempo necessario per deliberare ed emettere i mandati entro il 24 dicembre. Perché io sono certo, come avevamo detto qui allora per la Cogne, così si è verificato e la stessa cosa si verificherà qui.
Andrione (U.V.) - Io vorrei, in parte, riprendere quanto ha detto Manganoni che è effettivamente una preoccupazione, perché se si vuole andare con il bilancino e fare una questione di giustizia, si rischia di ritardare questo doveroso contributo che non vuole risolvere la crisi, ma vuole essere una questione, vuole permettere a tutti di affrontare una crisi, la possibilità di una nuova occupazione in maniera serena.
Quindi è obbligatorio dare questo contributo immediatamente.
Io pregherei proprio la Giunta, o il Presidente stesso, di delegare un Assessore in maniera che questi 10 milioni vengano distribuiti con una grande celerità e cioè che il lavoro dei sindacati, questo non è per mancare di rispetto ai sindacati, semplicemente che è già successo una volta che per scrupolo di giustizia, per andare con il bilancino si è ritardato troppo, questo lavoro venga accelerato.
In secondo luogo, io chiederei che la proposta del Presidente sia accettata, ma che si dica di un primo contributo di 10 milioni, perché dato che le situazioni sono molti differenti tra questi 352 operai, operaie, come richiamava anche Manganoni, e gli occupanti e non occupanti. Può darsi che per esempio, 10.500.000 o 11.000.000, certi piccoli problemi possano essere risolti rapidamente. Mentre invece con una quota fissa, una specie couperet, ci siano delle difficoltà differenti che si devono inquadrare le cifre diverse volte.
In questo senso, io pregherei proprio il Presidente della Giunta di dire un primo contributo su questi 50 milioni, poi la seconda volta 10 milioni stanziati per questo scopo, seguito, io direi che ci dovrebbe essere un Assessore che segua questo lavoro e che quando è necessario dirimere il dibattito e si preoccupa di fare in maniera che questi contributi arrivino a tempo.
Sennò, effettivamente, potremmo rischiare di applicare un impianto su una gamba di legno, vale a dire troppo tardi, quando ormai la situazione, quali che siano gli impegni presi, ma comunque la situazione per merito sovente individuale sarà già molto meno risentita dalle operaie e dagli operai che avranno già cercato altrove un'altra occupazione.
Caveri (U.V.) - Volevo dire solo due parole, mi pare che si incominci a divagare e mi pare che oramai si potrebbe mettere punto fine a questa discussione e arrivare a una votazione, perché noi concordiamo con quello, dicendo noi, non solo l'Union Valdôtaine, ma mi pare che molti e forse tutti i Consiglieri concordano con quello che ha detto il Presidente della Giunta e quindi mi pare che non c'è più motivo di discutere.
Dujany (D.P.) - Io ringrazio praticamente l'Avvocato Caveri perché volevo dire le stesse cose, mi pare che tutto il Consiglio è d'accordo naturalmente su questa impostazione proposta. Direi, così, per tranquillizzare il Consigliere Manganoni, possiamo anche prenderci l'impegno che entro il 15 dicembre avvenga il pagamento dei primi 10 milioni.
Manganoni (P.C.I.) - Dieci milioni sono per quelli che occupano la fabbrica, scusi Onorevole, non ce l'abbia male, se lei fosse senza buste come quegli operai forse non ragionerebbe così, mi scusi... di dare i dieci per Natale ma agli altri quando glieli diamo, i dieci vanno ai sindacati per gli occupanti, e siamo d'accordo, ma gli operai che non occupano... (voci)
Caveri (U.V.) - Ma se abbiamo presentato la mozione apposta per quegli operai e si cercherà di fare le cose al più presto, no.
