Oggetto del Consiglio n. 293 del 2 dicembre 1971 - Resoconto
OGGETTO N. 293/71 - Elezione a termine dell'articolo 83 della Costituzione, del Dr. Cesare Dujany, Presidente della Giunta regionale, quale delegato della Regione Autonoma della Valle d'Aosta per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Montesano (P.S.D.I.) - Il Presidente del Consiglio non ha da fare se non un ricordo di quello che è il dettato costituzionale.
Le comunicazioni che il Presidente della Camera, Pertini, ha fatto pervenire al Presidente del Consiglio, richiamando appunto il dettato dell'art. 85 quello dell'art. 83, secondo comma, che stabilisce l'elezione dei rappresentanti regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica.
Come tutti sanno, la Valle d'Aosta ha diritto a un elettore che deve essere votato su scheda unica, cioè con un solo nome, quindi segreto e che rappresenterà la Regione per l'elezione del Presidente della Repubblica che inizieranno il giorno 9 corrente.
È giunto al Presidente del Consiglio il seguente telegramma: "A norma art. 85, 2° comma, Costituzione, Camera Deputati e Senato Repubblica sono convocati in seduta comune giovedì 9 dicembre 1971 ore 10 et 30 per elezione Presidente Repubblica. Attendo comunicazione nome cotesta Regione eletto at norma comma 2° articolo 83 Costituzione per partecipare suddetta elezione.
Pertini Presidente Camera Deputati."
Ora l'elezione va fatta quest'oggi. Al telegramma del Presidente della Camera risponderemo con un telegramma comunicando il nominativo dell'eletto ed entro domani dovrà essere portata a mano una copia autentica del documento che sancisce l'elezione e così avremo esaurito l'iter di questa procedura la quale è segnata appunto dagli articoli che io vi ho rammentato.
Ora, la votazione va fatta su scheda. Io non so se il Consiglio ritiene di votare ai propri banchi oppure andare uno per uno, come si è fatto normalmente, e con il regolamento prescrive, al tavolo dell'urna.
Io credo che, trattandosi di un'elezione nominativa su un solo nome, io credo che sia opportuno seguire proprio la norma regolamentare, cioè i Consiglieri sono chiamati uno per uno a votare in vicinanza al tavolo della scheda.
Un attimo, per favore, perché prima della votazione ci possono essere degli interventi e delle proposte. Chi chiede la parola?
Pollicini (D.P.) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, oltre a quella odierna, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha provveduto altre, tre volte alla designazione di un suo rappresentante per l'elezione del Presidente della Repubblica, a norma dell'art. 83 della Costituzione.
Nel 1955 è stato eletto l'allora Presidente della Giunta Avv. Bondaz, nel 1962 il Presidente in carica Avv. Marcoz, e nel 1964 il Presidente di allora Avv. Caveri.
Il concetto che hanno seguito i vari Consigli regionali che hanno proceduto alla designazione del rappresentante della Regione per la nomina del Capo dello Stato è il richiamo dell'art. 34 dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta che stabilisce che il Presidente della Giunta è il Capo della Amministrazione regionale e rappresenta la Regione.
In relazione a questo concetto, è sempre stato designato il Presidente della Giunta in carica. È auspicabile che sul delegato della Regione valdostana vi sia una convergenza unitaria del Consiglio regionale.
Pertanto, richiamandomi all'art. 34 dello Statuto, e alla prassi sin qui seguita, propongo la candidatura del Presidente della Giunta dottor Dujany, il quale siamo certi saprà rappresentare degnamente la Valle d'Aosta nel concesso dei grandi elettori presidenziali.
Ramera (D.C.) - Io ho chiesto la parola innanzitutto per chiedere una breve sospensione di 5-10 minuti, ancora di più in questo momento che è stata fatta una proposta di candidatura.
Non vorrei polemizzare con Pollicini, per carità, non per il nominativo, per le ragioni da te esposte. Perché fin che è la consuetudine, sta bene. Ma che il Presidente della Giunta rappresenti la Regione per questa votazione, guarda, non sta in piedi, perché allora sarebbe più logico che a rappresentare il Consiglio fosse il Presidente del Consiglio, se dovessimo seguire un certo ragionamento.