Chantel (P.S.I.) - Scusate una cosa, noi dobbiamo fare anche una delibera che sia accettata valida dal Coordinamento. Perciò, noi pure essendo d'accordo con le Commissioni, con tutti i presenti, di distribuire questi 50 milioni secondo la prassi che è stata dichiarata accettata, io credo che perché la cosa vada liscia noi dobbiamo mettere 50 milioni da distribuirsi secondo la Giunta la quale si impegna immediatamente a dare i 10 milioni ai sindacati per gli occupanti delle cose e degli altri 40 milioni. I casi sono due: se voi dite, noi vogliamo dare inizialmente un qualcosa a tutti e ritenete che entro 14, 15, 16 giorni non sia possibile ad arrivare ad una definizione esatta di tutta la cifra, voi potreste domani dire, diamo a tutti 30 mila lire, a tutti questi 323 o 324 disoccupati riservando l'altra parte dei milioni; se arriviamo al 24 a definire tutto gli diamo tutto e glieli diamo secondo i diritti che hanno. Ma se per caso, per qualsiasi... per ritardo di avere la situazione chiara, il bilancino come dici tu, per ritardo qualsiasi esso sia, noi se vogliamo su questi 50 milioni possiamo dare un acconto a tutti riservandoci che ne arriviamo al 24 glieli diamo tutti 50, se al 24 non ci arriviamo, mettiamoci d'accordo fin da adesso di dare una cifra di acconto a tutti riservandoci poi di perfezionare, perché altrimenti, credete pure, non è poi così facile risolvere il problema perché poi all'ultimo si dice che è poi la Giunta, che sono le Commissioni, che è questo, che è quell'altro.
Questa è una proposta di praticità, ecco.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, per arrivare ad una conclusione perché la discussione è stata abbastanza lunga, essendo arrivati ad un accordo, bisogna presentare al Consiglio un deliberato. Un deliberato sul quale io mi permetto di consigliare che non si parli di salario, perché può essere un motivo, un motivo di impugnazione da parte... e poi in più, un attimo, fatemi finire di parlare perché vi voglio anche indicare che sia data una delega alla Giunta per il reperimento dei fondi, di reperimento dei fondi nessuno ha parlato, dove prendere questi fondi... (voce) ...va bene, ma bisogna che sia data la delega alla Giunta, si parla di 50 milioni, di 60 milioni, però deve essere detto al Consiglio dove si prendono.
Sì, adesso leggiamo il deliberato e poi... queste due mozioni io le ho mandate all'Assessorato alle Finanze perché venisse investito di questo reperimento di fondi.
Fosson (U.V.) - ...il rinvio dell'oggetto che comprendeva le variazioni di bilancio proprio...
Montesano (P.S.D.I.) - Ma nella delibera bisogna che sia delegata alla Giunta...
Fosson (U.V.) - D'accordo.
Montesano (P.S.D.I.) - Ora si ricordi, Vice Presidente Fosson, che la variazione di bilancio è legge, cioè prima di un mese non torna indietro, se si vogliono spendere prima bisogna che si segua una strada che non sia quella.
È così, le variazioni di bilancio ritornano dopo un mese, cioè ritornano al primo di gennaio.
È una cosa importante questa del reperimento dei fondi, perché altrimenti si fanno delle chiacchiere senza ritrovare la sostanza per venire incontro a questi assistenti.
Allora è stato concordato, Presidente, questo, benissimo, allora il Presidente della Giunta dà lettura del testo che viene presentato al Consiglio per la votazione.
Per favore, Consiglieri Mappelli, Germano, ascoltate perché dopo dite che non avete sentito.
Dujany (D.P.) - ...di una delibera che rispetta anche le esigenze formali amministrative.
Allora le mozioni sarebbero trasformate in un deliberato del Consiglio regionale di questo tipo: "Il Consiglio delibera di delegare alla Giunta regionale l'adozione dei provvedimenti deliberativi per la concessione di sussidi assistenziali alle famiglie bisognose dei lavoratori della bassa Valle per una complessiva spesa massima di lire 50 milioni, da erogare per lire 10 milioni entro il 15 dicembre 1971 e per lire 40 milioni da erogare successivamente sentite le Commissioni consiliari Affari Generali e Finanze, Industria e Commercio, Sanità ed Assistenza, nonché le Organizzazioni Sindacali ed il Comitato di zona;
2°) di delegare altresì alla Giunta regionale l'adozione dei provvedimenti deliberativi per la concessione e il finanziamento della spesa di 50 milioni di cui sopra".
Manganoni (P.C.I.) - Quei 10 milioni che vanno solo a quelli che occupano, no, e agli altri? Cioè non per Natale, il problema è quello... (Bordon: Per il Natale del '72) ...ah! Per il '72 come per la Cogne, dopo un anno glieli hanno dati. Allora la proposta di Chantel che diceva agli altri oltre ai 10 milioni dai sindacati, siamo d'accordo per gli occupanti, agli altri che non occupano...
Montesano (P.S.D.I.) - Manganoni, abbiamo chiuso, per favore abbiamo chiuso e non incominciamo questa discussione.
Ora il Consiglio ha ascoltato il deliberato letto dal Presidente della Giunta che io porterò al voto del Consiglio. Io aggiungerei, da parte mia, che a questa delibera venga seguita un'altra delibera di immediata esecutività, questo per ragioni di immediatezza, è vero.
Vice Presidente Fosson, lei mi chiede continuamente la parola, ma mi lasci finire di parlare.
Io propongo che a questa delibera faccia seguito un'altra delibera, la solita, di immediata esecutività, per ragioni che tutti possono comprendere per quella tempestività con cui devono essere erogati questi sussidi.
È d'accordo il Consiglio, la delibera poi viene elaborata con la solita formula dalla Segreteria rogante e quindi dopo aver dato la parola al Vice Presidente Fosson per un chiarimento, poi la passiamo ai voti della proposta della Giunta.
Fosson (U.V.) - Siamo d'accordo sulla formulazione della parte deliberativa per quanto concerne la parte finanziaria della nostra mozione. Quindi d'accordo su quello.
Però nella nostra mozione chiediamo qualche cos'altro. Ora, dico, non so, volevo solo chiedere non quale modalità si metteva in votazione questo, è stato proposto e chiarito i motivi per cui si variava la parte finanziaria, siamo d'accordo, però anche il Presidente ha detto che c'è tutta un'altra azione da fare e che noi riteniamo e che la chiediamo nella mozione e dove invitiamo tutte le forze, non una questione prioritaria dell'Union Valdôtaine, ma chiediamo l'apporto di tutte le forze per continuare a premere ed arrivare a qualche cosa su questo punto qui.
Quindi bisognerà aggiungere questo affare. Ora la questione lì è stata fatta, noi avevamo fatto la question in francese, lì è stata fatta in italiano, quindi...
Montesano (P.S.D.I) - Si può formulare questo concetto. Sentiamo il Presidente della Giunta.
Dujany (D.P.) - Se vi è sufficiente, io potrei a nome della Giunta, prendere l'impegno formale a che i prossimi incontri, le prossime riunioni che dovrebbero aver luogo per risolvere e per esaminare questa seconda parte contenuta nella mozione, siano fatte assieme a rappresentanti di ogni gruppo.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Io, essendo anche uno che ha presentato la mozione, non solo presentato, ma anche preso l'iniziativa di questa mozione, vedo che qualcuno si dimentica facilmente che il PSIUP prende queste iniziative nel Consiglio, e intanto per ribadire che noi insistiamo con dire che i dieci milioni devono essere dati esclusivamente o alle operaie che occupano lo stabilimento Filature Brambilla e agli altri operai licenziati sia dato un acconto, questo lo potete fare benissimo, un acconto di 20 mila lire; 25-30, da stabilire, altrimenti, questa gente passa le feste di Natale, arriveranno al mese di febbraio e marzo e non avranno percepito nemmeno una lira; e questa è un'ingiustizia che noi facciamo, questo se vogliamo lo possiamo fare.
Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro interviene? Allora chiudiamo la discussione e passiamo, dopo aver sentito le dichiarazioni del Presidente della Giunta nelle quali ha espresso l'impegno da parte della Giunta di perseguire gli altri obiettivi indicati dal Vice Presidente Fosson, possiamo passare ai voti.
Chi è d'accordo alzi la mano.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Ci sono delle assicurazioni su quanto io ho chiesto adesso, che anche per gli altri... sia dato un acconto, altrimenti se non c'è questa assicurazione e poi, sappiamo benissimo che il tempo è denaro, quindi, bisognerebbe che ci sia un impegno, che si dia un acconto anche... (parlano assieme...)
Fosson (U.V.) - Io prego i Signori Consiglieri, quando ho annunciato la votazione, di non chiedere più la parola, perché prossimamente non la darò più.
Io ho detto: si vota. Parecchie volte succede che si interrompa la votazione, cosa che non si può permettere... (voci) ...l'ho chiesto; ci sono testimoni, ci sono trentaquattro testimoni...
Sentite Bordon, io leggo, anzi faccio rileggere, perché non capisco questa calligrafia, faccio rileggere la delibera, si vota questa delibera e non l'altra.
Prego il Consigliere Andrione di leggere la delibera.
Si vota questa delibera.
Andrione (U.V.) - "Delibera: 1) di delegare alla Giunta regionale l'adozione dei provvedimenti deliberativi per la concessione di sussidi assistenziali alle famiglie bisognose di lavoratori disoccupati della Bassa Valle d'Aosta per una complessiva spesa massima di lire 50.000.000 da erogare per lire 10.000.000 entro il 15 dicembre 1971 e per lire 40.000.000 da erogare successivamente sentite le Commissioni consiliari Affari Generali, e Finanze, Industria e Commercio e Sanità e Assistenza, nonché le organizzazioni sindacali e i comitati di zona.
2) di delegare altresì alla Giunta regionale l'adozione dei provvedimenti deliberativi per l'approvazione e il finanziamento della spesa di lire 50.000.000 di cui sopra".
Montesano (P.S.D.I.) - D'accordo?
Bordon (D.C.) - ...solo questo; noi non siamo intervenuti prima... la discussione era già abbastanza calda, quindi non era il caso, tanto più che qui, poi, a un certo momento ci si ripete tutti, si ripete e si rimugina tutto quello che si è detto prima, e quindi era inutile.
Il problema era soltanto questo: di dare gli altri 40.000.000 successivamente; per tanti di noi la preoccupazione è questa; questo "successivamente" vuol dire un mese, due mesi, tre mesi, o vuol dire anche un lasso di tempo, ecco la discussione che faccio io con il mio nemico Manganoni, perché una volta tanto ci incontriamo perché è giusto. La data, si può dire la data, entro il 24 dicembre, non si può dire perché diamo ancora un'altra volta delle illusioni e non riusciamo a portare avanti questo problema.
Allora vogliamo dire: entro la fine dell'anno; vogliamo dire entro la befana, ma un termine ci dovrebbe essere; questo primo discorso.
Secondo discorso, Tonino dice: diamo un acconto di 30.000 lire, lì in quell'affare non è detto niente di tutto questo, è solo detto: "successivamente"... possiamo mettere un termine? Questa è la domanda che chiediamo noi.
Perché effettivamente il ragionamento che si faceva prima...
Montesano (P.S.D.I.) - Per favore Chantel e il ragionier Peretto, per favore, ragionier Peretto..., la discussione che si faceva prima era proprio questa, a un certo momento si distribuiscono i dieci milioni e quelli partono, per direttissima, e tutti sono a posto e soddisfatti, quello che non ha occupato la fabbrica probabilmente è riuscita a fare qualche cosa fuori, quello là invece ha messo tutta la sua giornata, ma è indubbio che anche quello che è fuori ha bisogno di qualche cosa. Sarà stabilire il metro, nella misura, però quello che è rimasto a casa, che ha cercato di tirarsi da fare ecc... merita forse un po' meno, non stiamo qui, non è il caso mio di fare questa misurazione. Però, arrivato ad un certo momento, vede distribuire 10 milioni, ma non vede arrivare niente, neanche una lira. Questo è il discorso che facevamo, almeno che seguivamo e condividevamo.