Praticamente, chi va a Roma a rappresentare deve avere il conforto della maggioranza, punto e basta. Non stiamo adesso a tirar fuori delle ragioni in più.
Comunque io approfitto anche poi di questo momento perché la Giunta - e quello l'ho già rammentato (o lamentato??) un po' di tempo fa, si faccia promotrice, anche qui, come è stato fatto dalle altre Regioni per le elezioni che sono state portate da 4 - 5 anni, di una revisione costituzionale anche in merito a questo articolo.
Perché noi non siamo una Regione tutta particolare, discriminata nei confronti delle altre 19, perché quando il Molise, che ha le dimensioni della Valle d'Aosta, ha tre delegati a votare il Presidente della Repubblica, io mi ribello. Perché ad un dato momento, le Regioni hanno tutte lo stesso numero di delegati meno la Valle d'Aosta. Ora questo doveva essere oggetto anche di azione parlamentare e chiedo pertanto che la Giunta si faccia promotrice di questa azione.
Subito dopo lo faremo, vuol dire che non sarà interessata questa nostra azione. Però è logico che la Valle d'Aosta sia alla pari delle altre Regioni e almeno alla pari del Molise che è tanto come la Valle d'Aosta come grandezza.
Dujany (D.P.) - Io chiedo scusa se prendo la parola, ma non è per l'argomento inserito nell'ordine del giorno, ma per la proposta di Ramera che mi pare abbia fatto una proposta alla Giunta chiedendo un impegno alla Giunta per una modifica di una norma statutaria. Vorrei chiedergli di soprassedere, se vuole veramente raggiungere un fine serio, ad una richiesta di questo tipo, perché in questo momento, in modo particolare, è pericolosissimo affrontare problemi di questo tipo perché arie di questo tipo ne circolano a iosa per far sì che le Regioni a Statuto speciale vengano adeguate a determinate norme a Statuto ordinario. Stiamo attenti che in ogni incontro che abbiamo a Roma in questo momento, in occasione di trasferimenti delle competenze amministrative tra le Regioni a Statuto ordinario, fra lo Stato e la Regione - Regione a Statuto ordinario - c'è continuamente questo invito da parte di qualcuno di dire: "ma qui bisognerebbe adeguare tutti gli Statuti".
Se adeguiamo tutti gli Statuti rischiamo, per sistemare alcuni particolari, di fare una pianificazione pericolosa che potrebbe proprio pregiudicare i nostri particolarismi, che mi pare, in questo momento, per lo meno estremamente pericolosa.
Quindi, questo per dire, non ritengo opportuno di poter aderire, responsabilmente, ad una richiesta. Preferisco dirlo ampiamente, sinceramente, perché mi pare pericoloso, non per la proposta in sé, ma per il principio.
Ramera (D.C.) - ...anche al Presidente della Regione perché le sue ragioni non mi sembrano valide.
Proprio tra ieri e oggi il Parlamento ha votato delle leggi particolari per la Valle d'Aosta, tenendo conto proprio del nostro Statuto speciale. Semmai, se pericolo vi è, io dico che le Regioni a Statuto speciale nelle conferenze, nelle riunioni che periodicamente avvengono a Roma non debbono mescolarsi con le Regioni a statuto ordinario. Mentre, invece, spesso e volentieri le Regioni a Statuto speciale partecipano a riunioni con le Regioni a Statuto ordinario.
Se le Regioni a Statuto speciale sapranno mantenere quella loro unità di intenti e che è la loro unità soprattutto delle prerogative che ci è dato dalla Costituzione, io ritengo che questo possa essere fatto.
Comunque io questo l'ho fatto per inciso, per dopo, è, per carità, quindi non è che volessi adesso presentare un disegno di legge o cose del genere.
Comunque chiedo sempre la sospensione dei dieci minuti.
Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro chiede la parola?
Consiglieri Ramera, io mi permetto di chiederle le finalità di questa sospensione, in modo da poterlo comunicare agli altri... (voce...)
Ah, ecco, la consultazione fra i Consiglieri o Capi Gruppo, come la vuol fare?
Ad ogni modo è una consultazione reciproca che viene ad essere proposta dal Consigliere Ramera.
Il Consiglio è d'accordo? Allora la seduta è sospesa per pochi minuti per permettere questa presa di contatto fra i diversi Gruppi.
---
La seduta è sospesa dalle ore 17,02 alle ore 17,10
---
Montesano (P.S.D.I.) - Risultato della votazione: presenti trentatré, votanti trentadue, astenuto uno. Ha ottenuto voti il Presidente Dujany: 2; schede bianche: 12. Il Consiglio regionale ha eletto il Presidente della Giunta Dujany quale rappresentante della Regione per l'elezione del Presidente della Repubblica.
Andrione (U.V.) - Chiedo scusa - 34 presenti e 33 votanti.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora rettifico: 34 presenti, votanti 33, astenutisi: 1. Dujany 21 - bianche 12. Va bene cosi?
Allora si passa...
Siggia (P.C.I.) - Pedrini deve fare la sua dichiarazione.
Montesano (P.S.D.I.) - Non è tanto regolare.
Pedrini (P.L.I.) - Io chiedo la parola.
Montesano (P.S.D.I.) - Va bene, chiede la parola, io gliela do, eh! Io dico grazie.
Pedrini (P.L.I.) - No, mi permetta, Signor Presidente, io penso che lei, dandomi la parola, oltreché farsi dire grazie da me, mi deve dare atto di una cosa. Che noi Liberali siamo gli unici che abbiamo chiesto di esprimere, sia pure in ritardo, ne do atto - ma è la prima volta che si va così velocemente, e questo il Presidente me ne deve dare atto lui - che volevamo esprimere il nostro voto e il nostro concetto.
E ci stupisce, veramente, che un atto così importante come quello della nomina del nostro rappresentante valdostano per la nomina del Presidente della Repubblica, sia passato nel più assoluto silenzio da parte degli altri Gruppi politici che sono qui rappresentati.
Questa è la prima constatazione che io, come liberale, desidero fare.
La seconda constatazione è quella di dire che noi Liberali abbiamo votato a favore di Dujany per un preciso e con un preciso intento: quello di mandarlo a Roma non con l'ipoteca del Partito comunista. Ecco il nostro motivo chiaro - stai tranquillo, perché la tua risata ironica, tu mi inviti a nozze, perché tu lo sai, quando qualcuno mi interrompe mi inviti a nozze, perché allora io devo dirti delle cose che veramente...
Montesano (P.S.D.I.) - no, no, no...
Mappelli (D.C.) - È inutile che alzi tutte e due le dita perché io lo sapevo che avveniva questo.
Pedrini (P.L.I.) - Ma è necessario, è la vita democratica che porta a questo. Ma allora ci mettiamo tutti la museruola, Signor Presidente, allora veniamo qua come i somari a votare quello che ci dice il partito e basta.
Montesano (P.S.D.I.) - Ma no, nessuno gliela mette. Soltanto io ho invitato i Consiglieri a prendere la parola. Nessuno ha aperto bocca, eh!
Pedrini (P.L.I.) - Comunque, noi abbiamo dato il voto al Presidente Dujany perché desideriamo che egli vada a Roma senza l'ipoteca comunista e consapevole - proprio dico CONSAPEVOLE - che egli è estrazione democratica. Ha avuto il voto del Partito liberale affinché egli... si sappia, con questo voto, che noi pubblicamente diciamo, perché abbiamo il coraggio delle nostre azioni, noi lo volevamo dichiarare prima, così come lo dichiariamo adesso. Noi desideriamo che egli, che proviene da una famiglia democratica, continui su quella strada. Questo è il significato del voto del Partito Liberale al rappresentante della Valle d'Aosta per la nomina del Presidente della Repubblica italiana.
Montesano (P.S.D.I.) - Chiudiamo, anche perché...
Si passa all'oggetto n. 21 e n. 22 - sono le due mozioni.
Ora io, prima di dare la parola e farlo annunciare dal Segretario, desidero chiarire che la mozione firmata dai Consiglieri Manganoni, Tonino e Crétier è datata 3 ottobre.
Credo ci sia stato un errore perché è arrivata a noi il 4 novembre, 3 novembre è arrivata. È stato un errore che abbiamo fatto rilevare anche con una lettera, quindi questa mozione che i Consiglieri hanno avuto in allegato, datata 3 ottobre, è datata 3 novembre.
Detto questo dò la parola al Segretario.