Ora si deve vedere se si può porre un termine, è troppo poco entro il 24, vuol dire che sapranno che arriverà per la fine dell'anno, ma io chiederei un termine, se è possibile. Perché sennò è inutile, allora, allora gli creiamo un'altra illusione, cosa che abbiamo già detto precedentemente, perché adesso siamo avviati andiamo avanti, perché qui si ripete sempre la stessa cosa. È indubbio, ha detto bene Pollicini, il problema deve andare avanti, non abbiamo mai detto niente, ma Dujany l'ha pur ripetuto attraverso il Ministero delle Partecipazioni, attraverso tutti quegli organi dove abbiamo potuto intervenire siamo intervenuti e se è necessario faremo venire il Ministro Piccoli ad Aosta a dire che cosa hanno cercato di fare.
Però questo è un altro problema che va avanti, perché dice bene l'amico Dujany quando bisogna insegnargli a pescare, ma se questa gente qui sa pescare, ma non trova i pesci da pescare perché non ha lavoro, questa gente sa lavorare ma se il lavoro non c'è, "belle che pescato madama". Questo è il discorso.
Quindi, io chiedo se è possibile, non per fare della demagogia che non è il caso, noi siamo anche un po' al di sopra di tutto questo, anzi questo nostro silenzio che forse felicemente abbiamo rotto adesso poteva anche sembrare un disinteresse, invece votandolo si vedeva. Ma è proprio una preoccupazione, vogliamo fare una cosa pratica sì o no, allora è inutile di star lì a dire diamo i 40 milioni successivamente, campa cavallo, perché non sarà naturalmente facile trovare il metro per distribuirli, ma dobbiamo trovarlo entro un certo lasso di tempo.
Dolchi (P.C.I.) - Non ripeto le cose su cui siamo d'accordo, mi sembra che la parola "successivamente" è quella che preoccupa il Consiglio in vista delle scadenze che ci sono alla fine di questo mese.
Direi che forse, più che stabilire un termine per l'erogazione della somma a tutti, diciamo così, sarebbe opportuno, in base alla deliberazione che ci apprestiamo a votare, che è stata eletta, stabilire semmai una data già fin da adesso perché avvengano quelle operazioni con la maggior sollecitudine possibile che sono previste nella deliberazione.
Cioè fin da adesso stabilire l'incontro giunto alle organizzazioni sindacali, Commissione Affari Generali che devono proporre, che devono realizzare il piano di distribuzione.
Dujany (D.P.) - Io pensavo di non dover più intervenire perché mi pare che la Giunta come organo esecutivo del Consiglio doveva sentire il dovere di concludere velocemente tutte queste operazioni che sono oggetto di deliberazione odierna.
Comunque, siccome vedo che ci sono delle perplessità e delle incertezze, potrei prendere questo impegno: allora, entro il 15 dicembre ci siamo impegnati di erogare questo denaro, entro il 15 dicembre ci impegniamo di riunire le Commissioni.
Vedetevela, insomma siete poi tutti voi nelle Commissioni, santa pace...
Montesano (P.S.D.I.) - Chiudiamo questa discussione, prendiamo atto delle dichiarazioni del Presidente della Giunta. Per favore Chantel, perché altrimenti incominciamo da capo.
Mi pare che questo argomento sia stato spulciato da tutte le parti, è arrivato a un documento unitario concordato. Quindi io invito il Consiglio a votare questa delibera, chi è favorevole alzi la mano, contrari, astenuti, il Consiglio vota all'unanimità.